anno 5 - n° 4 - aprile 2012 il mensile del medico ......sommario editoriale si avvicina...

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Il nuovo Comitato Centrale Voti, profilo e motivazioni. I nostri rappresentanti si presentano Enpav REGOLAMENTO DI ACCESSO AGLI ATTI AMMINISTRATIVI Anvur PARLIAMO DI QUALITÀ CON MASSIMO CASTAGNARO Reati PROFILI CRIMINOLOGICI E FORENSI NEL MALTRATTAMENTO Formazione STORIA DI UN GATTO DISPNOICO “DIFFICILE” Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Lo/Mi Anno 5 - N° 4 - Aprile 2012 IL MENSILE DEL MEDICO VETERINARIO 30 giorni ISSN 1974-3084 ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAV

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Il nuovo Comitato CentraleVoti, profilo e motivazioni. I nostri rappresentanti si presentano

EnpavREGOLAMENTO

DI ACCESSOAGLI ATTI

AMMINISTRATIVI

AnvurPARLIAMO DI

QUALITÀ CON MASSIMOCASTAGNARO

ReatiPROFILI

CRIMINOLOGICIE FORENSI NEL

MALTRATTAMENTO

FormazioneSTORIA

DI UN GATTODISPNOICO“DIFFICILE”

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Anno 5 - N° 4 - Aprile 2012 IL MENSILE DEL MEDICO VETERINARIO

30giorniISSN 1974-3084

ORGANO UFFICIALEDI INFORMAZIONE

VETERINARIAdi FNOVI ed ENPAV

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SommarioEditorialeSi avvicina l’Assemblea Nazionaledi Gianni Mancuso

La Federazione“Non siamo una grande famiglia, siamo 100 istituzioni”A cura di A. Limone, C. Bernasconi, S. Zanichelli,

C. Casartelli, C. Pierbattisti, E. Bossi

Dieci nuovi ingressi nel Comitato CentraleInterviste a cura di 30giorni

La PrevidenzaIn risposta ad una lettera aperta all’Enpavdi Giovanna Lamarca

Come accedere agli atti amministrativi dell’Enpava cura della Direzione Studi

Il Pil come indicatore della spesa pensionistica di Sabrina Vivian

AlmamaterA colloquio con Massimo Castagnarodi Gaetano Penocchio

Ordine del giornoProfili criminologici e forensi del maltrattamento animaledi Laura Torriani

I giovani imparano prestodi Valentina Nannini

Fondagri“I veterinari hanno capito più di tutti”di Alberto Casartelli

Spazio apertoDalle Facoltà ai Dipartimenti: un cambio di scena senza regiadi Carlo Beretta

Lex veterinariaNessuna zona franca per il maltrattamento di animalidi Maria Giovanna Trombetta

FormazioneRiflessioni sull’eutanasia di un animale d’affezionedi Barbara de Mori

Il caso delle scrofe partorientidi Barbara de Mori

Storia di un gatto dispnoico “difficile”di Paolo Buracco

In 30giorniCronologia del mese trascorsodi Roberta Benini

CaleidoscopioIl 5 per mille ai Veterinari senza frontiereLetture: Anelli di fumo

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In copertina, in piedi da sin: Aloisi,Gissara, Ianniello, Bossi, Della Sala,

Limone, Zanichelli, Casartelli, Pierbattisti,De Luca, Barzon; seduti da sin: Rigonat,

Manfredonia, Mulas, Penocchio,Bernasconi, Pisani.

e-mail [email protected] www.trentagiorni.it

Organo ufficialedella Federazione Nazionale

degli Ordini Veterinari Italiani - Fnovie dell’Ente Nazionale di Previdenza

e Assistenza Veterinari - Enpav

EditoreVeterinari Editori S.r.l.

Via del Tritone, 125 - 00187 Romatel. 06.485923

Direttore ResponsabileGaetano Penocchio

Vice DirettoreGianni Mancuso

Comitato di RedazioneAlessandro ArrighiCarla BernasconiAntonio Limone

Laurenzo MignaniFrancesco Sardu

PubblicitàVeterinari Editori S.r.l.

Tel. 06.49200248Fax 06.49200462

[email protected]

Tipografia e stampaPress Point srl

Via Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Milano)

Mensile di informazione e attualità professionale per i Medici Veterinari

Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007

Responsabile trattamento dati(D. Lvo n. 196/2003)Gaetano Penocchio

Tiratura 31.850 copie

Chiuso in stampa il 30/4/2012

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EDITORIALE

530giorniAprile 2012

prestiti, all’allargamento del ven-taglio di banche convenzionateper la concessione di mutui, alla ne-goziazione in corso per una poliz-za anti-infortunistica a favore degliiscritti, alla maggiore attenzione alleprovvidenze straordinarie e al mi-glioramento delle condizioni per ri-chiedere una dilazione dei paga-menti contributivi. Ora l’Ente è nuovamente nella ne-cessità di assecondare le richiesteministeriali. Si tratterà di fare degliinterventi che, comunque, si con-figureranno come un continuum

della recente riforma. L’obiettivo èdi raggiungere l’equilibrio a 50anni, “toccando” il meno possibilel’attuale normativa, garantendouna equità di trattamento, valu-tando i sacrifici già chiesti e quelliche si andranno a chiedere. Tuttoquesto essendo consapevoli delladinamica negativa dei redditi chesta interessando la professione ve-terinaria. Ogni passo del disegno di riforma,com’è avvenuto nel passato, verràcondiviso con l’Assemblea, apren-do, come è stato per la precedente,al dibattito, al contributo e al con-fronto dei Delegati Provinciali. ●

persona con gli iscritti.All’indomani dell’entrata in vigoredella nostra riforma, il Governo haposto sul tappeto una nuova sfida:dimostrare un saldo previdenziale(ovvero il rapporto tra entrate con-tributive e uscite per le erogazioniprevidenziali) positivo, prospetti-camente a 50 anni, oppure subire ilpassaggio ad imperium al sistemacontributivo. Tutto ciò senza alcu-na possibilità di confronto. Nono-stante i numerosi solleciti e le in-terrogazioni parlamentari che iostesso ho presentato, il Ministerodel Lavoro non ha nemmeno spe-cificato i criteri secondo cui leCasse dovrebbero effettuare i pro-pri conteggi. In particolare, il Go-verno non ha normato l’utilizza-zione dei rendimenti dei patrimoninel computo dei saldi. Stiamo af-frontando gli scenari possibili. Se ilnostro patrimonio non dovesse ri-coprire più la funzione di garanziadelle prestazioni, esso potrebbeallora divenire un’importante op-portunità per progetti di sviluppo di-versi, andando magari a rafforzarele attività assistenziali dell’Ente e iservizi erogati. La “a” di “assisten-za” nell’acronimo “Enpav” ha infattiaffiancato solidamente le presta-zioni previdenziali connotando,non più un aspetto marginale, maun secondo pilastro di intervento.Basti pensare all’attenzione rivoltaai giovani, con riguardo alle age-volazioni nel pagamento dei con-tributi, fino all’aumento del plafonde delle scadenze per la richiesta dei

di Gianni MancusoPresidente Enpav

Questi ultimi cinque anni

sono stati anni densi di

avvenimenti e, guardandomi

indietro, vedo un lavoro di cui

sono molto soddisfatto. Di que-sto devo anche ringraziare il Vice-presidente e i membri del Consigliodi Amministrazione e del CollegioSindacale che hanno saputo lavo-rare con vera dedizione e in pienasinergia.Sono stati molti i momenti di fon-damentale importanza per la storiadell’Ente, in particolar modo per ilnostro sistema pensionistico. Ab-biamo adottato un disegno di ri-forma coraggioso ed equilibrato,che ha reso più eque le prestazio-ni e allungato il nostro orizzonte distabilità, garantendo ai pensio-nandi un trattamento dignitoso e aigiovani neo iscritti la stabilità del-l’Ente durante tutta la loro vita at-tiva. In questo mandato, l’Enpav siè anche dato una nuova politica dicomunicazione, garantendo innu-merevoli incontri con gli iscritti. An-che gli amministratori si sono di-mostrati particolarmente sensibiliall’esigenza di avvicinare l’Enteagli iscritti e per questo sono statiorganizzati alcuni Consigli di Am-ministrazione “fuori porta”. Siamostati presenti in tutte le Regioni ita-liane. Abbiamo così potuto spiegarele motivazioni delle nostre scelteamministrative e comunicare di

Si avvicinal’AssembleaNazionale

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LA FEDERAZIONELa platea del Consiglio Nazionaleriunita a Roma il 31 marzo

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denti, due Vice, due Consiglieri, unRevisore dei Conti - e cariche diestrazione diversa: un dirigentedel Ministero della Salute e la co-ordinatrice del Gruppo di lavorodella Fnovi sul farmaco veterina-rio. Fra Comitato Centrale e Col-legio dei revisori, le donne sono sa-lite a cinque, a suggellare un rin-novamento piuttosto ampio, in os-sequio alle pari opportunità e allacoesione territoriale fra Nord,Centro e Sud. Confermate, oltre

credibile il nostro ruolo istituzio-nale e i nostri compiti a tutela delcittadino. Riprendiamo così un la-voro già avviato insieme ai colle-ghi del Comitato uscente, per unariqualificazione della gestione de-gli Ordini”. La squadra del Presidente è statavotata a Roma (31 marzo, 1 e 2aprile 2012) da 99 Presidenti: diecii nuovi ingressi, sette le conferme.Nel nuovo organigramma ci sonocariche ordinistiche - dieci Presi-

Il nuovo Comitato Cen-trale si è già riunito e

nella prima seduta postinsediamento ha messoin cantiere importanti no-vità. Una di queste, conseguen-za diretta del programma del pre-sidente Gaetano Penocchio (cfr.30giorni, marzo 2012), è la crea-zione di una banca dati sulle san-zioni comminate dagli Ordini. “Latrasparenza dell’attività discipli-nare, dichiara il Presidente, rende

GAETANO PENOCCHIO CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DELLA FNOVI

“Non siamo unagrande famiglia,siamo 100 istituzioni”Un rinnovato Consiglio Nazionale ha eletto il Comitato Centrale 2012-2014.L’Assemblea di Roma ha dato prova di senso istituzionale, entusiasmo edeterminazione. Prosegue la riqualificazione dell’Ordine.

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si saccheggiano molte nostre com-petenze e stanno chiudendo mol-tissime aziende agro-zootecniche,oltre al dimezzamento del lavoronei tanti ambulatori per piccoli ani-mali. Stiamo reinventando pezzi diprofessione, tentando di arginare laderiva di una veterinaria che per-de terreno, perché non riesce a ga-rantire i diritti dei giovani laureati,che chiedono di esercitare unaprofessione che si riduce sempredi più e non riesce a garantireognuno, generando inevitabilmen-te scorciatoie irregolari ed inde-bolendo spirito ed etica. A questoserve la nuova Fnovi, a tentare digiocare e vincere una scommessa:guidare e tutelare un processo si-gnificativo e moderno di autorefe-renzialità della Veterinaria Italiana,a mantenere saldo il timone duranteuna tempesta, a non perdere di-gnità, mentre incombono tempimagri. E se, mentre facciamo tut-to questo, ci riesce anche di az-zeccare qualcosa di buono, comeuna seria riforma della professione,più inerente ai bisogni che ai pri-vilegi, nell’interesse di tutti, ben ven-ga: significherà, quanto meno, chenon avrete sprecato il vostro voto.A me è toccato, per una strana iro-nia della sorte, in virtù della leggedel contrappasso, l’incarico di te-soriere della Fnovi, che è stato illeitmotiv di un perenne sfottò neiconfronti del carissimo Angelo

Niro, dal quale spero di ricevere ol-tre al severo incarico anche l’indi-scussa assistenza morale. ●

di Antonio LimoneTesoriere

Oggi c’è una Federa-zione Nazionale pre-

sente su tantissime que-stioni, almeno quante ne pone lacomplessità del tempo che ci è datovivere. Tutto è tanto più difficileadesso, siamo molti di più e con pa-recchi problemi che prima nonc’erano. Siamo più poveri, mentre

alla carica del Presidente, anchequella di Vice Presidente e di Se-gretario, rispettivamente asse-gnate a Carla Bernasconi e aStefano Zanichelli. Rieletti an-che Elio Bossi, Alberto Casar-

telli, Antonio Limone e Cesare

Pierbattisti. “Le operazioni elet-torali hanno registrato un’ampiaconvergenza delle preferenze sullasquadra da me indicata”, ha com-mentato Penocchio. “Ho motiva-zioni da vendere e voglia di conti-nuare questo lavoro, che ti prendetutto il tuo tempo, che non ti lasciatempo, che impegna energie e pas-sioni e che impone scelte in ambitoprofessionale e famigliare. Nell’af-fidarti il privilegio di rappresentareuna categoria, la presidenzachiede impegno totale. Devi cre-derci, ed io ci credo”. ●

LA FEDERAZIONE •

IL NUOVO COMITATO CENTRALE

Vice Presidente:Carla Bernasconi - 154 (voti)Segretario: Stefano Zanichelli (166)Tesoriere: Antonio Limone (151)ConsiglieriLamberto Barzon (138) nuova elezioneElio Bossi (150)Alberto Casartelli (120)Paolo Della Sala (146) nuova elezioneRaimondo Gissara (136) nuova elezioneMarco Ianniello (140) nuova elezioneMariarosaria Manfredonia (134)nuova elezioneDaniela Mulas (144) nuova elezioneCesare Pierbattisti (151)Collegio dei Revisori dei Conti Presidente: Nicola De Luca (145)nuova elezione Alberto Aloisi (154)nuova elezioneStefania Pisani (147) nuova elezioneEva Rigonat (136) nuova elezione

Presidente:Gaetano Penocchio 177 (voti)

GUIDARE I NUOVI PROCESSI

Molte cose sono cambiatein poco tempo

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930giorniAprile 2012

di rivalutazione del progetto.Ad oggi, siamo arrivati a costruirei muri portanti del condominioFnovi e adesso occorre costruireil primo solaio, la struttura cheamalgama il resto e lo rende sta-bile.L’essere stato ancora coinvolto inquesta operazione porta inevita-bilmente a maggiori responsabi-lità, perché partecipare alla co-struzione di un solaio portantevuol dire renderlo sufficiente-mente in grado di sopportare lesollecitazioni interne ed esternee quindi permettere successiva-mente di innalzarsi con altri pianie fare il tetto della casa Fnovi.È un grande impegno a cui parte-cipo, per quelle che possono es-sere le mie competenze, con en-tusiasmo e dedizione. Da normale geometra (questo è inrealtà il mio primo titolo di stu-dio) mi ritengo compartecipedelle responsabilità del cantiereFnovi. ●

di aspettative. Ho partecipato seianni fa, come manovale, alla ri-costruzione sulle macerie dellaFnovi, grazie all’opera dell’archi-tetto Penocchio. Come avvieneper tutte le ricostruzioni e ri-strutturazioni, anche noi ci siamotrovati di fronte ad imprevisti chein gergo edile vengono definiti “dif-ficoltà di percorso”, che necessi-tano di una pausa di riflessione e

di Stefano ZanichelliSegretario

Nell’essere stato pre-ferito dai Colleghi

anche per un terzo man-dato nel Comitato Cen-trale della Fnovi, oltre ai rin-graziamenti di rito e all’onore chetale incarico genera, ritengo chel’investitura sia pesante e pregna

• LA FEDERAZIONE

DEONTOLOGIA E GIURAMENTO

Coltivare la scienza e la coscienza

Il nuovo mandato ha come obiettivo quello di continuare nella direzionetracciata dalla Fnovi: essere supporto alla professione, ai professionisti e

agli Ordini. La nostra categoria ha bisogno di visibilità e di credibilità, chesi devono raggiungere tramite il corretto esercizio della professione stessacon competenza e qualità. In questo percorso dobbiamo essere guidati dalCodice Deontologico, che forgia la nostra identità collettiva. Dai giovani cherecitano la promessa solenne, introdotta dalla Fnovi nel 2008, dobbiamotrarre lo slancio verso una coscienza professionale da coltivare tutti igiorni, di fronte ai pazienti e alla società. Se oggi non comprendiamo que-sta esigenza di crescita culturale, se manteniamo la nostra attenzione e spen-diamo le nostre energie solo nell’ambito ristretto del campo d’azione diognuno di noi, dovremo prevedere quale mestiere fare nel futuro, quando la medicina veterinariasparirà, fagocitata da altre figure professionali più lungimiranti ed organizzate. L’Ordine è l’unicaistituzione che rappresenta tutte le componenti della professione e da questo discende la sua tito-larità ad assumere l’onere di traghettare la categoria verso un rilancio, che deve partire dall’as-sunzione di responsabilità, dalla consapevolezza di svolgere un mestiere complesso e difficile.

Carla Bernasconi, Vice Presidente

Da sinistra Zanichelli, Limone, Bernasconi, Penocchio

SOLIDE BASI PER CRESCERE

Da manovali a costruttoridella casa Fnovi

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LA FEDERAZIONE •

30giorniAprile 201210

FONDAGRI È L'ESEMPIO

Rispettabili in una società che rispetta le professioni

PROFESSIONE E POLITICA

Presidente di Ordine e consigliere comunale

di Alberto CasartelliConsigliere

Sono molto contento diessere stato rieletto, è

per me un onore. Sono ancheconsapevole, per averlo constatatonel triennio trascorso, di quanto la-voro sia richiesto dalla Fnovi e diquanto ne abbiamo davanti. Occu-pandomi di buiatria, mi trovo in unsettore di sicuro insidioso, ma a cuipossiamo dare molto, soprattutto intermini di modernizzazione e di evo-luzione. I cambiamenti tecnologicie informatici ci stanno chiedendoun cambio di mentalità rapido, maquesto è pensabile solo se aiutatoda semplificazioni e sburocratiz-zazioni. Abbiamo insieme l’oppor-tunità di alleggerire il veterinario dacarichi di lavoro inutili che sot-traggono tempo e competenze allavera pratica professionale, alla curadi altri aspetti sempre più impor-tanti e impegnativi come il benes-sere animale. Questo alleggeri-mento permetterà al veterinariodi esprimere di più e meglio la suaprofessionalità. In Fnovi c’è l’ideadi una società dove le professioni

hanno un ruolo rispettato e nonschiacciato sotto il luogo comunedi un prestatore di servizio, di cuisi può fare a meno o che è sosti-tuibile. La Fnovi vuole continuarea mostrare i vantaggi reali che unaprofessione può dare alla società in-tera. Il discorso del presidente Pe-nocchio al Consiglio Nazionale halanciato questo messaggio e questaè l’idea che dobbiamo sostenere tut-ti per far capire che quello che di-fendiamo non è un mestiere, che

siamo l’ago della bilancia nel rap-porto uomo-animali, uomo-alimenti,uomo-ambiente. Con Fondagri, adesempio, abbiamo fatto una gran-de fatica per far entrare il veteri-nario nel sistema agricolo, ma glisforzi sono stati ripagati, perché ab-biamo fatto un salto culturale enor-me e abbiamo assunto un ruoloconsulenziale, non siamo più solodei tecnici puri, ma siamo co-deci-sori dell’andamento gestionale di unallevamento. ●

di Elio BossiConsigliere

Quale può essere il va-lore aggiunto di un

incarico politico-ammini-strativo? Io credo possa rap-presentare il doveroso contributoche ogni cittadino offre alla pro-pria comunità.Associarlo ad un ruolo professio-nale-istituzionale come quello dipresidente dell’Ordine e membrodel Comitato Centrale Fnoviporta ad avere una visione piùampia dei problemi, in particolaredi quelli legati al proprio campo

d’attività professionale. Nello spe-cifico, un veterinario, può intera-gire con maggior incisività con lepubbliche amministrazioni inci-dendo fattivamente in un campocomplesso come quello del be-nessere animale offrendo un ap-proccio più tecnico e pragmatico.In ogni caso, il confronto di idee apiù livelli arricchisce il vivere ci-vile. In momenti così drammaticiper la nostra società credo cheproprio dalla base, dalle ammini-strazioni locali possano e deb-bano partire segnali di ripresa, direcupero di quei valori di servizioche tanto mancano al Paese. Leattività territoriali, confluendo inuna comune azione nazionaleestesa a tutti i livelli istituzionali,offrono la possibilità di affron-tare e risolvere i molteplici pro-blemi di una società sempre piùcomplessa e disomogenea. ●

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• LA FEDERAZIONE

DAL 2006 AD OGGI

Le liberalizzazionisono partitedall’Ordine di Torinodi Cesare PierbattistiConsigliere

Il termine liberalizzazioni è statoutilizzato, spesso a sproposito,

negli ultimi anni. La relativa debolezza de-gli Ordini Professionali, la loro incapacità difare fronte comune ha consentito l’attacco stru-mentale da parte di politici, demagoghi e soste-nitori di un’etica puramente mercantile, ciò è ap-parso in modo evidente con l’imprevedibile at-tacco alla Fnovi ed all’Ordine di Torino nel 2006da parte dell’Antitrust. La Federazione si è im-pegnata fin dal principio, con tutti i mezzi a pro-pria disposizione, per ribadire con fermezza il va-lore intellettuale della nostra professione e l’im-portanza di conservare una sostanziale indipen-denza dalle opprimenti e condizionanti regole delmercato. Pur in presenza di resistenze esterne etalvolta interne l’azione pressante del Presidentee degli altri componenti del Comitato Centrale hapermesso di creare utili sinergie con le altre pro-fessioni portando a significativi risultati. Oggi laFnovi è componente importante del Cup (Comi-tato unitario delle professioni) e l’attuale Comi-tato Centrale, a mio avviso, continuerà nella sua

attività per ribadirecon tutti gli interlo-cutori, pubblici eprivati, che liberaliz-zare è utile e fonda-mentale, ma nel ri-spetto della libertàintellettuale del pro-fessionista la cui at-tività non può e nondeve essere condi-zionata da logichepuramente com-merciali dettate dalmercato. ●

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Nel presentare la suasquadra, il presiden-

te Gaetano Penocchio hadichiarato che “un forterinnovamento è testimone di unavivacità non frequente nelle di-namiche di rappresentanza”. Igiovani, il territorio e le donnesono le direttrici del prossimotriennio. Lo Stivale è presente daTrento a Siracusa. Mariarosaria

Manfredonia, iscritta all’Albodal 2003, è il Consigliere più gio-vane. Quattro le donne al loro pri-mo ingresso, in risposta alla pro-gressiva connotazione di generedella categoria, che porterà allacreazione di una CommissionePari Opportunità. Nell’ultimo man-dato la Federazione ha potenzia-to i gruppi di lavoro, le delegazionie gli incarichi, creando una “squa-dra allargata”, a sostegno del “si-stema Fnovi”. La responsabilitàdell’incarico in Comitato Centra-le potrà contare su un ricco ba-gaglio di esperienze.

MARCOIANNIELLOConsigliere

Iscritto all’Or-dine di Romadal 1988, eser-cita la liberaprofessione suipiccoli animalie nel risana-mento e profi-lassi degli alle-

vamenti bovini ed ovi-caprini finoal 1991, anno in cui entra nei ruolidel Ministero della Salute. Nel1996 consegue la specializzazionein Ispezione degli alimenti di ori-gine animale presso la Facoltàdell’Università di Napoli. Attual-mente ricopre l’incarico di dire-

LA FEDERAZIONE •

zione dell’Ufficio II del Diparti-mento della sanità pubblica vete-rinaria della sicurezza alimentaree degli organi collegiali per la tu-tela della salute.

30giorni - Per la prima volta

un componente del Ministero

della Salute nel Comitato Cen-

trale. Come accogli questo in-

carico e cosa pensi che i medici

veterinari si aspettino da te?

M. I. - Orgoglioso di essere Me-dico Veterinario, accolgo l’inca-rico con il senso di responsabilitàche la nostra professione, in ognisuo aspetto ed articolazione, im-pone per poter garantire la salutepubblica attraverso quella deglianimali. Per il mio incarico nel

Comitato Centrale della Fnovimetto a disposizione quanto hoacquisito nel corso della mia vitaprofessionale sia come libero pro-fessionista che come dipendentedel Ministero della Salute.

ALBERTO ALOISIRevisore dei conti

Iscritto all’Or-dine di Trentodal 1993. Eser-cita a Trentocome liberoprofessionista,occupandosi dipiccoli animalie di alimenta-

30giorniAprile 201212

CONOSCIAMOLI DA VICINO

Dieci nuoviingressi nel ComitatoCentraleEreditano dai predecessori compiti impegnativi euna dote preziosa di lavoro svolto: i nuovicomponenti rinnovano la Fnovi nella continuità.Avvicendamento al Centro-Sud e nelle Isole. Per la prima volta, in Via del Tritone, un rappresentante del Ministero della Salute.

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• LA FEDERAZIONE

zione degli animali da reddito,con esperienza professionale inGermania. È rappresentante delMinistero della Salute nel Cda del-l’Izs delle Venezie, Past Presidentdella delegazione regionale dellaScivac e vice presidente del Cupdella Provincia Autonoma diTrento. Fa parte della Consultaper il benessere animale dellaProvincia di Trento ed è vicepre-sidente della Commissione per laconvivenza uomo-animale dellaGiunta trentina.

30g - Indica un punto irrinun-

ciabile del programma Fnovi e

uno che ritieni vada aggiunto.

A.A. - Promuovere la ricerca dinuovi spazi occupazionali in ri-sposta ai fattori di debolezzastrutturale della nostra profes-sione anche avvalendosi di un os-servatorio sulla professione vete-rinaria. Non vedo altri punti da ag-giungere, il presidente Penocchioha già tracciato, con i 10 obiettivi,un completo campo di lavoro peri prossimi anni a cui ho l’onore dicollaborare.

LAMBERTOBARZONConsigliere

Presidente del-l’Ordine di Pa-dova a cui èiscritto dal1984. Liberoprofessionistanel settore de-gli animali d’af-fezione, si oc-

cupa di chirurgia generale, trau-matologia e ortopedia. È diret-tore sanitario di una struttura ve-terinaria privata a Camposam-piero (Padova), dove esercita con

altri cinque colleghi. È Vice Presi-dente Anmvi, con delega agli ani-mali d’affezione.

30g - Dopo vari mandati alla

presidenza di Padova, quanto

porterai di questa esperienza

nel Comitato Centrale?

L. B. - Ho iniziato a partecipareattivamente alla vita dell’Ordineprofessionale e delle associazioniculturali di categoria subito dopola laurea, entrando nel Consigliodell’Ordine nel 1984, anno dellamia iscrizione. Ho esordito comeSegretario dell’Ordine, successi-vamente sono stato eletto teso-riere, poi consigliere, vicepresi-dente e attualmente sono presi-dente, una carica che mi vedeimpegnato dal 1997 per il quintomandato. Il mio impegno co-stante in questi anni è stato nei ri-guardi della deontologia profes-sionale, mi sono speso per farlarispettare, affrontando seria-mente le segnalazioni e le de-nunce che arrivavano alla mia at-tenzione, ascoltando da unaparte i Colleghi segnalati, dall’al-tra i denuncianti, Colleghi oclienti che fossero. Ho semprecercato, in questo modo, di arri-vare a conoscere la verità deifatti e di fronte a mancanze con-crete nei confronti delle normedeontologiche, ho sottoposto ilcaso al giudizio dei Colleghi checon me hanno condiviso, nei varianni, l’esperienza di far parte delConsiglio dell’Ordine e attra-verso il procedimento discipli-nare, siamo insieme arrivati alladecisione di sanzionare o menol’iscritto. Ho collaborato con laFederazione in occasione dellerevisioni del Codice deontolo-gico, che si è trasformato da unostrumento dove la mera difesacorporativistica era prevalente,

ad una serie di norme che si pro-pongono di garantire una sempremaggiore qualità delle presta-zioni professionali offerte dai no-stri iscritti. Forte di questa miaesperienza, voglio continuarequesta opera nei confronti delleregole della professione. Sonoconvinto che la Medicina Veteri-naria, dopo l’ondata liberalizza-trice e la crisi economica, abbiabisogno di nuovi strumenti dicontrollo per contrastare quelloche sembra essere l’unico crite-rio di scelta oggi nei confronti delprofessionista, ossia la tariffabassa, che mal si accompagnaagli standard di qualità che do-vrebbero essere propri di unaprestazione sanitaria.

PAOLO DELLA SALAConsigliere

Presidente del-l’Ordine diPisa. Iscrittodal 1976. Presi-dente della Fe-derazione Re-gionale To-scana degli Or-dini dei Veteri-

nari. Dal 1978 esercita come li-bero professionista (cani e gatti )con strutture a Pisa e Torre delLago (Lucca). È direttore sanita-rio del Centro Veterinario San Ra-nieri di Pisa. Ha conseguito laspecializzazione in malattie deipiccoli animali. Ha svolto attivitàdi ricerca in acquacoltura pressoil Consiglio Nazionale delle Ri-cerche.

30g - In Comitato Centrale

con un forte sostegno regio-

nale: quanto conta il territo-

30giorniAprile 2012 13

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14 30giorniAprile 2012

RAIMONDOGISSARAConsigliere

Presidente del-l’Ordine di Sira-cusa, dove èiscritto dal1980. DirigenteVe t e r i n a r i opresso il Servi-zio Igiene degliAllevamenti edelle Produ-

zioni Zootecniche Area Diparti-mentale Veterinaria dell’Asp di Si-racusa. Si occupa principalmentedi igiene urbana veterinaria e lottaal randagismo.

30g - La Sicilia e la Sanità Pub-

blica: che ruolo vorresti aves-

sero nel nuovo Comitato Cen-

trale?

R.G. - La professione veterinariasta evolvendo e si svilupperà sem-pre di più con la consapevolezzache alle nuove esigenze che pro-vengono dai più diversi ambitidella società, dall’approccio aglianimali di affezione alle proble-matiche connesse alla sicurezzaalimentare, occorre dare rispo-ste nuove e coraggiose. È ormaitramontato il modo di essere dellanostra professione, quello di es-sere al centro di tutte le attivitàprofessionali, per lasciare il passo

triennio e poi ha deciso di ri-

tornare. Da Pescara subito nel

CC Fnovi. Come affronti que-

sti impegni?

N. D. L. - Dopo un triennio comeSegretario dell’Ordine di Pescara,dal 1985 al 1987, ho assunto laPresidenza del medesimo Ordinenel 1988 per mantenerla ininter-rottamente sino al 2008, cioè persette mandati. Il mio “ritorno” lodevo sicuramente ai miei Colleghidi Pescara che mi hanno convintoa riprendere la responsabilità del-l’Ordine, ma anche al PresidenteGaetano Penocchio che non hamai nascosto la sua grande stimanei miei confronti. Entrare nellasquadra del Comitato Centrale èstata una grande soddisfazionenon solo personale ma di tutti iColleghi abruzzesi, spesso tenutilontano dalle logiche elettoralidegli anni precedenti. Dopo 25anni un abruzzese torna in Fnovi.Affronterò questi nuovi impegnisia in Provincia (anche in Re-gione) che in Fnovi, con l’impe-gno di sempre e spero di dare uncontributo fattivo per il raggiun-gimento degli obiettivi che il no-stro Presidente ha indicato in oc-casione del Consiglio Nazionale,in particolare la ricerca di nuovispazi di occupazione soprattuttoper i giovani colleghi e la promo-zione della cultura della qualitàprofessionale.

rio nella gestione nazionale

della professione?

P.D.S. - Sono convinto che nellagestione nazionale della profes-sione il territorio conti molto. Nel-l’organizzazione sanitaria italiana,che di fatto risulta essere fede-rale, le istanze del territorio assu-mono una valenza molto impor-tante nelle strategie gestionali na-zionali. Il mandato che ho rice-vuto dagli Ordini componenti laFederazione Regionale Toscana,che ho l’onore di presiedere, èproprio quello di far sentire lavoce del territorio in un organi-smo centrale nazionale che sapràsicuramente ascoltarla.

NICOLA DE LUCAPresidente del Collegio dei Revisori dei Conti

Presidente del-l’Ordine di Pe-scara, dove èiscritto dal1982. Dirigenteveterinario, nel1996 viene as-segnato allaneonata Area C

di Igiene degli Allevamenti e delleProduzioni Zootecniche, perl’esperienza acquisita nel campodel risanamento, legislazione, far-maco, latte e riproduzione, primacome “convenzionato” con la exUsl di Pescara e poi come Veteri-nario Collaboratore e come Vete-rinario Coadiutore nell’Area Fun-zionale Sanità Animale. Dal 2007riveste l’incarico di struttura sem-plice in Sicurezza alimentare - ge-stione e controllo degli alimentizootecnici.

30g - Sei uno dei presidenti

storici, ti sei assentato per un

LA FEDERAZIONE •

Antonella Cigliano - Stefania Pisani - Corrado Pacelli(Omv Napoli) - Cristina Ciarletta - Antonio Limone

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• LA FEDERAZIONE

30giorniAprile 2012 15

ad una professione che oltre adassicurare la salute agli animali,curarne il benessere, promuova evalorizzi il rapporto uomo ani-male ambiente (mi viene da pen-sare alle competenze zooantro-pologiche del medico veterinarionella prevenzione comportamen-tale). In Sicilia il rapporto con leistituzioni vede gli Ordini impe-gnati a promuovere un dialogocon l’Università e le istituzionipolitiche per avviare una stagionedi rilancio professionale, attin-gendo le energie necessarie anchedalla presenza nel territorio re-gionale di tante strutture privateche, valorizzate ed utilizzate, ga-rantirebbero l’erogazione di pre-stazioni coincidenti con i presup-posti e le finalità delle norme perla prevenzione e la lotta al randa-gismo. Per non parlare del veteri-nario aziendale, per rimarcare gliaspetti di prevenzione e controllodella sanità animale in funzionedella salute dell’uomo in un mo-mento in cui la professione subi-sce gli attacchi e la concorrenza dialtri profili professionali. Di con-tro, abbiamo una sanità pubblicaveterinaria regionale che, congrande responsabilità e senso deldovere, vive il proprio ruolo comeuna missione pubblica impe-gnando la maggior parte delle suerisorse nell’attuazione dei Piani dirisanamento, alla ricerca dello

status di regione ufficialmente in-denne. Come Comitato Centrale,mi auguro, faremo in modo che lanostra professione abbia un ruolodeterminante nei tavoli istituzio-nali e faremo in modo che i docu-menti elaborati all’interno dellaFederazione rappresentino unpercorso di rilancio della veteri-naria isolana.

MARIAROSARIAMANFREDONIAConsigliere

Vicepresidentedell’Ordine diTaranto, dove èiscritta dal2003. Speciali-sta in Alimen-tazione Ani-male, si occupadi salute e delbenessere del

cavallo, con una particolare at-tenzione allo studio della rela-zione tra la salute del cavallo e lasua alimentazione. Si occupadella selezione di specifici proto-colli alimentari, correlati ad unadeguato allenamento per l’otti-mizzazione della performancesportiva.

30g - Dalla “Magna Grecia”

come vedi la questione della

coesione territoriale del no-

stro corpo professionale?

M.M. - La coesione territoriale, in-tesa come risposta di categoria enon individuale agli specifici biso-gni della collettività, è sicuramenteuno strumento necessario per losviluppo professionale, che offri-rebbe il duplice vantaggio di gio-vare al singolo professionista e al-l’utente finale in termini di colla-borazione, ricerca e sperimenta-zione, ma è ancora un obiettivo daraggiungere. Per attuare la coope-razione territoriale, bisognerebbeaver realizzato una forma di colla-borazione con le istituzioni, i col-leghi e i clienti: le istituzioni do-vrebbero creare lo scenario coe-rente con le specifiche realtà e op-portunità del territorio; le risorserelazionali fra compagni di lavorodovrebbero costituire una rete discambio di esperienze e casi distudio; i destinatari finali, vale adire gli utenti, dovrebbero avere lapossibilità di selezionare il profes-sionista adeguato alle necessità,consultando una banca dati, a ca-rattere anche regionale. Ma la si-tuazione, nella Magna Grecia, ecredo in buona parte d’Italia, èresa più difficile dalla crisi che daanni attraversa il nostro settore e,nell’ultimo periodo, anche tutte lecomponenti della società civile:una crisi economica pesante alpunto di coinvolgere anche il quo-tidiano, con una scelta di prioritàche non di rado esclude la cura de-gli animali. In assenza di una inci-siva propaganda sul lavoro del ve-terinario e sui campi di applica-zione, si disperde il valore ag-giunto che il ricorso a professio-nalità ben definite può dare alla sa-lute e al benessere di tutti, in man-canza di precise specificità pro-fessionali cui ricorrere, si morti-fica il lavoro di tanti giovani entu-

Alberto Aloisi, Stefano Zanichelli,Cesare Pierbattisti,Mariarosa Manfredonia, Marco Ianniello, Antonio Limone e,in primo piano, Gaetano Penocchio

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siasti (non dimentichiamo che lascelta di fare il veterinario è più dicuore e di passione che di testa eragione) che hanno investito neglistudi e nella professione. Si dif-fondono pratiche poco corrette,come speculare sulla precarietàcon offerte di lavoro che puntandoal ribasso trasformano una seriaprestazione intellettuale in unatransazione commerciale. Sarebbesicuramente più efficace, quindi, lacollaborazione con le Istituzioni,fra Ordini professionali e fra colle-ghi per rinforzare le capacità delterritorio di attrarre investimentiproduttivi, facilitare una partner-ship interregionale per sostenerela ricerca e l’innovazione in ambitoaccademico e tecnologico, utiliz-zare le tecnologie per far megliocomprendere al grande pubblicol’importanza della figura del vete-rinario (penso per esempio ai col-leghi che si occupano di SicurezzaAlimentare o di Sanità Animale) e,infine, rispettare tutti il codice de-ontologico di cui la categoria si èdotata. Come disse il grande PieroCalamandrei nel suo Discorsosulla Costituzione: “Questa è la si-tuazione da noi. In parte è ancoraun programma, un ideale, una spe-ranza, un impegno di lavoro dacompiere. Quanto lavoro vi sta di-nanzi!”.

DANIELA MULASConsigliere

P r e s i d e n t edell’Ordine diNuoro, dove èiscritta dal2001. È Diri-gente veterina-rio del settoreigiene degli ali-menti di origine

animale, presso la Asl 3 di Nuoro.

30g - Donna e sarda. Sei una

delle sorprese della squadra

del Presidente. Come affronti

l’incarico?

D. M. - Con tanto entusiasmo e de-terminazione, perché il ruolo ri-chiede necessariamente un grandeimpegno. Sono orgogliosa della fi-ducia accordatami dal presidentePenocchio e dai colleghi che mihanno votato e mi riferisco ancheai colleghi dell’Ordine di Nuoroche, numerosi, hanno partecipatoalle elezioni per il rinnovo del Con-siglio Direttivo. Gli obiettivi sonotanti ma il primo pensiero è quellodi poter essere utile ai medici vete-rinari tutti e soprattutto ai giovanicolleghi che si affacciano con milledifficoltà al mondo del lavoro. Ionon ho lasciato da poco il preca-riato perché sono esattamente dueanni che ho vinto un concorso atempo indeterminato come diri-gente veterinario presso la ASL diNuoro e non ho dimenticato le fa-tiche e le preoccupazioni date del-l’incertezza del lavoro. Questi pre-supposti mi daranno la determina-zione per portare avanti quelle giu-ste battaglie per rafforzare e riba-dire il ruolo dei medici veterinari intutti quei settori che ci competonoe dei quali dobbiamo occuparcianche perché previsto dal nostrocodice deontologico. Il fatto di es-sere in Sardegna il primo Presi-dente donna dell’Ordine mi fa sen-tire maggiormente la responsabi-

lità dell’incarico e cercherò di im-pegnarmi ancora di più in questotriennio che ci attende.

STEFANIA PISANIRevisore dei conti

Iscritta all’Or-dine di Napolidal 1989, dovericopre la ca-rica di Revisoredei conti. Li-bero professio-nista, è lead au-ditor qualifi-cato da Enti in-

ternazionali accreditati per la cer-tificazione delle norme interna-zionali ISO 9001, ISO 22000, Cer-tificazione di prodotto, Rintrac-ciabilità di Filiera agroalimentare,Global Standard for Food Safetydella British Retail Consortium(Brc), International Food Stan-dard (Ifs) della Federdistribu-zione tedesca, francese ed ita-liana. Da oltre un decennio si oc-cupa di sistemi di managementaziendali per la qualità e per la si-curezza alimentare svolgendo at-tività di consulenza aziendalepresso le industrie del settore.

30g - Quanto conta o dovrebbe

contare la condizione femmi-

nile nella professione?

S.P. - Ho letto che Stefania Kra-szewska risulta essere la primadonna laureata in medicina vete-

LA FEDERAZIONE •

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Gianni Mancuso, Angelo Niro e Carlo Pizzirani

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• LA FEDERAZIONE

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rinaria a Zurigo nel 1889. Esatta-mente 100 anni prima di me. Unsecolo di storia della donna in ve-terinaria tra lei e me. Ho provatoad immaginare quale sarebbe po-tuto essere il suo parere riguardoalla questione posta. Difficile far-sene un’opinione. Quello cheposso sicuramente affermare èche la condizione femminile nellaprofessione ha fatto passi da gi-gante tra le due Stefanie. Non pos-siamo parlare oggi di ostacoli opreclusioni riguardo all’accessodella donna alla professione diveterinario se consideriamo l’at-tuale predominanza delle donneneolaureate rispetto agli uomini.Ciononostante, la condizionefemminile sembra limitare l’ac-cesso a determinati ambiti pro-fessionali che appaiono, vice-versa, appannaggio preferenzialedegli uomini. La carriera pub-blica, ad esempio, vede oggi unaschiacciante presenza di uomini,soprattutto nei livelli dirigenziali,dovuta probabilmente alla di-versa suddivisione maschi/fem-mine di coloro che hanno avutoaccesso alla professione nei de-cenni passati. Non di meno ilcampo della buiatria e degli altrigrandi animali limita l’accessodelle donne per oggettivi motivipratici e logistici (visite notturne,prestazioni fisiche pesanti, di-versa “destinazione d’uso” delladonna nell’economia della fami-glia tradizionale, pregiudizi). Ciòsi è tradotto, negli ultimi anni, inuna preponderante presenza didonne laureate in veterinaria nelsettore degli animali da compa-gnia, perché è evidente che la pro-fessione svolta nell’ambito deipiccoli animali, consente una ge-stione migliore del proprio tempoe facilita quindi la compatibilitàdei due ruoli professionale e fa-

migliare a cui la donna oggi èchiamata. A fronte delle suddettesituazioni, la condizione femmi-nile nella professione può trovaregiovamento da un ampliamentodegli orizzonti professionali edelle nuove opportunità di lavoro.Nel campo della veterinaria pub-blica, ad esempio, attraverso l’au-mento delle donne nei quadri di-rigenziali, almeno in misura pro-porzionale alla presenza di donnenella professione. A rigor di lo-gica, dovremmo assistere ad unprogressivo riequilibrio a favoredelle donne, man mano che il ri-cambio generazionale procede.Questo processo dovrà essere op-portunamente monitorato alloscopo di garantire pari opportu-nità ai due sessi: nel campo deglianimali da reddito, attraversostrumenti di welfare volti a favo-rire la conciliazione tra impegniprofessionali e famigliari; nelcampo delle nuove opportunità,sviluppando la funzione del vete-rinario, nell’ambito del vastissimocampo della sicurezza alimentare,nel quale la preparazione e la vo-cazione del veterinario dovreb-bero fare premio rispetto a quelledi altre figure professionali.

EVA RIGONATRevisore dei conti

Coordinatricedel GruppoFnovi sul Far-maco. Iscritta all’Or-dine di Bolognadal 1985. È di-pendente del-l’Azienda Usl di

Modena, come dirigente veteri-nario di Area C; per la stessaAzienda ha gestito dal 2000 al

marzo 2012 la mailing list Piane-ta Cavalli. È nell’elenco del Mini-stero della salute degli abilitati allaformazione nel campo del benes-sere degli animali da reddito. È re-latrice e autrice di pubblicazionisulla sanità pubblica equina e sulfarmaco veterinario.

30g - Da coordinatrice del

Gruppo Farmaco, quanto la

Fnovi deve investire in colla-

borazione?

E. R. - La conoscenza è semprestata frutto di confronto e discambi. Oggi la tecnologia dellacomunicazione mette il saperealla portata di un clic allargandoin modo esponenziale qualsiasiconoscenza. Paradossalmente ac-cade che la possibilità di appro-fondire gli argomenti, sviluppi set-tori di nicchia, andando nella di-rezione di eccellenze singole o digruppi, “isolate”. Fare politica, ingenerale, e della professione, inparticolare, significa invece col-legare le conoscenze per dare lorouna direzione verso un obiettivosociale. In quest’ottica, questa Fe-derazione sta già investendo incollaborazioni molto più dellastragrande maggioranza delle isti-tuzioni. Il passaggio necessario amio avviso, è comunicare questoinvestimento agli Ordini, ai vete-rinari e alla Società in modo che ilsistema ordinistico diventi pertutti quel luogo in cui acquisire eriversare conoscenze ed idee chediano un senso di appartenenzasociale al fare di ciascuno. ●

Ettore Tomassetti (Omv Rieti) -Donatella Loni (Omv Roma) -Marco Ianniello

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di Giovanna LamarcaDirettore Generale Enpav

Una lettera molto lun-ga, che non pubbli-

chiamo per ragioni di spa-zio, solleva una preoccupazionegenerale, a cui è corretto dare unarisposta pubblica. L’ha indirizzataal nostro Ente un iscritto che sipone molte domande sul suo fu-turo previdenziale, anche in con-siderazione dell’incertezza del qua-dro economico nazionale e pro-fessionale. In particolare nella let-tera viene sottolineato il problemadell’equilibrio tra entrate contri-butive ed uscite per prestazioni equello dei rischi che potrebberocorrere le Casse a seguito di mu-tamenti normativi e socio econo-mici. La lettera si spinge a chiede-re se e quali pretese (prelievo ob-bligatorio) potrebbero ricadere acarico del singolo contribuente incaso di squilibrio.Le preoccupazioni espresse dal-l’iscritto sono legittime in consi-derazione della difficile situazioneoccupazionale e del forte debito incui si trova il sistema pensioni-stico generale, basti pensare alcaso dell’Inpdap, di recente assor-bito nell’Inps, e all’ingente debitoche l’Istituto si è portato dietro, sti-mato in 13 mld di euro. C’è dachiedersi come mai si sia arrivatiad un tale livello di indebitamento.

L’attenzione

delle Casse di previdenza sull’an-damento demografico e occupa-zionale degli iscritti, che rappre-sentano la fonte di finanziamentoprincipale, è altissima. E lo è dasempre, in quanto intervenireprima che si creino situazioni di di-sequilibrio dei conti consente ditrovare soluzioni eque tra le di-verse coorti di iscritti, con un im-patto diluito nel tempo. Peraltroogni riforma previdenziale entra invigore rispettando la successionedi norme nel tempo ed i diritti checiascun contribuente ha maturatonei diversi periodi temporali.Quando invece gli errori di valuta-zione del passato si stratificano in

maniera irreversibile, allora siarriva al collasso dei sistemi

previdenziali e salta ilpatto

di solidarietà tra le generazioniche è alla base dei sistemi di previ-denza a ripartizione. Questo è pur-troppo lo scenario cui assistiamonel sistema pubblico previden-ziale, dove l’onere pensionisticonon è più sostenibile e quindi devegravare su tutta la collettività. Laconseguenza che ne è scaturita è lariforma “lacrime e sangue” recen-temente approvata dal Governo.In questo contesto si collocano leCasse di previdenza dei professio-nisti che non sono certo estraneeai problemi della crisi socio eco-nomica di questi ultimi anni, mache sicuramente sul fronte dell’in-debitamento e dei saldi di bilanciohanno una situazione ben diversada quella del sistema previden-ziale generale.Si tratta di una platea di circa duemilioni e mezzo di professionisticon conti “in ordine” (saldo posi-tivo tra entrate e uscite per pen-sioni), e patrimonio complessiva-mente considerato di oltre 42 mlddi euro.

30giorniAprile 2012 19

LA PREVIDENZA

RESPONSABILITÀ COLLETTIVE E INDIVIDUALI

In risposta ad una letteraapertaall’EnpavUna lettera aperta di un iscritto chiede “come farquadrare i conti” ed “evitare il botto” di fronte adinamiche socio-economiche sfavorevoli. È l’occasione per tornare a parlare di controllodei conti e di sostenibilità dei saldi contabili.

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LA PREVIDENZA •

In ogni caso prima di affrontare iltema è necessario ricordare che ildiritto alla pensione ed al “welfare”sociale è tra quelli costituzional-mente garantiti, e che a tal fine cia-scuno è obbligatoriamente tenutoa contribuire ad una forma di pre-videnza sin dall’inizio del suo per-corso lavorativo. Per i professio-nisti il legislatore ha identificatonelle Casse di previdenza, istituiteper ciascuna professione, l’entepensionistico di riferimento, e haprevisto che fossero finanziate coni soli contributi degli iscritti e coni rendimenti dei patrimoni posse-duti. Concordiamo sulla difficoltà sot-tolineata dall’iscritto di “far qua-drare i conti”, visti i costi da soste-nere quotidianamente, ma i con-tributi previdenziali non vannoequiparati ad una tassa inutile otroppo onerosa, in quanto dannodiritto alla pensione, e non è poco,ma anche ad una serie di servizi dicui si può beneficiare durante tuttoil periodo di contribuzione attiva.Premesso ciò soffermiamoci inparticolare sull’Enpav. Il monito-raggio dell’andamento dei conti ècontinuo e non affidato solo ad or-gani interni, in quanto i bilanci an-nuali e quelli tecnici (che spazianoin un arco temporale che arrivafino ai prossimi cinquanta anni),sono controllati sia dai Ministeridel Lavoro e dell’Economia, siadalla Corte dei Conti. Nel fare que-ste proiezioni si tiene conto di sce-nari futuri basati su ipotesi moltoprudenziali in termini sia di nuoveiscrizioni sia di crescita dei redditi.Inoltre se ne sottopongono a veri-fica gli eventuali scostamenti ri-spetto all’andamento dei dati ef-fettivi annuali e almeno ogni treanni, se non più di frequente, si rie-labora il bilancio tecnico. Non siaspetta certo che l’Ente arrivi a

fare “il botto”, come scrive il vete-rinario, giustamente preoccupatovisto l’andamento dell’economia ingenerale, ma è interesse primariodella Cassa, e anche di coloro checi controllano, prevenirlo e quindiadottare tutti i provvedimenti ne-cessari per evitarlo. Attraverso il bilancio tecnico sipuò individuare quello che gli at-tuari definiscono il tasso tecnicodi equilibrio e nel caso dell’Enpav,con la riforma del 2010, se ne è te-nuto conto aumentando il contri-buto soggettivo, gradualmente dimezzo punto percentuale al-l’anno, fino ad arrivare al 18% nel2026. Inoltre è la stessa legge cheha privatizzato le Casse (D. Lgs.509/94) che stabilisce i tempi e imodi del controllo dell’equilibriodella gestione economico-finan-ziaria dell’Ente da parte del Mini-stero del Lavoro e dell’Economia,dando agli stessi Ministeri il po-tere di intervenire coattivamenteper imporre una correzione ad uneventuale squilibrio non gestitodalla Cassa. Ma a questo stadio èdel tutto improbabile che si possaarrivare in quanto le Casse de-vono dimostrare ogni tre anni diavere i conti in ordine per almenotrenta anni, e da quest’anno le ri-chieste dei nostri “controllori”sono ancora più stringenti, ossial’equilibrio dei saldi deve esseregarantito per i prossimi cinquan-t’anni. Gli scenari futuri socio-economici subiranno inevitabilicambiamenti, ma il monitoraggiocontinuo potrà far adottare tem-pestivamente gli opportuni cor-rettivi.È bene poi precisare che il si-stema pensionistico prevede ali-quote di prelievo contributivo chedevono rispettare un principio diequità tra quanto versato e quantosarà il rendimento della pensione.

Un’anomalia del passato è statasicuramente quella di prevederealiquote di prelievo contributivotroppo basse, e ciò è evidenteconfrontando il 10% che si è ver-sato all’Enpav, così come allamaggior parte delle Casse dei pro-fessionisti, con il 33% che nellostesso periodo versavano i lavo-ratori dipendenti, ed il 24% (poi27%) che versavano gli autonomialla gestione separata Inps. Con icorrettivi introdotti nel 2010,l’Enpav ha affrontato questo pro-blema, aumentando gradual-mente la percentuale di contribu-zione, ma mantenendo una cor-retta proporzione tra contributi epensione. Ciascun professionistaè chiamato a versare in rapportoal proprio reddito e comunqueentro un minimo che è obbligato-rio, a fronte della garanzia di unapensione che sarà calcolata suquasi tutta la vita reddituale del-l’iscritto. Con la riforma del 2010si è poi tenuto in giusto conto la si-tuazione di difficoltà occupazio-nale che colpisce soprattutto igiovani professionisti e quindisono state introdotte agevolazioninel versamento dei contributi -prevedendo, tra l’altro, che nes-sun contributo sia dovuto per ilprimo anno di iscrizione - e van-taggi nei servizi di cui beneficiaresin dall’inizio.Conclusivamente si intende evi-denziare che la imposizione con-tributiva e la correlativa eroga-zione delle pensioni è frutto di at-tenti calcoli attuariali, basati suandamenti demografici e reddi-tuali, la cui validità è costante-mente monitorata e rapportata suuna ormai lunga previsione di uncospicuo numero di anni, che re-centemente ha anche superato l’in-tera carriera professionale del sin-golo iscritto. ●

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a cura della Direzione Studi

Il Regolamento di ac-cesso agli atti ammini-

strativi è in linea conl’obiettivo di garantire latrasparenza dell’azione am-ministrativa che l’Enpav già datempo ha voluto intensificare,prima in materia di affidamentodei contratti, dotandosi di normeregolamentari conformi ai principi

del Codice degli appalti pubblici,ancor prima che questo divenisseobbligatorio per legge anche perle Casse dei professionisti. Questoin virtù di uno spirito di autode-terminazione e di autodisciplina,che si ritrova anche nella certifi-cazione di qualità ottenuta alla finedel 2010, grazie alla quale vengo-no “misurate” le diverse aree di at-tività dell’Ente con indicatori og-gettivi e parametri predefiniti.

IL DIRITTO DIACCESSOÈ il diritto di prendere visione edestrarre copia di documenti am-ministrativi. Non possono for-mare oggetto del diritto di ac-cesso documenti non più o nonancora esistenti presso l’ufficiocompetente per l’esame della ri-chiesta e relativamente a proce-dimenti non ancora conclusi. Il di-ritto di accesso si intende comun-

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DELIBERATO DAL CDA UN REGOLAMENTO

Come accedere agliatti amministratividell’EnpavQuali atti possono essere consultati dagli iscritti? E come esercitare il dirittodi accesso? Il regolamento deliberato il 17 aprile dal Cda porta acompimento uno degli ultimi provvedimenti regolamentari previsti dalprogramma quinquennale degli attuali amministratori.

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LA PREVIDENZA •

que realizzato con la pubblica-zione di alcuni documenti di inte-resse diffuso sulla rivista ufficialee sul sito internet dell’Ente o resinoti con altra forma adeguata dipubblicità, comprese quelle at-tuabili mediante strumenti infor-matici, elettronici o telematici.L’Enpav non è in alcun caso te-nuto ad elaborare dati in propriopossesso al fine di soddisfare le ri-chieste di accesso.

CHI PUÒESERCITARLO

L’accesso è consentito a tutti gliassociati all’Enpav che abbianoun interesse diretto, concreto edattuale corrispondente ad una si-tuazione giuridicamente tutelata ecollegata al documento rispetto alquale è richiesto l’accesso. La do-manda può essere presentata daldiretto interessato o dal suo rap-presentante legale (tutore, cura-tore, amministratore di sostegno)o da altro soggetto delegato. Il di-ritto di accesso agli atti degli Or-gani dell’Enpav viene esercitatonei confronti del Presidente.

COME FAREDOMANDA

La domanda di accesso ai docu-menti amministrativi può esserepresentata all’Enpav con moda-lità diverse. Il diritto di accessopuò essere esercitato in via infor-

male, mediante semplice richie-sta verbale, telefonica o informa-tica se il documento rispetto alquale è richiesto l’accesso è di-sponibile sotto qualsiasi forma dipubblicità, non sorgano dubbisulla legittimità del richiedente,sulla sua identità e sulla sussi-

stenza dell’interesse all’accesso. Ildiritto di accesso deve essereesercitato in via formale, qualoranon sia possibile procedere conl’accesso informale.Nella richiesta l’interessato deveindicare la propria identità, tra-mite l’esibizione o l’allegazionedi un documento di riconosci-mento in corso di validità firmato;gli estremi del documento oppurei dati che consentano di indivi-duare il documento al quale sichiede di accedere; la motiva-zione della richiesta. La domandapuò essere presentata personal-mente, spedita per posta (allasede di Via Castelfidardo), perfax (al numero 0649200357) o perposta elettronica (semplice [email protected] o certificata [email protected]). Il procedimento diaccesso ha un responsabile checoincide con il Dirigente dell’Uf-ficio che ha formato il documentoe lo detiene stabilmente.

I TEMPI DELL’ ACCESSO

Nel caso di accesso informale larichiesta viene soddisfatta imme-diatamente, senza particolari for-malità, mediante indicazionedella pubblicazione contenente ildocumento o le notizie oggettodella richiesta. Con l’accesso for-

male, invece, il procedimentodeve concludersi entro 30 giornidalla ricezione dell’istanza, fattisalvi i casi di sospensione o diffe-rimento. La richiesta di accesso siintende respinta quando siano tra-scorsi 30 giorni dalla sua presen-tazione, senza alcuna pronunciada parte del Responsabile del pro-cedimento. In ogni caso il ritirodelle copie o la visione degli attideve avvenire entro 90 giorni

dalla comunicazione di accogli-mento dell’istanza di accesso. Tra-scorso tale termine il procedi-mento viene archiviato e l’inte-ressato deve eventualmente pre-sentare una nuova istanza.

ACCOGLIMENTODELLA RICHIESTA

L’atto di accoglimento della do-manda di accesso formale devecontenere l’indicazione del sog-getto al quale rivolgersi ed un con-gruo periodo di tempo, non infe-riore a quindici giorni, per pren-dere visione dei documenti ed ot-tenerne copia. L’accesso ai docu-menti può essere autorizzato an-che in forma parziale, qualora al-cune parti di essi contengano in-formazioni la cui conoscenzapossa ledere beni ed interessi diterzi.La richiesta è accolta mediantel’esibizione del documento e, surichiesta dell’interessato, me-diante il rilascio di copia ancheautentica, oppure tramite l’indi-cazione della pubblicazione con-tenente il documento o le notizieoggetto della richiesta. L’accogli-mento della richiesta di accesso aun documento comporta anche lafacoltà di accesso agli altri docu-menti nello stesso richiamati eappartenenti al medesimo proce-dimento, fatto salvo il caso chesussistano cause di differimento oesclusione. L’esame diretto deidocumenti avviene durante l’ora-rio di apertura degli uffici e allapresenza del personale addetto.La visione degli atti è gratuita,mentre il rilascio di copia può es-sere subordinato al pagamentodel costo di riproduzione, di even-tuale bolli e spese di spedizione etrasmissione.

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• LA PREVIDENZA

LIMITIALL’ACCESSO

Sono sottratti al diritto di accessoi documenti di cui sia vietata ladivulgazione a norma di specifi-che disposizioni normative. Inparticolare, in relazione all’esi-genza di salvaguardare la riser-vatezza di terzi sono sottratti al-l’accesso, tranne che per il tito-lare dell’interesse alla riserva-tezza, alcune tipologie di atti,come i documenti contenenti in-formazioni riservate di caratterepersonale e quelli relativi allacarriera, alla salute, alla situa-zione finanziaria e alla vita pri-vata dei dipendenti. Non si puònemmeno accedere ai documentirelativi alle procedure concor-suali e alle prove selettive perl’assunzione di personale dipen-dente fino all’esaurimento dellerelative procedure; né si può ri-vendicare l’accesso a documen-tazione relativa ad accertamentimedici e alla salute delle per-sone o documenti, in possessodell’Enpav, in relazione allo svol-gimento da parte degli associatidi attività professionali o di altreattività per le quali sia previstodall’ordinamento il rispetto delsegreto professionale.Fra le preclusioni, rientrano an-che atti di carattere amministra-tivo, per esempio i documenti re-lativi all’operato degli organi dicontrollo dell’attività ammini-strativa; i verbali delle riunionidel Consiglio di Amministra-zione, del Comitato Esecutivo,del Collegio Sindacale e dell’As-semblea Nazionale nei casi in cuiriguardino l’adozione di atti sot-tratti all’accesso e nelle parti incui si riportino opinioni singolar-mente espresse dai partecipantialle riunioni riguardanti le cate-

gorie di atti coperti o limitati daldiritto d’accesso. Anche le deliberazioni degli Or-gani Collegiali non possono es-sere richieste, nei casi in cui l’ac-cesso possa pregiudicare l’effi-cace gestione dell’Ente o recaredanno all’Ente o a terzi; lo stessodicasi per le note, le proposte eogni altra elaborazione degli uf-fici con funzione di studio e dipreparazione del contenuto didocumenti. Anche i pareri legalirelativi a controversie e la ine-rente corrispondenza, non rien-trano fra i documenti accessibili,salvo che gli stessi costituiscanopresupposto logico giuridico diprovvedimenti assunti dall’Entee siano in questi ultimi richia-mati.

I CONTRO-INTERESSATI

Può accadere che dall’esame deldocumento emerga l’esistenza disoggetti, individuati o facilmenteindividuabili, che potrebbero ve-dere compromesso il proprio di-ritto alla riservatezza. Sono i“controinteressati”, i quali de-vono essere informati della ri-

chiesta di accesso e possono pre-sentare motivata opposizionealla richiesta di accesso.

DIFFERIMENTO,RIFIUTO ELIMITAZIONE

L’eventuale rifiuto e/o la limita-zione dell’accesso richiesto sonomotivati con specifica indica-zione delle ragioni di fatto o di di-ritto riguardanti il caso.L’accesso ai documenti può es-sere differito sino a quando la co-noscenza di essi possa impedireod ostacolare lo svolgimento del-l’azione amministrativa, oppurequando sia emersa l’esistenza disoggetti controinteressati. Il dif-ferimento deve essere dispostocon provvedimento motivato chene indica la durata. Il provvedimento di differimentodeve essere comunicato al ri-chiedente con mezzo idoneo agarantirne l’avvenuta ricezione.La richiesta di accesso si intenderigettata quando siano trascorsitrenta giorni dalla sua presenta-zione, senza alcuna pronunciada parte del responsabile delprocedimento. ●

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TRASPARENZA E IMPARZIALITÀ

Basi normative del regolamento di accesso

Il regolamento di accesso agli atti amministrativi è ispirato aiprincipi contenuti nel Capo V della Legge 7 agosto 1990, n.

241, e successive modificazioni ed integrazioni, disciplina lemodalità di accesso ai documenti amministrativi in possessodell’Enpav,al fine di assicurare la trasparenza nei rapporti congli associati nel rispetto dell’art. 47, comma1, lettera a) delloStatuto Enpav. Il diritto di accesso è volto ad assicurare, la tra-sparenza il buon andamento e l’imparzialità dell’attività am-ministrativa e può essere esercitato secondo le modalità pre-viste dal Regolamento. Testo integrale: www.enpav.it

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LA PREVIDENZA •

di Sabrina Vivian

Basandosi sui risulta-ti di contabilità na-

zionale del 2010 e suidati di previsione per glianni 2011-2014 inseriti nelDocumento di Economia e Fi-nanza 2011, il Centro Studi del-l’Associazione delle Casse e degliEnti di previdenza ha analizzato ilrapporto tra spesa pensionistica ePil. L’analisi mostra una sostan-ziale stabilizzazione dovuta alla ri-presa, peraltro contenuta, dellacrescita economica e agli effetti dicontenimento della dinamica del-la spesa pensionistica esercitati siadal graduale elevamento dei re-quisiti minimi di età per l’accessoal pensionamento anticipato e siadagli effetti di ulteriore posticipoconnessi alla revisione del regimedelle decorrenze. La successivafase di decrescita, che si protraeper circa un decennio, è dovuta es-senzialmente all’avvio del pro-cesso di adeguamento dei requisitianagrafici minimi per il pensio-namento agli incrementi dellasperanza di vita e alla contestua-le introduzione, nel sistema pub-blico, del sistema di calcolo con-tributivo pro rata.

CRESCITA

Nei quindici anni successivi(2027-2043), il rapporto tra spesapensionistica e Pil riprende a cre-scere, con un’accelerazione nellaprima parte del periodo, quandoall’aumento del numero delle pen-sioni si aggiunge la contempora-nea riduzione del numero di oc-cupati. L’aumento del numerodelle pensioni dipenderà sia dallegenerazioni del baby boom, che inquesti anni transitano dalla vita at-

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tiva alla fase di quiescenza, sia dalprogressivo innalzamento dellasperanza di vita.

DECRESCITA

Infine, la decrescita del rapporto

tra spesa pensionistica e Pil del-l’ultima fase del periodo di previ-sione (2044-2060), è dovuta es-senzialmente alla progressivastratificazione delle pensioni li-quidate integralmente con il si-stema di calcolo contributivo checontinua a produrre una contra-

UNA RICERCA DEL CENTRO STUDI ADEPP

Il Pil comeindicatoredella spesapensionistica Il Centro Studi AdEPP ha costruito un’ipotesiprospettica che analizza l’andamento della spesapensionistica in rapporto al Prodotto internolordo. Decrescita significativa nel 2060, quando sisarà esaurita la generazione del baby boom. Ilreddito medio da pensione sarà più elevato dellapensione media.

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• LA PREVIDENZA

zione della pensione media ri-spetto ai livelli retributivi. Tale ri-sultato è favorito dall’inversionedi tendenza del rapporto fra nu-mero di pensioni e numero di oc-cupati la cui crescita tende ad az-zerarsi attorno al 2046, dove rag-giunge il livello massimo di 102%,per poi flettere negli anni succes-sivi a causa della graduale elimi-nazione delle generazioni delbaby boom e dell’adeguamentoperiodico alla speranza di vita deirequisiti di età per la maturazionedel diritto alla pensione.A completamento di quest’ana-lisi, è utile soffermarsi su una di-versa scomposizione del rapportospesa/Pil basata sul numero deipensionati e sul relativo redditomedio da pensione. In realtà, il nu-mero di pensioni e il relativo im-porto medio costituiscono infor-mazioni importanti ma non suffi-cienti per una completa analisi delsistema pensionistico che vadaoltre l’aspetto strettamente nu-merico. Infatti, nel nostro sistemapubblico un soggetto può esseretitolare di una pluralità di pen-sioni, per cui il numero delle pen-sioni risulta significativamentesuperiore a quello dei pensionatie, conseguentemente, l’importomedio di pensione inferiore allapensione media per percettore.Dai dati del Centro Studi Adepp, ilreddito medio da pensione risultaprospetticamente più elevatodella pensione media. In rapportoalla produttività, l’incremento ri-sulta di 4-5 punti percentuali nel2010, passando dal 18,1% al 22,8%(Figura 1). Analogamente, e inmisura percentualmente corri-spondente, il rapporto fra pen-sionati e occupati si attesta nel2010 al 67%, contro l’84,3% delrapporto fra pensioni e occupati(Figura 2). ●

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MILANO, 10-12 MAGGIO

Giornata nazionale della previdenza

Anche que-s t ’ a n n o

l’Enpav haaderito allaGiornata Na-zionale dellaPrevidenza. Sitratta dell’evento dell’anno dedicato alla previdenza sociale, incui sono protagoniste le tematiche relative alle pensioni, alla sa-lute, all’assistenza, al welfare pubblico e privato.“È un’ottimaoccasione per continuare un fruttuoso dialogo con tutti i prota-gonisti istituzionali del panorama previdenziale, pubblico e pri-vato - commenta il presidente Gianni Mancuso - ma anche peraprire un confronto con i giovani lavoratori, che decidono sag-giamente di pensare al proprio futuro pensionistico già da oggi.Il proprio trattamento di quiescenza, infatti, si costruisce sullescelte di oggi ed è bene prendere coscienza delle opportunitàprevidenziali e assistenziali che si hanno a disposizione”. Aldesk informativo dell’Enpav, medici veterinari e giovani stu-denti e tutti gli interessati, trovano risposte alle loro domandee un panorama completo di tutte le prestazioni, previdenziali eassistenziali, offerte dall’Ente.“Considero un’efficace strategiacomunicativa verso l’esterno un elemento di fondamentale im-portanza e in Convegni come questo - conclude Mancuso - l’En-pav ha la possibilità di aprirsi e farsi conoscere, raffrontandosicon gli esperti del settore come con tutti gli utenti attuali e po-tenziali”. www.giornatanazionaledellaprevidenza.it

Figura 1 Pensione media (linea spessa) ereddito medio da pensione (lineafina) in rapporto alla produttivitàper occupato

Figura 2Dati riferiti alle pensioni (lineaspessa) e dati riferiti ai pensionati(linea fina)

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di Gaetano PenocchioPresidente Fnovi

Ho voluto fare unachiacchierata in pub-

blico con Massimo Casta-gnaro, docente e collegamolto stimato, che ringrazioper le sue risposte. E soprattuttoper le sue aperture al mondo pro-fessionale dopo che la riforma Gel-

mini e la scomparsa delle Facoltàci hanno messo di fronte a scenarinuovi. Ho iniziato a pensare che ladialettica tra Accademia e Profes-sione debba ripensarsi radical-mente e confrontarsi su logichenuove. Su questo il prof. Castagna-ro mi ha risposto così: “Credo chela logica su cui confrontarsi siaquella della qualità che non può es-sere adeguatamente sviluppata senon nella fiducia reciproca. Senzaquesti due elementi, qualità e fidu-cia, è tutto più difficile”. Vorrei sot-tolineare la parola “fiducia” edestenderla a tutto il piano di lavorocomune che emerge da questo col-loquio, pensando agli studenti e ai

neo-laureati, al loro bisogno di sa-peri nuovi richiesti dall’evoluzionedella sanità, dell’economia zootec-nica e alimentare. Settori macro-scopici della nostra produzionenazionale non sono coperti dallaformazione universitaria. È unproblema cruciale per la Fnovi chedeve garantire alla società mediciveterinari culturalmente attrezza-ti. Sottoscrivo l’esortazione delprof. Castagnaro: “Occorre affron-tare seriamente ed insieme il pro-blema delle specializzazioni post

lauream”.

Gaetano Penocchio - Massimo,

cosa rappresenterà l’Anvur per

i nostri corsi di laurea e cosa

farà per loro?

Massimo Castagnaro - L’elemen-to più importante che intende svi-luppare l’Anvur è una cultura dellaqualità basata sull’autovalutazio-ne, sull’identificazione di punti diforza e di debolezza delle attivitàdidattiche, di ricerca e di servizioal territorio (terza missione) degliAtenei. In questa logica bisogna di-re, con un certo orgoglio, che i cor-si di laurea in Medicina Veterinariahanno iniziato, magari inizialmen-

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ALMAMATER

A COLLOQUIO CON MASSIMO CASTAGNARO

Una fitta agenda di lavoro conl’UniversitàLe Facoltà sono “ex” come tante, obsolete, logiche di scontro. Oggi, ilrapporto con le nostre Università, così destrutturate dal contenimentofinanziario e dall’imperativo della qualità, è cambiato. L’ interlocutore èun’Autorità con la quale la Fnovi ha tanto lavoro da fare.

Massimo Castagnaro è Ordinariodi Patologia Generale e AnatomiaPatologica veterinaria all’Univer-sità di Padova. Dopo aver coordi-nato la Conferenza dei Presididelle Facoltà di Veterinaria, nel2011 il Consiglio dei Ministri l’hanominato componente del Consi-glio Direttivo dell’Agenzia nazio-nale di valutazione del sistemauniversitario e della ricerca. L’An-vur dovrà valutare la qualità degliatenei e degli enti di ricerca(http://anvur.miur.it)

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• ALMA MATER

te con timore ma sicuramente conmolta fatica, un percorso di qualitàriconosciuto da tutti gli esperti divalutazione. Si può dire in un certosenso che il metodo Eaeve può ser-vire da punto di riferimento perl’Anvur. In ogni caso occorrerà chei nostri corsi e i dipartimenti di rife-rimento, o le Scuole dove questeesistono, continuino in questo sen-so fino ad arrivare ad un sistemapermanente di miglioramento del-la qualità (Assicurazione internadella qualità).

G.P. - Pensi che l’Anvur possa

formalizzare dei criteri nazio-

nali di valutazione del corso di

laurea in medicina veterina-

ria? E in ogni caso come si rap-

porta al sistema Eaeve?

M.C. - Credo che la cosa miglioreche possa fare l’Anvur rispetto ainostri corsi di studio sia quello diadottare come requisiti quelli sta-biliti dalla Eaeve. Abbiamo giàavuto incontri in questo senso conalcuni coordinatori della Eaeve ecercheremo di arrivare a delle mo-dalità chiare di riconoscimentodella loro attività.

G.P. - L’Eaeve chiede di investi-

re in strutture didattiche ospe-

daliere. Ci attendiamo di non

assistere alla nascita di strut-

ture costrette a scendere sul

mercato per sostenersi e cre-

diamo sia tempo di dare loro

una regolamentazione che ne

connoti la finalità eminente-

mente formativa. Cosa ne pen-

si?

M.C. - Gli ospedali didattici hannocome scopo quello di permettereagli studenti di acquisire abilità ecompetenze utili per il veterinariodel “primo giorno”. Da una partenon è possibile pensare che un’at-tività simile non stia in piedi eco-

nomicamente con le proprie gam-be. Soprattutto di questi tempi. Èaltrettanto chiaro che questo intro-duce elementi di frizione con ilmondo professionale. Forse pro-prio la regolamentazione degliospedali didattici è uno dei tavolidi prova più importanti per il dialo-go con la Professione perché laqualità del laureato è una cosatroppo importante. Non possiamoscherzare con il nostro capitaleumano. Apriamo un tavolo di dia-logo operativo su questo.

G.P. - Il nostro corso di laurea è

costoso, abbiamo già visto Ate-

nei ricorrere a forme di tassa-

zione supplementare nel mo-

mento in cui è richiesto di fare

grandi sforzi per la qualità. Co-

me si concilieranno gli obietti-

vi di qualità con i finanziamen-

ti a disposizione?

M.C. - Certo il nostro corso di lau-rea è costoso e i Rettori lo sannobene. Qualità e finanza dovrannoessere conciliati all’interno dellestrategie economiche e di rappor-to con il territorio, sia nazionaleche internazionale, dagli stessiAtenei. Forse la federazione tra ex-facoltà in sedi geograficamente vi-cine può essere una soluzione chedeve però essere proposta e perse-guita in modo libero dagli Atenei.

G.P. - Abbiamo ridotto il nume-

ro programmato ma non siamo

ancora intervenuti efficace-

mente sulla qualità di quel nu-

mero. Mi riferisco all’orienta-

mento in fase di accesso e al

test d’ingresso. Qualcuno pro-

pone una sorta di biennio in cui

chiarirsi le idee e capire se si è

scelta la carriera professionale

giusta, qualcun altro vuole dif-

ferenziare i test al fine di sele-

zionare profili diversi di futuri

medici veterinari. Come inter-

verresti?

M.C. - Una soluzione già prontanon c’è. Il problema di fondo è cer-care di selezionare i candidati più“tagliati” per la professione e me-glio motivati. Purtroppo oggi il testdi ingresso, essendo carente suquesto, fa solo una selezione “ge-nerica” su conoscenze e intelligen-za, spesso astratta. Indubbiamentecome metodo quello di fare sele-zione sui risultati acquisiti sul cam-po, il metodo cioè di operare la se-lezione dopo uno o due anni, è ilmigliore. Ha però due grosse con-troindicazioni. La prima è che chiviene escluso dal proseguimentodegli studi ha perso del tempo pre-zioso; la seconda è che ammetteretutti i possibili candidati è numeri-camente impossibile. Credo chel’unica opzione realmente percor-ribile sia insistere sullo sviluppo ditest di ingresso in grado di meglioselezionare le motivazioni e le in-clinazioni.

G.P. - Hai affermato che l’Uni-

versità forma il medico veteri-

nario e non uno “specialista

in”. Credi che si possa favorire

già durante il corso di laurea

qualche forma di indirizzo set-

toriale della formazione?

M.C. - Sì, vedo bene l’idea di far ve-dere allo studente settori profes-sionali poco ambiti o poco cono-sciuti attraverso percorsi didatticisettoriali. Tuttavia questo non de-ve contrastare con la necessità chetutti i laureati abbiano una prepa-razione di base adeguata a permet-tergli di prendere, dopo la laurea,percorsi di vera specializzazione.In questo senso le istanze che ven-gono dalla Professione sono da te-nere in considerazione.

G.P. - Credo di poter dire che

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28 30giorniAprile 2012

rogative del laureato quin-

quennale. Non pensi che gli

Atenei debbano sentire la re-

sponsabilità di non danneggia-

re i loro stessi laureati?

M.C. - Se la qualità dei laureati inMedicina Veterinaria si alza è pos-sibile identificare e strettamenteregolamentare figure professiona-li già esistenti in altri paesi. In Italiasono già stati organizzati corsi perinfermiere veterinario o per tecni-ci veterinari. Credo che però pro-prio perché si sente una responsa-bilità nei confronti degli studenti edel Paese, di queste cose occorradiscutere insieme con la Profes-sione. ●

alla disomogeneità con cui a livellonazionale viene affrontato l’esamedi Stato. In questo senso occorrecontinuare nella strada per identi-ficare in modo operativamenteuniforme le modalità per la verifi-ca di quello che il nostro laureatodeve sapere e saper fare. Ci sonotroppe difformità a livello naziona-le. Risolto questo punto una piùqualificata presenza degli Ordini èda condividere.

G.P. - Le lauree brevi preoccu-

pano, c’è il timore che immetta-

no nel mercato occupazionale

figure senza identità eppure

fortemente erosive delle pre-

l’insegnamento dell’etica pro-

fessionale ci trova concordi e

impegnati. Penso al corso di

Bioetica che abbiamo appena

inaugurato, ma anche all’auspi-

cio che questa materia entri

stabilmente nel corso di lau-

rea. L’Università che significa-

to attribuisce a questi aspetti

della formazione?

M.C. - Credo che le basi di bioeti-ca siano oggi indispensabili percogliere in modo adeguato e nel-la giusta prospettiva numerosi edecisivi problemi della Profes-sione. Ho recentemente incon-trato una oncologa veterinariastatunitense che da molti anni la-vora in questo settore nella zonadi Los Angeles. Non posso entra-re nei dettagli per questioni dispazio, ma devo dire che mi ha la-sciato stupefatto il suo approc-cio al paziente oncologico termi-nale, oltre che da conoscenzestrettamente “tecniche”, sia det-tato e intriso di precisi elementidi bioetica applicata. Pensiamoinfine solo a tutte le interessantie scottanti problematiche legateal rapporto tra la Professione edil mondo degli animalisti.

G.P. - Questo esame di Stato è

profondamente insoddisfacen-

te per l’Ordine professionale.

Non deve essere un momento

di selezione, ma certamente

non tutti entrano nell’Albo

con lo stesso grado di consape-

volezza professionale. Una

maggiore presenza degli Ordi-

ni nelle Commissioni esamina-

trici, così come la predisposi-

zione condivisa degli argomen-

ti delle prove aiuterebbero a

connotare in modo diverso

l’abilitazione.

M.C. - Condivido i problemi chesollevi, soprattutto quello relativo

ALMA MATER •

ABILITAZIONE ALL’INSEGNAMENTO

Ministro Profumo, ora tocca a lei

Fra giugno e luglio si svolgeranno le prove di abilitazione al-l’insegnamento nelle scuole secondarie e negli atti ministe-

riali non c’è traccia della nostra classe di insegnamento. Il Mini-stero dell’Istruzione e dell’Università sta per abilitare oltre 20 miladocenti in tutta Italia, attraverso i cosiddetti tirocini formativi attivi,ma alle prove non sembrano ammessi i laureati in medicina ve-terinaria. La Fnovi ha scritto al Ministro Francesco Profumo peravere spiegazioni. Il presidente Gaetano Penocchio ha chiesto“quale criterio ispiri la selezione di profili docenti adeguati aicompiti di educazione delle future generazioni”, se i medici ve-terinari sono esclusi dalle abilitazioni e se ad essi si preclude l’in-segnamento di materie confacenti come scienze degli alimenti. L’esigua possibilità di accesso alle docenze per i laureati in me-dicina veterinaria ripropone l’urgenza di correttivi normativi (cfr.30giorni n.1, gennaio 2011) e di una riflessione “sull’imbarazzantecircostanza - scrive il Presidente Fnovi al Ministro - che nel corpodocente nazionale non entrano le risorse intellettuali proprie deilaureati in medicina veterinaria”. Il Ministro Gelmini non ha fattoin tempo a riordinare le classi di insegnamento. Questo Governocosa intende fare?

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Sabato 31 marzo l’Aula Magnadella Facoltà di Medicina Veteri-naria di Milano ha ospitato il con-vegno “Il maltrattamento di ani-mali. Anatomia giuridica e letturaantropologica di un delitto”. Or-ganizzato dall’Ascf per la forma-zione degli avvocati, ha ospitatoanche medici e veterinari per ana-lizzare la fenomenologia del reatodel maltrattamento animale, dalsuo riconoscimento diretto, ai ri-svolti forensi e giuridici.

ORDINEDEL GIORNO

2930giorniAprile 2012

cano alle indagini per crimini ver-so gli esseri umani. Lo sanno be-ne Rosario Fico, Responsabiledel Centro di Referenza Naziona-le per la Medicina Veterinaria Fo-rense dell’Izs di Lazio e Toscana,e Rita Lorenzini, Responsabiledel Laboratorio di Genetica Fo-rense del medesimo Centro. In si-tuazioni decisamente desolanti edi difficile risoluzione giuridica,le difficoltà sono rilevanti anche

televisive, che l’esperta ha spiega-to anche in vari testi divulgativi disuccesso. L’uso ragionato di prove scientifi-che indiscutibili e delle tecnichediagnostiche avanzate, comel’analisi del Dna, possono costi-tuire il percorso decisivo ancheper smascherare i colpevoli dimaltrattamenti e uccisioni ani-mali, con le identiche modalità eragionamenti logici che si appli-

di Laura TorrianiVice Presidente Ordine di Milano

La gestione del reatodi maltrattamento

animale si rivela dellamassima difficoltà pertutte le discipline trasversal-mente coinvolte nel suo ricono-scimento e nella sua valutazionemedica, giuridica e penale, fino adintrecciarsi anche con reati piùgravi come l’omicidio. Il maltrat-tamento degli uomini e quello de-gli animali possono infatti presen-tare diversità e analogie. Cristina

Cattaneo, medico legale del-l’Università degli Studi di Milano,è co-fondatrice del Laboratorio diantropologia e odontologia foren-se (www.labanof.unimi.it) e si oc-cupa di tecniche applicate in cam-po medico legale e forense umanoallo studio dei cadaveri o di quan-to ne rimane dopo crimini effera-ti. Al convegno dell’Associazionestudi criminologici e forensi, laprofessoressa Cattaneo ha spie-gato come molte metodiche e co-noscenze sarebbero utilizzabili dicerto anche in ambito veterinario,mediante il perfezionamento ditecniche specifiche. Tutte cono-scenze e competenze molto diver-se dalle “esagerazioni” delle serie

RICONOSCERE E PERSEGUIRE UN REATO

Profilicriminologici e forensi delmaltrattamentoanimaleAnatomia giuridica e lettura antropologica di undelitto. Di questo si sono occupati avvocati,medici e veterinari a un convegnodell’Associazione studi criminologici e forensi. Ilmaltrattamento animale è un reato che può essereaffrontato con competenze multisciplinari.

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ORDINE DEL GIORNO •

per il medico veterinario chiama-to ad intervenire in veste di pub-blico ufficiale. Lo possono testi-moniare Diana Levi e Nicoletta

Schiavini del Dipartimento Vete-rinario della Asl di Milano, che alconvegno hanno portato casi di-retti e documentati in ambito ve-terinario. Ad esempio, il caso diuna colonia di gatti detenuta inambiente sudicio e malsano in unappartamento di Milano da unapersona probabilmente affetta da“collezionismo patologico” o ilcaso del cane anziano terminale ein condizioni cliniche estreme diproprietà di persona invalidahanno mostrato al pubblico at-tento quali siano le connessionianche sociali tra benessere uma-no e benessere animale, facendoben comprendere che il percorsoumano e animale nella nostra so-cietà è spesso parallelo e in molticasi non separabile, e richiede-rebbe gli interventi congiunti delmondo veterinario, medico edell’assistenza sociale. Possonoesserci fattori culturali alla basedella scarsa volontà di compren-dere un essere vivente, come haevidenziato l’educatore cinofiloDaniele Mazzini, anche legatealla disponibilità limitata di tem-po che caratterizza la nostra so-cietà, dove il cane viene conside-rato più un passatempo diverten-te che un impegno a vita, con leconseguenze nefaste che tutti noiconosciamo in termini di abban-doni o negligenze anche sanitariedei pet. Il maltrattamento può an-che essere di tipo non traumati-co. Si verifica in quei casi, presen-tati da Ermanno Giudici, CapoNucleo Guardie Zoofile dell’En-pa, in cui animali domestici “clas-sici” come il cane o il gatto, o so-prattutto specie animali non con-venzionali come civette delle ne-

vi o bradipi, si detengono in con-dizioni inidonee o al limite dellasostenibilità della vita. Accadeche mode, film o spettacoli di in-trattenimento suscitino in perso-ne prive delle necessarie cono-scenze e competenze il desideriodi detenere animali insoliti o par-ticolari, senza rendersi conto dinon essere assolutamente in gra-do di fornire una condizione di vi-ta minimamente adeguata. Moltospesso i reati non hanno la possibi-lità di essere giudicati perché ven-gono segnalati in modo non corret-to. Su questo si è soffermata Paola

Fossati ricercatrice dell’Universi-tà di Milano, indicando con estre-ma chiarezza e competenza le leg-gi deputate alla tutela e difesa deglianimali e le implicazioni legali deivari reati, differenziando l’esattacollocazione degli stessi anche alfine di rendere efficaci le segnala-zioni o denunce. Il case study pre-sentato verteva sulla sentenza(Cass. Pen. n. 21805/2007, vedi ol-tre a pagina 36) che ha chiesto pergli animali la stessa diligenza da ri-servare a un minore.Il professor Valerio Pocar, attualeGarante degli animali di Milano, ha

sostenuto l’importanza dell’educa-zione alla convivenza con gli ani-mali nelle scuole fin dalla più tene-ra età, in modo da creare nelleprossime generazioni di cittadiniuna migliore comprensione delmondo e delle necessità dei pet,che sempre più ci potranno aiutarea tollerare il grigiore meccanizzatodelle metropoli affollate.Dai lavori è emerso che il tutoredel benessere psicofisico di unanimale è il medico veterinario,che con le sue competenze dia-gnostiche e cliniche è la figura de-putata al riconoscimento e allacertificazione di situazioni di ma-lattia o di maltrattamento, anchenell’ambito della neonata medici-na forense veterinaria che vedre-mo sempre più spesso come disci-plina professionale specifica. Co-me chair(wo)man della giornataho in ogni caso potuto constataredalle numerose e precise doman-de poste sia dagli avvocati che daimedici veterinari che l’argomentomeriterebbe ulteriori convegni econferenze, date le ripercussionisulla nostra professione e le stret-te connessioni con altre categorieprofessionali. ●

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STUDI CRIMINOLOGICI: PERCHÉ INIZIARE DAGLI ANIMALI

La strettissima relazione tra maltrattamento dei non umani edegli umani è stata documentata da tempo dai ricercatori.

Non a caso, il comportarsi in modo fisicamente crudele con glianimali nel DSM IV - la 'bibbia' per la diagnosi dei disturbi men-tali in uso nel mondo occidentale - è uno dei criteri che permet-tono di diagnosticare la presenza di un Disturbo della Condottain età infantile o adolescenziale. Così, l’avere usato crudeltà fi-sica agli animali è considerato un antecedente diffuso nel Di-sturbo Antisociale di Personalità. Per questo, organizzando conAscf, l’Associazione di Studi Criminologici e Forensi fondata aMilano insieme alla collega Stefania Panza, una serie di undiciconvegni di studio dedicati a temi criminologici, abbiamo scel-to di cominciare proprio dagli animali. Perché ci sono le leggi,la conoscenza, gli strumenti di indagine, la professionalità e i la-boratori dedicati. Ma ciò che emerge della violenza contro inon umani è solo la punta di un iceberg, mentre la consapevo-lezza che si tratti di delitti, quindi che debba esserci un'urgenzanel perseguirli, non sembra fare presa allo stesso modo in tuttele istituzioni chiamate in causa. Paola D'Amico

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• ORDINE DEL GIORNO

di Valentina NanniniRevisore dei ContiOrdine dei Veterinari di Padova

Un po’ per caso, un po’per curiosità, da que-

sto mandato faccio partedel Consiglio Direttivodell’Ordine di Padova. Ho iniziatosolo da qualche mese, ma ho giàpotuto vedere con i miei occhi laportata di questo impegno. Anch’io, nel mio piccolo, cerco difare la mia parte e recentemente ilmio Consiglio mi ha incaricata dicapire meglio come funziona Fno-

vi ConServizi, di cui anche il no-stro Ordine fa parte, l’organizza-zione di eventi Ecm per gli iscrittie il funzionamento della newslet-ter personalizzata del sito di Fno-vi. Quest’ultimo penso che sia unostrumento davvero molto utileper raggiungere anche noi giova-ni, che spesso conosciamo pocol’Ordine, e poi ovviamente ancheper comunicare a tutti notizie diinteresse locale. Sono quindi statainvitata dal Presidente del mio Or-dine, Lamberto Barzon, a parteci-pare al corso di aggiornamentodestinato al personale ammini-strativo che si è svolto durante ilCongresso Nazionale di Fnovi.Ho avuto l’onore di conoscere ilpresidente Penocchio. Ho capitosubito che la Fnovi, e in primoluogo il suo Presidente, si staprendendo a cuore noi giovani.Sono rimasta molto colpita dallaforza delle immagini della presen-tazione del Presidente, che mihanno fatto riflettere sulla que-stione che più affligge i giovanilaureati, quella di trovare lavoro:non dobbiamo arrenderci, ma cer-

care di lottare per conquistare ilnostro posto nel mondo, perquanto possa essere dura questamissione. In più, dobbiamo cerca-re di portare a termine questa bat-taglia mantenendo fede ai nostrivalori etici, sanciti dal nostro Co-dice Deontologico. Durante l’assemblea, ho avutol’onore di guidare la lettura del no-stro Giuramento Professionale, acui tutti i colleghi presenti hannopartecipato. Sono stata scelta perquesto compito un po’ a sorpresa,essendo una dei più giovani medi-ci veterinari presenti, e questo miha fatta sentire importante e partedi un gruppo, cosa che a voltemanca in noi giovani, che spessoci sentiamo ai margini della pro-fessione e poco considerati daicolleghi più anziani. Il giuramentoche abbiamo pronunciato insie-me non è costituito soltanto daparole, ma si tratta di un impegnosolenne, fatto da valori etici, cheogni giorno il medico veterinario,nell’esercizio della sua professio-ne, è chiamato a rispettare.Un esempio di come la Federazio-ne si sta avvicinando ai giovani è ilconcorso di idee “Giovani mediciveterinari per la Fnovi”, una ini-ziativa che mi ha fatto pensare, in-sieme ad altri colleghi del consi-glio direttivo di Padova, di orga-nizzare incontri con tutti i giovaniiscritti sulle problematiche ri-scontrate nel mondo del lavoro. A Roma, ho conosciuto dal vivol’impegno della Federazione. Èdavvero importante avere qualcu-no che ci rappresenta a livellocentrale e sostenga i valori eticidella nostra professione. Questo èil messaggio che vorrei trasmette-re ai miei colleghi più giovani cheancora non conoscono l’impegnodi Fnovi e degli Ordini professio-nali. ●

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DA PADOVA A ROMA E RITORNO

I giovaniimparanoprestoNon sapevo che l’Ordine si impegnasse cosìattivamente per i colleghi. Non si tratta solo diuna riunione mensile: fare parte del ConsiglioDirettivo è un secondo lavoro. Ma la Fnovi ci offremolti strumenti che ci facilitano il compito. E allora sono andata a conoscerli.

Valentina Nanninilegge il Giuramentoprofessionale

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di Alberto CasartelliConsigliere FnoviComponente del Consiglio generale diFondagri

Fra gli oltre 200 orga-nismi di consulenza

presenti nel “CatalogoVerde” della RegioneEmilia-Romagna, la Fondazio-ne per i Servizi di ConsulenzaAziendale in Agricoltura è la no-vità riconosciuta del biennio2011-2012. Una realtà solida econcreta che ha saputo tradurrein servizi professionali i finanzia-menti della “misura 114” del Pia-no di Sviluppo Rurale. Sono cen-

tinaia, infatti, le offerte di consu-lenza che non sono mai state atti-vate, o perché non hanno incon-trato il gradimento dei potenzialiutenti o perché gli organismi pro-ponenti non avevano un reale ra-dicamento territoriale fra leaziende agricole. Fondagri invece sì, avendo ag-gregato i professionisti del setto-re (Agrotecnici, Agronomi e Ve-terinari) ed essendosi battuta -anche nei Tar regionali - per gua-dagnare alle consulenze gli iscrit-ti agli Ordini. “In Emilia-Roma-gna la parte del leone la fanno iVeterinari che sembrano esserequelli che più di tutti ne hannocapito le potenzialità. Da loro in-

fatti arriva quasi il 55% delle con-sulenze”.A presentare i risultati della no-stra categoria non è la Fnovi,che come co-fondatrice di Fon-dagri potrebbe apparire parzia-le, ma è “Colletti Verdi” l’organoufficiale degli Agrotecnici. Nelnumero di marzo, leggiamo chese in Emilia-Romagna siamo se-condi solo a Coldiretti, “a livellonazionale Fondagri è sicura-mente il primo Organismo diconsulenza aziendale, sia comevolumi economici della consu-lenza erogata che per la capilla-rità di diffusione, dal Nord alSud, passando per il Centro Ita-lia, perché nello scorso mese di

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FACCIAMO I CONTI CON LA MISURA 114

“I veterinari hannocapito più di tutti”Fondagri è al secondo posto nella scala nazionale. In Emilia Romagna, harivoluzionato il sistema delle consulenze aziendali. Nel biennio 2011-12, i veterinari della Fondazione hanno soddisfatto più della metà delleconsulenze zootecniche.

FONDAGRI

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• FONDAGRI

febbraio 2012 Fondagri ha com-pletato l’accreditamento opera-tivo sulla Misura 114 nella Re-gione Abruzzo, con uno staff dirilievo, composto da 50 tecnici,ben distribuiti fra Agrotecnici,Agronomi, Veterinari”. La Fondazione è presieduta daRoberto Orlandi (anche Presi-dente nazionale degli Agrotecni-ci e degli Agrotecnici laureati) acui si deve l’intuizione di costi-tuire un organismo di consulen-ze professionali; il Vice Presi-dente, è Gaetano Penocchio,

che ha aperto ai propri iscritti leporte di attività che prima eranoprecluse. Come scrivono gliAgrotecnici, Fondagri “è la pla-stica dimostrazione di cosa pos-sono fare i liberi professionistiquando si organizzano con pro-getti chiari ed operano con fortedeterminazione”. ●

30giorniAprile 2012 33

PIANI DI SVILUPPO RURALE 2007 - 2013

Misura 114 - la situazione di avanzamento

Per “misura 114” si intende un programma di consulenzeaziendali dedicate al soddisfacimento di criteri di sanità

pubblica, alla salute e al benessere degli animali. I medici ve-terinari sono accreditati grazie alla Fnovi e a Fondagri per offrirequeste consulenze. Per gli allevatori, soddisfare questi “Cgo”(Criteri di gestione obbligatoria) significa essere nelle condi-zioni (“condizionalità”) di accedere agli aiuti finanziari del Pianodi sviluppo rurale (Psr). Si tratta di somme ingenti messe a di-sposizione dall’Unione Europea nell’ambito della Pac (Politicaagricola comune). Fondagri è accreditata in 17 Regioni, l’ultimain ordine di tempo l’Abruzzo dove i liberi professionisti hannovinto l’ennesima battaglia legale. Solo in 10 Regioni (Valle d’Ao-sta, Piemonte, Veneto, Toscana, Marche, Molise, Lazio, Basilicata,Calabria e Sicilia), l’accredito è stato pacifico. Nelle altre (Ligu-ria, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Campania ePuglia) è stato necessario avviare azioni legali per ottenere l’an-nullamento, la sospensione, la riscrittura o la correzione di bandiche non riconoscevano ai medici veterinari l’accesso alle con-sulenze. www.fondazioneconsulenza.it

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TO: S

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FondAgri

Fondazione per i Servizidi Consulenza in Agricoltura

CONSULENZE AZIENDALIPER LO SVILUPPO RURALE

www.fondazioneconsulenza.it

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di Prof. Carlo Beretta

Avendo letto l’apprez-zato editoriale del

presidente Penocchio “Ilneoliberismo fa ranking”(cfr. 30giorni, marzo 2012), mi èsembrato utile esporre qualcheprecisazione e qualche commen-to circa la sostituzione delle Fa-coltà con i Dipartimenti. Questisono strutture entrate in funzionegià da alcuni anni, quali copiaturedi adeguamento alle corrispon-denti americane (peraltro ormaiparzialmente abbandonate neiPaesi che le avevano adottate) ealle analoghe instaurate anche inEuropa. Ciò ha comportato l’isti-tuzione della “copiatura” senzacriteri razionali (assenza di appo-site strutture edilizie adatte allabisogna!), ma spesso realizzatamediante la semplice aggregazio-ne di precedenti istituti in base al-l’amicizia personale dei relatividirettori.Nulla ha guidato l’evento innova-

tivo sotto il profilo di una omoge-neità di interessi scientifici (peraffinità) né sotto il profilo dei ri-sparmi di dotazioni strumentaliper una comune utenza. In base atali premesse appare ovvio che ilcambiamento non poteva ottene-re alcun risultato positivo, otti-misticamente e stolidamentepreannunciato. L’interpretazionestessa di sostituzione delle Fa-coltà con i Dipartimenti apparetotalmente erronea in quanto ledue strutture, almeno sotto que-sto aspetto, non dovrebbero es-sere nell’intenzione del legislato-re surrettizie. Infatti, i compiti di-dattici sono tuttora demandatialle Facoltà, mentre ai Diparti-menti verrebbe assegnata la fun-

zione della ricerca, tanto che laFacoltà può ricorrere alle com-petenze di insegnamento tramiteincarichi affidati a docenti ester-ni e al di fuori del corpo di ricer-catori aderenti ai Dipartimenti dinuova creazione. In tal modo si èpervenuti ad una frattura fra ledue incombenze (ricerca ed inse-gnamento) a suo tempo appan-naggio delle Facoltà che le esple-tavano con un concetto unitarioed indivisibile: un aspetto riser-vato alle diverse discipline acca-demiche come riflesso di un piùvasto criterio di Universitas stu-

diorum.

La frammentazione così perpe-trata ha aperto spiragli alla filo-sofia dell’utilitarismo immedia-to, ma miope, del profitto, forte-mente spinto verso settori im-prenditoriali particolari che nul-la hanno a che vedere con il ne-cessariamente più ampio oriz-zonte del sapere scientifico.Quanto esposto non è fruttodell’oscurantistico pensiero diun Laudator temporis acti (es-sendo lo scrivente docente inpensione) ma trova, a mio avvi-so, conferma nel degrado di pre-parazione dei nuovi Laureati delnostro Paese, oltre che nel deca-dimento nell’acquisizione di in-novazioni geniali (know how)che sono state sempre pregiodella cultura italiana, a favore diun impianto esclusivamente im-prontato alla commercializzazio-ne di “beni” ideati da altri. ●

30giorniAprile 201234

UTILITARISMO E SVILUPPO DEL SAPERE SCIENTIFICO

Dalle Facoltà aiDipartimenti: uncambio di scenasenza regia Copiato acriticamente il modello americano.L’adeguamento è stato soddisfatto senzacorrezioni che tenessero conto delle realtànostrane, diverse per antica tradizione edimostrata funzionalità.

SPAZIO APERTO

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di Maria Giovanna TrombettaAvvocato Fnovi

La Suprema Corte diCassazione, Terza Se-

zione Penale, con la sen-tenza del 6-26 marzo2012, n. 11606 ha consacratoil principio per cui il maltratta-mento di animali è contestabileanche riguardo a tutte le attività -lecite - che utilizzano animali (am-bito venatorio, circense, alleva-menti, commercio ecc.).Per i giudici in ermellino tutti glianimali possono essere vittimedel delitto di maltrattamento dicui all’art 544-ter del codice pe-nale, in quanto l’articolo 19-terdelle disposizioni di coordina-mento e transitorie del CodicePenale1 - introdotto dalla Legge189/2004 (Disposizioni concer-nenti il divieto di maltrattamentodegli animali, nonché di impiegodegli stessi in combattimenti clan-destini o competizioni non auto-rizzate) - “non esclude in ogni

caso l’applicabilità delle disposi-

zioni del Titolo IX-bis del Libro

Secondo del codice penale all’at-

tività circense ed alle altre atti-

vità menzionate, ma esclusiva-

mente a quelle svolte nel rispetto

delle normative speciali che

espressamente le disciplinano”.

Tutto ha tratto origine dalle ac-cuse mosse dalla Procura dellaRepubblica di Pistoia a carico deltitolare di una struttura circenseche nella sua qualità di gestore etitolare della struttura, senza ne-cessità, con condotte omissivederivanti da incuria ed inosser-vanza dei principi riconducibilialle caratteristiche etologiche de-gli stessi animali, aveva cagionatoloro lesioni. Investito del caso, il Tribunale pe-

nale di Pistoia aveva però assoltol’imputato in relazione all’art 19-ter disp. coord. c.p. perché il fattonon era previsto dalla legge comereato: per il giudice di primogrado la Legge 189 del 2004 avevainteso escludere espressamente

“dall’applicabilità della sanzione

penale per il reato di maltratta-

mento le attività speciali in ma-

teria di caccia, pesca alleva-

mento, trasporto, macellazione

degli animali, sperimentazione

scientifica degli stessi, di atti-

30giorniAprile 2012 35

LEX VETERINARIA

APPLICABILITÀ DEL DELITTO AI CIRCHI

Nessuna zonafranca per ilmaltrattamentodi animali Tutti gli animali, anche se oggetto di attività disettore, possono essere vittime di maltrattamento,qualora si oltrepassi ciò che è espressamenteconsentito dalla norma speciale.

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LEX VETERINARIA •

vità circense, di giardini zoolo-

gici nonché delle altre leggi spe-

ciali in materia di animali”. Peril Tribunale, essendo l’attività del-l’imputato esclusivamente e squi-sitamente circense, il delitto dimaltrattamento di animali di cuiall’art. 544 ter c.p. era “scolasti-

camente inapplicabile” all’ipo-tesi in contestazione. Di diverso avviso la Procura dellaRepubblica di Pistoia che propo-neva ricorso in Cassazione av-verso la sentenza di assoluzionedel Tribunale penale di Pistoiacontestando l’erronea applica-zione della legge penale.La Suprema Corte con la sen-tenza in commento - in accogli-mento del ricorso promosso - harilevato che in base al tenore let-terale dell’art 19-ter disp. coord.c.p. “l’eccezione deve ritenersi

operante solo nel caso in cui le

attività in essa menzionate ven-

gano svolte entro l’ambito di

operatività delle disposizioni

che le disciplinano e che ogni

comportamento che esuli da tale

ambito è suscettibile di essere

penalmente valutato”. Come os-servato peraltro anche da partedi numerosa dottrina, “la ratio

ispiratrice della norma è quella

di escludere l’applicabilità delle

norme penali poste a tutela degli

animali con riferimento ad at-

tività obbiettivamente lesive

della loro vita o salute a condi-

zione che siano svolte nel ri-

spetto delle normative speciali

che le disciplinano perché con-

siderate socialmente adeguate

al consesso umano”.In pieno contrasto con le dedu-zioni del giudice di primo grado,la Suprema Corte ha quindi rite-nuto che anche in materia di atti-vità circense è innegabile la pienaapplicabilità della norma sul mal-

trattamento qualora si oltrepas-sino i limiti di ciò che è espressa-mente consentito.L’ambito di operatività dell’arti-colo 19-ter disp. coord. c.p., neitermini come sopra individuati, ri-sulta pertanto molto ridimensio-nato e particolarmente contenutoper quanto riguarda le attività pre-viste da leggi speciali, lasciandocosì ampio spazio all’applicazionedelle disposizioni penali di cuiagli articoli 544-bis e seguenti delCodice Penale.In definitiva tutti gli animali, an-che se oggetto di attività di set-tore, possono essere vittime dimaltrattamento, qualora si oltre-passi ciò che è espressamenteconsentito dalla norma speciale.Con riferimento all’attività cir-cense, lungi dall’essere consen-tita qualunque condotta inte-grante maltrattamento o ucci-

sione è pienamente applicabile ildelitto di maltrattamento ogni-qualvolta siano attuate condottedi deliberata noncuranza ai biso-gni etologici di ciascuna speciedetenuta, anche in fase di adde-stramento oltre che di deten-zione e trasporto. ●

1 Art. 19-ter. - (Leggi speciali in materia dianimali). - Le disposizioni del titolo IX-bisdel libro II del codice penale non siapplicano ai casi previsti dalle leggi specialiin materia di caccia, di pesca, diallevamento, di trasporto, di macellazionedegli animali, di sperimentazione scientificasugli stessi, di attività circense, di giardinizoologici, nonché dalle altre leggi specialiin materia di animali. Le disposizioni deltitolo IX-bis del libro II del codice penalenon si applicano altresì alle manifestazionistoriche e culturali autorizzate dalla regionecompetente.

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PER LA CASSAZIONE IL CANE È COME UN MINORE

La Corte di Cassazio-ne ha confermato la

condanna di un pro-prietario ai sensi del-l’articolo 727 del Codi-ce penale, per avereper colpa sottoposto asevizie il proprio cane.In palese stato d’ubria-chezza non si era accor-to che il cane era uscitodurante la sosta dallavettura su cui viaggiavano come passeggeri. Alla ripartenza,l’animale era stato trascinato per circa un chilometro perché ilguinzaglio era rimasto impigliato nella portiera. Per la Corte “èevidente la colpa perché l’animale condotto al seguito o tra-sportato in autovettura richiede la stessa attenzione e diligenzache normalmente si usa verso un minore”. È quindi configura-bile una “condotta di maltrattamento o malgoverno di animalisia pure di natura colposa: il prevenuto prima che l’autovetturaripartisse avrebbe dovuto controllare che il cane si trovasse abordo dell’auto”. (Sentenza n. 21805/2007)

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di Barbara de MoriUniversità di Padova, Dipartimento diBiomedicina Comparata eAlimentazione

L’articolo 34 del nuovoCodice Deontologico

ha introdotto il riferi-mento diretto all’euta-nasia. Di fronte ad una societàche, spesso, delega al medico ve-terinario la responsabilità per unatto così carico di significatocome l’atto eutanasico, ricordia-mo, come ha scritto F. Rescigno,che “se parliamo di eutanasia èperché riteniamo che gli animalinon siano res e che gli esseriumani debbano impegnarsi a ga-

rantire loro un’esistenza dignito-sa ed anche una morte dignitosa”.L’articolo 34 afferma che l’euta-nasia ‘rientra nell’etica profes-sionale del medico veterinario’ eche deve essere eseguita ‘con ilmaggior grado di rispetto possi-bile’.Cosa significa questo? Come‘mettere d’accordo’, la propriaetica individuale con la propriaetica professionale di fronte almomento del rispetto estremoper la vita animale? Con chi starein quel difficile momento - si èchiesto chi si trova impegnatoquasi ogni giorno a ‘far morire glianimali’ - con sé stesso, con il pro-prietario, con l’animale?Il rispetto per la vita animale, aben vedere, sembra essere sem-pre più difficile per il medico ve-terinario oggi, in un contesto incui le persone, da una parte, vo-gliono hamburger al prezzo piùbasso possibile e, dall’altra, com-prano i gadget più impensabili ecostosi per gli animali d’affe-zione.Per questo il rispetto che siesprime attraverso l’atto eutana-sico deve passare non solo attra-verso modalità atte ad “indurre la

morte nella massima assenza didolore e stress possibile”, ma an-che attraverso l’educazione dei‘proprietari’ di animali.Proprietari che si lamentanodella ‘distanza emotiva del me-dico veterinario’, oppure chie-dono la morte per l’animale d’af-fezione per motivi discutibili; op-pure, ancora, chiedono di andare‘oltre’ le possibilità terapeutichedeterminando quella situazionedi accanimento terapeutico in cuiè sempre il rispetto per la vita del-l’animale a venire meno.Le proiezioni antropomorfiche,in tutti questi casi, dominano le ri-chieste dei proprietari e difficil-mente tengono conto della re-sponsabilità che affidano al me-dico veterinario.Dal canto proprio, anche il me-dico veterinario deve essere sem-pre consapevole di questa re-sponsabilità ed imparare sia a ra-gionare bene e ‘per il bene’quando prende decisioni così im-portanti, con coerenza e profes-sionalità, sia a comunicare benecon colui che detiene l’animale.Certo, se oggi appare sempre piùinappropriato parlare di proprie-

tario di un animale, il cammino

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FORMAZIONE

I PUNTI DI VISTA DEL PROPRIETARIO

Riflessionisull’eutanasia di unanimale d’affezioneLa guida deontologica è un’esigenza forte, sempre più pressante perl’esercizio della professione, in una società che si esprime in modoprofondamente contraddittorio nei confronti della morte animale.

PR

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LV

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Ogni mese viene proposto uncaso da discutere. Il mese suc-cessivo per lo stesso caso l’au-tore propone una riflessione.Questo percorso formativo inbioetica si compone di 10 casi,ciascuno dei quali rilascia 1,5crediti Ecm. L’intero percorsovale 15 crediti Ecm e si svolge se-condo le modalità riportate a pa-gina 38-39 del n. 1, gennaio 2012.

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FORMAZIONE •

da compiere è però ancora lungoe il medico veterinario è chia-mato a svolgere un ruolo educa-tivo centrale in questo percorsodi cambiamento.Lungo questo percorso, uno deifattori di cui tenere conto è la fi-ducia che la società, sempre più,

ripone nel medico veterinario eche può servire per mantenere in-tegra quell’etica professionaleche viene chiamata in causa inquello spazio che si apre tra ri-chieste di eutanasia di conve-nienza e richieste di accanimentoterapeutico. Perché vi è una terza

via che passa attraverso l’educa-zione del ‘proprietario’ ad un at-teggiamento consapevole neiconfronti della morte dell’ani-male d’affezione.Un altro dei fattori di cui tenereconto è che i proprietari, ancoraoggi, hanno opinioni molto di-

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L’ETICA PROFESSIONALE

Ogni attività lavorativa comporta delle responsabilità, che diventano però più gravose per chipratica una professione che mira a garantire e salvaguardare un bene pubblico, come è il caso

della salute. Ecco allora che vi è il riconoscimento pubblico di tali professioni, ad esempio conl’abilitazione all’esercizio professionale e il conferimento di un potere che deve essere esercitatoin maniera responsabile. L’istanza etica sorge inevitabile e se, da un lato, tali professioni tendonoa dotarsi di un codice deontologico, dall’altro, inevitabilmente, si trovano a doversi confrontare conla dimensione etica e ad identificare un’etica professionale. L’etica professionale, quindi, si affiancaalla deontologia professionale, ma mantiene la propria specificità prima di tutto perché fa appellonon a ciò che è doveroso e obbligatorio perché sancito dalle regole contenute nel codice deon-tologico, bensì ai principi e ai valori morali cui quelle regole si ispirano. Fa appello a ciò che si ri-tiene sia moralmente giusto o sbagliato, buono o cattivo, al di là e al di sopra delle proprie con-vinzioni personali. Per comprendere meglio cosa significa, possiamo distinguere, come bene ci spiega Bernard Rol-lin, tre livelli di ‘etica’: • l’etica individuale, • l’etica sociale, • l’etica professionale. Se ognuno di noi è prima di tutto un individuo, con i propri valori e convinzioni personali, è peròal contempo anche membro di una società, che plasma e incorpora anche i valori personali. Se poiil medesimo individuo riveste anche un ruolo professionale, le sue convinzioni personali dovrannoessere confrontate e armonizzate - spesso messe da parte - con quelle della professione cui ap-partiene. Cosicché, se l’uomo della strada può decidere di condurre la propria vita senza essere consape-vole dei problemi etici che ogni giorno affronta, chi è investito di responsabilità, ma anche di fi-ducia da parte della società ed è impegnato a prendere decisioni eticamente rilevanti, è in qual-che modo obbligato non solo a porsi domande etiche, ma anche a dare priorità allo sguardo mo-rale che la sua professione gli chiede, consapevole che l’uomo della strada si affida alla sua pro-fessionalità.Così, se come scrive Antonio Da Re (cfr. Vita professionale ed etica, “Annuario di Etica”, 2 (2005),pp. 93-123), la deontologia affronta la questione dell’asimmetria tra uomo della strada e profes-sionista attraverso regole e autolimitazioni, l’etica professionale è focalizzata in primo luogo sulcontrollo responsabile della relazione asimmetrica, attraverso la salvaguardia del valore della fi-ducia. La crescente fiducia che la società ripone nel medico veterinario è una grande opportunità di cre-scita sia per la professione sia per il rapporto uomo-animale. Per non perdere questa opportunità,il medico veterinario è impegnato ogni giorno a valorizzare sempre più la propria professiona-lità, affrontando con consapevolezza anche l’impegno a cui è chiamato sul fronte etico.

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• FORMAZIONE

verse sullo status (morale) - soloun oggetto di cui disporre, op-pure un soggetto, con una propriadignità e specificità - di quell’ani-male che, alla fine, rimane sem-pre lì, tra chi lo gestisce e chi locura, con la propria identità.A seconda dell’opinione di chi sioccupa dell’animale, cambie-

ranno profondamente le sue ri-chieste, il suo interesse, la sua di-sponibilità e responsabilità e, diconseguenza, il medico veterina-rio dovrà tenerne conto, per po-ter salvaguardare la propria pro-fessionalità e agire al meglio. An-ziché subire le opinioni di chi de-tiene l’animale, potrà fare leva di

volta in volta, a seconda dell’in-terlocutore, su ciò che può esserepiù ‘efficace’ per salvaguardaresempre, il più possibile, il pa-ziente animale e la sua dignità difronte alla morte.Anche questo è parte integrantedel progresso morale della pro-fessione medico veterinaria. ●

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RAGIONARE BENE E PER IL BENE

Prendere decisioni eticamente rilevanti,e per lo più in condizioni difficili e in cui è necessariosoppesare esigenze in forte conflitto, è un aspetto determinante nell’esercizio della professione

medico veterinaria. Per questo, e tenendo conto della crescente complessità delle problematicheche ogni giorno vengono affrontate, è necessario acquisire - almeno per accenni - un metodo perprendere decisioni.Acquisire un tale metodo diviene parte integrante del processo di crescita cui fa riferimento il Co-dice di Buone Pratiche veterinarie, facendo della coerenza un valore, ispirato sia a ciò in cui si credesia alla trasparenza nell’operato professionale. E trasformando la coerenza in fiducia, valore cherappresenta il tramite attraverso cui etica e professione dialogano con la società.I metodi sono più di uno e alcuni sono più adatti di altri a seconda delle situazioni. La cosiddetta‘teoria delle decisioni’ si occupa sempre più di fornire strumenti anche alla medicina veterinaria,per prendere decisioni il più possibile coerenti e razionali nei vari casi. Facciamo un esempio. Immaginiamo di identificare uno dei metodi a disposizione come ‘ragio-namento etico in situazione’. Esso va applicato in alcuni passaggi successivi in cui viene ri-chiesto di:1) individuare il problema distinguendo tra elementi tecnici e fattuali ed elementi propriamente

etici;2) esprimere la propria immediata valutazione in base, ad esempio, alla propria etica individuale;3) esprimere, di conseguenza, la propria preferenza immediata per una soluzione;4) giustificare la propria preferenza, individuando i principi e i valori in conflitto ed elaborando

le proprie argomentazioni a favore della propria valutazione;5) confrontare la propria posizione con altre soluzioni, facendo riferimento in primo luogo alla pro-

pria etica professionale e a quell’etica sociale cui, da ultimo, è necessario rendere conto e ri-spondere tramite il proprio operato;

6) individuare una qualche soluzione, che tenga conto dei passaggi 4. e 5. e si confronti con il pas-saggi 2. e 3.;

7) individuare o ipotizzare dei metodi per affrontare i conflitti che possono rimanere aperti unavolta approntata la soluzione;

8) focalizzare l’attenzione sugli elementi che rendono possibile l’applicazione coerente del me-desimo ragionamento in futuro per i casi simili per gli aspetti rilevanti.

Se, ad un primo sguardo, un metodo come questo può sembrare di difficile applicazione, perchérichiede tempo e concentrazione, è facile rendersi conto che esso può divenire una guida preziosa,da tenere sempre ‘in tasca’ per porsi in modo il più possibile razionale e coerente - mediando conil proprio ‘sentire’ e a sostegno del moral stress che questo determina - di fronte alle varie situazioni.Anziché sottrarsi al ragionamento e rifugiarsi, magari, nelle sole norme e agire sotto la pressionedel contesto, accrescere la propria professionalità significa anche questo: imparare a deciderebene e per il bene di chi è coinvolto. P

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FORMAZIONE •

di Barbara de MoriUniversità di Padova, Dipartimento diBiomedicina Comparata e Alimentazione

Chi è oggi l’allevatore?Per il medico veteri-

nario queste domande di-ventano una sfida quotidiana per-ché nella propria opera di assi-stenza e consulenza deve di con-tinuo affrontare il conflitto tra leesigenze della produzione e leesigenze di ‘chi’ produce, dovequel chi non è rappresentato solodall’allevatore, ma anche dal-

l’animale, il vero ‘produttore’ inquanto tale.Il conflitto diviene alle volte tra-gico: può essere il caso, ad esem-pio, delle scrofe partorienti. Inprossimità del parto, come è noto,vengono spostate dai “box di ge-stazione” nelle “gabbie parto”. Inquesta operazione non è infre-quente che gli arti posteriori “siaprano”, a causa del peso ingentedell’animale e dello spostamento.In questi casi, spesso, dato che ilparto avviene più o meno entrouna settimana, l’allevatore prefe-risce non intervenire, far partorire

la scrofa e poi, se possibile, desti-narla al macello. Può il medico veterinario, consu-lente di fiducia per il benessereanimale, appoggiare le richiestedell’allevatore? Può accettare cheil dolore e la sofferenza dell’ani-male non ‘valgano’ il costo del-l’intervento?Senza scordare che, dopo il parto,la scrofa sarà un animale ‘non de-ambulante’, ai fini della macella-zione.

GUIDA ALLARIFLESSIONE

Tra la produzione di cibo e il sog-getto che lo produce, si apre unospazio che spesso determina unconflitto e chiede di essere risolto

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PERCORSO DI BIOETICA

Il caso delle scrofepartorientiAnimali, cibo e produzione. Il percorso diformazione a distanza in bioetica veterinariaentra in un allevamento. Qui il medico veterinariomedia tra esigenze di cura e valutazionieconomiche.

PBL BIOETICA

CASO N. 4

Titolo: Il caso delle scrofepartorienti

Autore: Prof. Barbara de Mori

Settore professionale: sanitàanimale

Disciplina: bioetica veterinaria

Obiettivo formativo: etica,bioetica e deontologia

Metodologia: fad - problem basedlearning

Ecm: 1,5 crediti formativi

Invio risposte: su

www.formazioneveterinaria.it (voce“30giorni” - questioni di bioetica)

Dal: 15 maggio 2012

Dotazione minima: 30giorni, pc

Scadenza: 31 dicembre 2012

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• FORMAZIONE

all’insegna della mediazione, maanche del rispetto della naturasenziente di ‘chi’ produce e del-l’operato del medico veterinario.Un rispetto che si traduce in tutelaper il consumatore, ma anche del-l’allevatore, invitato a qualificaresempre più il suo operato, all’inse-gna delle esigenze sia del consumosia del benessere animale.Tra questi due poli il medico vete-rinario si trova a svolgere quel dif-ficile compito di mediazione che èil prezzo del suo operato a livellosociale. Spesso, ad esempio, gli al-levatori, di fronte ad un animaleche ha il 50% di possibilità di gua-rire, preferiscono soppesare il va-lore economico del capo piutto-sto che accettare da subito l’in-tervento di cura, perché “la cura èfinalizzata a mantenere sano ilsoggetto produttore e non il sog-getto in quanto tale”.È importante quindi educare gli al-levatori a comprendere che i valoriin gioco sono il risultato di un in-sieme di fattori dove non contasolo l’immediato profitto econo-mico, dove affidabilità e qualitàad esempio, accanto al rispettodel benessere animale, sono ri-chiesti sempre più dalla società.

Se questo rispetto non si traducein opera, rischiamo davvero diperdere il senso del confine tra in-teressi economici e maltratta-mento animale. Rischiamo di per-dere il senso della responsabilitàche ci assumiamo quando alle-viamo gli animali per la produ-zione alimentare.

DOMANDE PER LARIFLESSIONE

1. Cosa significa che gli animaliche impieghiamo nella produ-zione alimentare - ma non solo- sono esseri senzienti?

2. Come fare, in un caso comequesto, per rispettare a quantorichiesto dall’articolo 1 del Co-dice Deontologico, per cui ilmedico veterinario dedica lapropria opera, tra le altre cose,‘alla promozione del rispettodegli animali e del loro benes-sere in quanto esseri sen-zienti’?

3. Qual è, per il medico veterina-rio, ma anche per l’allevatore oper la società, oggi, il signifi-cato della sofferenza animale?Fino a che punto si può ‘dero-

gare’ di fronte alla sofferenzadi un essere senziente?

4. Come può fare il medico vete-rinario, in casi come questi,per essere davvero il consu-lente di fiducia?

5. Il problema della macellazionedegli animali non deambulantiha messo in discussione anchedi recente la professionalitàdel medico veterinario difronte all’opinione pubblica.Cosa fare per salvaguardarel’integrità della professionemedico veterinaria anche inquesto caso?

BIBLIOGRAFIA DIRIFERIMENTO

1. A. Linzey, What prevents Us

from Recognizing Animal Sen-

tience? in J. Turner, J. D’Silva(eds), Animals, Ethics, and

Trade, Tj International Ltd, Pad-stow, Cornwall 2006, pp. 68-78.

2. Ian J.H. Duncan, The changing

concept of animal sentience,“Applied Animal Behaviour Sci-ence” 100 (2006), pp. 11-19.

3. D.B. Morton, Self-conscious-

ness and animal suffering,“Biologist”, 47 (2000), vol. 2,pp. 77-80. ●

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APPRENDIMENTO IN 4 AZIONI

Achi affronta il caso clinico alle pagine 42 e 43 ricor-diamo le azioni necessarie al conseguimento di crediti

Ecm: 1) Collegarsi al sito www.formazioneveterinaria.it; 2)Cliccare sulla voce 30 giorni - Problem solving; 3) Appro-fondire il caso tramite la bibliografia e il materiale didat-tico; 4) Rispondere al questionario d’apprendimento ecompilare la scheda di gradimento.Mensilmente, 30giornipubblica un caso clinico o di igiene degli alimenti, da gen-naio a novembre. La frequenza dell’intero percorso per-metterà l’acquisizione 20 crediti Ecm totali (2 creditiEcm/caso). La scadenza di partecipazione è fissata, per tutti i 10 casi, al 31 dicembre 2012.Il caso prosegue sulla piattaforma www.formazioneveterinaria.it

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FORMAZIONE •

30giorniAprile 201242

di Prof. Paolo Buracco

Un gatto maschio ca-strato di 7 anni di 8,8

kg di peso viene sottopo-sto ad una visita clinicain emergenza con segni evidentidi dispnea (bocca aperta, linguafuori). Nessuna delle due fasi re-spiratorie è prevalente, il respiroè molto superficiale, con cianosievidente al momento della visita.Il gatto è poco trattabile, sia perla condizione respiratoria e lostress, sia per il suo tipico tempe-ramento, come anche riferito daiproprietari. Il gatto vive sia in ca-sa sia all’esterno, in compagniadi cani con cui è solito giocare.L’anamnesi riferisce che nelle ul-time 2-3 settimane le corse si so-no fatte sempre meno frequenti eche l’animale respira spesso abocca aperta, anche dopo unaminima attività fisica; manifestainoltre frequenti accessi di tosse(soprattutto notturna ma anche aseguito di minimi sforzi). L’ulti-mo episodio di difficoltà respira-

toria che ha convinto i proprieta-ri a condurre l’animale a visita èstato il più grave e preoccupante.L’animale, secondo i proprietari,è solo lievemente diminuito dipeso e ha continuato a mangiareregolarmente. Vista l’impossibili-tà a procedere ad esame clinico,si tenta di ossigenare il gatto ero-gandogli ossigeno mediante tu-bo; è inoltre sedato con butorfa-nolo (0,2 mg/lk intramuscolo) epoi rapidamente intubato, previainiezione endovenosa di propo-fol ad effetto, e finalmente oppor-tunamente ossigenato. Isoflura-no è occasionalmente erogato alfine di consentire gli accertamen-ti. La palpazione dell’addomenon rivela anomalie e all’auscula-tazione del torace sia i rumori re-spiratori sia il battito cardiaco ri-sultano appena percettibili; allapercussione i campi polmonaridi entrambi i lati rivelano ottusitàdiffusa. Immediatamente dopo èeseguito l’esame radiografico deltorace nelle due proiezioni stan-dard. (Fig. 1 e 2).Considerata la diagnosi clinica e

radiografica, si decide di esegui-re un esame ecografico del tora-ce, procedendo contestualmenteal drenaggio del liquido presenteavendo in mente tre principaliobiettivi: a) consentire una mag-gior espansione polmonare dan-do così sollievo all’animale, b) ri-levare le caratteristiche del liqui-do e c) ripetere l’esame radiogra-fico dopo il drenaggio delle cavi-tà pleuriche per evidenziare alte-razioni precedentemente non ri-levabili per la presenza del versa-mento. Si procede inoltre a pre-lievo di sangue al fine di eseguiresia un esame emocromocitome-trico e biochimico sia sierologicoper FIV e FeLV. Il liquido drenato(circa 200 ml da ciascun emitora-ce) è biancastro, lattiginoso, nonmaleodorante; si avanza il so-spetto di chilotorace. L’esameecocardiografico eseguito conte-

PERCORSO FAD, CASI CLINICI

Storia di un gattodispnoico“difficile”Ecco il quarto dei dieci casi clinici di problemsolving. Per i crediti Ecm, le risposte vannoindicate su www.formazioneveterinaria.it

PBL - CASO N. 4

CASO CLINICO

Titolo: Storia di un gatto dispnoico“difficile”

Autore: Prof. Buracco Paolo,Ordinario di Clinica ChirurgicaVeterinaria presso la Facolta diMedicina Veterinaria di Grugliasco(Torino).

Disciplina: clinica medica

Obiettivo formativo: sanitàveterinaria

Metodologia: fad - problem basedlearning

Ecm: 2 crediti

Materiale didattico e test:www.formazioneveterinaria.it

Dal: 15 maggio 2012

Scadenza: 31 dicembre 2012

Dotazione minima: 30giorni, pc

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• FORMAZIONE

stualmente esclude alterazionidell’attività cardiaca; si escludeinoltre la presenza di una massanel mediastino anteriore e allabase del cuore. Da rilevare co-munque un notevole ispessimen-to di tutte le sierose, compreso ilpericardio. L’esame radiograficoeseguito subito dopo la centesinon fornisce ulteriori indicazio-ni. Si decide di non applicare al-cun drenaggio toracico. Il liquidoprelevato per centesi è avviato allaboratorio per accertamenti siacitologici sia biochimici. Il gatto,dopo la toracentesi, respira me-glio anche se tende all’affanno fi-no alla cianosi se manipolato; lasua frequenza respiratoria oscil-la tra 50 e 70 se non stimolato. Ilsoggetto è posto in gabbia ossi-geno (visto che nessun altro si-stema di erogazione è tolleratodall’animale) e in fluido-terapiadi mantenimento per via endove-nosa e sottoposto ad attenta sor-veglianza in attesa degli esiti dilaboratorio. I risultati ematologici ed emato-chimici non evidenziano partico-lari alterazioni fatta eccezioneper un lieve calo dell’ematocrito(31%) e un ridotto contenuto inalbumine (proteine totali 5 g/dl;albumine 1,7 g/dl); FIV e FeLV so-no negativi. Dall’esame del liqui-do pleurico risultano valutabilisolo: eritrociti (50.000/μl), cellu-le nucleate (43.900/μl), trigliceri-di (2204 mg/dl), colesterolo (111mg/dl), con rapporto colestero-lo/trigliceridi di 0.05. Citologica-mente, la popolazione cellulare èrappresentata da piccoli linfociti,granulociti neutrofili non dege-nerati e macrofagi attivi; occasio-nali cellule mesoteliali. ●

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Figura 2 - Esame radiografico del torace decubito dorsale

Figura 1 - Esame radiografico del torace decubito laterale

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Rubrica a cura di Lina Gatti,Izsler, Brescia

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a cura di Roberta Benini

02/04/2012

› Si concludono i lavori dell’As-semblea elettiva per l’indicazionedegli organi elettivi della Fnovi.Terminato lo scrutinio, il portalewww.fnovi.it pubblica l’esito delvoto.

04/04/2012

› Sono convocati in Fnovi gli elet-ti in Comitato Centrale e nel Col-legio dei Revisori dei Conti per ladesignazione delle cariche deltriennio 2012-2014. Gaetano Pe-nocchio è riconfermato alla pre-sidenza Fnovi con voto palese.Confermati Carla Bernasconi eStefano Zanichelli, rispettivamenteVicepresidente e Segretario. An-tonio Limone nominato Tesoriere.Nicola De Luca è Presidente delCollegio dei Revisori.› Giuliano Lazzarini prende parteper Fnovi alla riunione della Com-missione degli esperti dell’Agen-zia delle Entrate sugli Studi di Set-tore.

06/04/2012

› La vicepresidente Fnovi, CarlaBernasconi, presenta la sua rela-zione al Convegno “Randagismo inItalia, analisi e possibili soluzioni.Focus sull’Ucraina”, organizzatodall’Oipa a Milano.› La Fnovi ribadisce che la Pecgratuita messa a disposizione dei

cittadini dal Governo non puòessere utilizzata per fini profes-sionali. Nuova conferma in talsenso arriva dal Ministero per laPubblica Amministrazione.› Il portale www.fnovi.it registrala presenza di 13.773 indirizzi Pec.Su un totale di 29.408 iscritti, lapercentuale di caselle di postaelettronica certificata è pari al46,83%. Raggiunto il 100% degli in-dirizzi pec dagli Ordini di Crotone,Gorizia, Livorno, Rieti e Vercelli-Biella.

10/04/2012

› Si riunisce l’Organismo Consul-tivo Investimenti Immobiliari pres-so la sede dell’Enpav.› Daniela Mulas - presidente del-l’Ordine di Nuoro e consigliereFnovi - è fra gli organizzatori delprimo corso di diritto e legisla-zione medico veterinaria riserva-to a medici veterinari; il corso è or-ganizzato dal Dipartimento di giu-risprudenza di Sassari e dalla Asldi Nuoro in collaborazione con gliOrdini veterinari di Nuoro e Ori-stano e con gli Ordini degli avvo-cati.

12/04/2012

› Eva Rigonat, revisore dei contiFnovi, partecipa alla tavola ro-tonda “Il benessere del cavallosportivo nelle manifestazioniagonistiche: stato dell’arte e pro-spettive future”, organizzata daAnvu (Associazione nazionaleveterinari Unire) nell’ambito

della manifestazione Roma Ca-valli.› Il Presidente Enpav, Gianni Man-cuso, partecipa all’Assemblea Na-zionale Adepp.

13/04/2012

› Pubblicato un parere della Fno-vi in merito alle uccisioni di an-guille da parte di bambini nel cor-so di una trasmissione televisiva.La Federazione censura l’iniziati-va non ravvisandovi alcuno scopoeducativo.

16/04/2012

› Presso la sede dell’Enpav sisvolge il convegno “Gli strumen-ti di gestione del patrimonio im-mobiliare”, con la partecipazionedei rappresentanti di altre Casse(Cassa Notariato, Cassa Ragionieried Inpgi) e dello studio legaleGianni - Origoni - Grippo-Cappel-li & Partners.

17/04/2012

› Si riuniscono il Consiglio diAmministrazione ed il ComitatoEsecutivo dell’Enpav. Alla riu-nione del Cda prende parte il Pre-sidente Fnovi.› Danilo Serva partecipa per Fno-vi all’Assemblea del ConsorzioCogeaps, convocata a Roma.

18/04/2012

› Il presidente Fnovi Gaetano Pe-nocchio prende parte alla riunio-ne Consiglio Direttivo del CUPconvocata a Roma.› Gaetano Penocchio partecipaalla riunione della Commissionenazionale Ecm. › ll presidente Fnovi e il consi-gliere Fnovi Alberto Casartellipresenziano alla XII edizione del-la “Serata della Salute animale”, or-ganizzata da Aisa a Roma. Temadella tavola rotonda: l’industria

IN TRENTA GIORNI

Cronologiadel mesetrascorso

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come partner del marchio delMade in Italy. › Il consigliere Fnovi Cesare Pier-battisti, affiancato da ThomasBottello, presidente dell’Ordinedi Torino e da Adriano Sarale,partecipa alla giornata dedicataagli studenti del quinto annopresso la Facoltà di Medicina Ve-terinaria di Torino. Ideata e rea-lizzata da Fnovi ed Enpav, la gior-nata introduce i futuri colleghi aitemi della previdenza e dell’ordi-namento professionale. Per l’En-pav partecipano il Direttore Ge-nerale, Giovanna Lamarca e Ales-sandro Bonioli, delegato uscenteEnpav. › La Fnovi partecipa alla riunionedel gruppo di lavoro Fve Statu-

tory Bodies convocata a Brus-sels. Proseguono le attività in vi-sta della revisione della “Direttivaqualifiche”; affrontata, la modi-fica del Vet Code e predispostauna bozza di definizione di me-dico veterinario.› Pubblicato sul portale www.fno-vi.it l’ordine del giorno del primoComitato Centrale post insedia-mento.

19/04/2012

› Il consigliere Fnovi, Alberto Ca-

sartelli, partecipa a Piacenza alla44a edizione del Congresso Na-zionale della Società Italiana diBuiatria.› Il presidente Penocchio, in ve-ste di commissario Ecm, prendeparte con Maria Linetti, Segreta-rio della Commissione Naziona-le Ecm, all’incontro organizzatoa Perugia dall’IZS Umbria e Mar-che sul nuovo sistema di accre-ditamento. › Si svolge in Via del Tritone la pri-ma riunione del nuovo ComitatoCentrale. All’ordine del giorno,fra i numerosi punti, la parteci-pazione all’edizione 2012 di Ex-posanità, l’organizzazione delprossimo Consiglio Nazionale aMatera e il Progetto di revisionedel “Manuale di Gestione” rivoltoagli Ordini.

21/04/2012

› La Fnovi prende pubblicamen-te le distanze da quanto prospet-tato da un medico veterinarionel corso della trasmissione “Po-meriggio 5” in onda su canale 5.Nel corso della puntata del 19aprile, dedicata al randagismo,era stata riproposta la tesi del-l’abbattimento dei randagi nonadottati.

• IN TRENTA GIORNI

23/04/2012

› Il Presidente Mancuso incontragli Iscritti e i Presidenti degli Or-dini provinciali di Varese, Como,Novara, Verbania e Milano.

27/04/2012

› Il presidente Penocchio, la vi-cepresidente Carla Bernasconied il consigliere Raimondo Gis-sara partecipano alla giornatadedicata agli studenti del quintoanno, ideata e realizzata da Fno-vi ed Enpav con la collaborazio-ne dell’Ordine di Messina, pressola Facoltà di Medicina Veterina-ria. Carla Bernasconi è relatricesul tema “La professione del me-dico veterinario nel terzo Mil-lennio”. Sono presenti i presidenti degliOrdini dei medici veterinari del-la Sicilia e della Calabria. Perl’Enpav interviene il presidenteGianni Mancuso.

28/04/2012

› Il presidente Fnovi partecipa in-sieme al tesoriere Antonio Li-mone al Galà d’Arte e Cultura asostegno della ricerca scientifica,organizzato a Paestum dall’Isti-tuto Zooprofilattico del Mezzo-giorno. ●

TOP RATING ★★★★★Free Install: Android Market e Apple Store

“Finalmente una categoriache capisce l’importanza di un’app!”

(IPHONE ITALIA)

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Anche quest’anno loStato italiano ha ri-

conosciuto la possibilitàdi destinare la quota del5 per mille dell’Irpef a enti e or-ganizzazioni meritorie per le lorofinalità di volontariato, di ricercae di utilità sociale. All’atto della di-chiarazione dei redditi (Cud, 730e Modello Unico), i contribuentipossono scegliere il soggetto de-stinatario della donazione in unelenco appositamente stilato ognianno dall’Agenzia delle Entrate.30giorni segnala ai propri lettoriSivtro, per sostenere progetti perla sicurezza alimentare e di svi-luppo sostenibile nei Paesi in cuilavorano i Vsf, i Veterinari senzafrontiere d’Italia. Dal 1990, il loroprimo obiettivo è di “essere pun-

to di riferimento per chi si occu-pa di problemi inerenti i Paesi Ter-zi nel campo della sanità e pro-duzione animale, con riferimentoparticolare alle aree tropicali esubtropicali”. Sivtro-Vsf Italia hasede presso l’Izs delle Venezie.L’associazione accoglie gli stu-denti e i laureati in medicina ve-terinaria, scienze delle produzio-ni animali, scienze agrarie e ogniprofessionalità correlata alle te-matiche della cooperazione in-ternazionale. (cfr. 30giorni, n. 7 -2010)

Per donare il 5 per mille a

SIVtro:

firma nell’apposito riquadro

indicando il codice fiscale

97536540012 ●

CALEIDOSCOPIO

LETTURE

Ario Gnudi ha vinto un pre-mio letterario internazio-

nale. Ci scrive sperando che “lacircostanza possa per lo menoincuriosire coloro che operanonel nostro mondo e, soprat-tutto, quelli che di questohanno una visione, diciamocosì, “ingessata”. Ario Gnudi èautore del romanzo “Anelli difumo”, con il quale ha vinto ilPremio 2012 Città di Pontre-moli. Il libro racconta, attra-verso l’adolescenza del prota-gonista, la Bologna negli anniSessanta: “Sarà anche vero -dice - che il sottoscritto po-trebbe essere definito un vete-rinario atipico, come mi hascritto Santino Prosperi inuna simpatica mail di congra-tulazioni, ma è altrettanto veroche Laurenzo Mignani pub-blica quanto e più di me, e sonosicuro che noi due non siamo isoli ad impegnarci con qual-che risultato in campi diversida quelli che ci hanno for-mato”. “Anelli di fumo” è pub-blicato da Pendragon. www.pendragon.it

DONARE PER DONARE

Il 5 per mille ai Veterinarisenza frontiereCon Sivtro accanto ai piccoli allevatori. Nei Paesiin via di sviluppo la cooperazione internazionaleper lo sviluppo rurale non può fare a meno dimedici veterinari.

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Page 47: Anno 5 - N° 4 - Aprile 2012 IL MENSILE DEL MEDICO ......Sommario Editoriale Si avvicina l’Assemblea Nazionale di Gianni Mancuso La Federazione “Non siamo una grande famiglia,

in collaborazione con

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Anagrafe nazionale georeferenziatadelle strutture veterinarie italiane

www.struttureveterinarie.it

On line per il pubblico dal 16 maggio

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