volodeisensi magazine volume 23
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SOMMARIO
Se la luna d’Abruzzo scricchiola dentro al cielo del mondo………….1
Intervista a Celeste Fortunato ........................................................ 9
Premio Naz. Città di Chiavari –Miglior giornale per ragazzi ......... 13
David Hockney – Tra Arte e Tecnologia ....................................... 15
Intervista a Annamaria Dei Provinci ............................................. 17
Presentazione libro ‘La Sfera’ di Emanuela Arlotta (Norimberga)20
Racconto: ‘Una serata con Povia’ ................................................. 22
20 Eventi dal 20 – Per Cartoceto .................................................. 24
Lettera di Natale .......................................................................... 26
Rubrica di Filosofia n°5– Talete e la sua teoria ............................ 28
Intervista Marta Lock ................................................................... 31
Il mio Natale . ............................................................................... 35
Intervista a Rosa D’Agostino . ...................................................... 38
Recensione – ‘La scuola delle catacombe’ . ................................. 42
Recensione – ‘Il sogno dei sogni’ . ............................................... 44
Incipit Mania – Rita Ruccione . ..................................................... 46
‘Dolcemente al soffio’ di De Andrè – di Gioia Lomasti . ............... 47
La Redazione… ............................................................................. 49
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Magazine Volodeisensi
Pagina 1
A cura di Emanuela Arlotta
Federica Ferretti, musicista, pittrice,
poetessa, scrittrice, sceneggiatrice,
giornalista, blogger ma soprattutto è
fortemente Donna.
Impegnata in mille progetti dai quali non
traspare soltanto professionalità e lavoro,
ma dai quali si evince in maniera chiara,
precisa, ben identificabile, la sua anima, la
sua sensibilità, la sua passione.
Federica segue da tempo una campagna in
favore delle donne il cui slogan non dà
adito a fraintendimenti „Riprendiamoci la
Voce‟, un incitamento a tutte coloro che
stanno annegando nel silenzio affinché
ricomincino ad „essere‟, a far sentire la loro
presenza nel mondo.
Federica è anche la promotrice del
„romanzo on line‟ e sta presentando il suo
ultimo libro „La Luna scricchiola‟ (Rupe
Mutevole Edizioni), oltre ad essere
direttrice responsabile delle collane
editoriali „Echi da Internet‟ e „Radici‟ per
Rupe Mutevole Edizioni.
Ciao Federica, è da un po‟ che ci
conosciamo, seppur virtualmente.
Felice di ospitare su Volodeisensi
Magazine una persona per cui nutro
grande stima! La prima domanda che
voglio porti è questa: sei una persona
eclettica che abbraccia diversi settori
artistici. Qual è il filo conduttore che
lega tutto ciò in cui ti impegni?
Ciao Emanuela, grazie a te per la stupenda
intervista!
Posso risponderti con un certo orgoglio
che una cultura eclettica come la mia, risale
prima di tutto all‟oculata scelta dei miei
genitori di assecondare le mie inclinazioni
artistiche: dalla pittura alla scrittura,
passando per la musica.
Scelta mista ad una buona dose di
preveggenza visti i tempi che corrono,
dove bisogna essere sempre più “formati”.
Magazine Volodeisensi
Pagina 2
Oggi, posso dire di essere fiera di chi,
pensando al mio futuro, ha rinunciato ad
altro, pur di averne cura.
Oltre che di me, perché ho saputo
stringere i denti rispetto alle tante
tentazioni di distrazione giovanile.
Il filo rosso tra i vari ambiti, credo però sia
stato costituito solo dalla mia capacità di
essere “visionaria”.
Nel senso che sono stata sempre in grado
di dipingere i luoghi della mia creatività,
vedendoli già realizzati.
Ho creduto in me anche quando sembrava
mi venissero a mancare dei fondamentali
supporti: amici che ti voltano le spalle, ti
tradiscono inspiegabilmente, insieme ad
insegnanti che, loro malgrado, non sono
più in grado di trasmetterti il proprio
sapere.
Nonostante il cielo grigio sopra i miei
umori, non ho mai smesso di immaginare
un domani diverso, che arrivasse
scampanellando allegramente alla mia
porta.
Ed è successo, dopo ogni volta, dopo ogni
caduta.
Persino la più rovinosa.
Il tuo impegno verso le donne ha
riscosso un notevole riscontro. Qual è
l‟obiettivo finale di questa tua
campagna?
Era il 2011. Conosci bene la storia di Echi
da Internet! Sono partita da una
segnalazione su DM (Donna Moderna), il
prestigioso settimanale-cult della
Mondadori: l‟idea di stringerci tutte
attorno al nostro cuore di scrittrici è
piaciuta tanto, e sono arrivate donne
dall‟animo svariatamente colorato.
Da ricettari di cucina fino a romanzi dal
forte risvolto sociale e psicologico.
Quindi, su fanpage.it, ho rilanciato
ulteriormente. Sono diventata una blogger
molto apprezzata, mi hanno sostenuto
perciò nomi di enorme spessore.
Il primo fra tutti? La famosa giornalista
Marta Ajò, che mi ha voluta su Il Portale
delle Donne prima in qualità di
responsabile di collane e poi come
inventrice del romanzo on-line. L‟obiettivo
rimane riuscire a riprenderci davvero la
voce tutte insieme, contro ogni
prevaricazione maschile.
Va sottolineato che a certi livelli,
importanti pietre sono già state poste: le
varie istituzioni ci stanno aiutando a
riconquistare la dignità che così spesso
viene messa in discussione, se non
addirittura in ridicolo.
Il caso più emblematico a questo riguardo,
è costituito da quello recente dello spot
Clio, censurato a luglio perché ritenuto
sessista da parte dell'Advertising Standards
Authority . Un grande passo avanti che
però non basta, così come probabilmente
non basterà una legge a fermare gli uomini
che uccidono le loro “femmine”, giusto per
restare in tema.
Una donna non è mai stata un oggetto né
tantomeno un trofeo.
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Una donna è un essere pensante, che ha
dei sentimenti, che non vanno sottovalutati
né in amore né in amicizia.
Ma per costruire la cultura del “rispetto”
bisogna ancora faticare molto.
Di certo, la famiglia gioca un ruolo
fondamentale. Poi vengono gli amici e se mi
è concesso, i social, dove vigilare affinché si
rispettino le più elementari forme di parità
uomo-donna, non significa imporsi.
Ma può voler significare “salvarci”.
Sempre più spesso, la rete è matrigna,
come dimostrano purtroppo gli
innumerevoli abusi sulle donne. A partire
dagli attacchi verbali, testimonianza di una
profonda insicurezza, che dovrebbe subito
allarmarci.
Come dimenticare il caso della piccola
Carolina, la 14enne piemontese che,
vedendosi violare la propria web-
reputation( il suo stupro da parte di
coetanei era finito in pasto a Fb), si è
suicidata per la vergogna?
In Abruzzo, mi stanno coinvolgendo nella
costituzione di un Commissione per le Pari
Opportunità. Speriamo che si riescano a
superare i vari scogli burocratici, e
possiamo agire concretamente a partire da
questo territorio.
Perché anche qui c‟è tanto bisogno di
stringerci l‟una al cuore dell‟altra.
Hai pubblicato diversi libri che sono
stati presentati in diverse fiere anche
internazionali. Cosa trasmettono i
tuoi scritti? E perché arrivano in
maniera così profonda e diretta al
pubblico di lettori e critici?
Ho iniziato come poetessa: ho cantato del
mio amore perduto e della mia rinascita di
cigno rosso, dopo aver riportato una così
grave amputazione nell‟anima. Una sfida
che sembrava persa ai tempi di fb, dove
tutti si improvvisano artisti, poeti, musicisti,
e ciò che è peggio, giornalisti, senza averne
la minima competenza.
Al contrario, è arrivato un fan che mi ha
ringraziato perché gli avevo “imprestato” le
parole con cui riconquistare il suo amore.
Penso che sia questo il mio unico segreto:
l‟umiltà con cui riesco a narrare delle
emozioni quotidiane, senza paura di
sembrare scontata, perché mi avvalgo di
parole comuni, a portata di mano, che
arrivano dritte dritte al cuore della gente.
Viviamo un momento storico divenuto
paradossale: quello della perfezione a tutti i
costi, ma non ci avvediamo che pure il
bell‟Achille, possedeva il suo punto debole:
un tallone.
Questo per dire che la gente non sa più
comunicare la propria fragilità all‟altro/a,
preferendo indossare maschere.
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I miei personaggi sono degli anti-eroi che
non si vergognano di esserlo.
Perdono l‟amore, pur avendo
faticosamente lottato per ottenerlo. Non
smettono, però, di amare, riciclandosi
“sotto altre spoglie”. Sanno cioè
rincominciare a volare da quel poco che
rimane in loro possesso. In un universo di
manichini, i miei racconti risultano veri. E la
gente vi si aggrappa come un‟inattesa
chiave di volta nella propria esistenza.
„La Luna scricchiola‟, un titolo molto
evocativo e perfettamente in linea
con il tuo modo di essere. Cosa
racconti in questo tuo lavoro e cosa
vuoi trasmettere?
È una storia nata tra le anguste pareti
virtuali rappresentate dalla chat: così, la
luna inizia a scricchiolare per cercare di
vivificare la rete dentro cui sono ingabbiati
Sergio e Alberta. Hanno una loro vita,
infelice, che cercano di colmare attraverso
questo scambio epistolare”, notturno il più
delle volte. Riprendo il topos della lettera
che mi era stato caro ne Il canto del cigno
rosso, presentato a Torino nel 2011, e
molto ben accolto sia in Abruzzo che nel
resto d‟Italia.
Stavolta, l‟uno parla all‟altra, che deve
fornire una risposta mai scontata, a questo
punto. Nulla di nuovo, direte. No,
sbagliato. Si sta consumando una vera
rivoluzione linguistica, parte integrante di
un‟introspezione profonda di luoghi e
attori che, il più delle volte, ho davvero
conosciuto, ho infinitamente amato, ho
perso, ho abbandonato. Ma “è la vita ciò
per cui vivere”.
Un libro che nasce sotto i migliori auspici:
la presentazione a Più libri più liberi 2012,
con la giornalista Rai Silvia Di Tocco di
Uno mattina, in seguito recensito dalla
Giornalista di Gr1 Rita Rocca e di Lucia
Accoto di Libriamoci, dopo aver avviato
una discussione costruttiva su
ilcorreiedellasera.it.
Un libro che ha potuto usufruire della
presenza alla fiera di Francoforte.
Ho un pubblico molto variegato,
eterogeneo, europeo ed americano, e sulla
scia della collaborazione avviata con un
altro autore di Rupe, abbiamo deciso di
promuoverlo nell‟ambito internazionale.
Lui è Mark Drusco, già esperto di musica
applicata al linguaggio cinematografico,
perciò non gli è stato difficile dare voce alla
contrita anima di Alberta puntellato dalle
mie indicazioni.
Magazine Volodeisensi
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L‟uso del clavicembalo ci è sembrato il più
congeniale, adeguato a raccontare il
perbenismo della mia protagonista, la
rigidità della sua educazione, così come le
sue ambizioni di principessa del castello di
cristallo che stava costruendo con l‟amante
Sergio.
Al tempo stesso, costituiva un richiamo
fortissimo all‟attaccamento alla terra, alle
Radici, ai valori incubati nella sua anima
dalla famiglia, ispirandoci al nome della
collana editoriale in cui è collocato il testo.
Un modo per riassumere le mie
caratteristiche: innamorata della rete, di cui
ogni giorno vado a scovare gli” echi” negli
spazi più reconditi, ma resto infinitamente
legata alle mie origini.
Quanto ti appartiene ciò che scrivi e
racconti?
Come dicevo, scrivo quasi sempre di me,
dei miei errori, delle mie sconfitte, così
come della volontà di superare l‟ennesimo
fallimento sentimentale.
Scrivo della mia capacità di non arrendermi
all‟evidenza di una vita che sembrerebbe
punirmi. Perché sono convinta che dopo
ogni volta, c‟è sempre un‟altra prima volta.
Ascolto il mio istinto.
Arrivo e fuggo in base a ciò che esso mi
detta.
E non mi sbaglio quasi mai. Qualora ciò
dovesse accadere, lo metabolizzo in un
nuovo romanzo… magari on-line.
Stai collaborando con diverse testate
giornalistiche sia attraverso articoli
che con alcune rubriche. Ce ne vuoi
parlare?
Sono blogger presso fanpage.it, con un
buon riscontro di critica e pubblico, come
ti accennavo e su blogger a vario titolo,
tanto che ben due dei mie format sono
collegati a paperblog.
Tra diario personale e talenti, la gente ama
leggermi, o forse prende solo in prestito le
mie visioni. In fondo i poeti appartengono
al mondo ed è giusto che sia così.
Per il resto, sono giornalista pubblicista
presso l‟abruzzese il corrieredabruzzo.it
dove per volontà dl mio direttore F.Cucca,
mi occupo quotidianamente del Nazionale,
oltre che della Rubriche Moda e Le
Eccellenze.
Una grande scommessa, che stiamo
vincendo su tutti e due i fronti: pensate che
si è confessata la famosa cosmo girl
modaiola Ylenia Puglia ora in onda su La 5
con tacco 12, per non parlare dei
prestigiosi stilisti che, al tempo stesso,
Magazine Volodeisensi
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hanno rappresentato al meglio il loro
essere Made in Abruzzo!
Per le Eccellenze soprattutto, ambivo a
raccontare “la realtà circostante con
occhi ad ogni volta nuovi, aperti ad ogni
volta ad indagare su un punto di
osservazione diverso; una prospettiva
che avrà la volontà di spostare
l’angolazione, la nostra così come la
vostra, per cogliere un altro spunto di
vita, e di pensiero. Cogliere un’idea,
costruire un’immagine che può essere
diversa rispetto a quanto già detto,
sentito, esaminato”.
In soli tre mesi, grandi nomi hanno già
accolto il mio appello: dalla scrittrice
Alessandra Appiano, fino alla ex cantante
dei Matia Bazar Roberta Faccani, ma ho
ospitato anche “politici” del calibro della
Senatrice abruzzese Pezzopane, o la
sindaco di Alba Adriatica, spiaggia
d‟argento, Tonia Piccioni.
Per ribadire che la forza delle donne vince
sempre.
Sul fronte maschile, è stato il paroliere De
Sanctis che mi ha particolarmente
commossa per il suo prezioso omaggio
all‟Abruzzo. Mentre il giorno 14 dicembre,
ho avuto l‟immenso onore di raccontare
una donna eclettica come il vice-direttore
di confidenze e Donna moderna, Susanna
Barbaglia, che si è confessata sia come
scrittura eccellente che come esperta di
moda, riuscendo a compendiare in un
unico personaggio le “ambizioni” delle mie
Rubriche.
E stanno arrivando un simpaticissimo
giornalista e ben due musicisti italiani di
fama internazionale…
Intanto i miei romanzi on-line sono
approdati di nuovo alla pagina Rai Semi di
Zucco e su siamo donne.it, occupando il
prezioso spazio del sabato (erano appunto
diventati i racconti del sabato).
Quindi a credere nelle potenzialità del mio
linguaggio, è arrivata la dolce e saggia
giornalista Ester Palma, diventando
l‟artefice della mia esperienza su
ilcorrieredellasera.it, ovvero il blog “Voci
romane”.
È circa un anno che i lettori mi leggono
nella forma del cosiddetto romanzo on-
line, una mia creatura, nasce come micro-
capitoli postati di volta in volta sulla mia
pagina di poetessa che approdano su
format sempre più prestigiosi, come ti
dicevo. Qui, ora, postiamo romanzi in due
puntate inedite, esclusive per il pubblico del
Corsera che ha dimostrato di essere così
fedele a questa piccola scrittrice abruzzese.
Martà Ajò, come accennavo sopra, ne ha
già parlato come di “una testimonianza di
un procedere diverso della scrittura e della
sua rappresentazione”.
Cosa ti appaga di più tra scrittura,
musica, pittura, giornalismo?
Riusciresti a scegliere se dovessi
farlo?
Quando ero bambina, ambivo a cantare.
Crescendo, ho sì potuto realizzare il sogno
di studiare musica, divenendo pianista, e
perfezionandomi in canto corale in Austria
Magazine Volodeisensi
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nel 2004, ma ho anche potuto applicarla
alla mia dimensione umana. Ecco perché
sono diventata poetessa.
Non puoi chiedermi di scegliere.
La mia anima è pluri-sfaccettata.
Possono esserci zone che lascio in ombra,
ma solo per qualche ora…
Vorrei concludere l‟intervista
chiedendoti di parlarci dei tuoi
progetti futuri, o almeno di
incuriosirci con le sorprese che hai in
serbo! E voglio anche chiederti di
lasciare ai lettori qualche verso da
assaporare in questa calda atmosfera
pre-natalizia!
In vista del nuovo anno, scaldo le dita, in
tutti i sensi!
Infatti, ci sono grandi impegni “scolastici”da
assolvere, di cui forse vi ho già raccontato
sul portale volodeisensi: il tesseramento
giornalistico, la mia terza laurea in
Discipline musicali, nel settore Musica da
camera, l‟appoggio al movimento milanese
Metateismo , per citare quelli già noti.
Nel frattempo si sta concretizzando la
collaborazione con il famoso regista Rocco
Cosentino, che mi ha già invitata in qualità
di sceneggiatrice ad un evento di
straordinaria bellezza. Il quale si sta
delineando come un progetto che ha già
ottenuto il patrocinio di del Comune di
Fontaniva, Regione Veneto, Provincia di
Padova: il Fontaniva geo Film Festival – Il
Cinema degli Elementi. Vi posso solo
anticipare che “insieme alla divulgazione
culturale con la proiezione cinematografica,
ci si collega direttamente all‟iniziativa
denominata EXPO FFF - Il Cinema sotto il
Tendone, che intende riunire il maggior
numero di eccellenze imprenditoriali
venete, nazionali ed internazionali non solo
direttamente collegate all‟Azienda
Cinema”.
Un nuovo romanzo nel cassetto, mentre
organizzo un concorso a caccia di nuovi
echi tra cui è appena giunta la collega
violinista che ha dato vita ad un metodo dal
suggestivo titolo L‟armonica a bocca facile,
corredato da Cd, apprestandosi a
trasformarsi un‟eco musicale.
E, a mia volta, mi appresto a rafforzare
l‟amicizia proprio con lei, Luciana Bastarelli,
con cui stiamo inventandoci un duo
pianoforte e violino, che ambisce a farsi
conoscere in tutta l‟Italia nei prossimi mesi.
Mi chiedi infine dei versi: eccone di
completamente inediti.
Magazine Volodeisensi
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Canto d’autunno.
La terra appena rivangata nei tuoi occhi
è scivolata
dentro alle mie mani, amore.
Tu hai riempito i solchi del mio tormento.
L‟anima mia trabocca della tua essenza.
E mentre custodisce
il ricordo del sole benedetto
che, autunnale,
ha trafitto d‟affetto i nostri sguardi,
colmato del suo ultimo oro, le nostre
bocche,
si accovaccia tiepida ai piedi delle nostre
radici,
sulla sabbia del tuo petto.
Spero che abbiate gradito i miei regali pre-
natalizi.
Arrivederci,
F.F.
Emanuela Arlotta
“„Piccole fiabe per grandi sognatori‟ è la
somma di sei brevi fiabe, raccolte in un
unico, imperdibile, volume. L‟autrice,
Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla
tenera limpidezza è in grado di
catturare il cuore di grandi e piccini sin
dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori
più grandi l‟emozione di sentirsi ancora
una volta bambini e ai più piccoli,
avventure, magia, emozioni, sogni ma,
soprattutto, importanti insegnamenti di
vita.”
ACQUISTALO CLICCA QUI
Oppure invia una e-mail a
infoline@volodeisensi.it
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Pagina 9
UNA VITA IN RITARDO. Alla scoperta di
una duplice esistenza
UN VIAGGIO INTERIORE
CHE PERCORRE IL TEMPO DELLA
COSCIENZA
VERSO NUOVE OPPORTUNITA‟
DELL‟ESISTENZA
Alcune persone riferiscono di vivere eventi
misteriosi, come la percezione di esperienze
già vissute o la sensazione di ri-conoscere
luoghi e persone in realtà ignote che assumono
i contorni di una certa familiarità, evocando
flebili ricordi lontani
IL PROGETTO LETTERARIO
“UNA VITA IN RITARDO. Alla scoperta
di una duplice esistenza” è il romanzo di
recente pubblicazione della tarantina
Celeste Fortunato.
Il libro è stato pubblicato grazie al sostegno
di numerosi lettori che con il
crowdfunding di Produzioni dal Basso
hanno contribuito alla realizzazione del
Progetto Letterario. L‟autrice, infatti, si
avvale del self publishing quale nuova
formula di pubblicazione, opportunamente
preceduta da un lavoro di editing con il
critico Giovanni AMODIO che mira a
garantire la qualità letteraria dell‟opera.
Insieme all‟Editore il romanzo rappresenta
il frutto della nuova frontiera dell‟editoria.
1. Parlaci un po' di te e del tuo
libro
Conseguita la Laurea in Scienze
dell‟Educazione, ho nel tempo arricchito la
mia professione di Educatrice con una
formazione squisitamente artistica. Da
sempre appassionata d‟arte organizzo
diversi Laboratori rivolti a bambini e
persone che versano in condizione di
disagio sociale e psico-fisico.
La scrittura si annovera tra i miei tanti
interessi. La prima stesura del mio libro
risale a diversi anni fa e la sua pubblicazione
è merito di mio marito il quale, dopo
Magazine Volodeisensi
Pagina 10
averlo scoperto conservato nel cassetto,
mi ha incoraggiata.
Nel 2010 mi iscrivo ad un corso di
scrittura creativa dove conosco il mio
Editor Giovanni AMODIO con il quale
conduco successivamente l‟opera di editing
che mira a garantire la qualità letteraria
della mia opera.
Al fine di approfondire le mie conoscenze
nel campo letterario, nel 2012 mi iscrivo e
conseguo il Master in "Editoria Libraria e
Redattore Editoriale" presso l'Università
della Calabria dove conosco il mio Editore
Self Editrice.
La trama del mio romanzo verte intorno al
fenomeno della reincarnazione.
Scevra dalla volontà di predicare una
particolare tendenza religiosa piuttosto che
un‟altra, il fenomeno funge da pretesto per
esprimere quello che considero la forza ed
il coraggio del perdono ─ per se stessi
prima ancora che nei confronti dell‟Altro ─
assumendo il concetto di ritardo valore
positivo allor quando diviene metafora di
altra possibilità, di riscatto, di liberazione.
Le due protagoniste, Chiara ed Elisabeth,
convergono da epoche diverse in un unico
habitat corporeo. Due personalità distinte
e contrapposte, eppure talmente simili e
vicine, ognuna determinata a rivendicare il
proprio diritto alla vita.
È un viaggio interiore quello che i
personaggi compiono lungo un percorso di
ricerca della propria identità superando i
limiti di tempo e di spazio risolti nel ritardo
quale attesa simbolica di gesti, azioni,
scelte, amori e approdi, occasione di
riscatto dalle proprie colpe, motivo
peculiare nel fenomeno della
reincarnazione.
Sul mio Sito è possibile prendere visione
dell‟Anteprima con la pubblicazione delle
prime pagine del libro, il Video di
presentazione da me realizzato e la Galleria
con le istantanee che rappresentano alcuni
aspetti dei personaggi e dei contesti del
romanzo che ne favoriscono
l‟immaginazione.
Con il romanzo ambientato nella Taranto
degli anni '40, desidero rendere omaggio
alla mia città natìa, nella quale nasco e
tutt‟ora risiedo.
2. Cosa ti ha spinto ad iniziare a
scrivere
La mia predisposizione alla creatività, non
necessariamente dettata da esigenze di
evasione dalla realtà quanto da una genuina
propensione all‟espressione artistica, ha
sicuramente suggerito l‟elaborazione della
trama, alimentata da una certa curiosità ed
interesse nutriti per le filosofie orientali.
Ma la ragione che, più di ogni altra, ha
determinato la stesura del libro risiede
nell‟esigenza di esprimere l‟importanza di
valori quali la ricerca del bello, del contatto
con la Natura, dell‟onestà e del rispetto
per gli altri quali paradigmi di ogni scelta
etica per una convivenza pacifica e giusta.
3. Cosa ne pensi dei lettori ed
editori italiani
Magazine Volodeisensi
Pagina 11
L‟editoria digitale dimostra uno sviluppo e
una crescita esponenziale che raccoglie
maggiori consensi rispetto all‟editoria
tradizionale.
Dopo attente valutazioni ho scelto la
strada dell‟autopubblicazione che offre
vantaggi in termini di semplicità e tempi
rapidi di pubblicazione, garantisce all‟autore
il pieno possesso dei propri diritti e,
soprattutto, gli consente di interagire con i
lettori i quali, parte attiva nel processo
editoriale, decretano il successo o meno di
una pubblicazione (in seguito alla lettura del
mio libro è, infatti, possibile esprimere
pubblicamente e democraticamente il
proprio giudizio sul Forum dell‟Editore).
Tuttavia, lo svantaggio risiede nella
possibilità indiscriminata di pubblicare a
scapito della qualità del prodotto
editoriale, non valutato, controllato e
selezionato opportunamente.
Il mio romanzo non equivale alla mera
stesura di un insieme di parole dettate dalla
fantasia del momento, bensì rappresenta
l‟occasione di arricchimento personale la
cui intenzionalità non tende
all‟ostentazione ma all‟espressione
dell‟impegno condotto con serietà,
sacrificio, umiltà e passione, nell‟auspicio
che giunga al lettore compartecipe.
A prova di ciò, ho condotto un duro
lavoro di editing con il Cav. Giovanni
Amodio, la cui esperienza letteraria e
culturale si è rivelata non solo
indispensabile per il perfezionamento della
mia opera quanto, anche e soprattutto,
occasione di crescita e maturazione della
mia persona.
Inoltre, il sostegno dei numerosi lettori che
con il crowdfunding di Produzioni dal Basso
hanno contribuito alla realizzazione del
Progetto Letterario dimostra una certa
volontà di lettura e, se vogliamo, una
maggiore sensibilità e fiducia nel cosiddetto
scrittore esordiente.
4. Che aspettative hai sul tuo
libro
I primi giudizi e le recensioni favorevoli mi
infondono la fiducia per proseguire nel mio
cammino di scrittrice.
Magazine Volodeisensi
Pagina 12
Come cita Marcel Proust: «L'opera dello
scrittore non è altro che una specie di
strumento ottico che egli offre al lettore per
permettergli di scorgere ciò che forse, senza il
libro, non avrebbe visto in se stesso».
Forse in ciò risiede l‟interesse che le pagine
del mio libro suscitano: frutto
dell‟osservazione su quanto ci accade
intorno, la cui espressione letteraria
rappresenta la lente per mezzo della quale
esprimere le mie riflessioni.
5. Progetti per il futuro
Risulterebbe superfluo affermare quanto,
tra i miei progetti, sia previsto il desiderio
di proseguire nella scrittura (già un‟altra
storia bussa alle mie fantasie!) ma
l‟esperienza mi ha insegnato a non guardare
troppo oltre per gioire dei risultati giorno
dopo giorno.
Vivo il presente, sempre fiduciosa che il
meglio attenda dispiegarsi verso nuovi
orizzonti!
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quali:
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Magazine Volodeisensi
Pagina 13
A cura di Isabella Verduci
Venerdì 29 novembre ho partecipato alla
nona edizione del Premio Nazionale al
miglior giornalino per ragazzi' (fascia d'età:
12/17 anni) nella mia città.
Quando sono arrivata nella grande sala
dell'Auditorium ho notato subito che il
pubblico presente era formato da due
generazioni lontane tra di loro, per fare un
esempio, quella della penna e quella del pc /
smartphone.
Invece, quando il professor Angelo Nobile
(presidente dell'associazione Ligure
Letteratura Giovanile) ha preso la parola, i
ragazzi della scuola media e superiore
hanno ascoltato il discorso con attenzione,
partecipazione.
Io, da redattrice esordiente, ho imparato
molto da coloro che hanno creato con
impegno e fantasia i giornalini per i ragazzi
e li ho potuti vedere grazie alla proiezioni
di immagini dei periodici premiati con
targhe ed applausi.
Prima c'è stato il saluto delle Autorità e poi
il conferimento dei premi ai vincitori
provenienti da tutta Italia, in particolare il
premio 'Maria Luisa Saettone' dato
all'autore del miglior servizio di attualità.
Ho notato piacevolmente la passione con
cui docenti, bibliotecari, si dedicano alla
stesura di questi 'Bignami' per ragazzi e
cercano di entrare in punta di piedi nel
mondo degli adolescenti, provano a
soddisfare le loro curiosità ed a dare
risposte ai tanti perché tipici di quell'età.
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Pagina 14
Tutto ciò fatto con rispetto, un pò di
umorismo e molta professionalità.
In seguito, lo scrittore Mario Cassini ha
coinvolto i ragazzi con giochi a premi, quiz
(per niente facili!) e sono stati distribuiti le
copie dei periodici premiati.
Io, come tanti di voi, quando ero piccola
ho letto il giornalino, anni fa c'era anche il
'Corriere dei piccoli' (io ricordo il Signor
Bonaventura...) e sono contenta che la
tradizione di questi periodici per ragazzi
non sia terminata, anzi, si sia evoluta...
Ringrazio la presidentessa Alessandra
Olcese dell'associazione a scopo benefico
'Ti sposto le nuvole' (sentirete parlare
ancora di lei e di 'Ti sposto' ) che mi ha
invitato a questa importante premiazione...
Il signor Bonaventura è vivo!!!
Isabella Verduci
Magazine Volodeisensi
Pagina 15
A cura di Emanuela Arlotta
Chi afferma che l‟arte non può sposarsi con
la tecnologia forse non conosce un
personaggio di nome David Hockney,
considerato ad oggi il maggior artista
britannico vivente.
A 76 anni questo pittore non solo continua
a regalare al mondo opere ricche di colore e
di luce, nate dallo studio sul campo della
natura in tutti i suoi stati e i suoi momenti,
ma è anche uno sperimentatore, un pioniere
della tecnologia al servizio dell‟arte. Ha,
infatti, iniziato da tempo a sperimentare il
disegno digitale su IPad, utilizzando il suo
dito e la sua tecnica per realizzare quadri
poi stampati anche in dimensioni molto
elevate, esposti nell‟ottobre scorso al
Golden Gate Park di San Francisco accanto
ai suoi dipinti ad olio come se fossero la
stessa cosa. E forse, in un certo senso lo
sono. Cambia l‟utilizzo della tavolozza e
dei colori che in un caso sono selezionabili
sull‟app utilizzata per la realizzazione delle
sue opere e sono, quindi virtuali, e nell‟altro
sono oggetti reali. Ma il risultato è davvero
impressionante, al limite dell‟immaginabile.
Delle 150 opere esposte ben 50 circa sono
state realizzate con l‟utilizzo dell‟IPad e di
un‟applicazione grafica dal costo di poche
sterline.
Queste le parole dell‟artista che giustifica
così l‟utilizzo di un mezzo così moderno e
spesso considerato molto lontano da ciò che
viene considerato „Arte‟ : “Tenendoti
questo apparecchietto - ha detto l’artista –
non hai bisogno di portarti dietro nulla, né
tele, né matite, né acqua, niente di niente. E
‘un nuovo mezzo che mi ha lasciato
particolarmente stupito per comodità e
versatilità.”
Magazine Volodeisensi
Pagina 16
Per non parlare del fatto che la velocità di
realizzazione di un‟opera che non necessita
di tempi di attesa né per l‟essiccazione del
colore già applicato, né per la realizzazione
stessa dei colori, permette all‟artista di
catturare le luci della natura in maniera
quasi immediata regalando al quadro una
veridicità assoluta. In pochi secondi,
l‟uomo, riesce a buttare giù il suo schizzo
imprimendo sullo schermo esattamente ciò
che vede riflesso nel paesaggio e nella sua
anima.
Alcune delle immagini realizzate su IPad
sono state trasmesse su grandi pannelli
digitali, altre sono state stampate con delle
imponenti stampanti a getto d‟inchiostro
capaci di ingrandire e riprodurre fedelmente
i disegni e i colori. Un connubio di
modernità e classicismo senza pari.
E‟ chiaro che questo tipo di approccio
all‟Arte non può che dividere l‟opinione
pubblica. C‟è chi teme che con l‟utilizzo
del digitale ci si allontani dalla magia, dalla
bellezza dei pigmenti utilizzati per la
creazione dei colori ad olio, dalla fisicità di
questo tipo di disegno e c‟è chi invece
apprezza e ammira questa lungimiranza e
questa capacità creativa che prescinde dal
mezzo e trasmette sensazioni comunque.
L‟artista dal canto suo, a queste illazioni
risponde in maniera serena e pacata
trasmettendo appieno le sue idee a chi
chiede che fine farà farà l‟arte di questo
passo: “Non lo so esattamente. Ma con ogni
tecnica e ad ogni latitudine, l’arte ci sarà”.
Segno che nella sua mente il concetto di
Arte non è legato unicamente al supporto,
ma probabilmente, in maniera molto più
marcata, è legato all‟Anima.
Emanuela Arlotta
Magazine Volodeisensi
Pagina 17
A cura di Mariagrazia Talarico
Quando e in che modo è nata la tua
passione per la scrittura?
È una passione nata per caso. Ho scoperto
nella scrittura un‟amica con cui dialogare.
Con la nascita di mio figlio, pochi mesi fa,
ha assunto una fisionomia ancora più
convincente. La mia fiaba “La cicogna che
voleva diventare mamma”, che credo possa
interessare a chi ha una grande passione
come la nostra.
Per tanto tempo è stato il libro più
venduto dalla casa editrice, molto
apprezzata da bambini e adulti per i suoi
valori. Spero vorrai acquistarla. Il testo si
può prendere anche da internet. Grazie in
anticipo per la fiducia
https://www.facebook.com/LaCicognaCheV
olevaDiventareMamma
http://www.edizioniilciliegio.com/scheda-
libro/annamaria-dei-provingi/la-cicogna-che-
voleva-diventare-mamma-9788867710003-
118458.
Ci sono degli autori che ti ispirano o
ti hanno ispirato, o che hanno in
qualche modo influenzato il tuo stile
di scrittura?
Leggo tantissimo e amo tanti autori.
Ultimamente sto leggendo tutte le opere di
Irene Nemirovsky, una donna con una
grande sensibilità che fa onore alla
letteratura femminile. Ma non mi ispiro a
nessuno in particolare. Io sono una
semplice autrice esordiente che ama solo
fissare sulla carta le proprie emozioni.
Dove scrivi solitamente? Hai un luogo
preferito, in cui senti che le idee
fluiscono più facilmente, in cui la tua
concentrazione migliora, dando
spazio alla fantasia?
Il luogo in cui amo scrivere è la mia casa,
dove sento il calore della mia famiglia,
anche se ogni luogo va bene per pensare e
per prepararsi alla scrittura.
Adotti dei rituali particolari prima di
iniziare a scrivere?
Senza voler sembrare presuntuosa,
scrivere è un atto molto naturale. Come
mettersi in salotto a prendere una tisana
con le amiche.
Sei perfezionista, leggi e correggi i
tuoi scritti mille volte prima di
esserne pienamente soddisfatta/o?
Magazine Volodeisensi
Pagina 18
Di solito sì. Anche se la prima scrittura è
“di getto”, poi rileggo mille volte e talvolta
correggo altrettante!
Che genere di libri scrivi?
Io scrivo fiabe.
Come definiresti il tuo stile di
scrittura: moderno, classico, hai un
tuo stile personale?
Credo di avere uno stile personale. Non
penso sia influenzato dalle mie letture.
Credo sia più condizionato (o dovrei dire
ispirato) dalla mia educazione e dal mio
modo di vivere.
Vorresti che la scrittura diventasse il
tuo unico mestiere (se non lo è già)?
Il sogno di ogni persona è che la propria
passione, qualsiasi essa sia, diventi il
proprio lavoro. Ma credo che se dovesse
realizzarsi questa aspirazione, forse non
sarebbe più così piacevole.
Quali sono le difficoltà maggiori che
incontri nell‟intraprendere questo
mestiere (se non lo è già)?
Sarò banale, ma la difficoltà più grande è
sempre trovare il tempo!
Hai mai partecipato a dei corsi di
scrittura creativa? Ti piacerebbe
farlo?
No, non ho mai partecipato, ma mi
piacerebbe molto.
Ti è mai capitato di avere il classico
momento in cui non riuscivi a
riempire il foglio bianco?
No, ma solo perché non mi impongo di
scrivere se non ho l‟idea.
Hai mai partecipato a concorsi
letterari? Pensi che possano essere
utili per farti conoscere?
Sì ho partecipato a dei concorsi e credo
siano dei momenti molto importanti
soprattutto per avere una giuria di esperti
che valuta il lavoro in maniera obiettiva.
Cosa pensi dell‟editoria italiana?
È un momento di grande mutamento per
l‟editoria italiana, e non solo per il fatto che
sta cambiando lo strumento con cui viene
fruito un bene intellettuale come un‟opera
letteraria o perché ora è tutto “social”.
Credo che il problema sia un altro: la gente
preferisce “parlare” e non è disposta ad
ascoltare. Nel mondo del libri questo si
traduce nel vecchio detto: “c‟è più gente
che scrive di gente che legge”.
Cosa pensi dell‟auto-pubblicazione?
È un‟ottima iniziativa per consentire anche
al privato che vuole diventare autore di
prendersi la responsabilità dell‟intero
processo editoriale. Molti autori
“pretendono” che la propria casa editrice
faccia tutto: distribuzione, pubblicità,
promozione a eventi ecc. Questo è
impossibile, anche solo finanziariamente.
Con il self-publishing ogni autore diventa
consapevole di tutti questi aspetti,
reagendo autonomamente.
Qual è l‟ultimo libro che hai scritto e
di cosa parla?
“La cicogna che voleva diventare mamma”
è una fiaba che narra la storia di un dolce
volatile, portatore di felicità per tante
Magazine Volodeisensi
Pagina 19
famiglie. È nata nella stessa settimana in cui
è stato concepito mio figlio e, come ho
avuto modo di dire più volte, non posso
fare a meno di pensare che sia stata ispirata
dallo stesso angelo che mi ha donato il mio
cucciolo.
Leggi molto? Anche libri di autori
emergenti?
Sì. A volte leggo anche manoscritti o testi
che comunque non passano dall'editoria
tradizionale. E spesso scopro anche dei
piccoli capolavori.
Per te scrivere è un‟esigenza, uno
sfogo, o una passione?
È tutte e tre. Credo che la risposta più
giusta, però, sia la frase citata alla prima
domanda. La scrittura è un‟amica a cui
posso raccontare tutto e che non mi
tradirà mai.
Cosa utilizzi per scrivere i libri? La
tastiera del computer, la penna, la
macchina da scrivere?
Ho iniziato a scrivere sulla carta, come “i
veri scrittori”, che studiavamo a scuola. Poi
sono riuscito a “distaccarmi” dal mezzo
fisico e a capire che riuscivo a fissare l‟idea
indipendentemente dallo strumento usato.
Ora utilizzo il computer usando come
tastiera la penna e il calamaio.
Come ti definiresti?
La definizione più giusta è: “sono una
mamma”.
Quale consiglio ti senti di dare ai tuoi
colleghi scrittori?
Credo che questa sarà l‟unica domanda a
cui non risponderò perché sono piuttosto
timida e tutto sommato incapace di dare
consigli a tanti autori più bravi di me. Posso
dire quello che faccio io: io vivo
intensamente con la mia famiglia,
scoprendo giorno dopo giorno le gioie che
mi dona mio figlio. La scrittura viene da sé.
La mia fiaba “La cicogna che voleva
diventare mamma”, che credo possa
interessare a chi ha una grande passione
come la nostra.
Per tanto tempo è stato il libro più
venduto dalla casa editrice, molto
apprezzata da bambini e adulti per i suoi
valori.
Spero vorrai acquistarla. Il testo si può
prendere anche da internet.
Grazie in anticipo per la fiducia
Mariagrazia Talarico
Magazine Volodeisensi
Pagina 20
A cura di Emanuela Arlotta
Il 15 novembre a Norimberga (Germania)
si è svolta la presentazione del libro „La
Sfera‟ di Emanuela Arlotta presso la
biblioteca Südpunkt . La relatrice e
organizzatrice, Rosanna Lanzillotti, ha
presentato con grande professionalità e
partecipazione il libro sia in italiano che in
tedesco. Rosanna Lanzillotti si occupa da
tempo, attraverso la sua „Libreria Farfalla‟
di dare l‟opportunità agli autori emergenti
italiani talentuosi di farsi conoscere
all‟estero, in particolare in Germania, paese
nel quale vive e lavora da diversi anni.
Non potendo essere presente sul luogo,
sono riuscita a partecipare comunque
all‟evento attraverso la connessione Skype
ed un IPad portato in sala dalla
presentatrice stessa. Questo è uno dei
tanti casi nei quali la tecnologia può essere
usata in aiuto della cultura!
Dopo il discorso di apertura della relatrice
che ha delineato gli aspetti generali del
messaggio racchiuso all‟interno de „La
Sfera‟, mi sono state rivolte diverse
domande alle quali ho potuto rispondere in
tempo reale creando così un‟atmosfera
calda e partecipativa nonostante non fossi
fisicamente in sala.
L‟emozione era tanta così come era chiara
la presenza attiva dei partecipanti che,
anche in italiano (molti studiano la nostra
lingua!), hanno fornito la loro
interpretazione di ciò che avevano
percepito del mio scritto e hanno aggiunto
le loro domande sempre molto interessanti
e volte a conoscere anche me come
persona oltre che come autrice.
Magazine Volodeisensi
Pagina 21
Sono stata accolta in maniera molto calda,
difficile dimenticare le sensazioni provate.
„La Sfera‟ e i suoi racconti intimi e profondi
sono stati protagonisti di una serata molto
importante, hanno visto una nuova luce
attraverso una cultura diversa da quella
nostrana.
Siamo stati tutti coinvolti in una
conversazione che ha toccato argomenti
carichi di emotività e di introspezione
dettati dagli spunti presenti nei vari
racconti del libro.
Ciò che rimane di una serata così è tatuato
nel cuore di tutti coloro che hanno preso
parte all‟evento, soprattutto nel mio! Tutti
i volti, gli occhi che ho visto passare davanti
al mio schermo, le voci, la sintonia che si è
venuta a creare nei momenti passati in
collegamento faranno parte di un bagaglio
di esperienza che mi ha arricchita
personalmente e culturalmente.
Ringrazio sentitamente tutti coloro che
erano con me in quell‟occasione e in
particolare Rosanna Lanzillotti che oltre
all‟impegno e alla precisione mette, nel suo
lavoro, l‟anima e il cuore!
Emanuela Arlotta
All‟interno del libro „La Sfera‟ si susseguono una
serie di racconti che affrontano diverse
problematiche serie tra cui la pedofilia, l‟alcolismo,
la solitudine, ma anche temi quali l‟amore, la
maturità, la maternità, l‟esoterismo. Il tutto con la
delicatezza d‟animo con cui l‟Autrice descrive le
diverse situazioni. In tutti i racconti c‟è una
matrice comune che è quella di permettere ai
personaggi di sperimentare la „risalita‟, anche dalla
sofferenza più profonda, e di fargli ottenere, in
alcuni casi, „un riscatto ‟ nei confronti della vita. Le
pagine si susseguono lievi e scorrevoli in un
intreccio in cui diventa quasi impossibile
distinguere la realtà dalla fantasia, fino a lasciare
una sensazione di quiete una volta conclusa la
lettura. L‟emozione è la colonna portante di
questo libro, l‟ingrediente fondamentale ed
essenziale con il quale l‟Autrice ci accompagna
attraverso la sua visione interiore.
Richiedi una copia inviando una
mail a infoline@volodeisensi.it
Magazine Volodeisensi
Pagina 22
A cura di Cristina Rotoloni
<<Tra 1 ora esco, mi sto preparando. Ci
vediamo dopo. Biglietti presi!>>
Comincia così la mia serata. Un messaggio
a Povia e un po‟ di tensione che scarico in
macchina chiacchierando allegramente con
mio marito e canticchiando “Siamo
Italiani”, non riesco a smettere. Arriviamo
troppo presto, tanto che il parcheggio
dell‟Auditorium Flaiano a Pescara è vuoto
ed il posto non è molto illuminato. Mi
chiedo se è il luogo giusto, ma l‟insegna è
chiara, dice Flaiano. Una volta dentro
scopro che siamo meno di quelli che
pensavo. Verso le nove in una quarantina
circa ci accalchiamo davanti all‟ingresso.
Nonostante il numero, la ressa è tanta,
come se temessimo di perdere i posti
migliori. La sala si riempie di voci e mentre
attendiamo, osservo la gente che parla e si
saluta in modo caloroso. Mi colpisce una
donna che è da sola e che si guarda in
torno in modo furtivo, incerto e che cerca
di mischiarsi tra la gente, sembra che sia
fuori posto ma felice di esserci. Poi mi
volto perché il chiacchiericcio aumenta e
noto che la sala si sta riempiendo. Vi è un
numero gremito di persone di tutte le età.
Inizio a credere che, vista la quantità della
gente, forse anche stasera svicolo dopo lo
spettacolo senza incontrarlo,
indipendentemente dalla mia promessa. Mi
riservo di pensarci dopo, anche perché un
uomo è salito sul pacco e ci sta parlando
intimidito, ma abile nel nascondere il suo
senso di imbarazzo. Lo seguono altre tre
persone facenti parti di alcune associazioni
e ci parlano delle malattie, del volontariato
e di come debellare il tetano neonatale con
un vaccino che costa solo 1.50 euro, ma
che salva le mamme e di conseguenza i
loro bambini. Un attimo di sgomento,
sicuramente tutti pensiamo a come
buttiamo via facilmente quella cifra, senza
dargli il giusto peso. Ed è in quel momento
che scopro che il concerto “Cantautore -
chitarra e voce” di Povia è una serata di
beneficenza. La gente è attenta, felice.
Applaudono le mani per poi esplodere in
un‟ovazione quando si apre il sipario. Lui è
lì, avvolto dal fumo, mentre i proiettori si
muovono e le gelatine si alternando
inondandolo di colori e riempiendo il palco
di atmosfera. Tra una canzone e l‟altra, le
Magazine Volodeisensi
Pagina 23
sue parole, i nostri commenti e tanti
applausi. L‟emozione cresce, saturando
l‟ambiente. Con la canzone “Maledetto
sabato” I brividi percorrono il corpo. Tutti
si muovono a ritmo, cantano sottovoce per
non disturbarlo. Quando tocca a “Vorrei
avere il becco” il pubblico gli fa uno
scherzo con il verso del piccione e ci
scappa una risata. Una delle tante che
accompagnano l‟ironia di questo
spettacolo. Poi con la frase: <<Sono Povia,
mica uno che ha scritto canzoni come…>>
I puntini di sospensione scatenano l‟ilarità
per poi passare al rispettoso silenzio
mentre partono le note prima di De
Gregori e poi di Battiato. La gente è
entusiasta ed esplode in commenti di
apprezzamento che aumentano quando
canta i “Bambini fanno oh”. Sono contenta.
La sala è piena e come ha detto lui si
respira aria di Casa. I tempi dello
spettacolo sono giusti, i ritmi perfetti.
Quando si chiude il sipario la gente urla
“Fuori” e lui è di nuovo sul palco. Ha
conquistato tutti, anche gli scettici e
nessuno se ne va, lo aspettano. Mi
convinco che sarà difficile vederlo da solo
per qualche minuto. Poi penso che
mantengo sempre le mie promesse e per
timore di cambiare idea, visto che spesso
sono andata via prima, azzardo e con mio
marito ci imbuchiamo sulle scalette del
palco, dietro le quinte. Entro intimidita
convinta che mi manderanno via e che lui
non mi riconoscerà, d‟altronde Povia non
sa chi sono, ma non è così. Lui solleva lo
sguardo dalla sua amata chitarra e mi dice:
<<Ciao Cri, abbracciami, ci sei riuscita a
venire>>. Un amico che non vedi da
qualche ora, questo è il rapporto che si
crea. Mi ritrovo a parlare con lui, con mio
marito e i presenti come con un gruppo di
amici che si incontrano per una cena
insieme. Parliamo dello spettacolo, delle
nostre passioni, del mio libro. Facciamo le
foto, è molto attento, presente,
sinceramente partecipe. Una persona
semplice, aperta e riservata nello stesso
tempo. L‟adrenalina cresce, ma si è fatto
tardi e dobbiamo andare, fuori ci sono tutti
gli altri che lo aspettano. Ci salutiamo con
un “arrivederci a presto” e con un “ci
sentiamo domani su facebook”. Subito
dopo è immerso tra le persone
ricambiando sorrisi e abbracci. Vado via
soddisfatta e con un saluto che mi passa
per la testa ispirato da una sua canzone: “è
un ragazzo con gli zoccoli e lasci il segno, lo
lasci in fondo al cuore, entra nel tuo
regno”.
.
Cristina Rotoloni
Magazine Volodeisensi
Pagina 24
A cura di Emanuela Arlotta
Durante il periodo estivo, precisamente il
20 luglio, mi trovai a partecipare ad un
evento al quale ero stata invitata dalla mia
casa editrice David and Matthaus,
denominato ‟20 eventi dal 20‟. Non sapevo
di preciso cosa sarebbe successo durante i
due giorni di permanenza a Cartoceto,
paesino delle Marche che non avevo mai
visitato prima, ma decisi comunque di
andare e di toccare con mano quella che
era una nuova realtà editoriale.
Cartoceto è un piccolo paese a pochi metri
di distanza dal mare, un paese immerso
nella natura e nella tranquillità. Qui si
possono scorgere distese di piantagioni di
olivi, non a caso il paese è produttore di
olio extravergine di oliva di pregio.
Qui noi scrittori, invitati alla
manifestazione, siamo stati accolti con
grande calore e partecipazione e siamo
riusciti a toccare con mano quello che è un
progetto non solo editoriale, ma anche
umano di condivisione e di confronto.
Il palco messo a disposizione dal sindaco, in
un suggestivo edificio comunale, ha
ospitato tutti noi in un‟atmosfera densa e
ricca dalla quale abbiamo ricevuto emozioni
e sensazioni tutt‟ora indimenticabili. La
nostra arte è stata un mezzo per
comunicare noi stessi ad un pubblico folto
e numeroso che ci ha riservato una grande
accoglienza.
Ho conosciuto tanti scrittori che, come
me, condividevano e condividono un
sogno. Ho trovato uno staff pieno di
entusiasmo e tanta voglia di fare, ho
trovato un progetto che sta oggi
prendendo sempre più forma e del quale
sono felice di fare parte.
A novembre, però, abbiamo saputo con
dispiacere che questo piccolo e
caratteristico paese che ci ha ospitati, è
stato flagellato dal maltempo e
dall‟esondazione del fiume Metauro. Si è
registrato anche il crollo di una parte della
cinta muraria di Cartoceto che si trova di
fronte al Teatro del Trionfo.
Ma la David and Matthaus, con la sua
umanità, non è stata a guardare e ha deciso
di sensibilizzare l‟opinione pubblica verso
questa problematica invitando il suo
gruppo di autori e coloro che hanno preso
parte all‟evento del 20 luglio, ad inviare
resoconti, poesie, racconti, immagini che
Magazine Volodeisensi
Pagina 25
potessero, in qualche modo ripercorrere le
emozioni vissute in quella splendida
occasione. Inutile dire che la partecipazione
è stata tanta e che sull‟onda del ricordo
ancora vivo tutti noi abbiamo inviato il
nostro contributo affinché non si lasci
scivolare nella dimenticanza questo
splendido luogo ricco di storia.
Non appena l‟antologia di ricordi sarà
pronta noi di Volodeisensi ve ne daremo
immediatamente comunicazione. Un libro
nasce e vive per trasmettere emozioni, e
questo ne conterrà tante e varie come
quelle vissute da noi partecipanti in prima
persona!
Emanuela Arlotta
“„Piccole fiabe per grandi sognatori‟ è la
somma di sei brevi fiabe, raccolte in un
unico, imperdibile, volume. L‟autrice,
Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla
tenera limpidezza è in grado di
catturare il cuore di grandi e piccini sin
dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori
più grandi l‟emozione di sentirsi ancora
una volta bambini e ai più piccoli,
avventure, magia, emozioni, sogni ma,
soprattutto, importanti insegnamenti di
vita.”
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Oppure invia una e-mail a
infoline@volodeisensi.it
Magazine Volodeisensi
Pagina 26
A cura di Cristina Rotoloni
Basta, basta, basta!!! Non siete stufi di tutto
questo? Non siete stanchi della pubblicità
assillante che v‟invita a comprare ogni cosa,
tormentando il vostro stato mentale e il
vostro portafoglio spesso vuoto?
Mi auguro che la realtà sia meno tragica,
poiché non riusciamo ad ignorare il mare di
informazioni che ci arrivano. Questa crisi,
tutti questi allarmismi, queste condizioni
politiche, questo ripetere che è tutto colpa
nostra, non vi ha stancato?
Manca poco al Natale e voglio parlare del
fatto che si arriva a feste belle come
questa stressati e dove i nostri primi
valori, per decisione della società,
diventano
gli acquisti
costosi.
Diventano
un motivo
per far
vedere che
possiamo comprarli o perché pensiamo che
altro non sia accettato. Ancor più viviamo
con il senso di colpa se il pensiero
comprato non è alle giuste altezze delle
aspettative.
Voglio parlare del fatto che ci
preoccupiamo che il tavolo sia imbandito
per mangiare a crepapelle e poi ci
lamentiamo che volevano qualcosa di più
semplice e meno opulento. Lacrime di
coccodrillo!!!
Convenzioni sociali che ci hanno
trasformato in macchine omologate e
commercializzate nelle feste e queste
perdono il loro fascino e ci trasformano in
pecore devote alla società.
Poi dentro di noi stiamo male, ci sentiamo
insoddisfatti e non appagati. Usiamo frasi
del genere “non sento che è Natale”, “non
vedo l‟ora che passano queste feste che
sono solo una fatica e una spesa”.
Ci lamentiamo di continuo. Ci trasciniamo
latenti in feste amorfe ed infelici.
Ogni anno uccidiamo sempre di più Babbo
Natale, Gesù, La Famiglia, Gli amici, le
Atmosfere, i Valori. Vi chiedo in nome di
cosa e per cosa?
Ci poniamo la domanda, ma poi ci
ritroviamo sempre lì a rivivere lo stesso
malessere, ormai generalizzato e
massificato.
Ci diciamo che siamo diversi dagli altri, ma
dobbiamo guardiamoci allo specchio, sono
matta io, o abbiamo un concorso di colpa?
Il Natale si avvicina cosa vogliamo fare?
Le pubblicità c‟invitano a “fare i buoni” ad
“andare piano, piano” e io sono d‟accordo
Magazine Volodeisensi
Pagina 27
con loro, ma non nel loro senso
commerciale, ma in quello di gustarci
veramente le cose e di farlo adesso che ne
abbiamo l‟opportunità.
Vogliamo spendere i nostri soldi?
Facciamolo, ma con valore e rivalutando il
bello dell‟Italia. Investiamo negli artigiani,
nei prodotti ed artisti locali, negli autori
emergenti.
Dedichiamoci a realizzare almeno un regalo
con le nostre mani.
Volete farmi credere di gradite di più un
regalo costoso che poi infilerete
nell‟armadio o in qualche ripostiglio
dandogli il peso che date agli altri oggetti,
piuttosto di un regalo fatto da un amico o
un parente con tutto il suo affetto?
Ditemi, ricorderete di più il regalo
comprato o una torta, un oggetto
decorato, una lettera, un pomeriggio
passato insieme?
E' triste sapere che abbiamo declassificato
il significato di questi valori.
Perché abbiamo così paura di non essere
accettati in questa semplicità di sentimenti?
Già vi sento dire che queste cose hanno
valore e allora perché non le applicate?
A no, non ci provate, non vi credo! Non
venite a dirmi che per voi è così, perché se
lo fosse ci sarebbe una catena in giro di
belle sensazioni e tutti lo vivrebbero. Non
staremmo qui a parlarne.
Non so voi, ma Io ho bisogno e voglio di
apprezzare i veri valori. Voglio gustarmi
una cena insieme, con la tv spenta e il
giusto cibo sul tavolo, con i piccoli regali
fatti con un grande amore, o con
l‟abbraccio di chi non ha potuto spendere
nulla e che non lo vive come una colpa.
Con una vostra lettera, con un vostro ciao.
Io credo a Babbo Natale, alla favola intorno
al camino, ai giochi in compagni e alle risate
che vi nascono, alla messa di mezzanotte, ai
canti fuori della porta dei vicini.
Sì lo so molti di voi le prenderanno per
parole sdolcinate e utopiche, ma se ci
accontentassimo di più del poco, se ci
rendessimo conto del molto che abbiamo,
nonostante le difficoltà, se diventassimo più
consapevoli, non avremmo paura di
crederci.
Ci gusteremo il Natale come fa un bambino
al primo biscotto.
Per questo Cari Amici vi faccio l‟augurio
della semplicità e la spontaneità di questo
bambino con il suo dolcetto in mano.
Buon Vero Natale da me e sono certa da
tutto lo staff del Magazine Volodeisensi.
Con affetto la vostra Cristina Rotoloni
Magazine Volodeisensi
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Talete e la sua teoria. Spunti riflessivi di Alessandro Bagnato.
Nell‟ultimo numero della “rivista” vi
avevamo detto che avremo descritto la
“teoria di Talete”.
La teoria di Talete
Talete il Primo dei Monistici
Anche in questo articolo prenderemo
spunto da ciò che ci ha lasciato il filosofo
Italiano Nicola Abbagnano. Nel precedente
articolo, si è spiegato chi è Abbagnano e
anche quali sono le fondamenta del suo
pensiero filosofico. Daremo uno sguardo
retrospettivo al tema preposto anche
grazie al testo di: N.Abbagnano, Storia della
filosofi, Gruppo editoriale L‟Espresso,
Bergamo 2005.
Consideriamo il termine “Monistici”:
Il termine “Monistici” deriva dalla radice
verbale “Monismo” e sta a significare ogni
orientamento o corrente che riconduce a
un unico elemento. In tal caso, come si è
visto nel precedente articolo, si tratta di
quell‟elemento che è il “fundum”, ossia, il
principio originario di tutto. Con il termine
Monistici, si indicano solitamente i filosofi
presocratici della scuola ionica come:
Talete, Anassimandro e Anassimene. Oltre
alla ricerca del fundum gli accomuna anche
il periodo, definito dal filosofo N.
Abbagnano, cosmologico. Si è visto nel
precedente articolo che si tratta di un
periodo che comprende le scuole
presocratiche ad eccezione dei “sofisti” ed
è dominato dal problema di rintracciare
l‟unità che garantisce l‟ordine del mondo,
ovvero, la possibilità della conoscenza.
Infine, il monismo è in filosofia: <<Ogni
orientamento o corrente che riconduca a
un unico principio, spirituale o materiale, la
molteplicità del reale>>.
Qualche accenno su Talete da Mileto:
Talete (Mileto, 640 a.C./625 a.C. – circa
547 a.C) è considerato il fondatore della
scuola ionica oltre a essere menzionato tra
i così detti “Setti Savi” dell‟antichità. I “savi”
della filosofia sono: Talete, Biante, Pittaco,
Solone, Cleubolo, Misone, Chilone. Li
unisce la sensazione di trovare
l‟onnipresente in qualcosa che va oltre la
percezione del semplice visivo o del
retorico udito e l‟interrogarsi sul problema
Magazine Volodeisensi
Pagina 29
cosmologico1. Su di lui hanno scritto
numerosi autori e pensatori e filosofi,
accostandogli un misto tra mito e leggenda.
Di lui, si narra secondo lo studioso
Abbagnano, che fu addirittura un
astronomo e avrebbe predetto l‟eclisse
solare avvenuta il 28 maggio del 585 a. C2.
Tra questi numerosi studiosi che
contribuirono a non dimenticare il
pensiero di Talete, ci furono sicuramente
Platone e Aristotele. Platone lo descrive
come uomo savio che credeva ciecamente
nella speculazione, e ci rileva che Talete
cadde in un pozzo mentre osservava il
cielo. Aristotele, invece, lo descrive come
un uomo abile negli affari.
Detto questo, andiamo ad analizzare la
teoria di Talete che in parte è già stata
osservata nel precedente articolo.
La teoria di Talete da Mileto:
Bisogna considerare, prima di visionare il
pensiero di Talete, che di lui abbiamo
tracce non per i suoi scritti3, ma per quello
che ci hanno lasciato i filosofi successivi a
Talete. Come nel caso, appunto, di Platone
e Aristotele.
Secondo lo studioso N. Abbagnano, la
conoscenza della dottrina
1 A. Bagnato, Le finestre dei pensieri, Booksprint
Edizioni, Salerno, 2011, p. 45
2 N. Abbagnano, La storia della filosofia, Il pensiero
greco e cristiano: dai Presocratici alla scuola di
Chartres, Gruppo editoriale l’espresso, Bergamo
2005, p 23
3 N. Abbagnano, La storia della filosofia, Il pensiero
greco e cristiano: dai Presocratici alla scuola di
Chartres, Gruppo editoriale l’espresso, Bergamo
2005, p. 23
fondamentale di Talete ci è data da
Aristotele4.
Detto questo, per Talete, il principio era
dato dall‟acqua e allo stesso modo riteneva
che la terra fosse sopra l‟acqua. Il
nutrimento di ogni cosa, era visto da
Talete, come se fosse generato dall‟umido
e anche il caldo è, secondo le sue
convinzioni, generato dall‟umido. Sposò
tale congettura e credette anche che: <<i
semi di tutte le cose hanno una natura
umida5>>. Lo studioso Marcello Zanatta
riferisce questa ipotesi di Talete:
«l‟elemento umido è nutrimento di tutte le
cose, lo stesso caldo deriva dall‟acqua, i
semi di tutte le cose hanno natura umida e
l‟acqua è il principio naturale dell‟umido6».
Tuttavia, le convinzioni di Talete, pare che
siano giunte a noi, secondo Aristotele,
anche grazie ad Omero che ancor prima di
Talete ha desunto che “Oceano e Teti”
sono principi della genesi. Per Aristotele,
secondo lo studioso Abbagnano, l‟unico
elemento che egli accomuna a Talete è
quello di aver stabilito che la terra sta
sopra l‟acqua e non il suo contrario.
L‟acqua, quindi, diviene sostanza impellente
e asserisce il suo significato più semplice.
Infine, lo studioso Abbagnano ritiene che
anche la congettura dell‟umido e della sua
“genesi” sia da asserire come probabile
creazione di Talete, ma può essere forse
considerata, come un sillogismo desunto da
Aristotele.
4 Ibidem
5 Cfr. p. 23
6 M. Zanatta, Il profilo Storico della filosofia Antica,
Rubbettino, Soveria Mannelli, 1997, pag.21
Magazine Volodeisensi
Pagina 30
L‟acqua era, quindi, per Talete redatta da
una forza attiva, generatrice e
trasformatrice. Perciò è probabile che
Talete annoverasse l‟idea che <<tutto è
pieno di Dio>> e che il magnete è dato da
un anima perché quest‟ultimo attira il
ferro7.
Concludendo, l‟acqua è: «Un composto
formato da molecole e da due atomi di
idrogeno e uno di ossigeno, fondamentali
per molti processi chimici nel mondo vitale
umano e minerale».
Per questo numero, ci fermiamo qui.
Nel prossimo numero
approfondiremo la teoria degli altri
due Monistici dell‟Antichità.
Seguitemi anche sul sito:
Ethos – La filosofia a portata di
click –
Il sito di Alessandro Bagnato e
Lorenzo Rizzelli -
filosofiaclick.blogspot.it
Il contenitore nasce per quell'esigenza
nutrita, dopo anni di studio, di far
conoscere al "mondo" la nostra voce e
far capire che noi "ci siamo". Non
vogliamo fermaci ai libri scritti sin qui, che
ha contribuito alla nostra conoscenza
diretta, ma si è desiderosi d'interrogarci su
quelle tematiche espresse in quei testi.
Faremo tutto questo, grazie agli articoli che
inseriremo nel sito e anche in base a quelli
7 N. Abbagnano, La storia della filosofia, Il pensiero
greco e cristiano: dai Presocratici alla scuola di
Chartres, Gruppo editoriale l’espresso, Bergamo
2005, p. 23
che faremo valutare da un possibile
"comitato filosofico".
Gli articoli, proposti in questo sito avranno
per molti aspetti quello d'informarti su
quelle che crediamo siano le basi del
nostro pensiero. Anche con un
confronto tra le nostre stesse
delucidazioni.
In più, ogni settimana ti daremo in
regalo un nostro articolo, che potrai
scaricarti gratuitamente
direttamente dal sito.
Alessandro Bagnato
Magazine Volodeisensi
Pagina 31
A cura di Cristina Rotoloni
Ho letto tempo fa il piacevole libro di
Marta Lock dal titolo “Ritrovarsi a Parigi”.
Il calore dei personaggi è ancora vivo in me
per questo ho scelto di intervistarla sul
nostro Magazine.
Ciao Marta, il tuo romanzo ha dipinto
quasi tutti i personaggi in fuga dai
sentimenti e dalle responsabilità.
Come nasce la figura della
protagonista che fugge dalla propria
città e dai propri amori inconcludenti
con la speranza di ritrovare se stessa?
Lizzy, la protagonista di Ritrovarsi a Parigi,
è una donna moderna che si trova divisa
tra il desiderio di indipendenza e
autonomia, eredità del nonno marinaio che
scoprirà nel corso del romanzo
assomigliarle più di quanto avrebbe mai
immaginato, e il bisogno di sciogliere quei
nodi che fermano, quasi immobilizzandola,
la sua esistenza pur non facendolo a livello
cosciente. Come succede spesso nella
società moderna si prende coscienza di
voler fuggire da qualcuno o da qualcosa
senza rendersi conto che invece il
desiderio di scappare, voltare pagina e
ricominciare è l‟espressione di un disagio
che si vive dentro di sé e che, lasciate le
certezze e le abitudini rassicuranti di ciò
che conosciamo alla perfezione, diventa
lentamente una scoperta della propria vera
essenza. E‟ quando si è da soli nel mondo
che si cresce davvero e ci si confronta con
la propria parte oscura che affiora
portando a riflettere; il percorso durante il
quale Lizzy viene aiutata passo dopo passo
dal nonno è quello che molti di noi si
trovano ad affrontare da soli…è come se il
nonno fosse uno specchio nel quale
guardarsi con profondità per scoprire cosa
c‟è in fondo all‟anima. E guardandosi dentro
la protagonista realizza che a un certo
punto non sente più necessità né desiderio
di fuggire.
Nella tua opera tracci una linea
sottile che parla di pregiudizio e di
razzismo. La stessa protagonista che
credeva di esserne immune, ne viene
sfiorata. Cosa vuoi comunicare al
lettore?
Che purtroppo in una società multirazziale
come quella dell‟epoca in cui viviamo,
incappiamo ancora in blocchi e
discriminazioni, più o meno velate, che ci
fanno dimenticare come le persone siano
persone al di là del luogo di provenienza o
del colore della pelle e che il buono e il
cattivo esistono ovunque. Come abbiamo
fatto a dimenticare quando gli immigrati
eravamo noi e quanta fatica hanno dovuto
impiegare i nostri nonni a farsi accettare
Magazine Volodeisensi
Pagina 32
nei luoghi lontani nei quali finivano per
trovare una speranza, un futuro migliore?
Quella di Bruno, discriminato nel
dopoguerra in quanto immigrato italiano in
Francia e ostacolato dai genitori di Silvie e
da tutte le persone con cui aveva avuto a
che fare sentendosi perennemente
guardato dall‟alto in basso, è una storia che
si ripete con Yannik tanti anni dopo in
quanto immigrato da una delle colonie
francesi nei caraibi, la Martinica, e per
giunta di colore. Lizzy, educata da una
madre ex figlia dei fiori, mai avrebbe
immaginato di avere dei blocchi a
innamorarsi di Yannik, eppure si accorge di
non essere immune da quella punta di
pregiudizio che però viene fugata anche
grazie al nonno, quello specchio della sua
stessa anima che le ricorda quanta
sofferenza e dolore può causare
nell‟interiorità delle persone un
atteggiamento discriminatorio.
La narrazione presenta dei passaggi
temporali che permettono al lettore
di inquadrare nell‟insieme la storia di
tutti i personaggi. E‟ stata una scelta
istintiva o è nata dall‟esigenza del
testo?
Beh, considerando che io sono una
scrittrice assolutamente istintiva non posso
che optare per la prima risposta. L‟idea di
partenza era quella di un incontro tra il
passato del nonno e il presente della
nipote, poi tutte le altre storie correlate,
dagli anni Sessanta dei genitori hippie
all‟infanzia caraibica di Yannik, si sono
manifestate nel corso della scrittura. Devo
dire che mi sono formata leggendo molto
la letteratura statunitense e guardando
molti film e telefilm a stelle e strisce che
usano spesso questi balzi nel tempo con
repentini ritorni al presente, perciò quando
l‟idea del romanzo era solo un embrione,
mi è venuto spontaneo immaginare di
ambientarla in epoche diverse per tutta la
durata del romanzo, e devo dire che è
stata una bellissima sfida perché a un certo
punto c‟erano tre storie da portare avanti
e da riprendere esattamente nel punto in
cui i racconti si e rano interrotti. Quando
ho riletto il testo dopo la prima stesura
sono stata molto soddisfatta e al tempo
stesso sorpresa per essere riuscita a
differenziare le atmosfere che si
respiravano nelle differenti epoche
storiche.
Di tutti i personaggi, quello che mi
resta più impresso è Bruno. E‟ una
figura “calda” e presente nella storia.
Diventa una voce guida che aiuta, la
protagonista, a scorrere il percorso
della propria identità. Erro o c‟è un
legame profondo tra te e questo
personaggio?
Non sbagli affatto: nonno Bruno è davvero
mio nonno. Lui è un grande uomo mi ha
praticamente
cresciuta, si è
dedicato a me
completamente e io
ho voluto fargli
questo regalo di
eternità
raccontando
l‟affascinante storia
della sua vita. Pensa
che tutta la prima
parte del suo
racconto, quella di quando ancora bambino
corre con i fratelli per le calle di Venezia
fino al momento in cui incontra Silvie, è
tutta reale come anche l‟amore che lo ha
legato a mia nonna per tutta la vita. Nonno
Bruno ha novantanove anni ed è ancora in
Magazine Volodeisensi
Pagina 33
vita, anche se purtroppo la demenza senile
si è portata via la lucidità che lo ha sempre
contraddistinto, mente aperta e
progressista in ogni fase della sua vita, e la
capacità di memorizzare le parole che gli
vengono dette…ecco l‟unico mio
rammarico è che non può rendersi conto
che la sua storia la leggeranno tantissime
persone, emozionandosi e
commuovendosi. Credo che gli anziani
siano il nostro tesoro più grande perché è
grazie a loro che siamo arrivati fin qui ed è
attraverso la loro saggezza che possiamo
apprendere come proseguire il nostro
cammino: dovremmo averne più rispetto.
Il tuo libro potrebbe diventare un
film. Ci parli di questa bella
opportunità che sottolinea il valore
del tuo romanzo?
Ritrovarsi a Parigi ha avuto un notevole
interessamento da parte del cinema e
questa è una cosa che mi rende molto
felice, anche se di questi tempi tutto
avviene al rallentatore, perciò preferisco
restare sul vago e aspettare le evoluzioni.
Credo che parte della motivazione sia
dovuta al taglio filmografico che do ai miei
romanzi grazie a tanti dialoghi che
velocizzano l‟azione, e poi a questo
desiderio di portare alla luce il positivo
delle emozioni vere e dei sentimenti che
nella società odierna troppo spesso
dimentichiamo o mettiamo a tacere.
Mi piacerebbe conoscere anche la
persona Marta Lock. Oltre la
scrittrice cosa si cela in te?
Marta Lock è una donna molto sfaccettata
che ha sofferto, pianto, riso, gioito, vissuto
come tantissime altre ma con la grande,
enorme curiosità di approfondire per
guardarsi dentro e crescere; una donna che
si è messa in discussione una miriade di
volte cambiando città, vita e lavoro per
ricercare se stessa senza trovarsi mai, non
perché il percorso sia stato inutile quanto
perché si è resa conto di essere
continuamente in evoluzione e di essersi
modificata nel corso degli anni. E‟ una
donna che non ha paura di scendere in
campo e lottare come una tigre per un
ideale, per un sogno o per qualcuno in cui
crede davvero; una donna che ha sempre
preferito guadagnarsi ogni singola briciola
ottenuta piuttosto che scendere a facili
compromessi che l‟avrebbero fatta arrivare
alla meta molto più velocemente, perché è
convinta che quando giungerà all‟obiettivo
dovrà sentirsi orgogliosa di se stessa e non
domandarsi se avrebbe raggiunto lo stesso
risultato senza farsi spianare la strada. E‟ un
vulcano che travolge tutto ma poi è
altrettanto capace di polverizzarsi se la
situazione in cui si trova non la fa più stare
bene perché ciò in cui crede fermamente è
che il maggior dovere che ha verso se
stessa è di essere felice e soprattutto non
ha paura di ricominciare daccapo come ha
fatto tante volte, come una fenice
Magazine Volodeisensi
Pagina 34
moderna. Una donna che crede nei valori,
nel rispetto, nell‟educazione, nell‟equilibrio
e nella tranquillità, che non ama lo scontro,
non ama alzare la voce e non tollera le
ingiustizie, ma che cerca sempre di
guardare la realtà da diversi punti di vista
perché ha capito che non esistono verità
assolute e che le ragioni dell‟altro spesso
fanno la differenza su come viene recepito
un determinato atteggiamento. E
soprattutto una donna che non dimentica
mai di sorridere.
Cristina Rotoloni
“„Piccole fiabe per grandi sognatori‟ è la
somma di sei brevi fiabe, raccolte in un
unico, imperdibile, volume. L‟autrice,
Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla
tenera limpidezza è in grado di
catturare il cuore di grandi e piccini sin
dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori
più grandi l‟emozione di sentirsi ancora
una volta bambini e ai più piccoli,
avventure, magia, emozioni, sogni ma,
soprattutto, importanti insegnamenti di
vita.”
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Magazine Volodeisensi
Pagina 35
A cura di Isabella Verduci
Questo articolo non è un intervista, né la
cronaca di un evento.
Se lo desiderate, soffermatevi a leggere
questo scritto magari tra un caffè bevuto in
fretta, la corsa spasmodica agli acquisti,
l'appuntamento con la parrucchiera, il
barbiere, la manicure, il meccanico, il
calcetto...
Insomma, se avete cinque minuti e non di
più ( e chi ne ha di più soprattutto in
questo periodo?) sedetevi e dite
mentalmente la parola NATALE. Cosa
suscita in voi?
Oggi l'ho fatto anch'io quando mi sono
accorta di non avere ancora preparato il
Presepe...troppo presa da mille impegni,
troppi pensieri...Certo, c'è chi non è
interessato né all'albero , né al presepe: ma
per me, anche questo è Natale...
L'albero luccica in sala, in quella casa dove
ogni Natale trascorro le feste di fine anno.
Io dormo nella camera accanto e stanotte
non riesco a prender sonno: sono arrivata
oggi, ho lasciato la mia Liguria per
raggiungere il Piemonte, precisamente
Bruino, per me da sempre il NATALE fatto
natura...montagne, neve, casette dai
mattoncini rossi, villette illuminate...Bruino.
Non dormo per l'eccitazione, aspetto
questo periodo dell'anno per 11 mesi:
rivedo i miei zii e soprattutto i miei amati
cugini, siamo tantissimi: i miei nonni hanno
avuto 10 figli, ognuno di loro ha almeno un
bambino se non due...chi tre e quattro!
Siamo tutti affiatatissimi, viviamo lontani ma
ogni Natale è come se ci fossimo vissuti
tutti i giorni. Quante cose da raccontare,
quante risate, giochi, pensieri da
condividere...
La Nonna si è alzata, riconosco il suo
passo: ogni sera sento il mormorio delle
sue preghiere, qualche frase in dialetto
calabrese, i suoi sospiri. Spesso dormo nel
letto con lei, mi sveglio per vedere se
riposa tranquilla: domani sarà una giornata
impegnativa anche per lei, dietro ai
fornelli... preparerà insieme a tutte le mie
ziette i 'maccaruni' e farà rullare quei lunghi
stecchini dove l'impasto si avvolgerà
ubbidiente...
Ci sarà confusione, ma una confusione
allegra: questo è il mio Natale.
Saremo tantissimi: tutti attorno ad un
tavolo lungo, ci alzeremo tardi da tavola e
poi noi cugini giocheremo tutto il giorno,
anche a carte come i grandi; ci divertiremo
con il 'Sette e mezzo': ho messo da parte
un pò di 10, 5 lire...e poi 'litigheremo' a
Risiko, ecco, lì non vinco mai, mio fratello è
Magazine Volodeisensi
Pagina 36
un fenomeno...
A Capodanno organizzeremo uno
spettacolo per zii e nonna: indovinate a chi
toccherà scrivere il testo della recita?
A Natale , a mezzanotte, usciremo
all'aperto ed io come sempre alzerò il viso
al cielo e mi farò bagnare la pelle dalla
neve...perché qui nevica sempre, la vigilia.
Ed è pure il compleanno di mio padre.
Poi ci saranno i fuochi d'artificio, si ballerà
la 'tarantella', Zio Angelo sparerà un botto
,la risata di Zia Tita riempirà l'aria di
allegria, mentre Zio Consolato suonerà la
fisarmonica. Zio Ottavio e Zia Maria non si
perderanno un ballo, Zio Piero si siederà al
tavolo pronto a sfidare i suoi cognati a
scopone, mia mamma sarà felicissima, lei,
figlia unica, adottata da questa grande,
affettuosa famiglia.
La pipa di zio Anello 'sbufferà' mentre Zio
Fortunato intratterrà tutti con le sue
battute; guarderò Zio Francesco ed in lui
vedrò il Nonno che purtroppo ho vissuto
troppo poco e come vorrei che fosse qui,
con noi.
Con sua moglie che prepara già il pranzo
per l'indomani con Zia Sina, l'unica femmina
di dieci figli e mia madrina e le nuore,
mentre Zio Tranquillo è circondato dai
suoi quattro bambini e Zio Giustino,
l'ultimo dei fratelli di mio padre, racconterà
che è appena tornato da una sciata sulle
montagne vicine...
E mio padre, appunto? E' l'unico a vivere
lontano, ma ogni volta mi stupisco di come
sia accolto, sembra che si vedano tutti i
giorni.
La sveglia della Nonna non mi fa dormire,
ma mi piace tanto, ha la gallina che muove
il capo ad ogni secondo che passa. Mi
piacerebbe averne una così.
Mi alzo e vado in cucina, come è grande,
adoro questa casa: il baule scuro, gli
specchi in camera, le fotografie di figli,
nipoti e le innumerevoli bomboniere; il
servizio da caffè dorato, lo scialle nero
della Nonna sul divano; i quadri , i ritratti di
due fanciulle , una bionda ed una mora : mi
sono sempre chiesta chi fossero...e poi
ovunque centrini, coperte ricamate, tutto
ciò che di bello possano fare le mani di
questa grande mamma...
Mi sveglio.
Non vedo l'albero di Natale perché la
camera non è vicina alla sala. Sento un
passo conosciuto: mio figlio si è alzato, non
riesce a dormire; sarà il ticchettio della
sveglia...la gallina becchetta da ore...ci
sediamo sulle scale ed osserviamo l'albero
acceso: Emanuele sa tutto dei miei
splendidi Natali. E sono contenta che anche
mia Nonna glieli abbia raccontati, perché
l'ha conosciuta prima che lei andasse in
Cielo a festeggiare con Nonno Lorenzo,
Zio Tranquillo e Zia Tita.
Ed il Natale da qualche anno, pochi in
verità , perché la Nonna ha sfiorato i 100
anni, non è più lo stesso. Noi siamo qui, in
Liguria, per lavoro non andiamo a Bruino e
comunque ognuno lo vive con la propria
famiglia ormai allargata...siamo tanti,
numerosi pronipoti, vero Nonna?
Magazine Volodeisensi
Pagina 37
E' normale, è la vita. Forse ci siamo
adagiati.
Tuttavia, ogni vigilia io esco sul terrazzo,
chiudo gli occhi ed aspetto la neve. Anche
se il cielo e' quasi sempre bianco, sì, ma di
stelle. Saluto tutti e rientro...perché sento
la suoneria del cellulare che mi avvisa
ripetutamente che ci sono tanti
messaggi...sì, sono i miei cugini. Perché
siamo distanti, ma legati da quel cielo,
dall'affetto.
Un legame che neanche il lavoro, gli
impegni possono slegare.
La mattina di Natale chiamerò tutti i miei
zii, tutti. E dirò loro di portare i miei auguri
alla Nonna.
Ecco, vi ho raccontato il mio Natale. Una
storia per me bellissima, vera. Una favola
che ricordo ogni anno ad Emanuele
affinché non cresca con l'idea che Natale
sia soltanto ricevere regali o farli. E'
condivisione di sguardi, di affetti, di 'io ci
sarò sempre anche se non siamo vicini'; è
donarsi, è scambiarsi un conforto, una
parola. E' tramandare l'idea di amore e di
unione che ci hanno lasciato i nostri cari.
La Nonna non sa che ho comprato quella
sveglia dalla gallina fastidiosa...ma invece dei
campanelli della slitta di Babbo Natale, io
amo di più il becchettare di quella simpatica
chioccia che mi fa tornare bambina...a
Bruino. Nella mia amata Bruino.
Buon Natale a tutti!
Isabella Verduci
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Magazine Volodeisensi
Pagina 38
A cura di Mariagrazia Talarico
1) Quando e in che modo è nata la
tua passione per la scrittura?
Scrivo dall'età di 15 anni, ho iniziato con i
miei pensieri, poi piccoli svolgimenti. A
scuola durante lo svolgimento di un tema,
ne facevo poesia, ad esempio in un tema ho
scritto: domani, il giorno più bello, ho
scritto una poesia parlando di quando mi
sarei sposata.
Da allora il professore mi ha chiamata
"novia ". A quel tema ne sono seguite altre
poesie, ormai sapevo che il mio professore
avrebbe letto una mia poesia e non
aspettava altro.
2)Ci sono degli autori che ti ispirano
o ti hanno ispirata e che hanno in
qualche modo influenzato il tuo
modo di scrittura?
Mi mi può ispirare una immagine, una
nuvola il volto di un bambino triste, una
situazione articolare ma non mi sono mai
lasciata influenzare da uno scrittore. Ogni
cosa scritta da me nasce dal cuore ... É solo
mia!
3) Dove scrivi solitamente? Hai un
luogo preferito? In cui senti che le
idee fluiscono più facilmente, in cui la
tua... La concentrazione migliora,
dando spazio alla fantasia?
Scrivo dove mi capita anche mentre guido,
se mi viene una idea, dei versi, mi fermo e
scrivo. La penna ed un foglio di carta sono
sempre con me, comunque è la notte
quando c'è silenzio che prendono voce le
mie poesie, riesco a scriverne diverse:
fantasie, sogno, realtà, oppure qualcosa che
mi colpisce come le storie di vita belle ma
anche brutte.
4) Adotti dei rituali particolari prima
di iniziare a scrivere?
Magazine Volodeisensi
Pagina 39
Non riesco a scrivere se sono disturbata,
nessun rituale, solo la tranquillità esterna
perché se il mio animo non è tranquillo io
scrivo descrivendo anche la mia rabbia.
5) Sei perfezionista, leggi e correggi i
tuoi scritti mille volte prima di
esserne pienamente soddisfatta?
Scrivo di getto, non correggo mai quel che
scrivo ... Se alla fine c'è qualcosa che non
mi convince strappo tutto, non riesco a
correggere. Non mi chiedo mai se la poesia
può piacere ad altri, se piace a me deve
restare in quel modo , ma di solito piace
anche ai miei lettori.
6) Che genere di libri scrivi?
Poesie, ma anche qualche racconto,
qualche favola, qualche favola scritta in
poesia.
7) Come definiresti il tuo stile di
scrittura: moderna, classica, hai uno
stile personale?
Moderno. Si uno stile particolare spesso
discorsivo, molto prosaico, non mi
piacciono le rime mai scritto in rime.
8) Vorresti che la scrittura diventasse
il tuo unico mestiere (se non lo è già)
Si, mi piacerebbe, ma forse ho ripreso a
scrivere troppo tardi, però non è mai
troppo tardi! Alda Merini era già
abbastanza grande ed è diventata famosa
dopo che è morta? Ecco magari dopo la
mia morte diventerò un'altra Merini:
dicono che il mio modo di scrivere è come
il suo.
9) Quali sono le difficoltà maggiori
che incontri nell'intraprendere
questo mestiere (se non lo è già)
La mia difficoltà è l'ostacolo familiare
perché non posso muovermi come vorrei
in ogni cosa che vorrei fare sono
ostacolata, ma io non mi arrendo...
10) Hai mai partecipato a dei corsi di
scrittura creativa ? Ti piacerebbe
farlo?
No, non ho mai partecipato, ma non sono
interessata, io scrivo con il cuore non
come si deve scrivere.
11) Ti è mai capitato di avere il
classico momento in cui non riuscivi a
riempire il foglio bianco?
Se devo scrivere una poesia a tema e il
tema non mi ispira io non riesco a buttar
giù niente.
12) Hai mai partecipato a concorsi
letterari?pensi che possano essere
utili per farti conoscere?
Magazine Volodeisensi
Pagina 40
Sicuramente se il concorso è serio e ne ho
fatti diversi, ho ricevuto premi, attestati e
diplomi
13) Cosa pensi dell'editoria italiana?
Vorrei poter non rispondere... Se ci fosse
un editore non a pagamento, l'editoria
potrebbe anche salvarsi. Trovare un
editore che non cerchi soldi è come
cercare un ago nel pagliaio!
14)Cosa pensi dell'autopubblicazione?
Con il primo libro sono andata in una
copisteria ho portato una chiavetta ed in
pochi giorni l'ho avuto. Ho solo dovuto
spedire a chi me lo aveva ordinato , perché
prima di averlo in mano avevo fatto una
prevendita. Certo il libro non aveva un
codice isbn, non potevo portarlo in
libreria, anche se mi conoscevano
15) Qual è l'ultimo libro che hai
scritto e di cosa parla?
''Fino all'ultimo respiro'' si intitola è una
raccolta di 100 poesie ed alcuni racconti. I
racconti sono vari: una favola, delle storie
d'amore, la storia di una ragazza drogata,
un racconto di genere fantasy.
16)Leggi molto? Anche libri di autori
emergenti?
Non leggo molto, anche perché non ho
molto tempo, se un libro mi piace ci
impiego diversi mesi. Ne ho letto anche di
autori emergenti.
17) Per te scrivere è un'esigenza,uno
sfogo o una passione?
Una passione, ma anche uno sfogo perché
nei miei scritti sfogo quel che sento, i miei
sentimenti, delusione, rabbia, le mie le mie
lacrime.
18) Cosa utilizzi per scrivere libri? La
tastiera del computer,la penna, la
macchina da scrivere?
La tastiera del computer, la macchina da
scrivere non ce l'ho, con la penna ''mi
secco'' poi a trascrivere per salvare il
tutto.
19) Come ti definiresti?
Una persona solare... Ma un po' timida e
un po' introversa.
20) Quale consiglio ti senti di dare ai
tuoi colleghi scrittori?
Non siate invadenti per farvi leggere per
forza... Se qualcuno vuole leggervi vi cerca
su internet basta digitare un nome, oppure
un verso... Essere se stessi e scrivere come
Magazine Volodeisensi
Pagina 41
si sa scrivere senza copiare, senza
prendere spunti da altri scrittori.
La prima poesia di ''FINO
ALL'ULTIMO RESPIRO''
Auguri ancora
per un altro anno
che vola via
un volo nel mio cuore
di eterna fanciulla
innamorata di te
finché avrà vita
Ne passeranno anni,
ne passeranno venti
sul mio cammino.
Io sarò sfiorita
senza più petali rossi
tu sarai sempre la stella
che brillerà eterna nel cielo.
Io
con il cuore in tempesta,
senza più alcun forza
griderò il tuo nome
e ti bacerò
sfiorandoti le labbra.
auguri
non ti scordar di me
Io t'amerò
fino all'ultimo respiro.
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Magazine Volodeisensi
Pagina 42
A cura di Rosanna Lanzillotti
“La scuola delle catacombe”: “un titolo che
senza dubbio narra la storia degli antichi
cristiani, costretti ad incontrarsi nelle
famose catacombe romane per vivere il
loro credo. Pronti a non perdersi nel buio
dell´oscurità di una storia che molti
conoscono e pochi fanno finta di ignorare”
ho pensato. Mi sbagliavo. Il romanzo di Ada
Zapperi Zucker, costituito da otto
avvolgenti ed inusuali racconti di uomini e
donne, il cui eco vocale e letterario si
esprime attraverso le meraviglie naturali e
umane Alto Atesine, è un ulteriore
chiarimento storico, socio-politico, ma a
mio parere, soprattutto letterario, su ciò
che accadde in Alto Adige tra la prima, la
seconda guerra mondiale e ciò che ne
divenne negli anni a venire, oserei
affermare, sino ai nostri giorni.
Il paesaggio montano, descritto in queste
pagine come uno scrigno da esplorare con
discrezione, apre le sue forti braccia ed il
suo possente, ma, al tempo stesso, tenero
cuore, ad una storia italiana e tedesca che
molti ancora non conoscono o ignorano
intenzionalmente: il divieto per le
popolazioni alto atesini di parlare la loro
lingua madre - il tedesco in terra d`Italia. Vi
era però un´opzione: restare in Italia e
dimenticare la lingua con la quale queste
popolazioni erano cresciute, la lingua
tedesca, oppure trasferirsi in Germania e
dimenticare la terra e le montagne ove
erano vissuti sino a quel momento.
Queste otto storie enunciate con uno stile
letterario attentamente ricercato e adatto
al carattere di ogni protagonista narrato,
oltre che rivolte ad ogni genere di lettore,
fanno sì che questo pezzo di storia sia reso
noto proprio ora, in un periodo storico in
cui molti popoli, pensiamo ad esempio ai
popoli del nord Africa, sono alla ricerca
disperata di una nuova casa ove emergere a
nuova rinascita.
Forse mai come in questo periodo di
cambiamenti e di rivoluzioni, questo
romanzo è il prodotto letterario più attuale
e inaspettato.
Magazine Volodeisensi
Pagina 43
Ci sono infatti scelte nella vita che possono
essere decisive per l´evolversi del nostro
futuro, come accade per Tresl, Teresa
Pichler in italiano, che con profondo
coraggio tipicamente femminile, abbandona
le sue montagne tirolesi per affrontare il
misterioso e caldo vivere di un`isola sino
ad ora a lei sconosciuta: la Sicilia.
Oppure per la giovane e bella sposa
protagonista del racconto “La visita al
padre”. Uomini e donne pronti a perdere
anche il loro corpo e la loro anima pur di
non rimanere in un ignoto ed aspro
anonimato e ingiusta povertà.
E´ poi questo unire e separare terre e
identità apparentemente distanti, il
mistificare lingue e tradizioni, personaggi ed
interpreti di un capitolo storico a molti
oscuro, che rendono questo romanzo, più
che una notevole opera letteraria, un grido
che incita ad una rivoluzione pacifica: far sì
che il negativo della storia non si ripeta
poiché, nei fatti, sta a noi modificare gli
eventi, rendendo il nostro oggi migliore di
ieri.
Rosanna Lanzillotti
All‟interno del libro „La Sfera‟ si susseguono una
serie di racconti che affrontano diverse
problematiche serie tra cui la pedofilia, l‟alcolismo,
la solitudine, ma anche temi quali l‟amore, la
maturità, la maternità, l‟esoterismo. Il tutto con la
delicatezza d‟animo con cui l‟Autrice descrive le
diverse situazioni. In tutti i racconti c‟è una
matrice comune che è quella di permettere ai
personaggi di sperimentare la „risalita‟, anche dalla
sofferenza più profonda, e di fargli ottenere, in
alcuni casi, „un riscatto ‟ nei confronti della vita. Le
pagine si susseguono lievi e scorrevoli in un
intreccio in cui diventa quasi impossibile
distinguere la realtà dalla fantasia, fino a lasciare
una sensazione di quiete una volta conclusa la
lettura. L‟emozione è la colonna portante di
questo libro, l‟ingrediente fondamentale ed
essenziale con il quale l‟Autrice ci accompagna
attraverso la sua visione interiore.
Richiedi una copia inviando una
mail a infoline@volodeisensi.it
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Pagina 44
A cura di Irene Teyxeira
"Il sogno dei sogni", libro dal titolo
evocativo, intenso, e dai contenuti ricchi di
spunti di riflessione, è frutto della fantasia e
sensibilità di Raffaella Brignetti, autrice
romana raffinata, profonda, laureata in
filosofia e in lettere, dallo stile ricco di
metafore, etereo e sognante.
Un'opera, per lettori dotati di una
sensibilità speciale e che ha come sfondo il
mare, contemplato da una bambina,
Benedetta, custode dei sogni degli adulti
protagonisti.
Benedetta incarna la speranza in un mondo
migliore, animato dal rispetto nei confronti
della natura, che gli esseri umani sembrano
avere completamente smarrito.
Questo libro, provvisto di un incipit e di un
epilogo identici fra di loro, estremamente
originale, fuori dagli schemi, racconta non
di una storia ma di un sogno, presentando
più di una particolarità: è interamente
ambientato in un'isola impervia e
sconosciuta, in una dimensione atemporale,
priva di dialoghi, essendo la comunicazione
fra i suoi personaggi, atipici e senza nome,
essenzialmente intellettuale e spirituale.
Fra questi spiccano, per spessore, la Lepre
di Mare che illumina i lati ombra degli
umani (credono di essere soli e per questo
lo sono; pretendono di essere padroni
dell'universo e per questo non vivono in
armonia) e il vecchio, che si trova in un'età
nella quale si avverte compassione per tutte le
cose. Quest'ultimo è un anziano marinaio
che soffre dell'essere obbligato a trattare
con i villeggianti dell'isola, volgari e
disattenti nei confronti delle bellezze
naturali. L'autrice, tramite il suo
personaggio, coglie l'occasione per
riproporre il contrasto fra rispetto per la
natura e bieco consumismo, fra spiritualità
e materialismo.
Un ruolo di tutto rispetto in questa sua
opera, Raffaella Brignetti lo assegna al
mare, tanto amato anche da suo zio,
Raffaello Brignetti, vincitore di un Premio
Viareggio (1967) e di uno Strega (1971).
Mare in cui si specchia la vita dell'universo
intero e sul quale volteggia l'ombra dell'uccello
acquatico Tuffolo Bianco, maestro del sogno,
nella sua accezione di "visione", tanto cara
Magazine Volodeisensi
Pagina 45
agli Indigeni del Nord America.
Sarà proprio attingendo a questa visione
che l'uomo, abbandonata la dimensione
limitata del quotidiano, potrà finalmente
scoprire la reale natura della sua essenza e
del suo ruolo nel complesso quadro del
mondo.
"Dormivo: Perché è nel sogno che si vedono le
cose. E' dal sogno che saprai cosa sarà di te.
Se si viaggia o si sta fermi,
non c'è una vera differenza. Perciò vi dico, ho
sognato Tuffolo Bianco, quindi io sono Tuffolo
Bianco".
(Incipit e epilogo de "Il sogno dei sogni" di
Raffaella Brignetti).
“„Piccole fiabe per grandi sognatori‟ è la
somma di sei brevi fiabe, raccolte in un
unico, imperdibile, volume. L‟autrice,
Emanuela Arlotta, con il suo stile dalla
tenera limpidezza è in grado di
catturare il cuore di grandi e piccini sin
dalla prima pagina. Regala ai suoi lettori
più grandi l‟emozione di sentirsi ancora
una volta bambini e ai più piccoli,
avventure, magia, emozioni, sogni ma,
soprattutto, importanti insegnamenti di
vita.”
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Oppure invia una e-mail a
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Pagina 46
A cura di Mariagrazia Talarico. Questo mese parliamo di Rita Ruccione
"Sono passati cinque anni dall‟ incidente.
Ancora oggi, ogni mattina, sento la ferita
che ho nel petto pulsare come se fosse
ancora viva.
Il tempo ha soffiato sulla carne
cicatrizzandola, lasciando però spossato
tutto quello che vi era all‟ interno. Dove le
lingue del tempo avevano lavato il veleno,
le ferite si erano chiuse, trattenendo il
sangue e il dolore all‟ interno.
Cinque anni da quel luglio 2005 che mi
portò a separarmi dal mio Alex, che ormai
era diventato la mia vita, la mia esistenza, la
mia realtà e il mio sogno, il mio miraggio e
la mia oasi.
È come togliere l‟ossigeno a un asmatico,
un‟insulina a un diabetico, un cuore a un
corpo vivo." Per acquistare il libro in
versione e-book, è possibile collegarsi ai
seguenti siti:
http://www.ebookizzati.it/ebook-il-cielo-pu-
attendere-rita-ruccione-digital-book-
idprd514678.html#PrdAnc
http://www.ebook.it/S/Digital_Book/Rita_R
uccione/Arte/PDF/Il_cielo_puo_attendere.
html
http://www.omniabuk.com/scheda-
ebook/rita-ruccione/il-cielo-puo-attendere-
9788814270505-147676.html
http://www.bookrepublic.it/book/97888142
70505-il-cielo-puo-attendere/
http://www.amazon.it/cielo-pu%C3%B2-
attendere-Rita-Ruccione-
ebook/dp/B00GM00TM6/ref=sr_1_3?ie=U
TF8&qid=1384240218&sr=8-
3&keywords=il+cielo+pu%C3%B2+att
endere
in versione cartacea momentaneamente è
acquistabile solo sul sito della casa editrice:
http://www.edizionirei.com/products/il-
cielo-pu%C3%B2-attendere1/
nei prossimi giorni sarà anche su Hioepli,
LaFeltrinelli e sui principali siti di lettura in
Italia.
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Pagina 47
Comunicato Stampa
DolceMente al Soffio di De André di Gioia
Lomasti edizioni Photocity.it, in uscita il 14
novembre 2013, un must per gli amanti del
Cantautorpoeta e per la lettura della
poesia di valore.
http://ww2.photocity.it/Vetrina/DettaglioO
pera.aspx?versione=20960
FORMATO LIBRO Formato 21 x 29,7
(A4)
PREZZO 18,00
EDIZIONI PHOTOCITY.IT
NELLE MIGLIORI LIBRERIE OPPURE
ORDINABILE TRAMITE CANALI WEB
Questo omaggio a Fabrizio De André, vede
l`autrice Gioia Lomasti nuovamente
accompagnata dalla prestigiosa arte di
Stephen Alcorn (The Alcorn Studio &
Gallery), quale gentile concessione delle
molteplici linoleografie a sua cura. L‟opera
evince preziosi scritti a firma di
Mariano Brustio, memoria storica del
Faber, Norman Zoia, artista &
parolista/paroliere, Alessandro Spadoni
giornalista e critico letterario; inoltre a
dedica dell‟opera si possono carpire rilevati
contributi degli scrittori Alessandro
D`Angelo, Marco Nuzzo e Fabio Amato.
Francesco Arena ne ha curato l`aspetto
grafico di copertina, associandovi elementi
figurativi all‟incantevole arte linoleografica
di Stephen Alcorn. Marcello Lombardo
coordina la direzione d‟opera e compone la
bibliografia artistica dell‟autrice
tratteggiandone gli innumerevoli progetti e
riconoscimenti ricevuti.
Magazine Volodeisensi
Pagina 48
INFO ORDINI
http://ww2.photocity.it/Vetrina/DettaglioO
pera.aspx?versione=20960
Gioia Lomasti nasce nel Luglio 1973 a
Ravenna, lavora come impiegata in ambito
culturale. Sin da bambina riversa nella
scrittura la sua più grande passione,
attraverso la composizione di opere in
poesia-prosa riscuotendone numerosi
riconoscimenti da parte della critica grazie
alla sua partecipazione a concorsi di poesia
ed eventi culturali. Autrice di molte
pubblicazioni che spaziano dalla poesia alla
narrativa, promotrice di scrittura –
direzione di antologie AA.VV. e singoli
autori. Cura rassegne e promozioni dedite
all‟arte e alla musica sui suoi portali web
quali http://www.vetrinadelleemozioni.com/
,blog e magazine, dirige le puntate in
Vetrina delle Emozioni che prendono nome
dal suo sito, realizzando un laboratorio
creativo ad oggi di oltre mille voci per
radio Sonora – radio web della bassa
Romagna, nelle quali promuove libri e
musica. L‟autrice opera nel sociale.
Fan Page
https://www.facebook.com/pages/GIOIA-
LOMASTI/173531265164?fref=ts
Web Site : http://gioialomasti.eu/
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Pagina 49
Cristina Rotoloni
Cristina Rotoloni è nata
a Roma il 20 luglio
1977, ma è cresciuta in
provincia di L‟Aquila. In
questa città ha
frequentato x\l‟Istituto
d‟Arte e l‟Accademia di
Belle Arti dove ha
conseguito il diploma di
Laura in Scenografia con il massimo dei
voti. Ha collaborato con l‟Istituto Gramma
nella realizzazione degli spettacoli teatrali:
“Metamorfosi dei Corpi” e “Matilde
principessa dispettosa”. Ha collaborato con
l‟associazione Il Camaleonte con corsi
d‟Arte e Immagine per i ragazzi dai 4 ai 16
anni. Si è sempre occupata con passione
dei bambini per i quali ha scritto e illustrato
favole come “Stellino”, “Tom” e “Lìlì”. Ha
pubblicato sul sito “ilmiolibro.it” la sua
raccolta di racconti intitolata “Frammenti
di Vita”, dove oltre al terremoto parla
d‟esperienze forti che toccano l‟esistenza
umana. Al momento sta lavorando al suo
romanzo in prossima uscita dal titolato “Il
Tatuaggio”.
Isabella Verduci
Isabella Verduci è
nata a Chiavari
(Ge) il 18 febbraio
1970. Diploma di
insegnante
elementare, ha
sempre amato
scrivere e
'fotografare' la vita
con una penna o
l'obiettivo. Ha
pubblicato una silloge poetica, 'Petali di
parole' edita da Laura Capone Editore
dedicata al figlio Emanuele. E' un libro
accessibile a tutti,anche ai bambini perchè
contiene pensieri semplici, ninne nanne;
parla delle varie facce dell'amore, della
natura, di mare e paesaggi, di dettagli, di
passione... Dopo trent'anni di scritti, da
qualche tempo si sta dedicando alla stesura
di un racconto ironico semi autobiografico
e tutti coloro che la conoscono e spronano
sperano che questo veda la luce prima di
tre decenni!
Laura Capone Editore (LCE)
La Laura Capone Editore è
una casa editrice che
opera online, produce,
distribuisce e promuove
libri nei vari formati
(cartaceo, e-book, audiolibro, ecc.). Nasce
nel novembre 2010 e si afferma
velocemente per la correttezza e la
trasparenza operativa. La LCE si pregia di
avere in redazione professionisti di settore
per ogni competenza che, in una stretta
rete di collaborazioni online, si prefiggono
la rivalutazione del talento letterario ed
artistico italiano contemporaneo, anche
attraverso la promozione e distribuzione
elettronica delle nostre opere tradotte.
Per citare solo alcuni collaboratori: la
dott.ssa Luigia Torrusio appassionata di
lettere antiche, traduttrici quali Chiara
Rolandelli e Alessandra Baroni, artisti quali
Lisa Fusco, Moreno Chiacchiera
(attualmente l‟illustratore più quotato sia in
Italia che all‟estero), il Maestro Marco
Serpe, il Regista Sebastiano Giuffrida, in un
crescendo di professionisti più o meno noti
Magazine Volodeisensi
Pagina 50
che partecipano con grande competenza,
professionalità e soprattutto passione.
Alessandro Bagnato
Nasce a
Milano nel
1984, anche
se ora è
residente in
un piccolo
ma
incantevole paesino in provincia di Vibo
Valentia, vale a dire, San Costantino di
Briatico, a soli dieci minuti dalla più
conosciuta Tropea. Sin da subito in lui si
manifesta la passione per la scrittura e per
la filosofia e già da piccolo a ben nove anni
pensò di scrivere il suo primo eBook che
doveva avere il titolo di “La povertà e la
felicità della vita”. Si è laureato in Filosofia
e Scienze Umane all‟Università degli studi
della Calabria, e continua a lavorare ai suoi
progetti futuri di scrittura. Lavora e studia
per scrivere un nuovo eBook che sarà
denominato “Ethos”. Sogna di essere
conosciuto un giorno come uno dei più
importanti filosofi contemporanei, e
intanto collabora con riviste culturali e
associazioni filosofiche e cura un blog
personale, donando il suo sapere al servizio
degli altri e sperando che questo sia un
utile strumento per la comprensione e il
miglioramento di ognuno. Nel frattempo
continua a fare ciò che ama di più: studiare
i comportamenti dell‟uomo tramite la
percezione filosofica. Spera un giorno di
realizzare il sogno di scrivere l‟eBook che
pensò quando aveva nove anni.
Emanuela Arlotta Direttrice
Volodeisensi
Nata a Roma il 20 Settembre 1975. Ho
sempre avuto una forte propensione
all‟introspezione e alla conseguente
scrittura di poesie e
racconti che indagano
in maniera approfondita
l‟animo umano, quello
legato all‟Io più
profondo. Questa mia
voglia di comunicare ha
superato i limiti della
carta e della distanza
con la creazione di questa community
letteraria (Volodeisensi.it) che gestisco con
passione e amore tutti i giorni e di cui sono
felice facciano parte tante persone che
credono ancora nei sogni. Anche il
Magazine online è una mia idea, realizzata
grazie al supporto informatico di alto livello
di mio marito Leonzio Nocente, il quale è
anche il creatore materiale di
Volodeisensi.it e di altri siti molto
conosciuti. Lavoro nell‟informatica da anni
e scrivo da quando sono nata. Ho auto-
pubblicato due libri nella collana
„ilmiolibro‟, uno di poesie „Volodeisensi‟ e
uno di racconti „La Sfera‟, che stanno
riscuotendo molto successo e che presto
saranno disponibili anche in formato
ebook nello store Apple. Ho pubblicato
la silloge poetica „Dalla parte dell‟Anima‟
edita da Galassia Arte Editore.
Magazine Volodeisensi
Pagina 51
Leonzio Nocente Autore e Referente
Tecnico Volodeisensi
Nato a Francavilla
Fontana il 23 Maggio
1979, Architetto
informatico che
lavora da 14 anni nel
settore IT. Le sue
conoscenze vanno
dallo sviluppo di
portali alle applicazioni in tutti i campi
compreso quello mobile. Nella sua carriera
ha partecipato alla nascita di grandi portali
Nazionali del settore comunicativo e
collaborato con grandi multinazionali
Italiane e Americane.
“Questa mia opera epica che ha visto ben due
anni di progettazione e sviluppo è stata la mia
più grande soddisfazione, realizzare il sogno
sempre vivo di una bambina, mia moglie
Emanuela.
Volodeisensi.it non è una semplice community
ma un vero e proprio portale Letterario dove i
sogni diventano realtà.
Sono solo l’autore materiale, un penna su un
foglio vuoto che viene guidato dalle emozioni di
mia moglie che ogni giorno dà la possibilità a
tanta gente di esprimersi e soprattutto di
essere ascoltata.
Con tanta commozione dedico questo nostro
lavoro ai nostri figli e a tutta la gente che
crede e crederà in Volodeisensi.it”
Eleonora Siniscalchi
Rosanna Lanzillotti
Agnese Monaco
Mariagrazia TalaricoSeguici anche su
All‟interno del libro „La Sfera‟ si susseguono una
serie di racconti che affrontano diverse
problematiche serie tra cui la pedofilia, l‟alcolismo,
la solitudine, ma anche temi quali l‟amore, la
maturità, la maternità, l‟esoterismo. Il tutto con la
delicatezza d‟animo con cui l‟Autrice descrive le
diverse situazioni. In tutti i racconti c‟è una
matrice comune che è quella di permettere ai
personaggi di sperimentare la „risalita‟, anche dalla
sofferenza più profonda, e di fargli ottenere, in
alcuni casi, „un riscatto ‟ nei confronti della vita. Le
pagine si susseguono lievi e scorrevoli in un
intreccio in cui diventa quasi impossibile
distinguere la realtà dalla fantasia, fino a lasciare
una sensazione di quiete una volta conclusa la
lettura. L‟emozione è la colonna portante di
questo libro, l‟ingrediente fondamentale ed
essenziale con il quale l‟Autrice ci accompagna
attraverso la sua visione interiore.
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