politica industriale e crescita verde · politica industriale e crescita verde ivan faiella* banca...

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Politica industrialee crescita verde

Ivan Faiella*Banca d’Italia

"GREEN ECONOMY, INNOVAZIONE E SVILUPPO "Mercoledì 6 marzo

* Le opinioni espresse non impegnano in alcun modo la Banca d’Italia

Sicurezza, costi e sostenibilità

Mercato

e co

sti

Sicurezza degli approvvigionamenti

Impatto sull’ambiente

Politica

indust

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Indice di Google trend

Sustainable developme

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Green economy

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La crescita verde è rock……lo sviluppo sostenibile è lento

Il termine è del lontano 1989

ContentsContents1. The meaning of sustainable

development.2. Valuing the environment. 3. Accounting for the environment. 4. Project appraisal5. Discounting the future. 6. Prices and incentives for

environmental improvement

Che cosa è la crescita verde(in sintesi)

Un aumento dell’attività produttiva indotto da:1. Breve periodo: incorporazione dei costicosti esterni

e dei valorivalori dei servizi ambientali nelle scelte economiche

2. Lungo periodo: questo segnale di prezzosegnale di prezzo nel lungo periodo orienta la produzione di beni e servizi in modo da limitare l’impatto ambientale (ad es. riduzione delle risorse utilizzate, stimolo all’innovazione, stabilizzazione di prezzi delle risorse naturali e degli effetti sul negativi sul territorio).

+3. Stimolo della domanda: politiche ambientali ed

energetiche per contrastare il “thrift paradox”.

Strumenti di politica ambientale

1.1. Dare un Dare un valorevalore allall’’utilizzoutilizzo delledelle risorserisorse naturalinaturali e e aiai dannidanni delldell’’inquinamentoinquinamento.. Carbon tax, tasse sulle discariche, prezzo dell’acqua (rendita idroelettrica), detrazioni efficienza energetica…

2.2. CorollarioCorollario: : eliminareeliminare i i sussidisussidi cheche incentivanoincentivanoinquinamentoinquinamento e e usouso eccessivoeccessivo delledelle risorserisorsenaturalinaturali.. Restituzione dell’accisa agli autotrasportatori, prezzi regressivi dell’energia per le imprese, esenzione accisa gasolio agricolo…

3.3. RegolamentazioneRegolamentazione con standard.con standard. EURO5 (qualcosa in più su questo dopo), certificazione energetica degli edifici, tenore di zolfo nei gasoli…

4. Informazione e consapevolezza. Eco-labelling, alimenti biologici, eliminazione barriere non economiche all’efficienza energetica

Le filiere della green economy• Le filiere tradizionali– Vantaggio competitivo = produrre merci tradizionali impattando meno– Innovazione di prodotto / servizio– Innovazione di processo– Servizi a valore aggiunto• Servizi ambientali e trasporti– La gestione delle risorse locali: acqua, rifiuti, suolo– Logistica, trasporto, mobilità• Le filiere emergenti– Fonti rinnovabili di energia– Efficienza energetica (es. bioedilizia)– Materiali eco-compatibili, di recupero etc

Fonte: Massarutto (2011), http://www.iefe.unibocconi.it/wps/allegatiCTP/Massarutto-%20IEFE,%2027%20settembre%202011.pdf

Le filiere future…Quelle legate al processo di adattamento ai cambiamenti climaticiprocesso di adattamento ai cambiamenti climatici: criticità del turismo nelle zone alpine d’inverno e meridionali d’estate, gestione delle risorse idriche, contenimento del dissesto idrogeologico, infrastrutture climate proof, infiltrazioni marine nelle falde sulla costa , tecnologia per la produzione agricola

Ricadute industriali della politica ambientale

1.1. LL’’incentivazione delle FERincentivazione delle FER--E e E e delldell’’efficienza energeticaefficienza energetica

2.2. LL’’innovazione ambientaleinnovazione ambientale3.3. LL’’Italia e lItalia e l’’EuropaEuropa4.4. Gestire i Gestire i settori settori ““brownbrown”” spiazzatispiazzati

Ricadute industriali della politica ambientale

LL’’incentivazione delle Rinnovabili incentivazione delle Rinnovabili Elettriche (FERElettriche (FER--E) e E) e

delldell’’efficienza energeticaefficienza energetica

MESSAGGIO 1: MESSAGGIO 1: SOSTENIAMO SETTORI DOVE SOSTENIAMO SETTORI DOVE GiAGiA’’ SIAMO PRESENTI SIAMO PRESENTI E NON INVENTIAMOCI UNE NON INVENTIAMOCI UN’’INDUSTRIA PER DECRETOINDUSTRIA PER DECRETO

Impatto industriale: il FV in Italia

Fonte: Energy & Strategy Group, Solar Energy Report 2012.

Riduzione delle emissioni con le FER-E: buona idea!

1. Sussidio FER-E (finché grid-parity saràraggiunta) per comprare un bene pubblico (riduzione delle emissioni globali, sicurezza…)

2. Sussidi differenziati per tecnologia3. Attivazione di un’industria locale (win-win)(ad

es. inverter italiani, caldaie per biomasse…)4. Evitare di sussidiare i prodotti esteri: bilancia

commerciale italiana ….5. Quindi ottimo: uno strumento per + obiettivi

Riduzione delle emissioni con le FER-E: pessima idea!

1. Perché sussidiare il “bene” e non tassare il “male”?

2. Perché sussidiare la produzione e non la R&S?3. Sussidi differenziati per tecnologia (lock-in e

valore d’opzione, informazione incompleta)

4. Attivazione dell’industria locale: rischio di una politica fallimentare dal punto di vista ambientale e industriale (industria FV tedesca e USA) se attivo solo un rapido deploymentinfastrutturale (hit and run)

5. Uno strumento per + obiettivi = zero obiettivi raggiunti!

Le ESCo

Fonte: www.agienergia.it/Notizia.aspx?idd=744&id=59&ante=0

Impatto industriale: la creazione di nuovi settori

Ma non c’è solo l’energia

Acqua e rifiutiAcqua e rifiuti(190k addetti nel 2011 e 11,3 G€ di VA nel 2010)

1.Nel 2010, la spesa nazionale per la gestione dei rifiuti, delle acque reflue e delle risorse idriche ammonta complessivamente a 34G€,circa il 2,2% del PIL

2.Entrambi i settori necessitano di importanti investimenti infrastrutturali: acqua per l’ammodernamento delle reti; rifiuti per l’industrializzazione del settore

Quale politica verde?

LL’’innovazione ambientaleinnovazione ambientale

MESSAGGIO 2: MESSAGGIO 2: ABBIAMO MOLTE ECCELLENZE NELLA ABBIAMO MOLTE ECCELLENZE NELLA R&SR&S: DIAMO : DIAMO SOSTEGNO A QUELLE ATTIVITA SOSTEGNO A QUELLE ATTIVITA DIDI RICERCA CHE POTREBBERO SCOPRIRE RICERCA CHE POTREBBERO SCOPRIRE TECNOLOGIE DETERMINANTI IN FUTURO INVECE CHE SUSSIDIARE LA TECNOLOGIE DETERMINANTI IN FUTURO INVECE CHE SUSSIDIARE LA PRODUZIONE CORRENTEPRODUZIONE CORRENTE

La R&S italiana per l’energia

Fonte: Zollino (2012), TECNOLOGIE ENERGETICHE INNOVATIVE DI ECCELLENZA NAZIONALE

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DE

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] 2007-2011

11.4

%

Quote assegnate ai partecipanti per i bandi Energia nel quinquennio 2007-2011 del 7° PQ

La R&S italiana per l’energia

Fonte: Zollino (2012), TECNOLOGIE ENERGETICHE INNOVATIVE DI ECCELLENZA NAZIONALE

Quote dei partecipanti italiani per i bandi Energia nel quinquennio 2007-2011 del 7° PQ

0 10 20 30 40 50 60

PV

CPV

BIOMASS

WIND

GEOTHERMAL

CSP

Biom GEN2 Biofuel

Solar H&C

Geoth Heat

CCS -Clean Coal

SMRTG-distr

SMRTG-trans

ENERGY EFF

FET+MAT

EC contribution as % of area available budget [%]

2007-2011

Quale politica verde?

LL’’Italia e lItalia e l’’EuropaEuropa

MESSAGGIO 3: DOBBIAMO ESSERE ATTIVI NEL PLASMARE LE DOBBIAMO ESSERE ATTIVI NEL PLASMARE LE POLITICHE EUROPEE!POLITICHE EUROPEE!

Una politica verde: nazionale o europea?

1. Abbiamo subìto passivamente il pacchetto clima-energia (il 20-20-20) per poi lamentarci dopo aver recepito le direttive del pacchetto

2. Cosa sarebbe successo se avessimo avuto un atteggiamento proattivo? Si pensi alla discussione della carbon tax in sede europea….

3. Un “controfattuale” sul caso delle emissioni delle automobili

Gli standard europei di emissioni di CO2 delle automobili

Fonte: EEA (2011), http://www.eea.europa.eu/highlights/carbon-efficiency-of-new-cars

% di auto su cui determinare le emissioni medie:65 % nel 2012;75 % nel 2013;80 % nel 2014;100 % dal 2015 in poi

Roadmap UE 2050 per l’energia

Fonte: EEA (2011), http://www.eea.europa.eu/highlights/carbon-efficiency-of-new-cars

Gli standard europei di emissioni di CO2 delle automobili

Fonte: EEA (2012), http://www.eea.europa.eu/highlights/most-carmakers-must-further-improve

Gestire i Gestire i settori settori ““brownbrown”” spiazzatispiazzati

Quale politica verde?

MESSAGGIO 4: LE SITUAZIONI WIN WIN SONO RARE. GESTIRE I PROBLEMI CHE DOVRANNO AFFRONTARE I SETTORI SPIAZZATI DALLA GREEN ECONOMY

Gestire i settori “brown” spiazzatiGli occupati nei settore energetico

Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat

Industria estrattiva

Raffinazione

Energia elettrica e gas

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Terziario e Residenziale

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Gestire i settori “brown” spiazzati

Gli usi finali di energia: 1994-2011(Milioni di tep)

La domanda di energia nel 2011 è tornata ai livelli precedenti al 1999

Fonte: Nostre elaborazioni su dati MiSE

Conclusioni

1.Chiarire i ruoli degli obiettivi e degli strumenti e misurare, misurare, misuraremisurare misuraremisurare

2.Usare i segnali di prezzosegnali di prezzo (soprattutto green taxation)

•Non vivere solo di sussidi. Se proprio si deve sussidiare limitare la durata e preferire il sostegno alla R&S rispetto a quello della produzione

•Non discriminare le tecnologie (cattura)!•Niente soldi senza policy evaluation! 3.Nel breve termine: puntare sui settori dove siamo puntare sui settori dove siamo gigiàà presentipresenti (ad es. inverter, caldaie per biomasse, motori ad alta efficienza,…)

Conclusioni4. Nel medio termine puntare sull’innovazione innovazione

ambientaleambientale (“esportatori di tecnologia”)3. Niente Mulino bianco: è necessario gestire gli

effetti sui settori brown: conversione e conversione e formazioneformazione

4. Trasparenza degli obiettivi e analisi costi analisi costi beneficibenefici: approccio trasversale e metodo coordinato (tra MATTM, MiSE, Mineconomia, MIUR)

5.5. Contributo attivo a determinare gli obiettivi Contributo attivo a determinare gli obiettivi europeieuropei (carbon tax, roadmap 2050, nuovi target rinnovabili, efficienza energetica, mobilitàsostenibile)

Grazie Grazie delldell’’attenzioneattenzione

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