i nuovi linguaggi e le tecnologie

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L'uso del tablet a scuola, verso una scuola digitale tra problemi e prospettive. Il pericolo di un digital divide scolastico nelle scuole italiane

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I nuovi linguaggi e le tecnologie

dalla lavagna alla LIM, dal libro all’e-book, dal quaderno al tablet… e poi?

17.02.2012 r.baldascino@tin.it 1

Hotel Calabresi San benedetto del Tronto

Venerdì 17. Febbraio 2012 ore 17.00

Sempre più tecnologie…

• Lim

• Smartphone

• Netbook/laptop

• tablet

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presenti…

• Nel divertimento

• Nello studio

• Nel lavoro

• Nella vita di ogni giorno…

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…che influenzano il • Modo di relazionarsi

• Modo di pensare

• Modo di apprendere

• Modo di interpretare la realtà

• Modo di comunicare

• Modo di esprimersi

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Riflessione – canali di comunicazione

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scrittura animata e iconica nelle chat

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Constanti stimolazioni digitali per i ragazzi durante la comunicazione (smartphone, console, mp3, computer)

Espressione digitale

• Testo digitale

• Grafica digitale

• Video digitale

• Animazione digitale

• Mash-up digitale

• Ipermedialità

• … e google Earth… è lo stesso programma un linguaggio?

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Il futuro: il nuovo linguaggio delle

discipline • Materie scientifiche più

umanistiche e materie umanistiche più scientifiche

• Unitarietà del sapere

• La mia geografia…

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L’evoluzione delle TIC • Uno dei principali orientamenti delle

tecnologie informatiche e delle comunicazioni è stato quello di puntare sempre di più verso la loro portabilità

• wearable computer, pen computer

• Ambient intelligence

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Hybrid user interface

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Pulse live scribe

Kinect

LaPazz Digital Notepad

La digitalizzazione avanza…

• a circa centomila studenti indiani, sarà donato un tablet prodotto in India, che sarà in seguito commercializzato è venduto ad un costo intorno ai 45 dollari (praticamente il costo di un libro). Il tablet si chiama Aakash (ubislate7+)

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Brain based teaching • In che modo la tecnologia influenza lo

sviluppo celebrale degli studenti.

• In che modo tale influenza si connette con gli stili di apprendimento, la memoria di lavoro e a lungo termine e le intelligenze multiple.

• Tecnologie per imparare a dialogare e relazionarsi digitalmente in un modo nuovo e diverso con gli studenti.

• Le attività devono sviluppare l’intelligenza socio-emozionale, l’empatia, la creatività, e l’abilità di sintetizzare i diversi materiali multimediali trovati.

• Creare una sintesi e sinergia tra strategie di insegnamento e apprendimento high-tech, low-tech e forme ibride tra le due.

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Perché il tablet? • Non sono certamente la portabilità e la

velocità gli elementi decisivi che possano indurre la scelta di un impiego didattico in classe.

• È la loro facilità di utilizzo, l’ergonomia, e l’estesa possibilità di personalizzazione che li rendendo particolarmente adatti o adattabili a qualsiasi attività formativa.

• La personalizzazione, in particolare, è un’esigenza sempre più sentita dagli istituti scolastici, sia per migliorare l’apprendimento degli studenti, sia per sviluppare efficaci interventi compensativi nei confronti degli alunni con DSA

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Il Tablet nella didattica • il tablet si può considerare una sintesi di più strumenti

formativi che generano infinite occasioni di apprendimento.

• Lo si può considerare un immenso libro da leggere, ma anche da scrivere e da personalizzare, il cui contenuto – sviluppato dallo studente – è sempre in fieri.

• Il tablet è anche:

• un lettore multimediale,

• un sistema di videoconferenza,

• un laboratorio tecnico-scientifico

• un laboratorio umanistico,

• uno strumento di scrittura,

• uno strumento di ricerca web,

• Uno strumento di produzione e di sintesi digitale.

• Rappresenta un’estensione potenziale dinamica della conoscenza individuale a portata di “dito” sempre incrementabile.

• È facilmente integrabile con qualsiasi ambiente di apprendimento in presenza e online, sia di classe, sia personale.

• Con l’aggiunta di particolari applicazioni, inoltre, il tablet si integra con la LIM presente in aula, rendendone possibile l’interazione senza spostarsi dal banco. La stessa integrazione può avvenire anche con altre tecnologie.

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Linguaggio e uso della Lim e del tablet

• la LIM costituisce un evento collettivo, per tutta la classe, indipendentemente se l’azione su di essa sia poi compiuta dal docente o dai discenti

• il tablet costituisce un momento personale di rielaborazione, in cui riflettere, appuntare, studiare, approfondire e produrre.

• Tale operatività può essere attuata anche con momenti di lavoro cooperativo, in piccoli gruppi all’interno della classe o, anche grazie alle diverse opzioni comunicative, tra classi dello stesso istituto o di istituti diversi. L

• l’uso del tablet in classe richiede un impegno attivo e partecipativo da parte dello studente.

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Errori che si evitano • Con la Lim è rimasta ancora forte l’azione,

l’impronta e la direttività del docente, anche se in mutate veste di “presentatore” multimediale.

• Ciò ha determinato il mantenimento della passività dello studente nell’ ascoltare, o meglio, nell’essere spettatore, del messaggio visuale-multimediale, che in parte ha sostituito – o ha integrato – quello più tradizionale convogliato dalla frontalità orale.

• Con un tablet acceso sul banco, tale metodologia non è più possibile, altrimenti si generebbe una fuga dello studente verso altri percorsi, magari ludici, possibili da compiere direttamente con lo strumento che ha tra le mani e proprio durante la lezione.

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Una didattica a con tablet a disposizione, ma anche senza…

• limitare l’aspetto frontale a pochi minuti, in cui si evidenziano gli elementi disciplinari costitutivi ed essenziali per quella particolare attività, che successivamente dovrà essere svolta insieme.

• Compiere un grande lavoro preparatorio di progettazione, di regia e di mediazione curricolare.

• Dal punto di vista metodologico, ci si dovrebbe ispirare alla didattica breve (Ciampolini) nella fase di spiegazione e, al costruttivismo sociale, nelle successivi fasi di ricerca, di elaborazione e di produzione.

• Si tratta di svolgere un’azione in cui, per gran parte del tempo il docente, dopo il briefing iniziale, supporta interattivamente il lavoro degli studenti.

• Gli studenti rimangono attivi durante quasi tutta la lezione

• Il loro lavoro consisterà nel compiere ricerche (le cui linee base e parte dei materiali sono pre-strutturati dai docenti), nella condivisione di ciò che si è trovato e nella rielaborazione personale o di gruppo

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Il linguaggio della ricerca

• L’ottica innovativa è quella di un’impostazione didattica basata:

• sulla ricerca continua

• sulla creatività rielaborativa, non più limitata solo ad una produzione testuale, ma arricchita dalle ampie possibilità di scrittura multimediale che la tecnologia permette.

• L’ottica innovativa è quella di considerare:

• ogni studente un potenziale ricercatore,

• con il supporto del docente, e con la collaborazioni e l’insegnamento tra pari, capace di autocostruirsi un proprio percorso formativo e di apprendimento, secondo le proprie aspirazioni, le proprie qualità e caratteristiche cognitive e la propria emotività.

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Il paradigma della conoscenza in un mondo digitale

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Insegnare a ricercare: Webquest

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Plagiarismo

Scopre se le consegne sono state copiate da altri studenti della classe o della scuola o se sono state copiate da Internet.

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http://moodle.org/plugins/view.php?plugin=plagiarism_crot

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Da considerare: EQ e dinamiche di gruppo

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Pregresso e Curriculum implicito dei nativi digitali

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Personalizzazione e VLE

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• DSA • Interventi compensativi

• Esercitazioni personalizzate (es. test e privacy)

• Supporto continuo

• IDEI (interventi didattici, educativi ed

integrativi)

• Piccoli gruppi

• Singoli

• Gruppi trasversali

• Eccellenze • Approfondimenti

• Ricerche personalizzate e i gruppo

r.baldascino@tin.it

Virtual Learning Management

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Spazio scuola

Spazio Dipartimenti Spazio consiglio di classe

Spazio docente

Spazio classe

Curriculum digitale

Spazio studente

Ogni scuola un INVALSI

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Non è tutto oro quel che luccica

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L’abbiamo inventato noi il mito del

«nativo digitale» • Avventura digitale naturalistica senza

mediazione da parte degli adulti (genitori – docenti). In alcuni casi equivale ad una forma di primitivismo digitale

• Giovani formano nuovi gruppi tribali basati sui più disparati interessi

• Scambio di memorie digitali

• Diversità e disparità nell’uso della rete tra i giovani

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Connessioni digitali

Le persone si connettono in comunità non più basate sulla prossimità geografica ma sulla prossimità e condivisione delle idee.

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DSGA digitali in rete

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L’attenzione in un ambiente digitale

• Operare in un ambiente digitale pone continui carichi sui sistemi cognitivi e percettivi.

• Le opportunità di trovare infinite informazione e interazioni, vanno al di sopra delle normali capacità di elaborazione del cervello.

• Ciò comporta frequenti interruzioni durante le attività intraprese.

• Distribuire in maniera appropriata l’attenzione diventa uno dei fattori chiave per avere successo nelle attività creative, nell'apprendimento, nelle attività collaborative, e in tante altre attività umane. 2/26/2012 r.baldascino@tin.it 32

Si fa presto a dire «immigrati digitali»

• Il linguaggio digitale e la neuroplasticità

• Nessuna differenza nel cervello tra un «nativo» e un «immigrato» digitale quando si tratta di leggere un testo digitale.

• Invece i due gruppi mostrano di avere due distintivi modelli di attivazione neurale quando si tratta di ricercare online

• Gli «immigrati digitali» possono allenare il proprio cervello velocemente. Nella ricerca compiuta, essi, dopo un’ora al giorno di pratica per cinque giorni, mostravano lo stesso modello di attivazione neuronale dei «nativi durante le ricerche su Google»

• Techno-brain burnout

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• I Nativi Digitali hanno definito una nuova cultura comunicativa non più determinate dal tempo e dallo spazio .

• Nella ricerca di informazioni “hobbistiche” trascorrono circa due secondi su un particolare sito web prima di spostarsi su un altro.

• Quando studiano un argomento, se si fermano maggiormente sulla pagina web significa che hanno trovato qualcosa di rilevante, altrimenti passano oltre.

• Il cervello impara velocemente a concentrare la propria attenzione, analizzare le informazioni e immediatamente decidere il da farsi (go or no-go action).

• Piuttosto che soffrire di “digital ADD – Attention Deficit Disorder”, molti sviluppano appropriati circuiti neuronali di concentrazione diretta allo scopo.

• IQ aumenta con lo sviluppo della cultura digitale • Il neuroscienziato Paul Kearney at Unitec in Nuova Zelanda

indica che alcuni videogame possono aumentare le abilità cognitive e di multitasking considerevolmente.

• Scientific American indica che la maggior velocità di pensiero rende più sicuri e creativi, con un senso di maggiore energia e potenza.

• Altri scienziati mettono in relazione la velocità del pensiero e la ricerca della novità con il buon umore. Entrambi aumentano la dopamina nel cervello, artefice della sensazione di soddisfacimento e piacere.

• L’evoluzione digitale dei nostri cervelli, però, aumenta l’isolamento sociale e diminuisce la spontaneità delle relazioni interpersonali

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Contro cultura digitale Se a scuola Internet rende stupidi di Raffaele Simone

http://www.repubblica.it/scuola/2012/01/23/news/de_simone_scuola_digitale-28643708/ (sotto alcuni estratti dell’articolo apparso su Repubblica.it)

• Da un po' di tempo qualcuno ha stabilito che (tablet e LIM) sono il futuro della scuola: nessuno sa di preciso chi abbia preso questa decisione ma sta di fatto che, appena un ministro s'installa, dichiara che i due gadget sono indispensabili. […]

• Quanto alla LIM, basta vederla in funzione per capire che è un gadget inutile e fragilissimo[…]. Il tablet è più insidioso: date le sue maggiori possibilità di uso […], ha un appeal a cui è difficile resistere. Inoltre, siccome è "connesso", spinge facilmente a credere che apra finestre su un mondo illimitato.

• In ritardo su tutti gli aspetti della modernità, la nostra scuola ha sempre mostrato la più candida accoglienza verso mode (tutte, inutile dirlo, di origine statunitense) che si sono esaurite in un batter d'occhi.

• Anche qui tra l'altro la nostra scuola arriva in ritardo: mancata (negli anni Ottanta) la fase iniziale dei pc, ignorato (negli anni Novanta) l'avvento della rete, ora cerca di acchiappare la pantera per la coda introducendo tablet a tappeto. Ma prima di fare una mossa simile è cruciale domandarsi che cosa comporta l'introduzione massiccia della cultura digitale nella scuola. Risorsa formidabile in alcuni impieghi ma pericolosa in altri, è una potenzialità ambivalente che richiede in ogni caso un governo e una gestione fermi e consapevoli.

• la cultura digitale è uno dei più temibili moventi di interruzione della concentrazione che si siano mai presentati nella storia, e si sa quanto la concentrazione sia cruciale nell'apprendimento. 2/26/2012 35 r.baldascino@tin.it

Is Google Making Us Stupid?

• In linea generale, l'Istat annota che rispetto al 2009 cresce la quota di famiglie che possiede il personal computer (dal 54,3% al 57,6%), l’accesso ad Internet (dal 47,3% al 52,4%) e che dispone di una connessione a banda larga (dal 34,5% al 43,4%).

• Nick Carr (scrittore) mette in evidenza che è proprio la straordinaria efficienza di Internet a indebolire le nostre facoltà e a guidarci nostro malgrado verso una nuova forma di stupidità e di omologazione.

• i nostri strumenti di scrittura hanno un ruolo nella formazione dei nostri pensieri”

• Is Google Making Us Stupid? http://www.theatlantic.com/magazine/archive/2008/07/is-google-making-us-stupid/6868/

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La Scuola Digitale?

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La scuola in mezzo a un guado tecnologico

• Diffusione delle tecnologie a macchia di leopardo.

• Digital divide scolastico.

• Massa critica non raggiunta nei docenti?

• E la formazione?

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Il rischio che si corre: un triste déjà vu

• un altro annuncio, in cui l’ultima novità tecnologica irrompe a scuola (e come sempre solo in alcune classi), con la velata promessa di modificare positivamente il “fare scuola”.

• Il rischio latente, che bisogna mettere in conto, è che il tablet si aggiunga all’ormai sempre più lunga lista di ex-rivoluzioni tecnologiche didattiche, che hanno nel complesso costituito un panorama incompleto, più simile ad un patchwork tecnologico, parzialmente e disorganicamente entrato nella scuola e nelle classi, che una reale innovazione.

• Ad esempio alle LIM in dotazione negli istituti scolastici, che non è andata di certo verso una direzione di equità. Le LIM sono presenti, infatti, “a macchia di leopardo”, solo in alcune classi, in gran parte degli istituti

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Eliminare il neo-digital divide scolastico

• dotazione di una LIM per classe;

• Altre dotazioni tecnologiche dentro le classi (imparare dall’India tablet = libro di testo)

• una banda di connessione wifi effettivamente capace di sostenere un numero di utenti elevato contemporaneamente connessi online;

• alcune forme “istituzionalizzate” regionali/provinciali di assistenza-manutenzione tecnologica, in grado di intervenire localmente e in maniera rapida per la riparazione/sostituzione delle tante tecnologie soggette a forte usura, presenti nella scuola;

• un sistema di formazione adhocratica e contestualizzata permanente, sviluppata tramite reti di scuole (che vanno finanziate), con un offerta di tipo tecnologico, metodologico e didattico, basata sulla costituzione di comunità di pratiche di docenti.

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Il ruolo del dirigente nella scuola digitale • Comunicazione Interna

(motivazione e organizzazione)

• Unitarietà azione identitaria reale

• Direzione investimento tecnologicamente perequativa

• Costituzioni di ambienti online

• Incentivare autoformazione docenti come Cop

• Ambiente/i online front-end back-end (compreso sito)

• Sviluppare il curricolo digitale

• Sviluppare percorsi personalizzati per recupero e DSA 2/26/2012 41 r.baldascino@tin.it

Spazio didattico senza soluzione di continuità

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Dalla trincea…

• Attività in laboratorio con pc in rete è time-consuming ed occasionale;

• Gli studenti hanno abilità «digitali» diverse;

• Il gioco delle parti: gli studenti sono abituati ad una scuola tradizionale e si aspettano le stesse cose altrimenti per loro non è scuola;

• Un effettivo cambiamento innovativo avviene solo se tutto il consiglio di classe è concorde

• Intelligenza emozionale prima dell’IQ

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