disegno di copertina - diocesi di locri-gerace ... 2015... · il battista non era certo un tipo da...
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Disegno di copertina:
Creato da Angelica Commisso e Alberto Talarico per il 24° Raduno Diocesano dei
Cori Parrocchiali.
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Carissimi, quest’anno saremo a Samo, davanti al Battista, davanti a San Giovanni Battista. Mi sono chiesto da su-
bito: “Il santo patrono della comunità in cui ci rechiamo quest’anno cosa mai può dire ai nostri cori? Il Battista? … ?”. Ed ho continuato a chiedermelo per diverso tempo …
Il Battista non era certo un tipo da concerto né tanto meno da opera (ammesso che allora ci fossero). Forse molto più Erode era avvezzo a certi lussi. Già, perché per molti la musica – purtroppo – è un lusso: lo è per chi non si può permettere di ascoltarla per bene – cioè dal vivo – o per chi non può imparare a farla, soprat-tutto per difficoltà economiche, ma anche perché, come noi che viviamo in provincia, è quasi un evento mira-coloso, ricercato, e per i musicisti, una forma di esercizio di carità (insegnare agli ignoranti) offrire un ascolto consapevole.
So che molti di voi lo fanno anche oltre il servizio liturgico nelle vostre comunità. È questa, a mio mo-destissimo parere, la via che la Carità indica a voi: un dono, la musica e il canto, che dalla mensa eucaristica, dal ministero liturgico, dal servizio di animazione che rendete ai cristiani, si prolunga, in modo, in molti casi, del tutto naturale e gratuito, nell’ordinarietà della vita, per essere strumento e presenza di bellezza, in contesti molte volte un po’ al limite, emarginati. Quando facciamo così, e se facciamo così, siamo sulla strada giusta, su quella che ci indica papa Francesco.
Certo chi fa questo lavoro deve poter vivere di questo, se ne ricordino i nostri amministratori, perché la musica, il canto, non è un lusso, ci è necessaria, come il pane! Ci è necessaria per essere uomini veri, affascinati dalla bellezza e costruttori di bellezza. Se così è, al Battista, la musica e il canto, non sono estranei … Sì perché non della musica e dei canti di Erode si tratta, cioè non di una musica asservita a un sistema di peccato e di op-pressione, con lo scopo di un mero guadagno economico o di esaltazione del proprio io; ma dell’espressione più alta di persone libere di vivere per il Signore e di cantare per Lui, di cantare la sua misericordia e il suo amo-re per loro.
Il Battista, certo, di questi canti si nutriva; al canto ed alla musica che lodava il Dio d’Israele non si sa-rebbe sottratto.
Infatti, il nostro cantare, si radica nell’esperienza di amore che abbiamo fatto del nostro Dio. Il nostro canto nasce dall’incontro e celebra l’incontro con il Messia e Salvatore atteso, con il manifestarsi dell’Agnello di Dio che Giovanni ha indicato ai suoi, col compiersi delle attese del popolo di Israele, col compiersi delle pro-messe fatte da Dio al suo popolo.
Il nostro canto è lo stesso del Battista – lo è davvero? – è lo stesso del popolo di Israele è il canto del popolo di Dio, dei suoi poveri, ed è di casa nelle loro abitazioni, nei luoghi di preghiera, ovunque si invochi e celebri il suo Nome, non certo ai banchetti degli Erode di ieri e di oggi.
Ben altro è la musica e il canto per noi! È acqua che sgorga dalla fonte della Parola di Dio, dai Salmi e dai Cantici che, come gemme, sono incastonate nella trama del testo biblico.
Ricordiamocene quando scegliamo un brano per le nostre liturgie: non basta che sia “sacro” deve essere liturgico ed il radicamento nella Scrittura è un criterio base per la sua scelta, fondamentale, forse il criterio princi-pe e basilare perché sia di casa nelle nostre liturgie … Altrimenti saremmo venuti qui, a Samo, per ricevere il rimprovero del Battista, che ci chiama a conversione.
Ma l’essere parte del tessuto della Sacra Scrittura è anche un fondamentale criterio guida per l’esecuzione del canto, per una sua esecuzione che sia di sostegno all’assemblea che canta: che è poi il centro della vostra vocazione, il senso della vostra ministerialità liturgica.
Anche il Battista, nella tradizione profetica, nella Scrittura, per la sua vita e la sua predicazione è e rima-ne un solista, per certi versi un solitario, è vero … ma il suo non è mai stato un assolo virtuosistico e autocele-brativo.
Si! È stato solista, ma esecutore di un canto, di un annuncio, che si sapeva e si esprimeva come parte di un tutto, come momento di una storia, come parte di un tessuto, di una trama, che era quella del suo popolo. E il cammino di questo popolo sosteneva con la sua virtù solitaria, nel silenzio del deserto, proprio come un soli-sta, sì, ma esecutore di un tema che appartiene a tutti, che regge tutti, che li abbellisce, è di ornamento, che li introduce ma che mai li elimina, mai li sovrasta, mai se ne differenzia per separarsene, come se lui fosse altro da loro, ma lui è uno di loro, tutti poveri di Jahvè, tutti popolo di Dio. Era questo il ministero di conversione del Battista, il suo servizio alla vita di fede del suo popolo. Diversamente sarebbe stato Erode!
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La vostra esecuzione, il vostro ministero sia come il Battista e mai si rassegni ad assomigliare alla tiran-nia di Erode! … chi ha orecchi intenda …
In merito all’esecuzione dei canti, infatti, questo vi suggerisce davvero tantissimo per il vostro servizio al canto dell’assemblea che, in coro, è chiamata a cantare Dio e la sua grandezza, il Signore e la bellezza della sua opera di redenzione.
E mi son chiesto: “E i nostri solisti?” … Già, quanti solisti nei nostri canti e nei nostri cori … Non è vietato essere solisti, e non è vietata una parte solista in un canto. Ma siate come il Battista!
E’ difficile essere solisti nel ministero di animazione del canto dell’assemblea, forse troppo per alcuni – in tal caso meglio evitare – ma è possibile, se si rifiuta di essere come Erode. È, questa, prima che una scelta stilistica, meramente tecnica, una scelta del cuore! Una scelta di fede, una scelta di umiltà profonda, come quella del Battista, parte solista nella partitura della storia di fede d’Israele, ma che continuamente annunciava un Al-tro, mai se stesso, che sempre ricordava e dichiarava con i suoi gesti, le sue parole (forse anche col suo canto) che un Altro stava arrivando, che un Altro era già presente, che non lui, non lui era il Messia, non lui l’Atteso, il Desiderato, ma l’Altro e che al momento giusto – alla battuta giusta diremmo – seppe tacere, sparire, morì … e senza applausi!
Eseguite parti soliste, ma così. Infatti, “quando si parla di cantore solista o cantore guida, non si intende fare riferimento all’esibizione
di un cantante qualsiasi che entra nel delicato tessuto del rito, squarciandolo con interventi inopportuni per for-ma, contenuti, stile o collocazione, ma a quel particolare ministero liturgico che, rappresentando il coro o, in sua assenza, sostituendolo, viene a dare il proprio apporto favorendo la partecipazione in canto dell’assemblea liturgica. Sono vari i modi in cui una voce solista può intervenire correttamente nella celebrazione, in particola-re:
Intonando, lanciando e sostenendo garbatamente i canti dell’assemblea, sostituendosi, come detto, in qualche modo al coro;
Proponendo il canto del salmo responsoriale, ma solo eccezionalmente, perché appaia, per quanto possibile, la distinzione tra cantore e salmista1;
Cantando alternativamente con il coro o con l’intera assemblea, nel caso di canti che si prestino a tale tipo di esecuzione2.
Ovviamente deve essere considerata riprovevole la prassi che concede a un solo cantore, forte del microfono, l’esecuzione di tutti gli interventi cantati, con doppia supplenza: del coro e del popolo. Peggio poi, se egli è an-che organista o chitarrista3. Buon lavoro e grazie per il servizio che fate!
Don Nicola COMMISSO MELECA
Direttore dell’Ufficio Liturgico Maestro delle Celebrazioni liturgiche
1 Il salmista, infatti, deve essere considerato quale ministro a servizio della Parola, dono salvifico e “discendente” nella dinamica comunicativa del dialogo salvifico. Il cantore, invece, è un ministro dell’assemblea e per l’assemblea più collega-to al movimento e all’orientamento “discendente” della liturgia, con funzione cultuale. 2 Cf. ad esempio il canto dei responsori, di litanie, del Kyrie, del Gloria, dell’Alleluia, del Santo, dell’Agnello di Dio …
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P R O G R A M M A
I M P O R T A N T E
Ore 9 - Arrivo a Samo, accoglienza e sistemazione dei gruppi corali. Prove dei canti per la Celebrazione Eucaristica. Relazione. Celebrazione della Santa Messa; animazione a cura dei Cori partecipanti
con l’esecuzione dei canti contenuti in questo fascicolo. Colazione al sacco. Alla manifestazione pomeridiana ogni Coro potrà presentare un brano liturgico a scelta.
L’iniziativa è riservata a Cori e Scholae che prestano effettivo servizio liturgico nelle Parrocchie.
I Cori devono essere ben preparati per la Celebrazione Eucaristica del matti-no.
Al Pomeriggio Musicale possono partecipare solo i gruppi presenti ai lavori del mattino.
I Cori che cantano ad una sola voce ed i Cori di voci bianche potranno eseguire la parte del soprano (o dell’assemblea) dei brani polifonici contenuti in questo fascicolo.
I Cori che intendono partecipare al Raduno dovranno comunicare la propria adesione entro il 10 aprile prossimo presso uno dei seguenti recapiti:
Curia Vescovile tel. 0964 20781 (dalle ore 9 alle 12 tutti i giorni escluso il sabato)
Don Nicola Commisso Direttore Ufficio Liturgico tel. 0964 20759 cell. 329 3425747 E-mail: uff.liturgico@diocesilocri.it - nicommisso@hotmail.it nicommisso@gmail.com
M° Natale Femia tel. 0964 1903351 tel. 0964 385232 (ore serali) e-mail: natalefemia@alice.it
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Canto d’ingresso
S
C
T
B
INNO A CRISTO RISORTO
Do
Sol La - Sol Do Re - Sol Do
Re - Sol 7 La - Mi Re -
9
Do Fa Sol Mi - Do Mi - Re - Do Sol Do Fa La - Fa Do
Do Fa Mi - Re Mi 7 La -
Do Sol Do Sol La - Mi - Sol Do Sol Re Sol
12
Re - Mi - Re Sol - Do Fa Sol La - Do
Fa Re - Mi La - Re - Sol Do La - Re - Do Sol Do Re - Sol Do Re - Do
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Signore, pietà
SIGNORE VERO CORPO
Mib Do - Sol - Do - Lab Fa -
Sib Lab Fa - Do - Sol Lab Mib Do - Fa - Sib
Do - Sib Fa - Do - Lab Mib Lab Fa - Sib Mib Do - Sib Fa - Do -
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Lab Fa- Do- Sol- Lab Mib Do– Fa- Sib
Do- Sib Fa- Do-
Lab Mib Lab Fa- Sib Mib Do- Sib Fa- Do- Lab Mib Lab Fa- Sib Mib
28
Canto al Vangelo
S
C
T
B
ALLELUIA
Fa Do Fa Sib Do
Fa
Sib Fa Re- La-
Re- Sib Fa
Re- Sol- Do 7 Fa Re- Fa Do Fa
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Presentazione dei doni
NELLA NOTTE DELL’ULTIMA CENA
Si- Sol Fa# Si-
Si-
Fa# - Si- Sol Mi- Fa# Re Mi-
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Canti alla Comunione
NOSTRA PASQUA, O CRISTO SIGNORE
Fa Sib Sol- La Re- La- Sib Fa Do Fa
Fa Do Fa Do Fa Re- Sib Fa Sib Do
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Fa Sib Sol- La Re- La- Sib Fa Do Fa
Fa Sib Sol- La Re- La- Sib Fa Do Fa
Fa Do Fa Do Fa Re- Sib Fa Sib Do
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B
S
C
T
NOME DOLCISSIMO
Re Si- Mi- La
Re Si- Mi- La Si- Sol Re La
Si- Fa#- Si- La Re Sol La Si Mi- Sol Re La
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RITI DI CONCLUSIONE
BENEDIZIONE
Vescovo: Sia benedetto il nome del Signore
Tutti: Ora e sempre
Vescovo: Il nostro aiuto è nel nome del Signore
Tutti: Egli ha fatto cielo e terra
Vescovo: Vi benedica Dio onnipotente, Padre + e Figlio + e Spirito Santo
Tutti: Amen
CONGEDO:
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* Tratto dalla raccolta di canti religiosi della Diocesi di Locri - Gerace Benidittu lu Signuri
a cura di Natale Femia e Michele Furfaro.
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Fa Do
Do Fa Do Fa
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