mario castoldi maggio 2009 valutazione degli apprendimenti: parole chiave usp mantova
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Mario Castoldimaggio 2009
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI: PAROLE CHIAVE
USP Mantova
RACCOLTA DATI
CRITERI DI GIUDIZIO
ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO
“La valutazione consiste in un duplice processo di rappresentazione, il cui punto di partenza consiste in una
rappresentazione fattuale di un fenomeno e il punto di arrivo nella rappresentazione codificata dello stesso fenomeno”
(Barbier, 1977)
RUOLI DEI SOGGETTI
RADIOGRAFIA DI UN PROCESSO STRATEGICO
RILEVAZIONE DATI
come valutare?
ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO
quale valutazione ?
DEFINIZIONE CRITERI
in base a cosa valutare?
REGOLAZIONE INSEGNAMENTO
quale uso interno ?
COMUNICAZIONE GIUDIZIO
quale uso esterno?
SCELTA DELL’OGGETTO
che cosa valutare?
RUOLI DEI SOGGETTI
chi valuta?
RADIOGRAFIA DI UN PROCESSO STRATEGICO
valutazione PER L’apprendimento
valutazione DELL’apprendimento
LOGICA DI CONTROLLO
LOGICA DI SVILUPPO
certificazione sociale
a posteriori
classificare
valenza informativa
crescita formativa
in itinere
orientare
valenza metacognitiva
RADIOGRAFIA DI UN PROCESSO STRATEGICO
RILEVAZIONE DATI
come valutare?
ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO
quale valutazione ?
DEFINIZIONE CRITERI
in base a cosa valutare?
REGOLAZIONE INSEGNAMENTO
quale uso interno ?
COMUNICAZIONE GIUDIZIO
quale uso esterno?
SCELTA DELL’OGGETTO
che cosa valutare?
RUOLI DEI SOGGETTI
chi valuta?
CRITERI DI QUALITÀ DELLA VALUTAZIONE SCOLASTICA
VALIDITÀ
ATTENDIBILITÀ TRASPARENZA
UTILITÀ
RADIOGRAFIA DI UN PROCESSO STRATEGICO
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
Art. 3 – comma a) la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti del sistema educativo di istruzione e di formazione, e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti delle istituzioni di istruzione e formazione frequentate; agli stessi docenti è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo (…)
IL PUNTO DI AVVIO: LA L. 53/2003
Art. 3 – comma b) ai fini del progressivo miglioramento e dell'armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e di formazione, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative (…)
Art. 3 – comma c) l'esame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione considera e valuta le competenze acquisite dagli studenti nel corso e al termine del ciclo e si svolge su prove organizzate dalle commissioni d'esame e su prove predisposte e gestite dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento del corso ed in relazione alle discipline di insegnamento dell'ultimo anno.
VALUTAZIONE INTERNA(comma a, art.3)
VALUTAZIONE ESTERNA(comma b, art. 3)
DOCENTI
VALUTAZIONE COMPETENZE
OBIETTIVI FORMATIVI
SINGOLO STUDENTE
PERSONALIZZAZIONE
INVALSI
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
SISTEMA SCOLASTICO
STANDARDIZZAZIONE
VERIFICA CONOSCENZE E ABILITÀ
soggetti
ambiti
riferimenti progettuali
oggetti
logiche
LA LEGGE 53/03: DUE LOGICHE VALUTATIVE
strumenti PROVE STRUTTURATEPORTFOLIO
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
Art. 2. Valutazione del comportamento degli studenti 1. (…) in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.2. A decorrere dall'anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento è effettuata mediante l'attribuzione di un voto numerico espresso in decimi. 3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso e all'esame conclusivo del ciclo. Ferma l'applicazione della presente disposizione dall'inizio dell'anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi, nonché eventuali modalità applicative del presente articolo.
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
L. 169 del 30.10.08: COSA DICE LA LEGGE
Art. 3. Valutazione sul rendimento scolastico degli studenti1. Dall' anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuati mediante l'attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno. Nella scuola primaria, i docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la valutazione dell'esame finale del ciclo sono effettuate mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi.3. Nella scuola secondaria di primo grado, sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.4. L'esito dell'esame conclusivo del primo ciclo e espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall'alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi.
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
L. 169/08: COSA DICE LA LEGGE
SEMPLIFICAZIONEACCANIMENTO
VALUTATIVO
IMPIEGO
SANZIONATORIO
STANDARDIZZAZIONE
MISURAZIONE
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
L. 169/08: QUALI RISCHI?
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
L. 169/08: COSA NON DICE LA LEGGE
QUALE ESTENSIONE DELLA SCALA IN DECIMI IMPIEGARE
QUALI CODICI IMPIEGARE NELLA VALUTAZIONE QUOTIDIANA E NELLE PROVE DI VERIFICA
COME SVILUPPARE LA FUNZIONE FORMATIVA DELLA VALUTAZIONE
QUALE SIGNIFICATO ATTRIBUIRE A CIASCUN LIVELLODELLA SCALA IN DECIMI IMPIEGATO
COME RENDERE TRASPARENTE L’IMPIEGO DELLA SCALAAD ALLIEVI E GENITORI
COSA INTENDERE PER “APPRENDIMENTO”E “COMPORTAMENTO”
COME RILEVARE GLI APPRENDIMENTI DEGLI ALLIEVI
RILEVAZIONE DATI
come valutare?
ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO
quale valutazione ?
DEFINIZIONE CRITERI
in base a cosa valutare?
REGOLAZIONE INSEGNAMENTO
quale uso interno ?
COMUNICAZIONE GIUDIZIO
quale uso esterno?
SCELTA DELL’OGGETTO
che cosa valutare?
RUOLI DEI SOGGETTI
chi valuta?
CRITERI DI QUALITÀ DELLA VALUTAZIONE SCOLASTICA
MIUR
SCUOLA
SCUOLA
SCUOLA
SCUOLA
SCUOLA
SCUOLA
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
valutazione PER L’apprendimento
valutazione DELL’apprendimento
LOGICA DI CONTROLLO
LOGICA DI SVILUPPO
certificazione sociale
a posteriori
classificare
valenza informativa
crescita formativa
in itinere
orientare
valenza metacognitiva
SCUOLAMIU
R
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
VA
LU
TA
ZIO
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I AP
PR
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DIM
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TI:
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RO
LE
CH
IAV
E
STANDARD ASSOLUTO
STANDARD RELATIVOA PIÙ SOGGETTI
STANDARD RELATIVOAL SINGOLO SOGGETTO
MEDIA
PROGRESSO
SCARTO
CONFRONTO TRASVERSALE
CONFRONTO LONGITUDINALE
CONFRONTO IDEALE - REALE
MODALITÀ DI ATTRIBUZIONE DEL GIUDIZIO
LIVELLO FUNZIONE PREVALENTE
CODICE GIUDIZIO PREVALENTE
QUOTIDIANO FORMATIVA Sì/no/in parte + eventuali commenti
Progresso
MISURAZIONE SOMMATIVA A, B, C, D, E Standard assoluto (salvo obiettivi diversificati)
DOCUMENTO CERTIFICATIVA O, D, B, S, NS +
segnalazione aspetti
processuali
Standard assoluto (salvo obiettivi diversificati)
ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO 2° ciclo
APPRENDIMENTO
VALUTAZIONE
PRESTAZIONE
VALIDITÀDELLA PROVA
ATTENDIBILITÀDELLA PROVA
PREDISPOSIZIONE STIMOLO
ANALISI RISPOSTA
STRUTTURA PROVA DI VERIFICA
QUALE VALUTAZIONE: PAROLE CHIAVE
STIMOLO
Temi
Interrogazioni
Relazioni
Testo libero
Domande implicite (nei colloqui orali)
Pseudoprove
Test
Esercizi
Problemi a percorso obbligato
Testo da completare
Saggi brevi
Problemi a più soluzioni
Mappe concettuali
Riassunti
RILEVAZIONE DEI DATI: TIPOLOGIA DELLE PROVE
APERTO CHIUSO
RIS
PO
ST
A AP
ER
TA
CH
IUS
A
QUALE VALUTAZIONE: PAROLE CHIAVE
COLLOQUIO ORALE - aspetti trasversali -
D I M E N S I O N I(aspetti da considerare)
I N D I C A T O R I(comportamenti, elementi osservabili)
COMPRENSIONE RICHIESTE
RISPONDE IN MODO PERTINENTE
COMPRENDE LA DOMANDA POSTA * (1) SA RICHIAMARE LE CONOSCENZE * (2)
ORGANIZZAZIONE DEI
CONTENUTI
SA ORDINARE LE INFORMAZIONI
SA COLLEGARE LE INFORMAZIONI LOGICAMENTE SA METTERE IN RELAZIONE IN DIVERSI AMBITI DISCIPLINARI
ESPOSIZIONE
ESPONE CON PROPRIETÀ LESSICALE
PADRONEGGIA IL LESSICO SPECIFICO ESPONE IN MODO FLUENTE E SICURO
APPLICAZIONE
SELEZIONA LE CONOSCENZE NECESSARIE PER ATTIVARE LE PROCEDURE OPERATIVE PADRONEGGIA LE PROCEDURE NECESSARIE ALLA RISOLUZIONE
NOTE: non sempre si considereranno tutti gli aspetti, ma solo secondo la materia e lo stile del professore* quanto sono osservabili ? (1) = non si deve riformulare la domanda (2) = ‘che cosa prendo dalla dispensa’ ? ‘SI INTRECCIANO’ gli aspetti TRASVERESALI (COMPRENSIONE – ORGANIZZAZIONE – ESPOSIZIONE) con quelli DISCIPLINARI ( CONOSCENZE – ABILITÀ - LESSICO)
G R I G L I A T R A S V E R S A L E di VALUTAZIONE COLLOQUIO - fine b i e n n i o -
D I M E N S I O N I(aspetti da
considerare)
L I V E L L I (declinazione ordinale degli indicatori)
ottimo (9-10) b u o n o (7-8) a c c e t t a b i l e (6-7)
i n s u f f i c . (4-5) grav. i n s u f f. (< 4)
COMPRENSIONE
ORGANIZZAZIONE
ESPOSIZIONE
APPLICAZIONE
risponde in modo pertinente a domande complesse in piena autonomia ordina e colloca logicamente le informazioni in risposta a domande complesse in piena autonomia elabora autonomamente relazioni fra i diversi ambiti disciplinari espone in modo fluente padroneggiando il lessico specifico padroneggia autonomamente le procedure in contesti nuovi e su problemi complessi
risponde in modo pertinente a domande complesse con eventuali aiuti ordina e colloca logicamente le informazioni in risposta a domande complesse stabilisce relazione fra diversi ambiti disciplinari
espone utilizzando un linguaggio ed un lessico appropriati sa applicare le procedure in contesti nuovi e se oppor-tunamente guidato, anche su problemi complessi
risponde in modo pertinente a domande “campione”
ordina e colloca logicamente le informazioni in risposta a domande “campione” su richiesta stabilisce relazioni fra diversi ambiti disciplinari
espone in modo comprensibile usando un lessico specifico di base sa applicare le procedure in contesti noti e su problemi elementari
necessita di chiarimenti /sup-porti per rispondere in modo pertinente necessita di guida per ordinare logicamente le informazioni
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espone in modo poco chiaro utilizzando parzialmente il lessico di base se guidato sa applicare le procedure in contesti noti
anche se aiutato non risponde in modo pertinente anche se aiutato non sa ordinare le informazioni
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espone in modo confuso usando un lessico generico non sa applicare le procedure in contesti noti e su problemi semplici
RUOLI DELLO STUDENTE NELLA VALUTAZIONEO
GG
ET
TO
DE
LL
A V
AL
UT
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ESCLUSIONE INFORMAZIONE CONDIVISIONE CO-ELABORAZIONE
QUALE VALUTAZIONE: PAROLE CHIAVE
PRIMA I SIGNIFICATI, POI LE PROCEDURE
DIFFERENZIARE LE MODALITÀ VALUTATIVE
FORNIRE CHIAVI DI LETTURA
RESPONSABILIZZARE ALLA VALUTAZIONE
ASSUMERE IMPEGNI RECIPROCI
DEFINIRE PROTOCOLLI COMUNI DI LAVORO
AVVERTENZE PER L’USO
MODALITÀ DI COMUNICAZIONE DEL GIUDIZIO
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