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  • 5/14/2018 andregide

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    I!La sezione francese di questa collanae realizzata can la collaborazionedi MARIO MrcCINESI

    ANNA PAOLA CAMPRA MOSSETTO

    Invito alla letturadiAndre Gide

    N uo va ed izio ne a gg io rn ata

    --~-~.-

    MURSIA

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    92 LE OPEREdi L ett er at ur a im p egna ta (Litteralure'engagee), seguiti dal-l'opera teatrale Robert ovvero il-Bene comune, concepitanel 1934, e cost giudicata daJl!autore quindici anni dopo:Mi ci volle quasi I~istesso tempo per fallire canIt Bene comune ehy,per riuscire con I Falsari. Tuttoc io che scrissi ipf/quel periodo, invicta Minerva, ri-mase indicibilmentc mediocre . (D 30-1-49)

    IIITEMI E MOTIVI

    Cercare di esporre sinteticamente i concetti fondamen-tali ricorrenti nell'opera di Gide, e un po' tradire un autoreche non ha mai voluto dare carattere di categorie ai suoipensieri, bensf ha sempre cercato di coglierli nel 101'0 dive-nire dialettico.Stranamente il suo primo tema potrebbe esser indivi-duato in quel non voler impoEt:.~_tel1liJtU~~!!:~u~be,anzi,a piti riprese egllmctrrc1fcr-una libera e personale inter-pretazione dei suoi seritti. Gia in Paludi dlceva:Non vogIio promuovere azloni, ma liberate la li -berta . (P p. 119),

    e nei Nutrlmenti intendeva stimolare Nathanael, ma senzafame un discepolo: Che iI mio libro ti possa insegnare ad interessartipiu a te stesso ehe ad esso . (NT p. 153)

    Nel Dlario dei Fa/sar i si presenta aneor phI netto il rifiutodi qualsiasi intenzione direttamente didattica: Non e offrendo una soluzione di certi problemi cheposso rendere un servizio al lettore, ma costringen-dolo a meditare su questi problemi, per i quali nonammetto la possibilita di una soluzione che non siaindividuale e personale , (DF 30VII-19)

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    94 TEMI E MOnVI INDIVIDUALISMO E IMPEGNO UMANO 95A tali afIermazioni teoriche fa riscontro a Iivello d'inven-zione, nelle forme drammatica e narrativa, la rinuncia adogni giudizio finale: alcune opere come II Prometeo, L'Im-morallsta, La Porta Siretta, I Fa/sari, restano misterioseanche dopo molte Ietture. Laloro complessita si presta adifIerel1tLcowprensioni,.edesse:anHCliJano liflnademac;()l1-CeZiOl]~dell' opera aperta : il ricorso alIa collaborazionedellettore;'l1tl1'f1fCOSffuzlone del testo, e precisamente unodegli aspetti dell'attualita del nostro, sui piano dell'espres-sione. Che Ia ricerca de i motivi caratteristici nell'operae li Gide sia dun que un accettare I'invito formulato nel-l'introduzione a Paludi:

    co~traSto e a~vertito tanto sl!1 pia~s..1~tt.~rllrJ.o fra I'esseraWJ;a., . fa re . n c ;Q rQ ,g ll f! ,t eC f ll ea~e .qu lndl . .raIla finz l " .Si predica infatti i1 rifiuto di ogni attaccamento: al_jl!lll:sate, poni tutta la t u a -grora-l1e1I'afHmo presente';)-;._allacaltul:1!,. Nathanael, quando avrerno bruciato tutti i li-bri! ; ~!!.glLafI~ttL:"y.itlClolanti~non amare nessuno, uomoo donna,' tria soltai1to l'anliCizia, l'affetto 0 l'arnore : esoprat ru t to ~~a__~Tl~_g~,

    Farniglie, io vi -odio! Focolari d'intimita: porte rin-chi use; possesso geloso del proprio bene. (NTp. 186)

    Nasce cost quella tematica dello sforzo verso l'lndivi-dualizzazione intorno a cui e imperriiaia -1UTfii1'opefadrLJlae~echesi sviluppa nei rnotlvl interdipendenti del-l'autentlcita, della disponibilita e della disciplina interlore,II problema dell'a~QhH~fr!lnchezza-riempie il Diario,fin dalle pagine pitt antiche, di angosciose alternative. II

    La dottrina dell'affrancamento totale attraverso la qualesoltanto si puo gustare Ia gioia violenta dell'orgoglio ,e fatta per iforti, essa sopprime ideboli , constata tri-stemente Marceline nell'/mmoralista, e il Figliol prodigofalIisce perche non puc fare a meno di attaccarsl infineda qualche parte , Allontanarsi, viagglare, rinnovarsi con-tinu amente insc:g1,!enciQ,qJ!eU'.5l.U D JCQ . .. .Q e J l e ? L C h S l _ . . e _ J ! L . Y i l a . .ecco la salvezza di cui non e capace Titiro, invischiatonelle sue Paludi e ehe invece rende nomade I'Immoralista,Di tutti i legami ipiii costrittivi sono queJIi familiari,

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    96 TEMI E MOTIVIe l'intenzione corrosiva a questa proposito si manifestaattraverso l'immagine che Gide offre dell'ipocrita rispet-tabilita in cui vivono i suoi membri (ad esempio iBara-glioul del Sotterranei 0 i Profitendieu dei Falsari) e delladisgregazione che in realta sovente essa cela, come in casadel Pastore nella Sinionia (0 di Eveline nella Scuola delleMogli). Ma soprattutto con la creazione dei suoi prediletti bastardi , GlchLintende_perQXill'e la causa delJaJiberta,-come .affel'mazione dell'illdiyiclU,?,-'-~r ~i.~uo~[dei ..valori1l~]rgnippi:Cgn jiiipOli~_auche -eonti'o1a@1'~t~Qiia1ita,Casimiro, Lafcadio, Gertrude; Bernat'd, Boris, il figlio dellaprigieniera di Poitiers, quello di Genevieve, e persinoEdipo ,i e Teseo, eroi dai natali oscuri, costituiscono quell agallerIa di illcgittimi, ora vinti ora vinci tori , ma sempreoriginali, diversi: eontestazione irriducibile delle conven-izioni famiJiari. Cos f come 10 e , fino a Genevieve, quel la[contrapposizlone, fra le fossilizzazioni dell'eta matura e[I'incoselenza della gloventti, ehe ricorre nell'opera gidiana,!.eon la frequente apparizione dell'adoleseente pericolosa-tmente I ibero, perch e p rivo di rimorsi, Costui giunge permettere in crisi, per turbare, per trasformare, per capo-volgere, come David di Saul 0 il fratello minore del Pro-digo, Nei giovani Gide ripone, dunque, Ie sue speranzee fa di 101'0 il suo ideale, purche essi sappiano seguireIe parole di eongedo di Menalca a Nathanael:

    Non tenere, di te stesso, ehe a cia ehe ttl senti nonesistere in nessun altro luogo ehe in te stesso, e ere adi te, con impazienza 0 con pazienza, ah! ilpiu inso-stituibile degli esseri , (NT p, 248)Con I'auspicata abolizione di ogni rapporto di maestro-discepolo, I'individuo e lasciato a se, diventa allora essen-z iale alla sua emancipazione il prinelplQ_jella __sinc~wjta"-incondizionata, Nel Diario, il-TR91si chiude su questa_ J r a s e : - - - - .

    . II t imore di non essere sincere mi torment a da pa-recchi mesi e mi impedisce di scrivere .Ma e prima di tutto la franchezza con se stessi, che

    egli richiede, ed il narcisismo inquieto delle opere gio-

    INDlVroUALISMO E IMPEGNO UMANO 97vanili , e la f~rma ernbrionale di quel fondamentale cer-e,are dl, cap!r ,?en~ ,chi siamo , NeLNutr.im.(}l1.tL!l par-tlry daL quall J Individuo.vsl .ccol loca veramente alcentroden'etiC;~._gLJ;iide.,.Ja liberta 110n e solo assenza di costri-zicini esterne, ma anehe di distorte e offuscate visioni inte-riori. Vi si predica percio la presa di coscienza e la man [,festazione del proprio io:

    Assume~e quanta phi umani ta e possibile, eeco laformula giusra. Forme diverse della vita, mi sembra-ste tu t te belle , (NT p, 158)

    ~i1otte~e che accondiscende alia sua inc linaz ione per 1 11'1nUnCI~fino a spogliarsi dell'arco, suo unico posses so, pel'_ll.~L~~,,'

    I1 b iso gna o~areesserse. stessiuon_.eJimitato,"ueppuredalla.ipaura di. contraddizione,perch6 ..gli. .uominl.idevonocerc~l'e di ~ssere. UPiu.possihile.adere.IJ.Ji,alla0,Y;iJ!le.comela Vita, 7S.S1possonc, anziqevono,eVQlye_l'~.,!iQJI-lnt.!l~~i Lo spinto non avanza che su cadaver! d'idee serivenelle Intervlste immaginarle, del 1943, ma gia nell~ Rifles-

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    8 TEMI E MOTH'Ision! del 1897, proponeva di sostituire il termine, ve-rita , con quello di idee , E nel Rttorno dall'fJRSS-dbacrrsce:---~--

    Ho sempre sostenuto ehe il desiderio di restare co~-renti con se stessi, cornportava troppo sovente un n-schio dl insincerita . (RU p. 50)Anehe il terna della disponibilita eoinvolge rapporti tantoesteriori, quanto interiori, all'individuo, II prime punto,come apertura ad ogni esperienza, e come rappresentazronedel fluire e confluire delt_umana esistenza, e espresso inun'immagine-chiave: il {ca;Yefo'ul:-Y, il crocicchio. Menal-ca canta: II mio anirrio~et'a~t'"albergo aperto all'incro-cio ; il castello di Isabelle ha il nome fatidico di Quart-fourche, che significa crocevia: nei Sotterranei, Lafcadio,dopo aver ucciso Fleurissoire, scopre ehe Que! vecchioera un crocicchio : nei Palsari, Edouard, in cio centro-figura di Gide, coneepisce il romanzo come un erode-chio di problemi . .n secondo aspetto implica 10.\'J21~.SS'\?A.deJ~.~.,~..~.i,~~~.:l'ev()I.4~i()lJ.\e.~.,st~.,.. ! 1 . d l 'e . ..JV.aIter:a~(tlo, ..ltV.re.fie...nel:~rm.iht..d.\';l1'ilq91izi()n~.gt;!Ua.99JPP!.II.cel1:Z:!i~r9t;!. s r e sso , . ..L ..m ,-t~.ir~le .'~P9ntlll1~it~ '.y~t;!I e gli . .P9si(!9t;!..fa .d!. qyet'ulti!p9

    I : . e J :Q . ~ . .g;g'~t&~.~.!~a~~U1.p., II c~:mcetto pSlco.loglCo dell 1 1 1 -I sorgere Istahtaneo del siibconscio che, sui. plano filosofieo/ e morale rappres~~ta la lib~ra espressione dell'inter~ p e r :i sonalita, ha rnatrici cultural! negli accenni alla gratu~~a d!, Bergson e di Nietzsche. Masoprattu!toDostoevsklJ gilI comunica .que! .Iascino geH' inpl ! ig~Qnejnps~c:~I ()gi~".che\J~'i~iel!l~iro~1~~i;i~~~ii~i~iD~()~~iaf1~~~~~tt~to~~~r~~~~:~~~;.sce"'I-a~tentaztofiew'fttil'o, ma confusamente, poiche resoottuso dalla rassegnazione, come ilsuo autore, impotentead evadere:

    Quante volte alla ricerca di un poco d'aria, perchesoflocavo, ho conosciuto il gesto di aprire le finestre,e mi sono fermato senza speranza . (P p. 144)Gide confida nell' atto autoctono , nato da se e senza

    scopo, come simbolo etico e fin quando esso e un punto

    INDIVIDUALISMO E IMPEGNO UMANO 99di riferimento ideale della condotta umana, ma mostra dinon credere, poi, alla possibilita di una sua realizzazioneconcreta. Anche in clo 10 scrittore dei Demont g li e mae-stro, definendo in quel romanzo 1 ' atto gratuito noncome immotivato, ma piuttosto come privo di rnotlva-zione esterna . Nel Prometeo 10 schlaffo e I'elargizlonedel Millonario sembrano sottratti ad ogni determinazione;egli stesso confessa, invece, di agire pel' amore del giocoe pel' divertirsi alle reazioni dell'umanita, Anehe ilgestodi Lafcadio ha le sue ragioni profonde: Fleurlssoire e l'lm-magine mediocre della societa borghese che l'ha respintodalla nascita e che egli a sua volta COSI allontana da se,Inoltre se prima non c'e nulla, dopo, le conseguenze sonoinnumerevoli: I'atto gratuito come espresslone concreta nonsolo e un'utopla, ma non e neppure Ilberatorio.E quanta Gide viene scoprendo a questo punto del suo,itinyral'io artistico e spirituale, Ed}:.neiEqL~at:ih,~",~~-' .pie 1a criti :a. d~I1~...i l: le:ta f~l 'ma.l~ ..e~ astratt.? fjn. qui. pretdicata: in esso S tu . Eel:rliii'd c h e EaOUal;(r'che~possreaono'trrrml1fcei'bata coscienza di se, diventano autentici SQJoquando si occupano degJi altri. Ecco il primo paradosso:

    la ..sinceri ta con".~~.9t,!fl.QgQ"c:l1Il!'.~~.zo ..~jy,~ntl l . . ~ S ! l ? Q , - - ; - . i ! !sitiarriFe'Ti1~tlri-fuondo~ispec~hi, .conf6fide lii '\;ista -illvecedi.@!:n:I~,: ..1 \110 ' stesso .modo: .piii:adossiilm(!trttr;-4r'Pafsclff,atto di accusa centro I'inautenticita, si risolve con un fal-limen to di quelIo: i giovani ribelli son costretti a rien-trare nei ranghi e nell'imitazione di moduli di vita sole-rotizzati, rivelando I'impossiblllta dl una liberta fondatasolo sull'insoddisfazione 0 suI desiderio di collezionareesperienze,Senza . una regola no? e . p~ssibi1eak~n.pro&resso.J ..m ~e necessario cht:~.~!)_IIY~ng!l.~frU:ttiI~.tl'!n;;::Qhc::r:jncri,Vidu'9,. laP-Qllg~.i~~_jt.~.~ ed it consiglio dt Edouard a Bernard,e quello di - seguire la propria inclinazione, sempre cheessa sia ascendente , (F p. 1215)Dopo, Genevieve dira di aver provato I'esigenza diafferIl1arC .lamia indlpenden7;il,.La miainsllbol'c:ll;nazlone con ulla{t9 che 8 . 0 1 0 }lgll({()Di~:_ppfey_!j_,C~ry1~met te r e . di ..cui j 9 px eJ el 1.Q ev o . ..diJls..$kl[)lel'cJ.a ..p.ic.ual'eSp?11s_lIl:ljUt~!~>..(G p. 1406)

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    100 TEMI E MOnVIche non e gill pi~ lmmoralismo, bens!. impl!?a ~'~sservanzadi punti di riferimento anche esterni, all'indlvlduo, nonimposti, rna Iiberamente scelti e liberamente assunti comevincolanti.II problema della direzion~ .da prendere e sem~repiu urgente a partire dal suo VtagglO al Congo, dove Gideavverte il bisogno

    non piu semplicemente e li avanzare, ma di dirigersiverso uno SCOPO)}.Ouesto fine in Edipo sembra risledere nella sforzo, perusclre dal labirinto della soggettivita pura, ILpdn~!piodell' esse1'.se ..steL)~.nQn...;"certo ..abbandonaIQ,!)llZ,L Edipospie~ac~~ vTunaso}at:isJl()st?. ?lIe cliY()l:~~fil1_gbWJi-colta, 'cne ciiiscuno puo incontl'are. sulla.ll!l.strada.,._e ...

    che codesta risposta unica e l'Uomo: e che codestouomo unico, per ciascuno di noi, e: Se stesso . (Ep. 329)Ma come un'eco della missione comunista recentementeassunta la cecita e l'esilio rappresentano una nuova disci-plina. Risuonano le parole finali di Edipo:

    { (U n grande destino mi attende [ ... ]. Sono finiti iglomi quieti [ ... J . 10 non so~o ni~nt'altro che t;npellegrino senza nome, che rinuncia aile sue nc-chezze, alla sua gloria, ease stesso . (E p. 353)

    1931, nella p ref 'a zio ne a Volo dl NotteSaiint.Ex.uplerY Gide conclude che

    liberta, ma nel-

    INDIVIDUALISMO E IMPEGNO UMANO 101Nuirimenti, can i suoi contrasti fra gioia e sofferenzaumana da cui sorge l'esortazione:

    Lavora e lotta e non accettare nessun male che tupotresti modificare . (NN p. 299)Gide abbandona qui anche quell'etica dell'istante colto alvolo e pronuncia per la prima volta la parola futuro:

    Mi sporgo sull'abisso, quello del futuro, senza ver-tigini . (NN p. 261) .I L'adesione di Gide al cornunisrno non e stata che un'e-! stensione, al campo politico e socia Ie , delle sue preoccu-i. pazioni morali e spirituali: Ia denuncia dell'ipoorisia di\.una sod eta farisaica, costituita sull'immobilismo di istitu-\zioni come Chiesa, State, Famiglia. Nel Diarlo del giu-rgno 1933, osserva che c i a che l'aveva condotto a1 cornu-pismo, non era Marx, ma ilVangelo :\

    Sono i precetti del Vangelo, secondo la piega chehanno fatto prendere al mio pensiero, al comporta-mento di tutto ilmio essere, che mi hanno inculcatoll dubbio del mio proprio valore, it rispetto pel' gl ialtri, per il loro penslero, per il loro valore, e chehanno, in me, forti fica to quello sdegno, quella ripu-gnanza (gi1l indubbiamente innata) di qualsiasi pos-sesso particolare, di ogni accaparramento.Gide Identifies Il comunisrno cOIl.una. Sp

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    102 TEMI E MOTIYIed io accetto volentieri il "pili forte dl me" quandoemana dal piti profondo del mio essere. Credo ancheche, phi e singolare I'individuo, phi forte sia la vo-JUW I ehe prova a riassorbirsi improvvisamente nellamass a e a disidentfflcarsl , CD 2-VIII-35)

    All()stesso modo, l'abbandono de l comunismo non signi-fica ciiitripegno,niit : p lU . .vas t a"ape rt u l' a" ;"dt "que ll a J ie ee s-sita cl.Lqmall~l1]g che egli senti COS! imperiosamente, intutta la sua vita, e a cui diede soluzioni tanto vade. Laresponsabilita verso i suoi simili motivera infatti anchela sua reazione contro it bluff sovietico:

    ritengo ehe se e importante esser slnceri, 10 e so-prattutto quando assierne al1a propria e impegnata lafede di un gran numero di persone . (RU p, 50)Non meno della necessita di stabilire fra i contrari undialogo, senza il quale tutto e silenzio e morte , I'esi-genza delI'azione e avvertita fin dalle Lettere ad Angela(1900) con formulazioni che hanno fatto di Gide un pre-cursore di alcune posizionl dell'esistenzialismo:

    L'azione sola vi educa: non la si impara ehe agen-do, un primo atto vi impegna: esso educa, ma com-promette, quand'anche l'avessimo trovato cattivo, e10 stesso che rifaremo ,Dove si vede che 1a tendenza della fllosofla-.esistenaiali-come assunzione e superamento di una situa-e fondamento della Iiberta, espressa nel motto fare

    TA('''t1ortr, farsi , era gia, nel suo senso pregnante, pro-gldlana,J'

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    104 TEM[ E MOTTVIAttraverso .1'educazione materna,. itnpr~gnat~ di legali-srhcLm2i:aly,Qide conobbe de1lareligionepriricipalmentegli aspetti .~~stl:i~ti,x.L < t _PJ!.rj.tllJliL.pul'ante la sua prepara-zionealla . prima comunione, quando venne in contattodiretto con itestl sacri, egli ricorda di aver letto la Bib-bia avidamente, golosamente, sebbene con metodo , madi aver trovato soprattutto nel Vangelo Ia ragione, l'occupazione, l'esaurimento senza finedell'amore , (SS p. 499)

    IJ.NJJ().vo~Test:1ll1entodi\,

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    1 0 6 TEMI E MOTIVI cattolicesimo prima, protestantesimo poi, dopo es-ser state formule espansive, sono da un pezzo for-mule restrittive; guaine e gusci che imprigionano 10spirito , (MC p. 95)A tal proposito Gide conducedue)discussioni .paral-lele: .1'alJllli.~QM.!!:ir!jgiQi.m~ll.t.9~Q~L.~,ugm~uto.xeligioso.nel-l ' ~ ~ ~ i r t l o , . . . r t l ~ . l J o . .e ..1'2_g~9i~i()_lJ~.,e!!~!~UgignL..Qrg!lni~~JIJ.e.

    'Rispetto a1 p r 1 m o ricordiamo ElH a d ! , in cui si profilail 'motivo della cristallizzazione della fede, cio che can-tavo, dopo averlo cantato ci credevo (EH p. 353); eL a P orta S tre tta ,c l() ye Iii virtu. eintesllsqlo eomec()stl'i-z~-'rfr1~~cra~ ..c a s e . c l a ' diven tare '.'mostru()so()rg()grio~disumaiio~sacrificio, passione-p'ef la-pi'iYazlone: .. Oh Signore preservatemi da una felicita che potreitroppo presto raggiungere! Insegnatemi a differire, arimandare la mia felicita fino a Voi . (PS p. 583)

    ( .. I I secondo aspetto e illustrato, ne l Ritorno del F igliol

    Iirodigo, con I'opposizione ira la misericordiosa accoglienzadel Padre: tu avresti solo dovuto ehiamarmi... mi avre-sti trovato (RF p. 480), e quella del Figlio maggiore,. la Chiesa, per cui e pili importante la Casa , cioe la

    , regola, che I'amore: e, neJla Sinjonia pastorale, con l'aspi-razione del pastore alia santita, costruita non sul1a leggerna sulla grazia:T o cerco attraverso Il Vangelo, rna eerco lnvano,ordini, minacee, proibizioni.; Tutto questo e operadi San Paolo [ . .. ]. E questa parol a di Cristo e sortaluminosa davanti a me: "Se foste eiechi, sarestesenza peccato ", II peccato e cio che oscura I'anima,cio che si oppone aJla sua gioia , (SP p. 914)L'autore fa proferire, poi, al suo personaggio parole chesarebbero adatte, come prefazione, a que I testo capi taledella religiosita gldiana costituito da Numquid et tu... :: Tradisce forse Gesu, avvilisce 0 profana ilVangelochi soprattutto vi veda un metoda per raggiungerela vita beata? Lo state di letizia, ostacolato in noi

    107D10 E SATANAda! dubbio che ci indurisce il cuore, e condizione'obbligatoria per ogni cristiano . (SP p. 915)II puntuale commento della parola divina e, in Num-quid, oggetto di ulteriore verifiea pel' iL!.iti.1!!l~~i~~?re-rodosso di Gide, Egli trova nei Vangeli annunclare"1e-verif1icnena"sC"operto nella sua vita:

    E nell'eternita che fin d'ora bisogna vivere, Ed efin d'ora ehe bisogna vivere nell'eternita . (N p. 591)

    I I I . I.I. OV.Cl'f~. ad..~.....~.,a,... W . .~~!.i....z.a.r .e .Ia ~~~t}ll!.9.L.I1.~,.g~l:.;llegno, :aei ':l!rel~lliLlfii;.ta:Ei 'ipi;'Sl)~ 1'In91.T hlYiV()stoevskIJ:;: " ""., ......=,." ........==""'";;~~' A" . . " . ~ . _ . , . - Sono colpito, ogni volta che leggo il Vangelo, dal-l'insistenza con cui ritornano senza tregua Ie parole:"Etmllw". Fin d'ora . (DO p. 175)(I;"~~~;;i ;~~~~~:~i~~%l9:.~y~Q"la."g1:a.nde.B.e!)PIl!ta_~~!qrde-:lll'ifiuto c r e i n f r t l o , n l T e fal'1S~lc.a.,larlllt111~I_r:~.~1.,2~~1coniandamento intes6 come c6drceper H'COlliputo ant me-tico del15ellcdel.thale,.la.?tol11~sSa":dltltgr:Yin!::;i(:nn:Q~[J>che si l;eitlizza da 'OflC it mc"ssaggio'di liRi;:razione;I'ap-]Jelloalla gioi8;Gjde'ha~~~81Ia.:?,.m~"~~a~]c~n~n~J,~2~f@~gyht1~~g~~~'i1~p~m~t:~k?~~:-dl:'-'Mrchel 0 di Lafcadio, troviamo la sostanzl8,le ~(}Il~l-~~

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    108 TEMI E MOnVIrica di Gide c'e un equivoco sul luogo psicologico diquella vita felice. E I'invenzione del Cristianesimo auten-tieo, secondo il quale la conoscenza delle nostre passionie la volonta di governarle sono quell'aspetto della nostranatura che va seguito. Pel'Gidyinvece Ia.b.eatitudinen.as.~e(~L~tUl d~~i~~,~ d C o g n r v O I o ~ n ( a o ~ l n t e T r r g e n z a :ll1orire a noi stessi ~. j 'inunciarealf!()~tr(),I?i9g01.Q,JQfatto dillloraIita, di Iegge~de, d l11iti, di()rgQgliD~perperdersi nella gratuita degH appeWi e delle ad(!si()ni.i.ndi,sti!Jte:,Secnndo Gideeque"to1!'vel;o'affOai'limItffi;'gstq~ykl): , I~.p~.cs~l' l:zac g I i erol dostoevskiani, l u c e e tenebre coe-SIS 0 renne conflitto: Gide, come il romanzieret usso,. riccnosee-el-Maleun'eslsrenza . ...'eale'Jn-=-aiifiigonjsmoon 9ueJlil~~I~,L_B~ne. Per l'ortodossia cattolica questo nonche"un'imperfezlone che il disegno di Dio incontra nelmondo degli uornini: II male non crea esc1amava Clau-del centro 9j_c!e , j l quale, al contrario, SI era reso contodi come irdialogo esistente. fraSatana.e. Di()!n()If~l1do 'della ..su~ .c~scie.nz.a, costitlli~se ..a ..sg!,g~DJ~gL

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    110 TEMI E MOTlVIso, non esistevano ehe per }n~z;Z:_Q_miQ_e_ ..inmtn}.-(NNp:-277r---' .Mentre la religjone; piii. che mai, e avvertita come il11pe-dirnento a11a.liberta, alla. "erita. e. a l . . pi'ogresso:-Sonoqliestele p r i n i e enuncilizi6rii d e l l a -concezione cheGide esporra nettarnente nell'ultima parte della sua vita:Ia fede nell'ascesa spirituale dell'umanita, al di fuori diogni credenza in un Dio rivelato e in una vita futura. Neson a un esempio le incisive parole della conferenza Ricordiletterarl e Problemi attuali, del 1946, bilancio delle ultimeposizioni di Gide anche su questo tema: 11 mondo, questo mondo assurdo cessera d'esserlo:non dipendera che da voi. II mondo sara cio che 10farete. Quanto piu mi direte e mi persuaderete ehenon c'e niente di assoluto in questo mondo e nelnostro cielo, che verita, glustizia, bellezza sono dellecre!lzi()lli ...deII'~omo,.tlln!6piumrpei'suaaerele'-'cheimporta dtiriqui- aTf'uomo di mantenerle e che ne vadel suo onere, L'uomo e responsabile di Dio , (PAp. 203)

    L'erotismo

    .tr~~@:~~m'-~,a~~i~~l:B~~~i~r~~jt~J~tUtI~:~rr;~~:opera,itl :~pp~rtoc?J:ll~esperienze della .sllavita."]2'ss_Q.ji-:i:@figu!;aJ1eglrs9~i.tfttH'.15t(j-y~fl.tU; ..omeamoreangelico perla .. donna, in ..uno sdorpiiiulciilo di corpo espirito,che qllAnd);eW@~f,Y!~XL~QLJQj'..niulato: . Amare, con I'anima soltanto, un'anima che vi amaallo stesso modo-, Lo splrito solo e vivace, Iacarne non serve a nulla . (Q p. 128)Gide aveva deciso fin dalla prima tenerezza verso Made-

    leine di dI~~~,ht~Jl_pl.!!.cel:L

    L'EROTISMO 1 1 1Uriano le inquietudini del sesso potrebbero esser tantoin dice di pedofilia prima di ogni concreta esperienza,quanto un modo di sfogare e neutralizzare, attraverso lascrittura, un desiderio eterosessuale allora ben mareato.L'inflllssQAl

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    112 TEMI E MOTIVIfigurazioni dell'uutone-contugele fallimentare: come quelle,-ad esempio, de( Falsari, )percM basat~ sull'errore ,(quelladi Pauline) 0 sull'interesse (quella di Laura 0 di Profi-tendieu). L'am()reoe.te!5?~~,~s.~~1~!>,.~.~8Hn:l,,}E:o,~.~?,~.~,.!oman-WrfN;cmpfe-condannato: 11dl~11O c I t ~or!s e Bro?Ja, troppopuro non pub durare: 1a passione di Vincent 51 trasformaIn o~lio; Bernard non riesce a unire la stima e la sess,ua-lita. Soltanto Edouard e Olivier vivono un amore fe~lce.Nello stesso modo l'unione con la moglie, raccontata diret-tamente in Et nunc manet in te, rivela la sua lmpossibi-lita a realizzarsi completamente, restando sempre solo sudi un piano spirituale 0 intellettuale. .,

    ~In (.:Pl'ydon e in Sa i l Sem e nonn ,t!Jo re .. l'erotlsmo. diGide, non piri proiettatoin. qtJ~.khe.mvenzlOne estett~a,diventa argoment() .9iretto.di .tra,ttaZlone. E ~ prOp?Sl~Odel primo, nei Fo glt spa rs: .(F~ulllets), .annessl"a1 Dlflrlodel 1918, rifiuta per se quals~asl appellative dell mversionesessuale che non sia quello di pederasta, definendol

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    1 1 4 TEMI E MOTIVInarrazione di una narrazione, ne esamineremo tre in par-tieolare polche eostituiseono altrettante tappe della suaformazione di scrittore, e illuminano sull'elaborazione diuna sua tecnica narrativa.Fin da1 primo libro del nostro troviamo it protagonistaalle prese con un romanzo, Allain, ehe e i1 riflesso dellevicende aceadute all'autore stesso, Andre. Trattandosi diun dramma tutto interiore, sganciato dalle contingenzeesterne Ia forma che viene qui ipotizzata dal giovane equella 'del romanzo-teorema : accettato il saerifi~io .ini-ziale del suo amore, tutto il res to ne eon segue quasi scien-tifieamente. Nelle annotazioni di Andre Walter per il suolibro c'e la rlsposta ad un ideale d'arte simbolica, se nonsimbolista, estrernamente semplificata:

    I personaggi ridotti ad uno ~oltanto , :< niente ?i~pittoreseo, ambientazione indlfferente: In quaI~laslluogo e momenta; fuori dal tempo e dallo spazio ,(0 p. 95)

    L'azione si svolge nel cervello della serittore, luogo chiu-sO)idovesiaffro.tlt~nQ ....:ll!!te,ntita,,5d:anima ....l..Ia ..carne .Tilli pfiriCipf,chel:aggiungono la p.e~fezio?~ !lella PortaStretta, incomineiano ad essere meSSI Iner1S1m Isabelle,dove Gide ha fatto del suo Gerard Lacase un apprendi-sta-l'omanziel'e alle prese con la realta, Evitando d,i nar-rare i fatti nella successione in cui si sono prcdotti, pre-diligendo l'Ol'dine in cui Ii ha appresi, secondo la casua-lita delle sue seoperte ~ d.ellc sU,e intuizioni: esatte 0 fa!-sate dalla fantasia, egh rlcostruisce la st01'1a. della faml;glia de Saint-Aureol come un puzzle, di CUl certe partirisulterebbero mancantl. Gerard e , dunque, la eontrofiguradi Gide ne1 momento in cui tenta di dominare la realtae di eompenetral'la can I'itnmaginazione, In una letteradel 21 settembre 1911 a Jean-Marc Bernard, il nostroinfatti precis a ehe

    non bisogna cercare il soggetto altrove ehe nelladelusione stessa di Gerard, allorquando la piattarealta ' prende i1 posto deIl'illusione.In Isabelle g ia si annuncia il conflitto fra ilvissuto e

    IL ROMANZO NEL ROMANZO 115Ia rappresentazione che l'artista cere a di dame, la spintadella creativita ad entrare in gara con ilmondo concreto,tentazione a cui Gide cedera nei So t terrane I e soprattuttonei Fa/sari. Entrambi corrispondono, benche in misura di-versa, ad un Suo ideale gift ben precisato fin dal 1911 : it romanzo-somma , in cui riunire tutto quel ch e gli inse-gna e gli offre la vita. Sembrerebbe questa un'ambizioneda scrittore re~lista, tuttaV!aQige. , Y U Qlp \ ll 'W . !!~ jL , l t9.{(,F?!B ~I?P?}?,I,C}C!.~.L"t:g l.~( in!.,s!~".98.~~L~ ' s t e . ~ . ~ . "i realism?:stlitzzanoo 1 dafl presi In prestito aaTIa vita '&';"m'mlVe'rso"un gioco intellettuale, eliminando idettagli concreti chedarebbero profondita alla scena, farebbero durare iltempoe :ende~ebbel'o. vislbill I pCl'sonaggi.. R.i!melill.ti i1 romanzoP'!!;QIQglCQe"lLLQmll_n?;Qre~lista, 1 1 suo e un teiTIattvodi s~!iv.el;e.il.~ .r.()!lIJl!l,~()Plll'OJ . j 1 . 1 c I I q i t i : ' d g . ~ 2 T 9 _ i ] [ ] i g n i .J!eativo,lldeclSlvo,Lmdlspensabile , di ricreare il realenon attraverso I'osservazione dei minuti fatti quotidiani,rna con una costruzione ideale.Anche nei Fa isar l ci e dato cogliere le componenti dellacreazione, con la teeniea del blasone, ehe qu i s l realizzain tre modi: attraverso ildiario in cui Edouard annotait materiale e le sue riflessioni metodologiche in vista del-

    l'opera che vuol scrivere: attraverso le spiegazioni ehe sudi essa da ai suoi com pagni, in que! dialogo rivelatoreche sta proprio nel eucre del racconto: e inflne attraverso11 D iario dei F alsari, tenuto dallo stesso G ide, Da questimezzi apprendiamo che il primo passe consiste, dunque,nel ,~~ut9 ?.~_J :e .a lis rn '0 , cloe della ra~pl'esentazione. Io to-grahea deTI'cslstenza umana per far risal tare i significatidella vita stessa. Edouard manifesta il~ust~ classico diGide:. . Y . t : t ( ) l . .~opl'l'iIllere .cio. ehe indI"lClifa!izza: Pf:p:oter eSprlITlel'e .1universals .nel "particolare : poiche Joca-lizzando e specificando 8i immisetfsC'e .

    A. tlllfll1fC.JQ..!:)J!zio . .e,.iLtemp0sono;rlclotti.all:llstraziQJle,Sui piano dello spazio, si ha la soppr~ssiol1edell~ desc'fi-zioni: S?Ppia1110 solgehe il paesaggiodiSaa~~F~eP r - de-clamatdriQ, la baia di Porto mirabile; luoghi esoticidi evasione 0 di vaeanza sono solo citatl: la maggior partedell'azione si svolge a Parigi, tina Parigi evocata per mezzodei sempllci nomi delle strade. Anehe it tempo e rappre-

    il .e O i i l o s o l O a f t F a v e r s ( ) ,

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    1 1 6 'rEMI E MOnYIinf_orml1zioni ..0.&gettiYe .che ngn. col 1 taminano ilpnmmte;il futul'o;-espresso neU'ainl:lizloso-pfOgetfo -deli'omanzo chesi interrornpe, ma potrebbe essere continuato , non offreaItre posslbilita che 1a ripetizione di avvenimentl analo-ghi. La cronologia e poi spezzettata, secondo tecnich~simultaneiste usate anche da Dos Passos: alcuni momentisono raccontati da phi personaggi, altri sono Iasciati inombra . La cont inui ta del racconto e frarnm entata dal ri -torno indietro e dalla suddivlsione in capitoli. Vi e l'imi-tazione della vita in questo frammentarismo, ed anche nellafine brusca e improvvisa, dovuta non all'esaurimento del-I'argomento, rn a

    al suo allargarnento e ad una specie di evasionede! suo contorno , (DF 811125)Dei personaggi Gide scrive nel D iarlo dei F alsari: Sisono imposti a me, mio malgrado , Proiezlonl dei suoi possibili non assunti nella realta, i suoi personaggi nonhanno volti, hanno invece voci dai toni ben preclsi. Lalora mancanza di spessore e cotnpensata da una fi t ta retedi rapport! che consente la 101'0 collocazione in gruppi let-terari, politici, familiari.Neppure la presentazione dei fatti segue un piano pre-stabillto, poiche, spiega Edo1181'd,

    se dovessi decidere qualcosa in anticipo tutto fini-rebbe per risultare falso. Preferisco attendere che lastessa realta ml dettl la materia. (F p. 1082)Inoltre &Ii avvenimenti, volutawe.(lt~, l1QllSonol_11aiespressicol semplice-l'accohtO. Iiripersonale, ..Wl1 eSPQstlda- ..coloreche vi pi'endorio pal'te, COS t dil'isultlu'e un po' deformat!:" ' p e r iJ lettore nascerebbe un interesse dal dover,in certo quai modo, rlcostruire Ie vicende . (DF21-XI20)COSt .il1~rsonaggi. s0I10" a . turno, j nal'rat9ri,.du!',gl1t~ ..1,1nd i a 1 O i 3 ' ():p~t!~,tt~r~:i .fa .. poi, g~'an uso dell'lndiscre-zione, neIl'ascoltare' non visti 0 nel rivelare nascostamenteisegreti altrui.Hanno funzione di presentazione indiretta dei fatti anche

    ROMANZO NEL ROMANZO 117metodi della a cui abbiamo accen-nato. Era.di. essr.. . pale?; sostenuto dal dia-rio diEdou~rd, in virtu del quale Ie teorie letterarledello~ctitt()l'e .diyelltanQ . t 1 I 1 ( ) q.j soggettid.eUibro, se non, comepretendeva Gide, il principale. Infatti vi e una grande a f f l -nita di intenti fra quelle note e Ia ricerca di Gide neiFa/sari: in entrambe, pel' dirla con le parole di Edouard,

    interessa presentare da una parte la realta, dall'al-tra 10 sforzo per renderla attraverso 10 stile, per stl-lizzarla [ ... J I'argomento del libra, se volete, e esat-tamente Ia latta tra quello che offre Ia realta e quelloche vorrebbe fame il romanziere , (F p. 1081)Quello dLQicl~~e dunque, ,COll1.eql1~ll~LdLgclQ\.1.ilt:d, u.. romanzorl] -UlLl'OIDJmm, rna non si tratta di identita inquanta solo it primo sara portato a compimento dal suoautore, grazie al fatto ch'egli assomiglia anche un po' alrealista Bernard.Se Gide tende da un lato adallonJlInare..iLr.accontod~lIarappresentazlone dellal'ealta!da1!:alt_ro, c.()njpro~~climentidescritti', V l 1 ( ) l " , gisfriJgghe l'il1usiQne romaI1zt,!sca,_queUa

    cioe~~~!.rtllt~g_aL,lHu:tatol'e-cleU1it1rgo che ..dipiDg~_J1LYitadUIl:est.eI'l1Q,e MtQconQscee.t1!trQ'.~.~lia: -Atcade infattiin questa libro che il narratore, nascostoWdi solito dietrouna falsa obiettivita, abbandoni a volte improvvisamenre1 0 stile indiretto pel' intervenire in prima persona, conespressionl quali Iasciamo ora il nostro personaggio .. , , non so molto bene dove cenera questa sera ... , Cio creauna nuova illusione, quella di una vita autonoma, di cuigodrebbero i personaggi, ed il narratore s'identlflca conil lettore.Per tali innovazionl tecl1ichesi e . ,'.olutovederenei Pal-s a r r - - U ~ ~ - R r e , Q i i r ~ Q f ~' - d e l 'n~u\'eau roman , N onostanteMlCfieI Butor,., Philippe' Sollers,AlalnR.0b~e~Gti11et e Na-thalie Sarrautene-ghinlTogni influenza; ijuntjjncomunesono~moltepU9i;sl~' a Iivello di J n t e n : Z i o r i e (rifiuto delrealismo, racconto discorsivo, ricostituzione del testa daparte del lettore),chea Iiy~IIo di inyerziQue,~.~l'elatiYismodei punti di vista, rifleS8ioriederromanz~~~s~se stesso, che,ridotto ad essere rappresentazione del dramma della crea-

    zione Ietterarla, terrninerebbe con la propria negazione).