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ANNA PEIRETTI - BRUNO FERRERO L’ALFABETO DELLO SPIRITO/Introduzione febbraio 2019 21 Cammineremo insieme conoscendo molti segni, oggetti, gesti che rendono la chiesa un luogo di vita e di fede.Nessun simbolo appar- tiene al passato, perché si presenta vivo oggi, anche nella vita di un bambino. L’acqua, la luce, la cenere, l’olio, i colori li- turgici, l’incenso, gli anelli… ogni oggetto verrà visto in tutti i suoi aspetti, a partire da quelli più naturali e semplici, per aiutare i ragazzi a vederli nell’ottica della fede, cioè dell’incontro dell’uomo con Dio, o meglio nel dialogo d’amo- re tra Dio e l’uomo, sua amata creatura. Ci sarà un racconto che stimola la fantasia, l’aspetto biblico e qualche preghiera o celebra- zione: saranno materiali utili e semplici per or- ganizzare incontri tematici e ritiri spirituali, di certo per i piccoli, ma probabilmente anche per i loro genitori. Cominciamo! Facciamo esperienza della po- tenza e dell’incanto dei simboli… Una chiesa non è un edificio come tanti, è un giardino di cose belle da toccare e ammira- re, pieno di profumi e di suoni. Entrare in una chiesa è un’avventura… magica. In tanti secoli, gli uomini hanno cercato di esprimere con segni e simboli la grandezza e la profondità della vita spirituale cristiana e li hanno disseminati nei luoghi dove si ritrovano per parlare con Dio: le loro chiese. È importante gustarne i significati. Sono po- chissime le persone ormai che li conoscono. Entrando insieme in una chiesa, guardiamo e ascoltiamo il sussurro dello Spirito. Quello Spirito presente ovunque, intorno a noi, nella natura, nella vita di ogni giorno. È la stessa voce che esce dalle pagine della Bibbia: fermiamoci ad ascoltare. Quell’incanto ci accompagna nella preghiera e nei riti, anche quelli semplici che possiamo celebrare a casa. POTENZA E INCANTO DEI SIMBOLI CRISTIANI

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ANNA PEIRETTI - BRUNO FERRERO

L’ALFABETO DELLO SPIRITO/Introduzione

febbraio 2019 21

Cammineremo insieme conoscendo molti segni, oggetti, gesti che rendono la chiesa un luogo di vita e di fede.Nessun simbolo appar-tiene al passato, perché si presenta vivo oggi, anche nella vita di un bambino.

L’acqua, la luce, la cenere, l’olio, i colori li-turgici, l’incenso, gli anelli… ogni oggetto verrà visto in tutti i suoi aspetti, a partire da quelli più naturali e semplici, per aiutare i ragazzi a vederli nell’ottica della fede, cioè dell’incontro dell’uomo con Dio, o meglio nel dialogo d’amo-re tra Dio e l’uomo, sua amata creatura.

Ci sarà un racconto che stimola la fantasia, l’aspetto biblico e qualche preghiera o celebra-zione: saranno materiali utili e semplici per or-ganizzare incontri tematici e ritiri spirituali, di certo per i piccoli, ma probabilmente anche per i loro genitori.Cominciamo! Facciamo esperienza della po-tenza e dell’incanto dei simboli…

Una chiesa non è un edificio come tanti, è un giardino di cose belle da toccare e ammira-re, pieno di profumi e di suoni.

Entrare in una chiesa è un’avventura… magica.

In tanti secoli, gli uomini hanno cercato di esprimere con segni e simboli la grandezza e la profondità della vita spirituale cristiana e li hanno disseminati nei luoghi dove si ritrovano per parlare con Dio: le loro chiese.

È importante gustarne i significati. Sono po-chissime le persone ormai che li conoscono.

Entrando insieme in una chiesa, guardiamo e ascoltiamo il sussurro dello Spirito. Quello Spirito presente ovunque, intorno a noi, nella natura, nella vita di ogni giorno.

È la stessa voce che esce dalle pagine della Bibbia: fermiamoci ad ascoltare. Quell’incanto ci accompagna nella preghiera e nei riti, anche quelli semplici che possiamo celebrare a casa.

POTENZA E INCANTO DEI SIMBOLI CRISTIANI

Quando entri in una chiesa, fuori della porta o appena oltre il portale, trovi una conca di pietra o di metallo, semplice o preziosa, che contiene un po’ d’acqua. Qualcuno la tocca, molti non ci badano proprio, ma è un segno bellissimo che ci racconta tantissime cose. Puoi trovare anche una vasca più grande, magari in un angolo della chiesa; si chiama “battistero”.

L’ACQUA, UN MIRACOLO DI VITA

Tu sei acqua e l’acqua è te. L’acqua è vita che scorre dentro di te. Il tuo corpo è composto per il 75% da acqua (e il tuo cervello per l’85%): immagina il tuo corpo come acqua, insieme a muscoli e ossa. Pensa alla misteriosa natura di questa energia. Cerchiamo di stringerla, e ci sfuggirà; teniamo le mani aper-te e si fermerà con noi. Immobi-le, l’acqua diventerà stagnante; se le è concesso di scorrere, ri-marrà pura.

L’acqua non cerca di rag-giungere i punti alti, per stare al di sopra di tutto, ma va verso i luoghi più bassi. Si raccoglie nei ruscelli e nei fiumi, scorre in direzione del mare, poi evapo-ra per cadere di nuovo come pioggia. Irriga i campi, ci disseta, o ci diverte.L’ acqua è un miracolo di vita.

Nel creato

ANNA PEIRETTI - BRUNO FERRERO

L’ALFABETO DELLO SPIRITO/1

febbraio 201922

Sgorgò dalla terra un mat-tino in cui il cielo azzurro si ri-specchiava nella sorgente dove era nata. Per questo fu chiama-ta Azzurra.

Azzurra era una goccia d’ac-qua e con le sue innumerevoli sorelle formò subito un ruscel-letto allegro che gorgogliando e saltellando scorreva tra le pietre e l’erba sui pendii di una montagna.

Azzurra faceva capriole e spensierata giocava con i raggi di sole. Poi iI ruscello confluì in un torrente che si precipitava baldanzoso verso il fondovalle, che divenne un piccolo fiume che si muoveva fluido e deciso fra campi e boschetti.

«Correre, correre, senza un momento di pausa... Chi ce lo fa fare?», sbottò un giorno Dora, la più cara amica di Azzurra. «Do-potutto, che ce ne importa del mare?».

«È vero», pensò anche Az-zurra.

«Fermiamoci qui. Possiamo sfuggire al fiume», propose un’altra. «Ci sono canaletti che si inoltrano nella boscaglia. Ne infiliamo uno e restiamo lì a divertirci finché ci pare».

Trovarono rivoli che filtrava-no in mezzo all’erba, rallentaro-no il cammino e si fermarono formando pozze di acqua sta-

gnante. Un gruppetto di gocce, tra cui Azzurra, provarono a raggiungere di nuovo il grande letto del fiume, ma finirono in una secca.

Azzurra ora aveva davanti a sé solo rocce disseminate di anfratti e caverne nascoste, dune di sabbia che si perdeva-no nell’orizzonte.

Fu attanagliata dalla paura.«È la mia fine. La sabbia mi

assorbirà e io sparirò. Non arri-verò mai al mare. Ho fallito tut-to», si disperò. Ma il vento aveva ascoltato i suoi lamenti e decise di salvarle la vita.

«Lasciati scaldare dal sole, salirai in cielo. Al resto penserò io», le suggerì.

Azzurra ebbe ancor più paura. «Io sono fatta per scor-rere fra due rive di terra, liqui-da, pacifica e limpida. Non sono fatta per volare per aria».

Il vento rispose: «Non aver paura. Quando salirai nel cie-lo diventerai una nuvola. Io ti

trasporterò di là dal deserto e tu potrai cadere di nuovo sulla terra, e ritornerai fiume e arri-verai al mare».

Molte compagne di Azzurra avevano troppa paura e furono divorate dal deserto.

«Verrò con te», sussurrò Az-zurra al vento. I raggi del sole la presero con grande dolcezza e la sollevarono nel cielo. Azzurra si sentiva leggera, purificata. Era tornata limpida.

Con tante altre compagne divenne una nuvola bianca che il vento spingeva con garbo.

Volare era un’ebbrezza stu-penda: vedeva dall’alto tutto il percorso della sua vita. La montagna su cui era nata, i tor-renti, il fiume, la palude in cui si era persa. E tutto le fu chiaro. Una gioia sconfinata la inondò: c’era un piano in tutto. E lag-giù, oltre l’orizzonte, qualcuno la stava aspettando: il mare.

Il vento mantenne la pro-messa e un mattino Azzurra scese come pioggia leggera nei pressi del grande fiume, che l’accolse nel suo cuore liquido, mentre si muoveva maestoso e placido verso il mare. Azzur-ra scorreva leggera, pervasa da una gioiosa speranza. Quando il caldo abbraccio del mare l’accolse, capì che era quello che da sempre aveva cercato.

Nel raccontoIl viaggio di Az zurra

(da leggere ad alta voce)

febbraio 2019 23

L’acqua è un dono di Gesù: «Chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv. 4, 14). Così l’acqua diventa anche il segno della vita degli amici di Gesù.

L’acqua del Battesimo Il Battesimo è come una festa di accoglienza in una grande famiglia. Qualcuno ti aspetta-va, ti ha aperto, ha preparato un posto per te. È bellissimo sentirsi accolti, vero? Tu pensa in quali e quanti pre-

Nella vita cristiana

L’ALFABETO DELLO SPIRITO/1

La Bibbia incomincia con due realtà: Dio e l’acqua.

Il resto del Libro di Dio è in-triso d’acqua e infatti

la troviamo quasi in ogni pagina, a partire

dal pericoloso mare, o dal fiume Giordano,

passando attraverso le piogge, le sorgenti, i fiumi, i tor-

renti, i canali, i pozzi, le cisterne, i serbatoi celesti, il diluvio, l’oce-ano e così via.

Per non parlare poi dei verbi legati all’acqua come bere, ab-beverare, aver sete, dissetare, versare, immergere (che in gre-co si dice “battezzare”), lavare, purificare... Acqua dall’inizio alla fine: la Bib-bia comincia con la creazione dell’acqua, e si chiude con l’im-magine di «un fiume d’acqua viva» (Ap. 22,1).L’acqua è simbolo di Dio, sor-gente di vita.

Nella Bibbia

parativi si affaccendarono i tuoi genitori prima che tu na-scessi; persino i muri e i pavi-menti avevano capito che bi-sognava far spazio a qualcuno che stava per arrivare. Ti hanno accolto persino i ritmi quotidiani (hai scombussolato l’orario di tutti…). Anche nella Chiesa accade così: tu nasci e c’è già una comunità che ti aspetta, per accoglierti. Quel giorno sei stato immerso nell’acqua, non ricordi? Il sacerdote ha accompagnato quel gesto con le parole: Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

È una nuova nascita: sei uscito dall’acqua come un po’ di tem-po prima eri uscito dal grembo della mamma.

febbraio 201924

Ringraziamento Bevi un bicchiere d’acqua fresca, in silenzio; a ogni sorso ricorda di essere un bambino che può portare acqua agli altri, così come fanno i ruscelli che dissetano gli animali e come fa la pioggia, che bagna le piante. Osserva in quanti luoghi l’acqua è lì pronta a servirti, scorrendo naturalmente. Con parole tue, ringrazia per questa sostanza che sostiene la vita e che sempre scorre.

Celebrazione Versa dell’acqua fresca in un recipiente di vetro trasparente (che sia abbastanza largo e alto). Ammira il suo movimento e os-serva come trova pace. Poi de-cora il recipiente con piccoli rami di foglie verdi e dei fiori, pensa all’acqua come simbolo di vita. Prima di iniziare la tua piccola celebrazione, in famiglia o con gli amici, metti nell’acqua una candela galleggiante; accendila. Cerca nel Vangelo la storia della samaritana (Gv 4,1-26): la don-na incontra Gesù al pozzo e gli chiede acqua viva. Leggila ad alta voce, cercando di immaginare la scena: è una storia molto bella. Dopo prega, restando in piedi; tieni le mani alzate come quando da piccolo chiedevi a papà di prenderti in braccio: è segno che vuoi la vita da Dio, vuoi sentirti protetto. Se te la senti pro-va a cantare queste parole seguendo la musica che viene spontanea dal cuore.

Acque sopra i cieli, benedite Dio.

Piogge e tempesta, benedite Dio.

Ghiacci e nevi, benedite Dio.

Brina e rugiada, benedite Dio.

Sorgenti e fonti, benedite Dio.Mari e fiumi, benedite Dio.

Preghiera Prega in modo semplice, con le parole del salmo 42: immagina anche tu, come quest’uomo, di essere una cerva stanca del cammino, desiderosa di trova-re un ruscello per dissetarsi, di trovare frescura. Una cerva nel deserto sicura-mente non può desiderare nul-la di meglio che trovare l’acqua. Che cosa non darebbe per l’ac-qua! Così l’uomo è desideroso di vedere Dio.

«Come una cerva anela a ruscelli di acque, così la mia anima anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente; quando verrò a contemplare

il volto di Dio?».

febbraio 2019 25

Nella preghiera