Analisi dipinti del 1500-1600

Raffi Alessia 3F grafico-tecnico a.s. 2016-2017

Descrizione dipinto

Il dipinto è stato fatto da Sandro Botticelli nel periodo Rinascimentale (1482-1485).L’ opera è situata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.Il quadro raffigura la nascita della Venere che avviene in una conchiglia nel bel mezzo del mare.L’ opera rappresenta, nello stile di Botticelli, soggetti più simili a creature di un mondo ideale, piuttosto che a rappresentazioni fedeli della realtà.Alla sinistra della dea, è rappresentata l’ancella Ora, che le porge una veste ricamata. Ora e Zefiro sembra che insieme creino una sorta di arco, nel quale è centrale il tema dell’ opera. Dal punto di vista architettonico l’insieme è piuttosto geometrico: la figura centrale si trova in mezzo e le sagome secondarie ai bordi, che tendono verso la testa di Venere. La testa reclinata di Venere lancia allo spettatore uno sguardo quasi malinconico.A prima vista, ho pensato che fosse la rappresentazione di un mondo tutt’altro che terreno, poichè i soggetti hanno dei dettagli che rimandano alle divinità, ad esempio le ali.Per ricreare la scena dell’opera, posizionerei la macchina fotografica frontalmente ai miei soggetti. Posizionerei un softbox a destra. L’angolo di campo è ampio.

Descrizione dipintoL’ opera è stata dipinta da Sandro Botticelli nel 1496 ed è nominata “La Calunnia”. Il quadro va letto da destra verso sinistra: il re Mida, l’uomo con le orecchie d’asino interpreta il ruolo del cattivo giudice, è seduto sul trono e al suo fianco ci sono Ignoranza e Sospetto, le sue consigliere. Davanti a lui, l’uomo con il cappuccio nero e la torcia in mano; dietro a lui è la Calunnia, donna molto bella che si fa acconciare i capelli da Perfidia e Frode, mentre trascina a terra il Calunniato impotente; la vecchia sulla sinistra è la Penitenza e l’ultima figura di donna sempre a sinistra è la Verità, con lo sguardo rivolto al cielo, come a indicare l’unica vera fonte di giu-stizia.La scena si caratterizza per un forte senso di drammaticità e sembra creare una sorta di “tribunale” della storia, in cui l’ accusa sembra essere rivolta proprio al mondo antico, dal quale pare essere assente la giustizia, uno dei valori fondamentali della vita civile.L’ opera è una denuncia a tutti i limiti della saggezza umana che qui viene espressa con toni violenti e denotata dell’ espressione di malinconia nota sui volti dei soggetti.A prima vista, l’opera mi è parsa una scena drammatica. La posa dei soggetti ha ricreato, a mio parere, la scena di uno scontro, in cui emerge la tensione e l’ira presente tra i personaggi.Se dovessi ricreare la scena dell’opera, posizionerei la macchina fotografica frontalmente ai miei soggetti. Posizionerei una luce softbox lateralmente a sinistra.Angolo di campo ampio.

Descrizione dipintoL’ opera è stata di pinta da Perugino tra il 1496 e il 1500.Il quadro fa parte delle decorazioni della Sala dell’Udienza nel Collegio del Cambio a Perugia.Gli angeli rappresentano Fortezza e Temperanza e sono situati al di sopra di sei eroi antichi.In quest’opera spiccano le figure dei sei eroi per la ricchezza delle decorazioni delle loro armature, delle vesti e cappelli fastosamente elaborati.A primo impatto, l’ opera mi è parsa molto schematica, poichè ho notato i due angeli posti al di sopra dei sei eroi, come per sorvegliarli; gli eroi posti uno di fianco all’altro hanno suscitato la mia attenzione a causa dei loro dettagli.Per ricreare la scena dell’opera metterei la macchina fotografica frontalmente ai miei soggetti. Posizionerei una luce alle spalle della macchina fotografica.Angolo di campo ampio.

Descrizione del dipintoL’ opera è stata dipinta da Bernardino Luini nel 1510 ed è conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano.Nel dipinto la Madonna è raffigurata seduta con il bambino in braccio, davanti a una spalliera di rose bianche e rose.Lo sfondo è scuro e uniforme, in modo da far risaltare l’illuminazione dolce e soffusa. Il volto della Madonna mostra infatti l’inconfondibile modello leonardesco, con un dolce sfumato. Anche il Bambino si ispira a precedenti di Leonardo, ma nessuno in particolare: l’artista usa una certa libertà nel rielaborarne la forma, disponendolo in diagonale. Il Bambino

indica il vaso di una pianta e stringe con la destra la pianta.Se dovessi riprodurre l’opera, posizionerei la macchina fotografica frontalmente ai soggetti. Posizionerei una luce softbox frontalmente e un pannello nero alle spalle dei soggetti.Angolo di campo ristretto.

Descrizione dipinto“I Musici” è un’ opera dipinta da Caravaggio nel 1595.L’ opera ritrae quattro giovani in procinto di suonare e di eseguire un concerto. Di particolare inte-resse sono i brani di natura morta rappresentati dai vari strumenti musicali.A sinistra il giovane alato è intento a staccare il grappolo d’uva. Il secondo personaggio da destra, sullo sfondo, ha i tratti somiglianti a quelli del pittore (ma non è stato provato con certezza che sia un autoritratto, anche se idealizzato).Per ricreare la scena posizionerei la macchina di fronte ai soggetti. Posizionerei un softboxa sinistra.Angolo di campo ristretto.

Descrizione dipinto“Giuditta e Oloferne” è un’ opera dipinta da Caravaggio nel 1602.In questo quadro Caravaggio rappresenta l’episodio biblico della decapitazione del condottiero Oloferne da parte della vedova ebrea Giuditta, che voleva salvare il proprio popolo dalla dominazio-ne straniera. Giuditta è raffigurata intenta a decapitare Oloferne, mentre alla scena assiste una vecchia serva che sorregge con le mani il drappo contenente il cesto nel quale va conservata la testa.Lo sfondo è scuro, è presente un panneggio rosso in alto a sinistra e una parte minima del letto su cui giace Oloferne. Lo sguardo vitreo di Oloferne farebbe supporre che sia già morto, ma la tensione dei muscoli indurrebbero a pensare il contrario. Giuditta, invece, sembra adempiere al suo compito con molta riluttanza: le braccia sono tese, come se la donna volesse allontanarsi il più possibile dal corpo di Oloferne, e il suo volto è contratto in un’espressione mista di fatica e orrore. Accanto a Giuditta Caravaggio ha inserito una serva molto vecchia e brutta, come simbolico contraltare alla bellezza e alla giovinezza della vedova.Se dovessi ricreare la scena posizionerei la macchina fotografica frontalmente ai soggetti. La luce pro-viene da sinistra. Angolo di campo ristretto.

Descrizione dipinto“Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” è un’ opera dipinta da Caravaggio nel 1600.L’ opera ritrae la nascita di Cristo. I santi, le madonne del Caravaggio hanno le sembianze degli emarginati, dei poveri.Ogni personaggio è colto in un atteggiamento spontaneo: san Giuseppe ci volge le spalle ed è avvolto in uno strano manto verde. Dialoga con un personaggio che si trova dietro la figura di san Francesco d’Assisi. La figura a sinistra è san Lorenzo.La Madonna, qui con le sembianze di una donna comune, ha un aspetto estremamente malinco-nico, e forse già presagisce il destino del figlio, posto sopra un piccolo giaciglio di paglia. La testa del bue è chiaramente visibile, mentre l’asino si intravede appena. Proprio sopra il Bambino vi è infine un angelo, simbolo della gloria divina. Se dovessi riprodurre il dipinto posizionerei la macchina fotografica di fronte ai soggetti e un softbox a sinistra. Angolo di campo ristretto (circa 90°).

Descrizione del dipintoLa Conversione di San Paolo è un dipinto, realizzato nel 1601 da Caravaggio.È conservato nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma.La scena ritrae il momento della conversione di Paolo quello in cui appare Gesù Cristo in una luce accecante. Sono presenti nella scena un vecchio e un cavallo, il quale, grazie all’in-tervento divino, alza lo zoccolo per non calpestare Paolo.Caravaggio adotta l’iconografia della luce accecante e l’assenza di Cristo. Caravaggio decise di non dipingere Gesù perché non voleva che nei suoi quadri ci fossero figure divinizzate (Cristo era già risorto quando San Paolo si converte) perché ciò sarebbe andato contro il realismo a cui Caravaggio mirava.Per riprodurre l’ opera metterei la macchina fotografica di fronte ai soggetti e posizionerei una luce spot in alto a destra. Angolo di campo di 92°.

Descrizione del dipintoCrocifissione di san Pietro è un dipinto di Caravaggio, realizzato tra il 1600 ed il 1601. L’opera è conservata nella Cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo a Roma.Nel quadro la luce investe la croce e il santo, attraverso il martirio del Primo Pontefice, eletto da Gesù Cristo. La luce inoltre investe i carnefici, qui raffigurati come uomini semplici, costretti ad un lavoro faticoso.Quello che colpisce è la resa dei particolari: le venature del legno della croce, il piede nero dell’aguzzino chino, le rughe sulla fronte dell’aguzzino di sinistra, il riflesso della luce sulle unghie del Santo e dell’aguzzino che tende la corda.San Pietro si fa crocifiggere a testa in giù per umiltà nei confronti di Cristo. Tutte le figure concor-rono a formare una x con le assi della croce e con i corpi degli aguzzini, dunque anche questi ultimi sono accomunati col santo dal senso della fatica.Lo sfondo cupo contribuisce a far risaltare le figure mettendo in evidenza la tensione drammatica dei corpi che balzano verso l’osservatore.Se dovessi ricreare la scena posizionerei la macchina di fronte ai soggetti e una luce softbox a sini-stra insieme ad una luce spot.Angolo di campo ristretto.

Descrizione del dipinto La Flagellazione di Cristo è un dipinto di Caravaggio, realizzato tra il 1607 ed il 1608 e conservato nel Museo nazionale di Capodimonte di Napoli.Caravaggio, per quest’ opera, sceglie di adottare una soluzione più convenzionale e meno stridente coi canoni della pittura religiosa, rifacendosi al dipinto dello stesso soggetto eseguito da Sebastiano del Piombo. Il dipinto è organizzato intorno alla colonna alla quale è legato Cristo, dove si dispongono due dei torturatori, uno a lato ed uno dietro alla colonna, i cui gesti precisi e lenti ci proiettano nello sfondo del quadro e verso il primo piano, dove si trova il terzo degli aguzzini che sta chino. È una rappresentazione non convenzionale della realtà umana e naturale, tra contrasti netti e laceranti di luci e ombre, frammenti. I corpi vengono fuori dall’ombra e i tratti fisici vengono definiti dalla luce quasi accecante sottolineando con grande drammaticità l’evento che il dipinto racconta.Per riprodurre la scena posizionerei la macchina di fronte ai soggetti e posizionerei una luce in alto a sinistra.Angolo di campo abbastanza ristretto.