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Prof. Luciano De Giorgio

Per Freud la psiche è un sistema bioenergetico che tende all’equilibrio

A turbare l’equilibrio: Fattori esterni (stimoli, traumi …) Fattori interni (pulsioni)

La pulsione è un certo ammontare di energia che preme verso una direzione

Se la pulsione viene indirizzata verso un’altra meta sublimazione

Pulsioni erotiche (o Eros) alla base di tutte quelle tendenze che favoriscono la vita (amore, amicizia, cura …)

Pulsioni di morte (o Thanatos) tendenza di ogni forma vivente di tornare allo stato inorganico (la morte) (invidia, odio, comportamenti aggressivi …)

Freud suddivide la psiche in tre “territori”:

ES parte più primitiva, più oscura, inaccessibile della nostra personalità (regno del non logico, mosso solo dal piacere (soddisfa, cioè le pulsioni)

IO è la parte cosciente della psiche e la sua funzione primaria è l’autoconservazione ; è l’intermediario tra ES ed ambiente (recepisce le pretese cieche dell’ES e le gestisce confrontandole con la realtà

SUPER-IO è la coscienza morale, un giudice, un censore a cui nulla sfugge (vero tormentatore dell’IO). La moralità non è innata, ma è frutto dell’educazione

Wilder Penfield, durante gli interventi chirurgici sul cervello di pazienti affetti da epilessia focale, effettuò degli esperimenti consistenti nel trasmettere alla corteccia temporale del cervello, attraverso una sonda galvanica, una debole corrente elettrica. Il medico che continuava a dialogare con i pazienti (in quanto sottoposti ad anestesia locale), comprese, che “tutto quello di cui siamo stati coscienti è perfettamente immagazzinato nel cervello”. Rilevò, inoltre, che dalle stimolazioni: riemergeva un solo ricordo ben preciso riemergevano anche i sentimenti legati agli avvenimenti il paziente riprovava a livello emotivo ciò che aveva sentito nel momento in cui

il fatto era avvenuto.

È opportuno precisare che durante la reviviscenza, ricordiamo solo una minima parte di quanto effettivamente accaduto. Quante volte, infatti, una canzone, un odore, un oggetto, inducono nell’individuo uno stato di gioia, di dolore, di tristezza, ecc. Tutto questo, che avviene a livello di reviviscenza, non porta il soggetto a comprenderne il motivo, perché è solo attraverso il ricordo, che possono riaffiorare alcuni degli elementi-stimolo originari che hanno provocato lo stato di reviviscenza.

Visto che nel cervello tutto viene registrato minuziosamente, si può dire che esso è paragonabile ad una sofisticata sala si registrazione, nella quale vengono incise in modo indelebile tutte le esperienze dalla nascita dell’uomo.

“l’unità del rapporto sociale si chiama transazione. Se due o più persone si incontrano in un aggregato sociale, l’uno o l’altro, prima o dopo, si deciderà a parlare oppure a dare un evidente segno di essersi accorto della presenza dell’altro▪ Questo è lo STIMOLO TRANSAZIONALE▪ … a questo punto l’altro o gli altri faranno qualcosa in

rapporto alla stimolo transazionale” Questa è la REAZIONE TRANSAZIONALE

Attraverso l’Analisi Transazionale si esamina la transazione, allo scopo di comprendere quale componente dell’individuo emerge in un determinato momento

Berne osservò, infatti, che le persone cambiano continuamente e questi cambiamenti si manifestano attraverso:▪ l’espressione degli occhi▪ il modo di gesticolare▪ il rossore del viso▪ la palpitazione cardiaca accelerata

vi è, quindi, il passaggio da uno stato all’altro, dovuto proprio all’esistenza di

TRE STATI DELL’IO

GENITORE ADULTO BAMBINO

GABGAB

L’Analisi TransazionaleLa finestra di Johary

Il Genitore è un contenitore nel quale risulta registrato tutto quello che il bambino ha sentito affermare o ha visto mettere in atto dai propri genitori (o da chi ne ha fatto le veci) nei primi cinque anni di vita. Dopo i primi cinque anni, infatti, si dice che vi è la nascita sociale dell’individuo: - il bambino esce dalla propria casa, entra nel mondo della scuola incomincia a rispondere alle domande che la società gli rivolge -

Nel Genitore sono registrati le ammonizioni, le regole, le punizioni, i divieti che il bambino ha osservato mettere in atto attraverso ▪ il linguaggio verbale - i molti non devi, non puoi, non fare,

non dire …(ma anche i tanti bravo continua così, sarai sempre apprezzato se dirai la verità …)

▪ il linguaggio non verbale – sguardi fulminanti, gesti minacciosi dopo una marachella …(ma anche lo sguardo amorevole della madre, lo sguardo orgoglioso del padre …)

Berne dice “l’Adulto è interessato soprattutto a trasformare gli stimoli in informazioni, e a elaborare e immagazzinare le informazioni sulla base dell’esperienza precedenti”.

Può essere paragonato, quindi, ad un computer che elabora le informazioni che giungono dal Genitore e dal Bambino, nonché i dati che l’Adulto ha immagazzinato o sta immagazzinando.

L’Adulto ha anche la funzione di effettuare una verifica dei dati immagazzinati in momenti precedenti, allo scopo di:▪ convalidarli, rifiutarli o aggiornarli▪ ricatalogarli per un utilizzo in un momento successivo.

Nel Bambino vengono registrati, invece, gli eventi interni – sentimenti – che nascono da eventi che provengono dal mondo esterno e circostante. In altri termini, si tratta delle reazioni del bambino di fronte a ciò che ha  visto – udito – provato e interpretato a livello emotivo e

intellettivo

Si dice che lo stato del Bambino prevale sugli altri nel momento in cui l’individuo si sente completamente catturato dai propri sentimenti.

GENITORE

È lo stato dell’io che ricorda le figure dei genitori (mantenimento della tradizione e formulazione di giudizi di valore).

GENITORE:Ci impone un dovere da compiereVuole attenerci a regole prefissateEsige da noi stessi o impone agli altri l’osservanza di normeAffronta la realtà facendo appello al concetto di autoritàDà molta importanza al ruolo che uno esercita o alla carica che ricopreCura, disciplina, guida, pone limiti, insegna, critica…

MODALITA’ COMUNICATIVE (FRASI USATE):DOVRESTI…, NON DOVRESTI …, SAREBBE MEGLIO…,

STA ATTENTO…

DERIVA IL SUO COMPORTAMENTO DA MODELLO ESTERNI.

ADULTO

È lo stato dell’IO delegato alla valutazione dei dati della realtà obiettiva, esaminati in termini realistici.L’ADULTO emerge quando:Esaminiamo razionalmente un problemaRaccogliamo gli elementi di fattiProponiamo soluzioni concrete Affrontiamo la realtà con distaccoAccettiamo la diversità dei punti di vista Quando prendiamo decisioniMODALITA’ COMUNICATIVE (DOMANDE)

Quando…? Chi… ? Perché… ? Se tu …AGISCE IN BASE ALLE ACQUISIZIONI PERSONALI,

SENZA RIFARSI A MODELLI PREESISTENTI.

BAMBINO

È lo stato dell’IO che raccoglie i residui dell’infanzia. Reagisce in termini emotivi. Quando ci entusiasmiamo o ci spaventiamo, quando la parte emotiva prende il sopravvento, quando ridiamo o ci arrabbiamo, quando manifestiamo la nostra affettività profonda, è il nostro bambino che agisce.Il BAMBINO emerge quando:Ci lasciamo andareSiamo depressiTutti ci sembrano nemiciIl mondo sembra crollarci addossoCi consideriamo al centro dell’attenzioneFuggiamo dalle responsabilitàImploriamo qualcuno perché si prenda cura di noiPiagnucoliamoFacciamo la vittima

MODALITA’ COMUNICATIVERisoliniAvverbi di modoAggettivi qualificativi caricati retoricamente al superlativo in positivo o in negativoParticolari espressioni del viso e degli occhi

RIEVOCA ESPERIENZE PASSATE ED ORIGINARIE

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