la poesiala poesia · 2015-03-21 · le figure retorichele figure retoriche sono particolari forme...
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SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
AUGUSTO CAPERLE
CLASSI PRIME
LA POESIALA POESIALA POESIALA POESIA
ANNO SCOLASTICO 2015-2016
LE FIGURE RETORICHELE FIGURE RETORICHELE FIGURE RETORICHELE FIGURE RETORICHE
Sono particolari forme espressive, usate in poesia, per creare un particolare effetto
sonoro o di significato ad una descrizione, un’immagine, una sensazione, una
emozione.
Possono essere legate a:
� contenuto: l’idea viene espressa in maniera più adatta, usando
un’immagine che ha con essa una relazione di somiglianza. Tra le più
usate: metafora, personificazione, similitudine.
� parole: le parole vengono disposte nel verso con una tecnica particolare
riproducendo speciali effetti. Tra le più usate: allitterazione, anafora,
chiasmo, onomatopea.
� figure di sentimento: L’intensità dello stato d’animo poetico viene posto in
rilievo modificando un suono o trasformando la struttura del verso.
Le principali sono: esclamazione, interrogazione.
METAFORA È una similitudine senza il “come”, unificando mondi sensoriali diversi che hanno un elemento in comune ed esprimendo un concetto diverso da quello che normalmente la parola esprime.
Nel cielo pascola un gregge di nuvole
PERSONIFICAZIONE Attribuzione di modi, forme, fattezze umane ad essere animati e inanimati della natura.
Pace! Grida la campana
SIMILITUDINE Chiarire un concetto creando un paragone con un altro.
Fu trattato come un
cane
ALLITERAZIONE Ripetizione, esatta o approssimativa, spontanea o ricercata, di lettere o sillabe, di solito iniziali, di due o più vocaboli successivi.
Far fuoco e fiamme
ANAFORA Ripetizione di una o più parole ad inizio verso.
Per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore per me si va tra la perduta gente.
CHIASMO Contrapporre due espressioni simili in modo che le parole della seconda siano disposte in ordine capovolto a quelli della prima.
Uno per tutti, tutti per
uno.
ONOMATOPEA Riprodurre o imitare il rumore o il suono associato ad un oggetto o ad un animale cui si riferisce.
Gracchiare – Strisciare –
Bisbiglio…
Il bau bau del cane
Metafora
Tramonto corruciato di Antonia Pozzi
Il sole chino sul grembo della montagna con tensione grifagna sembrava un occhio stupefatto d'arancione cigliato di raggi a lame vivide sotto un sopracciglio corrucciato di nubi livide.
Milano, 14 aprile 1929
Cerchiamo di capire…
Comprensione
1- Cerca il significato delle parole “chino”, “grifagna”, “cigliato”, “livido”.
2- Quali colori emergono?
3- Che significa “raggi a lame vivide”?
4- Perché il tramonto è corrucciato?
Analisi
5- Sono presenti rime? Quali? Seguono uno schema?
6- Sono presenti personificazioni? Quali?
7- Spiega l’espressione “grembo della montagna”. Che figura è?
Produzione
Scrivi una piccola poesia sul sole del mattino.
Personificazione
E busso il vento di Emily Dickinson
The Wind - tapped like a tired Man - And like a Host - "Come in" I boldly answered - entered then My Residence within
A Rapid - footless Guest - To offer whom a Chair Were as impossible as hand A Sofa to the Air -
No Bone had He to bind Him - His Speech was like the Push Of numerous Humming Birds at once From a superior Bush -
His Countenance - a Billow - His Fingers, as He passed Let go a music - as of tunes Blown tremulous in Glass -
He visited - still flitting - Then like a timid Man Again, He tapped - 'twas flurriedly - And I became alone -
Il Vento - bussò come chi è stanco - E come una Padrona di casa - "Avanti" Risposi con baldanza - entrò allora Dentro la mia Dimora
Un Ospite Rapido - senza piedi - Offrirgli una Sedia Era impossibile come porgere Un Sofà all'Aria -
Non aveva Ossa che Lo tenessero unito - Il suo Parlare era come la Spinta Di un insieme di armoniosi Colibrì Da un immateriale Cespuglio -
Il suo Aspetto - un'Onda - Le sue Dita, al Suo passare Liberavano una musica - come melodie Tremolanti soffiate in un Bicchiere -
Mi fece visita - sempre volteggiando - Poi come chi è timido Di nuovo, bussò - nervosamente - Ed io restai sola -
Sottolinea le azioni umane compiute dal vento
Similitudine
Soldati di Giuseppe Ungaretti Si sta Come d’autunno Sugli alberi Le foglie
Cerchiamo di capire…
Comprensione
1- A cosa sono paragonati i soldati?
2- Come sono le foglie in autunno?
3- Cosa fanno?
Analisi
4- Dividi il verso in sillabe?
5- Sottolinea la similitudine.
Riflessione
6- La poesia è stata scritta durante la Prima Guerra Mondiale. Cosa voleva
esprimere il poeta?
7- Perché il poeta usa la forma impersonale (si sta)?
Alliterazione
Il tuono di Giovanni Pascoli E nella notte nera come il nulla, a un tratto, col fragor d'arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimareggiò rinfranto, e poi vanì. Soave allora un canto s'udì di madre, e il moto di una culla
Cerchiamo di capire…
Comprensione
1- Con quali parole il poeta descrive il tuono?
2- In che momento del giorno avviene l’episodio?
3- Che sensazioni suscita l’arrivo del tuono?
4- Nell’ultimo verso si introducono nuovi personaggi. Quali?
Analisi
5- Sono presenti rime? Quali? Seguono uno schema?
6- Sottolinea i verbi che si collegano agli effetti prodotti dal tuono.
7- Sottolinea le allitterazioni.
Produzione
Quella volta ho avuto veramente paura…
Anafora
Favoletta di Umberto Saba
Tu sei la nuvoletta, io sono il vento; ti porto dove mi piace; ti porto qua e là per il firmamento, e non ti do mai pace. Vanno a sera a dormire dietro i monti Le nuvolette stanche. Tu nel tuo lettuccio i sonni hai pronti Sotto le coltri bianche.
Cerchiamo di capire…
Comprensione
1- Quali sono i protagonisti della poesia?
2- A cosa sono accostati il padre e la bambina?
3- Cosa fanno?
Analisi
4- Dividi il verso in sillabe?
5- Sono presenti rime? Seguono uno schema?
6- Di quante strofe è composta la poesia?
7- Sottolinea le anafore.
Riflessione
8- Perché, secondo te, la poesia ha il titolo “Favoletta”?
9- Quale sensazioni trasmette la poesia?
Chiasmo
Lavandare di Giovanni Pascoli
Nel campo mezzo grigio e mezzo nero resta un aratro senza buoi, che pare dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene lo sciabordare delle lavandare con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca, e tu non torni ancora al tuo paese! quando partisti, come son rimasta! come l'aratro in mezzo alla maggese.
Cerchiamo di capire…
Comprensione
1- Quali sono i protagonisti della poesia? Che lavoro svolgono?
2- Perché il campo è “mezzo grigio mezzo nero”?
3- Che cos’è il “vapor leggero”?
4- Trova la definizione della parola “maggese”.
Analisi
5- Dividi il verso in sillabe? Sono presenti rime? Seguono uno schema?
6- Di quante strofe è composta la poesia?
7- Sottolinea il chiasmo, cerchia la metafora.
Onomatopea
La fontana malata di Aldo Palazzeschi
Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchette, chchch…… E’ giù, nel cortile, la povera fontana malata; che spasimo sentirla tossire. Tossisce, tossisce, un poco si tace…. di nuovo tossisce. Mia povera fontana, il male che hai il core mi preme. Si tace, non getta più nulla. Si tace, non s’ode rumore di sorta
che forse… che forse sia morta? Che orrore! Ah! no! Rieccola, ancora tossisce. Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, chchch… La tisi l’uccide. Dio santo, quel suo eterno tossire mi fa morire, un poco va bene, ma tanto! Che lagno! Ma Habel, Vittoria! Andate, correte, chiudete la fonte, mi uccide
quel suo eterno tossire! Andate, mettete qualcosa per farla finire, magari… magari morire! Madonna! Gesù! Non più! Non più. Mia povera fontana, col male che ài, finisci vedrai, che uccidi me pure. Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch…
Cerchiamo di capire…
Comprensione
1- Descrivi la fontana.
2- Perché è definita “malata”?
Analisi
3- Sono presenti rime? Seguono uno schema?
4- Cerchia le parole che si ripetono.
5- Sottolinea le onomatopee.
Riflessione
6- Quale sensazioni trasmette la poesia?
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