il bambino con patologia emorragica dott.ssa bertuccio u.o. genetica ed immunologia pediatrica
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IL BAMBINO CON PATOLOGIA
EMORRAGICA
Dott.ssa Bertuccio
U.O. Genetica ed Immunologia Pediatrica
LA COAGULAZIONE
LA COAGULAZIONE
Fasi della coagulazione
Emostasi
Emostasi
primariaEmostasi
secondaria
Tappo
piastrinico
Coagulo
di fibrina
Emostasi primaria
Piastrine
attivate
piastrine
Adesione
Attivazione
Aggregazione
PDGF
ADP
Trombossano A2
Fibronectina
Fibrinogeno
F Va
Emostasi secondaria
Fattori della coagulazione
VIA
IN
TR
INSEC
AV
IA IN
TR
INSEC
AV
IA E
STR
INS
EC
AV
IA E
STR
INS
EC
AV
IA E
STR
INS
EC
AV
IA E
STR
INS
EC
AHMWK,PLHMWK,PL
F XIF XI
F XIIaF XIIa
F XIIaF XIIa
F XIIF XII
F XIaF XIa
F XIaF XIaF IXF IX F XF X
FTFT F VIIF VII
F IXa + VIIIa
F IXa + VIIIa
F Xa +F Va
F Xa +F Va
ProtrombinaProtrombina TrombinaTrombina
FibrinogenoFibrinogeno Fibrina IFibrina I Fibrina S
Fibrina S
F XIIIF XIIIa
F VIIa + Ca2+
F VIIa + Ca2+
AT IIIAT IIIeparina
LA FIBRINOLISI
Bambino con:
• Cute fredda• Agitazione, confusione,
obnubilamento• Aumentata FC e iperventilazione• Polsi periferici iposfigmici• Oliguria
Segni di ridotta perfusione da
EMORRAGIA ACUTA
Esami di laboratorio (1)
È aumentato in caso di:
Carenza o alterazione congenita dei fattori II (protrombina), V, VII, X
Deficit di vitamina K Epatopatie CID
PT (Tempo di Protrombina)
Esami di laboratorio (2)
Valuta i deficit dei fattori XII, XI, IX e VIII
PTT (tempo di tromboplastina parziale)
TT (tempo di trombina)
Valuta i difetti del Fibrinogeno (ipofibrinogenemia e disfibrinogenemia)
DISTURBI DELLA DISTURBI DELLA COAGULAZIONECOAGULAZIONE
1) Difetti ereditari dei fattori coagulativi (disordini emorragici)
2) Disturbi acquisiti della coagulazione
3) Coagulazione Intravascolare Disseminata (CID)
1) Difetti Ereditari dei Fattori Coagulativi (disordini emorragici)
• Emofilia A o B (carenza di fattore VII o fattore IX)
• Emofilia C (carenza di fattore XI)
• Carenza di fattore II (protrombina)
• Carenza di fattore V, VII, X, XIII• Carenza di fibrinogeno• Carenza di antisplasmina o di attivatore del
plasminogeno • Malattia di von Willebrand
EMOFILIA A e B (carenza di fattore VIII o fattore IX)
• Sono i più comuni disordini
emorragici ereditari di grado severo
• Prevalenza 1:5000 maschi, di cui:
85% carenza di fattore VIII 10-15% carenza di fattore IX
Genetica e Classificazione
• I geni di entrambi i fattori sono localizzati sul braccio lungo del cromosoma X
• La gravità della malattia è classificata in base ai livelli dei fattori VIII e IX: Emofilia severa: <1,0 U/dl dello specifico fattore
coagulativo Emofilia moderata: 1-5 U/dl Emofilia lieve: >5 U/dl
TRASMISSIONE X-LINKED
Quadro clinico
• Le manifestazioni emorragiche possono essere già presenti alla nascita o nel feto (emorragie endocraniche)
• Ecchimosi, ematomi muscolari, gengivorragie
• Emartri (sanguinamento delle articolazioni) da traumi minori o spontanei (caviglie ++)
• Emorragie pericolose per la vita: in organi vitali (SNC, vie aeree superiori) In altre sedi (esterne, gastrointestinali, ileopsoas)
Laboratorio
Allungamento dell’ APTT
Normali: conta piastrinica, tempo di
emorragia, PT, TT
Per la conferma diagnostica: dosaggio
dei fattori VIII e IX
Trattamento
Prevenzione dei traumi Evitare aspirina e altri FANS
• Forme lievi: Desmopressina acetato (DDAVP), che induce il rilascio del fattore VIII
• Forme moderate e severe: fattore VIII ricombinante
Terapia sostitutiva:
2) Disturbi Acquisiti della Coagulazione
• Malattia emorragica del neonato
• Patologie epatiche
• CID
Coagulazione Intravascolare Disseminata (CID)
Coagulopatia da consumo , che dipende dall’attivazione della reazione a cascata della coagulazione con formazione intravasale di microtrombi di fibrina.
A tale processo consegue una reazione omeostatica di equilibrio di iperfibrinolisi secondaria.
embolia da liquido amniotico aspirato dopo il parto, distacco precoce di placenta, atonia con emorragia post-partuum, aborto settico, ritenzione di feto morto, aborto da cloruro di sodio;
interventi chirurgici su organi ricchi di trombochinasi, (ad es. polmone, pancreas, prostata, placenta);
emolisi grave (es. incompatibilità in errori trasfusionali); veleno di serpente; stati neoplastici terminali con liberazione in circolo di
sostanze tromboplastinosimili (es. leucemie).
ETIOLOGIA (1)
a) Immissione in circolo di attivatori della protrombina:
endotossine di batteri gram-negativi in gravide; sindrome di Waterhouse – Friederichsen
(coagulopatia da consumo con emorragia cutanea, shoch, rigidità nucale ed emorragie cutanee e surrenali nella sepsi da meningococco);
coagulopatia da consumo nella setticemia da batteri gram-negativi;
porpora fulminante (affezione acuta post-infettiva, con microtrombi vasali,emorragie cutanee estese e simmetriche della cute, necrosi centrale e CID).
ETIOLOGIA (2)
b) Attivazione della coagulazione tramite mediatori:
PATOGENESI
L’evento iniziatore è, di solito, un’eccessiva attivazione della coagulazione
Consumo di:
Anticoagulanti fisiologici (proteinaC, proteina S, AT-III)
Fattori coagulativi (fattore V, protrombina, fibrinogeno)
Piastrine
ATTIVATORE
PRODUZIONE di TROMBINA
FIBRINEMIA
TROMBOSI MICROVASCOLARE
CONSUMO di PIASTRINE e dei FATTORI della COAGULAZIONE
CONSERVAZIONE della FIBRINA
PROTEOLISI della FIBRINA
DANNO D’ORGANODIATESI
EMORRAGICA
Fibrinolisi inattiva
Fibrinolisi attiva
DECORSO
1) Fase pre-CID: presenza di malattie e stati a rischio;
2) Fase della CID: alterazioni di
laboratorio e diatesi emorragica
3) Fase post-CID: ipercoagulabilità reattiva (scompaiono i prodotti di degradazione del fibrinogeno,
che in un primo momento sono presenti ad alto
dosaggio).
QUADRO CLINICO
Petecchie e/o ecchimosi
Trombosi tissutale (infarti cutanei,
sottocutanei, renali)
Anemia da emolisi
Emorragia
Polso piccolo e frequente
Agitazione e sudorazione fredda
Pallore/cianosi
LABORATORIOLABORATORIO
• Emocromo: piastrinopenia
• Dimostrazione dei monomeri di fibrina
• Prodotti di degradazione del Fibrinogeno
• PTT
• Tempo di Quick, fattore V (Trombina),
fattore VIII, Fibrinogeno e AT-III, D-Dimero
TERAPIA TERAPIA (1)(1)
Controllo o inversione della patologia di base.
Nei pazienti con emorragia, si utilizzano i componenti ematici (infusione di piastrine, crioprecipitati e/o plasma fresco congelato)
TERAPIA TERAPIA (2)(2)
EparinaEparina 5-10 U/Kg/ora
(monitorizzare conta piastrinica, fibrinogeno e D-dimero)
Fase pre-CID (profilassi):
AT-III: 3000-5000 UI (per potenziare gli effetti dell’eparina)
TERAPIA TERAPIA (3)(3)
Infusione di piastrine (per la trombocitopenia <20000 mmc)
Plasma fresco congelato (per integrare il
fibrinogeno ridotto): 500 ml nelle prime 2 ore (monitorare tempo di Quick e PTT)
Concentrato di proteina C (in fase di sperimentazione)
Fase conclamata:
DISTURBI DELLE PIASTRINE E DEI VASI EMATICI
Disturbi congeniti ed ereditari
Disturbi acquisiti
• Trombocitopenie
• Trombocitopatie
• Disturbi vascolari
1) Disturbi Congeniti ed Ereditari
a. Trombocitopenie Sdr di Wiskott-Aldrich Deficit di trombopoietina Trombocitopenia con emangioma cavernoso
(Sdr di Kasabach-Merrit) Trombocitopenia ipoplastica congenita con
malformazioni associate (Trombocitopenia con assenza del radio)
b. Difetti della funzione piastrinica Sdr di Bernard-Soulier Tromboastenia di Glanzman
2) Disturbi Acquisiti
a. Porpora Trombocitopenica Idiopatica
b. Sdr Emolitico-Uremica
c. Porpora Trombotica Trombocitopenica
d. Trombocitopenie Indotte da Farmaci
e.e. Porpora di Shonlein-HenochPorpora di Shonlein-Henoch
• Nel 70% dei casi è preceduta da un’infezione (rosolia, morbillo, malattia respiratoria virale)
• Probabile una patogenesi autoimmune
QUADRO CLINICO:
• Ematomi ed esantema petecchiale generalizzato
• Emorragia tipicamente asimmetrica (++ gambe)
• Epistassi e gengivorragie
• Emorragia cerebrale (1% dei casi)
a.PORPORA TROMBOCITOPENICA IDIOPATICA
b.SDR EMOLITICO-UREMICA
• Tipica del periodo neonatale e della prima infanzia
• Di solito segue un episodio di gastroenterite acuta
•anemia emolitica (con sferociti o emazie a elmetto)
•trombocitopenia
•insufficienza renale acuta
•necrosi corticale renale bilaterale (nel 30% dei casi)
QUADRO CLINICO:
• Picco max tra 4-6 anni • M>F (1.5:1)• Dopo un’ infezione delle alte vie aeree
gastro-intestinale• Patogenesi idiopatica
PORPORA DI SHONLEIN-HENOCHPORPORA DI SHONLEIN-HENOCH
“Angioite leucocitoclasica” dei piccoli vasi
Istologia:
Quadro clinico
Manifestazioni cliniche Incidenza
Porpora 100%
Artralgie/artriti 50-82%
Dolore addominale 63-75%
Complicanza renale 40%
Sanguinamento gastro-intestinale 33%
Edema sottocutaneo 60%
Orchite 4-8%
Encefalopatia 8%
Leucocitosi ed eosinofilia (aspecifici)
Autoanticorpi e FR negativi PLT e coagulazione normali Esame urine Sangue occulto (se dolori addominali)
RX diretta addome Ecografia addome Ecocolordoppler (se complicanza testicolare)
Biopsia renale (se interessamento renale)
Esami di laboratorio
Decorso clinico
• Circa 4 settimane (70% dei bimbi)
• Più breve nei più piccoli
• Recidive entro 4-5 mesi spontanee o in
occasione di infezioni respiratorie alte
• Recidive più frequenti in caso di
interessamento renale
Prognosi
• Eccellente
• Morbilità a breve termine
• Morbilità a lungo terminecompromissione
renale
manifestazioni
gastrointestinali
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