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AUTORI E REDATTORI:
Dott. Ing. Pasquale FANTASIA
Collaboratore tecnico:
Dott. Ing. Roberto GHIO
COMUNE DI CEGLIE MESSAPICA Provincia di BRINDISI
Studio Preliminare al Piano di Localizzazione degli impianti di
telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell’intervallo di frequenze comprese tra 100 KHz e 300 GHz
La presente relazione è composta da n°31 pagine e n° 8 allegati Il contenuto è di proprietà degli autori e ad uso della parte committente. Vietata la divulgazione senza esplicito consenso.
maggio 2007
Studio Preliminare al Piano di Localizzazione degli impianti di telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti
nell’intervallo di frequenze comprese tra 100 KHz e 300 GHz
Redattori incaricati dall’A.C.: Dott. Ing. Pasquale FANTASIA Collaboratore tecnico Dott. Ing. Roberto GHIO
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Maggio 2007 Comune di Ceglie Messapica Provincia di Brindisi
1. Premessa 2. Cenni tecnico-scientifici sulla problematica
a. Cosa sono i CEM: Campi Elettrici, Magnetici ed Elettromagnetici b. Campi Elettromagnetici ad Alta Frequenza (100 KHz e 300 GHz) c. Effetti dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza
3. Quadro di riferimento legislativo con verifica degli strumenti normativi locali
4. Compiti ed i poteri spettanti al Comune in tema di organizzazione locale del sistema di
teleradiocomunicazioni e di telefonia cellulare
5. Impianti esistenti sul territorio
a. Gli impianti per telefonia mobile cellulare
b. Gli impianti radiofonici e televisivi
6. Misure di campi elettromagnetici
a. Fondo elettromagnetico
b. Analisi delle criticità
c. Misure CEM nel centro abitato
d. Misure CEM nell’intorno di impianti radiofonici e televisivi
7. Proposte di riqualificazioni estetiche ed ambientali (Azioni da attuare per garantire la
salvaguardia della salute pubblica al fine di valutare e controllare l’incidenza della esposizione ai
CEM sulla popolazione):
a. ambientale con obbligo di riduzione a conformità: Impianto Radio-TV c/o cd. Pisciacalze
b. ambientale: Impianto Radio-Telefonico c/oLocalità Montevicoli
c. estetica: Impianto Telefonico TIM Bottega di Nisco 8. Richieste a Piano Stralcio 2007 9. Linee guida per una corretta localizzazione dei nuovi impianti per telecomunicazione:
Il Piano di Localizzazione Comunale
a. Costruzione del quadro conoscitivo
b. Pianificazione delle localizzazioni 10. Proposta di Piano di Comunicazione e Partecipazione per fornire ai cittadini di Ceglie
Messapica una corretta informazione sulla problematica e la possibilità di coinvolgimento nelle decisioni
11. Analisi e vantaggi di un futuro Piano di Settore Urbanistico-Ambientale per Ceglie Messapica: lo strumento di pianificazione e di controllo del territorio con particolare attenzione ai luoghi sensibili, quali scuole, asili, case di riposo, etc.. così come previsto dal Regolamento Regionale 19 giugno 2006, n°7 per l’applicazione della L. r. 8 marzo 2002 n. 5 – sez. F “Pianificazione Comunale.
INDICE dei paragrafi
Studio Preliminare al Piano di Localizzazione degli impianti di telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti
nell’intervallo di frequenze comprese tra 100 KHz e 300 GHz
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- Tavola 1: Planimetria del territorio comunale con individuazione degli impianti
-Tavola 2: Planimetria del territorio comunale con individuazione dei siti puntuali e delle aree richieste a “Piano stralcio 2007”
-Tavola 3: Studio di simulazione delle emissioni di campo elettromagnetico per ipotesi
localizzativa su Torre faro - Largo don Minzoni
- n° 5 Schede di misura puntuali suddivise per impianto:
Telefonia mobile
SCHEDA GESTORE UBICAZIONE SITO
N° 1 TIM Italia s.p.a. Via Bottega di Nisco
N° 2 WIND Telecomunicazioni s.p.a c.da Moretto
N° 3 H3G s.p.a. (impianto non attivo) Via Mameli 2
Radiotelevisivi
SCHEDA GESTORE UBICAZIONE SITO
N° 4 Rete oro + altri(?) c.da Montevicoli
N° 5 Varie emittenti radio e TV c.da Pisciacalze
INDICE degli allegati
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1 Premessa
L’Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica con Delibera di Giunta Municipale
n.521 del 24 ottobre 2006 ha affidato l’incarico per lo Studio Preliminare al Piano di
Localizzazione degli impianti di telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell’intervallo
di frequenze comprese tra 100 KHz e 300 GHz, al sottoscritto ing. Pasquale Fantasia.
La finalità del presente lavoro richiesta dalla A.C. è di descrivere l’azione di consulenza
relativa al rilevamento dello “Stato di salute” del Comune attraverso l’avvio di complesse
indagini ambientali e della situazione degli impianti esistenti sul territorio comunale.
Il presente lavoro ha, ancora, il vantaggio di porre le basi per l’avvio di un lavoro
finalizzato allo studio e alla stesura di un Piano di Localizzazione Comunale per
l’installazione di apparati di trasmissione per la telefonia e radio TV.
Quanto di seguito descritto racchiude nella prima parte il quadro legislativo vigente i
compiti ed i poteri spettanti al Comune in tema di organizzazione locale del sistema di
teleradiocomunicazioni e di telefonia cellulare nella seconda il rilievo dello stato dell’arte
relativo aegli impianti esistenti con le indagini effettuate, ed in ultimo gli orientamenti che
potrebbero essere adottati dall’A.C. comprendenti le linee guida per la redazione di un
Piano di Localizzazione Comunale e del relativo Piano di Comunicazione e le opportunità
ed i vantaggi della pianificazione.
Alla luce dei principi e delle finalità proposte per il Comune di Ceglie Messapica,
l’obiettivo di qualità si traduce in un risultato da perseguire che non è tanto (o soltanto)
rappresentato da un “valore soglia” sotto al quale garantire che le emissioni
elettromagnetiche si mantengano, ma è molto di più: è l’impegno di tutti i soggetti
coinvolti (gestori, Amministrazione Comunale, Arpa Puglia, Associazioni, Comitati
spontanei) a localizzare gli impianti in modo tale da mantenere il livello delle emissioni il
più basso possibile, per questo è consigliabile il non superamento del valore di 2 V/m
all’esterno e di 0.5 V/m all’interno dei luoghi abitati pur garantendo l’espletamento del servizio pubblico di telefonia e di teleradiodiffusione.
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2 Cenni tecnico-scientifici sulla problematica
2.a Cosa sono i CEM: Campi Elettrici, Magnetici ed Elettromagnetici
Campo elettrico
Lo stato di neutro della materia può essere variato sia da fattori naturali (es. effetti del
vento sulle nubi e sulle carrozzerie delle auto, ecc.) sia da apparati costruiti dall’uomo
(es. batterie di accumulatori, generatori elettrici, ecc.). Le condizioni di difetto o di
eccesso di elettroni, comunque causate sulla materia, la caricano elettricamente. Le
cariche elettriche determinano, nello spazio ad esse circostante (isolanti – compresi aria
e vuoto), una perturbazione chiamata “campo elettrico”.
Se un corpo viene introdotto all’interno della regione perturbata gli elettroni (cariche negative
aventi massa trascurabile), presenti negli atomi che lo costituiscono, sono soggetti a forze
di natura elettrica attrattive o repulsive a seconda che la carica che genera il campo
elettrico sia, rispettiva- mente, positiva o negativa, e tendono a migrare, alterando così
l’equilibrio elettrico preesistente nel corpo stesso.
In una regione dello spazio l’intensità del campo elettrico (E), la cui unità di misura è il
Volt/metro (V/m), aumenta col crescere del potenziale della carica che lo genera e si riduce
quanto più ci si al- lontana da essa.
Se il campo elettrico raggiunge valori molto elevati e ciò avviene, ad esempio, sia nelle zone
perturbate da nubi cariche a potenziali elevatissimi - diversi milioni di Volt verso terra - sia nelle
zone prossime a linee elettriche in alta tensione - in Italia fino a 230 mila Volt verso terra –
possono manifestarsi effetti dirompenti come i fulmini o i noti sfrigolii udibili in prossimità
di linee elettriche. Il riferimento adottato per la valutazione del potenziale delle cariche che
generano i campi è quello della terra (al quale si trova anche l’uomo) e che,
convenzionalmente, è considerato uguale a zero: in questo caso i valori di potenziale espressi
coincidono con quelli di differenza di potenziale (tensione), e sono misurati in Volt (V).
Campo magnetico
In un cavo conduttore collegato agli elettrodi di una batteria di accumulatori, gli elettroni dei suoi atomi, che precedentemente si muovevano caoticamente, sono soggetti a forze
di natura elettrica generate dalla differenza di potenziale (tensione) esistente fra gli
elettrodi e si muovono, ordinata- mente, dall’elettrodo negativo a quello positivo. Il
movimento ordinato degli elettroni è chiamato corrente elettrica, la cui unità di misura è
l’Ampere (A). Lo stesso avviene, ma in questi casi la corrente in- verte il proprio senso di
moto cento volte al secondo, quando si chiude un interruttore per accendere una lampadina
o quando si attiva un elettrodomestico. Le cariche elettriche, messe in movimento ordinato
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continuo o alternato (corrente elettrica) creano, nello spazio circostante ai conduttori, un
campo magnetico (H).
Fra gli effetti prodotti dal campo magnetico possiamo osservare l’esistenza, al suo interno, di
forze di attrazione esercitate su materiali ferro- magnetici (come una comune calamita) e di
attrazione o repulsione esercitate su conduttori per- corsi da corrente.
La seguente Tabella riporta i diversi tipi di campi associandoli alle frequenze e alle sorgenti generatrici.
VHF = Very High Frequency; UHF = Ultra High Frequency; kHz = chilohertz (mille Hz); MHz = megahertz (milione di Hz); GHz = gigahrtz (miliar- do di Hz); THz = terahertz (mille miliardi di Hz); PHz= petahertz (milione di miliardi di Hz).
Spettro elettromagnetico
Lo spettro elettromagnetico è costituito da tutte le onde elettromagnetiche conosciute
e comprende campi elettromagnetici con frequenze da zero Hz (corrente continua) fino
a miliardi di miliardi di Hz.
I campi elettromagnetici con frequenze superiori a 10 mila THz, ben oltre la luce
visibile, sono ionizzanti. Possono cioè trasportare un livello di energia sufficiente per
modificare la materia a li- vello atomico. E’, ad esempio, il caso dei Raggi X.
Al di sotto della soglia delle frequenze che generano i Raggi Ultravioletti, le onde
elettromagnetiche non possono trasportare energia sufficiente a modificare la materia a
livello atomico.
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2.b Campi Elettromagnetici ad Alta Frequenza (100 KHz e 300 GHz)
Le sorgenti più diffuse nell’ambiente di vita sono quelle dedicate alle telecomunicazioni, come i
ripetitori radio tv, gli apparati radio dei servizi pubblici e gli impianti impiegati per la telefonia cellulare.
Gli apparati per telecomunicazione sono sistemi che per svolgere la loro funzione devono emettere
verso l’esterno, con la massima efficienza, l’energia elettromagnetica generata e amplificata da un
trasmettitore; questa emissione avviene attraverso un trasduttore, anche chiamato antenna
trasmittente.
La trasmissione può essere di tipo broadcasting oppure di tipo direttivo: nel primo caso l’antenna
deve diffondere il segnale su aree vaste per raggiungere il maggior numero di utenti possibile, mentre
nel secondo le antenne costituiscono un ponte radio, cioè un collegamento tra due punti in vista.
Sono un esempio di impianti broadcasting i ripetitori radio/televisivi e gli impianti di telefonia
cellulare, che sostanzialmente differiscono per le potenze impiegate e quindi per le aree di territorio
coperte: i primi hanno spesso potenze superiori a 1000 W e, a seconda della quota di installazione,
coprono bacini di utenza che interessano anche più province, mentre i secondi impiegano potenze di
decine o qualche centinaio di Watt e di solito interessano aree di qualche chilometro.
La copertura del territorio in molti casi è ottenuta con combinazioni di singole antenne, i “sistemi di
antenna”, che a seconda dei casi possono garantire una copertura dell’orizzonte su 360°, oppure
essere orientati in direzioni privilegiate in cui inviano il segnale.
Sul piano verticale, invece, l’antenna emette un fascio di irradiazione con angolo di apertura che
tipicamente varia da qualche grado a qualche decina di grado
Gli impianti radiotelevisivi, proprio per le loro caratteristiche e le loro finalità sono frequentemente ubicati sulle prime alture prospicienti la pianura o sui crinali, in aree non densamente urbanizzate, ma spesso frequentate perché di interesse turistico o perché poste comunque a margine di aree abitate. In alcuni casi vi sono impianti installati anche nei centri urbani:
questi per fornire la copertura necessaria utilizzano tralicci di altezza elevata o sono collocati sui
palazzi più alti.
I sistemi di antenna hanno normalmente una o più direzioni in cui viene inviato il segnale e per tale
ragione la loro corretta localizzazione rispetto ai possibili recettori è di estrema importanza. Ciò è
ancor più vero tenendo conto delle potenze impiegate che tipicamente variano da 1.000 W a oltre
10.000 W, rendendo particolarmente critica la loro vicinanza alle aree abitate.
L’assenza di una pianificazione delle frequenze a livello nazionale unita alla limitata conoscenza dei
problemi ambientali derivanti da questi impianti hanno contribuito ad uno sviluppo disordinato del
settore e ad un continuo innalzamento delle potenze impiegate. Ciò in molti casi ha comportato il
consolidamento di situazioni che ad oggi non risultano compatibili né dal punto di vista ambientale, nè
di tutela della popolazione.
L’assenza di una normativa per la protezione della popolazione ha reso inoltre più difficile l’azione di
controllo contribuendo al permanere di situazioni critiche in diverse aree del territorio.
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Le Stazioni Radio Base (SRB) per telefonia cellulare hanno seguito uno sviluppo completamente
diverso che ha portato a situazioni più controllabili, sia per la tipologia degli impianti stessi, sia per il
numero limitato di gestori. L’installazione di ogni singolo impianto è infatti oggetto di valutazione
preventiva, effettuata da ARPA, volta a determinare la compatibilità dell’installazione alla normativa
vigente; sono stati inoltre emanati regolamenti comunali che hanno permesso in molti casi di limitare il
numero di impianti favorendo l’utilizzo dello stesso sito per più gestori e curando il loro inserimento sul
territorio anche dal punto di vista dell’impatto visivo. Inoltre, l’altezza delle installazioni, ubicate
prevalentemente nelle aree urbane, le potenze e la tipologia delle antenne impiegate concorrono nel
complesso a limitare il valore del campo elettromagnetico nelle aree circostanti l’impianto. I numerosi
controlli effettuati sul territorio provinciale confermano infatti il rispetto dei limiti normativi in tutti casi
esaminati.
I ponti radio, infine, vengono realizzati con antenne paraboliche che irradiano l’energia
elettromagnetica in fasci molto stretti, sia orizzontalmente, che verticalmente; grazie al loro elevato
guadagno inviano il segnale a grandi distanze impiegando potenze normalmente inferiori al Watt.
Questi impianti, spesso di grandi dimensioni, hanno un notevole impatto ambientale, ma di solito,
grazie alla loro elevata direttività e alle basse potenze impiegate, non costituiscono una fonte
apprezzabile di esposizione per la popolazione.
Le emittenti Radio e TV rappresentano quindi attualmente le sorgenti più critiche.
2.c Effetti dei Campi Elettromagnetici a Radiofrequenza
Le pubblicazioni scientifiche censite dall’OMS indicano essenzialmente, quali effetti a breve termine
dell’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza, quelli di tipo termico. Le onde
elettromagnetiche sono, infatti, assorbite dai tessuti biologici e, penetrando all’interno del corpo,
cedono progressivamente ad esso la propria energia determinando l’aumento della sua temperatura.
L’intervento dei meccanismi naturali di termo- regolazione contrasta l’aumento di temperatura e
risulta, normalmente, efficace nello smaltire il calore assorbito mantenendo la temperatura corpo- rea
nei limiti fisiologici (detto contrasto è sensibilmente ridotto per gli occhi e per le gonadi maschi- li a
causa della loro ridotta vascolarizzazione).
Risultanze sperimentali dimostrano che aumenti di temperatura di un grado centigrado, oltre il quale
possono manifestarsi effetti biologici di un qualche significato, corrispondono ad un tasso di
assorbimento specifico di circa 4 W/kg (il tasso di assorbimento – SAR – Specific Absorption Rate – è
la quantità di energia assorbita da una massa di un kg in un secondo, e si misura in W/kg) cui equivale
una densità di potenza (S) di circa 100W/m2. In regione di campo lontano (a distanza di un’antenna
emittente di alcune lunghezze d’onda), ad una densità di potenza di 100W/m2 corrisponde un campo
elettrico di circa 200V/m. Si tratta di valori riscontrabili nelle immediate vicinanze di trasmettitori molto
potenti(oltre 10000 W), utilizzati per trasmissioni radio o radiotelevisive e installati, solitamente, in
luoghi inaccessibili al personale non addetto.
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3 Quadro di riferimento legislativo
Il quadro legislativo italiano nell’ambito del quale si sviluppa l’elaborazione dello Studio Preliminare è
regolato dalle seguenti normative:
Decreto Ministeriale n. 381/1998 (c.d. Decreto Ronchi):
la prima norma che introdotta in Italia per una regolamentazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici ponendo l'Italia all'avanguardia tra i Paesi
Europei. Tale normativa riguarda gli impianti, i sistemi e le apparecchiature per usi civili
che possano comportare l'esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici con frequenze tra 0 Hz e 300 GHz;
Legge Quadro n. 36/2001: essa ha il preciso scopo di tutelare e salvaguardare l'ambiente, il paesaggio e la salute pubblica dai rischi derivanti dall'inquinamento elettromagnetico e dall’esposizione
ai CEM;
Decreto Legislativo n. 198/2002 (c.d. Decreto Gasparri): gli impianti di telefonia mobile vengono assimilati a opere di urbanizzazione primaria, sono considerati compatibili con ogni localizzazione e gli Enti Locali non
possono imporre divieti generalizzati di installazione. La Corte Costituzionale con
sentenza n. 303/2003 ha abrogato il D. Lgs. 198/2002 per eccesso di delega;
D. Lgs. 259/2003 (c.d. Codice delle Comunicazioni Elettroniche):
conferma che gli impianti di telefonia mobile sono opere di urbanizzazione primaria.
Gli Enti Locali, però, hanno la facoltà di stimare la compatibilità dei nuovi impianti alle
norme del Piano Urbanistico Generale;
L.R. Puglia n. 5/2002: definisce le competenze della Regione nonché quelle della Provincia e degli Enti Locali in termini di pianificazione territoriale, paesaggistica e ambientale per la
localizzazione degli impianti, il tutto in ottemperanza alla Legge Nazionale vigente in quel
momento e, cioè, il D.M. 381/1998;
REGOLAMENTO REGIONALE 14 settembre 2006, n. 14: la Regione Puglia fornisce gli indirizzi, i criteri e la disciplina tipo di riferimento per
l’applicazione della L.R. 8 marzo 2002 n. 5, recante “Norme transitorie per la tutela
dall’inquinamento elettromagnetico prodotto da sistemi di telecomunicazioni e
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radiotelevisivi operanti nell’intervallo di frequenza tra 0Hz e 300GHz”. Intende, quindi,
assicurare che tanto la gestione delle procedure autorizzatorie quanto l’esercizio dei poteri di pianificazione attribuiti agli Enti territoriali seguano linee uniformi e siano orientati alla tutela della salute, dell’ambiente e del territorio, considerando, tra
l’altro, l’esigenza di perseguire il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli
impianti di telecomunicazioni e radiotelevisivi.
Per quanto concerne lo strumento normativo locale in materia di regolamentazione degli impianti di
trasmissione presenti sul territorio del Comune di Ceglie Messapica , ovvero, il “Regolamento
comunale” approvato con deliberazione n°24 del 25.07.2001 lo stesso risulta abrogato poiché in
contrasto con la Legge Regionale 8 marzo 2002 n. 5, precisamente dall’Art. 16 “Abrogazioni: Le
procedure e i regolamenti c/o piani regionali provinciali e comunali vigenti alla data di entrata in vigore
della presente legge e in contrasto con la stessa sono abrogati.(…)La legge è entrata in vigore il 26
marzo 2002. Il Regolamento comunale del Comune di Ceglie Messapica risulta quindi precedente ed
in contrasto con la citata Legge Regionale poiché fissa limiti e distanze più restrittive.
4 Compiti e poteri spettanti al Comune in tema di organizzazione locale del sistema di tele radiocomunicazioni e di telefonia cellulare
Il quadro appena delineato appare molto complesso. Pertanto in linee generali si può asserire che:
in base al dettato costituzionale, Province e Comuni sono “enti autonomi nell'ambito dei principi fissati
da leggi generali della Repubblica, che ne determinano le funzioni” (art.128). In particolare la
ripartizione costituzionale delle competenze prevede che spettano alla Regione le funzioni
amministrative per le materie indicate nell'art.117 Cost., “salvo quelle di interesse esclusivamente
locale, che possono essere attribuite dalle leggi della Repubblica alle Province, ai Comuni e agli altri
enti locali” (art.118, comma 1), incluse le Comunità Montane. Tali principi sono stati trasfusi nella
L.142/90, sul riordino delle autonomie locali, così come modificata dalla L. 3/8/1999 n.265. In base
all'art.3 della L.142/90, le Regioni - con riferimento ai poteri loro attribuiti dall'art.117 Cost. -
organizzano, nei rispettivi ambiti territoriali, l'esercizio delle funzioni amministrative a livello locale
attraverso i Comuni e le Province, fatte salve le funzioni che attengono ad esigenze di carattere
unitario.
Le Regioni hanno, invece, indicato nelle loro leggi, alcuni compiti dei Comuni in materia che, in
generale, consistono nel rilascio della concessione e/o dell'autorizzazione per l'installazione degli
impianti emittenti onde elettromagnetiche, ovvero nella localizzazione dei siti per l’installazione degli
impianti. I Comuni, anche appartenenti a quelle Regioni carenti di normativa specifica del settore,
hanno emanato un gran numero di provvedimenti, talvolta superando in operosità sia Stato che
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regioni, attivando procedure di rilascio di autorizzazione per impianti fissi di telecomunicazioni e
radiotelevisivi incorporandole nei provvedimenti edilizi necessari per collocare tali strutture sul
territorio comunale.
Negli ultimi anni, in taluni casi sono stati stipulati accordi o protocolli d’intesa tra Comuni e Gestori di
servizi di telefonia al fine di dare un quadro di riferimento uniforme, nell’ambito territoriale comunale, e
di attivare procedure che siano utili al controllo delle emissioni.
Quanto sopra indicato consente di stabilire che l’opportunità offerta, dalla legislazione vigente in
materia, ai Comuni si può racchiudere nei seguenti principi posti preliminarmente a qualsiasi ipotesi
localizzativa e prima dell’avvio dello studio di analisi:
Principio di sussidiarietà: l’art. 117 e 118 del Nuovo Testo Costituzionale
consente agli Enti Locali (ritenuti Ente di riferimento primario) di svolgere le
competenze non esercitate dalla Regione e dallo Stato, sia pure nel rispetto dei
limiti e dei principi dell’Ordinamento;
Principio della comparazione degli interessi: la disciplina locale deve consentire
l’espletamento del servizio pubblico di telefonia mobile, sia pure subordinandolo alla
tutela della salute dei cittadini;
Principio della minimizzazione delle esposizioni e dei rischi sanitari per la popolazione: ovvero tutela della salute pubblica anche attraverso la modifica dello
Strumento Regolamentare Urbanistico Edilizio; la stessa L. n. 36/2001 affida agli
Enti Locali compiti regolamentari finalizzati alla minimizzazione dell’esposizione dei
residenti;
Principio proporzionalità e della logicità degli Atti Amministrativi: a fronte di
limiti localizzativi imposti dagli Enti Locali, gli stessi forniscono valide alternative per
garantire lo svolgimento del pubblico servizio di telefonia;
Principio di trasparenza e pubblicizzazione degli atti: in ogni fase
procedimentale del PLC è garantita l’accessibilità a tutti i cittadini agli atti, la
completa informazione alla popolazione per evitare situazioni di eccessivi e
ingiustificati allarmismi e tensioni a carattere sociale.
Nei successivi Capitoli 9, 10 e 11 verranno affrontate e descritte nel dettaglio le applicazioni di tali
principi attraverso l’unico strumento valevole per affrontare al meglio la complessa problematica,
ovvero l’adozione di un Piano di Localizzazione Comunale.
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5 Impianti esistenti sul territorio
(Rif. Tavola 1: Planimetria del territorio comunale con individuazione degli impianti)
Premessa Innanzitutto, è necessario precisare che tutti i dati disponibili sono unicamente quelli ricavati dalle
fonti istituzionali, ovvero dal Comune. In particolare, tali dati sono inerenti alla presenza di radio e TV su determinate strutture, alla presenza degli impianti in date ubicazioni ed alle configurazioni degli impianti. Non erano disponibili aggiornamenti o dati tecnici degli impianti. La ricognizione effettuata ha potuto unicamente constatare gli effetti degli impianti e la loro consistenza visiva dall’esterno. In una fase successiva e di dettaglio, che sarà inserita nel Piano di Localizzazione, saranno effettuate ricerche mirate all’ottenimento dei dati, in particolare, i dettagli delle antenne utilizzate dai gestori, le potenze installate e le configurazioni radioelettriche degli impianti presenti sul territorio.
Passando all’analisi di quanto possibile osservare, è bene suddividere gli impianti in due distinte categorie: quelli per telefonia cellulare e quelli radiofonici e TV. Come infatti è intuitivo capire, anche alla luce di quanto riportato nei paragrafi precedenti, le caratteristiche degli impianti sono molto diverse, come differenti sono gli effetti prodotti in termini di elettroinquinamento nelle zone circostanti gli impianti stessi. Si precisa immediatamente che sul territorio comunale sono presenti 3 impianti di telefonia cellulare e due impianti irradianti segnali radio e TV, come è chiaramente riportato nella tavola 1 allegata alla presente relazione. Di seguito l’analisi di dettaglio degli impianti.
5.a Gli impianti per telefonia mobile cellulare Gli impianti presenti sul territorio sono di 3 tipologie diverse tra loro: risulta presente un impianto al servizio del gestore “Wind Telecomunicazioni S.p.A.”, uno di proprietà del gestore “Telecom Italia S.p.A.” ed un terzo impianto realizzato, ma non ancora attivato, dal gestore “H3G S.p.A”, che qui di seguito vengono analizzati nelle loro caratteristiche peculiari, pur tenendo conto della carenza di dati disponibili, come indicato in premessa.
• Impianto telefonico gestore “Wind Telecomunicazioni S.p.A.” in Contrada Moretto: L’impianto in questione è di tipo rurale, tipicamente formato da un palo poligonale in acciaio, alla cui sommità è presente un ballatoio e degli sbracci metallici che portano il sistema radiante, composto da antenne direttive ed alcune parabole per il collegamento radio tra le stazioni. Gli apparati di trasmissione sono posti in un container metallico prefabbricato, posto nelle vicinanze del palo, ed il tutto è recintato da una rete metallica. La sua ubicazione è in una zona a caratteristiche rurali, anche se prossima al centro abitato, non lontana dal cimitero comunale.
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• Impianto telefonico gestore “Telecom Italia S.p.A.” in Vico V Botteghe di Nisco:
Questo impianto è ubicato in corrispondenza di una centrale di smistamento del traffico di telefonia fissa Telecom Italia, e si trova alla periferia del centro storico del paese. La struttura radiante è data da un traliccetto metallico leggero, posizionato sul lastrico solare dell’edificio, ancorato mediante tiranti in acciaio al torrino. Presenta in prossimità della sua sommità una cortina di pannelli, atta a coprire in maniera omnidirezionale l’abitato, pannelli che risultano inattivi in quanto irradianti, a suo tempo, il segnale di tecnologia TACS, ormai inattiva a livello nazionale, e due sbracci metallici portanti ciascuno un’antenna omnidirezionale del tipo “a frusta”, consistente in uno stilo in acciaio, adibite alla trasmissione del segnale GSM. In prossimità della base del traliccio è presente inoltre una parabola per ponti radio, probabilmente utilizzata per garantire il servizio di telefonia fissa. Tutti gli apparati di trasmissione sono ubicati all’interno dell’edificio, e pertanto invisibili all’esterno.
• Impianto telefonico gestore “H3G S.p.A.” in via Mameli, 2:
Questo impianto non risulta attivato, pur essendo stato interamente realizzato. E’ posto nel centro abitato, in prossimità della “Villa Centopini”. Si tratta di un impianto a basso impatto visivo, con le antenne diffusive mascherate all’interno di un cilindro in vetroresina, installato alla sommità di un palo metallico ancorato mediante puntoni metallici al lastrico solare. Prevista, ma non ancora installata, una parabola per ponte radio, il cui supporto risulta già installato. Gli apparati sono contenuti in armadi metallici posizionati sul lastrico solare dell’edificio. Questo impianto è l’unico ad utilizzare la moderna tecnologia “UMTS”.
• Impianto non identificato in Contrada Montevicoli:
Questo impianto di trasmissione, di cui non si possiedono dati, è presente in coubicazione con l’impianto di”Rete Oro”, in contrada Montevicoli, su proprietà privata. Non risulta agli scriventi alcun atto autorizzativo per la trasmissione in GSM o altro sistema di trasmissione per telefonia cellulare. Il sistema radiante è dato da antenne direttive a basso impatto visivo, gli apparati di trasmissione sono posti alla base del traliccio.
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5.b Gli impianti radiofonici e televisivi I due impianti ubicati nel territorio comunale hanno la medesima tipologia di trasmissione e di impianto, dal punto di vista strutturale. Entrambi sono ubicati in zone suburbane, caratterizzate dalla presenza di case sparse di modesta altezza, con area verde o terreno agricolo di pertinenza. Entrambi presentano valori di campo elettrico superiore ai 4,5 V/m, e pertanto, come già indicato, è opportuna una verifica da parte dell’Ente preposto sul territorio alla salvaguardia ambientale. Le analogie tra i due impianti, tuttavia, si fermano qui, essendo diverso sia il livello di inquinamento elettromagnetico prodotto, sia il numero delle emittenti, sia la consistenza dei supporti presenti.
• Impianto radiofonico in contrada Montevicoli: Questo impianto ospita, secondo i dati ufficiali, gli impianti radiofonici dell’emittente “Rete Oro”, e risulta coubicato con quello telefonico analizzato al termine del paragrafo precedente. Il sistema radiante è semplice, con due pile di dipoli omnidirezionali nella parte superiore del traliccio, del tipo metallico leggero, reso stabile da un sistema di controventi dato da tiranti in acciaio. Gli apparati trasmissivi sono posizionati alla base del traliccio. Come sarà evidenziato in un successivo paragrafo, questo impianto genera un valore di campo elettrico il cui massimo valore misurato, in corrispondenza dell’ingresso all’abitazione prospiciente l’impianto, è di 4,95 V/m, e pertanto è necessaria la richiesta di misure selettive da parte dell’ARPA.
• Impianto radiofonico e TV in contrada Pisciacalze: Questo impianto ospita, secondo i dati disponibili, numerose emittenti radiofoniche e televisive. Queste emittenti sarebbero quelle riportate di seguito:
Emittente Gestore Tipo Potenza nom. (W) Frequenza (MHz)
Retecapri T.B.S. (Capri – NA) Televisivo 2000 663.25 – 668.75
Radio Italia Puglia Radio Italia Puglia – Corato (BA) Radiofonico 200 99.700
Studio 100 TV Jet s.r.l. – Statte (TA) Televisivo 1000 487.25 – 492.75
Radio Maria Associazione Radio Maria –(CO) Radiofonico 700 104.40
Tele Radio Città Bianca TRCB – Ostuni (BR) Televisivo 200 503.25 – 508.75
Tele Radio Città Bianca TRBC – Ostuni (BR) Televisivo 1000 543.25 – 548.75
VideoSalento --- Televisivo --- ---
Nota: l’emittente “VideoSalento” non ha effettuato l’autodenuncia degli impianti, per cui non è possibile conoscere i parametri tecnici mancanti in tabella.
Già dall’elenco sopra riportato, si può capire come il traliccio, del tipo pesante autoportante, ospita numerosissimi sistemi trasmissivi, disposti su più lati del traliccio ed a diverse quote, oltre a numerose parabole per ponti radio, anche di notevole diametro. L’impatto visivo dell’impianto è notevole, e tutti gli apparati di trasmissione sono in prossimità della base del traliccio, in un manufatto in muratura. Questo impianto genera anche valori di campo elevati, e superiori ai 6 V/m, in maniera considerevole, per cui per questo impianto è necessario effettuare nuove verifiche al fine di una sua riduzione a conformità. Il tutto sarà poi esposto in maniera esauriente nel prosieguo della presente relazione.
• Impianto televisivo MTV in Via Bari, 19: Questo impianto, pur presente nei dati ufficiali in possesso del Comune di Ceglie Messapica, non risulta installato, non essendo presente alcun traliccio sull’edificio indicato.
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6 Misure di campi elettromagnetici
(Rif. n° 5 Schede di misura puntuali suddivise per impianto)
Il lavoro svolto è consistito in un rilievo del fondo elettromagnetico esistente su aree significative sia
del centro urbano che del territorio rurale, interessato da impianti di radiotelecomunicazione,
attraverso:
• misurazione con strumento Misuratore di Campo Elettrico dotato di sonda
isotropica alle alte frequenze, e rilievo,
negli spazi circostanti alcuni impianti
di trasmissione, del valore registrato
dallo stesso;
• simulazione dei valori teorici in
condizione di massima criticità
con Software di calcolo,
simulazione e mappatura dei CEM sulle zone interessate da siti sensibili e impianti
esistenti, nonché in aree potenzialmente idonee per future installazioni.
Relativamente al presente Capitolo 6 si allegano n° 5 Schede di misura puntuali suddivise per
impianto esplicative sia dei valori rilevati che delle conclusioni asserite.
In particolare è da evidenziare le criticità delle condizioni di esposizione riscontrate presso
l’impianto Radiofonico di Reteoro in contrada Montevicoli e quelle relative all’impianto radiotelevisivo
di contrada Pisciacalze. Trattandosi, come rilevabile dalle relative schede, di aree adibite alla
permanenza superiore alle 4 ore, l’A.C. dovrà richiedere all’ARPA Puglia misure selettive onde verificare l’effettiva criticità riscontrata, in ottemperanza a quanto disposto dal Reg. Regionale n.14/06, e successivamente, in caso di valori ancora superiori a 6 V/m, avviare le procedure per la riduzione a conformità prevista per Legge.
Nel successivo Capitolo 7 “Proposte di riqualificazioni estetiche ed ambientali (Azioni da
attuare per garantire la salvaguardia della salute pubblica al fine di valutare e controllare
l’incidenza della esposizione ai CEM sulla popolazione)” vengono illustrate le azioni che
competono all’A.C. Committente in collaborazione e con l’ausilio dell’organo ufficiale designato ARPA,
al fine di eliminare le criticità e migliorare le condizioni espositive esistenti.
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In particolare, sono state effettuate:
1. Misure nell’intorno dell’ impianto di telefonia Mobile TIM Italia s.p.a. Via Bottega di Nisco
2. Misure nell’intorno dell’ impianto di telefonia Mobile H3G via Mameli 3. Misure nell’intorno dell’ impianto di telefonia Mobile WIND s.p.a c/o c.da Moretto 4. Misure nell’intorno dell’ impianto radiofonico Reteoro ed altri in contrada Montevicoli 5. Misure nell’intorno dell’ impianto radio-televisivo con vari gestori in contrada Pisciacalze
Di seguito vengono brevemente illustrati i criteri guida adottati nell’impostazione ed esecuzione della
rilevazione del fondo elettromagnetico e dell’analisi di criticità.
6.a Fondo elettromagnetico
La rilevazione del fondo elettromagnetico permette di valutare il livello medio di campo
elettromagnetico al quale è esposta ogni area omogenea del territorio. Con successivi rilievi periodici,
inoltre, è possibile verificare se l'eventuale installazione di nuove sorgenti ha prodotto significative
variazioni dei livelli riscontrati rispetto alla data delle prime misurazioni.
Fattore importante ai fini di una corretta valutazione del campo elettromagnetico è la quota dei punti
di misura rispetto al suolo. In via cautelativa è opportuno scegliere punti di misura in cui il valore di
campo elettromagnetico sia più elevato. Ciò implica che i punti significativi devono essere scelti
all'esterno e, dove possibile, sulla sommità degli edifici; in questo modo, escludendo le attenuazioni
dovute alle pareti e alle solette, le intensità misurate risultano rappresentative dell’intera area
circostante. Si precisa inoltre che è corretto attribuire alle aree e agli edifici definiti "a permanenza
prolungata" valori di campo elettromagnetico misurati nei punti a maggiore esposizione.
6.b Analisi di criticità
L’analisi di criticità è opportuna ogniqualvolta si intenda valutare i massimi livelli di esposizione in
prossimità di impianti RF quali in particolare i ripetitori televisivi e le emittenti radio in FM.
Tale analisi permette quindi di rilevare eventuali non conformità con i limiti di legge relativamente
all’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici.
I punti in cui eseguire le misure sono scelti nella zona immediatamente circostante l’impianto, in
corrispondenza di luoghi accessibili alla popolazione; l’analisi di criticità, infatti, è una valutazione
dell’esposizione umana ai campi elettromagnetici, perciò ha senso indagare solo nei luoghi dove un
soggetto appartenente alla popolazione possa accedere. All’interno degli edifici le misure vengono
condotte nei locali maggiormente esposti.
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Generalmente gli impianti radioamatoriali e gli impianti per le comunicazioni private vengono esclusi
dalle analisi di criticità sia per le ridotte potenze ai connettori d’antenna, sia per l’utilizzo saltuario e
discontinuo che li caratterizza.
6.c Misure CEM nel centro abitato
Dalle misure effettuate e dai dati raccolti emerge che i valori di campo elettromagnetico presenti
nell’intorno dell’impianto di telefonia Mobile TIM Italia s.p.a. ubicato in Via Bottega di Nisco, l’unico
impianto attivo localizzato in pieno centro abitato, sono di molto inferiori ai limiti fissati dalle normative.
In particolare dalle nostre campagne di misura il valore più alto prelevato è risultato essere 0,68 V/m
in banda larga, comprendente quindi anche ogni possibile sorgente di emissione presente al momento
della misura, e misurato sul lastrico solare del palazzo prospiciente il sistema radiante ad una altezza
di poco inferiore al suo centro elettrico; ovvero nel punto in cui sono previsti i valori più alti. A livello
stradale, invece i valori si attestano fra il minimo di rilevabilità strumentale e 0,5 V/m (dodici volte
inferiore alla soglia dei 6 V/m e quattro volte inferiore all’obbiettivo di qualità proposto di 2 V/m.
Momenti di misura su impianto TIM via Bottega di Nisco
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Per quanto concerne le misure effettuate nell’intorno dell’impianto UMTS della società H3G S.p.A.
ubicato in via Mameli, le stesse hanno confermato la non attivazione del segnale on air. Tutte le
misure, infatti, hanno fatto riscontrare valori tipici di fondo elettromagnetico in assenza di sorgenti
(<0,3 V/m), così come è possibile notare dalla Scheda di misura n°3 allegata alla presente relazione.
Momenti di misura su impianto UMTS della società H3G S.p.A. ubicato in via Mameli
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Le indagini e le misure condotte nell’intorno dell’impianto di telefonia Mobile WIND s.p.a ubicato in
c.da Moretto hanno fatto riscontrare valori non superiori a 1 V/m. Come è possibile notare dalla
Scheda di misura n°2 allegata alla presente relazione il valore massimo riscontrato è 0,61 V/m.
Momenti di misura su impianto di telefonia Mobile WIND s.p.a c/o c.da Moretto
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6.d Misure CEM nell’intorno di impianti radiofonici e televisivi
Le indagini e le misure condotte nell’intorno degli impianti radiotelevisivi, già specificati nei
precedenti capitoli,hanno fatto riscontrare due tipi di criticità: il superamento dei limiti previsti dalla
normativa nazionale e il superamento dell’obbiettivo di qualità proposto per il Comune di Ceglie
Messapica.
Nel primo caso si tratta dell’impianto
ubicato in contrada Pisciacalze, ove in
più punti è stato misurato un
superamento dei 6 V/m, con un picco
di oltre 11 V/m al livello stradale.
Per tale motivo nel prossimo capitolo
si è illustrata la procedura da adottare
per la riqualificazione ambientale del
sito, ovvero della Riduzione a Conformità e delle eventuali azioni
successive di rimozioni in caso di
recidiva nei superamenti.
Nel secondo caso, pur non essendoci il
superamento del limite di 6 V/m, si ritiene
ai sensi del Regolamento Regionale
n°14/06 che essendo stato superato il
75% dello stesso limite, questo sito
debba essere oggetto di indagine
selettiva dei valori irradiati, soprattutto
perché tale valore è stato registrato in
prossimità dell’accesso all’abitazione
prospiciente l’impianto in questione, e
per il fatto che sullo stesso traliccio vi è la
presenza di più sorgenti.
Momento di misura su impianto radiotelevisivo c.da Pisciacalze
Momento di misura su impianto Radiofonico c/o c.da Montevicoli
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7 Proposta di riqualificazioni estetiche ed ambientali
7.a Ambientale con obbligo di riduzione a conformità:
Impianto Radio-TV c/o cd. Pisciacalze
Dalle indagini effettuate e precedentemente riportate è stato riscontrato che i valori di campo
elettromagnetico presenti nell’intorno dell’impianto in questione superano abbondantemente in più
punti, con il contributo di più sorgenti, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità previsti dagli artt. 3
e 4 del DPCM 8.7.2003. Pertanto, deve essere attuato il processo di RIDUZIONE A CONFORMITÀ.
Tale processo consiste nel riportare il valore del campo elettromagnetico globale al di sotto della
soglia superata, e quindi, rispettivamente, al di sotto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione o
degli obiettivi di qualità previsti dagli artt. 3 e 4 del DPCM 8.7.2003 e dal Regolamento Regionale
n°14/06. All’attuazione della riduzione a conformità si procede mediante la riduzione dei contributi
delle singole sorgenti secondo le previsioni della normativa vigente. Questa procedura consente di
valutare per ogni sorgente l’entità della riduzione, che deve essere ottenuta tramite la riduzione della
potenza al connettore d’antenna, oppure tramite misure di analoga efficacia come la modifica
dell’antenne o l’ adozione di opportuni schermi.
Compete ad ARPA Puglia l’esecuzione delle necessarie verifiche, con impiego di
metodologie normalizzate, secondo le tecniche di cui all’art. 6 del DPCM 8.7.2003, nel contesto dei
compiti fissati dall’art. 14 della Legge Quadro.
Se presso il sito sarà accertato, tramite misure in banda larga, un superamento dei valori applicabili,
devono essere condotte almeno due serie di misure in banda stretta.
Entro trenta giorni dal termine dell’accertamento i risultati dell’indagine dovranno essere comunicati
dall’organo accertatore all’Autorità giudiziaria, alla Regione, alla Provincia, al Comune, all’Autorità
sanitaria ed agli operatori che concorrono al superamento nei siti individuati.
Prima di attuare le procedure di risanamento dei siti non a norma, è necessario verificare che la
situazione esistente nel sito corrisponda a quella prevista nelle concessioni o nelle autorizzazioni
rilasciate. Pertanto, l’informativa dianzi indicata, nel caso di impianti per l’emittenza radiotelevisiva,
dovrà essere inviata anche all’Ispettorato territoriale Puglia e Basilicata del Ministero delle
Comunicazioni (di qui in avanti: Ispettorato), congiuntamente alla richiesta dei dati e degli atti relativi
alle concessioni che consentano di verificare il rispetto delle condizioni tecnico-operative ivi prescritte.
L’Ispettorato dovrà provvedere entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta.
Qualora siano riscontrate violazioni, si deve procedere a riportare la situazione a conformità.
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Entro sessanta giorni dal ricevimento dei dati e documenti trasmessi dall’Ispettorato, ARPA Puglia
procede a nuova verifica in banda stretta in tutti i siti ove sia stato accertato il superamento delle
soglie applicabili.
Tale accertamento dovrà essere condotto in contraddittorio con gli operatori interessati e
congiuntamente all’Ispettorato, al fine di verificare il rispetto delle condizioni autorizzate.
7.b Ambientale: Impianto Radio-Telefonico c/o Località Montevicoli
Questo impianto genera un valore di campo elettrico il cui massimo valore misurato, in
corrispondenza dell’ingresso all’abitazione prospiciente l’impianto, è di 4,95 V/m, pertanto è
necessaria la richiesta di misure selettive da parte dell’ARPA onde verificarne l’ufficialità e la
validazione del dato. A parere degli scriventi il sito necessita di una riqualificazione ambientale
consistente in una riduzione dei valori tramite riconfigurazione impiantistica, quale ad esempio, la
partizione delle potenze sui dipoli più alti.
7.c Estetica: Impianto Telefonico TIM Bottega di Nisco
L’impianto in questione non necessita di risanamenti ambientali in quanto il massimo valore misurato
è di appena 0,61 V/m nelle condizioni più critiche. Da valutazioni sulla tipologia d’impianto, però, è
possibile suggerire una riqualificazione estetica: la vistosa cortina di pannelli radianti costituiscono gli
apparati del Sistema TACS ormai dismessi e quindi non attivi. La proposta che gli scriventi formulano
all’A.C. committente è quella di attivare l’opportuna concertazione con il gestore dell’impianto al fine di
ottimizzare l’aspetto estetico, e quindi rimuovere i suddetti apparati obsoleti, anche in funzione di
eventuali riconfigurazioni tecniche dell’impianto tese ad annettere nuovi sistemi radianti più efficaci
anche in termini di copertura del territorio.
Apparati per cui si propone la rimozione a causa di obsolescenza
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8 RICHIESTE A PIANO STRALCIO 2007
(Rif. Tavola 2: Planimetria del territorio comunale con individuazione dei siti
puntuali e delle aree richieste a “Piano stralcio 2007”)
Risulta quanto mai opportuno un richiamo ai dettami della normativa in vigore, in particolare per
quanto riguarda quanto specificato nel recente Regolamento Regionale, che dedica un intera parte
alle procedure da seguire nelle richieste di installazione degli impianti. In particolare, come già indicato
nella relazione preliminare di questo PLC, ai sensi dell’art. 7 della L.R. Puglia n. 5/2002 i soggetti
Gestori di impianti di telecomunicazioni e di radiotelevisione che intendono sottoporre
all’autorizzazione necessaria l’installazione o la modifica di impianti, debbano predisporre un “Piano annuale di installazione e/o modifica degli impianti” da presentare alla Regione – Assessorato
all’Ambiente – entro il 31 marzo di ciascun anno e contestualmente i c.d. “Piani stralcio comunali”
da presentare ai Comuni interessati.
Sulla scorta di queste richieste dei gestori si può avviare una corretta pianificazione, che tenga
conto da un lato delle legittime esigenze degli operatori riguardo alla copertura del territorio, dall’altro,
della minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Per quanto riguarda il comune di Ceglie Messapica, le richieste pervenute a piano stralcio da parte dei
vari gestori sono cinque, come illustrato graficamente nella tavola 2, più precisamente, sono quelle
riportate nel seguente elenco:
Gestore Obiettivo di copertura principale
H3G S.p.A. Via Botteghe di Nisco
H3G S.p.A. Via Mameli, 2
TIM Italia S.p.A. Ceglie Messapica 3
Tim Italia S.p.A. Ceglie Messapica 4
Wind Telecomunicazioni S.p.A. Via Francavilla
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Le richieste dei diversi gestori presentano caratteristiche diverse, e non poteva essere altrimenti,
trattandosi di aziende distinte che procedono autonomamente al proprio piano di sviluppo. Più
precisamente, nel seguito si procede ad un’analisi delle singole richieste:
• H3G S.p.A. – Via Botteghe di Nisco: Entrambe le richieste del gestore si riferiscono a
candidati individuati, su cui intende presentare istanza di autorizzazione. Non si tratta pertanto
di aree di ricerca, ma di situazioni ben definite. In questo caso, la richiesta è relativa alla
coubicazione dell’impianto Telecom Italia esistente nell’abitato. Nella tavola 2, già citata, le
richieste di questo gestore sono riportate con un pallino pieno in blu.
• H3G S.p.A. – Via Mameli, 2: Questo impianto è in realtà già stato realizzato, e non è ancora
attivo, come descritto nel paragrafo 5. Bisogna tenere presente che i piani presentano le
richieste dei gestori per l’intero anno 2007, e sono presentate entro marzo, per cui è possibile
riscontrare disguidi temporali nell’analisi delle richieste, come nel caso in esame. Tuttavia,
l’impianto in questione era già incluso nel piano presentato dal gestore per il 2006.
• Telecom Italia s.p.A. – Ceglie Messapica 3: Entrambe le richieste di questo gestore sono
sotto forma di aree di ricerca. Questa, in particolare, si presenta come un’area circolare
avente centro nella porzione ovest dell’abitato, e presenta un raggio di circa 300 m. Sono note
le coordinate geografiche del suo centro: Latitudine (RM40) 40° 38’ 40.50”; Longitudine
(RM40) 05° 03’ 32.50”.
• Telecom Italia s.p.A. – Ceglie Messapica 4: Questa richiesta è analoga alla precedente nel
senso che si tratta di un area di ricerca circolare, del raggio di circa 300 m, ma avente centro
on prossimità dell’impianto esistente di Vico V Botteghe di Nisco. Le coordinate geografiche
del suo centro sono le seguenti: Latitudine (RM40) 40° 38’ 47.00”; Longitudine (RM40) 05° 04’
01.50”. Le aree di ricerca di questo gestore sono riportate con un cerchio rosso nella tavola 2.
• Wind Telecomunicazioni S.p.A. – Via Francavilla: Quest’area di ricerca si presenta come
un’ellisse allungata nel senso parallelo alla strada che congiunge Ceglie Messapica a
Francavilla Fontana, ed è posta al limite del territorio comunale, in ambito rurale. Viene
riportata in verde nella tavola 2.
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9 Linee guida per una corretta localizzazione dei nuovi impianti per telecomunicazione: Il Piano di Localizzazione Comunale
Il Piano di Localizzazione Comunale (P.L.C.) è uno strumento di gestione del territorio che può essere
approvato dall’Amministrazione comunale allo scopo di assicurare la corretta localizzazione dei nuovi
impianti per telecomunicazione e la riqualificazione ambientale degli impianti esistenti, al fine di
limitare l’inquinamento elettromagnetico ed assicurare un’adeguata tutela urbanistica e paesaggistica.
Con l’approvazione del P.L.C., l’Amministrazione comunale esercita la facoltà ad essa conferita
dall’art. 8 comma 6 della Legge 22 febbraio 2001 n. 36 di “adottare un regolamento per assicurare il
corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della
popolazione ai campi elettromagnetici”.
In ogni caso, all’Amministrazione comunale non è attribuita alcuna facoltà di stabilire limiti di emissione né distanze minime tra gli impianti e gli insediamenti abitativi, in quanto tali prescrizioni rientrano nell’ambito delle competenze statali e regionali. Per lo stesso motivo, così
come già specificato nel Capitolo 3, il “Regolamento comunale del Comune di Ceglie Messapica”
approvato con deliberazione n°24 del 25.07.2001 risulta abrogato poiché in contrasto con la Legge
Regionale 8 marzo 2002 n. 5, avendo fissato limiti e distanze più restrittive rispetto alla stessa.
Secondo i dettami del recentissimo Regolamento in materia della Ragione Puglia i piani, di norma ed
ove possibile, danno priorità all’insediamento degli impianti su aree ed immobili ricadenti nel demanio
o nel patrimonio comunale, anche al fine di consentire agli Enti territoriali l’acquisizione di risorse
finanziarie da reimpiegare prioritariamente in iniziative di controllo, monitoraggio, studi, ricerca ed
informazione in materia ambientale, anche alla luce del principio di politica ambientale “chi inquina
paga” di cui all’art. 174 del Trattato UE.
I piani individuano inoltre le strutture oggetto di divieto ai sensi dell’art. 10, comma 1, l.r. 5/2002 e
perimetrano le aree sensibili da preservare dall’insediamento delle impianti al fine di includervi le
pertinenze e, in genere, le aree, gli spazi e gli edifici effettivamente destinati alla permanenza dei
recettori sensibili, individuando e proponendo alternative localizzative tecnicamente idonee.
La definizione dei contenuti dei piani deve fondare su una adeguata attività istruttoria in ordine:
• al fondo elettromagnetico preesistente;
• alle sorgenti di campi elettromagnetici di alta frequenza già in funzione e di quelle già
autorizzate e non ancora attive;
• alla possibilità di delocalizzazione di impianti di emittenza radio e televisiva e di eventuale
bonifica del fondo elettromagnetico;
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• alla presenza di linee elettriche e di altre sorgenti di campi elettromagnetici di bassa
frequenza; alla prefigurazione, mediante adeguati strumenti previsionali, degli effetti e degli
impatti degli impianti previsti;
• alla eventuale sussistenza di peculiarità e di situazioni locali che possono assumere rilievo in
termini di protezione della salute e dell’ambiente.
L’istruttoria deve includere ampi spazi concertativi riservati al confronto con gli operatori, al fine di
valutare l’idoneità dei potenziali siti sotto il profilo tecnico, nonché con le associazioni ambientaliste e
con i cittadini, sia singoli che associati, anche attraverso l’istituzione di forum e/o consulte.
Si seguono, in relazione alla telefonia mobile e tecnologie assimilate, i criteri ed i principi sanciti dal
protocollo di intesa intercorso tra ANCI, operatori e Ministero delle Comunicazioni in data 17.12.2003.
In sede di elaborazione dei piani occorre considerare le caratteristiche attuali e future del contesto
edilizio ed urbanistico circostante i potenziali siti, con riferimento ad un raggio di 300 metri, così come
delineate dagli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti; si terrà pertanto conto, in via
esemplificativa, delle prospettive di edificazione ex novo, di recupero dell’esistente, di
sopraelevazione contemplate dai piani urbanistici vigenti.
I piani individuano gli impianti preesistenti che, pur risultando a norma rispetto ai limiti del D.P.C.M.
8.7.2003, non appaiono conformi ai principi, alle finalità ed agli obiettivi di qualità fissati dal presente
regolamento, ed in genere quelli incompatibili con la minimizzazione e con l’esigenza di rendere
uniforme l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Di tali impianti i piani propongono
la delocalizzazione in siti ritenuti più idonei e tecnicamente adeguati alle esigenze degli operatori, da
verificarsi in contraddittorio con gli stessi. Al fine di addivenire alla delocalizzazione degli impianti in
esame, i Comuni possono prevedere forme di incentivazione diretta ed indiretta, anche attraverso la
concessione di siti alternativi di proprietà pubblica e la previsione di canoni di locazione/concessione
di entità inferiore alle condizioni di mercato, onde compensare gli eventuali oneri di trasferimento degli
impianti.
L’insediamento di nuovi impianti radio e televisivi viene consentito unicamente in aree esterne al
perimetro del centro abitato, secondo la definizione di cui all’art. 3 d.lgs. 285/1992, salvo comprovate
esigenze di servizio. In ogni caso, nella definizione dei contenuti dei piani dovranno considerarsi,
quanto all’emittenza radiotelevisiva, le previsioni degli strumenti di pianificazione settoriale approvati
dallo Stato alla luce dell’ordinamento delle telecomunicazioni. Resta fermo l’obbligo degli operatori di
conformare scrupolosamente la propria condotta ai principi ed alle regole di comportamento sanciti
dall’art. 42, comma 1, D.Lgs. 177/2005.
I piani vengono approvati dal Comune e non necessitano di approvazione regionale. Le
eventuali varianti ai piani vengono approvate con il medesimo procedimento.
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9.a Costruzione del quadro conoscitivo
Una corretta pianificazione presuppone la costruzione di un quadro conoscitivo su cui basare tutto il
processo decisionale.
A tal fine è necessario reperire, come base comune su cui localizzare i livelli tematici relativi ai
molteplici fattori che incidono sulla pressione dei campi elettromagnetici, la cartografia tecnica più
recente, preferibilmente in formato elettronico per rendere più semplice il lavoro, permettendo di
gestire il processo di pianificazione in maniera informatizzata.
I livelli tematici descrittivi dei fattori di pressione elettromagnetica da reperire sono:
• Catasto delle sorgenti: insieme di tutte le sorgenti di campo elettromagnetico a radio-frequenza e
dei relativi dati tecnici. I gestori degli impianti devono collaborare alla creazione del catasto delle
sorgenti specificando localizzazione e dati tecnici degli impianti installati;
• Ricettori sensibili: insieme degli edifici, delle aree e delle strutture destinate ad utenze
particolarmente sensibili all’effetto delle onde elettromagnetiche;
• Fattori socio-economici: insieme dei dati descrittivi circa la densità di popolazione ed i volumi e le
tipologie delle attività economiche;
• Livelli di campo elettromagnetico esistente: insieme delle misure dei livelli di campi elettromagnetici
effettuate sia con misure puntuali che con monitoraggi in continuo;
• Programma annuale di installazione dei gestori: insieme dei programmi annuali di installazione
presentati dai gestori delle reti di telecomunicazioni;
• Strumenti di governo del territorio: insieme degli strumenti urbanistici per il controllo e la
pianificazione territoriale;
• Immobili comunali: insieme degli immobili comunali disponibili per l’installazione di nuovi impianti o
l’implementazione e/o la de-localizzazione di impianti esistenti.
Il quadro conoscitivo deve essere aggiornato annualmente per tener conto delle modificate esigenze territoriali (nuove installazioni, delocalizzazioni, disinstallazioni).
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9.b Pianificazione delle localizzazioni
La costruzione del quadro conoscitivo deve permettere un articolato e completo studio del territorio su
cui interviene il processo di pianificazione.
Sulla base delle esigenze dei gestori delle reti di telecomunicazioni, espresse attraverso i programmi
annuali di installazione, e rispettando le regole dettate da eventuali regolamenti di settore, si deve
giungere alla concertazione (attuata tra gestori e amministratori dei territori interessati) di un piano di
localizzazione dei nuovi impianti.
Il piano deve essere redatto privilegiando le scelte che localizzano le nuove installazioni (o le
delocalizzazione di impianti esistenti) su immobili di proprietà comunale, tenendo conto della
situazione emersa durante lo studio del territorio. In particolare, dovrà tenere conto della
localizzazione delle sorgenti già presenti sul territorio (catasto sorgenti), della localizzazione dei
ricettori sensibili, dei fattori socio-economici (preferendo, nelle porzioni di territorio a più alta densità
abitativa o a più alta densità lavorativa, tecnologie a basso impatto elettromagnetico) e dei livelli di
campo elettromagnetico già presenti sul territorio.
Ove possibile, la redazione del piano di localizzazione deve essere supportata da valutazioni
preventive (per mezzo di strumenti software di simulazione) dell’impatto elettromagnetico generato
dalle nuove installazioni.
Il piano di localizzazione deve sempre ispirarsi ai principi di precauzione, di minimizzazione
dell’esposizione ai campi elettromagnetici e di perequazione ed uniformità nell’accesso ai servizi; deve
essere aggiornato annualmente, tenendo conto delle mutate esigenze dei gestori e delle mutata
situazione territoriale.
Ai fini istruttori e di vigilanza e controllo, i Comuni possono richiedere il supporto tecnico di ARPA
Puglia e dell’Ispettorato Territoriale del Ministero delle Comunicazioni, nel rispetto delle rispettive
specifiche competenze.
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10 Proposta di Piano di Comunicazione e Partecipazione.
Con il presente lavoro è possibile dare vita ad un processo partecipativo che veda tutti i soggetti
coinvolti, interpellati ma soprattutto protagonisti di scelte condivise e concertate. Il presente studio
preliminare costituisce un buon terreno di lavoro in quanto è in grado di porre tutti in condizioni di
discutere e confrontarsi con la piena coscienza e conoscenza dello stato dei luoghi in materia di
elettromagnetismo.
Le finalità e gli obiettivi da raggiungere devono contemplare tutte le esigenze, - da quelle dei cittadini
a quelle dei gestori e fino a quelli posti dall’amministrazione comunale - nell’unico risultato di
compatibilità ambientale, sanitaria e paesaggistica ed urbanistica, con l’installazione di apparati di
telefonia e trasmissioni radio e tv .
Incontri informativi e formativi, tavoli di concertazione, sedute monotematiche di consiglio comunale,
come di commissioni consiliari, sono utili e propedeutiche a maturare un maggior senso critico
oltreché una maggiore conoscenza della materia.
La proposta che segue riguarda pertanto un programma comunicativo e partecipativo utile nel
possibile lavoro futuro per la stesura di un PLC per il Comune di Ceglie Messapica, che scandisca
tempi e fasi di lavoro:
10.a Fase dell’informazione:
Momento in cui il presente lavoro può essere esposto e presentato a tutta la cittadinanza attraverso
un incontro dedicato e aperto e durante il quale si indicheranno le attuali condizioni relative agli
apparati esistenti, i loro livelli di emissione e le zone del paese che sono coinvolte da campi
elettromagnetici.
Tale fase può essere realizzata nel periodo iniziale del PLC alfine di dare lo start al momento
partecipativo dello stesso.
10.b Fase della concertazione:
Costituita da Forum consultivi e concertativi, durante i quali si raccoglieranno i bisogni di tutti i
soggetti coinvolti, si analizzeranno e si sintetizzeranno in linee programmatiche e di indirizzo per la
stesura del Piano di Localizzazione elettromagnetica. In tale fase si possono concertare ed
individuare i siti più idonei per la localizzazione degli impianti ricetrasmittenti di radiazione
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elettromagnetica sul territorio comunale, nonché valutare i piani programma che le società
concessionarie avranno presentato entro il 31 marzo di ogni anno.
Durante tale fase è anche opportuno redigere e sottoscrivere un protocollo d'intesa da stipularsi tra
Comune, Azienda USL, ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente), soggetti licenziatari dei
relativi servizi pubblici di telefonia radiomobile, di trasmissioni radiofoniche e televisive e di altri servizi
similari nonché altri Enti pubblici eventualmente coinvolti, al fine di garantire una più organica
applicazione del regolamento comunale per le installazioni di apparati trasmittenti, anche questo
propedeutico e necessario per caratterizzare uno strumento che abbia validità giuridica.
10.c Fase della pianificazione:
E’ la fase caratterizzata dalla operatività per la mappatura del territorio, indicazione dei siti possibili,
i limiti previsti e l’indicazione dei livelli e criteri di controllo delle emissioni.
Per l’operatività e gli aspetti decisionali può istituirsi la Conferenza Consultiva Comunale,
denominata CCC, sulle emissioni elettromagnetiche.
La CCC potrà essere costituita da almeno due Dirigenti dell'area tecnica, dal Sindaco, dai
rappresentanti dei comitati di quartiere interessati e dai titolari degli impianti ricetrasmittenti di
radiazione elettromagnetica. Può essere incaricato un esperto, nominato dalla Giunta Comunale,
quale Presidente della CCC e nel convocarla, avrà facoltà di contattare esperti o consulenti in
materia. La CCC ha funzione consultiva ai fini dell'approvazione del Piano dei Siti da parte del
consiglio comunale.
11 Vantaggi della Pianificazione e raccordo con lo Strumento Urbanistico
Il Comune di Ceglie Messapica, attualmente in fase di stesura e programmazione del Piano
Urbanistico Generale, attraverso il PLC comprensivo anche del Regolamento, rende attuative le linee
di programmazione delle future installazioni di apparati di trasmissione e ottimizza quelle esistenti.
Dotarsi di un regolamento ed un piano consente in tale fase di mettere in “sinergia” le diverse
esigenze che saranno tutte comprese nel redigendo PUG. A tale opportunità si deve aggiungere
quella che tutti i cittadini potranno avere e cioè di monitorare e verificare lo stato ed il livello di campi
elettromagnetici prodotti da gli apparati esistenti sul territorio comunale. Tali opportunità derivano
anche dal possibile protocollo di intesa sopra indicato, ed attuativo con l’approvazione del
regolamento e del PLC per quanto segue:
Con il protocollo d’intesa possono essere presi dai soggetti gestori i seguenti impegni, finalizzati
all'applicazione del regolamento:
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a. finanziare a favore del Comune una sperimentazione da attivarsi con la collaborazione
dell'Azienda USL, dell'ARPA e di altri enti, finalizzata alla costruzione di un sistema di
monitoraggio omologabile e riproducibile in ogni altra zona per il controllo delle emissioni
elettromagnetiche;
b. diminuire l'impatto visivo degli impianti con particolare attenzione all'ambiente storico, in cui ne
sono vietate nuove installazione visibili da spazi pubblici, in ragione degli avanzamenti
tecnologici;
c. a concordare con l'Amministrazione Comunale i piani di bonifica necessari in attuazione della
legge quadro di riferimento e del relativo regolamento di attuazione;
d. a provvedere - ove possibile tecnicamente - sistemazioni a terra di tutti i volumi dei nuovi
impianti per la telefonia mobile secondo le prescrizioni dell'Amministrazione Comunale,
mettendo in atto tutti gli opportuni accorgimenti di mitigazione;
e. a concordare con l'Amministrazione Comunale modifiche degli impianti esistenti in caso di
evoluzioni normative riguardo ai limiti di esposizione nazionali ai campi elettromagnetici o,
qualora necessario per motivi sanitari, in caso di variazioni al contesto edificato circostante, con
impegno delle parti ad individuare il sito sostitutivo;
f. a comunicare tempestivamente ogni variazione di potenza degli impianti rispetto a quella
autorizzata, in particolare per quanto riguarda l'aumento della potenza massima degli stessi, al
fine di ottenere il necessario nulla-osta e di fornire con continuità le informazioni necessarie
all'aggiornamento del censimento degli impianti;
g. contribuire a favore del Comune alla costituzione di un fondo per l'attuazione dei programmi
prevedendo:
1. l'attuazione di campagne di informazione future, attivate e gestite dal Comune anche in
collaborazione con altri Enti, sui rischi eventuali connessi all'esposizione ai campi
elettromagnetici e sugli accorgimenti adottati per garantire la salute dei cittadini;
2. l'attività di misurazione e monitoraggio dei valori di campo generati dalle emissioni degli
impianti, tesi a verificare il rispetto dei limiti previsti dalla legislazione vigente;
3. l'acquisto di eventuali apparecchiature, attrezzi, mezzi e collaborazioni che si rendessero
necessarie;
Il fondo di cui sopra potrà essere concordato con i gestori degli impianti, in misura comunque
stimabile all’occorrenza ed in fase di regolamentazione, da ripartirsi tra i gestori in rapporto ai propri
piani annuali di installazione ed in base ai costi generali di esercizio meglio verificati una volta
completato il censimento degli impianti e verificati i vari piani di intervento.
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