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QUOTIDIANO SOCIALISTA DAL 1896 Giovedì 25 marzo 2010 Anno XV n° 71 - € 1,00 Un quotidiano moderno nel segno della tradizione WWW.AVANTI.IT Un quotidiano moderno nel segno della tradizione WWW.AVANTI.IT Berlusconi è in gran forma, non c’è che dire. Non si cura delle sterili polemiche in- nescate in queste ore dal leader Pd Pier Luigi Bersani, e in diretta televisiva al “Tg5” spiega che “da 16 anni a questa parte, la si- nistra ha un solo grande incubo e grande col- lante: questo incubo si chiama Silvio Berlusconi”. Il Cavaliere ne ha per tutti. So- prattutto per il partito delle Procure, che a suo dire ha tentato di influenzare l’esito delle elezioni regionali del prossimo fine setti- mana con l’esclusione della lista Pdl a Roma e quella di Formigoni in Lombardia (que- st’ultima poi riammessa dal Tribunale am- ministrativo regionale): “Ho deciso di scendere in campo anche stavolta – afferma Berlusconi – a fronte di una magistratura di sinistra che ha condizionato pesantemente la campagna elettorale riempiendo giornali e tv con le solite inchieste a orologeria. Queste elezioni - avverte il presidente del Consiglio - rappresentano una scelta di campo tra il go- verno del fare, che ha fatto tanto e bene in due anni, e la sinistra delle critiche, dell’in- vidia sociale e dell’odio”. È uscito recentemente, per i tipi delle “Edizioni Associate”, uno stupendo libro del professor Giorgio Giannini, valente stu- dioso, intitolato “Il giorno della memoria – Per non dimenti- care”. È una carrellata storica di ben 400 pagine sulla persecuzione antisemitica, dalle sue origini alla Shoah, in tutto il mondo. È un libro da leggere e conservare, in- teressante sia nell’esposizione che nella eccezionale documentazione contenuta. Vivissime congratula- zioni per il libro, che sarà un pila- stro insostituibile per tutti coloro che fanno da sempre propria la grande frase di Einstein: “Esiste una sola razza, quella umana”. Una piccola osservazione al mio fraterno amico Giannini: per- ché non si parla mai delle persecuzioni antiebraiche della Rus- sia bolscevica? Eppure, anche quella riguarda milioni di ebrei. Mi risponderà il professor Giannini? L’ALDO L’ALDO PARLANTE di Aldo Chiarle “SANITÀ, È IN ARRIVO UNA RIVOLUZIONE” Sabrina Trombetti PAGINA 3 SANTORO E QUELLO SPONSOR SCOMODO Giorgio Stracquadanio PAGINA 4 “MAL’ARIA INDUSTRIALE 2010” Antonella Fiorito PAGINA 6 DAL COMIZIO ALLA TELE POLITICA: LE PAROLE PER VINCERE Pasquale Rotunno PAGINA 7 INTERVISTA A DOMENICO DI VIRGILIO POLITICA CULTURA CULTURA Che sinistra sarebbe senza Silvio Berlusconi a tutto campo al Tg5 : “Da sedici anni io sono il loro incubo, ma anche il loro grande collante”. E sulle Regionali avverte: “Sarà una scelta di campo, batteremo il partito delle Procure che ha condizionato la campagna elettorale”

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Page 1: Anno XV n 71 - € 1,00 QUOTIDIANO SOCIALISTA DAL 1896 ... · tre mancato di fare una propria valutazione sulla crisi greca: “I greci devono realizzare un ... somma la loro exit

QUOTIDIANO SOCIALISTA DAL 1896 Giovedì 25 marzo 2010Anno XV n° 71 - € 1,00

Un quotidiano modernonel segno della tradizione

WWW.AVANTI.IT

Un quotidiano modernonel segno della tradizione

WWW.AVANTI.IT

Berlusconi è in gran forma, non c’è chedire. Non si cura delle sterili polemiche in-nescate in queste ore dal leader Pd Pier LuigiBersani, e in diretta televisiva al “Tg5”spiega che “da 16 anni a questa parte, la si-nistra ha un solo grande incubo e grande col-lante: questo incubo si chiama SilvioBerlusconi”. Il Cavaliere ne ha per tutti. So-prattutto per il partito delle Procure, che asuo dire ha tentato di influenzare l’esito delleelezioni regionali del prossimo fine setti-mana con l’esclusione della lista Pdl a Romae quella di Formigoni in Lombardia (que-st’ultima poi riammessa dal Tribunale am-ministrativo regionale): “Ho deciso discendere in campo anche stavolta – affermaBerlusconi – a fronte di una magistratura disinistra che ha condizionato pesantemente lacampagna elettorale riempiendo giornali etv con le solite inchieste a orologeria. Questeelezioni - avverte il presidente del Consiglio- rappresentano una scelta di campo tra il go-verno del fare, che ha fatto tanto e bene indue anni, e la sinistra delle critiche, dell’in-vidia sociale e dell’odio”.

È uscito recentemente, per i tipi delle “Edizioni Associate”,uno stupendo libro del professor Giorgio Giannini, valente stu-dioso, intitolato “Il giorno della memoria – Per non dimenti-care”. È una carrellata storica diben 400 pagine sulla persecuzioneantisemitica, dalle sue origini allaShoah, in tutto il mondo. È unlibro da leggere e conservare, in-teressante sia nell’esposizione chenella eccezionale documentazionecontenuta. Vivissime congratula-zioni per il libro, che sarà un pila-stro insostituibile per tutti coloroche fanno da sempre propria lagrande frase di Einstein: “Esisteuna sola razza, quella umana”.Una piccola osservazione al mio fraterno amico Giannini: per-ché non si parla mai delle persecuzioni antiebraiche della Rus-sia bolscevica? Eppure, anche quella riguarda milioni di ebrei.Mi risponderà il professor Giannini?

L’ALDOL’ALDOPARLANTEdi Aldo Chiarle

“SANITÀ, È IN ARRIVO UNA RIVOLUZIONE”Sabrina Trombetti

PAGINA 3

SANTORO E QUELLO SPONSOR SCOMODOGiorgio Stracquadanio

PAGINA 4

“MAL’ARIA INDUSTRIALE 2010” Antonella Fiorito

PAGINA 6

DAL COMIZIO ALLA TELE POLITICA: LE PAROLE PER VINCERE Pasquale Rotunno

PAGINA 7

INTERVISTA A DOMENICO DI VIRGILIO

POLITICA

CULTURA

CULTURA

Che sinistra sarebbe senza Silvio

Berlusconi a tutto campo al Tg5: “Da sedici anni io sono il loro incubo, ma ancheil loro grande collante”. E sulle Regionali avverte: “Sarà una scelta di campo,batteremo il partito delle Procure che ha condizionato la campagna elettorale”

Page 2: Anno XV n 71 - € 1,00 QUOTIDIANO SOCIALISTA DAL 1896 ... · tre mancato di fare una propria valutazione sulla crisi greca: “I greci devono realizzare un ... somma la loro exit

È formalmente iniziato il conto alla rovesciaper semplificare la vita agli imprenditori e ren-dere finalmente possibile far nascere un’im-presa in un solo giorno. Si concluderà infatti il31 marzo prossimo il periodo di sei mesi di spe-rimentazione della “Comunicazione unica” perl’avvio delle attività d’impresa.

Prevista dalla legge 40/2007, la “Comunica-zione unica” riguarderà gli oltre 6 milioni diaziende attualmente esistenti in Italia e tutti co-loro che, dal prossimo 1° aprile, intenderannoaprire una qualunque iniziativa economica informa d’impresa. La “Cu”, ormai nota a tutti glioperatori professionali come “ComUnica”, è laprocedura attraverso la quale le nuove unitàproduttive potranno essere operative in ungiorno e assolvere, al massimo in sette giorni,agli adempimenti dichiarativi verso registrodelle imprese, Inps, Inail e Agenzia delle en-trate, mediante la presentazione di un appositomodello informatico unificato, indirizzato (pervia telematica o su supporto automatizzato),alla sola Camera di commercio competente perterritorio. In pratica, la regia delle comunica-zioni viene affidata alle Camere di commercioche, attraverso InfoCamere, la loro società direte on line, diventano l’unico front-office pertutte le registrazioni ai fini dell’attribuzione delcodice fiscale e della partita iva (Agenzia delleentrate) e per l’iscrizione al Registro delle Im-prese, ma anche ai fini, previdenziali (Inps) eassicurativi (Inail).

In questo modo “ComUnica” rende possibileal neo-imprenditore, o a chi un’impresa l’ha già,di dialogare con un solo soggetto in rappresen-tanza della pubblica amministrazione (la Cameradi commercio) che provvederà, in modo del tuttotrasparente, a trasferire alle altre amministrazioniinteressate i dati di competenza di ciascuna. Pro-prio a partire dal primo aprile, inoltre, “ComU-nica” consentirà di adempiere anche agliobblighi verso l’albo ministeriale delle societàcooperative. Il nuovo processo di interlocuzione(aziende-pubblici uffici), garantisce tempi certie veloci per i riscontri: all’impresa giungerà in-fatti immediatamente, presso una casella di postaelettronica certificata (Pec), la ricevuta di proto-collo del fascicolo elettronico che costituisce ti-tolo per il subitaneo avvio dell’attività.

Al massimo, nei sette giorni successivi, cia-scuno degli altri enti coinvolti (Inps, Inail eAgenzia delle entrate) assicurerà l’evasionedell’eventuale pratica di propria pertinenza, re-stituendo i dati necessari al Registro delle Im-prese, che potrà così certificare l’esistenza el’operatività della neonata impresa. La stessaprocedura si applicherà a ogni altro evento dellavita di un’azienda (modificazioni e cessazionedell’attività), riducendo così a un esclusivo ca-nale il flusso di tutte le notizie e informazioniche l’unità produttiva è tenuta a inviare alla pub-blica amministrazione. La fase di sperimenta-zione prefigurata dalla legge ha avuto la duratadi sei mesi, durante i quali sono state inviate(fino allo scorso 14 marzo) alle Camere di com-mercio oltre 94mila richieste.

Molto soddisfatto del progetto il presidentedi Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Sem-plice, rapida, utile: sono i tre aggettivi - ha detto- più adeguati per definire la ‘Comunicazioneunica’ che tra pochissimi giorni entrerà defini-tivamente a regime. Lo sforzo congiunto diquattro amministrazioni - ha aggiunto - si staper tradurre così in un servizio ad alto tasso diefficacia per il sistema delle imprese, perché as-sembla in un unico processo ciò che prima do-veva essere trasmesso a quattro diverseamministrazioni. ‘ComUnica’ costituisce in-somma un contributo importante per avvicinareimprese e Pa, abbassando notevolmente i tempioccorrenti all’espletamento delle procedureamministrative e rendendo davvero effettuabilela nascita di una nuova iniziativa economica inun giorno”.

INPS - Le aziende che hanno, per errore, ef-

dente del Financial stability board non ha inol-tre mancato di fare una propria valutazionesulla crisi greca: “I greci devono realizzare unprogetto di bilancio credibile e attuarlo rapida-mente. Quanto più tardi gli impegni presi sa-ranno messi in atto, tanto più lentamentescenderanno i premi di rischio sui titoli di Stato.E tanto più difficile sarà rimettere in ordine la fi-nanza pubblica. Prima scenderanno, meglio è.E il processo è già cominciato. La Commis-sione europea, la Bce e in una certa misuraanche l’Fmi sono stati opportunamente coin-volti. Evidentemente il piano di bilancio haconvinto tutti. Ora dobbiamo fare attenzioneche venga velocemente e pienamente eseguito,questo è altrettanto importante quanto il pianostesso, se non di più. È inevitabile, e i grecil’hanno compreso, che ciò comporti un prezzopolitico da pagare”.

Per il numero uno di via Nazionale la Greciasi è comunque incamminata sulla strada giusta,sebbene è meglio e più prudente aspettare peresprimersi: “Vorrei vedere il piano effettiva-mente compiuto”. Per Draghi, tuttavia, unacosa è certa: “Naturalmente abbiamo bisognodi regole più severe. È troppo presto per direquali saranno, ma la crisi greca dimostra che ilnostro sistema deve diventare più resistente”.In particolare a parere del governatore “dob-biamo chiederci perché i mercati siano così in-quieti, non soltanto in riferimento alla Greciama anche ad altri Paesi”. La risposta “è sem-plice: i mercati sono nervosi perché le condi-zioni di mercato sono enormemente peggiorate,sia nell’area dell’euro che fuori di essa; e perchéi mercati non vedono ancora distintamentecome i governi potranno uscirne, qual è in-somma la loro exit strategy. In primo luogo, ab-biamo bisogno di una adeguata ‘strategiad’uscita’ per gli elevati deficit di bilancio chesia chiaramente definita e che venga azionataal momento giusto. Questa è in cima alla listadelle priorità”.

Seconda priorità è invece quella di “ampliareil concetto del Patto di stabilità e crescita. Fi-nora esso è consistito in un meccanismo di os-servazione e in parte di correzione dei bilancipubblici. Dobbiamo ora renderlo più incisivoed estenderlo all’area delle riforme strutturarliperché la mancanza di tali revisioni è il motivoalla base della mancata crescita di alcuni Stati”.Già negli anni Novanta, ha precisato Draghi,“alcuni tra coloro che hanno elaborato il Pattodi stabilità, ed io tra questi, avevano propostodi includere nel patto le riforme liberali del mer-cato, della concorrenza, dei sistemi pensioni-stici e altre riforme che possano promuovereconcretamente la crescita e lo sviluppo com-presa la ristrutturazione dei sistemi pensioni-stici. A quel tempo, però, alcune nazioniobiettarono che si trattava di temi talmente im-pressi nel tessuto storico e sociale per cui nonavrebbero accettato la medesima disciplinacome per le questioni di bilancio”.

Carlo Pareto

fettuato versamenti di Tfr al FondInps inveceche al Fondo Tesoro, e che per questo motivo sisono viste notificare irregolarità, possono staretranquille. Sarà infatti l’Inps, come ha recente-mente ribadito una nota interna dell’Istituto, asistemare le relative “partite”. Nella comunica-zione dell’Ente assicuratore, infatti, sono indi-cate le istruzioni da seguire agli uffici perifericiper la corretta attribuzione delle somme. L’in-tervento dell’Istituto previdenziale è scaturitodal fatto che, nella fase di avvio della riscos-sione della contribuzione dovuta a FondInps, sisono verificati degli errori nelle corresponsionioperate dai datori di lavoro allo stesso Fondo.

Si tratta, in particolare, di pagamenti di im-porti relativi a quote di Tfr di competenza delFondo di Tesoreria. Ma, come si legge in unanota dell’Inps, “malgrado le iniziative di sen-sibilizzazione poste in essere a più livelli dicomunicazione nei confronti di aziende e in-termediari, continuano a protrarsi tali situa-zioni che generano denunce contributiveparzialmente insolute, con conseguenti ina-dempienze a carico delle aziende”. Restandoancora in tema, nel corso di una recente audi-zione resa proprio sulla previdenza comple-mentare in Commissione lavoro del Senato,“l’Unione nazionale cooperative italiane hacomplessivamente espresso una valutazionepositiva sull’impianto normativo generaledella riforma della previdenza, contenuta neldecreto legislativo n. 252/2005. Tuttavia, haproposto, considerando la specificità dellecooperative sociali e segnatamente per quellecon almeno 50 dipendenti, l’esonero sia dalconferimento del Tfr al Fondo Tesoreria, qua-lora sia espressamente manifesto l’assenso deilavoratori, che dal conferimento obbligatoriodel Tfr inoptato al Fondo Inps”.

Questa, in sintesi, la richiesta formulatadall’Unci, durante l’audizione sull’Indagine co-noscitiva sulla disciplina delle forme pensioni-stiche complementari, che si è svolta di recentepresso la commissione Lavoro e Previdenza so-ciale di Palazzo Madama. “Crediamo – è statoin particolare sottolineato nel documento pre-sentato nella riunione parlamentare da TizianaPentassuglia, responsabile dell’Ufficio studi, le-gislativo e sindacale dell’Unci - che la scelta didestinare il Tfr e di cambiarne la propria collo-cazione debba essere libera, magari scandita aintervalli regolari, poiché nelle cooperative ilsocio co-imprenditore è in grado di compren-dere e decidere di far ‘rientrare’ il proprio Tfr inazienda per sopperire alle criticità di liquiditàdella cooperativa. Questa variazione permette-

rebbe, altresì, di intervenire opportunamente suiproblemi di ‘autofinanziamento’ dell’impresa”.

Intanto, continua a dare buoni frutti anche neiprimi mesi del 2010 la lotta all’evasione contri-butiva condotta dall’Inps nel corso del 2009.Dopo un incremento dei crediti incassati nel2009 rispetto al 2008 nell’ordine del +65%, neiprimi due mesi del 2010 la lotta all’evasione hafruttato incassi per 865 milioni, con un aumentodel 26,3% in confronto al primo bimestre 2009,quando il gettito dei crediti si era fermato a 685milioni. “I risultati di questo avvio d’anno – hacommentato il presidente dell’Ente di via Ciroil grande, Antonio Mastrapasqua - sono ancorapiù lusinghieri, visti i risultati che sono stati ot-tenuti con l’efficace azione condotta lo scorsoanno. Chi pensava che fossimo arrivati a sco-prire tutto il fenomeno dell’evasione contribu-tiva si è sbagliato. I margini di miglioramentosono ancora ampi. E l’azione di contrasto, divigilanza e accertamento porterà ancora ottimirisultati per le casse dell’Istituto e per il sistemadi legalità del Paese”.

Il recupero diretto dei crediti è lievitato del20,4%, quello tramite concessionari addiritturadel 37,8%. “Di questo passo – ha seguitato Ma-strapasqua - nel 2010 potremmo arrivare a 6miliardi di euro, visto che il 2009 si è chiusocon 4,6 miliardi di crediti reintroitati”. Global-mente, la gestione di cassa al 28 febbraio evi-denzia riscossioni totali per 25,6 miliardi dieuro, in linea con le entrate del 2009, ma con unsensibile perfezionamento (+2,1%) rispetto alpreventivo 2010. Novità di immagine arrivanoinvece dal versante della riscossione impositiva.La cartella di pagamento di Equitalia ha infatticambiato look: perde fogli e diventa finalmentepiù chiara con tanto di istruzioni “su misura” senecessario. Con questa innovazione, l’erario ac-celera sul fronte della semplificazione perchénon c’è soltanto l’evasione fiscale da risolvere.C’è anche la cartella di pagamento indecifrabileo la lettera dell’amministrazione finanziariascritta spesso con linguaggi complicati. La va-riazione di fisionomia della cartella di paga-mento è comunque solamente il primo passo,ha annunciato l’Agenzia delle entrate. L’obiet-tivo prioritario resta sempre quello di avvicinareil fisco ai cittadini.

DRAGHI - “Dobbiamo rafforzare il governoeuropeo dell’economia”. La pensa così MarioDraghi, governatore della Banca d’Italia, che inuna recente intervista rilasciata a “Handelsblatt”ha evidenziato anche la necessità di estendere ilPatto di stabilità alle riforme strutturali e raffor-zare la vigilanza sui bilanci pubblici. Il presi-

Procedure snelle e veloci per chi vuole creare un’azienda: un’altra vittoria del governo

“ComUnica”, fare impresa in un giorno

Giovedì25 marzo 2010 22POLITICA

AMMINISTRAZIONEPROVINCIALEDI VITERBO

Via Saffi, 49 – 01100 ViterboTel: 0761/313202 0761/313367 -

0761/313365Fax: 0761/ 313203 0761/313368AVVISO DI GARA ESPERITASi informa che la gara medianteprocedura aperta relativa all’af-fidamento del Servizio di puliziaordinaria e straordinaria di tutti ilocali e delle suppellettili degliuffici utilizzati dalla Provincia diViterbo, di cui al bando pubbli-cato alla GURI n° 69 del15.06.2009, è stata aggiudi-cata in data 15.03.2010 alladitta LA PULITRICE s.r.l. consede in VITERBO (VT) alla Via S.Giovanni Decollato, 12/14 per ilprezzo di € 928.000,00 + IVA.

Il Dirigentedel Settore Finanziario

Ing. Alberto Pecorelli

COMUNE DI RECALE(Provincia di Caserta)AVVISO DI MODIFICA

DEL DISCIPLINARE E DI PROROGAART. 153, COMMA 1-14 DEL D.LGS. N. 163/2006 E SS.MM.II.

Bando di gara a proceduraaperta per Project Financing“Intervento per la realizza-zione di un Complesso nata-torio polifunzionale” CodiceCIG: 03849327ED - n°gara: 456067 - CUP:D29B09000050007Si comunica che il respon-sabile di area, arch. Ferdi-nando Sparano, ha dispostocon determina n. 23 del 09-03-2010 la modifica del di-sciplinare di gara le cuivariazioni sono visionabilisul sito internet www.co-mune.recale.ce.it ; pressol’Albo Pretorio e presso l’Uf-ficio Tecnico del comunesito in via Municipio n.3(tel.0823.495717-14-10).

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Intervista con l’onorevole Domenico Di Virgilio, vice presidente del gruppo Pdl alla Camera

Appello del Papa alle nuove generazioni: “Occorre mettere a frutto i propri talenti”

“In arrivo una rivoluzione nella sanità”

B-XVI: “Il mondo ha bisogno dei giovani”

Giovedì25 marzo 2010 33

“Un provvedimento molto importante quellosul ‘governo clinico’, che rivoluzionerà il nostrosistema sanitario nazionale”.

Parola dell’onorevole Domenico Di Virgilio,vice presidente del gruppo Pdl alla Camera deideputati, e relatore del testo nella commissioneAffari Sociali di Montecitorio. “C’è un attesadirei quasi spasmodica da parte dei cittadini, eanche degli operatori sanitari, medici e infermieri,perché finalmente verrà ristabilito il principiodella meritocrazia”.

Onorevole Di Virgilio, perché lei ritiene cosìsignificative le nuove misure allo studio?

“La sfida è alta, ed è quella di soddisfare le ne-cessità dei cittadini che rischiano di pagare leprestazioni sanitarie di tasca propria. Infatti, no-nostante ci sia l’impegno dello Stato a finanziariele Regioni attraverso il fondo sanitario nazionalecon ben 106 miliardi di euro, gli italiani sono co-stretti a sborsare cinquanta miliardi di eurol’anno. Le sembra possibile? Se una persona ac-cusa un dolore vuole sapere subito di cosa sitratta e non aspettare almeno trenta giorni perfare le analisi”.

Quindi che cosa vi proponete?“Stiamo ripristinando l’abbattimento delle liste

di attese e cercando di ristabilire un rapporto difiducia con il primario, la cui professionalità deveprescindere dall’appartenenza a un partito poli-tico. Quanto poi all’età pensionabile, ci battiamoper l’equiparazione: dobbiamo elevarla a 70 anniper tutti quanti e dobbiamo nello stesso tempo ga-rantire che la professione medica sia attuata libe-ramente, ma sempre nel rispetto di certe regole.Va insomma regolamentata. Il cittadino devepoter scegliere il medico in base al rapporto di fi-ducia e ottenere però sia nel pubblico, sia nel pri-vato la stessa prestazione”.

Lei è uno dei maggiori rappresentanti delmondo cattolico in politica. Come valuta l’ap-pello del cardinale Bagnasco a tenere in consi-derazione alcune linee-guida in vista del voto?La sinistra parla di strumentalizzazioni.

“Ma Bagnasco si è rivolto a tutti i cattolici, nonsolo a quelli del centrodestra. Quelli di sinistra sisono sentiti evidentemente presi in contropiede.La Cei ha chiesto ai cittadini di votare coloro chedifendono alcuni valori e il Pdl tutela quei valori.L’opposizione dimostra, quindi, la solita po-chezza di idee e in realtà riconosce che certi idealia cui non si può rinunciare vengono testimoniatida noi e non da loro”.

C’è una crisi nei cattolici del centrosinistra?

“Certo, mi sono sempre domandato come uncattolico convinto possa militare in quella partepolitica che invece sposa idee opposte su temiquali l’aborto, l’eutanasia, la contraccezione, laRu486. Da qui la fuga di alcuni parlamentari chehanno abbandonato il Pd e che si sono direttiverso il centro”.

C’è maggiore spazio per i cattolici nel cen-trodestra?

“Senza dubbio alcuno. La maggioranza deicattolici è nel Pdl. Noi siamo convinti del nostropercorso e salvaguardiamo quotidianamente i va-lori nei quali crediamo lasciando libertà di co-scienza a coloro che non la pensano nello stessomodo e che poi magari si convincono della bontàdelle nostre idee in un secondo momento”.

Serve secondo lei serve aprire una discus-sione nel Popolo delle libertà dopo il voto delleRegionali?

“La riflessione è già in atto da tempo. Penso alconfronto aperto sul testamento biologico. Il pre-sidente Berlusconi ha sempre detto di seguire lalibertà di coscienza, ma difendendo i valori. Equesto è il nostro obiettivo. Ridiscutere significarendersi conto ancora di più e valorizzare l’iterche abbiamo tracciato per la difesa della vita edella persona”.

L’onorevole Giorgio Stracquadanio, spin

doctor del premier, in un suo editoriale so-stiene che ci sono troppe risse nel Pdl…

“La rissa? Ma, credo che sia il segno della li-bertà che c’è in questo movimento politico e que-sto significa anche esprimere posizioni diverse.Poi c’è una sintesi politica nel momento in cuitutti dobbiamo essere uniti in Parlamento per vo-tare i provvedimenti”.

Sarebbe utile una classe politica nuova dicattolici?

“In Parlamento i cattolici sono già presenti inmaniera forte, puntuale, concreta e propositiva.Logicamente abbiamo bisogno che i giovani so-prattutto si avvicinino alla politica che va intesa alservizio del cittadino e del bene comune. E quindii cattolici devono essere più rappresentati”.

Come andranno le elezioni Regionali nelLazio?

“Ho sempre creduto in Renata Polverini per-ché l’abbiano scelta e perché è una donna congrande esperienza che sa interpretare le esigenzedei cittadini. Dopo le vicende che hanno pena-lizzato i nostri cittadini in maniera ingiusta noisaremo comunque presenti nelle province eanche a Roma abbiamo i nostri rappresentantinel listino da votare. Ribadiamo tutto il nostroappoggio alla lista Polverini”.

Sabrina Trombetti

Il mondo ha bisogno dei gio-vani. È questo l’appello che Bene-detto XVI ha lanciato nelmessaggio per la XXV GiornataMondiale della Gioventù, istituitaun quarto di secolo fa da GiovanniPaolo II.

“Iniziativa profetica”, la defini-sce Papa Ratzinger, che già guardaal prossimo appuntamento interna-zionale con i giovani di tutto ilmondo che si terrà a Madrid nel-l’agosto 2011. La riflessione di Be-nedetto XVI prende spunto dalladomanda che un giovane rivolge aGesù: “Maestro buono, che cosadevo fare per avere in eredità lavita eterna?”. L’invito di Gesù,come ricorda il Papa, è “controcor-rente, rispetto alla mentalità at-tuale, che propone una libertàsvincolata da valori, da regole, danorme oggettive e invita a rifiutareogni limite ai desideri del mo-mento”. Ma la proposta della men-talità attuale, sottolinea Ratzinger,“invece di condurre alla vera li-bertà, porta l’uomo a diventare

schiavo di se stesso, dei suoi desi-deri immediati, degli idoli come ilpotere, il denaro, il piacere sfrenatoe le seduzioni del mondo, renden-dolo incapace di seguire la sua na-tiva vocazione all’amore”.

Nel messaggio c’è spazio per uninvito ai giovani ad ascoltare lachiamata alla vita religiosa, mona-stica, missionaria e sacerdotale, ea coloro che sentono la vocazioneal matrimonio il Papa chiede diimpegnarsi a porre solide basi pervivere un amore grande, fedele eaperto al dono dei figli. Benedetto

XVI si sofferma sui problemi deri-vanti dalla disoccupazione, dallamancanza di riferimenti ideali certie di prospettive concrete, con cuisi scontrano quotidianamente igiovani d’oggi.

Dinanzi all’impressione di es-sere impotenti di fronte alle crisi ealle derive attuali, Benedetto XVIinvita i giovani a non lasciarsiscoraggiare e a non rinunciare aipropri sogni: “Impegnatevi a co-struire il vostro futuro attraversopercorsi seri di formazione perso-nale e di studio, per servire in ma-

niera competente e generosa ilbene comune”.

Riprendendo quanto affermatonella “Caritas in veritate”, il Papasottolinea poi le grandi sfide del-l’umanità: l’uso delle risorse dellaterra e il rispetto dell’ecologia, lagiusta divisione dei beni e il con-trollo dei meccanismo finanziari,la solidarietà con i Paesi poverinell’ambito della famiglia umana,la lotta contro la fame nel mondo,la promozione della dignità del la-voro umano, il servizio alla culturadella vita, la costruzione della pacetra i popoli, il dialogo interreli-gioso, il buon uso dei mezzi di co-municazione sociale. Sfide,ricorda Benedetto XVI, che chie-dono un progetto di vita esigente eappassionante. “Non si tratta - pre-cisa il Papa - di compiere gestieroici, né straordinari, ma di agiremettendo a frutto i propri talenti ele proprie possibilità impegnan-dosi a progredire costantementenella fede e nell’amore”.

Francesco Antonio Grana

PRIMO PIANO

Dalle più alte cariche dello Stato è arrivatopraticamente ogni tipo di appello. Tutte leforze politiche sono concordi nell’obiettivoda raggiungere. Il tema è nell’agenda politicada anni. Ma le riforme istituzionali restanoancora un argomento “tabù”.

Il federalismo fiscale entrerà a regime franon molto (sono in fase di definizione i de-creti attuativi), ma in tanti sono convinti chesenza una modifica dell’architettura istituzio-nale dello Stato la strada resterà interrotta ametà. A pochi giorni dalle Regionali è natu-ralmente lecito iniziare a parlare di quello chesuccederà dopo il voto. Si aprirà una finestrasenza appuntamenti elettorali rilevanti chedurerà fino alla fine della legislatura. Berlu-sconi ha già annunciato una “grande rivolu-zione liberale” dal palco di Piazza SanGiovanni, buttando un occhio a quello che sipotrà costruire da qui al 2013. Sull’idea dimettersi a tavolino e discutere (di tutto ciòche può contribuire a migliorare il nostroPaese) il Pd - sui temi istituzionali - non potràtirarsi indietro. Le ipotesi in campo sonosempre le stesse e da tempo sono caldeggiateda autorevoli esponenti del centrosinistra:fine del bicameralismo perfetto, riduzionedel numero dei parlamentari e introduzionedel Senato delle Regioni. Dal pacchetto restafuori il “presidenzialismo”, sulla cui introdu-zione, nel centrosinistra, regna lo scetticismo.

Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, hachiesto alla maggioranza, facendo esplicitoriferimento ai temi del lavoro: “Dopo ilbagno di realtà delle Regionali, vogliamometterci al lavoro?”. Se “lavorare” signifi-cherà anche ammodernare le istituzioni,però, è difficile immaginare che la maggioreforza di opposizione possa restare in disparte.Qualunque sia il risultato delle elezioni. Il se-natore del Pd, Enrico Morando, lo dicechiaro e tondo: “Bisogna prescindere dallacontingenza e ragionare in prospettiva sullesoluzioni da offrire ai cittadini. Io non diròmai di ‘no’ a una proposta di discussionesulle riforme”. I toni di questa campagnaelettorali sono stati accesi, ma, ha spiegatoMorando, “la speranza di sedersi e parlarec’è sempre. Non possiamo rassegnarci. Dob-biamo offrire soluzioni a tutti i problemi chesono aperti sul tavolo. A cominciare dalle ri-forme istituzionali”. Italia dei valori ha sem-pre chiuso la porta a qualsiasi tentativo didialogo con la maggioranza. Saranno forsele riforme l’occasione per il Pd di liberarsidall’abbraccio di Di Pietro?

“Bisogna prescindere dalla contingenza eragionare in prospettiva sulle soluzioni da of-frire ai cittadini. Io non dirò mai di ‘no’ a unaproposta di discussione sulle riforme”. Cosìil senatore del Pd, Enrico Morando, parladella possibilità che, dopo il voto per le Re-gionali, si apra una finestra utile per fare leriforme di cui il Paese ha bisogno. I toni diquesta campagna elettorali sono stati accesi,ma, spiega Morando al Velino, “dobbiamooffrire soluzioni a tutti i problemi che sonoaperti sul tavolo. A cominciare dalle riformeistituzionali”. Dopo le elezioni, se il premierBerlusconi cambierà idea “sarà un bene. Seinvece la maggioranza non sarà disposta alcambiamento vorrò dire che lo faremo noiappena torneremo a essere una maggioranzapolitica”.

Riforme: dopo il voto pochi alibiDa martedì nessuno potrà fare finta di niente

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Michele Santoro ha annunciato che questasera, al Paladozza di Bologna presenterà la tra-smissione “Rai per una notte”, annunciata il1° marzo contro una legittima decisione delCda della Rai in applicazione di un regola-mento approvato dal Parlamento, su propostadi un membro dell’opposizione e sulla base diuna legge, quella della par condicio, che tantopiaceva a quanti oggi protestano.

A noi sembra che la trasmissione abbia ilnome sbagliato e dovrebbe chiamarsi “Fa-stweb per una notte”. Il perché è presto detto.Andate a vedere il sito “raiperunanotte.it”,dove troverete un video di Michele Santoro,le indicazioni per assistere alla trasmissione e,soprattutto, tutti gli sponsor dell’iniziativa. Etroverete, accanto a presenze del tutto preve-dibili (“Il Fatto Quotidiano”, la casa editrice“Feltrinelli”, l’associazione “Articolo 21” el’Usigrai, sindacato dei molti giornalisti di si-nistra della Rai, la Fnsi che promuove l’inizia-tiva insieme a Santoro, “Current Tv”,l’emittente diffusa da Sky), anche uno sponsora sorpresa, che mai avremmo immaginato ac-canto a Santoro&C. Si tratta di Fastweb,l’azienda di telecomunicazioni che da un meseè al centro di un’inchiesta giudiziaria perquella che molti hanno definito la più grandetruffa fiscale del secolo. Intendiamoci: siamoliberali e garantisti e la pubblicità di Fastwebper noi è come le altre. Dunque non siamo in-dignati. Siamo anche curiosi, però, e ci chie-diamo come sia possibile che Santoro,Travaglio e compagnia cantando abbiano ri-chiesto o accettato la sponsorizzazione diun’azienda indagata, di cui è stato richiesto ilcommissariamento, il cui amministratore dele-gato Stefano Parisi è indagato, il cui fondatoreed ex amministratore delegato Silvio Scaglia èrinchiuso a Regina Coeli dal 26 febbraioscorso ed è accusato di associazione a delin-

quere finalizzata all’evasione fiscale nell’am-bito dell’inchiesta romana sul presunto maxi-riciclaggio di due miliardi di euro. Un uomoche i lettori de “Il Fatto Quotidiano” e i cultoridi “Annozero” considerano tra i peggiori mal-fattori d’Italia. Insomma, non si può non essersorpresi dall’associazione tra Santoro e Fa-stweb. E così abbiamo approfondito. E cisiamo accorti di qualche coincidenza.

Lo scandalo Fastweb-Telecom esplodemercoledì 24 febbraio. Il giorno dopo, giovedì25, Michele Santoro ad “Annozero” ne ac-cenna appena, occupandosi solo dell’ex sena-tore Nicola Di Girolamo e citando appena una

volta Fastweb, così, tra due virgole, senzanemmeno accennare al reato contestato, allarichiesta di commissariamento, ai due miliardidi euro truffati. Basta guardare la puntata sulsito di “Annozero” per accorgersene. Eppurei giornali di giovedì mattina avevano già pub-blicato molto. Ma a Michele Santoro interes-sava solo il senatore.

Anche “Il Fatto quotidiano”, che pure pub-blica quasi esclusivamente inchieste giudizia-rie su politici e imprese, non si è appassionatoal caso Fastweb-Telecom. Certo, il 24 febbraioil caso era in prima pagina con il titolo “Gan-gster d’Italia” e un sommario che diceva “Uno

scandalo dietro l’altro. Mega truffa da 2 mi-liardi di euro. Coinvolte Fastweb e Telecom. Epoi un senatore Pdl, la ‘ndrangheta e banditidella Magliana”. Poi è seguito qualche giornodi silenzio, Quindi il 28 febbraio è stato pub-blicato un articolo di Gianni Barbacetto dal ti-tolo “Fastweb, la stangata. Quando SilvioScaglia beffò Milano con i soldi della città”.Dal 1° marzo, il giorno in cui viene lanciata latrasmissione anti-Rai sponsorizzata da Fa-stweb, ecco che gli articoli dedicati alla me-gatruffa si fanno rari: fino ad oggi solo sei, tuttisull’ex-senatore eletto all’estero, con appenala citazione di Fastweb e Telecom.

Nello stesso periodo - tanto per rendersiconto della prudenza del “Il Fatto Quotidiano”nei confronti del proprio associato in sponso-rizzazione - il “Corriere della Sera” ha pubbli-cato sull’argomento 66 articoli, “Il Giornale”52, “Il Sole 24Ore” 58, “la Repubblica” 54,“La Stampa” 42, “Libero” 30, “L’Unità 13”.

Strano no? Ed è quello che ha scritto sullepagine di Facebook che Marco Travaglio hadedicato a “Rai per una notte” un sostenitoredell’iniziativa. Un ragazzo che il 17 marzochiedeva: “Scusatemi, ma come dice ToninoDi Pietro, che c’azzecca Fastweb con ‘sto sito,dopo tutte le porcate che hanno combinato in-sieme agli amichetti Telecom?”. La domandaè rimasta inevasa e, anzi, è sparita dopo poco,quasi per magia, lasciando però una traccia inGoogle che la riporta tuttora.

Non siamo della scuola di Santoro e Trava-glio e non traiamo conclusioni. A loro, però,che fanno processi a tutti e in particolare a noi,tocca spiegare, e bene, come mai hanno richie-sto e accettato quella sponsorizzazione, quantovale, e per quale motivo, dopo il 1° di marzo,lo scandalo Fastweb-Telecom non è stato diloro interesse.

Giorgio Stracquadanio

Fastweb sostiene “Raiperunanotte” e per incanto né “Annozero”, né “Il Fatto” si occupano più dello scandalo riciclaggio

Santoro, Travaglio e quello sponsor scomodo

Giovedì25 marzo 2010 44POLITICA

Gentile direttore,il commissario al Comune di Bologna, Annamaria Cancellieri, sta lavorando bene, ma andare al voto aottobre, come indicato nei giorni scorsi dal presidente Berlusconi, è la soluzione migliore per salvaguardarela democrazia ed evitare alla città un governo provvisorio di durata eccessiva. Certo ora la decisione spettasolo al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ma è proprio sulla base delle affermazioni di Berlusconi peril voto a ottobre, che ho deciso di sottoscrivere anche io la proposta di legge di Gianluca Galletti per farvotare i bolognesi il prima possibile, perché non può esservi nessuna contrapposizione partitica o politicase c’è una volontà comune di restituire alla città un organo di governo democraticamente eletto dai suoicittadini.

Giancarlo MazzucaBologna

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Alla scoperta dei misteri della MassoneriaCaro direttore,il libro “La Massoneria e gli Antichi Misteri” di Charles W. Leadbeater, è certamente un testo fonda-

mentale per tutti coloro i quali - massoni o meno - vogliano comprendere ed approfondire le radici del-l’istituzione Libero Muratoria. Leadbeater ripercorre la storia, i rituali e i contenuti degli Antichi Misteri:egiziani, cretesi, ebraici, greci, mitraici, cristiani e in ciascuno di essi è possibile riscontrare profonde ana-logie con i rituali e i contenuti della moderna Massoneria che - ufficialmente - nacque nel 1717 nella Ta-verna dell’Oca e della Graticola. Il percorso di Leadbeater segue principalmente due direttive: spiritualee antropologica. Profondi sono infatti i significati spirituali degli Antichi Misteri: dal culto della triadeIside, Osiride e Horus, sino al panteismo greco-romano. L’obiettivo finale dell’iniziato, infatti, non è chela ricerca del Divino, ovvero di quella parte profonda entro sé stesso che gli esplichi il significato primodella sua esistenza terrena. Charles W. Leadbeater, da buon teosofo e fra i fondatori della Società Teo-sofica (oltre che 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato), non può non parlarci anche di reincar-nazione e della lettura degli Antichi Misteri alla luce di questa conoscenza spirituale già in possesso degliEgizi (e insegnata finanche dal Maestro Gesù - detto Il Cristo - prima che la Chiesa cattolica arrivassea mistificare i suoi antichi insegnamenti). Molto interessante, poi, l’excursus dell’autore relativamente alladiffusione degli Antichi Misteri nel Medioevo mediante le Glide dei costruttori di cattedrali e i famosi Mae-stri Comacini e via via il Templarismo, il Rosacrocianesimo e tutte quelle correnti occulte che si svilup-peranno in gran segreto al fine di evitare le sanguinose persecuzioni dell’Inquisizione cattolica. Excursusche giunge sino alla fondazione ufficiale della Massoneria inglese e alla sua diffusione in Europa e nelle

Americhe e dei relativi Riti fra cui - il principale - quello Scozzese Antico e Accettato. Degne di nota leriflessioni conclusive del Leadbeater relativamente alla necessità dell’entrata delle donne in Massoneria,come già avvenne e avviene nelle Logge Co-Massoniche di cui fu eminente membro la Sorella Annie Be-sant, già fondatrice della Società Teosofica.

Luca Bagatine-mail

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Prostituzione, il governo mantenga le promesseGentile direttore,l’ignoranza sul fenomeno della prostituzione schiavizzata in Italia e l’ipocrisia di non pochi responsabili

delle istituzioni sembrano avanzare sempre più. Questa volta è un nuovo sottosegretario, l’onorevole Da-niela Santanché a pronunciare parole vergognose in merito alla risoluzione di questo dramma. La Santan-ché, e con lei purtroppo molti altri parlamentari, vogliono farci credere di non sapere che il turpe mercatodella tratta e della prostituzione coatta non riguarda soltanto le giovani donne che incontriamo sulle strade,ma anche quelle che si trovano nei night e nei tanti locali. Forse non si conoscono le operazioni di poliziache in continuazione scovano proprio all’interno dei locali, dagli alberghi ai night, dalle case ai privèquesta vergognosa schiavitù? Sono oltre 100mila le donne fatte prostituire sì dai magnaccia, ma anche at-tualmente da uno Stato apparentemente inerme che non vuole fermare questa terribile piaga. Coloro cheparlano di regolamentazione del meretricio dimostrano di non conoscere le incredibili sofferenze delle mi-gliaia di donne, molte minorenni, costrette a prostituirsi per soddisfare i bisogni perversi dei dieci milionidi maschi italiani. Una grande sciagura contro la dignità della donna come persona che invece non puòmai essere considerata un oggetto. Prima il governo s’impegni a liberare le schiave come aveva promessoil ministro delle Pari Opportunità, l’onorevole Mara Carfagna. La proposta mirava a proibire la prostitu-zione su strada senza legalizzare il meretricio, bensì combattendo ovunque sia lo sfruttamento che ogniforma di connivenza con i vari racket e senza dimenticare la correità del cliente. Per questo motivo lanostra Associazione “Papa Giovanni XXIII” che da oltre venti anni è presente sulle strade accogliendonelle proprie strutture oltre settemila ragazze manifesterà il 29 marzo alle ore 21 a Porto Sant’Elpidionelle Marche, luogo dove questo fenomeno è molto diffuso, sia sulle strade come nei locali. La nostra ini-ziativa vuole ancora una volta mettere al centro la liberazione della donna schiavizzata. Il nostro appelloè rivolto soprattutto a tutti quei genitori che vedono il degrado sociale e morale prodotto da questi nostrigovernanti affinché si ribellino pensando alle proprie figlie come a queste vittime perché ciò che è unmale, un crimine e un oltraggio non venga mai legalizzato. Il silenzio del ministro Carfagna e delle tantedonne che si erano schierate dalla parte delle vittime ci lascia costernati.

Giovanni Paolo Ramonda Responsabile Generale Associazione “Papa Giovanni XXIII”Rimini

Bologna, meglio votare prima possibileLA POSTA

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Il presidente brasiliano cercava consensi internazionali ma alla fine è tornato a casa tra polemiche e scarsi risultati

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La scorsa settimana il presidente brasiliano Lula ha fatto ilsuo primo viaggio in Medio Oriente. In quattro giorni ha vi-sitato Israele, i territori palestinesi e la Giordania. Un viaggioper tentare di concretizzare la più volte dichiarata volontà e di-sponibilità a partecipare alle trattative per trovare una solu-zione alla annosa contesa tra Israele e gli arabi.

La visita era iniziata sotto un diluvio di critiche per lagaffe commessa da Lula, che aveva paragonato i dissidenticubani che digiunano ai delinquenti comuni delle prigioni diSan Paolo. Non solo l’opposizione, ma anche la prestigiosaOrganizzazione degli avvocati brasiliani (Oab) aveva defi-nito uno “sproposito” la comparazione tra chi si batte controil regime autoritario di Cuba e i delinquenti comuni. Si ag-giungano le critiche dei dissidenti cubani, che hanno dichia-rato di aver chiesto la mediazione di Lula per il suo prestigiocon il governo cubano. La richiesta era stata consegnataall’Ambasciata brasiliana all’Avana, ma non inviata permancanza di firme. Si aggiunga la pesante accusa del dissi-dente Guillermo Fariñas, ormai in condizioni di salute de-licatissime per il lungo digiuno, che ha definito Lula“complice della tirannia di Castro”. Il viaggio in Israele, cheil leader brasiliano ha etichettato come “missione di pace”,era visto da alcuni commentatori come un ulteriore tentativodi acquisire fama internazionale per una eventuale candida-tura alla segreteria generale dell’Onu.

Il viaggio si era aperto sotto un buon auspicio, l’ottima pre-sentazione di Lula fatta dall’autorevole giornale israeliano“Ha’aretz”, con un’intervista pubblicata tre giorni primadell’arrivo in Israele del presidente brasiliano. Il giornale ri-cordava a Lula di essere stato uno dei primi leader mondialia ricevere Ahmadinejad dopo le contestate elezioni e che ilBrasile è stato tra i cinque paesi che l’anno scorso si astennero

nella votazione di condanna nell’Agenzia internazionaledell’energia atomica. A questo Lula ha risposto sostenendodi aver detto con chiarezza a Ahmadinejad “che non può con-tinuare a dire che vuole la liquidazione di Israele, come è in-difendibile la negazione dell’Olocausto, che è un’eredità ditutta l’umanità”. Aggiungendo inoltre che “il fatto di avereidee differenti con Israele non lo autorizza a negare la storia”.

Per “Ha’aretz” il governo israeliano non gradirà il viaggiodi Lula a maggio in Iran e ascolterà con diffidenza la propostadel presidente di aggiungere il Brasile tra i mediatori (pre-senza utile e necessaria dopo gli ultimi fallimenti nelle tratta-tive tra Israele e arabi). L’intervista sottolinea che Lula si senteun mediatore capace di trattare, nello stesso tempo, con Cha-vez e Bush. Sicuramente positivo è stato l’incontro con gliimprenditori israeliani. Lula ha ricordato le prospettive eco-nomiche del Brasile e come il “virus della pace” sia un ele-mento costitutivo della sua personalità.

Molto positivo sembrava anche l’incontro con il capo delloStato israeliano, Shimon Peres. Lula ha ribadito la volontàdel Brasile di partecipare alle trattative di pace, senza peròentrare nei dettagli, come ha successivamente dichiarato ilministro degli esteri brasiliano Celso Amorin. Le critichedegli israeliani alla posizione del Brasile sull’Iran sembravanomantenersi su di una normale diversità di opinioni, fino aquando Lula non ha parlato alla Knesset, il Parlamento israe-liano. L’aula era mezza vuota, a dimostrazione del fatto che ideputati israeliani, abituati a vedere sfilare tra i loro banchi ipotenti del mondo, non sono stati colti dalla “curiosità” diascoltare ciò che aveva da dire questo nuovo ospite, sicura-mente molto interessante, ma che in Medio Oriente contapoco o nulla. Non solo c’erano pochi deputati, ma assente eraanche il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman. Il respon-

sabile della diplomazia di Gerusalemme ha motivato la sua“diserzione” con il fatto che Lula non ha visitato la tomba diTheodor Herzl, fondatore del movimento sionista e conside-rato il padre di Israele, mentre ha reso omaggio la tomba diYasser Arafat. Per il ministro israeliano, Lula ha violato il pro-tocollo, mentre il portavoce del presidente brasiliano ha repli-cato che “vi era stato semplicemente il tempo”.

Meno formale la risposta di Marco Aurelio Garcia, consi-gliere speciale per gli affari internazionali di Lula, da moltivisto come il vero ministro degli Esteri del Brasile. Senzamezzi termini Lieberman è stato definito “scortese” nei con-fronti di Lula, che per lui aveva avuto un occhio di riguardodurante una visita in Brasile e lo aveva ricevuto, in barba alprotocollo che imponeva al presidente brasiliano di fare glionori di casa solo suoi parigrado.

Tornato in Brasile, Lula ha parlato del suo viaggio in Israelenel corso del programma radiofonico “Caffè con il Presi-dente”. “Il mio viaggio aveva anche l’obiettivo di allargare irapporti economici con quella area geografica. Tutti, in MedioOriente, credono che il Brasile può essere utile nelle trattative.Certamente – ha aggiunto Lula –, è difficile definire un ruoloper il Brasile in una vicenda così complicata e complessa.Dovrebbe essere l’Onu a risolvere la questione”. L’opposi-zione in Brasile ha detto senza mezzi termini che Lula ha af-frontato una cosa molto più grande di lui rischiando diapparire patetico, velleitario e megalomane. L’unico risultatocerto è stata la proposta della Autorità nazionale palestinesedi indicarlo per la carica di segretario generale delle NazioniUnite. Peccato che l’Anp non faccia parte nemmeno dell’Onue, dunque, il suo parere non conti praticamente nulla.

Roberto Lovaridirettore di brasileesudamerica.com

ESTERI

IL METEO

Ancora tempo più stabile su buona parte della penisola italiana, a parte in-stabilità sulle regioni settentrionali, con locali fenomeni. Venti deboli e tempe-rature stazionarie o in lieve aumento.

Previsioni meteo di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com

L’Ucraina è pronta ad offrire in cambio l’utilizzo comune dei gasdotti

Gas, Kiev chiede sconti a MoscaSi fa più netto e

passa dal gas e dalladiplomazia, il cambiodi rotta del governoucraino guidato dalneo presidente VictorYanukovich, rispettoalla linea del suo pre-decessore Victor Yu-shenko.

L’agenzia ucraina“Unian” ha reso notoche una delegazione diKiev, guidata dal mini-stro per l’Energia YuriyBoiko, è partita perMosca per rinegoziareun accordo sulla for-nitura di gas. La stessaagenzia informa che Yanukovich ha conge-dato Konstantin Gryscenko che non è più am-basciatore straordinario e plenipotenziario aMosca. Il presidente lo ha richiamato a Kievper affidarli la guida del ministero degliEsteri. Al neo ministro Yanukovich ha chiestodi concentrare la propria attività sulla sicu-rezza energetica “mantenendo sempre nel no-stro campo visivo il triangolo Russia, Ue eStati Uniti”.

Una direttiva che in sede parlamentare si èconcretizzata in un progetto di legge voluto dalpresidente che permetta alla holding statalerussa Gazprom da un lato e all’Unione europeadall’altro di intervenire direttamente nella retenazionale dei gasdotti insieme all’azienda diStato Naftogaz Ukrainy.

L’obiettivo finale di Yanukovich è la rinego-ziazione del contratto per la fornitura del gas chel’ex premier Yulia Tymoshenko – battuta distretta misura (48,9 per cento contro 45,4 percento) dallo stesso Yanukovich al ballottaggiodel 7 febbraio scorso per le presidenziali – aveva

firmato assieme alprimo ministro russoVladimir Putin a inizio2009. Il neo presidentespera di poter tagliare labolletta del gas del 20per cento. Un accordoche ha messo a duraprove le finanze diKiev. Ecco dunquespiegata la presenza aMosca del ministroBoiko: l’Ucraina chiedeuno sconto sulle tariffedel gas permettendoperò a Gazprom di uti-lizzare direttamente larete ucraina di distribu-zione del combustibile.

Un obiettivo appetibile per i russi che, osservalaRia Novosti, “permetterebbe di modernizzarela rete russa e di assicurare forniture interrotte digas all’Europa”.

Secondo un sondaggio ripreso sempre da“Ria Novosti”, solo il 30,5 per cento degliucraini è a favore di un consorzio energeticocon l’ingombrante vicino russo mentre il 23,3per cento degli elettori di un Paese tradizional-mente diviso tra filo-occidentali e filo-russi èapertamente contrario al progetto. La ricercademoscopica – scrive il Velino – è stata con-dotta il 9 marzo su tutto il territorio ucrainodalla società di ricerca Research & BrandingGroup, contattando un campione di 2.077 per-sone. Tra i favorevoli al consorzio coloro chesostengono che le pipeline South Stream eNorth Stream per la fornitura diretta di gasrusso all’Europa marginalizzeranno il ruolodella rete di Kiev. Tra i contrari, invece, coloroche temono per la perdita di sovranità deri-vante dal’accesso russo a una rete nazionale diimportanza strategica come quella del gas.

Lula, viaggio fallimentare in Israele

Giovedì25 marzo 2010

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Giovedì25 marzo 2010 66CULTURA SPETTACOLI

Per uscire dall’emergenza c’è bisogno di mobilità sostenibile e di impianti meno inquinanti

“Mal’Aria industriale 2010”

“Le grotte sono il vuoto conosciuto delle montagne. Vie di drenaggiodelle acque nella roccia o nei ghiacci. Tubi lavici o accadimenti tetto-nici, generati da crolli. Il buio è una soglia, oltre è un mondo altro. Visono anche cavità artificiali, create dall’uomo nel passato remoto oprossimo. Gli speleologi esplorano e riportano i dati di questo mondovicino, simile, ma non uguale. Lo rendono conosciuto, conoscibile.Accompagnano visitatori, formano futuri esploratori. Creano il fanta-stico mappamondo sotterraneo”. È la sintesi poetica, molto efficace,con cui la Società speleologica italiana, associazione di “protezioneambientale” nata nel 1903, membro dell’Union internazionale de spé-léologie, apre ai visitatori il mondo collocato al di sotto della superficieterrestre (dal sito web: http://www.ssi.speleo.it/).

Dal 28 marzo al 10 aprile, la destinazione è il Portogallo e la squadraè pronta all’esplorazione di una grotta lunga circa 3 km e “attiva”, unambiente sotterraneo ancora in fase giovanile e, come per questo caso,dentro il quale scorre un fiume. Si tratta del bacino idrografico delDueca, zona carsica a pochi chilometri a sud dell’antica città univer-sitaria di Coimbra, che ospita il centro studi Cised (Centro de interpre-tacao do sistema espeleológico do Dueca). L’anno passato ha avutoinizio una prolifica cooperazione scientifica, nel particolare campo

della carsologia, tra l’Università di Coimbra e l’Università di Bari. Lacarsologia è una disciplina multi e inter-disciplinare che studia gli am-bienti carsici “dove i processi di soluzione della matrice rocciosa e dicircolazione sotterranea delle acquee assumono un significato pae-saggistico e ambientale predominante”. I termini “carsismo”, “car-sico” e “carsologia” derivano dal toponimo “Carso”, dalla sua radiceindoeuropea “Kar” o “Krs” che significa roccia o pietra, e che indicastoricamente e geograficamente il vasto altopiano roccioso calcareoesteso fra l’Italia nord-orientale e la Slovenia, passando per la Croazia,e da noi indica anche una altura di 456 metri in provincia di Trieste.

La Federazione speleologica pugliese parteciperà alla spedizionealla volta del Dueca e, in particolare, ai primi sopralluoghi e rilievi to-pografici e geologici della Grotta Talisma, in collaborazione con il Di-partimento di Geografia dell’Università di Coimbra, il Cised, laFederazione speleologica pugliese e il Dipartimento di Geografia eGeofisica dell’Università di Bari. I risultati saranno messi a disposi-zione del pubblico, amministrazione e cittadini, e potranno anche es-sere usati per un monitoraggio ambientale d’obbligo quando si vuoledecidere per una futura fruizione turistica della splendida cavità.

Da.Sta.

Speleologi italiani a Coimbra

Negli ultimi anni l’inquinamento atmosfe-rico prodotto da fonti industriali è in forte au-mento: +15% di idrocarburi policicliciaromatici, + 6% di diossine, +5% di cadmio e+3% cromo.

È con questi dati che l’industria italiana siconferma come la principale fonte di microin-quinanti scaricati in atmosfera, producendo il60% del cadmio totale, il 70% delle diossine,il 74% del mercurio, l’83% del piombo, l’86%dei Policlorobifenili (Pcb), l’89% del cromo,fino al 98% dell’arsenico. Tutti inquinanti chesembrano finiti nell’oblio ma che, invece, con-tribuiscono in modo molto pesante a rendereinsalubre l’aria respirata nei luoghi di lavoro enei centri urbani limitrofi alle aree industriali.

È questo l’allarme lanciato da Legambientecon “Mal’Aria industriale 2010”, il librobianco sull’inquinamento atmosferico da atti-vità produttive che denuncia il trend degli in-quinanti industriali in aumento. Cifrepreoccupanti che non hanno destato lo stessoallarme dell’inquinamento causato dal trafficoprivato poiché, a parte qualche rara eccezionecome il polo siderurgico di Taranto, la fonte in-dustriale non è ancora entrata nell’immagina-rio collettivo come un problema da affrontare.Eppure l’industria contribuisce in modo moltosensibile alla “Mal’Aria” del Paese: con il 26%di PM10 emesso a livello nazionale, un livellodi emissioni superiore a quello prodotto daltrasporto stradale (che incide sul totale solo peril 22%, ma che diventa la prima fonte di emis-sione nei centri urbani). Oltre alle polveri sot-tili, la fonte industriale scarica, poi, inatmosfera il 79% degli ossidi di zolfo (SOx) -ormai insignificanti nel settore dei trasportigrazie alle specifiche sempre più stringentisulle concentrazioni di zolfo nei carburanti - eil 23% degli ossidi di azoto (NOx), precursoredella produzione del PM10 secondario e del-l’ozono, inquinante tipicamente estivo.

Cinquantasette città su 88 monitorate supe-rano il limite previsto dalla legge. Sono intesta alla classifica: Napoli (156 superamentidel limite medio giornaliero di 50 micro-grami/metro cubo), Torino (151), Ancona(129) e Ravenna (126). Tra le altre grandi cittàabbiamo Milano (108), Roma (67) e Venezia(60). Valori molto elevati visto che la leggeconsente al massimo 35 giorni di supera-mento all’anno. Le Regioni del Nord sonoquelle in cui si registrano i valori più alti contutti i capoluoghi della Lombardia e dell’Emi-lia Romagna monitorati fuori dal limite dilegge, 7 su 8 in Piemonte e 6 su 7 in Veneto.Nulla di buono nemmeno sul fronte ozono chenei mesi estivi ha fatto registrare livelli record:(dal 1 gennaio 2010 è entrato in vigore il limiteper la protezione della salute umana di 120 mi-crogrammi/metro cubo da non superare per piùdi 25 giorni in un anno). Oltre la metà dellecittà monitorate nel 2009 non rispettavanoquesto limite (32 città su 50). A livello regio-nale la maglia nera spetta ancora alla Lombar-dia, dove su 10 città che misurano l’ozono,nove hanno superato ben oltre le 25 volte il li-mite di legge.

Il traguardo di un livello accettabile dellaqualità dell’aria in città è purtroppo ancora lon-tano dall’essere raggiunto e molte sono ancorale azioni da intraprendere da parte delle ammi-nistrazioni locali e dal governo centrale per ga-rantire ai cittadini italiani un’aria più salubre.Infatti sono molte le fonti di emissione chequotidianamente riversano nell’aria grandiquantità di sostanze inquinanti. Se negli ultimianni le concentrazioni di molti inquinanti pe-ricolosi sono state ridotte, in particolare inqui-nanti primari come SO2, CO, piombo ebenzene, con interventi volti a ridurne le emis-sioni, molto ancora si deve fare per quegli in-quinanti che oggi sono i principali responsabilidella scarsa qualità dell’aria delle nostre città,

ovvero polveri sottili, ozono e biossido diazoto. Uno strumento fondamentale per ridurrel’impatto ambientale delle attività produttive ècostituito dall’Autorizzazione integrata am-bientale (Aia), prevista dal decreto legislativo59/2005 di recepimento della direttiva europeaIppc (Integrated pollution prevention and con-trol) sulla prevenzione e il controllo integratodell’inquinamento industriale. Ma il rilasciodei pareri da parte della Commissione Aia na-zionale e l’emanazione dei decreti di autoriz-zazione da parte del ministero dell’Ambiente edella tutela del territorio e del mare procedecon enorme lentezza. A poco è servita la pro-cedura d’infrazione scattata nel maggio 2008per non aver rispettato la scadenza del 30 otto-

bre 2007 prevista dalla direttiva europea perrilasciare le nuove autorizzazioni a tutti gli im-pianti industriali e adeguare gli impianti allanormativa europea.

Secondo le elaborazioni di Legambiente su191 impianti industriali solo per 41 è stata ri-lasciata l’Aia (21%), mentre per 143 il proce-dimento non si è concluso e per 7 è in corsosia la Via che l’Aia. Tra i 41 impianti chehanno ottenuto l’Aia (10 nuovi e 31 già esi-stenti), compaiono molte centrali termoelettri-che (32) e pochi impianti “complessi” (4impianti chimici e 3 raffinerie di petrolio). Nei143 impianti ancora sprovvisti di Aia (pari al75% del totale dei siti da autorizzare) ci sono85 centrali termiche ma soprattutto 39 impianti

chimici (il 90% di quelli in procedura di Aia)(tra questi alcuni impianti nel sito industrialedi Priolo e il polo di Mantova), 17 raffinerie(l’85% del totale da autorizzare) - tra cui quelledi Gela, Milazzo, Priolo e Falconara - e le 2grandi acciaierie dell’Ilva a Taranto e dellaLucchini a Piombino (Li). Insomma un bilan-cio tutt’altro che rassicurante, sia nei numeriche nel dettaglio degli impianti, senza consi-derare che alle autorizzazioni nazionali rila-sciate dal ministero si aggiungono quelleregionali e provinciali concesse dagli enti localialle migliaia di impianti più piccoli. Il risultatodell’assenza di interventi da parte delle autoritàcompetenti è che oggi la mobilità urbana è im-mobile. Il traffico è sempre più congestionatoda un parco macchine che non ha uguali in Eu-ropa, il trasporto pubblico è scarsamente attrat-tivo e gli spazi dedicati ai pedoni o ad altretipologie di trasporto sono sempre di meno.

Quali sono le misure da prendere nell’im-mediato? Ci sono almeno due interventi che sipossono fare anche senza il bisogno di impe-gnare ingenti risorse economiche. Il primo: as-sicurare al trasporto pubblico di superficie lapossibilità di una maggiore fluidità estendendoil più possibile la rete (assai scarsa) di corsiepreferenziali. Un’azione di questo tipo po-trebbe assicurare due risultati immediati, quasia costo zero: la sottrazione di spazio alle auto-mobili e una reale concorrenzialità del bus ri-spetto alle vetture private. Mentre l’adozionedi un pedaggio urbano per le aree più conge-stionate potrebbe, se applicato su aree signifi-cative, ridimensionare gli ingorghi, regolare ilregime del traffico, migliorare l’efficienza deltrasporto pubblico, ridurre le emissioni inqui-nanti. Si tratta di superare le obiezioni politiche(elettoralistiche in realtà) e di trovare un prezzodi mercato equo per un bene assai scarso (lospazio urbano) che fino a oggi è stato “offerto”gratuitamente agli automobilisti

Antonella Fiorito

Dal 28 marzo al 10 aprile si esplorerà il bacino idrografico del Dueca, in Portogallo

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Come parlano i politici? Qualelingua usano nella prassi politica diogni giorno, nelle campagne eletto-rali, nei dibattiti televisivi e nei co-mizi di piazza? Il binomiolingua-politica risale alla classicità.In particolare alle riflessioni di Ari-stotele sulle tecniche retoriche e ar-gomentative per persuaderel’uditorio sulla validità delle tesi di-scusse. Se si parla di retorica, si in-tende evidentemente unacomunicazione in cui ha un ruoloprimario la funzione persuasiva dellinguaggio. Nella comunicazionepolitica, specie in quella elettorale,l’efficacia persuasiva di un messag-gio è tanto maggiore quanto più chiparla o scrive è capace di produrrenel destinatario un passaggio dallasemplice informazione sui contenutidel messaggio alla convinzione sudi essi. Quindi all’adesione a unprogetto, a un programma politicoe, infine, all’induzione di un com-portamento: il consenso e il voto.Maria Vittoria Dell’Anna, ricerca-trice di Linguistica all’Universitàdel Salento, offre nel suo ultimolibro una essenziale guida all’analisidei linguaggi elettorali: “Lingua ita-liana e politica” (Carocci, 124 pa-gine, 10 euro). La comunicazionepolitica verte per sua natura più sulconfronto argomentativo e sul di-battito tra tesi e posizioni differentiche sulla presentazione di contenutiinformativi. I discorsi polemici sonodi conseguenza molto più frequentie numerosi di quelli didattici. La co-municazione elettorale è natural-mente la forma più importante dicomunicazione politica. La com-parsa sulla scena politica del si-stema dei media, televisione intesta, ha ampliato la possibilità dicomunicazione dei candidati e mol-

tiplicato il loro uditorio; giungendosino a segmenti di elettorato in pas-sato mai raggiunti. Il discorso poli-tico elettorale ha assunto così formeper molti aspetti nuove. L’azionepolitica conserva una propria auto-nomia al di fuori dei contesti in cuisi diffonde al pubblico. Ma è inne-gabile che la sua pubblicizzazione, etalora persino la legittimazione dellepersone e delle decisioni, passa oggisoprattutto attraverso lo schermo te-levisivo. Se un tempo era la politicaa imporre alla televisione le proprieregole di funzionamento, oggi è latelevisione a dettare alla politica esi-genze di informazione, intratteni-mento e di logica comunicativa. La

televisione ha moltiplicato le formedella comunicazione politica. Haprodotto modalità inedite di dibat-tito e di tribuna politica, ad esempioil telecomizio, e reso progressiva-mente superflue le grandi adunate dipiazza. I politici si sono ritrovati inuna posizione comunicativa deltutto nuova, in virtù di una diversafisionomia del destinatario, enorme-mente più ampio quanto a numeroe ideologicamente differenziato. Latelevisione produce un’interazione“faccia a faccia” e annulla di fattoogni differenza di luogo e di tempo,tra la produzione e l’emissione delmessaggio e la sua ricezione, affi-data sia all’ascolto sia alla visione.

Anche il messaggio radiofonicoproduce un annullamento analogo;ma l’impatto e l’effetto di realtà ge-nerati dalla televisione sono di granlunga maggiori, per l’ovvia consi-derazione che ciò che comunica at-traverso le immagini coinvolgemolto di più di ciò che si rivolgesoltanto all’orecchio.

Se i mezzi che veicolano il di-scorso politico sono cambiati, nonlo sono altrettanto le strutture retori-che che lo sorreggono. Le tradizio-nali figure retoriche sono ancoramolto usate. Specie nelle relazionicongressuali e negli interventi parla-mentari, che hanno di solito formascritta. Aspetti di novità nel discorso

politico sono l’attacco personale elo screditamento dell’avversario.Ma anche la “citazione di autorità”,cioè la menzione di personaggi illu-stri per avvalorare le proprie tesimediante opinioni altrui ritenutefonti e modelli di prestigio. Quantoai contenuti, si assiste alla “perditad’identità, specificità e riconoscibi-lità linguistica ed espressiva dei sin-goli esponenti o gruppi politici”. Illivellamento del discorso politicoitaliano è stato definito da UmbertoEco già all’inizio degli anni settantacon la formula “argomentazionemedia”: in televisione il politicocerca di individuare argomentazioniaccettabili da tutti, pur mantenendoaspetti differenziali nella propria po-sizione. Negli anni della secondaRepubblica ha prevalso la retoricadegli opposti: passato/futuro, ideo-logia/programma, vecchio/nuovo. Illessico è divenuto vago. Poiché,spiega Dell’Anna, “gli elementi didifferenziazione non risiedono nellasostanza delle parole, ma nella pro-spettiva con cui l’emittente le pro-ferisce e il destinatario le intende”.Non è invece ancora emersa una“lingua della Rete” come feno-meno omogeneo. La Rete ripro-pone tendenze comunicative estereotipi espressivi diffusi in altricontesti politici. Salvo un maggiorricorso a forme discorsive ironichee giochi linguistici per catturarel’attenzione dei destinatari.

Il famigerato politichese, lin-guaggio complicato e incompren-sibile della prima Repubblica, èormai archiviato. Eppure stenta adaffermarsi un linguaggio in gradodi far presa sui problemi e indicarecon chiarezza agli elettori solu-zioni nette.

Pasquale Rotunno

Hanno un sapore ludico le mirabolantisculture di Brad Howe, in mostra fino al30 marzo nelle storiche sale di Villa Di Do-nato, a Napoli. Le sue creazioni si svilup-pano nello spazio come organismi naturali,dalle forme semplici o complesse che sonol’esito di un processo incidentale, eppuresottendono una rigorosa geometria basatasui frattali. L’artista istruisce una geografiaimmaginaria in cui formeorganiche e paraorganichecompongono l’universosospeso di un sogno d’in-fanzia, popolato da formeeccentriche e surreali, si-nuose e avvolgenti, che sisusseguono secondo unritmo musicale. È la stessamusicalità che ispirava lepitture astratte di Kandin-skij o le sculture surrealidi Mirò, alimentate dauno struggente senti-mento della vita e dellabellezza che non è statica, ma sottopostaad un processo di evoluzione continua.Proprio il movimento, reale o potenziale,costituisce una componente essenziale del-l’opera di Howe, consapevole che bloccarele forme significa abolire la dimensionetemporale, allontanarsi dalla realtà che è

dinamica e in continuo divenire. Una con-cezione dell’opera che risale ai mobiles diAlexander Calder, primi esperimenti diarte cinetica: “L’important - asseriva ilmaestro americano - c’est que le mobile at-trape le vent. Un mobile, c’est comme unemployé de la fourrière. C’est un employéde la fourrière pour le vent”. Altra compo-nente essenziale dell’opera di Brad Howe

è la luce, che ora si riflettenelle superfici di metallocolorato, ora le attraversa,penetrando nei fori e nellefenditure. Si realizza cosìuna sorta di dialogo, vei-colato dalla luce, tra lascultura e lo spazio che lacontiene, anzi la com-pleta. Lo spazio, infatti, èpercepito dall’artistacome un volume esterno,immateriale, che interagi-sce con il volume dellamateria, concorrendo alla

definizione della scultura. In definitiva, lecreazioni di Brad Howe sono elementi di-namici di un universo immaginario, nelquale non esistono le asprezze della realtà,ma soltanto una sinfonia di colori e lineefluttuanti che inneggiano alla vita.

Marco di Mauro

DAL COMIZIO ALLA TELE POLITICATUTTE LE PAROLE PER VINCERE

L’universo di Brad Howe

“Lingua italiana e politica”, una guida essenziale nell’ultimo libro di Maria Vittoria Dell’Anna (Università del Salento)

Giovedì25 marzo 2010 77CULTURA SPETTACOLI

La realtà secondo PasoliniARCIPELAGOLIBRIARCIPELAGOLIBRI di Alberto Toni

È uscita il 18 febbraio “L’Ultima intervistadi Pasolini” di Furio Colombo e Gian CarloFerretti per la parigina Editions Allia. Il libroha inaugurato nel 2005 per la Avagliano edi-tore la collana tascabile Le coccinelle (64 pa-gine, 7 euro). Nell’introduzione Gian CarloFerretti ripercorre alcune tappe della lungafrequentazione con l’autore,proponendo nel contempospunti di riflessione e di inda-gine su una tra le personalitàpiù complesse del Novecento.Ma è soprattutto il testo del-l’intervista a colpire, a pocheore dalla morte di Pasolini.L’intervista ha infatti avutoluogo tra le quattro e le seidel pomeriggio del 1° novem-bre, “poche ore prima chePasolini venisse assassi-nato”. Il titolo dell’intervista, precisa FurioColombo, è dello stesso Pasolini: “Tu non saineanche chi adesso sta pensando di ucciderti.Metti questo titolo, se vuoi: ‘Perché siamotutti in pericolo’”. “Siamo tutti in pericolo”,questo dunque il titolo emblematico delloscritto. È inutile adesso insistere ancora unavolta sulla natura profetica del Pasolini

“corsaro”: resta però un dato di fatto incon-trovertibile: Pasolini si è posto da semprecome un analista lucido della società ita-liana, imprendibile, indipendente, radicale.Certo, la sua idea di naturalismo arcaico, delrimpianto di un mondo contadino, oltre acreare opere forse tra le più riuscite, penso

alle poesie in friulano o alromanzo “Il sogno di unacosa”, ha avuto un senso dianticipazione, sull’attualefenomeno della globalizza-zione, ad esempio. “Ho no-stalgia della gente povera evera che si batteva per ab-battere quel padrone senzadiventare quel padrone”.L’analisi di Pasolini parteda un concetto di storicismoper approdare al compi-

mento di una realtà. E dunque occorre cam-biare: “in modo tanto drastico e disperatoquanto drastica e disperata è la situazione”.Tutto in questa intervista corre verso unadrammatizzazione che oggi appare in tutta lasua verità, lucidamente in tutta la sua con-gruenza e attualità nel compimento della so-cietà di massa.

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