anno xix, numero 1, settembre 2018 · e i lutti che ci hanno profondamente ... coli, chi doveva...

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Anno XIX, Numero 1, Settembre 2018 CISV’informa diventa maggiorenne Diciotto anni fa usciva il primo CISV’in- forma (qui sotto la prima pagina). Da quel mese di settembre, altre 108 volte il notiziario interno ha raccontato le sto- rie della nostra comunità, i progetti all’e- stero e le iniziative in Italia, ha dato vo- ce a volontari e amici della Comunità per affermare il senso di una umanità in- clusiva e di una ecologia globale. Ma ha raccontato anche le fatiche, le difficoltà e i lutti che ci hanno profondamente scosso. CISV’informa ha cercato di es- sere un diario di famiglia e così, anno dopo anno, è diventato lo scrigno di tan- te pagine preziose della vita di CISV, di tante pagine importanti delle nostre vite. L appello: rimettiamoci in cammino sulla via della pace Coltivare l alleanza con la Terra GIORNATA DEL CREATO 2018 Da Lanzo all Africa passando per CISV TOME DI MONTAGNA A KM0 PER GLI AMICI DEL CISV Il Senegal ricorda Alessandra Casu UN TORNEO DI MINIBASKET A LOUGA Imparare a guardare il mondo con amorevolezza INCONTRO CON LETIZIA TOMASSONE VERSO LA PERUGIA - ASSISI, 7 OTTOBRE 2018

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Page 1: Anno XIX, Numero 1, Settembre 2018 · e i lutti che ci hanno profondamente ... coli, chi doveva fare l’arbitro o il guardalinee ... Ma c’è dell’altro

Anno XIX, Numero 1, Settembre 2018

CISV’informa diventa maggiorenne Diciotto anni fa usciva il primo CISV’in-forma (qui sotto la prima pagina). Da quel mese di settembre, altre 108 volte il notiziario interno ha raccontato le sto-rie della nostra comunità, i progetti all’e-stero e le iniziative in Italia, ha dato vo-ce a volontari e amici della Comunità per affermare il senso di una umanità in-

clusiva e di una ecologia globale. Ma ha raccontato anche le fatiche, le difficoltà e i lutti che ci hanno profondamente scosso. CISV’informa ha cercato di es-sere un diario di famiglia e così, anno dopo anno, è diventato lo scrigno di tan-te pagine preziose della vita di CISV, di tante pagine importanti delle nostre vite.

L’appello: rimettiamoci in cammino sulla via

della pace

Coltivare l’alleanza con la Terra

GIORNATA DEL CREATO 2018

Da Lanzo all’Africa passando per CISV

TOME DI MONTAGNA A KM0 PER GLI AMICI DEL CISV

Il Senegal ricorda Alessandra Casu

UN TORNEO DI MINIBASKET A LOUGA

Imparare a guardare il mondo con

amorevolezza

INCONTRO CON LETIZIA TOMASSONE

VERSO LA PERUGIA-ASSISI, 7 OTTOBRE 2018

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Anno XIX, Numero 1, Settembre 2018

Il Senegal ricorda Alessandra Casu

Bellissimi prodotti al mercato della domenica

Rosso, giallo, verde, arancione… Un centinaio di bambini provenienti da tutto il Senegal, con le loro colorate pettorine, hanno sfilato il 4-5 agosto a Louga in occasione del primo torneo di minibasket organizzato dall’ Association des anciens basketteurs de Lou-ga insieme a CISV, per ricordare con un evento festoso l’amica e collega Alessandra Casu scomparsa tre anni fa, anche lei provet-ta giocatrice di basket. Al torneo hanno partecipato delegazioni di bambini e bambine dagli 8 ai 13 anni prove-nienti da diverse regioni del Senegal. «Per loro è stata un’esperienza molto divertente ma anche formativa: oltre a giocare, ogni bambino, nella settimana trascorsa a Louga, ha dovuto svolgere compiti specifici: chi lava-va i piatti, chi badava alla pulizia dei più pic-coli, chi doveva fare l’arbitro o il guardalinee durante le partite » ci racconta la nostra coo-perante Carlotta Fiorino, che è stata tra i par-tecipanti all’evento. L’Association des anciens basketteurs de Louga è stata creata nel 2012 da un gruppo di ex giocatori per ritrovarsi, fare aggregazio-ne e promuovere questo sport nel territorio di Louga, con una particolare cura per la forma-zione delle giovani leve. L’evento sportivo di agosto, dedicato quest’anno ad Alessandra, è

stato il primo di una serie che si vorrebbe continuare negli anni a venire. Per favorire l’incontro e lo scambio tra tutti i partecipanti, le squadre maschili e femminili sono state composte con giocatori/trici appar-tenenti a delegazioni diverse. Il momento clou della festa è stato la domenica mattina, quan-do i piccoli giocatori hanno marciato a piedi dalla scuola del quartiere Thiokhna fino alla sede CISV di Louga, a Cité Bagdad. «Lì era pronto un tendone con le sedie per il momen-to commemorativo, alla presenza di circa 200 persone, con tanti ospiti che hanno offerto racconti e testimonianze su Alessandra, auto-rità locali, rappresentanti del mondo sportivo, colleghi CISV e “vecchi” amici come Djibi Cis-se (che è anche presidente dell’Association des anciens basketteurs de Louga), Mama-dou Coulibaly, Awa Ndiaye, Babacar Sarr del Fesfop e Liliana Petri dell’ambasciata italia-na» racconta Carlotta. Il presidente CISV Fe-derico Perotti, che non ha potuto partecipare di persona all’iniziativa, ha inviato un mes-saggio di saluto in cui ha ricordato Alessan-dra come una donna «che ha amato il Sene-gal, la città e gli abitanti di Louga, e che ha donato molto in termini di umanità e profes-sionalità, in Africa come in Italia». Federico si è detto contento che «il ricordo di Alessandra

sia stato ancorato a un’iniziativa di gioia, incontro, amicizia e attività sportiva per i giovani: la miglior ma-niera di far vivere i valori di solidarie-tà e dialogo tra le persone e i popoli cui CISV aderisce e che Alessandra ha voluto esprimere costantemente nella sua vita». L’incontro è stato «emozionante e partecipato» ci dice Carlotta, «anche se la tecnologia in questo caso non è stata amica, a causa di un blackout che non ha permesso di procedere alla proiezione di foto e video previ-sta. Malgrado ciò, una delle cose più belle è stata che molti bambini sono intervenuti facendo domande su chi era e cosa faceva Alessandra in Se-negal, non solo durante l’evento ma anche al termine, avvicinandosi per fare commenti e avere spiegazioni su questa personalità che li incuriosi-va». Immancabile poi il momento di su-spense per la premiazione del tor-neo: «I premi sono andati non alle squadre vincitrici, ma ai singoli ra-gazzi in base alle specifiche abilità esibite in quei giorni: il miglior gioca-tore - una bambina - ma anche il più bravo nel dare supporto alle varie delegazioni, nello svolgere le man-sioni affidategli ecc.». I primi 10 clas-sificati hanno ricevuto un regalo pre-zioso: uno zaino contenente la forni-tura scolastica per il nuovo anno.

Stefania Garini

Il presidente Perotti ha ricordato Alessandra

come una donna «che ha amato il Senegal, la città e gli abitanti di Louga, e che ha donato molto in

termini di umanità e professionalità, in Africa

come in Italia». Federico si è detto contento che

«il ricordo di Alessandra sia stato ancorato a un’iniziativa di gioia, incontro, amicizia e

attività sportiva per i giovani: la miglior

maniera di far vivere i valori di solidarietà e

dialogo tra le persone e i popoli cui CISV aderisce

e che Alessandra ha voluto esprimere

costantemente nella sua vita»

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Anno XIX, Numero 1, Settembre 2018

Se in questi mesi siamo stati bombardati da immagini che mai avremmo voluto vedere - guerre, migranti lasciati in mare, razzismo e giochi di potere ai tavoli internazionali - la buona notizia è che la solidarietà non è anda-ta in vacanza. Noi non ci arrendiamo e anzi siamo pronti più che mai a ripartire con nuove energie, per impegnarci a fianco delle comu-nità più indifese, in tutti i Paesi dove CISV è una presenza ormai costante e riconosciuta che dà fiducia e garanzia di continuità. Per questo chiediamo anche il vostro aiuto, di tut-ta la comunità CISV, per sostenere le situa-zioni di maggiore urgenza.

BAMBINI DI HAITI: Lavoriamo per il REIN-SERIMENTO IN FAMIGLIA DI 700 MINORI IN ORFANOTROFIO, di cui molti disabili.

FAMIGLIE DEL BURKINA FASO: Nelle terre più colpite da desertificazione, presenza di sfollati dalle guerre, minacce terroristiche, la nostra équipe è impegnata a GARANTIRE LA SICUREZZA ALIMENTARE E LA DISPONI-BILITA’ DI ACQUA.

ACCOGLIENZA IN ITALIA: CISV lavora con donne e ragazze africane in fuga da fame, violenza e guerre: le accompagniamo attra-verso LA CURA DELLA SALUTE, LE PRATI-CHE LEGALI, L’INSEGNAMENTO DELL’ITA-LIANO e la formazione professionale. Aiutaci ad aiutare! Dona anche tu per le donne, gli uomini e i bambini nel mondo

Fai allargare la rete della solidarietà: invita un amico/a o familiare a donare a CISV

in forma

Nel mondo in caos, si riparte!

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Marco Brachet ha 42 anni, una laurea in scienze forestali e il pallino della montagna, «non per vederla in cartolina o girarla da turi-sta, ma per viverla ogni giorno» ci racconta. Così, qualche anno fa, questo lanzese doc ha deciso di acquistare alcuni terreni abban-donati per recuperarli e trasformarli in aree di pascolo, riuscendo a mettere in piedi un’a-zienda agricola che oggi comprende 60 ca-pre e 3 vacche («più due gatti e due cani» tiene a precisare). Due anni fa è poi stato possibile avviare “La Capra e la Panca”, ne-gozio di formaggi caprini sempre in quel di Lanzo, che punta a una produzione di quali-tà, tanto che questo settembre è arrivato il ri-conoscimento di “Maestri del Gusto” e l’invito a partecipare alla kermesse torinese del Sa-lone del Gusto. Ma cosa c’entra tutto questo con CISV? Per prima cosa, la sintonia di valori, per lo spirito con cui Marco e la moglie Monika gestiscono l’azienda, ponendo massima attenzione al ri-spetto dell’ambiente e dei consumatori. «La salute e il benessere dei nostri animali sono per noi fondamentali, cerchiamo di allevarli con garbo, dignità e in armonia con la natu-ra. Ad esempio limitiamo la produzione di lat-te per i formaggi a 10 mesi l’anno, così da garantire il rispetto dei due mesi di pausa parto». E si punta alla salvaguardia del terri-torio: «All’inizio i pascoli erano invasi da piante e arbusti spinosi che li rendevano inu-tilizzabili e persino impercorribili. Adesso, pian piano, grazie al contributo dei nostri ani-mali riaffiorano i vecchi sentieri, le sorgenti abbandonate, e torna la piccola fauna selva-tica» spiega Marco, attento anche alla filoso-fia del km zero. «Tutto il fieno è prodotto nel Comune di Lanzo o Comuni vicini. Abbiamo anche costruito il caseificio vicino alla stalla, così il latte arriva in pochi minuti, appena munto, evitando lunghe fasi di trasporto che potrebbero danneggiare la qualità». Un’attenzione alle risorse ambientali e alle persone che anche CISV mette in campo nei suoi interventi per garantire la sovranità ali-mentare e sostenere i piccoli contadini e il ri-torno alla terra dei giovani. Ma c’è dell’altro. «Da quando abbiamo avviato l’azienda non c’è più stato tempo per nessuna attività so-ciale o di volontariato, d’estate soprattutto abbiamo ritmi di 12 ore al giorno ed è impos-sibile avere tempo libero pianificato» spiega Marco, che fin dalle elementari è stato molto attivo nel gruppo scout di Lanzo. Come fare allora per coniugare lavoro e solidarietà? Ed ecco l’idea: sostenere attraverso il proprio la-voro i progetti CISV a favore degli allevatori di capre dell’Africa occidentale. «Abbiamo deciso di mettere a disposizione del CISV i nostri formaggi scontati del 20%: con la diffe-renza del ricavato l’associazione potrà forni-re di capre le famiglie di Mali, Burkina Faso, Senegal e Guinea consentendo così l’avvio di piccoli allevamenti, per aiutare lo sviluppo locale».

Acquistando da CISV i formaggi de “La Ca-pra e la Panca” si contribuisce dunque a so-stenere i pastori dell’Africa e anche questa piccola ma dinamica azienda familiare. Co-me fare? Potete chiedere tutte le info a Sara Colombo [email protected] e Stefania Garini [email protected] Per gli amici e i sostenitori del CISV, non oc-corre andare fino a Lanzo per rifornirsi di to-me, robiole e ricotte, ma saremo noi a fare arrivare i prodotti a Torino. Un’occasione per gustare qualcosa di buono facendo solidarie-tà. Mangiare per credere!

Sara Colombo Stefania Garini

Anno XIX, Numero 1, Settembre 2018

Redazione

Paolo Martella

I contributi di informazione, riflessione e cri-tica, così come foto e disegni, sono sempre graditi. Possono essere lasciati al CISV o spediti tramite e-mail agli indirizzi:

[email protected] [email protected]

Il prossimo numero verrà chiuso in reda-zione nella 1a setti-mana di novembre

«Abbiamo deciso di mettere a

disposizione del CISV i nostri formaggi

scontati del 20%: con la differenza del

ricavato l’associazione potrà

fornire di capre le famiglie di Mali,

Burkina Faso, Senegal e Guinea consentendo così

l’avvio di piccoli allevamenti, per

aiutare lo sviluppo locale»

Marco Brachet, 42 anni, una laurea in

scienze forestali, qualche anno fa ha

deciso di acquistare alcuni terreni

abbandonati per recuperarli e

trasformarli in aree di pascolo, riuscendo a

mettere in piedi un’azienda agricola,

gestita con la moglie Monika, che oggi

comprende 60 capre e 3 vacche. Due anni fa

è poi stato possibile avviare “La Capra e la

Panca”, negozio di formaggi caprini che a settembre ha ricevuto

il riconoscimento di “Maestri del Gusto” e l’invito a partecipare

alla kermesse torinese del Salone

del Gusto

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Anno XIX, Numero 1, Settembre 2018

Coltivare l’alleanza con la Terra

PROGRAMMA Sabato 22 Settembre Sermig, Piazza Borgo Dora 61, Torino A partire dalle ore 15.00 - Accoglienza e presentazione del Programma - Proiezione del video“Il pianeta vive, se vive la biodiversità” - “Agricoltura e cambiamenti climatici” a cura di Giorgio Cingolani, economista agrario - L’altra faccia della medaglia: la fame! Video e testimonianze - “Buone pratiche” in materia di alimentazione: acquisti a Km. Zero, allevamenti sostenibili, Commercio Equo e Solidale, sistema alimentare locale e ricerca universitaria Alle ore 17,30 Preghiera ecumenica conclusiva [email protected] Cell. 3755292045

“Diventate degli esseri umani che il pianeta gode nel sostenere”. Questo aforisma, tratto dalla pre-ghiera ebraica alla shekinah, ha chiuso l’appas-sionata presentazione di Letizia Tomassone, pa-stora e teologa valdese, che il 16 settembre ha parlato ad Albiano sul tema “Vivere insieme il tempo per il creato per un clima di giustizia”. Non basteranno le buone pratiche a scongiurare gli scenari catastrofici del cambiamento climatico, ha ricordato Letizia, se non saranno sostenute da una reale conversione spirituale, una capacità di osservare il mondo con empatia e amorevolezza, sostituendo uno sguardo “femminile”, aperto alla vita e alla sua salvaguardia, a quello avido e pre-datorio che caratterizza la civiltà moderna, occi-dentale in particolare. Non casualmente “femminile”: l’ottica rapace genera mercificazione e violenza, in un gorgo le cui prime vittime sono la Terra e le donne. Partendo da una digressione sulla centralità, nella Bibbia, dell’acqua, risorsa cardine della riflessione ecologica ma anche ele-mento essenziale della riflessione teologica, per le molteplici valenze metaforiche, Letizia ha offer-to ai presenti diversi suggerimenti per recare un peso più sostenibile alla nostra “madre Terra”, cambiando approccio e sensibilità alle nostre re-lazioni globali, incluse quelle della sfera religiosa.

Paolo Martella

“Dobbiamo riconoscerlo: non abbiamo saputo custodire il creato con responsabilità(…) Non possiamo permettere che i mari e gli oceani si riempiano di distese inerti di plastica galleggiante (…) Preghiamo affinché le acque non siano segno di separazione tra i popoli, ma di incontro per la comunità umana. (…) ” Sono alcune affermazioni contenute nel mes-saggio di Papa Francesco per la “Giornata di preghiera per la cura del creato - 1° settem-bre 2018” riprese e scandite in modo ancora più dettagliato e netto nella Dichiarazione condivisa per la tutela della terra, lanciata ad Assisi il 1° settembre, dai più alti rappre-sentanti delle religioni professate nel mondo, e per incominciare idealmente un pellegrinag-gio di accompagnamento verso l’appuntamen-to della COP 24 in Polonia. Declinando il concetto di “ecologia integrale” che, dalla pubblicazione della “Laudato si’” non possiamo più lasciare da parte quando affrontiamo le tematiche ambientali, i conve-nuti ad Assisi riconoscono che “…Piuttosto che onorare il nostro ruolo di custodi del giar-dino di Dio, abbiamo monetizzato la vita e cer-cato di trarne profitto, con conseguente distru-zione della vita per tutti. L’eccessiva produzio-ne, consumo, estrazione e l'avidità hanno contribuito a livelli di disuguaglianza senza precedenti, dove solo pochi posseggono, con-trollandole, enormi quantità di risorse e la stragrande maggioranza ha poco o nulla che la aiuti a vivere in modo dignitoso...” Consa-pevoli di come, fino ad ora, ci siamo sottratti

alla nostra responsabilità, come cittadini e co-me credenti, di operare rispettando l’ambien-te, non possiamo che unirci alle voci di Assisi per dire: “Ci impegniamo a intraprendere una maggiore cura di tutto il creato e continuiamo a camminare insieme verso la giustizia clima-tica, ecologica ed economica.” Per sintonizzarci con tanti altri credenti sparsi nel mondo che riflettono sulla salvaguardia del creato e cercano di assumere comporta-menti più sostenibili, anche a Torino, come or-mai accade da una decina d’anni, cattolici, evangelici, ortodossi si incontreranno nel po-meriggio del 22 settembre al Sermig, per approfondire la conoscenza di quanto le no-stre abitudini alimentari possono incidere sulla salute della Terra, senza dimenticare l’altra faccia della medaglia: la malnutrizione e la fa-me! Saranno anche presentate possibilità di procurarci il cibo necessario con acquisti me-no impattanti e più equi nei confronti di chi coltiva la terra. Infine per continuare ad ag-giungere mattoni nella casa comune dell’ecu-menismo, si invocherà tutti insieme il perdono di Dio e, ancora con Papa Francesco, si “chiederà al Signore e a chi svolge l’alto servi-zio della politica, che le questioni più delicate della nostra epoca, come quelle legate alle migrazioni, ai cambiamenti climatici, al diritto per tutti di fruire dei beni primari, siano affron-tate con responsabilità, con lungimiranza guardando al domani, con generosità e in spi-rito di collaborazione, soprattutto tra i Paesi che hanno maggiori disponibilità.”

Rosina Rondelli

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Anno XIX, Numero 1, Settembre 2018

Così non va. Disponiamo di più ricchezze, conoscenze, istitu-zioni e mezzi di ogni altro tempo ma permettiamo che di giorno in giorno aumentino le disuguaglianze, le sofferenze, i conflitti, la disoccupazione e l’insicurezza di miliardi di persone. Non troviamo i soldi per assicurare un lavoro a tutti ma continuiamo a spenderne una valanga per comprare armi, ingigantire eserciti e condurre guerre infinite. I numerosi progressi che abbiamo ottenuto in tanti campi ci aprono orizzonti impensati per migliorare le condizioni di vita di tutti e portare la pace laddove ancora non c’è. Eppure ri-schiamo di essere travolti da numerosi problemi che abbiamo causato e che non abbiamo ancora risolto: dalla povertà di mi-liardi di persone al cambiamento climatico, dalle guerre alle migrazioni. Alcune delle più importanti conquiste dell’umanità rischia-no di essere progressivamente cancellate o annullate: l’uni-versalità dei diritti umani, il diritto alla dignità, il principio di ugua-glianza e di giustizia, la democrazia,… Tutti i giorni, la negazione di questi diritti e principi avviene nella più totale impunità. Crimini orribili, visibili e invisibili agli occhi della comunità internazionale, vengono compiuti nell’iner-zia generale. L’Onu e le istituzioni internazionali create per im-pedire nuove guerre e intervenire in difesa della dignità e dei diritti umani sono state indebolite e spesso vengono tenute ai margini. La stessa Unione Europea, che tanto ha contribuito all’affermazione della civiltà del diritto, è entrata in una fase mol-to pericolosa che rischia di far fallire uno dei più importanti esperimenti di pace della storia. In molti dei Paesi dove più grandi erano state le conquiste democratiche, sono in atto gravi processi di corrosione e arretramento politico, sociale e morale. Nel frattempo, tante persone stanno cedendo alla paura e all’insicurezza, alla sfiducia e alla rassegnazione, assumendo gravi atteggiamenti di chiusura, indifferenza e rabbia. Decenni di individualismo sfrenato e di rincorsa dell’arricchimento, con il loro seguito di delusioni e fallimenti hanno cancellato in molti il senso della pietà e del bene comune, il valore della solidarietà e della condivisione, l’importanza dell’impegno democratico. E oggi finiscono per alimentare una politica priva di lungimiranza, etica, efficacia, credibilità e per dettare decisioni sbagliate che aggravano i problemi anziché risolverli. Grandi pericoli incombono. Dobbiamo reagire! Diversamente dagli imprenditori dell’odio e dai rassegna-ti, noi sappiamo che sono le persone a fare la storia e che il cambiamento che sogniamo, la pace che desideriamo per noi, per i nostri cari e per l’umanità intera non dipen-de solo dalle grandi decisioni ma anche da tutte le piccole, piccolissime, azioni fatte ogni giorno, da ciascuno, dappertutto. Questi miliardi di “azioni di pace”, individuali e collettivi, spesso realizzate da donne, agisco-no positivamente nella storia dell’umanità anche se non vengono raccontati dal mondo dell’infor-mazione e della comunicazione e quindi non vengono valorizzate. Per fronteggiare i problemi e le minacce che abbiamo davanti dobbiamo rafforzare questa corrente positiva, farla emergere in tutti i campi e a tutti i livelli ed estenderla mettendo il nostro personale impegno al servizio degli altri e dell’u-manità. Ciascuno, secondo le proprie possibilità e responsabilità. Questo è il tempo in cui dobbiamo osare la fraternità. Non possiamo più permetterci di vivere in perenne competizione con gli altri per-ché stiamo distruggendo le cose più belle che abbiamo. La competizione è la sorella della guerra. Disertiamola!

Smettiamo di fare le guerre! Quelle armate che stanno deva-stando interi Paesi e popolazioni, ma anche quelle più subdole che ci vedono continuamente gli uni contro gli altri, nell’econo-mia come nei rapporti interpersonali. Cerchiamo assieme le soluzioni dei problemi che non sono state trovate e intraprendiamo, sin da ora, nuove iniziative per attuarle. Investiamo sui giovani, rispettiamoli, prendiamoci cura del loro presente e futuro, attrezziamoli a fare la propria parte, diamogli adeguate opportunità. Facciamo crescere l’economia della fraternità! Cominciamo dai luoghi in cui viviamo, cercando nuove strade per combattere la povertà e la disoccupazione, costruendo nuovi rapporti socia-li, economici e personali centrati sulla cura reciproca. Scopriamo insieme l’importanza e la bellezza della cura. La cura di noi e non solo dell’io. La cura reciproca. La cura della vita. La cura dei più indifesi. La cura del bene comune. La cura del mondo che condividiamo con gli altri. Affermiamo il dovere di proteggere ovunque tutte le persone minacciate da violenze, guerre, persecuzioni e sistematiche violazioni dei diritti umani! Difendiamo la società aperta. Anzi, costruiamo una “vera” società aperta, inclusiva, solidale, accogliente. Costruiamo una politica nuova e una nuova cultura politica nonviolenta basata sul rispetto della “dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti eguali e inalienabili”. Impegniamoci per far rispettare gli impegni presi dai governi per costruire un futuro migliore per tutti, a partire dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e dagli Accordi di Parigi sul clima. Camminiamo insieme sulla strada che rigenera fiducia, spe-ranza e volontà di cambiamento e… domenica 7 ottobre 2018, a settant’anni dalla firma della Dichiarazione Univer-sale dei diritti umani, a cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, a cinquant’anni dalla scomparsa di Aldo Capitini ci diamo appuntamento lungo la strada che condu-ce da Perugia ad Assisi. Non per fare una nuova marcia per la pace. Ma per ritrovarci e fare insieme, con te e tanti altri, un altro piccolo tratto della lunga marcia della pace e della fraternità che ci vede impegnati tutti i giorni. Quel giorno uniremo le nostre voci e mostreremo a tutti quanto siamo numerosi. Ci riconosceremo portando ciascuno un segno di quello che facciamo nel corso dell’anno, delle idee e delle proposte che stiamo cercando di realizzare per mettere fine all’orrore e consentire a ciascuno di vivere in pace.