papa non ti seguiamo

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4 » ITALIA | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 5 Ottobre 2015

Parro cchiee parroci

Storia di copertina

Pap aF ra nce s coAl centrodella paginail ponteficec i rcond atoda pretinon convintidella sua“r ivolu z ione”s econdol’i nte r pre t a -z ionedi MarilenaNa rd i

timamente non è piovuto”,spiega. Eppure proprio i Be-nedettini hanno edifici vuo-ti, appartamenti, luoghi d’in-contro perfetti per accoglie-re, ma niente.

Mi scusi, cosa ne pensadell’assoluzione per le don-ne che hanno abortito? “Eh...io... veramente... io. Sono oc-c up a to ”. Il frate passeggiaveloce per le vie, seguirlo ècomplicato.

Basta una risposta veloce.“Sono anziano”. Lo salutia-mo.

Poco fuori la chiesa deiBenedettini, un gruppo di o-ver sessanta, calzoncini cor-

ti e scarpe da ginnastica, fal’appello per capire se sonotutti presenti. Rubicondi esorridenti nonostante lapioggia. A loro poniamo lestesse domande, lo sconcer-to invade i loro animi. “Lesembra il luogo giusto perchiedere certe cose?”. Sì.“Siamo qui per pregare”.Nessuno lo impedisce. “Leilo impedisce. Arrivederci”.Non riusciamo neanche adomandare una valutazione

In SiciliaSanta Rosaliaa Baucina,alle portedi Palermo;e Maria SS.Me d i at r icenel centrostor icodel capoluogos ic i l i a no

rispetto all’operato del Papa,anche se possiamo immagi-nare i loro pensieri.

Palermo e dintorni:silenzio e imbarazzoÈ più facile che un cammellopassi per la cruna di un agoche un parroco palermitanoparli a ruota libera della “ri-vol uzion e” targata Bergo-

B» ALESSANDRO FERRUCCI,SANDRA RIZZA E DAVIDE VECCHI

asilica di San Francesco. As-sisi. All’entrata una piccolastruttura in legno con dentroun frate seduto su uno sga-bello, il cartello spiega il suoruolo, raccoglie “donazioneper la Messa”.

Buongiorno, vorrei dare ilmio contributo. “Ben e ,quanto?”. Dieci euro. “B r a-vo, con quale motivazione?(attenzione: parla un perfet-to italiano)”. Direi persona-le. “Bravo, va bene, firmi quila ricevuta”. Una domanda.“Sì, prego”Sono divorziato egay, posso prendere la co-munione? “Eh... cosa?”. Sì,sono divorziato e gay, possoprendere la comunione?“(Silenzio, rossore sul suovolto). Non capisco, io noncapisco, non parlo bene ita-l i an o . . .”. Fine conversazio-ne, arrivederci, avanti ilprossimo.

Ecco, se si vuole compren-dere la distanza tra le paroledi Papa Francesco e la realtà,tra quello che sta accadendonella Chiesa – vedi il caso diouting di monsignor Krzysz-tof Charamsa –

Assisi è il luogo perfetto:concetti come solidarietà,comunanza, accoglienza; otemi come “divorzio”,“dirit-ti civili”, “a bo r t o ”, sono untotale tabù. O quasi. I fratinon rispondono, o evitano,scappano dietro un “no com-ment” perfetto per un parla-mentare di Montecitorio,non per un rappresentantedella Chiesa. Le suore idem.Anche i fedeli presenti sem-brano avvolti nell’aurea di o-mertà, sono tutti più attentiai selfie, alla bellezza del pa-norama, alla pulizia dellestrade, ai monumenti, allasacralità, a chiedere la graziaper questioni personali, chea predicare solidarietà e tol-leranza. Tutto ha un prezzo,tutto ha un costo, anche an-dare al bagno ha la sua gabel-la, sessanta centesimi, dieciin più rispetto all’ultima in-chiesta del F a tt o d ed i c at aproprio ad Assisi (settembre2013).

Chiesa Benedettina, den-tro le mura della città. Buon-giorno padre, ma cosa nepensa dell’accoglienza per imigranti, come suggerito dalPapa? Attimo di confusione,imbarazzo. “Non ho capito”.I migranti, ne ospitate?“Mah, non è compito no-stro... noi... noi. La situazio-ne è complessa, e comunqueabbiamo una ragazza di co-lore che vende la frutta”.Questo è vero. La solidarietàdel luogo passa da un chioscodove una signora stranieravende i prodotti di stagione esi vanta anche delle sue dotida esperta di porcini, “ma ul-

La schedaJ O RG EMARIOB E RG O G L I OÈ nato aBuenos Airesil 17 dicembre1936; dal 13marzo 2013il 266º Papadella Chiesacattolica evescovo diRoma. Dinazionalitàargentina eappar tenenteai chiericiregolari dellaCo m p a g n i adi Gesù(indicatianche comege s u i t i ) ,è il primopontefice diquesto ordinere l i g i o s o,nonchéil primop rove n i e n tedalco n t i n e n tea m e r i c a n o.È succedutoa JosephAloisiusR a t z i n ge r(nato aMarktl, il 16aprile 1927);Papa dal 19aprile 2005al 28 febbraio2 01 3

“ANCORA NON CI È ARRIVATAALCUNA INDICAZIONE UFFICIALEQUINDI PROSEGUIAMO COME PRIMA”LA RISPOSTA DEGLI INTERPELLATIPER LORO ROMA RESTA LONTANA

glio. Chi balbetta, chi am-mutolisce, chi sbatte giù iltelefono fingendo un guastoimprovviso della linea, chideclina con fermezza. “U-nioni gay? Comunione ai di-vorziati? Sono argomenticomplessi. E finchè il SantoPadre non scrive qualcosa didefinitivo, non possiamoc o m m e n t a r e n u l l a – s ischernisce padre GiacomoMilianta, parroco di SantaRosalia a Baucina, alle portedi Palermo – aspettiamo l’e-sito del nuovo Sinodo, un se-gnale concreto, una nuovaprassi per i parroci, altri-menti sono solo parole’’. E sele aperture di Papa France-sco sui temi controversi del-la nuova famiglia da mesi ap-passionano politologi e por-porati all’ombra del Cupolo-ne, nelle parrocchie sicilia-

ne prevale la prudenza e, inqualche caso, persino il si-lenzio: “Su questi temi – ta-glia corto padre FabrizioMoscato, parroco dellachiesa di Maria SS. Media-trice nel centro storico diPalermo –non voglio e nonposso rilasciare dichiarazio-ni’’.

Non è più loquace don Fi-lippo Sarullo, parroco dellaCattedrale di Palermo, in-terpellato al telefono sull’in-vito rivolto da Papa France-sco alle parrocchie affinchèaprano le porte ai profughi:“Accogliere nelle nostrechiese gli immigrati? Suquesti argomenti si devepronunciare la Caritas, nonio…’’ E qui improvvisamentecala il silenzio, con la lineache di colpo diventa muta.Ed è inutile provare a richia-

R I S P E T TOAI DIVORZIATI

Fraterna accoglienzaai battezzati che hannostabilito una nuovaconvivenza dopoil fallimentodel matrimonio

5 AGOSTO 2015

I N T E R R UZ I O N EDI GRAVIDANZA

Ho decisodi concedere a tuttii sacerdoti per l’AnnoGiubilare la facoltàdi assolveredal peccato di aborto

PRIMO SETTEMBRE 2015

Tu sei Papae decidi,ma noi nonti seguiamo

Lunedì 5 Ottobre 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | ITALIA » 5

Storia di copertina

Il paese delPapa buonoLa chiesa diSotto il MonteG iova n n iXXIII localitàin provinciadi Bergamoche ha dato inatali a papaRonca l l i

ma solo se la nuova convi-venza al di fuori del matri-monio è frutto di una neces-sità; se snobbare il sacra-mento è una scelta, allorano’’. E l’approvazione alle u-nioni gay? “No, quello no –esclama don Giuseppe – Noinon discriminiamo gli omo-sessuali, li accogliamo inparrocchia ma cerchiamo difar capire la non normalitàdella loro scelta: alla fine po-trebbero anche cambiare i-dea’’.

Meglio i turistidei migrantiTrenta, forse quaranta postiletto. La casa del pellegrinosarebbe un luogo perfettoper accogliere i profughi. Lastruttura al momento sem-bra decisamente deserta.Siamo a Sotto il Monte Gio-vanni XXIII, il paese im-merso nelle valli bergama-sche che diede i natali al Pa-pa buono. Eppure tra san-tuario, casa del pellegrino echiesa parrocchiale non unpriore, un sacerdote, un fra-te è disposto a parlare dellapossibile accoglienza deinuovi ultimi della storia.Neppure nel bellissimo giar-dino della pace al centro delquale, si legge, è posta “lamaestosa e serafica statua diPapa Giovanni che interpre-ta l'abbraccio della Chiesaper ogni suo figlio, co la fa-mosa carezza ai bambini e atutta l'umanità sofferente”.Ma forse qui è ormai solo tu-rismo. Anche la signorinache si presenta come Angelaalla reception della casa delpellegrino non sa dove sia ilpriore. Profughi qui ne avetemai visti? Scuote la testa.“Però ci sono tanti immigra-ti e stranieri che lavoranonella zona” dice come fosseun'indulgenza. Dal Papa aBossi: a pochi chilometri dicurve da Sotto il Monte sipuò raggiungere Pontida,patria della Lega Nord delvecchio Senatur della qualenulla è rimasto se non il raz-zismo per un pugno di voti.Ci sono due parrocchie e ilbellissimo monastero bene-

In UmbriaLa Basilicadi San Fran-ce s codomina Assi-si: da quandoil Papa è statoeletto, la citta-dina è statainvasa da pel-legrini e turi-sti, con unboom di affaris enzapre ce de nt i

dettino San Giacomo. Quitroviamo don Emanuele. Al-la parola profughi anche quila risposta è il silenzio o unafrase a metà: “Se potessimoli accoglieremo, ovviamen-te, ma questo è un luogo dipreghiera e raccoglimento”.E c'è scritto anche sul de-pliant. “Il monastero offre o-spitalità a tutti coloro chedesiderano momenti di si-lenzio, raccoglimento e pre-ghiera”. Ma “nel nuovo cen-tro di spiritualità si ospitanoanche gruppi misti”. Il cen-

tro “dispone di: cappella, cu-cina, refettorio e 34 posti let-to”.

Prima di riuscire a trovareun prete con cui parlare deimessaggi del Papa su acco-glienza e perdono, passano13 parrocchie tra paesinipersi nelle valli tra Bergamoe Brescia. Ad Albino trovia-mo don Daniele. Avrà pocopiù di quarant'anni, occhichiari, voce serena. Dopotante porte chiuse due brac-cia aperte. Dice don Danieleche i profughi lui li accoglieda sempre, “i n di p en d e nt e-mente dalle parole del Pa-pa” . Francesco r icorda“semplicemente quelli chesono i nostri naturali senti-me nt i”. Don Daniele guidala parrocchia di San MariaAssunta e il santuario delMonte Altino oltre a dirige-re la scuola dell'InfanziaMorosini.

Venerdì mattina lo trovia-mo impegnato con i poveri.Ma si ferma e ci concede po-chi minuti. “Papa Francescoci sta ricordando quale do-vrebbe essere il nostro com-pito ma mi creda: nulla di ciòche dice è diverso da ciò chefacciamo”. Scusi ma la co-munione ai separati? Il per-dono a chi ha interrotto lagravidanza? “Capisco possacolpire ma già il cardinalMartini indicò nuove vie diaccoglienza e il Signore stes-so ci dice 'siamo tutti mala-ti'”. Si stupisce dello stupo-re. “Francesco ha parlato dimisericordia, c'è semprestata la possibilità di assol-vere e perdonare anche i se-parati o chi ha dovuto subìreuna perdita cosi drammati-ca come quella di un figlio: o-gni anno a Natale da sempreè prevista l'assoluzione, ilPapa sta dicendo che potre-mo non limitarci ad alcuniperiodi ma farlo sempre pe-rò è chiaro che su determi-nati temi dobbiamo aspetta-re le decisioni di Roma e nonagire da soli”. Per carità, iltempo mitigata tutto. E, peralcuni, offre la speranza chenulla cambi.

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Dalla Sicilia ad Assisi Tra i frati della cittàumbra fino a Palermo: le difficoltà dei prelatinel seguire il nuovo corso di Francesco. E l’o ut i ngdi monsignor Charamsa crea imbarazzo

mare: al numero della Catte-drale non risponderà piùnessuno.

Ma cos’è che impensieri-sce i parroci dell’isola? Per-chè tanta cautela nel com-mentare la “rivoluzione’’ diPapa Francesco? Lo spiegadon Saverio Civillieri, 45 an-ni, da 7 parroco di Sant’Annanel paesino palermitano diSanta Flavia: “Le indicazio-ni del Pontefice sono prezio-se, ma si tratta di opinioni,perchè finora non c’è statanessuna modifica vera e pro-pria nella dottrina. Finchè ilPapa non darà indicazioni o-perative a tutti i parroci, nes-suna di quelle sollecitazionipotrà essere concretamenterealizzata. Aspettiamo unalettera post-sinodale, un’e-sortazione apostolica uffi-ciale: la dottrina non si può

cambiare con le interviste’’.Ecco perchè sulle unionigay, l’opinione di don Save-rio non è mutata: “Noi abbia-mo il sacramento del matri-monio, e il Vangelo parla diunione indissolubile tra unuomo e una donna’’.

Anche sull’appello rivoltoalle parrocchie affinchè ac-colgano i migranti, padre Ci-villieri è assai guardingo: “Èun’indicazione bellissima,ma io credo che un tema delgenere non si risolva con unproclama: la Santa Sede hatutti gli strumenti per dialo-gare con lo Stato e arrivaread una pianificazione con-creta di un simile grandiosoprogetto di accoglienza’’.

La sensazione, insomma,è che la “rivoluzione’’ avvia-ta da Papa Francesco sia almomento solo semantica eche il processo di riformadella dottrina richieda tem-pi molto più lunghi. Per que-sto, in attesa di capire se aRoma vincerà lo spirito in-novatore o quello conserva-tore, i più prudenti tra i par-roci della Sicilia continuanoa seguire la tradizione. E afare di testa propria. La co-munione ai risposati? “Biso-gna valutare caso per caso –frena padre Giuseppe Gra-ziano, parroco della chiesadi Maria SS del Carmelo, aBolognetta, 20 chilometri daPalermo – Si all’e uc a ri s t ia ,

E M E RG E N Z AMIGRANTI

Ogni parrocchiaaccolga una famigliadi profughiLo faranno per primele due parrocchiedel Vaticano

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