antonino cattaneo scuola normale superiore i neuroni si ammalano e degenerano antonino cattaneo...
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Quando i neuroni si ammalano e
degenerano
Antonino Cattaneo
Scuola Normale Superiore
Le Frontiere della Biologia
Accademia dei Lincei e Normale per la scuola
23 febbraio 2016
1
250
-20 0 20 40 60 80
TIME (min relative to HFS)
HFS
200
150
100
0
1 mV
10 ms
FIELD EPSP
1
2
1
2
La plasticita’ sinaptica funzionale: l’efficacia delle
sinapsi aumenta (o diminuisce) in modo duraturo
L’epigenoma: il
risultato di un gioco
tra “writers” (es.
HATs, HMTs) e
“erasers” (es.
HDACs, HDMs),
interpretato dai
“readers”.
Engramma: la traccia della memoria
‘Its result, namely, the enduring though primarily
latent modification in the irritable substance
produced by stimulus, I have called an Engram…’
Richard Semon, 1921
Quando i neuroni si ammalano e
degenerano
Malattia di Alzheimer
Malattia di Parkinson
Corea di Huntington
Sclerosi laterale amiotrofica…..e moltre altre
13
Aspetti comuni a varie patologie
Vulnerabilita’ selettiva di specifiche
popolazioni neuronali
Aggregazione e misfolding di proteine
Perdita di sinapsi, prima che perdita di
neuroni (malattie sinaptiche)
Forme sporadiche e forme genetiche
La malattia comincia molto tempo prima che i
segni clinici siano manifesti
17
Eziologia e fattori di rischio
• Eta’
• Genetica
– Geni malattia (mutazioni puntiformi (autosomiche dominanti o autosomiche recessive)), amplificazioni geniche
– Alleli che aumentano il rischio (es. ApoE4 e TREM2 in AD)
• Fattori ambientali
• ?
18
Ripiegamento e aggregazione
L’aggregazione proteica
e’ un processo chimico-
fisico importante e
generico, nel
ripiegamento di una
proteina, in relazione al
suo panorama energetico
(energy landscape)
22
Perdere la memoria: la malattia di
Alzheimer Non ci sono cure, solo trattamenti
sintomatici
Non e’ possibile una diagnosi precoce
Lo sviluppo della patologia nel cervello
precede di molti anni la comparsa dei
sintomi clinici (e quindi la diagnosi clinica)
30
La patologia e’ caratterizzata non solo da placche di Ab e grovigli
neurofibrillari di Tau, ma anche da deficits colinergici ,
Paziente di 89 anni
di controllo
Paziente di 84 anni
affetto da AD
Vie amiloidogeniche e non amiloidogeniche nella
proteolisi di APP
LaFerla et al. Nature Rev. Neurosci 2007
Fasi precliniche e cliniche della MA
Fase preclinica Fase Clinica
15 -20 anni 5-10 anni Tempo
100%
Capacità cognitive
Esprdio Biologico Esordio Clinico
Eventi causali a monte
Riserva Cognitiva
Alzheimer sporadico e familiare
• Mutazioni nei geni APP e Preseniline
• Tauopatie: mutazioni nel gene Tau causano altre forme di demenza (FTD)
36
Come si studia? Da cosa partire?
• Dai geni-malattia e dalle proteine che aggregano (modelli transgenici, studi cellulari)
• Dai fattori di rischio
• Dai meccanismi di neuroprotezione
• Da studi genetici di larghe coorti di individui (GWAS) per individuazione di geni che conferiscono rischio o protezione
37
Fallimenti delle sperimentazioni cliniche dirette al peptide A b
• L’ipotesi e’ sbagliata?
• Trattamenti troppo tardivi? (problema della diagnosi precoce)
• Specie molecolare “bersaglio” (A b fibrillare) non ottimale?
• Molte strade diverse portano alla neurodegenerazione
40
Colpire le forme precoci del peptide Ab
(Ab oligomers), identificando dove si
formano inizialmente
Colpire i meccanismi a monte della cascata
amiloidogenica e/o attivare meccanismi di
neuroprotezione (interrompere circoli viziosi)
Unificare gli studi sulla manipolazione degli
engrammi con le ricerche sulla
neurodegenerazione
42
Oligomeri di Aβ nella patogenesi della malattia di
Alzheimer
Aβ plaque
Oligomeri di A beta :
•100 volte piu’ neurotossici delle
fibrille
•Legano specificamente le membrane
sinaptiche
46
Targeting intracellulare e sinaptico
1. Citoplasma
2. Reticolo endoplasmico
3. Via secretoria
4. Mitocondri
5. Sinapsi (pre- e post-)
Targeting intracellulare di anticorpiricombinanti anti-AβOs
Intrabody scFvA13-KDEL in 7PA2 cells (fAD: hAPP_V717F)
Extracellular Intracellular
Aβ AβOs Aβ AβOs
Extracellular Aβ profile
WB and DB analysis
(see also poster n.6)
SELDI-TOF
immunoproteomic
analysis
Meli et al., Nat Comms 2014
Conditioned
Media
(CM)
Lysates
Colpire le forme precoci del peptide Ab (Ab
oligomers), identificando dove si formano
inizialmente
Colpire i meccanismi a monte della
cascata amiloidogenica e/o attivare
meccanismi di neuroprotezione
(interrompere circoli viziosi)
Unificare gli studi sulla manipolazione degli
engrammi con le ricerche sulla
neurodegenerazione
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Probe trial
SO* NE SE NO 0
5
10
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20
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30
35
40
45
T i m
e i
n q
u a
d r
a n
t (
s e
c )
wt
AD11
quadrants
WT mice
AD11 mice
Probe trial
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quadrants
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Probe trial
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quadrants
Probe trial
SO* NE SE NO 0
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Probe trial
SO* NE SE NO 0
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T i m
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t (
s e
c )
wt
AD11
quadrants
WT mice
AD11 mice
Cholinergic deficit
b -amyloid plaques
Phosphorylated tau
Memory loss
Neutralizzare NGF nel cervello adulto induce una
neurodegenerazione progressiva simile all’ Alzheimer
Ruberti et al. 2000; Capsoni et al., 2000, 2002
MMSE scoreC
ort
icalpro
tein
levels
TrkA
proNGF
30 15 0
MMSE scoreC
ort
icalpro
tein
levels
TrkA
proNGF
30 15 0
Counts and Mufson, 2005
++
Neurodegeneration
(sortilin, p75NTR)
Survival
(TrkA, p75NTR)
proNGF NGF
Normal conditions
(WT)
Unbalance NGF/proNGF
Decreased protease activity
AD:AD:++
Neurodegeneration
(sortilin, p75NTR)
Survival
(TrkA, p75NTR)
proNGF NGF
Normal conditions
(WT)
Unbalance NGF/proNGF
Decreased protease activity
AD:AD:
Furin
MMPPlasmin
Other convertases
Neurodegeneration,Cell death
Survival
Sortilin
p75NTR
p75NTR
TrkA
proNGF NGF
Final outcome: depending on the relative ratios
NeuronNeuron
Furin
MMPPlasmin
Other convertases
Neurodegeneration,Cell death
Survival
Sortilin
p75NTR
p75NTR
TrkA
proNGF NGF
Final outcome: depending on the relative ratios
NeuronNeuron
L’ipotesi dello sbilanciamento NGF/proNGF
Come utilizzare NGF per sperimentare una terapia per
AD?
NGF e’ un potente sensibilizzatore del dolore
Barriera ematoencefalica
“Togliere il dolore” dalla molecola del NGF
E’ possibile ingegnerizzare una molecola di NGF che ne
mantenga tutte le proprieta’ neurotrofiche, ma ne elimini
la capacita’ di indurre dolore?
HSAN V: Malattia genetica rara di insensibilita’ congenita
al dolore
Simona Capsoni
SCUOLA NORMALE SUPERIORE
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
1.6
1.8
2
0 10 20 30 40 50 60
Rel
.Am
p.
Time (min)
5xFAD+NGFp
wt
5xFADHFS
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PP
rati
o
ISI (ms)
wt
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5xFAD+NGFp
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PP
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ISI (ms)
wt
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5xFAD+NGFp
0
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0 2 4 6 8 10
% R
el.
Am
p.
Stim.Int. (V)
wt
5xFAD
5xFAD+NGF
A
B C
NGF61/100 rescues synaptic transmission and
LTP deficits in the entorhinal cortex of 5xFAD
mice
La perdita della
capacita’ di riformare
le sinapsi, dopo
ibernazione, e’ un
evento precoce nella
neurodegenerazione
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SCUOLA NORMALE SUPERIORE
Colpire le forme precoci del peptide Ab (Ab
oligomers), identificando dove si formano
inizialmente
Colpire i meccanismi a monte della cascata
amiloidogenica
Unificare gli studi sulla manipolazione
degli engrammi con le ricerche sulla
neurodegenerazione
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Alla ricerca dell’engramma: necessita’ e di sufficienza
Una memoria puo’essere codificata da (in) una popolazione di
neuroni
Questi neuroni possono essere geneticamente marcati, per una
successiva identificazione e manipolazione
La loro ablazione o silenziamento abolisce la memoria (necessita’)
E’ possibile indurre un comportamento innescato da una specifica
memoria, attivando direttamente una popolazione di neuroni
“identificati” come attivi durante l’apprendimento?
Protocollo sperimentale
In presenza di Dox, tTA non si lega
a TRE e la ChR non viene
espressa, ma la “marcatura
genetica” dei neuroni attivati in A
resta
ChR espressa in assenza di Dox,
nei neuroni attivati nel contesto A
Topi abituati nel contesto A, poi
esposti ad uno shock, nel contesto
B, ed infine riesposti al contesto A,
in presenza di Dox e di Luce.
Stimolazione optogenetica
delle cellule-engramma
La stimolazione ottica delle cellule-
engramma induce una risposta
comportamentale
Durante la prima fase di abituazione
(contesto A) topi non mostrano
“Freezing”
Dopo il training con fear conditioning e
marcatura delle cellule-engramma con
ChR (contesto B), I topi esposti al
contesto A mostrano freezing, ma solo
quando si accende la luce.
Le cellule del DG che hanno espresso c-
fos (e quindi ChR) durante il training
definiscono una popolazione la cui
attivazione e’ sufficiente per
richiamare la memoria, misurata dalla
risposta comportamentale.