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Teresa Grimaldi Capitello teresa.grimaldi.capitello@gmail.com
Il coping: definizione, sviluppo e intervento
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Sono molti i modi in cui si percepiscono gli eventi fonte di stress e si attivano le risorse per elaborare soluzioni. Il volume raccoglie i principali filoni nazionali e internazionali sul tema del coping, alla ricerca di un innalzamento del benessere individuale e relazionale attraverso l’apprendimento e il riconoscimento delle strategie per fronteggiare le situazioni difficili.
Caterina Fiorilli insegna Psicologia dello sviluppo e dell’educazione ed è presidente del corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche della LUMSA.
Antonio Chiatante, psicologo, svolge attività di ricerca e formazione presso il Consorzio Universitario Humanitas.
Maria Angela Geraci, psicologa e psicoterapeuta, svolge attività clinica e di ricerca presso il Consorzio Universitario Humanitas ed è docente a contratto alla LUMSA.
Teresa Grimaldi Capitello, psicoterapeuta cognitiva e ricercatrice presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, è docente a contratto alla LUMSA.
Alessandro Pepe insegna Teoria e strumenti per la gestione e lo sviluppo del personale all’Università Milano Bicocca.
Catia Pepe, psicologa e psicoterapeuta, svolge attività clinica, formativa e di ricerca presso il Consorzio Universitario Humanitas.
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Fiorilli Chiatante Geraci Grimaldi Capitello Pepe Pepe Il coping
Il copingDefinizione, sviluppo e intervento
Caterina FiorilliMaria Angela GeraciTeresa Grimaldi CapitelloCatia Pepe Antonio ChiatanteAlessandro Pepe
Carocci Faber
RICHARD LAZARUS (1966)
Psychological stress and the coping process
Emotion-focused strategies
Problem-focused strategies
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MODELLO DI LAZARUS E FOLKMAN
3
STRESS, DISTRESS, EUSTRESS Stress (dal latino strictus): serrato, compresso
Hans Selye: la risposta non specifica dell’organismo ad uno stimolo negativo (Nature, 1936)
Eustress o stress positivo (attivazione delle difese interne che genera una forma di energia in grado di aumentare le capacita’ di adattamento individuali)
Distress o stress negativo (attivazione delle difese interne che genera una riduzione di energia con conseguente risposta disadattiva individuale)
(Stress without Distress, 1974)
4
PROCESSI DI COPING NELLO SVILUPPO
Stress: minacce, sfide o danni ai bisogni di
RELAZIONALITA’ COMPETENZA
AUTONOMIA
Reazioni emotive di TRISTEZZA
PAURA RABBIA
5
STRESS IN INFANCY
Trauma cumulativo (Masud Khan, 1963)
Effetto destrutturante sull’organizzazione di personalita’
Aggressivita’
Autocontrollo
Autoprotezione
6
STRESS IN INFANCY
Abusi domestici Vittimizzazione
cronica Insuccesso scolastico
Bullismo Lesioni o torti subiti
Interruzione relazione sentimentale
7
Infanzia Media infanzia
Preadolescenza adolescenza
STILL FACE DI ED TRONICK
Domanda: quale evento rappresenta lo stress?
8
RUOLO DELLE INTERAZIONI MADRE-BAMBINO NELLO SVILUPPO DEL COPING
Si ricrea sperimentalmente una situazione di indisponibilita’ emotiva, responsivita’ ad accogliere bisogni del bambino
Assenza di comunicazione
Inespressivita’
Attenzione congiunta
Sincronizzazione sui bisogni
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RISPOSTE ALLO STRESS DEL BAMBINO
Positivo Mantiene l’interesse verso
la madre
Richiamare l’attenzione
Regolare lo stato emotivo nella relazione con l’altro
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Negativo
Fuga dalla relazione con la madre
Esplorare l’ambiente
esterno senza obiettivo specifico
Autoconsolazione
Rinuncia alla interazione
LSTRATEGIE DI COPING IN BAMBINI DI 6 MESI Strategie di coping
descrizione
1. Segnalazione Il bambino agisce in modo da modificare il comportamento della madre
2. Attenzione rivolta altrove Il bambino concentra l’attenzione su qualcosa di diverso dalla madre
3. Autoconsolazione Il bambino usa il proprio corpo o un oggetto per autoconsolarsi
4. Ritiro Il bambino impiega processi motori, attenzionali, percettivi per ridurre al minimo il coinvolgimento sociale
5. Fuga Il bambino cerca di aumentare la distanza fisica dalla madre girandosi, contorcendosi o inarcandosi all’indietro
6. Allontanamento dello sguardo/ esplorazione visiva
Il bambino allontana lo sguardo dalla madre, ma non riesce piu’ a mantenere l’attenzione su altro 11
INFANT AD 1 ANNO
Stabilizza e sintonizza le strategie relazionali
Es. la fuga che si stabilizza come strategie di evitamento puo’ essere richiamata da esperienze
emotive negative analoghe
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FATTORI PROTETTIVI FAMILIARI
Costruire relazioni positive con e per i bambini Capacita’ di prendersi cura di un’altra persona
Fondamento strutturante delle capacita’ genitoriali e’ l’essere stato
figlio: le cure ricevute dall’altro sono la base su cui poggia la capacita’ di prendersi cura di un altro.
Accreditare emozioni
Capacita’ di coinvolgimento Desiderio di destare l’attenzione
Non intrusivita’ Non ostilita’
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STUDI RECENTI
Sandler e coll., 2013: 12 sessioni per l’elaborazione del lutto di un genitore
Realizzazione di obiettivi personali
Riduzione del dolore intrusivo
Relazioni sociali supportive e significative
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STUDI RECENTI
Schofield e coll. 2014: 1 e 2 generazione di genitori
Parenting positivo
Credenze sull’efficacia genitoriale
Coping attivo
15
STUDIO IN ISRAELE (NOY, TAUBMAN-BEN-ARI E KUINT, 2014) MISURANO LO STRESS E IL BENESSERE DI 274 MADRI CON
BAMBINI DI 2 ANNI, DI CUI 147 SONO MADRI DI GEMELLI
caratteristiche sociodemografiche, risorse interne come lo stile d’attaccamento,
la differenziazione del sé l’autoefficacia materna
la qualita del rapporto coniugale supporto delle nonne alle madri.
Cio che emerse è che non vi erano livelli significativi di stress tra madri di figli singoli e madri di figli gemelli, mentre la qualita del
rapporto coniugale era la variabile la cui variazione spiegava meglio sia il benessere che lo stress delle madri, mentre il supporto delle
nonne alle madri contribuiva solo al benessere delle madri. I risultati dello studio indicano inoltre un minore ruolo delle variabili sociodemografiche nelle relazioni di stress e di benessere.
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BAMBINI A DUE ANNI
Desiderio di azione autonoma: supervisione, vigilianza
Forme di supporto distali sincrone: incoraggiamenti, idee, suggestioni
Caregiver intrusivi: impotenza, passivita’, rabbia
Caregiver trascuranti: scoraggiamento, confusione, ansia
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CONFRONTO SOCIALE E CONTROLLO PERCEPITO
Importante per l’individuazione di bisogni soggettivi
Controllo che il bambino esercita
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COPING IMPOTENTE E COPING ORIENTATO ALLA MASTERY
Credenze di strategie (Strategy beliefs)
Aspettative generalizzate Credenze di capacita’ (Capacity beliefs)
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COPING ADATTIVO
1. problem solving, che permette alle persone di produrre e aggiustare azioni in base alla loro efficacia;
2. information-seeking, che permette alle persone di scoprire nuove contingenze nell’ambiente;
3. helpless, che identifica i limiti di un’azione efficace;
4. escape, che è un’estrema forma di evitamento che permette alle persone di prendere le distanze da se stessi e di negare le contingenze ambientali.
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PROBLEM SOLVING
il problem solving include azioni di coping come l’estensione dello
sforzo, la persistenza, le azioni strumentali, l’attivare strategie, il progettare, le azioni operative e
così via.
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INFORMATION SEEKING
L’information seeking include molti modi per produrre conoscenza come
produrre eventi desiderati e ridurre gli eventi indesiderati, chiedere ad altri,
cercare le informazioni presso le fonti, la lettura, l’osservazione diretta delle
performance altrui, la sperimentazione e così via.
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HELPLESS
La helpless si riferisce all'assenza di sostegno e di risorse sociali e include sia
azioni di allontanamento dalle risorse che difficoltà
nell'individuarne di utili e disponibili.
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ESCAPE
La escape, è una strategia di coping in cui il controllo sugli eventi è
completamente disattivato a favore una strategia di allontanamento e negazione
dello stress.
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IL CONTROLLO PERCEPITO IN ETA’ PRESCOLARE (2 A 5 ANNI)
Comportamenti intenzionali e capacita’ di inibire azioni spontanee ed attuare azioni programmate
Information seeking intenzionale: domande
Impotenza e fuga assumono forme prototipiche (sguardo fisso, girare il capo, dormire)
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