terra di basilicata d'areamediterranea svi.med
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d’areamediterranea
CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: antosa15@virgilio.it
Un “termometro” nazionale...
Anno IV numero 17 - 13 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
UNA QUESTIONE DI VOTI
Le amministrative di domenica e lunedì (15 -16 maggio )sono destinate a ristabilire i rap-porti fra Pdl e Lega: specie se la destra perde.Se persino Roberto Castelli, se persino il piùberlusconiano tra i leghisti avverte che «se lecose a Milano dovessero andare male biso-gnerebbe comunque aprire un ragionamentonella maggioranza» — un modo come un altroper far sapere che in caso di rovescio Bossichiederà una verifica di maggioranza — alloravuol davvero dire che nel Carroccio ci si staattrezzando all'eventualità di un brusco atter-raggio d'emergenza. Pesa molto il voto di Mi-lano. Il tam-tam del centrodestra, fondato suirilevamenti in possesso dei partiti, annunciache il trend della Moratti non mostra segni dimiglioramento: il candidato sindaco di Milano,nonostante tutti gli sforzi del Cavaliere, po-trebbe non farcela al primo turno. Con tutte leconseguenti incognite che gravano sul ballot-taggio. Alcuni giorni fa, nel sabato della ker-messe elettorale milanese di Berlusconi alPalasharp, hanno fatto gran rumore le parolecon cui Bossi ha detto di condividere la sceltadi Napolitano di chiedere un passaggio parla-mentare dopo l'infornata di sottosegretari vo-luta dal premier per rappattumare la suamaggioranza.
13 MAGGIO 20112
Si è per il momento conclusa l'emissione di cenere che ha accompagnato la nottescorsa l'attività stromboliana sull'Etna. Dal 'pit crater' che da tempo è apertosul fianco orientale del cono del cratere di sud-est è emersa una colata lavica,che non appare particolarmente alimentata, che si sta riversando nella deserticaValle del Bove. Esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia diCatania si stanno recando sul luogo. Un sopralluogo sarà eseguito anche in eli-cottero sulle zone sommitali del vulcano attivo più alto d'Europa. Nella notteforti boati accompagnati da fontane di lava e emissione di cenere vulcanica che èricaduta su Catania e sui centri abitati a sud del vulcano. I fenomeni hannocausato la chiusura, all'alba, a scopo precauzionale dell'aeroporto di Catania.
Secondo la televisione di Stato libica, Muammar
Gheddafi è ancora vivo. L'emit
tente ha diffuso
mercoledì sera delle immagini
del Colonnello im-
pegnato in una riunione con al
cuni capi tribali in
un hotel della capitale: la tel
evisione ha riferito
che le immagini sono state g
irate intorno alle
19.30, ma non vi è alcuna co
nferma indipendente
in proposito. L'emittente ha
mostrato il colon-
nello, che indossa occhiali da
sole neri, mentre
saluta i capi tribù ed ha un
colloquio con loro.
CASO MELANIA - E' durato 7 ore il nuovo colloquio nella caserma dei
carabinieri di Castello di Cisterna di Salvatore Parolisi, marito di Melania
Rea, con il pm Umberto Monti di Ascoli Piceno e con i carabinieri che in-
dagano sul brutale omicidio della donna, scomparsa
da Ascoli Piceno il 18
aprile e ritrovata due giorni dopo uccisa a coltellat
e nei boschi del Tera-
mano. Un faccia a faccia, finito poco prima delle 21, e non
un interrogato-
rio, dato che il caporalmaggiore dell'esercito riman
e un testimone, nonche'
parte offesa nel procedimento, che ha reso sommar
ie informazioni testimo-
niali. Insomma, per ora, un vedovo e non un indagato
. Dalla caserma, cami-
cia rosa e viso tirato, Parolisi e' uscito a bordo di un'auto condotta da un
familiare, senza rilasciare dichiarazioni. Il faccia a
faccia si aggiunge a
un'altra audizione di otto ore la scorsa notte. Da quel colloquio era attes
a
da molti la svolta, in particolare per la posizione di
Parolisi, da subito fi-
nito sotto la lente degli investigatori per alcune in
congruenze e contraddi-
zioni nella ricostruzione delle ore della scomparsa d
ella moglie.
CASO CLAPS E' iniziato con schermaglie legali il processo a Danilo Re-
stivo per l'omicidio della sarta inglese Heather Barnett nel tribunale di
Winchester. Domani si insediera' la giuria e anche la seconda udie
nza sara'
di carattere tecnico. Per queste ragioni oggi la mamma di Elisa Claps non
ha partecipato ai lavori e non lo fara' nemmeno dom
ani mentre ha previsto
di essere presente insieme al legale Giuliana Scarpetta all'inizio del diba
t-
timento vero e proprio in programma gia' lunedi' pro
ssimo. La madre della
studentessa potentina ha deciso di non perdere nulla
delle fasi salienti del
processo in quanto Restivo e' accusato anche dell'omicidio della figlia.
FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)
Nell'eurozona sussiste un rischio "tang
ibile" di contagio
della crisi del debito sovrano. Lo af
ferma il Fondo mo-
netario Internazionale nel rapporto
regionale dedicato
all'Europa.Il Fondo si attende pe
r quest'anno una frenata del Pil
di Grecia e Portogallo e ritiene che le tensioni
nei
Paesi della periferia dell'eurozona
rappresentino il
principale fattore di rischio per l
e prospettive del-
l'economia. Per questo, gli Stati europei devono intra-
prendere "azioni decise" afferma il
Fondo sottolineando
che per combattere la crisi del debi
to è necessario ri-
pristinare la fiducia.
Nell'eurozona il tasso di crescita del Pil sarà
dell'1,6% nel 2011 e dell'1,8% nel 2012. L'infl
a-
zione nell'eurozona viaggerà in media
al 2,3% nel corso
del 2011, per poi rallentare all'1
,7% nel 2012.
E' quanto prevede il Fondo monetario int
ernazionale.
Vivo o morto?
L’Etna torna a sputare fuoco
Antonio Savino
Appuntamenti personali
Ore 22.30 Lady Gaga
Fondo Monetario Internazionale
raggiungere illegalmente i nostri Paesi,
rifugiati e persone che richiedono asilo
politico, migranti temporanei che mi-
rano a fare ritorno nei propri Paesi di
origine, e ha individuato alcune linee
guida per raggiungere gli importanti
obiettivi prefissati.
In primo luogo è necessario scegliere un
approccio comune per tutti i Paesi euro-
pei, con lo scopo di rendere più agevole
l’informazione e lo svolgimento delle
attività. In secondo, luogo è fondamen-
tale intervenire in maniera decisa sulle
zone di confine sia interne che esterne.
Serve un fronte comune per gestire l’immigrazione
Infine, altro passo importantis-
simo è quello di adottare un ap-
proccio strategico e costruttivo
con i Paesi terzi da cui proven-
gono i flussi migratori.
Tutto ciò avrà lo scopo di preve-
nire l’immigrazione irregolare e
clandestina, e, con essa, il peri-
colo della criminalità, e, nello
stesso tempo, favorire quella le-
gale.
E’ inutile sottolineare che ogni
Stato membro è chiamato a svol-
gere un importante e costante
impegno attivo in tal senso, a
sostegno e a completamento del-
l’azione della Commissione e
degli altri organi dell’UE.
Quello dei flussi migra-
tori verso l’Europa è un
problema che non può
passare inosservato.
Si è calcolato che, solo nel
2011, anche a causa dei noti di-
sordini che stanno interessando
i Paesi del Nord Africa, gli im-
migrati approdati sulle coste eu-
ropee siano stati circa 25 mila.
I flussi più elevati si sono regi-
strati a Malta e nella nostra pe-
nisola. E se si volge lo sguardo
appena indietro, si evidenzia
come nel 2010 siano stati rein-
sediati più rifugiati in Europa
che nel Nord America. Si parla
di circa 5 mila persone.
Questi dati richiedono certa-
mente di rivedere e perfezio-
nare la normativa europea in
materia di migrazione, soprat-
tutto nell’ottica di un intervento
comune e integrato che abbia
come base di riferimento il
lungo periodo.
L’Unione attualmente si sta
dando da fare su più fronti, cer-
cando innanzitutto di rafforzare
i controlli e la regolamenta-
zione delle zone di frontiera,
ma anche rafforzando la sorve-
glianza nelle zone interne di
viaggio senza barriere.
Ma l’attività dell’Unione non si
ferma qui e guarda al futuro,
per cercare di integrare gli in-
terventi in materia di migra-
zione con quelli legati ad un
altro settore chiave che inte-
ressa tutti gli Stati membri,
quello del lavoro.
La popolazione lavorativa, che
sostiene il peso fiscale, pensio-
nistico e socio-assistenziale
degli Stati, è in continua dimi-
nuzione, e, nel giro di qualche
decennio, potrebbe ridursi dra-
sticamente.
Tale variabile è legata anche al
tasso di migrazioni.
Si è calcolato che, se la percen-
tuale degli immigrati si man-
terrà sulle grandezze storiche,
nel 2060 la popolazione attiva
in Europa si ridurrà di circa 50
milioni di unità; tale preoccu-
pante dato verrà raddoppiato
senza l’apporto dei migranti.
Giusi Santopietro
3
Direttore Responsabile
A�TO�IO SAVI�O
Direttore Politico
SARO ZAPPACOSTA
Redattori
Agnese AlbiniLuca Arlotto
Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese
Michela Di PalmaSimona MarganellaLoredana Romanelli
Giusi Santopietro
Impaginazione &Grafica
Francesco Pietro Falotico
Stampa
Martano Editrice Modugno (BA)
Reg. Trib. Potenza �°375del 24 04 2008
Direttore Editoriale
Emilio D’AndreaSVI.MED.
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Contatti
terraredazione@gmail.comtel. 0971 22715
d’areamediterranea
13 MAGGIO 2011
L’importantissimo aiuto che potrebbe
provenire dai migranti in tema di in-
tegrazione di posti di lavoro ha in-
dotto al Commissione europea ad
attivarsi, con l’aiuto dei Paesi mem-
bri, per regolamentare in maniera
omogenea la questione dell’immigra-
zione, così da garantire condizioni
migliori a chi entra legalmente nel
nostro continente, e, contemporanea-
mente, aiutare noi stessi.
La Commissione ha individuato di-
verse categorie di migranti, distin-
guendo tra clandestini che tentano di
politici, i britannici lasciano, da noi è
diverso - Nel suo botta e risposta con
gli studenti universitari nel Salone dei
Cinquecento a Firenze, il capo dello
Stato ha citato in particolare lo "scan-
dalo" riguardo ad alcuni benefici di
cui avrebbero approfittato alcuni par-
lamentari britannici che "lì, in Gran
Bretagna ha fatto scalpore". "Ma noi
abbiamo una scala di giudizio un po'
diversa e per questo motivo tutto quel
clamore ci può sembrare ecces-
sivo...".Libia: ora attenzione a come i
Paesi faranno la loro parte - "L'Italia
non ha dichiarato nessuna guerra", ma
si è mossa nel solco della Carta fon-
damentale dell'Onu e delle disposi-
zioni del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite. Ora in Libia è neces-
sario "stare attenti a come i Paesi del-
l'Alleanza fanno la loro parte con la
Nato che li guida". Napolitano ha
confermato la fondatezza dell'inter-
vento italiano in Libia spiegando che
quando si è trattato di decidere "nes-
sun Paese ha messo il veto sull'esi-
genza generale di non lasciare
soffocare nel sangue" i movimenti
popolari. "Non credo che il passato
coloniale dell'Italia possa impedirle di
esercitare le sue responsabilità" tanto
più che Gran Bretagna, Spagna e Ger-
mania "hanno un passato coloniale
molto più impegnativo".
http://www.tiscali.it
“Non c’è nessunsgretolamento”
Il Parlamento nazionale non ècondannato a sparire e non èdestinato a ridursi a un eser-
cizio povero e meschino delle suefacoltà. Lo ha detto il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, par-
lando nel Salone dei Cinquecento di
Firenze con gli studenti universitari.
Napolitano ha posto l'accento sulla ne-
cessità di rilanciare in Italia il Parla-
mento nazionale spiegando che "c'è un
problema di motivazione e riqualifica-
zione dei parlamenti nazionali", ma,
detto questo, va rispettata la pienezza
del ruolo delle Camere senza desti-
narle a un esercizio "povero e me-
schino" delle loro prerogative.Guai a
parlare di sgretolamento - "Stiamo at-
tenti prima di parlare di sgretolamento"
dell'Unità d'Italia: è il monito che ha
lanciato Napoltano con la voce incri-
nata dall'emozione. Il capo dello Stato,
pur riconoscendo la necessità di un de-
centramento, ha sottolineato che "va
salvaguardata la struttura portante
dello Stato nazionale".Federalismo:
non rassegnarsi al divario nord-sud -
Napolitano ha sottolineato pure che
"non ci può essere Stato unitario e
Paese degno di questo nome se non c'è
unità" e Stato centrale su alcune fun-
zioni come la sicurezza, la politica
estera e altro. Il presidente ha ribadito
che "anche all'interno dei decreti attua-
tivi del cosiddetto federalismo fiscale
saranno necessarie molte verifiche
prima di scrivere la parola fine perché,
4 13 MAGGIO 2011
va bene un decreto dietro l'altro, ma restano da
misurare gli effetti complessivi e da bilanciarli
anche con correttivi oltre quelli che sono già
stati previsti". Da questo punto di vista, ha con-
cluso, "è positivo" il fatto che di queste que-
stioni si occupi una commissione bicamerale
"di cui fanno parte senatori e deputati" in pro-
porzione paritetica e dove "non c'è una logica
di maggioranza destinata a prevalere ma uno
sforzo di convergenza".Decentramento nel-
l'unità - "Nessuno può mettere in discussione
il ruolo del ministero degli Esteri né quello del
ministero degli Interni" né quello di altri. Bene
dunque la realizzazione del decentramento
senza mettere in discussione quella che deve
restare la struttura unitaria dello Stato. Ma per
Napolitano "non bisogna rassegnarsi" al diva-
rio tra Nord e Sud "che non è stato superato" e
che costituisce una parte incompleta dell'uni-
ficazione del Paese. Il presidente ha anche ri-
cordato che "al centro e al nord del Paese ci
deve essere la coscienza che o l'Italia cresce in
tutto il Paese o non cresce".Mia responsabilità
rappresentare gli italiani - "Faccio come posso
quello che debbo, quello che devo fare secondo
la Costituzione". Il capo dello Stato ha ringra-
ziato gli amministratori per i complimenti ri-
cevuti, per aver definito la sua una "funzione
insostituibile" e ha commentato: "Sento la re-
sponsabilità della fiducia che mi viene rivolta
da italiani di tutte le tendenze politiche e di tutte
le condizioni sociali".Cadono le braccia a ve-
dere la rappresentanza femminile nelle Camere
- "Cadono le braccia" a vedere la scarsa rap-
presentanza delle donne nel Parlamento nazio-
nale. Lo ha detto il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano parlando a Firenze durante
un confronto con gli studenti. Rispondendo a
una domanda sulle quote il capo dello Stato ha
spiegato che "il punto più nero della rappresen-
tanza femminile è nelle istituzioni" ad alto li-
vello "in Parlamento".Dopo gli scandali
RIVOLUZIONE D’EGITTO�
Tutto succede come “Terra di Basilicata” aveva previ-
sto nell’ articolo “NON C’ E’ PACE IN MEDIO-
ORIENTE” del 1 Aprile 2011. E’ di questi giorni la notizia
che i fondamentalisti islamici, sono padroni della piazza
con assalti e violenze contro i Cristiani Copti: si contano
12 morti e 200 feriti. I militanti integralisti armati di spran-
ghe e coltelli, circondano le Chiese Copte, e urlando “Con
il nostro sangue e la nostra anima difenderemo l’Islam”
bruciano e assaltanno le Chiese. Questo odio contro i Cri-
stiani Copti (che rappresentano il quindici per cento della
nazione), e il tentativo di possedere Chiese e luoghi di
culto e di vivere fianco a fianco dei musulmani. Dove
sono quelli, che parlavano di fratellanza e solidarietà du-
rante la rivoluzione di piazza Tahrir? Adesso risulta se
confermato, che c’è di una componente militare infiltrata
da elementi islamici pronta a stringere un patto di ferro
con i Fratelli musulmani e che dietro una nuova politica
estera, ispirata e dettata dal Ministro degli Esteri fiera-
mente anti israeliano. L’Egitto punta al riavvicinamento
con l’ Iran, alla legittimazione di Hamas e a nuovi rapporti
con lo Stato di Israele. Si fa strada un programma politico
orripilante, con l’obiettivo di cancellare il trattato di pace
con Israele firmato dal Presidente Anwar Sadat. Il Ministro
degli Esteri Nabil El Arabi ha letteralmente ribaltata la
politica estera dell’Egitto mirando alla riconciliazione di
Hamas e Fatah senza informare gli Stati Uniti d’America
e Israele. Ci domandiamo : era giusto dare fiato alle pro-
teste contro Mubarak? Perché gli Stati Uniti d’America e
tutti gli alleati non hanno difeso Mubark? E’ stato un errore
non difendere il Presidente egiziano, il quale riusciva a
mantenere l’equilibro in una zona che è una polveriera. E
adesso cosa accadrà? E soprattutto, se gli integralisti isla-
mici prendono potere ( come sembra ), l’Europa può an-
cora girare la testa e fare finta di non vedere? L’errore è
stato fatto, anche sé c’è ancora tempo per fermare il fon-
damentalismo islamico.
Il Presidente Napolitano
a confronto con gli studenti
universitari di Firenze
Il Federalismo in Salsa Lucana
Troppo spesso quando si
parla di Federalismo ed
i suoi presunti rischi,
dell’ipotizzato taglio delle ri-
sorse finanziarie, il centrosini-
stra italiano si erge a difensore
delle regioni che secondo la
loro opinioni diventano più de-
boli con l’entrata in vigore del
nuovo sistema.
Non mancano anche in Basili-
cata gli esponenti lucani del
centrosinistra, che in coro, si
ergono a difensori di quei pic-
coli comuni che oggettiva-
mente hanno serie difficoltà di
bilancio e di reperimento ri-
sorse.
Di fronte a tutto ciò, ci si
chiede cosa fanno di concreto
in Basilicata questi paladini
del centrosinistra che da noi
sono maggioranza di governo?
La risposta la troviamo nei
fatti: taglio di quelle poche ri-
sorse che per Legge sono de-
stinate ai piccoli comuni
lucani.
Difatti, così come già denun-
ciato nei mesi passati, la
Giunta Regionale ha disatteso
la Legge Regionale n. 10 del
31/01/2002 che all’art. 22 pre-
vede “è istituito il Fondo di
Coesione Interno per il sostegno dei
Comuni più svantaggiati delle aree
interne della Regione …”. Nel 2011
il Governo De Filippo ha deciso di
stanziare zero euro per il Fondo di
Coesione, senza alcun dibattito poli-
tico, anche in seno al Consiglio Re-
gionale. Il 28 gennaio 2011 è stata
presentata un’interrogazione con la
quale si chiedeva il rispetto da parte
della Giunta del disposto normativo,
finanziando il Fondo di Coesione per
le annualità 2011/2013, e le ragioni
politiche ed amministrative a monte
di detta “disattenzione“ che va solo a
danno dei piccoli comuni. In risposta
alla nostra iniziativa è giunta una for-
male risposta, a firma del dirigente
Pasquale Monea che spiega la genesi
del Fondo di Coesione, la normativa
nazionale e regionale, concludendo
“Pertanto, si suppone, a parere di chi
scrive, che le ragioni per cui non si è
provveduto ad approvare la Disci-
plina del Fondo vanno ritrovate nella
volontà del legislatore regionale, di
dare al territorio un assetto più orga-
nico e funzionale … ”. Ovvero il
nulla, o meglio l’ovvio come
da prassi in Viale Verrastro.
La risposta “politica” De Fi-
lippo la affida alla burocrazia
regionale, lui che è obbligato
tace, almeno spiegasse ai co-
muni mortali ai quali appar-
tengono anche i consiglieri
regionali le “intenzioni sup-
poste del legislatore regio-
nale”. Per essere ancora più
chiari, da dove emergono sulla
vicenda le intenzioni dell’in-
tero Consiglio, che mai ha
abrogato con un suo deliberato
la normativa del Fondo di
Coesione.
Per quanto evidenziato, siamo
stati costretti a presentare
nuova interrogazione, con la
quale sollecitiamo De Filippo
a rispettare il dispositivo legi-
slativo sul Fondo di Coesione
e chiediamo nuovamente a lui
la risposta ai nostri interroga-
tivi politici relativi alle disat-
tenzioni della Giunta sulla
vicenda. Risposta che atten-
dono anche i tanti Sindaci
delle piccole comunità lucane.
513 MAGGIO 2011
I paladini di centrosinistra tagliano
le risorse ai piccoli comuni
Gianni Rosa
Eipli cambio al vertice
Nei giorni scorsi si è proce-
duto al cambio del vertice
dell’Ente Irrigazione.
Al direttore generale dott. Lo-
renzo Larocca, chiamato alla Pre-
sidenza di prestigiose
commissioni nazionali c/o il Mi-
nistero delle Infrastrutture e dei
trasporti, è succeduto il dott. Ste-
fano Zoccali. Lorenzo Larocca ha
assunto la presidenza delle com-
missioni relative alla regione Ba-
silicata ed alla regione Campania
per l’erogazione dei residui con-
tributi al fine di completare
l’opera di ricostruzione a seguito
del sisma del 1980 e 1981. Le
commissioni dovranno quantifi-
care la spesa ancora occorrente,
ammontante a circa 2 miliardi di
€uro, verificare le effettive esi-
genze rappresentate dai comuni ed
individuare le modalità per l’ero-
gazione della massa economica
ancora da erogare. La nomina di
Larocca, è un riconoscimento a
chi ha sempre operato per il pro-
prio territorio: prima da capo della
Segreteria Tecnica del sottosegre-
tario alle Infrastrutture Sen. Mario
Mantovani con il quale ha colla-
borato alla redazione del Piano
Casa e al piano di edilizia scola-
stica che recentemente ha visto
erogare alla Basilicata circa 10
milioni di Euro per la ristruttura-
zione di edifici scolastici, poi da
Direttore generale dell’Eipli,
primo Lucano ad assurgere a tale
prestigioso ruolo, dimostrando
come l’EIPLI potesse essere un
ente produttivo di attività e non di
passività.
A Larocca succede il dott. Stefano
Zoccali già responsabile della
soppressa Cassa per il Mezzo-
giorno nella Regione Basilicata,
attualmente in staff presso il Co-
mune di Muro Lucano e consu-
lente di una azienda della Val
Basento: la Tecnoparco del Poten-
tino Faustino Somma; azienda che
partecipa in una società di ricerca
c ostituita con lo stesso Ente Irri-
gazione. Per un Lucano chiamato
a Roma un Calabro-romano chia-
mato a dirigere un Ente che gesti-
sce la maggiore risorsa lucana:
l’acqua.
Ad entrambi il nostro augurio di
sereno e proficuo lavoro.
Stefano Zoccali al posto
di Lorenzo Larocca
dirottato alla Presidenza
di un’altra struttura
6
Saro Zappacosta
13 MAGGIO 2011
Il Ministro delle Infrastutture e dei Trasporti Altero Matteoli e il Sotto-
segretario Mario Mantovani, hanno rila-
sciato, a seguito dell’approvazione del
Piano Casa da parte del Governo Berlu-
sconi, hanno commentato la decisione
dell’esecutivo con ampia soddisfazione. Se-
condo il Ministro “Il Decreto Legge per losviluppo contiene tra le altre una serie di mi-sure che semplificano le procedure e chequindi daranno impulso al settore delle in-frastrutture pubbliche e private. Si tratta -egli ha detto- di un provedimento che incidesulla materia degli appalti sull’edilizia pri-vata e sul settore della nautica. Con questoprovvedimento atteso dalle imprese e daicittadini crediamo si dia una ulteriore spintaa velocizzare e rendere più semplice la realizzazione di opere grandi,medie e piccole”.Mario Mantovani, Sottosegretario alle Infrastrutture con delega al piano
casa, dopo aver precisato che il “Il Presidente Berlusconi aveva fattouna promessa che oggi diventa realtà” tra
l’altro ha sostenuto che “Con l’approva-zione da parte del Cipe, degli schemi di ac-cordo di programma tra il Ministero delleInfrastrutture e dei Trasporti e delle RegioniBasilicata, Campania, Emilia Romagna, Li-guria, Lombardia, Marche, Molise, Pie-monte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana,Umbria, Veneto e la Provincia autonoma diTrento, diventa operativa una ulteriore fasedel Piano, nazionale di edilizia abitativa cheporterà alla costruzione di altri 15200 al-loggi, affrontando così delle centinaia di fa-miglie che da anni aspettano un abitazionein locazione o a riscatto, contribuendo al-
tresì al rilancio del sistema economico, per le aziende e i lavoratori chesaranno coinvolti. E’ la vittoria della concretezza e della laboriosità diquesto Governo e del Presidente Berlusconi”.
Lorenzo Larocca
Piano casa: forte impulso alle opere pubbliche e privateDichiarazione di Matteoli e Mantovani: il Governo mantiene le promesse
Altero Matteoli Mario Mantovani
Gioielli di famiglia vendesi
Gli ambientalisti italiani
sono in rivolta. E questa
volta il puzzo dell’ingiu-
stizia e della negligenza viene av-
vertito non solo da loro: intere
popolazioni che vivono laddove il
mare bacia le spiagge si sentono
minacciate e sono pronte a dare
battaglia al governo e a chi ha lan-
ciato il decreto sviluppo, fresco di
approvazione. Ieri vincoli e oneri
per chi, maldestramente e avida-
mente, tentava di speculare sul
territorio delicato e fragile di
spiagge e arenili. Oggi la burocra-
zia in questo ambito è stata abro-
gata con un colpo di spugna: un
comma cassa drasticamente i vin-
coli. Le regole che disciplinano
questo delicato settore sono ri-
dotte ai minimi termini e i per-
messi per costruire o ampliare le
strutture balneari sono a portata di
mano. Si definisce “diritto di su-
perficie”. Il provvedimento ha le-
gittimato due elementi:
l’abusivismo e la congiura ai
danni dell’ambiente. Le coste ita-
liane tremano davanti allo scena-
rio inaspettato che da oggi, nel
Belpaese, si apre e fa inorridire
quanti lottano per la difesa del ter-
ritorio. O solo lo amano. "Per in-
crementare l'efficienza del
sistema turistico italiano, fermo
restando il diritto libero e gratuito
di accesso alla battigia anche ai
fini di balneazione, è introdotto
un diritto di superficie avente du-
rata di novanta anni". Novanta
anni, non uno di meno. Di gene-
razioni ne passeranno, di stabili-
menti ne verranno costruiti, di
violenza ai danni del paesaggio
ne vedremo. Una colonizzazione,
prospettano gli ambientalisti,
quantificando l’ammontare del
danno supponibile: dieci milioni di metri
cubi di mattoni. In termini spiccioli il Di-
ritto di Superficie sta a significare questo:
prima il gestore di un bagno era costretto
a rinnovare il suo nullaosta per l’utilizzo
della spiaggia periodicamente, oggi gli
viene concesso un diritto ad usufruire di
quel terreno per 90 anni. Ma la giurispru-
denza, come sempre, si mette al servizio
del cittadino che chiede spiegazioni. Il
Diritto di Superficie è uno strumento di
Diritto Privato basato su regole precise
stabilite dal Codice Civile. Tra queste ci
troviamo un altro diritto. Quello a co-
struire. Dove? Sia sul terreno in conces-
sione sia sul limitrofo. Nel caso degli
stabilimenti balneari, la norma si traduce
in possibilità di costruire sugli arenili. Gli
arenili, fino a giovedì 5 maggio - data
dell’approvazione del piano -, erano zone
di demanio marittimo: significa che era
impensabile costruire laddove esistevano
solo chioschi e piccole strutture che ospi-
tavano temporaneamente sedie, ombrel-
loni e docce. Hanno pensato di
risparmiare, alla barbarie colonizzatrice,
solo bagnasciuga e scogli. Ma questo
solo perché costruire uno stabilimento
su uno scoglio in mezzo al mare o
sulle “sabbie-mobili” tipiche dei ba-
gnasciuga richiederebbe un patrimo-
nio in termini di materiali e tecnologia
edile. Il disastro è paventato. Gli am-
bientalisti, che dai loro portali e blog
gridano disperati e furenti, ricordano
che il decreto contiene in sé altri arti-
coli: variazioni di destinazione d'uso
dei fabbricati, aumento di cubature, si-
lenzio-assenso per costruire, sgravi fi-
scali per i distretti turistici; case,
residence, alberghi, ristoranti, par-
cheggi avranno il via libera quasi im-
mediato. Angelo Bonelli, presidente
dei Verdi, parla di “provvedimento che
fa cadere il principio dell'indisponibi-
lità dei beni demaniali, ma soprattutto
apre alla possibilità di costruire sui ter-
reni delle concessioni e su quelli limi-
trofi, spesso aree verdi comunali dove
potranno sorgere parcheggi e alber-
ghi". Per poter costruire certo sarà
necessario il parere del Comune.
Ma questa è davvero una rivolu-
zione al contrario: ieri era inconce-
pibile l’idea di costruire sugli
arenili, oggi è facile quando andare
a protocollare una comunicazione in
Prefettura. I Verdi hanno presentato
un esposto all’Unione Europea.
Certo non passerà inosservata, con-
siderato che, la stessa UE, poca cle-
menza riserva a quei paesi che
violano le regole di buonsenso e
quelle scritte a tutela dell’ambiente.
"Cambia tutto sulle spiagge, con le
regole sul cambio di destinazione
d'uso per esempio si potranno tra-
sformare le cabine in bungalows da
affittare”, dichiara Bonelli. Anche il
WWF grida allo scandalo, lo fa con
comunicati stampa in continuo ag-
giornamento. Patrizia Fantilli,
dell’Ufficio Legale dell’associa-
zione, parla di “vendita di gioielli di
famiglia”. Quale miglior immagine
usare per definire lo sfacelo perpe-
trato ai danni di un paesaggio che il
mondo ci invidia e che, tra le sue
peculiarità, ha in sé proprio la fragi-
lità e la delicatezza tipiche della na-
tura. Alla ingordigia, alla insipienza
e al peggio non c’è mai fine. I gio-
ielli di famiglia nessuno li ha mai
sfiorati, se non per ammirarli, per
accarezzarli, se non per mostrarli
con orgoglio ed affetto, come un le-
game che continua, si coltiva, si ri-
spetta e si tramanda a figli e nipoti.
Oggi il nostro patrimonio paesaggi-
stico è in vendita. Le contrattazioni
sono aperte.
13 MAGGIO 2011
Michela Di Palma
Il Governo approva il decreto sviluppo:
edificazione consentita lungo coste e arenili
7
loro pensiero, i manifestanti sono scesi in piazza
con vestiti alquanto succinti come minigonne o
giarrettiere o reggiseni. E il loro grido di batta-
glia è: “Non dite a noi come vestirci,
dite agli uomini di non stuprarci”
Dal Canada parte Slutwalkla marcia delle prostitute
Da poche settimane il Nord
America, e non solo, è stato in-
vaso da una serie di rivolte,
guidate in prevalenza da donne. A far
scaturire il tutto è stata una frase poco
amabile, pronunciata da un poliziotto di
Toronto il cui nome è Michael Sangui-
netti; egli si è scusato ed è stato richia-
mato dal suo superiore ma non è servito
a nulla. Il suo voleva semplicemente es-
sere un consiglio, ma certe parole ta-
glienti, non andrebbero mai proferite. In
particolare se si è una forza dell’ordine
e il tuo compito è quello di proteggere i
cittadini e non deriderli. Il tema affron-
tato dall’uomo è quello delle violenze
contro le donne. Problema sfortunata-
mente sempre più presente, anche da
noi in Italia. La frase incriminante è
stata la seguente: “Le donne dovreb-
bero evitare di vestirsi come prostitute
per non diventare vittime di qualunque
tipo di violenza". Indignanti per tutti co-
loro che hanno sentito queste parole
sono stati due fattori, sia il contenuto,
sia che a pronunciarle è stato un uomo
in divisa, il quale dovrebbe difendere
chi subisce incidenti del genere, cercare
un colpevole ma non certo incriminare
le vittime. E’ proprio per questo che le
donne di Toronto hanno deciso di fon-
dare la slutwalk, letteralmente la marcia
delle prostitute, per difendere tutte le
donne che ogni giorno vivono il terrore
di un ignobile atto che potrebbe cam-
biare per sempre la loro vita. E oltre al
danno è lecito dire che questa volta hanno do-
vuto subire anche la beffa. La marcia è iniziata
sotto le finestre del commissariato di Toronto,
dove lavora il signor Sanguinetti, ma ha trovato
subito nuovo luoghi fertili dove diffondersi: Au-
stralia, Europa e Nuova Zelanda. L’ultima ma-
nifestazione si è svolta a Boston, sabato scorso.
Le prossime sono già state programmate, via Fa-
cebook, e dureranno fino a settembre. Lo scopo
che si vorrebbe raggiungere è duplice: rendere
giustizia alla pessima frase pronunciata e smet-
tere di gettare vergogna sulle vittime. Chi subi-
sce uno stupro, chi viene giornalmente picchiata
dal marito o da un datore di lavoro o da altri, non
dovrebbe vergognarsi o nascondere l’accaduto.
Eppure queste donne sfortunate si sentono spor-
che dentro, macchiate di una colpa non loro, che
però le attanaglia comunque a un baratro infer-
nale senza fine. Bisognerebbe, invece, avere la
forza di reagire, di denunciare i peccati di uo-
mini più forti che non riescono a capire l’impor-
tanza della donna, ma la ritengono solo un
oggetto del desiderio che deve sottostare a ogni
loro ordine. Fortunatamente non tutti gli uomini
hanno questa mentalità, e ciò è dimostrato dalla
loro presenza nei cortei che si stanno svolgendo.
La prevalenza di partecipanti è femminile, ma
alcuni uomini le accompagnano. Uomini che
sanno che vestirsi in modo sensuale non è certo
una provocazione ma solo un modo di sentirsi
donne, un modo per stare bene con se stesse.
Non è plausibile che un essere solo perché di
sesso femminile, debba essere considerato infe-
riore e quindi debba essere condizionata in tutto,
anche nell’abbigliamento o nel modo di pensare.
E per dare una dimostrazione più eclatante del
Serena Danese
13 MAGGIO 2011
Quattro secondi. Otto morti e centosessanta feriti nella regione di Murcia. La ridicolaattesa romana è diventata realtà nella Spagna sudorientale. Migliaia di persone
hanno trascorso la notte all'aperto nella Spagna sudorientale per paura di nuove scossesismiche dopo quella di magnitudo 5,3 della scala Richter che ieri sera ha causato lamorte di otto persone e più di 160 feriti nella regione di Murcia. Altre scosse di magnitudo4,5 gradi avevano preceduto quella principale. Nella notte sono state registrate decine discosse di assestamento. Unità speciali dell'esercito hanno portato avanti le operazioni diricerca tra le macerie degli edifici crollati a Lorca, la località più colpita. Il terremoto di ieripomeriggio, secondo fonti dell'Ign, è il più forte che ve-rificatosi nella Spagna sudorientale da almeno 500 anni.La regione di Murcia si trova nella zona di più intensaattività sismica della Spagna. Quattro secondi - è la du-rata della scossa più micidiale, verso le 19 del 11 Mag-gio, che hanno messo in ginocchio Lorca, cittadina dellaMurcia, nel sudest della Spagna: il terremoto, secondol'ultimo bilancio del governo regionale, ha fatto otto morti (e non dieci, come precedente-mente annunciato) ma le vittime potrebbero comunque aumentare perché alcuni edificisono crollati, e ha spinto in strada migliaia di abitanti della terza città murciana. Che siauna scossa preavviso Fonti dell'Istituto Geografico Nazionale (Ign) hanno avvertito che lascossa potrebbe essere stata «di preavviso» e che la terra potrebbe tremare di nuovo,forse con maggiore intensità. La protezione civile ha avvertito i 90mila abitanti di Lorca dinon tornare in casa, di allontanarsi dagli edifici e di restare all'esterno. Il premier Josè LuisZapatero ha subito ordinato l'intervento dell'esercito in aiuto della popolazione di Lorca eha inviato l'Unità Militare delle Emergenze (Ume). Le immagini giunte dalla città murcianamostrano uno scenario come dopo un bombardamento aereo. Diversi palazzi sono par-zialmente crollati, per le strade ci sono carcasse di auto schiacciate dai mattoni e dai cal-cinacci. La tv pubblica Tve ha ripreso in diretta il crollo del campanile della chiesa di SanDiego, distrutto dalla scossa delle 19. L'equipe televisiva se l'è cavata miracolosamentesenza danni. È stata solo coperta da una nuvola di polvere. Il parroco ha spiegato cheproprio dove la torre è crollata 10 minuti dopo si sarebbero riuniti, prima di entrare in chiesa,i ragazzi dell'ora di catechismo. Si sa che almeno tre delle vittime sono state uccise dalla
caduta di un cornicione. L'ospedale di Lorca e le case per anziani sono state evacuatedalla protezione civile. La scossa delle 19, la più forte, è stata sentita anche a Cartagenae in Andalusia, a Granada, Malaga, Siviglia. Con l'arrivo dell'oscurità è iniziata per gli abi-tanti di questa tranquilla città della provincia spagnola, nota soprattutto per un bel castello,alcuni palazzi in stile barocco e per le sue intense processioni della Settimana Santa, unanotte di paura. Centinaia di persone si sono sistemate come potevano sull'erba dei parchi,nei cortili delle scuole, nelle piazze, coprendosi in qualche modo, mentre iniziava la distri-buzione delle coperte della protezione civile e dell'esercito. Con, per tutti, la speranza che
la notte non riservi alla città ancora peggiori sorprese. Il pre-mier socialista Zapatero e il leader dell'opposizione MarianoRajoy, capo del Partido Popular, hanno concordato intantodi sospendere per oggi la campagna elettorale dei rispettivipartiti per le amministrative e regionali del 22 giugno insegno di lutto e rispetto per le vittime.
http://www.agenziami.it
Dopo la burla di Roma,
il terremoto in Spagna
8
Il potere della cronaca
Sempre più spesso accade di
fare zapping e di imbattersi
in talk show e programmi
di dibattito in cui, esperti psico-
logi, criminologi si intrattengono
per ore a discutere dei terribili
fatti di cronaca nera. Uccisioni
violente, morti sospette o rapi-
menti sono il pane quotidiano
delle reti televisive. In ogni ora
del giorno e della notte è possibile
abbuffarsi delle chiacchiere dei
professionisti, agghindati per la
scena e pronti ad analizzare con
minuzia tutti gli elementi del
caso. Dal lato opposto della tele-
camera, il telespettatore, che con
orecchie tese e occhi fuori dalle
orbite si lascia ammaliare dai toni
sommessi e scrupolosi degli opi-
nionisti. Le tragedie di tante fami-
glie messe sul banco per fare
odience ed ottenere visibilità.
Spogliati della loro intimità e
della privacy, vengono letteral-
mente assediati dai giornalisti e
dalle telecamere, appostate sotto i
portoni in attesa di rubare una di-
chiarazione e fare l’esclusiva in
diretta. La sfera privata di persone
sconosciute diviene improvvisa-
mente di dominio pubblico. Tra la gente
comune cresce la voglia di sapere e co-
noscere ogni minimo dettaglio del terri-
bile fatto. Non è insolito spettegolare ed
ipotizzare soluzioni del caso comoda-
mente seduti sul divano, quasi come se si
parlasse di una soap opera. Con il fiato
sospeso e con incalzante curiosità non si
riesce a fare a meno della tv, strumento
fondamentale per saziare la voglia irre-
frenabile di seguire passo passo l’avvi-
cendarsi degli eventi dell’indagine. E’
addirittura accaduto, che proprio durante
una diretta, la mamma della povera Sarah
Scazzi apprendesse del ritrova-
mento del cadavere della figlia.
Milioni di persone hanno assi-
stito al dolore di una donna, co-
stretta a trattenere la rabbia e la
disperazione dinnanzi alle teleca-
mere. Ecco che la piccola scatola
diviene la “cattiva maestra tele-
visione”, come affermava il so-
ciologo Popper. Il piccolo
schermo detiene un potere incon-
trollato e i contenuti che essa vei-
cola influiscono notevolmente
sulla percezione dello spettatore,
che subisce passivamente.
Grandi e piccini bombardati da
informazioni di ogni genere, per-
dono la lucidità e la giusta com-
prensione delle cose e della
realtà. Strumento di informa-
zione per eccellenza, la tv sta
perdendo di vista il suo ruolo. Lo
share e gli indici di ascolto sono
la linfa vitale dei programmi e
dei dirigenti, disposti a far di
tutto pur di guadagnare la pa-
gnotta. Che piaccia o meno, que-
sta è la tv del momento!
Agnese Albini
913 MAGGIO 2011
Omicidi efferati, gialli inquietanti:
la nuova moda in tv
L’Italia rischia di non riuscire a sostenere il sistema universitariopubblico se non avvia un adeguato aumento delle tasse. Queste
le dure dichiarazioni di Angel Gurría, segretario generale del-
l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa."Un au-
mento progressivo – aggiunge Gurrìa – che dovrà tener conto delle
specifiche condizioni socio-economiche degli studenti. Nel lungo pe-
riodo un sistema di istruzione di massa richiederà un maggior contri-
buto finanziario da parte degli studenti che se lo possono permettere e
questo significa più alte tasse per seguire i corsi. Anche se le nuove
tasse non potranno e non dovranno essere introdotte in fretta – acclude
il segretario generale - e senza le opportune consultazioni, la nostra
raccomandazione è di mettere questo punto in agenda".
“Crediamo che non sia giusto un aumento delle tasse universitarie e
in questo caso neanche necessario”. Cosi' replica il ministro dell'Istru-
zione, Maria Stella Gelmini, nel corso della conferenza stampa di pre-
sentazione del rapporto Ocse sull'Italia. Il Ministro ha sottolineato che
il tema delle tasse universitarie è l'unico su cui il Governo non si trova
d'accordo con le valutazioni dell'Ocse, che ne suggerisce l'aumento.
Secondo Gelmini, infatti, la riforma dell'Università “ci consentirà di
non fare pagare agli studenti gli sprechi e le inefficienze di alcuni ate-
nei”. Tra le iniziative messe in campo il ministro ha ricordato il taglio
del 20% dei corsi di laurea e la chiusura delle sedi universitarie distac-
cate “dove non si faceva ricerca”.
Universitàquanto mi costi?
Angel Gurría, segretario generale
dell'OCSE lancia dure dichiarazioni
nei confronti dell’università pubblica italiana
U put’ nzesEmblema di cultura e tradizione: il dialetto di casa nostra
Agnese Albini
Con la caduta dell’impero
romano, il latino perde il
ruolo oligarchico di lingua par-
lata e scritta. Man mano, in
tutto lo stivale, cominciano a
prendere forma insolite parlate
locali, diverse tra loro nel pro-
filo lessicale e fonologico. Ogni
regione si identifica con il pro-
prio dialetto, fortemente in-
fluenzato dai suoni e dagli
accenti dalle contigue aree stra-
niere. La prima grande discre-
panza è quella che slega e
contrappone il dialetto setten-
trionale da quello meridionale.
Proprio nel sud dell’Italia trova
collocazione la Basilicata. Inca-
stonata tra Campania, Puglia e
Calabria la piccola terra tiene
ben custodita la propria tradi-
zione linguistica. Il potentino -
detto in gergo locale u put’nzes-
deriva molto probabilmente dal
latino e dal greco, e come tutti i
regionalismi ha subito un forte
cambiamento nel corso dei se-
coli. Per certi versi simile alla
cadenza campana, calabra e
nelle province materane al pu-
gliese, l’ idioma locale presenta tratti
distintivi ben precisi. Tipico, nella pro-
nuncia potentina, la volontaria sop-
pressione della vocale in finale di
parola. E’ tratto marcato dello stesso,
la sostituzione della “p” con la “b”. La
particella pronominale “ci” viene rim-
piazzata da “gn”. In alcuni casi, accade
che alcune parole subiscano trasforma-
zioni radicali rispetto alla forma origi-
naria in lingua italiana. Dai toni
marcati e forti, il gergo locale è ancora
molto diffuso, soprattutto tra le vec-
chie generazioni, le quali ne fanno uso
quasi esclusivo rispetto al vocabolario
italiano. Anche i giovani sembrano
non disdegnare lo slang di casa
nostra. Con orgoglio, infatti, si
difende la storia e il senso di
appartenenza alla propria terra
facendo buon uso del dialetto.
Feste, ricorrenze popolari ed
antichi proverbi si tramandano,
ancor oggi, da generazioni ri-
spettando la memoria storica e
i rituali dei precursori. L’area
lucana si presenta come un mo-
saico di lingue eterogenee, cer-
tamente molto diverse dal
potentino. Netta la divergenza
tra la parlata del capoluogo e
quella dei paesi delle provincie.
Il contatto con gente straniera,
approdata in terra lucana in
epoca ormai lontana, ha sicura-
mente contribuito a variegare
le parlate dei centri urbani.
Tutte le cadenze e tutti gli ac-
centi sono parte di una stessa
terra, la quale ha il difficile
compito di custodire e traman-
dare i miti e le leggende con la
speranza che il ricordo e le abi-
tudini non affievoliscano nel
tempo
13 MAGGIO 2011
10
Si ripetono le testimonianze di disagi che Trenitalia continua a garantire
spesso ai viaggiatori sulla tratta Melfi – Potenza, la testimonianza di
Marco.
Cosa è accaduto?
Dopo una giornata di lavoro, partendo alle sei del mattino, è davvero inam-missibile che ogni volta al ritorno, i treni ci donano belle sorprese: ritardi,soppressioni senza preavviso, o addirittura far circolare da ben due giorni,senza una minima presa di coscienza, il minuetto dove i fili del motorecreano problemi’.Da quanto tempo accade e quali sono stati i disagi?
Il caso verificatosi già lunedì si è protratto fino al giorno dopo, creando di-sagi ai viaggiatori, ritardi nel rientrare a casa, appuntamenti ospedalierisaltati e si sono perse successive coincidenze per raggiungere altre desti-nazioni. Il treno si è bloccato più volte e nonostante tutto gli è stata negatala possibilità di continuare a viaggiare, perciò ha fatto scendere i viaggiatoria Lagopesole per aspettare il prossimo circa 40 minuti dopo. Per l’opera-zione di montaggio tra i due treni, siamo arrivati a casa alle 18.27Quali sono state le motivazioni ?
É imperdonabile che gli operatori, non per colpa loro, ma non sapendodove appellarsi ogni volta trovino una scusante, tuttavia quando un trenoriporta problemi da giorni, è preferibile una manutenzione per non crearedisagi e non mettere a rischio le nostre vite.Oltre il danno vi è toccata anche le beffa?
Si, a noi pendolari è toccato anche sentire con tono ironico, la voce guidadel mezzo che ribadiva:"Grazie per aver viaggiato con Trenitalia" , quandoavrebbe dovuto pronunciare "grazie per la lunga compagnia pomeridiana.Sempre più esasperata è diventata la situazione dei mezzi di trasporto nella
nostra Regione, sembra quasi di vivere fuori dal mondo a causa dei colle-
gamenti che non migliorano, perciò si invita chi di dovere a prendere prov-
vedimenti e a non spegnere la speranza di chi ha esigenza di viaggiare
soprattutto per motivi lavorativi.
L’ira dei pendolari Simona Marganella
TrenoRocky
Una volta, circa qua-
rant’anni fa, a Po-
tenza la raccolta dei
rifiuti cittadini la si faceva
porta a porta, vi era una orga-
nizzazione straordinaria, cu-
rata direttamente dal Comune
della Città. Addirittura si lava-
vano le strade e Potenza era
davvero una città pulita e de-
corosa. Con il passare degli
anni, ed il servizio affidato ad
una società a capitale pubblico
e poi trasformata nell’attuale
ACTA, il servizio è divenuto
a dir poco mediocre, con il
costo, per gli utenti, che cre-
sce di anno in anno.
La cosa che più stupisce e che
addirittura ha dell’assurdo è
stato quando qualche anno fa
si decise di togliere i casso-
netti nel centro storico, suc-
cesse che Potenza era
diventata peggio di Napoli!
Oggi, molti Comuni adottano
la raccolta differenziata porta
a porta (non a Potenza), una
tecnica di gestione dei rifiuti
che prevede il periodico ritiro
presso il domicilio dell'utenza
del rifiuto urbano prodotto
dalla stessa. La raccolta diffe-
renziata detta raccolta domici-
liare consente di raggiungere
elevati valori di raccolta diffe-
renziata. Con la raccolta diffe-
renziata vengono
generalmente ritirati i diversi
tipi di rifiuti (rifiuto umido or-
ganico destinato al compo-
staggio, vetro, alluminio,
carta, cartone, plastica, secco
non riciclabile) in giorni e
contenitori diversi. I rifiuti ur-
bani non differenziati ven-
gono solitamente ritirati con
frequenze diverse a seconda
della tipologia. Tipicamente le
frequenze variano da una
volta al mese a due o tre volte
a settimana a seconda della
frazione di rifiuto raccolta.
Contestualmente all'avvio del
sistema porta a porta vengono
rimossi dalle strade di tutta
l'area interessata i cassonetti per i ri-
fiuti indifferenziati.
Questo sistema è considerato il me-
todo più funzionale per incrementare
la percentuale di rifiuti destinati al ri-
ciclaggio. Tuttavia, un aspetto pro-
blematico del sistema è anche nella
possibile scarsa collaborazione da
parte dei cittadini. Quanto più alta è
la coscienza civica, tanto più il me-
todo garantisce ottimi risultati. Inol-
tre nella maggior parte dei comuni
che attuano questo tipo di raccolta
differenziata si è applicato il princi-
pio del "Chi inquina paga", ossia la
tariffazione del servizio operata dal
comune viene applicata in base alla
"produzione" del rifiuto più inqui-
nante (il secco non riciclabile); in
base al numero di svuotamenti ope-
rati da ogni utenza viene calcolata la
tariffa da applicare. In pratica meno
secco non riciclabile si produce
meno si paga, questo spinge i citta-
dini ad impegnarsi nella raccolta dif-
ferenziata.
Moltissime le amministrazioni co-
munali italiane che hanno sperimen-
tato la raccolta porta a porta, con
risultati generalmente superiori al
60% di rifiuti differenziati, contro
una media nazionale del 20% circa
con le strategie tradizionali. Secondo
uno studio condotto cita i casi di al-
cune città italiane facendo una clas-
sifica dei “Comuni più ricicloni”,
dove hanno raggiunto circa l’82% di
rifiuto da riciclo. Una bella sorpresa
è che anche alcune città del Sud,
quali Salerno, con i suoi circa
140.000 abitanti è riuscita a reciclare
circa il 74% dei rifiuti urbani.
Lo scandalo più eclatante è quello
dell’emergenza rifiuti in Campania,
in particolare Napoli, Caserta, e altri
comuni, dove non si riesce neanche
a recuperare il 10% dei rifiuti da ri-
ciclare, anche e soprattutto a causa
del non efficiente sistema di raccolta
generica.
Se guardiamo all’estero, come ad
esempio il Canada: c’è un sistema di
raccolta differenziata che dà il com-
pito ai residenti di differenziare i ri-
fiuti e lasciarli in strada in sacchetti
di colori diversi a settimane alterne.
Nella prima settimana viene lasciato
in strada un bidone verde e dei sac-
chetti arancioni opzionali con
i rifiuti organici. Nella se-
conda settimana sono am-
messi i rifiuti non riciclabili
in sacchi della spazzatura
neri. Sacchi blu vengono
usati per carta, plastica e me-
talli e vengono ritirati in en-
trambe le settimane. Il tasso
di rifiuti differenziati è di
circa il 60%, paragonabile a
quello ottenuto dai più vir-
tuosi comuni italiani.
Ma torniamo a Potenza, dove,
secondo un comunicato dif-
fuso dall’ACTA (visibile
anche sul sito internet della
società), dal 1 settembre 2010
ha iniziato il servizio di rac-
colta differenziata solo in al-
cune zone della città.
Il servizio viene svolto da un
mezzo che opera con un solo
addetto e che effettuerà i pre-
lievi dei rifiuti con due pas-
saggi settimanali. I rifiuti
saranno poi trasportati presso
la sede dell’impianto di sele-
zione che si trova a Tito
scalo. In alcuni quartieri della
città, come ad esempio Mac-
chia Romana, Parco Aurora,
CEP, Cocuzzo, Poggio tre
galli, Zona G, Malvaccaro,
Macchia Giocoli, sono stati
piazzati ben 138 cassonetti
per la raccolta differenziata.
Dal 1 Maggio u.s. il servizio
di raccolta differenziata do-
vrebbe essere allargato in
tutta le altre zone della Città,
ma le contrade, come sempre
resteranno sicuramente
escluse.
Per ora l’unica certezza che
hanno i cittadini è quello di
pagare la TARSU con tutti i
problemi che allo stato sono
sotto gli occhi di tutti, spe-
riamo che gli amministratori
non facciano vedere ai poten-
tini ..… i fuochi di paglia !!
13 MAGGIO 2011
11
I costi aumentanoma i benefici no!
contemporaneamente per an-
dare a scuola, al lavoro, per an-
dare presso gli uffici pubblici,
per lo sport ed il tempo libero,
per gli acquisti. Se gli uffici
sono concentrati è possibile
svolgere più servizi al giorno,
con un unico spostamento, se
sono localizzati irrazional-
mente il cittadino deve dedi-
care più giornate, con un
aumento dello stress e danno
per la propria qualità della vita.
I servizi dovrebbero essere ubi-
cati dove sono gli utenti, per
evitare gli spostamenti ed il
traffico cittadino, migliorando
anche l’ambiente. Il rilancio
della città parte dal centro sto-
rico e dalle sue aree adiacenti,
che rappresentano il cuore ed il
motore di Potenza. Siamo arri-
vati a uno svuotamento econo-
mico e sociale che ha prodotto
una perdita di identità del cen-
tro storico, lo stesso deve riac-
quistare la funzione di
“ricucitura” urbana e di cataliz-
zatore di servizi direzionali. Il
centro storico deve diventare il
centro del tempo libero, del tu-
rismo, della cultura e dello
shopping. Rivitalizzare il cen-
tro storico significa dare anche
visibilità turistica a Potenza,
esclusa da tutti gli itinerari va-
canzieri, questo per colmare il
vuoto cronico di spazio aggre-
gativi e ricreativi.
Adesso sorgono spontanee
delle domande:
1) Quale filosofia economica
ha prevalso?
2) Quali partiti sono colpevoli?
3) Chi ha difeso il centro sto-
rico?
4) Che indirizzo politico avrà il
sopravvento?
IL RESPO�SABILE
DEL CE�TRO STORICO
PDL POTE�ZA
FIORI�I FABRIZIO
Un vuoto a perdere
La citta’ di Potenza è pas-
sata dall’accentramento
di funzioni nel centro
storico (Comune, Regione, Pro-
vincia, Prefettura, Tribunale,
Uffici del lavoro, Poste, Cara-
binieri, Scuole, Uffici Finan-
ziari, Palazzetto dello sport,
Esattoria) ad un assetto policen-
trico della città : con una prima
fase di decentramento di fun-
zioni, e conseguenti valorizza-
zioni economiche delle aree, in
poli direzionali nel centro ur-
bano - rione Francioso - ( Tri-
bunale, Enel, Telecom, Anas,
Banche, Università), ed una se-
conda fase con lo spostamento
di aree pubbliche di attrazione
all’esterno del Centro urbano -
via del Galitello, zona indu-
striale, c.da Canale, S.Antonio
la Macchia ecc. - ( Regione,
Comune, Esattoria Sem, Uffici
del lavoro, Carabinieri, Uffici
Finanziari, Aci e Pra, Uffici
Prefettura, Bliblioteca Nazio-
nale, Università ecc..). Questo
disegno irrazionale nella loca-
lizzazione dei servizi pubblici,
dettati dagli “interessi del mo-
mento”, e non seconda un ar-
monico disegno di crescita della
città, ha portato ad un svuota-
mento del centro storico deter-
minando una frattura rispetto
alle periferie, causando l’espo-
sione della circolazione e del
traffico e riducendo la libertà di
mobilità del cittadino, a causa
del trasporto pubblico urbano
insufficiente e della mancanza
di aree di parcheggio nel centro
urbano. Il cittadino è costretto
ad utilizzare l’automobile, in
quanto i tempi di attesa ( la fre-
quenza degli autobus è un mi-
nimo di 25 ad un massimo di 35
minuti) di percorrenza e di at-
traverso il mezzo pubblico ri-
chiedono almeno un’ora per
corsa per recarsi ad un’unica
destinazione. Lo spostamento
del cittadino viene impedito
quando deve recarsi presso più
destinazioni nell’arco di una
giornata: infatti si può spostare
13 MAGGIO 2011
12
Il centro storico di Potenza
continua a svuotarsi economicamente
e socialmente
I sogni di Onorio Bravi Francesco De Luca
In mostra al Palazzo Albertini di Forlì
i lavori dell’artista romagnolo
Idipinti di Onorio Bravi cioffrono una via di salvezza.Opere di ritmo e di colore.
Paesaggi e figure dove tutto sirende necessario, dove tutto èsviluppo compiuto, atmosferadi rappresentazione plastica,stato d’animo di uno stato dicose, dove tutto diventa natu-rale predominio del fatto in sé.Ecco allora che la realtà oni-rica si fonde nell’emozionecome unica nuda verità di vita.I fiori, le ombre di stilizzati uo-mini cristallizzati nella terra onel cielo. Con queste sugge-
stive ed illuminanti parole Ma-
risa Zattini ci fa entrare nel
cuore dell’arte di Onorio Bravi
(Portico di Romagna, 1955) e
ci introduce nel percorso della
mostra dei suoi lavori allestita
nelle sale di Palazzo Albertini
a Forlì in piazza Aurelio Saffi.
La mostra, intitolata “Momenti
contingenti” e curata dalla
stessa Zattini, si avvale di un
consistente catalogo pubblicato
dalla casa editrice “Il Vicolo”
di Cesena, cui si deve anche la
pubblicazione del raffinato pe-
riodico “Graphie”. Dopo Forlì,
nel corso dell’anno, la mostra
approderà anche a Portico e S.
Benedetto (Torre Portinari) e
Cesena (Galleria Il Vicolo).
Viene proposto un corposo nu-
mero di opere, selezionate dal
recente lavoro dell’artista,
composto da oltre cento lavori,
fra tecniche miste su tavola, xi-
lografie, incisioni e graffiti, a
dimostrazione di come la pit-
tura di Onori si inserisca piena-
mente in quel “solco”
struggente di una riconosciuta
tradizione del Novecento ro-
magnolo: pennellate materiche
dai toni caldi, vocazione alta-
mente poetica e onirica, pae-
saggi surreali che creano una
sorta di “spaesamento” nel sof-
fermarsi dello sguardo sulla
loro intrigante superficie in cui
si riflette una originale e fanta-
siosa “tavolozza”. Come leg-
giamo nel testo introduttivo della cu-
ratrice, “Onorio Bravi non racconta
ma è parte viva e partecipe dell’indi-
viduazione autentica della sua pittura.
Così tutto è vento, stasi, silenzio e co-
lore: paesaggio e visione, riverbero e
sogno. Il mare diventa «un gran pozzo
d’acqua» dalle sembianze umane e i
pini che si stagliano netti nel cielo
plumbeo «scricchiolando come alberi
di nave» entrano e si fissano nella no-
stra memoria”. Bravi ci racconta,
cioè, di una ineluttabile solitudine, di
un segreto cammino dove le stilizzate
sagome di uomini-ombra si intrec-
ciano nell’aria dei giochi onirici.
Enigmi, assorbimenti: è come se ci at-
tendesse una rivelazione. Un universo
in bilico tra vita sognata e vita vissuta,
intessuta di sogni che però altro non
sono riflessi inconsci di pulsioni reali
e pressanti, che pare ricreato nel mi-
sticismo di un tramonto carico di va-
lenze simboliche, avvolto nel fruscio
di silenziosi terreni fioriti, nei pleni-
luni dorati delle danze notturne, nei
profili misurati e incantevoli di nude
figure femminili che magicamente
trascolorano negli sfondi pastosi e
surreali. I quadri di Onori, carichi di
forza rivelatrice di un mondo incon-
scio, intimamente appartenente al-
l’universo dei linguaggi e dei segni
che corrodono il suo “sentire”, ma che
una volta materializzati e resi visibili
nella pittura diventano a loro volta
“luogo” di suggestivi percorsi per
l’osservatore, che sente in qualche
modo stimolato ed “evocato” il suo
stesso, misterioso ed insondato
mondo di sensazioni e di in-
terne “visioni”. Onorio Bravi
vive ed opera a San Zaccaria
in provincia di Ravenna. Si di-
ploma in pittura all’Accade-
mia di Belle Arti ravennate. I
suoi interessi fin dall’inizio
abbracciano numerosi campi:
pittura, scultura, scenografia,
mosaico ed incisione, que-
st’ultima praticata con molta
assiduità. Sue opere grafiche
sono conservate nel “Reperto-
rio degli Incisori Italiani nel
Gabinetto Stampe Antiche e
Moderne “Le Cappuccine” di
Bagnacavallo (RA) e presso la
Biblioteca Nacional di Ma-
drid, Ministero De Educacion
Y Cultura, sala Goya. Partico-
larmente significativo per la
sua formazione è stato il pe-
riodo trascorso, nella prima
metà degli anni ’80, in Algeria
per le tracce di sapore “etnico”
e le commistioni del Bacino
del Mediterraneo evidenti nei
suoi lavori. Ha esposto, su in-
vito, in numerose rassegne a
partire da metà degli anni ‘80
e sue opere sono presenti in
collezioni pubbliche e private
in Italia e all’estero. La sua è
una pittura semplice e com-
plessa, istintiva e colta nello
stesso momento, forte di una
carica di moderno “romantici-
smo”. E’ il critico Janus che
sottolinea giustamente questo
carattere che invade l’ambito
della sua ricerca sempre rigo-
rosa ed appassionata. Scrive il
critico torinese: “Il romantici-smo di Bravi è anche fatto disperanza e inquietudine; è unromanticismo molto emotivo,scosso dall’angoscia tipicadella nostra epoca. Sembrache ogni quadro indichi la finedi un percorso, ma è sempre ilpunto di partenza verso unanuova avventura”.
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per raggiungere un dimagri-mento veloce. Ciò comportagravi danni alla salute, bastipensare che i carboidrati forni-scono l’energia immediataall’organismo per svolgerequalsiasi attività. Se ciò nonavviene l’organismo in tutta ri-sposta mobilizza i grassi di ri-serva attraverso una forzaturametabolica per produrre ener-gia con conseguenza di gravidanni. A tavola è concesso unbicchiere di vino a pranzo euno a cena. Si consiglia di berealmeno un litro e mezzo diacqua al giorno. Chiaramenteè necessario porre molta atten-zione alla quantità e alla qua-lità degli alimenti, abbinandoil tutto ad un’attività fisica re-golare, fondamentale per ilmantenimento del peso corpo-reo.Ritrovare se stessi è possibile.Ma sempre con il giusto equili-brio. In fondo si tratta di unaquestione di “buon costume”.Soprattutto alimentare.
Una questione di costume
L’estate è alle porte. In molti prontia sfoggiare il proprio corpo
Sebbene il tempo sia incle-mente, la tanto sospirataestate è ormai alle porte.
Ad attenderla noi comuni mor-tali che, tra ascetiche rinunce efatiche ercoline, cerchiamo diporre rimedio ai peccati di goladell’inverno ormai trascorso. Èora, quindi, di avvicinarci allospecchio per vedere cosa si puòfare. La ricompensa? Sfoggiarecorpi snelli e scolpiti sullespiagge tanto agognate. Spesso, però, questa spasmo-dica cura del corpo può romperei normali equilibri psico-fisicidi chi avverte imbarazzo nel-l’esibire la propria immagine inpubblico. È noto, infatti, chenella popolazione, soprattuttofemminile, vi sia una crescitavertigionosa dei “disturbi delcomportamento alimentare”,anche conosciuti come disturbialimentari psicogeni. Se neparla tanto ma, a fronte di unapervicace informazione, ancoranon si riesce a debellare questoche può essere considerato “ilmale del secolo”. Abbiamo pro-vato a fare chiarezza ponendoalcune semplici domande allaDott.ssa Raffaella Sodo, Dieti-sta, per conoscere da vicinoquesto mostro che divora l’esi-stenza. Tra i vari disturbi delcomportamento alimentare,anoressia e bulimia sono ormaiin pole position. Come possiamo definirli?
Con questo termine, racchiu-diamo non solo i due disagi piùconosciuti, cioè la bulimia el’anoressia, ma anche altri di-sturbi definiti atipici.L’anoressia nervosa è uno statomorboso-patologico che si av-verte quando si vuole raggiun-gere un peso molto basso, ingenere almeno inferiore del15% rispetto al peso ideale. Losi fa praticando digiuno o dietemolto ferree o addirittura, tra-mite il ricorso a lassativi e diu-retici. Con la bulimia, invece, difficil-mente si raggiungono pesitroppo bassi, poichè si alter-nano abbuffate incontrollate al-l’induzione del vomito, per ilforte senso di colpa.
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Infine i disturbi detti atipici, che sonouna sorta di mix tra i due disturbi ap-pena presentati, sono i più difficili dadiagnosticare, a causa dell’ampiagamma di sintomi. Inutile affermare che le conseguenze
prodotte sul nostro corpo sono deva-
stanti.
�ella maggior parte dei casi causa ca-renze e/o eccessi nutrizionali con il ri-schio di patologie particolarmentegravi.Come si spiega questa convulsa ri-
cerca della “perfezione” corporea?
La nostra società non ammette che unapersona sia obesa, specie se appar-tiene al genere femminile. Purtroppole donne, in particolare se giovani,spesso ossequiano questa richiesta au-tolimitandosi, a volte fino al costodella vita. Spesso si tratta solo dipochi chili ma nei posti sbagliati, chene amplificano la presenza debordantee ne rimarcano l’inestetismo.Se la quantità di grasso corporeo èproprio in evidente eccesso, si può ar-rivare all’insorgenza di malattie, tal-volta gravi come l’aterosclerosi, ildiabete, l’ipertensione arteriosa, lagotta e alcuni tipi di tumore.Quali i consigli per ritrovare la pro-
pria forma e abbandonare le forme?
Occorre utilizzare un metodo equili-brato, possibilmente con una dietapersonalizzata e completa di tutti i nu-trienti, inseriti nella giusta combina-zione, per ricondurre nella norma glieccessi o i deficit di singoli o piùgruppi di alimenti nutritivi.Il principio che bisogna affermare èche occorre ottenere un dimagrimentocome immagine di salute e di effi-cienza fisica, tenendo bene in conto glieffetti patologici che possono derivareda un comportamento superficiale edisinvolto, specie se si ricorre a peri-colosi metodi dimagranti che mirano araggiungere una determinata ma-grezza, trascurando la salute comples-siva.La piramide alimentare è il metodoper distinguere gli alimenti in base alloro utilizzo.Alla base sono collocati gli alimentida assumere con maggiore frequenza;salendo si trovano gli alimenti a mag-giore densità energetica, e pertanto daconsumare in minore quantità, al finedi ridurre il sovrappeso e prevenirel’obesità e le patologie metaboliche. Sempre più spesso si tende all’elimina-zione della pasta e del pane dalle diete
Luca Arlotto
d’areamediterranea
Adistanza di una settimana
dal raid che ha portato al-
l’uccisione del “nemico nu-
mero uno” degli USA e del mondo
Occidentale, continuano i dibattiti,
in Usa e nel resto del mondo.... Sono
emersi particolari sul raid, sull’or-
ganizzazione, sulle modalità con
cui è stato ucciso Bin Laden, ma
nessuna foto del cadavere del terro-
rista è stata pubblicata.
La decisione di Obama di attaccare
il bunker nel quale da tempo si na-
scondeva Bin Laden– secondo il
New York Times - è arrivata du-
rante la visita del presidente ameri-
cano alle zone colpite dal maltempo
a fine aprile. Inizialmente si era
pensato di affidare il blitz a soli due
elicotteri con 24 commandos men-
tre altri due velivoli sarebbero rima-
sti in attesa in territorio afghano
pronti a intervenire in caso di emer-
genza. Ma sarebbe stato troppo ri-
schioso. Gli americani non si
fidavano – e non si fidano – dei pa-
kistani, che hanno inconsapevol-
mente (?) dato ospitalità al leader di
Al Quaeda. La possibilità di una
battaglia era concreta. Ed era stata
bocciata l’idea di coinvolgere Isla-
mabad nel raid. Inoltre, gli elicotteri
d’appoggio avrebbero impiegato
quasi 90 minuti per portare aiuto al
team impegnato nello scontro. Il ge-
nerale McRaven, il responsabile
della missione, ha quindi mobilitato
CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: antosa15@virgilio.it
Il dopo Bin Laden...
Anno IV numero 17 - 13 MAGGIO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
4 elicotteri, più altri mezzi. E ciò ha sal-
vato probabilmente la missione. Perché
uno dei Blackhawk – un modello sofi-
sticato - ha avuto un’avaria e quello di
appoggio ha potuto dare supporto ai
commandos che altrimenti sarebbero ri-
masti a terra. Nel caso che i pachistani,
messi in allarme dalle sparatorie ad Ab-
bottabad, si fossero mossi – aggiunge il
quotidiano – era previsto che il capo di
Stato maggiore Mullen avrebbe chia-
mato d’urgenza la sua controparte per
informarla.
Durante la fase più calda dell’operazione,
aerei da ricognizione e velivoli radar
hanno monitorato le reazioni delle truppe
pachistane. Facevano le vedette per dare
tempo ai Seals di rastrellare i computer e
la documentazione trovata nel rifugio del
capo di Al Qaeda. Il New York Times ha
confermato poi che la Casa Bianca aveva
considerato due ipotesi per Bin Laden. Se
lo catturavano vivo doveva essere inter-
rogato sulla portaerei Carl Vinson, in na-
vigazione nel Mar Arabico, dove
erano in attesa funzionari e le-
gali. Se invece fosse stato ucciso
si doveva procedere a un funerale
musulmano. Cosa che è avvenuta
sempre sulla Vinson. La fonte ci-
tata dal quotidiano, però, con-
ferma che tutti pensavano che
sarebbe finita con la morte di Bin
Laden, perché avrebbe opposto
resistenza o si sarebbe suicidato
con una cintura esplosiva.
Il raid che ha portato all'ucci-
sione di Osama bin Laden è stata,
per il presidente degli Stati Uniti
una delle decisioni più difficili da
prendere. Sicuramente però, la
morte del leader dei terroristi non
mette fine allo scontro tra estre-
misti e mondo occidentale. Una
delle prime dichiarazioni degli
Usa, subito dopo il raid e dopo la
sua morte del capo di Al Quaeda
è stata “L’obiettivo degli Usa e
dell’intero mondo occidentale,
deve essere quello di infliggere il
colpo di grazia ad Al Qaeda ed al
terrorismo in generale”. Questo
perché seppur priva del suo capo
Al Quaeda resta un’organizza-
zione in grado di organizzare ul-
teriori attacchi terroristici,
soprattutto ora per vendicare il
proprio leader.
Loredana Romanelli
http://www.worlditaliantalents.com
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