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Trimestrale sped. abb. post. 45%-art.3 comma 20 lettera b Legge 662/96 - Filiale di Firenze - 1,00 San Sebastiano Periodico della Misericordia di Firenze www.misericordia.firenze.it anno 63° n. 249 Ottobre-Novembre-Dicembre 2011 Vasari: l’artista di Cosimo De’ Medici a pag. 4-5 Le vacanze degli italiani: i “non luoghi” dellaglobalizzazione a pag. 8-9 Verdon: salviamo dal degrado le nostre chiese a pag. 14-16 Sessanta anni fa nasceva la Firenze di Giorgio La Pira pag. 12-13

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Vasari:l’artista

di CosimoDe’ Medici

a pag. 4-5

Le vacanzedegli italiani:i “non luoghi”

della globalizzazionea pag. 8-9

Verdon:salviamo

dal degradole nostre chiese

a pag. 14-16

Sessanta anni fanasceva la Firenzedi Giorgio La Pirapag. 12-13

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SOMMARIO n. 249 Ottobre-Novembre-DicembreIn copertina foto di Andrea Ristori

SI PUÒ FARE LA RIVOLUZIONE CON IL SORRISO? ECCOCOME È FALLITA UNA GENERAZIONE

di Maurizio Naldini.........................................pag. 3

“VASARI, GLI UFFIZI E IL DUCA”: UN’ARTISTA AL SER-VIZIO DI COSIMO DE’MEDICI

di Cristina Acidini............................................pag. 4

ALLA SCOPERTA DEI PRODOTTIDELLE COMUNITÀ MONASTICHE

di Donatella Lippi............................................pag. 6

GLI ITALIANI IN VACANZA: I “NON LUOGHI” DELLAGLOBALIZZAZIONE

di Riccardo Giumelli..........................................pag. 8

PERCHÈ LE LEGGI NATURALI SONO MATEMATICHE?di Enzo Giorgi...............................................pag. 10

LA FIRENZE “CAPITALE” DI GIORGIO LA PIRAdi Giovanna Carocci.......................................pag. 12

VERDON: LA FEDE SI DIFENDE SALVANDO LE NOSTRECHIESE

di Silvia Nanni..............................................pag. 14

S.TOMMASO DEI CAVALIERI E IL MERCATO VECCHIOdi Roberto Lasciarrea......................................pag. 18

VITA SOCIALE..............................................pag. 26/40

RECENSIONI a cura di Alessandro Maresca.............pag. 41

SAN SEBASTIANOPeriodico della Venerabile

ARCICONFRATERNITA della MISERICORDIA di Firenze

Ente morale fondato nel 1244 - onlus

Piazza Duomo, 19/20 - 50122 FirenzeTel (+39) 055.239.393Fax (+39) 055.292.052c/c postale n° 354.506

Codice fiscale e Partita IVA 00803490481Sito Internet: www.misericordia.firenze.it

Anno 63 - n° 249Ottobre - Novembre - Dicembre 2011

Abbonamento sostenitore: euro 12Gratuito per gli ascritti

Spedizione in abbonamento postale - Firenze

EDITOREMisericordia di Firenze

COMITATO EDITORIALEAndrea Ceccherini - Clemente Zileri

Dal Verme - Fabrizio Ariani - Massimo Naldini - Roberto Lasciarrea Pier Luigi Ghezzi - Ottavio Matteini -

Alessandro Maresca - Lapo Puccini Donatella Viligiardi - Riccardo Giumelli

Donatella Lippi - Giovanna Carocci Cristina Acidini - Giampiero Masieri

DIRETTORE RESPONSABILEMaurizio Naldini

SEGRETARIA DI REDAZIONESilvia Nanni

DIREZIONE E REDAZIONEVia D. da Castiglione, 13 - 50125 Firenze

Tel. (+39) 055.230.7285 - Fax (+39) [email protected]

PUBBLICITÀMarco Scutaro 392-1231015

[email protected]

STAMPAC.G.E.

Via G. Massaia, 98 - 50134 Firenze

REGISTRAZIONITribunale di Firenze n° 116 del 15-09-1949

Registro Naz. della Stampa n° 5531dell’ 11-12-1996

Gli articoli firmati riflettono soltanto l’opinione degli autori.

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 7 settembre 2011

Tiratura 12.000 copie

Orario Uffici: 08.00 - 14.00 escluso il sabatoInformazioni generiche: [email protected] internet: www.misericordia.firenze.itPronto Soccorso: Servizi con autoambulanze attrezzate per larianimazione, con medico a bordo, trasporti con autoambulanzenormali e trasporti sociali, in Italia ed all’estero (3 linee - tel.055.212222 - fax 055.2393266)Sezioni:CAMPO DI MARTEViale dei Mille, 32 tel. 055.572665 - 055.571190 - fax 055.579271OLTRARNOVia del Sansovino, 172 tel. 055.7399111 - fax 055.704011NORDVia Faentina, 324 - tel. 055.571333Centro Donazione Sangue: Via del Sansovino, 178 - tel. 055.7399111Guardia Medica Pediatrica: Tel. 055.700001Onoranze Funebri (Ofisa): Tel. 055.489802 (nott. tel. 055.489805) fax 055.461408Cimitero di Soffiano:[email protected] - tel. e fax 055.710188Protezione Civile: [email protected] -Via della Romagna Toscana tel. 055.7326161Centro Ascolto Prevenzione Usura: [email protected]. 055-7131851 (con segreteria telefonica) e 055-7131844(anche con fax)Aiuto Alimentare: Tel. 055.701740 - 348.8071604

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i imbatto per caso, telecomandandola TV, su una cantante degli anni Ses-santa che canta Those were the

days. E’ l’indimenticabile Sandie Shaw, chechiamavamo la cantante scalza, perché sfi-dando ogni convenzione si esibiva sul pal-co a piedi nudi. E quasi mi commuovo a ri-pensare che in quegli anni, ben prima del’68 e delle sue follie, ci fu una generazionedi teen agers che pensava di cambiare ilmondo togliendosi le scarpe. C’era, in quelgesto, una voglia di libertà quasi totale. An-dava di pari passo con la minigonna, col bi-kini, col girare l’Europa in autostop abolen-do e le frontiere, per raggiungere i campi dilavoro dove imparavi le lingue e guadagna-vi qualcosa nell’estate. Significava il torna-re in possesso del proprio corpo e della pro-pria mente, le divise ed il rigore formale cheavevano dato pessimi risultati, come l’ultimaguerra dimostrava. Ora, mi chiedo, che fi-ne ha fatto quella pacifica rivolta esistenzia-le? O meglio ancora, quali dimostrazioni dilibertà e di intelligenza ha dato la genera-zione che ne fu protagonista? Quanto mag-giori furono le attese, e le speranze, quantomaggiore è stato il fallimento. Una genera-zione creativa, che dopo aver poggiato l’ac-cento su temi esistenziali, e aver cambiato ilmodo di avvicinarsi agli altri ed alle cose, ènaufragata nelle melme della politica, del-l’utopia sociale, sino a dar vita agli anni dipiombo e alle sue imperdonabili violenze.Sì, ma avvenne per tutti oppure ci fu qualcu-no, fosse pure una minoranza, che seppe re-sistere ai “cioè”, alle assemblee fiume, agliintellettualismi da strapazzo, al grigiore del“tanto peggio tanto meglio”, che non rinun-ciò alla vita affrontata finalmente come ungioco, dette il potere alla fantasia e ai colo-ri, e mantenne la fiducia nei folletti alla San-die Shaw senza mai barattarli con la P38?Ci fu, certo, ci fu. Ma un po’ alla volta è sta-ta riassorbita dal sistema, e la rivoluzione colsorriso che aveva preso vita in quei lontanigiorni, è diventata un ricordo. E così ecco-

ci di nuovo, e più di sempre, strozzati dallaburocrazia, dai formalismi. Che hannocambiato nome, ma sono più numerosi diuna volta. Il ritrovato amore per il corpo? Ot-tima cosa, se non fosse che ci impone uncheck up annuale, manicure e pedicure unavolta al mese, acquisto di erbe varie, un po’di yoga, e patetiche corse “rilassanti” tre vol-te la settimana. Il piacere dei viaggi? Libera-torio, se non si riducesse in moltissimi casi avacanze tutto compreso, dove l’animazioneimpone ad ogni ora un torneo di freccette odi ping pong. Il ritrovare i sapori antichi?Fantastico, se non ci fossero le Pro Loco cheinventano sagre della rane dove non esisto-no stagni. Non va meglio con gli agi che cisiamo concessi. La caldaia è un’ottima in-venzione, se non fosse che prima di Ferra-gosto già ti tempestano di telefonate per col-laudarla. Il motorino? Grande la libertà del-le due ruote, ma poi decidono di cambiarele targhe senza alcun motivo, vogliono uncollaudo ogni due anni, le assicurazioni co-stano quanto quelle di un’auto e così via.Perché siamo strangolati, burocratizzati, in-vasi da raccomandate? I campi di lavoro?Non sono più possibili perché tutto deve es-sere sindacalizzato. E quali spazi sono rima-sti all’individuo? Alle sue responsabilità,anche ai suoi rischi? Siamo diventati un po-polo di marionette, che demandano allo Sta-to, o peggio ancora al mercato, il diritto didecidere ogni gesto. Massa informe, popo-lo senza nerbo. Uomini e donne incapaci dilibero arbitrio, che si parlano solo tramite av-vocati. Riprendiamoci il diritto alle nostrescelte. Siamo unici, siamo irripetibili. Tornia-mo, dunque, a volare. E se qualcosa voglia-mo dire ai nostri figli, siamo sinceri, leali,augurando loro di riuscire dove noi abbia-mo fallito. Quando? Il giorno che regalam-mo la libertà, da noi intravista, a una classedi inutili burocrati, ai loro codicilli e norma-tive, il cui unico scopo sembra quello di stres-sarci la vita e di dettarne i ritmi. Davvero èciviltà quella scandita a piacimento altrui?

San Sebastiano Ottobre 2011EditorialeEditoriale

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diMaurizio Naldini

MMSI PUÒ FARE LA RIVOLUZIONE COL SORRISO?ECCO COME È FALLITA UNA GENERAZIONE

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uesto 2011, a mezzo millenniodalla nascita di Giorgio Vasari,era dovere celebrarlo con manife-

stazioni in ambito artistico e letterario perriconsiderarne almeno le due fondamen-tali capacità, di architetto e pittore, e discrittore e biografo degli artisti. Un dove-re che molti hanno sentito e che, in atte-sa che formalizzi il Comitato Nazionaleper Giorgio e per l’amico BartolomeoAmmannati, come lui nato nel 1511, siapprestano a compiere. Convegni e mo-stre hanno già preso il via ad Arezzo, ealtri seguiranno altrove. Vasari viaggiò,specie da giovane, lavorando da un ca-po all’altro della Penisola: ma soprattuttocontribuì alla sua unificazione culturale,precedente quella politica di tre secoli,con la redazione delle Vite degli artisti(1550 e 1568), che sono insieme fonteinesauribile e monumento letterario.A Firenze, molte e molto ingenti sono letestimonianze del suo operato instanca-bile al servizio del Duca Cosimo de’Me-dici. Basta pensare alla sfera del sacro,in cui eseguendo le indicazioni ducaliadeguò ai precetti post Concilio di Tren-to le grandi chiese dei maggiori ordini,Santa Maria Novella dei Domenicani eSanta Croce dei Francescani. E dopoun’intensa attività progettuale, osò porremano al bianco intradosso della cupolabrunelleschiana di Santa Maria del Fio-re, per impostare (dipingendone circa1.200 mq, un terzo) il più grande e af-follato Giudizio Universale del globo.A noi, della Soprintendenza che ha la re-sponsabilità e la gestione del Polo Mu-seale fiorentino, è parso indispensabileconcentrarsi sugli Uffizi, l’impresa archi-tettonica e urbanistica più ingente delcentro storico fiorentino, con ricaduteeconomiche e sociali - oltre che culturali

- protrattesi nei secoli. “Vasari, gli Uffi-zi, il Duca”: fin dal titolo si è voluto farchiarezza sulla natura del complesso va-sariano come risultato di una committen-za autocratica di lucida visione e di po-tere saldamente retto, e di una progetta-zione e direzione dei lavori segnate dal-la tenacia, dalla creatività, dal coraggio. La mostra fa compiere passi avanti nellacomprensione e nell’apprezzamento de-gli Uffizi, costruiti nei resti del quartieremedievale tra Palazzo Vecchio e l’Arnosventrato per volere del duca Cosimo edestinato alla Fabbrica dei XIII Magistra-ti. E in proporzione, sempre più genialici appaiono le soluzioni architettoniche edistributive messe in atto da Vasari perapprontare una struttura fortemente in-novativa e coesa, facendo al tempo stes-so tesoro delle preesistenze. Nei secoli il complesso vasariano hamutato la propria destinazione con pla-stica versatilità. Tramontata la funzionedi sede per le Magistrature, il comples-so aveva nel frattempo accolto la Gal-leria dei Lavori, officine d’arti applica-te al servizio della corte. Sopraggiunsepoi l’Archivio di Stato; allontanato an-che quest’ultimo, il complesso è statoconvertito ad altri uffici e servizi dellaSoprintendenza. Sono cresciuti e cresco-no gli spazi d’esposizione - la Galleria- e di deposito delle raccolte, in un pro-getto di espansione noto col nome diGrandi Uffizi.Se negli Uffizi sono mutati e mutano, emuteranno ancora, gli accessi, i collega-menti, i percorsi, gli allestimenti, le vedu-te, gli usi, a ben guardare è invece rima-sto se stesso il Corridoio vasariano, ancoroggi depositario di segmenti intatti del-l’antico DNA progettuale, e dunque limpi-do e veritiero specchio di quel rapporto tra

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diCristina Acidini

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“VASARI, GLI UFFIZI E IL DUCA”:UN ARTISTA AL SERVIZIODI COSIMO DE’ MEDICI

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architettura e potere, che si rivela la cifraprivilegiata per interpretare la Firenze delduca Cosimo e del Vasari. I tratti più sor-prendenti del corridoio, che collega gli Uf-fizi con Palazzo Pitti, stanno nell’audaciadel concetto e nella velocità della sua ese-cuzione in cinque mesi del 1565, nonchénella munificenza dimostrata dal ducaCosimo nell’assegnare all’impresa benundicimila scudi, a riprova della sua in-condizionata adesione a questo progetto,del quale certo fu l’ispiratore in tutto o inparte all’interno della sua visione del pro-getto Uffizi: “non piazza, non palazzo,

non monumento, mapercorso, ristruttura-zione a fini autocrati-ci e privilegiati di ele-menti medioevali,violenza - se voglia-mo - alla città, puraderendo alle suestrutture e mantenen-dole in vita” (Borsi,Firenze del Cinque-cento, Editalia Roma1974, p.49).All’asciutta funziona-lità del passaggio co-perto e sicuro da pa-lazzo a palazzo, al-l’estetica del segnoscenografico fulmi-neo zigzagante dauna veduta spettaco-lare all’altra nel cuo-re della città, certo ilduca aggiungeva ilvantaggio della se-gretezza nei suoitempi e nelle sue mos-se e addirittura, si di-ceva, dell’occhiuto in-gresso nei fatti priva-ti dei sudditi lungo iltragitto. Certo, dalCorridoio Vasarianosprigiona un’aura dipotere che ancora siriesce a percepire,elusiva come un’im-magine subliminale,

ma persistente come un antico aroma sot-tile che abbia impregnato i luoghi. L’occasione per riflettere sulla storia maanche sull’attualità degli Uffizi vienequanto mai opportuni, mentre il proces-so di ampliamento e di adeguamento del-la Galleria è in atto. Il futuro di un “pezzo di città” come ilcomplesso vasariano è cosa che riguar-da non solo noi, non solo Firenze, nonsolo il “sistema” pubblico della culturaitaliana, ma il mondo intero, che vedenegli Uffizi uno dei luoghi simbolo dellaciviltà occidentale.

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Il Giudizio Universale nella cupola di Santa Maria del Fiore, dipintoper un terzo daGiorgio Vasari

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l complesso monumentale della Certo-sa di Firenze, situato sulla sommità diMonte Acuto, detto anche “Monte San-

to”, un colle di forma conica situato nel-le vicinanze dell’abitato del Galluzzo, èuna costruzione maestosa: fu eretta daNicolò Acciaiuoli (1341), gran siniscal-co del regno di Napoli e viceré di Puglia,che l'affidò ai Certosini, i quali vi rima-sero fino al 1957 quando la Chiesa pas-sò ai Cistercensi, dipendenti dalla casamadre dell'abbazia di Casamari. L’ab-bazia di Casamari, ricca di una storiaquasi millenaria, è, a sua volta, uncomplesso di altrettanto austera bellezza,nel cuore della Ciociaria, ad oriente diVeroli.Qui, secondo l’insegnamento benedetti-no, da sempre si creano farmaci e pro-dotti, destinati alla cura della salute.Questa tradizione farmaceutica, che af-fonda le sue origini nell’attività del “mo-

nachus infirmarius”, è giunta, infatti, fi-no ai giorni nostri, sopravvivendo anchealla chiusura del periodo napoleonico(1811-1814), ed è stata recentementeoggetto di valorizzazione, prima attra-verso un Convegno, e ora, con una ve-ra e propria mostra. Il Convegno"Alimenti e Salute: Dai Mo-nasteri alla nuova agricoltura", che si ètenuto il 26 novembre 2010 presso laCertosa di Firenze, con la collaborazio-ne della Soprintendenza per i Beni Ar-chitettonici e Paesaggistici e dell’Univer-sità degli Studi di Firenze, sotto l’egidadella Congregazione Cistercense di Ca-samari, ha, infatti, aperto la stagionedelle celebrazioni delle antiche produzio-ni agroalimentari, erboristiche e farma-ceutiche dei Monasteri. In quella occasione, i vari Relatori han-no trattato, dal punto di vista storico e inchiave attuale, la tipologia della produ-

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ALLA SCOPERTA DEI PRODOTTIDELLE COMUNITÀ MONASTICHE

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diDonatellaLippi

IIROSOLI, PROPOLI, SAMBUCA ED ERBE OFFICINALI ALLA CERTOSA

Torna oggi alla ribalta l’anticosapere che i monaci, nei secoli,hanno difeso e arricchito

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zione agroalimentare ed erboristica deicentri religiosi, ampliando la riflessioneai concetti di sostenibilità ambientale, ru-ralità e sicurezza alimentare.Da questo incontro, è scaturita una Mo-stra - da giugno a settembre 2011 - cul-minata con l'apertura della "Galleriaespositiva permanente dei prodotti delleComunità Monastiche in Europa" pressole sale dell'antica "Officina farmaceuticae dei profumi" e degli annessi orti e frut-teti, nei giardini della Certosa. L’intento di questa operazione, sostenutaanche dall'Ente Cassa di Risparmio di Fi-renze, è stato quello di valorizzare sia ilprezioso complesso monastico fiorentino,sia gli alimenti e le produzioni alimenta-ri delle Comunità Monastiche, che oggisono ancora in produzione e vengonocommercializzati, al fine di far conosce-re il loro prezioso valore storico, spiritua-le ed educativo e il loro ruolo di testimo-ni di un sapere culturale agroalimentaredi grande qualità. La Mostra, inoltre, ha offerto lo spuntoper ripercorrere, attraverso una serie dieventi culturali-didattici, svoltisi nella Cer-tosa, la storia ed i saperi del monache-simo: nello stesso tempo, proseguirà il la-voro di mappatura dei prodotti della Co-munità Monastiche in Europa, condottoin collaborazione con il C.E.R.A., "Cen-tro interdipartimentale di ricerca per lavalorizzazione degli alimenti" dell'Uni-versità degli Studi di Firenze. Ha partecipato a questa iniziativa anchel'Università di Scienze Gastronomiche,attraverso la Fondazione "Studi e ricer-

che su alimentazione e salute", che rico-pre un ruolo di indirizzo e di ricerca. LaFondazione, infatti, che è stata costituitanel 2008, persegue l’obiettivo di appro-fondire, da un punto di vista storico, an-tropologico ed economico, lo studio de-gli alimenti di qualità, in particolare diquelli che consentono di identificare lacultura gastronomica italiana, sostenen-done la tutela e la valorizzazione, conun'attenzione particolare al territorio ealle Comunità che li producono. Rosoli, propoli, sambuca e confetture:dalla Tintura Imperiale, composta dalmonaco frà Eutimio, all’Elixir San Ber-nardo, amaro tonico digestivo, ottenutodall'infuso di 20 erbe aromatiche e me-dicinali, allo Sciroppo Eucaliptus, con ef-fetto balsamico e antisettico delle vie re-spiratorie, la tradizione dei monasteri sa-rà a disposizione dei visitatori fino almese di settembre, evocando, con l’aro-ma pungente dei suoi amari o con la la-crima trasparente e resinosa dei suoi li-quori, l’atmosfera dell’“armarium pig-mentariorum”, dove venivano conserva-te, dopo l’essiccazione, le erbe aromati-che.Quel sapere, che i monaci hanno difesoe arricchito nel corso dei secoli, tornaoggi alla ribalta, senza perdere di vistaquella che era stata la prima ragione diquesta attività: come raccomanda, infat-ti, San Benedetto nel capitolo XXXVI del-la Regola, “Soprattutto e a preferenza diogni altra cosa si abbia cura degli infer-mi, in modo da servire ad essi veramen-te come a Cristo…”

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GLI ITALIANI IN VACANZA: I “NON LUOGHI”

DELLA GLOBALIZZAZIONEi affollano anche in questa estate –cioè nel momento in cui si scrive –notizie, ormai ripetute da tempo,

che molti italiani passeranno le loro “va-canze” a casa, nella loro città: più di unterzo, dicono giornali e fonti perlomenoattendibili. La metà dei vacanzieri reali,invece, non farà che una settimana nel-le maggiori località turistiche italiane enon. Un’élite piuttosto modesta quellache invece potrà fare viaggi oltreoceanooppure nelle località più esotiche e ma-gari sconosciute. Tuttavia, in questo contesto, che non puòche essere appena accennato, mi si per-mettano alcune considerazioni. Non so-lo e non tanto che dalla fine di luglio eper tutto agosto le strade si affollano co-munque, le spiagge pullulano di villeg-gianti, i ristoranti saranno sempre affol-lati, e quasi più non crediamo a quantoci veniva detto dai media: che molti ri-marranno a casa. Spesso, noi italiani,seppur quanto scrivo possa sembraremalizioso, pur di fare bella figura alladomanda posta al rientro al lavoro: do-ve sei stato in vacanza?, dobbiamo “in-ventare”qualcosa. Almeno un week endin qualche posto, raccontare una novitào al massimo soddisfare quell’aspettati-va: aver fatto qualcosa durante la va-canza. Siamo anche consapevoli che quiraccontiamo comportamenti sociali, quo-tidiani, interazioni sociali diffuse, e cer-to non ci viene in mente di includere chiveramente alle vacanze non pensa per-ché in condizione di grande e vero di-sagio non solo economico, ma soprattut-to per motivi di salute propria o di fa-miliari.L’altra considerazione è che il momentodella vacanza estiva, per me, si è sem-pre coniugato con il viaggio. Nel corso

degli anni per lavoro ma anche per cu-riosità e amore del viaggio stesso ho do-vuto e potuto viaggiare in tutti i periodi.Ma l’estate rimane qualcosa di unico,una sospensione spazio/temporale, rige-neratrice di quanto fatto nel corso di tut-ti gli altri mesi. Ancora ho nella mentequell’eccitazione che da piccolo prova-vo i giorni prima della partenza, insie-me con i miei genitori, che ogni anno,nella maggior parte dei casi, sceglieva-no un luogo diverso, sia che fosse unalocalità di mare sia una capitale d’Euro-pa. Era la scoperta del nuovo e della di-versità che faceva brillare gli occhi eapriva i sensi ad un mondo che appari-va grande, anche perché io molto pic-colo, e tutto da scoprire.Ma oggi come si viaggia? Quali le atti-tudini dei viaggiatori? Quali i significatidel viaggio capaci di incontrare le emo-zioni più profonde? Ovviamente non sipuò rispondere in modo completo, alme-no in queste poche righe a tutto questo,ma è certo che molto sta cambiando. Laglobalizzazione ha modificato gli stan-dard di viaggio, rendendoli veramentesempre più omogenei. Poco tempo fa’,ad esempio, mi trovavo per una dellestrade più commerciali di Bruxelles, gliedifici ai lati erano totalmente copertidalle insegne pubblicitarie e dai marchidei negozi sottostanti: Zara, H&M, Me-diaworld, Fnac, ecc…Sembrava proprio di essere in un luogoqualunque, in un non luogo citandol’espressione vincente dell’intellettualeMarc Augé, cioè in nessun luogo. Solola mia memoria e la mia convinzione mirendeva consapevole del luogo nel qua-le mi muovevo. Le conseguenze del turi-smo di massa, aspettative certe da sod-disfare, i brands multinazionali che

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diRiccardoGiumelli

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aprono in franchising ovunque nel mon-do, sia che si tratti di hotel con i mede-simi mobili oppure negozi con gli stessiabiti, sembrano ricreare ovunque stan-dard e attese. E’ un modo illusorio direndere il turista o il viaggiatore certo diquanto gli accadrà, nell’inganno inge-nuo di avere il controllo della situazionee della propria identità. Paradossalmen-te in una società che si fa sempre piùnomade il viaggio deve essere la cosapiù sicura oppure all’opposto diventa ilviaggio della speranza, soprattutto dimigranti mossi dalla disperazione e daldesiderio di una vita migliore, dove al-lora le certezze sono totalmente inesi-

stenti. Ma il viaggio, nel suo significatopiù profondo è ben altro, esso ha sem-pre rappresentato per condottieri, mer-canti, esploratori e intellettuali alla ricer-ca della memoria e di radici culturali(come nei grands tours settecenteschi eottocenteschi) la conquista di un mondopossibile, il cambiamento, il rinnovamen-to, uno sguardo nuovo verso sé stessi ealtri. Ce lo spiega bene il filosofo E. J.Leed nel suo straordinario libro La Men-te del Viaggiatore: «Il movimento colle-ga il viaggiatore al mondo ma nello stes-so tempo lo distanzia de esso. Superan-do i distanziamenti del transito il viag-giatore “serio”, che viaggia per appro-priarsi del mondo conoscendolo, devesviluppare tecniche di lettura che gli per-mettano di cogliere, attraverso la super-ficie delle cose e delle persone, la lorointeriorità, i rapporti, le funzioni e i “si-gnificati”» e continua “il nativo non ve-deva dall’interno il “sistema” nello stes-so modo perché nella sua mente non esi-ste un quadro integrale ma egli ne faparte e dall’interno non può vederlo co-me totalità. Forse le “totalità” e i “siste-mi” appaiono come tali solo dall’esternoe questo è il valore della visione delviaggiatore”. Quindi il viaggio “serio”per conoscere anche il paese in cui si vi-ve, la propria cultura di socializzazione,che così potrà apparire migliore o peg-giore ma dalla quale dobbiamo distan-ziarci. Ma se così dovrebbe essere, lasfida appare difficile. Come fare unviaggio “serio” se abbondano i non luo-ghi? Credo che tutto dipenda dalla cu-riosità, dall’istruzione, dalla passione,dal desiderio di incontrarsi/scontrarsicon l’alterità, senza paura, ma con di-sponibilità e per esperienza personale,ma non solo, a volte è molto più sempli-ce di quanto pensiamo. Come quandovediamo le foto di bravi fotografi e cichiediamo ingenuamente: ma doveavranno visto tutto questo. Basta guarda-re là dietro quell’angolo, proprio quello,quello dietro al quale pensavamo non cifosse niente, perché un sussulto di mera-viglia possa afferrarci, risvegliandociverso quanto sembrava inimmaginabile.

Il vero viaggio nasce dalla curiosità,dall’istruzione, dalla passione e dal desiderio di incontrarsi/scontrarsicon l’alterità, senza paura, e con disponibilità

Foto M. Bigi

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è qualcosa di profondamente radica-to nella nostra psiche che ci disponea osservare il creato con stupore e

ammirazione. Tutti facilmente riconoscia-mo che ci sono almeno due livelli di orga-nizzazione sorprendente nel mondo. Il pri-mo livello comprende sia l’ordine dellasemplicità spaziale (disposizione regolaree simmetrica degli atomi nelle forme e nel-le strutture degli oggetti, come per esempionei cristalli; l’assetto del sistema solare conorbite quasi sferiche dei pianeti intorno aun sole quasi sferico), sia quello della coe-renza temporale (regolarità nei processinaturali, nel ticchettio di un orologio, nellevibrazioni dell’atomo, nell’alternanza delgiorno e della notte, nel succedersi dellestagioni e così via). Il secondo livello di or-ganizzazione si riferisce all’ordine dellacomplessità degli organismi viventi. Lastruttura ingegnosa della cellula e la rea-lizzazione dei molteplici organi del corposembrano progettati nel modo più esatto efunzionale (per esempio, l’occhio in rela-zione alla vista). I sessanta miliardi di cel-lule che formano il corpo umano adulto so-no ciascuna sottilmente specializzata pereseguire una peculiare funzione e per coo-perare con le cellule vicine in modo siste-matico, cronologico e interconnesso. Unassortimento del tutto casuale di atomi e dimolecole non potrebbe mai “conseguire ilmiracolo della vita”. Certo sono possibilierrori e malformazioni genetiche. Tuttavia,“considerando la complessità intrinseca diogni essere vivente e la molteplicità deimeccanismi che concorrono a formarlo, cisi dovrebbe in verità stupire di quanto rarisiano gli eventi negativi…ma si sa che al-le cose che vanno bene nessuno fa caso evengono anzi accolte come dovute, l’im-perfezione o il fallimento fanno invece no-tizia”(Boncinelli). Ora ciò che eccita l’am-mirazione spontanea anche degli scien-ziati più freddi e agnostici nello sperimen-

tare il “genio e la forza della natura” deri-va dalla verifica quotidiana che l’ordinespazio- temporale e quello della comples-sità dei viventi si fondano su un ulteriore epiù profondo ordine al quale si conformal’immensità di quanto esiste: l’ordine sog-giacente delle leggi universali. Il segreto matematico delle leggi naturali -Gli stessi scienziati, dunque, pur sperimen-tandole come “universali”, “assolute”,“eterne”, “onnipotenti” e “onniscienti”(proprietà tipiche della divinità), preferi-scono però non riflettere sull’identità e sul-l’origine delle leggi del mondo fisico e bio-logico, bensì si limitano ad accettarle co-me “naturali”, dandole cioè per scontate enon bisognose di ulteriore spiegazione.Ma le recenti scoperte sull’organizzazioneunitaria e coerente delle strutture più inti-me dell’universo e della vita richiedono unaspiegazione “meno scontata”, e hanno ri-proposto interrogativi antichi: perché leleggi naturali rivelano una forma matema-tica? Avrebbero potuto essere diverse? Dadove vengono? Le leggi che governanol’universo perdurano indipendentementedal mondo fisico? E, soprattutto, la doman-da: le leggi universali esistono al di fuoridella nostra mente, oppure sono un’inven-zione comoda e strumentale dei ricercato-ri? Riguardo al primo quesito tutti gli scien-ziati non solo partono dalla convinzioneche “l’ordine di base della natura sia espri-mibile in forma matematica”, ma ricono-scono anche che quell’ordine matematico“sta al cuore stesso della scienza” e “nes-sun fisico crederebbe che i suoi oggetti distudio”, insomma la scienza, “fosseroun’invenzione artificiale della mente” (Da-vies). Tale esperienza risulta così evidenteed efficace che un certo argomento scien-tifico non appare ben compreso finché nonlo si può formulare con il linguaggio uni-versale della matematica. E “l’ordine ma-tematico emerge quando si analizza un si-

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PERCHÉ LE LEGGI NATURALISONO MATEMATICHE?

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diEnzoGiorgi

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stema fisico”. Per questo la scienza “fun-ziona” e ha successo, come le incessantiapplicazioni tecnologiche confermano.Perché, poi, ci sia di fatto un simile ordinematematico segreto alla radice di tutte lecose, e da dove venga, resta uno dei piùgrandi enigmi, soprattutto per la scienza,i cui risultati sperimentali non sarebberopossibili né coerenti senza quell’ordine og-gettivo. A questo punto le implicazioni me-tafisiche e religiose di tale segreto mate-matico si rendono inevitabili. Tanto che perl’astronomo James Jeans “Dio è un mate-matico”. Mentre chi nega qualsiasi riferi-mento religioso sostiene che le leggi mate-matiche della natura sarebbero una “in-venzione”, una proiezione e un capricciodella nostra mente, senza corrispondenzareale nel mondo fisico. Eppure che le leg-gi fisiche espresse in forma matematica sia-

no reali ed esi-stano dav-

v e r o

“ l àfuori”,

indipenden-temente dalla nostra

volontà, rappresenta il presupposto essen-ziale per la nascita e per il funzionamentodella stessa scienza e della tecnologia, chesono sotto gli occhi di tutti. Certo la formu-lazione delle leggi naturali contenuta neitesti scientifici costituisce una “rielabora-zione” della mente umana, un adattamen-to (modello) “approssimativo”, ma che ri-flette regolarità effettivamente presenti nel-la natura e che nella loro causa profondae nella loro vera forma non dipendono danoi. Per questo una teoria scientifica risul-ta sempre “perfettibile” e mai “definitiva”,

proprio perché “deve” accostarsi a una ve-rità oggettiva di ricchezza illimitata e inim-maginabile. Per noi che viviamo nell’epo-ca dell’informatica, non è difficile intuireche ogni codice implica un “codificatore”e che ogni programma diventa portatoredi un “messaggio”, inviato a un destinata-rio da un “mittente”. Le leggi naturali (co-dice cosmico) e quelle della vita (codice ge-netico) costituiscono effettivamente un mes-saggio altamente creativo. Tale messaggioindica una portata universale. Il “codifica-tore” originario, pertanto, non può cherientrare in una dimensione universale, digrande importanza per ogni creatura e perle nostre stesse vite. Una misteriosa corrispondenza - L’aspettopiù misterioso dell’universo, infatti, comeosservava Einstein, è “la sua comprensibi-lità”. Che l’impresa scientifica funzioni, ri-mane un fatto stupefacente, di fronte alquale “spesso siamo ciechi”. La comples-sità matematica del codice cosmico (Logos)sembra “quasi sintonizzata sulle capacitàumane”. Le scoperte richiedono un duroimpegno, ma sono alla portata delle mi-gliori menti. Inoltre, tali conoscenze vannoben al di là della pura sopravvivenza bio-logica. Quale “vantaggio” svolgerebbeper la pura sopravvivenza biologica l’inte-ra impresa scientifica, la scoperta delle leg-gi della gravità universale, dell’elettroma-gnetismo e dell’ordine segreto che si trovanelle inafferrabili particelle subatomiche,come il bosone scalare di Higgs o “parti-cella di Dio”? Un vero paradosso, dal mo-mento che per sopravvivere nella giunglanon sembra indispensabile un ingegnomatematico o artistico. Tali facoltà cogniti-ve superiori vanno ben oltre la pura so-pravvivenza biologica. Non si può preten-dere una prova scientifica dell’origine di-vina delle leggi naturali, perché il metododella scienza rimane valido solo per le di-mensioni misurabili e percepibili dai sen-si. Questo però non esclude che anche nel-la scienza si possano trovare segni analo-gici, indizi e motivi ragionevoli per giusti-ficare una fede sincera e profonda nelCreatore. La stessa scienza, infatti, quantopiù diventa profonda tanto più sembra sfio-rare e quasi toccare l’opera di Dio.

Scienza e FedeScienza e Fede

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“Le leggi universaliesistono al di fuoridella nostra mente,oppure sono un’in-venzione comoda e strumentale dei ricercatori?”

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essanta anni fa, il 5 luglio 1951, Gior-gio La Pira fu eletto sindaco di Firenzee Fioretta Mazzei entrò, a 28 anni, in

consiglio comunale dove sarebbe stata rie-letta, in modo quasi consecutivo, per quasi45 anni, fino al 1995. Si tratta di una ricor-renza importantissima per Firenze. Qualecittà si affacciava al decennio degli anniCinquanta, ad appena 6 dalla fine della se-conda guerra mondiale? Una città colpitae in macerie ma anche di eccezionale vita-lità, nonostante il numero dei morti causatidal conflitto e dagli odi di parte. Una cittàche si era in qualche modo liberata da so-la, che aveva già dimostrato alle elezioniprecedenti di avere una forte anima popo-lare, con una maggioranza dei partiti mar-xisti, ma anche con una presenza molto in-cisiva e coraggiosa di cattolici, preti e laici.Come non ricordare il Cardinale Dalla Co-sta, don Facibeni, don Bensi? Giorgio La Pi-ra non era certo l’unico laico che si fosseprodigato sui fronti della carità, dell’aiutoagli ebrei e ai perseguitati, della riorganiz-zazione politica dei cattolici: era invece lapunta di diamante di tutto quel fermentocrescente di energia ricostruttiva, di intelli-genza nutrita di fede pensosa e di cultura.Già eletto alla Costituente e poi al Parla-mento, era stato al governo nel III gabinet-to De Gasperi. Figura di limpida rettitudinee povertà personale tuttavia nessuno, alleelezioni ‘51, avrebbe scommesso su unasua vittoria. Fin dalla liberazione, dopo laparentesi dell’occupazione alleata, la cittàera stata governata da una coalizione so-cial-comunista, con i sindaci Pieraccini eFabiani. E lo stesso La Pira, di fronte all’of-ferta della DC di capeggiare la lista per Pa-lazzo Vecchio, all’inizio si era mostrato in-deciso finché, grazie alle insistenze del Car-dinale e all’apparizione di Don Facibeni –come testimonia Don Carlo Zaccaro – ve-nuto appositamente alla Messa di S. Proco-lo una domenica di aprile per convincerlo,

finì per capitolare ed accettò. Contro ogniprevisione, per appena 3.000 voti che gligiunsero incredibilmente, ma non poi trop-po, da S. Frediano, La Pira vinse e Firenzesvoltò. Quel che accadde nei 5 anni succes-sivi è talmente grandioso da rasentare laleggenda, eppure è tutto vero: i ponti rico-struiti (per il ponte di Santa Trinita si studia-rono i disegni cinquecenteschi e l’Arno fudragato alla sua altezza per ritrovare e ri-comporre i pezzi delle statue poste al suo li-mitare) come le strade, le chiese; la casaper tutti (il quartiere dell’Isolotto progettatoe interamente costruito in meno di 3 anni);il lavoro difeso e promosso in tutti i modi: ilsalvataggio del Pignone, la centrale del lat-te, le altre municipalizzate; la scuola per tut-ti e così via. Subito il sindaco prende dueiniziative rivelatrici: riconosce Don Facibe-ni cittadino benemerito di Firenze e, a par-tire dall’Epifania di ogni nuovo anno, inviaai consoli degli Stati esteri presenti a Firen-ze, l’invito per un grande incontro interna-zionale: i Convegni per la pace e civiltà cri-stiana – che si ripeteranno per 5 anni con-secutivi – ed avranno come cifra distintival’abbinamento di due temi attinenti due pia-ni fra loro diversi ma non opposti, anzi com-plementari: civiltà e pace; preghiera e poe-sia; cultura e Rivelazione; speranza teolo-gale e speranze umane; storia e profezia.Insomma il piano umano e quello sopran-naturale presi in esame ed approfonditi in-sieme perché - ecco l’ipotesi di lavoro - nonpuò esserci autentica civiltà amica dell’uo-mo senza l’apertura a Dio, che ne è il mas-simo protettore e garante. Il successo è im-mediato ed internazionale: tutto quel chesuccede a Firenze fa il giro del mondo. Inpiena guerra fredda, nel ‘55, La Pira con-voca un convegno dei sindaci di tutte le cit-tà capitali del mondo. Vengono da Washin-gton, Mosca, Pechino e a Firenze il 4 otto-bre, festa di S. Francesco d’Assisi, i sinda-ci firmano una pergamena che impegna lo-

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LA FIRENZE “CAPITALE” DI GIORGIO LA PIRA

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diGiovannaCarocci

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San Sebastiano Ottobre 2011

ro e le rispettive città a lavorare per la pa-ce e il disarmo atomico: Firenze è di nuovola capitale politica d’Italia. Non basta: l’at-tenzione si sposta alla fragile area mediter-ranea, all’inevitabilità della pace basata sulreciproco riconoscimento e coesistenza del-le civiltà e delle fedi abramitiche: insommaesattamente il contrario della guerra infini-ta progettata dagli sciagurati politici del no-stro inizio millennio. E qui sta il significatoprofondo di questa memoria: gli ultimi de-cenni ci hanno abituato ad essere, nostromalgrado, spettatori passivi di una politicainternazionale, in senso lato, fondata esclu-sivamente sulla prepotente difesa di interes-si di parte, da parte di settori ristretti e on-nipotenti che hanno imposto logiche di riar-mo e di sopraffazione e, viceversa, di im-poverimento spirituale e culturale oltre chemateriale di popoli interi. Un spirale auto-distruttiva che può e deve essere raddrizza-ta ed invertita se non vogliamo che il peg-gio prenda il sopravvento in modo irrever-sibile. La memoria di La Pira e di FiorettaMazzei ci parla invece di due cristiani chehanno agito in modo intelligente e consa-pevole nella storia del loro tempo, con la fi-ducia nella possibilità di incidere per mi-gliorarlo nella direzione dei valori umani ecristiani, che sono inscindibili proprio per-ché Dio ne è il Creatore e solo a Lui uniti èpossibile rendere fecondi di bene i nostrisforzi. Al contrario, quando la superbiaumana presume di fare a meno di Lui o ad-dirittura di ergersi al Suo posto i disastri ar-rivano e riparare al male commesso non èsempre facile, né rapido e, men che meno,indolore. Come tutti sanno, dal 1965 La Pi-

ra non fu più sindaco, ma Fioretta Mazzeicontinuò un’attività politica importante e fe-conda per Firenze: basterebbe ricordare ilsalvataggio dello Spedale degli Innocenti ole energie profuse per l’albergo popolare onegli ambiti dell’educazione, della culturae della pace. Senza dimenticare la sua fer-ma opposizione all’elefantiaco progetto delpalazzo di giustizia, in cui vedeva, oltre aldisegno disomogeneo rispetto alla città, an-che un tipico e diretto esempio di quellaybris (protervia) che non serve l’uomo, mapiuttosto lo umilia. Ed è questo il punto: lacittà fiorita con La Pira ha ripudiato, insie-me a lui, quella logica umano-divina cheispirava un disegno complessivo di mirabi-le bellezza ed eccezionale concretezza. Lacittà non è infatti un semplice, anonimo, or-dinato o, viceversa, caotico e casuale ag-glomerato di edifici e di funzioni ma un or-ganismo vivente, animato da un popoloche, se non viene posto nelle condizioni diassumere un volto più umano e fraterno,degenera in un degrado spirituale e mora-le che poi si proietta anche negli aspetti ma-teriale della vita, in ogni suo ambito. Que-sta fu l’ultima battaglia di Fioretta Mazzei:salvare Firenze dallo smarrimento dell’ani-ma sua, battaglia spesso combattuta in so-litudine e nell’incomprensione. Ora che la“Crisi” ci ha lasciati tutti un po’ più nudi nel-le nostre soggettive certezze, vorremo for-se riconoscere che i progetti di corto respi-ro non soltanto sono sbagliati, ma ancheautolesionisti, e riprendere con nuovo slan-cio e strumenti innovativi ed aggiornati lastrada faticosa e quotidiana della costru-zione del bene?

Fede e SocietàFede e Società

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San Sebastiano Ottobre 2011 IntervistaIntervista

ei è americano ma da più di 40 annivive nel nostro paese. Come è giuntoin Italia e perché?

Nel 1965, a 19 anni, sono arrivato Ve-nezia come studente universitario. Suc-cessivamente ho trascorso 2 mesi a Firen-ze e 2 a Roma: tappe obbligate per chivuol diventare uno storico dell’arte.Cosa ricorda del suo primo incontro conFirenze?Meravigliose opere d’arte ma, soprattut-to, un intollerabile rumore e una grandeconfusione, tanto che mi trasferii subito aFiesole dalle suore irlandesi, in una sortadi fuga dalla sporcizia e dal baccano. Lamia impressione negativa era soprattuttofiglia del paragone con Venezia, a queltempo, molto più tranquilla e ordinata.Poi, però, di questa città si è innamo-rato…..Nei primi anni ’70, per la tesi di dottora-to di ricerca, volevo tornare a Venezia, mafu il mio professore ad obbligarmi a veni-re a Firenze. Piano piano ho cominciatoad amare questa città e i suoi abitanti. I ve-neziani sono cortesi, educati, molto “au-striaci”….ma i fiorentini sono intelligenti,

critici e ironici. E’ la dimensione umana diquesta città che mi è entrata nel cuore. E’l’umorismo schietto e limpido dei fiorenti-ni che mi ha fatto capire che questo posto,sarebbe diventato il mio posto. Così, do-po il dottorato, ho cominciato ad insegna-re nelle università americane di Firenze. Nel 1994 lei viene ordinato sacerdote.Quando ha scoperto la sua vocazione?Tardi, anche se, in realtà, io volevo entra-re in seminario a 14 anni. Fu mio padre,fervente cattolico, ad opporsi. Lui volevache io ricevessi una formazione intellet-tuale superiore, frequentando il liceoclassico dei Gesuiti. Chiese ad un suoamico sacerdote di dissuadermi dall’in-tento e ricordo ancora le sue parole: “seDio ti vuole a sé, al momento giusto, te lofarà sapere”. Così, per tanto tempo, hoaspettato quel momento, che è arrivatoagli inizi degli anni ’90. Ne parlavo datempo con il mio confessore, un PadreGesuita, ma l’incontro determinate fuquello con il vescovo di Firenze SilvanoPiovanelli che stava portando avantil’idea dell’arte come forma pastorale. Perme significava poter vivere, contempora-neamente, le due grandi vocazioni dellamia vita: quella religiosa e quella per lastoria dell’arte.Sin dai suoi esordi il Cristianesimo haprodotto grandi capolavori artistici: macosa lega l’arte alla fede?Tutte le religioni hanno costruito templi, mail Cristianesimo lo ha fatto con spirito di-verso. Nella nostra religione immagine etempio sono legate al cuore della cosa cre-duta. Dio, attraverso Cristo suo figlio, si èfatto carne per essere visto. Ecco che il tem-pio per noi cristiani non è solo luogo fun-zionale al culto, ma appaga la nostra ne-cessità di vedere l’immagine più profondadel Cristo. La bellezza del tempio diventametafora tridimensionale della bellezzadel figlio di Dio. Gesù è il tempio.

VERDON: LA FEDE SI DIFENDESALVANDO LE NOSTRE CHIESE

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diSilviaNanni

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San Sebastiano Ottobre 2011IntervistaIntervista

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A Firenze è nato un Ufficio Diocesanoper la catechesi attraverso l’arte che leidirige. Di cosa si tratta?Al tempo dell’iconoclastia San GregorioMagno ribatteva agli scismatici sostenen-do che la Chiesa aveva bisogno delle im-magini. Gli analfabeti, nel passato, pote-vano leggere il Vangelo attraverso i di-pinti e gli affreschi nelle chiese. L’imma-gine, però, aiuta anche chi sa leggere,perché la sola lettura non ti avvicina ab-bastanza al cuore del Cristianesimo. Delresto, in cielo non ci sarà il Vangelo, mal’immagine beatifica. L’Ufficio promuoveconvegni e pubblicazioni per insegnare areligiosi, catechisti ed insegnanti di reli-gione ad utilizzare l’arte, plasmata a ser-vizio della fede, per l’evangelizzazione.

E’ in quest’ottica che lei ha fondato“Arset Fides”: Federazione internazionale diguide volontarie nelle chiese storiche?.Esatto. Le guide vengono formate affinchésiano in grado di spiegare il significato re-ligioso oltre che estetico dell’edificio. In unagrande chiesa occorre essere in grado discegliere il percorso e i temi veramente si-gnificativi, come le motivazioni della co-struzione, la spiritualità del momento sto-rico in cui è stata edificata, chi furono i suoi

costruttori. In Santa Croce non si può nonparlare dei Francescani come in Santa Ma-ria Novella dei Domenicani. Da anni, però, le chiese di Firenze so-no offuscate da sporcizia e degrado.Lei, nel 2003, denunciò, in una confe-renza stampa, l’abbandono e l’inciviltàche assediano i luoghi sacri della no-stra città. Quali furono le reazioni allasua denuncia? La reazione dell’allora Sindaco Dominicifu molto seccata e quasi offesa. Io avevodenunciato una situazione di disinteresseche si era ormai cristallizzata nel tempo eche era sotto gli occhi di tutti. Il primo cit-tadino, però, negò quella che più cheun’accusa era una sconcertante evidenza.I fiorentini invece mi fecero sentire tutto illoro appoggio, permeato di onesta indi-gnazione. Mi rendo conto che non usaiparole pacate e capisco che non è facileconciliare le due facce di Firenze: unicacittà d’arte e meta di turismo di massa. Al-le volte può essere stancante essere prigio-nieri di un meraviglioso museo a cieloaperto, ma questo non significa rinuncia-re a proteggere la dignità dei monumenti,perché chi viene qui ha diritto di vederli edammirarli nel loro splendore e questo è undiritto anche degli stessi fiorentini. Secondo lei, che sensazione prova il vi-sitatore non cristiano nel vedere conquanto disinteresse Firenze, ma l’Italia ingenerale, si rapporta alle grandi chiesedella sua storia?Sono scandalizzati. I mussulmani non ciprendono sul serio…non possono pren-derci sul serio, perché ci dimostriamo irri-spettosi della nostra antica fede. Noi sia-mo ai loro occhi “infedeli” non tanto per-ché professiamo una fede diversa dallaloro, ma perché non abbiamo più nemme-no la nostra. Anche i Protestanti non rie-scono a spiegarsi la mancanza di rispet-to che noi, che abbiamo avuto una gran-de fede, oggi la teniamo in tale dispregio. Lei però sostiene che, proprio da qui,da una città in cui loggiati e piazze an-tistanti le chiese son stati trasformati inbivacchi e le vie intorno in gabinetti acielo aperto e covi di spacciatori, possapartire un nuovo Rinascimento per l’Eu-

BIOGRAFIAStatunitense (nato nel New Jersey nel 1946), è uno storico del-l’arte formatosi alla Yale University. Vive in Italia da più di 40anni e dal 1994 è sacerdote a Firenze, dove dirige l’Ufficiodiocesano per la Catechesi attraverso l’arte, nonché l’Ufficiodell’arte sacra e dei beni culturali. Autore di libri e articoli initaliano e inglese sul tema dell’arte sacra, è stato Consultoredella Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chie-sa e Fellow della Harvard University Center for RenaissanceStudies; tuttora insegna presso la Stanford University e la Fa-coltà Teologica dell’Italia Centrale. Scrive regolarmente perla pagina culturale dell’Osservatore Romano e nel 2010 haideato ed organizzato la mostra ‘Gesù. Il Corpo, il Volto nel-l’arte’, nelle scuderie monumentali della Reggia di VenariaReale a Torino. Mons. Timothy Verdon è anche Presidente del-la Commissione per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligio-so dell’Arcidiocesi fiorentina. Risiede a Firenze dove è cano-nico della Cattedrale e membro del consiglio d’amministra-zione della fabbriceria. Presiede “Ars et Fides”: Federazioneinternazionale di guide volontarie nelle chiese storiche.

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ropa. Come è possibile attuare un simi-le rilancio?Firenze ha molti difetti, ma vanta un pas-sato ineguagliabile in fatto di opere d’ar-te e incomparabili monumenti, di cui nonpossiamo non essere fieri. Io vedo anco-ra nella popolazione quella grandezza dicarattere che ha permesso ai, seppur liti-giosi e perennemente divisi, fiorentini diconvogliare energie e risorse in traguar-di positivi e comunitari. La sfida è quelladi risvegliare lo spirito della ispirata gran-dezza degli antenati. Ancora oggi è benvisibile in questa città la profonda fede ecarità che hanno dato vita a decine diforme di solidarietà comunitarie come leCompagnie e le Confraternite fra cui spic-ca la Misericordia di Firenze. Che impegno deve assumersi la Chiesaper difendere i propri luoghi di culto?Innanzitutto la Chiesa e i suoi ministri de-vono farsi carico della gestione morale diun patrimonio che è strumento impareg-giabile di evangelizzazione. Oggi, ciò im-plica anche un paziente lavoro di sensibi-lizzazione esterna ed interna. I responsa-bili di chiese storiche devono condurre ladifficile battaglia per dare un senso cristia-no al turismo di massa, salvaguardandosia il diritto dei visitatori a fruire di un be-ne di alto valore culturale, sia soprattutto ildiritto della comunità credente a veder ri-

spettata la sacralità del luogo. Il turista hadiritto di sapere che tanta bellezza e tantastoria non sono solo retaggi del passato,ma fanno parte del presente. La chiesa nonha perduto la sua originaria connotazioneper trasformarsi in museo, perché la fedeche essa incarna vive ancora negli uominie nelle donne del nostro tempo.La Misericordia di Firenze nel 2005 hadato vita al Percorso della Carità, coin-volgendo numerose scuole fiorentine,per condurre gli studenti in un camminoalla scoperta della storia, del patrimonioartistico e della missione di Istituzioni lo-cali che, dal 1200 ad oggi, si sono ado-perate per i bisognosi. Come giudicaquesta iniziativa?Bellissima. Vorrei lavorare con la Miseri-cordia per creare un evento che possa ri-chiamare l’attenzione della città, soprat-tutto, delle scuole. Mi piacerebbe creareun percorso permanente volto alla forma-zione di un turismo religioso. Vorrei cheFirenze diventasse come Assisi o Gerusa-lemme che non sono solo città d’arte,bensì di arte religiosa. Fede, assistenza e solidarietà. La nostrastoria ci parla anche di questo e Firenze èstata, per secoli, una città all’avanguar-dia capace di offrire una carità altamen-te specializzata, grazie alle sue numero-se Confraternite impegnate in specifici

settori di intervento. Firenze ha avuto una storia ec-cezionale da questo punto di vi-sta. Il Villani, nel Trecento, scri-veva che in città c’erano 1.000posti letto negli ospedali. Mar-tin Lutero, quando giunse a Fi-renze nel ‘500, rimase sbigotti-to dal livello di cure e di assisten-za che si prestavano a SantaMaria Nuova. Così come desta-va ammirazione la tutela dell’in-fanzia da parte dello Spedaledegli Innocenti. Dobbiamo rico-struire il tessuto antico di questacittà profondamente cristiana,dove l’amore per Dio e per ilprossimo è visibile ovunque gra-zie ai suoi monumenti, alle sueopere e al suo popolo.

San Sebastiano Ottobre 2011 IntervistaIntervista

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A Firenze i loggiati e le piazze antistantile chiese sono statitrasformati in bivacchi

Foto M. Bigi

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ià nel mondo grecoromano è presen-te la questione della Legge naturale:nell’Antigone di Sofocle il dramma è

tutto incentrato sul contrasto tra la leggeesteriore e quella scritta nel cuore degli uo-mini e nel discorso agli Ateniesi Pericle ri-corda che “ci è stato insegnato di rispetta-re quelle leggi non scritte che risiedono nel-l’universale sentimento di ciò che è buon-senso”. Cicerone poi, nella “Repubblica”,affermava che “la legge naturale è la dirit-ta ragione, conforme a natura, universale,costante ed eterna, la quale con i suoi or-dini invita al dovere, con i suoi divieti di-stoglie dal male”. E’ nel pensiero cristianoche la legge naturale trova un disegnocompiuto. S. Tommaso afferma nella Sum-ma Theologiae che “anche se la grazia èpiù efficace della natura, tuttavia la natu-ra è più essenziale per l’uomo” per cui,commenta Benedetto XVI, “nella prospetti-va morale cristiana, c’è un posto per la ra-gione, la quale è capace di discernere lalegge morale naturale. La ragione può ri-conoscerla considerando ciò che è benefare e ciò che è bene evitare per il conse-guimento di quella felicità che sta a cuoredi ciascuno, e che impone anche una re-sponsabilità verso gli altri , e dunque, la ri-cerca del bene comune”. L’istanza univer-salistica del Giusnaturalismo si è trovata incontrasto con molti dei convincimenti su cuipoggia la civiltà moderna: dalla dimensio-ne soggettivistica che rifiuta una normaesterna all’uomo, e che sembra ne impo-verisca il ruolo e l’autonomia, a quella sto-ricista che pone tutto in continuo divenire.Le tragedie e le cronache insanguinate delsecolo scorso hanno visto gli appelli con-tro le prepotenze del potere e il diritto del-la forza, in nome di una legge non scrittama più alta e solenne di quella degli Stati.Tali appelli hanno contribuito ad un rilan-cio dei diritti naturali. Ne sono espressio-ne la Dichiarazione universale dei diritti

dell’uomo dell’O.N.U. del 1948, la Con-venzione europea dei Diritti dell’uomo del1953 ed anche le Costituzioni nazionali.Giovanni Paolo II nella Evangelium vitaeafferma che il valore della democrazia stao cade con i valori che essa incarna e pro-muove e che alla base di questi valori nonpossono esservi provvisorie e mutevoli“maggioranze” di opinione, ma solo il ri-conoscimento di una legge morale obietti-va che, in quanto “legge naturale” iscrittanel cuore dell’uomo, è punto di riferimen-to normativo della stessa legge civile. Maanche per il pensiero laico la esistenza didiritti innati inviolabili è la premessa percombattere ogni abuso del potere. Nom-berto Bobbio riconosceva che “il presup-posto filosofico dello Stato liberale, intesocome Stato limitato in contrapposto alloStato assoluto, è la dottrina dei diritti del-l’uomo elaborata dalla scuola del dirittonaturale“. Oggi, nella stagione della “dit-tatura del relativismo”, i diritti individuali,svincolati da un quadro di doveri, impaz-ziscono e alimentano una spirale illimitatadi richieste. Da una parte si rivendicanopresunti diritti di carattere arbitrario con lapretesa di vederli riconosciuti e promossidalla sfera pubblica (aborto, matrimonioomosessuale, eutanasia), mentre dall’al-tra, vi sono diritti fondamentali discono-sciuti e negati, emerge tutta l’importanzamorale e civile del richiamo alla legge na-turale. Afferma Benedetto XVI nel 60° an-niversario della Dichiarazione dei dirittiumani:” da sempre la Chiesa ribadisce chei diritti fondamentali, al di là della differen-te formulazione e del diverso peso che pos-sono rivestire nell’ambito delle varie cultu-re, sono un dato universale perché insitonella natura stessa dell’uomo. La legge na-turale, scritta da Dio nella coscienza uma-na è un denominatore comune a tutti gli uo-mini e a tutti i popoli” * Presidente Scienza&VitaFirenze

San Sebastiano Ottobre 2011Etica e FedeEtica e Fede

QUANDO LE RICHIESTE DELL’IOMETTONO IN CRISI LA SOCIETÀ

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diMarcelloMasotti*

GG

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S.TOMMASO DEI CAVALIERIE IL MERCATO VECCHIO

uando il centro storico della città su-bì la nota trasformazione, siamo nel

1865 epoca di Firenze Capitale, es-sendo stato abbattuto in quella piazza de-dicata a Vittorio Emanuele II - dal 1947 in-titolata piazza della Repubblica - il Merca-to Vecchio e dintorni, oltre al Ghetto degliEbrei, fu innalzato un “arcone” decisa-mente a scopo trionfalistico. Su di esso fu-rono collocate tre statue allegoriche in ges-so, rappresentanti altrettante figure femmi-nili; queste raffiguravano l’Italia, a cui fa-cevano da spalla l’allegoria della Scienzae dell’Arte. Figuriamoci se poteva manca-re che i fiorentini non ribattezzassero, cau-sticamente, il trio rappresentato! Le statuefurono chiamate con il nome di tre perso-naggi fiorentini che “prestavano servizio”presso una casa chiusa: si trattava della si-gnora Starnowka, detta Starnotti o Schic-cherona, manager del centro, mentre le al-tre due passarono alla storia con il sopran-nome di Cambarbini e l’altra, la Trattienti.Lo scrittore fiorentino Vamba (pseudonimodell’ex ferroviere, giornalista Luigi Bertel-li, nato e morto a Firenze) costruì la sua fa-ma scrivendo Il giornalino di Gian Burra-sca. Il suo nome d’arte veniva dal nome diun antico re dei Visigoti, ma, principalmen-te, ebbe la fama di colui che interpretòl’opinione del Re Galantuomo il quale,sempre secondo Vamba, sembra abbiaesclamato a proposito della demolizionedelle tre statue: “In questa piazza ov’è tut-to intonato alla stessa goffaggine, ove tut-to è sì armonicamente astruso e brutto, malconcepito e peggio fabbricato, grida ognimonumento mal costrutto e ogni palazzomale architettato o uffizio comunal d’Artechiamato, perché la Schiccherona hai tudistrutto?” Oggi, “sull’arcone”, rimane lascritta di Isidoro Del Lungo: “L’ANTICOCENTRO DELLA CITTA’ DA SECOLARESQUALLORE A VITA NUOVA RESTITUI-TO”. In realtà fin dalle prime demolizioni,

studiosi, intellettuali “condannarono glispregiudicati interventi di distruzione”.L’abbattimento delle antiche mura arnol-fiane produssero un effetto domino. Esclu-dendo la Loggia del Pesce di Giorgio Va-sari, si arrivò all’identificazione dell’attua-le piazza della Repubblica, avendo falci-diato botteghe e baracche che facevanoparte della piazza del Mercato Vecchio.Furono rase al suolo le botteghe dei Borro-mei, scomparvero dalla toponomastica edalla planimetria la piazza della Paglia, ilCortile de’ Feroci, via de’ Naccaioli (quar-tier centrale dei rigattieri), via della Luna,chiasso de’ Simonetti, via del Fuoco, piaz-za della Fonte. La via de’ Guidalotti, l’at-tuale via de’ Pecori, assunse un nuovoaspetto. Venne arretrato il Palazzo dell’Ar-civescovado dando più respiro a piazza S.Giovanni. Nel 1885, si continuò nell’ab-battimento degli edifici della via de’Calza-iuoli, Por Santa Maria, Porta Rossa, piaz-za degli Strozzi, inciampando nelle vesti-gia romane ed in quelle del basso MedioEvo, il tutto per lasciare spazio a costruzio-ni destinate a banche, istituti assicurativi,dimenticandosi di destinare in questi pa-lazzi, abitazioni o spazi destinati ad atti-vità commerciali per quei ceti sociali cheavevano perduto tutto, relegandoli in peri-feria. Così sorsero il caffè Gilli, Paszkow-ski, le Giubbe Rosse, oltre all’Hotel Savoysu progetto dell’architetto carrarese Giu-seppe Micheli, che riuscì a disegnarlo in“sobrie linee neorinascimentali”. La storianon può però certo dimenticare che al po-sto del Savoy sorgesse la chiesa di san Tom-maso dei Cavalieri o anche, s. Tommaso inMercato Vecchio, anch’essa “brutalmen-te” demolita ed è di questa chiesa che vo-glio parlare. Questo luogo di culto fu elet-to tale, dalla frequentazione delle famigliede’ Sizi e de’ Medici. Partendo dai Sizi,non posso non ricordare che nel Governodei Consoli ebbero “ragguardevole digni-

San Sebastiano Ottobre 2011 Conosci FirenzeConosci Firenze

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diRobertoLasciarrea

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Conosci FirenzeConosci Firenze

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San Sebastiano Ottobre 2011

tà” Bambarone de’ Sizi nel 1190 e Nerlonel 1203. Con questo casato sembra che iMedici “stringessero parentela”. Nel1348, anno della grande peste di Firenze,l’unico sopravvissuto della famiglia de’ Si-zi fu Giovanni di Cante il quale, su rogitodel notaro ser Piero di ser Lapo Centellini,“donò l’altra parte del padronato di sanTommaso, a Giovanni e Silvestro de’ Me-dici”. Ecco che la chiesa divenne comple-tamente assorbita dalla famiglia de’ Medi-ci, “trovandosi pure alla Gabella lib. D. I.c. 36. anno 1349. Come segue: DominusIoannes, atque Silvester, fratres, atque filiiAlamanni de Medicis, atque Bettus Arrighide Medicis, pro se ipsis, atque pro aliis plu-ribus de domo de Medicis, receperunt do-nationem a Ioanne olim Cantis de Sizis Pa-dronatum Ecclesie S. Thome de Florentiadie 8.Februarii 1349“. A questo punto nonresta che annotare che il “ramo” di Averar-do di Cafaggiuolo, acquistò diritti sullachiesa, senza dimenticare del ruolo svoltoda Cosimo I, il “Pater Patriae”, quale di-scendente del suddetto Averardo. Con lacarica di gonfaloniere di giustizia nel1434, ottenne che la Repubblica stabilisseun’offerta annuale per i “servigi” in occa-sione della festa di S. Tommaso dai Sei del-

l’arte della Mercanzia (una delle ventun ar-ti “vigenti” a Firenze), oltre alla donazioneche gli venne fatta come viene riportato dalRicha come scorgesi nel gradino dell’Alta-re dalle seguenti parole: HANC TIBI FITTHOMA VIRORUM MAXIME COSMATEMPORE QUO LENZIUS REGIT HAC INAEDE MATHEUS MCCCLX . La chiesa sipresentava ad unica navata, con due cap-pelle laterali e tre altari (considerando, evi-dentemente, quello centrale). In quello di si-nistra vi era rappresentata una Crocifissio-ne; in quello di destra, dedicato proprio aS. Tommaso, si presentava una tavola di-pinta da Marchisello, di epoca anteceden-te Cimabue, donata alla chiesa da Cosimoper l’altar maggiore, ma che venne rimos-sa dal priore Bastiano Bigazzi, il quale,avendo fatto restaurare la cappella mag-giore “con pilastri, colonne, architrave efrontespizio di pietra serena” collocò, alsuo posto, una tavola dell’Empoli. Per ciòche riguarda l’esterno, la facciata, il retto-re don Pasquale d’ Agliana si preoccupòdi restaurarla dato il suo deplorevole statocon notevole spesa di “qualche cento scu-di”. In effetti per proteggerla dall’immon-dezze, fece erigere un avancorpo. Un log-giato chiuso su tre lati, così che il frontalesi presentava con due paraste che ingloba-vano il portale con soprastante finestra. In-fine parliamo del campanile. Erano pre-senti due campane, già antiche. “Nella piùpiccola sonovi 4 gigli col millesimo 1272 enella più grande leggonsi le seguenti pa-role: RICHO DI LAPO DA FIRENZE ME FECIT+ ANNO DOMINI MCCCLXXIV.Né sappia-mo se sia un’arme, o un rabesco, o unastella, avente otto palle sulla punta de’ rag-gi”. Così dall’Ottocento la piazza della Re-pubblica divenne il salotto buono della cit-tà: grandi palazzi vi si affacciano con raf-finati negozi scintillanti di luci ed eleganticaffè, luoghi d’incontro di una particolareclientela di letterati ed artisti di tutto riguar-do. Concludendo. Se abbattere il Ghetto fuopera meritoria, non fu usato quel discri-minante che vide la distruzione del Merca-to Vecchio, di logge murate, di tabernaco-li chiusi, di antichissime chiese, come, pur-troppo, è accaduto per la chiesa di S. Tom-maso dei Cavalieri.

La chiesa di San Tommaso dei Cavalieri posta in angolo della piazza del Mercato Vecchio

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San Sebastiano Ottobre 2011 Storia dell’arteStoria dell’arte

er comprendere come Giotto sia riu-scito a dipingere le maestose figure di

Cristo crocifisso dobbiamo guardare lesue opere da un punto di vista inusuale -quello di un adolescente che impara da unartista esperto, un istruttore o un maestro -poiché è l’unico modo con il quale possia-mo cominciare a comprendere l’abilità e lacomplessità di un lavoro che coniuga pro-spettiva e composizione con le figure uma-ne. Tutti gli affreschi menzionati in questoarticolo si trovano nella Basilica Superioredi San Francesco in Assisi. L’autrice consi-glia i lettori di prendere personalmente vi-sione di queste opere. I disegni vogliono es-sere, non una copia degli originali, ma unaguida alla lettura delle opere stesse.

L’affresco raffigurante S. Francesco chedona il suo mantello al povero (fig.1), nel-la Basilica Superiore di San Francesco inAssisi, è uno dei primi lavori di Giotto.Guardandolo possiamo notare in alto a si-nistra una città fortificata (non inclusa neldisegno) e a destra un edificio, entrambidipinti con grande cura. La prospettiva nonè perfetta, ma è comunque credibile; il mo-do di disegnare tenendo conto del primopiano, dello sfondo e delle proporzioni adessi relative, oggi chiamato ‘prospettiva’,era probabilmente incoraggiato da Cima-bue, perchè lui era capace di utilizzarequesta tecnica1 ma di solito sceglieva dinon farlo. Questo affresco ci fa pensare al-lo svolgimento di un compito dato dal mae-stro: “Creare una composizione nella qua-le gli occhi di chi osserva vadano diretta-mente alla figura principale, San France-sco”. La composizione è, essenzialmente,una grande “X”al centro della quale si tro-va la testa di S. Francesco. In questo modosarebbe stato possibile identificare il San-to come figura principale della scena an-che se non fosse stata dipinta l’aureola. Ciòriflette il modo semplice di ragionare di ungiovane – un adolescente – perché è diffi-

cile immaginare una tecnica più semplice,diretta ed efficace. Perfino il cielo formauna freccia che porta a S. Francesco. La“X” delinea le due colline e scendendo fa ilprofilo della figura di Francesco. Il vigoregiovanile è accentuato dalle linee verticaliche disegnano la sua veste, terminando poiin morbide pieghe rotondeggianti. Con lastessa tecnica sono disegnate anche le pie-ghe verticali che scendono dai fianchi delpovero, ma in questo caso servono ad en-fatizzare l’anzianità e la stanchezza delpersonaggio, ormai curvato dal peso de-gli anni. Il mantello di Francesco sembraposizionato su un asse inclinato in quantonon contiene alcuna piega verticale. Que-sto riflette un esercizio artistico nel disegna-re il drappeggio. Differentemente da Ci-mabue2 e dagli artisti Bizantini, qua, Giot-to utilizza pochissimo le pieghe angolari epiuttosto dure che tipicamente venivanousate per dipingere le figure dei Santi; que-sti si vedono soltanto sulla parte del man-tello che copre la mano destra e sulla ma-nica del braccio del povero, ma non sul re-sto del mantello. Giotto intuisce come la ri-produzione del naturale cadere del man-tello trasmetta più informazione sulle per-sone come già evidenziato. Però, il fattoche tutte le quattro mani siano nascoste sot-to il mantello rivela la giovane età di Giot-to. La mano è la parte del corpo umano piùdifficile da disegnare, pitturare o scolpirea causa delle 273 ossa che la compongo-no e che formano la base della sua artico-lazione. Proprio per questo i principianti ingenere evitano di disegnare le mani na-scondendole dietro la schiena, nelle tascheo come in questo caso sotto il drappo. Inaffreschi successivi si noterà che Giotto sa-peva della loro importanza perché si vedo-no sempre, ma erano pitturate più piccoledel normale; anche questo indica la giovi-nezza del pittore e la sua paura di sbaglia-re. La stessa cura data ai disegni degliesterni dei palazzi è stata messa nei dise-

ALLA SCOPERTADEL GIOTTO ADOLESCENTE

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diMary AnnLuchetti

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Fig. 1

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Fig. 3

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gni degli elementi architettonici e degli og-getti dell’interno. Il leggio, il pulpito, il re-tro del Crocifisso, l’altare con il suo cibo-rio, la dentellatura del tramezzo – come sivede nel Presepe di Greccio – erano ese-guite nel modo più preciso possibile mo-strando il luogo dove S. Francesco pone ilSanto Bambino nel mangiatoia. Con tale ti-po di attenzione verso gli oggetti e le strut-ture di ogni parte dello spazio pittorico fusolo questione di tempo prima che Giotto

comprendesseche le superficidelle vesti sipotevano rea-lizzare con su-perfici piane.Noi vediamoquesto conchiarezza nelparamento in-dossato da S.Francesco nelPresepe diGreccio e cosìnella veste delpersonaggiocon il cappelloposta sopra ilSanto (fig-2). Ilmodo di Giottodi rappresen-tare con super-fici piane varieparti, si ritrovanegli abiti o saidi S. Francescoe negli altri fra-ti nella Mortedel Cavalieredi Celano (fig.3) e nel FrateFrancescano asinistra del-l’Apparizioneal Capitolo diArles (fig. 4)così come neiFrati nel Tra-passo di S.Francesco (fig.5). Questa tec-

nica – l’uso delle superfici piane – non eranuova; noi la vediamo usata nelle inclina-zioni delle teste e sui nasi non sempre cur-vate4 di molte delle figure di Cimabue dalquale Giotto ha tratto. Quello che è nuovoè la capacità di Giotto di applicare quellatecnica5 per creare volumi nelle parti dellefigure. Nel suo Crocifisso nella Chiesa diSanta Maria Novella a Firenze (fig. 6) ve-diamo che la figura di Cristo è fatta di pia-ni di chiaro e di scuro, a volte accostati conun gioco graduale della luce, altre comenella definizione del naso a spigolo vivo.Giotto si dimostra un pittore non comune.Raccontando la storia del Cristo e di SanFrancesco egli andò oltre la normale abi-lità di un artista.

BIBLIOGRAFIA(1)Cimabue, I Maestri del Colore, a cura diF. Bologna, Fratelli Fabbri Ed., Milano,1965; p. 1. (2) Ibid., pp. 9, 10, 11. (3)A.Morelli e G. Morelli, Anatomia per gli Ar-tisti, Fratelli Lega Ed., Faenza, 1974; pp.119-123. (4) GIOTTO Bilancio critico disessant’anni di studi e ricerche a cura diAngelo Tartuferi, GIUNTI, FIRENZE MUSEI,Firenze, 2000; Giotto e la Basilica Supe-riore di Assisi di Luciano Bollosi, pp. 44,45. (5) GIOTTO La Croce di Santa MariaNovella a cura di Marco Ciatti e Max Sei-del, EDIFIR Ed., Firenze, 2001; Il restauroe gli studi di Marco Ciatti, pp. 41, 42. (6)GIOTTO gli Affreschi di Assisi di RobertoSalvini, Forma e Colore, Dadea/SansoniEd. Firenze, 1965

1 Cimabue, I Maestri del Colore, a cura di F. Bo-logna, Fratelli Fabbri Ed., Milano 1965; p. 1.2 Ibid., pp. 9, 10, 11.3 Anatomia per gli Artisti, A. Morelli e G. Mo-relli, Fratelli Lega Ed., Faenza, 1974; pp.119-123.4 GIOTTO Bilancio critico di sessant’anni di stu-di e ricerche a cura di Angelo Tartuferi, GIUN-TI, FIRENZE MUSEI, Firenze, 2000; Giotto e LaBasilica Superiore di Assisi di Luciano Bollosi,pp. 44, 45.5 Giotto e la Croce di Santa Maria Novella acura di Marco Ciatti e Max Seidel, Edifie Ed.,2001, Firenze; ‘Il restauro e gli studi’ di MarcoCiatti, pp. 41, 42.

San Sebastiano Ottobre 2011Storia dell’arteStoria dell’arte

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San Sebastiano Ottobre 2011 Legge e CulturaLegge e Cultura

er concludere il tema relativo ai contri-buti e alle agevolazioni tributarie e fi-

scali per la conservazione e il restaurodel patrimonio artistico e culturale, analiz-ziamo un ulteriore vantaggio previsto dalD.Lgvo 42/2004. L’art. 37 prevede il con-tributo in conto interessi, che si contrappo-ne ai non pochi obblighi che devono essereosservati dai proprietari, possessori o de-tentori di beni dichiarati di interesse cultura-le. Al fine di assicurare la conservazione delpatrimonio culturale, lo Stato può concede-re contributi in conto interessi sui mutui o al-tre forme di finanziamento accordati da isti-tuti di credito ai proprietari, possessori o de-tentori a qualsiasi titolo di beni culturali. Gliinterventi conservativi devono naturalmen-te essere autorizzati. All’entrata in vigoredel suddetto decreto si prevedeva che il con-tributo fosse accordato solo ai proprietari,possessori o detentori che intervenivano suibeni immobili. Con l’emanazione delD.Lgvo n. 156/2006 viene stabilito che ilcontributo può essere concesso per tutti i be-ni culturali. Inoltre, con l’emanazione delD.Lgvo n. 62/2008, viene stabilito che ilcontributo può essere concesso non solo suimutui ma anche su altre forme di finanzia-mento. Il Ministero per i beni e le attività cul-turali autorizza la concessione del contribu-to in misura non superiore a sei punti per-centuali sul capitale erogato dall’Istituto dicredito e corrispondente al totale della spe-sa di quei lavori riconosciuti dalla soprinten-denza funzionali alla conservazione e al re-stauro del bene. Il contributo è corrispostodirettamente dall’amministrazione all’Istitu-to di credito secondo modalità da stabilirecon convenzioni. Si ricorda che ai sensi del-l’art. 38 del Codice dei beni culturali, i benirestaurati o sottoposti ad altri interventi con-servativi con il concorso totale o parzialedello Stato nella spesa, sono resi accessibi-li al pubblico secondo modalità fissate, ca-so per caso, da appositi accordi o conven-zioni da stipularsi tra la soprintendenza ed

i singoli proprietari all’atto della concessio-ne del contributo. Gli accordi o convenzio-ni stabiliscono i limiti temporali dell’obbligodi apertura al pubblico, tenendo conto del-la tipologia degli interventi, del valore arti-stico e storico degli immobili e dei beni in es-si esistenti. Il Soprintendente è tenuto a tra-smettere tali accordi o convenzioni al Comu-ne e alla città metropolitana nel cui territo-rio si trovano gli immobili. Il contributo inconto interessi è cumulabile con quello inconto capitale e come questo è subordinatoall’effettivo e formale riconoscimento dell’in-teresse culturale del bene, al rilascio dell’ap-provazione ad eseguire i lavori da parte del-la soprintendenza competente ai sensi del-l’art. 21 e dell’art. 31 del Codice dei beniculturali. E’ subordinato, anche’esso, allapronuncia del Soprintendente sull’ammissi-bilità dell’intervento ai contributi statali. In-fine il contributo è subordinato all’assolvi-mento di tutti gli obblighi previsti dal Codi-ce, tra cui in particolare l’obbligo di denun-cia alla Soprintendenza competente di tuttigli atti che trasferiscono, in tutto o in parte,a qualsiasi titolo, la proprietà o la detenzio-ne di beni culturali (art. 59). La richiesta dicontributo in conto interessi viene presenta-ta alla Soprintendenza competente in mar-ca da bollo. Essa deve contenere le genera-lità complete del richiedente e i riferimentiesatti del bene. Se si tratta di bene immobi-le devono essere riportati gli estremi cata-stali e i riferimenti al titolo di proprietà (ro-gito notarile o dichiarazione di successio-ne). La richiesta deve contenere, ai fini del-l’erogazione degli interessi, i dati relativi al-l’Istituto di credito e in particolare il codiceIBAN e BIC con dichiarazione a firma del le-gale rappresentante dell’Istituto stesso.Alla richiesta devono essere allegati:1 originale più 2 copie del computo metricoa preventivo a firma di un professionista abi-litato, con l’indicazione degli interventi, del-le quantità e dei prezzi unitari con il totale,ai fini dell’approvazione e visto congruità

IL CONTRIBUTO IN CONTO INTERESSIPER I POSSESSORI DI BENI CULTURALI

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diAntonioDe Crescenzo

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prezzi. Se si tratta di un bene immobile ilcomputo metrico deve essere a firma di unArchitetto abilitato, dichiarazione di assen-za di contributi pubblici oppure l’elenco diquelli ricevuti; 3 copie della relazione tecni-ca a firma di un professionista abilitato;schede fotografiche pre opera, d’insieme eparticolareggiate; documentazione grafi-ca: elaborati grafici di rilievo e di progettoin 2 copie; copia del contratto di mutuo odella delibera di finanziamento, con la spe-cifica che esso è richiesto per il restauro con-servativo del bene, con allegato il relativopiano di ammortamento calcolato al tassomassimo del 6% della cifra ammessa a con-tributo.Nel caso di bene immobile alla richiesta de-ve essere allegata una visura di partita ca-tastale sia storica sia aggiornata. Nel casodi multiproprietà allegare la ripartizione delcespite in quote millesimali. Nel caso in cuisia una Società a richiedere il contributo bi-sogna allegare alla domanda il certificatodi iscrizione alla Camera di Commercio, ilcertificato di stato fallimentare e la docu-mentazione antimafia o la dichiarazione so-stitutiva del certificato antimafia a secondadell’importo del contributo. Nel caso in cuisia un condominio, bisogna allegare alla ri-chiesta una copia conforme all’originaledella nomina dell’Amministratore, se c’è.Inoltre, una dichiarazione sostitutiva dell’at-to di notorietà dello stesso Amministratoreconcernente la ripartizione della proprietàcon i nominativi dei proprietari, estremi ca-tastali delle unità e quote millesimali. Infinegli estremi del rogito notarile o estremi del-la dichiarazione di successione in riferimen-to al titolo di proprietà di ciascun condomi-no. Nel caso di enti ecclesiastici questi de-vono allegare alla richiesta una dichiara-zione di proprietà rilasciata dalla Curia,comprensiva degli estremi catastali e una di-chiarazione di destinazione d’uso al pubbli-co godimento. In via facoltativa, al fine dipermettere una procedura più spedita del-l’istruttoria della pratica, può essere allega-to alla richiesta una fotocopia del provvedi-mento formale di dichiarazione di interesseculturale del bene e una fotocopia del prov-vedimento con il quale la Soprintendenzaha approvato gli interventi sul bene ed

espresso la loro ammissibilità a contributo.Una volta che è stata vagliata tutta la docu-mentazione pervenuta, in particolare è sta-to verificato che le lavorazioni inserite nelcomputo metrico a preventivo sono corri-spondenti alle stesse lavorazioni inserite nelprogetto precedentemente sottoposto e ap-provato dalla Soprintendenza, e che, inol-tre, è stato verificato che i prezzi riferiti allelavorazioni sono congrui, bisogna passarealla stipula dell’atto di convenzione per queibeni che non sono di fruizione pubblica. Per-tanto tra la Proprietà e la Soprintendenzavengono, attraverso questo atto, concorda-te delle modalità di accesso al bene. Questoatto deve essere registrato presso l’Ufficiodel Registro e trascritto presso la conserva-toria dei Registri immobiliari. L’istruttoriadella Soprintendenza competente terminacon l’invio di tutta la documentazione di cuisopra alla Direzione Regionale per i BeniCulturali e Paesaggistici della Regione com-petente all’erogazione del contributo. Primadi chiudere questo articolo forse è bene ri-cordare che per la stesura dei computi me-trici, in particolare quelli relativi agli inter-venti sugli immobili, è opportuno utilizzareil prezziario ufficiale del Provveditorato re-gionale delle Opere Pubbliche della Regio-ne dove è ubicato il bene, Bollettino Ingegne-ri, Bollettino Architetti. Qualora non esista-no voci nei sopraddetti prezzari queste do-vranno essere accompagnate da analisi deiprezzi elementari desunti dai prezzari e glianni in cui sono stati effettuati i lavori di re-stauro. Le eventuali voci “a corpo” dovran-no essere accompagnate da una dettaglia-ta descrizione ed accurata analisi dei prez-zi elementari desunti dai prezzari sopra ci-tati. Si ricorda infine che dal computo metri-co dovranno essere escluse le opere dichia-rate non ammissibili dalla Soprintendenzae che comunque non hanno finalità di re-stauro. Per restauro si intende, infatti, quel-l’intervento diretto sul bene attraverso uncomplesso di operazioni finalizzate all’inte-grità materiale ed al recupero del bene me-desimo, alla protezione e alla trasmissionedei suoi valori culturali. Nel caso di beni im-mobili situati nelle zone dichiarate a rischiosismico, il restauro comprende l’interventodi miglioramento strutturale. (art. 29).

San Sebastiano Ottobre 2011Legge e CulturaLegge e Cultura

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San Sebastiano Ottobre 2011 RicorrenzeRicorrenze

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ono passati esattamente cento anni daquando a Firenze fu dato il permessodi “sostituire alla propria vettura a ca-

valli una vettura automobile”. Per l’occasione è uscito un bell’album diLuigi Caponetto, lui stesso taxista.Prima di parlarne desideriamo però invia-re un saluto a due dei pochi fiaccherai su-perstiti, una donna e un uomo, AriannaFanciullacci, che alterna alle stanghe del-la carrozza due cavalli, Priscilla e Simona,e con lei Ivan, che fa questo mestiere daquindici anni e ha Quintilin e Ventolino.Tempo permettendo, il loro punto di par-tenza è in Piazza Signoria, oppure in Piaz-za del Duomo. E’una Firenze che resiste eche piace.Eccoci ora ai taxi, anzi ai taxisti dell’epo-ca. Erano otto i “vetturini pubblici”, si chia-mavano Vittorio Marringhi, Paolo Peruzzi,Carlo e Arturo Capecchi, Adolfo Monti,Giovanni Pucci, Ruggero Campani, Giu-seppe Fontani. Oggi i taxi sono circa settecento. Il presi-

dente della “Cotafi” è Walter Del Bene,quello della “Socota” è Maurizio Ciuardi.Nell’album di Caponetto ci sono, e del restoin una città come Firenze non potevano dicerto mancare, i soprannomi di tanti taxisti,eccone qualcuno: Abagiù, Canne vote, Ci-pressino, Bombolo, Embolo, Ghirlanda,Obelisco, Quarto d’agnello, Semolino,Stronca pettini, Stufatino, Rottorio, Vitellozzo.Le loro aiuto?Fantastiche. Una Citroen Madrid del ’55,una Renault Bogotà del ’73, una HinduranNuova Delhi del 1980, una Sidecar Indiadel 1930, una Fiat 1400 Roma del ’55, unaMercedes Berlino del ’52.Nei soprannomi dei taxisti c’è tutta Firen-ze, nel tipo delle loro macchine c’è la sto-ria di questi cento anni su quattro ruote. Fi-renze non è più la stessa, dai cartelli di di-vieto che ci sono. Via Porta Rossa, sì. E seda qualche parte passa una delle ultimecarrozzelle, è quasi un sollievo, gli zocco-li del cavallo sono quasi musica, in con-fronto alle sgassate dei motorini.

DA UN SECOLO A FIRENZE I TAXICORRONO AL POSTO DELLE CARROZZE

diGiampiero Masieri

SS

Foto M. Bigi

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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La Vestizione del 22 maggio

Aladashvili Marina, Alesio Angela, BacciAndrea, Biliotti Giovanni, Bonciani Patrizia, Ciccone Martina, CorviAndrea, D’Amico Anna Maria, Doni Lapo, Espinosa Duque Rubi Frida Maria, Gabrielli Anna Maria, LelliMonica, Luchi Francesca, Mancini Alunno Lucrezia, Manetti Niccolò, Niccolai Adriano, Palumbo Raffaele, PintoGiovanni, Rossi Stefano.

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Sono passati trenta anni dalla scom-parsa di Don Luigi Stefani (Zara18.10.1913 – Firenze 07.10.1981).Il mio ricordo è sostanzialmente le-gato al suo periodo di Cappellanodella Misericordia che è cessato nel1979. Era anche ascritto della Con-fraternita: stracciafoglio dal 1 gen-naio 1949 e poi giornante del mer-coledì dal 1 settembre dello stessoanno.Non so esattamente il giorno in cuil’ho conosciuto. Ho iniziato il miorapporto alla Misericordia nel gen-naio del 1966 e quasi sicuramentel’ ho incontrato in occasione della fe-sta di San Sebastiano di quell’anno.In qualche modo eravamo “colleghi”perché entrambi il 27 andavamo a ri-tirare lo stipendio mensile dal Ca-marlingo. Non c’era ancora l’uso delbonifico in banca. Noi dipendenti“di ruolo” eravamo privilegiati per-ché non sottoposti alla rafferma an-nuale come lo era lui. E questo fattodi essere esaminato tutti gli anni a luinon piaceva. A conferma di questoricordo ho trovato un curioso e bre-ve articolo che don Luigi scrisse, frail serio e il faceto, sul San Sebastianodell’ottobre del 1974. Il titolo era “Lepalline bianche e nere”.Nella prima domenica dimaggio c’era la rafferma, tragli altri, del Cappellano ed iCapi di Guardia presenti in-serivano in un bussolotto diottone una pallina bianca onera, a seconda che avesserovoluto rigettare o approvarela proposta di rafferma.L’operazione si svolge anco-ra oggi così. Ecco cosa scri-veva il nostro Cappellano:“Il ‘nero’ assorbe tutte le radia-zioni luminose e il ‘bianco’ le re-spinge tutte. Le palline bianche

incombono, ogni anno, nel mese più radio-so, sulla mia testa – e non solo sulla mia– pronte a ‘respingere’ senza pietà! Nonso se esiste, in tanta varietà di santi, unaSanta Pallina, magari nata in Africa. Tut-tavia una volta mi è scappato di dire:‘Santa Pallina, prega per me’. E finora hol’impressione di essere stato esaudito. Lepalle bianche non hanno ancora ‘fatto re-te’ nella porta ben difesa dalle palle nere.Ma vorrei conoscere – oh, come vorrei co-noscere – le ‘ali’, le ‘mezz’ali’ e soprat-tutto il ‘centrattacco’ del campo bianco;questa, credetemi, è una curiosità invinci-bile. Ma, purtroppo, il gioco non ammet-te spettatori e meno che meno un arbitro.Ossia un arbitro c’è: è la coscienza di chitira. Ma c’è anche l’obiezione di coscien-za e questa è la fregatura! Non vorrei mo-rire almeno fino a quel maggio in cui sigiocherà, finalmente, a ‘palle scoperte’!”. Credo di averlo sempre visto con lasua tonaca nera piena di bottoni chelo rendeva ancora più magro e slan-ciato di quanto non fosse. Il clergy-man non gli era simpatico e suppon-go che non lo abbia mai indossato. Epoi un ricordo indelebile è legato al-la sua voce così imperiosa che inqualche modo rassicurava e inquie-tava allo stesso tempo con quelle er-

re così marcate. Dava l’idea di un uo-mo che non transige, che non accet-ta compromessi. Ogni sua omelia,spesso una lectio magistralis, era unforte richiamo alla fede ed a un cor-retto comportamento di vita per chisi professa cristiano. Aveva una forzaoratoria veramente coinvolgente e ilsuo temperamento e la sua persona-lità lo portavano su posizioni estre-mamente rigorose non facilmenteriscontrabili nella realtà quotidianadi ognuno e neppure nella famigliadella Misericordia, anche se credoche i suoi messaggi fossero da inter-pretare soprattutto come un obbiet-tivo cui mirare. Qualche volta abbia-mo avuto dei piccoli dissensi verbaliperché io, con molti colleghi, vede-vo i problemi dalla parte dei dipen-denti e lui, un dipendente a temporinnovabile, lo stesso problema forselo vedeva dalla parte dei dirigentidella Misericordia o forse, meglio,cercava di vederlo da entrambe leparti e si sforzava di farci capire doveera il giusto. Se una sommessa criti-ca che gli può fare è quella di aver tra-sportato eccessivamente il suo dram-ma personale di profugo in tutta lasua filosofia di vita, nella sua cultura,

nel suo analizzare il mon-do. Ad ogni modo è stataquella una straordinaria ge-nerazione di preti. DonLuigi non era di quella ma-gica covata fiorentina ma,per usare anch’io un termi-ne calcistico, è stato un pre-zioso acquisto, un attaccan-te di razza. Sia pure con leloro sfaccettature diverse,talvolta anche molto diver-se, è stata una generazionedi preti forse irripetibile edon Luigi in più era ancheun intenso propagatore del-

VITA SOCIALESAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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Don Stefani: il generoso alpino cappellano della Misericordia

Il Cappellano della Misericordia Don Luigi Stefani benedice la salma di un soldato tragicamente perito. Nov. 1951

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

l’arte. Con gente così si possono ave-re anche pensieri opposti ma è sem-pre proficuo parlare e soprattuttoascoltare, e c’è sicuramente da impa-rare perché non sono persone vuoteo piene di retorica con frasi fatte chenon dicono niente. Don Luigi entra-va dentro il problema, lo rivoltava co-me un calzino, lo smontava pezzo perpezzo per capirlo e possibilmente perrisolverlo. La nascita del San Sebastiano, nel1949, fu anche merito suo. In occa-sione dei primi quaranta anni di vi-ta, il dottor Renato Boldrini ricor-dava: “Il Bollettino ebbe vita grazie atre persone: Walfrè Franchini, Gu-glielmo François e Don Luigi Stefa-ni. Quest’ultimo, da poco giunto aFirenze quale profugo della natiaDalmazia, ne fu l’ispiratore, Gugliel-mo François ne fu l’appassionato re-dattore ed il Provveditore Franchinifu il realizzatore e primo direttore”. Nel primo numero, il suo articolo “Iltelefono” era quasi una poesia peresaltare lo strumento tecnico chemette in contatto “la voce del mise-ro che domanda pietà” con quella delServo “calma che rasserena”. Conservo alcune cartoline che miinviò con dei saluti molto ironici le-gati ai contrasti peraltro sempre cor-retti e bonari perché il vero contesta-tore era lui e non certo io. Era lui ilribelle. Quello era il don Luigi cappellanodella Misericordia ma poi c’era il donLuigi amante dell’arte.Mi ricordo che un anno mi chiese discrivere a mano diversi diplomi chedoveva consegnare a vari artisti dellasua galleria d’arte Lo Sprone. Lo fecivolentieri per il gusto di scrivere conun pennino speciale e l’inchiostrocome ormai già non si faceva più edalla fine mi ricompensò con un qua-dro che ho tuttora e che ogni voltache lo vedo mi fa pensare a lui.Un altro ricordo indelebile è quellolegato ad un concerto musicale delgrande musicista Giorgio Gaslini chesi tenne per iniziativa di don Luigi

nella minuscola piazzetta del Giglio,davanti ad un ristretto numero di for-tunati. In quella stessa piazzetta ilCappellano fece posizionare duebassorilievi, uno di Giovanni XXIIIe uno di John Kennedy che sono an-cora lì e che erano i simboli di unmondo nuovo che noi sognavamoma che poi è rapidamente sfumato,sopraffatto da una società prevalen-temente liquida basata sull’avere, sulsembrare, sull’apparire, sul tutto e su-bito, sul falso e sui “sùbiti guadagni”che già Dante denunciava nella suaCommedia. Poi c’era anche il donLuigi cappellano militare che ha avu-to anche forti contrasti con una par-te della cultura fiorentina per l’obie-zione di coscienza che negli anni ses-santa del secolo scorso cominciava afarsi largo fra i giovani fra mille diffi-coltà, ma che poi ha avuto giusta-mente lo sviluppo e l’importanza cheha avuto. E poi ancora c’era il donLuigi di altre sfaccettature, di altriimpegni, che una figura poliedricacome la sua sapeva gestire ma chenon ho conosciuto.Interrogando l’archivio degli artico-li del periodico San Sebastiano vie-ne fuori che don Luigi ne ha scrittipiù di 120. Otto invece sono quelliche si riferiscono a lui. Il primo, delluglio del 1961, in occasione del suoGiubileo Sacerdotale (28 Giugno1936-1961) a firma di Luted (xxx).In quella occasione era riportata an-che una nota di redazione che comu-nicava il messaggio di auguri a donLuigi da parte del Santo Padre.Nell’aprile del 1967, un breve trafi-letto redazionale comunicava chedon Luigi era stato insignito il 28 feb-braio di una medaglia d’oro quale“Benemerito della gioventù”. Nell’aprile del 1979, il professor Ma-rio Lopes Pegna, riferendosi alla ces-sazione del rapporto con la Miseri-cordia per motivi di salute, scriveva:“Sono certo d’esprimere il senti-mento di tutti gli appartenenti al no-stro plurisecolare Sodalizio di Cari-tà dicendo, senza ombra di retorica,

che l’inattesa notizia comparsa su LaNazione del 29 gennaio scorso hamotivato un sincero, commosso di-spiacere…”.Nell’aprile 1982, in un articolo re-dazionale si ricordano cinque sacer-doti legati alla Misericordia, scom-parsi nel 1981, tra i quali Mons.Luigi Stefani di cui si evidenziano“le eccezionali doti della sua riccapersonalità, nel campo del ministe-ro, della cultura, dell’arte, ma so-prattutto della carità”.Nel gennaio 1983 è riportato unostralcio dell’appassionato interventodel senatore Luciano Bausi, in occa-sione di una commemorazione delnostro Cappellano avvenuta nellachiesa di Santa Maria dei Ricci. Nel gennaio 1992 c’è un ricordo diRodolfo Gattai, ripreso dal quotidia-no La Nazione dove viene annun-ciato un Premio di Studio intestato aDon Luigi presso la Cassa di Rispar-mio di Firenze. Nell’ottobre 1996, Giancarlo Bian-chi, ricorda don Luigi anche comecollega. Direi anzi ancora più collegadi quanto non lo fossi io perché Gian-carlo in quel periodo era un “Porta”e quindi spesso si trovava ad operaregomito a gomito con il Cappellanodal quale ricevette anche un premioper le sue poesie proprio nella Piazzadel Giglio dov’era Lo Sprone. Nel gennaio del 1997 don ForestoNiccolai, a quindici anni dalla scom-parsa, traccia un breve profilo del col-lega sacerdote evidenziando il suoruolo in occasione nella nascita del“San Sebastiano”; sottolineando ilsuo impegno nel mondo della caritàe della cultura.In tutti questi anni, e soprattutto nel-l’ultimo periodo, ho incontrato tan-te persone che hanno conosciutodon Luigi e, sia in questa ricorrenzadel 7 ottobre per il trentennale dellasua morte, sia nell’ottobre 2013, inoccasione del centenario della suanascita, sarà degnamente ricordatoper le sue molteplici attività.

Gianni Barnini

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Il Premio Poesia SacravitaIl 28 Maggio, nello splendido Audito-rium della Cassa di Risparmio di Firen-ze, in Via Carlo Magno si è svolta la ce-rimonia di Premiazione della terza edi-zione del Premio « Poesia Sacravita2010-2011 : Per dare dignità tetto e fu-turo ai bambini ultimi del mondo.” Hanno partecipato al concorso i seguentipoeti:

SEZIONE A “A TEMA”Abrusci Rosa Maria, Firenze - Am-brosini Angela, Citta’ Di Castello (Pg)- Balducci Lucia, Fornacette (Pi) -Beni Franca, Firenze - Bonta Vanna,Tarzana C.A. 91356 Usa - CecchettiManao Laura, Firenze - Chiarini Ra-venni Mara, Rignano S.A. (Fi) -Chiavacci Eliana, Pontassieve (Fi) -Coletto Antonella, Conegliano (Tv)- Conoscenti Primo, Genova - Fag-gioli Mara, Scandicci (Fi) - FaggioniRiccardo, Firenze - Finocchiaro Gra-zia, Firenze - Galeotti Menotti, Firen-ze - Graziani Umberto, Firenze -Gregori Francesca, Firenze - GrilliAlfeo, Pieve A Nievole (Pt) - LazzeriUgolini Martha, Firenze - LeonessiMaria Teresa, Bibbiena (Ar) - LippiSandro, Firenze - Maddalena MacidiGabriella, Malo (Vc) - Manzini Ma-ria Luisa, Firenze - Monti MariaMaddalena, Rovellasca (Co) - Mor-tola Benedetto, Camogli (Ge) - Ne-gri Lorenza, Poggio A Caiano (Po) -Orgiti Ennio, Alatri (Fr) - PagniniCantasale Emanuela, Firenze - Pec-chia Stefano, Piombino (Li) - Pec-chioli Susanna, Firenze - Perotto Fio-renza, Prato - Piani Pettini Anna, Fi-renze - Pizzuto Gaetano, Torino -Raffaele Addamo Giuseppe, Firenze- Rigotto Luca, Firenze - Riva Ema-nuela, Gavirate (Va) - Romano Fran-cesco, Roma - Santoni Barbara,Chiusi (Si) - Santoni Maria, Firenze- Scaffei Francesco, Scandicci (Fi) -Schiaroli Paola, Roma - Selan Ro-berta, Pordenone - Silicani Gualtie-ro, Firenze Stanzione Rita, Rocca-piemonte (Sa) - Tondi Mircko, Firen-

ze - Toscano Serena, Firenze - VallatiLenio, Sesto F.No (Fi)SEZIONE A1 “A TEMA” SCUOLE

SECONDARIE DI I° GRADOAbbamondi Elena, Alfaroli Alessan-dro, Balau Alexandra Marinela , Ba-moshmoosh Nadia, Bassi Matteo,Bernardo Duccio, Bertolani Cateri-na, Boldrini Riccardo, Braccini Lo-renzo, Braconi Isabella, Busoni Mar-tina, Calosi Giovanni, Canessa Gine-vra, Cardillo Lorenzo, Carli Vittoria,Carloni Giovanni, Casamonti Marta, Celima Francesca, Cloetta Niccolo’,Compagnino Tommaso, Corrieri Fi-lippo, Cozzani Giulia, D’augello Ta-nia Alisa, Del Favero Mattia, Del Pe-rugia Andrea, Di Prato Luca, FabbriChiara, Favilli Sofia, Fazio Alessia,Frassinetti Samuele, Frosecchi Clau-dia, Ghini Federico, GiannattasioGiulia, Giorgi Alessandro, GrazziniCarolina, Gregori Elisa, Ignesti Ilaria,Lanza Pietro, Lara Ethan, LombardiCorso, Maci Lorella, Marku Alvis,Masini Alessandro, Modica Valentina,Monzali Matteo, Morieri Leonardo,Papini Eugenio, Parziani Matilde,Pierattelli Michele, Polidori Tomma-so, Ranieri Francesca, Raso Gabrie-le, Rodriguez Carhuallanqui, Ron-coni Marta, Sardelli Francesca, Scar-pelli Giulia, Sulejmani Klaudia, Ten-toni Stefano, Terranova Carlo, TofanDumitru, Travagli Alberto, VanniniDaniele, Vettori Gaia, Wang Gabriele

SEZIONE B “A TEMA LIBERO”Albisani Sauro, Firenze - Annun-ziata Dorina, La Spezia -Aterini An-drea, Firenze - Bacconi Maurizio,Roma - Bagnoli Roberta, BagnoRipoli (Fi) - Barcellona Giuseppe,Palermo - Bellacci Giovanna, Prato- Beni Franca, Firenze -Berti An-drea, Firenze - Biasoli Miriam, Fi-renze -Bicchierri Antonio, S.Giorgio Jonico(Ta) - Bongi Piero, Firenze -Cala-mandrei Elena, Firenze - CapaccioliManfredo, Montelupo F.No (Fi) -

Carocci Marzia, Firenze - CecchettiManao Laura, Firenze - ChinagliaNicola, Spinimbecco (Vr) - Cirimin-na Clelia, Firenze - Corsi Alessandro,Livorno - Ecatti Davide, Fiesole (Fi)- Failla Ernesto, Firenze - FerraroMarcella, Omegna (Vb) - GeorgievaTanya, Parabita (Le) - Ghelli Laura, S.Giovanni V.A. (Ar) - Imperiali Cri-stiano, Firenze - Insinna Emanuele,Palermo - Kotlar Guerrino, Ravenna- Lisci Lorenzo, Quarrata (Pt) - Lui-so Domenico, Bitonto (Ba) - Manet-ti Leonardo, Greve In Chianti (Fi) -Mannucci Rolando, Empoli (Fi) -Marconi Fulvia, Ancona - MattoniManuela, Firenze - Mattoni Patrizia,Pontassieve (Fi) - Molinari MaurizioAlberto, Milano - Monti Maria Mad-dalena, Rovellasca (Co) - MorelliLaura, Ameglia (Sp) - Mortola Bene-detto, Camogli (Ge) - Muscardin Ri-ta, Savona - Musumeci Carmelo,Spoleto (Pg) - Negrotti GiovanniAndrea, Sassari - Nicolosi Angela, Fi-renze - Orgiti Ennio, Alatri (Fr) - Pa-cilio Antonio, Sedriano (Mi) - Paler-mo Francesco, Torchiarolo (Br) - Pa-na Manuela Maria, S. Giovanni V.A.(Ar) - Pecchioli Susanna, Firenze -Pellegrini Olga, Verona - Peloso Val-larsa Anita, Arce’ Di Pescantina (Vr) -Peressini Stefano, Carrara (Ms) - Piz-zo Katiuscia, Firenze - Pizzuto Gae-tano, Torino - Pomina Genoveffa, Sa-vona - Rapaccioni Maria, S. Severi-no Marche (Mc) - Romoli Augusta,Firenze - Santoni Barbara, Chiusi (Si)- Scaffei Francesco, Scandicci (Fi) -Scarpellino Raffaele, Ariano Irpino(Av) - Serpi Marzia, Castelnuovo V.C.(Pi) - Silvestri Ilva, Firenze - TonelloGiovanni, Fara Vicentina (Vi) - TorresGin, Firenze - Vallati Lenio, SestoF.No (Fi) - Vezio Annamaria, Firenze

SEZIONE B1“A TEMA LIBERO”

SCUOLE SECONDARIE I° GRADOBaldassini Giovanni, Berti Giovan-ni, Carli Vittoria, Casadei Viola, Cec-

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chini Sara, Fabbri Chiara, FabbriElena, Fratoni Filippo, GiordanelliFrancesca, Grossi Edoardo, GuidiGiovanni, Guidotti Martina, Lazze-ri Margherita, Maltagliati Sveva,Marras Andrea, Mattei Virginia,Messina Virginia, Stranieri Andrea ,Taino Eleonora, Tesi Ginevra, TesiSofia, Viola Antonia, Zini Leonardo POESIE VINCITRICI – SEZIONE A“A TEMA”1.Classificata “Nebbie d’assenza” au-tore Gaetano Pizzuto –Torino2.Classificata “Vecchio”autrice Rita Stanzione –Roccapiemonte (Sa)3.Classificata “Sulloschermo della TV” autriceLaura Cecchetti Manao– FirenzePOESIE VINCITRICI –SEZIONEA1 “A TEMA”SCUOLE SECONDARIE

DI I° GRADO

1.Classificata “Bambini…” autore LorenzoBraccini2.Classificata “Un nuovogiorno” autrice GiuliaCozzani3.Classificata “Se donas-si” autore Carlo Terrano-vaPOESIE VINCITRICI –SEZIONE B “A TEMA

LIBERO”1.Classificata “La casa frai ciliegi” autrice FulviaMarconi – Ancona2.Classificata “Non hoperduto nulla” autore Ste-fano Peressini – Carrara3.Classificata “Attimo diverità” autrice SusannaPecchioli – FirenzePOESIE VINCITRICI –SEZIONE B1 “A TEMA

LIBERO” SCUOLE SE-CONDARIE I° GRADO

1.Classificata “Il primoamore” autrice GinevraTesi

2.Classificata “Il bacio consolatore” au-trice Viola Casadei3.Classificata “Il silenzio” autrice Vir-ginia MessinaFra le poesie partecipanti a questaSezione è stata “Segnalata” la poesia“Poesia della Misericordia” autriceFrancesca Sardelli.Il “Riconoscimento Speciale” è statoassegnato dalla Giuria Tecnica alPoeta Sauro Albisani di Firenze.Fuori concorso sono stati assegnati

due “Premi alla Memoria” alla Poe-tessa Valentina Ramponi e al PoetaGin Torres. I vincitori hanno rice-vuto in dono prestigiosi premi of-ferti dai benefattori del Progetto“Sacravita” della Misericordia di Fi-renze. La Giuria ha selezionato le100 poesie che ha stimato come lepiù espressive, per essere pubblicatenell’Antologia che è stata donataagli autori delle poesie in essa pub-blicate.

Foto Riccardo Beconcini

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RIORDINO DELL’ARCHIVIO STORICO DELLA MISERICORDIA DI FIRENZE

La Misericordia, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per la Toscana, ha deciso di procede-re al riordino complessivo, su supporto informatico, del proprio patrimonio documentario ed in partico-lare all’inventariazione analitica dell’archivio storico. Tale archivio, costituito da circa 4.000 unità risalentialla seconda metà del XIV secolo, rappresenta una fonte preziosa e fondamentale per la storia non solo del-l’Arciconfraternita, ma dell’intera città di Firenze. Il connubio fra la città e la Misericordia è indissolubileed è testimoniato dalle molteplici attività svolte dal Sodalizio nel corso dei secoli: soccorso degli ammala-ti, sepoltura degli indigenti, elargizione di doti alle fanciulle povere, liberazione dei carcerati per debiti, sus-sidi a malati in precarie condizioni economiche. La rilevanza qualitativa e quantitativa del suddetto Archi-vio è da lungo tempo riconosciuta dalla Soprintendenza Archivisti-ca che, già nel dicembre del 1997, lo aveva dichiarato di notevole in-teresse storico. Il lavoro consisterà nella schedatura di ciascuna unitàdocumentaria, cui seguiranno tutte le operazioni necessarie all’ordi-namento dei documenti, al fine di rendere l’archivio maggiormentefruibile e consultabile da parte di studiosi e ricercatori. Il lavoro, chesi presume verrà svolto in un arco di 36 mesi, sarà seguito in ognifase dalla Soprintendenza.

Anche quest’anno un gruppo di 18 bambini bielorussi ha trascorso un mese ospite della Misericordia aVilla Bifonica. Il 30 di giugno con la consueta cena di saluto - magistralmente preparata dal Mastro Cu-ciniere Alessandro Martinucci - a cui hanno partecipato famiglie, Fratelli della Misericordia e amici delProgetto Sacravita si è conclusa la vacanza fiorentina. Tanto sole, tanto divertimento, tanto calore e tantisorrisi hanno allietato le giornate dei bambini. Anche quest’anno i piccoli ospiti hanno voluto, con unospettacolo da loro allestito, accomiatarsi e ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere indi-menticabile la loro vacanza. Un sentito ringraziamento a tutti i Fratelli e le Sorelle che si sono impegnatein questa iniziativa, dedicando ai bambini il loro tempo e il loro affetto.

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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Il 2011 è l’Anno Europeo del Volontariato. Nell’am-bito delle manifestazioni nazionali indette dal Dipar-timento di Protezione Civile, la Misericordia di Firen-ze – con il suo Gruppo di Protezione Civile – si èrecata dal 4 al 10 luglio a Scutari in Albania. Qui sisono svolte parte delle attività previste dal Progetto“Pilota” Scutari che hanno visto la partecipazione at-tiva dei volontari di Protezione Civile I CARE – SA-CRAVITA. Il Progetto “Pilota” Scutari è svolto incollaborazione fra la Misericordia di Firenze e il Di-partimento Scienza della Terra dell’Università degliStudi di Firenze e si focalizza sulla previsione e la pre-venzione dei rischi geologici e sulla formazione e l’ad-destramento di volontari di protezione civile albane-se. Partner del progetto oltre al Gruppo I CARE, laPrefettura di Scutari, il Comune di Dajç, l’Università“Luigi Gurakuqi” di Scutari e l’A.L.T.A. – RegioneVeneto.Il nucleo di partenza di questo sistema di volontaria-to è il gruppo I CARE, con sedi a Scutari, Tirana eLehze. Si tratta di una struttura creata dalla Venerabi-le Arciconfraternita della Misericordia di Firenze,Gruppo di Protezione Civile, ed è costituita da 130giovani albanesi. Il fine è quello di creare un sistemadi Volontariato di Protezione Civile sul modello diquello esistente in Italia. Tale modello consente di mo-bilitare risorse umane, tecniche, morali, scientifiche elogistiche in caso di medie e grandi emergenze, con-cretizzando il principio di sussidiarietà.

Torna in Albania la Misericordia col Progetto “Pilota” Scutari

L’analisi del territorio, lo studio scientifico e approfon-dito del rischio sismico e idrogeologico consentono dipoter prevenire o, quanto meno, contenere gli effettidelle calamità naturali. Il gruppo svolge esercitazioni esimulazioni allo scopo di addestrare i componenti adintervenire in maniera rapida ed efficace in caso diemergenza, ma anche di poter svolgere una importan-te funzione di informazione e supporto alla popola-zione. A settembre, inoltre, è prevista, da parte del

Gruppo di Protezio-ne Civile della Mise-ricordia di Firenze,una nuova missionesocio-sanitaria nellaparte nord dell’Alba-nia al confine con ilKosovo e la Mace-donia. Verrà creatoun punto di appog-gio socio sanitariocon la possibilità dieffettuare visite spe-cialistiche. Sul postosi aggregheranno allamissione italiana an-che i ragazzi delGruppo I Care – Sa-cravita.Alcuni volontari albanesi del Gruppo I CARE- SACRAVITA

Il prefetto Franco Gabrielli - nuovo capo del Dipartimento dellaProtezione Civile – a colloquio con il dr. Alessandro Ghini,

responsabile del Gruppo Protezione Civile della Misericordia, e i volontari del Gruppo I CARE-SACRAVITA in Albania.

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VITA SOCIALESAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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Dalla metà di luglio la Misericordia di Firenze ha da-to la propria disponibilità alla Centrale Operativa del118 per il servizio di trasporto sangue ed emoderi-vati. Si tratta di una preziosa attività che prevede iltrasferimento delle sacche di materiale ematico da unpresidio ospedaliero all’altro oppure iltrasporto del sangue per l’effettuazionedelle analisi di controllo. Il servizio diur-no, svolto in collaborazione con la Fratel-lanza Militare, ha una copertura 08.00-20.00, tutti i giorni compresi i festivi. Perla notte, invece, la copertura, al momen-to offerta, è soggetta alla disponibilità di

volontari. La Misericordia dispone di 3 macchine de-stinate a tale servizio che durante il giorno partonodalla Sede di piazza Duomo e delle Sezioni. Per i ser-vizi notturni la grande novità è costituita dal fatto cheil volontario può portarsi l’auto al proprio domicilio,

con un grande risparmio di tempo ed unamaggiore comodità nello svolgimento delservizio. L’auspicio è che, in futuro, unsempre maggior numero di volontaripossa dare la propria disponibilità in mo-do da realizzare delle turnazioni certe efisse in grado di garantire il servizio tan-to di giorno quanto di notte.

Alcool e droga sono piaghe del-la moderna società. La cronacasempre più frequentemente ciparla di strade di sangue a causadel comportamento irresponsa-bile di persone che si mettono alvolante dopo aver abusato di al-cool o dopo aver assunto sostan-ze stupefacenti. Sono troppe levite spezzate a causa di compor-tamenti illegali e sconsiderati dichi guida in condizioni psicofi-siche alterate. Questi soggetti sono pericolosi non so-lo per sé stessi ma anche per tante vittime innocentie ignare che vengono falciate da questi pirati dellastrada. La Misericordia di Firenze, già in passato im-pegnata nel progetto DRUG ON STREET, ancora

una volta si pone in prima lineanella prevenzione e nel control-lo delle cosiddette notti dello“sballo”. In collaborazione conil Comune di Firenze e la Poli-zia Municipale, la Misericordiapartecipa al Progetto David. Sulterritorio cittadino vengono di-slocate delle postazioni fisse do-ve opera, accanto alla PoliziaMunicipale, un’ambulanza, conmedico a bordo. Le persone fer-

mate vengono sottoposte all’alcool-test e qualoraquesto risulti positivo viene eseguito un prelievo disangue per la rilevazione di sostanze stupefacenti. Ilservizio è attivo in due fasce orarie: dalle 24.00 alle06.00 e dalle 06.00 alle 12.00.

PROGETTO DAVID: PREVENZIONE SULLE STRADE

TRASPORTO SANGUE ED EMODERIVATI

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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Nell’archivio della Misericordia ho ritrovato questo quadrobiografico dei più celebri toscani che, dal XIII al XVI secolo,fiorirono e operano nella nostra città. Tale documento mi offrel’opportunità di ricordare la fulgida storia di Firenze in queisecoli e i personaggi che hanno contribuito a scriverne la glo-riosa storia. La presenza di tale documento nel nostro archi-vio attesta, una volta di più, il profondo legame storico e cul-turale che lega la Misericordia di Firenze alla città.

Nella Firenze del Duecento le Arti fiorivano e mentregli artigiani creavano tanti capolavori, i poeti detti “deldolce stil novo” cantavano versi dolcissimi in omaggioalle donne e alla Madonna: uno di essi, Dante Alighie-ri, concepiva il più alto poema che sia mai stato scrit-to, la Divina Commedia. La città si allargava anche fuo-ri dalle mura, dove si estendevano i borghi più popo-lari. In mezzo a questi vennero a costruire i loro con-venti e le loro chiese i frati di San Francesco, che fon-darono Santa Croce, e quelli di San Domenico che

fondarono Santa Maria Novella. Il commercio, special-mente della lana e della seta, arricchì molte famiglie fio-rentine. Il fiorino d’oro divenne la moneta più pregia-ta d’Europa. Alcuni banchieri fiorentini fecero fortuneingenti, come i Bardi, i Peruzzi, i Davanzati, gli Stroz-zi, gli Antinori, i Pitti, i Pazzi, i Rucellai e infine i Me-dici che superarono tutti in ricchezza e munificenza.La città divenne sempre più centro di arte e di cultura

specialmente per merito di Lorenzo il Ma-gnifico, che si contornò di letterati ed artisti.Palazzi e chiese furono abbellite da sculturedi Donatello, di Lorenzo Ghiberti, di Desi-derio da Settignano, di Benedetto da Maia-no, di Mino da Fiesole, di Antonio Pollaiolo,di Andrea Verrocchio e dei Della Robbia;mentre i pittori Masaccio, Beato Angelico,Filippo Lippi, Benozzo Gozzoli, Sandro Bot-ticelli, Domenico Ghirlandaio decoravano lepareti e dipingevano quadri. Su tutti si leva-rono i geni di Leonardo da Vinci e di Mi-chelangelo Buonarroti. Un frate di San Mar-co, Girolamo Savonarola, invitò i fiorentini adifendere sempre la loro libertà. Fu impicca-to ed arso in piazza della Signoria, ma i fio-rentini ricordando il suo insegnamento, eles-sero Cristo re della città. Resistettero all’as-sedio di un esercito imperiale e si arresero so-lo per fame e per peste. Agli inizi del cinque-cento i Medici si insediarono come Duchidella città, per poi diventare Granduchi del-la Toscana. Resero la loro capitale ancor piùsplendida con l’opera di architetti comeGiorgio Vasari, autore degli Uffizi, Bartolo-meo Ammannati, autore del Ponte Santa Tri-nita, e Bernardo Buontalenti autore di Bel-vedere; di scultori come Benvenuto Cellini,Giambologna, Pietro Tacca, di pittori comeAndrea del Sarto, Agnolo Bronzino, Pontor-

mo e Rosso Fiorentino. E mentre il grande esplorato-re Amerigo Vespucci dava il proprio nome al nuovocontinente, Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciar-dini davano il loro nome alla politica e alla storia. NelSeicento Firenze divenne la capitale della scienza conGalileo Galilei. Nel Settecento con i Lorena nuoviGranduchi di Toscana, Firenze fu capo di riforme so-ciali e di progressi tecnici, fino al 1859 quando entrò afar parte dell’Italia Unita.

Foresto Niccolai

Nell’Archivio della Misericordia i personaggi che hanno fatto la storia di Firenze

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San Sebastiano Ottobre 2011

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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Il nostro corpo può essere pensato come una struttu-ra sotto sforzo, formata da elementi specializzati desti-nati a trasmettere tensioni - come un muscolo o untendine - ed altri, come le ossa, preposti a trasmette-re compressioni. Il tutto deve essere equilibrato sottol’influenza della gravità e mantenere una corretta geo-metria. Spesso, però, accade che gli atteggiamenti pro-lungati nel tempo, i singoli sforzi eccessivi e gli svi-luppi leggermente asimmetrici introducano modestedeformazioni della struttura, nella norma,ma sufficienti a non consentire più mo-vimenti liberi ed adeguati come prima.Pensiamo a piccole differenze di lun-ghezza delle gambe che induconocurvatura della colonna vertebrale, astiramenti muscolari accidentali cheobbligano a sopperire con nuovidolorosi movimenti, a sovrappesianteriori che inducono la schienaad incurvarsi all’indietro, a curva-ture eccessive del dorso che ven-gono compensate con controcurvature del collo, per tenere losguardo parallelo al suolo, ac-compagnate da cervicalgia. Te-nere sotto controllo l’aspettostrutturale rientra nella sfera delsemplice fitness e della cura del-la persona, almeno se lo squili-brio non è così avanzato da pro-vocare un danno d’organo op-pure se proprio un danno d’organo ha finito con pro-vocare lo squilibrio. In questi casi la situazione diven-ta di competenza medica. La tecnica di manutenzio-ne della personale struttura corporea esiste e parte dal-l’attenzione alla postura.I soggetti che dovrebbero ricorrere ad una analisi del-la postura sono:I ragazzi e gli adolescenti – per intervenire in tempicorretti nella diagnosi e nella cura del cavismo e piat-tismo dei piedi, di dimorfismi dell’età evolutiva, disquilibri di spalle e bacino secondari a scorrette po-sture fisse a scuola e nel tempo libero, di scoliosi de-

rivata da eterometria degli arti, come controllo in cor-so di cura ortodontica o di correzioni con plantari.Adulti con mal di schiena – per un corretto riallinea-mento della persona, per alleviare i sintomi dolorosidi origine articolare o da ernia lombare, nei traumicome nei microtraumi ripetuti con sovraccarichi da la-voro, per tonificare l’addome e compensare la cosid-detta falsa pancia associata a scorrette posizioni del ba-cino, per diminuire il rischio di cadute nell’età piùmatura e come controllo prima e dopo alcuni inter-venti all’apparato muscolo-scheletrico. Sportivi – per migliorare il controllo motorio e del

gesto atletico, diminuire il rischiodi infortuni e ottimizzare la

performance sportiva.Alla luce dell’importanzadi quanto sopra, nasce

una nuova specia-lizzazione degliambulatori dellaMisericordia diFirenze: visita or-topedica più visi-ta posturale. Ildott. Paolo Do-nati riceve pressoil presidio di Vi-colo Adimari lu-nedì 11.30-13.30e mercoledì 09.30-13.30 e in quel-

lo di Viale dei Mille lunedì 08.45 – 11.00 e venerdì12.00 – 14.00.Un esame al computer della postura permette di im-postare il giusto programma personalizzato di esercizio di manipolazioni per risolvere o alleviare il proble-ma. L’esame fornisce anche analisi grafiche e dati in-dispensabili per fare confronti a distanza di tempo.

NB: Non sempre la causa dei problemi è la postura.Sarà il medico, il cui parere deve essere richiesto primadi sottoporsi all’esame, a giudicarlo.

Attenzione alla postura: visite specialistiche

nei nostri Ambulatori

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VITA SOCIALESAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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La Misericordia è entrata in possesso, grazie alla donazione daparte di un Capo di Guardia, di una bandiera ottocentesca cheè stata sottoposta a restauro. Riportiamo di seguito un articolodella restauratrice Claudia Beyer del Restauro Tessile di Beyere Perrone da Zara s.n.c., che spiega, oltre agli aspetti prettamen-te tecnici del suo intervento, alcuni interessanti dati storici lega-ti all’oggetto.L’oggetto è un vessillo patriottico raffigurante una figu-ra femminile con bandiera e spada su campo bianco bor-dato in verde e rosso, stampato su seta e che misurava 80x 62 cm. “La figura femminile al centro è chiaramenteun’allegoria dell’Italia, e penso anche un riferimento allaRepubblica. La quadrettatura in cui è composto il trico-lore ricorda esemplari analoghi degli anni 1848-1849.Penso quindi che sia un vessillo di quel periodo, proba-bilmente di qualche reparto militare in ambito demo-cratico: forse della Repubblica Romana, di Venezia odell’area dell’Italia centrale.” Questa è la descrizione che ci ha fornito il Prof. GabrielePaolini, studioso del risorgimento italiano(http://www.studis ta to.uni f i . i t/CMpro-v-p-214.html), tramite la cortese richiesta di DonataSpadolini della fondazione Spadolini. Lo stato di conser-vazione dell’oggetto era pessimo. La seta del fondo appa-riva lacerata in più punti rendendo difficoltosa la letturadell’immagine. Il nostro intervento è stato particolar-mente difficile dato che in un precedente tentativo diconsolidamento il tessuto di seta è stato incollato su varifogli di carta pesante. Con l’intervento di restauro da noieffettuato si potrà ottenere una migliore leggibilità del-l’immagine in concomitanza con il consolidamento deltessuto di seta. La rimozionedella carta e conseguentementedella colla è particolarmenteimportante perché l’acidità dellacarta contribuisce al degradodella seta. Inoltre la rigiditàdovuta all’impiego di materialinon idonei creava delle defor-mazioni. Per non perdereimportanti tracce del disegnodurante la rimozione della cartasi è potuto procedere solo moltolentamente e con molta atten-zione, usando un vaporizzatored’acqua ad ultrasuoni e una pin-zetta. La rimozione della cartaha rivelato una piega nel tessutoe quindi le dimensioni dell’og-getto non erano quelle origina-li. Abbiamo recuperato le misu-

re originali che sono cm 88 x 73,5. I frammenti del ves-sillo sono stati poi minuziosamente ricomposti ed ordi-nati su di un velo di seta detto crepeline e fermati adesso tramite una resinatura. Questo tipo d’ intervento èstato ampiamente collaudato ed il tipo di resina è statomesso a punto appositamente per i tessili antichi. Le partimancanti del tessuto originale sono state integrate otti-camente in colore con una seta di fondo ed il bordoesterno rosso, integrato durante un precedente interven-to con un tessuto oggi sbiadito e non idoneo nelle misu-re, verrà sostituito con una cornice in tessuto tinto appo-sitamente secondo le tracce originali.LE FASI DELL’INTERVENTO CONSERVATIVO SONO STATE:- Documentazione fotografica digitale- Microaspiratura- Rimozione della carta e della colla tramite vaporizza-zione- Preparazione e tintura del velo di seta per la resinaturae della seta per il nuovo supporto- Trasferimento del tessuto sul nuovo supporto tramiteresinatura e riallineamento delle trame slegate- Trasferimento del vessillo patriottico restaurato su unpannello idoneo rivestito di tessuto idoneo- Montaggio in cornice di legno appositamente realiz-zata in stile da un falegname di fiducia- Ordinazione e predisposizione della lastra di plexiglas mu-seale con 99% anti UV, antiriflesso e antistatico su misura- Assemblaggio delle parti- Assistenza all’esposizione in luogo- Relazione con documentazione fotografica dell’inter-vento

Il restauro di un vessillo patriottico dell’Ottocento

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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Gita a Pisa per gli ospiti di AMGGiovedì 26 maggio è stata organizzata una gita a Pisa per portare alcuni degli ospiti dell’A.M.G a visitare l’Ae-roporto Militare e la 46^ Brigata Aerea. Gli ospiti, sia di Villa Valentina che di Villa Alessandro, sono rimasti entu-siasti sia per quanto hanno visto sia per l’accoglienza veramente delicata e sensibile che hanno avuto da tutti i mi-litari che hanno incontrato. La visita è iniziata nei locali dove sono sistemati i simulatori di volo per l’istruzionedei piloti e dove i nostri “ragazzi” si sono potuti sedere davanti agli schermi per avere la sensazione di essere lo-ro alla guida di un aereo.Ci siamo poi recati pres-so il servizio meteorolo-gico dove, oltre alla spie-gazione delle procedureper comunicare ai pilotiil tempo che incontre-ranno sulla rotta prestabi-lita e, se del caso, modifi-carla, abbiamo potuto ve-dere le rilevazioni satelli-tari su tutto il globo, ca-pire come vengono fattele previsioni del tempoed apprendere che lestesse non possono avereuna validità superiore aduna settimana.Successivamente ci siamorecati su una pista dove era parcheggiato uno degli ultimi e più moderni aerei militari da trasporto entrati in ser-vizio. Dopo le spiegazioni fornite dal nostro accompagnatore i “ragazzi” sono saliti sull’aereo visitandone l’inter-no, il vano carico e la cabina di pilotaggio. Questo è stato un momento particolarmente emozionante. All’ora dipranzo ci siamo recati presso la mensa sottufficiali, dove abbiamo potuto ancora una volta constatare l’accoglien-za e la delicatezza nei rapporti personali che i militari hanno avuto nei confronti dei noi tutti. La visita si è con-clusa presso il Sacrario di Kindu dove riposano le salme dei 13 aviatori che furono uccisi nel novembre 1961 du-rante la missione in Congo. Gli ospiti di A.M.G. sono rimasti colpiti dal racconto di quei fatti e dalle finalità del-la missione che l’Italia fece in Congo sotto le insegne dell’ONU. Durante tutta la visita sono state scattate mol-te fotografie che, hanno assicurato i “ragazzi”, saranno esposte a Villa Valentina ed a Villa Alessandro e che conser-veranno fra i loro più cari ricordi.

Paolo Rogai

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AAMMGG

Le emozioni dell’estate (e un autunno di novità)

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A giugno siamo stati due settimane a Pinarella di Cerviacon gli ospiti di Villa Valentina e di Villa Alessandro. Comeogni anno sulla riviera romagnola il divertimento è assicu-rato e in particolare questa vacanza è stata all’insegna delmovimento e delle attività: da Mirabilandia alle uscite qua-si quotidiane in pedalò, bagni al largo e giochi in acqua, se-rate sul lungomare in musica e relax in simpatici locali. Quiin Romagna l’accoglienza è sempre ottima e le opportu-nità per i nostri ragazzi sono notevoli, per questo noi con-tinuiamo a venire in questa zona, anche se è un po’ distan-te. Abbiamo intenzione di scoprire eventuali alberghi, ov-

viamente non troppo cari, che assicurino ai nostri ospiti lamiglior ricettività possibile con servizi sempre più adegua-ti. La prima quindicina di luglio ha visto i nostri di VillaAlessandro in località montana a Chiusi della Verna, dove il18 luglio si sono scambiati con il gruppo di Villa Valentina,che vi ha soggiornato fino a fine mese. A La Verna la di-mensione è diversa, ma comunque fantastica: anche in que-sto caso siamo stati veramente fortunati a trovare un postodel genere. L’albergo, il Pastor Angelicus, è ottimo: la cuci-na qui è davvero eccelsa, gli spazi agevolissimi e ampi, l’ariache si respira veramente buona. Passeggiate e gite con il pul-mino a santuari, eremi, parchi naturali e nuotate in piscinahanno caratterizzato il soggiorno in questa località. Men-tre i nostri villeggianti erano fuori sede, coloro che sono ri-masti a casa hanno partecipano ad alcune gite fra cui SanRossore, Museo Pecci, Badia a Moscheta, Bocca di Rio eVerona. La bella stagione va vissuta e celebrata in tutti i mo-di e così si sono svolte delle “feste d’estate” a Villa Alessan-dro il 9 giugno e a Villa Valentina l’8 luglio. In occasionedella festa a Villa Alessandro sono arrivati i cinque puledriaffidati, dal Centro Turistico Equestre di Malmantile, alle cu-re del gruppo di lavoro dedito al giardinaggio. L’8 luglio in-vece nella nostra sede di Firenze la festa ha avuto come pro-tagonista un mago molto simpatico, “Black Jack” che ha sa-

puto intrattenere e coinvolgere il pubblico con magie sem-plici ma molto sorprendenti. Guardando avanti, ricordia-mo che da settembre saremo impegnati con AICS (Asso-ciazione Italiana Cultura e Sport), con la quale è attivo ilprogetto che vede coinvolti gli ospiti di AMG in attivitàformative e sportive nelle discipline di Karatè, Danzatera-pia, Podismo, Pesca, Bocce e Fotografia. E’ prevista la no-stra partecipazione anche ad alcune gare. Le nostre attivitàdidattiche e riabilitative riprenderanno a pieno ritmo dasettembre con alcuni importanti obiettivi per il 2012. Cer-cheremo di offrire opportunità riabilitative ad un maggiornumero di utenti esterni presso Villa Valentina, attraversopiccoli interventi a livello strutturale che ci permettano unmiglior accesso alle aule e l’utilizzo di nuovo materiale di-dattico, in particolar modo utilizzando il locale di arte e me-stieri e di musicoterapia, ove verranno avviate attività di sti-molazione sensoriale e rilassamento, attualmente già in es-sere a Villa Alessandro. Punto di forza sarà la sinergia con

CREA, dove verranno sfruttati gli spazi opportunamenteadibiti alla stimolazione multisensoriale, tra cui in partico-lare la stanza snoezelen. Particolare attenzione verrà rivol-ta all’utilizzo di ausili e supporti informatici per l’autono-mia personale e la formazione durante l’iter scolastico. Inquesto contesto di riferimento punteremo a sviluppare icontatti con la scuola per realizzare progetti riabilitativi in-tegrati, aprendoci ad una utenza giovane adulta. Lo stessoprogetto con AICS potrà essere rivolto a utenti esterni. An-che per quanto attiene ai processi stiamo mettendo a pun-to schede-progetto, condivise dai professionisti che opera-no presso le nostre strutture tali, che diano il più possibilela visione dell’ospite nella sua completezza, dal punto di vi-sta clinico- terapeutico, riabilitativo e assistenziale. Ciò ga-rantirà una miglior fruizione e gestione dei processi relati-vi ai servizi verso l’ospite.

Laura Maccioni

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO APRILE 2010

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Negli ambulatori è attiva la prenotazione on line

IIll BBoobboolliinnooResidenza per Anziani

Al Bobolino si ascolta musica di alta qualità

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Cos’è la musica?E’ arte, in quanto complesso dinorme pratiche idonee a consegui-re gradevoli effetti sonori, che rie-scono ad esprimere l’interioritàdell’individuo. Il generare suoni av-viene mediante il canto o median-te strumentimusicali che,attraverso iprincipi del-l’acustica, pro-vocano la per-cezione uditivae l’esperienzaemotiva volutadall’artista. Lamusica, però, ètante cose in-sieme: è suonoma anche espe-rienza soggetti-va, è linguaggioma anche per-cezione, è approfondimento stori-co, sociale, culturale e antropologi-co ma, soprattutto, è cura per ilcorpo e per lo spirito.La musica ci accompagna sempre eda sempre. Tutti la apprezziamo,non importa essere fini intendito-ri, perché è la colonna sonora del-la nostra vita: ci rallegra, ci evocaricordi, ci emoziona.Ognuno ha un genere preferito epropri gusti musicali, ognuno cono-sce a memoria canzoni che gli sonorimaste nel cuore, ma la musica diqualità è come un’opera d’arte: lasua bellezza è percepibile da tutti.Il teatro della Residenza per Anzia-ni il Bobolino ospita grandi can-tanti e musicisti, offrendo ai suoiospiti concerti ed esibizioni digrande livello.Quest’anno il cartellone degli

eventi musicali è stato ricco e mol-to variegato. L’Orchestra Stabile della scuolamedia Rosai-Calamandrei - diret-ta dal maestro Marco Bucci - haproposto un repertorio allegro,moderno e vibrante, eseguendo

colonne so-nore di filmdi successoda MissionImpossible aPirates of theCarribean, daGaldiator aPink Panther.27 ragazziper flauto,chitarra, pia-noforte, bat-teria, sassofo-no, violino,oboe, clari-netto e vio-

loncello hanno allietato gli ospiticon uno spettacolo di grande qua-lità ed energia.Anche gli artisti del Maggio Musi-cale Fiorentino, che rappresentanoun’eccellenza nelpanorama musi-cale mondiale, sisono esibiti alBobolino. Il te-nore FabrizioPalli, il baritonoAntonio Men-cussi, la sopranoMichiko Sekinee la mezzo soprano Gabriella Na-stasi hanno cantato sulle note del-la pianista Maria Teresa Falli e delmandolino di Remo Medaglini. Dall’Inghilterra è giunta la SouthBromsrove High School che haproposto il suo repertorio rock,

pop e di musica gospel. Le Arti delSole - ensemble vocale e pianofor-te - ha portato sul palco brani del-la tradizione e classici della musicaitaliana. Ilaria Palloni al flauto eMariangela Lonardelli al pianofor-te si sono invece esibite in un con-certo di musica classica. Gli allievidella Pianistic Park di Alamorehanno proposto un programma dimusiche di Liszt, Debussy, Bach,Mozart, Scarlatti e Haydn.Per alcuni ospiti “la musica al Bo-bolino” ha rappresentato la prezio-sa opportunità di coltivare un inte-resse che, in passato, era rimasto so-lo un mero desiderio. Il lavoro, lafamiglia, la frenetica quotidianitànon avevano consentito a moltepersone di poter coltivare una pas-sione che comportava dispendio ditempo e di denaro. Chi, invece, è da sempre un melo-mane non ha perduto la possibilitàdi continuare ad ascoltare ottimamusica e grandi interpretazioni,perché l’opera e il teatro li ha ri-trovati al Bobolino. Per chi, invece, non conosceva

questo mondo èstato il modo peravvicinarsi a me-lodie e splendidevoci, capaci diconquistare an-che i neofiti.La musica è sem-pre bella, maquella di alta qua-

lità è uno dei fiori all’occhiello delBobolino che, con la consueta cu-ra ed attenzione, propone un offer-ta musicale prestigiosa e di ottimolivello per regalare ai suoi ospitisplendidi pomeriggi in note.

S.N.

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La tecarterapia è un macchinario molto usato in riabili-tazione, la cui azione si basa sul principio di curare il cor-po sfruttando le nostre energie interne e i naturali mec-canismi di auto–rigenerazione di tessuti e muscoli. La te-carterapia (Trasferimento Energetico Capacitivo Re-sistivo), dunque, è una tecnica che stimola energia dal-l’interno dei tessuti biologici, attivando ed accelerando inaturali processi riparativi e antiinfiammatori. L’idea ditrasferire energia ai tessuti infortunati è comune a mol-te terapie usate in riabilitazione (Marconi terapia, Ma-gnetoterapia, Laser-terapia ecc.), ma tutte somministra-no energia proveniente dall’esterno. La tecarterapia ri-chiama invece le cariche elettriche dall’interno del cor-po sfruttando il modello del condensatore, cioè due con-duttori separati da un isolante, ottenendo così un effettotermico endogeno (che nasce dall’interno). Il vantag-gio della tecarterapia rispetto ad altre terapie fisiche, èche, facendo provenire l’energia dall’interno, va ad inte-ressare anche gli strati profondi dei tessuti, difficilmentetrattabili con fonti energetiche provenienti dall’esterno,per i possibili danni alla cute e per una inevitabile diffi-coltà di trasferimento energetico. Gli effetti biologicidella tecarterapia sono: un aumento dell’attività metabo-lica con aumento della produzione di ATP ,un aumen-to della circolazione ematica e del drenaggio linfaticoper la vasodilatazione indotta dal calore (e quindi una mi-gliore ossigenazione dei tessuti), il riassorbimento degliedemi e di conseguenza, in generale, un incremento del-la velocità dei processi riparativi. Altra caratteristica pe-culiare della Tecarterapia è quella di associare due moda-lità di funzionamento (Capacitiva e Resistiva), che agi-scono in modo selettivo e complementare. La prima agi-sce specificatamente su muscoli, sistema vascolare e lin-fatico; la seconda sui tessuti di maggiore resistenza comeossa, cartilagini e grossi tendini, che, per loro natura, so-no altrimenti caratterizzati da una scarsa reattività agli ef-fetti di biostimolazione. I dati scientifici evidenziano chela tecarterapia può significativamente ridurre fino a di-mezzare i tempi di recupero su vari tipi di patologieosteo-articolari e muscolo tendinee. Già dopo le primeapplicazioni si possono constatare gli effetti favorevolidella terapia, come un immediato sollievo dal dolore euna migliore mobilità articolare. Per le sue caratteristi-che questa terapia può essere applicata in tempi moltoravvicinati al trauma e può essere associata senza proble-mi ad altre terapie fisiche o la terapia manuale. La Tecar-

terapia viene eseguita in modo semplice e sicuro. Asso-ciata a massaggi manuali, e facilitata nella sua azione dauna crema conduttiva, agisce attraverso vari tipi di pia-stre-elettrodi, di differenti dimensioni, che produconosolo un lieve calore sulla parte interessata. In una seduta,che dura circa venti minuti, i livelli energetici vengonoregolati e personalizzati, a discrezione del terapista, inmodo da adattarsi alle caratteristiche di ciascun pazien-te e agli obiettivi terapeutici.

LE APPLICAZIONI DELLA TECARTERAPIA:La tecarterapia integra in modo decisivo l’intervento te-rapeutico manuale nelle patologie osteoarticolari acutee croniche. Il suo impiego è quindi fondamentale: – nel recupero post-operatorio ad interventi ortopedi-ci o fratture, per una rapida ripresa della mobilità e ilripristino del tono muscolare e della funzionalità deilegamenti.– nelle terapie riabilitative per il recupero di distorsio-ni, lesioni tendinee, tendiniti borsiti, esiti di traumi os-sei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute e re-cidivanti. – artralgie croniche di varia eziologia, come indubbia èla sua utilità anche nella cura delle diverse forme di osteo-porosi, mal di schiena o tutte le più diffuse patologie acarico dell’apparato osteo-muscolare, sia conseguenza dipratiche sportive o della “comune” vita di tutti i giorni– edemi e linfedemiRIASSUMENDO LA TECARTERAPIA HA UNA AZIONE:

Profonda: L’azione terapeutica è profonda e omogenea,senza dispersione di energia. Rapida: I tempi di recupero sono ridotti. Il paziente sisente meglio sin dalla prima seduta. Selettiva: L’effetto biologico si sviluppa esclusivamentenella zona in cui viene applicata. Specifica: Le modalità d’azione sono differenti a secon-da del tipo di tessuto su cui si agisce: muscoli, ossa o ten-dini. Sicura: La terapia è semplice e sicura. Tutti gli strumen-ti sono sottoposti a rigorosi test scientifici. Flessibile: I livelli e l’intensità d’azione sono persona-lizzati, in base agli obiettivi terapeutici e alla risposta delpaziente. Compatibile: la Tecar-terapia è compatibile con altreterapie e tecniche, di cui spesso potenzia l’efficacia. Indolore: Grazie al suo carattere biocompatibile e noninvasivo non è assolutamente dolorosa.

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IL MEDICO RISPONDESAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

Ecco la tecarterapia: riabilitazione di avanguardia

in via del Sansovino

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RECENSIONI SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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A cura di Andrea Segrè e Luca FalasconiIl libro nero dello spreco in Italia: il ciboEdizioni Ambiente – serie Tascabili dell’ambiente, Milano, 2011, 124 pagg., € 12In Italia ogni anno vengono gettati nella spazzatura prodotti alimentari per un valore complessi-vo di 12 miliardi. Si tratta di una quantità di cibo che potrebbe sfamare 44 milioni di persone os-sia gli abitanti della Spagna, o tre quarti degli italiani. Purtroppo il fenomeno dello spreco si è an-dato progressivamente affermando nel tempo, crescendo del 50% dal ’74 ad oggi, tanto che conciò che attualmente si getta via nel mondo si potrebbero sfamare 2 miliardi di persone! Questi ealtri interessantissimi dati sul malcostume dello sperpero sono stati raccolti in questo libro, a cu-ra di Andrea Segrè (professore di Politica agraria internazionale e preside della Facoltà di Agra-ria di Bologna) e Luca Falasconi (ricercatore e docente di Politica agraria e sviluppo rurale). «Dal

campo alla tavola – ha detto Segrè in occasione della presentazione del libro – vengono sprecate 20 milioni di tonnellateche potrebbe sfamare un’intera nazione, senza considerare le spese per suolo, acqua, energia e lavoro che vengono soste-nute per produrre il cibo che poi viene buttato. L’opinione pubblica dovrebbe essere sensibilizzata sul fatto che un terzodel cibo acquistato viene sprecato. Si tratta di un costo importante che potrebbe essere spostato sulla qualità. Inviterei poia riflettere sul fatto che recuperando quello che si getta via viene praticamente a formarsi un altro mercato». Lo spreco ali-mentare è una cattiva abitudine, per troppo tempo sottostimata, così diffusa nella società da coinvolgere tutti. Il rapportocurato da Last Minute Market, realizzato nell’ambito del progetto “Un anno contro lo spreco 2010” effettua un’analisi sututta la filiera agroalimentare mettendo in luce gli sprechi e le loro gravi conseguenze non solo economiche, ma ancheambientali, nutrizionali e sociali. L’obbiettivo è quello di individuare i comportamenti scorretti ai quali è possibile porrerimedio modificando anche di pochissimo le abitudini quotidiane. «Stiamo ormai consumando risorse non più riprodu-cibili ed è necessario – come suggerisce Segrè – imboccare la strada di una lenta “decrescita”, che non vuol dire un regres-so ma un’inversione di tendenza che ci riporti verso uno sviluppo controllato delle produzioni e dei consumi».

“Ci sono sentimenti e comunicazioni che durano nel tempo e che neppure gli anni riescono a far di-menticare. Ci sono persone particolari che non smettiamo mai di amare e che non possiamo cancel-lare dai nostri ricordi, veri maestri di vita che la divina provvidenza ci ha fatto incontrare e che han-no segnato per sempre i nostri passi, persone scomparse da molto tempo ma molto vicine ai nostricuori. Comunichiamo con loro con l’anima...”. Così descrive nella prefazione di questo libro il suostato d’animo il poeta e saggista Giancarlo Bianchi, mentre si appresta a ricordare l’amico scomparsoAdolfo Oxilia. “Ne emerge - come dice Franco Manescalchi - un quaderno documentario e creati-

vo che evidenzia con grande pudore e misura ilsenso di un rapporto, di come questo debba essere fatto di momenti di vitae di pensiero da trasformare in opera e progetto di opera. Magari altri, carte alla mano, andrà oltre il documento creativo,compilerà una monografia “scientifica” sul personaggio e il suo contesto, ma intanto la strenua difesa che Bianchi ha messoin atto per salvare alcuni oggetti e aggetti del segreto quotidiano dalla furia devastatrice di chi gestisce la ruspa del tempo, cirende partecipi di un vissuto che solo la poesia può restituire”. Adolfo Oxilia nasce a Parma nel 1899 e muore a Firenze nel1992. Nel 1946 fondò con Papini «L’Ultima», rivista di poesia e metasofia, con abbonati in tutti i continenti, e la diresse fi-no al 1963. Oxilia ha collaborato a tanti periodici e giornali italiani ed esteri fra cui: «Il mattino» e «Il secolo d’Italia», confissa rubrica linguistica o meglio metalinguistica e attraverso una libera partecipazione anche narrativa. Autore di più di mil-le articoli e di ampi saggi (molte letture dantesche), ha scritto su Omero (Ulisse perviene dormendo). Virgilio, S. GregorioMagno, Milton (Il sogno di Eva) e in genere sulla poesia d’ogni tempo e luogo (Unità nella diversità delle testimonianzepoetiche). Con gli pseudonimi di Omega e Cercamondo pubblicò anche numerosi studi e saggi. L’autore e fratello dellaMisericordia, Giancarlo Bianchi, è nato a Firenze nel 1952, prima di entrare alla Cassa di Risparmio di Firenze nel 1979,ha svolto l’attività di fotografo, ma la sua vocazione più genuina è quella di poeta, che vive permanentemente, anche nellaquotidianità, in una sorta di esperienza totalizzante, in un certo senso mistica, che non lo abbandona mai. Bianchi è inoltreoperatore culturale dell’Istituto “La Madonnina” di Trespiano (FI). Ha pubblicato i libri: “Poesie” Ed. Gabrieli, “Frammen-ti” Ed. Il Fauno, “Bandiere Pulite” Ed. Rebellato, “Il ramo del primo sole” Ed. Hellas, “Rugiada nella rete d’oro” Ed Le Re-gioni, “Come una monodia” Ed. Ifir. Ha inoltre vinto il secondo premio: “Fiorino d’Argento” per la poesia inedita.

Giancarlo Bianchi “Memorie per Adolfo Oxilia”Da l’Ultima alla Camerata dei PoetiCorymbos Saggi, Edizioni Polistampa, Firenze, 2011, 53 pagg., € 6

In libreria a cura di Alessandro Maresca

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ANESTESIA (AGOPUNTURA)Dr. Rosa Di Lernia mercoledì 09.30 – 12.10ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA (1)Dr. Stefano Ermini venerdì 17.30 – 19.30ANGIOLOGIA (2)Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.00 – 16.50Dr. Angela Terreni venerdì 08.30 – 13.00CARDIOLOGIA (3)Dr. Renzo Lamberti martedì 11.30 – 13.30Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.45 – 17.45Dr. Claudio Poli mercoledì 09.00 – 12.00Dr. Natalia Golia mercoledì 17.00 – 19.00CHIRURGIA

Dr. Riccardo Gattai mercoledì 14.30 – 16.00CHIRURGIA DELLA MANO

Dr. Ludovico Stellini martedì 08.30 – 09.30DERMATOLOGIA (4)Dr. Carmela Cozza lunedì 09.00 – 12.00

mercoledì 14.00 – 16.30sabato 10.30 – 12.00

Dr. Sara Fortunato lunedì 14.30 – 19.30Dr. Francesca Pagnini martedì 08.30 – 11.30Dr. Beatrice Magini martedì 10.00 – 12.00Dr. Gastone Bianchini martedì 13.50 – 15.30Dr. Federica Papi martedì 17.45 – 19.30

giovedì 13.00 – 15.30Dr. Giordana Coronella mercoledì 12.00 – 14.00Dr. Annalisa Rapaccini mercoledì 14.10 – 16.20Dr. Chiara Delfino giovedì 09.00 – 12.30Dr. Alessandra Di Blasi giovedì 16.00 – 19.00Dr. Francesco Perrelli venerdì 16.00 – 17.00Dr. Maria Coppini venerdì 10.30 – 13.30Dr. Luca Salimbeni ven.09.00/10.30-16.10/19.10

sabato 08.30 – 10.00Dr. Maurizio D’Anna venerdì 11.00 – 14.00DIETOLOGIA

Dr. Laura Masi lunedì 08.30 – 11.00Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 15.30 – 18.30ENDOCRINOLOGIA

Dr. Laura Masi lunedì 08.30 – 11.00

AAmmbbuullaattoorriiAMBULATORI DELLA MISERICORDIA

DI FIRENZEs.r.l. - Impresa Sociale

Dr. Renato Guazzelli giovedì 11.30 – 12.50Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 15.30 – 18.30GASTROENTEROLOGIA

Dr. Beatrice Paoli mercoledì 16.00 – 18.00Dr. Ilaria Giangrandi giovedì 14.00 – 16.30GERIATRIA

Dr. R. Carrega Bertolini lunedì 10.30 – 13.00Dr. Maria Rosa Aglietti giovedì 10.00 – 13.00GINECOLOGIA (5)Dr. I. Cristina Pieraccini lun.11.00/13.00-16.00/19.00

martedì 16.30 – 19.00mer.11.00/13.00-16.00/19.00giovedì 11.00 – 14.30

Dr. Paola Morelli lunedì 09.15 – 10.45Dr. Palma Berloco martedì 09.00 – 12.50Dr. Donatella Nannoni giovedì 15.00 – 19.00

venerdì 08.30 – 11.30sabato 08.30 – 11.00

Dr. Anna Didona venerdì 11.30 – 14.00Dr. Caterina Serena venerdì 15.00 – 19.00NEUROLOGIA

Dr. Andrea Di Rollo lunedì 08.30 – 10.30Dr. Paola Ragghianti giovedì 08.30 – 10.30OCULISTICA

Dr. Marco Ciaramelli lun./ven. 08.10 – 12.40Dr. Mario Caterini lunedì 15.00 – 19.00

sabato 09.00 – 12.15Prof. Riccardo Frosini martedì 08.00 – 09.00Dr. Jacopo Paladini martedì 09.00 – 12.30Dr. R. Paoletti Perini martedì 14.45 – 16.15Dr. M. A. De Giovanni mar.12.45/14.00-17.00/19.00

mercoledì 08.30 – 10.30gio.09.00/13.30-15.30/19.00

Dr. Laura Bardi mercoledì 11.00 – 13.30Dr. Francesco De Gaetanomercoledì 15.00 – 19.00

venerdì 14.30 – 16.30Dr. F. De Saint Pierre giovedì 15.30 – 19.00Dr. Nicola Passarelli venerdì 17.00 – 19.10ODONTOIATRIA

Dr. Riccardo Gizdulich lunedì 09.00 – 11.15

Vicolo degli Adimari, 1 50122 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLI

Per prenotazioni online www.ambulator i.firenze.itPer appuntamento telefonare 848 – 81.22.21

Tutti i giorni fer iali 8.00 – ore 20.00 Il sabato 8.00 – 13.00

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venerdì 14.30 – 16.45Dr. E. Formichini Bigi lunedì 15.00 – 16.30

venerdì 08.30 – 10.00Dr. Paola Scala lunedì 12.00 – 14.00

mercoledì 12.30 – 14.30venerdì 10.30 – 14.00

Dr. L. Capei Chiaromanni lunedì 17.00 – 19.00martedì 14.00 – 19.15mercoledì 08.30 – 12.00

Dr. Marco Visani martedì 08.30 – 13.00giovedì 14.30 – 19.00venerdì 17.30 – 19.00

Dr. Federico Tapinassi giovedì 09.00 – 12.30Dr. Carlo Turri Zanoni sabato 09.00 – 11.15ORTODONZIA

Dr. Rosa Turco mercoledì 15.00 – 19.00ORTOPEDIA (6)Dr. Daniele Lazzara lunedì 14.30 – 15.30Dr. Filippo Poccianti lunedì 17.30 – 19.10Dr. Paolo Donati lunedì 11.30 – 13.30

mercoledì 09.30 – 13.30Dr. Massimo Fiaschi giovedì 17.30 – 19.30Dr. Francesco Menotti venerdì 08.00 – 11.00Dr. Antonio Carosella sabato 08.30 – 12.15OTORINOLARINGOIATRIA

Dr. Gennaro Ferriero lunedì 14.00 – 16.30martedì 17.15 – 19.10giovedì 14.00 – 16.00venerdì 12.00 – 13.00

Dr. Giuseppe Gorini lun.09.00/12.00-17.30/19.10merc./gio. 17.00 – 19.10sabato 09.00 – 10.30

Dr. Geri Toccafondi martedì 08.40 – 09.30Dr. Filippo Pontone martedì 11.00 – 12.20Dr. Fausto Faleg martedì 14.40 – 16.45

venerdì 14.30 – 19.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Attilio Alonzo mercoledì 12.50 – 14.40

Dr. Susanna Dallai giovedì 08.30 – 11.30Dr. Paolo Ponticelli venerdì 08.50 – 11.30PODOLOGIA

Dr. Debora D’Amico lunedì 16.30 – 18.00Dr. Luca Nardoni giovedì 12.45 – 13.30PNEUMOLOGIA

Dr. Alessandro Romeo martedì 11.00 – 13.00Dr. Gianluca Chelucci sabato 10.30 – 12.30PSICHIATRIA

Dr. Teresa Paolini mercoledì 10.30 – 12.30Dr. Carla Niccheri giovedì 08.30 – 10.30Dr. Piero Tozzi per appuntamentoPSICOLOGIA

Dr. Eleonora Angioletti lunedì 10.30 – 13.45Dr. Elisabetta Lazslo martedì 10.30 – 12.30Dr. Maria Chiara Cecchi mart./gio. 18.00 – 19.40Dr. Lisa Alessandri mercoledì 16.00 – 19.00Dr. A. M. Dona Novoa sabato 09.00 – 12.00Dr. Piero Tozzi per appuntamentoREUMATOLOGIA

Dr. Jelena Blagojevic martedì 15.00 – 19.00TERAPIA DELLE CEFALEE

Dr. F. De Cesaris venerdì 14.00 – 19.45TERAPIA DEL DOLORE

Dr. Roberta Casali martedì 16.00 – 18.00UROLOGIA

Dr. P. Sangiovanni lunedì 17.00 – 18.30Dr. Carlo Lotti giovedì 17.00 – 19.00

Iniezioni intramuscolari da lunedì al sabato 08.30 – 10.30

Guardia medica turistica dal lunedì al venerdì 14.00 – 16.00

Holter cardiaco dal lunedì al venerdì 08.00 – 08.30

Holter pressoriodal lunedì al giovedì ore 14.30

AAmmbbuullaattoorrii

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AGOPUNTURADr. Rosa Di Lernia venerdì 09.45 - 12.00ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIADr. Stefano Turchini giovedì 17.15 – 18.30ANGIOLOGIADr. Angela Terreni martedì 14.30 – 17.00CARDIOLOGIADr. Paolo Cecchi giovedì 17.00 – 19.00Dr. Natalia Golia venerdì 09.30 – 12.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai lunedì 15.00 – 15.40DERMATOLOGIADr. Maria Coppini lunedì 14.30 – 16.00Dr. Giulia Mariotti lunedì 17.30 – 19.00Dr. Carmela Cozza martedì 09.00 – 12.00

sabato 08.30 – 10.00Dr. Federica Papi martedì 12.00 – 14.00

sabato 10.30 – 12.30Dr. Giuseppe Barbati martedì 18.00 – 19.00Dr. Francesca Gonnelli mercoledì 09.30 – 12.30Dr. Maurizio D’Anna mercoledì 15.00 – 17.10Dr. Luca Salimbeni giovedì 09.30 – 13.00Dr. Chiara Delfino giovedì 14.00 – 16.30

venerdì 14.30 – 16.00Dr. Giordana Coronella venerdì 16.00 – 19.00ENDOCRINOLOGIA - DIETOLOGIADr. Olga Bartolini lunedì 08.30 – 13.00(solo endocrinologia) lunedì 13.00 – 14.00Dr. M. Grazia Petracca mercoledì 11.30 – 14.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangrandi mercoledì 17.30 – 18.30Dr. B. Paoli ogni 15 gg. mercoledì 15.45 – 17.30GERIATRIADr. F. Mayer ogni 15 gg. giovedì 18.00 – 19.30GINECOLOGIADr. Niccolò Buffi lunedì 16.00 – 17.20Dr. Anna Didona martedì 14.00 – 16.00Dr. I. C. Pieraccini mercoledì 13.30 – 14.30

giovedì 16.30 – 18.00Dr. Donatella Nannoni venerdì 12.30 – 14.30Dr. Cecilia Molino sabato 10.30 – 12.30NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti martedì 08.30 – 10.00OCULISTICADr. Dario Di Salvo lunedì 12.00 – 14.00Dr. Maria Ilaria Legnaioliogni 15 giorni lunedì 17.00 – 19.00Dr. M. A. De Giovanni lunedì 09.00 – 11.30

martedì 08.30 – 11.30venerdì 15.00 – 18.30

Dr. Luigi Vitale martedì 15.00 – 18.00

Dr. R. Paoletti Perini martedì 12.00 – 14.00Dr. Elena Desideri mercoledì 08.30 – 13.00Dr. Claudia Ponchietti mercoledì 15.00 – 17.15ogni 15 giorni lunedì 17.00 – 19.00Dr. F. De Saint Pierre giovedì 08.30 – 12.30Dr. Cecilia Nocentini giovedì 15.15 – 16.45Dr. Laura Bardi venerdì 09.15 – 11.30Dr. Mario Caterini venerdì 12.00 – 13.30Dr. Tommaso Verdina sabato 08.30 – 10.30ORTOPEDIADr. Eros Bruno lunedì 14.00 – 15.30Dr. Paolo Donati lunedì 08.45 – 11.00

venerdì 12.00 – 14.00Dr. Leonardo Sacchi martedì 13.00 – 15.00

giovedì 08.30 – 10.00Dr. Filippo Poccianti mercoledì 17.30 – 19.10OTORINOLARINGOIATRIADr. Gennaro Ferriero lunedì 17.30 – 19.00

sabato 08.30 – 10.00Dr. Luca Mondaini lunedì 11.00 – 13.00Dr. Chiara Cavicchi martedì 17.30 – 19.00

venerdì 16.00 – 18.00Dr. Geri Toccafondi martedì 10.00 – 11.15

mercoledì 14.00 – 15.30Dr. Susanna Dallai mercoledì 08.30 – 11.00Dr. Marco Lazzeri mercoledì 18.00 – 18.45Dr. Attilio Alonzo giovedì 12.00 – 13.30

venerdì 08.30 – 10.00Dr. Filippo Pontone giovedì 15.00 – 16.45Dr. Tommaso Savino venerdì 18.00 – 19.00PEDIATRIA E CHIRURGIA PEDIATRICADr. Giovanni Grisolia lunedì 16.00 – 17.00

mercoledì 14.00 – 15.00PNEUMOLOGIADr. Alessandro Romeoogni 15 giorni giovedì 18.00 – 19.00PODOLOGIADr. Luca Nardoni sabato 10.45 – 12.30PSICHIATRIADr. Teresa Paolini lunedì 16.00 – 17.30PSICOLOGIA - PSICOTERAPIADr. Claudia Bricci martedì 11.30 – 13.00Dr. Lisa Alessandri giovedì 12.30 – 15.00REUMATOLOGIADr. Angela Del Rosso lunedì 15.00 – 17.00Dr. F. Bartoli ogni 15 gg. mercoledì 15.30 – 17.00UROLOGIADr. P. Sangiovanni martedì 18.00 – 19.00

Iniezioni intramuscolari da lunedì al sabato 08.30 – 10.30

AAmmbbuullaattoorrii

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Viale dei Mille, 32 50132 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. CARLO LOTTI

249_42-46_Ottobre 07/09/11 10:32 Pagina 44

Page 47: anno 63° n. 249 Ottobre-Novembre-Dicembre 2011 ......Trimestrale sped. abb. post. 45%-art.3 comma 20 lettera b Legge 662/96 - Filiale di Firenze - € 1,00 SanSebastiano P e r i o

ANESTESIA (AGOPUNTURA)Dr. Rosa Di Lernia sabato 09.30 – 12.30ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIADr. Stefano Ermini lunedì 15.00 – 18.00

venerdì 15.00 – 16.30Dr. Stefano Turchini giovedì 08.30 – 11.00ANGIOLOGIADr. Nicolina Cavallaro martedì 14.00 – 15.00Dr. Angela Terreni martedì 11.00 – 13.00

venerdì 14.30 – 18.30CARDIOLOGIADr. Silvia Perlangeli martedì 16.30 – 19.00Dr Chelucci Andrea mercoledì 17.00 – 19.30Dr. Claudio Poli giovedì 15.00 – 18.00Dr. Paolo Cecchi giovedì 12.30 – 14.30Dr. Marco Vinci venerdì 15.00 – 18.30

sabato 09.00 – 12.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai martedì 13.30 – 14.30

giovedì 18.00 – 19.00DERMATOLOGIADr. Beatrice Magini lunedì 09.00 – 11.30

martedì 15.00 – 17.30mercoledì 09.00 – 12.15

Dr. Elena Quercioli lun-ven 15.00 – 19.30giovedì 14.00 – 17.00

Dr. Francesca Pagnini lunedì 11.30 – 13.30giovedi 11.30 – 13.30

Dr. Giordana Coronella martedì 09.00 – 12.30Dr. Giulia Mariotti martedì 17.45 – 19.30

mercoledì 18.00 – 19.30giovedì 15.00 – 17.30

Dr. Chiara Delfino martedì 15.30 – 17.00sabato 08.30 – 12.30

Dr. Federica Papi mercoledì 14.00 – 17.30Dr. Maria Coppini(1° e 3° del mese) giovedì 10.30 – 13.00Dr. Maurizio D’Anna (2° e 4° del mese) giovedì 10.30 – 13.30Dr. Lorenzo Atani venerdì 09.00 – 13.00ENDOCRINOLOGIA – DIETOLOGIADr. Sandra Silvestri giovedì 17.30 – 19.10Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 10.00 – 13.00FISIOTERAPIAdal lunedì al venerdì 09.00 – 13.00

15.00 – 19.00sabato 09.00 – 13.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangrandi giovedì 17.30 – 19.30Dr. Ortolani Manuela venerdì 15.30 – 17.30GERIATRIADr. Polidori Vezio Per appuntamentoDr. Maria Rosa Aglietti lunedì 10.00 – 12.00

GINECOLOGIADr. Palma Berloco lun-mer-ven 15.00 – 19.00Dr. Fulvia Ranieri lunedì 09.00 – 13.00Dr. Donatella Nannoni martedì 09.30 – 13.00Dr. Cecilia Molino martedì 15.00 – 19.00Dr. Nicolò Buffi martedì 13.00 – 15.00

giovedì 17.30 – 19.30Dr. Marta Papini mercoledì 08.00 – 13.30(1° del mese) sabato 08.30 – 12.30Dr. Caterina Serena giovedì 09.00 – 13.00

sabato 09.30 – 12.00Dr. Paola Morelli venerdì 09.30 – 11.30LOGOPEDIA DELL’ETÀ EVOLUTIVADr. Daniele D’Arrigo venerdì 18.00 – 19.30MEDICINA LEGALEDr. Giuseppe Panichi mercoledì 14.00 – 17.00MEDICINA A INDIRIZZO ESTETICODott.ssa Angela Terreni martedì 09.00 – 11.00Dr. Elena Quercioli lun-ven 15.00 – 19.30

giovedì 14.00 – 17.00Dr. Maurizio D’Anna giovedì 10.30 – 13.30NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti mercoledì 10.00 – 11.30NEUROCHIRURGIA (patologia vertebrale)Dr. Homere Mouchaty giovedì 10.30 – 13.00

sabato 09.00 – 12.00NEUROFISIOLOGIA E FISIATRIADr. Pierangela Liotta martedì 15.30 – 18.30

mercoledì 10.00 – 14.00giovedì 10.00 – 14.00venerdì 09.00 – 13.00

Dr. Andrea Di Rollo giovedì 08.30 – 10.30OCULISTICADr. Mario Caterini lunedì 09.00 – 11.00

martedì 13.30 – 17.00giovedì 09.00 – 13.00venerdì 15.00 – 19.00

Dr. M. A. De Giovanni lunedì 15.00 – 19.00mercoledì 15.30 – 19.00sabato 08.30 – 12.00

Dr. Claudia Ponchietti lunedì 11.30 – 14.30venerdì 09.30 – 13.00

Dr. R. Paoletti Perini martedì 17.30 – 19.15giovedì 13.15 – 14.45giovedì 17.30 – 18.30

Dr. Marco Ciaramelli mercoledì 09.30 – 12.30Dr. Dario Di Salvo mercoledì 13.00 – 14.30

giovedì 15.00 – 17.00ORTOPEDIADr. Leonardo Sacchi lunedì 12.00 – 13.30

giovedì 12.00 – 13.30Dr. Eros Bruno martedì 16.00 – 18.00Dr. Daniele Lazzara martedì 18.00 – 19.00

AAmmbbuullaattoorrii

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Via del Sansovino, 172 50142 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLI

249_42-46_Ottobre 07/09/11 10:32 Pagina 45

Page 48: anno 63° n. 249 Ottobre-Novembre-Dicembre 2011 ......Trimestrale sped. abb. post. 45%-art.3 comma 20 lettera b Legge 662/96 - Filiale di Firenze - € 1,00 SanSebastiano P e r i o

Dr. Michele Losco mercoledì 15.00 – 19.00Dr Francesco Menotti giovedì 08.00 – 09.30

venerdì 11.45 – 14.00Dr. Filippo Poccianti giovedì 17.30 – 19.30OTORINOLARINGOIATRIADr. Gennaro Ferriero lunedì 09.30 – 10.30

martedì 11.30 – 12.30merc-ven 17.30 – 19.30sabato 10.15 – 11.30

Dr. Filippo Pontone lunedì 17.00 – 18.30martedì 10.00 – 10.50

Dr. Attilio Alonzo lunedì 12.00 – 13.00gio. 09.00/10.00-16.00/17.00

Dr. Fausto Faleg martedì 17.15 – 19.30Dr. Luca Mondaini mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 08.30 – 09.30Dr. Susanna Dallai giovedì 14.00 – 15.30Dr. Beatrice Brogelli martedì 14.00 – 16.00

venerdì 08.30 – 11.30PNEUMOLOGIADr. Laura Tinacci lunedì 10.00 – 13.00

mercoledì 15.00 – 18.00PODOLOGIADr. Luca Nardoni martedì 09.00 – 12.30Dr. Gianfranco Cascini mercoledì 09.00 – 13.00Dr. Debora D’Amico mercoledì 17.30 – 19.30PSICHIATRIADr. Paolo Rossi Prodi lunedì 17.30 – 19.30Dr. Teresa Paolini giovedì 17.00 – 19.00PSICOLOGIADr. Lisa Alessandri martedì 17.15 – 19.30Dr. A. M. Donanovoa mercoledì 08.30 – 11.00

mercoledì 17.00 – 19.15Dr. Selvaggia Prevete giovedì 17.00 – 19.10REUMATOLOGIADr. Angela Del Rosso mercoledì 14.30 – 17.30UROLOGIADr. Nicola Tosi lunedì 18.00 – 19.30Dr. Carlo Lotti martedì 09.00 – 11.00

giovedì 14.00 – 16.00PEDIATRIA (Terapia delle cefalee infantili)Dr. Cinzia Scalas (1° e 3° del mese) lunedì 09.00 – 11.00

AAmmbbuullaattoorrii

martedì 15.00 – 19.00venerdì 14.00 – 19.00

ODONTOIATRIADr. Marco Visani lunedì 15.30 – 19.00

giovedì 09.00 – 14.00Dr. Riccardo Gizdulich lunedì 12.00 – 15.00

mercoledì 15.30 – 19.00venerdì 09.00 – 12.00

Dr. Hellen Allori martedì 09.00 – 13.00mercoledì 12.00 – 15.00venerdì 12.00 – 19.00

Dr. Andrea Saratti martedì 14.45 – 19.00Dr. Paola Scala sabato 09.00 – 12.00Dr. L. Capei Chiromanni giovedì 15.00 – 17.00ORTODONZIADr. Nicoletta Albricci venerdì 15.00 – 19.00TERAPIA DEL DOLOREDr. Maria Ciampolini martedì 11.00 – 13.00IGIENE DENTALEDr. Giulia Bianchi mercoledì 09.00 – 12.00ECOGRAFIADr. Scrocca Marco (anche in convenzione) martedì 08.00 – 12.30Dr. Giovanni Branco (anche in convenzione) lunedì 08.30 – 12.30Dr. Stefano Papp (anche in convenzione) venerdì 08.00 – 13.45

I servizi infermieristici di iniezioni intramuscola-ri e di cardiocheck si effettuano dal lunedì al sa-bato ore 08.30 – ore 10.30.

CARDIOCHECK: profilo lipidico, 5 esami in 2minuti, colesterolo totale, colesterolo HDL e LDL,trigliceridi, rapporto TC/HDL

Gli orari degli ambulatori, pervenuti in data20.07.2011, sono soggetti a possibili variazioni dicui la Redazione non è responsabile.

- 46 -

Allergolog ia: prove cutanee – patch test – vaccini. Ang iolog ia: ecocolordoppler: caroti-deo vertebrale; arterioso e venoso arti inferiori e superiori; aorta addominale; arterie rena-li; scleroterapia. Cardiolog ia: Elettrocardiogramma – Ecocardiogramma - Ecodoppler car-diaco - Holter Cardiaco e pressorio – E.C.G. sotto sforzo (cicloergometro). Dermatolo-g ia: Diatermocoagulazione - Laser dermatologico - Esame micologico; biopsie cutanee. Gi-necolog ia e Ostetr icia: Colposcopia – Eco transvaginale – Eco pelvica transaddominale– Ecografia per test di screening I trimestre (I test) - Ecografia ostetrica di screening (I-II-III trim.). Neurofisiopatolog ia: Elettromiografia. Oculistica: Campimetria. Ecografie:Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*; osteo-articolare; capo e collo*; tiroi-dea*; paratiroidi e ghiandole salivari; tegumenti e parti superficiali; testicolare; transrettale *;mammaria; transvaginale*; in gravidanza; ecocolodoppler vasi spermatici; ecocolordoppler va-si penieni; ecocolordop. plessi pampiniformi * anche in convenzione presso il presidio dia-gnostico al piano terra della Venerabile Arciconfraternita di Firenze.

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Page 49: anno 63° n. 249 Ottobre-Novembre-Dicembre 2011 ......Trimestrale sped. abb. post. 45%-art.3 comma 20 lettera b Legge 662/96 - Filiale di Firenze - € 1,00 SanSebastiano P e r i o

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ORATORIO DI PIAZZA DUOMO:Giorni feriali: Sante Messe ore 10,00 – 17,30 (nei mesi di Luglio e Agosto è sospe-

sa la celebrazione della Santa Messa delle ore 17,30) - Giorni prefestivi: Santa Mes-

sa ore 17,30 - Giorni festivi: Sante Messe ore 10,00 – 11,30 – 17,30 (nei mesi di

Luglio e Agosto è sospesa la celebrazione della Santa Messa delle ore 11,30)

GENNAIO

6 – Solennità dell’Epifania: Sante Messe con orario festivo

13 – ore 17,30 Santa Messa in suffragio dei defunti del III° quadrimestre 2010

20 – Solennità di San Sebastiano – Patrono della Misericordia: ore 7,00 – San-

ta Messa- Ore 9,00 – Santa Messa prelatizia con le autorità cittadine. Ore 11,30

– Santa Messa. Ore 17,00 – Canti dei secondi Vespri – Panegirico del Santo e

Benedizione Eucaristica. Ore 17,30 – Santa Messa

FEBBRAIO

2 – Presentazione del Signore (Candelora) – Sante Messe ore 10,00 e 17,30. Per

tutto il giorno distribuzione delle candele benedette presso la Sede, le Sezioni

ed il Cimitero di Soffiano

MARZO

9 – Mercoledì delle Ceneri – Sante Messe ore 10,00 – 17,30. A tutte le Sante

Messe imposizione delle Sacre Ceneri

25 – Annunciazione del Signore – Sante Messe con orario festivo

APRILE

16 – S. Messa vespertina ore 17,30 con distribuzione dell’olivo benedetto

17 – Domenica delle palme – Sante Messe ore 10,00 – 11,30 – 17,30

Dalle ore 8,00 alle ore 18,30 distribuzione dell’olivo benedetto presso la sede,

le sezioni ed il Cimitero di Soffiano

20 – Mercoledì Santo – Non saranno celebrate Sante Messe

21 – Giovedì Santo – Ore 16,30 Santa Messa in Coena Domini e adorazione

del S.S. Sacramento fino alle ore 24

22 – Venerdì Santo – Dalle ore 7,30 alle ore13,00 adorazione del S.S. Sacramen-

to. Alle ore 16,30 Azione liturgica

25 – Lunedì dell’Angelo – Le Sante Messe seguiranno l’orario feriale.

MAGGIO

8 – Festività della Mater Misericordiae – Al termine della Santa Messa delle ore

10,00 verrà proclamata la supplica alla Madonna del Rosario

12 – Ore 17,30 – Santa Messa in suffragio dei defunti del I° quadrimestre 2011

21 – ore 17,30 Santa Messa per i Fratelli riposati

GIUGNO

8 – Festività di San Pietro Martire fondatore della Misericordia – ore 17,30 San-

ta Messa

26 – Solennità del Corpus Domini – Sante Messe con orario festivo

AGOSTO

15 – Assunzione in Cielo della Beata Vergine – Sante Messe con orario festivo

SETTEMBRE

8 – Ore 17,30 Santa Messa in suffragio dei defunti del II° quadrimestre 2011

OTTOBRE

31 – Ore 17,30 Santa Messa prefestiva nella solennità di tutti i Santi

NOVEMBRE

1 – Solennità di tutti i Santi – Sante Messe con orario festivo

2 – Commemorazione dei defunti – Sante Messe con orario feriale

La Santa Messa delle ore 17,30 sarà celebrata in suffragio degli Ascritti defunti

29 – Inizio della novena dell’Immacolata – Ore 17,00 Novena – 17,30 Santa Messa

DICEMBRE

7 – Ore 17,30 Santa Messa prefestiva nella solennità dell’Immacolata Concezione

8 – Solennità dell’Immacolata Concezione – Le Sante Messe con orario festivo

15 – Ore 17,00 Inizio della novena di Natale

24 – Santa Messa ore 10,00 – Ore 24 Santa Messa nella Notte Santa

25 – Solennità del Santo Natale – Sante Messe con orario festivo

26 – Santo Stefano – Sante Messe con orario feriale

31 – Santa Messa prefestiva solennità di Maria Santissima madre di Dio ore 17,30

– Al termine della Santa Messa sarà cantato il Te Deum di ringraziamento

ORATORIO DEL CIMITERO DI SOFFIANO:Giorni feriali: Santa Messa ore 9,00 - Giorni festivi: Sante Messe ore 8,30 – 10,30

Giorni prefestivi Santa Messa ore 16,00 (dal 1 Ottobre al 31 Marzo) - ore 17,00

(dal 1 Aprile al 30 Settembre)

GENNAIO

8 – Solennità dell’Epifania – Orario festivo

FEBBRAIO

2 – Presentazione del Signore (Candelora) – Santa Messa ore 9,00. Per tutto il

giorno distribuzione delle candele benedette

MARZO

9 – Mercoledì delle Ceneri – Santa Messa ore 9,00 con imposizione delle Ce-

neri

25 – Annunciazione del Signore – Sante Messe con orario festivo

APRILE

16 – Santa Messa vespertina della Domenica delle Palme ore 17,00 Distribu-

zione dell’olivo benedetto

17 – Domenica delle Palme – Sante Messe orario festivo e distribuzione del-

l’olivo benedetto

21/22/23 – Settimana Santa – Non ci sono funzioni

24 – Domenica di Resurrezione – Sante Messe con orario festivo

25 – Lunedì dell’Angelo – Sante Messe con orario feriale

AGOSTO

14 – Prefestiva dell’Assunzione – Non sarà celebrata la Santa Messe delle ore

17,00

15 – Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al Cielo. Santa Mes-

sa ore 09,00

OTTOBRE

31 – Prefestiva della solennità di tutti i Santi – Santa Messa ore 16,00

NOVEMBRE

1 – Solennità di tutti i Santi – Sante Messe: ore 8,30 – 10,30. Ore 15,00 – Re-

cita del Santo Rosario. Ore 15,30 – Santa Messa prelatizia – Benedizione del

Cimitero

2 – Sante Messe in suffragio delle Anime del Purgatorio: ore 8,30 – In suffra-

gio dei defunti del Cimitero di Soffiano. Ore 10,00 – In suffragio del Capi di

Guardia. Ore 11,00 – In suffragio dei defunti del Cimitero dei Pinti. Ore 6,00

– Santa Messa vespertina

DICEMBRE

7 – Santa Messa prefestiva dell’Immacolata ore 16,00

8 – Solennità dell’Immacolata – Sante Messe con orario festivo

24 – Santa Messa prefestiva della solennità del Santo Natale ore 16,00

25 – Solennità del Santo Natale – Sante Messe con orario festivo

26 – Santo Stefano – Santa Messa con orario feriale

31 – Santa Messa con orario feriale – Non sarà celebrata la Santa Messa prefestiva

Alle Sante Messe della prima domenica di ogni mese, compresa la prefe-stiva, in tutti gli oratori sara’ effettuata una raccolta per la realizzazione del

Villaggio San Sebastiano dove saranno accolti i disabili dell’A.M.G. ∗ ∗ ∗ ∗ ∗ ∗

In novembre la raccolata sara’ effettuata il giorno 1, compresa la prefestiva del 31 ottobre.

CAPPELLA DELLA SEZIONE OLTRARNO

Tutte le Domeniche e le festività celebrazione

della Santa Messa alle ore 9,00

CAPPELLA RESIDENZA PER ANZIANI

IL BOBOLINO

Giorni feriali: Lunedì e Mercoledì Santa Messa ore 11,00 Giorni festivi:

Santa Messa ore 10,00 - Prefestivi: Santa Messa ore 17,00

Orario Celebrazioni per l’anno 2011

249_47_Luglio 07/09/11 10:32 Pagina 47

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VITA SOCIALE

GIORNANTIMarini Enzo, Selvi Paolo, Serti MarioBUONAVOGLIA Amai Bruna Favà, Amodio Annunziata Grillo, Bassili-ci Gianfranco, Beccali Dalmazia, Biagi Rina Ugolini,Bini Marcello, Bossoletti Settimio, Braconi Elena Bur-si, Brandini Pierluigi, Cacchione Maria De Gasperi,Caciolli Giuliana, Cangiulli Maria Scarati, CarcasciVanda Saccardi, Castagnoli Graziano Salvatore, Castal-di Paolina Tacchi, Ceccherini Lina Zacchi, CeccheriniMaria Paoli, Cecchini Ubalda Nannelli, Corvi IolandaBadii, Crescioli Silvano, Crott Cecilia Chiavistelli, DeSimone Colomba Ianniciello, Del Pasqua Emilia Ma-gherini, Di Noia Giuseppe, Diomeda Domenica, Do-ro Nella Ticci, Fagnoni Guido, Falugiani Tina Nicco-li, Fantoni Ennio, Fattori Idda Belli, Ferri Bruna Bor-doni, Ghelli Leonetta Cavalieri, Giannettoni CarlinaSensi, Giannini Adriana Mangiantini, Ginori ContiAdriana, Giordano Franca Sbraci, Giusti Maria Pasto-rini, Gregoratti Monica, Guidorizzi Laura Sterpos, La

Porta Salvatore, Lanfredini Bianca, Lastraioli MarisaLippi, Lippi Bruna Margheri, Livi Luigi, Maffei Giu-seppe, Margheri Renata Alessandri, Marucelli BrunaBuzzigoli, Marzi Vilma Boncinelli, Masi Azzelia Tani-ni, Materassi Marisa Masserelli, Mazzetti Carla Logi,Mazzoli Paolo, Micheloni Lisena Arcangioli, MontiniAlba Checcucci, Mugnaini Ester Minucci, MunicchiAngiolo, Nistri Giulietta Alderighi, Ostrogovich Ma-ria, Palandri Carli Carla, Palloni Guglielmo, PapiniPaola Rossi, Papucci Lina Bonciani, Parenti Lando, Pa-rigi Alvaro, Pucci Anna Ranieri, Ricci Romana Sedo-ni, Romagnoli Emma Cudia,Sabbatelli Laura, Salvi Lu-ciano, Sanimi Daniela Carnesecchi, Sardelli Giovanni,Taddei Mario, Tofani Giulia, Torrini Silvano, ValentiniAnna Maria, Whitby Violetta LugliBUONAVOGLIA A RIPOSO CON EMOLUMENTICasini RemoMEDICO AMBULATORIO A RIPOSO CON EMO-LUMENTILapi Pier Roberto

SAN SEBASTIANO OTTOBRE 2011

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Non sono più con noi ma vivono nel nostro ricordo

Non sono più con noi ma vivono nel nostro ricordo

CONFRATELLI DECEDUTI DAL 26-04-2011 AL 10-07-2011

249_48_Ottobre 07/09/11 10:32 Pagina 48

Page 51: anno 63° n. 249 Ottobre-Novembre-Dicembre 2011 ......Trimestrale sped. abb. post. 45%-art.3 comma 20 lettera b Legge 662/96 - Filiale di Firenze - € 1,00 SanSebastiano P e r i o

249_Coperta_Ott-Nov-Dic 07/09/11 10:33 Pagina 3

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