la gestione dei rifiuti ermanno barni – enea. la discarica
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La gestione dei rifiuti
Ermanno Barni – ENEA
La discarica
Frazione organica e frazione secca da selezione meccanica di rifiuto urbano
Moderno impianto di compostaggio
Moderni inceneritori
L’impianto FOCUS dell’ENEA
Le origini del problema
Rifiuti e sviluppo sostenibile
La gerarchia delle priorità
L’importanza della Raccolta differenziata
I sistemi territoriali di gestione
Le tecnologie di trattamento, recupero e smaltimento
Le nuove tecnologie
Cambiamenti climaticiEccessivo consumo di risorseErosione del suolo, perdita di fertilità, desertificazionePerdita della biodiversità… … …Depauperamento e contaminazione delle risorse idricheInquinamento dell’ariaSaturazione della capacità di assorbimento dei rifiuti prodotti
L’eccesiva produzione dei rifiuti e il loro scorretto smaltimento costituiscono uno dei numerosi, attuali problemi ambientali, in gran parte tra loro interconnessi.
rivoluzioneindustriale
società contadina
società industriale
contesto ruraleassenza di rifiuti
contesto urbanoscarsità di rifiuti
contesto urbano/ruraleprevalenza dell’umido preval. del secco e
prodotti industriali di sintesi
Crescita dei rifiuti industriali
Sversamento sul suolo Discarica Discaricacontrollata
Incenerimento
captazione biogas raccolta percolato
Falda acquifera
infiltrazioni percolato
Al trattamentoAl rec. energetico
perdite (50%) di biogasemissioni odorigene
L’insostenibilità della discarica (1)
Emissioni inquinanti e gas serra
Inquinamento falde
Disagi ambientali (odori, trasporto eolico, animali e insetti, impatto visivo … )
Rischi (biologico, incendi, esplosioni)
Sottrazione di territorio
L’insostenibilità della discarica (2)
Aspetti economici
•Perdita di valore dei terreni e degli immobili adiacenti
•Incompatibilità con particolari attività produttive
L’insostenibilità della discarica (3)
Le origini del problema
Rifiuti e sviluppo sostenibile
La gerarchia delle priorità
L’importanza della Raccolta differenziata
I sistemi territoriali di gestione
Le tecnologie di trattamento, recupero e smaltimento
Le nuove tecnologie
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Già nella prima parte del volume compilato dalla WCED dell’ONU, presieduta dal primo ministro norvegese Brundtland, una giovane donna, dedicata ad una panoramica riassuntiva della Commissione dal titolo “Da un'unica Terra a un unico mondo” compare quella che è poi diventata la più diffusa definizione di sviluppo sostenibile:
“L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far si che esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di rispondere ai loro. Il concetto di sviluppo sostenibile comporta limiti, ma non assoluti, bensì imposti dall’attuale stato della tecnologia e dell'organizzazione sociale alle risorse economiche e dalla capacità della biosfera di assorbire gli effetti delle attività umane. La tecnologia e l’organizzazione sociale possono essere però gestite e migliorate allo scopo di inaugurare una nuova era di crescita economica”.
1987: “OUR COMMON FUTURE1987: “OUR COMMON FUTURE””
LE REGOLE DELLA SOSTENIBILITÀ “LE REGOLE DELLA SOSTENIBILITÀ “FORTEFORTE” DI ” DI HERMAN DALYHERMAN DALY
La scala dell' intervento umano sui sistemi naturali dovrebbe essere limitata ad un livello che rientra entro la capacità di carico dei sistemi stessi; Il progresso tecnologico per lo sviluppo sostenibile dovrebbe essere basato sull'incremento dell'efficienza e non sull’incremento dell'input di energia e materie prime nel processo economico; I tassi di utilizzo delle risorse non dovrebbero eccedere i loro tassi di rigenerazione; Le emissioni di scarti e rifiuti non devono eccedere la capacità assimilativa rinnovabile dell'ambiente; Le risorse cosiddette non rinnovabili non dovrebbero essere utilizzate se non ad un tasso tale che consenta la creazione di sostituti rinnovabili.
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CRESCE PIÙ DI UN CRESCE PIÙ DI UN
ESPONENZIALEESPONENZIALE
LA DENSITA’ ABITATIVACONCENTRAZIONI PLANETARIE DEI FLUSSI DI ENERGIA (NASA)
Al rapido sviluppo delle società industrializzate, concentrato nell’ultimo cinquantennio, si è accompagnato uno sviluppo ancor più significativo della quantità (e della pericolosità) dei rifiuti prodotti, che ha messo in crisi i tradizionali sistemi di gestione il cui adeguamento, oltre che costoso, difficilmente sembra poter assumere, allo stato attuale, caratteri realmente risolutivi.
Rifiuti e indici di sostenibilità: produzione pro capite di RU
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 (2011)
Kg/abanno 450 452 462 466 492 501 516 521 524 533 539 501
Fonte: ISSI
560
540
520
500
480
460
1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 20101994
Le origini del problema
Rifiuti e sviluppo sostenibile
La gerarchia delle priorità
L’importanza della Raccolta differenziata
I sistemi territoriali di gestione
Le tecnologie di trattamento, recupero e smaltimento
Le nuove tecnologie
Gerarchia delle priorità
Riduzione di quantità e pericolosità
Riciclo e recupero materiali
Recupero di energia
Smaltimento in sicurezza
Gerarchia delle prioritàLogiche programmatiche (2)
Smaltimento in sicurezza
Recupero di energia
Riciclo e recupero materiali
Riduzione di quantità e pericolosità
Gerarchia delle prioritàLogiche programmatiche (3)
Smaltimento in sicurezza
Recupero di energia
Riciclo e recupero materiali
Riduzione di quantità e pericolosità
PrevenzionePrevenzione•obiettivi e strumenti ancora da definire•risultati quantitativamente poco significativi
Gestione•strumenti maturi (sistemi integrati)•buoni e affermati risultati
I “numeri” dei rifiuti e il posizionamentodell’Italia nel contesto europeo
APAT-ONR: Rapporto rifiuti 2006
31,7 milioni di tonnellate/anno
539 kg/abitante anno
Rifiuti Urbani
Rifiuti Speciali
108,4 milioni di tonnelate/anno
(56,5 non pericolosi, 5,3 pericolosie 46,5 da costruzione/demolizione)
Le origini del problema
Rifiuti e sviluppo sostenibile
La gerarchia delle priorità
L’importanza della Raccolta differenziata
I sistemi territoriali di gestione
Le tecnologie di trattamento, recupero e smaltimento
Le nuove tecnologie
Raccolta differenziata (RD) - generalità
La RD è un mezzo: il fine è il recupero di materia e, più in generale,l’ottimizzazione della gestione complessiva
Esistono limiti intrinseci, tecnici, economici ed ambientali allapercentuale di quanto si può utilmente raccogliere in modo differenziato
La RD necessita, a valle, di un sistema di valorizzazione (separazione,raffinazione) per molte delle frazioni raccolte nonché di un sistemaIndustriale in grado di riciclare/riutilizzare i materiali e di un mercatoin grado di assorbirli
RD è un termine impreciso. Più corretti sono i termini “Raccolte differenziate” e “Raccolta integrata”
Raccolte differenziate - finalità
Riuso (vestiario, beni durevoli in buono stato o riparabili …. )
Riciclaggio di materiali (carta, vetro, alluminio … componenti di benidurevoli)
Recupero di materia (compost, prodotti e inerti per l’edilizia, metalli)
Eliminazione di componenti e sostanze pericolose (pile, farmaci,solventi ….. pattume stradale)
Eliminazione di frazioni indesiderate rispetto ai trattamenti previstiper l’indifferenziato (inerti, putrescibile)
Raccolte differenziate – limiti (1)
Rifiuti urbani
Imballaggi Prodotti a fine vita
Scarti di cucina Pattume
Raccolte differenziate – limiti (2)
Rifiuti urbani
Imballaggi Prodotti a fine vita
Scarti di cucina Pattume
Compostabili
Altamente riciclabili
Parzialmente riciclabili
Non riciclabile
Raccolte differenziate – limiti (3)
La gran parte di ciò che compone il rifiuto urbano si prestapotenzialmente a qualche forma di recupero di materia
Di questo, solo una parte presenta caratteristiche tali da poter essereraccolto e recuperato in modo economicamente sostenibile
Una parte significativa (oggetti complessi, materiali compositi oscarsamente riciclabili … ) ha caratteristiche tali da rendere non soloeconomicamente ma anche ambientalmente non convenienteil recupero
Le direttive europee precisano infatti “…. a costi accettabili”
RU
Raccolte differenziate
“umido” ingombranti
inerti
carta
vetro
plastica
metalli
legno
vestiario
RAEE
PericolosiIndifferenziato
Compostaggio
CONAI
Isole ecologiche
?
Raccolte differenziate – opzioni operative
Cassonetti stradali di grandi dimensioni
Contenitori condominiali/individuali
Raccolta “porta a porta”
…………
Isole ecologiche
“Colonnine intelligenti”
…………
Le modalità ottimali variano con la tipologia di rifiutoe la struttura urbanistica
Un sistema molto sviluppato di raccolte differenziate comporta:
• Complessità organizzativa
• Extracosti
• Consumi energetici
Essi devono essere commisurati ai benefici attesi:
• Risparmio di risorse
• Risparmi energetici connessi al riciclaggio
• Riduzione degli impatti ambientali connessi ad altre forme
di recupero o allo smaltimento
Raccolte differenziate – limiti (5)
Ciò che può essere complessivamente vantaggiosorecuperare come materia nei RU non è una costanteprefissata o prefissabile
Ogni sistema, in relazione all’epoca, allo sviluppo tecnologico ed economico, alla situazione sociale ed ambientale, alla scarsità di risorse ecc. deve scegliere in modo specifico ed equilibrato gli obiettividi recupero e, conseguentemente, modalità ed obiettivi delleRaccolte Differenziate.
Attualmente, in Italia, valori complessivi di RD attorno al70% (lordo) si configurano come limite non superabile
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