mercoledì 12 maggio 2010 giorgio donnaimprenditorialità e bene comune - 20091 1 strategia dimpresa...
Post on 01-May-2015
219 Views
Preview:
TRANSCRIPT
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 1mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 1
STRATEGIA D’IMPRESAper il BENE COMUNEIl modello UCID
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 2mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Gli impieghi del modello
VALORIVALORI
IMPEGNOIMPEGNO
RISULTATIRISULTATI RENDICONT
AZIONE
RENDICONTAZIONE
Visione UCID
Verso Estern
o
Strumento di comunicazione, per dare prova del grado
di sensibilità e impegno dell’impresa nei confronti del bene
comune.
VALORIVALORI
IMPEGNOIMPEGNO
RISULTATIRISULTATI RENDICONT
AZIONE
RENDICONTAZIONE
Visione UCID
Verso Interno
Strumento di gestione finalizzato a:► “agire” i valori aziendali, traducendoli in azioni, obiettivi e
risultati. ► creare e diffondere commitment non solo economico
all’interno della compagine aziendale.► contribuire alla definizione di una non generica “strategia”
per il bene comune. ► consentire un più incisivo governo di tale strategia.
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 3mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Coniugare imprenditorialità e bene comune:le regole di comportamento
1) Difendere la competitività dell’impresa (evitare l’autolesionismo economico).
1) Affrontare con trasparenza, sensibilità ed equilibrio scelte che comportano un trade-off tra valore economico e valore sociale o ambientale (minimizzare il cinismo economico).
1) Destinare parte del valore creato a iniziative di rilievo sul piano sociale o ambientale (elargire generosità).
1) Identificare e promuovere iniziative capaci di coniugare la creazione di valore economico (competitività dell’impresa) e la creazione di valore sociale o ambientale (sviluppare imprenditorialità “sociale”).
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 4mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Obiettivo
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 4
Diffondere e radicare nell’impresa una cultura orientata al Bene Comune, promuovendo concreta attenzione e
impegno da parte di tutti gli operatori (azionisti, management, dipendenti)
Supportare, con strumenti semplici ed efficaci, la definizione e l’attuazione di una strategia di Impresa che, oltre a garantire profitto e valore economico di lungo periodo, sia in grado di rispondere alle aspettative economiche, ambientali e sociali di tutti i portatori di interesse
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 5mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Requisiti del modello operativo
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 5
1.Semplicità e facilità di utilizzo e di successiva interpretazione dei risultati
da parte dell’utente.
1. Flessibilità per potersi adattare alle diverse realtà aziendali (dai
contesti più semplici alle organizzazioni maggiormente strutturate)
2. Possibilità di sviluppi ed implementazioni graduali sulla base degli
input/suggerimenti dei diversi utenti
3. Consentire l’utilizzo degli strumenti stessi in autonomia da parte
degli utenti in un’ottica di miglioramento continuo.
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 6mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Il Processo
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 6
Valutare la situazione di partenza dell’azienda: Posizionamento in essere rispetto al Bene Comune
Valutare la situazione di partenza dell’azienda: Posizionamento in essere rispetto al Bene Comune11
Definire la strategia per il Bene Comune:Posizionamento-obiettivo (verso quali stakeholder, rispetto a quali tematiche) e modalità di intervento
Definire la strategia per il Bene Comune:Posizionamento-obiettivo (verso quali stakeholder, rispetto a quali tematiche) e modalità di intervento
22
Checklist di autodiagnosi
Mappa strategica
33
Attuare la strategia per il Bene Comune:definire programmi d’azione, traguardi di breve termine, indicatori di controllo
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 7mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
1: Fase di Ricognizione
La fase di ricognizione ha l’obiettivo di esplicitare in modo organico l’effettiva situazione dell’impresa in termini di orientamento al bene comune, e quindi stabilire un punto di partenza per l’elaborazione di una “strategia per il bene comune”.
La ricognizione viene svolta valutando, per ogni categoria di stakeholder:
A. Il grado di importanza relativa in relazione a: - sistema valoriale dell’impresa (come si vuole essere) - sistema competitivo (come conviene essere) - contesto socio-economico (come si dovrebbe essere)
B. La qualità dell’attuale posizionamento dell’impresa (attività e iniziative in essere) rispetto a: - quanto è ritenuto desiderabile - le attese degli stakeholder - i competitors di riferimento.
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 8mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Valori e principi alla base del bene comune
Rispetto ai valori e principi che possono qualificare la ricerca del bene comune…
sviluppo
libertà
giustizia
diritti dell’uomo
sussidiarietà
verità
solidarietà
tutela dell’ambiente naturale
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 9mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Gli elementi del posizionamento
La qualità del posizionamento può essere apprezzata valutando l’impresa rispetto
a quattro atteggiamenti/modi di essere…
voracità verso sobrietà
avarizia verso generosità
cinismo verso equità
pigrizia verso operosità
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 10mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
1: Fase di Ricognizione (segue)
Attraverso questa analisi le caselle della matrice possono essere raggruppate in quattro categorie con il seguente ordine di priorità:
1. Alta rilevanza/posizionamento insoddisfacente: stakeholder verso i quali è priotario definire azioni di miglioramento/rafforzamento;
1. Alta rilevanza/posizionamento soddisfacente: stakeholder verso i quali è importante definire azioni di difesa/mantenimento;
1. Bassa rilevanza/posizionamento insoddisfacente: stakeholder verso i quali è opportuno valutare eventuali azioni di miglioramento/rafforzamento;
1. Bassa rilevanza/posizionamernto soddisfacente: stakeholder senza rilevanza strategica.
N,.B. Per ogni stakeholder la valutazione va condotta prendendo in considerazione tutte le tematiche potenzialmente rilevanti (vedi checklist).
N.B. Per ogni stakeholder il giudizio va esplicitamente circostanziato precisando: - perché e sotto quali profili è rilevante; - in relazione a che cosa il posizionamento è giudicato soddisfacente o meno.
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 11mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Categorie di stakeholder
Stakeholder economici
esterni clienti
concorrenti
fornitori
interni dipendenti
investitori
Stakeholder non economici
pubblici istituzioni ed enti pubblici
sociali comunità territoriali
categorie deboli o svantaggiate
future generazioni
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 12mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Checklist per l’autodiagnosi
Ambiti rilevanti per categoria di stakeholder
CLIENTI
Legalità
Fair Play
Consumo responsabile
Coinvolgimento
CONCORRENTI
Legalità
Fair Play
FORNITORI
Legalità
Fair Play
Rispetto verso i dipendenti
Rispetto dell’ambiente
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 13mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Checklist per l’autodiagnosi (segue)
INVESTITORI
Competitività nel medio-lungo termine
Trasparenza
DIPENDENTI
Legalità
Equità retributiva
Sicurezza economica
Sicurezza ambiente di lavoro
Tutela salute
Uguaglianza e pari opportunità
Partecipazione
Valorizzazione
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 14mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Checklist per l’autodiagnosi (segue)
Istituzioni ed Enti Pubblici
Legalità
Correttezza fiscale
Comunità territoriali, categorie deboli, future generazioni
Promozione sociale
Promozione culturale e scientifica
Promozione economica
Tutela ambiente naturale
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 15mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
Checklist per l’autodiagnosi
Al fine di rendere più incisivo il processo di autodiagnosi e, successivamente, di
elaborazione ed attuazione della strategia, è stata elaborata, con riferimento ad ogni
stakeholder e per ogni ambito di intervento, un insieme di:
azioni-tipo
indicatori-tipo
utili ad aiutare l’impresa per valutare la situazione in essere, definire obiettivi e
monitorare i risultati raggiunti in modo organico,
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 16mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
2: Elaborazione della Strategia (Mappa strategica)
Questa fase prevede:• La definizione del posizionamento-obiettivo rispetto alle diverse categorie di
stakeholder- Stakeholder rilevanti verso i quali si intende migliorare il posizionamento e per quali
aspetti;- Stakeholder rilevanti verso i quali si intende mantenere l’attuale posizionamento- Stakeholder non rilevanti verso i quali si intende migliorare il posizionamento e per quali
aspetti
• La identificazione, per ogni categoria di stakeholder considerata, delle iniziative da avviare/consolidare/potenziare/abbandonare
• La specificazione, per ogni iniziativa, di: obiettivi di medio termine
responsabilità risorse da impegnare ricadute attese sul piano competitivo programmi d’azione e traguardi di breve termine
Imprenditorialità e Bene Comune - 2009 17mercoledì 12 maggio 2010
Giorgio Donna
3: Esecuzione della Strategia
Per favorire l’esecuzione della strategia, la Mappa strategica deve trovare ricaduta nei meccanismi di programmazione e controllo della gestione, e in particolare:
Budget (risorse da impegnare e traguardi da raggiungere)
Balanced Scorecard (indicatori di controllo)
Valutazione delle prestazioni (mbo e sistema premiante)
top related