famiglia e riconciliazione - wordpress.comridotto ad un servizio materno-infantile con una...
Post on 25-Feb-2021
1 Views
Preview:
TRANSCRIPT
Famiglia e Riconciliazione
Giuseppe Rinaldi
21 Aprile 2016
CONSULTORIO FAMILIARE DIOCESANO
Nasceva nel 1981, esattamente trentacinque fa, il
Consultorio di ispirazione cristiana “Il Faro” della nostra
Arcidiocesi di Foggia-Bovino.
E negli anni il Consultorio è stato un vero e proprio “faro” per
tante famiglie che versavano in condizioni di disagio
coniugale e genitoriale.
E’ un servizio gestito ed organizzato da diverse figure professionali
(Psicologi, Pediatri, Pedagogisti, Ostetriche, Avvocati, Bioeticisti), al
fine di offrire il miglior servizio possibile e garantire assistenza a vari
livelli.
IL FARO
Foggia via Baffi
06/06/2009
Consultori familiari di ispirazione cristiana
mission
Il loro servizio si sviluppa di norma
sia in interventi di consulenza vera e propria
a persone, a coppie e a famiglie in circostanze
di difficoltà o in crisi di relazione,
sia in interventi di prevenzione attraverso
iniziative di formazione e di impegno culturale
sul territorio e nella comunità. (Dpf - 250)
9 indagini
conoscitive
8 salute
peri-neonatale e infantile
7 educazione sanitaria
6 genetica e
prevenzione handicap
5 assistenza
sociale
4 dimensione
etica
3 sessuologia
2 dimensione psicologica
1 promozione
della famiglia
AREE
NUOVE PROSPETTIVE La funzione educativa
della famiglia 2011
Ridotto ad un servizio materno-infantile con una organizzazione poliambulatoriale, in cui
il lavoro di équipe non viene sufficientemente considerato.
Molte famiglie vivono situazioni di
sofferenza e di difficoltà legate spesso a
fenomeni patologici che mettono in crisi
l’unione coniugale ma a volte anche da
eventi critici, dovuti alla transizione da una
fase all’altra del ciclo vitale o da
avvenimenti imprevisti, che mettono a dura
prova le capacità della famiglia.
Dr. Giuseppe Rinaldi
Dioce
si d
i Fog
gia-Bov
ino
Uff
icio p
er
la p
ast
orale d
ella F
amiglia -
Con
sultor
io F
amiliare
Indagine conoscitiva sulla relazione attuale
tra le parrocchie e le famiglie irregolari
Dr. Giuseppe Rinaldi
Dioce
si d
i Fog
gia-Bov
ino
Uff
icio p
er
la p
ast
orale d
ella F
amiglia -
Con
sultor
io F
amiliare
Metodologia indagine Elaborazione di un questionario, distribuito a tutti i parroci dell’Archidiocesi Foggia-Bovino.
2. Notizie richieste: • La realtà delle separazioni, dei divorzi e delle convivenze. • La coscienza nelle coppie, della loro incompleta comunione con la
Chiesa. • Le motivazioni che non permettono di celebrare il sacramento
del matrimonio. • Il rapporto con la comunità parrocchiale e le iniziative
associative cattoliche di accoglienza alle persone separate e/o divorziate.
• Il riferimento alle norme del magistero nella varietà dei casi concreti da affrontare.
Dr. Giuseppe Rinaldi
Dioce
si d
i Fog
gia-Bov
ino
Uff
icio p
er
la p
ast
orale d
ella F
amiglia -
Con
sultor
io F
amiliare
43/43 questionari compilati
Dr. Giuseppe Rinaldi
Dioce
si d
i Fog
gia-Bov
ino
Uff
icio p
er
la p
ast
orale d
ella F
amiglia -
Con
sultor
io F
amiliare
Indagine conoscitiva sulla relazione attuale tra le parrocchie e le famiglie irregolari
CONCLUSIONI
Dr. Giuseppe Rinaldi
Dioce
si d
i Fog
gia-Bov
ino
Uff
icio p
er
la p
ast
orale d
ella F
amiglia -
Con
sultor
io F
amiliare
Indagine conoscitiva sulla relazione attuale tra le parrocchie e le famiglie irregolari
CONCLUSIONI
• Le problematiche delle famiglie in difficoltà, dei separati, dei divorziati e dei divorziati risposati sono in aumento. • Per la loro accoglienza nelle nostre parrocchie ci si affida, in buona fede, al caso o all’improvvisazione (eccetto alcune esperienze). • Visto l’elevata richiesta di battesimo (88,1% delle coppie in situazioni irregolari) è auspicabile vivere questi momenti d’iniziazione cristiana dei loro figli come un’occasione di evangelizzazione per i genitori stessi. •Nell’ottica di un’azione preventiva, occorre ripensare la pastorale matrimoniale e familiare nelle nostre parrocchie(migliorare la preparazione dei nubendi al matrimonio e all’accompagnamento delle coppie sposate, specie quelle più giovani).
Dr. Giuseppe Rinaldi
Dioce
si d
i Fog
gia-Bov
ino
Uff
icio p
er
la p
ast
orale d
ella F
amiglia -
Con
sultor
io F
amiliare
Indagine conoscitiva sulla relazione attuale tra le parrocchie e le famiglie irregolari
CONCLUSIONI
• Viene avvertita (anche se solo nel 28,6% dei parroci intervistati)ed auspicata un’azione pastorale specifica per i separati ed i divorziati, che deve andare oltre quella sacramentale; deve essere più ampia, complessiva, articolata. •Tale pastorale deve impegnarsi a comunicare ciò che la Chiesa dice sull’argomento preparando percorsi nuovi per gli operatori pastorali che prevedano la valutazione attenta della situazione e lo studio del Magistero. •Nell’indagine si evidenziano una differenza di comportamento nelle parrocchie, nei confronti di queste direttive per cui è necessario far chiarezza, allontanando i rischi di confusione per arrivare a prassi condivise e valide per tutti. •Migliorare il comportamento ed il senso di responsabilità di tutti i fedeli, proprio attraverso una pastorale che sappia porgere l’annuncio cristiano con il linguaggio autentico della solidarietà verso coloro che sono più fragili.
Dr. Giuseppe Rinaldi
Dioce
si d
i Fog
gia-Bov
ino
Uff
icio p
er
la p
ast
orale d
ella F
amiglia -
Con
sultor
io F
amiliare
Indagine conoscitiva sulla relazione attuale tra le parrocchie e le famiglie irregolari
CONCLUSIONI
“... è urgente che le Chiese locali, dopo un discernimento accurato della situazione, predispongano équipes preparate per fronteggiare al meglio il problema”.
Iva Corviglia, docente di Antropologia Teologica - Palermo
Dr. Giuseppe Rinaldi
Dioce
si d
i Fog
gia-Bov
ino
Uff
icio p
er
la p
ast
orale d
ella F
amiglia -
Con
sultor
io F
amiliare
Indagine conoscitiva sulla relazione attuale tra le parrocchie e le famiglie irregolari
CONCLUSIONI
Prendiamo questo suggerimento come incentivo per le scelte del Consultorio Familiare e per tutto l’ambito della Pastorale Familiare.
Coppie In crisi
Separati legalmente
Separati Di fatto
2009 5 4
2010 6 4
2011 9 8 1
2012 11 9 7
2013 18 10 4
2014 23 10 6
2015 19 14 11
Consultorio Familiare “Il Faro” FOGGIA
Il progetto è rivolto alle famiglie (coniugate o di fatto) in crisi a causa
della difficile situazione economica, che comporta scompensi nella
relazione di coppia fino ad arrivare alla separazione, alla
prostrazione psicologica e all’incapacità genitoriale di gestire e di
educare i figli.
Una Famiglia con Una Famiglia
Ogni famiglia sarà accompagnata da una coppia tutor e sostenuta settimanalmente da una figura professionale, nello specifico:
• Esperto della vita di coppia
• Psicologo per l’accompagnamento personale
• Tutor per la ricerca di un lavoro
• Sacerdote
L’obiettivo dell’intervento è provare a ridare serenità e
speranza alle dinamiche familiari, accompagnando le
famiglie indigenti nel percorso di risalita dalle difficoltà
riducendo la solitudine e lo stato di povertà.
CONSULTORIO FAMILIARE DIOCESANO
“IL FARO”
ARCIDIOCESI DI FOGGIA-BOVINO
SEPARARSI SENZA FARSI E FARE (TROPPO) DEL MALE
Linee guida per cercare di non sbagliare
2015
Nato dalla collaborazione e dall’esperienza di nostri
esperti consulenti, l’opuscolo vuole offrire delle linee
guida semplici e chiare, per cercare di affrontare al
meglio la separazione ed evitare quegli errori comuni,
che possono recare ancor più danni.
Strutturato in modo da rispondere a quegli
interrogativi che la coppia/genitori si trovano
inevitabilmente a porsi nelle fasi che precedono o
seguono il divorzio.
La fine di un matrimonio senza dubbio influisce sullo stato
fisico, psicologico ed affettivo dei coniugi e costituisce un
evento di svolta nella vita di entrambi i coniugi.
La separazione o il divorzio rappresentano una fase di
“cambiamento” e di stravolgimento delle abitudini, che porta
con sé una serie di situazioni stressanti:
QUALI CONSEGUENZE SULLA COPPIA?
A. Perdita del legame affettivo
ed emotivo con il coniuge,
del senso di fiducia e di
protezione verso l’altro.
Legami familiari vanno
riorganizzati sulla base di
questo evento traumatico.
B. Separarsi/divorziare dal coniuge comporta la perdita dell’altro
come supporto sociale. Essere in coppia permette la condivisione
delle responsabilità e delle difficoltà con un altro adulto, la divisione
dei compiti e un’organizzazione più snella della famiglia.
C. Cambiamento del tenore di vita: con la separazione e il divorzio,
c’è sicuramente una diminuzione delle disponibilità economiche,
soprattutto in presenza di figli, che obbliga i coniugi a rivedere il
proprio status e a modificare lo stile di vita. Soprattutto in casi in
cui uno dei due coniugi non lavora o non ha mai lavorato.
Il fallimento di un legame di
coppia non significa il fallimento
di un’intera esistenza. Si può
sempre ricominciare niente è
definitivo!
D. Fine della coabitazione: cambio di
abitazione e separazione fisica dal
coniuge nonché dai figli.
QUANDO SEPARARSI?
Rispetto alla decisione di separarsi, è effettivamente difficile stabilire quando
il livello di conflitto nella coppia è così elevato da causare danni ai figli, e
quindi è meglio separarsi.
Lo stesso Papa Francesco, uomo di grande levatura morale e umanità, è
intervenuto sul tema durante un ciclo di catechesi alle famiglie, affermando
la realtà di “ situazioni di crisi coniugali che portano a lacerazioni profonde,
che dividono marito e moglie, e inducono a cercare altrove comprensione,
sostegno e consolazione”.
Spiega Papa Francesco: “...in alcuni casi la
separazione può diventare “inevitabile” e
“moralmente necessaria”, quando si tratta di
sottrarre il coniuge più debole o i figli piccoli alle ferite
più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza,
dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e
dall’indifferenza”.
Nella decisione di separarsi quindi vanno considerate, dal punto di vista del
benessere dei figli, alcune variabili importanti, quali l’intensità del conflitto tra i
genitori (non si dovrebbe mai litigare davanti ai figli, soprattutto in modo violento);
la durata (litigi tra coniugi sono normali in tutte le famiglie, purché non superino
un certo lasso di tempo, che li porterebbe poi ad essere insanabili); capacità di
recuperare la serenità e l’armonia (se una coppia sceglie solo la via del conflitto
piuttosto che del confronto, è destinata a fallire).
COME COMPORTARSI NELLE FASI CHE
PRECEDONO E SEGUONO IL DIVORZIO?
Nel momento stesso in cui si decide di porre
fine definitivamente ad un matrimonio e di
avviare le pratiche di separazione è opportuno
che tutti i passaggi successivi, le decisioni,
vengano comunque prese da entrambe le parti;
non delegate mai all’altro ma deliberate
insieme.
La prima cosa da fare sicuramente è
informare, preparare, spiegare la nuova
situazione ai propri figli; quali saranno le
conseguenze e i cambiamenti del nuovo
assetto familiare. E’ essenziale la presenza di
entrambi i genitori. Il confronto con i figli non
si delega.
Prima di prendere qualsiasi tipo di accordo legale, ascoltare i bisogni, le richieste, l’opinione dei vostri figli, per poi prendere decisioni equilibrate.
Cosa è meglio per voi non significa che sia meglio anche per i figli.
Un legame di coppia può anche finire, ma essere
genitori è per sempre. Il benessere dei figli viene prima
del benessere personale.
La prima regola da imparare nei casi di separazione:
la relazione tra coniugi, i vissuti intimi all’interno
della coppia, non devono riguardare e intaccare la
sfera della genitorialità.
Essere padre, essere madre, lo si
è a prescindere dal ruolo di
marito o di moglie. Si può essere
bravi genitori sempre.
Il fallimento di un matrimonio non
riguarda il fallimento come genitori.
Dai figli non si divorzia mai.
COME “DIGERIRE” UN DIVORZIO O
UNA SEPARAZIONE?
COME TRATTARE CON L’EX-CONIUGE?
• anche se il matrimonio è finito, cercare di vedere l’altro sempre
come la madre o il padre dei vostri figli; limitare gli eccessi di
rabbia, commenti negativi e continue frecciatine;
• non litigare mai di fronte ai figli, e ancor peggio tirarli in ballo
come “arma di vendetta” o costringerli a scegliere; tenere sempre
aggiornato l‘altro sulla situazione dei figli (scuola, salute,
abitudini, sport, decisioni da prendere, convocazioni…);
• non rivangare sempre il passato,
con attribuzioni di colpa; limitare i
contatti telefonici e le visite, solo per
discutere dei figli o di questioni legali;
evitare ogni scusa per accendere il
conflitto;
Alcuni consigli pratici…
• mai minacciare o reagire alle minacce. Se sussistono problemi nel
mantenimento o custodia dei figli, nel mancato rispetto degli accordi legali, nella
gestione del coniuge, rivolgersi sempre al proprio legale o ad esperti del settore;
mai prendere iniziative personali;
• non diffondere in giro voci diffamatorie, negative o di falso conto sull’ex-
coniuge, soprattutto in ambienti lavorativi o in ambienti frequentati dai propri figli;
• non provocare l’altro, non prevaricarlo, non imporre limitazioni sulla vita
personale dell’altro; non pretendere di controllare la vita dell’altro;
•salvaguardare sempre, la propria sicurezza personale e quella dei propri
figli.
COME E COSA DIRE AI BAMBINI?
I bambini hanno bisogno sempre e comunque di una spiegazione della rottura
familiare, adeguata alla loro età e alla loro personalità.
Soprattutto quando vi sono in famiglia bambini molto
piccoli, la tendenza generale è quella di salvaguardarli il più
possibile, raccontando loro storie sull’assenza del padre o
della madre (molto spesso lontane dalla realtà, o peggio
plasmando storie negative sul conto dell’altro genitore). E’
essenziale comprendere che i bambini, anche se di età molto
piccola, sono molto sensibili, e percepiscono se nella loro
famiglia c’è tensione e avvertono il “senso della mancanza”
dell’altro genitore. E’ un errore gravissimo pensare frasi del
tipo “quando crescerà non si ricorderà più di lui o di lei”
oppure “ci sono io che basto per tutti e due”.
I bambini hanno bisogno di capire che, nonostante i genitori non vivano più
insieme, essi rimangono comunque legati a loro, e che entrambi i genitori, li
continueranno a seguire.
Nel caso i bambini vadano già a scuola, è opportuno considerare il confronto con
gli altri bambini, che è inevitabile. I bambini parlano, osservano molto, fanno
domande, si confrontano con gli amichetti, e se non hanno ricevuto un’adeguata
spiegazione sulla separazione dei genitori, chiara e veritiera, si rischia di lasciare al
bambino la possibilità di costruirsi una sua idea personale sulla rottura dei genitori.
E dunque si aprono due strade molto comuni:
1 i bambini pensano che è loro “la colpa” se mamma
e papà non stanno più insieme; che si sono
comportati male e allora la mamma o il papà non
vogliono più stare con loro.
2 I bambini possono pensare che la loro “nuova missione” è far tornare
insieme mamma e papà. E’ loro precisa responsabilità rimettere le cose a
posto.
Comunicare con i propri bambini in maniera sincera, spontanea, senza “allungare
troppo il brodo” o al contrario inviare piccoli telegrammi. Usare un linguaggio
semplice e se possibile, cercando di non piangere o mostrarsi troppo in crisi.
I bambini possono spaventarsi, non capire o sentirsi in colpa.
Ciò che è importante è farlo insieme, entrambi i genitori devono parlare con i
bambini.
Non dire ai bambini che papà o mamma staranno via per poco tempo, o che c’è un
limite di tempo alla separazione, perché i bambini hanno buona memoria, e vivranno
nell’illusione di un ritorno o crederanno che i grandi non rispettano le promesse.
Nel caso di figli adolescenti, le cose sembrano più facili, ma bisogna sempre agire
con molta cautela. L’adolescente viene scambiato spesso come “giovane adulto”,
e di conseguenza può comprendere senza tante spiegazioni cosa è successo tra i
genitori. O ancor peggio, viene informato più del dovuto, con abbondanza di
particolari che dovrebbero rimanere intimi della coppia. Così facendo, si induce
l’adolescente a pensare di dover prendere una posizione; non lo si rispetta nel
suo dolore e si pretende da lui che possa capire “a prescindere”, magari
attribuendogli il ruolo di nuovo “uomo di casa” o “di donna di casa”,
riempiendolo di responsabilità possibili.
Evitare fraintendimenti di ogni tipo.
IN NESSUN CASO GLI ERRORI DEGLI ADULTI DEVONO PESARE SUI FIGLI.
Non cercare di rimanere insieme a “tutti i
costi”, affermando che lo fate per il bene
dei figli. Talvolta, un ambiente freddo,
distante tra i genitori può fare molti più
danni Il modo con il quale i figli riescono
ad adattarsi alla separazione dei genitori
dipende in maggioranza da come gli stessi
genitori sanno gestire questo processo, con
meno traumi
COSA CHIEDONO I FIGLI?
• I bambini chiedono un’ambiente il più
sereno possibile, dove crescere, studiare, e
vivere una vita adeguata alla loro età.
•Hanno il Diritto di mantenere i rapporti con tutti i nonni e i parenti di entrambi
i rami genitoriali.
• Un figlio chiede di essere ascoltato sempre, di essere rispettato nel suo
dolore, anche lui subisce la separazione, una perdita.
• Un figlio chiede che ci si interessi di lui, che guardiamo i suoi cambiamenti,
che ci preoccupiamo di lui ma non in maniera assillante; i nostri sensi di colpa
non devono trasformarci in genitori “perfetti”.
• Entrambi i genitori devono essere una presenza costante nella vita del figlio;
non riducete i figli a chiedere notizie di voi, ma siate sempre voi ad
interessarvi dei vostri figli.
• I figli non vogliono fare i giudici dei genitori, e
non devono essere chiamati a farlo; hanno il
Diritto di amare entrambi i genitori senza
discriminazioni.
Hanno il Diritto di ricevere, amore, cura,
educazione ed istruzione da entrambi i genitori.
COME COMPORTARSI IN SEDE LEGALE DI
AFFIDAMENTO? DEI FIGLI?
E’ bene tenere presente che anche dopo una
separazione o il divorzio, se entrambi i genitori
riescono a mantenere un buon rapporto con i figli,
le conseguenze possono essere molto limitate;
dunque scegliete sempre per un affidamento
condiviso.
Di fronte al giudice, non entrate nel merito di faccende private, questioni
intime, non litigate di fronte al giudice, non denigrate l’altro. Prima di essere
coppia, voi siete soprattutto genitori, date il buon esempio di adulti
responsabili.
Fate attenzione ai segnali di una possibile PAS (Sindrome da Alienazione
Genitoriale) in corso, per poter affrontarla in tempo e rivolgersi ad esperti del
settore.
Mai minacciare l’altro di “togliergli i figli”, non siete voi i giudici, un figlio
ha diritto di frequentare entrambi.
Nella maggioranza dei casi il giudice delibera per l’affido alla madre,
soprattutto quando i bambini sono molto piccoli; questo non significa che la
figura paterna sia meno importante della madre; non gettate la spugna, o
pensate di non avere ruolo nella vita dei vostri figli.
I vostri figli avranno sempre bisogno di voi, anche se non vivete più insieme.
Loro pretendono che vi interessiate della loro vita.
COME COMPORTARSI IN CASO SI COSTITUISCANO “FAMIGLIE
ALLARGATE”?
La costituzione di “famiglie allargate” è una situazione molto comune e di larga
diffusione nelle famiglie di oggi. Dopo un divorzio, gli ex-coniugi possono convivere
o risposarsi con nuovi compagni di vita e avere altri figli. Vediamo alcuni consigli
pratici ,per far fronte ad alcuni problemi della vita quotidiana: Non sostituire la
figura paterna o quella materna, con i vostri nuovi compagni; i figli hanno già un
padre e una madre, che si occupano di loro. • Non pretendere che i vostri figli
accettino a prescindere queste nuove
figure.
• Introdurre i nuovi compagni nella vita
dei vostri figli con molta cautela, non di
getto, sottolineando che non sono
affatto i sostituti né del padre né della
madre. Non imporre la loro presenza.
• Non obbligate i vostri figli ad avere lo stesso rispetto e la stessa relazione che hanno
con i genitori, verso i nuovi compagni.
• Non obbligate i vostri figli a chiudere ogni relazione con i nonni; hanno il diritto di
continuare a frequentarli nel modo che preferiscono.
• Non disinteressatevi della vostra famiglia precedente, tutti i vostri figli hanno eguali
diritti. Non esistono figli di Serie A o figli di Serie B.
• Le decisioni sui vostri figli vengono prese da entrambi i genitori; i vostri
compagni o nuovi coniugi non hanno nessun diritto di interferire.
• Non mettete mai i vostri figli (sia nati dalla precedente relazione che da quella
attuale) in condizione di mettersi l’uno contro l’altro, per accaparrarsi l’affetto
dei genitori o intavolare guerre sui diritti. Non è colpa loro se la famiglia si è
disgregata. Tutti i figli hanno eguali diritti.
• Se avete deciso di costituire una famiglia dove i vostri rispettivi partner,
hanno già dei figli, e volete riunirvi sotto lo stesso tetto, valgono tutti i consigli
precedentemente elencati: non imporre “matrigne” o “patrigni”, rispettate i
sentimenti e le ragioni dei vostri figli, gestite tutte le fasi con estrema cautela,
prendendovi tutto il tempo che serve per parlarne con i vostri figli; non
affrettate le cose e non pensate che ciò che sia “normale” per voi, lo sia anche per
i vostri figli.
• Se vi sentite in difficoltà nella gestione di situazioni molto delicate, come
queste, non esitate a chiedere aiuto ad esperti o a strutture competenti, che
possano aiutarvi sia nei momenti di maggiore crisi, ma anche solo per essere
guidati e consigliati.
LE COSE DA FARE
Fare di tutto per capire se la separazione sia davvero l’unica soluzione ai vostri
problemi.
Nel processo di separazione focalizzarsi sul presente e sul futuro. Rimuginare sul
passato non porta a nulla.
Tenete sempre in mente il benessere dei vostri figli, se li avete. Non dimenticate
mai il ruolo di genitore responsabile.
E’ necessario riuscire ad accettare e rispettare l’ex-partner come genitore
separato. Tale persona continuerà ad essere sempre padre/madre dei vostri figli.
Fate un esame lucido della vostra situazione legale ed economica; subito dopo fate
una lista accurata dei vostri effettivi bisogni e quelli dei vostri figli e teneteli sempre in
mente durante la negoziazione degli accordi.
Se possibile, cercate di tenere le emozioni fuori dalle decisioni legali ed economiche.
Fate in modo che, anche dopo la separazione, i figli possano mantenere legami e
relazioni con i parenti di entrambi i genitori (nonni, zii, cugini…). Devono sentirsi liberi di
amare tutti.
IN BREVE… LE COSE DA EVITARE
Evitate di bloccare completamente la comunicazione con il vostro ex partner; nei
mesi che seguono la separazione le decisioni da prendere sono tante e il dialogo è
necessario per arrivare ad accordi soddisfacenti per tutti.
Evitate di puntare sempre il dito l’uno contro l’altro, e cercate di capire quali sono
state le vostre responsabilità nella fine del rapporto.
Non scambiate i vostri figli come “premi” nella battaglia contro l’altro.
Non denigrate l’altro coniuge di fronte ai vostri figli e non screditatelo.
Non raccontare ai figli bugie che riguardano i motivi della separazione o dei nuovi
cambiamenti familiari, a nessuna età.
Non scendete in dettagli inutili con i vostri figli, ma pesate e pensate le parole, per
non urtare la loro sensibilità.
Dopo il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia e il “Motu
proprio” di Papa Francesco,
si è pensato di offrire momenti di riflessione
-per una visione chiara e completa di tutto il tema
-per sgomberare il campo da false interpretazioni
- per intervenire in maniera più ampia ed efficace
nei percorsi di preparazione al Sacramento del
matrimonio
-per aiutare le coppie in difficoltà a discernere la
validità del loro matrimonio, così come suggerito dal
Papa in maniera implicita.
Foggia: 28 Maggio-11 Giugno
S.E. Mons. Ricchiuti-Mons. Larocca
Mons. Cota-Don G. Pinto
Federazione consultori familiari
ispirazione cristiana PUGLIA onlus
Tutta l’esortazione Apostolica presuppone la
speciale sollecitudine con cui la comunità cristiana
discerne ed accompagna il cammino degli sposi e
delle famiglie grazie all’attività competente e
premurosa dei Consultori familiari di ispirazione
cristiana.. Al n.211….”.si deve poter indicare luoghi
e persone, consultori o famiglie disponibili, a cui
potranno rivolgersi per cercare aiuto quando si
presentassero delle difficoltà con percorsi pratici,
consigli ben incarnati, strategie prese
dall’esperienza, orientamenti psicologici. …..
CONSULTORIO FAMILIARE
• VIA CAMPANILE 1981
• CHIESA DELL’IMMACOLATA 08-12-1981/1990
(PADRE G. DE FLUMERI)
• PIAZZA DEL LAGO 1993-1995 (DR. G. RINALDI)
1996-1998 (DR. T. CHIRIACO)
• VIA BAFFI - 06-06 2009 (DR. L. d’ALESSANDRO
CONSULTORIO VIA BAFFI, 2
71121 FOGGIA
Se la crisi economica sta generando una crisi di coppia,
lasciati aiutare chiedendo aiuto al
Consultorio Dicessano Il Faro una coppia tutor sarà pronta a darti una mano!
Il progetto è rivolto alle famiglie (coniugate o di fatto) in crisi a causa della difficile
situazione economica, che comporta scompensi nella relazione di coppia fino ad
arrivare alla separazione, alla prostrazione psicologica e all’incapacità genitoriale
di gestire e di educare i figli, quando questi , in età adolescenziale e non , hanno
pretese conformi alla mentalità consumistica odierna e non ai veri valori alla base
del vivere quotidiano.
Una Famiglia con Una Famiglia
Ogni famiglia sarà accompagnata da una coppia tutor e sostenuta settimanalmente da una figura professionale, nello specifico:
• Esperto della vita di coppia
• Psicologo per l’accompagnamento personale
• Tutor per la ricerca di un lavoro
• Sacerdote
L’obiettivo dell’intervento è provare a ridare serenità e speranza alle dinamiche familiari,
accompagnando le famiglie indigenti nel percorso di risalita dalle difficoltà riducendo la
solitudine e lo stato di povertà
Molte famiglie vivono situazioni di
sofferenza e di difficoltà legate spesso a
fenomeni patologici che mettono in crisi
l’unione coniugale ma a volte anche da
eventi critici, dovuti alla transizione da una
fase all’altra del ciclo vitale o da
avvenimenti imprevisti, che mettono a dura
prova le capacità della famiglia.
.
Nel processo di crescita , non solo i soggetti in età evolutiva, ma anche le loro famiglie necessitano di specifici sostegni educativi per far fronte a nuovi compiti di sviluppo trasformando le potenziali crisi in occasione di cambiamento. La crisi , percepita come opportunità, rappresenta il punto di avvio di una relazione di aiuto.
La nascita di un figlio, evento naturale,può diventare un evento che richiede il sostegno di professionisti,
La famiglia viene messa al centro e le si consente di mettere in gioco qualcosa di positivo che ha e di ricostruire un nuovo equilibrio relazionale al proprio interno e nel rapporto con il contesto sociale.
Il sostegno educativo ha lo scopo di fornire un aiuto concreto alle famiglie affinchè esse possano efficacemente porsi come COMUNITA’ EDUCANTI.
Coppie In crisi
Separati legalmente
Separati Di fatto
2009 5 4
2010 6 4
2011 9 8 1
2012 11 9 7
2013 18 10 4
2014 23 10 6
2015 19 14 11
Consultorio Familiare “Il Faro” FOGGIA
Dati nazionali 2012 Separazioni 88288 – 0,6
Divorzi 51318 - 4,6
Puglia separazioni + 4,5
Tribunale di Foggia 2012 2013 2014
Sep. consensuali 497 513 576
Sep. giudiziali 209 231 281
Divorzi congiunti 176 208 228
Divorzi contenziosi 78 118 121
Separazioni - Divorzi
Antonio Buccaro
presidente magistrati foggiani
Separazioni - Divorzi
30 settembre 2014 – 30 settembre 2015 Separazioni consensuali + 8 % Separazioni giudiziali + 19 % Divorzi giudiziali + 63 % 13 Ottobre 3015
Nel processo di crescita , non solo i soggetti in età evolutiva, ma anche le loro famiglie necessitano di specifici sostegni educativi per far fronte a nuovi compiti di sviluppo trasformando le potenziali crisi in occasione di cambiamento. La crisi , percepita come opportunità, rappresenta il punto di avvio di una relazione di aiuto.
La nascita di un figlio, evento naturale,può diventare un evento che richiede il sostegno di professionisti,
top related