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ANNUNCIARE

In un mondo ipermediale, saturo di messaggi, l’annuncio richiede consapevolezza e capacità di saper leggere i segni dei tempi. Annunciare è “dare notizia”. Non una notizia qualunque, ma la “buona notizia”.

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McLuhan chiama “narcosi”, lo stato che

ci rende incapaci di cogliere le opportunità

dell’ambiente che ci circonda. La narcosi,

per McLuhan, ci trasforma in “idioti

tecnologici”, incapaci di cogliere i rischi che

le nuove tecnologie possono creare ma

anche le reali opportunità

VIGILARE“We are such stuffAs dreams are made of;and our little lifeIs rounded with a sleepe”(Shakespeare, La tempesta, IV, 1)

“Siam fatti della stessa materia di cui son fatti i sogni, e la nostra piccola vita è circondata dal sonno”

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SIGNIFICATO DELLA PAROLA “VIGILARE”

GUARDARE CON ATTENZIONE… per avere la capacità di perforare il velo di apparenze, un guardare che non è solo degli occhi ma implica una ricettività attiva

PRENDERSI CURA… custodire ciò che ci è apparso come importante, come prezioso per la nostra vita. Solo ciò che viene custodito può durare. Vigilare non è solo prendersi cura di sé, per non venire “contaminati” dall’ambiente spesso “inquinato” che ci circonda, ma anche e soprattutto sbilanciarsi verso gli altri, prendendosi a cuore soprattutto chi è più vulnerabile, o chi soffre

ESSERE SVEGLI... Unica condizione per essere veramente ricettivi, a cogliere e assaporare ciò che si sperimenta, ad acquisire le competenze per decidere cosa fare di fronte alla realtà e alle persone che ci interpellano, per evitare il daydreaming

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INTERPRETAREI giovani nativi digitali hanno la

capacità di rispondere velocemente a una pluralità e varietà di stimoli, svolgendo più attività (multitasking). È una disposizione,

una “skill” che va orientata, per produrre i suoi frutti.

Però attuano una sorta di attenzione-scanner.

E l’orientamento passa attraverso la capacità di porre delle domande, più che offrire delle risposte preconfezionate.

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OPPORTUNITA’ DI INCONTRO

RITESSERE LA SOCIALITA’

RIFLESSIVITA’ E RICOSTRUZIONE RELAZIONALE DELL’IDENTITA’

RIATTUALIZZAZIONE

DELLA QUESTIONE DEL SENSO

RICERCA COMUNE DI UNA RISPOSTA AL BISOGNO DI PIENEZZA

RICERCA DI NUOVE MODALITA’

DI ARTICOLAZIONE TRA PARTICOLARE – UNICO

E UNIVERSALE (VERITA’)

INTERPRETARE OPPORTUNITÁ

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UNA FIGURA CRUCIALE PER ABITARE LA CONTEMPORANEITÁ:

ILTESTIMONEIl testimone è una figura relazionale

Questa relazionalità va in due direzioni:

una orizzontale, verso gli altri, a cui si testimonia ciò che si è conosciuto

e una verticale, rispetto alla verità che ci ha toccato, che abbiamo conosciuto, che non possiamo non

cercare di comunicare, anche se questa scelta dipende solo dalla nostra libertà.

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Il testimone sintetizza le conquiste della modernità: l’individualismo, l’iniziativa, la libertà, liberandole però dalle derive patologiche.

Il testimone non parla con autorità ma con l’autorevolezza di chi sa farsi mediatore tra la buona notizia che ha toccato la sua vita e le persone con le quali cerca di condividere questa esperienza.

LA TESTIMONIANZA E’ UNA FORMA DI PROTAGONISMO DEBOLE, IMPLICA LA LIBERA

ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÁ

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“Il mondo digitale, ponendo a disposizione mezzi che consentono una capacità di espressione pressoché illimitata, apre notevoli prospettive e attualizzazioni

all’esortazione paolina: ‘guai a me se non annuncio il vangelo!’”

Benedetto XVI Messaggio per la 44a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

ANNUNCIARE

LA CHIESA DEVE IMPARARE UN NUOVO LINGUAGGIO per poter comunicare nel nuovo ambiente e raggiungere chi in esso si trova;

LA CHIESA DEVE OPERARE UN DECENTRAMENTO DELL’UNITÁ:

educare alla testimonianza, avere

fiducia nell’autonomia dei laici per

avvicinare i “nativi”sul loro terreno.

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OFFRIRE AGLI UOMINI CHE VIVONO QUESTO NOSTRO TEMPO DIGITALE I SEGNI NECESSARI PER

RICONOSCERE IL SIGNORE

IL SACERDOTE È MEDIUM capace di ridurre la distanza tra la Chiesa e le persone, anche quelle che si sentono lontane da Dio; di “tradurre” la buona notizia in un linguaggio che la renda vicina alle persone

LA RETE ESTENDE LE POSSIBILITÁ DI ANNUNCIO

IL MODELLO DI MEDIAZIONE DEL SACERDOTE È CRISTO perché comunica il Padre attraverso se stesso, perché in lui medium e messaggio, verità e vita coincidono perfettamente.

IL MODELLO COMUNICATIVO È QUELLO DI CRISTO annuncio della buona notizia a partire dalle singole persone e dalle situazioni concrete della vita quotidiana

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Attraverso la riduzione della distanza che la rete consente, e attraverso la capacità di ascolto dei bisogni, il sacerdote può aiutare le persone a fare esperienza, prima ancora che a interpretarla.

Il sacerdote, anche attraverso la rete, può aiutare le persone a liberare il desiderio di infinito che può consentire l’incontro con Dio che ci si fa vicino, e che si realizza nella grazia.

LIBERARE IL DESDERIO DI INFINITO

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È intercettando il bisogno di relazione, che emerge chiaramente dalle pratiche digitali, che una pastorale giovanile, può svilupparsi

portando una parola non solo ”fàtica”, ma piuttosto “poetica”: Una parola non solo capace di “intrattenere”, ma di unire nella fraternità, di risvegliare le domande sul senso delle nostre vite.

LA SFIDA È AVVICINARE I LONTANI

RISVEGLIARE LE DOMANDE DI SENSO

OFFRIRE LA DISPONBILITÁ ALL’INCONTRO

IL SACERDOTE…PER INTERPRETARE LA NOSTRA ESISTENZA ALLA LUCE DI UNA PAROLA… SEMPRE NUOVA

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“Stabiliamoci nell’ambiente divino.Lo troveremo nella zona più intima delle anime, e nella parte più consistente della materia. Vi scopriremo, insieme alla confluenza di tutte le bellezze, il punto ultra-vivo, il punto ultra-sensibile, il punto ultra-attivo dell’universo, E, ad un tempo, sperimenteremo come si organizzi senza sforzo, nel profondo di noi stessi, la pienezza delle nostre capacità di agire e di adorare”.