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Potenza - 26/03/2018
PROGETTO DI MONITORAGGIO
AMBIENTALE
CORRELAZIONE
MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE
INTRODUZIONE ● Il PMA già inviato agli enti e illustrato nel corso dell’ultima riunione del 6 marzo scorso costituisce il risultato di un confronto
tecnico tra TEPIT ed ARPAB nel corso degli anni, in ottemperanza al combinato disposto delle prescrizione 11 e 19 della D.G.R. 1888/2011, che appunto prevede che il PMA, per un verso, debba essere elaborato da TEPIT sulla base di un processo di concertazione con ARPAB e da quest’ultima approvato e, per altro verso, stabilisce che il PMA debba essere redatto e approvato “prima della messa in esercizio del Centro Olio Tempa Rossa”.
● Tale processo di concertazione ha richiesto molto tempo e può essere sintetizzato come di seguito:
(i) TEPIT ha avviato, nel corso degli anni 2013/2014, un confronto tecnico/scientifico con l’ARPAB per definire il PMA, deputato a monitorare le singole matrici ambientali durante le fasi di costruzione ed esercizio del Centro Oli. Tale confronto è sfociato nell’elaborazione, da parte di TEPIT, del documento denominato Protocollo di Monitoraggio Operativo, che riguarda appunto il monitoraggio delle singole matrici ambientali durante le fasi di costruzione ed esercizio del Centro Oli.
(ii) Il documento è stato più volte trasmesso in bozza all’ARPAB e via via aggiornato sulla base delle osservazioni da questa pervenute. La trasmissione definitiva del Protocollo di Monitoraggio Operativo è avvenuta il 27 ottobre 2014, con nota prot. 2707/2014.
(iii) Con nota prot. 0173108/23AB, in data 8 novembre 2016, la Regione ha rilevato che la documentazione prodotta da TEPIT non rispondeva a quanto richiesto dalla prescrizione 11. A dire della Regione, infatti, l’ottemperanza alla prescrizione presupporrebbe le seguenti fasi di lavoro in concertazione con l’ARPAB:
- progettazione definitiva del Progetto di Monitoraggio Ambientale;
- presentazione alla Regione del Progetto di Monitoraggio Ambientale, preventivamente approvato dall’ARPAB, ai fini della verifica di ottemperanza.
● Sempre secondo la Regione, inoltre, il Protocollo di Monitoraggio Operativo trasmesso da TEPIT in data 27 ottobre 2014 sarebbe cosa diversa dal PMA di cui alla prescrizione 11. Il documento inviato da TEPIT, infatti, sarebbe quello previsto dal punto 10.2.4. del rapporto istruttorio AIA allegato alla VIA, il quale, pur dovendo far parte del PMA, costituirebbe soltanto una parte di quest’ultimo.
● Infine, con la predetta nota 8 novembre 2016, la Regione ha segnalato la “manifesta necessità di procedere ai campionamenti per il monitoraggio delle acque sotterranee attraverso la redazione di uno specifico studio idrogeologico di dettaglio e la realizzazione di alcuni piezometri dei campioni da analizzare”.
● Con nota prot. 04044/16 in data 16 novembre 2016, TEPIT ha risposto alla lettera della Regione, osservando che il documento trasmesso nell’ottobre 2014, denominato Protocollo di Monitoraggio Operativo, al di là delle differenze terminologiche e definitorie, corrisponde nella sostanza al PMA della prescrizione 11 della VIA.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE
INTRODUZIONE
● Con nota prot. 1132/23AB in data 3 gennaio 2017, la Regione ha confermato integralmente il contenuto della propria precedente nota dell’8 novembre 2016, sostenendo che la documentazione prodotta non fosse idonea a ottemperare alle prescrizione 11 e che sussistesse la necessità di effettuare campionamenti per il monitoraggio delle acque sotterranee, mediante la predisposizione di uno “specifico studio idrogeologico di dettaglio e la realizzazione di alcuni piezometri per i prelievi dei campioni da analizzare”.
● Con nota 2 febbraio 2017, TEPIT ha chiarito che la redazione dello studio idrogeologico era stata appaltata nel dicembre 2016 e che esso sarebbe quindi stato trasmesso celermente.
● Con nota prot. 436/2017 in data 28 febbraio 2017, TEPIT ha trasmesso lo studio idrogeologico, precisando che lo stesso, oltre a costituire parte integrante del PMA, conteneva anche una proposta di rete piezometrica di cui si chiedeva l’approvazione da parte di ARPAB prima di procedere alla relativa realizzazione.
● Successivamente, con nota prot. 617/2017 in data 31 marzo 2017, TEPIT ha trasmesso una bozza di PMA, precisando trattarsi di una base su cui attivare il processo di confronto e concertazione con ARPAB al fine di addivenire al documento finale, così come richiesto dalla prescrizione 11 alla VIA.
● Nel frattempo, con note in data 24 marzo 2017 e 6 giugno 2017, l’ARPAB ha rappresentato che la proposta di rete piezometrica trasmessa da TEPIT non copriva l’intero perimetro della concessione come richiesto dalla prescrizione 11 senza che tale scelta risultasse giustificata alla luce di un idoneo studio idrogeologico. Più in particolare, lo studio idrogeologico, secondo l’ARPAB, dovrebbe fondarsi su di un modello concettuale idoneo a descrivere i possibili percorsi di migrazione degli inquinanti e a giustificare, conseguentemente, l’ubicazione dei piezometri.
● TEPIT ha riscontrato le due suddette lettere con nota prot. 1172 in data 15 giugno 2017, tramite la quale si trasmetteva un’integrazione allo studio idrogeologico. Nello specifico si trasmetteva un modello concettuale descrittivo dei possibili percorsi di migrazione degli inquinanti, sulla base del quale l’ubicazione dei piezometri proposta da TEPIT risultava perfettamente giustificata.
● Successivamente, l’ARPAB, con nota in data 21 luglio 2017, ha fatto pervenire le prime osservazioni al PMA trasmesso da TEPIT in data 31 marzo 2017, specificando che ulteriori osservazioni sarebbero state inviate una volta che ISPRA (coinvolto nel procedimento dalla Regione e dall’ARPAB) avesse fornito i propri eventuali rilievi.
● TEPIT è stata quindi convocata per il giorno 4 ottobre 2017 a una riunione presso ARPAB alla presenza di ISPRA, nel corso della quale discutere della bozza di PMA.
● Con nota 27 ottobre 2017, l’ARPAB ha trasmesso le proprie osservazioni finali al PMA, nonché quelle dell’ISPRA.
● TEPIT, pertanto, preso atto di tali osservazioni, ha proceduto all’integrazione del PMA che veniva aggiornato e trasmesso all’ARPAB, alla Regione e all’ISPRA con nota prot. 2133 in data 4 dicembre 2017. Oltre al PMA è stato trasmessa anche una relazione illustrativa delle integrazioni apportate.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE
INTRODUZIONE
● Da ultimo, l’ARPAB ha trasmesso il parere 21 febbraio 2018 (“Parere”), con cui si formulavano ulteriori osservazioni al PMA.
● Il Parere è stato riscontrato da TEPIT con nota prot. 439/2018, con la quale si è manifestata la volontà ottemperare a tutte le
osservazioni di ARPAB, a fronte dell’impegno della Regione a considerare le osservazioni medesime, quali prescrizioni
realizzative del PMA.
● Delle osservazioni sollevate nel Parere si è poi discusso nel corso dell’ultima riunione del 6 marzo scorso.
● Come già anticipato nel corso dell’ultima riunione, in considerazione di tale lungo e complesso processo di concertazione,
rispetto al quale TEPIT non ha mai rifiutato la massima collaborazione possibile, pur ritenendo che molte delle osservazioni
formulate da ARPAB nel “Parere” si collochino al di fuori di quanto necessario per ottemperare alla prescrizione 11 della
D.G.R. 1888/2011, permane la disponibilità di TEPIT a implementare il PMA e ci auguriamo dunque che l’odierna riunione
possa portare all’approvazione del PMA medesimo.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
QUALITA’ DELL’ARIA – CRITERI DI SCELTA DELLE STAZIONI NEL PMA
● Identificazione di recettori (centri urbani, aree residenziali, case sparse)
● Esiti degli studi di dispersione degli inquinanti in atmosfera
● Pregresse attività di monitoraggio condotte nell’area di interesse
● Continuità con le postazioni di monitoraggio ambientale di baseline
● Accessibilità dell’area;
● Disponibilità di erogazione di energia elettrica e connessione telefonica;
● Criteri indicati nell’Allegato III, punto 4 del D.Lgs. 155/2010
La scelta è pertanto ricaduta in prossimità dei centri abitati di Corleto Perticara,
Guardia Perticara, Gorgoglione e Pietrapertosa (Frazione Castagna).
Secondo quanto riportato nella prescrizione n. 4 d) del Capitolo 10 –
Prescrizioni, monitoraggio, limiti del Rapporto istruttorio – art. 29 quater e 29
sexies del D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, predisposto dall’Ufficio Compatibilità
Ambientale ai fini del rilascio dell’AIA, l’ubicazione precisa delle suddette
centraline dovrà essere definita di concerto con ARPAB.
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
STUDIO DI DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA
Lo studio affronta l’analisi dei possibili impatti dovuti alle emissioni di inquinanti
dalle sorgenti continue degli impianti del Centro Olio Tempa Rossa durante il
normale esercizio e durante la fase di avviamento.
Le sorgenti continue includono le Turbine a Gas, il Termodistruttore
dell’impianto recupero zolfo e le Caldaie Ausiliarie. I piloti delle torce
comportano portate di fumi costituenti una percentuale così minima delle
emissioni (0.005% al massimo nel caso più conservativo) da poter essere
considerate trascurabili.
Tutti i dispositivi che costituiscono sorgenti emissive discontinue (es. sfiati
dell’impianto) o che emettono solamente in fase di emergenza (es. sistema
torcia) non sono stati oggetto dello Studio.
Le restanti parti dell’Impianto (Nodo di Corleto, Condotte e DA05) non
presentano sorgenti inquinanti all’atmosfera e pertanto non sono state incluse
nello Studio.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE APPROFONDIMENTO INTERPOLAZIONE MODELLO – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
STUDIO DI DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA
Lo Studio di qualità dell’aria è stato sviluppato utilizzando il software di
modellazione “CALMET/CALPUFF modelling system”.
CALMET è stato usato per la riproduzione dei campi di vento 3D;
CALPUFF è stato usato per simulare la dispersione degli inquinanti in
atmosfera. Per il post-processamento dei dati di output ottenuti con CALPUFF
e’ stato impiegato il post-processore CALPOST.
Questi modelli sono impiegati per valutare l’impatto del Progetto
sull’ambiente circostante in termini di qualità dell’aria e di concentrazioni dei
gas inquinanti al suolo.
Inoltre, lo Studio include un confronto tra le concentrazioni simulate e i limiti di
qualità stabiliti dalla Legge italiana (D.Lgs.155 / 2010 e s.m.i.).
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE APPROFONDIMENTO INTERPOLAZIONE MODELLO – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
DOMINIO DI CALCOLO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
DATI DI INPUT – OROGRAFIA E USO DEL SUOLO
Il set di dati orografici e’ stato fornito da ISPRA (Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale). Riguardo alle caratteristiche di uso suolo,
fornite dal database CGIAR (Consortium for Spatial Information).
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE APPROFONDIMENTO INTERPOLAZIONE MODELLO – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
DATI DI INPUT – SORGENTI EMISSIVE
Posizione camini
Portata e temperatura fumi
Caratteristiche geometriche camini
Concentrazione degli inquinanti emessi (rif. Limiti DGR. 1888/2011)
Le simulazioni sono state effettuate considerando due scenari:
1. Normale esercizio
2. Avviamento (scenario aggiuntivo rispetto allo Studio presentato in sede AIA/VIA)
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
LOCALIZZAZIONE DEI RECETTORI SENSIBILI
Tali recettori rappresentano le
aree residenziali più
significative, i paesi e le
cittadine intorno all’Impianto,
definite in precedenza nella
Procedura di AIA/VIA e
riportati nel SIA e della
Relazione Tecnica di AIA.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
DATI DI OUTPUT – SCENARIO DI NORMALE ESERCIZIO
L’utilizzo del “CALPUFF Modeling System” ha permesso di simulare la
dispersione degli inquinanti emessi dal Centro Oli in atmosfera e di valutare le
rispettive concentrazioni attese al suolo.
I parametri di qualita’ dell’aria sono stati valutati sui recettori sensibili e
successivamente comparati con i limiti di legge.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
DATI DI OUTPUT – SCENARIO DI AVVIAMENTO
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Medie annuali NOx
Valori limite:
40 μg/m3 per la
salute umana;
30μg/m3 per la
vegetazione;
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Valori massimi NOx Massimo orario NOx
Valore limite:
400 μg/m3
da non
superare per
più di 3 ore
consecutive;
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
99.8° percentile
media oraria NOx
Valore limite:
200 μg/m3;
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Media annuale SO2
Valore limite:
20 μg/m3 per la
vegetazione;
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Max media oraria SO2
Valore limite:
500 μg/m3 da
non superare per
più di 3 ore
consecutive.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
99.7° percentile
media orario SO2
Valore limite:
350 μg/m3.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
99.2° percentile
media giornaliera SO2
Valore limite:
125 μg/m3.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Max media oraria CO
Non esistono
limiti per questo
parametro.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Max media 8 ore CO
Valore limite:
10 mg/m3.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Media annuale PM10
Valore limite:
40 μg/m3.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
90.4° percentile
media giornaliera PM10
Valore limite:
50 μg/m3 da
non superare per
più di 35 volte
anno.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Media annuale VOC
Non esistono
limiti per questo
parametro.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
Max media sulle 3 ore VOC
Valore limite:
200 μg/m3.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
PMA – Approfondimento modelli – 26/03/2018
CONSIDERAZIONI FINALI
non vi sono impatti rilevanti degli inquinanti emessi dal Centro Oli in termini
di standard di qualità dell’aria.
fuori dai confini del Centro Oli non vi sono superamenti degli standard di
qualità dell’aria per tutti gli inquinanti analizzati.
l’analisi degli impatti sui recettori sensibili selezionati mostra che le soglie di
Legge non vengono mai superate.
le concentrazioni inquinanti sono un ordine di grandezza inferiori agli
standard di qualità dell’aria.
le concentrazioni massime sono calcolate a Corleto Perticara e Guardia
Perticara.
PROGETTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CORRELAZIONE MODELLI – RETI DI MONITORAGGIO
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