analisi dell'espressività nella musica (benacchio, cassano, locascio, paganin)

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DEI - Department of Information Engineering Universit` a degli Studi di Padova Facolt` a di Ingegneria Corso di Laurea MAGISTRALE in Ingegneria Informatica Corso di Informatica per la Cultura Docente titolare del corso: Prof. Giovanni De Poli Progetto: Analisi dell’Espressivit` a nella Musica Studenti: Professori: Anuska Benacchio 601047 Prof. Sergio Canazza Giuseppe Cassano 602102 Prof. Antonio Rod` a Francesco Locascio 604120 Nicol` o Paganin 607267 Anno Accademico 2009/2010 17.07.2010

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Page 1: Analisi dell'espressività nella musica (Benacchio, Cassano, Locascio, Paganin)

DEI - Department of Information Engineering

Universita degli Studi di Padova

Facolta di Ingegneria

Corso di Laurea MAGISTRALE in Ingegneria Informatica

Corso di Informatica per la Cultura

Docente titolare del corso: Prof. Giovanni De Poli

Progetto:

Analisi dell’Espressivita nella

Musica

Studenti: Professori:

Anuska Benacchio 601047 Prof. Sergio Canazza

Giuseppe Cassano 602102 Prof. Antonio Roda

Francesco Locascio 604120

Nicolo Paganin 607267

Anno Accademico 2009/2010 17.07.2010

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.

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Indice 2

Indice

1 Introduzione 2

2 Scelta dei brani musicali 3

3 Interfaccia 4

4 Esecuzione dei test 4

5 Features acustiche 5

6 Analisi dei dati 7

6.1 Creazione della matrice di dissimilarita . . . . . . . . . . . . . 7

6.2 Creazione del Multidimensional Scaling e Clustering . . . . . . 8

6.2.1 Grafici MDS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

6.3 Analisi dei cluster e delle feature comuni . . . . . . . . . . . . 11

7 Conclusioni 12

A Grafici MDS 14

B Kinestetic space 15

C Script Matlab per la creazione della matrice di dissimilarita 15

D Script R per la generazione dei grafici MDS e per il clustering

con “K-means” 16

Bibliografia 17

1 Introduzione

Lo scopo del progetto era quello di analizzare le intenzioni espressive tra-

smesse da brani musicali in tonalita “maggiore”. Il progetto si e svolto sulla

falsa riga del progetto svolto nel 2005 da Bigand [2] e analizzato da Canazza,

De Poli, Roda [1] nel 2010 per l’estrazione di tratti comuni fra il dominio mu-

sicale e quello fisico. Per far questo si sono fatte ascoltare a venti musicisti e a

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venti non musicisti 23 brani selezionati. Lo scopo degli ascoltatori era quello

di raggruppare brani che avevano intenzioni espressive simili. I dati raccolti

sono stati analizzati creando una matrice di dissimilarita delle emozioni e

creando poi dei diagrammi MDS (multidimensional scaling) clusterizzati con

“K-means” in uno spazio 2−dimensionale (un esempio di spazio descritto in

letteratura e il Kinestetic space (app. B). Sono stati analizzati i dati ottenuti

dai non musicisti, dai musicisti e i dati totali mettendo assieme musicisti con

non musicisti.

2 Scelta dei brani musicali

Per lo svolgimento del progetto sono stati selezionati 23 brani classici in

tonalita “maggiore”. Viene di seguito riportata la lista dei brani scelti e il

numero identificativo di ciascun brano che verra utilizzato nel seguito.

1 R. Strauss - Also sprach Zarathustra

2 Antonio Vivaldi - Trio Sonata Do Mayor, RV82 allegro

3 Berlioz - La dannazione di Faust - Ballet des Sylphes

4 J. Brahms - Violin Concerto, Adagio.

5 D. Scarlatti, Sonata A for Harpsichord, K208

6 R. Schumann - Tra eumerei, op. 15, no. 7

7 Bizet - Symphony No.1 in C

8 Boccherini Luigi - Minuetto

9 Byrd - Galliard

10 Claude Debussy - Claire de lune

11 F. Liszt - Poeme symphonique

12 Corelli - violin sonata

13 Faure - nocturne op 84 no 8

14 L. Beethoven - Piano, Sonata 32, mvt 2

15 F. Mendelssohn - Italian Symphony, mvt 1

16 Handel - Concerto Grosso Op6

17 Marcello Benedetto - Sonata No.1 in F Major

18 Monteverdi - Prologo - Toccata

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19 J. Haydn. Symphony Bdur - Hob I 105, Andante

20 W.-F. Bach - Duetto for two flutes in G, Allegro

21 F. Schubert - Valse no. 3, op. 50, D779

22 L. Beethoven - Symphony. 7, Vivace

23 Monteverdi - Sonata sopra Sancta Maria

3 Interfaccia

Per dare la possibilita agli utenti di ascoltare i brani e di creare i gruppi

in modo piu semplice e intuitivo e stata realizzata un’interfaccia grafica in

PureData. L’interfaccia aveva anche lo scopo di rendere l’interazione con il

pc piu agevole e di fornire un modo semplice per poter ascoltare i brani piu

volte e poter classificarli.

Cio di cui ci siamo accorti durante i test e che non e possibile creare i gruppi

tutti in un solo momento e ascoltando i brani una sola volta. E’ neccessario

infatti un primo ascolto dei brani e la creazione di alcuni gruppi temporanei.

Dopo essersi fatti un’idea generale dei gruppi gli utenti avevano quindi la

possibilita di riascoltare i brani un numero arbitrario di volte e di modificare

o convalidare i gruppi creati precedentemente.

L’interfaccia, oltretutto, al momento della sua apertura forniva i brani mu-

sicali ordinati casualmente, in modo che, ad ogni utente, venivano forniti i

brani in oridine diverso. Questo ha reso i test piu attendibili, togliendo la

possibilita che i gruppi creati dagli utenti fossero influenzati dalla particolare

sequenza di ascolto. Riportiamo uno screeshot dell’interfaccia in fig.1.

4 Esecuzione dei test

L’esecuzione dei test e avvenuta esclusivamente in un laboratorio adibito per

lo scopo. Questo ha avuto il vantaggio di far sentire gli utenti piu a loro agio

in modo da compromettere il meno possibile i risultati. Oltretutto, si e usata

una strumentazione professionale (casse acustiche o cuffie di qualita) in modo

che ogni utente potesse avere il massimo confort e la massima resa di qualita

dei brani che ascoltava con la strumentazione che piu preferiva.

Ad ogni utente veniva spiegato l’obiettivo del test, cioe’ di raggruppare brani

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5

Figura 1: Interfaccia

con intenzioni espressive simili, e veniva consegnato un foglio con le istruzioni

per l’utilizzo dell’interfaccia.

Durante le spiegazioni abbiamo notato che i musicisti non avevano bisogno di

ulteriori spiegazioni sulle modalita’ e obiettivi del test mentre la maggior par-

te dei non musicisti aveva bisogno di ulteriori spiegazioni e di porre qualche

domanda di delucidazione.

5 Features acustiche

Per poter relazionare le risposte degli utenti con le emozioni trasmesse dai

brani si sono calcolate le feature acustiche dei brani selezionati. Per il calcolo

automatico delle feature sono stati utilizzati script realizzati da Calzavara,

Salamone, Toso [3] nella parte iniziale di questo progetto. Le feature sono

state calcolate usando frame non sovrapposti di 46 ms di larghezza. Si sono

raccolte informazioni su undici feature. Le piu importanti verranno spiegate

di seguito:

� Tempo: misurato in bpm (beats per minute) indica la velocita della

performance. Dato che i brani selezionati sono caratterizzati da una

complessa struttura audio, il tempo e stato calcolato manualmente

da un esperto, sarebbe stato infatti difficile calcolarlo con strumenti

automatici;

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6

� Brightness: misura la quantita di energia intorno alla frequenza di

1000Hz. Il risultato e un numero compreso fra 0 e 1;

� Zerocross: misura il numero di volte per cui il segnale audio cambia di

segno e puo essere considerato come un semplice indicatore di rumore;

� Centroid: e relazionato alla brightness. Piu alto e il centroide piu

l’energia e concentrata nelle alte frequenze. Viene misurato in Hertz;

� Rolloff : e la frequenza in cui e’ contenuta l’85% dell’energia. Anch’esso

e relazionato alla brightness;

� Roughness: e una stima del grado di dissonanza tra due sinusoidi,

a seconda del rapporto tra la loro frequenza. La roughness totale per

un suono complesso puo essere calcolata determinando i picchi dello

spettro, e prendendo la media di tutte le dissonanze tra tutte le coppie

di picchi possibili;

� Spectralflux: e definito come la distanza dello spettro dal succesivo

frame;

� RMS: indica l’energia media del segnale;

� Onsets: si riferisce alla differenza di energia sviluppata da differenti

componenti di frequenza;

� Attack Time: e’ il tempo richiesto per raggiungere il picco in RMS

partendo dall’istante onset;

� Spectral Ratio: che indica la quantita’ di energia nelle basse frequen-

ze.

Vengono di seguito riportati i dati delle feature che hanno discriminato i vari

gruppi. Come in [1] le feature sono state scelte valutando qualitativamente i

rispettivi valori.

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7

Num. Tempo Brightness Centroid Rolloff Zerocross

1 61 0.32 1717 2372 521

2 120 0.39 1727 3210 789

3 52 0.26 1337 1867 515

4 53 0.37 1291 1746 938

5 53 0.17 1082 1105 370

6 50 0.15 1092 1028 443

7 84 0.44 1600 2714 817

8 98 0.43 1754 3233 1044

9 78 0.32 1353 2289 575

10 54 0.19 1847 2706 468

11 79 0.68 2660 4971 1650

12 104 0.48 2220 4367 1082

13 56 0.16 948 1069 449

14 102 0.32 1147 1799 655

15 145 0.41 1509 2494 827

16 72 0.54 1873 3229 1120

17 60 0.40 1498 2559 713

18 116 0.61 2855 5840 1578

19 76 0.44 1672 2487 851

20 103 0.33 1423 1581 135

21 88 0.24 1201 1785 674

22 103 0.47 1784 3176 971

23 79 0.26 1203 1741 498

6 Analisi dei dati

L’analisi dei dati e avvenuta su tre fasi distinte spiegate nel seguito.

6.1 Creazione della matrice di dissimilarita

Prima di tutto si e dovuto calcolare la matrice di dissimilarita. Tale matrice

e definita in questo modo: sia A la matrice di dissimilarita, ad ogni riga di

A e associato un brano di quelli selezionati, stessa cosa per le colonne. A nel

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6.2 Creazione del Multidimensional Scaling e Clustering 8

nostro caso e, quindi, una matrice 23× 23.

Il generico elemento A[ij] e pari al numero di volte per cui i brani i e j

sono stati posizionati dagli utenti in gruppi differenti. Indichiamo con g(i) il

gruppo dell’i− esimo brano, allora

A[ij] =

{A[ij] + 1 g(i) 6= g(j)

A[ij] + 0 altrimenti

Per la creazione efficiente della matrice di dissimilarta e stato creato uno

script Matlab che, per brevita, riportiamo nell’appendice C.

6.2 Creazione del Multidimensional Scaling e Cluste-

ring

Dopo aver creato la matrice di dissimilarita questa viene usata per la crea-

zione dei Multidimensional Scaling Graph in uno spazio 2-dimensionale e

il relativo clustering. Per la creazione dei grafici MDS e stato usato questa

volta uno script R, riportato in appendice D. Per il clustering si e scelto di

inizializzare l’algoritmo di Clustering “K-means” 1 per la creazione di 3, 4, 5

cluster. Ogni cluster corrisponde ad un gruppo. In questo modo i dati dei

raggruppamenti degli utenti vengono utilizzati per generare i gruppi che me-

glio rappresentano quelli generati dagli utenti.

I brani musicali raggruppati nello stesso cluster sono poi stati analizzati in

base alle feature acustiche dei brani stessi cercando di trovare quali feature re-

stavano invariate nello stesso cluster. In questo modo si e tentato di associare

caratteristiche acustiche del brano alle emozioni suscitate negli ascoltatori.

6.2.1 Grafici MDS

Riportiamo di seguito i grafici MDS con 3-cluster ottenuti dai dati di non mu-

sicisti (fig.2), musicisti (fig.3) e dai dati congiunti di musicisti e non musicisti

(fig.4). I nomi dei cluster sono stati scelti in base al valore delle feature, come

1 L’algoritmo “K-means”, dato in ingresso un numero k di cluster, cerca di raggrupparegli elementi a distanza minore in k cluster. L’algoritmo e un’euristica quindi non trova ilmiglior clustering, ma sicuramente termina dato che esiste solo un numero finito di modiin cui raggruppare n elementi in k cluster.

Page 10: Analisi dell'espressività nella musica (Benacchio, Cassano, Locascio, Paganin)

6.2 Creazione del Multidimensional Scaling e Clustering 9

spiegato nel paragrafo 6.3. Riferendoci a [1] tali cluster sono stati chiamati E,

I ed EF2. I rimanenti grafici con 4,5-cluster sono stati riportati in appendice

A. Da questi ultimi infatti non si sono ricavate informazioni aggiuntive (si

veda il paragrafo successivo).

Figura 2: Grafico MDS relativo ai NON-musicisti

Dai grafici MDS si puo notare che l’unica differenza fra i grafici MDS di

musicisti e non musicisti e legata ai brani 9,12. Nel caso dei musicisti tali brani

vengono entrambi inseriti nel cluster E, mentre nel caso dei non musicisti il

brano 9 appartiene al cluster I e il brano 12 al cluster EF. Nel caso del grafico

relativo ai dati congiunti i brani 9, 12 vengono inseriti negli stessi cluster dei

grafici relativi ai dati di non musicisti.

In effetti, guardando il grafico, si puo notare che: il brano 9 si trova ad una

distanza molto piccola dal cluster I e il brano 12 ad una distanza molto piccola

dal cluster EF. Questo sta ad indicare che i musicisti hanno raggruppato i

brani 9, 12 insieme con i brani del cluster E qualche volta di piu rispetto ai

non musicisti, ma nel complesso i raggruppamenti del brano 9 con i brani del

cluster I e del brano 12 con i brani del cluster EF sono maggiori di quelli dei

raggruppamenti dei brani 9, 12 con i brani del cluster E.

2I = Inertia attractor, E= Elasticity attractor, F= Friction attractor

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6.2 Creazione del Multidimensional Scaling e Clustering 10

Figura 3: Grafico MDS relativo ai musicisti

Figura 4: Grafico MDS relativo ai dati congiunti

Per la successiva analisi dei dati si e quindi deciso di analizzare i dati congiunti

di musicisti e non musicisti, considerando il brano 9 appartenente al cluster

I e il brano 12 al cluster EF.

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6.3 Analisi dei cluster e delle feature comuni 11

6.3 Analisi dei cluster e delle feature comuni

Per effettuare l’analisi dei cluster si e proceduto manualmente, nel senso che

si e prima provato ad analizzare il 3-cluster, trovando caratteristiche simili

fra brani nello stesso cluster. Si e poi continuata l’analisi con i 4-cluster ed

i 5-cluster in modo da convalidare o perfezionare i risultati ottenuti con il

3-cluster.

Nel caso in esame, si e concluso che la migliore clusterizzazione e quella con

i 3-cluster. Tale conclusione deriva dal fatto che, ai fini dell’analisi e per tro-

vare le feature comuni, effettuare un numero maggiore di cluster comportava

avere valori delle feature molto simili tra loro fra i cluster aggiuntivi. Di

conseguenza i brani appartenenti a cluster con valori delle feature simili si

potevano unire.

Cio che si e ricavato e che, sulla base dei cluster creati da “K-means”, i brani

appartenenti ad uno stesso cluster sono contraddistinti da valori molto simili

di alcune delle feature estratte. Riportiamo di seguito la suddivisione in clu-

ster dei brani selezionati con le relative feature.

Num. Tempo Brightness Centroid Rolloff Zerocross

EF

7 84 0.44 1600 2714 817

11 79 0.68 2660 4971 1650

12 104 0.48 2220 4367 1082

15 145 0.41 1509 2494 827

16 72 0.54 1873 3229 1120

18 116 0.61 2855 5840 1578

22 103 0.47 1784 3176 971

E

2 120 0.39 1727 3210 789

8 98 0.43 1754 3233 1044

14 102 0.32 1147 1799 655

20 103 0.33 1423 1581 135

21 88 0.24 1201 1785 674

23 79 0.26 1203 1741 498

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Num. Tempo Brightness Centroid Rolloff Zerocross

I

1 61 0.32 1717 2372 521

3 52 0.26 1337 1867 515

4 53 0.37 1291 1746 938

5 53 0.17 1082 1105 370

6 50 0.15 1092 1028 443

9 78 0.32 1353 2289 575

10 54 0.19 1847 2706 468

13 56 0.16 948 1069 449

17 60 0.40 1498 2559 713

19 76 0.44 1672 2487 851

Si sono poi descritte con degli indicatori 3 le feature comuni. Riportiamo di

seguito i risultati.

Cluster Tempo Brightness Centroid Rolloff Zerocross

EF ++ ++ ++ ++ ++

I - - - - - - - - -

E + + - - -

Dalla tabella e dai grafici si puo notare che l’asse x suddivide i cluster in

base al tempo mentre l’asse y in base alla brightness. Dalla tabella si puo

facilemente verificare che il cluster EF e caratterizzato da valori alti per

tutte le feature, il cluster E da valori medi mentre il cluster I ha valori bassi

per tutte le feature, di conseguenza sono stati determinati. In particolare,

essendo tutte feature del timbro (brightness, rolloff, zerocross,...), queste sono

altamente correlate quindi, per esempio, il cluster EF essendo caratterizzato

da alta brightness, di conseguenza ha alti valori di rolloff e zerocross.

7 Conclusioni

Il progetto era orientato nel trovare relazioni tra il dominio delle emozioni

trasmesse dalla musica e caratteristiche del suono dei brani ascoltati. Alla

fine del progetto si e potuto concludere che esistono dei tratti comuni fra

3++ per valori molto alti, + per valori alti, - per valori bassi, - - per valori molto bassi

Page 14: Analisi dell'espressività nella musica (Benacchio, Cassano, Locascio, Paganin)

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i due domini e in particolare si e notato che alcune feature acustiche sono

molto piu correlate alle sensazioni dell’utente rispetto ad altre. Con l’analisi

dei dati raccolti abbiamo concluso che queste featuers sono: Tempo per l’asse

x e Brightness, Rolloff e Zerocross per l’asse y. Questo risultato e sicuramente

in linea con quanto concluso nelle precedenti ricerche [1][2] e concettualmente

coerente con la definizione di Kinestetic space.

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A Grafici MDS

Figura 5: Grafici MDS con relativi cluster

Page 16: Analisi dell'espressività nella musica (Benacchio, Cassano, Locascio, Paganin)

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B Kinestetic space

In letteratura con Kinestetic space si intende uno spazio 2− dimensionale il

cui scopo e di associare alle intenzioni espressive di un musicista le emozioni

provate da un utente ascoltatore. L’ascoltatore deve posizionare le perfor-

mance del musicista lungo i due assi relativi alle 2 dimensioni.

In un Kinestetic space l’asse x e legato al Tempo (Kinematics) e discri-

mina fra perfomance “Heavy” e “Light” mentre l’asse y e legata all’Ener-

gia (Brightness, Centroids, Attack time, ecc.) e discrimina fra performance

“Soft” e “Hard”. Viene riportata in figura 6 un grafico rappresentativo dello

Kinestetic space

Figura 6: Kinestetic Space

C Script Matlab per la creazione della ma-

trice di dissimilarita

clear;

close all;

% inizializzo la matrice 23x23 con tutti 0

M = zeros(23,23);

% Carico il file gruppi.txt dove e’ presente una matrice N x 23.

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% Ogni riga corrisponde ai gruppi formati da una persona.

% Le colonne vanno da 1 a 23, ognuna corrisponde a una traccia musicale.

gruppi = fopen(’gruppi.txt’ , ’r’);

% salvo la matrice : ’%g %g’-> tipo elementi su una riga

% [x inf] : x -> quante colonne ho

G = fscanf ( gruppi ,’%g %g %g %g %g %g %g %g %g %g %g %g %g

%g %g %g %g %g %g %g %g %g %g \n’ , [23 inf] );

[c,n] = size(G);

fclose (gruppi);

% Aggiornamento matrice. Sommo uno ogni volta che due tracce sono in

% gruppi diversi

for k = 1:n

for i = 1:23

for j =1:23

if ( G(i,k)~= G(j,k) )

M(j,i)= M(j,i)+1;

end

end

end

end

% Scrittura nel file matrice.txt della matrice ottenuta

matri = fopen (’GroupedExpressionsN.txt’,’wt’);

fprintf (matri,’%g %g %g %g %g %g %g %g %g %g %g %g %g %g %g

%g %g %g %g %g %g %g %g \n’,M);

fclose (matri);

D Script R per la generazione dei grafici MDS

e per il clustering con “K-means”

library(MASS)

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##Etichette aggettivi

label<-c("1","2","3","4","5","6","7","8","9","10","11","12","13",

"14","15","16","17","18","19","20","21","22","23")

##Lettura da file matrice di dissimilarita aggettivi raggruppati

matgroupedN<-read.table("GroupedExpressionsN.txt")

##Kruscal non metric MDS

MDS1<-isoMDS(matgroupedN,y=cmdscale(matgroupedN,k = 2),k = 2,

maxit=500)

##K-means clustering

km<-kmeans(MDS1$points,6,iter.max=2000,nstart = 25)

plot(MDS1$points[,1],MDS1$points[,2],col=km$cluster,xlab = "Dim 1",

ylab = "Dim 2",type="p",xlim=c(-20,20),ylim=c(-20,20),axes=FALSE)

km$cluster

##Aggiunta etichette aggettivi al plot

text(MDS1$points[,1],MDS1$points[,2],labels=label,col=km$cluster,

adj=c(0.5,-0.7))

##Aggiunta titolo al plot

title(main="Musicisti + NON Musicisti - 6 cluster")

##Aggiunta assi al plot

axis(1,pos=0,tcl=0.2,cex.axis=0.6,padj=-2.5,outer=TRUE,at=

c(-20,-15,-10,-5,0,5,10,15,20))

axis(2,pos=0,tcl=0.2,cex.axis=0.6,hadj=0,las=2,outer=TRUE,at=

c(-20,-15,-10,-5,0,5,10,15,20))

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Riferimenti bibliografici 18

Riferimenti bibliografici

[1] Canazza, S., De Poli, G., and Roda, A. (2010). On the espressive gestu-

res. Looking for common traits between musical and physical domain.

Proceedings of Kansei Engineering and Emotion Research, KEER 2010,

March, 2-4, Paris, pp. 1589-1597.

[2] Bigand, Vieillard, Madurell, Marozeau, Dacquet Multidimensional sca-

ling of emotional responses to music: The effect of musical expertise and

of the duration of the excerpts Cognition and Emotion 2005.

[3] Calzavara, Salamone, Toso Analisi dell’espressivita nella musica - script

per l’estrazione delle feature con Matlab, 2010.