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AANNOO SCCOLA

 

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1  

INDICE • Che cos’è il POF pag. 3 • Chi siamo pag. 4 • Cenni storici pag. 5 • Il profilo storico – evolutivo pag. 6 • Il contesto territoriale pag. 7 • L’integrazione nel territorio pag. 8 • Le modalità d’interazione con il territorio pag. 9 • La collaborazione con Istituzioni, Enti Pubblici e Privati del territorio pag. 10 • Le scelte educative pag. 11 • Mission (Le finalità della scuola) pag. 12

- Scuola dell'infanzia - Scuola primaria - Scuola secondaria di primo grado

• Area Organizzativa: pag. 17 - Sedi - Tempo Scuola - Criteri per la formazione delle classi - Criteri per l’assegnazione dei docenti alle sezioni / classi - Criteri per la formazione dell’orario di servizio degli insegnanti - Organigramma d’Istituto - Visite guidate e viaggi d’istruzione - Iter per effettuazione visite guidate e viaggi d’istruzione - Visite guidate scuola dell’infanzia - Visite guidate scuola primaria - Visite guidate scuola secondaria di I grado - I progetti dell’Istituto - Attività alternative all’I.R.C.

• Piano di aggiornamento e formazione pag. 34 • Accoglienza e inclusione pag. 35

- Bisogni educativi speciali a scuola - Alunni con disabilità - L’insegnante di sostegno - Alunni con Disturbi Evolutivi Specifici - Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale - Come si garantiscono agli studenti con BES gli stessi diritti - Strumenti per la personalizzazione dell’azione educativo – didattica: il

P.E.I. e il P.D.P. - Il P.D.F.: strumento preliminare per la predisposizione del P.E.I. - Schema riassuntivo con precisazioni caso per caso - Valutazione degli alunni disabili ed esame conclusivo - Valutazione degli alunni con Disturbi Evolutivi Specifici ed esame conclusivo - Valutazione degli alunni con svantaggio linguistico, socioeconomico e

2  

culturale ed esame conclusivo - BES e prove INVALSI

• Documenti fondamentali: pag. 45 - Regolamento d’Istituto - Patto Educativo di Corresponsabilità

• Il Curricolo Verticale pag. 47 - Il nostro curricolo - L’organizzazione in competenze chiave - Traguardi per lo sviluppo delle competenze - Certificazione delle competenze

• Validità dell’anno scolastico pag. 61 • La valutazione pag. 63

- Le fasi della valutazione - Modalità di accertamento degli apprendimenti scolastici - Sintesi delle disposizioni sulla valutazione degli alunni - La valutazione nella scuola dell’infanzia - La valutazione nella scuola primaria e secondaria di primo grado - Valutazione degli alunni con P.D.P e P.E.I. - Criteri per la valutazione degli apprendimenti - La valutazione del comportamento - Criteri per la valutazione del comportamento - Criteri per l’attribuzione del voto nel comportamento

• Esame conclusivo di Stato del I ciclo di istruzione e certificazione delle pag. 70 competenze - Ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione - Prove scritte d’esame - Colloquio pluridisciplinare - Esito dell’esame - Certificazione delle competenze

• Criteri per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo pag. 72 ciclo di istruzione - Assegnazione delle prove scritte - Criteri per la valutazione della prova scritta di italiano - Griglia per la correzione della prova scritta di italiano - Criteri per la valutazione della prova scritta di matematica - Criteri per la valutazione delle lingue straniere - Criteri per la conduzione del colloquio pluridisciplinare - Criteri per la valutazione della prova orale d’esame - Descrittori per la formulazione del giudizio sul colloquio d’esame - Schema per la formulazione del giudizio finale d’esame - Pubblicazione dei risultati

Allegati: Regolamento d’Istituto (all.1) - Patto Educativo di Corresponsabilità (all.2) – Somministrazione dei farmaci a scuola (all.3) – Uso del cellulare (all.4) - Curricolo verticale (all.5)

 

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CHI SIAMO

Il nostro Istituto comprende le seguenti scuole:

 

 

            

 

 

 

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CENNI STORICI

L’Istituto Comprensivo è sito nel comune di Ardore, popolato da circa 5.000 abitanti, nell’area della Locride sul versante Ionico della provincia di Reggio Calabria; è un rettangolo di territorio di circa 40 km2 che, partendo dalle alture pre - aspromontane (570 m sul livello del mare), degrada fino a 250 metri di altezza, dove si trova il suggestivo Centro Storico di impianto medievale; alla distanza di 5 km è ubicata la popolosa frazione Marina, dove è collocato il plesso centrale dell’Istituto Comprensivo “Emanuele Terrana”.

Ardore è il paese natio di Emanuele Terrana, uomo colto, riservato ed altruista, a lui è stato intitolato il nostro Istituto poiché, primo repubblicano calabrese eletto alla Camera dei Deputati nel 1968, ha dato vita negli anni ’70 al progetto per la costruzione della Scuola Media di Ardore Marina.

Anche il comune di Careri vanta la presenza di uomini illustri come Francesco Perri, scrittore simbolo dell'antifascismo che divenne famoso per quel grande capolavoro che fu «Emigranti».

Nel comune di Benestare si trovano figure come l'attore Vincenzo Musolino; Ferdinando Scopacasa, uno dei più famosi suonatori di zampogna dell'intera provincia di Reggio Calabria, celebri le sue esibizioni presso il Santuario della Madonna di Polsi; Achille Morabito, Sacerdote Vicario generale della Piccola Opera della Divina Provvidenza - San Luigi Orione.

6  

IL PROFILO STORICO EVOLUTIVO

La costituzione dell’Istituto Comprensivo è stata la risposta alle necessità concorrenti di dimensionamento e verticalizzazione del curricolo, nel rispetto della più recente normativa che regola l’organizzazione delle reti scolastiche.

L’I.C.“E. Terrana” nasce nell' a.s. 2012/2013, in seguito al processo di riorganizzazione della rete territoriale delle scuole del comune di Ardore, Benestare, Careri, Ciminà.

Il principale obiettivo, posto sia dall’amministrazione scolastica, sia dai comuni, è stato quello di fornire alla Comunità un istituto articolato in verticale, meglio rispondente alle necessità dell’utenza di una cospicua parte del territorio, dal momento che la scuola va a coprire gran parte dei centri limitrofi.

La sede centrale dell’Istituto con gli uffici di segreteria è collocata presso la Scuola Media “E.Terrana”.

Il contesto unitario dell’Istituto Comprensivo viene oggi ad essere un terreno ideale in cui sperimentare alcuni aspetti portanti della nuova “scuola dell’infanzia, della primaria e secondaria di primo grado”, così come prospettata dalle Indicazioni nazionali 2012 nei suoi aspetti pedagogico-didattici. La presenza di più ordini di scuola all’interno di uno stesso Istituto fornisce, infatti:

- la possibilità di costruire un curricolo unico progressivo; - maggiori opportunità per la continuità nel passaggio da un ordine all’altro; - valorizzazione delle competenze; - creazione di gruppi di lavoro didattici unitari.

Il nostro Istituto ha visto negli anni un incremento costante del numero delle iscrizioni; ha costruito nel tempo un’identità sempre più ricca e articolata, tesa al successo formativo degli alunni e al raggiungimento di elevati livelli di apprendimento, sia dal punto di vista educativo che didattico.

7  

IL CONTESTO TERRITORIALE

Le scuole dell’Istituto Comprensivo Statale “E.Terrana” sono distribuite su un vasto territorio comprensivo di più Comuni : Ardore, Benestare, Careri, Ciminà.

Nei suddetti Comuni sono dislocati i tre ordini di scuola. Tale territorio rappresenta un itinerario costruttivo e fertile per le uscite didattiche dell’utenza, al fine di scoprire e conoscere le sue caratteristiche socio - ambientali ed archeologico - culturali.

 

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LE MODALITA’ DI INTERAZIONE CON IL TERRITORIO

Ambito culturale

• Realizzazione di iniziative culturali rivolte a genitori, alunni e insegnanti, anche mediante intese, accordi e convenzioni con associazioni culturali ed enti pubblici.

• Promozione della biblioteca scolastica come centro di ricerca e studio. • Uso degli strumenti informatici e delle tecnologie multimediali come veicolo di conoscenza

e di connessione con altre realtà, anche attraverso la partecipazione a progetti nazionali e locali e la collaborazione con scuole superiori ad indirizzo tecnico-scientifico (orientamento scuola media).

• Potenziamento dello studio delle lingue comunitarie. • Partecipazione ad attività culturali a livello locale, nazionale ed internazionale e confronto

sull’attività ricerca-azione con altre scuole. • Giochi studenteschi sportivi. • Partecipazione a gare e concorsi esterni. • Divulgazione delle iniziative scolastiche e dei materiali didattici prodotti tramite il sito web

d’istituto.

Ambito Organizzativo

• Servizio mensa. • Collaborazione con il comune per le attività di pre-scuola e progetti (per attività di pre-

scuola si intende riorganizzare l’orario scolastico del personale docente e non, per attivare e garantire un servizio “accoglienza/vigilanza” degli alunni in orario pre-scolastico e post-scolastico).

• Collaborazione con i Comitati dei genitori. • Collaborazione con l’Agenzia trasporti. • Istituzione delle scuole serali per l’alfabetizzazione culturale degli adulti, anche stranieri.

Ambito metodologico

• Attività di ricerca ed esplorazione sul territorio. • Lezioni in ambienti didattici decentrati (ambienti naturali, laboratori di scuole superiori,

musei, cinema, teatro…).

10  

LA COLLABORAZIONE CON ISTITUZIONI, ENTI PUBBLICI E PRIVATI DEL TERRITORIO

MIUR, Ufficio Scolastico Regionale, Ufficio Scolastico Territoriale

Partecipazione a progetti didattici

Comune di Ardore e comuni del territorio (stipula convenzioni).

Musei, biblioteche, archivi storici, teatri, parchi giochi (Magna Grecia)

A.U.S.L.

Attività educazione alla salute (specialisti per la prevenzione delle patologie e dei disturbi del comportamento alimentare, vista, udito, dentizione, profilassi). Equipe medico-psico-pedagogica per integrazione alunni H.

Circoscrizione (accoglienza/vigilanza non obbligatorio per il personale docente e non, solo previa disponibilità).

Attività pre-scuola, post-scuola e progetti vari.

Istituzione comitato dei genitori (eleggere), cooperative di servizi educativi.

Servizio mensa, qualità pasto caldo); pre e post scuola; doposcuola nelle ore non curricolari autogestito.

Istituzioni di centri sociali o pro-loco Collaborazione a progetti nelle scuole (Natale, Carnevale…)

AVIS – AIDO – Theleton – AIL Attività ed iniziative di solidarietà e di formazione e di educazione alla salute.

FAI – WWF – Pro-Loco (visite guidate). Educazione ambientale, vari siti relativi al patrimonio storico-culturale, religioso ed archeologico.

Coldiretti… Frutta a scuola, Fattorie didattiche, educazione ambientale ed alimentare.

Società sportive, CONI – FIFA Progetti di potenziamento dell’educazione motoria e dello sport.

ARDOR…arte Percorsi didattici, mostre, castello medievale… Corsi di musica (Ardore Sup.) Attività di educazione musicale. Polizia Municipale Polizia di Stato Polizia postale Guardia di finanza Guardia costiera

Educazione Stradale, Prevenzione disagio (BULLISMO…), educazione alla cittadinanza e alla legalità, educazione sessuale età evolutiva, mare sicuro…

Associazione Aspromontana Conoscenza del territorio (curricolo locale). Consiglio comunale dei ragazzi Educazione cittadinanza e Costituzione

Collaborazione scuola, servizi sociali e famiglie

Scuola di Teatro, progetto teatro e cinema, (Compagnia teatrale di Ardore, Natile etc…), dispersione ed insuccesso scolastico, dinamiche relazionali distorte e atti di vandalismo (prevenzione).

11  

LE SCELTE EDUCATIVE

La scuola dell’Infanzia e il primo ciclo di istruzione, dai 6 ai 14 anni, sono un passaggio fondamentale per la costruzione del “progetto di vita” di ogni persona, perché, in questa particolare fase dell'età, forniscono le basi che permettono ad ogni ragazzo di affrontare in modo positivo le esperienze successive proprie del secondo ciclo di istruzione e di formazione e, in particolare, i problemi del vivere quotidiano e del responsabile inserimento nella vita familiare, sociale e civile. Nel definire le finalità della Scuola, è d’obbligo il riferimento all’articolo 3 del Dettato Costituzionale che invita a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che di fatto limitano l’uguaglianza e la libertà dei cittadini. Nella costruzione una strategia didattica, pertanto, non si può non aver chiaro il contesto socio-economico in cui si opera, con le sue risorse e i suoi condizionamenti, certi che il processo educativo acquisti una valenza significativa solo se avvia un graduale processo di trasformazione dell’esistente. Particolare attenzione deve essere rivolta al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio; le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza ed emarginazione; inoltre, per sviluppare il processo di apprendimento in modo proficuo, il team docenti opera affinché il clima classe sia positivo. A tal fine il Collegio s’impegna a rendere effettivi, come condizione necessaria per l’insegnamento, alcuni principi indicati nella guida pedagogica formulata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità:

- certezza da parte dell’alunno/a della sua accettazione e del suo rispetto; - valorizzazione della natura personale dell’apprendimento; - riconoscimento del diritto all’errore; - realizzazione del confronto delle idee; - effettuazione dell’autovalutazione in cooperazione.

Il processo educativo si esplicita attraverso due percorsi strettamente integrati, quello di istruzione e quello di formazione. Gli apprendimenti devono tendere a sviluppare, al meglio delle personali possibilità, le capacità e le competenze, attraverso conoscenze (il sapere) e abilità (il saper fare) adeguate all’inserimento nella vita sociale. L’insegnamento deve avere l’obiettivo di consentire un percorso educativo ottimale sia a chi si trova in situazione di disagio sia a chi si trova in situazione di eccellenza. Le strategie più idonee risultano quelle dei piani di studio personalizzati, delle unità di apprendimento e dell’attivazione di laboratori. Le competenze acquisite e gli apprendimenti delle varie “educazioni” concorrono alla formazione globale della persona e del cittadino, sensibile ai temi della convivenza civile nel rispetto della cultura e della civiltà propria e di quella altrui.

 

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 

 

• La scuola secondaria di I grado, secondo la legge istitutiva, “concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attività successiva”. Proprio per questo, la scuola secondaria di 1° grado è:Scuola dell'educazione integrale della persona perché promuove processi formativi e si adopera per creare, attraverso le conoscenze e le abilità, occasioni dirette a sviluppare armonicamente la personalità degli allievi in tutte le direzioni.

• Scuola che colloca nel mondo perché aiuta lo studente ad acquisire un'immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà sociale per permettere alle generazioni di affrontare in modo più consapevole e responsabile le scelte future.

• Scuola orientativa perché mira all'orientamento di ciascuno, favorisce l'iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale per permettergli di definire e di conquistare la propria identità e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale.

• Scuola dell'identità perché assolve il compito di accompagnare il preadolescente nella sua maturazione globale fino alle soglie dell'adolescenza.

• Scuola della motivazione e del significato perché è impegnata a radicare conoscenze ed abilità disciplinari ed interdisciplinari sulle effettive capacità di ciascuno.

• Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi perché legge i bisogni e i disagi dei preadolescenti.

• Scuola dell’inclusione perché realizza pienamente la propria funzione pubblica, impegnandosi per il successo scolastico di tutti gli studenti con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità e di svantaggio.

La scuola secondaria di I grado si propone di fornire (produrre) educazione, istruzione e formazione tramite:

• la partecipazione all’attività scolastica, • la collaborazione con il gruppo dei pari e con gli adulti, • lo sviluppo dell’autonomia, • la conoscenza di se, l’educazione all’inter-cultura che porta alla valorizzazione delle

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L'Istituto ha scelto di utilizzare un orario flessibile. Pertanto i tre ordini di scuola effettuano l'orario settimanale dal lunedì al venerdì (sabato per la Scuola secondaria), con diversi rientri pomeridiani.

Nella Scuola dell'Infanzia le lezioni si svolgono per cinque giorni settimanali dalle ore 8,00 alle ore 16,00 con servizio mensa.

Nella Scuola Primaria l'orario è strutturato su cinque giorni settimanali, da lunedì a venerdì, dalle ore 8,00 alle ore 13,00, con un rientro pomeridiano dalle ore 14,00 alle ore 16,00, con servizio mensa facoltativo.

- Martedì: Ardore Marina, Schiavo, Ardore Capoluogo, Ciminà. - Lunedì: Natile Nuovo, Natile Sup. e Careri. - Mercoledì: Benestare e Belloro.

Nella Scuola Secondaria di Primo Grado si osserva il seguente orario delle lezioni: da

lunedì a sabato dalle ore 8,00 alle ore 13,00 con due rientri pomeridiani dalle ore 14,00 alle ore 16,00 nei giorni di:

- lunedì e venerdì per Ardore, Natile e Careri; - mercoledì e venerdì per Benestare.

E' previsto il servizio mensa facoltativo dalle ore 13,00 alle ore 14,00.

20  

CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI

Per le classi prime sarà seguito l’obiettivo di formare classi con equa distribuzione degli alunni per sesso, livelli di competenza e situazioni particolari segnalate dagli insegnanti di scuola primaria.

CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE SEZIONI/CLASSI

L’assegnazione ai plessi e alle sezioni si effettua seguendo i criteri sotto elencati in ordine prioritario:

• assicurare, ove possibile, la continuità nel plesso; la continuità non è da considerarsi elemento ostativo qualora il docente interessato produca volontaria domanda, se ci sono le condizioni;

• docenti già facenti parte dell’organico;

• rientro nel plesso di titolarità, entro il quinquennio su posto libero, per i docenti che sono in organico funzionale e che sono stati utilizzati in altri plessi;

• docenti che entrano a far parte dell’organico nell’anno in corso;

• docenti in assegnazione provvisoria o utilizzati;

• in caso di concorrenza di richieste si tiene conto della graduatoria di circolo o di istituto;

CRITERI PER LA FORMAZIONE DELL’ORARIO DI SERVIZIO DEGLI INSEGNANTI

• Equa distribuzione degli impegni orari antimeridiani e pomeridiani,

• orario giornaliero non eccedente le 4 ore per la scuola media e le 5 ore per la scuola dell’infanzia e primaria;

• situazioni familiari e di salute documentate ed accertate,

21  

ORGANIGRAMMA D'ISTITUTO

Organizzazione dell'Istituto Comprensivo L’Istituto Comprensivo, in quanto luogo in cui molti soggetti interagiscono per realizzare un progetto formativo, rappresenta un sistema organizzativo complesso. Per questo è necessario che il modello organizzativo scolastico sia coerente con la specificità del servizio: da un lato si caratterizzi come aperto, flessibile e adattabile a situazioni differenziate, dall’altro sia regolato da principi e modalità operative (quali il coordinamento delle risorse umane e l’interazione) che consentano di assicurare il perseguimento dell’efficacia delle attività effettuate e dei servizi erogati.

L’organigramma d’Istituto consente di descrivere l’organizzazione complessa del nostro Istituto e di rappresentare una mappa delle competenze e responsabilità dei soggetti e delle loro funzioni. Il Dirigente Scolastico, le figure gestionali intermedie (vicario, funzioni–strumentali, fiduciari e DSGA) e i singoli docenti operano in modo collaborativo e si impegnano nell’obiettivo di offrire all’alunno un servizio scolastico di qualità; questo richiede modalità di collegamento atte a favorire uno stile di lavoro fondato sulla collegialità e sulla condivisione, sull’impegno al rispetto delle intese raggiunte.

DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. PRATICO’ Fortunato

Esercita le funzioni previste dal D.L.vo n. 165/2001 e dal vigente CCNL – Area V. A titolo esemplificativo:

assicura la gestione unitaria dell’Istituto e ne ha la legale rappresentanza; garantisce che le risorse finanziarie e strumentali siano gestite in modo funzionale rispetto agli obiettivi del servizio scolastico;

emana direttive e adotta provvedimenti orientati a migliorare la qualità del servizio offerto all’utenza;

promuove interventi per assicurare la qualità dei processi formativi e l’attuazione del diritto all’apprendimento da parte degli alunni, nel rispetto delle competenze degli Organi Collegiali;

è titolare delle relazioni sindacali e cura i rapporti con tutte le Amministrazioni, gli Enti, le Associazioni che hanno interessi e competenze nei confronti del servizio scolastico;

CONSIGLIO D’ISTITUTO Componente genitori

Currà M. - Ietto M. - Parpiglia C. - Perri M. - Sagoleo L. - Versaci A. - Zappia A. Componente docenti

Caserta M. - Criaco D. - Perri C. - Piteri M. - Sollazzo R. - Talia R. - TalladiraC. - Tripodi M. Componente ATA

Amodeo A. – Brizzi A. Il C.d.I. elabora e adotta gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento della scuola;

delibera il programma annuale, stabilisce come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico; delibera in merito all’adozione e alle modifiche del Regolamento interno dell’Istituto; definisce gli indirizzi generali del POF;

22  

adotta il POF; indica i criteri generali relativi alle formazioni delle classi, all’assegnazione dei singoli docenti alle classi e al coordinamento organizzativo del Consiglio di Classe;

DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI (DSGA) PARRELLI Anna Valeria

Esercita le funzioni previste dall’attuale quadro normativo e dal vigente CCNL. In particolare e d’intesa con il D.S., orienta l’organizzazione e la gestione dei servizi generali e amministrativi al raggiungimento degli obiettivi istituzionali, per offrire all’utenza un servizio attento e qualificato.

E’responsabile, con i docenti vicari, della qualità. DOCENTI COLLABORATORI DEL D.S.

MARZANO Giuseppe Supporta il D.S. per promuovere e coordinare le attività didattiche, i progetti educativi dell’Istituto ed i piani di lavoro dei docenti.

Redige i verbali del Collegio Docenti. Sostituisce il D.S. in caso di assenza. Coordina le attività durante gli esami di stato licenza media. Segnala al D.S. eventuali problematiche inerenti gli aspetti organizzativo -didattici. Collabora con il Dirigente per quanto attiene le relazioni con gli Enti e gli specialisti con cui la scuola intrattiene rapporti.

Presiede, su delega, i Consigli di interclasse/Classe. CAPOGRECO Silvana

Per quanto concerne il Fondo Istituto: predispone la tabella riassuntiva dei progetti presentati. Predispone i registri per le attività di recupero e ampliamento dell’offerta formativa; verifica nei plessi i corsi attivati e segnala eventuali problemi; cura la raccolta finale dei registri e verifica gli adempimenti dei docenti.

Visite guidate: contatta ditte, autonoleggio e alberghi. E’ referente per l’educazione all’ambiente.

DOCENTI RESPONSABILI DI PLESSO Scuola dell’Infanzia

Benestare cap : MUSOLINO Caterina – Russellina: MACRI’ Arlene – Vigne: FILIPPONE Susanna – Belloro: MEZZATESTA Teresa - Natile Nuovo: CRIACO Domenica - Natile Sup: IETTO Faustina

Scuola Primaria Ardore Cap: TRICHILO FEMIA Anna - Ardore Marina: PAPANDREA M. Antonietta – Schiavo: PEPE Rosetta – Ciminà: LONGO M. Luisa - Benestare Cap: PASCALE M. Ivana – Belloro: PITERI Marianna - Natile Nuovo: CAPOGRECO Silvana - Natile Sup: CHINE’ Pasqualina – Careri TIMPANO Caterina

Scuola Secondaria Di Primo Grado Ardore: MARZANO Giuseppe - Natile Nuovo: MACRI’ Rocco – Benestare: ESPOSITO Giuseppina – Careri: PASCALE Alessandra

Provvede alla sostituzione degli insegnanti assenti, anche con ore eccedenti, e ne informa preventivamente l’ufficio di segreteria.

Provvede al ritiro e alla conservazione delle circolari interne e si accerta della relativa presa

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visione con apposizione della firma dei docenti. Provvede alla cura del materiale e dei sussidi didattici e dei laboratori. Formula proposte in merito all’orario delle lezioni secondo i criteri dettati dal Collegio dei Docenti.

Verifica il rispetto del regolamento interno di Istituto in merito all’entrata-uscita alunni e ai rapporti con i genitori.

Segnala al DS eventuali carenze in ordine alla sicurezza degli edifici scolastici. Conserva copia delle chiavi di accesso all’edificio da utilizzare in caso di emergenza.

FUNZIONI STRUMENTALI AREA N 1

Alunni Diversamente Abili AGUI’ Angela

Coordina il gruppo H. Cura e custodisce il verbale delle riunioni, pianifica, segue e controlla lo svolgimento delle riunioni e ne informa i colleghi.

Raccorda le azioni con l'ASL, tiene il contatto con gli operatori. Mantiene i contatti con le famiglie, informandoli dell'integrazione o dei suoi aspetti problematici.

Organizza la partecipazione degli studenti diversamente abili alle attività predisposte per la loro classe.

AREA N 2 Continuità didattica ed educativa scuola infanzia-primaria- media; corsi di recupero,

potenziamento; laboratori extracurriculari TALIA Rocco

Si raccorda con le scuole secondarie di primo grado, progetta l'accoglienza degli alunni, ne cura l'inserimento nelle classi.

Coordina il gruppo di lavoro per la formazione delle classi. Definisce, in base alle scelte del Collegio e alla disponibilità finanziaria, il numero degli interventi e i corsi da attivare.

Provvede ai raggruppamenti per gruppo - classe degli studenti. Definisce il calendario dei corsi e delle altre attività extracurricolari che riguardano gli alunni. Cura gli aspetti formali (distribuzione registri, dei docenti, ne registra le assenze). Coordina la comunicazione con le famiglie sugli interventi di recupero. Coadiuva la Funzione strumentale Area 1 nel monitorare e valutare gli interventi effettuati.

AREA N 3 Orientamento in uscita ed in itinere; coordinamento dei Consigli di Classe; accoglienza nuovi

colleghi. TALLADIRA Concetta

Cura i contatti con le scuole secondarie di secondo grado ed organizza le visite di orientamento.

Partecipa alle iniziative di orientamento in rete. Predispone momenti di valutazione annuale di monitoraggio di tutte le attività extracurricolari. Propone integrazioni e modifiche del POF, sentito il Collegio dei Docenti e tutti i Distretti per plessi;

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Coordina le uscite didattiche: gestione didattico -organizzativa. Propone e coordina le iniziative di partecipazione a concorsi d’interesse e d’innovazione didattica in raccordo con i docenti.

Supporta il DSGA nella preparazione e la messa a punto delle risorse materiali e tecnologie da destinare alle commissioni per lo svolgimento degli esami di stato.

Verifica, cura e custodisce il registro dei verbali delle riunioni dei Consigli di classe. Accoglie i nuovi colleghi. Fornisce informazioni, strumenti e materiali per l'avvio del lavoro. Facilita la conoscenza della scuola. Coordina l'attività dei tutor.

AREA N 4 Coordinamento della formazione in servizio; autovalutazione d’Istituto.

TRICHILO FEMIA Anna Analizza i bisogni formativi. Per la formazione in servizio: predispone il calendario degli incontri; prepara gli avvisi per i corsisti; tiene i contatti con i relatori.

Segue e controlla lo svolgimento degli incontri di aggiornamento e formazione stabilendo gli ambienti per gli incontri, verificando la presenza dei corsisti, raccogliendo le firme e la documentazione prodotta.

Porta gli esiti in Collegio dei Docenti per la valutazione del Piano. Individuazione di standard di qualità per la valutazione del servizio scolastico. Autovalutazione d’Istituto (personale docente, ATA, genitori ed alunni).

AREA N 5 Implementazione del registro elettronico; coordinamento prove Invalsi.

BRANDO Eleonora Coadiuva la segreteria didattica per l’attivazione, la gestione, la fruizione del registro elettronico da parte dei docenti e delle famiglie.

Cura le procedure per la somministrazione delle prove INVALSI mantenendo i rapporti con l’Ente per la comunicazione dei risultati.

AREA N 6 Promozione del benessere a scuola, educazione alla legalità, educazione alla salute all’ambiente.

FONTANA Francesco Coordina i progetti di pertinenza dell’area. Riceve segnalazioni dai coordinatori di classe o dagli insegnanti di classe su situazioni di disagio, su rischi di abbandono e su ogni situazione di malessere degli alunni.

Promuove le iniziative indirizzate al miglioramento della comunicazione tra gli studenti e tra gli studenti e i docenti.

Individua strategie per il maggior coinvolgimento dei genitori alla vita scolastica dei propri figli.

I docenti titolari di funzione strumentale dovranno operare trasversalmente, confrontandosi. COMMISSIONE di lavoro POF

BARTONE Rita – BRUZZANITI Vittoria - CARERI Luciana - COSMANO Ivana - CRIACO Domenica - LEGATO Fortunata - PERRI Concetta - MACRI’ Arlene - MESIANI Mazzacuva Concetta - ROMEO Patrizia - TIMPANO Caterina - TALIA Rocco - TRICHILO

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Femia Anna - TRIPODI Maria Nuove indicazioni nazionali. Elaborazione curricolo verticale d’Istituto. Rielaborazione POF Revisione Regolamento d’Istituto Rielaborazione criteri comuni per la valutazione degli studenti.

COMMISSIONE RAV COSMANO Ivana - ROMEO Patrizia - TIMPANO Caterina - TRICHILO Anna - TRIPODI Maria

Redazione e pubblicazione. Rapporto autovalutazione. COMMISSIONE strutturazione orario scolastico

ALBANESE Giovanna - CAPOGRECO Silvana - ESPOSITO Giuseppina - FONTANA Francesco - PASCALE Alessandra - TRIPODI Maria

Strutturazione orario provvisorio e definitivo delle lezioni, rispettando, nell'ordine: - le esigenze didattiche; - l'equa distribuzione delle discipline curricolari nell'arco dell'orario settimanale; - i desiderata dei docenti, in via residuale

ORGANO DI GARANZIA PRATICÒ Fortunato - CASERTA Maria - TRIPODI Maria - GIOVINAZZO Vitaliana Teresa - ZAPPIA Antonio

E’ chiamato ad esprimersi sui ricorsi degli allievi contro le sanzioni disciplinari. COMITATO di Valutazione Docenti

PRATICO' Fortunato - MARZANO Giuseppe - TALLADIRA Concetta - NASTASI Antonia - TALIA Rocco - FILIPPONE Susanna

Valutazione dei docenti neo-immessi in ruolo; Valutazione del servizio degli insegnanti

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VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE

La scuola ritiene che i viaggi d’istruzione e le visite guidate (a musei, mostre, manifestazioni, città d’arte), la partecipazione ad attività sportive o teatrali e quella a concorsi o manifestazioni culturali e anche i gemellaggi con scuole estere siano parte integrante dell’offerta formativa, momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione, esperienza di apprendimento e di crescita della personalità degli alunni. Le attività devono essere proposte dai Consigli di Classe e dal Collegio dei Docenti in tempo utile ed approvate dal Consiglio d'Istituto. Per ogni classe partecipante ai viaggi, sarà nominato un coordinatore dell’attività che curerà il rapporto con le famiglie e raccoglierà i moduli di adesione. Per ogni viaggio, la scuola chiederà ai genitori di fornire, in via riservata, report sanitari in merito a particolari patologie di cui potrebbero essere affetti gli alunni (allergie, cali pressori, anemie, diabete, epistassi etc). I viaggi e le uscite costituiscono vera e propria attività complementare della scuola; pertanto,valgono le stesse norme che regolano le attività didattiche.

Tipologia

Uscite nel territorio comunale e nei comuni viciniori di durata limitata all’orario delle lezioni.

Visite guidate della durata di una giornata. Viaggi della durata di più giorni nella regione e fuori della regione con pernottamento.

Finalità Indagini sul territorio a conclusione di progetti e particolari attività. Approfondimenti legati alle discipline ( storia dell’arte, scienze, aspetti economici e sociali delle regioni oggetto delle visite ).

Proponenti Consigli di classe Collegio dei Docenti Singoli docenti

Periodi durata massima

Qualunque periodo dell’anno in rapporto alle opportunità e su delibera degli OO.CC.

Gg. 6 per anno scolastico

Partecipanti

Alunni delle varie classi, docenti, genitori, personale ATA Almeno il 70% degli alunni frequentanti di ogni classe; in caso di classi con numero dispari di alunni, si ritiene sufficiente l’arrotondamento per difetto; nessun alunno può essere escluso per motivi economici.

Gli alunni che non possono partecipare ai viaggi per decisione dei

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Consigli di Classe non concorrono alla determinazione del 70%. Non possono partecipare ai viaggi d’istruzione e alle visite guidate gli alunni che, a parere dei Consigli di Classe e su delibera degli stessi, si sono resi responsabili di atti di indisciplina e scarso senso di responsabilità.

Costi Le spese dei viaggi sono a carico degli alunni; vengono destinate agli alunni bisognosi le gratuità spettanti in rapporto al numero dei partecipanti

Organizzazione

La realizzazione dei viaggi sarà affidata ad agenzie qualificate, previa richiesta di preventivi di spesa. Nella comparazione si terrà conto della qualità e dell’affidabilità dell’offerta (non sempre l’offerta economicamente più conveniente è la migliore qualitativamente).

L’Ufficio di Segreteria cura la parte amministrativa dell’organizzazione dei viaggi.

I viaggi con pernottamento vengono realizzati dopo l’approvazione del POF (in cui devono essere inseriti) da parte del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto. Per le visite guidate e le uscite è sufficiente l’approvazione da parte dei Consigli di Classe.

I contributi degli alunni devono essere versati sul c/c della Scuola. Il rendiconto amministrativo, a cura dell’Ufficio di Segreteria, verrà presentato al Consiglio d’Istituto; quello didattico sarà a cura dei docenti accompagnatori.

E’ vietata ogni gestione fuori bilancio.

Accompagnatori

Per la scuola primaria, i docenti accompagnatori (1 ogni 15 alunni) sono gli stessi docenti proponenti l’iniziativa.

Il personale collaboratore scolastico può partecipare ai viaggi, a supporto dei docenti.

Gli accompagnatori cureranno di portare in viaggio un modello per la denuncia di eventuali infortuni.

Valutazione La valutazione avverrà attraverso una relazione predisposta dai docenti accompagnatori al termine di ogni viaggio.

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ITER PER EFFETTUAZIONE VISITE GUIDATE E VIAGGI ISTRUZIONE

Procedure A cura di Preparazione progetto di massima da consegnare a insegnante collaboratrice Capogreco Silvana

Singolo docente promotore o team docenti

Richiesta adesione delle famiglie con l’indicazione della meta, durata e costo presunto per alunno

Singolo docente promotore o team docenti

Contatti con Agenzie autonoleggio, agenzie di viaggi, alberghi per la determinazione dei costi e delle date

Collaboratrice Capogreco Silvana

Verifica numero alunni che hanno dato l’adesione, consegna modulo di autorizzazione ai genitori con i costi definitivi, raccolta fondi degli alunni

Singolo docente promotore o team docenti

Definizione progetto completo con indicazioni didattiche e organizzative, n. alunni e costi pro capite

Singolo docente promotore o team docenti

Presentazione progetto al Dirigente scolastico per l’autorizzazione Singolo docente promotore o team docenti

Consegna al docente responsabile di tutta la documentazione necessaria: progetto, autorizzazioni genitori, contratti con ditte ecc.

Segreteria

Presentazione in presidenza della relazione sul viaggio e sulle valutazioni complessive.

Docente accompagnatore coordinatore del viaggio

VISITE GUIDATE – SCUOLA DELL’INFANZIA

PLESSI CLASSI METE BENESTARE 1ª - 2ª Il Mondo della Preistoria (VV)

BELLORO 1ª - 2ª Sport village (Catona RC)

NATILE NUOVO 1ª - 2ª – 3ª Fattoria didattica Caratozzolo (Bagnara

RC) NATILE SUPERIORE 1ª Riserva marina (Isola Capo Rizzuto KR)

VIGNE 1ª - 2ª – 3ª Fabbrica del Cioccolato (Soriano VV) Museo del bergamotto (Reggio Calabria)

 

 

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VISITE GUIDATE – SCUOLA PRIMARIA  

PLESSI CLASSI METE

BELLORO 1ª - 2ª - 3ª

4ª - 5ª

Porto di Gioia Tauro - Seminara Aeroporto di Reggio Calabria Parco della Biodiversità, Catanzaro Parco della Mondialità, Gallico Presepe di Caulonia. Centro Tartarughe Marine, Brancaleone. Agriturismo "Modi" Locri - Gerace

ARDORE MARINA

1ªA – 2ªA 4ªA – 4ªB

Scavi archeologici, Locri Sassi di Matera Azienda agricola " Modi" Locri-Gerace Fabbrica del Cioccolato, Soriano C. Parco Archeologico, Borgia.

5ªA – 5ªB

Scavi archeologici, Locri Sassi di Matera Agriturismo "Modi", Locri - Gerace Fabbrica Tonno Callipo , Pizzo

3ªA – 3ªB Azienda Agricola "Modi", Locri-Gerace Fattoria didattica "Amata Luna Nuova", Catona Fabbrica Tonno Callipo, Pizzo

SCHIAVO 1ª - 2ª - 3ª

4ª - 5ª

Visita Frantoio e centro storico, Ardore Presepe meccanico, Bovalino Superiore Fattoria Didattica, Caratozzolo Antiche botteghe artigianali, Squillace Caseificio Romeo , Ardore Azienda agricola Grillo, Potito Parco Magna Grecia , Ardore Marina Scavi archeologici, Locri Azienda Vinicola , Bianco Tessitura Baco da seta , Gerace

NATILE VECCHIO

CARERI TUTTE

Lavorazione del baco da seta. – Valle Incantata.- Fattoria didattica Gerace.

Fattoria Didattica Borgo Fassi Guardavalle. Petra Kappa Fattoria didat. Cittanova Ulivi secolari e didattica Medievale Brancaleone.

Petra Pennata e la Chiesa dell’Alica e tutto il contesto grecanico.

Museo Paleontologico- Sinagoga e Bova – Bottega artigianale del vetro.- Castello- Bova Marina.

BENESTARE TUTTE Centro Tartarughe Marine Brancaleone. Agriturismo Modi Locri-Gerace. Libreria Mondadori Siderno

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VISITE GUIDATE – SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO 

PLESSI CLASSI METE

BENESTARE

1ª - 2ª – 3ª

Serra San Bruno - Mongiana Cinema Locri Centro Tartarughe Brancaleone Museo Planetario R.C. Mostra presepi Messina Gazzetta del Sud-Duomo Sicilia

NATILE NUOVO CARERI

Palazzi di Casignana Stilo-Bivongi Mongiana-Serra San Bruno Pizzo Parco Biodiversità Catanzaro Zoo Safari Catania Altomonte-Firmo-Rossano Caltagirone Bova-Pentidattilo Roma-Puglia-Umbria-Campania-Sicilia Campo Calabro,Gallico

ARDORE MARINA

Scavi Archeologici - Locri Orto Botanico - Cittanova Resti Villa Romana - Gioiosa Museo - Reggio Calabria Zoo Safari - Catania Gerace - Mammola Stilo- Bivongi Pizzo Calabro - Tropea Azienda vinicola - Cirò Lavorazione Bergamotto - Bova Museo Planetarium – Reggio Calabria Palazzo della Regione – Reggio Calabria Sicilia

 

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ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’I.R.C.

L’I.R.C. è stata inserita nell’ordinamento scolastico con la Riforma Gentile (decreto reale 1/10/1923) e prevista espressamente dai Patti Lateranensi stipulati tra il Vaticano e il Regime fascista nel 1929, confermata dalla Costituzione italiana all’art. 7, a seguito dell’accordo di larga parte delle forze politiche. La disciplina era obbligatoria e vi erano esentati solo gli appartenenti a confessioni diverse dalla cattolica con apposita dispensa.

Per quanto riguarda la valutazione, il docente di religione cattolica partecipa a pieno titolo ai Consigli di Classe, per gli scrutini periodici e finali. Qualora il suo voto in sede di scrutinio finale risultasse determinante, diviene un giudizio motivato riportato nel verbale.

La valutazione dell’I.R.C. viene espressa con un giudizio sintetico che verrà riportato in un’ apposita scheda allegata al documento di valutazione.

Studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica

L’Accordo addizionale tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, sottoscritto il 18 febbraio 1984 e ratificato con la Legge 25 marzo 1985 n. 121, consente agli studenti e/o ai loro genitori di esercitare, all’atto della prima iscrizione ad uno dei corsi di studi delle istituzioni scolastiche, di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.

Tale scelta ha effetto per l’intero anno scolastico di prima iscrizione e si considera automaticamente confermata per tutti gli anni scolastici successivi per i quali è prevista l’iscrizione d’ufficio. È fatto salvo il diritto di modificare tale scelta iniziale per l’anno scolastico successivo tramite un’espressa dichiarazione dei genitori, che deve pervenire alla scuola entro il termine delle iscrizioni.

Nei confronti degli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, devono essere posti in essere tutti gli adempimenti necessari per garantire il diritto di frequentare attività alternative (C.M. n. 18 del 4 luglio 2013). Per quanto concerne l’organizzazione delle attività alternative alla religione cattolica, si evidenzia che l'opzione specifica è operata, all’interno di ciascuna scuola, utilizzando il modello C (C.M. n. 28 del 10 gennaio 2014). Tale allegato deve essere compilato, da parte degli interessati, all’inizio dell’anno scolastico, in attuazione della programmazione di inizio anno da parte degli organi collegiali e trova concreta attuazione attraverso le seguenti opzioni possibili:

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• attività didattiche e formative; • attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente; • libera attività di studio e/o di ricerca individuale senza assistenza di personale docente (per

studenti delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di secondo grado); • non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica.

Per quanto riguarda la valutazione delle attività didattiche- formative alternative allo insegnamento della religione cattolica, i docenti partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del Consiglio di Classe e agli scrutini periodici e finali e si esprimono sull’interesse manifestato e sul profitto raggiunto limitatamente agli alunni che abbiano seguito tali attività.

La valutazione dell’attività didattica e formativa alternativa utilizza la stessa scala valutativa del docente di religione e viene espressa con un giudizio sintetico che verrà riportato in un’ apposita scheda allegata al documento di valutazione.

Gli alunni che scelgono di frequentare le attività alternative possono essere accorpati sia per classi parallele sia in senso verticale (C.M. 302/86).

Attività didattiche e formative alternative all’insegnamento della religione cattolica nel nostro Istituto

La Circolare Ministeriale 28 ottobre 1987, n. 316 chiarisce che, per lo svolgimento delle attività didattiche e formative previste per gli alunni che non si avvalgono dell’I.R.C., vi è la necessità da parte del Collegio Docenti di formulare precisi programmi.

Nel Collegio dei Docenti tenutosi nel settembre 2014, si è deliberato che la scuola adotterà:

• attività didattiche e formative attraverso l’attivazione di laboratori multimediali, di lettura ed immagine;

• attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente attraverso lezioni di recupero/ consolidamento;

• non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica .

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PIANO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DOCENTI

Il Piano di Aggiornamento e Formazione viene deliberato dal Collegio dei Docenti all’inizio di ogni anno scolastico sulla base delle direttive ministeriali, degli obiettivi del Piano dell’Offerta Formativa e dei risultati dell’ autovalutazione di Istituto.

La formazione e l’aggiornamento costituiscono un diritto - dovere di tutto il personale in quanto funzionali all’incremento delle professionalità, alla condivisione delle pratiche educativo - didattiche ed organizzative ed alla costruzione di un progetto formativo coordinato ed unitario.

Le iniziative d’Istituto vengono progettate tenendo conto dei bisogni formativi espressi dal personale relativamente ai temi delle competenze educativo - didattiche, relazionali e metodologiche, nonché delle necessità di aggiornamento professionale sui cambiamenti normativi e/o strutturali in corso.

Per garantire l’efficacia dei processi di crescita professionale e l’efficienza del servizio scolastico, sono pure favorite le iniziative che fanno ricorso alla formazione on-line e all’autoformazione. Il personale docente ed ATA, individualmente o a gruppi, potrà aderire ad eventuali corsi proposti in itinere purché inerenti le linee programmatiche del POF.

Iniziative di formazione e aggiornamento:

Sicurezza e salute negli ambienti di lavoro Formazione sulle Nuove Indicazioni Nazionali con progetto in rete con altre scuole. Formazione dei docenti sulle possibili applicazioni della LIM nelle attività educative e didattiche.

Formazione sui Bisogni Educativi Speciali.

 

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• svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale: si tratta di soggetti che, sebbene posseggano normali potenzialità intellettive e siano esenti da handicap fisici o da alterazioni psicopatologiche, presentano difficoltà, a volte marcate, di inserimento e di apprendimento scolastico legate al fatto di provenire da un ambiente con svantaggio socio-economico, con deprivazioni culturali o linguistiche (come nel caso degli stranieri).

Normativa di riferimento per i DSA e per lo svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale

• Legge 170/2010

Riconosce i DSA e regola le disposizioni volte a garantire a tali studenti il diritto all’istruzione.

• D.M.5669/11

Definisce le disposizioni attuative della L.170/10 e fornisce in allegato le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento.

• Le linee guida sui DSA/2011

Indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle scuole per garantire il diritto allo studio degli studenti con DSA.

• Direttiva Ministeriale “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” 27 Dicembre 2012.

Estende il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità scolastica all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES).

• Circolare Ministeriale n°8 del 6 marzo 2013

Precisa che l'individuazione dei BES e la successiva attivazione dei percorsi personalizzati sarà deliberata da tutti i componenti del team docenti, dando luogo al P.D.P, firmato dal Dirigente scolastico, dai docenti e condiviso dalla famiglia.

ALUNNI CON DISABILITA’

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità approvata il 13 dicembre 2006 e ratificata in Italia con la Legge 3 marzo 2009, n. 18 afferma:

«Per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri».

A generare la disabilità, quindi, non è tanto la menomazione, quanto gli ostacoli che la persona incontra, le scelte e i percorsi che può o meno assumere durante la sua vita a causa di barriere che altri hanno posto. Da un punto di vista diverso nasce l'espressione "diversamente abile" che pone l'enfasi sulla differenza qualitativa nell'uso delle abilità. Esso viene utilizzato per specificare che attraverso modalità diverse si raggiungono gli stessi obiettivi, ad esempio allievi non vedenti o ipovedenti possono raggiungere lo stesso adeguati risultati scolastici e sociali utilizzando le risorse visive residue (potenziate con strumenti adatti) o abilità compensative (ad esempio quelle verbali).

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Il diritto allo studio degli alunni con disabilità si realizza, secondo la normativa vigente, attraverso l’integrazione scolastica, che prevede l’obbligo dello Stato di predisporre adeguate misure di sostegno, alle quali concorrono a livello territoriale, con proprie competenze, anche gli Enti Locali e il Servizio Sanitario Nazionale. La comunità scolastica e i servizi locali hanno pertanto il compito di “prendere in carico” e di occuparsi della cura educativa e della crescita complessiva della persona con disabilità, fin dai primi anni di vita. Tale impegno collettivo ha una meta ben precisa: predisporre le condizioni per la piena partecipazione della persona con disabilità alla vita sociale, eliminando tutti i possibili ostacoli e le barriere, fisiche e culturali, che possono frapporsi fra la partecipazione sociale e la vita concreta delle persone con disabilità. Le Legge 104/92, riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali: la scuola, durante l’infanzia e l’adolescenza (artt. 12, 13, 14, 15, 16 e 17) e il lavoro, nell’età adulta (artt. 18, 19, 20, 21 e 22).

La certificazione di disabilità è il presupposto per l’attribuzione all’alunno con disabilità delle misure di sostegno e di integrazione. L'Asl di residenza certifica una disabilità, a norma della legge 517 del 1977 e della legge 104 del 1992; questa certificazione di disabilità ha valore per un certo tempo, un anno o un ciclo scolastico. Chi si rivolge ad un centro privato deve - almeno nella maggior parte delle leggi regionali - far confermare la certificazione dall'Asl. Può esserci, sempre da parte dell'Asl, un riconoscimento di una condizione, prevista dall’art. 3 comma 1 della legge 104 ("É persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”), la scuola, avvertita dalla famiglia, assegnerà un quarto dell'orario di un insegnante di sostegno; oppure l’Asl, dà luogo al riconoscimento di una condizione prevista dall’art. 3 comma 3, attinente l'autonomia personale (“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità"), in questo caso l'alunno ha diritto ad un rapporto 1 a 1, cioè all'orario completo di un docente di sostegno. L’alunno con disabilità è assegnato alla classe comune in cui si realizza il processo di integrazione; pertanto, la presa in carico e la responsabilità educativa dell’alunno con disabilità spettano a tutto il Consiglio di Classe, di cui fa parte il docente per le attività di sostegno.

L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO

Il DPR 970/1975 con cui è stata istituita giuridicamente tale figura professionale (poi meglio caratterizzata nella L. 517/77) lo definisce un insegnante “specialista”, dunque fornito di formazione specifica, che, insieme ai docenti curricolari, sulla base del Piano Educativo Individualizzato, definisce le modalità di integrazione dei singoli alunni con disabilità, partecipandovi attivamente. L’insegnante per le attività di sostegno viene richiesto all’Ufficio Scolastico Regionale dal Dirigente scolastico sulla base delle iscrizioni degli alunni con disabilità.

L’articolo 2 del Dpr 122/2009, Regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione degli alunni, prevede che i docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipino alla valutazione di tutti gli alunni. Inoltre, qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti di sostegno, essi si esprimono con un unico voto.

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ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

Questi sono disturbi nei quali le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di opportunità di apprendere e non sono dovuti a una malattia cerebrale acquisita. Piuttosto si ritiene che i disturbi derivino da anomalie nell’elaborazione cognitiva legate in larga misura a qualche tipo di disfunzione biologica. Come per la maggior parte degli altri disturbi dello sviluppo, queste condizioni sono marcatamente più frequenti nei maschi.

Nella Classificazione ICD-10 (OMS,1992) all’interno dell’area “disturbi evolutivi specifici” ritroviamo:

F80 - Disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del linguaggio.

F81 - Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche.

F82 - Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria.

Con il codice F81 sono indicati i disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche ovvero i DSA (alunni con disturbi specifici dell’apprendimento: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia), alunni con competenze intellettive nella norma o anche elevate che, per specifici problemi, possono incontrare difficoltà a scuola e devono essere aiutati per realizzare pienamente le loro potenzialità.

La dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia sono disturbi specifici di origine neuroevolutiva, che non sono dovuti né ad un ritardo cognitivo, né ad un handicap sensoriale, né a condizioni sfavorevoli dell’ambiente. Altre caratteristiche dei DSA sono la loro diversa manifestazione nelle varie fasi evolutive e l’associazione ad altri disturbi.

Rientrano nella categoria dei disturbi evolutivi specifici anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività.

ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE

La condizione di svantaggio socio-culturale determina nei bambini forme di isolamento, aggressività e cambiamenti improvvisi di umore.

I soggetti che ne sono affetti presentano difficoltà a convivere con compagni e adulti e ad accettare le regole della convivenza. I fattori che determinano la condizione di svantaggio sono molteplici: famiglie troppo numerose, situazioni di sovraffollamento, rottura di nuclei familiari, assenza di una delle figure adulte di riferimento, frequente ospedalizzazione di un membro della famiglia, scarsa o errata alimentazione, stato di povertà economica, ecc. Cause di tipo prevalentemente sociale e culturale influiscono sul processo di interiorizzazione della cultura e sono alla base di carenze nella capacità linguistica, così come nelle motivazioni allo studio, provocando, spesso, fattori psicologici secondari che aggravano il quadro della situazione (frustrazione, sensi di colpa, autosvalutazione).

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COME SI GARANTISCONO AGLI STUDENTI CON BES GLI STESSI DIRITTI

La scuola individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali in tre modi, attraverso: certificazione, diagnosi o da considerazioni psicopedagogiche e didattiche nel caso di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale.

(Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale, C.M. MIUR n. 8-561 del 6/3/2013).

Dopo un preciso esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e dopo un’attenta lettura del P.D.F. (per le disabilità), viene elaborato un percorso individualizzato e personalizzato basato su: un Piano Educativo Individualizzato per la disabilità e un Piano Didattico Personalizzato per i disturbi evolutivi specifici, mentre per i soggetti con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale la scuola non è obbligata a redigere il PDP; dunque sceglie in autonomia e, qualora gli interventi personalizzati vengano predisposti, questi dovranno esistere solo fin quando serve, dando priorità alle strategie educative e didattiche più frequenti anziché alle modalità di dispensazione/compensazione e in ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate Linee guida.

STRUMENTI PER LA PERSONALIZZAZIONE DELL’AZIONE EDUCATIVO/DIDATTICA: IL P.E.I. E IL P.D.P.

Il P.E.I. e il P.D.P sono strumenti di lavoro in itinere per gli insegnanti, che hanno la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate, compresi gli strumenti compensativi e le misure dispensative.

Attraverso il P.E.I. e il P.D.P. l’intero Consiglio di Classe concorda, in maniera sinergica, un’azione educativa e didattica per il superamento delle difficoltà.

Il P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) viene redatto dalla scuola per ciascun alunno con handicap, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale; infatti, per la sua stesura è indispensabile l’acquisizione completa della documentazione (diagnosi funzionale e P.D.F.) e delle informazioni attraverso la famiglia, gli insegnanti della classe precedente e l’ASL.

Il P.E.I. delinea percorsi specifici di apprendimento equipollenti, semplificati o differenziati nei contenuti, nelle metodologie e nelle strategie e, partendo dalle specifiche abilità e carenze di ciascun alunno, individua il trattamento più idoneo e costruisce un percorso specifico.

Inoltre, il documento tiene conto dei tempi e dei ritmi di apprendimento di ciascun alunno e dei suoi particolari stili cognitivi, fa leva sui processi motivazionali che investono la sfera emotivo - affettiva, varia qualitativamente la didattica, organizza interventi individualizzati nel piccolo e nel grande gruppo a seconda delle esigenze.

Il P.E.I. differenziato: nel caso in cui il corpo docenti decida di proporre un piano di studio differenziato questo deve essere deliberato dal Consiglio di Classe con opportuna motivazione.

Un progetto didattico differenziato, però non dà diritto al rilascio del diploma, ma solo a un attestato dei crediti formativi maturati, (DPR 323/98); ciò è espressamente previsto per gli alunni con

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disabilità dall'articolo 11, comma 12 dell'Ordinanza Ministeriale 90/01, ribadito dall'articolo 9 del citato DPR 122/09.

Il P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato) prevede una didattica individualizzata (una didattica che si pone obiettivi comuni per tutta la classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei ragazzi) e una didattica personalizzata (una didattica che può porre obiettivi diversi per ciascun discente). In questo modo, attraverso strategie didattiche diverse, in grado di sviluppare al meglio i vari tipi di intelligenza, di motivare ogni ragazzo per permettergli di dare il meglio di sé, la scuola riesce a portare tutti gli studenti al successo formativo.

Il P.D.P. è un percorso pensato per gli alunni con DSA, nei quali la difficoltà non è nella capacità di apprendimento, ma nelle abilità di utilizzare i normali strumenti per accedere all’apprendimento; abilità che possono e devono essere supportate con strumenti compensativi e misure dispensative, per permettere il raggiungimento del successo formativo. Ma, con la Direttiva Ministeriale del 27/12/2012, la redazione di un PDP è stata estesa (ma non è stata resa obbligatoria) a tutti gli allievi con BES; è obbligatorio quando si ha una diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento, dunque con tutti codici che iniziano con F 81 dell’ ICD-10, è scelta della scuola quando abbiamo una diagnosi di Disturbo Evolutivo (diverso dai DSA) come ADHD, Disturbo del Linguaggio, Disturbo Coordinazione Motoria o visuo-spaziale, oppure quando abbiamo delle difficoltà di apprendimento, svantaggio socio-culturale o alunni stranieri.

Il PDP si compila entro tre mesi dall’acquisizione della diagnosi (quindi entro il mese di novembre nel momento in cui all’atto dell’iscrizione l’alunno sia già in possesso di diagnosi), per le altre tipologie può essere compilato in qualsiasi periodo dell’anno. Esso va redatto anche con diagnosi di DSA rilasciata da struttura privata.

Se si frequenta una classe in cui vi saranno gli esami di Stato, è invece richiesto che la diagnosi sia presentata entro il 31 marzo dell’anno in corso (C.M. n. 8 del 6/3/2013)

Consenso dei genitori: il PDP va firmato da tre figure: dal Dirigente scolastico (o da suo delegato), dai docenti e dalla famiglia, in quanto esso rappresenta un accordo di reciproca collaborazione tra scuola e famiglia. Ma, poiché non è necessario per tutti i BES, in molti casi la scuola può decidere di mettere in atto della strategie didattiche di intervento senza formalizzarle, in questo caso, non essendoci il PDP, non è necessaria alcuna firma da parte della famiglia.

IL P.D.F. : STRUMENTO PRELIMINARE PER LA PREDISPOSIZIONE DEL P.E.I.

Il Profilo Dinamico Funzionale è uno strumento di osservazione dell'alunno disabile ed è la condizione preliminare per la predisposizione del PEI, al quale è strettamente legato. Prevede la descrizione funzionale del soggetto in diverse aree o assi ed ipotizza, per le stesse, l'area prossimale di sviluppo (quali abilità è possibile raggiungere attraverso le competenze di intervento).

E' dinamico perché descrive un soggetto in evoluzione e deve essere aggiornato in relazione alla situazione che il soggetto presenta. Esso viene strutturato dopo un’attenta lettura della diagnosi clinica e della diagnosi funzionale, elaborate dall'equipe sanitaria competente, assieme ad attente osservazioni che devono essere effettuate da tutti gli insegnanti della classe.

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Il PDF nasce con la Legge 104/92 che definisce i rapporti tra disabili ed istituzioni

inquadrandoli entro una logica di servizi tendenti all'integrazione e alla collaborazione; viene predisposto congiuntamente dall'equipe socio-sanitaria, dalla scuola e dalla famiglia.

SCHEMA RIASSUNTIVO CON PRECISAZIONI CASO PER CASO

Alunni che necessitano di Bisogni Educativi

Speciali a scuola sono: Come lo individuo Cosa faccio Per quanto tempo

Disabilità certificata ai sensi dell’art. 3 c.1 e c.3 della legge 104/1992

Disabilità intellettiva

PEI Sempre ma con modifiche annuali.

Disabilità sensoriale e motoria

Altra disabilità

Disturbi evolutivi specifici (con certificazione o con diagnosi)

DSE - DSA Legge 170/2010 In attesa di certificazione, va bene diagnosi di specialista privato. C.M. n. 8 del 6/3/2013

PDP Entro tre mesi dall’acquisizione della diagnosi

Sempre ma con modifiche annuali.

Area dello svantaggio

Considerazioni oggettive di carattere psicopedagogico e didattico

PDP (non è obbligatorio). In qualsiasi momento dell’anno.

VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI ED ESAME CONCLUSIVO

La valutazione degli alunni con disabilità avviene sempre in base al loro Piano Educativo Individualizzato ed è espressa in decimi. La valutazione è uguale a quella di tutti gli alunni se l’alunno con disabilità segue la programmazione della classe oppure una programmazione che prevede un percorso semplificato o per obiettivi minimi; invece, se segue un piano educativo differenziato, i voti saranno riferiti al contenuto del PEI e non delle indicazioni ministeriali. Di ciò deve essere dato atto solo nel verbale. Non deve invece farsi alcuna annotazione sui tabelloni esposti nell’albo della scuola. Conseguentemente gli alunni che seguono un PEI «differenziato» possono essere, come tutti, promossi o ripetenti. In caso di esito positivo, gli alunni vengono «ammessi alla frequenza della classe successiva», quindi formalmente, non si ha una promozione. Nel caso in cui però in uno degli anni successivi l’alunno mostri di avere raggiunto apprendimenti globalmente riconducibili a quelli delle indicazioni ministeriali, potrà essere formalmente promosso

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senza la necessità di effettuare prove di idoneità per i precedenti anni in cui si era svolta la valutazione differenziata.

Esame conclusivo:in materia di esami di licenza media e di valutazione degli alunni disabili, esplicito è stato il D.M. del 10 dicembre 1984 “Modifiche ai criteri orientativi e modalità per le prove d’esame di licenza media per gli alunni portatori di handicap” il quale afferma che “per gli allievi di cui sopra che abbiano seguito, nel corso del triennio, un piano di studi che, pur rispettando il principio della individualizzazione didattica, sia però riconducibile agli obiettivi e alle finalità della scuola media, l’esame di licenza media potrà svolgersi, sia per quanto riguarda le tre prove scritte che il colloquio pluridisciplinare, con prove differenziate che, in piena coerenza con le caratteristiche dell’intervento educativo-didattico attuato nel triennio, siano idonee a valutare l’acquisizione di un livello di maturazione e di apprendimento parimenti riconducibile agli obiettivi e alle finalità della scuola media. Tali prove saranno deliberate dalla commissione di esame su richiesta avanzata dal Consiglio di classe in sede di scrutinio finale”. Inoltre il D.P.R. n.122 del 2009 afferma che “ le prove dell’esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario” e “Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove”. Quindi le prove differenziate hanno valore equipollente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza media.

Il comma 4 dell’art.9 D.P.R. 122/2009 prevede: “agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione”.

Dunque, al momento dell’Esame di Stato conclusivo il candidato con disabilità potrà affrontare anche prove totalmente differenziate, in base a quanto stabilito nel suo PEI; superando queste prove, conseguirà un diploma valido a tutti gli effetti, senza nessuna menzione del particolare percorso seguito, a meno che l’alunno non abbia seguito un percorso scolastico differenziato, i cui obiettivi, inseriti nel P.E.I., non siano riconducibili a quelli previsti nelle indicazioni nazionali.

Come risulta chiaramente dall'art 11 comma 11 dell'O M n. 90/01 solo se l'alunno di scuola media non raggiunge gli obiettivi del P.E.I. per lui predisposto, che è calibrato esclusivamente sulla base delle sue effettive capacità, non riceve il diploma.

VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI ED ESAME CONCLUSIVO

Le modalità di verifica e i criteri di valutazione sono previsti dal P.D.P. e sono legati al percorso didattico effettivamente svolto e agli strumenti dispensativi e compensativi individuati nel PDP stesso. La possibilità di adattamento dei programmi per tali studenti comporta, di conseguenza, anche un adattamento della valutazione, particolarmente attenta ai percorsi personali degli studenti; andrà esclusa la valutazione degli aspetti che costituiscono il disturbo stesso. La valutazione e la

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verifica degli apprendimenti, compresi quelli effettuati in sede di esame conclusivo, devono tener conto delle specifiche situazioni degli studenti con DSE.

Nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati gli strumenti metodologico didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. (DPR 122/2009, art. 10; L. 170/2010 art. 5, c. 4).

VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON SVANTAGGIO LINGUISTICO, SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE ED ESAME CONCLUSIVO

I minori con cittadinanza non italiana, presenti nel territorio nazionale, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani (DPR 122/2009).

La valutazione deve tenere conto, per quanto possibile, della loro storia scolastica precedente, degli esiti raggiunti, delle caratteristiche delle scuole frequentate, delle abilità e competenze essenziali acquisite. Non bisogna abbassare gli obiettivi ma adattare gli strumenti e le modalità con cui attuare la valutazione.

Per tutti gli altri tipi di svantaggio, la valutazione dovrà tener conto della situazione dello studente e del P.D.P, se redatto.

In sede di esame finale, per tutti gli studenti in situazione di svantaggio, non sono previste modalità differenziate di verifica, ma, nel caso di notevoli difficoltà comunicative, vi può essere la presenza di docenti o mediatori linguistici competenti nella lingua d’origine per facilitare la comunicazione.

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BES E PROVE INVALSI: il loro svolgimento dipende dal tipo di disturbo o difficoltà

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(a) A condizione che le misure compensative e/o dispensative siano concretamente idonee al superamento della specifica disabilità o del disturbo specifico.

(b) Salvo diversa richiesta della suola.

(c) A condizione che i dispositivi e gli strumenti di mediazione o traduzione sensoriale (ad esempio sintesi vocale) siano concretamente idonei al superamento della specifica disabilità sensoriale.

(d) Sono compresi anche gli alunni e gli studenti con diagnosi di DSA in attesa di certificazione.

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I DOCUMENTI FONDAMENTALI

REGOLAMENTO D’ISTITUTO

Il Regolamento di Istituto stabilisce le norme cui debbono attenersi sia gli studenti, sia i docenti, sia il personale non docente dell’Istituto Comprensivo Statale “E.Terrana” per tutto ciò che concerne la vita e le attività . E’ deliberato dal Consiglio di Istituto. (allegato 1)

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’

L’Istituto ritiene sia importante condividere valori, scelte e strategie con le famiglie dei propri alunni, al fine di creare una situazione educativa coerente ed efficace per la crescita globale e lo sviluppo armonico della personalità dei ragazzi.

Questo principio trova attuazione anche nel Patto Educativo di Corresponsabilità che definisce un sistema di valori condivisi tra famiglia e scuola, sui quali fondare alcuni principi comuni dell’azione educativa e porre così le basi per una “alleanza educativa” tra genitori ed operatori scolastici .

Il Patto viene elaborato dal Consiglio di Istituto, organismo nel quale sono rappresentate tutte le componenti della scuola. Contestualmente all'iscrizione presso l’Istituto viene richiesta, a riscontro dell’adesione individuale al Patto, la sua sottoscrizione da parte di ogni genitore e di ogni studente.

Il Patto educativo è l’insieme condiviso dei diritti e dei doveri dei soggetti del processo educativo: docenti, genitori ed alunni.

Questo documento favorisce la realizzazione del diritto allo studio ed il successo scolastico degli alunni.

Nel patto educativo, i docenti si impegnano a:

• creare un ambiente educativo sereno e rassicurante; • favorire momenti di ascolto e dialogo; • rendere l’alunno consapevole degli obiettivi e percorsi operativi; • promuovere le motivazioni dell’apprendere; • rispettare i tempi ed i ritmi di apprendimento; • favorire l’accettazione degli altri e la solidarietà; • assegnare i compiti in modo equilibrato; • promuovere il rispetto, l’ascolto e il confronto reciproco.

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I genitori si impegnano a:

• assicurare un dialogo costruttivo con la scuola; • rispettare le scelte educative e didattiche; • collaborare con i docenti; • considerare la funzione formativa della scuola e darle la giusta importanza rispetto ad altri

impegni extrascolastici; • rispettare l’orario di entrata e di uscita e garantire una frequenza assidua alle lezioni; • controllare quotidianamente il materiale scolastico necessario e l’esecuzione dei compiti

assegnati; • partecipare agli incontri periodici scuola-famiglia; • prendere visione e firmare le comunicazioni inviate dalla scuola entro i tempi stabiliti; • risarcire i danni che i figli possano eventualmente aver arrecato alle strutture della scuola, alle

attrezzature e al materiale scolastico.

Gli alunni si impegnano a:

• prendere coscienza dei personali diritti e doveri; • assolvere costantemente gli impegni di studio; • rispettare persone, ambienti e attrezzature; • usare un linguaggio consono ad un ambiente educativo nei confronti dei docenti, dei compagni

e del personale ausiliario; • adottare un comportamento corretto ed adeguato alle diverse situazioni; • accettare, rispettare, collaborare con gli altri comprendendo le ragioni dei loro comportamenti.

La nostra Scuola si impegna a far sì che le scelte e le finalità educative siano conosciute e condivise anche dagli educatori e dagli esperti esterni, i quali, sempre più spesso, affiancano e completano il lavoro dei docenti. (allegato 2)

 

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Competenza chiave europea: COMUNICARE NELLA MADRELINGUA I DISCORSI E LE PAROLE SCUOLA DELL’INFANZIA

Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico.

- Ragiona sulla lingua scritta, scopre la presenza di lingue diverse; - Racconta ,inventa ascolta e comprende la narrazione e la lettura di storie, discute chiede

spiegazioni e spiega; - Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni e

domande, i propri ragionamenti e pensieri attraverso il linguaggio verbale; - Si avvicina alla lingua scritta, incontra le tecnologie digitali e i nuovi media.

ITALIANO SCUOLA PRIMARIA

ASCOLTO E PARLATO - Riconosce ed applica i vari registri linguistici e valutarne l’adeguatezza in rapporto

all’argomento, all’interlocutore, all’accuratezza del lessico e al modo in cui si parla; - Partecipa a dialoghi collettivi e dibattiti organizzati sapendo sostenere le proprie opinioni e

rendendosi conto dei diversi punti di vista degli altri interlocutori. LETTURA

- Legge ed analizzare linguaggi verbali e non verbali individuando le caratteristiche principali di struttura e di genere;

- Entra nel mondo della poesia per cogliere immagini e significati. SCRITTURA

- Comunica in modo significativo ed efficace attraverso la pianificazione, l’organizzazione e la scelta degli strumenti linguistici e lessicali;

- Produce testi coerenti sul piano del contenuto e adeguatamente corretti dal punto di vista morfologico e sintattico. ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIONI SULL’USO DELLA

LINGUA - Riflette sulla lingua per riconoscere le strutture fondamentali e i meccanismi che legano parole

e frasi - Riconosce ed utilizza i “segni” del codice linguistico e saperli piegare alle necessità comunicative rispetto alle situazioni e ai contesti.

ITALIANO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

ASCOLTARE - Utilizza diverse strategie per distinguere le informazioni dai concetti e dalle opinioni personali,

dell’autore o di chi parla; - Ascolta in modo critico per poter esprimere un giudizio.

LEGGERE - Utilizza le tecniche apprese per una lettura espressiva e interpretativa, adeguata al genere, al

contesto e ai destinatari; - Reperisce le informazioni per la comprensione di testi narrativi e non, anche complessi, e per

formulare opinioni personali; - Reperisce tutte le caratteristiche formali, strutturali e linguistiche dei testi analizzati.

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PARLARE - Partecipa a una discussione per esprimere la propria opinione e confrontarla con quella degli

altri; - Racconta, conoscenze o esperienze personali, in modo ordinato, chiaro, coerente, lessico

appropriato e adeguato alla situazione comunicativa. SCRIVERE

- Produce testi di diverse tipologie testuali integrati da riflessioni, opinioni, punti di vista e critiche;

- Sceglie il registro e il lessico in relazione alla tipologia testuale e allo scopo; - Controlla la correttezza formale, la coerenza e la pertinenza del testo elaborato.

RIFLETTERE SULLA LINGUA - Applica, in situazioni diverse, le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia,

all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali.

Competenza chiave europea: COMUNICARE NELLE LINGUE STRANIERE I DISCORSI E LE PAROLE SCUOLA DELL’INFANZIA

Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico.

- Ragiona sulla lingua scritta, scopre la presenza di lingue diverse; - Racconta ,inventa ascolta e comprende la narrazione e la lettura di storie, discute chiede

spiegazioni e spiega; - Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni e

domande, i propri ragionamenti e pensieri attraverso il linguaggio verbale; - Si avvicina alla lingua scritta, incontra le tecnologie digitali e i nuovi media.

INGLESE SCUOLA PRIMARIA

ASCOLTO - Coglie maggiori dettagli in un messaggio ascoltato ; - Comprende istruzioni articolate.

LETTURA - Legge e comprende testi variamente connotatati; - Legge in modo più fluido e con maggiore capacità interpretativa.

PARLATO, SCRITTO - Dialoga in contesti extra-familiari; - Utilizza espressioni appropriate per approfondire le interazioni comunicative.

INGLESE/FRANCESE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Potenzia le capacità di comprendere e produrre in L2 e L3.

- Sviluppa le capacità di produrre in modo autonomo e personale, utilizzando le adeguate strutture e funzioni;

- Potenzia le capacità di lettura e di sintesi.

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Competenza chiave europea: COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE IL SE’ E L’ALTRO

SCUOLA DELL’INFANZIA Il bambino si orienta con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.

- Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini; - Pone domande su ciò che è bene o male, raggiunge un prima consapevolezza dei propri diritti

e doveri e delle regole del vivere insieme; - Riconosce i più importanti segni della sua cultura e il funzionamento delle piccole comunità.

STORIA SCUOLA PRIMARIA USO DELLE FONTI

- Individua e utilizza categorie temporali; - Decodifica fonti; - Individua le fonti per ricostruirne ed analizzarne quadri storici; - Scopre le radici storiche della nostra civiltà e della realtà locale; - Comprende come la nostra società sia l’incontro fra più culture.

ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI - Comprende l’evoluzione del modo di vivere dell’uomo; - Coglie relazioni fra attività economiche e morfologia del territorio; - Confronta civiltà.

PRODUZIONE SCRITTA E ORALE - Riferisce le conoscenze acquisite; - Confronta opinioni; - Formula ipotesi; - Elabora schemi, tabelle, mappe concettuali.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE - Prende consapevolezza dell’altro; - interagisce positivamente con i compagni; - mette in pratica semplici regole della convivenza civile; - riconosce la diversità; - pratica la solidarietà, -ha cura di se stesso e degli altri; - ha cura dell’ambiente che lo circonda; - coopera e collabora con i suoi pari.

STORIA, CITTADINANZA E COSTITUZIONE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

USO DELLE FONTI - Ricava informazioni storiche dall’esame di fonti iconografiche e scritte e le sa organizzare in testi; - Si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici.

ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI - Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio; - Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente;

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- Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia italiana, europea e mondiale dell’età contemporanea;

- Comprendere le principali questioni storiche del periodo studiato e le sa connettere ai problemi del mondo contemporaneo;

STRUMENTI CONCETTUALI - Conosce e comprende aspetti del patrimonio culturale, italiano e li sa mettere in relazione con i

fenomeni storici studiati.

PRODUZIONE SCRITTA E ORALE - Usa un lessico appropriato; - Espone oralmente e per iscritto le conoscenze acquisite operando collegamenti ed esprimendo

riflessioni personali.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE - Comprendere i fondamenti delle istituzioni della vita sociale, civile, politica; - Collabora e partecipa con i pari interagendo in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista,

valorizzando le proprie e le altrui capacità; - agisce in modo autonomo e responsabile nel rispetto delle regole del vivere civile; - è sensibile alle esigenze della vita sociale comunitaria; - ha acquisito la consapevolezza della pari dignità sociale e dell’uguaglianza di tutti i cittadini; - ha autonomia di giudizio, di responsabilità e di decisione; - partecipa alla vita della propria comunità.

Competenza chiave europea: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

LA CONOSCENZA DEL MONDOSCUOLA DELL’INFANZIA

- Il bambino confronta e valuta quantità, riflette sulla misura, sull’ordine e sulle relazioni; - Esplora, conosce e organizza la sua dimensione spaziale; - Interagisce, legge indizi, pone domande e cerca spiegazioni; - Colloca correttamente nello spazio se stesso, gli oggetti, le persone; - Si orienta nel tempo della vita quotidiana; - Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione

temporale. GEOGRAFIA

SCUOLA PRIMARIA ORIENTAMENTO

- Sa riconoscere i punti cardinali e si orienta con essi; - Conosce il territorio italiano nella sua struttura e negli elementi principali.

LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ - Sa analizzare il paesaggio geografico italiano; - Sa riconoscere la funzione degli elementi ambientali; - Sa decodificare e riprodurre carte geografiche e utilizzarle in relazione alle principali

coordinate spaziali.

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PAESAGGIO - Conosce e individua nella carta geografica le principali caratteristiche geo-morfologiche del

territorio italiano; - Conosce le caratteristiche delle città e del popolamento dell’Italia; - Sa distinguere le caratteristiche del paesaggio fisico antropico italiano.

REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE - Conoscere le regioni italiane; - Sa individuare influenze e trasformazioni del territorio determinate dalle attività umane.

GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

ORIENTAMENTO - Si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate

geografiche.

LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ - Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie, immagini da telerilevamento,

elaborazioni digitali, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali; - Espone le sue conoscenze utilizzando un lessico specifico; - Sa esprimere le sue conoscenze attraverso i simboli.

PAESAGGIO - Riconosce nei paesaggi extraeuropei gli elementi fisici significativi e le emergenze

storiche, artistiche e architettoniche come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare.

REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE - Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani nello spazio e nel tempo e valuta

gli effetti di azioni dell’uomo sui sistemi territoriali.

Competenza chiave europea: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

LA CONOSCENZA DEL MONDOSCUOLA DELL’INFANZIA

- Il bambino confronta e valuta quantità, riflette sulla misura, sull’ordine e sulle relazioni; - Esplora, conosce e organizza la sua dimensione spaziale; - Interagisce, legge indizi, pone domande e cerca spiegazioni; - Colloca correttamente nello spazio se stesso, gli oggetti, le persone; - Si orienta nel tempo della vita quotidiana; - Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione

temporale. MATEMATICA

SCUOLA PRIMARIA- Individua il procedimento e la soluzione di problemi Utilizza varie strategie risolutive; - Utilizza con sicurezza le quattro operazioni; - Applica le proprietà delle operazioni; - Analizza efficaci strategie di calcolo;

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- Opera trasformazioni geometriche; - Confrontare e operare con grandezze e unità di misura; - Opera trasformazioni geometriche; - Risolve problemi di calcolo con le misure; - Utilizza il linguaggio della logica; - Utilizza il linguaggio della probabilità; - Utilizza il linguaggio della statistica.

MATEMATICASCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

- Sa operare con le potenze; - Sa eseguire semplici espressioni aritmetiche; - Sa calcolare il MCD e il mcm; - Sa individuare ed operare con grandezze omogenee ed eterogenee; - Sa operare con le frazioni e i numeri decimali; - Sa estrarre la radice quadrata di un numero mediante l’uso delle tavole numeriche; - Sa operare con rapporti e proporzioni; - Sa operare con grandezze dirette e inverse; - Sa rappresentare graficamente semplici funzioni; - Sa operare con i numeri relativi; - Sa eseguire espressioni letterali ed equazioni di 1° grado; - Sa operare sul piano cartesiano; - Individua semplici relazioni di probabilità e statistica.

GEOMETRIA - Sa operare con segmenti ed angoli; - Sa calcolare il perimetro di una figura piana; - Sa interpretare semplici rappresentazioni grafiche; - Sa calcolare il perimetro e l’area delle principali figure piane; - Sa applicare il Teorema di Pitagora; - Sa calcolare il valore della circonferenza e l’area del cerchio; - Sa calcolare superfici e volumi dei principali solidi geometrici.

Competenza chiave europea: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL’INFANZIA

- Il bambino confronta e valuta quantità, riflette sulla misura, sull’ordine e sulle relazioni;

- Esplora, conosce e organizza la sua dimensione spaziale; - Interagisce, legge indizi, pone domande e cerca spiegazioni; - Colloca correttamente nello spazio se stesso, gli oggetti, le persone; - Si orienta nel tempo della vita quotidiana; - Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione

temporale.

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SCIENZE SCUOLA PRIMARIA

OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO - Sa riconoscere le proprietà della materia; - Sa individuare le caratteristiche dell’aria e dell’acqua e la loro importanza per i viventi; - Sa comprendere il rapporto tra l’ambiente e l’uomo.

ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI E MATERIALI - Sa esplorare il mondo attraverso i cinque sensi; - Sa individuare le trasformazioni nel ciclo vitale dei viventi; - Individua e sperimenta i possibili cambiamenti di stato della materia con riferimento ad acqua

e luce; - Sa analizzare le varie forme di energia che l’uomo ha imparato ad usare per i suoi bisogni.

L’UOMO, I VIVENTI E L’AMBIENTE - Sa individuare la struttura e le principali funzioni degli organismi viventi; - Sa riconoscere le funzioni degli apparati umani.

SCIENZE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

- Sa riconoscere le caratteristiche e gli stati fisici della materia; - Sa usare strumenti per la misurazione delle grandezze; - Sa riconoscere le caratteristiche del corpo umano; - Sa individuare e ordinare dati di un fenomeno; - Sa descrivere gli apparati principali del corpo umano individuandone le funzioni; - Sa individuare le strette interazioni tra mondo fisico, biologico e comunità umana; - Sa usare la corretta terminologia nella descrizione e analisi di un fenomeno; - Sa individuare, ordinare e mettere in relazione i dati di un fenomeno; - Sa effettuare misurazioni usando gli strumenti opportuni; - Sa analizzare un problema, formulare ipotesi, proporre soluzioni e verificarle.

Competenza chiave europea: COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL’INFANZIA

- Il bambino confronta e valuta quantità, riflette sulla misura, sull’ordine e sulle relazioni; - Esplora, conosce e organizza la sua dimensione spaziale; - Interagisce, legge indizi, pone domande e cerca spiegazioni; - Colloca correttamente nello spazio se stesso, gli oggetti, le persone; - Si orienta nel tempo della vita quotidiana; - Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale.

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

VEDERE E OSSERVARE - Sa individuare i bisogni primari dell’uomo e i manufatti, gli oggetti, gli strumenti e le

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macchine che li soddisfano; - Sa riconoscere e classificare mezzi e strumenti; - Sa individuare le contemporanee forme di organizzazione e ricerca del sapere.

PREVEDERE E IMMAGINARE - Conosce le principali componenti di un computer e individua la relativa funzione; - Conosce le procedure per aprire o chiudere programmi; - Sa gestire testi e immagini sul supporto informatico; - Conosce i diversi sistemi di comunicazione del mondo contemporaneo.

INTERVENIRE E TRASFORMARE - Sa riconoscere lo strumento informatico nelle sue componenti essenziali; - Sa usare semplici applicazioni informatiche.

TECNOLOGIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

- Sa scegliere la tipologia di assonometria più opportuna per disegnare un solido o oggetto; - Di fronte a una rappresentazione data di un oggetto o solido sa individuare l’utilizzo o meno

della tecnica dell’assonometria e la particolare tipologia utilizzata; - Sa indicare le fonti di energia più idonee in relazione a un territorio specifico; - Sa cogliere le relazioni fra disponibilità di risorse energetiche e indice di sviluppo; - Sa adottare comportamenti adeguati dal punto di vista della sicurezza nell’uso dell’impianto

elettrico domestico; - È consapevole della necessità di risparmiare energia elettrica.

Competenza chiave europea: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE IMMAGINI, SUONI E COLORI

SCUOLA DELL’INFANZIA - Il bambino è in grado di dimostrare interesse per l’arte; - Scopre il paesaggio sonoro, attraverso attività di percezione e di produzione musicale

utilizzando voce, corpo e oggetti; - Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie materiali e strumenti in

relazione al progetto da realizzare. MUSICA

SCUOLA PRIMARIA - Sa ascoltare attivamente un brano musicale; - Sa riconoscere il rapporto tra musica e contesto d’uso; - Sa cogliere la valenza comunicativa della musica; - Sa utilizzare le risorse espressive della voce.

MUSICA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

- Saper utilizzare la notazione e alcune regole della teoria musicale; - Progettare semplici eventi sonori; - Saper rielaborare semplici incisi ritmici o melodici su regole date; - Conoscere l’uso e la funzione della musica dal Romanticismo ai nostri giorni.

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Competenza chiave europea: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE IMMAGINI, SUONI E COLORI

SCUOLA DELL’INFANZIA - Il bambino è in grado di dimostrare interesse per l’arte; - Scopre il paesaggio sonoro, attraverso attività di percezione e di produzione musicale

utilizzando voce, corpo e oggetti; - Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie materiali e strumenti in

relazione al progetto da realizzare. ARTE E IMMAGINE SCUOLA PRIMARIA

ESPRIMERSI E COMUNICARE - Sa utilizzare strumenti, materiali, procedimenti per comunicare esperienze; - Utilizza tecniche artistiche tridimensionali e bidimensionali su supporti di vario tipo.

OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI - Sa individuare autonomamente gli elementi di base della comunicazione iconica per coglierne

la natura e il senso estetico.

COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE - Sa individuare autonomamente i generi artistici colti lungo un percorso culturale.

ARTE E IMMAGINE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Osserva, descrive, legge le immagini: - presta attenzione; - analizza; - decodifica; - riconosce; - interpreta.

Comprende, rielabora, produce attraverso il linguaggio visivo: - utilizza; - crea; - rappresenta.

Sviluppa il senso civico dei beni culturali: - riconosce; - apprezza; - rispetta.

Competenza chiave europea: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE IL CORPO E IL MOVIMENTO

SCUOLA DELL’INFANZIA - Il bambino interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella

comunicazione espressiva; - Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in

movimento.

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EDUCAZIONE FISICA SCUOLA PRIMARIA

IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO - Sa individuare le principali funzioni fisiologiche e i loro cambiamenti in relazione all’esercizio

fisico.

IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’ COMUNICATIVO-ESPRESSIVA - Sa utilizzare il proprio corpo per eseguire e sperimentare nuovi movimenti.

IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY - Sa assumere comportamenti sociali positivi.

SALUTE E BENESSERE, PREVENZIONE E SICUREZZA - Sa rispettare le regole di comportamento utili anche alla prevenzione degli infortuni.

EDUCAZIONE FISICA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

- Costruisce la propria identità personale e la consapevolezza delle proprie competenze motorie e dei propri limiti;

- Utilizza gli aspetti comunicativo –relazionali del linguaggio corporeo – motorio – sportivo delle sue funzioni;

- Sa usare l’allenamento per migliorarsi e per mantenere un buon stato di salute; - E’ capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il

bene comune; - Sperimenta i corretti valori dello sport (fair-play) e la rinuncia a qualunque forma di violenza,

attraverso l’esercizio di tali valori in situazioni diversificate.

Competenza chiave europea: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE IL SE' E L'ALTRO

SCUOLA DELL’INFANZIA - Il bambino si orienta con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari,

anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise; - Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini; - Pone domande su ciò che è bene o male, raggiunge un prima consapevolezza dei propri diritti e

doveri e delle regole del vivere insieme; - Riconosce i più importanti segni della sua cultura e il funzionamento delle piccole comunità.

RELIGIONE SCUOLA PRIMARIA

DIO E L’UOMO - Dare dimostrazione della fede trinitaria dei cristiani; - Conoscere gli elementi fondamentali del Cristianesimo.

LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI - Saper confrontare le proprie convinzioni con i mutamenti della società; - Conoscere l’azione della terza persona della Trinità; - Conoscere gli elementi fondamentali del Cristianesimo.

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IL LINGUAGGIO RELIGIOSO - Saper accettare l’insegnamento della Chiesa non come volontà di uomini ma di Dio.

I VALORI ETICI E RELIGIOSI - Saper accettare l’imperscrutabilità del progetto di salvezza di Dio che si realizza anche

attraverso altre credenze religiose. RELIGIONE

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO - L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi

domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale; - A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione differente, sviluppando

un’identità capace di accoglienza, confronto e dialogo; - Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza,

della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini; - Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende

della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole;

- Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale;

- Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili;

- Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo e che saranno oggetto di certificazioni. (Vedi esame conclusivo di stato)

Solo con regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione alla fine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, su modelli predisposti a livello nazionale.

Le certificazioni del primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli alunni verso il secondo ciclo.

 

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VALIDITÀ DELL’ANNO SCOLASTICO

Sulla base della circolare ministeriale n. 20 del 4/3/2011, si comunica l’orario annuale personalizzato e il relativo limite minimo di ore di frequenza complessive per assicurare la validazione dell’anno scolastico in sede di scrutinio.

Ai fini della validità dell’anno scolastico è necessario che la frequenza delle lezioni corrisponda ad almeno tre quarti dell’orario scolastico, fatte salve le motivate deroghe previste dal Collegio dei Docenti, che stabilisce i seguenti criteri generali:

- le assenze effettuate devono essere motivate e giustificate; - gli obiettivi minimi disciplinari devono essere stati comunque acquisiti o, in ogni caso, l’alunno

deve aver raggiunto un livello di competenze ed un grado di maturazione personale tali da non creare detrimento al proseguimento degli studi;

- particolare attenzione deve essere rivolta agli alunni per i quali lo stato di salute e le assenze conseguenti abbiano creato ostacolo al raggiungimento pieno degli obiettivi didattici ed educativi;

- altrettanta attenzione va rivolta agli alunni che non siano stati in grado, pur frequentando con assiduità, di maturare il numero necessario di frequenze (a causa di ritardata iscrizione, inizio tardivo della frequenza, ecc).

Per calcolare le assenze si fa riferimento al monte ore annuale delle lezioni, che consiste nell’orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina.

Per ogni giorno di assenza si conteggiano le effettive ore di lezione, comprendendo gli ingressi in ritardo e le eventuali uscite anticipate.

E’ compito del CONSIGLIO DI CLASSE verificare, nel rispetto dei criteri definiti dal collegio, se l’allievo ha superato il limite massimo consentito di assenze e se tali assenze, pur rientrando nelle deroghe previste, impediscano di procedere alla fase valutativa, considerata la non sufficiente permanenza del rapporto educativo.

Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale del ciclo.

Prospetto monte ore Scuola Secondaria di I grado Classi a Tempo prolungato Totale ore 1122 3/4 monte ore obbligatorio Totale ore 842 Assenze massime consentite 280 ore = 46,5 giorni

Prospetto monte ore Scuola Primaria Classi a 27 ore settimanali Totale ore 891 3/4 monte ore obbligatorio Totale ore 668 Assenze massime consentite 223 ore = 44,5 giorni

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Alla famiglia vanno assicurate tempestivamente adeguate informazioni secondo criteri di trasparenza sul processo di apprendimento e sulla valutazione effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico: la comunicazione diretta, puntuale e competente alla famiglia non può in alcun modo essere sostituita da strategie diverse.

L’ammissione in presenza di carenze rispetto al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento in alcune discipline deve essere segnalata ai genitori con specifica nota allegata al documento di valutazione, che si conclude con un serio richiamo all’impegno personale per il recupero delle lacune, anche durante il periodo di sospensione delle lezioni.

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LA VALUTAZIONE

La valutazione è parte integrante della programmazione didattica, essa risponde alle seguenti funzioni fondamentali:

• verificare l’acquisizione degli apprendimenti programmati; • adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità e ai ritmi di apprendimento

individuali e del gruppo classe; • predisporre eventuali interventi di recupero o consolidamento, individuali o collettivi; • fornire agli alunni indicazioni per orientare l’impegno e sostenere l’apprendimento; • promuovere l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e

difficoltà; • fornire ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento didattico; • comunicare alle famiglie gli esiti formativi scolastici e condividere gli impegni relativi ai

processi di maturazione personale.

LE FASI DELLA VALUTAZIONE

La valutazione accompagna e regola l’azione didattica rispetto alle capacità e agli esiti rilevati nel gruppo classe, sostiene i processi di apprendimento e di maturazione dell’alunno.

Per questo si distinguono tre fasi fondamentali, che sottendono tre diverse funzioni:

• la valutazione iniziale o diagnostica è interessata a conoscere l’alunno per individualizzare il percorso di apprendimento con riferimento ai caratteri personali osservati (caratteristiche della personalità, atteggiamento nei confronti della scuola, ritmi e stili di apprendimento, motivazione, partecipazione, autonomia, conoscenze e abilità in ingresso…). I risultati delle prove di ingresso vengono utilizzati come conoscenza dei livelli di apprendimento iniziale e non ai fini della valutazione;

• la valutazione intermedia o formativa accerta la dinamica degli apprendimenti rispetto agli obiettivi programmati, adegua la programmazione, progetta azioni di recupero, modifica all’occorrenza tempi e modalità, informa tempestivamente l’alunno circa il suo progresso, orientandone gli impegni;

• la valutazione finale o sommativa rileva l’incidenza formativa degli apprendimenti scolastici per lo sviluppo personale e sociale dell’alunno ed è sintetizzata in un voto o giudizio conclusivo (quadrimestrale o annuale).

È necessario tenere distinta l’azione di verifica, che comporta l’accertamento degli apprendimenti disciplinari, dall’azione di valutazione, che, a partire dagli esiti formativi registrati, considera i processi complessivi di maturazione della personalità dell’alunno.

MODALITA’ DI ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI

L'accertamento degli apprendimenti disciplinari si effettua mediante verifiche in itinere, nel corso dell'attività didattica, e sommative, a conclusione di ogni percorso didattico. Questi strumenti di valutazione sono di vario tipo e, a seconda della disciplina interessata, possono essere scritti, orali, operativi, grafici o di altro tipo.

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L'accertamento degli apprendimenti avviene anche attraverso le osservazioni sistematiche sulla partecipazione alle attività della classe: esse permettono di conoscere e verificare le modalità di apprendimento di ogni singolo alunno e concorrono alla verifica degli apprendimenti. Sono considerate osservazioni sistematiche quelle riferite alla partecipazione con interventi "dal posto", richiesti durante il normale svolgimento delle lezioni e/o durante la correzione dei compiti per casa.

Importante, rispetto alla situazione di partenza, sarà la valutazione delle modalità di approccio ai contenuti, dei tempi di attenzione, di concentrazione, del grado di partecipazione e interesse. Per mantenere vivo l'interesse si valorizzeranno le conoscenze degli alunni tramite domande, richieste di precisazioni e chiarimenti nel corso dello svolgimento della normale attività didattica.

Le rilevazioni dei singoli docenti verranno confrontate con quelle dei colleghi, per concorrere alla stesura di un voto unitario, in base ai seguenti criteri approvati dal Collegio dei docenti:

SINTESI DELLE DISPOSIZIONI SULLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

Legge 169/2008 e D.P.R. 22/6/2009 n° 122

La Valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni Scolastiche.

Ogni alunno ha diritto ad una Valutazione trasparente e tempestiva. La Valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni.

La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo.

Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal P.O.F.

Il Collegio dei Docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza nella valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del P.O.F.

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA

Nella Scuola dell’Infanzia la valutazione si basa sull’osservazione sistematica e occasionale dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento. Avviene a livello iniziale, in itinere, finale.

La valutazione finale tiene conto dei livelli di autonomia e competenza raggiunti da ciascun alunno.

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LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado la valutazione sommativa del primo quadrimestre e finale fa riferimento a:

• i risultati degli apprendimenti (verifiche scritte e orali, prove pratiche, colloqui, lavori di gruppo…) di ciascun alunno in riferimento agli obiettivi della programmazione didattica;

• i risultati degli apprendimenti di ciascun alunno in rapporto alla situazione di partenza, dei progressi compiuti;

• la partecipazione, l’interesse e l’impegno dimostrati (osservazione del comportamento nelle diverse situazioni di apprendimento).

Nella Scuola Primaria le valutazioni delle singole discipline sono espresse con votazione numerica decimale, compresa tra 5 e 10, mentre per la valutazione della Religione cattolica e la materia Alternativa si esprime un giudizio.

Nel caso in cui un alunno venga ammesso alla classe successiva, ma presenti carenze in alcuni ambiti disciplinari, tali elementi potranno essere evidenziati nel documento di valutazione.

In casi eccezionali e specificamente motivati, i docenti possono non ammettere l’alunno alla classe successiva. Tale decisione viene concordata collegialmente dal team all’unanimità, a seguito di un accertamento costante e periodico durante l’anno scolastico e dopo aver messo in atto tutte le strategie possibili per il recupero. Alla famiglia sono assicurate adeguate informazioni secondo criteri di trasparenza sul processo di apprendimento e sulla valutazione effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico. In sede di scrutinio conclusivo, presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, il team docente formalizzerà la non ammissione, fornendo la specifica motivazione.

La Valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza.

Nella Scuola secondaria di primo grado le valutazioni delle singole discipline sono espresse con votazione numerica decimale, compresa tra 3 e 10, mentre per la valutazione della Religione cattolica e la materia Alternativa si esprime un giudizio. La valutazione del comportamento è espressa collegialmente dai docenti con votazione numerica: una valutazione inferiore a 6 precluderà l’ammissione alla classe successiva o all’esame di stato.

Sono ammessi alla classe successiva gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e nel comportamento.

La non ammissione alla classe successiva (classi prima e seconda) e all’Esame di Stato (classe terza) è decisa dal consiglio di classe, a maggioranza, in caso:

• di gravissime infrazioni disciplinari (che determinano un voto di condotta inferiore a 6); • il perdurare, dopo aver messo in atto tutte le strategie possibili per il recupero, di un quadro

complessivo di non sufficienza, qualora si valuti che la capacità di recupero delle competenze mancanti non sia adeguata alla situazione;

• non aver frequentato almeno tre quarti dell’orario annuale.

66  

Per l’ammissione alla classe successiva o all’esame di stato, dunque, non potranno esserci discipline con una valutazione inferiore a 6.

• Per le discipline con una valutazione inferiore a 6, ma portata a 6 per voto di consiglio, verrà inviata comunicazione scritta alle Famiglie;

• se si tratterà del passaggio da Prima a Seconda o da Seconda a Terza: si consiglierà ripasso estivo al fine di colmare le lacune nelle discipline interessate; al rientro dalle vacanze, nei primi giorni di scuola, i Docenti coinvolti provvederanno a verificare, ciascuno con le modalità che riterrà più opportune, l’avvenuto recupero degli apprendimenti;

• se si tratterà dell’ammissione all’esame di stato, verrà semplicemente comunicata alle Famiglie l’avvenuta ammissione pur in presenza di carenze nelle discipline interessate.

VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON P.D.P. e P.E.I.

La valutazione degli alunni per i quali è stato stilato un piano didattico personalizzato o un piano educativo individualizzato è riferita al comportamento, agli apprendimenti e alle attività svolte sulla base degli obiettivi previsti dal P.D.P o dal P.E.I

67  

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

INDICATORI: Conoscenze – competenze – metodo di studio

10

• L’alunno possiede conoscenze complete, approfondite ed organiche; • E’ in grado di applicare concetti, regole e procedure ,in situazioni nuove,

con correttezza e originalità, usando un linguaggio specifico appropriato; • E’ capace di operare collegamenti tra discipline utilizzando un metodo di

studio efficace e personale.

9

• L’alunno possiede conoscenze complete ed ampie; • E’ in grado di applicare quanto appreso a situazioni nuove con qualche

apporto personale, usando un linguaggio specifico appropriato; • E’ capace di rielaborare le conoscenze acquisite utilizzando un metodo di

studio autonomo e corretto.

8

• L’alunno possiede conoscenze complete e, di norma, sicure; • E’ in grado di rielaborare e trasferire conoscenze e competenze in situazioni

differenziate, in modo soddisfacente; • Esegue con metodo di studio corretto e con impegno le consegne e i

compiti assegnati.

7

• L’alunno possiede discrete conoscenze; • E’ in grado di applicare quanto appreso a situazioni nuove anche se, talvolta,

con qualche incertezza; • Coglie il senso dei contenuti delle consegne, utilizzando un metodo di

studio non sempre sicuro e ben strutturato.

6

• L’alunno possiede conoscenze semplici dei contenuti disciplinari più significativi;

• Applica in modo sufficientemente corretto concetti, regole e procedure; • Il metodo di studio nell’esecuzione delle consegne e dei compiti assegnati

non è autonomo.

5 • L’alunno possiede conoscenze frammentarie e superficiali; • Non è in grado di applicare quanto appreso in situazioni nuove; • Il metodo di studio è inadeguato e si applica con discontinuità.

4 (Solo scuola secondaria di I grado)

• L’alunno possiede conoscenze di base incomplete, lacunose e limitate; • Non è in grado di applicare il poco appreso a situazioni nuove poiché

utilizza un metodo di studio del tutto inefficace.

3 (Solo scuola secondaria di I grado)

• Si rifiuta di lavorare nelle diverse discipline. Non ascolta le consegne e non esegue i compiti assegnati.

Il team docente ha la facoltà di adeguare i criteri di valutazione su riportati, per definire meglio le specificità.

68  

LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

E’ sottoposto a valutazione anche il comportamento del singolo alunno in ottemperanza alla Circolare Ministeriale n. 85 del 3.12.2004 e D.M. n. 5 del 16/01/2009, che prevede all’articolo 5 che ciascuna istituzione scolastica autonoma, nel rispetto dei principi e dei criteri di carattere generale previsti dal Decreto e dalla normativa vigente, può determinare, in sede di redazione del Piano dell’Offerta formativa, ulteriori criteri e iniziative finalizzate alla prevenzione di comportamenti inadeguati, a rischio dispersione, tenendo conto di quanto previsto dal Regolamento di istituto, dal Patto educativo di corresponsabilità e dalle specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio.

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

Nella scuola secondaria il voto di comportamento, definito dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente, in quanto determina, autonomamente, la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato nel caso sia inferiore a sei decimi, indipendentemente dalla votazione conseguita nelle singole discipline di studio.

La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno.

Per una valutazione formativa si tiene conto specificamente almeno dei seguenti indicatori:

• grado di osservanza delle regole di disciplina previste dalla regolamentazione approvata dal Consiglio d’Istituto;

• presenza di eventuali sanzioni disciplinari o comunque frequenza di richiami di altro tipo; • assiduità nella frequenza delle attività didattiche, laboratoriali e di recupero; • relazionalità con compagni e con adulti (docenti, Dirigente Scolastico, collaboratori scolastici,

esperti esterni, educatori, tirocinanti); • rispetto delle attrezzature, degli ambienti, del patrimonio strumentale dell’Istituto e del

materiale didattico proprio ed altrui; • rispetto delle norme igieniche nell’utilizzo dei locali e dei servizi; • atteggiamento cooperativo nei riguardi delle attività proposte; • puntualità e rispetto dei tempi e degli impegni scolastici.

La valutazione del comportamento viene stabilita dal Consiglio di classe in fase di scrutinio, dopo aver sentito il parere dei singoli docenti, in base alla seguente GRIGLIA DI VALUTAZIONE:

69  

CRITERI PER L'ATTRIBUZIONE DEL VOTO NEL COMPORTAMENTO

10

• Rispetto scrupoloso del Regolamento scolastico. • Comportamento equilibrato e maturo per responsabilità e collaborazione; • Frequenza delle lezioni assidua , interesse vivo e partecipazione attiva; • Proficuo e serio svolgimento delle consegne scolastiche; • Ruolo propositivo all’interno della classe.

9

• Rispetto scrupoloso del Regolamento Scolastico; • Comportamento serio e responsabile; • Frequenza delle lezioni assidua con interesse e partecipazione adeguati; • Puntuale e motivato svolgimento delle consegne scolastiche; • Ruolo positivo all’interno della classe.

8

• Rispetto del Regolamento scolastico; • Sostanziale rispetto delle norme durante le attività didattiche; • Frequenza delle lezioni e interesse costante; • Svolgimento abbastanza regolare delle consegne scolastiche; • Ruolo positivo all’interno della classe.

7

• Rispetto del regolamento scolastico; • Comportamento incostante per responsabilità e collaborazione; • Frequenza regolare con interesse e partecipazione non sempre adeguati; • Svolgimento discontinuo dei compiti assegnati; • Ruolo non del tutto positivo all’interno della classe.

6

• Qualche infrazione Regolamento scolastico; • Comportamento incostante per responsabilità e collaborazione; • Frequenza delle lezioni con interesse selettivo e partecipazione limitata; • Svolgimento superficiale delle consegne scolastiche; • Ruolo non sempre costruttivo all’interno della classe.

5

• Gravi inosservanze del Regolamento scolastico con l’irrogazione di sanzioni disciplinari che potrebbero comportare anche l’allontanamento dalle lezioni;

• Mancanza di riguardo verso docenti, compagni e personale scolastico con frequente disturbo dell’attività didattica;

• Assenze ripetute e spesso non giustificate; • Mancato adempimento degli impegni scolastici; • Ruolo negativo all’interno della classe

Secondo il D.P.R. N. 249 del 2009, il 5 in condotta è attribuito dal Consiglio di classe per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto degli studenti e delle studentesse; poiché il 5 in condotta comporta la non ammissione alla classe successiva o agli esami di Stato, esso può essere attribuito solo se l’alunno:

- ha precedentemente avuto una sanzione disciplinare e, comunque, solo se il comportamento sanzionato si è ripetuto;

- non ha mostrato segni di miglioramento.

70  

ESAME CONCLUSIVO DEL 1° CICLO DI ISTRUZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Si riportano, qui di seguito, le fasi dell’esame conclusivo del 1° ciclo di istruzione:

AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

L’ammissione all’esame degli alunni interni, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico (art. 3, c. 2, DPR n. 122/2009), è disposta, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline (valutate queste con un unico voto) e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.

Il giudizio di idoneità è espresso in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo nell'ultimo anno del triennio. In caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione all’esame medesimo, senza attribuzione di voto.

PROVE SCRITTE D’ESAME

Le prove scritte per l’esame di Stato al termine del primo ciclo riguardano l’italiano, la matematica, le lingue straniere e la prova Nazionale INVALSI. Ad ogni prova è attribuito un voto espresso in decimi.

COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE

Il colloquio pluridisciplinare, condotto collegialmente alla presenza dell’intera sottocommissione esaminatrice, verte sulle discipline di insegnamento dell’ultimo anno (escluso l’insegnamento della religione cattolica). Al colloquio interdisciplinare è attribuito un voto espresso in decimi.

ESITO DELL’ESAME

La C.M. n.48 del 31/05/2012 conferma che “all’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità all’ammissione”. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. Per media dei voti deve intendersi la media aritmetica, dovendosi attribuire a tutte le prove d’esame il medesimo rilievo. Si esclude pertanto ogni possibilità di ricorrere alla “media ponderata”.

A coloro che conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con “decisione assunta all’unanimità”(DPR n. 122/2009). Il voto finale così ottenuto viene trascritto sul diploma.

71  

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

La certificazione delle competenze acquisite dagli studenti che completano il proprio ciclo decennale di studi è l'obbligo dal 2010, con il D.M. n°9 DEL 27.01.2010.

Questo fatto rappresenta una novità per la scuola italiana, che è chiamata a valutare non solo le conoscenze (sapere) e le abilità (saper fare e applicare regole, sulla scorta di una guida) degli studenti, ma anche le loro competenze (sapersi orientare autonomamente e individuare strategie per la soluzione dei problemi) in contesti reali o verosimili.

Poiché la definizione conclusiva dei voti e dei giudizi compete alla commissione al termine dell’esame di Stato, viene stabilita la seguente procedura di determinazione preliminare:

i voti e i livelli, che costituiscono la prima determinazione delle competenze raggiunte da ciascun alunno al termine del percorso scolastico triennale, sono proposti nel corso dello scrutinio conclusivo del secondo quadrimestre dal Consiglio di Classe. Essi sono desunti dalle valutazioni sommative che figurano per ciascuna disciplina nel tabellone dello scrutinio d’ammissione.

Visti gli esiti dell’esame di Stato, è cura della commissione d’esame confermare o modificare, secondo la logica dell’incremento, quanto proposto dal Consiglio di classe allo scrutinio d’ammissione.

La certificazione va espressa mediante descrizione analitica dei diversi traguardi di competenza raggiunti.

72  

CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

ASSEGNAZIONE DELLE PROVE SCRITTE

Se sarà possibile giungere ad un accordo che soddisfi le esigenze delle diverse sottocommissioni, si cercherà di assegnare le stesse prove scritte agli esaminandi delle diverse classi terze dell’istituto. In caso contrario, sarà possibile assegnare anche prove diverse che meglio si adeguino a quanto effettivamente trattato in ogni classe terza nel corso dell’anno.

Agli alunni diversamente abili si potranno assegnare prove diverse da quelle dei loro compagni e/o adatte alle loro particolari caratteristiche.

Prova scritta di italiano.

Si assegneranno tre tracce.

1. Esposizione in cui l’alunno possa esprimere esperienze reali o costruzioni di fantasia (cronaca, diario, lettera racconto, intervista ecc.)

2. Relazione su un argomento di studio attinente a qualsiasi disciplina.

3. Trattazione di un argomento di interesse culturale o sociale che consenta l’esposizione di riflessioni personali.

Per lo svolgimento della prova saranno assegnate quattro ore, con la possibilità per gli alunni di uscire dopo due.

Prove scritte lingue comunitarie.

Si assegnerà, in giorni diversi, una prova scritta di inglese e una di francese. Ciascuna delle prove sarà costituita, a scelta del candidato, da un questionario su un testo da leggere o da una lettera.

Per lo svolgimento della prove di lingue saranno assegnate tre ore, con la possibilità per gli alunni di uscire dopo una ora e mezza.

Prova scritta di matematica ed elementi di scienze e tecnologia.

La prova sarà articolata su più quesiti che non comportino soluzioni dipendenti l’una dall’altra. I quesiti potranno toccare aspetti numerici, geometrici e tecnologici, senza trascurare nozioni di statistica e probabilità.

Per lo svolgimento della prova saranno assegnate tre ore, con la possibilità per gli alunni di uscire dopo un’ora e mezza.

Prova nazionale Invalsi.

Le prove scritte Invalsi di Italiano e Matematica saranno effettuate secondo la normativa emanata dal M.I.U.R. sulla base delle indicazioni dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d’Istruzione (Protocollo di somministrazione e relativo Allegato tecnico).

73  

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI ITALIANO

Nella valutazione delle prove scritte di italiano, si terrà conto dei seguenti elementi. - Organicità e chiarezza espositiva - Ricchezza dei contenuti. - Correttezza ortografica e sintattica. - Adeguatezza lessicale

GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI ITALIANO

L’elaborato si presenta

pienamente attinente alla traccia e la sviluppa in modo ricco, approfondito e originale, rispettando la tipologia testuale richiesta.

10

pienamente attinente alla traccia e la sviluppa in modo approfondito, rispettando la tipologia testuale richiesta.

9

pienamente attinente alla traccia e la sviluppa in modo adeguato, con diverse considerazioni personali.

8

complessivamente attinente alla traccia e la sviluppa con alcune considerazioni personali.

7

complessivamente attinente alla traccia e la sviluppa in modo superficiale, con scarse considerazioni personali.

6

parzialmente attinente alla traccia e la sviluppa in modo incompleto, senza considerazioni personali.

5

non attinente alla traccia. 4

È espresso

in modo organico, ben strutturato, chiaro 10

in modo organico e chiaro 9

in modo coerente e scorrevole 8

in modo abbastanza chiaro e abbastanza preciso 7

in modo semplice e lineare 6

in modo non sempre chiaro 5

in modo confuso, ripetitivo, incoerente 4

74  

Risulta

corretto dal punto di vista grammaticale, rivelando padronanza nell’uso dei connettivi logici e dei periodi complessi.

10

corretto dal punto di vista grammaticale, rivelando padronanza nell’uso dei connettivi logici.

9

corretto dal punto di vista grammaticale. 8

abbastanza corretto dal punto di vista grammaticale. 7

sufficientemente corretto dal punto di vista grammaticale. 6

poco corretto dal punto di vista grammaticale. 5

scorretto dal punto di vista grammaticale. 4

Il lessico adoperato

risulta ricco, ben articolato e funzionale al contesto. 10

risulta ricco e ben articolato. 9

risulta appropriato. 8

risulta adeguato. 7

risulta semplice con qualche ripetizione. 6

risulta povero e ripetitivo. 5

risulta non appropriato, povero e ripetitivo. 4

IL VOTO E’ DATO DALLA MEDIA DEI PUNTEGGI ATTRIBUITI AI QUATTRO DESCRITTORI

75  

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI MATEMATICA

I criteri di valutazione saranno i seguenti: - conoscenza dei contenuti specifici; - capacità di applicazione delle tecniche operative e di calcolo; - capacità di usare rappresentazioni grafiche; - capacità logiche nell’analisi e nella risoluzione di problemi; - ordine e completezza formale (utilizzo dei linguaggi specifici).

Voto Descrittore

4/5 Il candidato non ha acquisito la padronanza delle tecniche operative e di calcolo. Non applica correttamente i procedimenti risolutivi dimostrando vistose lacune nella preparazione di base. L’esecuzione è disordinata e formalmente inadeguata.

6 Il candidato dimostra una quasi sufficiente padronanza delle tecniche operative, di calcolo e dei procedimenti risolutivi; evidenzia incertezze nella preparazione di base. L’esecuzione è poco ordinata e formalmente carente.

7 Il candidato rivela qualche incertezza nell’uso delle tecniche operative, dei procedimenti risolutivi e di calcolo; l’esecuzione è abbastanza ordinata, anche se non sempre formalmente completa.

8 Il candidato rivela una discreta/buona sicurezza nell’uso delle tecniche operative, dei procedimenti risolutivi e di calcolo. L’esecuzione è, in genere, ordinata e formalmente completa.

9 Il candidato utilizza con precisione le tecniche operative, dei procedimenti risolutivi e del calcolo. L’esecuzione è ordinata e formalmente completa.

10 Il candidato rivela ottima padronanza delle tecniche operative, dei procedimenti risolutivi e del calcolo. L’esecuzione è ordinata e formalmente completa.

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE DI LINGUA STRANIERA

1. Questionario relativo ad un brano Comprensione del testo; Uso delle strutture grammaticali; Rielaborazione contenuti.

2. Lettera personale Pertinenza del contenuto rispetto alla traccia; Uso delle strutture grammaticali; Uso del lessico.

76  

Voto Descrittore

10 La comprensione del testo risulta completa (Solo per il questionario). La produzione risulta completa coerente efficace. L'uso di funzioni, strutture e lessico è corretto ed appropriato.

9 La comprensione del testo risulta quasi completa (Solo per il questionario). La produzione risulta completa e coerente. L'uso di funzioni, strutture e lessico è corretto.

8 La comprensione del testo risulta buona (Solo per il questionario). La produzione risulta completa e abbastanza coerente. L'uso di funzioni, strutture e lessico è per lo più corretto.

7 La comprensione del testo risulta più che sufficiente (Solo per il questionario). La produzione risulta quasi completa e abbastanza coerente. L'uso di funzioni, strutture e lessico è abbastanza corretto.

6 La comprensione del testo risulta accettabile( Solo per il questionario). La produzione risulta non sempre coerente, ma accettabile.. L'uso di funzioni, strutture e lessico è sufficientemente corretto.

5 La comprensione del testo risulta limitata/inadeguata (Solo per il questionario). La produzione risulta incompleta/poco coerente. L'uso di funzioni, strutture e lessico è poco corretto/poco appropriato.

4 La comprensione del testo risulta inesistente (Solo per il questionario). La produzione risulta inesistente/inefficace. L'uso di funzioni, strutture e lessico è del tutto scorretto /del tutto appropriato.

CRITERI PER LA CONDUZIONE DEL COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE

• La commissione esaminatrice assumerà tutti i possibili accorgimenti per mettere i candidati a proprio agio, in modo che la prova d’esame non sia viziata da reazioni emotive e permetta agli alunni di esprimersi al meglio delle loro possibilità.

• Il colloquio prenderà il via dall’argomento o materia indicato dall’esaminato.

• Si passerà quindi ad operare collegamenti con altre discipline che, per contenuto o procedimento metodologico, abbiano attinenza con l’argomento iniziale e con quelli via via trattati.

• Sarà il candidato stesso a volgere la propria esposizione nelle direzioni che più riterrà opportune. Ciò non esclude che gli esaminatori possano intervenire con richieste tendenti sia ad ottenere chiarificazioni e approfondimenti, sia a volgere l’esposizione verso tematiche sulle quali si intenda saggiare la preparazione del candidato. Tutti gli argomenti elencati nei programmi d’esame potranno essere oggetto di discussione.

• E’ preferibile che gli esaminatori interloquiscano col candidato solo sugli argomenti da essi stessi insegnati. Questo per evitare che vengano affrontati aspetti che nel corso dell’anno non sono stati fatto oggetto di specifica riflessione e per non disorientare l’esaminato con discorsi dal taglio inconsueto.

77  

• Qualora il candidato si dimostri incapace di procedere autonomamente nella propria esposizione, o qualora questa rischi di scadere in esercizio mnemonico, saranno gli esaminatori a rivolgergli domande rispondendo alle quali il candidato possa dar prova del proprio livello di maturità. Il colloquio, in caso di candidato in forte difficoltà, potrà consistere anche soltanto nel rispondere a quesiti strutturati in modo tale da richiedere risposte brevi e non particolarmente articolate.

• Non necessariamente il colloquio dovrà riguardare tutte le materie e coinvolgere tutti gli insegnanti. Si cercherà di dar spazio maggiore alle discipline per cui non sono previste prove scritte.

• Nel corso del colloquio sarà possibile ed auspicabile che gli alunni presentino, commentino o facciano riferimento agli elaborati prodotti nel corso dell’anno.

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLA PROVA ORALE D’ESAME

Nella formulazione del voto finale espresso in decimi, si terrà conto non solo dell’intero percorso formativo ma, in modo particolare, dell’andamento delle prove d’Esame.

• Atteggiamento con cui ha affrontato le prove d’esame: responsabilità consapevolezza, superficialità, emotività, sicurezza, serenità ….

• Livello delle conoscenze e delle competenze acquisite • Interesse e impegno; • Rispetto e cooperazione con gli altri; • Livello di formazione/maturazione globale. • Abilità espositiva. • Capacità di rielaborazione personale di quanto appreso. • Capacità di operare collegamenti tra i diversi argomenti appresi.

78  

DESCRITTORI PER LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO SUL COLLOQUIO D’ESAME

10 9 8 7 6 5

1

coerenza, coesione ed

efficacia espositiva

proprietà di linguaggio e correttezza espositiva

correttezza e chiarezza

chiarezza semplicità

evidenti difficoltà e

gravi incoesioni

2 solide e

approfondite organiche e

ampie appropriate apprezzabili essenziali

confuse e lacunose

3

con pronte connessioni e

sicura autonomia

con sicuro ragionamento

con prontezza

con una certa

prontezza

in maniera accettabile, con modeste connessioni

neppure se guidato

4

rielaborare ed integrare i

contenuti con apporti

personali

rielaborare con

disinvoltura i contenuti

rielaborare i contenuti

rielaborare parzialmente i contenuti

rielaborare molto

semplicemente i contenuti

rielaborare, pur in modo elementare, i

contenuti

Il voto sintetico finale terrà conto:

• dei risultati globalmente conseguiti nell’intero percorso formativo espressi nella sintesi data dal GIUDIZIO DI IDONEITA’ “espresso in decimi dal consiglio di classe, considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo della scuola secondaria di primo grado”. Esso deve riferirsi anche all’area comportamentale (rispetto delle regole, apertura agli altri e cooperazione col gruppo-classe, interesse, organizzazione, impegno e partecipazione alle diverse attività svolte);

• dell’andamento delle prove d’esame, espresso in termini di media matematica da riportare nell’apposita griglia.

Il voto finale, formulato pertanto con riguardo anche al livello globale di maturazione delle competenze dell’area non cognitiva, è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5 ((come viene illustrato nella “griglia d’esame”)

79  

SCHEMA PER LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO FINALE D’ESAME

10 9 8 7 6 5

1 completa ed approfondita

ampia ed articolata

soddisfacente discreta essenziale carente, lacunosa

2

con particolare proprietà espositiva

con correttezza espositiva

con la necessaria correttezza espositiva

con una certa

correttezza espositiva

con semplicità espositiva

con esposizione confusa e scorretta

3 pronta e sicura

notevole valida buona sufficiente

precaria, inconsistente,

neppure se guidato

4 con spunti

personali ed originali

con spunti personali

con riflessioni personali

con alcune riflessioni personali

con poche considerazioni

personali

Senza produrre neppure semplici

riflessioni personali

5 perfettamente pienamente pienamente globalmente sommariamente affatto

In casi particolari, su proposta della sottocommissione, può essere assegnata la lode da parte della Commissione esaminatrice con decisione assunta maggioranza.

PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI

L’esito positivo dell’esame, con l’indicazione della votazione complessiva conseguita, sarà pubblicato, per tutti i candidati, nell'albo della scuola sede della Commissione.

In caso di mancato superamento dell’esame, l’istituzione scolastica adotterà idonee modalità di comunicazione alle famiglie, mentre nell’albo della scuola l’esito sarà pubblicato con la sola indicazione di “NON LICENZIATO”.

Per i candidati con PEI che abbiano sostenuto prove differenziate non ci sarà menzione di tali prove nei tabelloni affissi all’albo della scuola.

Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo.

Tale attestato è titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.