interventi in presenza di impianti fotovoltaici - ording.cr.it · valutazione globale e documentata...
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Cremona30 ottobre 2013Ri
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Interventi diSoccorso Tecnico Urgente
in presenza diimpianti fotovoltaici:
rischi per il personale operativo
Cremona30 ottobre 2013Ri
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Programma – mattino 9-13:• Distribuzione impianti fotovoltaici sul territorio• Cenni di Sicurezza Elettrica• Effetti della corrente elettrica sul corpo umano• Identificazione dei Rischi di intervento• Tipologia di pannelli solari• Funzionamento moduli fotovoltaici• Schemi di collegamento impianti fotovoltaici ed eolici• Analisi predittiva sugli impianti fotovoltaici• Problemi più comuni negli impianti fotovoltaici• Esempi di intervento• Dibattito
Cremona30 ottobre 2013Ri
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Programma – pomeriggio 14.30-17.00:• Visita impianto fotovoltaico• Esercitazioni sul campo• Dibattito
I pannelli solari in visione sono gentilmente prestati da
Cremona30 ottobre 2013Ri
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Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ripr
oduz
ione v
ietata
Situazione al 20/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ripr
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Fino a 3 kWDa 3 a 20 kWDa 20 a 200 kW
1% Italia6,7% Lombardia
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ripr
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EVENTOIMPREVISTO
Specifica esperienzaMiglioramento tecnologico
Normative tecniche e di legge
Adottare misuredi protezionederivanti da:
OPERATOREIMPREPARATO
InformazioneFormazione
AddestramentoQualificazione
Intervenire sulcomportamento
umanoattraverso:
Concetti generali di Sicurezza
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Concetti generali di Sicurezza
Normativa di sicurezza elettrica
LEGGIDM 37/08DL 81/08
DPR 151/11…
NORME TECNICHECEI 11-15CEI 11-27
CEI EN 50110-1CEI 64-8
…Sono riconosciute«REGOLA D’ARTE»
secondo la legge 186/68
GUIDE TECNICHECEI 82-25
…
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
PERICOLOProprietà o qualità
intrinseca di undeterminato fattoreavente il potenziale
di causare danni
RISCHIOProbabilità di raggiungimento del livellopotenziale di danno nelle condizioni di
impiego o di esposizione ad un determinatofattore o agente oppure alla loro
combinazione
VALUTAZIONE DEI RISCHIValutazione globale e documentata di tutti i
rischi … finalizzata ad individuare le adeguatemisure di prevenzione e di protezione
DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoroDECRETO LEGISLATIVO 3 agosto 2009, n. 106
Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, inmateria di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Concetti generali di Sicurezza
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Concetti generali di SicurezzaDECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela dellasalute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
DECRETO LEGISLATIVO 3 agosto 2009, n. 106Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Articolo 83 – Lavori in prossimità di parti attive1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in
vicinanza di linee elettriche o di impianti elettrici con partiattive non protette, o che per circostanze particolari sidebbano ritenere non sufficientemente protette, ecomunque a distanza inferiori ali limiti di cui alla tabella 1dell’allegato IX, salvo che vengano adottate disposizioniorganizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratoridai conseguenti rischi.
2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 ledisposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Allegato XXVUso di segnali di avvertimento e sicurezza
Concetti generali di SicurezzaDECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela dellasalute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
DECRETO LEGISLATIVO 3 agosto 2009, n. 106Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Lavori sotto tensione in BTSicurezza dell’operatore
Fattori di infortunio elettrico negli interventi(rif. Elettrotecnica applicata ai sevizi antincendio)- Mancato uso di adeguati mezzi di protezione- Eccessivo avvicinamento a parti in tensione- Contatto diretto con parti in tensione- Cattivo isolamento parti in tensione
- Causato da incendio- Causato da acqua
- Scarso spazio operativo
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Lavori sotto tensione in BTSicurezza dell’operatore
Elmetto con visieraParti attiveAttrezzo isolato
Guanti isolanti
Vestiario idoneo che non lasci scopertoparti del tronco o degli arti
Non si può operare se non èassicurata
UNA DOPPIA PROTEZIONEISOLANTE
Non si può operare se non èassicurata
UNA DOPPIA PROTEZIONEISOLANTE
I guanti isolanti (classe 00, 0, ecc.), prima del loro impiego, devono essereverificati a vista e gonfiati per accertarsi che non vi siano lacerature
I guanti isolanti (classe 00, 0, ecc.), prima del loro impiego, devono essereverificati a vista e gonfiati per accertarsi che non vi siano lacerature
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Uso di attrezzi idonei (1.000 V)x x
20.000V50.000V
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Calzature d’interventoDal libretto d’uso – rif. 2. AVVERTENZE PER LE CALZATURE ANTISTATICHE• Le calzature antistatiche dovrebbero essere utilizzate
quando è necessario ridurre al minimo l’accumulo discariche elettrostatiche, dissipandole, evitando cosìil rischio d’incendio, per esempio di sostanzeinfiammabili e vapori, nel caso in cui il rischio discosse elettriche provenienti da un apparecchioelettrico e da altri elementi sotto tensione non siastato completamente eliminato.
• Occorre tuttavia notare che le calzature antistatiche non possono garantireuna protezione adeguata contro le scosse elettriche poichéinducono unicamente una resistenza fra il piede ed il suolo.
• Se il rischio di scosse elettriche non è stato completamente eliminato, èessenziale ricorrere a misure aggiuntive.
• Durante l’uso, non deve essere introdotto alcun elemento isolante tra ilsottopiede della calzatura e il piede del portatore. Qualora sia introdotta unasoletta tra il sottopiede e il piede, occorre verificare le proprietà elettrichedella combinazione calzatura/soletta.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Calzature d’interventoLe proprietà antistatiche consistono in una resistenza elettrica della calzatura,misurata secondo la norma EN 20344,maggiore di 100 kΩ e minore di 1.000 MΩ.L'esperienza ha dimostrato che, ai fini antistatici, ilpercorso di scarica attraverso un prodotto deve avere, incondizioni normali, una resistenza elettrica minore di1.000 MΩ in qualsiasi momento della vita del prodotto.È definito un valore di 100 kΩ come limite inferiore della resistenza del prodottoallo stato nuovo, al fine di assicurare una certa protezione contro scosseelettriche pericolose o contro gli incendi, nel caso in cui un apparecchioelettrico presenti difetti quando funziona con tensioni fino a 250V.Possiamo quindi dire che la calzatura con suola antistatica è «ISOLANTE» per bassetensioni, sempre che la stessa non sia usurata e che la tomaia non sia intrisad’acqua.Sotto i 100kΩ si parla di calzature conduttive.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Dal libretto d’uso – rif. 2. AVVERTENZE PER LE CALZATURE ANTISTATICHELa resistenza elettrica di questo tipo di calzatura puòessere modificata in misura significativa, dalla flessione,dalla contaminazione o dall’umidità.Questo tipo di calzatura non svolgerà la propria funzionese è indossata e utilizzata in ambienti umidi.Conseguentemente, occorre accertarsi che il prodotto siain grado di svolgere la propria funzione di dissipare lecariche elettrostatiche e di fornire una certa protezionedurante tutta la sua durata di vita.Se portate per lunghi periodi, le calzature di classe I possono assorbireumidità; in questi casi, nonché in condizioni di bagnato, possonodiventare conduttive.Si raccomanda all’utilizzatore di eseguire una prova diresistenza elettrica sia in loco che ad intervalli frequentie regolari.
Calzature d’intervento
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Calzature d’interventoCEI 101-5 - CEI EN 61340-4-3
Resistenza misurata100 kΩ < R < 1.000 MΩ
V=RI -> I=V/R
Metodo di prova normalizzato per applicazioni specificheCalzature
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Effetti della corrente elettrica attraverso il corpo umanoe degli animali domestici
Curva di sicurezza tensione – tempopercorso mani-piedisi assume una resistenza REBdi 1000 Ω in condizioni ordinarie(interno degli edifici) e di 200 Ωin condizioni particolari (all’aperto)
La massima tensione sopportabile dal corpoumano indefinitamente è pari a 50 V incondizioni ambientali normali ed a 25 Vall’aperto. Il valore di tensione così definitoprende il nome di tensione di contatto limiteconvenzionale UL.
Nel caso di corrente continua, i valori di UL sonorispettivamente pari a 120 V per le condizioniordinarie e 60 V per quelle particolari.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Corrente alternatada 15 Hz a 100 Hz
Corrente continuax 3,75
Effetti della corrente elettrica attraverso il corpo umano
Le correnti pulsanti a 50 Hzrisultano particolarmentedannose per il sistema nervoso(provocano la tetanizzazionedei muscoli), mentre lacorrente continua haprevalentemente un effetto diriscaldamento resistivo deitessuti.
La fibrillazione ventricolareè un'emergenza medica.Con l'insorgenza diquesta aritmia, lacircolazione sanguigna cessa(si ha quindi arrestocardiocircolatorio) econtemporaneo arrestorespiratorio e morte. Adifferenza della fibrillazioneatriale, la fibrillazioneventricolare raramente sirisolve senza undefibrillatore.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Corrente alternatada 15 Hz a 100 Hz
percorso di corrente mano sinistra - piediCorrente continua
AC/DC-4.1 ≤ 5%AC/DC-4.2 ≤ 50%AC/DC-4.3 > 50%
AC-1 AC-2 AC-3
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Effetti della corrente elettrica attraverso il corpo umano
Percorso della corrente“Fattore di percorso” indica, a parità di corrente, la probabilità che si inneschi lafibrillazione con diversi percorsi seguiti dalla corrente, considerando comeriferimento il percorso mano sinistra-piedi preso uguale a 1.
Mano sinistra - Piedi 1Mano sinistra - Mano destra 0,4Mano sinistra - Dorso 0,7Mano sinistra – Torace 1,5 più pericoloso
Mano destra - Piede sinistro 0,8Mano destra - Piede destro 0,8Mano destra - Entrambi i piedi 0,8Mano destra – Dorso 0,3 meno pericolosoMano destra - Torace 1,3
Glutei - Mani 0,7
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Effetti della corrente elettrica attraverso il corpo umano
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Messa a terra e protezione dai contatti indiretti(protezione vite umane fino a 500V)
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Messa a terra e protezione dai contatti indiretti(protezione vite umane fino a 500V)
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Prevenzione incendi
DPR 1° agosto 2011 , n. 151Regolamento recante semplificazione della disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi…
Gli impianti fotovoltaici non rientrano fra le attività soggette aicontrolli di prevenzione incendi
Tuttavia l’installazione di un impianto fotovoltaico a servizio diun’attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi richiedegli adempimenti previsti dal comma 6, art. 4 del D.P.R. n. 151 del01 agosto 2011, qualora questa comporti la modifica dellemisure di prevenzione/protezione e/o l’aggravio del preesistentelivello di rischio di incendio.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Prevenzione incendiPROT. 5158 del 26/03/2010
Guida per l’installazione degli impianti fotovoltaici
PROT. EM 622/867 del 18/02/2011Procedure in caso di intervento in presenza di pannelli fotovoltaici e
sicurezza degli operatori vigili del fuoco
PROT. 1324 del 07/02/2012Guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici
nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi
La guida recepisce i contenuti del D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151 etiene conto delle varie problematiche emerse in sede periferica aseguito delle installazioni di impianti fotovoltaici.Inoltre, risulta necessario valutare l’eventuale pericolo dielettrocuzione cui può essere esposto l'operatore V.V.F. per lapresenza di elementi circuitali in tensione.Si evidenzia che ai sensi del D. Lgs 81/2008 dovrà esseregarantita l’accessibilità all'impianto per effettuare le relativeoperazioni di manutenzione e controllo.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di interventocon pannelli solari termici
• Rischio di cadutarischio comune se i panelli sono montati sui tetti soprattutto con il buio e fumo, sievidenzia infatti che gli stessi hanno una superficie di vetro molto scivolosa.
• Rischio di crollo della struttura e di caduta dei pannellicausa il loro peso, il rischio di collasso della struttura deve essere preso in maggioreconsiderazione. Anche la caduta dei pannelli non è da trascurare a causa del distaccodegli stessi o dopo il crollo del tetto (attenzione alla caduta neve durante la stagioneinvernale)
• Rischio di ustione causa liquidi cocentinel caso di rottura del pannello solare termico o dei collettori del liquido riscaldatopuò fuoriuscire del liquido che durante il giorno può raggiungere anche i 200 C°,pericolo che persiste anche durante la notte in quanto il liquido può mantenere unatemperatura di 90 C°. I serbatoi sul tetto sono abbastanza grandi e di notevole peso.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di interventocon pannelli fotovoltaici
(PROT. EM 622/867 del 18/02/2011)
• Rischio di caduta (operatore e pannelli)rischio comune se i panelli sono montati sui tetti soprattutto con il buio e fumo, sievidenzia infatti che gli stessi hanno una superficie di vetro molto scivolosa. Rischio dicaduta dei pannelli: causa il loro peso, il rischio di collasso della struttura deve esserepreso in maggiore considerazione. Anche la caduta dei pannelli non è da trascurare acausa del distacco degli stessi o dopo il crollo del tetto (attenzione alla caduta nevedurante la stagione invernale).
• Rischio di inalazione di prodotti chimici pericolosii materiali usati nei pannelli possono diventare pericolosi in caso di esposizioneall’incendio o in caso di esplosione. In questi casi i pannelli possono rilasciare sostanzechimiche che possono comportare problemi di natura tossicologica o causare danniall’ambiente.
• Rischio di natura elettricaIn presenza di luce il sistema continua a produrre energia elettrica.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di interventocon pannelli fotovoltaici
(PROT. EM 622/867 del 18/02/2011)
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di interventocon pannelli fotovoltaici
(PROT. EM 622/867 del 18/02/2011)
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Fasi di un incendio
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
In caso diincendio,
gli impianti solarirappresentano
un pericoloda non
sottovalutare.
in presenza di pannelli fotovoltaiciFasi di un incendio
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Elementi coinvolti
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Situazioni da valutare
Categorie di intervento
a) Impianti fotovoltaici integri e non interessati da agenti esterni come fiamme,fumo, calore
b) Impianti fotovoltaici parzialmente o totalmente coinvolti da agenti esterni comefiamme, fumo, calore
c) Impianti fotovoltaici con polo a terra integri e non interessati da agenti esternicome fiamme, fumo, calore
Fattore luminosità
1) Giorno (sole, nuvoloso, pioggia)
2) Notte
Tipologia installativa
I) Innovativo
II) Non innovativo
Presenza di neve
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Comportamento con colonna fari 3.000W lampade alogene
Normali condizioni interventoDistanza: 15 mRadiazione: 1W/mqCorrente: <0,01 A (<10mA)Sensibilità strumento 0,01A
Distanza ravvicinataDistanza: 7,5 mRadiazione: 4W/mqCorrente: 0,01 A (=10mA)
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Stratigrafia pannello fotovoltaico
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
ANALISI DELLA REAZIONE AL FUOCODI PANNELLI FOTOVOLTAICI
Campione sottoposto all’azione di una fiamma d’innesco in presenza dicalore radiante, così come specificato nella modalità di prova previstadalla norma UNI 9174 «Reazione al Fuoco dei prodotti sottopostiall’azione di una fiamma di innesco in presenza di calore radiante»:• la velocità di propagazione della fiamma lungo la superficie• la quantità di zona danneggiata• eventuale gocciolamento
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Altezza delle fiamme• Le fiamme hanno raggiunto anche
un’altezza superiore al 100%dell’altezza stessa del provino
• Un’altezza così elevata della fiammapuò essere fonte di propagazioned’incendio da un pannello a un altro oin materiali circostanti l’impiantofotovoltaico
• La fiamma mantiene tale caratteristicafino al raggiungimento del terzofronte, mentre nei traguardi successivitende a diminuire finoall’autospegnimento dopo il quintotraguardo.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Gocciolamento
• Il gocciolamento è la tendenza di un materiale alasciare cadere gocce e parti distaccate durante odopo l’azione della sorgente di calore.
• Non è da considerarsi una fonte di innescoaggiuntiva (salvo che non siamo in presenza diinstallazioni vetro-vetro o similari)
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Formazione di bolle
Si rileva la formazione di bolle tra uno strato e l’altro del pannellofotovoltaico. In particolare, si nota un lieve distaccamento dellapellicola di Tedlar sotto forma di bolle diffuse a ridosso deitraguardi 6-7 e 9-10, quindi in fronti in cui la fiamma non habruciato il materiale in quanto si è auto-estinta anteriormente
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Comportamento delle fiamme• La fiamma non ha perforato il pannello fotovoltaico
• La fiamma è terminata spontaneamente, bruciando solo unaporzione del campione sottoposto alla prova e determinando quindiuna buona predisposizione all’auto-estinzione dei materialicomponenti il pannello fotovoltaico
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Solare fotovoltaico Solare termico
Tipologie di pannelli solari
*** Estensione della superficie dell’impianto ***
*** Dimensioni del modulo ***
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Tipologie di pannelli solari
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Integrati
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Integrati con caratteristiche innovative
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Integrati con caratteristiche innovative
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Tegole fotovoltaiche
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Laminato in silicio amorfo
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Vetro - Vetro
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
A concentrazione
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Quali pannelli?
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Quali pannelli?
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Quali pannelli?
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Tipologie pannelli fotovoltaiciSilicio
monocristallinoSilicio
policristallinoFilm sottile
- Silicio amorfo- CdTeS (telluluro di
cadmio –solfuro dicadmio)
- GaAs (arseniuro digallio)
- CIS,CIGS,CIGSS (leghea base di diseliniurodoppio di rame eiridio)
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Scatola di giunzione
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
La ricerca eseguita da esperti indipendenti mostra che iproblemi dei moduli solari della Scheuten sono di vasta natura evanno al di là della scatola di giunzione Solexus .L'analisi mostra che i problemi sorgono anche con scaltole digiunzione di fornitori diversi e sono causati da un errore diprogettazione della Scheuten Solar con conseguenteossidazione di contatto sulla scatola stessa.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Archi elettrici
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Archi elettrici
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Archi elettrici
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
20 Marzo 2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
7 Agosto 2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
21 Giugno 2013
Incendio nato dai cavi elettrici dell’impianto,poi propagatosi al manto bituminoso diimpermeabilizzazione e di qui agli ambientisottostanti. Nessuna vittima. Estesi dannialla merce contenuta nell’edificiosottostante.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
8 Luglio 2013
Varena: a fuoco pannelli fotovoltaici
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
24 Maggio 2013
Laveno Mombello: Casa per Anziani in fiamme
?
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
14 Maggio 2013
Travedona Monate: Fattoria in fiamme
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ancona, operaio folgorato durante la manutenzione deipannelli fotovoltaiciScarica elettrica da 20 mila volt, è in gravissime condizioni con ustioni su tutto ilcorpo. I medici sperano di salvarlo.
ANCONA – Incidente sul lavoro verso le 10 di oggi ad Ancona. In gravi condizioniun operaio che stava lavorando alla cabina di un impianto fotovoltaico. Il giovane èrimasto folgorato durante i lavori di manutenzione sui pannelli fotovoltaici. Ildipendente della ditta, 25 anni, è stato colpito da una scarica elettrica di 20 milavolts ed è in gravissime condizioni. L’incidente mentre si trovava nella centralinaEnel dell’azienda agricola Del Carmine in zona Torrette.L’operaio ha riportato ustioni sulla schiena e sul resto del corpo, ma potrebbesalvarsi. Ora è al Pronto soccorso del vicino ospedale di Torrette di Ancona. Con luiè rimasto ferito anche un altro operaio, le cui condizioni risultano meno gravi. Sulposto sono intervenuti il 118 e la croce gialla, polizia e vigili del fuoco
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
PID«Pericolo Invisibile per i moDuli fotovoltaicI»
Degrado da Potenziale Indotto (Potential Induced Degradation)• Le tensioni elevate fra telaio e cella spingono la carica nello
strato attivo della cella, impedendol'asporto dei carichi generati
• L'effetto viene, inoltre, favorito daumidità presente sulla superficie deimoduli, come quella che si formadopo un acquazzone.
• Una delle tecniche per rigenerare è quella di mettere un poloa terra e installare un trasformatore d’isolamento
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Polo a terra«Pericolo Invisibile per l’operatore»
Se non viene sezionato il polo collegato intenzionalmente a terra, il rischio di folgorazioneè elevato in quanto il contatto dell’operatore con un conduttore di polarità diversa da quellacollegata a terra causerebbe il passaggio di corrente attraverso il corpo umano.
Quindi, sezionare o interrompere il conduttore che collegaintenzionalmente il polo a terra. Se l’impianto è realizzatocorrettamente, il polo è collegato a terra nell’inverter o nei pressidell’inverter.
Il passaggio di corrente piedi-mano è molto pericoloso.
Il polo a terra più pericoloso è quello positivo perché produrrebbe una corrente ascendente.
In genere gli impianti fotovoltaici con moduli in film sottile hanno il polo positivo a terra masarà sempre più frequente trovare un polo a terra anche negli impianti con modulitradizionali per il «disperato» tentativo di risolvere un evidente abbassamento diproduzione.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Impiantiad isola
Impiantigrid-connected
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
30÷60V
Quadro di campolungo la tratta pannelli-inverter• sul tetto• su una parete• vicino agli inverter
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Dispositivi di sgancio sul tetto(bobine di minima e a lancio)
PROTEM 622/867 del 18/02/2011Si segnala che è stata presa inconsiderazione l'installazione didispositivi di sezionamento per gruppidi moduli, azionabili a distanza, ma adoggi non se ne richiedel'obbligatorietà in quanto non è notal'affidabilità nel tempo, né è stataemanata una normativa specifica chene disciplini la realizzazione, l'utilizzoe la certificazione.
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Effetto del sezionamentosul tetto (ERRATO!)
30÷60V
Quadro di campo sul tetto
ERRATO SEZIONAMENTO
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
i>0
i=0
Quadro di campo sul tetto
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Lodi Rischi in caso di intervento
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
i=0
i=0
i=0
i=0
Quadro di campo sul tetto
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Quadro di campo in cabina
?
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Eolico / Micro eolico (<20kW)
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
TIPOLOGIE VANTAGGI SVANTAGGI
AEROGENERATORI AD ASSEORIZZONTALE (OAWT) Resa superiore
Sistema di frenaggioArresto a velocità del vento> 14 m/sMaggiore manutenzioneDipendenza dalla direzionedel vento
AEROGENERATORI AD ASSEVERTICALE (VAWT)
(Micro eolico)
Indipendenza dalla direzionedel ventoProduzione a velocità delvento > 14 m/sMinore manutenzioneMaggiore resa esteticaMinore rumorosità
Resa inferiore
MICRO EOLICOAerogeneratore di piccola potenza avente area spazzata dal rotore non superiorea 200 m2. (Norma IEC-61400-2 Ed. 2)
Macchine con potenza nominale compresa tra 1kW e 20 kW
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
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Accumulatori
Tra le batterie disponibili sul mercato, la più idonea risultasempre la batteria al piombo, grazie soprattutto alrendimento di carica e scarica e al rapporto tra prezzo eprestazioni (Elettrolita: soluzione di acido solforico).
Le batterie adottate negli impianti fotovoltaici(“stazionarie”) sono ideali per funzionare con correntilimitate per tempi prolungati sia per la carica che per lascarica, diversamente dalle tradizionali batterie perautotrazione.
Durata di vita: se la batteria è “ben regolata” può arrivareanche a 8 – 10 anni di vita.
In fase di manutenzione dell’impianto è fondamentaleeseguire un controllo periodico dell’elettrolita.
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AccumulatoriBatterie con piastre positive e negative a grigliaDurata di vita doppia di quella delle automobili, debole autoscarica, resistenza ai cicli, pocamanutenzione (Griglie: ottenute per fusione a gravità con lega di piombocalcio-stagno)
Batterie OPzS con piastre positive corazzatePiastre positive tubolari corazzate, piastre negative a griglia. La lega al piombo contiene selenioe pochissimo antimonio, garantendo in tal modo una buona resistenza ai cicli. Eccezionaleresistenza ai cicli (circa 3000 cicli con una profondità di scarica del 30%), autoscarica inferiore al3%, carica senza problemi, poca manutenzione, impiego possibile fino a -5°C al massimo, ottimorapporto prezzo-qualità, grande durata di vita. Applicazioni: impianti con forte sollecitazionedelle batterie, per grandi capacità.
Batterie OPzV a blocchi con piastre positive tubolariLe piastre positive tubolari e le piastre negative a griglia sono isolate le une dalle altre medianteseparatori microporosi. Un ulteriore involucro in fibre di vetro racchiude l’elettrodo positivo epreviene cortocircuiti interni. La speciale lega del blocco e la grande scorta di elettrolitoassicurano assenza di manutenzione per 3 anni. Anche con correnti deboli la carica è buona(sono quindi ideali per gli impianti fotovoltaici), grande durata di vita, elevata resistenza ai cicli(circa 4.500 cicli con profondità di scarica del 30%), alto rendimento in Ah (95-98%).
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AccumulatoriBatterie con elettroliti solidi.Utili per temperature sotto lo zero. Sono robuste e non hanno problemi per trasporti inaereo. Durata cicli: maggiore che nelle batterie con piastra a griglia, ma inferiore a quelle OPzS otubolari. Poiché la cella è molto sensibile alle perdite idriche il processo di carica deve essereperfettamente adeguato alla batteria, in modo da contenere al massimo la formazione digas. Costo elevato.
Batterie al nichel-cadmio.Per temperature estreme (da – 50°C ad oltre + 55°C). Nel caso dei piccoli cicli il rendimento in Ahè di oltre il 95% e, con scariche profonde, ancora del 70%. Le batterie al Ni-Cd possono esserescaricate completamente. Con buone condizioni di funzionamento la durata di vita èlunghissima. Essendo la scarica totale possibile, il regolatore di carica è superfluo. Svantaggio:alta autoscarica (5 – 10 volte superiore di quella delle batterie al piombo). Alto costo.
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Penetrazione cavi in corrente continua nell'edificio: Nessun Rischio perché gli unicicavi in continua sono quelli del pannelli FV con lunghezza inferiore al metro.
Interruzione automatica del circuito in corrente continua: Rischio Basso, perché ilpercorso non soggetto a protezione è di solo 1 metro in prossimità del modulo FV,il micro inverter si sgancia in assenza di alternata ed è dotato di funzioneantincendio con spegnimento alla temperatura di 120°C.
Distacco automatico in caso di incendio: Rischio Basso, perché il distacco avvieneai morsetti del micro inverter lato alternata lasciando sotto tensione solamente ilcavo cc del pannello a soli 30 V.
Rischio di sovratensione atmosferica indotta: Rischio Basso, perché la lunghezzaridotta del cavo cc (1 metro) riduce drasticamente l'area della spira elettrica,riducendo statisticamente il rischio di sovratensione indotta.
Presenza quadro di stringa: Nessun Rischio perché non è necessario installare ilquadro di stringa dal momento che i pannelli sono tutti in parallelo ed il circuito èin alternata.
Rischio Elettrocuzione: Nessun Rischio perché le tensioni di lavoro Vcc = 30 V
Uso dei microinverter
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Cosa succede fuori dall’Europa?
• NEC 2014:Richiede il rilevamento e la disattivazione di archi elettrici in parallelo:“Per gli impianti fotovoltaici installati sul tetto di edifici, i circuiti fotovoltaici devonoessere de-energizzati da tutte le sorgenti entro 10 secondi da quando la tensione è de-energizzata, o quando la disconnessione di emergenza è attivata. Quando i circuiti sonode-energizzati, la massima tensione nei conduttori dei moduli deve essere 80 Volts.”
NATIONAL ELECTRICAL CODE®ADOTTATO IN PIÙ DI 50 PAESI
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Cavi elettriciDalle caratteristiche d’isolamento dipendonogran parte delle prestazioni del cavo• Tensione d’isolamento – tensioni nominali• Corrente trasmissibile - portata• Comportamento termico – max temperatura
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Luoghi con pericolo di esplosione
L’uso di determinati cavi non serve a preservarel’impianto dall’incendio ma ad impedire che lecondutture elettriche ne siano mezzi dipropagazione• Propagazione della fiamma (CEI 20-35)• Cavi non propaganti l’incendio (CEI 20-22)• Prova di resistenza al fuoco (CEI 20-36)• Cavi a basso sviluppo di fumi e gas tossici e
corrosivi (CEI 20-37)
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Temperatura ammissibile
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Analisi termografica
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Analisi termografica
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Errata posa cavi…la tecnologia non può aiutare!
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Controlli di sicurezza disattivati…la tecnologia non può aiutare!
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Tarature errate…la tecnologia non può aiutare!
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«Spendo meno»…la tecnologia non può aiutare!
Doppia alimentazione!
AC e DC stesso quadro!DC non sezionabile!
Mancanza etichette e cartellonistica
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Installazioni a «S»regola d’arte…la tecnologia non può aiutare!
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Installazioni a «S»regola d’arte…la tecnologia non può aiutare!
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Installazioni a «S»regola d’arte…la tecnologia non può aiutare!
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Lavaggio impianti… delta termicola tecnologia non può aiutare!
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Distanza pannelli… delta termicola tecnologia non può aiutare!
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Sistemi di supporto non certificati…la tecnologia non può aiutare!
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Sistemi di supporto non certificati…la tecnologia non può aiutare!
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Sistemi di supporto non certificati…la tecnologia non può aiutare!
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Locali non adatti…la tecnologia non può aiutare!
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Anche una buona dose di s…la tecnologia non può aiutare!
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di intervento
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di intervento
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Rischi in caso di intervento
Non usare schiume su impianti in tensione
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di interventoUso della schiuma
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di interventoUso di Prevento Solar
1° passata 2° passata
Modulo ad alta efficienzaVoc = 61,4VPolo positivo a terra!
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Rischi in caso di intervento
ATTENZIONE
I MODULI FOTOVOLTAICI NONSONO CALPESTABILI
Generalmente non è l’impianto che propagala fiamma ma il materiale sottostante i
moduli
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Generalmente non è l’impianto che propagala fiamma ma il materiale sottostante i
moduli
Rischi in caso di intervento
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
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Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Rischi in caso di intervento
Riepilogo azioni:- Identificazione
- Informazione al ROS- Sganciare la tensione all’inverter
- Rispetto area sicurezza- Non tagliare i cavi, non aprire quadri
elettrici e non strappare i moduli- Riferirsi all’elettrotecnica applicata ai
servizi antincendi
Ing. Massimiliano SassiCremona - 30/10/2013
Grazie per l’attenzione
Ing. Massimiliano SassiStudio Tecnico
m.sassi@massimilianosassi.it
CQE Andrea FoggettiComando Provinciale Vigili del Fuoco di Cremona
andrea.foggetti@vigilfuoco.it
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