“contabilmente” il manuale...“contabilmente” il manuale progetto finanziato dal fondo...
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“CONTABILMENTE”il manuale
Progetto finanziato dal Fondo Nazionale Associazionismoai sensi ex L. 383/2000 Direttiva 2005
Ministero della Solidarietà SocialeDirezione Generale per il Volontariato, l’Associazionismo e le Formazioni Sociali
INDICE
Presentazione………………………………………………………………………………………… 8Disciplina civilistico - amministrativa
Tipologie soggetti del Terzo settore ………………………………………………………. 10
� Che cosa è un’associazione riconosciuta ? ………………………………….. 12
· documentazione ………………………………………………………... 14
· modifiche statutarie…………………………………………………….. 15
� Che cosa è un’associazione non riconosciuta? ……………………………… 16
� Che cosa è lo statuto?....................................................................................... 17
� Che cosa è l’atto costitutivo? ……………………………………………….. 18
· come si effettua la registrazione? ……………………………………... 18
Gli enti non commerciali…………….……………………………………………………... 19
· Le associazioni di Promozione Sociale (APS) ………………………… 19
· Le organizzazioni di volontariato (OdV) ……………………………… 20
· Le ONLUS …………………………………………………………….. 20
� Le Associazioni di Promozione sociale: caratteristiche ed elementi distintivi 21
· La costituzione ………………………………………………………… 23
· Le fonti di finanziamento ……………………………………………... 24
· Volontari o dipendenti? ……………………………………………….. 24
· Convenzioni …………………………………………………………… 25
· Concessione strutture pubbliche ………………………………………. 25
· Attività turistiche ……………………………………………………… 26
� I registri delle APS ……………………………………………………..…… 26
· Registro nazionale …………………………………………………….. 26
· Registri regionali ……………………………………………………… 28
· Registri provinciali …………………………………………………….. 29
� Gli Osservatori delle APS …………………………………………………… 30
· Osservatorio nazionale …………………………………………………. 30
· Osservatori regionali …………………………………………………… 31
� Le Organizzazioni di Volontariato: caratteristiche ed elementi distintivi …… 31
· Senza scopo di lucro è sinonimo di volontariato? ……………………… 31
· I volontari ………………………………………………………………. 32
· La costituzione ……………………………………………………….. 34
· I registri del volontariato ………………………………………………. 35
· L’Osservatorio Nazionale del Volontariato …………………………… 38
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· Le risorse ………………………………………………………………. 39
� Le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale: caratteristiche ed
elementi distintivi …………………………………………………………… 40
· La costituzione …………………………………………………………. 44
· L’Anagrafe unica delle ONLUS ……………………………………….. 44
· L’Agenzia per le ONLUS ……………………………………………… 46
· Le sanzioni ……………………………………………………………… 44
� Quali sono gli adempimenti dopo la costituzione ? ………………………….. 49
· libri sociali e contabili ………………………………………………….. 49
· L’ammissione di nuovi soci ……………………………………………. 52
� Gli organi dell’associazione …………………………………………………. 54
· Gli Organi Sociali ……………………………………………………… 54
· L’assemblea dei soci …………………………………………………… 55
· Il presidente …………………………………………………………….. 56
· Il segretario …………………………………………………………….. 56
· Rinnovo delle cariche sociali …………………………………………... 56
� Lo scioglimento dell’associazione ………………………………………….. 56
� I rapporti volontari gratuiti ………………………………………………….. 57
� I rapporti di lavoro non volontario nelle associazioni ………………………. 59
· Il lavoro occasionale …………………………………………………… 59
· Il contratto a progetto …………………………………………………… 62
Disciplina contabile –fiscale …………………………………………….. 64
� La contabilità delle Associazioni di Promozione Sociale …………………… 71
� La contabilità delle Organizzazioni di volontariato …………………………. 78
� La contabilità delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale ……… 81
� Il rendiconto economico finanziario …………………………………………. 84
� Fisco e agevolazioni delle Associazioni di promozione Sociale …………….. 87
· Le erogazioni liberali …………………………………………………. 87
· La stipula di una convenzione da parte di una APS obbliga alla fatturazione? 89
· Somministrazione di alimenti e bevande …………………………………… 89
� Fisco e agevolazioni delle Organizzazioni di Volontariato ……………………. 92
· associazioni di Volontariato e principio del maggior favore ……………… 93
· Altre agevolazioni ………………………………………………………….. 94
� Fisco e agevolazioni delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale….. 97
Esempi scritture contabili di un’associazione di promozione Sociale ….. 100
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FORMULARIO Fase di costituzione dell’ente non commerciale
� Quali sono le operazioni da mettere in atto per la costituzione di
un’associazione? ……………………………………………………………… 111
· Fac – simile atto costitutivo Associazione di Promozione Sociale (APS) 112
· Fac – simile statuto Associazione di Promozione Sociale (APS) ………… 114
· Fac – simile atto costitutivo Organizzazione di Volontariato (OdV) …….. 120
· Fac – simile statuto Organizzazione di Volontariato (OdV) ……………… 122
· Fac – simile atto costitutivo Organizzazione Non Lucrativa di utilità Sociale 130
· Fac – simile statuto Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale 134
�Fac-simile F23 registrazione atto costitutivo e statuto ……………… 143
�Fac-simile modello apertura partita IVA con opzione 398/91……. 144
· Fac – simile verbale I assemblea ordinaria dei soci dopo la costituzione 148
� Documentazione entrata nuovi soci ………………………………………….. 150
· Fac – simile lettera di richiesta ammissione per nuovo socio …………….. 150
· Fac – simile verbale di ammissione nuovi soci …………………………… 152
· Fac – simile lettera di risposta ai nuovi soci ……………………………… 153
· Fac – simile di compilazione pagina del libro dei soci ………………........ 154
· Fac – simile verbale espulsione socio……………………………………… 155
� Fac – simile di verbale adeguamento dello statuto a quanto disposto
dalla legge 383/00 per l’iscrizione al registro delle associazioni di
promozione sociale ……………………………………………………… … 156
� Fac – simile verbale adeguamento dello statuto a quanto disposto dall’art.10
e segg. Per l’acquisizione della qualifica di ONLUS ……………………… 158
� Fac – simile modello per variazione dati (cambio Presidente, indirizzo…)….. 161
Attività gestionale dell’associazione
� Schema semplificato delle operazioni di contabilità di un’associazione 165
� Schema semplificato delle operazioni per la compilazione della Prima Nota 166
� Fac-simile verbale organizzazione raccolta pubblica di fondi ……………… 167
� Fac-simile verbale organizzazione manifestazione con esibizione canora e vendita di spazio pubblicitario……………………………………………… 169
· Fac – simile contratto con l’artista per l’esibizione in uno spettacolo …… 171
· Fac – simile contratto per esposizione pubblicitaria ……………………. 174
� Fac – simile verbale riunione su discussione per predisporre strumenti
di comunicazione per pubblicizzare la possibilità di ricevere erogazioni
liberali ed entrate legate al 5 per mille… ………………………………….. 176
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� Fac-simile ricevuta erogazione liberale su carta intestata dell’associazione 178
� Fac - simile modello per iscrizione elenco soggetti beneficiari 5 per mille …... 179
� Fac – simile verbale su decisione ricorso a collaboratori retribuiti …………… 180
· Fac – simile contratto di lavoro a progetto ………………………………… 181
· Fac – simile allegato al contratto a progetto ………………………………. 183
· Fac – simile contratto di collaborazione occasionale ……………………… 184
· Fac – simile contratto di associazione in partecipazione per attività di
somministrazione di alimenti e bevande …………………………………… 185
Fac – simile contratto di attività in convenzione ……………………………….. 188
Fac – simile modulo apertura posizione INAIL ………………………. 190
Fac – simile F24 pagamento oneri contributivi………………………… 191
� Fac – simile verbale su decisione acquisto automezzo antincendio …………… 192
· Fac – simile compilazione quadro modello Unico per riconoscimento
Credito d’imposta ……………………………………………………………. 194
� Fac – simile verbale riconoscimento rimborso spese sostenute collaboratori e/o
volontari ………………………………………………………………………… 195
· Fac – simile prospetto rimborso spese ……………………………………… 196
� Fac – simile documento giustificativo per entrate commerciali occasionali
per associazioni prive di numero di Partita Iva …………………………………. 197
� Fac – simile rendicontazione manifestazione raccolta pubblica di fondi ............ 198
� Fac – simile verbale liquidazione IVA trimestrale (regime 398/91) …………… 199
· Esempio compilazione registro fatture emesse in regime 398/91……………. 200
· Esempio f24 per liquidazione IVA regime 398 ( I Trimestre) ……………… 201
� Fac – simile verbale redazione rendiconto economico – finanziario ……............ 202
� Fac – simile convocazione assemblea per approvazione rendiconto
Economico – finanziario ………………………………………………………… 204
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� Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario
di APS in regime di cui alla Legge 398/91 ……………………………………... 205
� Fac – simile prospetto rendiconto (APS in 398/91)………………………… 206
� Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario
di APS (che non può usufruire del regime di cui alla Legge 398/91) …………... 207
� Fac – simile prospetto rendiconto (APS che non usufruisce della 398/91)…. 208
� Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario
di ONLUS di cui al D.Lgs. 460/97 ……………………………………………... 209
� Fac – simile prospetto rendiconto economico–finanziario (ONLUS)……… 210
� Esempio per compilazione Modello UNICO di APS non in 398/91……………. 211
� Fac – simile Modello UNICO compilato di APS non in 398/91…………… 220
� Esempio per compilazione Modello Unico di APS in 398/91………………….. 238
� Fac – simile Modello UNICO compilato di APS in 398/91 ……………….. 243
� Esempio per compilazione Modello UNICO di ONLUS ……………………… 254
� Fac – simile Modello I acconto e saldo anno precedente IRAP……………….. 277
� Fac – simile modello II acconto IRES…………………………………………. 278
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
dell’avanzo di gestione, la disciplina IVA, le erogazioni liberali, le particolari agevolazioni, i tanti
adempimenti…
Viene dato il giusto risalto alla rappresentazione di particolari casi pratici (nel Formulario)
opportunamente inserito per dare tracce precise a tutti coloro che si trovano a dover affrontare e
risolvere le problematiche tipiche della vita associativa.
Il confronto continuo con una serie di strutture di Legambiente sul territorio è stato in grado di
conferire al manuale un indispensabile legame con i reali accadimenti di un’associazione che fa del
lavoro sul campo il suo tratto distintivo. Il linguaggio usato, nonostante la complessità degli
argomenti trattati, è chiaro e facilmente comprensibile. Quindi una sola raccomandazione: BUONA
LETTURA!
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CONTABILMENTE
DISCIPLINA CIVILISTICO – AMMINISTRATIVA
Tipologie soggetti del terzo settore
Il mondo del Terzo Settore appare agli occhi di chi vi fa parte e di chi lo osserva come un "enorme
contenitore" denso di soggetti che vi operano a vario titolo e con funzioni che a volte sono diverse e
a volte si sovrappongono.
Al fine di ottenere una visione più chiara ed esaustiva è utile cercare di determinare quali siano i
soggetti non profit che sono contemplati dall’ordinamento italiano attraverso una classificazione e
l’individuazione delle caratteristiche peculiari di ciascuno.
Per catalogare gli enti del settore non profit si considerano, in genere, le tipologie previste
prevalentemente dal Codice Civile e dalla legge in generale partendo, dunque, da un punto di vista
giuridico.
Sono da considerarsi enti non profit, secondo l’ordinamento giuridico italiano:
� comitati
� organizzazioni di volontariato
� organizzazioni non governative
� associazioni di promozione sociale
� onlus
� imprese sociali
� cooperative sociali
� …
Iniziare una disamina dalle diverse catalogazioni giuridiche significa avere una base per poter
riconoscere le caratteristiche di ogni tipo di ente non commerciale e per comprendere aspetti
tributari, finanziari, previdenziali,…
Gli enti non profit, indipendentemente dalle diverse tipologie, hanno in comune tre elementi:
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CONTABILMENTE
- le persone che costituiscono l’ente e che sono soggetti partecipativi o destinatari della sua
attività;
- il patrimonio (o fondo comune);
- lo scopo istituzionale che l'ente persegue.
Questi elementi sono tutti aspetti importanti nella vita di un ente non profit ma, a seconda della
prevalenza dell’uno o dell’altro, si configureranno le diverse tipologie (associazione, fondazione,
comitato,…).
Definiti gli elementi generali che caratterizzano gli enti non profit e, a livello macroscopico, le
differenze che li possono distinguere, si può procedere con l’analisi dei vari soggetti che
compongono il variegato mondo del Terzo Settore partendo dall’esitenza o meno di un
riconoscimento giuridico.
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CONTABILMENTE
Che cosa è un Associazione Riconosciuta?
Per fondare un'associazione non vi è nessun bisogno di autorizzazioni di autorità o ente pubblico,
poichè la libertà di associazione rientra in quei diritti civili fondamentali garantiti dalla Costituzione
Italiana (Parte I, Titolo I). L'articolo 18 recita: ["I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente,
senza autorizzazioni, per fini che non sono vietati dalla legge penale. (...)"].
Ovviamente si parla di soggetti che non hanno finalità di lucro, ovvero hanno obiettivi ideali ma
possono svolgere attività che determinano un avanzo di gestione che, comunque, non può essere
distribuito tra i soci ma obbligatoriamente reinvestito nelle attività dell’associazione.
Uno degli elementi caratterizzanti dell'associazione, oltre allo scopo, è la sua struttura: si parla a
questo proposito di rapporto associativo a struttura aperta, intendendo con ciò che nuovi soggetti
possono entrare a far parte dell'associazione già costituita, a causa delle continue adesioni, anche un
numero illimitato di membri.
Collegato a questo è anche il principio detto della "porta aperta", secondo il quale possono entrare a
far parte dell'associazione tutti coloro che ne condividono mission e interessi: ciò, però, non vuol
dire che si acquisisce automaticamente il diritto di entrare nell'associazione, perchè trattandosi di un
contratto, la proposta di adesione può essere respinta, e non c'è obbligo da parte dell'associazione di
accettarla qualora non né sussistano i presupposti.
Queste possono essere considerate le caratteristiche generali dell'associazione, ma occorre ora
procedere ad una distinzione, all'interno della figura dell'associazione, fra associazioni
riconosciute e associazioni prive di riconoscimento.
Associazioni riconosciute "Le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato
acquistano la personalità giuridica mediante il riconoscimento …” (Codice Civile, art. 12, comma
1).
Il riconoscimento giuridico, che permette di acquisire la personalità giuridica (o capacità), è un
elemento che caratterizza solo alcuni degli enti non profit nel complesso panorama nazionale.
L’ente che ha ottenuto il riconoscimento giuridico ha la capacità di essere titolare di diritti e doveri.
Per ottenere il riconoscimento l’ente non profit deve soddisfare determinate condizioni: 12
CONTABILMENTE
- dimostrare, ad esempio, di essere onorabile, di essersi costituito regolarmente, di avere uno
scopo lecito…
Il riconoscimento è dunque una garanzia di affidabilità per i terzi che entrano in relazione con
l’ente.
Il riconoscimento giuridico riveste una grande importanza soprattutto dal punto di vista
patrimoniale.
L’ente che ottiene il riconoscimento deve infatti anche dimostrare di possedere un patrimonio
adeguato al raggiungimento dello scopo prefissato.
Non esistono dei limiti prestabiliti perché un patrimonio possa essere definito “adeguato”: sarà
l’organo che effettua il riconoscimento a decidere, in base alle circostanze specifiche del caso, se il
patrimonio vada considerato tale.
Se il rappresentante legale di un ente riconosciuto pone in essere un atto per conto e in nome
dell’ente, la responsabilità di quell’atto ricade sull’ente stesso.
Così, nel caso in cui un’associazione riconosciuta non assolva il debito nei confronti di un creditore,
questo potrà rivalersi solo sul patrimonio (che a questo fine era stato riconosciuto congruo…)
dell’associazione.
Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 2000 ha modificato l’iter per il
riconoscimento.
Le associazioni acquistano la personalita' giuridica mediante il riconoscimento determinato
dall'iscrizione nel registro delle persone giuridiche, istituito presso le prefetture o presso la Regione.
Infatti gli enti competenti a rilasciare il riconoscimento variano a seconda del "raggio d'azione"
dell'organizzazione richiedente:
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CONTABILMENTE
- se l'organizzazione è attiva a livello regionale l'organo competente è la Regione;
- se l'organizzazione opera a livello extra regionale o in materie che ricadono al di fuori della sfera
di competenza delle Regioni l'organo competente è la Prefettura (DPR 361/00).
La domanda per il riconoscimento di una persona giuridica, sottoscritta da coloro ai quali è
conferita la rappresentanza dell'ente, è presentata alla prefettura nella cui provincia è stabilita la
sede dell'ente.
Entro il termine di centoventi giorni dalla data di presentazione della domanda il prefetto provvede
all'iscrizione. Qualora la prefettura ravvisi ragioni ostative all' iscrizione ovvero la necessità di
integrare la documentazione presentata, entro il termine dei centoventi giorni ne dà motivata
comunicazione ai richiedenti, i quali, nei successivi trenta giorni, possono presentare memorie e
documenti. Se, nell'ulteriore termine di trenta giorni, il prefetto non comunica ai richiedenti il
motivato diniego ovvero non provvede all'iscrizione, questa si intende negata.
Il riconoscimento delle persone giuridiche private che operano nelle materie attribuite alla
competenza delle regioni dal DPR n. 616 del 24 Luglio 1977 e le cui finalità statutarie si
esauriscono nell'ambito di una sola regione, è determinato dall'iscrizione nel registro delle persone
giuridiche istituito presso la regione.
Documentazione
L'istanza di riconoscimento giuridico redatta in carta da bollo e sottoscritta dal rappresentante
dell'ente, va indirizzata alla Prefettura (in caso di “raggio d’azione regionale” va indirizzata alla
Regione) della provincia nella quale l'ente stesso ha la propria sede.
All'istanza devono essere allegati i seguenti documenti:
- due copie, di cui una autentica e in bollo, dell'atto costitutivo e dello statuto, redatti per atto
pubblico (cioè davanti al notaio);
- la relazione illustrativa, in due copie, sull'attività concretamente svolta e/o su quella che l'ente i
ntende perseguire, debitamente sottoscritta dal presidente del medesimo;
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CONTABILMENTE
- la relazione, in due copie, sulla situazione economico-finanziaria, sottoscritta dal legale
rappresentante dell'ente, corredata da perizia giurata di parte nel caso di esistenza di beni immobili e
da attestazione bancaria relativa ai beni patrimoniali mobiliari;
- due copie dei bilanci preventivi e dei conti consuntivi approvati nell'ultimo triennio e nel periodo
antecedente la presentazione dell'istanza, qualora l'istituzione abbia già operato come ente non
riconosciuto;
- l’elenco dei componenti gli organi direttivi dell'ente, sottoscritto dal presidente di quest'ultimo,
con indicazione del numero dei sodali (qualora si tratti di associazione).
Su richiesta è possibile ottenere un certificato attestante l’avvenuto riconoscimento.
Modifiche statutarie:
Quando si verifica, invece, il caso di un’associazione riconosciuta che ha la necessità di apportare
delle modifiche al proprio statuto bisogna produrre istanza redatta in duplice copia (di cui una in
bollo), sottoscritta dal legale rappresentante dell'ente ed indirizzata alla Prefettura (oppure alla
Regione) competente, volta ad ottenere l'autorizzazione ad apportare modifiche allo statuto, deve
essere corredata dalla documentazione di seguito indicata:
- copia autentica in carta libera della deliberazione di modifiche, approvata dall'organo sociale
competente, corredata dal nuovo statuto;
- indicazione analitica dei motivi che hanno indotto l'ente ad apportare le modifiche statutarie copia
dello statuto vigente, al fine di consentire un rapido confronto dei due testi;
- relazione sull'attività svolta nell'ultimo triennio, o nel minor lasso di tempo intercorrente tra il
riconoscimento e la richiesta di autorizzazione alle modifiche;
- relazione economico-patrimoniale sulla situazione finanziaria attuale, corredata dai bilanci
preventivi e dai conti consuntivi approvati nell'ultimo triennio, o nel minor lasso di tempo
intercorrente tra il riconoscimento e la richiesta di autorizzazione alle modifiche.
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CONTABILMENTE
Che cosa è una Associazione non Riconosciuta?
La maggior parte delle associazioni, in Italia, sono quelle "non riconosciute".
Non sono solo enti che, non rispondendo a determinati requisiti, non hanno ottenuto il
riconoscimento; più spesso (nella maggioranza dei casi) si tratta di soggetti che non hanno chiesto il
riconoscimento perché:
- sono di piccola/media grandezza;
- non hanno un patrimonio rilevante;
- agiscono in un limitato spazio territoriale...
Per il carattere limitato della loro territorialità, gli enti non riconosciuti sono sottratti a limitazioni
nelle loro possibilità di azione e a controlli troppo rigidi.
E’ del tutto errato ritenere gli enti non riconosciuti come meno importanti di quelle riconosciuti.
Basti pensare che non possiedono il riconoscimento le più grandi associazioni nazionali.
Il non riconoscimento sta a sottolineare, infatti, la completa adesione a principi di libertà e
indipendenza, (al di là di un inquadramento giuridico da parte dello Stato) e il desiderio di una più
ampia duttilità operativa.
Non è necessario, dunque, l’atto pubblico davanti al notaio.
L’associazione può essere creata con:
- costituzione simultanea - costituzione successiva
La costituzione simultanea avviene quando i soci si riuniscono in assemblea e procedono alla
costituzione senza un intervallo di tempo fra le dichiarazioni di volontà e la costituzione
dell’associazione.
La costituzione successiva si ha, invece, quando i promotori propongono ai potenziali soci il
programma dell’associazione che dovrà essere costituita e dopo l’adesione di un numero, ritenuto
congruo, di soci si passa alla convocazione dell’assemblea costituente.
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CONTABILMENTE
L'associazione può scegliere di costituirsi anche per mezzo di un accordo verbale tra persone o per
mezzo di una scrittura privata (dichiarazione scritta e firmata dai soggetti interessati).
Il D.Lgs. 460/97, introduce l’obbligo (qualora si voglia usufruire delle relative agevolazioni
fiscali…) di uno statuto con particolari clausole nonché la conseguente registrazione dell’atto
costitutivo e dello statuto presso il competente ufficio territoriale delle Entrate (...Ufficio del
registro).
Tale registrazione conferisce all’ associazione:
- data certa all'atto stesso e la prova che ad una determinata data l'associazione era costituita e
che i suoi organismi erano regolarmente formati ed i poteri di rappresentanza conferiti ad
una o più persone.
- una maggiore efficacia delle norme di funzionamento;
- più autorevolezza nelle azioni poste in essere.
E' possibile registrare nuovamente, negli anni seguenti, lo Statuto ove questo venisse modificato.
Non avere il riconoscimento comporta, oltre che dei vantaggi, anche dei limiti. Il più importante è
senz’altro che un’associazione non riconosciuta non ha completa autonomia patrimoniale.
Questo vuol dire, ad esempio, che eventuali creditori devono essere risarciti prima con il fondo
comune dell’associazione ma che, se questo risultasse insufficiente, possono rivalersi direttamente
sul patrimonio personale dei dirigenti dell’associazione.
Che cosa è lo Statuto
Associarsi, far parte di un'associazione significa "stipulare un contratto" affermare fini, principi,
scopi di quel particolare "sodalizio" di persone e/o soggetti, e lo statuto non è altro che la
codificazione di una serie di regole che tutti si impegnano a riconoscere ed a rispettare nell'interesse
delle finalità dell'associazione e del buon funzionamento della stessa.
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CONTABILMENTE
Che cosa è l’Atto costitutivo
L’ atto costitutivo è il documento ufficiale, formale e sostanziale con il quale si sancisce la nascita,
nello specifico, dell’associazione. Due o più persone, in un dato giorno, in un dato luogo decidono
di costituirsi in associazione per perseguire determinate finalità, ed a seconda delle esigenze
decidono o meno di registrare l’atto, naturalmente nel caso in cui non viene registrato si può
tranquillamente parlare di scrittura privata.
L’atto poi diventa pubblico, invece, se è redatto da un Notaio. Naturalmente per le associazioni non
riconosciute non vi è questo obbligo.
Come si effettua la registrazione
- ci si reca presso l’Ufficio del Registro (anche Ufficio delle Entrate) competente per zona (rispetto
cioè alla sede dell’associazione) recando con sé 3 copie dell’Atto Costitutivo e 3 copie dello
Statuto;
- colui che si presenta a registrare deve essere il legale rappresentante (presidente) dell’associazione
oppure il di lui delegato, munito di una fotocopia del documento del delegante e della fotocopia del
proprio;
- nell’Atto Costitutivo deve essere sempre indicato il nome del legale rappresentante;
- si procede innanzitutto, presso gli appositi sportelli, all’attribuzione del Codice Fiscale;
- poi, presso lo sportello “registrazione Atti”, viene presentata la documentazione formata da:
* due moduli di richiesta registrazione:
(MOD. RR- modulario entrate 019),
(MOD. 69- modulario entrate 007); * un versamento bancario effettuato utilizzando il modulo F23 (fornito dalla banca);
� numero adeguato di marche da bollo .
Registrando due copie (una che rimanga presso l’Ufficio del Registro, l’altra consegnata
all’associazione), serviranno un congruo numero di marche da bollo per ogni copia (il loro
numero dipende dai fogli che compongono Atto Costitutivo/Statuto: una marca ogni 4 pagine,
oppure una marca ogni 100 righe se i documenti risultassero scritti in carattere minuto).
- ottenuta l’approvazione della documentazione presentata, si passa alla consegna ed al timbro
presso l’ apposito sportello.
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CONTABILMENTE
Gli enti non commerciali
Il concetto di ente non commerciale è stato introdotto dalla legislazione tributaria per riconoscere
tra gli enti privati quei soggetti, passivi di imposta (cioè tenuti a pagare le imposte) diversi dalle
società che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale…
Gli enti non commerciali,quindi, non hanno scopo di lucro e questa caratteristica è rilevabile,
obiettivamente, dall’analisi dell’attività effettivamente svolta: anche se la previsione statutaria
della non lucrabilità delle attività realizzate è indispensabile da sola non è sufficiente, c’è bisogno
sempre dell’individuazione concreta delle varie attività realmente messe in campo ed esercitate.
Gli scopi,quindi, andranno elencati sia nell’atto costitutivo e nello statuto (atto pubblico o scrittura
privata autenticata) sia nell’attività realmente esperita.
Fra gli enti non commerciali verranno indagate i seguenti soggetti:
� Associazioni di Promozione sociale (APS)
� Organizzazioni di volontariato (ODV)
� Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS)
Le associazioni di promozione sociale
Sono considerate associazioni di promozione sociale quelle riconosciute e non riconosciute, i
movimenti, i gruppi e i loro coordinamenti o federazioni costituiti al fine di svolgere attività di
utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e
dignità degli associati.
La stessa legge esclude da questa categoria “i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le
associazioni dei datori di lavoro, le associazioni professionali e di categoria e tutte le associazioni
che hanno come finalità la tutela esclusiva di interessi economici degli associati.
Non costituiscono altresì associazioni di promozione sociale i circoli privati e le associazioni
comunque denominate che dispongono limitazioni con riferimento alle condizioni economiche e
discriminazioni di qualsiasi natura in relazione all'ammissione degli associati o prevedono il diritto
di trasferimento, a qualsiasi titolo, della quota associativa o che, infine, collegano, in qualsiasi
forma, la partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale.”
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CONTABILMENTE
Le caratteristiche e il ruolo svolto dalle associazioni di promozione sociale sono assimilabili a
quelle delle organizzazioni di volontariato, le differenze risiedono nella possibilità di remunerare i
propri soci e nella valenza mutualistica dei servizi, anche se è indubbio che oggi le associazioni non
si limitino solamente alla mera soddisfazione degli interessi e dei bisogni degli associati, ma
abbiano sviluppato una forte apertura al sociale operando promozioni della partecipazione e della
solidarietà attiva.
Le organizzazioni di volontariato
Secondo gli Artt. 2-3 della legge 266 dell’11 agosto 1991 per organizzazioni di volontario si intende
“ogni organismo liberamente costituito” che si avvale dell’attività di volontariato che “deve
intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l'organizzazione di cui il
volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”.
Tale organizzazione si manifesta già a partire dagli anni settanta, ma nell’ultimo decennio la sua
importanza è cresciuta in modo particolare.
Se guardiamo infatti all’anzianità delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio,
possiamo vedere come la maggior parte sia di recente costituzione (Rapporto Biennale sul
Volontariato, 2005): delle più di 21.000 (21.021 nel 2005) associazioni esistenti in Italia il 61, per
cento è nato dopo il 1999. Accanto a questa crescente rilevanza, si è assistito nel tempo anche ad
una maturazione delle organizzazioni stesse. Esempio di tale evoluzione sono i profili dei servizi
forniti: accanto a quelli di più classica valenza assistenziale, si affiancano oggi pratiche di
prevenzione e promozione sociale, con l’obbiettivo non solo di curare il “sintomo” ma anche di
eliminare le cause che producono emarginazione e degrado degli individui.
Le ONLUS
La disciplina delle ONLUS (e la stessa figura introdotte dagli artt. 10 e ss. Del D.Lgs. 460/97), che
nell'acronimo ben segnalano la compresenza dei requisiti di assenza di lucro e di utilità sociale,
resta pertanto ben indicativa di alcuni dei possibili campi di intervento, sebbene in tale
inquadramento - è stato da molti eccepito - siano eterogeneamente parificati obiettivi di emergenza
vitale e scopi di potenziale fatuità:
20
CONTABILMENTE
1. assistenza sociale e socio sanitaria
2. assistenza sanitaria
3. beneficienza
4. istruzione
5. formazione
6. sport dilettantistico
7. tutela, promozione e valorizzazione delle cose di interesse artistico e storico
8. tutela e valorizzazione dell'ambiente
9. promozione della cultura e dell'arte
10. tutela dei diritti civili
11. ricerca scientifica di particolare interesse sociale
Per quanto infatti il concetto di non profit sia in genere, nella sua più immediata accezione,
prontamente riferito a importanti e lodevoli iniziative di grande spessore, esso purtuttavia
comprende qualsiasi attività dalle caratteristiche sopra abbozzate, riguardando pertanto la bocciofila
di quartiere come le associazioni per le emergenze alimentari del Terzo Mondo; ciò ha dato luogo
ad eccezioni ideali ed a proposte per una più rigorosa verifica della corretta applicazione della
disciplina, soprattutto onde salvaguardare la necessaria terzietà degli effettivi beneficiari delle
iniziative di questo genere, vista la potenziale facilità di maliziosa interpretazione del testo
normativo.
Le Associazioni di Promozione sociale: caratteristiche ed elementi distintivi.
Il vasto è complesso settore del no-profit (economia civile), con il suo importante ed in molti ambiti
“prepotente” sviluppo, palesa un’ormai urgente e complessiva riforma sotto il profilo civilistico
(…il codice civile è del 1942): le diverse tipologie organizzative che si sono configurate in decenni
di sviluppo di questo settore non sono opportunamente configurate.
Con la Legge 7 dicembre 2000 n.383 “Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale” si è
concluso un lungo e complesso iter legislativo che già dal lontano 1995 aveva visto una prima
proposta di legge in materia.
Per il terzo settore, dunque, un’altra legge quadro.
21
CONTABILMENTE
La legge 383/00, comunque, sembra colmare una lacuna che perdurava nel sistema, e cioè quella di
dotare lo strumento associativo di una legge quadro che riconoscesse il valore sociale
dell’associazionismo e delle sue molteplici attività. Nella legge non si normano però le associazioni
bensì le associazioni di promozione sociale, identificabili come quelle che svolgono attività di
utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e
dignità degli associati. Non vi è dubbio che la definizione è piuttosto generica e apparentemente
omnicomprensiva. La legge infatti, più che determinare l’oggetto, si è preoccupata più che altro di
individuare particolari forme associative escludendo chi va contro a principi propri della
democraticità, già peraltro dettati espressamente dal D.lgs. 460/97.
Prima di esaminare le previsioni, innovative o meno, introdotte dalla legge, è indispensabile fare
una preliminare considerazione: le associazioni di promozione sociale erano già espressamente
previste ante legge 383/2000. Vale per tutti il D.lgs. 460/97, che le cita come categoria di
associazioni destinatarie di rilevanti e particolari agevolazioni fiscali. Secondo il 460/97 sono
associazioni di promozione sociale quelle la cui finalità assistenziale è riconosciuta dal Ministero
degli Interni.
Eccoci davanti alla prima incongruenza: si sono creati due tipi di associazioni di promozione sociale quelle previste dal
D.lgs. 460/97 e quelle che si rifanno alla legge 383/00. In queste ultime(qualora si iscrivino negli appositi registri), vi
rientreranno anche quelle provviste del riconoscimento del Ministero degli Interni che potrebbero usufruire dei benefici
previsti in entrambe le norme, possibilità che potrebbe essere invece preclusa per le “nuove” associazioni di promozione
sociale.
Più chiaramente si vuol sottolineare che senza un necessario intervento che stabilisca che per tutte le future
associazioni di promozione (di cui alla legge n.383/00) valgono le disposizioni agevolative ai fini delle imposte sui
redditi e dell’Imposta sul Valore Aggiunto contenute nel T.U.I.R. D.P.R. n.917/86 e nel D.P.R. sull’Iva n.633/72, è
scontato che ad eccezione delle associazioni di promozione sociale come descritte dal D.lgs. 460/97, le agevolazioni
fiscali valide sono solo quelle previste dalla nuova legge. Questo in quanto nel T.U.I.R. D.P.R. n.917/86 e nel D.P.R.
Iva n.633/72 vengono espressamente citate come destinatarie di agevolazioni le associazioni di promozione sociale le
cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero degli Interni, requisito mancante per tutte quelle future
associazioni che si qualificheranno di promozione sociale. Parrebbe, dunque, azzardato, senza chiari ed oggettivi
interventi normativi, l’orientamento secondo il quale la nuova legge sia “un proseguimento” ed “una integrazione” di
disposizioni già esistenti che resterebbero comunque valide per tutti. La differenziazione, che si è descritta, sarebbe
confermata anche dall’introduzione nella 383/2000 di obblighi e doveri che erano già esistenti e disciplinati (quali ad
esempio l’obbligo di inserimento di specifiche clausole statutarie). Si confermerebbe, dunque, il chiaro intento di non
dare una continuità implicita a previsioni che in teoria si dovrebbero sovrapporre o integrare.
22
CONTABILMENTE
Si arrivera, però, così ragionando, ad una conclusione particolare: fare una legge quadro che partorisce associazioni di
promozione sociale “superprivilegiate” e “non”.
LA COSTITUZIONE
Le aps hanno come unico obbligo di forma in ordine alla costituzione quello di costituirsi con atto
costitutivo scritto (non necessariamente la costituzione deve avvenire con atto pubblico essendo
sufficiente anche la sola scrittura privata autenticata sottoscritta dai soci fondatori e registrata
all’Ufficio del Registro con il pagamento della relativa imposta di registro in misura fissa -tramite
modello F 23 - e dell’imposta di bollo una ogni quattro pagine (la presentazione degli atti costitutivi
va fatta in duplice copia ognuna delle quali soggetta ad imposta di bollo) .
Devono invece essere rispettate numerose prescrizioni per quanto concerne i contenuti dello statuto,
devono essere espressamente previsti:
a) la denominazione;
b) l'oggetto sociale;
c) l'attribuzione della rappresentanza legale dell'associazione;
d) l'assenza di fini di lucro e la previsione che i proventi delle attività non possono, in nessun
caso, essere divisi fra gli associati, anche in forme indirette;
e) l'obbligo di reinvestire l'eventuale avanzo di gestione a favore di attività istituzionali
statutariamente previste;
f) le norme sull'ordinamento interno ispirato a principi di democrazia e di uguaglianza dei
diritti di tutti gli associati, con la previsione dell'elettività delle cariche associative. In
relazione alla particolare natura di talune associazioni, il Ministro per la solidarietà sociale,
sentito l'Osservatorio nazionale di cui all'articolo 11 (l. 383/2000), può consentire deroghe
alla presente disposizione;
g) i criteri per l'ammissione e l'esclusione degli associati ed i loro diritti e obblighi;
h) l'obbligo di redazione di rendiconti economico-finanziari, nonché le modalità di
approvazione degli stessi da parte degli organi statutari;
i) le modalità di scioglimento dell'associazione;
j) l'obbligo di devoluzione del patrimonio residuo in caso di scioglimento, cessazione o
estinzione, dopo la liquidazione, a fini di utilità sociale.
23
CONTABILMENTE
Gli statuti inoltre non possono recare limitazioni con riferimento alle condizioni economiche o
discriminazioni di qualsiasi natura in relazione all’ammissione degli associati, né prevedere il diritto
di trasferimento, a qualsiasi titolo, della quota associativa o, infine, collegare in qualsiasi forma la
partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale.
LE FONTI DI FINANZIAMENTO
Le risorse economiche necessarie al funzionamento delle a.p.s. possono essere reperite attraverso:
� le quote ed i contributi degli associati;
� eredità (da accettare con beneficio d’inventario), donazioni e legati;
� contributi dello Stato e degli enti locali a sostegno di “progetti realizzati nell’ambito dei fini
statutari”, nonché interventi dell’Unione Europea e di altri organismi internazionali;
� entrate derivanti da prestazioni di servizi convenzionati;
� proventi delle cessioni di beni e prestazioni di servizi agli associati e a terzi, svolte in maniera
ausiliaria e sussidiaria e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;
� erogazioni liberali degli associati o di terzi;
� entrate derivanti da iniziative promozionali (quali feste e sottoscrizioni anche a premi);
� altre entrate compatibili con le finalità sociali delle a.p.s.
E’ inoltre prevista l’istituzione di un Fondo per l’associazionismo, finalizzato a sostenere le
iniziative di formazione, nonché la possibilità di accedere al Fondo sociale europeo, , per progetti
finalizzati agli obiettivi istituzionali. E’ presunta la possibilità di accettare eredità e donazioni
daparte di a.p.s. senza personalità giuridica con il solo vincolo di destinazione dei beni ricevuti e le
loro rendite al conseguimento delle finalità previste dall'atto costitutivo e dallo statuto.
VOLONTARI O DIPENDENTI ?
Una significativa attenzione va riservata all’art.18 circa le prestazioni rese dagli associati: è stata
sancita infatti la regola secondo la quale le associazioni di promozione sociale debbano
24
CONTABILMENTE
caratterizzarsi per la prevalente volontarietà e gratuità delle attività prestate dagli associati per il
perseguimento dei fini istituzionali; prevedendo comunque ,la possibilità (in caso di stretta
necessità) di avvalersi di lavoratori dipendenti ed autonomi anche ricorrendo a propri associati.
Tale previsione sembrerebbe, con una interpretazione restrittiva, come l’obbligo di avvalersi quasi esclusivamente
(pensando alla compagine associativa) di lavoro volontario (…ricalcando una dispo già propria delle organizzazioni di
volontariato legge 266/91), la tal cosa è empiricamente poco praticabile o resa proibitiva dall’evidenza di associazioni,
prevalentemente a carattere nazionale, che debbono necessariamente avvalersi (quasi totalmente fra i soci per ovvi e
scontati motivi) dell’opera di lavoratori retribuiti, che prestino continuativamente la loro opera, per lo meno per le
esigenze di carattere amministrativo ed operativo principali. Nessuno si dovrà scandalizzare dunque se, nonostante tale
dettato normativo, si rilevi il ricorso a lavoratori retribuiti (fra gli associati), eventualità che non deve assolutamente
sminuire il grosso impegno del volontariato attivo in Italia, presente anche e soprattutto nelle associazioni di
promozione sociale.
Eventualmente, forse, sarebbe da criticare l’eccessiva rigidità usata nel testo di legge ove si cita “la stretta necessità”.
Grandi associazioni , che esistevano anche prima della promulgazione della legge 383/00, si avvalgono molto spesso
del lavoro retribuito dei propri soci. E non potrebbe essere altrimenti, data l'importanza sociale e le dimensioni che tali
organizzazioni: quasi sempre vi è la necessità di affidare mansioni specifiche a persone in grado di assicurare
l'efficienza e la continuità, spesso non garantita dal seppur fondamentale ed essenziale lavoro volontario.
Data quindi l’interpretazione estensiva che viene attribuita alla "stretta necessità" a cui è subordinata l'assunzione di
lavoro retribuito, questa norma è destinata ad essere in qualche modo aggirata…
CONVENZIONI
Lo Stato, le regioni, le provincie, i comuni e gli altri enti pubblici possono stipulare convenzioni
con le associazioni di promozione sociale, iscritte da almeno sei mesi nei registri, per lo
svolgimento delle attività previste dallo statuto verso i terzi.
CONCESSIONI STRUTTURE PUBBLICHE
L’ art. 31 della L.383/00 prevede che le amministrazioni statali, regionali, provinciali e comunali, in
caso di manifestazioni e iniziative temporanee organizzate dalle APS (e dalle organizzazioni di
volontariato) possano concedere, a titolo non oneroso, beni mobili e immobili.
La legge contiene, però, su questo argomento, una previsione più generale: l’art. 32 dispone infatti
che lo Stato, regioni, provincie e comuni possano concedere in comodato alle APS (e alle
organizzazioni di volontariato), non a titolo provvisorio o saltuario, propri beni mobili e immobili
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CONTABILMENTE
che non sono utilizzati ai fini istituzionali, con l’unico onere a carico delle associazioni di adibirli a
svolgimento delle loro attività istituzionali.
ATTIVITA’ TURISTICHE
Le APS sono autorizzate ad esercitare attività turistiche e ricettive, previa stipulazione di idonee
polizze assicurative, ma solo per i propri soci, si sottolinea, comunque, che le prestazioni rese nei
confronti dei familiari dei soci vengono equiparate, ai fini fiscali, a quelle rese ai soci.
I REGISTRI DELLE APS
Registro nazionale
Per ottenere l’iscrizione nel Registro nazionale delle aps è necessario che:
� l’associazione sia costituita per atto scritto nel quale sia indicata la sede legale;
� lo statuto contenga i requisiti previsti dalla norma (art. 3 l. 383/2000);
� l’associazione sia costituita e svolga attività da almeno un anno;
� l’attività abbia carattere nazionale, ovvero sia svolta in almeno 5 regioni e 20 province.
La domanda di iscrizione deve essere presentata al Ministero della Solidarietà Sociale - Direzione
generale per il volontariato, l'associazionismo sociale, esclusivamente tramite raccomandata con
avviso di ricevimento, contenente:
� atto costitutivo, con l'indicazione della sede legale, e statuto dell'associazione;
� indicazione dell'ambito di diffusione territoriale dell'associazione comprovante la presenza in
almeno cinque regioni e venti province del territorio nazionale;
� nominativo del legale rappresentante e di eventuali altri soggetti che ricoprano cariche di
rappresentanza istituzionale;
� sintetica relazione descrittiva della fisionomia istituzionale dell'associazione contenente dati
relativi al modello organizzativo e livelli di responsabilità degli organismi nazionali e di quelli
delle eventuali articolazioni periferiche; al numero totale degli iscritti, criteri e mezzi di
informazione e/o di comunicazione al fine di consentire la loro piena partecipazione;
all’indicazione degli ambiti prevalenti di attività, delle iniziative più significative realizzate e
dei principali programmi di intervento posti in essere; ad un elenco dei soggetti affiliati con
l'indicazione dei loro legali rappresentanti; ad un'attestazione di appartenenza di ogni "livello
di organizzazione territoriale" e "circolo affiliato".
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CONTABILMENTE
I documenti di cui agli ultimi due punti non sono richiesti dal decreto, ma si ritiene siano necessari
alla corretta iscrizione delle sezioni territoriali nei registri competenti. L'invio di tali documenti
potrà quindi essere successivo, ed eventualmente integrativo, alla domanda. La Direzione
competente si impegna a rispondere entro 60 giorni dalla presentazione della domanda, trascorsi i
quali l'iscrizione si ritiene perfezionata. Avverso i provvedimenti di rifiuto di iscrizione e di
cancellazione è ammesso ricorso in via amministrativa al Ministro per la solidarietà sociale, che
decide previa acquisizione del parere vincolante dell'Osservatorio nazionale. E’ ammesso anche,
entro 60 giorni, il ricorso al TAR competente contro i provvedimenti di rifiuto di iscrizione e di
cancellazione, il quale decide, in camera di consiglio, entro trenta giorni dalla scadenza del termine
per il deposito del ricorso, sentiti i difensori delle parti che ne abbiano fatto richiesta. La decisione
del TAR è appellabile, entro trenta giorni dalla sua notifica, al Consiglio di Stato, il quale decide
con le stesse modalità entro sessanta giorni.
Avvenuta l'iscrizione, questa comporta, pena la cancellazione dal registro, l'obbligo di comunicare,
allo stesso indirizzo e con le medesime modalità:
� modificazioni dell'atto costitutivo e dello statuto;
� il trasferimento della sede;
� le deliberazioni di scioglimento.
Tali comunicazioni devono avvenire entro 90 giorni dall'evento, pena l'esclusione dal registro. Si
ritiene inoltre che debbano essere comunicate le modifiche nell'elenco dei soggetti affiliati.
L’iscrizione dell’associazione a carattere nazionale nel rispettivo Registro potrebbe consentire
l’iscrizione “a cascata” delle organizzazioni territoriali e dei circoli affiliati alle associazioni
nazionali nel registro medesimo; in altre parole le associazioni affiliate ad aps a carattere nazionale
iscritte nel Registro nazionale possono, a loro volta, essere iscritte nello stesso Registro pur non
avendo il requisito della nazionalità. L’iscrizione nei registri (nazionale, regionale o provinciale) è
condizione necessaria per stipulare le convenzioni e per usufruire dei benefici previsti
rispettivamente dalle leggi a carattere nazionale, regionale e provinciale.
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CONTABILMENTE
Registri regionali
Si possono iscrivere nei Registri regionali le aps
� riconosciute e non riconosciute;
� che abbiano sede legale ed operino nel territorio della Regione;
� che siano dotate di autonomia organizzativa, gestionale e patrimoniale;
� che siano costituite con atto scritto e dotate di uno statuto che preveda espressamente i
requisiti di legge (la scrittura privata deve riportare la data certa di costituzione).
Le associazioni che possono essere iscritte nel registro regionale (dette a rilevanza regionale) sono:
� le associazioni che operino in almeno cinque province del territorio regionale attraverso
articolazioni locali strutturate su base associativa;
� gli organismi di collegamento e coordinamento di sole associazioni di promozione sociale, di
cui almeno quindici iscritte in almeno cinque registri provinciali.
La domanda di iscrizione deve essere presentata in bollo ed indirizzata al Presidente della regione.
Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione:
� copia dell'atto costitutivo (scrittura privata autenticata o non);
� copia delle statuto vigente;
� elenco nominativo delle persone che ricoprono cariche associative;
� relazione dettagliata sull’attività svolta dall’associazione da cui risulti almeno un anno di
attività effettiva.
Le sezioni locali di associazioni nazionali devono anche allegare dichiarazione dell’organo centrale
competente, che attesti la loro autonomia nell’ambito dell’organizzazione nazionale o statuto
nazionale in cui tale autonomia risulti dichiarata. Tutta la documentazione di cui sopra deve essere
sottoscritta dal legale rappresentante dell’associazione. La Regione adotta il provvedimento di
iscrizione o di diniego entro 60 giorni dal ricevimento della domanda (data di protocollo in entrata),
fatta salva la sospensione dei termini per eventuali documentazioni integrative. Contro i
provvedimenti di rifiuto di iscrizione o di cancellazione è ammesso il ricorso in via amministrativa
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CONTABILMENTE
al Presidente della giunta regionale previa acquisizione del parere vincolante dell'Osservatorio
regionale.
Registri provinciali : la domanda di iscrizione deve essere presentata in bollo al Presidente della
provincia. Copia della domanda va inoltrata anche al Comune sede legale dell'associazione per
l'espressione del parere preventivo sull'iscrivibilità. Il parere del Comune è obbligatorio e deve
essere espresso entro trenta giorni dal ricevimento della domanda. Trascorso tale termine le
Province prescindono dal parere. La domanda deve essere corredata almeno dalla seguente
documentazione:
� copia dell'atto costitutivo;
� copia dello statuto;
� elenco nominativo delle persone che ricoprono cariche associative;
� copia di ricevuta di presentazione della domanda al Comune o dichiarazione attestante la data
di presentazione;
� relazione dettagliata sull’attività svolta dall’associazione da cui risulti almeno un anno di
attività effettiva.
Le sezioni locali di associazioni nazionali e regionali debbono inoltre allegare dichiarazione
dell’organo centrale competente, che attesti la loro autonomia nell’ambito dell’organizzazione
nazionale e regionale o statuto del livello superiore in cui tale autonomia risulti dichiarata. Il
procedimento di iscrizione o di diniego si conclude entro 60 giorni dal ricevimento della domanda
salvo sospensione dei termini.
Anche rispetto all’iscrizione ai Registri sorge una più che lecita considerazione: non iscrivendosi a tali Registri, le
associazioni di promozione sociale le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero degli Interni possono
dunque continuare ad usufruire delle agevolazioni previste dal D.Lgs. n.460/97, prima fra tutte la possibilità di
somministrare alimenti e bevande per soli soci con semplice autorizzazione comunale (art.3 comma 6 lett. E legge 2
agosto 1991 n.287) decommercializzando completamente l’attività (art.5 D.Lgs- 460/97). Ad oggi non si può ancora
dare una risposta univoca.
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CONTABILMENTE
GLI OSSERVATORI DELLE APS
Osservatorio nazionale : composto da 26 membri, di cui 10 rappresentanti delle associazioni a
carattere nazionale maggiormente rappresentative, 10 rappresentanti estratti a sorte tra i nominativi
indicati da altre associazioni e 6 esperti, presieduto dal Ministro per la solidarietà sociale, si riunisce
al massimo otto volte l'anno, dura in carica tre anni ed i suoi componenti non possono essere
nominati per più di due mandati. All'Osservatorio sono assegnate le seguenti competenze:
a) assistenza alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per gli affari sociali,
nella tenuta e nell'aggiornamento del registro nazionale;
b) promozione di studi e ricerche sull'associazionismo in Italia e all'estero;
c) pubblicazione di un rapporto biennale sull'andamento del fenomeno associativo e sullo stato
di attuazione della normativa europea, nazionale e regionale sull'associazionismo;
d) sostegno delle iniziative di formazione e di aggiornamento per lo svolgimento delle attività
associative nonché di progetti di informatizzazione e di banche dati nei settori disciplinati dalla
presente legge;
e) pubblicazione di un bollettino periodico di informazione e promozione di altre iniziative
volte alla diffusione della conoscenza dell'associazionismo, al fine di valorizzarne il ruolo di
promozione civile e sociale;
f) approvazione di progetti sperimentali elaborati, anche in collaborazione con gli enti locali,
dalle associazioni iscritte nei registri di cui all'articolo 7 per fare fronte a particolari emergenze
sociali e per favorire l'applicazione di metodologie di intervento particolarmente avanzate;
g) promozione di scambi di conoscenze e forme di collaborazione fra le associazioni di
promozione sociale italiane e fra queste e le associazioni straniere;
h) organizzazione, con cadenza triennale, di una conferenza nazionale sull'associazionismo,
alla quale partecipino i soggetti istituzionali e le associazioni interessate;
i) esame dei messaggi di utilità sociale redatti dalle associazioni iscritte nei registri di cui
all'articolo 7, loro determinazione e trasmissione alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
L'Osservatorio nazionale delle aps svolge la sua attività in collaborazione con l'Osservatorio
nazionale per il volontariato sulle materie di comune interesse; sono convocati in seduta congiunta
almeno una volta all'anno, sotto la presidenza del Ministro per la solidarietà sociale o di un suo
delegato; designano dieci membri del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL), scelti
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CONTABILMENTE
fra le persone indicate dalle associazioni di promozione sociale e dalle organizzazioni di
volontariato maggiormente rappresentative.
Osservatori regionali : anche presso le regioni sono istituiti Osservatori regionali per
l'associazionismo con funzioni e modalità di funzionamento da stabilire con la legge regionale.
Le Organizzazioni di Volontariato: caratteristiche ed elementi distintivi
“E' considerato organizzazione di volontariato ogni organismo liberamente costituito al fine
di svolgere l'attività di cui all'articolo 2 (attività di volontariato), che si avvalga in modo
determinante e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri
aderenti”.
L’importanza di questi enti è stata riconosciuta e valorizzata con l’emanazione della legge – quadro
sul volontariato: legge 11 agosto 1991, n. 266.
La Repubblica Italiana assegna alle attività svolte da questa particolare tipologia di organizzazioni
un particolare status assolutamente coerente con il riconoscimento che con la legge – quadro si fa
del valore sociale e della funzione da esse svolta con finalità esclusivamente solidaristiche. Lo Stato
infatti riconosce come “propria” l’attività di volontariato come ampiamente esplicitato nell’art.1
della legge: … la Repubblica italiana riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di
volontariato… ne promuove lo sviluppo… e ne favorisce l’apporto originale…
SENZA SCOPO DI LUCRO è sinonimo di VOLONTARIATO ?
E’ questo un grosso luogo comune. La dicitura "senza scopo di lucro" non significa affatto che tutti
i membri dell'associazione debbano essere volontari, perché il significato non è legato alla natura
del impegno dei soci nelle attività dell’associazione. Tale dicitura è implicita, invece, nella
definizione di associazione che deve avere come fine il raggiungimento di un beneficio collettivo e
si contrappone a quella di società commerciale che prevede come finalità essenziale "l'esercizio di
un'attività economica allo scopo di dividerne gli utili". Un'associazione, come una normale società,
avrà delle entrate (progetti, donazioni,marginali ecc) e delle uscite monetarie (costi progetti,
rimborsi spese ecc.): il risultato è detto avanzo oppure,se negativo, disavanzo. La differenza (fra la
associazione e la società) fondamentale sta nel modo in cui viene gestito questo avanzo: in una
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CONTABILMENTE
società l'utile viene ridistribuito ai soci/azionisti, nelle associazioni questo non può essere fatto (art
2247 c.c.); l'utile deve essere reinvestito nella attività dell'associazione (caso tipico è quello
utilizzarlo negli anni successivi).
I VOLONTARI
Le organizzazioni di volontariato devono avvalersi in modo prevalente e determinante delle
prestazioni volontarie e personali dei propri associati (è fatta salva la possibilità di assunzione di
lavoratori dipendenti o la facoltà di avvalersi di prestazioni da lavoro autonomo nei casi in cui
queste figure non siano presenti all’interno dell’ente o servano a migliorarne il funzionamento
(sempre rimanendo nei limiti della prevalenza delle prestazioni volontarie). I volontari non
rientrano nella categoria dei lavoratori dipendenti :“…per attività di volontariato deve intendersi
quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l'organizzazione di cui il
volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà” (l.
266/91, art. 2,comma 1). Data la spontaneità dell’attività volontaria, questa “…non può essere
retribuita in alcun modo; al volontario possono essere solamente rimborsate le spese effettivamente
sostenute per l’attività prestata” (art. 2,comma 2). Di fondamentale importanza è che il rimborso
avvenga esclusivamente per le spese effettivamente sostenute non essendo contemplato un rimborso
spese a forfait (perché verrebbe immediatamente assimilato ad un compenso vero e proprio).
La Legge quadro sul volontariato ed i decreti attuativi emanati dal Ministero dell’Industria, del
Commercio e dell’Artigianato (14/02/92 e 16/11/92) pongono alle organizzazioni di volontariato
l’obbligo di assicurare i propri aderenti, che esplicano attività di volontariato, contro gli infortuni e
le malattie connessi allo svolgimento dell’attività stessa, nonché per la responsabilità civile verso
terzi. Per individuare esattamente i soggetti da assicurare, i decreti attuativi obbligano le
organizzazioni di volontariato ad istituire e tenere il cosiddetto "registro dei volontari", sul quale va
riportato l’elenco dei nominativi degli aderenti che prestano attività di volontariato (specificandone
le complete generalità, il luogo e la data di nascita e la residenza). Tale registro, prima di essere
posto in uso, deve essere numerato progressivamente in ogni pagina e bollato in ogni foglio da un
notaio, da un segretario comunale o da un altro pubblico ufficiale abilitato a tali adempimenti;
inoltre, il soggetto che ha provveduto a porre il bollo deve dichiarare nell’ultima pagina il numero
dei fogli da cui è composto il registro. In seguito, il registro funzionerà come "diario dei soci in
entrata ed in uscita": ogni qual volta si verifichi una variazione del numero degli aderenti assicurati,
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CONTABILMENTE
in più o in meno, il responsabile dovrà annotare i nominativi dei nuovi entrati o di quelli che hanno
cessato l’attività, apponendo di seguito una barra, la data e la firma. Le organizzazioni di
volontariato devono comunicare all’assicuratore con il quale sono stipulate le polizze i nominativi
dei soggetti iscritti originariamente e le successive variazioni, in modo che le assicurazioni
garantiscano tutti i soggetti che risultano annotati nel registro. Le garanzie assicurative decorrono
dalle ore 24 del giorno di iscrizione nel registro, mentre per coloro che cessano dall’adesione
all’organizzazione le garanzie assicurative perdono efficacia dalle ore 24 del giorno
dell’annotazione della cancellazione nel registro stesso. Inoltre, è prevista la possibilità di stipulare
polizze in forma collettiva o in forma numerica, ovvero polizze che prestino un’unica copertura
assicurativa per una pluralità di persone; alle organizzazioni di volontariato è consentito, quindi,
con un solo contratto assicurare tutti i soggetti iscritti nel "registro dei volontari". Data la notevole
difficoltà e disparità di trattamento riscontrata dalle organizzazioni di volontariato nella ricerca di
idonee e specifiche coperture assicurative, alcune federazioni ed organismi di coordinamento hanno
adottato una polizza assicurativa nazionale a favore di tutte le organizzazioni federate e collegate.
Tale polizza è stata elaborata sulla base di un capitolato di norme specifiche per il volontariato,
tenendo conto delle necessità di semplificazione, di uniformità per tutti i tipi di organizzazione e di
copertura adeguata a fronte di costi ridotti sia per i grandi organismi che per i piccoli gruppi.
» La flessibilità dell'orario di lavoro (art. 17) concessa ad un lavoratore per consentirgli di
partecipare alle attività dell'organizzazione di volontariato, è attuabile se:
o l'associazione è iscritta all'albo regionale
o è prevista tale possibilità dagli accordi sindacali
o è compatibile con l'organizzazione dell'azienda
Il concetto di flessibilità implica il rispetto totale delle ore di lavoro (obbliga quindi al recupero).
» Codice contribuente: se si vogliono pagare collaboratori (siano essi dipendenti o autonomi,
abituali o occasionali) serve, oltre al codice fiscale, anche il codice contribuente. Per ottenerlo basta
la forma scritta, non si richiede né atto pubblico né registrazione, è gratis, lo dà l'Esattoria
Comunale.
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CONTABILMENTE
LA COSTITUZIONE
Per costituire un’organizzazione di volontariato è sufficiente riunire in modo stabile un gruppo di
persone con uno scopo di natura ideale (e non economico) ben definito; questa condizione già di per
sé costituisce un'associazione. Non esiste un limite minimo di persone che possono formare
un'associazione, possono essere anche due, tuttavia alcune regioni chiedono almeno 5 soci per
accettare l'iscrizione nel registro delle organizzazioni di volontariato. La costituzione di
un'associazione può quindi avvenire anche in forma di accordo orale. Questo tipo di formula
preclude però ogni tipo di passo successivo; essa non potrà né accedere alle agevolazioni e/o
contributi pubblici, né iscriversi ai registri del volontariato, ecc. Molti vantaggi di tipo fiscale si
hanno a patto di avere l'atto costitutivo o lo statuto redatti nella forma di atto pubblico e/o della
scrittura privata autenticata e/o registrata. L'associazione, affinché possa qualificarsi come
organizzazione di volontariato deve caratterizzare la propria azione non per il vantaggio dei propri
soci, bensì per fini di solidarietà sociale. “Le organizzazioni di volontariato possono assumere la
forma giuridica che ritengono più adeguata al perseguimento dei loro fini, salvo il limite di
compatibilità con lo scopo solidaristico”(art. 3, comma 2); nella costituzione di un’organizzazione
di volontariato si potrà scegliere se adottare lo schema tipico delle associazioni (di volontariato),
fondazioni (di volontariato), ecc.; ma non si potranno adottare gli schemi tipici delle società (non
possono, ad esempio esistere s.p.a. di volontariato) mancando chiaramente l’assenza dello scopo di
lucro . Negli accordi istitutivi, atto costitutivo e statuto, oltre a quando disposto dal codice civile per
le diverse forme giuridiche che l’organizzazione assume, devono essere espressamente previste:
a) l’assenza di fini di lucro;
b) la democraticità della struttura, con particolare riguardo alla elettività delle cariche associative e
alle modalità di approvazione del rendiconto;
c) la gratuità delle cariche associative;
d) la gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti, i criteri di ammissione e di esclusione di questi
ultimi, i loro obblighi e diritti;
f) l’obbligo di formazione del rendiconto.
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CONTABILMENTE
Il primo passo, comune a tutti i tipi di enti non profit (o enti non commerciali) che si costituiscono,
è la stesura dell’atto costitutivo/statuto.
Il secondo passo è recarsi all'Ufficio delle Entrate…
… per richiedere il codice fiscale. Una volta costituita in forma scritta l'associazione (questo vale
comunque anche per tutte le altre forme associative descritte nel manuale), è necessario darne
comunicazione all'Ufficio delle Entrate attraverso la richiesta del codice fiscale dell'associazione. Il
codice fiscale dell'associazione sarà richiesto dal presidente dell'associazione e sarà altra cosa
rispetto al suo personale. Avere il CF non significa essere una persona giuridica e non obbliga alla
compilazione della dichiarazione dei redditi (modello unico enti non commerciali…). Attraverso il
codice fiscale l'associazione potrà farsi rilasciare fattura per gli acquisti, compilare le eventuali
dichiarazioni fiscali, stipulare contratti di locazione, richiedere contributi e/o rimborsi spese a
istituzioni, erogare compensi, versare le ritenute d'acconto, ecc... Il modulo per richiedere il codice
fiscale dell'ente non commerciale è disponibile presso gli Uffici delle Entrate e deve essere firmato
dal legale rappresentante (il tagliando con il codice fiscale dell'organizzazione contiene anche i dati
relativi al presidente e alla sede legale). Ogni volta che cambia il presidente o viene trasferita la
sede, vanno indicati i nuovi dati all'Ufficio delle Entrate, perchè siano cambiati su tale tagliando.
... per registrare l'atto. Non essendo prevista una forma particolare per l'atto costitutivo di
un'associazione non riconosciuta, è possibile stipularlo e semplicemente registrarlo presso l'Ufficio
del Registro della propria zona. Esso acquisterà così la forma giuridica di scrittura privata registrata.
Viceversa, qualora l'associazione voglia conseguire la personalità giuridica, dovrà stipulare l'atto in
forma di atto pubblico alla presenza di un notaio. Le organizzazioni di volontariato iscritte nei
Registri regionali del volontariato sono esenti sia dall’imposta di bollo sia dall’imposta di registro.
L'Ufficio registra l'atto, trattiene un originale e restituisce l'altro. La registrazione avviene in tempo
reale o in differita, a seconda dell'organizzazione dell'Ufficio.
I REGISTRI DEL VOLONTARIATO
Per poter accedere ad alcuni trattamenti di favore, il legislatore ha previsto l’onere per le
organizzazioni di iscriversi nelle apposite sezioni del registro generale istituito presso la Regione
(dove ha la sede legale l’ente) o le Amministrazioni provinciali, che variano a seconda del tipo di
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CONTABILMENTE
attività svolta e del settore di intervento... Sono iscrivibili le organizzazioni che posseggono i
seguenti requisiti:
�assenza fini di lucro
�democraticità della struttura
�elettività delle cariche associative
�gratuità delle cariche associative e delle prestazioni fornite dagli aderenti
�criteri di ammissione ed esclusione degli aderenti
�obblighi e diritti degli aderenti
�obbligo di redazione del rendiconto economico-finanziario
�modalità di approvazione dello stesso rendiconto da parte dell'assemblea degli aderenti
�devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento ad altre organizzazioni di volontariato
operanti in identico o analogo settore
- Modalità d’iscrizione
Per effettuare la predetta registrazione, si ritiene opportuno verificare almeno un paio di elementi.
Innanzitutto, quanto tempo deve intercorrere tra la costituzione di una organizzazione di
volontariato e la richiesta di iscrizione in detto registro; in secondo luogo, quale procedura si segue
per ottenere l’iscrizione. Per quanto riguarda la prima questione, la legge (almeno che non
intervenga il regolamento regionale…) non indica alcun termine per cui è possibile avanzare
richiesta di iscrizione anche nello stesso giorno in cui è avvenuta la costituzione. Alla seconda
risponde la stessa legge quando afferma che "hanno diritto di essere iscritte nei registri le
organizzazioni di volontariato che abbiano i requisiti di cui all’articolo 3 e che alleghino alla
richiesta copia dell’atto costitutivo e dello statuto. Nient’altro. Ma approfondendo l’indagine sul
territorio si apprenden che le regioni e le province autonome rispetto al tempo che dovrebbe
intercorrere fra la costituzione e la richiesta di iscrizione, mentre la legge non pone alcuna
indicazione, hanno ritenuto opportuno stabilire un congruo spazio temporale con la maggioranza
che lo ha stabilito in almeno un anno. Come pure sulle condizioni per l’iscrizione nel registro, tutte
le regioni hanno ritenuto necessario legiferare, determinando, così, un appesantimento burocratico
che dovrebbe essere del tutto estraneo al mondo del volontariato. Le regioni e le province autonome
determinano i criteri per la revisione periodica dei registri, al fine di verificare il permanere dei
requisiti e l'effettivo svolgimento dell'attività di volontariato da parte delle organizzazioni iscritte e
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CONTABILMENTE
dispongono la cancellazione dal registro con provvedimento motivato. Contro il provvedimento di
diniego dell'iscrizione o di cancellazione è ammesso ricorso, nei termini di trenta giorni dalla
comunicazione, al Tribunale Amministrativo Regionale, il quale decide in camera di consiglio,
entro trenta giorni dalla scadenza del termine per il deposito di ricorso, uditi i difensori delle parti
che ne abbiano fatto richiesta. La decisione del tribunale è appellabile, entro trenta giorni dalla
notifica della stessa, al Consiglio di Stato, il quale decide con le medesime modalità e negli stessi
termini. Le organizzazioni iscritte nei registri sono tenute alla conservazione della documentazione
relativa alle entrate di cui all' art. 5, comma 1, con l'indicazione nominativa dei soggetti eroganti.
- Vantaggi e obblighi derivanti dall’iscrizione:
1. possibilità di accesso ai contributi pubblici, nazionali e regionali, a titolo di sostegno di specifici
e documentati progetti ed attività;
2. possibilità di stipulare convenzioni con la Regione, gli Enti Locali e gli altri Enti Pubblici,
secondo le modalità previste dall'art. 9 della L.R. 38/94;
3. fruizione delle agevolazioni fiscali ex art. 7 e 8 L. 266/91 e del decreto legislativo 4 dicembre
1997, n. 460 "Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle
organizzazioni non lucrative e di utilità sociale";
4. partecipazione alla programmazione pubblica;
5. informazione e consultazione circa programmi e progetti degli Enti Locali nelle materie inerenti
all'attività statutaria dell'associazione.
6. ai sensi dell'art. 10, comma 8, del D.Lgs. 460/97 le organizzazioni di volontariato iscritte sono
considerate ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale) di diritto.
7. obbligo di assicurare i propri aderenti che prestano attività di volontariato contro gli infortuni e
le malattie connessi allo svolgimento dell'attività stessa, nonché per la responsabilità civile
verso terzi;
8. obbligo di trasmissione all'amministrazione regionale ( quasi sempre entro il 31 luglio di ogni
anno) di una relazione dettagliata che illustri l'attività svolta e di copia del rendiconto.
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CONTABILMENTE
L’OSSERVATORIO NAZIONALE DEL VOLONTARIATO
L'Osservatorio nazionale per il volontariato (art. 12, 266/1991) è presieduto dal Ministro della
Solidarietà Sociale o da un suo delegato, è composto da dieci rappresentanti delle organizzazioni e
delle federazioni di volontariato operanti in almeno sei regioni, da due esperti e da tre rappresentanti
delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. L'Osservatorio, individuato nella sua
attuale composizione con D.M. del 1 agosto 2003, ha approvato un proprio regolamento.
L'Osservatorio che si avvale del personale, dei mezzi e dei servizi messi a disposizione dalla
Direzione Generale per il volontariato, l'associazionismo e le formazioni sociali, ha i seguenti
compiti:
a) provvede al censimento delle organizzazioni di volontariato ed alla diffusione della
conoscenza delle attività da esse svolte;
b) promuove ricerche e studi in Italia e all'estero;
c) fornisce ogni utile elemento per la promozione e lo sviluppo del volontariato;
d) approva progetti sperimentali elaborati anche in collaborazione con gli Enti locali, da
organizzazioni di volontariato iscritte nei registri per far fronte ad emergenze sociali e per
favorire l'applicazione di metodologie di intervento particolarmente avanzate;
e) offre sostegno e consulenza per progetti di informatizzazione e di banche-dati nei settori di
competenza della presente legge;
f) pubblica un rapporto biennale sull'andamento del fenomeno e sullo stato di attuazione delle
normative nazionali e regionali;
g) sostiene, anche con la collaborazione delle Regioni, iniziative di formazione ed
aggiornamento per la prestazione dei servizi;
h) pubblica un Bollettino periodico di informazione e promuove altre iniziative finalizzate alla
circolazione delle notizie attinenti l'attività di volontariato;
i) promuove, con cadenza triennale, una Conferenza nazionale del volontariato, alla quale
partecipano tutti i soggetti istituzionali, i gruppi e gli operatori interessati;
La Segreteria Tecnica dell'Osservatorio Nazionale per il Volontariato (art. 5, D.M. 1 agosto 2003),
ha sede presso la Divisione III Volontariato della Direzione Generale per il volontariato,
l'associazionismo e le formazioni sociali, e coordina le attività dell'Osservatorio.
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CONTABILMENTE
LE RISORSE
Le organizzazioni di volontariato traggono le risorse economiche per il loro funzionamento e per le
svolgimento della propria attività da:
� contributi e quote degli associati;
� contributi di privati;
� contributi dello Stato, di Enti o di istituzioni pubbliche finalizzati esclusivamente al sostegno di
specifiche e documentate attività o progetti;
� contributi di organismi internazionali;
� donazioni e lasciti testamentari;
� rimborsi derivanti da convenzioni;
� entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali.
Condizione necessaria per accedere ai contributi pubblici nonché per stipulare le convenzioni è
l’iscrizione nei registri del volontariato.
“Le organizzazioni di volontariato, prive di personalità giuridica, iscritte nei registri del
volontariato, possono acquistare beni mobili registrati e beni immobili occorrenti per lo
svolgimento della propria attività. Possono inoltre, accettare donazioni e, con beneficio d'inventario,
lasciti testamentari, destinando i beni ricevuti e le loro rendite esclusivamente al conseguimento
delle finalità previste dagli accordi, dall'atto costitutivo o dallo statuto” (art. 5,comma 2).
In caso di scioglimento, cessazione ovvero estinzione delle organizzazioni di volontariato, ed
indipendentemente dalla loro forma giuridica, i beni che residuano dopo l'esaurimento della
liquidazione sono devoluti ad altre organizzazioni di volontariato operanti in identico o analogo
settore, secondo le indicazioni contenute nello statuto o negli accordi degli aderenti o, in mancanza,
secondo le disposizioni del codice civile.
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CONTABILMENTE
Le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale: caratteristiche ed elementi
distintivi.
Lo status di ONLUS, introdotto dal Decreto Legislativo 460/97, è meramente una qualifica fiscale e
non una ulteriore categoria dei soggetti appartenenti al Terzo Settore. In altre parole lo status di
ONLUS si può soltanto acquisire, ossia possono essere ONLUS soltanto soggetti già costituiti
(secondo gli schemi tipici degli enti non profit). In pratica non si può costituire una ONLUS, si può
solo diventarlo. Le organizzazioni che assumono tale veste fiscale possono godere di particolari
benefici e di importanti agevolazioni a condizione di rispettare determinati vincoli e controlli
imposti dalla normativa (d. lgs. 460/97). Non tutte le organizzazioni possono assumere la qualifica
di ONLUS, in particolare possono divenire ONLUS i seguenti soggetti:
� associazioni;
� comitati;
� fondazioni;
� società cooperative;
� altri enti privati con o senza personalità giuridica;
mentre non possono assumere la qualifica di ONLUS:
� enti pubblici;
� società commerciali che non siano società cooperative;
� organizzazioni sindacali;
� partiti e movimenti politici;
� associazioni di categoria;
� associazioni di datori di lavoro;
ci sono poi alcuni soggetti che sono considerati ONLUS di diritto:
� le cooperative sociali (l. 381/91) iscritte nei Registri Prefettizi;
� le organizzazioni di volontariato (l. 266/91) iscritte nei Registri regionali del volontariato;
� le organizzazioni non governative -ONG- (l. 49/87) che abbiano ottenuto il riconoscimento
della idoneità dal Ministero degli Affari Esteri;
ed altri enti che possono attribuire la qualifica di ONLUS ad uno o più rami della propria attività, a
condizione che tengano scritture contabili separate per le “attività Onlus”:
� aps riconosciute dal Ministero degli Interni;
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CONTABILMENTE
� Enti ecclesiastici delle confessioni religiose riconosciute dallo Stato.
L’organizzazione che voglia acquisire lo status di ONLUS deve rivolgere la propria attività
obbligatoriamente al solo perseguimento di finalità di solidarietà sociale.
Un’organizzazione, compresa tra quelle che possono diventare ONLUS, che voglia assumere tale
veste deve, inoltre, svolgere attività in uno o più dei seguenti settori:
1) assistenza sociale e socio-sanitaria,
2) assistenza sanitaria,
3) beneficenza,
4) istruzione,
5) formazione,
6) sport dilettantistico,
7) tutela, promozione e valorizzazione cose d'interesse artistico e storico di cui alla legge 1
giugno 1939, n. 1089, ivi comprese le biblioteche e i beni di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409,
8) tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente, con esclusione dell'attività, esercitata
abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi di cui all'articolo
7 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22,
9) promozione della cultura e dell’arte,
10) tutela dei diritti civili,
11) ricerca scientifica di particolare interesse sociale svolta direttamente da fondazioni ovvero
da esse affidata ad università, enti di ricerca ed altre fondazioni che la svolgono direttamente,
in ambiti e secondo modalità da definire con apposito regolamento governativo emanato ai
sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400.
Tra questi 11 settori di attività ce ne sono alcuni
assistenza sociale e socio-sanitaria;
beneficenza;
tutela, promozione e valorizzazione cose d'interesse artistico e storico;
tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente;
promozione della cultura e dell’arte (per la quale sono riconosciuti apporti economici da parte dello
Amministrazione Centrale dello Stato);
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CONTABILMENTE
ricerca scientifica di particolare interesse sociale svolta direttamente da fondazioni.
considerati immanenti, per i quali l’utilità sociale è presunta (ossia è sufficiente lo svolgimento di
attività in uno di questi settori, a prescindere dai soggetti beneficiari, per rientrare nel campo
dell’utilità sociale).
Mentre l’attività svolta negli altri settori
assistenza sanitaria;
istruzione;
formazione;
sport dilettantistico;
promozione della cultura e dell’arte;
tutela dei diritti civili.
è necessario che sia rivolta a soggetti in condizioni di svantaggio economico, sociale, fisico,
psichico e familiare o a componenti di collettività estere (limitatamente agli aiuti umanitari) per
raggiungere l’utilità sociale.
C’è il divieto, per le ONLUS, di svolgere attività diverse da queste menzionate ad eccezione di
quelle ad esse direttamente connesse.
Per attività direttamente connesse si intendono tutte quelle di natura accessoria e integrativa
rispetto a quelle istituzionali (non possono mai avere carattere autonomo) volte alla raccolta di fondi
e che non hanno l’obbligo di rivolgersi esclusivamente a soggetti svantaggiati. La norma riconduce
in sostanza le attività connesse a due tipologie fondamentali:
1) attività analoghe a quelle istituzionali limitatamente ai settori in cui la solidarietà sociale si
raggiunge solo se le attività poste in essere sono rivolte a soggetti svantaggiati: ad esempio
una ONLUS che svolge attività di formazione rivolta a persone che versano in condizioni di
bisogno formazione se estende la propria attività anche ad altri soggetti che non si trovino
nelle stesse condizioni di bisogno può qualificare questa attività aggiuntiva come attività
connessa;
2) attività accessorie per natura a quelle istituzionali, in quanto integrative delle stesse: questo
secondo gruppo riguarda le attività direttamente connesse a quelle statutarie per ciascuno
degli 11 settori di attività, sono attività strutturalmente funzionali a quelle istituzionali sotto
l’aspetto materiale (ad esempio la vendita di gadgets nei musei e di oggetti di modico valore
in occasione di campagne di sensibilizzazione).
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CONTABILMENTE
L'esercizio delle attività connesse è consentito a condizione che, in ciascun esercizio e nell'ambito
di ciascuno degli 11 settori elencati le stesse non siano prevalenti rispetto a quelle istituzionali e che
i relativi proventi non superino il 66 % delle spese complessive dell'organizzazione, pena la
perdita della qualifica di ONLUS.
Le ONLUS non possono distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché
fondi, riserve o capitale durante la vita dell'organizzazione, a meno che la destinazione o la
distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre ONLUS che per legge,
statuto o regolamento fanno parte della medesima ed unitaria struttura. I casi in cui si presume la
distribuzione indiretta degli utili sono:
1. quando si corrisponde una retribuzione ai lavoratori dipendenti superiore del 20 % rispetto alla
retribuzione prevista dai contratti collettivi di lavoro,
2. quando si eroga un compenso ad un dirigente della associazione superiore a quello di un
presidente del collegio sindacale di una spa,
3. quando si acquistano beni o servizi per un valore maggiore di quello normale senza valide
ragioni,
4. quando un socio/terzo presta denaro all’associazione e questa lo restituisce pagando interessi
passivi ad un tasso superiore di 4 punti percentuali al tasso ufficiale d’interesse,
5. quando la cessione di beni/prestazione di servizi che la ONLUS cede/eroga ai suoi
soci/amministratori/revisori/soggetti che fanno donazioni o ai loro parenti entro il 3° grado o
affini entro il 2°, è fatta al fine di un vantaggio economico in loro favore (se però l’associazione
ONLUS si occupasse di tutela dei beni artistici o dell’ambiente e dovesse attribuire un modico
vantaggio onorifico ad uno di questi soggetti, ciò non è considerata distribuzione indiretta di utili).
Gli utili e gli avanzi di gestione, poi, devono essere impiegati per lo svolgimento delle attività
istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse.
Le ONLUS devono redigere il bilancio o rendiconto annuale e, in caso di scioglimento, hanno
l’obbligo di devolvere il loro patrimonio ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a
fini di pubblica utilità, sentito l'organismo di controllo (Agenzia per le Onlus).
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CONTABILMENTE
E’ obbligatorio inoltre l'uso della locuzione per esteso "organizzazione non lucrativa di utilità
sociale" o dell'acronimo "ONLUS" nella denominazione ed in qualsivoglia segno distintivo o
comunicazione rivolta al pubblico.
LA COSTITUZIONE ( o meglio acquisizione dello status giuridico)
Come è stato già scritto non è possibile costituire una ONLUS (in quanto ci troviamo di fronte non
ad un soggetto giuridico ma solo ad una veste fiscale che alcune organizzazioni possono assumere),
ma lo si può solo diventare. Nell’atto costitutivo o nello statuto devono essere espressamente
previste tutte le condizioni necessarie per acquisire la qualifica di ONLUS (vedi sopra). Questo non
vale per le organizzazioni considerate ONLUS di diritto (Organizzazioni di volontariato,
Organizzazioni Non Governative e Cooperative Sociali), le quali non hanno l’obbligo di dover
adeguare i propri statuti ex art. 10 D. Lgs. 460/97. Per ottenere la qualifica di ONLUS, nonché per
poter usufruire delle agevolazioni ad essa legate, è necessario che l’organizzazione sia dotata di atto
costitutivo o statuto redatto in forma di atto pubblico o tramite scrittura privata autenticata o
registrata. Per quanto riguarda la registrazione degli atti costitutivi e degli statuti, gli enti con la
qualifica di ONLUS sono esenti dall’imposta di bollo ma assoggettati (pagamento tramite modello
F 23) all’imposta di registro.
Data la natura fiscale e non giuridica della qualifica di Onlus, non troviamo particolarità per quanto
riguarda l’assetto amministrativo-organizzativo (organi sociali tipici o particolari libri sociali) di un
ente così denominato per il quale valgono in sostanza gli adempimenti previsti per la forma
associativa scelta dall’ente in fase di costituzione.
L’ANAGRAFE UNICA DELLE ONLUS
Presso il Ministero delle Finanze è istituita l’Anagrafe delle ONLUS alla quale è necessario
iscriversi, qualora si svolgano attività comprese negli 11 settori obbligatori e si rispettino le
condizioni per la qualifica di ONLUS, per poter usufruire dei benefici e delle agevolazioni da essa
derivanti. Le procedure che tali le organizzazioni devono seguire per l’iscrizione nell’Anagrafe, ai
fini dell’ottenimento della qualifica di ONLUS e dei conseguenti benefici fiscali sono:
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CONTABILMENTE
� il primo passo da compiere consiste nel presentare alla Direzione Regionale delle Entrate
competente per territorio, in allegato al modello di comunicazione - approvato con decreto del
ministro delle Finanze 19 gennaio 1998 - una dichiarazione sostitutiva resa e sottoscritta dal legale
rappresentante della ONLUS. Questa fondamentale novità è stata introdotta dal decreto normativo
del ministero dell'Economia e delle Finanze (18 luglio 2003, n. 266);
- la dichiarazione sostitutiva deve essere redatta sulla base del modello approvato con
provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate del 29/12/2003. Il modello di
dichiarazione sostitutiva può essere prelevato gratuitamente dai siti Internet del ministero
dell'Economia e delle Finanze e dell'Agenzia delle Entrate;
- nella dichiarazione sostitutiva è necessario indicare i dati anagrafici del rappresentante legale
e dell'ente che presenta la domanda per acquisire lo status di ONLUS, quale forma giuridica
abbia assunto l'ente, se l'ente abbia ottenuto o meno la personalità giuridica e infine fornire
una sintetica descrizione dell'attività istituzionale e di quelle connesse;
- la presentazione del modello di comunicazione e della dichiarazione sostitutiva può avvenire
per posta o con consegna diretta in duplice esemplare alla direzione regionale dell'Agenzia
delle Entrate, nel cui ambito territoriale si trova il domicilio fiscale dell'organizzazione;
- in alternativa alla dichiarazione sostitutiva, si può spedire copia dello statuto o dell'atto
costitutivo;
- la dichiarazione sostitutiva (oppure la copia dello statuto o atto costitutivo) deve essere
presentata anche dalle organizzazioni già iscritte nell'anagrafe unica delle ONLUS prima
dell'emanazione del decreto n. 266/2003. Per la verità, questi soggetti avrebbero dovuto
presentare questa documentazione entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del
decreto n. 266, quindi entro il 3 novembre 2003. Nel caso in cui non l’abbiano fatto, le
Direzioni Regionali sono tenute a richiedere l'adempimento di questo obbligo con lettera
raccomandata con avviso di ricevimento. In caso di inottemperanza alla richiesta entro trenta
giorni dal ricevimento delle stessa, la Direzione Regionale notifica ai soggetti interessati un
provvedimento motivato di cancellazione comportante decadenza dalle agevolazioni fiscali,
adottato previo parere dell'Agenzia per le ONLUS;
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CONTABILMENTE
Una volta ricevuto il modello di comunicazione e la dichiarazione sostitutiva, la direzione regionale
competente mette in moto la macchina dei controlli. A questo punto procede o meno all’iscrizione
del soggetto all’anagrafe delle ONLUS. Le comunicazioni sono notificate all'ente interessato entro
il termine di quaranta giorni dal ricevimento della documentazione. La mancata iscrizione,
motivata, deve essere necessariamente comunicata. Qualora la direzione regionale non provveda
all'invio delle comunicazioni di cui sopra nei termini previsti, l'interessato si intende iscritto
all'anagrafe delle ONLUS;
L'esercizio dei diritti acquisiti con la qualifica di ONLUS ha effetto retroattivo (alla data di invio
della comunicazione)
Le ONLUS di diritto sono esonerate dalla presentazione, oltre che dal modello di comunicazione,
anche da quella del modello di dichiarazione sostitutiva.
L’AGENZIA PER LE ONLUS
L’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, meglio nota con la denominazione
sintetica di "Agenzia per le ONLUS", è un’agenzia governativa di diritto pubblico con sede a
Milano; opera sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (a cui è tenuta ad inviare
annualmente una relazione sull’attività svolta) ed è stata istituita con il Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 26 settembre 2000 con cui si è dato seguito alla delega prevista dall’art. 3
della Legge n. 662 del 23 dicembre 1996. Successivamente, con il DPCM n. 329 del 21 marzo
2001, si è provveduto all’emanazione del regolamento dell’Agenzia per le ONLUS, in base al
quale, in data 8 marzo 2002, la stessa si è regolarmente insediata. L’Agenzia è un organo con poteri
di vigilanza, controllo, promozione ed indirizzo sulle ONLUS ma anche, in generale, sugli enti non
commerciali e le organizzazioni che operano nel Terzo Settore, al fine di stabilire l'osservanza della
disciplina legislativa e regolamentare. L'Agenzia è composta da 10 componenti e da un Presidente
che vengono nominati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Presidente
dell'Agenzia viene scelto tra soggetti che abbiano ricoperto incarichi istituzionali di rilievo e di
comprovata indipendenza; la durata del mandato per i componenti dell'Agenzia è di 5 anni e non
rinnovabile. E' prevista un'indennità il cui importo viene fissato con Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri.
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CONTABILMENTE
I compiti svolti da questo organo sono:
- vigilare sull'attività di raccolta di fondi e sulle sollecitazioni dell'opinione pubblica svolta
dalle organizzazioni del terzo settore per evitare abusi;
- garantire a tutti le organizzazioni del settore pari opportunità di accesso ai finanziamenti
- incentivare operazioni e interventi degli operatori del terzo settore;
- promuovere la collaborazione fra organismi nazionali e con organismi esteri;
- rendere pareri vincolanti riguardo la devoluzione del patrimonio delle organizzazioni in caso
di scioglimento;
- elaborare proposte in materia fiscale riguardanti il terzo settore, vigilando sull'applicazione
delle norme tributarie;
- rendere pareri preventivi su determinate iniziative (previste da regolamento) intraprese dalle
P.A.;
- assumere iniziative per l'acquisizione di dati e notizie utili all'attività di promozione e
vigilanza;
- redigere bollettini informativi.
A sua volta l'Agenzia è sottoposta a dei controlli, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri
al quale deve trasmettere annualmente una relazione sull'attività svolta; da parte del Ministro per la
Solidarietà Sociale; e da parte del Ministro delle Finanze.
I CONTROLLI (circolare 14 del 26 febbraio 2003 dell'Agenzia delle Entrate)
Per impedire l’indebita fruizione del regime agevolativo previsto per le ONLUS da parte delle
organizzazioni che, a seguito della presentazione del modello di comunicazione, risultano inserite
nell’Anagrafe unica, si rendono necessari alcuni riscontri intesi a verificare in primo luogo
l’esattezza e la completezza dei dati comunicati (controlli formali), nonché la rispondenza dei dati e
dell’attività dichiarati ai presupposti di legge (controlli sostanziali). In particolare, questa circolare
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CONTABILMENTE
regolamenta il controllo formale preventivo da effettuare su quegli enti che si iscrivono
all'Anagrafe, al fine di accertare che possiedano effettivamente i requisiti per poter ottenere la
qualifica di ONLUS.
I controlli formali riguardano l’accertamento che le Direzioni Regionali delle Entrate fanno sulla
effettiva validità della forma degli atti (atto costitutivo, statuto, ecc.) posti in essere dagli enti che
vogliano assumere la qualifica di ONLUS. La circolare ammette che le Direzioni Regionali suddette
possano richiedere agli enti iscritti all'Anagrafe, la trasmissione dell'atto costitutivo e dello statuto o
di qualsiasi altro documento necessario ad un efficace controllo. E' ammesso anche che tale
trasmissione debba avvenire entro un termine congruo e che gli enti possano anche essere invitati a
compilare un questionario. Se dal controllo emerge l'insussistenza dei requisiti formali richiesti per
l'iscrizione all'Anagrafe, la Direzione Regionale comunicherà all'ente in questione la cancellazione
dall'Anagrafe stessa. Le Direzioni Regionali non hanno la completa arbitrarietà nel decidere della
cancellazione di un ente dall'Anagrafe: questa infatti può avvenire solo dopo che si sia sentito il
parere dell'Agenzia delle ONLUS. Solo qualora non ricevano risposta dall'Agenzia dopo trenta
giorni dalla richiesta, le Direzioni Regionali possono procedere autonomamente alla cancellazione.
In ogni caso, poi, l'ente potrà opporre ricorso alla cancellazione presso la Commissione Tributaria
Provinciale. Qualora un ente si renda conto di essersi erroneamente qualificato ONLUS, è previsto
un apposito modulo di cancellazione spontanea. Tuttavia, non sono chiari gli effetti di tale atto
autonomo di denuncia.
L’attività istruttoria svolta nell’ambito dei controlli formali, può evidenziare fattispecie meritevoli
di un successivo approfondimento di indagine. Si può allora rendere necessaria un’attività di
controllo sostanziale nei confronti dei:
� soggetti che hanno risposto alla richiesta di ulteriori informazioni, per i quali la Direzione
regionale non ha provveduto a comunicare l’esito sfavorevole del controllo, rendendosi
necessaria un’ulteriore attività di riscontro;
� soggetti che sembrano formalmente possedere i requisiti richiesti dalla legge, per i quali tuttavia
sorgono dubbi sulla loro effettiva sussistenza per l’uso della denominazione ONLUS e per
l’accesso al regime tributario agevolato.
48
CONTABILMENTE
Mentre i controlli formali sono volti alla verifica della idoneità della forma dei documenti, i
controlli sostanziali devono verificarne il corretto contenuto; nel caso siano riscontrate delle
irregolarità nell'iscrizione di un ente all'Anagrafe, le Direzioni Regionali dovranno trasmettere copia
del provvedimento all'Ufficio Territoriale in cui è domiciliato l'ente in questione: questo Ufficio
provvederà al controllo dell'ente "abusivo", recuperando eventuali risparmi d'imposta indebitamente
usati e applicando le previste sanzioni legislative. I controlli sostanziali hanno natura residuale,
poiché sono posti in essere in tutte quelle situazioni in cui i controlli formali abbiano evidenziato la
necessità di ulteriori controlli.
LE SANZIONI
Il D.Lgs. 460/97,all’art.28 fissa le sanzioni (pecuniarie) da comminare ai rappresentanti legali ed ai
mebmri degli organi amministrativi delle ONLUS, nel caso in cui:
� usufruissero dei benefici fiscali in assenza dei requisiti tipici delle ONLUS;
� omettessero di inviare alla Direzione regionale delle entrate la comunicazione perscritta all’art. 1
del D.Lgs. 460/97;
� usassero impropriamente la denominazione di ONLUS.
I rappresentanti legali e gli amministratori di ONLUS che hanno indebitamente fruito dei benefici
fiscali previsti dal D.Lgs. 460/97 sono altresì obbligati in solido ( la responsabilità solidale…) al
pagamento delle imposte, delle sanzioni e degli interessi dovuti dalle ONLUS.
QUALI SONO GLI ADEMPIMENTI DOPO LA COSTITUZIONE ?
Libri sociali e contabili
Nei giorni immediatamente successivi alla costituzione dell’associazione, i primissimi adempimenti
da fare sono l’acquisto dei libri sociali e dei libri e giornali contabili.
Pur non essendoci nessun obbligo civilistico di tenuta dei libri sociali e tuttavia opportuno avere i
seguenti libri:
� libro dei soci;
� libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio direttivo;
49
CONTABILMENTE
� libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea.
Qualora l’associazione decida (non vi sono obblighi in merito) di conferire data certa alle
verbalizzazioni è utile procedere alla loro vidimazione.
E’ necessario ricordare,però, che solo,ed esclusivamente, per le organizzazioni di volontariato,
esiste l’obbligo di tenere il registro degli aderenti: prima di essere utilizzato deve essere numerato
progressivamente in ogni pagina, bollato in ogni foglio da un notaio, da un segretario comunale o da
altro pubblico ufficiale abilitato, che deve dichiarare nell’ultima pagina il numero dei fogli che lo
compongono.
Non appaia, quello della obbligatori atenuta di questo registro, un inutile appesantimento
burocratico perché la sua funzione è facilmente spiegabile con l’obbligo di legge di assicurare i
volontari dell’associazione ed il registro ha la funzione di certificare l’adempimento di legge in caso
di controlli degli enti preposti.
Nel registro vanno indicati le generalità, il luogo, la data di nascita e la residenza di ciascun
aderente, l’annotazione deve avvenire il giorno stesso in cui il volontario è stato ammesso a far
parte dell’associazione.
Non meno importante, e altresì obbligatoria, è l’annotazione dei nominativi degli aderenti che per
qualunque causa cessino di far parte dell’associazione. Anche in questo caso l’annotazione deve
essere tempestiva cioè lo stesso giorno in cui è avvenuta la cessazione.
Ogni volto che viene apportata una variazioni degli aderenti il registro deve essere sbarrato ed il
soggetto preposta a tale mansione deve apporvi la propria firma.
E’ importantissimo,però sapere, che su tale registro devono essere annotati i dati dei soli aderenti
che prestano la loro attività di volontariato mentre non deve essere fatto per i soci che si limitano a
sostenere,economicamente, l’attività dell’associazione.
Identico discorso ed obbligo sancito per i volontari vale anche per tutti i soggetti che partecipano
occasionalmente o temporaneamente alle attività dell’associazione (ad esempio fornendo la
propria collaborazione ad una sola ed unica iniziativa organizzata dall’associazione): queste persone
devono essere considerate a tutti gli effetti “aderenti all’organizzazione che partecipano all’attività”
50
CONTABILMENTE
e quindi è obbligatoria l’ annotazione dei loro dati nello stesso registro (sia in entrata che in uscita,
anche se tali annotazioni dovessero essere fatte nella stessa giornata).
Prospetto riepilogativo
Libro Soci
Contenuto soggetti obbligati formalità
data della domanda di ammissione; Il libro va tenuto a cura degli il registro può essere tenuto senza data della delibera di ammissione; amministratori (i componenti del particolari formalità. numero di tessera; Consiglio direttivo o il segretario) Solo per le organizzazioni di cognome e nome; Per le organizzazioni di volontariato volontariato, come già precisato, è luogo e data di nascita; ogni pagina deve esssere firmata dal obbligatoria la numerazione di ogni domicilio e nazionalità; presidente. pagnina e la bollatura di ogni foglio. codice fiscale; data della delibera recesso o esclusione; versamento delle quote sociali.
Libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea
Contenuto soggetti obbligati formalità
Consente la rintracciabilità delle Il libro va tenuto a cura degli il registro può essere tenuto senza decisioni assunte in assemblea. Nel amministratori (i componenti del particolari formalità libro,infatti, vanno annotati, in Consiglio direttivo o il segretario) originale, tutti i verbali delle assemblee ordinarie e straordinarie. Nello stesso libro va riportato il verbale,una vola all'anno,della approvazione del rendiconto ed allegata una sua copia. Alla fine di ogni verbale va apposta la firma del presidente e del segretario verbalizzante
Contenuto soggetti obbligati formalità
Consente la rintracciabilità delle Il libro va tenuto a cura degli il registro può essere tenuto senza decisioni assunte nel consiglio amministratori (i componenti del particolari formalità direttivo; tiene nota della presenza Consiglio direttivo o il segretario) o assenza dei consiglieri alle varie Alla fine di ogni verbale va apposta riunioni. la firma di chi presiede la riunione e del segretario verbalizzante.
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CONTABILMENTE
Le finalità ideali e di pubblico interesse perseguite dagli enti senza scopo di lucro gli hanno valso il
riconoscimento di una particolare legislazione di favore (nonché il riconoscimento dei cittadini con
erogazioni e quote associative…) che si estende anche alla tenuta dei cosiddetti libri contabili.
E’ necessario, ai fini della redazione dell’obbigatorio rendiconto economico-finanziario, affinchè si
garantisca trasparenza,correttezza, chiarezza, leggibilità, confrontabilità a tutti i vari e diversi
stakeholder dell’associazioni, che la contabilità dell’ente venga tenuta nel rispetto della normativa
relativa ai vari soggetti (gli approfondimenti si trovano nella parte fiscale e contabile del Manuale).
E’ consigliabile,quindi, qualora non vi siano altre prescrizioni legislative, la predisposizione e
compilazione di un apposito giornale di prima cassa-banca da tradurre successivamente nel libro
giornale seguendo appositi e condivisi parametri contabili.
E’ utile,altresì, ricordare che qualora l’associazione svolga, in via occasionale e/o strumentale, delle
attività di tipo commerciale, bisogna munirsi di appositi registri IVA (con l’adozione del regime
agevolativo detto delle 398/1991, bisogna predisporre appositi libri ad hoc).
L’ammissione di nuovi soci
Normalmente la capacità di un’associazione di incidere in maniera positiva nel tessuto sociale nel
quale opera è misurata anche in base al numero di persone che aspirano a diventarne soci e quindi
partecipare in maniera attiva e consapevole alle diverse iniziative. La richiesta di far parte di
un’associazione e la successiva ammissione non sono cose scontate o da trattare con superficialità.
Come già detto per le associazioni vige “la regola” della porta aperta: ovvero ogni cittadino può
tranquillamente e legittimamente avere il desiderio di impegnarsi in maniera attiva facendo parte di
una associazione e quindi determinarsi a farne esplicità domanda.
La domanda per diventare socio dell’associazione va indirizzata (salvo diversa disposizione dello
statuto) al Consiglio direttivo che nella prima riunione utile (o comunque in una riunione convocata
appositamente nel caso in cui vi sia un numero di richieste ritenuto congruo all’uopo) è tenuto (se
lo statuto lo prevede) o è comunque interessato a prenderne visione ed a decidere in merito. La
decisione può essere anche negativa e nel qual caso la pesona che si vede rigettata la domanda di
ammissione può tranquillamente fare ricorso di solito al consiglio dei garanti e/o direttamente
all’assemblea dei soci.
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CONTABILMENTE
Nel qual caso il consiglio direttivo decida favorevolmente al socio si trasmette la lettera di
ammissione si consegna la tessera (se la stessa è prevista).
A questo punto il segretario dell’associazione (o se non previsto chi è delegato a tale compito)
provvede alla compilazione del libro dei soci con l’inserimento dei dati relativi al nuovo o ai nuovi
soci.
Il libro dei soci non deve essere visto come un semplice elenco degli aderenti all’associazione ma
come il documento in grado di comprovare davanti ai terzi, anche enti accertatori, l’esistenza
dell’associazione in attività e la correttezza amministrativo-gestionale (indispensabile per usufruire
delle agevolazioni riconosciute agli enti senza scopo di lucro) nel dimostrare che coloro che
frequentano i locali dell’associazione e ne utilizzino i mezzi e/o le attrezzature o servizi ricreativi
sono gli stessi iscritti nel libro soci.
Infatti non raramente l’ente accertatore trovando nei locali dell’associazione persone non socie
conclude che tutto ciò che versa, non avendo versato la quota sociale, deve essere trattato come
corrispettivo (approfondimenti nella II parte del Manuale) quindi come ricavo facendo correre
all’associazione il serio rischio di una restrittiva interpretazione che la consideri ente commerciale a
tutti gli effetti che si cela dietro le “false vesti” di un ente senza scopo di lucro.
L’associazione quando si costituisce può inserire nello statuto una diversa classificazione dei soci:
- fondatori;
- ordinari;
- onorari;
- sostenitori;
- …..
E’ comunque inteso che fra gli aderenti all’associazione, a qualsiasi classe essi appartengono, esite
assoluta parità di diritti e di doveri.
Tra i diritti dei soci si possono elencare:
- il diritto di frequentare la sede, i locali, e di utilizzare le attrezzature dell’associazione
(sempre rispettando norme e regolamenti);
- il diritto di partecipare all’assemblea con diritto di voto (nella maggior parte dei casi questo
diritto è collegato con la regolarità del pagamento della quota sociale);
- il diritto di partecipare alla vita associativa;
- il diritto di conoscere i programmi e le attività che l’associazione ha intenzione di svolgere;
- il diritto di usufruire dei servizi dell’associazione;
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CONTABILMENTE
- il diritto di poter recedere dall’associazione in qualunque momento.
Tra i doveri invece:
- il rispetto dello statuto e dei regolamenti interni democraticamente stabiliti ed approvati;
- l’osservanza delle deliberazioni adottate dagli organi dell’associazione;
- il pagamento della quota associativa alla scadenza prestabilita;
- la partecipazione alle attività dell’associazione;
- il rispetto della mission dell’associazione;
- il corretto uso, utilizzo, cura e conservazione degli impianti messi a disposizione
dall’associazione.
Un socio come già detto può recedere o essere escluso dall’associazione.
Nel caso di recesso il socio che, per veri e diversi motivi, non voglia più far parte dell’associazione
provvede a produrre ed inviare al consiglio direttivo (salvo diversa disposizione dello statuto)
apposita lettera che posta agli atti produrrà la cancellazione del socio dall’apposito libro dei soci.
La esclusione,invece, avviene mediante apposita deliberazione dell’assemblea dei soci per gravi e
provati motivi che si sono comunque previste nelle disposizioni statutarie.
GLI ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE
GLI ORGANI SOCIALI
Ogni associazione, per gestire la sua organizzazione, nonché per permettere ai soci di poter
esprimere liberamente il proprio parere, Si deve dotare di organi interni. La prima distinzione che si
fa in questo caso è tra organi necessari:
� l’assemblea dei soci
� il consiglio direttivo
� il presidente
� il segretario
e organi facoltativi:
� il collegio sindacale,
� il collegio dei probiviri,
� il collegio dei revisori contabili,
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CONTABILMENTE
� ecc…
Esistono poi figure tecniche (tesoriere, economo, ecc...) che hanno semplicemente dei compiti
specifici gestionali. Tutti gli organi per poter funzionare seguono delle loro procedure: gli organi
collegiali, in particole, vanno convocati e va inoltre tenuto un resoconto di quanto da essi deliberato.
L’assemblea dei soci
L'assemblea dei soci è l’organo deliberante, è composta da tutti i soci ed è l'organo sovrano
dell'associazione; è presieduta dal Presidente dell’organizzazione; può essere ordinaria e
straordinaria; si riunisce in seduta ordinaria su convocazione del Presidente almeno una volta
all'anno e ogniqualvolta lo stesso Presidente o il Consiglio Direttivo o almeno un quinto degli
associati ne ravvisino l'opportunità.
L'Assemblea ordinaria indirizza tutta la vita dell'associazione ed in particolare:
a) discute e approva il programma delle iniziative dell’associazione, valutando previamente, per
ogni nuova iniziativa pubblica e privata e per ogni tipo di collaborazione con altri soggetti e
iniziative la compatibilità con gli scopi dell’associazione;
b) approva il rendiconto economico finanziario;
c) approva prospetto previsionale delle entrate e delle uscite relativo all’anno successivo;
d) elegge i componenti del Consiglio Direttivo e il Presidente;
e) delibera l'eventuale regolamento interno e le sue variazioni;
f) decide sull'esclusione dei soci;
g) decide sull’eventuale ricorso di soci non ammessi;
h) delibera su tutti gli altri oggetti sottoposti al suo esame dal Consiglio Direttivo.
L'Assemblea straordinaria delibera sulle modifiche dell'atto costitutivo e dello statuto e sullo
scioglimento dell'associazione.
Sia l'Assemblea ordinaria che quella straordinaria sono presiedute dal Presidente o in sua assenza da
un Presidente-vicario (o qialora previsto dal vice-presidente) delegato dal Presidente. L'Assemblea,
sia ordinaria che straordinaria, è validamente costituita, in prima convocazione, quando sia presente
almeno la metà più uno dei soci. In seconda convocazione l'Assemblea è validamente costituita
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CONTABILMENTE
qualunque sia il numero dei soci intervenuti. Per i quorum deliberativi dell’Assemblea, ordinaria e
straordinaria, si rimanda ad una sostanziale autonomia statutaria degli enti nella definizione delle
maggioranze deliberative. Le delibere assembleari quasi sempre vengono pubblicizzate mediante
affissione all'albo della sede del relativo verbale e comunque inserite nel libro dei verbali delle
riunioni e deliberazioni dell'Assemblea tenuto dal Segretario.
Il presidente
Il Presidente viene nominato dall’Assemblea (o secondo diverse disposizioni dello statuto) dei soci
ed ha il compito di presiedere l’eventuale Consiglio direttivo, nonché l'Assemblea stessa; ha la
rappresentanza dell'associazione di fronte a terzi ed in giudizio. In caso di sua assenza o
impedimento le sue funzioni spettano al Presidente-vicario (o vice-presidente) da lui delegato.
Il segretario
Il Segretario cura il disbrigo degli affari di ordinaria amministrazione e svolge ogni altro compito
a lui assegnato dal Presidente, tra cui l'assistenza per la regolare convocazione dell'Assemblea.
Partecipa (quasi sempre con compiti di verbalizzante) alle sedute del Consiglio direttivo e
dell’Assemblea.
Rinnovo delle cariche sociali
Le cariche sociali vengono rinnovate con una regolare periodicità (stabilita dallo statuto) e se non
diversamente previsto le stesse possono essere riassegnate alle stesse persone.
Al rinnovo delle cariche sociali, qualora cambi il nominativo del Presidente (questo però vale anche
per la sede) occorre che effettuare una immediata comunicazione al competente Ufficio delle
Imposte Dirette (Sportello Unico) che provvede a modificare i dati (senza alcuna spesa) .
E’ utile ricordare che qualora, per qualsiasi motivo, lo statuto dovesse essere modificato è
necessario provvedere ad una nuova registrazione che seguirebbe le regole e gli adempimenti, già
dettagliate, della sua prima registrazione.
LO SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE
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CONTABILMENTE
L’associazione cessa di esistere a causa delle previsione comunque contemplate nello statuto
(…quando lo scopo è stato raggiunto, quando il raggiungimento dello scopo è diventato
impossibile, quando l’associazione è diventata priva di soci, per deliberazione dell’assemblea
straordinaria dei soci e nel rispetto delle maggioranza decisionali previste…).
Le attività e le operazioni degli organi dell’associazione cessano definitivamente nel momento della
decisione deliberazione dell’assemblea straordinaria o dal momento in cui vi è stato un intervento
dell’autorità competente che ne ha determinato lo scioglimento.
Il passo successivo allo scioglimento è la relativa liquidazione del patrimonioo secondo la
normativa civilistica e nel rispetto delle disposizioni legislative (sempre recepite negli statuti)
stabilite relativamente alle diverse tipologie di soggetti giuridici.
Qualora non esiste ne particolare obbligo civilistico ne disposizione dell’atto costitutivo e/o statuto
si provvederà secondo le determinazioni dell’Assemblea.
Per i soggetti che questo Manuale cerca di rappresentare ed approfondire è obbligatorie la
disposizione statutaria che già vincola ab-origine la destinazione del patrimonio in caso di
scioglimento.
La previsione della cosiddetta “devoluzione vincolata” risponde ad una precisa e condivisibile ratio:
infatti è così impedito che in caso di scioglimento l’insieme di beni, prevalentemente costituitosi in
ragione di leggi agevolative e regimi fiscali privilegiati, non venga più destinato a finalità di
pubblica utilità o comunque ad iniziative ed attività socialmente rilevanti.
I RAPPORTI VOLONTARI - GRATUITI
Tra gli accordi che gli associati possono promuovere, trova frequente attuazione quello che prevede
la possibilità, per questi ultimi, di svolgere attività gratuita, al fine di un migliore raggiungimento
dello scopo associazionistico. La prestazione gratuita si coniuga, in modo naturale, con lo status di
volontario che ha rappresentato e rappresenta una delle risorse principali dell’associazionismo
senza scopo di lucro.
Tuttavia, perché anche nel mondo associazionistico si possa parlare di prestazioni gratuite, occorre
l'effettiva esistenza di alcune caratteristiche ben precise.
57
CONTABILMENTE
Come poter dimostrare la presunzione di gratuità della prestazione svolta a favore di una
associazione?
- In primo luogo la mancanza di scopo di lucro della associazione medesima: è questa la
prima condizione.
- La seconda condizione necessaria è che lo Statuto e le norme interne della associazione
(regolamenti, lettere di incarico…) precisino a chiare lettere la gratuità delle prestazioni
svolte a favore dell’ente.
- La terza condizione è che sussista sempre un' esplicita dichiarazione sottoscritta dalle parti e
attestante la gratuità della prestazione e le modalità di svolgimento. La volontà delle parti
costituisce, infatti, elemento di non trascurabile importanza, oggi sempre più attentamente
preso in considerazione dalla giurisprudenza del lavoro. Non è prevista alcuna particolare
forma per attuare tale tipo di rapporto; è però consigliabile badare a formalizzare l’attività
volontaria attraverso una corretta dichiarazione del volontariato all’inizio dell’attività
stessa, onde evitare successive pretese onerose per le prestazioni a favore dell’associazione.
In tale dichiarazione deve risultare che l’attività:
� viene esercitata volontariamente e in modo gratuito al fine di perseguire gli scopi
sociali
E’ diritto del volontario (se esiste un impegno a tal proposito dell’associazione) farsi rimborsare le
spese documentate da lui sostenute per l’attività svolta in nome e per conto dell’associazione
(rimborso a piè di lista).
A tal fine, per eliminare possibili contestazioni sulle qualificazioni di tali rimborsi (possibile
occultamento di retribuzioni) si consiglia di predisporre apposito verbale dell’organo
amministrativo in cui viene deliberata l’autorizzazione, ad esempio, a sostenere specifiche spese in
nome e per conto dell’associazione, all’utilizzo dell’autovettura privata (rimborsi d'indennità
chilometrica), al compimento di determinate trasferte, ecc…
E’ prassi consolidata che i rimborsi per vitto e alloggio sono ammessi solamente per l’espletamento
di attività gratuita in occasione di trasferte fuori sede. Le trasferte effettuate con mezzi pubblici
devono essere documentate con apposito biglietto.
58
CONTABILMENTE
I RAPPORTI DI LAVORO NON VOLONTARIO NELLE ASSOCIAZIONI
Le associazioni senza scopo di lucro per la realizzazione dei propri programmi, in armonia con i
principi istituzionali fissati dallo Statuto e dalle deliberazioni degli organi sociali, possono
avvalersi della collaborazione di alcuni operatori. Questi ultimi possono compiere la loro attività in
qualità di soci volontari, di lavoratori subordinati o sotto forma di lavoro autonomo.
Il lavoro autonomo non è definito in modo specifico dal legislatore civilistico ed è quindi
ricondotto genericamente nella tipologia contrattuale del contratto d'opera di cui all'articolo 2222
del codice civile, e vale a dire "Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo
un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei
confronti del committente...".
La vigilanza prende in considerazione i seguenti elementi:
a. Assenza di vincolo di subordinazione;
b. Compenso commisurato al lavoro ed utilità dell’opera richiesta, con esclusione di qualsiasi
correlazione alla durata ed alla complessità del lavoro svolto;
c. Assunzione degli oneri relativi all'esecuzione della prestazione e del rischio inerente
all’esecuzione medesima.
Il lavoro autonomo nell’ambito del non profit può essere essenzialmente svolto nelle seguenti
forme:
� come prestazione volontaria;
� come prestazione occasionale;
� come contrato a progetto;
� come professione abituale, nell’esercizio di arti e professioni
� …
Il lavoro occasionale
La diffusa consuetudine nel mondo associazionistico di parlare di prestazioni occasionali, rende
necessario un sia pur parziale approfondimento della questione.
La riforma del mercato del lavoro ha introdotto la distinzione in tre categorie delle prestazioni
occasionali:
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CONTABILMENTE
�� le collaborazioni coordinate e continuative di limitata portata per le quali si è ritenuto
non necessario la definizione di un progetto definibili “co.co.co. occasionali”;
�� i rapporti di lavoro autonomo occasionali veri e propri disciplinati dall’art. 2222 del
Codice Civile;
�� le prestazioni occasionali di tipo accessorio.
E’ opportuno evidenziare la presenza di co.co.co. occasionali attraverso la stesura di apposito
contratto nel quale venga evidenziato:
- che si tratta di rapporto stipulato ai sensi dell’art. 61, comma 2, D.Lgs. 276/2003;
- l’oggetto della prestazione;
- la durata inferiore o pari a 30 giorni;
- il compenso entro il limite massimo di € 5.000,00;
- l’esclusione di qualsiasi tipologia di lavoro subordinato;
- il coordinamento con il committente.
L’Associazione dovrà versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui corrisponde il
compenso per lavoro autonomo la ritenuta d’acconto.
Il codice tributo da indicare nei modelli di delega approvati con decreto ministeriale e da utilizzare
per procedere al versamento delle ritenute relative ai compensi erogati (modelli F24) per
prestazioni di lavoro autonomo è il 1040.
Entro il giorno 15 marzo dell’anno successivo a quello in cui le ritenute di acconto sono state
operate il sostituto d’imposta deve rilasciare al soggetto che ha subito le ritenute una certificazione
attestante la quota di imposta trattenuta e i compensi lordi corrisposti. Questo documento sarà
utilizzato dal percettore del reddito di lavoro autonomo al fine di scomputare le ritenute d’acconto
dall’imposta lorda risultante dal Modello Unico ed effettuare, così, il versamento della differenza
quale imposta a saldo eventualmente dovuta.
La seconda categoria è costituita dal lavoro occasionale vero e proprio.
Quest’ultima non è normata dal D.Lgs. 10 settembbre 2003,n.273 ed è rappresentata da una
prestazione di lavoro autonoma occasionale con le caratteristiche dell’assenza di coordinamento
con il committente e della mancanza di continuità delle prestazioni.
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CONTABILMENTE
Il compenso percepito dal prestatore occasionale costituisce reddito diverso e viene assoggettato al
contributo INPS solo se supera i 5.000 euro. Tale prestazione non è assolutamente assoggettata al
premio INAIL.
La terza categoria è rappresentata, come dettato dall’art. 70 e segg. Del D.Lgs. n.273/2003, dalla
prestazione di lavoro accessorio.
In questa figura rientrano tutte le attività lavorative,sempre di natura occasionale, che vengono rese
da soggetti a rischio di esclusione sociale e comunque non ancora entrati nel mercato del lavoro,
oppure in uscita, nei seguenti campi:
· piccoli lavori domestici a carattere straordinario (… assistenza domiciliare a bambini e persone
anziane, ammalate o con handicap…);
· insegnamento privato supplementare;
· piccoli lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione edifici e monumenti;
· realizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali, caritatevoli;
· collaborazioni con enti pubblici e con associazioni di volontariato per lo svolgimento di lavori di
emergenza, come quelli dovuti a calamità, eventi naturali improvvisi o di solidarietà.
Tali prestazioni non possono avere una durata superiore ai 30 giorni nel corso dell’anno solare
(anche se a favore di più beneficiari) e non possono superare un ammontare di compensi pari ad
euro 3.000 (sempre nel corso dell’anno solare).
L’attivazione di questa tipologia di prestazioni presuppone degli obbligatori adempimenti a carico
delle due parti.
I soggetti interessati allo svolgimento delle suddette prestazioni di tipo accessorio devono
comunicare la loro disponibilità ai servizi per l’impiego delle provincie o ai soggetti accreditati;
i soggetti interessati a ricorrere alle prestazioni di tipo accessorio devono acquistare presso le
rivendite autorizzate gli appositi carnet di buoni prestazione di lavoro accessorio.
Alla luce di quanto esposto, è opportuno consigliare che la prestazione occasionale si svolga in un
ambito di tempo molto limitato e abbia tutte le caratteristiche di prestazione d’opera. Non si
considerano occasionali le prestazioni che si svolgono per tutta la durata dell’anno. Si potrà
viceversa, considerare tali quelle svolte per limitate attività di supplenza nel tempo (qualche giorno
o settimana al massimo), oppure quelle direttamente ed esclusivamente rivolte alla realizzazione di
una manifestazione o comunque di un evento singolo.
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CONTABILMENTE
Il Contratto a Progetto
L’art. 61 e segg. del D.Lgs. n. 276 del 10 settembre 2003 dispone che i rapporti di collaborazione
coordinata e continuativa (co.co.co) di cui all’art. 409 c.p.c. “devono essere riconducibili ad uno o
più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso determinati dal committente e gestiti
autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con la
organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l’esecuzione
dell’attività lavorativa”.
Il contratto a progetto è caratterizzato, dunque, dall’oggetto del rapporto di collaborazione che deve
essere costituito da un progetto specifico ovvero da un programma di lavoro o fasi di esso. Altri
elementi caratterizzanti di questo tipo di rapporto lavorativo sono: la natura personale della
prestazione; il coordinamento con l’organizzazione del committente; la continuità della
prestazione;la mancanza di subordinazione.
Il contratto di lavoro a progetto,non può essere utilizzato per ottenere dal collaboratore una
prestazione a tempo indeterminato.
I contratti di lavoro coordinato senza progetto “sono considerati rapporti di lavoro subordinato a
tempo indeterminato”, sin dal momento della loro costituzione. Si tratta di una qualificazione legale
che - per come è stata disciplinata - non ammette la prova contraria da parte del committente-datore
di lavoro il quale può solo dimostrare la sussistenza del progetto al momento della instaurazione del
rapporto. In difetto di un contratto formale (scritto), il datore di lavoro – committente - non potrà
provare l’esistenza di un progetto e lo stesso si considererà come non esistente.
Per quanto riguarda la proroga e il rinnovo del rapporto, poiché esso si estingue al momento della
realizzazione del progetto o del programma, che ne costituisce l'oggetto, per ogni progetto o
programma di lavoro si può di regola prevedere un solo contratto di lavoro. Tuttavia, il contratto a
progetto può essere prorogato dalle parti quando la proroga si renda necessaria per la realizzazione
del progetto medesimo che non si è concluso nei tempi originariamente previsti. Tale circostanza si
rende possibile trattandosi di una semplice modifica temporale del contratto il cui oggetto rimane
comunque immutato.
Nell'ipotesi invece, di progetti diversi (anche se analoghi nei contenuti) il committente può stipulare
con lo stesso collaboratore una pluralità di contratti, contemporaneamente o successivamente nel
tempo. Nel contratto devono essere specificate le forme di coordinamento del lavoratore a progetto
al committente sulla esecuzione, anche temporale, della prestazione lavorativa; forme di
62
CONTABILMENTE
coordinamento che, in ogni caso, non possono essere tali da pregiudicarne l'autonomia nella
esecuzione dell'obbligazione lavorativa. A tale riguardo, ove le esigenze di coordinamento con
l’attività dell’associazione ne determinino la necessità, si ritiene che sia consentito che il contratto
stabilisca anche una puntuale fascia oraria in cui il collaboratore è tenuto ad eseguire la prestazione.
Il corrispettivo deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro eseguito.
Il parametro individuato dal legislatore per i compensi e quello normalmente corrisposto per
analoghe prestazioni di lavoro autonomo nel luogo di esecuzione del rapporto. E’ stato chiarito,
comunque, che non possano essere in alcun modo utilizzate le disposizioni in materia di
retribuzione stabilite nella contrattazione collettiva per i lavoratori subordinati. Resta, peraltro,
spazio per ipotizzare come applicabile anche al lavoro a progetto il principio della proporzionalità e
sufficienza del corrispettivo di cui all'art. 36 della Costituzione […]
Si ricorda inoltre, che nell'ipotesi in cui vi sia una interruzione dell'attività per effetto di malattia,
infortunio o gravidanza, per espressa previsione di legge il rapporto contrattuale rimane sospeso.
Per quanto attiene alla malattia ed all’infortunio, salva diversa pattuizione, il rapporto contrattuale
non subisce proroghe ed il committente può recedere dal rapporto qualora la durata della malattia
e/o dell’infortunio si protragga per oltre un sesto della durata complessiva del contratto o comunque
per oltre 30 giorni.
Per quanto attiene alla gravidanza, il rapporto rimane sospeso e subisce una proroga ex legge di 180
giorni (in quest’ultima fattispecie, ad esempio, l’I.N.P.S. corrisponde anche un’indennità).
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CONTABILMENTE
DISCIPLINA CONTABILE - FISCALE
Quando si parla di imposte sul reddito è naturale che la domanda che immediatamente ci si pone è
Qual è il reddito?
A questa domanda il legislatore ancora non è riuscito a dare una risposta/definizione generale.
Allora è giusto provare a fare qualche riflessione. Innanzitutto non bisogna assolutamente
confondere il reddito con il patrimonio dell’associazione: che è l’insieme delle attività e delle
passività dell’ente; mentre il reddito può definirsi come la quantità di ricchezza prodotta dall’ente in
un particolare periodo.
Questa nuova risorsa prodotta ha un senso solo se la si collega ad un determinato periodo. Infatti
convenzionalmente si è stabilito che tale periodo debba coincidere con l’anno solare.
E’ sempre approssimativo ed azzardato supporre o dedurre che trattandosi di ente non profit non vi
sia “produzione” di reddito: Infatti, volendo fare un esempio con una dose di ambiguità, si potrebbe
indicare un ente non profit che svolge solo ed esclusivamente attività istituzionale ma è proprietario
di un immobile, produce annualmente un reddito che è appunto quello da fabbricati (qualora gli
stessi non vengano utilizzati per l’attività dell’ente).
L’esempio vale per introdurre il concetto di determinazione del reddito e di categorie di reddito.
Per il variegato mondo delle associazioni si può parlare,comunque, di :
· redditi fondiari;
· redditi da capitali;
· redditi d’impresa;
· redditi diversi.
La determinazione del reddito,nelle associazioni, può essere effettuata utilizzando il metodo
analitico (ovvero proventi – costi) anche se è utile tener conto che va comunque fatta una somma
fra le diverse categorie di reddito.
Al principio analitico, per molte piccole/medie associazioni fa da “contraltare” il principio
forfettario (meglio specificato in seguito) di determinazione del reddito che permette la sua
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definizione (solo per i redditi d’impresa) applicando ai proventi un particolare ed agevolato
coefficiente ed evitando la sottrazione analitica dei costi e tutti gli adempimenti collegati.
La definizione, l’indicazione o il chiaro riferimento ad “ente non commerciale” contenuto nello
statuto delle associazioni da sole non bastano per escludere il carattere commerciale dell’ente.
E’ importante, pregiudizialmente, valutare se l’oggetto esclusivo o principale dell’attività svolta
dall’ente è commerciale (cosa scontata per le società…). La valutazione deve partire dalla lettura
dello statuto ma essere approfondita tenendo conto che per oggetto principale si intende l’attività
basilare per realizzare direttamente le finalità primarie dell’ente.
Sapendo molto bene che un certo numero di enti non profit svolge sia attività non commerciali che
attività commerciali è fondamentale determinare la natura dell’attività essenziale svolta dall’ente.
L’attenta valutazione di questo aspetto evita all’associazione di avere “brutte sorprese” da eventuali
controlli e gli permette altresì di qualificarsi appropriatamente. Il legislatore , infatti, nel far leva
sull’attività essenziale ha voluto sottolineare l’importanza sociale e culturale degli enti non
commerciali ma nello stesso tempo stigmatizzato comportamenti di utilizzo strumentale dello status
di ente non profit: questo atteggiamento di riconoscimento del serio e rispettato ruolo del non profit
è altresì evidenziato dalla previsione legislativa (vedi art. 73 del T.U.I.R.) che ha reso possibile la
compatibilità tra la qualifica di enti non profit e lo svolgimento anche di attività commerciali.
LA PERDITA DELLA QUALIFICA DI ENTE NON COMMERCIALE
Un "ente non commerciale" è un soggetto giuridico che dal punto di vista fiscale può svolgere
contemporaneamente una attività "istituzionale" ed una attività "commerciale", come definite dal
punto di vista fiscale.
Ogni ente non commerciale svolge una attività istituzionale indicata all'interno dell'atto costitutivo,
statuto o scrittura privata ed allo stesso tempo ha la facoltà e non l'obbligo di svolgere una attività
commerciale.
La facoltà per un ente non commerciale di svolgere una attività commerciale deve tuttavia rispettare
alcuni limiti al fine di non mutare, dal punto di vista fiscale, la natura dell'ente stesso. Al fine di non
mutare la propria natura, un ente non commerciale deve infatti svolgere e perseguire
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prevalentemente una attività istituzionale rispetto a quella commerciale. La ratio di tale vincolo è
volta ad impedire che l'attività commerciale diventi l'obiettivo di un ente dichiaratosi non
commerciale: supportare una attività non vuol dire sostituirla. Il mutamento della natura di un ente
da non commerciale a commerciale produce effetti immediati: basti pensare alla perdita delle
agevolazioni contabili e fiscali. La norma fiscale di riferimento è contenuta all'intero del D.P.R. n.
917 del 22 dicembre 1986 (TUIR) come modificato dal Decreto legislativo n. 460 del 4 dicembre
1997. Al fine pertanto di verificare il rispetto del vincolo fiscale attinente il doppio binario
(svolgimento di due tipologie di attività), la norma fiscale fornisce da un lato alcuni parametri
quantitativi e dall'altro consiglia di effettuare una valutazione qualitativa. I parametri quantitativi
sono riportati all'interno dell'art. 149 del TUIR il quale richiede di verificare la situazione in
funzione di:
a) prevalenza delle immobilizzazioni relative all'attività commerciale, al netto degli ammortamenti,
rispetto alle restanti attività (il concetto di "immobilizzazioni" riguarda ogni valore dell'attivo
immobilizzato, quindi non solo le immobilizzazioni materiali, ma anche quelle immateriali);
b) prevalenza dei ricavi derivanti da attività commerciali rispetto al valore normale delle cessioni o
prestazioni afferenti le attività istituzionali;
c) prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali rispetto alle entrate istituzionali,
intendendo per queste ultime i contributi, le sovvenzioni, le liberalità e le quote associative;
d) prevalenza delle componenti negative inerenti all'attività commerciale rispetto alle restanti spese.
La norma fiscale suggerisce inoltre :
- di considerare tali parametri in maniera congiunta, in quanto elencati congiuntamente e non
disgiuntamente (art. 149, c. 2 TUIR) ;
- di considerare tali parametri con riferimento non solo ad una condizione temporanea bensì facendo
riferimento all'intero periodo di imposta (art. 149, c. 1 TUIR) ;
- di non considerare solamente tali parametri, in funzione della dicitura "… si tiene conto anche dei
seguenti parametri" (art. 149, c. 2 TUIR).
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Il suggerimento di considerare anche ulteriori fattori, contenuto all'interno del comma 2 dell'art. 149
del TUIR, introduce la parte qualitativa della valutazione. La Circolare Ministeriale - Ministero
delle Finanze - Dipartimento Entrate - 12 maggio 1998, n. 124/E richiama espressamente tale
aspetto qualitativo.
All'interno della circolare viene espressamente indicato che i parametri quantitativi sopra
menzionati devono essere intesi quali "fatti indice di commercialità", i quali "non comportano
automaticamente la perdita di qualifica di ente non commerciale, ma sono particolarmente
significativi e inducono ad un giudizio complessivo sull'attività effettivamente esercitata." La
circolare inoltre prosegue stabilendo che quanto disposto all'interno del TUIR "non contiene
presunzioni assolute di commercialità, ma traccia un percorso logico, anche se non vincolante
quanto alle conclusioni, per la qualificazione dell'ente non commerciale, individuando parametri
dei quali deve tenersi anche conto (e non solo quindi) unitamente ad altri elementi di giudizio".
Pertanto si può dedurre che non sarà sufficiente il non rispettare uno o tutti i limiti quantitativi
indicati per poter definire l'ente in questione commerciale, ma "sarà necessario, in ogni caso, un
giudizio complesso, che tenga conto anche di ulteriori elementi, finalizzato a verificare che l'ente
abbia effettivamente svolto per l'intero periodo d'imposta prevalentemente attività commerciale."
Quanto sopra ci permette di concludere che la valutazione in merito al mantenimento della qualifica
"non commerciale" di un ente può sostanzialmente basarsi:
- su elementi qualitativi inderogabili, illustrati all'interno della circolare ministeriale 124/E e cioè
valutando se l'attività effettivamente svolta per l'intero periodo d'imposta sia obiettivamente una
attività commerciale,
- su elementi quantitativi derogabili, indicati dall'art. 149 del TUIR, che di fatto ci possono aiutare
al fine di interpretare meglio la situazione.
Quanto sopra certamente conforta l'ente che persegue un obiettivo istituzionale ma che non rispetta
i parametri quantitativi indicati, in quanto svolge una attività commerciale numericamente
prevalente a supporto dell'attività istituzionale che di fatto risulta strutturalmente prevalente. Salvo
infatti l'obiettivo istituzionale dell'ente, questi potrà continuare a svolgere una attività commerciale
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che genera maggiori entrate rispetto a quelle istituzionali, parametro indicato alla lettera c) del
comma 2 dell'art. 149 del TUIR.
Il problema però risiede nel come poter interpretare e quindi verificare che "l'ente abbia
effettivamente svolto per l'intero periodo d'imposta prevalentemente attività commerciale."
La circolare prosegue sottolineando come il superamento di uno o più dei limiti quantitativi indicati
"in capo ad enti la cui attività essenziale sia di natura obiettivamente non commerciale (es., partiti
politici, associazioni sindacali e di categoria rappresentate nel CNEL) non può di per se far venir
meno la qualifica non commerciale dell'ente, risultante dall'atto costitutivo o dallo statuto, purché
l'attività effettivamente esercitata corrisponda in modo obiettivo a quella espressamente indicata
nelle previsioni statutarie."
Nella valutazione bisogna,comunque, assumere un'ottica ancora più ampia in modo cioè da
prendere in considerazione, oltre a quelli indicati dalla normativa di riferimento, ulteriori elementi
tipici della natura dell'ente, quali ad esempio la durata delle attività svolte, il numero di associati, gli
accordi tra gli associati medesimi, lo spirito prevalente all'interno dell'associazione. In tali casi si
ritiene cioè consigliabile supportare la propria istituzionalità, senza ovviamente aggirare o
manovrare la normativa fiscale, individuando i fattori e le caratteristiche essenziali, cioè strutturali,
dell'ente, della sua natura e dell'attività svolta.
L’inclusione degli enti non profit fra i soggetti passivi di imposte sul reddito rende utile provare ad
analizzare il significato e l’identificazione del concetto di reddito d’impresa. La chiara
comprensione della nozione permette di “separare” tutte le operazioni che contribuiscono a
determinare “reddito d’impresa” da quelle,invece, che non devono essere rilevate ai fini fiscali : un
banale esempio potrebbe essere rappresentato dalle tipiche entrate istituzionali dell’ente.
La caratteristica di reddito d’impresa viene attribuita tenendo conto sia delle caratteristiche
dell’attività svolta che dalla formale qualificazione del soggetto stesso.
La prima peculiarità analizzata, per determinarne la qualifica di redito d’impresa, è quella della
abitualità: cioè organizzata con continuità e non occasionalmente. Abitualità che è comunque
confermata anche nel caso in cui l’attività venga svolta per poche ore al giorno, per alcune
settimane, per alcuni giorni…
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Per quanto riguarda le associazioni, però, l’altra peculiarità che viene indagata è la natura
dell’attività svolta: bisogna esaminare caso per caso la commercialità delle attività esercitate.
Entrate istituzionali: oltre alle quote associative ( istituzionali sempre) per poter essere qualificate
come istituzionali (e godere, quindi, delle agevolazioni fiscali: esenzione IVA e non imponibilità ai
fini IRES) le entrate devono rispettare almeno i seguenti due principi:
� le attività che le originano devono essere previste statutariamente e non avere natura
corrispettiva (cioè non deve essere chiesto uno scambio…) bensì contributiva;
� le attività che le originano devono essere rivolte ai soci e l’ammontare delle entrate non deve
superare i costi di diretta imputazione…)
Pertanto, dati lo spirito e le motivazioni che hanno portato i soci fondatori alla costituzione
dell'ente, attività che si dovrebbe considerare quale obiettivo primario e strutturale dell'ente.
Entrate commerciali: si intendono quelle derivanti da una attività che in linea di massima è
caratterizzata dalla finalità di percepire una somma di denaro (…vendita di un bene o di un
servizio…) e pertanto attività che si differenzia rispetto all'attività istituzionale, oltre che per la
natura delle prestazioni anche per lo scopo perseguito.
E’ scontato,ovviamente, come più volte ribadito, che gli enti senza scopo di lucro possono svolgere
attività commerciali ma solo in maniera non prevalente rispetto alle attività istituzionali ed a
quest’ultime assolutamente strumentali.
Attenzione!!! Attività “marginale” o “non prevalente” non significa per nulla occasionale.
Si può identificare, infatti, come reddito d’impresa anche quello prodotto in attività svolte poche
ore al mese o persino alcuni giorni all’anno se sussistono i presupposti dell’abitualità.
ESEMPIO: un’attività svolta sempre con una particolare e stabilità cadenza annuale, che ha i
caratteri della commercialità, anche se solo per uno o alcuni giorni, essendo abituale
produrrà,assolutamente, un reddito d’impresa da trattare secondo i prescritti e stabiliti obblighi
contabili.
Va da sé,comunque, che qualora se ne ravvisi la natura commerciale ma non già l’abitualità si
tratterà di redditi diversi (con regole ed adempimenti senza dubbio meno impegnativi)
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Non bisogna,però, farsi confondere dai termini (…reddito d’ impresa…) perché il legislatore
considera, ab-origine, le associazioni (art. 73 del T.U.I.R. – degli enti pubblici e privati, diversi
dalle società, residenti sul territorio dello Stato) soggetti diversi dalle società e come tali destinatari
di particolari ed agevolati trattamenti fiscali.
Fra le attività che sicuramente non concorrono alla determinazione del reddito possiamo annoverare
(e si tratta di due fattispecie molto comuni alle associazioni):
� le raccolte pubbliche occasionali di fondi svolte in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o
campagne di sensibilizzazione anche nel caso in cui vengano offerti ai donatori oggetti o servizi di
modico valore;
Il fatto che questi proventi non concorrano a formare il reddito significa che non sono sottoposti a nessuna tassazione compresa l'IVA.
In virtù di queste agevolazioni e a protezione della fede pubblica, sono però imposti agli enti commerciali alcune condizioni nonché particolari adempimenti rispetto alla tenuta della contabilità.
a) deve trattarsi di iniziative occasionali (2/3 all’anno…);
b) la raccolta di fondi deve avvenire in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione;
c) in caso di offerta di beni, si deve trattare di beni di modico valore.
Le organizzazioni che hanno svolto attività di raccolte pubbliche di fondi, mediante campagne di sensibilizzazione o di vendita di beni di modico valore, hanno l'obbligo di redigere un rendicontoapposito da cui risultino, per ciascuna campagna, le spese sostenute, le entrate e l'utilizzazione che è stata fatta (o che è stata deliberata) del residuo attivo.
Il rendiconto può essere seguito da una relazione illustrativa e deve essere redatto entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio: è considerato alla stregua di una scrittura contabile e va conservato per tutto il tempo previsto per l'effettuazione degli accertamenti.
La tutela della fede pubblica è, dunque, garantita tramite il rendiconto, con cui si mette a conoscenza i terzi dei movimenti di danaro inerenti alla raccolta, ma anche grazie all'operato dell'Agenzia del Terzo settore che opera una vigilanza sull'attività di raccolta dei fondi al fine di scongiurare ogni tipo di abuso.
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� i contributi corrisposti da amministrazione pubbliche per lo svolgimento convenzionato o in
regime di accreditamento.
L’agevolazione è dipendente dalle seguenti condizioni:
a) deve trattarsi di attività aventi finalità sociali, in regime di convenzione o accreditamento;
b) le attività devono essere svolte in conformità alle finalità istituzionali dell’ente.
Esempio:
- i contributi afferenti dalla gestione, in convenzione, per conto del Comune, della campagna di
sensibilizzazione sulla raccolta differenziata;
- i contributi afferenti dalla gestione, in convenzione di un particolare spazio verde;
- …
LA CONTABILITA’ delle Associazioni di Promozione Sociale
Le APS che svolgono solo attività istituzionale non sono obbligate alla tenuta di particolari registri
salvo diverse previsioni statutarie. Naturalmente è necessario che la contabilità dell'associazione sia
tenuta in modo tale da esprimere chiaramente e correttamente le operazioni di gestione messe in
atto dall’associazione. Qualora però le stesse associazioni svolgano anche attività commerciali,
naturalmente sempre in maniera complementare e non prevalente rispetto alle attività istituzionali,
ci sono degli obblighi da adempiere:
� qualora l’ammontare complessivo dell’attività commerciale non ecceda il limite massimo di
250.000 €, l’ente potrà avvalersi dei benefici ai sensi della legge 398/91: regime forfettario1
(registri delle fatture e/o dei corrispettivi)
� qualora vengano superati, sempre riguardo alle attività commerciali, il limite di 309.874,10 €
per attività di prestazione di servizi e di 516.456,90 € per attività di cessione di beni è
obbligatorio ricorrere alla contabilità ordinaria (libro giornale, libro degli inventari, libro dei
cespiti ammortizzabili, registri iva, altre scritture ausiliarie)
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CONTABILMENTE
� se l’ammontare dell’attività commerciale rientra nei precedenti limiti è sufficiente, nonché
obbligatoria la tenuta della contabilità semplificata (registri iva – acquisti, vendite,
corrispettivi)
Le aps che svolgono anche attività commerciale (sempre come attività complementare e non
prevalente rispetto a quella istituzionale), sono obbligate a registrare separatamente nel rendiconto
economico-finanziario, che deve essere di norma redatto e presentato entro quattro mesi dalla
chiusura dell’esercizio in esame, le entrate e le uscite di natura commerciale da quelle di natura
istituzionale. Il rendiconto economico-finanziario non ha una forma prestabilita ed obbligatoria,
ogni ente potrà quindi adottare lo schema che ritiene più opportuno e funzionale alla
rappresentazione separata delle due diverse tipologie di attività.
REGIME FORFETTARIO (Legge 398/1991)
REQUISITO OGGETTIVO Esercizio di attività commerciale L’associazione ha l’obbligo di richiedere l’attribuzione della Partita Iva mediante una apposita dichiarazione(Modello AA9/7), da presentare entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, all’Agenzia delle Entrate o all’Ufficio Iva. REQUISITO SOGGETTIVO Sono interessati alle disposizioni della L. n. 398/91 - Le associazioni sportive dilettantistiche, le relative sezioni non aventi scopo di lucro e quelle costituite in società di capitali senza fini di lucro (art. 90, comma 1 della legge n. 289/2002), affiliate alle federazionisportive nazionali o agli enti nazionali di promozione sportiva riconosciuti ai sensi delle leggi vigenti, che svolgono attività sportive dilettantistiche; - Associazioni senza fini di lucro; - Pro-loco. LIMITE DIMENSIONALE I soggetti sopra indicati possono svolgere, accanto all’attività istituzionale, anche attività commerciale entro certi limiti I proventi derivanti dall’esercizio di attività commerciale conseguiti nel periodo d’imposta precedente non possono superare l’ammontare di 250 mila euro (art. 90, comma 2 della legge n. 289/2002). ADEMPIMENTI Opzione
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La scelta per il regime della L. 398/91 si esercita mediante il c.d. comportamento concludente,ossiamediante la concreta attuazione degli adempimenti tipici dei soggetti forfetari dall’inizio dell’anno o dal momento di inizio dell’attività. La successiva comunicazione rappresenta soltanto un adempimento formale. L’opzione è esercitata mediante comunicazione - Alla S.I.A.E.; - All’Ufficio delle Entrate. Modalità di comunicazione - Alla S.I.A.E. a mezzo di lettera raccomandata da inviare prima dell’inizio dell’anno solare per cui haeffetto; - All’Ufficio delle Entrate mediante la dichiarazione annuale IVA (quadro VO) da presentare successivamente alla scelta effettuata. OPZIONE EffettiDall’inizio dell’attività e\o dell’anno. DurataFino a revoca e per almeno un quinquennio. REGIME CONTABILE Vantaggi- Esonero dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili prescritte ai fini delle imposte sui redditi e IVA;- Esonero dagli obblighi di fatturazione tranne che per le prestazioni di sponsorizzazione, per le cessioni dei diritti radio-TV e per le prestazioni pubblicitarie; - Esonero dagli obblighi di registrazione; - Esonero dall’obbligo di dichiarazione IVA e della comunicazione dei dati relativi; - Esonero dall’emissione dello scontrino fiscale o della ricevuta fiscale; - Tassazione IVA in via forfetaria di tutti i proventi derivanti da attività commerciali; - Tassazione forfetaria ai fini IRPEG (imposta sul reddito delle persone giuridiche) e IRAP (imposta regionale sulle attività produttive). Obblighi- Obbligo di emissione delle fatture per le prestazioni di sponsorizzazione, di pubblicità e per le cessioni di diritti radio-TV; - Numerazione progressiva e conservazione delle fatture di acquisto e di quelle emesse; - Annotazione, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di riferimento, dell’ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi altro provento conseguito nel mese, nell’esercizio di attività commerciali, nelmodello di cui al Decreto Ministeriale 11 febbraio 1997; - Effettuazione dei versamenti trimestrali Iva (senza la maggiorazione dell’1% a titolo di interessi) con il mod. F24 entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento e cioè:
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- entro il 16 maggio (1° trimestre) con il codice tributo 6031, - entro il 16 agosto (2° trimestre) con il codice tributo 6032, - entro il 16 novembre (3° trimestre) con il codice tributo 6033, - entro il 16 febbraio (4° trimestre) con il codice tributo 6034; - Redazione, entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, di un apposito rendiconto; - Adempimenti del sostituto d’imposta. IVADeterminazione dell’imposta a debito - Dall’IVA incassata sui corrispettivi derivanti dall’attività commerciale, si detrae, come disposto dall’art.74, sesto comma, del D.P.R. n. 633/72, forfetariamente: - Il 50% dell’IVA incassata sui corrispettivi ivi compresi quelli di natura pubblicitaria, - Il 10% dell’IVA incassata sulle fatture emesse per sponsorizzazione, - Il 33,33% dell’IVA incassata sulle fatture emesse per diritti radio-TV. IRESDeterminazione dell’imposta - Il reddito dei soggetti che optano per la legge n. 398/91 si determina applicando il coefficiente del 3% ai proventi commerciali conseguiti; - Al reddito determinato forfetariamente si aggiungono le eventuali plusvalenze; - Sul reddito così determinato si applica l’IRES nella misura, a far tempo dal periodo d’imposta in corso al 1° gennaio 2004, del 33% del reddito stesso; - Entro sette mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale, o se c’è l’obbligo della trasmissione in via telematica, entro dieci mesi dalla stesa chiusura, va prodotta la dichiarazione dei redditi – UNICO; - Il versamento dell’IRES va effettuato entro il giorno 20 del sesto mese dalla chiusura dell’esercizio sociale. IRAP Determinazione dell’imposta - La base imponibile Irap viene determinata in base a criteri differenziati in relazione al tipo di attivitàesercitata. In particolare occorre distinguere tra: - enti che svolgono unicamente attività istituzionale, - enti che svolgono anche attività commerciale; - Il valore della produzione dell’attività istituzionale è costituito: a) dalle retribuzioni al personale dipendente, b) dai compensi erogati per collaborazioni coordinate e continuative, c) dai compensi erogati per le attività di lavoro autonomo non esercitato abitualmente; - Il valore della produzione dell’attività commerciale è costituito: a) dal reddito tassabile ai fini IRES calcolato nella misura del 3% dei proventi commerciali, b) aumentata delle retribuzioni corrisposte ai dipendenti, dei compensi spettanti ai collaboratori occasionali o coordinati e continuativi e degli interessi passivi relativi all’attività commerciale; - Presentazione della dichiarazione e versamenti come per l’Ires.
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CONTABILMENTE
ESEMPIO:
Il regime introdotto dalla l. 398/91 consta di due agevolazioni una riguardante l’Iva e l’altra
concernente le imposte sul reddito.
1) l’IVA si forfettizza al 50%;
2) il calcolo delle imposte sul reddito avviene forfettizzando la base imponibile (coefficiente di
redditività del 3%)
ESEMPIO REGIME ORDINARIO: “associazione XXX ”
Proventi commerciali 10.000 euro
Costi commerciali 8.000 euro
Avanzo commerciale 2.000 euro
IRES (33%) +
IRAP (4,25%)= 745 euro
Tot. 37,25%
Iva su fatture di acquisto 600 euro
Iva su fatture emesse 2.000 euro
Iva da liquidare 1.400 euro
ESEMPIO REGIME 398:
1) l’iva a debito si abbatte del 50%, ed il valore ottenuto (nell’esempio sarà 1.000 euro, ovvero
il 50% di 2.000 euro) diviene l’ammontare dell’iva da liquidare;
2) per le imposte sul reddito si forfettizza la base imponibile data dai proventi comm.li
escludendo i costi relativi applicando un coefficiente di redditività del 3% ed è su questo nuovo
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CONTABILMENTE
valore (nell’ esempio, con proventi comm.li pari a 10.000 euro, la nuova base imponibile per il
calcolo delle imposte sul reddito è 300 euro ovvero il 3% di 10.000 euro) che si dovranno calcolare
l’Ires e l’Irap (con riferimento ai dati dell’esempio, applicando il regime forfettario, avremo:
IRES 33% su 300 euro = 99 euro
+ 184 euro
IRAP 4.25% su 2.000 euro = 85 euro
un totale per le imposte sul reddito pari a 184,00 in luogo dei 745 € corrispondenti al regime
ordinario) � la ulteriore convenienza sta nel fatto che nelle associazioni quasi mai si hanno costi
commerciali elevati come nell’esempio.
Qualora l’associazione abbia, nell’esercizio in esame, assunto lavoratori o fatto uso di contratti a
progetto (rimanendo comunque prevalente il lavoro volontario), per quanto riguarda il calcolo
dell’Irap, la base imponibile è data dalla somma della base imponibile dell’Ires con l’ammontare
della retribuzione del personale assunto e/o con contratti a progetto.
Accanto ai benefici fiscali appena descritti, il regime della 398/91, porta anche a vantaggi di natura
contabile-amministrativa:
1) esonero dalla tenuta dei libri Iva potendo ricorrere all’uso di un unico registro;
2) esonero dalla dichiarazione Iva;
3) pagamento dell’Iva sempre trimestralmente senza la corresponsione degli interessi relativi.
Il tetto massimo di entrate commerciali che consentono l’utilizzo di questo regime è di € 250.000.
La percentuale della forfetizzazione dell’Iva varia qualora le entrate di natura commerciale siano
relative a prestazioni di sponsorizzazione (abbattimento del 10% anziché del 50%) oppure derivanti
da cessione di diritti televisivi o radiofonici (abbattimento del 33,33% - anziché del 50%).
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CONTABILMENTE
L’opzione del regime ex l. 398/91, esercitata al momento dell’apertura della partita Iva o durante la
vita dell’associazione è vincolante per almeno 5 anni.
LIQUIDAZIONE IVA TRIMESTRALE IN 398/91
L'associazione XXX, nel momento in cui nell'esercizio analizzato ha incassato 10.000 euro + Iva
dall’attivita commerciale svolta è soggetta al versamento dell'Iva.
Gli enti non commerciali in regime forfetario di cui alla legge n. 398/91 versano l'Iva nella misura
del 50% di quella incassata, con cadenza trimestrale. Il versamento può essere effettuato presso
qualsiasi sportello bancario o postale tramite modello F24 (in passato - fino all'anno 2000 - i
soggetti che optavano per questo regime forfetario versavano l'Iva direttamente alla SIAE). Nella
fattispecie, ipotizzando che i 10.000 euro sono stati incassati tutti a febbraio e marzo ,l’
associazione dovrà versare il 50% dell'Iva incassata, pari ad € 2.000 * 50% = € 1.000, entro il 16
maggio, utilizzando il codice tributo 6031.
Le scadenze in relazione all'Iva per i soggetti in regime trimestrale, e i relativi codici tributo, sono i
seguenti:
� entro il 16 maggio l’Iva relativa al 1° trimestre - gennaio febbraio marzo - codice tributo 6031
� entro il 16 agosto l’Iva relativa al 2° trimestre - aprile maggio giugno - codice tributo 6032
� entro il 16 novembre l’Iva relativa al 3° trimestre -luglio agosto settembre- codice tributo 6033
� entro il 16 febbraio l’Iva relativa al 4° trimestre - ottobre novembre dicembre - codice tributo
6034
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CONTABILMENTE
La CONTABILITA’ delle Organizzazioni di Volontariato
Discorso più complesso è quello della contabilità da tenere nelle organizzazioni di volontariato.
Per quanto riguarda la tenuta dei libri contabili per le organizzazioni di volontariato, per le quali
non è contemplato lo svolgimento di attività al di fuori dell’attività istituzionale (è previsto lo
svolgimento di attività commerciali e produttive marginali che rientrano totalmente nell’attività
istituzionale) non ci sono obblighi ed è quindi sufficiente la sola redazione di un rendiconto
economico-finanziario.
ATTIVITÀ COMMERCIALI E PRODUTTIVE MARGINALI
Si considerano attività commerciali e produttive marginali (sono enunciate nel D.M. 25 maggio
1995) le seguenti attività:
a) attività di vendita occasionali o iniziative occasionali di solidarietà svolte nel corso di
celebrazioni o ricorrenze o in concomitanza a campagne di sensibilizzazione pubblica verso i
fini istituzionali dell'organizzazione di volontariato;
b) attività di vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito a fini di sovvenzione, a condizione
che la vendita sia curata direttamente dall'organizzazione senza alcun intermediario;
c) cessione di beni prodotti dagli assistiti e dai volontari semprechè la vendita dei prodotti sia
curata direttamente dall'organizzazione senza alcun intermediario;
d) attività di somministrazione di alimenti e bevande in occasione di raduni, manifestazioni,
celebrazioni e simili a carattere occasionale;
e) attività di prestazione di servizi rese in conformità alle finalità istituzionali, non
riconducibili nell'ambito applicativo dell'art. 111, comma 3, del testo unico delle imposte
sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917,
verso pagamento di corrispettivi specifici che non eccedano del 50% i costi di diretta
imputazione.
Le attività devono essere svolte:
a) in funzione della realizzazione del fine istituzionale dell'organizzazione di volontariato iscritta
nei registri di cui all'art. 6 della legge n. 266 del 1991;
b) senza l'impiego di mezzi organizzati professionalmente per fini di concorrenzialità sul
mercato, quali l'uso di pubblicità dei prodotti, di insegne elettriche, di locali attrezzati
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CONTABILMENTE
secondo gli usi dei corrispondenti esercizi commerciali, di marchi di distinzione
dell'impresa. Non rientrano, comunque, tra i proventi delle attività commerciali e produttive
marginali quelli derivanti da convenzioni.
Premesso che per l’associazione di volontariato, qualora persegua esclusivamente attività
istituzionale (comprese le attività marginali considerate anch’esse istituzionali), attualmente non è
imposta per legge alcuna forma nella tenuta della contabilità, né ai fini fiscali né ai fini civilistici,
viene generalmente ritenuto opportuno che l’associazione di volontariato si doti, per garantire una
gestione trasparente, di un “impianto” atto a rilevare le operazioni effettuate durante ogni esercizio
per poter correttamente:
- predisporre il bilancio o il rendiconto;
- informare gli associati e quando necessario i terzi sull’attività svolta;
- assolvere eventuali obblighi fiscali.
E’ quindi necessario mettere in uso una serie di libri e registri che consentano di esprimere in modo
compiuto e analitico le operazioni poste in essere.
I libri ed i registri contabili di uso comune sono:
- registro ricevute delle quote associative
- registro ricevute oblazioni
- libro di prima nota
- libro giornale (necessario solo nel caso sia adottata una contabilità “ordinaria” in partita doppia)
- libro inventari
- registro di magazzino (necessario solo nel caso vengano, per attività istituzionali, movimentati
prodotti o merci, esempio raccolta e distribuzione macchinari, indumenti, alimenti, ecc.)
ESEMPIO:
L’Associazione XXX, Organizzazione di Volontariato e quindi Ente Non Commerciale, che ha
come obiettivo primario il sostegno morale e fisico ai senza tetto, ha provveduto direttamente (ed
occasionalmente), senza l’ausilio di intermediari ( rientriamo nel campo dell’attività definite
marginali ) alla vendita di alcuni beni prodotti dagli stessi volontari riuscendo ad incassare un
importo pari a € 7.000,00 più Iva al 20% il 30 maggio.
I costi che l’associazione ha dovuto sostenere per poter essere nella condizione di vendere tali beni
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CONTABILMENTE
ammontano ad € 6.500 più Iva al 20% (costi sostenuti i primi di aprile) costi questi legati solo ed
esclusivamente all’acquisto dei materiali e delle materie prime necessarie per ottenere il prodotto
finito, infatti il tempo e l’impegno di tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione di tale beni
non è stato preso in considerazione in quanto trattandosi di OdV, come l’art. 3 della legge 266/91
ribadisce, tutto è stato fatto gratuitamente.
Oltre a tale attività, del tutto marginale rispetto a quella istituzionale, l’ Associazione ha messo in
atto, sempre con l’ausilio gratuito dei propri volontari, tutta una serie di iniziative che le hanno
permesso, tra le altre cose, di costruire una casa di accoglienza volta ad offrire vitto e alloggio ai
senza tetto (attività istituzionale). Per far fronte a tutti i costi legati a questa iniziativa, € 75.000 più
Iva al 20%, l’ Associazione XXX ha utilizzato i vari contributi, che nel corso dell’anno hanno
raggiunto i 90.000 euro, erogati da privati altre associazioni ed enti pubblici. (non compare in
questo caso la percentuale dell’Iva perchè l’attività alla quale si fa riferimento è un’attività
istituzionale e la forma con cui l’Associazione ha reperito i fondi non è legata ad una prestazione
di servizi ma alla volontà dei soggetti sopra citati di aiutare l’Associazione nel perseguire i propri
scopi istituzionali).
Segnaliamo inoltre che l’Associazione XXX, avendo ricevuto nel corso dell’anno molte nuove
iscrizioni, ha provveduto sempre nell’anno ad assumere con contratto di lavoro a progetto, per la
formazione e l’aggiornamento dei volontari iscritti all’Associazione, due persone per un ammontare
complessivo di Imponibile sociale (è questo l’aspetto che interessa un’associazione ai fini del
calcolo dell’imposte, più specificatamente dell’Irap ) di € 24.000: questo è un esempio nel quale
anche una OdV può assumere e pagare del personale, infatti il ricorso a personale retribuito deve
rappresentare un’eccezione e deve essere attuato solo per acquisire determinate competenze non
presenti tra i volontari, che all’interno dell’organizzazione di volontariato devono rimanere
determinanti e prevalenti.
� Trattandosi di un’Organizzazione di Volontariato che può svolgere, in maniera solo sussidiaria
all’attività istituzionale anche quelle attività definite marginali (vedi esempio) si trova a non dover
dichiarare nulla ai fini Ires in quanto le attività commerciali marginali sono considerate
decommercializzate ovvero non costituiscono base imponibile ai fini dell’ imposta sopra citata, ma
allo stesso tempo per le stesse è necessario liquidare l’Iva in maniera ordinaria.
80
CONTABILMENTE
� Le attività istituzionali invece non rientrano in alcun modo, né ai fini Iva né ai fini delle imposte
sul reddito (Ires), nel calcolo delle imposte. Il compenso corrisposto ai collaboratori (imponibile
sociale) costituisce invece l’unica base di calcolo per la determinazione dell’Irap: euro 24.000 x
4,25% = euro 1.020
La CONTABILITA’ delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale
L’art. 25 del d. lgs. 460/97 ha introdotto un ulteriore articolo (20-bis) nel D.P.R. 600/73 dal quale
risultano gli obblighi contabili per le ONLUS. Queste devono redigere, in un rendiconto
economico-finanziario da approvare entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, scritture contabili
cronologiche e sistematiche atte ad esprimere con compiutezza ed analiticità le operazioni poste in
essere in ogni periodo di gestione, e rappresentare adeguatamente in apposito documento (il
rendiconto appunto), la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’organizzazione,
distinguendo le attività direttamente connesse da quelle istituzionali, con obbligo di conservare le
stesse scritture e la relativa documentazione fino a quando non siano definiti gli accertamenti
relativi al corrispondente periodo d'imposta. Si considerano assolti questi obblighi se sono tenuti
presso l’organizzazione il Libro giornale e il Libro degli inventari.
La rilevazione in maniera separata delle diverse tipologie di attività è lasciata alla fantasia di ogni
contribuente, ma qualsiasi metodo utilizzato deve essere in grado, in caso di accertamento,
dimostrare con evidenza le registrazioni afferenti ad ogni tipologia di attività. Strettamente legate
all’ammontare delle entrate sono poi le agevolazioni contabili di cui può usufruire una ONLUS:
1. se l’ammontare totale dei proventi (derivanti sia dalle attività istituzionali che da quelle
direttamente connesse) non supera € 51.645,69 non c’è l’obbligo della tenuta di scritture
contabili cronologiche e sistematiche e si potrà fare un rendiconto delle entrate e delle uscite in
maniera semplificata ai sensi dell’art. 20 D.P.R. 600/73 (questa stessa agevolazione è applicabile
alle odv e ong senza limiti di entrate);
2. qualora le attività direttamente connesse non superino € 15.493,71 per le prestazioni di servizi ed
€ 25.822,84 per attività diverse dalle precedenti, non c’è l’obbligo di tenuta dei libri contabili (si
può tenere un unico registro riepilogativo nel quale annotare le movimentazioni quotidiane);
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CONTABILMENTE
3. se il tetto delle entrate totali non è maggiore di € 185.924,48 si può tenere un rendiconto delle
entrate e delle uscite in maniera semplificata solo se l’organizzazione svolge esclusivamente
attività istituzionali.
Sempre allo scopo della tenuta della contabilità separata è funzionale la corretta imputazione dei
costi promiscui (le spese e gli altri componenti negativi relativi a beni e servizi adibiti
congiuntamente all'esercizio delle attività sia istituzionali che commerciali). I costi promiscui
devono essere ripartiti correttamente alla parte commerciale o a quella istituzionale, attraverso il
rapporto tra ricavi commerciali e ricavi complessivi dal quale si ottiene la loro percentuale di
imputazione.
Se per esempio si hanno:
ricavi commerciali per 1.000 euro;
ricavi istituzionali per 2.000 euro;
costi promiscui per 500 euro;
il rapporto ricavi comm.li/ricavi tot è: 1.000 / 3.000 = 1/3 = 33,33%
Sarà pertanto,questa, la percentuale su cui calcolare i costi da imputare all’attività commerciale : per
cui i costi commerciali saranno pari a 166,67 € (33,33% di 500 euro) mentre i restanti 333,33 euro
saranno costi di natura istituzionale.
In merito all’obbligo della revisione contabile per le ONLUS, la legge prescrive che qualora i
proventi superino per due anni consecutivi l’ammontare di € 1.032.913,80 il bilancio deve recare
una relazione di controllo sottoscritta da uno o più revisori iscritti nel registro dei revisori contabili.
Per le raccolte pubbliche di fondi, effettuate in osservanza dei limiti previsti dalla norma, è prevista
la registrazione delle relative operazioni in un apposito rendiconto specifico per la raccolta
effettuata.
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CONTABILMENTE
Attività connesse
L'articolo 10, comma 1, lettera c), del Dlgs 460/1997 vieta alle Onlus di svolgere attività diverse da
quelle istituzionali nei settori tassativamente individuati, ad eccezione di quelle a queste
direttamente connesse. Lo stesso articolo 10, comma 5, primo periodo, fornisce la seguente nozione
di attività direttamente connesse: "Si considerano direttamente connesse a quelle istituzionali le
attività statutarie di assistenza sanitaria, istruzione, formazione, sport dilettantistico, promozione
della cultura e dell'arte e tutela dei diritti civili, di cui ai numeri 2), 4), 5) 6), 9) e 10) del comma 1,
lettera a), svolte in assenza delle condizioni previste ai commi 2 e 3, nonché le attività accessorie
per natura a quelle statutarie istituzionali, in quanto integrative delle stesse".
La norma riconduce in sostanza le attività connesse a due tipologie fondamentali:
- attività analoghe a quelli istituzionali
- attività accessorie per natura a quelle istituzionali, in quanto integrative delle stesse.
Attività analoghe a quelle istituzionali
Nei settori dell'assistenza sanitaria, istruzione, formazione, sport dilettantistico, promozione della
cultura e dell'arte e tutela dei diritti civili, le finalità di solidarietà sociale si ritengono perseguite
solo se le cessioni di beni e le prestazioni di servizi relativi alle attività statutarie sono dirette alle
persone svantaggiate o ai componenti le collettività estere, limitatamente agli aiuti umanitari.
Negli stessi settori, si considerano attività direttamente connesse le cessioni di beni e le prestazioni
di servizi relative alle attività statutarie effettuate nei confronti di soggetti che non versino nelle
anzidette condizioni, sempreché vengano rispettati le condizioni e i limiti stabiliti dalla norma.
Attività accessorie per natura a quelle istituzionali, in quanto integrative delle stesse
Sono attività strutturalmente funzionali, sotto l'aspetto materiale, a quelle istituzionali, quali ad
esempio la vendita di depliant nei botteghini dei musei o di magliette pubblicitarie e altri oggetti di
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CONTABILMENTE
modico valore in occasione di campagne di sensibilizzazione.
E' da considerare attività accessoria per natura, in quanto integrativa di quelle istituzionali, la
preparazione di personale specializzato da utilizzare esclusivamente all'interno dell'organizzazione
per il perseguimento delle proprie finalità solidaristiche.
Le attività direttamente connesse a quelle istituzionali di entrambe le tipologie descritte
costituiscono, come precisa la relazione illustrativa del Dlgs 460/1997, fonti per il "reperimento di
fondi necessari per finanziare le attività istituzionali" dell'organizzazione.
Il concetto di accessorietà per natura o di attività integrative comporta che l'attività di reperimento
dei fondi non può costituire un'autonoma attività, ma deve svolgersi nel contesto dell'attività
istituzionale e in stretta connessione con quest'ultima.
Condizioni e limiti per l'esercizio delle attività connesse
Il secondo periodo del comma 5 dell'articolo 10 stabilisce la relazione che deve intercorrere fra
l'attività istituzionale, che deve restare l'attività principale, e le attività connesse.
La norma dispone che "l'esercizio delle attività connesse è consentito a condizione che, in ciascun
esercizio e nell'ambito di ciascuno dei settori elencati alla lettera a) del comma 1, le stesse non
siano prevalenti rispetto a quelle istituzionali e che i relativi proventi non superino il 66 per cento
delle spese complessive dell'organizzazione".
In sostanza, sono consentite alle Onlus le attività direttamente connesse a quelle istituzionali
sempreché siano rispettate le seguenti condizioni:
· le attività direttamente connesse non siano prevalenti rispetto all'attività istituzionale
· i proventi delle attività direttamente connesse non superino il 66 per cento delle spese complessive
dell'organizzazione.
Il rendiconto economico-finanziario
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CONTABILMENTE
Lo svolgimento dell’attività dell’ente non profit si estrinseca in atti di gestione che per molti aspetti
si presentano in modo “simile” a quelli tipici delle imprese commerciali, in quanto per entrambi i
soggetti si pone il generale problema economico di ottimizzare le risorse a disposizione per la
realizzazione al meglio dei propri fini istituzionali.
La differenza sostanziale consiste nel fatto che per le imprese il fine lucrativo della gestione orienta
tutta la politica aziendale ed il perseguimento del reddito costituisce, oltre che il fine, anche il
miglior strumento per misurare il conseguimento dell’oggetto sociale. Quindi, il reddito come
l’indice più significativo per misurare le “performances” dell’impresa commerciale.
Così non è, invece, per gli enti senza fini di lucro, per il quali il reddito di impresa non esiste, e
qualora vi fosse un avanzo di gestione è comunque strumentale allo svolgimento delle attività
istituzionali dell’ente.
Il D.Lgs. 460/97 ha introdotto, per meglio rappresentare la diversità degli enti non profit, in
sostituzione del concetto di Bilancio d’esercizio (utile per le imprese commerciali…)
l’obbligatorietà, entro il quarto mese successivo alla chiusura dell’esercizio, dell’approvazione del
rendiconto economico-finanziario.
La redazione del rendiconto economico-finanziario oltre che essere un obbligo è una importante
dimostrazione, anche per gli enti non commerciali, della correttezza delle operazioni economico-
finanziarie messe in atto nonchè della loro trasparenza, davanti a tutti i soci ed in moltissimi casi
anche nei confronti del territorio o della collettività.
Redigere questo strumento non è un lavoro complicatissimo nè fuori dalla portata di chi non ha
competenza specifica, infatti per le piccole associazioni si tratta semplicemente di rappresentare, su
un prospetto libero, l'insieme delle entrate e delle uscite istituzionali (decidendo in libertà
l'eventuale dettaglio delle stesse) facendo attenzione a distinguerle, e quindi annotarle
separatamente,(qualora ci siano) da quelle commerciali.
Qualora si tratti, invece, di associazione di media grandezza con un'attività complessa ed articolata
il consiglio è sempre quello di affidare il compito (all'interno o all'esterno) a persone qualificate.
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CONTABILMENTE
Alla redazione ed all'approvazione del rendiconto economico finanziario deve far seguito sempre la
sua verbalizzazione sull'apposito registro dove si annotano i verbali delle assemblee dei soci.
Lo schema rappresentativo dello stesso non abbisogna di particolari impostazioni , ma richiede una
rappresentazione che tenga conto dell’aspetto istituzionale e dell’aspetto commerciale. E’
necessario quindi che le entrate e le uscite commerciali siano facilmente identificabili rispetto alle
entrate ed alle uscite istituzionali.
E’ vero, non esistono a tutt’oggi delle rappresentazioni univoche o “universalmente” riconosciute
del prospetto di rendiconto economico-finanziario.
Ribadendo le dovute differenze legate alle dimensioni degli enti ed al metodo utilizzato, per scelta o
prescrizione legislativa, va sottolineato che anche gli enti non profit con gestione della contabilità
secondo i principi della partita doppia non appaiono in grado, nel loro complesso, di rappresentare
in maniera omogenea i risultati della gestione dell’intero esercizio.
Per rappresentazione si intende, naturalmente, la capacità di individuare una classica procedura,
come avviene per le società, in grado di consentire una chiara lettura dei dati ed una immediata
confrontabilità.
Molti enti optano per la mera e consolidata rappresentazione risultante dal lavoro di
contabilizzazione effettuato tramite i software contabili in commercio pensati e studiati per
rispondere alle esigenze delle imprese for profit.
Altri optano, dopo aver ottenuto la rappresentazione standard così come da programma di
contabilità, per una successiva riclassificazione in base alle esigenze proprie e tipiche di ogni
associazione. Pare,finalmente, che il problema sia stato avvertito come urgente ed autorevoli
Organismi di controllo e rappresentanza si stiano muovendo per addivenire alla redazione di uno
strumento di raffigurazione dei dati che sia valido per tutti.
Le medie e piccole organizzazione che non scelgono e/o che non hanno l’obbligo di adottare il
sistema contabile della partita doppia non sfuggono ai difetti sopra evidenziati.
Forse per la semplificazione degli adempimenti (che la legge gli riconosce) hanno più tempo per
dare maggiore sfogo alla fantasia ed ideare dei modelli rappresentativi assai diversi ed in molti
casi veramente poco chiari e di assai difficile comprensione.
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CONTABILMENTE
FISCO E AGEVOLAZIONI delle Associazioni di Promozione Sociale
Le APS oltre ad alcune agevolazioni inerenti alla loro qualifica, godono invece delle agevolazioni
tipiche degli enti non commerciali in generale.
� ICI: Secondo il D. Lgs. 504/92 (e successive modificazioni) art. 7 sono esenti dall'imposta […]
gli immobili utilizzati da enti privati, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio
di attività commerciali, destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali,
previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive. Con questo il
legislatore ha voluto ribadire che l'esonero dal pagamento dell'imposta riguarda gli immobili
(terreni e fabbricati) che vengono utilizzati dagli enti non commerciali esclusivamente per il
raggiungimento delle finalità istituzionali, indipendentemente da chi sia il proprietario. Quindi,
qualora il fabbricato non sia di proprietà dell'APS, possono usufruire di questa agevolazione i
proprietari che hanno concesso in fitto il fabbricato all'ente non commerciale, solo se il Comune
non prevede diversamente. E' questa una importante agevolazione che potrebbe spingere il
locatario a fissare un canone più contenuto.
� Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti dei familiari conviventi degli
associati sono equiparate, ai fini fiscali, a quelle rese agli associati.
� Le quote ed i contributi corrisposti alle associazioni di promozione sociale non concorrono alla
formazione della base imponibile ai fini dell'imposta sugli intrattenimenti.
� Le erogazioni liberali in favore di associazioni di promozione sociale consentono deduzioni e
detrazioni di imposta da parte dei soggetti che le hanno disposte.
LE EROGAZIONI LIBERALI
Partendo dal presupposto che le possibilità di usufruire di agevolazioni in sede di determinazione
del reddito imponibile o dell'imposta da versare sono diverse ed articolate, in questo spazio
affronteremo solo quelle che riguardano le erogazioni liberali fatte verso ONLUS ed APS.
L'art. 14 del DL 35/05 ha introdotto delle novità rispetto alle donazioni (…erogazioni liberali…).
Privati ed imprese ottengono delle agevolazioni solo se effettuano "liberalità" nei confronti di
ONLUS di APS di OdV di rilevanza nazionale ed iscritte nei relativi registri.
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CONTABILMENTE
In base all'art. 14 le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche e da enti soggetti ad
IRES sono deducibili (si detraggono dall' imponibile) dal reddito fino al limite del 10% del reddito
complessivo dichiarato e, comunque nella misura massima di 70mila euro all'anno.
Per usufruire di tale deduzione il versamento deve avvenire tramite banca, posta o altri sistemi
idonei a garantire una facile verifica ad eventuali organi accertatori; per quanto riguarda il tipo di
ricevuta da rilasciare a chi effettua un'erogazione liberale è bene tenere a mente che non c'è obbligo
di rilascio di alcuna ricevuta fiscale, ma di un documento che comprovi l'avvenuto ricevimento
dell'erogazione.
L'erogazione liberale effettuata in favore di APS, ONLUS, OdV non è assoggettata a nessun
tipo di imposizione fiscale, né diretta né indiretta.
� Gli enti locali, qualora non si trovino in situazioni di dissesto, possono deliberare riduzioni sui
tributi di propria competenza per le associazioni di promozione sociale.
� Le associazioni di promozione sociali hanno accesso, insieme alle organizzazioni di
volontariato, ai finanziamenti del Fondo Speciale Europeo, al fine di ottenere finanziamenti
comunitari per il raggiungimento dei propri obiettivi istituzionali.
� CONVENZIONI: Stato, Regioni, Province autonome, Province, Comuni e altri enti pubblici,
possono stipulare convenzioni con le associazioni di promozione sociale iscritte da almeno 6
mesi nel registro nazionale, per lo svolgimento delle attività previste dallo statuto verso terzi. Le
associazioni che stipuleranno tali convenzioni sono obbligate ad assicurare i propri aderenti che
prestano le relative attività contro gli infortuni e le malattie connessi con lo svolgimento delle
attività stesse, nonché per la responsabilità civile verso terzi. Dopo l'entrata in vigore del D. Lgs.
460/97 (che all'art .2 sancisce la non concorrenza alla determinazione del reddito dei contributi
corrisposti da amministrazioni pubbliche per lo svolgimento convenzionato di attività aventi
finalità sociali in concomitanza ai fini istituzionali dell'ente...)
� Le amministrazioni statali, regionali, provinciali e comunali possono prevedere forme e modi
per l'utilizzazione non onerosa di beni mobili ed immobili per manifestazioni e iniziative
temporanee delle associazioni di promozione sociale e del volontariato.
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CONTABILMENTE
La stipula, da parte di una APS, di una convenzione, obbliga alla fatturazione?
Dopo l'entrata in vigore del D.Lgs. 460/97 (che all'art.2 sancisce la non concorrenza alla
determinazione del reddito dei contributi corrisposti da amministrazioni pubbliche per lo
svolgimento convenzionato di attività aventi finalità sociali in concomitanza ai fini istituzionali
dell'ente...) la risposta deve essere legata alla sussistenza o meno dei presupposti di applicazione
dell'Iva . Se alla base della convenzione c'è un rapporto sinallagmatico ( cioè uno scambio reciproco
tra le parti) l'operazione sarebbe in campo Iva e potrebbe configurarsi un'operazione imponibile o
esente, operazioni che richiederebbero l'emissione di una fattura. Al contrario, trattandosi di
contributo senza sinallagma, niente fattura
� Alle associazioni di promozione sociale, in occasione di particolari eventi o manifestazioni, il
Sindaco può concedere autorizzazioni alla somministrazione di alimenti e bevande.
� Le associazioni di promozione sociale sono autorizzate a svolgere attività turistiche e ricettive
per i propri associati (con obbligo di assicurazione).
� Lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni possono concedere in comodato beni mobili ed
immobili di loro proprietà alle associazioni di promozione sociale e del volontariato.
� Le associazioni di promozione sociale godono delle agevolazioni tariffarie postali ai sensi della
legge n. 46 del 27 febbraio 2004.
� SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE (DPR n. 235 del 4 aprile del 2001)
Associazioni o circoli affiliati: le associazioni affiliate a organizzazioni nazionali con finalità
assistenziali riconosciute dal Ministero dell'Interno, possono svolgere attività di
somministrazione di alimenti e bevande presso la sede dove vengono svolte le attività
istituzionali: le entrate derivanti da questa attività vengono decommercializzate ( non scontano
cioè nessuna imposta)
� La somministrazione è prevista per i soli soci e non prevede l'uso della cucina. L’associazione
per essere abilitata alla somministrazione deve presentare la denuncia di "inizio attività" al
Comune in cui l'attività stessa si esercita sottoscritta dal rappresentante legale dell'associazione.
Il Comune dovrà poi inoltrare la denuncia all'A.S.L. di competenza che si esprimerà riguardo al
rilascio dell'idoneità sanitaria. Gli elementi essenziali che devono essere indicati nella denuncia
di inizio attività sono:
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CONTABILMENTE
- l'associazione nazionale a cui si è affiliati;
- il tipo di attività di somministrazione (alimenti, bevande);
- l'ubicazione della sede;
- la superficie dei locali preposti alla somministrazione;
- la conformità dello statuto alle previsioni dell'art. 111quinquies, del Testo Unico delle
Imposte sui Redditi (DPR 917/86, riguardo la previsione di determinate clausole) e la
conseguente condizione di fruibilità delle agevolazioni previste dall'art.111, commi 3 e 4bis,
dello stesso decreto;
- la conformità del locale preposto alla somministrazione, alle norme e prescrizioni in materia
edile, igienico/sanitaria e di sicurezza.
Nel caso in cui lo statuto non sia conforme alle previsioni dettate dall'art.111, comma 4
quinquies - DPR 917/86 è necessario che il rappresentante legale dell'associazione, o un suo
delegato, sia iscritto al Registro Esercenti Commercio (REC). Inoltre, qualora l'attività di
somministrazione di cibi o bevande venga data in gestione a terzi, questi dovranno essere iscritti
al REC (l’attività in questione è considerata un’attività commerciale). Alla denuncia di inizio
attività va allegata una copia semplice e non autenticata dell'atto costitutivo o dello statuto.
Inoltre, devono essere comunicate al Comune di appartenenza, a cura del rappresentante legale,
tutte le variazioni intervenute successivamente alla denuncia di inizio attività riguardo
all'affiliazione all'ente nazionale o in merito ai requisiti richiesti dalla legge. Il Comune potrà
effettuare controlli ed ispezioni.
Associazioni o circoli non affiliati: possono svolgere attività di somministrazione di cibi e
bevande anche le associazioni non affiliate ad aps a carattere nazionale riconosciute dal
Ministero dell'Interno, ma in questo caso, cambia la procedura per ottenere l’autorizzazione. E'
necessario, infatti, presentare una domanda di autorizzazione al Comune in cui si intende
esercitare l'attività. La domanda deve essere sottoscritta dal rappresentante legale
dell'associazione e deve contenere indicazioni riguardo a:
- il tipo di attività di somministrazione (alimenti e bevande)
- l'indirizzo della sede e la superficie dei locali preposti all'attività di somministrazione
- la dichiarazione che l'associazione sia in possesso dei requisiti di un ente non commerciale ai
sensi degli artt. 111 e 111bis del DPR 917/86
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CONTABILMENTE
- la dichiarazione di conformità del locale adibito alla somministrazione alle norme e alle
prescrizioni in materia edilizia, igienico/sanitaria e di sicurezza.
Alla domanda va allegato l'atto costitutivo o lo statuto, in copia semplice e non autenticata. Il
Comune, prima di rilasciare l'autorizzazione, verifica che lo statuto sia conforme ai principi
normativi che disciplinano la qualificazione di un ente come "non commerciale" e se entro 45
giorni dall'accoglimento della domanda il Comune non comunica all'associazione il diniego
dell'autorizzazione, la domanda si considera accolta. Se l'associazione non rispetta i dettami degli
artt. 111 e 111bis in materia di enti non commerciali, il rappresentante legale dell'associazione, o
un suo delegato, dovrà essere iscritto al REC.
Inoltre, qualora l'attività di somministrazione di cibi o bevande venga data in gestione a terzi,
anche questi dovranno essere iscritti al REC.
La cessazione della somministrazione di cibi e bevande, sia per le associazioni affiliate che per
quelle non affiliate che svolgono tale attività senza denuncia di inizio di attività o senza la
necessaria autorizzazione, è ordinata dall'organo comunale competente. Lo stesso avviene nel
caso in cui si riscontri la mancanza dei requisiti richiesti dalla legge.
CONVIENE AFFILIARSI?
anche se le associazioni non affiliate possono oggi esercitare attività di somministrazione di cibi
e bevande (cosa prima negata dalla legge), rimangono profonde differenze tra queste e le
associazioni affiliate:
� i circoli affiliati, infatti, se rispettosi di tutti i requisiti richiesti, non sono soggetti ad alcuna
imposizione fiscale per l'attività di somministrazione di alimenti e bevande per i soli soci;
� per i circoli non affiliati, invece, l’attività di somministrazione di cibi e bevande è considerata
commerciale (nonostante l'autorizzazione) e sono vincolati alla tenuta delle scritture contabili e
agli adempimenti in materia di liquidazione delle imposte. Solo nel caso in cui esistano i
presupposti, tali associazioni si possono avvalere dei regimi fiscali forfetari degli enti non
commerciali.
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CONTABILMENTE
Circa l’aspetto fiscale, è necessario dire che nel DPR 917/86 si parla di aps come di quelle
associazioni le cui finalità assistenziali sono riconosciute dal Ministero dell'Interno. D’altro canto,
la legge 383/00 (successiva a questo decreto) che disciplina organicamente le aps dispone che siano
considerate aps tutte quelle associazioni che, rispettando i requisiti previsti dalla stessa legge,
ottengano l'iscrizione nei Registri nazionali/regionali/provinciali, oppure siano affiliate di
associazioni iscritte nei Registri. Il problema, allora, è di capire se la determinazione del trattamento
fiscale è ancora subordinata al riconoscimento delle finalità assistenziali da parte del Ministero
degli Interni. Se così non è più (ma il legislatore continua ad essere latitante riguardo questa
tematica), dovranno opportunamente essere integrati i decreti che disciplinano la detassazione
dell'attività, individuando, inoltre, i nuovi soggetti di tale diritto visto che il requisito del
riconoscimento sarebbe mancante in tutte le nuove associazioni che si qualifichino come aps in base
alla legge 383/00.
FISCO E AGEVOLAZIONI delle Organizzazioni di Volontariato
Le organizzazioni di volontariato possono usufruire, oltre che delle agevolazioni previste per le
attività istituzionali e connesse delle ONLUS, delle specifiche agevolazioni previste dall’art. 8,
comma 4 della legge 266/91 ovvero l’esclusione dalla tassazione dei proventi derivanti da attività
commerciali e produttive marginali, a condizione che sia documentato il loro totale impiego per fini
istituzionali dell’organizzazione (la dimostrazione di tale impiego può essere fornita ad esempio
mediante la presentazione del bilancio corredato da una relazione che illustri l’impiego dei proventi
dell’attività marginale svolta). Infatti, il regime fiscale delle attività diverse da quelle istituzionali
tende a diversificarsi a seconda che si sia in presenza di attività commerciali puramente marginali
ovvero di attività connesse. Nel primo caso opera l’originaria disciplina di esclusione
dell’imponibile prevista dalla l. 266/91, nel secondo caso scatta la normativa apprestata per le
ONLUS sia per quanto riguarda gli elementi identificativi di tali attività connesse, sia per quanto
riguarda i limiti quantitativi con le quali queste ultime possono essere svolte. In altre parole, nel
caso in cui le organizzazioni di volontariato circoscrivano il campo di esercizio dell’attività
commerciale nei limiti della marginalità, il regime fiscale è quello previsto dall’art. 8, c. 4, l.
266/91. Invece, nel caso in cui intraprendano fuori dagli stretti margini della marginalità una vera e
propria attività commerciale (connessa però a quella istituzionale) destinata all’autofinanziamento,
il regime fiscale è quello dell’art 111-ter TUIR.
92
CONTABILMENTE
1) Attività istituzionale_ L'attività non è commerciale, l'eventuale reddito prodotto da tale attività è
irrilevante fiscalmente, e perciò non è tassabile.
2) Attività connessa2 _ L'attività è commerciale, l'eventuale reddito prodotto da tale attività è
esente.
3) Attività commerciale o produttiva marginale_L'attività non è commerciale, l'eventuale reddito
prodotto da tale attività è irrilevante fiscalmente, e perciò non è tassabile.
4) Attività commerciale o produttiva non marginale3_L'eventuale reddito prodotto da tale attività è
tassabile come reddito d'impresa.
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO E PRINCIPIO DI MAGGIOR FAVORE
Le Associazioni di Volontariato possono accedere non solo alle agevolazioni previste dalla legge
266/91 sul volontariato, ma anche a quelle previste dal D. Lgs. 460/97 per le ONLUS: le
associazioni di volontariato sono, infatti, considerate ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs. 460/97
ONLUS di diritto.
Nel caso in cui si verifichi un contrasto tra le due discipline, si applica il principio del maggior
favore: ossia le associazioni di volontariato possono far riferimento alla disciplina a loro più
favorevole.
L’unico vincolo è che dopo aver optato per una previsione, non si può, nel corso del medesimo
esercizio, cambiare indiscriminatamente tale scelta in relazione alla fattispecie specifica.
In concreto, si può portare questo esempio.
Il D. Lgs. 460/97 ha introdotto forti agevolazioni in materia di imposta di bollo e di imposta di
registro: queste agevolazioni potrebbero, dunque, essere adottate dalle associazioni di volontariato.
1 E' dubbio però se le organizzazioni di volontariato possono svolgere le attività al punto 2): l'art. 5 della legge 266/91, che individua le risorse economiche degli organismi di volontariato, sembrerebbe limitare le attività diverse da quelle istituzionali esclusivamente a quelle commerciali e produttive marginali.
2 Lo svolgimento delle attività al punto 4) si pone in contrasto con quelle che sono le finalità di un’associazione di volontariato. Non è escluso tuttavia che il loro esercizio avvenga in buona fede. In questo caso, è opportuno che l’associazione adempia comunque a tutti gli obblighi fiscali previsti per lo svolgimento di un’attività commerciale.
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CONTABILMENTE
Le agevolazioni consistono nella determinazione dell’imposta di registro in misura fissa (€129,11)
per le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale che acquistino immobili (l’imposta si paga,
in genere, in maniera proporzionale) e nell’esenzione dall’imposta di bollo.
Tuttavia, la legge 266/91 sul Volontariato prevede l’esenzione totale dall’imposta di registro e
dall’imposta di bollo per gli atti posti in essere dalle organizzazioni di volontariato iscritte nei
registri regionali, per atti connessi allo svolgimento delle loro attività.
In questo caso si applica il principio di maggior favore e l’associazione di volontariato si atterrà alla
disciplina prevista dalla legge 266/91, che prevede maggiori agevolazioni.
ALTRE AGEVOLAZIONI
Sono previste agevolazioni fiscali riguardanti:
� Imposta di bollo e di registro: “Gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato di cui all'
art. 3 della legge, costituite esclusivamente per fini di solidarietà, e quelli connessi allo
svolgimento delle loro attività sono esenti dall'imposta di bollo e dall'imposta di registro” ( art.
8, comma 1); ciò significa che sono anche esenti dall’imposta di bollo addebitata trimestralmente
dalle banche o dalle Poste ai titolari di conto corrente presso di loro: per poter godere
dell’esenzione è necessaria la presentazione alla banca o alla Posta di una lettera in cui si dice di
avere diritto all’esenzione.
� Imposta di concessione governativa: essendo ONLUS di diritto le organizzazioni di volontariato
sono esenti dalla tassa di concessione governativa;
� Erogazioni liberali: essendo le organizzazioni di volontariato iscritte nel relativo registro,
considerate ONLUS di diritto, sono applicabili tutte le agevolazioni previste per le ONLUS (D.
Lgs. 460/97) tra cui l’applicabilità delle norme introdotte dal D.L. 35/2005 – CONVERTITO IN
l. 80/2005 (“più dai meno versi”).
� IRES: “I proventi derivanti da attività commerciali e produttive marginali non costituiscono
redditi imponibili ai fini IRES, qualora sia documentato il loro totale impiego per i fini
istituzionali dell'organizzazione di volontariato. Sulle domande di esenzione, previo
accertamento della natura e dell'entità delle attività, decide il Ministro delle finanze con proprio
decreto, di concerto con il Ministro per la Solidarietà Sociale.
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CONTABILMENTE
� Contributi/quote associative: le somme versate alle organizzazioni dagli associati o partecipanti
a titolo di contributo o quote associative non concorrono a formare il reddito imponibile;
� Cessione di beni/prestazioni di servizi: la cessione di beni e le prestazioni di servizi verso
pagamento di corrispettivi specifici effettuate, in conformità alle finalità istituzionali, nei
confronti degli associati o partecipanti di altre associazioni che svolgono la medesima attività e
che per legge, regolamento o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale,
nonché dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati delle rispettive organizzazioni
nazionali non si considerano effettuate nell’esercizio di attività commerciale;
� Donazioni e successioni: esenzione generalizzata da ogni imposta per quanto riguarda gli atti di
donazione e le attribuzioni di eredità o di legato a favore dell’organizzazione;
� IVA: Esclusione dal campo IVA per le operazioni di cessione di beni e prestazione di servizi
(comma 2 art. 8 L.266/91);
- esenzione dall’emissione di fattura sia per le operazioni svolte nei confronti degli
aderenti che dei terzi (per attività istituzionali e commerciali marginali),
- esenzione adempimenti titolo II DPR 633. le OdV si comportano come consumatori
finali, per cui l’IVA sugli acquisti rimane a carico.
PER L’ACQUISTO DI UN’ AUTOAMBULANZA O BENI MOBILI ANTINCENDIO …?
art.96 legge 342/2000 contributi per l’acquisto di autoambulanze e beni strumentali utilizzati
direttamente ed esclusivamente per attivita’ di utilita’ sociale.– domande da presentare entro il
31/12 di ogni anno
in alternativa
- art. 20 d.l. 269/2003 riduzione del prezzo complessivo di acquisto (imponibile) nella misura del
20% per l’acquisto di autoambulanze e beni mobili antincendio destinati a vigili del fuoco volontari
� Pedaggio autostradale: (Decreto del Ministro dei Trasporti 15 aprile 1994) per ottenere questa
esenzione è sufficiente che i veicoli delle organizzazioni di volontariato siano muniti di un
apposito contrassegno, conforme a quello riportato nel decreto, che dovrà essere esposto, in
modo visibile, nella parte anteriore del veicolo. Tale contrassegno dovrà essere prodotto a cura
delle stesse organizzazioni e dovrà indicare l’anno di validità e la targa del veicolo;
95
CONTABILMENTE
� Canone radio: (Legge 23 dicembre 1998, n. 448, art. 72, comma 17) le organizzazioni di
volontariato, iscritte nei registri regionali, sono esonerate dal pagamento del canone radio
complessivamente dovuto per gli apparati installati sui mezzi adibiti a servizi socio - sanitari e di
protezione civile;
� Certificato di abilitazione professionale KE: (Decreto del Ministero dei Trasporti 3 agosto1995) i
conducenti dei veicoli adibiti a servizi di emergenza possono ottenere il rilascio del certificato di
abilitazione professionale di tipo KE, senza sostenere il relativo esame. A tal fine è necessario
che essi presentino apposita domanda ad un ufficio provinciale della motorizzazione civile e dei
trasporti in concessione. Alla domanda dovrà essere allegata un'attestazione, rilasciata dal
rappresentante legale dell’organizzazione di volontariato che ha in disponibilità il veicolo, con la
� quale si dichiari che il soggetto interessato presterà la propria opera presso la medesima struttura
come conducente dei veicoli adibiti a mezzi di emergenza. Per i soggetti che già svolgevano
attività di conducente dei predetti veicoli alla data del 19 agosto 1995, la citata attestazione deve
essere resa dal legale rappresentante dell’organizzazione di volontariato presso il quale
l’interessato presta la sua opera. In tal caso, il relativo certificato di abilitazione KE dovrà essere
rilasciato dall'ufficio provinciale della motorizzazione civile e dei trasporti in concessione entro
sessanta giorni dalla richiesta;
� Imposta sugli spettacoli: essendo Onlus di diritto le OdV godono dei benefici previsti per le
stesse dall’art. 23 del D. Lgs 460/97.
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CONTABILMENTE
FISCO E AGEVOLAZIONI delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale
Per le ONLUS, ad eccezione delle cooperative sociali, non costituisce esercizio di attività
commerciale lo svolgimento delle attività istituzionali nel perseguimento di esclusive finalità di
solidarietà sociale, pertanto le entrate provenienti dalle suddette attività non sono assoggettate alle
imposte sui redditi.: anche i proventi derivanti dall'esercizio delle attività direttamente connesse
non concorrono alla formazione del reddito imponibile.
L’iva : norma di riferimento è l’art. 10 del D.P.R. 633/1972 comma 1 punti 12-15-19-20-27ter.
Sono esenti da Iva la seguenti attività svolte da ONLUS:
� le cessioni gratuite di beni a favore delle ONLUS se di costo unitario non superiore a € 25,82,
� le prestazioni di trasporto di malati/feriti,
� le prestazioni educative e didattiche dell’infanzia e della gioventù,
� le prestazioni socio-sanitarie di assistenza domiciliare a soggetti svantaggiati.
Le Onlus, limitatamente alle operazioni riconducibili alle attività istituzionali, non sono soggette
all'obbligo di certificazione dei corrispettivi mediante ricevuta o scontrino fiscale ai fini
dell’imposta sul valore aggiunto.
L’acquisto di immobili : se una ONLUS acquista un bene immobile da un soggetto privato è
assoggettata ai seguenti oneri finanziari:
� imposta catastaria nella misura dell’ 1% del valore dell’immobile;
� imposta ipotecaria pari al 2% del valore dell’immobile;
� imposta di registro fissa pari a € 129,11 e non in proporzione al valore dell’immobile (nella
misura del 7%);
E’ del tutto esente dall’imposta di bollo.
E' comunque da tener presente che, per evitare una doppia imposizione, è prevista l'alternatività
dell'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto rispetto a quella di registro in caso di acquisto di
beni immobili. Per beneficiare di queste agevolazioni però la ONLUS deve dichiarare, nell'atto di
acquisto, di utilizzare i beni acquistati direttamente e per lo svolgimento della propria attività.
Inoltre, deve dichiarare che l'utilizzo effettivo avverrà entro 2 anni dal momento dell'acquisto. Nel
97
CONTABILMENTE
caso in cui una ONLUS faccia dichiarazioni non veritiere o non utilizzi effettivamente il bene
acquistato per lo svolgimento di attività istituzionali, dovrà versare l'imposta dovuta nella misura
ordinaria e incorrerà in una sanzione amministrativa pari al 30% dell'imposta stessa.
Per gli immobili acquisiti a titolo gratuito è previsto l’esonero dall’imposta sull’incremento del
valore degli immobili (INVIM) e dall’imposta sostitutiva INVIM comunale.
I conti corrente : qualora titolare di un conto corrente sia una ONLUS, non viene considerata
l'imposta di bollo addebitata trimestralmente dalle banche ai titolari di conti corrente. Spesso le
procedure bancarie e/o postali sono automatizzate ed il capitolo "Onlus" non è previsto. Non
aspettatevi, pertanto, uno "spontaneo" adeguarsi alle agevolazioni di legge. In occasione
dell’apertura o della normale tenuta di un conto corrente bancario/postale conviene giocare
d’anticipo, abbastanza pesantemente, per forzare la resistenza omeostatica della burocrazia bancaria
e/o postale. Per ricevere tale agevolazione è necessario presentare alla banca una lettera in cui si
notifica l'esenzione.
Le attività spettacolistiche : l'imposta sugli spettacoli non e' dovuta per le attività spettacolistiche se
realizzate occasionalmente per celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione.
L'esenzione spetta a condizione che dell'attività sia data comunicazione, prima dell'inizio di
ciascuna manifestazione, all'ufficio accertatore (SIAE) territorialmente competente.
Altre agevolazioni : nel caso di erogazioni di contributi pubblici in loro favore, le ONLUS sono
esonerate (a prescindere dalla dichiarazione che i contributi andranno a finanziare le attività
istituzionali) dalle ritenute d’acconto. Sono altresì esonerate dalla tassa sulle concessioni
governative e, qualora gli enti locali le prevedano, godono di riduzioni o esenzioni dell’imposta
comunale sugli immobili (ICI) e dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).
Erogazioni liberali: le ONLUS possono ricevere erogazioni liberali sia in denaro che in natura.
Le erogazioni liberali in natura consistono in sostanza nella cessione gratuita di beni: l’azienda che
cede i beni ha la possibilità di dedurre (D.L. 35/2005) come se fosse un costo aziendale. Per fare
ciò è necessario che l’azienda erogante faccia una comunicazione scritta, almeno 5 gg. prima della
consegna, agli Uffici Finanziari e alla Guardia di Finanza indicando:
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CONTABILMENTE
� la data, l’ora e il luogo di inizio del trasporto;
� la destinazione finale;
� la quantità e le caratteristiche (qualità) dei beni;
� l’ammontare complessivo dei beni valutato secondo il prezzo di acquisto.
Per le cessioni di beni facilmente deperibili e di modico valore si e' esonerati dall'obbligo della
comunicazione preventiva. La ONLUS destinataria dell’erogazione dei beni deve fare una
dichiarazione, da tenere agli atti dell’impresa cedente, in cui deve assicurare che i beni ricevuti
saranno utilizzati direttamente dal soggetto beneficiario (la ONLUS stessa) per il perseguimento
delle proprie finalità istituzionali, pena la decadenza dei benefici fiscali previsti per questa
operazione.
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CONTABILMENTE
Esempi scritture contabili per una Associazione di Promozione Sociale in regime ordinario con liquidazione dell’iva trimestrale
Molte associazioni si chiedono leggendo il D.Lgs. 460/97 (…in relazione all'attività
complessivamente svolta, redigere scritture contabili cronologiche e sistematiche atte a esprimere
con compiutezza e analiticità le operazioni poste in essere in ogni periodo di gestione…) se sono
obbligati alla tenuta della contabilità secondo il metodo della partita doppia.
L’interpretazione letterale della norma farebbe intendere che va tenuta una schematica e codificata
contabilità: cosa però abbastanza complicata e poco attuabile da parte di associazioni medio-piccole
che non hanno al proprio interno le risorse umane adeguate né tantomeno quelle economiche per
rivolgersi a professionisti esterni. Ma le leggi, specialmente in Italia, non sono certo da interpretare
letteralmente anzì è sempre necessario ed utile cercare di comprendere la volontà del legislatore: è
certamente nel caso degli enti non profit, salvo i casi espressamente previsti, non ha voluto creare
ulteriori adempimenti se non quello di redigere, obbligatoriamente, il Rendiconto economico-
finanziario a rappresentazione dei risultati di gestione ordinati man mano che si realizzavano
secondo metodi e criteri non ancora opportunamente e generalmente predisposti ed indicati.
Comunque il Manuale, raccomandando sempre una attenta disamina di priorità e competenze, ha
voluto dare “un semplice assaggio” di quello che significa contabilità in Partita Doppia : gli esempi
sono a titolo conoscitivo e pur rispettando la temporalità dei potenziali accadimenti gestionali tipici
non sono legati ai flussi finanziari usando le cifre in entrata ed uscita solo da completamento
dell’esempio.
Costituzione Associazione
I futuri soci anticipano i soldi per poter sostenere i primi oneri legati alla costituzione
dell’associazione.
_________________________ ______________ _____________________
16/01/… Denaro in cassa a Soci c/anticipi 2.000,00
100
CONTABILMENTE
Si costituisce l’Associazione e si devono sostenere i primi costi: marche da bollo per l’atto
costitutivo e lo statuto 73,10 €, imposta di registro in misura fissa pari ad € 168,00, spese per la
consulenza necessaria alla redazione dell’atto costitutivo e lo statuto € 400,00
_____________________________ ______________ _____________________
25/01/… Spese di costituzione a Denaro in cassa 641,10
Gestione attività corrente dell’Associazione
L’Associazione aderendo ad un ente nazionale deve necessariamente dotarsi delle tessere dello
stesso per cui deve acquistarle per poi consegnarle ai propri iscritti .
Pagate tessere associative per € 1.000,00
________________________ _____________ _____________________
26/01/… Acquisto tessere a Denaro in cassa 1.000,00
Dopo l’acquisto delle tessere l’Associazione avvia la sua campagna di tesseramento.
Cedute tessere ai soci per € 1.500,00
_________________________ _____________ _____________________
28/01/… Denaro in cassa a Tesseramento 1.500,00
101
CONTABILMENTE
Non di rado succede che alcuni soci, con più disponibilità o maggiore sensibilità, decidano, oltre al
pagamento della tessera e magari per aiutare particolari attività o campagne o nello specifico l’avvio
dell’associazione, di dare un contributo in denaro.
Ottenuto contributo da parte dei soci per € 5.000,00 metà per banca e metà in contanti
_________________________ _______________ _________________
02/02/… Diversi a Contributo da soci 5.000,00
Banca c/c 2.500,00
Denaro in cassa 2.500,00
Acquistato materiale di cancelleria per 800,00 + iva al 20% ( fornitore A );
acquistata una stampante per € 300,00 + iva al 20% ( fornitore B );
acquistata una fotocopiatrice per 5.000 + iva al 20% ( fornitore B );
acquistato un fax per 200,00 + iva al 20% ( fornitore B );
acquistati 5 computer per 3.750 + iva al 20% ( fornitoreB );
acquistati pezzi di arredamento ( scrivanie, scaffali, ecc…. ) per 7.500 + iva 20% ( fornitore C);
il pagamento è avvenuto per banca.
La percentuale di promiscuità (ovvero l’incidenza dei costi sulle attività ) adottata è :
65% Istituzionale (Istit.)
35% Commerciale (Comm.)
____________________________ ______________ ___________________ 10/02/… Diversi a Deb. v/forn. A 960,00 Cancelleria. Comm 280,00 Cancelleria. Istit. 624,00 Iva a credito 56,00 ____________________________ ________________ ____________________ 11/02/… Diversi a Deb. v/forn. B 11.100,00 Stampante Comm. 105,00 Stampante Istit 234,00 Fotocopiatrice Comm. 1.750,00 Fotocopiatrice Istit. 3.900,00 Fax Comm. 70,00
102
CONTABILMENTE
Fax Istit. 156,00 Computer Comm. 1.312,50 Computer Istit. 2.925,00 Iva a credito 647,50 __________________________ _______________ _____________________ 11/02/… Diversi a Deb. v/forn.C 9.000,00
Arredamento. Istit. 3.150,00 Arredamento. Comm. 4.875,00 Iva a credito 975,00
_________________________ _______________ _____________________ 15/02/… Diversi a Banca c/c 21.060,00 Deb. v/forn. A 960,00 Deb. v/forn. B 11.100,00 Deb. v/forn. C 9.000,00
Il Comune chiede all’associazione di fornirgli servizi particolari relativi alla riqualificazione di una
zona abbandonata ai margini della città (pulizia zona, recupero piante, semina prato, piantumazione
alberi…). Trattandosi di un servizio sinallagmatico (ovvero il comune chiede in cambio di…) per
l’associazione si tratta di entrata commerciale ed è quindi necessaria l’emissione della fattura.
Emesse fatture per € 15.000,00 +iva al 20%, riscossa per 2.500,00 euro in contanti e il restante
tramite bonifico.
_________________________ _________________ _____________________ 1/03/…. Crediti v/ Comune… a Diversi 18.000,00 Pubblicità 15.000,00 Iva a debito 3.000,00 __________________________ _________________ _____________________
1/03/…Cassa contanti a Crediti v/Comune… 2,500,00 __________________________ __________________ _____________________ 10/03/… Banca c/c a Crediti v/Comune… 15.500,00
Realizzazione del progetto ALFA per il quale si sostengono i seguenti costi: materiale di consumo
per 2.000 + iva al 20%, prestazione occasionale per 2.000 euro lorde, lavoratore a progetto per
4.500,00 euro lorde, spese per il pernottamento degli ospiti pari ad € 1.500 +iva al 10%,
allestimento 5.000 + iva al 20%
103
CONTABILMENTE
__________________________ ___________________ _____________________ 15/04/… Mat. di Consumo a Debiti v/….. 2.400,00 prog. Alfa __________________________ ___________________ _____________________ 20/04/… Pernottamento a Debiti v albergo … 1.650,00 Ospiti prog. Alfa ___________________________ ___________________ _____________________ 21/04/… Allestimento palco a Debiti v/… 6.000,00 Prog. Alfa
Ottenuto contributo dalla regione per € 5.000,00 quale co-finanziamento progetto alfa, € 3.000 dalla
provincia e € 1.000 come contributi da privati
___________________________ _____________________ _____________________ 15/05/… Diversi a Diversi Banca c/c 8.000,00 Cassa contanti 1.000,00 Cont. Reg. prog. Alfa 5.000,00 Cont. Prov. prog. Alfa 3.000,00 Cont. da privati prog. Alfa 1.000,00
Vengono registrati i compensi maturati dai collaboratori a progetto relativamente al progetto ALFA
___________________________ ___________________ _____________________ Diversi a Diversi
25/05/… Salari e stipendi 4.500,00 Prog. ALFA Contributi inps ass. 705,00 Erario c/irpef (coll.) 150,00 Inps c/contributi ( dip ) 352,50 Inps c/contributi ( assoc.) 705,00 Collaboratori c/compensi 3.997.50
Vengono registrati i compensi maturati dai collaboratori occasionali relativamente al progetto ALFA
___________________________ ____________________ _____________________ 25/05/… Prest. Occasionale a Diversi 2.000,00 Proget. Alfa Erario c/irpef ( occ.) 400,00 Occasionali c/compensi 1.600,00
104
CONTABILMENTE
Pagati il 30/05 i compensi dei collaboratori
____________________________ _____________________ _____________________ 30/05/… Diversi a Banca 5.597,50 Collaboratori c/compensi 3.997,50 Occasionali c/compensi 1.600,00
Pagata il 16/06/…. le ritenute inps e irpef relative sia ai lavoratori a progetto che ai lavoratori
occasionali tramite modello f24
__________________________ _____________________ _________________ 16/06/… Diversi a Banca c/c 1.607,50 Erario c/irpef ( coll) 150,00 Erario c/irpef ( occ ) 400,00 Inps c/contributi ( dip. e assoc.) 1.057,50
Pagati tramite banca i debiti maturati per la realizzazione del progetto Alfa
__________________________ ______________________ ____________________ 20/06/… Diversi a Diversi Debiti v/… 2.400,00 Debiti v/… 6.000,00 Debiti v/albergo 1.650,00 Banca 8.500,00 Cassa Contanti 1.550,00
Ricevute fatture per l’acquisto di materiale pubblicitario pari ad € 800,00+iva al 20%, e per la
stampa degli opuscoli per € 1.500,00 + iva al 20%
__________________________ ______________________ ____________________ 15/07/… Diversi a Debiti v/ … 960,00 Materiale pubblicitario 800,00 Iva a credito 160,00
___________________________ ______________________ _______________ 20/07/… Diversi a Debiti v/tipografia 1.800,00 Prestazione di servizi 1.500,00
105
CONTABILMENTE
Iva a credito 300,00
Pagati tramite banca i debiti di cui sopra
___________________________ _______________________ _______________ 30/07/… Debiti v/… a Banca c/c 960,00 ___________________________ ____________________ _______________
2/08/… Debiti v/tipografia a Banca c/c 1.800,00
L’associazione decide di organizzare (nel week – end) una raccolta pubblica di fondi, offendo in
cambio del contributo una cassetta di arance, per cercare di ottenere ulteriori mezzi monetari
necessari alla realizzazione del progetto Beta riguardante l’acquisizione di macchinari specifici per
la realizzazione di un apposito laboratorio per monitorare il gardo di inquinamento di aria ed acque
con lo scopo di sensibilizzare di più l’opinione pubblica sul tema della prevenzione dei disastri
ambientali. Nella giornata della raccolta ci si è avvalsi di personale volontario.
Acquisto delle arance da distribuire _____________________________ ___________________ ______________ 15/09/… materiale da distribuire a banca 5.000,00 ____________________________ ___________________ ______________ 16/09/… Fitto passivo gazebo a banca 300,00
Distribuzione arance e relativa raccolta contributi
___________________________ _____________________ ______________ 16/09/… Denaro in cassa a Raccolta pubblica di fondi 30.000,00 ___________________________ ______________________ _______________ 17/09/… Denaro in cassa a Raccolta pubblica di fondi 20.000,00
L’incasso della raccolta pubblica di fondi viene versato nel c/c dell’associazione
_________________________ ______________________ _______________ 18/09/… Banca c/c a Denaro in cassa 50.000,00
Ottenuto contributo dalla regione per 25.000 euro relativamente al progetto BETA
106
CONTABILMENTE
___________________________ ______________________ _______________ 25/09/… Banca c/c a Contributo regione progetto Beta 25.000,00
Acquistati macchinari come da progetto beta .
___________________________ ____________________ ______________ 10/10/… Macchinari a Banca c/c 80.000,00 Specifici Progetto Beta
Giunti alla fine del periodo amministrativo si dovranno rilevare le scritture di assestamento, ovvero
se presenti: ratei attivi e passivi, risconti attivi o passivi, ammortamenti, accantonamento
svalutazione crediti, ecc… Nel nostro esempio rileveremo:
� Un rateo passivo a fronte di interessi passivi 1/10/n-1/03/n+1 già maturati ma non ancora
pagati ( visto che il reale esborso ci sarà l’anno successivo)
__________________________ ____________________ _____________ 31/12/… Interessi passivi a Rateo passivi 500,00
� Un risconto attivo a storno di costi di assicurazione anticipati, imputati per tutto l’anno, ma
di competenza una parte dell’anno in corso e l’altra del successivo
_______________________ _____________________ ______________ 31/12/… Risconto attivo a Assicurazione 350,00
� Vista l’incertezza di alcuni crediti si è deciso, per questioni di prudenza, di effettuare un
accantonamento pari ad € 5.000,00 ( questo tipo di accantonamento dovrebbe corrispondere
al 5% del valore nominale degli stessi);
_________________________ _______________________ _______________ 31/12/… Accantonamento a a f.do svalutazione crediti 5.000,00 fondo svalutazione crediti
107
CONTABILMENTE
� ammortamenti attrezzature da ufficio per 1.000,00 €, ammortamenti arredamento per 1.500
euro, arredamento macchinari elettromeccanici 500,00 euro. Per questa voce trattandosi di
beni promiscui si rende necessaria la ripartizione tra istituzionale e commerciale con la
percentuale rispettivamente di 65% e 35%
__________________________ ______________________ ____________________ 31/12/… Diversi a Diversi Amm. Attr.Comm 350,00 Amm. Att.Istit 650,00 Amm. Arred.comm 525,00 Amm. Arred.istitu 975,00 Amm. Macchi. Comm. 175,00 Amm. Macchi. Istitu 325,00 F. do Amm. Attr.Comm 350,00 F. do Amm. Att.Istit 650,00 F. do Amm. Arred.comm 525,00 F. do Amm. Arred.istitu 975,00 F. do Amm. Macchi. Comm. 175,00 F. do Amm. Macchi. Istitu 325,00
Gestione aspetti fiscali
L’associazione svolgendo anche attività commerciali dovrà alla fine di ogni trimestre, visto che il
relativo volume di entrate lo permette (�euro 250.000,00), liquidare l’iva e provvedere se
necessario, ovvero se a debito, al suo versamento entro il 16 del secondo mese successivo al
trimestre ( opzione 398/91 IVA trimestrale)
Liquidazione iva primo trimestre _________________________ _________________ ___________________ 31/03/… Iva a debito a Diversi 2.000,00 Iva a credito 1.500,00 Erario c/iva 500,00
Pagamento iva primo trimestre ________________________ _________________ ____________________ 16/05/… Erario c/iva a Banca c/c 500,00
108
CONTABILMENTE
Liquidazione iva secondo trimestre _________________________ _________________ ____________________ Diversi a Iva a credito 1.500,00 30/06/… Iva a debito 1.400,00 Erario c/iva 100,00
Liquidazione iva terzo trimestre _________________________ _________________ ___________________ 30/09/… Iva a debito a Diversi 1.800,00 Iva a credito 1.600,00 Erario c/iva 200,00 Pagamento iva terzo trimestre ________________________ _________________ ____________________ 16/11/… Erario c/iva a Banca c/c 200,00
Pagato acconto iva su base storica, sapendo che questo è pari all’88% dell’imposta a debito rilevata
nel quarto trimestre dell’anno precedente.
________________________ _________________ _____________________ 27/12/… Erario c/acc. Iva a Banca c/c 750,00
Liquidazione iva quarto trimestre corrisponde alla liquidazione annuale, se durante tutto l’anno, si
sono fatti regolarmente i pagamenti, da considerare in dichiarazione dei redditi o da pagare entro
marzo.
_________________________ _________________ ___________________ 31/12/… Iva a debito a Diversi 1.800,00 Iva a credito 1.600,00 Erario c/iva 200,00
Pagamento iva quarto trimestre ________________________ _________________ ____________________ 16/03/n+1 Erario c/iva a Banca c/c 200,00
L’associazione dovrà effettuare, se dovute, il pagamento delle imposte Ires e Irap, in saldo ed in
acconto, il 16 giugno dell’anno successivo o, il 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40% oppure
tramite rateizzazione delle stesse o in 6 o 5 rate a seconda che si scelga come partenza giugno o
luglio. Durante l’anno corrente invece l’associazione dovrà rilevare alle scadenze di cui sopra gli
eventuali acconti versati e il pagamento dell’imposta a saldo derivante dall’ anno precedente.
109
CONTABILMENTE
Pagato il saldo, se a debito, delle imposte, dopo lo storno con gli acconti versati l’ anno precedente
e rilevazione e pagamento degli acconti per l’anno in corso.
___________________________ _____________________ ____________________ 16/06/... Diversi a Banca c/c 12.000,00 Debiti per ires 3.500,00 Debiti per irap 4.500,00 Erario c/acconti ires 1.500,00 Erario c/acconti irap 2.500,00
Rilevazione delle imposte da effettuare il 31/12/… dell’anno in corso
__________________________ ___________________ ____________________ 31/12/… Diversi a Diversi Ires d’esercizio 5.000,00 Irap d’esercizio 6.500,00 Debiti per Ires 5.000,00 Debiti per Irap 6.500,00
Storno degli acconti precedentemente versati
__________________________ _________________ ____________________ 31/12/… Diversi a Diversi Debiti per ires 1.500,00 Debiti per Irap 2.500,00 Erario c/acconti ires 1.500,00 Erario c/acconti irap 2.500,00
110
CONTABILMENTE
FORMULARIO
FASE DI COSTITUZIONE DELL’ENTE NON COMMERCIALE
Quali sono le operazioni da mettere in atto per la costituzione di un’associazione? A) L’ATTO COSTITUTIVO E LO STATUTO
- studio e redazione di Atto costitutivo e di Statuto, nella forma giuridica di scrittura privata registrata;
- preparazione definitiva degli stessi ai fini della registrazione presso l’Ufficio delle entrate;
- predisposizione degli atti e documenti ai fini dell’apertura del codice fiscale e della partita IVA (tenere conto dell’opportunità di scegliere l’opzione 398/91);
-programmazione opportuno sistema di tenuta della contabilità.
B) I LIBRI SOCIALI
- acquisto dei seguenti libri sociali: Libro dei soci, Libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea dei soci; Libro dei verbali e delle delibere del consiglio direttivo;
- Acquisto libro previsto per l’adozione del regime forfetario;
- Predisposizione per apertura posizione Inail in favore dei soci che utilizzano auto o macchinari per conto dell’associazione…
C) GLI ATTI SUBITO DOPO LA COSTITUZIONE
· domanda di ammissione a socio (da consegnare all’aspirante socio);
· comunicazione al socio di avvenuta ammissione;
· compilazione Libro dei soci;
· compilazione del verbale del Consiglio direttivo di ammissione soci.
ATTI COSTITUTIVI E STATUTI
111
CONTABILMENTE
Fac- simile Atto costitutivo Associazione di Promozione Sociale (APS)
ATTO COSTITUTIVO DELL’ ASSOCIAZIONE
“ …………………………………”
In data ……………., in ………………………….., si sono riuniti i Sigg.ri:
� ……………. Nato/a ad …………. il ……………, residente ad …………,
Via………….., C.F. ……………………….
� …………………………………………………………………………………………….,
per costituire una Associazione senza fini di lucro.
I presenti chiamano a presiedere la riunione la Sig.ra ……………………….. la quale accettando
l’incarico, nomina quale segretario il Sig. …………………………...
Il Presidente dell’assemblea illustra i motivi che hanno spinto i presenti a farsi promotori
dell’iniziativa volta a costituire una Associazione senza fini di lucro.
Tali motivi vanno esemplificativamente ricercati nella necessità di garantire uno spazio di
partecipazione attiva alla vita sociale e culturale, aperto e democratico, dove svolgere attività di
promozione e diffusione della cultura in genere e in particolare della tutela e valorizzazione della
natura e dell’ambiente, delle risorse naturali, del patrimonio e del paesaggio a favore di stili di vita,
di produzione e di consumo improntati all’ecosviluppo e a tutela dei consumatori…………………..
Il Presidente dell’assemblea dà lettura dello Statuto (che si riporta in calce al presente atto),
comprendente più dettagliatamente l'oggetto sociale della costituenda associazione, che dopo ampia
e proficua discussione viene posto in votazione ed approvato all’unanimità.
L’assemblea delibera quindi che la costituita Associazione venga denominata “…………….”, e che
la sua sede legale venga posta ………………………………... La proposta viene approvata
all’unanimità.
112
CONTABILMENTE
Nella sua prima riunione l'assemblea nomina il primo Consiglio Direttivo nella persone di:
……………………………. Presidente ………………., Segretario
………………………………….
………….., …………….
Luogo e data
__________
Letto, approvato e sottoscritto
Firme
__________
__________
__________
__________
__________
113
CONTABILMENTE
Fac- simile statuto Associazione di Promozione Sociale (APS)
STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE
“……………………………………”
SEDE, COSTITUZIONE, DURATA, OGGETTO SOCIALE
ART. 1) Ai sensi della legge n.383 del 7 dicembre 2000 e delle norme del codice civile in tema di
associazioni è costituita l'associazione di promozione sociale denominata………………, con sede
in…………………
L'associazione ……………… utilizzerà, in ogni comunicazione sociale, la locuzione associazione
di promozione sociale.
ART 2) L’Associazione ha sede legale in…………………………, via ……………………………
ed ha durata a tempo indeterminato.
ART 3) L’Associazione non ha fini di lucro.
E’ vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o
capitale, durante la vita dell’Associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano
imposti dalla legge
ART 4) L’Associazione si pone come scopo statutario ed attività istituzionale lo svolgimento di
attività di utilità sociale nei confronti di associati e terzi nei settori
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Tutte le attività associative saranno svolte nel pieno rispetto della libertà e dignità degli associati.
È esclusa qualsiasi finalità politica, sindacale, professionale o di categoria, ovvero di tutela
economica degli associati.
114
CONTABILMENTE
SOCI
ART 5) Possono far parte dell’Associazione tutti coloro i quali, condividendo le finalità del
presente Statuto, intendono partecipare alle attività organizzate dall’Associazione per il
raggiungimento delle stesse.
ART 6) Per essere ammessi a socio è necessario presentare all’assemblea domanda di adesione
all’Associazione con l’osservanza delle seguenti modalità ed indicazioni:
- indicare nome e cognome, luogo e data di nascita, luogo di residenza;
- dichiarare di attenersi al presente Statuto ed alle deliberazioni degli organi sociali.
E’ compito dell’assemblea dell’Associazione deliberare, entro trenta giorni, su tale domanda.
In caso di non ammissione l’interessato potrà presentare ricorso, entro i successivi trenta giorni,
all’Assemblea stessa la quale, nella sua prima convocazione, si pronuncerà in modo definitivo.
ART 7) I soci hanno diritto a ricevere all’atto dell’ammissione, la tessera sociale di validità un
anno, di usufruire di tutte le strutture, dei servizi, delle attività, delle prestazioni e provvidenze
attuate dall’Associazione, nonché di intervenire con diritto di voto nelle Assemblee.
L'associazione, per il perseguimento dei propri fini isttituzionali, si avvale prevalentemente delle
attività, prestate in fomra libera e gratuita, degli associati. In casi di particolare necessità
l'associazione può assmere lavoratori dipendenti oa vvalersi di prestatori di lavoro autonomo o
professionale, anche ricorrendo ai propri associati.
ART. 8) I soci sono tenuti al pagamento della quota annuale di associazione, stabilita dal Consiglio
Direttivo, ed all’osservanza dello Statuto e delle deliberazioni prese dagli organi sociali, ed al
pagamento di quote straordinarie ad integrazione del fondo sociale.
ART. 9) I soci sono espulsi o radiati per i seguenti motivi:
a) quando non ottemperino alle disposizioni del presente Statuto, ai Regolamenti Interni o alle
deliberazioni prese dagli organi sociali;
b) quando si rendano morosi del pagamento della tessera e delle quote sociali senza giustificato
motivo;
115
CONTABILMENTE
c)quando, in qualunque modo, arrechino danni morali o materiali all’Associazione.
Le espulsioni e le radiazioni sono decise dall'assemblea a maggioranza dei suoi membri.
I soci radiati per morosità potranno, dietro domanda, essere riammessi, pagando una nuova quota di
iscrizione.
I soci espulsi o radiati potranno ricorrere contro il provvedimento secondo le modalità di cui all’art.
6 del presente Statuto.
ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE
ART. 10) Gli organi dell’Associazione sono:
a) L’Assemblea dei Soci;
b) Il Consiglio Direttivo;
c) Il Presidente;
d) Il Segretario;
ART. 11) L’Assemblea sovrana dei soci è composta da tutti gli associati per i quali sussiste tale
qualifica al momento della convocazione.
La comunicazione della convocazione deve essere effettuata con avviso affisso nei locali
dell’Associazione almeno dieci giorni prima della riunione contenente i punti all’ordine del giorno,
la data, l’ora ed il luogo dell’Assemblea, nonché la data, l’ora ed il luogo dell’eventuale Assemblea
di seconda convocazione.
ART. 12) L’Assemblea deve essere convocata dal Presidente, almeno una volta all’anno.
Essa, presieduta dal Presidente, il quale nomina a sua volta fra i soci un segretario verbalizzante: -
approva le linee generali del programma di attività per l’anno sociale; - approva il rendiconto
economico finanziario annuale - elegge im mebri del Consiglio Direttivo; - delibera su tutte le
questioni attinenti alla gestione sociale.
Le delibere assembleari, oltre ad essere debitamente trascritte nel libro verbale delle Assemblee dei
soci, rimangono affisse nei locali dell’Associazione durante i dieci giorni che seguono l’Assemblea
116
CONTABILMENTE
ART 13) In prima convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita con la presenza di almeno la
metà più uno dei soci e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le
questioni poste all’ordine del giorno, salvo i casi nei quali lo Statuto preveda espressamente
maggioranze diverse.
In seconda convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita qualunque sia il numero dei soci
intervenuti, e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le questioni poste
all’ordine del giorno, salvo i casi nei quali lo Statuto preveda espressamente maggioranze diverse.
ART. 14) Le votazioni possono avvenire per alzata di mano o a scrutinio segreto, quando ne faccia
richiesta almeno un decimo dei presenti. Le votazioni avvengono sempre sulla base del principio
del voto singolo di cui all’articolo 2352, secondo comma, del codice civile.
ART. 15) Il Consiglio Direttivo è composto da un numero minimo di tre consiglieri e massimo di
sette, eletti dall’Assemblea Ordinaria fra i soci; resta in carica per cinque anni ed è rieleggibile.
In caso di dimissioni di un componente del Consiglio Direttivo, viene cooptato il primo dei non
eletti.
Nella sua prima seduta il Consiglio Direttivo elegge fra i suoi membri il Presidente, il
VicePresidente ed il Segretario.
ART 16) Il Consiglio Direttivo si riunisce ogni qualvolta il Presidente o la maggioranza dei propri
componenti lo ritengano necessario, ed è presieduto dal Presidente o, in sua assenza, dal
Vicepresidente.
Le riunioni sono valide con la presenza di almeno la metà dei componenti.
Le deliberazioni si adottano a maggioranza semplice.
Il Consiglio Direttivo : - redige i programmi di attività sociale previsti dallo Statuto sulla base delle
linee approvate dall’Assemblea dei soci; - cura l’esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea; -
redige i rendiconti economico finanziari da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea; - stipula
tutti gli atti e i contratti di ogni genere inerenti all’attività sociale; - delibera circa l’ammissione, la
sospensione, la radiazione e l’espulsione dei soci; - determina l’ammontare delle quote annue
associative e le modalità di versamento;- svolge tutte le altre attività necessarie e funzionali alla
117
CONTABILMENTE
gestione sociale.
ART. 17) Al Presidente del Consiglio Direttivo compete la legale rappresentanza dell’Associazione
e la firma sociale.
Egli presiede e convoca l’Assemblea Ordinaria e il Consiglio Direttivo; sovraintende alla gestione
amministrativa ed economica dell’Associazione. In caso di assenza o di impedimento del
Presidente tutte le sue mansioni spettano al Vicepresidente.
ART. 18) Il segretario viene eletto dal Consiglio Direttivo nella prima seduta fra i suoi membri e
resta in carica 5 anni ed è rieleggibile.
Il segretario svolge le seguenti funzioni:
tiene aggiornata la contabilità, i registri contabili, ed il registro degli associati, salvo che a tali
mansioni non provveda un tesoriere appositamente eletto fra i membri del Consiglio Direttivo. Per
tali incombenze potrà avvalersi anche dell’ausilio di collaboratori esterni all’Associazione.
PATRIMONIO DELL’ASSOCIAZIONE
ART. 19) Il fondo patrimoniale dell’Associazione è indivisibile ed è costituito :
a) dal patrimonio mobiliare ed immobiliare di proprietà dell’Associazione;
b) dai contributi annuali e straordinari degli associati;
c) dai contributi, erogazioni e lasciti diversi;
d) da tutti gli altri proventi, anche di natura commerciale, eventualmente conseguiti
dall’Associazione per il perseguimento o il supporto dell’attività istituzionale.
Art. 20) Le somme versate per la tessera sociale e le quote annuali di adesione all’Associazione non
sono rimborsabili in nessun caso.
RENDICONTO ECONOMICO FINANZIARIO
ART. 21) Il rendiconto economico finanziario comprende l’esercizio sociale dal primo gennaio al
trentuno dicembre di ogni anno e deve essere presentato dal Consiglio Direttivo all’Assemblea per
la sua approvazione entro il trenta aprile dell’anno successivo e da questa approvato in sede di
118
CONTABILMENTE
riunione ordinaria.
ART. 22) Il rendiconto economico-finanziario regolarmente approvato dall’Assemblea ordinaria,
oltre ad essere debitamente trascritto nel libro verbali delle Assemblee dei soci, rimane affisso nei
locali dell’Associazione durante i dieci giorni che seguono l’Assemblea.
SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE
ART. 23) Lo scioglimento dell’Associazione deve essere deliberato dall’Assemblea dei soci con il
voto favorevole di almeno due terzi dei soci presenti.
ART. 24) In caso di scioglimento l’Assemblea provvede alla nomina di uno o più liquidatori, anche
non soci, determinandone gli eventuali compensi.
Il patrimonio residuo che risulterà dalla liquidazione è devoluto per fini di pubblica utilità conformi
ai fini istituzioni dell’Associazione, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3, comma
190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e salvo diversa destinazione imposta dalla legge.
DISPOSIZIONI FINALI
ART. 25) Per tutto quanto non previsto espressamente dal presente Statuto si rimanda alla legge n.
383 del 07 dicembre 2000 e alle altre leggi dello stato in quanto applicabili.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO
119
CONTABILMENTE
Fac- simile Atto costitutivo Organizzazione di Volontariato (OdV)
ATTO COSTITUTIVO DELL’ ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO
“ …………………………………”
In data ……………., in ………………………….., si sono riuniti i Sigg.ri:
� ……………. Nato/a ad …………. il ……………, residente ad …………,
Via………….., C.F. ……………………….
� …………………………………………………………………………………………….,
per costituire una Associazione senza fini di lucro.
I presenti chiamano a presiedere la riunione la Sig.ra ……………………….. la quale accettando
l’incarico, nomina quale segretario il Sig. …………………………...
Il Presidente dell’assemblea illustra i motivi che hanno spinto i presenti a farsi promotori
dell’iniziativa volta a costituire una Associazione senza fini di lucro.
Tali motivi vanno esemplificativamente ricercati nella necessità di garantire uno spazio di
partecipazione attiva alla vita sociale e culturale, aperto e democratico, dove svolgere attività di
promozione e diffusione della cultura in genere e in particolare della tutela e valorizzazione della
natura e dell’ambiente, delle risorse naturali, del patrimonio e del paesaggio a favore di stili di vita,
di produzione e di consumo improntati all’ecosviluppo e a tutela dei consumatori…………………..
Il Presidente dell’assemblea dà lettura dello Statuto (che si riporta in calce al presente atto),
comprendente più dettagliatamente l'oggetto sociale della costituenda associazione, che dopo ampia
e proficua discussione viene posto in votazione ed approvato all’unanimità.
120
CONTABILMENTE
L’assemblea delibera quindi che la costituita Associazione venga denominata “…………….”, e che
la sua sede legale venga posta ………………………………... La proposta viene approvata
all’unanimità.
Nella sua prima riunione l'assemblea nomina il primo Consiglio Direttivo nella persone di:
……………………………. Presidente ………………., Segretario
………………………………….
………….., …………….
Luogo e data
__________
Letto, approvato e sottoscritto
Firme
__________
__________
__________
__________
__________
121
CONTABILMENTE
Fac- simile STATUTO Organizzazione di Volontariato (OdV)
STATUTO dell’associazione di volontariato “……………………………”
Art. 1. Denominazione
È costituita l’Associazione di volontariato denominata ...............
Art. 2. Sede
L’associazione ha sede in ...............
Art. 3. Durata
La durata dell’Associazione è a tempo indeterminato.
Art. 4. Oggetto
La ............... è un’associazione di volontariato ai sensi della legge 11 agosto 1991, n. 266, non ha
fini di lucro neanche indiretto ed opera esclusivamente per fini di solidarietà.
L’Associazione ha per scopo l’elaborazione, promozione, realizzazione di progetti di solidarietà
sociale, tra cui l’attuazione di iniziative socio-educative e culturali a favore di minori e delle loro
famiglie.
Lo spirito e la prassi dell’associazione trovano origine nel rispetto dei principi cristiani che hanno
ispirato l’associazione stessa e si fondano sul pieno rispetto della dimensione umana, culturale,
spirituale della persona.
L’associazione in particolare si propone:
a) di stabilire rapporti personali capaci di educare e far crescere ragazzi in situazioni di
particolare disagio soggettivo e sociale;
b) di offrire un servizio qualificato agli studenti della scuola dell’obbligo svolgendo con loro i
compiti ed eventuali programmi di recupero assegnati dai rispettivi insegnanti, risvegliando nei
ragazzi un atteggiamento positivo nei confronti della scuola e dell’apprendimento culturale;
c) la sensibilizzazione sui problemi del disadattamento scolastico e dell’emarginazione in
generale;
122
CONTABILMENTE
d) attenzione verso situazioni di bisogno presenti sul territorio;
e) accoglienza temporanea presso le strutture a disposizione dell’associazione di persone in stato
di bisogno finalizzata alla ricerca di una sistemazione autonoma.
Al fine di svolgere le proprie attività l’Associazione si avvale in modo determinante e prevalente
delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti. L’associazione si avvale di
ogni strumento utile al raggiungimento degli scopi sociali ed in particolare della collaborazione
con gli Enti locali, anche attraverso la stipula di apposite convenzioni.
L’associazione potrà inoltre svolgere qualsiasi altra attività culturale o ricreativa e potrà compiere
qualsiasi operazione economica o finanziaria, mobiliare o immobiliare, purché operi per il
migliore raggiungimento dei propri fini istituzionali.
L’associazione è aperta a chiunque condivida principi di solidarietà.
L’adesione ad un cammino di fede non è comunque requisito per la partecipazione all’attività
sociale; tuttavia l’associazione ritiene preziosi interlocutori le comunità cristiane del territorio.
Art. 5. Soci
L’associazione si compone di un numero illimitato di soci, di due categorie:
- ordinari, che aderiscono all’associazione versando una quota annua il cui minimo viene
periodicamente determinato dal Consiglio direttivo;
- operativi, che aderiscono all’associazione prestando una attività gratuita e volontaria secondo le
modalità stabilite dal Consiglio direttivo e versando una specifica quota stabilita dal Consiglio
stesso.
Tutti i soci godono degli stessi diritti e sono assoggettati agli stessi doveri. Possono chiedere di
essere ammessi come soci le persone fisiche mediante inoltro di domanda scritta indirizzata al
Consiglio direttivo.
Art. 6. Diritti e doveri di soci
Gli associati sono tenuti ad osservare le disposizioni statutarie e regolamentari nonché le direttive
e le deliberazioni emanate dagli organi dell’associazione. Le prestazioni fornite dagli aderenti
sono a titolo gratuito e non possono essere retribuite nemmeno dal beneficiario. Agli aderenti
possono essere rimborsate soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate, secondo
opportuni parametri validi per tutti gli aderenti, preventivamente stabiliti dal Consiglio direttivo e
approvati dall’Assemblea. Le attività degli aderenti sono incompatibili con qualsiasi forma di 123
CONTABILMENTE
lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con
l’Associazione.
Art. 7. Recesso del socio
La qualità di socio può venir meno per espulsione, per recesso volontario e per decadenza.
Nel primo caso il Consiglio direttivo delibera l’espulsione, previa contestazione degli addebiti e
sentito il socio interessato, se possibile e richiesto dallo stesso, per atti compiuti in contrasto a
quanto previsto dal presente statuto o qualora siano intervenuti gravi motivi che rendano
incompatibile la prosecuzione del rapporto associativo.
Nel secondo caso ogni socio può recedere dall’associazione in qualsiasi momento dandone
comunicazione scritta al Consiglio direttivo; tale recesso avrà decorrenza immediata.
Nel terzo caso la decadenza avviene su decisione del Consiglio direttivo trascorsi sei mesi dal
mancato versamento della quota sociale annuale.
Resta fermo l’obbligo per il pagamento della quota sociale per l’anno in corso.
Gli associati che abbiano comunque cessato di appartenere all’associazione non possono ripetere
i contributi versati e non hanno alcun diritto sul patrimonio dell’associazione stessa.
Art. 8. Risorse economiche
Le risorse economiche per il conseguimento degli scopi ai quali l’associazione è rivolta e per
sopperire alle spese di funzionamento dell’associazione saranno costituite:
a) dalle quote sociali annue stabilite dal Consiglio direttivo e da eventuali e straordinarie quote
suppletive;
b) da eventuali proventi derivanti da attività associative (manifestazioni e iniziative);
c) da eventuali entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali;
d) da ogni altro contributo, ivi compresi donazioni, lasciti e rimborsi dovuti a convenzioni, che
soci, non soci, enti pubblici o privati, diano per il raggiungimento dei fini dell’associazione.
Anche nel corso della vita dell’associazione i singoli associati non possono chiedere la divisione
delle risorse comuni.
Art. 9. Organi dell’associazione
Sono organi dell’associazione:
124
CONTABILMENTE
a) l’Assemblea dei soci;
b) il Consiglio direttivo;
c) il Presidente;
d) il Collegio dei sindaci.
Tutte le cariche elettive sono gratuite.
Art. 10. Assemblea dei soci
L’assemblea regolarmente costituita rappresenta l’universalità degli associati e le sue
deliberazioni prese in conformità alla legge ed al presente statuto obbligano tutti gli associati.
L’assemblea è il massimo organo deliberante.
In particolare l’assemblea ha il compito:
a) di esaminare i problemi di ordine generale e di fissare le direttive per l’attività
dell’associazione nonché di discutere e di deliberare sulle relazioni dell’attività sociale;
b) di nominare i membri del Consiglio direttivo;
c) di nominare i sindaci;
d) di ratificare l’entità delle quote sociali annue stabilita dal Consiglio direttivo;
e) di approvare il bilancio consuntivo e quello preventivo;
f) di deliberare sulle modifiche dello statuto dell’associazione e sull’eventuale scioglimento
dell’associazione stessa.
Art. 11. Modalità di funzionamento dell’assemblea
L’assemblea è convocata presso la sede sociale o altrove purché nel territorio nazionale almeno
una volta all’anno entro il mese di aprile.
Essa deve inoltre essere convocata ogni qualvolta ciò venga richiesto dal Presidente
dell’associazione, dal Consiglio direttivo o da almeno un terzo dei soci.
La convocazione è fatta dal Presidente dell’associazione o da persona dallo stesso a ciò delegata,
mediante comunicazione raccomandata spedita agli associati o consegnata a mano almeno otto
giorni prima della data della riunione o mediante affissione dell’avviso di convocazione all’albo
dell’associazione presso la sede almeno quindici giorni prima della data della riunione. Nella
convocazione dovranno essere specificati l’ordine del giorno, la data, il luogo e l’ora
dell’adunanza, sia di prima che di eventuale seconda convocazione.
125
CONTABILMENTE
Hanno diritto di intervenire all’assemblea tutti i soci in regola con il versamento della quota
sociale. Essi possono farsi rappresentare da altro socio mediante delega scritta. Non sono
ammesse più di cinque deleghe alla stessa persona.
Ogni socio ha diritto ad un voto. Le deliberazioni dell’assemblea in prima convocazione sono
prese a maggioranza di voti e con la presenza fisica o per delega di almeno la metà degli
associati.
In seconda convocazione le deliberazioni sono valide a maggioranza qualunque sia il numero
degli intervenuti. Per la modificazione del presente statuto o per deliberare lo scioglimento
dell’associazione e la devoluzione del suo patrimonio occorre il voto favorevole di almeno i tre
quarti degli associati intervenuti sia in prima che in seconda convocazione.
L’assemblea è presieduta dal presidente dell’associazione o in sua assenza del vicepresidente. Le
funzioni di segretario sono svolte dal segretario dell’associazione o in caso di suo impedimento
da persona nominata dal presidente dell’assemblea.
I verbali dell’assemblea saranno redatti dal segretario firmati dal presidente e dal segretario stesso
e trascritti nel Libro delle adunanze e delle delibere dell’Assemblea dei soci.
Art. 12. Consiglio direttivo
Il Consiglio direttivo è composto da un numero di membri non inferiore a cinque. L’assemblea
elegge il Consiglio direttivo, determinando di volta in volta il numero dei componenti.
Il Consiglio direttivo ha il compito di attuare le direttive generali stabilite dall’assemblea e di
promuovere ogni iniziativa volta al conseguimento degli scopi sociali.
Al Consiglio direttivo compete inoltre di assumere tutti i provvedimenti necessari per
l’amministrazione ordinaria e straordinaria, l’organizzazione e il funzionamento
dell’associazione, l’assunzione eventuale di personale dipendente; di predisporre il bilancio
dell’associazione, sottoponendolo poi all’approvazione dell’assemblea; di stabilire le quote
annuali dovute dai soci.
Il Consiglio direttivo può demandare ad uno o più consiglieri lo svolgimento di determinati
incarichi e delegare a gruppi di lavoro lo studio di problemi specifici.
Il Consiglio direttivo nomina tra i suoi membri il presidente dell’associazione, il vicepresidente, il
tesoriere e il segretario. Sarà in facoltà del Consiglio direttivo preparare e stilare un apposito
regolamento che, conformandosi alle norme del presente statuto, dovrà regolare gli aspetti pratici
e particolari della vita dell’associazione.
126
CONTABILMENTE
Detto regolamento dovrà essere sottoposto per l’approvazione all’assemblea che delibererà con le
maggioranze ordinarie.
I membri del Consiglio direttivo durano in carica tre anni e sono rieleggibili.
Se vengono a mancare uno o più consiglieri, il Consiglio direttivo provvede a sostituirli,
nominando al loro posto il socio o soci che nell’ultima elezione assembleare seguirono nella
graduatoria della votazione.
In ogni caso i nuovi consiglieri scadono insieme a quelli che sono in carica all’atto della loro
nomina.
Se vengono a mancare consiglieri in numero superiore alla metà, il presidente deve convocare
l’assemblea per nuove elezioni.
Il Consiglio direttivo si raduna su invito del presidente ogni qualvolta se ne dimostri l’opportunità
oppure quando ne facciano richiesta scritta almeno due membri del Consiglio stesso.
Per la validità della riunione del Consiglio direttivo è necessaria la presenza della maggioranza
dei membri dello stesso.
La riunione è presieduta dal presidente dell’associazione o, in caso di sua assenza dal
vicepresidente o in assenza di quest’ultimo da altro membro del Consiglio più anziano per
partecipazione all’associazione.
Le funzioni di segretario sono svolte dal segretario dell’associazione o in casi di sua assenza o
impedimento da persona designata da chi presiede la riunione.
Le deliberazioni sono prese a maggioranza di voti; in caso di parità prevale il voto di chi presiede.
Delle deliberazioni stesse sarà redatto verbale sottoscritto dal presidente e dal segretario e
trascritto nel Libro delle adunanze e delle delibere del Consiglio direttivo.
Art. 13. Tesoriere
Al tesoriere spetta il compito di tenere e aggiornare i libri contabili e di predisporre il bilancio
dell’associazione; tutti gli altri libri vengono tenuti dal segretario.
Art. 14. Presidente
Il Presidente, eletto dal Consiglio direttivo, ha la legale rappresentanza dell’Associazione nei
confronti dei terzi ed in giudizio; firma gli atti e quanto occorra per l’esplicazione degli affari che
vengono deliberati dal Consiglio direttivo.
127
CONTABILMENTE
Il Presidente sorveglia il buon andamento amministrativo dell’Associazione; cura l’osservanza
del presente Statuto, promuovendone la riforma, qualora si renda necessaria.
Il Presidente convoca e presiede le sedute del Consiglio direttivo e dell’Assemblea dei Soci,
curando l’esecuzione delle relative deliberazioni ed adottando, nei casi d’urgenza, ogni
provvedimento opportuno, che sottoporrà alla ratifica da parte del Consiglio direttivo alla prima
riunione.
Spettano al Presidente tutti i poteri che il Consiglio direttivo delibererà di assegnargli.
Nei casi di decesso, dimissioni, decadenza, permanente impedimento del Presidente, ne fa le veci,
fino all’elezione del nuovo Presidente, il Vice Presidente.
Art. 15. Collegio dei sindaci
L’assemblea qualora lo ritenga opportuno può eleggere un collegio di sindaci, in numero
massimo di tre, cui demandare secondo modalità da stabilirsi la vigilanza sulle attività
dell’associazione, la corrispondenza della cassa e della banca, la regolarità contabile, il rispetto
della legge.
Le deliberazioni del Collegio vengono trascritte nel Libro delle adunanze e delibere del Collegio
dei sindaci.
Art. 16. Esercizio sociale
Gli esercizi sociali si chiudono il 31 dicembre di ogni anno e con la chiusura dell’esercizio verrà
formato il bilancio che dovrà essere presentato all’assemblea per l’approvazione entro quattro
mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale.
Dal bilancio consuntivo devono risultare i beni, i contributi e lasciti ricevuti e le spese per capitoli
e voci analitiche. Il bilancio deve rappresentare, con chiarezza e precisione la situazione
contabile, professionale, economica e finanziaria dell’Associazione.
128
CONTABILMENTE
Art. 17. Scioglimento
In caso di scioglimento il patrimonio dell’associazione non potrà essere diviso tra i soci e su
proposta del Consiglio direttivo approvata dall’assemblea, sarà interamente devoluto ad altre
associazioni di volontariato operanti in identico o analogo settore.
Art. 18. Rinvio
Per quanto non previsto dal presente Statuto, si fa riferimento alle vigenti disposizioni legislative in
materia, con particolare riferimento al codice civile, alla legge 11 agosto 1991, n. 266 e alla
legislazione regionale sul volontariato, e alle loro eventuali variazioni.
129
CONTABILMENTE
Fac- simile Atto costitutivo Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS)
ATTO COSTITUTIVO DELL’ASSOCIAZIONE DENOMINATA “ ……………………”
ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITA’ SOCIALE ONLUS
*****
Il giorno __________, del mese di __________, dell’anno __________, presso la sede sociale della
costituente associazione denominata “__________” ONLUS, posta in _________, cap.
__________, prov. di __________, via/viale/piazza __________, n° _____, alle ore _____, si sono
riuniti i seguenti soggetti:
Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,
cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,
via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,
professione __________;
Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,
cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,
via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,
professione __________;
Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,
cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,
via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,
professione __________;
Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,
cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,
via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,
professione __________;
Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,
cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,
via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,
professione __________;
ecc ….
130
CONTABILMENTE
I presenti designano, in qualità di Presidente dell’Assemblea degli associati così riunita, il Sig.
__________, il quale accetta e nomina per assisterlo e coadiuvarlo nella riunione il Sig.
__________, quale Segretario ed estensore del presente atto.
Il Presidente dell’Assemblea illustra i motivi che hanno indotto i presenti a promuovere la
costituzione dell’associazione denominata “__________” ONLUS e dà lettura dello statuto sociale
da considerarsi parte integrante del presente atto costitutivo. Lo statuto viene approvato
__________(indicare le modalità).
I presenti, di comune accordo, stipulano e convengono quanto segue:
ART. 1
COSTITUZIONE
Fra i suindicati comparenti è costituita ai sensi all’art. 17 del D. Lgs. 4 dicembre 1997, n° 460 una
libera associazione denominata “_________” organizzazione non lucrativa di utilità sociale
ONLUS.
ART. 2
SEDE
L'associazione ha sede in __________, cap. __________, prov. di __________, via/viale/piazza
__________,
ART. 3
PRINCIPI ISPIRATORI
L'associazione è apartitica e si informa ai seguenti principi ispiratori: assenza di fini di lucro, anche
indiretto.
ART. 4
FINALITA’
L'associazione ha finalità di solidarietà sociale.
Tale scopo sarà perseguito attraverso l’intervento dei soci anche mediante __________.
ART. 5
DURATA
L'associazione ha durata illimitata nel tempo.
Per tutta la durata dell’associazione non potranno essere distribuiti, né direttamente né
indirettamente, avanzi di gestione, riserve, fondi o residui di capitale.
ART. 6
ORGANI SOCIALI
131
CONTABILMENTE
CONSIGLIO DIRETTIVO
I presenti dispongono che, per il primo mandato triennale, il Consiglio Direttivo sia composto da n°
minimo di _____ membri a un numero massimo di _____ membri e nominano a farne parte i
Signori ai quali contestualmente attribuiscono le cariche di:
Sig. __________ Presidente;
Sig. __________ Vice-Presidente;
Sig. __________ Segretario;
Sig. __________ Tesoriere;
ecc ….
COLLEGIO DEI REVISORI CONTABILI (facoltativo):
I presenti dispongono che, per il primo mandato triennale, il Collegio dei Revisori Contabili sia
composto da cinque membri di cui 3 (tre) effettivi e 2 (due) supplenti e nominano a farne parte i
Signori ai quali contestualmente attribuiscono le cariche di:
Sig. __________ Presidente;
Sig. __________ Vice-Presidente;
Sig. __________ Revisore effettivo;
Sig. __________ Revisore supplente;
Sig. __________ Revisore supplente.
COLLEGIO DEI PROBIVIRI (facoltativo):
I presenti dispongono che, per il primo mandato triennale, il Collegio dei Revisori Contabili sia
composto da cinque membri di cui 3 (tre) effettivi e 2 (due) supplenti e nominano a farne parte i
Signori ai quali contestualmente attribuiscono le cariche di:
Sig. __________ Presidente;
Sig. __________ Vice-Presidente;
Sig. __________ Probiviro effettivo;
Sig. __________ Probiviro supplente;
Sig. __________ Probiviro supplente.
ART. 7
ESERCIZIO SOCIALE
Il primo esercizio sociale si chiuderà in data _____.
132
CONTABILMENTE
ART. 8
SPESE
Le spese del presente atto, annesse e dipendenti, si convengono ad esclusivo carico
dell'associazione qui costituita.
Luogo e data
__________
Letto, approvato e sottoscritto
Firme
__________
__________
__________
__________
__________
133
CONTABILMENTE
Fac- simile statuto Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS)
STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE “……………..” - ONLUS
SEDE, COSTITUZIONE, DURATA, OGGETTO SOCIALE
ART 1) E’ costituita l’Associazione - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale - in breve
denominata come Associazione “…………………… ”- ONLUS, ai sensi del decreto legislativo 4
dicembre 1997 n.460.
L’associazione assume nella propria denominazione la qualificazione di ONLUS che ne costituisce
peculiare segno distintivo ed a tale scopo viene inserita in ogni comunicazione e manifestazione
esterna alla medesima.
ART 2) L’Associazione ha sede legale in ………………, Via…………………………, ed ha
durata a tempo illimitato.
ART 3) L’Associazione non ha fini di lucro.
E’ vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o
capitale, durante la vita dell’Associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano
imposti dalla legge o effettuate a favore di altre ONLUS che per legge, statuto o regolamento fanno
parte della medesima struttura unitaria.
Gli utili o gli avanzi di gestione sono impiegati esclusivamente per la realizzazione delle attività
istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse.
ART 4) L’Associazione “……………” persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale.
Scopo (scopi) preminente dell’associazione è lo svolgimento di attività nel settore di
……………………………[i settori di attività in cui devono operare le ONLUS sono
tassativamente indicati nell’art.10 del D.lgs. 460/97], ed in particolare:
(…………………………………… indicare la/le attività primarie che si intendono svolgere)
134
CONTABILMENTE
ART 5) L’Associazione non svolge attività diverse da quelle istituzionali di solidarietà sociale, ad
eccezione di quelle ad esse strettamente connesse in quanto dirette alle medesime finalità.
L’Associazione inoltre porrà eventualmente in essere soltanto le attività accessorie che si
considerano integrative e funzionali allo sviluppo dell’attività istituzionale di solidarietà sociale.
ART 6) L’Associazione, essendo qualificata ai sensi del D. Lgs. 460/1997 quale Organizzazione
Non Lucrativa di Utilità Sociale, provvede a comunicare alla direzione regionale delle entrate del
Ministero delle finanze competente per territorio, la propria iscrizione all’anagrafe delle ONLUS,
nonché ogni variazione di attività che possa comportare la perdita dello stato di ONLUS.
SOCI
ART 7) Possono far parte dell’Associazione tutti coloro i quali intendono impegnarsi
personalmente, per il raggiungimento esclusivo dei fini di solidarietà sociale previsti dal presente
Statuto.
La partecipazione alla vita associativa non potrà essere temporanea.
Le organizzazioni pubbliche e/o private partecipano nella persona di un loro rappresentante.
ART 8) Tutti i soci hanno diritto a ricevere, all’atto dell’ammissione, la tessera sociale di validità
un anno, fatto salvo solo i soci minorenni, di intervenire con diritto di voto nelle Assemblee.
Tutti i soci, periodicamente, sono informati riguardo le attività dell'associazione. La notifica delle
attività dell’associazione può avvenire o attraverso invio all’associato di relativo supporto cartaceo,
o attraverso posta elettronica, o attraverso affissione delle informazioni nella bacheca
dell’associazione stessa.
ART 10) I soci, sono tenuti al pagamento della quota annuale di associazione, stabilita dal
Consiglio Direttivo, ed all’osservanza dello Statuto, e delle deliberazioni prese dagli organi sociali.
ART 11) I soci sono espulsi o radiati per i seguenti motivi:
135
CONTABILMENTE
a) quando non ottemperino alle disposizioni del presente Statuto o alle deliberazioni prese dagli
organi sociali;
b) quando si rendano morosi del pagamento della tessera e delle quote sociali senza giustificato
motivo;
c)quando, in qualunque modo, arrechino danni morali o materiali all’Associazione;
d) in caso di totale non partecipazione attiva alle iniziative dell’associazione valutata dal consiglio
direttivo sulla base di indici oggettivi.
Le espulsioni e le radiazioni sono decise dal Consiglio Direttivo a maggioranza dei suoi membri.
ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE
ART 12) Gli organi dell’Associazione sono:
a) L’Assemblea dei Soci;
b) Il Consiglio Direttivo;
c) Il Presidente;
d) Il Collegio dei Revisori
ART 13) All’assemblea sovrana dei soci spettano i seguenti compiti:
a)discutere e deliberare sui bilanci consuntivi e preventivi e sulle relazioni del consiglio direttivo;
b) eleggere e revocare i membri del consiglio direttivo e degli altri organi dell’associazione;
c) approvare le linee generali del programma di attività dell’associazione;
d) deliberare sullo scioglimento dell’associazione;
e) deliberare sulle proposte di modifica dello statuto associativo;
f) deliberare su ogni argomento ordinario e straordinario sottoposto alla sua approvazione dal 136
CONTABILMENTE
consiglio direttivo e dagli altri organi dell’associazione;
h) deliberare su tutte le questioni attinenti la gestione sociale;
Essa, composta da tutti i soci per i quali sussiste tale qualifica al momento della convocazione, può
essere ordinaria o straordinaria.
La comunicazione della convocazione deve essere effettuata con avviso scritto affisso, almeno dieci
giorni prima della riunione, presso i locali della sede legale e di tutte le sedi locali eventualmente
istituite, contenente i punti all’ordine del giorno, la data, l’ora ed il luogo dell’Assemblea, nonché la
data, l’ora ed il luogo dell’eventuale Assemblea di seconda convocazione.
ART 14) L’Assemblea Ordinaria deve essere convocata dal Presidente del Consiglio Direttivo,
almeno una volta all’anno.
Essa, presieduta dal Presidente del Consiglio Direttivo, il quale nomina a sua volta fra i soci un
segretario verbalizzante:- approva le linee generali del programma di attività per l’anno sociale; -
approva il rendiconto economico finanziario dell’anno trascorso e preventivo del nuovo anno
sociale;- delibera su tutte le questioni attinenti la gestione per l’anno sociale e la vita associativa, ad
eccezione delle proposte di scioglimento e di modifiche statutarie di competenza dell’assemblea
straordinaria dei soci.
In prima convocazione l’Assemblea ordinaria è regolarmente costituita con la presenza di almeno la
metà più uno dei soci e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le
questioni poste all’ordine del giorno, salvo i casi in cui lo Statuto non preveda espressamente
maggioranze diverse.
In seconda convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita qualunque sia il numero dei soci
intervenuti, e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le questioni poste
all’ordine del giorno, salvo i casi in cui lo Statuto non preveda espressamente maggioranze diverse.
ART.15) l’Assemblea Straordinaria, presieduta da un Presidente nominato dall’Assemblea stessa a
maggioranza semplice, il quale nomina a sua volta fra i soci un segretario verbalizzante, è
convocata: per deliberare in ordine alle modifiche statutarie e alle proposte di scioglimento
dell’associazione; ogni qualvolta ne faccia motivata richiesta almeno un quinto degli associati. 137
CONTABILMENTE
In prima convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita con la presenza di almeno i due terzi
più uno dei soci e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le questioni
poste all’ordine del giorno, salvo i casi in cui lo Statuto non preveda espressamente maggioranze
diverse.
In seconda convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita qualunque sia il numero dei soci
intervenuti, e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le questioni poste
all’ordine del giorno, salvo i casi in cui lo Statuto non preveda espressamente maggioranze diverse.
ART 16) Le delibere assembleari, oltre ad essere debitamente trascritte nel libro dei verbali delle
Assemblee dei soci, rimangono affisse nei locali dell’Associazione durante i dieci giorni che
seguono l’Assemblea.
ART 17) Le votazioni possono avvenire per alzata di mano o a scrutinio segreto, quando ne faccia
richiesta almeno un decimo dei presenti. Per l’elezione delle cariche sociali la votazione avviene a
scrutinio segreto.
Le votazioni avvengono sempre sulla base del principio del voto singolo di cui all’articolo 2532,
secondo comma, del codice civile.
ART 18) Il Consiglio Direttivo, è composto da un numero minimo di tre consiglieri e massimo di
nove eletti dall’Assemblea fra i soci, e resta in carica per tre anni. I membri del Consiglio sono
rieleggibili.
In caso di dimissioni di un componente del Consiglio Direttivo, viene cooptato il primo dei non
eletti.
Nella sua prima seduta il Consiglio Direttivo elegge fra i suoi membri il Presidente, il
VicePresidente ed il Segretario.
ART 19) Il Consiglio Direttivo si riunisce ogni qualvolta il Presidente o la maggioranza dei propri
componenti lo ritengano necessario, ed è presieduto dal Presidente o, in sua assenza, dal
Vicepresidente.
Le riunioni sono valide con la presenza di almeno la metà dei componenti.
138
CONTABILMENTE
Le deliberazioni si adottano a maggioranza semplice.
ART 20) Il Consiglio Direttivo : - redige i programmi di attività sociale previsti dallo Statuto sulla
base delle linee approvate dall’Assemblea dei soci; - cura l’esecuzione delle deliberazioni
dell’Assemblea; - redige i bilanci da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea; - stipula tutti gli
atti e i contratti di ogni genere inerenti all’attività sociale; - delibera circa l’ammissione, la
sospensione, la radiazione e l’espulsione dei soci;- determina l’ammontare delle quote annue
associative e le modalità di versamento;- svolge tutte le altre attività necessarie e funzionali alla
gestione sociale.
ART 21) Al Presidente del Consiglio Direttivo compete la legale rappresentanza dell’Associazione
e la firma sociale.
Egli presiede e convoca l’Assemblea Ordinaria e il Consiglio Direttivo; sovraintende alla gestione
amministrativa ed economica dell’Associazione. Inoltre, tiene aggiornata la contabilità, i registri
contabili, ed il registro degli associati, salvo che a tali mansioni non provveda un tesoriere
appositamente eletto fra i membri del Consiglio Direttivo. Per tali incombenze potrà avvalersi anche
dell’ausilio di collaboratori esterni all’Associazione.
In caso di assenza o di impedimento del Presidente tutte le sue mansioni spettano al Vicepresidente.
PATRIMONIO DELL’ASSOCIAZIONE
ART 22) Il fondo patrimoniale dell’Associazione è indivisibile ed è costituito:
a) dal patrimonio mobiliare ed immobiliare di proprietà dell’Associazione;
b) dai contributi annuali e straordinari degli associati;
c) dai contributi, erogazioni e lasciti diversi da parte di enti pubblici e privati o persone fisiche;
d) da tutti gli altri proventi, eventualmente conseguiti dall’Associazione per il perseguimento o il
supporto dell’attività istituzionale.
Art 23) Le somme versate per la tessera sociale e le quote annuali di adesione all’Associazione, e le
quote straordinarie, rappresentano unicamente un versamento periodico vincolante a sostegno 139
CONTABILMENTE
economico del sodalizio. Non costituiscono pertanto in alcun modo titolo di proprietà o di
partecipazione a proventi, e non sono in alcun caso rimborsabili o trasmissibili.
SCRITTURE CONTABILI E RENDICONTO ECONOMICO FINANZIARIO
ART 24) Oltre alla tenuta dei libri prescritti dalla legge, l’Associazione tiene i libri dei verbali delle
adunanze e delle deliberazioni dell’Assemblea, del Consiglio Direttivo nonché il Libro degli
Aderenti all’Associazione.
I libri dell’Associazione sono visibili a chiunque ne faccia motivata istanza; le copie richieste sono
fatte dall’Associazione a spese del richiedente.
ART 25) In relazione alle attività direttamente connesse e al volume delle attività
complessivamente svolte l’Associazione tiene le scritture contabili previste dalle disposizioni di cui
all’art. 25 del D.Lgs 460/97.
ART 26) Il rendiconto economico e finanziario dell’Associazione, comprendente l’esercizio sociale
che va dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno, deve essere presentato dal Consiglio
Direttivo entro il trentuno marzo dell’anno successivo, e approvato dall’Assemblea ordinaria dei
soci entro il 30 di aprile successivo.
Il rendiconto economico finanziario, oltre a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della
situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Associazione, con distinzione tra quella
attinente all’attività istituzionale e quella relativa alle attività direttamente connesse, deve contenere
una sintetica descrizione dei beni, contributi e lasciti ricevuti.
ART 27) Indipendentemente dalla redazione del rendiconto economico finanziario annuale,
l’Associazione, per ogni attività occasionale di raccolta pubblica di fondi eseguita in concomitanza
di celebrazioni, ricorrenze, o campagne di sensibilizzazione, redige entro quattro mesi dalla
chiusura dell’esercizio un apposito e separato rendiconto dal quale devono risultare, anche a mezzo
di relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente, le entrate e le spese relative a ciascuna di
detta celebrazione, ricorrenza o campagna di sensibilizzazione.
140
CONTABILMENTE
SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE
ART 28) Lo scioglimento dell’Associazione deve essere deliberato dall’Assemblea straordinaria
dei soci con il voto favorevole di almeno due terzi dei soci presenti.
ART 29) In caso di scioglimento l’Assemblea provvede alla nomina di uno o più liquidatori, anche
non soci, determinandone gli eventuali compensi.
Il patrimonio residuo che risulterà dalla liquidazione è devoluto ad altre organizzazioni non
lucrative di utilità sociale, o per fini di pubblica utilità conformi ai fini istituzionali
dell’Associazione, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3, comma 190, della Legge
23/12/96 n.662, salvo diversa destinazione imposta dalla legge.
DISPOSIZIONI FINALI
ART 30) La decisione su qualsiasi controversia che potesse sorgere tra gli associati, o tra costoro e
l’associazione o gli organi della stessa, eccetto quelle che per legge non sono compromissibili con
arbitri, sarà deferita al giudizio di tre arbitri, di cui due da nominarsi da ciascuna delle parti
contendenti, ed il terzo di comune accordo. In caso di mancato accordo, il Consiglio Direttivo
incaricherà il presidente del tribunale ove ha sede l’associazione di eseguire la nomina del terzo
arbitro.
ART 31) Per tutto quanto non previsto espressamente dal presente Statuto si rimanda alla normativa
vigente in materia.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO
141
CONTABILMENTE
Fac-Simile: convocazione di assemblea dell'associazione
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA/STRAORDINARIA"………………………….."
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, è convocata l'Assemblea dei soci in
prima convocazione. L'eventuale seconda convocazione è fissata per il giorno…… alle ore….
Presso il medesimo luogo.
All'ordine del giorno dell'Assemblea:
a)…………………
b) …………………
c) Varie ed eventuali
Si riterrà valida l'Assemblea costituita secondo le norme statutarie.
Il Presidente
142
CONTABILMENTE
Fac – simile F23 registrazione atto costitutivo e statuto associazione
143
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
144
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
Fac – simile modello di apertura Partita IVA con opzione 398/91
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
145
QUADRO D
SEZIONE 1OPERAZIONI STRAORDINARIETRASFORMAZIONISOSTANZIALI SOGGETTIVE
Indicare la partita IVA(se ditta individuale)o il codice fiscale (se soggettodiverso) del soggetto estintoo trasformato: vedi istruzioni
FUSIONE PROPRIA
Partita IVA o codice fiscale del conferitario o cessionario
FUSIONE PER INCORPORAZIONECONFERIMENTO, CESSIONEE DONAZIONE D’AZIENDA
Barrare la casella se il soggetto subentrante intende esercitare la facoltà di acquistare beni e servizi senza pagamento dell’imposta a norma dell’art. 2,comma 2, della L. n. 28/1997
1a 1b 1c
SCISSIONE TOTALE
DA COMPILARE A CURA DEL CONFERENTE O DEL CEDENTE
DA COMPILARE A CURA DEL SOGGETTO BENEFICIARIO (conferitaria, società risultante dalla fusione, ecc.)
SUCCESSIONE EREDITARIA1d 1e
CONFERIMENTO, CESSIONEE DONAZIONE DI RAMO D’AZIENDA SCISSIONE PARZIALE2b2a
PL
Barrare la casella se è stato trasferito il beneficio di utilizzazione della facoltà di acquistare benie servizi senza pagamento dell’imposta a norma dell’art. 2, comma 2, della L. n. 28/1997PL
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
SEZIONE 3ACQUISIZIONE DI AZIENDAIN AFFITTO CON TRASFERIMENTO DEL PLAFOND
SEZIONE 2LUOGHI DI CONSERVAZIONEDELLE FATTURE ALL’ESTERO
COMUNICAZIONE AI FINI DELL’UTILIZZO DEL PLAFOND TRASFERITO (art. 8, quarto comma)
QUADRO E
SEZIONE 1SOGGETTI DEPOSITARIE LUOGHI DI CONSERVAZIONE DELLESCRITTURE CONTABILI
QUADRO FEVENTUALI ALTRIRAPPRESENTANTIO SOCI
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
COMUNE (senza abbreviazione)C.A.P. PROVINCIA
PROVINCIA
CODICE FISCALE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
STATO ESTERO
C.A.P.
CODICE FISCALE
TIPO COMUNICAZIONE TIPO COMUNICAZIONECODICE FISCALE
A C
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
TIPOCOMUNICAZIONE
CITTÀ
A C R
R
R
R
R
R
R
R
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
Partita IVA o codice fiscale del locatore
SEZIONE 2CONFERIMENTOO CESSIONE D’AZIENDACON MANTENIMENTODEL CODICE FISCALE
3
4
Pagina n.
CODICE FISCALE
QUOTA % QUOTA %
QUOTA % QUOTA %
QUOTA % QUOTA %
QUOTA % QUOTA %
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO)
STATO ESTERO
A CCITTÀ
TIPOCOMUNICAZIONE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO)
P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K 0 2
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
146
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
QUADRO GINFORMAZIONI INERENTILE ATTIVITÀ ESERCITATE
SEZIONE 1 ALTRE ATTIVITÀ ESERCITATE
SEZIONE 2ALTRI LUOGHI IN CUI VENGONO ESERCITATELE ATTIVITÀ E/O CONSERVATELE SCRITTURE CONTABILI
CONTABILITÀSEPARATA
VOLUME D’AFFARIPRESUNTO
CODICEATTIVITÀ DESCRIZIONE ATTIVITÀ
A C
A C
A C
A C
A C
A C
A C
A C
A C
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
Barrare la casella “A” in caso di comunicazione di nuova attivitàBarrare la casella “C” in caso di comunicazione di cessazione di attività
Barrare la casella “A” in caso di comunicazione di nuova sedeBarrare la casella “C” in caso di comunicazione di chiusura sede
TIPOCOMUNICAZIONE
Pagina n.
CODICE FISCALE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K 0 3
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
147
N. iscrizione all’albo dei CAF
Data dell’impegno
Impegno a presentare per via telematica la dichiarazione del contribuente predisposta dal soggetto che la trasmette
annogiorno mese
Impegno a presentare per via telematica la dichiarazione predisposta dal contribuente
FIRMA DELL’INTERMEDIARIO
DELEGA
ALLEGATI
QUADRI COMPILATIE FIRMA DELLADICHIARAZIONE
Il sottoscritto dichiara di aver compilato i seguenti quadri
DATA
FIRMA DEL DICHIARANTE
CODICE FISCALE
(barrare)A B C D E F G H I
DATA FIRMA DEL DICHIARANTE
Il sottoscritto
nato a ila presentare in sua vece il presente modello
delega il Sig.
IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA
RISERVATOALL’INTERMEDIARIO
Codice fiscale dell’intermediario
QUADRO HPRESUNZIONE DI CESSIONE – RAPPORTODI RAPPRESENTANZAART. 1, COMMA 4,D.P.R. N. 441/1997
QUADRO IALTRE INFORMAZIONIIN SEDE DI INIZIO ATTIVITÀ
PARTITA IVA O CODICE FISCALE DEL RAPPRESENTANTE
Pagina n.
CODICE FISCALE
TotalePagine
INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA
SITO WEB
TELEFONOprefisso numero
FAXprefisso numero
INVESTIMENTI EFFETTUATI DAI COSTRUTTORI
ESTREMI REGISTRAZIONE CONTRATTODI LOCAZIONE O DI COMODATO (v. istruzioni)
DATA DI REGISTRAZIONE UFFICIO NUMERO S. NUMERO SERIE
OPERAZIONI INTRACOMUNITARIEVOLUME ACQUISTI PRESUNTO VOLUME CESSIONI PRESUNTO
INVESTIMENTI INIZIALILUOGO DI ESERCIZIO APERTO AL PUBBLICOTIPOLOGIA DELLA CLIENTELA euro
0 – 5.000euro
5.001 – 50.000euro
50.001 – 200.000oltre euro200.000
Dati relativi all’immobiledestinato all’eserciziodell’attività
Dati relativi all’attivitàesercitata
TIPO DI CATASTOTITOLARITÀ DELL’IMMOBILE SEZIONE FOGLIO PARTICELLA SUBALTERNO
0 4P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K
XX XX XX XX 0 4
13/11/200713/11/2007 P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K
P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K
XX
1 3 1 1 2 0 0 71 3 1 1 2 0 0 7
........................... ....... ............... ..... ..............
OPZIONE PER LA LEGGE 398/91
CONTABILMENTE
Fac-simile verbale I Assemlea ordinaria dei soci dopo la costituzione
VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA
ASSOCIAZIONE “..................................”
L’anno ..............., il giorno ............... del mese di ..............., alle ore ...............
in ..............., presso la sede sociale in via ............... n. ....., si è riunita l’assemblea generale
ordinaria dell’associazione “…………………………”:
Il Presidente verificato il numero dei presenti e preso atto della validità dell’assemblea dichiara
aperti i lavori.
Il Presidente
PREMETTE
- che è stata indetta per il giorno …………., alle ore …….., in questo luogo, l’assemblea generale
ordinaria delle suddetta Associazione per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
• inizio anno associativo: attività e progetti;
• determinazione delle quote ordinarie ;
• varie ed eventuali.
- che l’assemblea generale ordinaria in prima convocazione non è stata considerata valida a
deliberare per mancato rispetto dei quorum costitutivi previsti dallo statuto;
- che l’avviso di convocazione riportava la data della seconda convocazione;
- che l’assemblea in seconda convocazione risulta così regolarmente convocata;
- che sono legittimamente intervenuti, in proprio o per regolari deleghe che restano acquisite agli
atti sociali, numero soci …………………………..;
- che pertanto l’assemblea di cui al presente verbale deve ritenersi regolarmente costituita.
TUTTO CIÒ PREMESSO
Su proposta del presidente, l’assemblea chiama a fungere da segretario il sig. ...............
148
CONTABILMENTE
Passando alla trattazione dell’ordine del giorno il Presidente rileva che si tratta del primo anno di
attività e che è quindi necessario fare una ampia discussione sui programmi si iniziative che
l’associazione vuole sviluppare e dopo ampia ed articolata esposizione delle sue proposte cede la
parola agli interventi dell’assemblea.
………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………..
Il Presidente passa quindi alla trattazione del secondo punto all’odg. Proponendo che la quota
associativa sia fissata in euro……………..
………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………
Il Presidente chiede di mettere la proposta ai voti
Voti favorevoli:…………………..
Voti contrari:……………………..
Astenuti:……………………………
Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta
l’assemblea e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e
conferma.
Luogo e data, ...............
Il Segretario Il Presidente
.............................. .............................
149
CONTABILMENTE
DOCUMENTAZIONE ENTRATA NUOVI SOCI
Fac simile lettera di richiesta di ammissione per nuovo socio
Spett.le Associazione
.......................................Via ...............
...............
Luogo e data, ...............
Dati anagrafici
Nome e cognome: ...............
Luogo e data di nascita: ...............
Codice fiscale: ...............
Residenza: ...............
Rispetto delle disposizioni statutarie
Il sottoscritto ............... dichiara di conoscere lo statuto dell’Associazione e si impegna a
rispettare le disposizioni statutarie, le deliberazioni degli organi sociali e le disposizioni previste
dai Regolamenti interni dell’Associazione.
Firma per accettazione
....................................
Dichiarazione di consenso
(ai sensi della legge n. 675 del 31.12.1996 – e normativa conseguente – sulla tutela dei dati
personali)
In relazione all’informativa che mi è stata fornita ai sensi della legge n. 675/1996 e leggi
conseguenti, prendo atto che l’ammissione a socio dell’Associazione e la qualifica di socio della
stessa richiede, oltre che il trattamento dei miei dati personali da parte dell’Associazione, anche la
loro comunicazione alle seguenti categorie di soggetti per il relativo trattamento:
150
CONTABILMENTE
- società che svolgono attività di elaborazione dati, contabilità, archiviazione;
- studi di commercialisti che svolgono attività di assistenza e di consulenza all’Associazione.
Pertanto, per quanto riguarda il trattamento, da parte dell’Associazione o dei predetti soggetti, dei
miei dati ai fini della mia ammissione a socio e della conseguente qualifica di socio, sempre nei
limiti in cui esso sia strumentale per la specifica finalità perseguita dall’operazione da me
effettuata e consapevole che, il mancato consenso non consentirà all’Associazione di dare
esecuzione alle operazioni conseguenti alla mia ammissione a socio,
do il consenso.
data, ............... Firma ...............
151
CONTABILMENTE
Fac-Simile di verbale di ammissione di nuovi soci
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE"……………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
- richiesta di ammissione di nuovi soci
- varie ed eventuali
Il Presidente dà lettura dei nominativi di coloro che hanno fatto richiesta di entrare a far parte
dell'Associazione:
Sig. ………………..
Sig. …………………
Sig. ………………..
ribadendo che i richiedenti, dopo averne preso visione, si sono tutti impegnati ad aderire alle norme
statutarie dell'Associazione.
Si procede alla votazione per alzata di mano.
Il Consiglio all'unanimità vota per l'accettazione delle domande di adesione di tutti i candidati e
allega al presente verbale le domande di adesione dei nuovi soci.
La seduta si scioglie alle ore…….
Il Presidente
Il Segretario
152
CONTABILMENTE
Fac-simile lettera di risposta ai soci che hanno chiesto di aderire
Gent.ma Sig.ra/ Gent.mo Sig. ................................................................................................
Luogo e data, ...............
Oggetto: Ammissione a socio
Con la presente Le comunichiamo che il Consiglio direttivo dell’Associazione ha deliberato
positivamente la Sua domanda di ammissione a socio presentata in data ...............
In virtù della deliberazione di cui sopra, Lei è a tutti gli effetti nostro socio a partire dal giorno
...............
In allegato alla presente le spediamo:
• la tessera socio n. .....;
• il bollettino per il pagamento della quota annuale;
• lo Statuto dell’Associazione;
• l’orario di apertura della nostra sede;
• ...............
RingraziandoLa per aver aderito alla nostra Associazione e sperando che Lei possa rimanere
nostro socio per lungo tempo, cogliamo l’occasione per inviarLe i migliori saluti.
Il Presidente
.....................
153
CONTABILMENTE
Fac-simile di compilazione pagina del Libro dei soci
Paolo Rossi, nato a ............... il ............... codice fiscale ............... residenza ...............
Data delibera di ammissione: ...............
Versamento quote sociali annuali:
esercizio 2006/2007: euro ............. (quota ordinaria) – euro .............. (quota suppletiva)
esercizio 2007/2008: euro ............. (quota ordinaria) – euro .............. (quota suppletiva)
esercizio 2008/2009: euro ............. (quota ordinaria) – euro .............. (quota suppletiva)
Annotazioni: ...............
Giuseppe Bianchi, nato a ............... il ............... ecc.
154
CONTABILMENTE
Fac-simile verbale espulsione socio
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
- Proposta di espulsione del socio ……
- Varie ed eventuali
Il Presidente espone i motivi della proposta di espulsione del socio …………:
- completo disinteresse del socio riguardo le attività dell'Associazione
- comportamento oltraggioso e violento nei confronti del socio ……….
- mancato pagamento della quota annuale
- ………………………………………………………………..
Si procede alla votazione per alzata di mano.
Il Consiglio all'unanimità vota per l'espulsione del candidato.
Il Presidente darà notizia dell'espulsione del socio entro 10 giorni dalla data odierna. All'espulsione
conseguirà il divieto di frequentare la sede dell'Associazione e di partecipare alle attività sociali.
Al socio espulso spetta diritto di ricorso all'assemblea dei soci.
La seduta si scioglie alle ore…….
Il Presidente Il Segretario
155
CONTABILMENTE
Fac-Simile di verbale - adeguamento dello Statuto a quanto disposto dalla legge 383/00 per l' iscrizione al registro delle associazioni di promozione sociale.
VERBALE DI ASSEMBLEA DEI SOCI DELL'ASSOCIAZIONE "……………………….."
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce l’assemblea dei soci.
Presiede l'assemblea il signor ……………………………
E' nominato segretario il signor ………………………….
Il Presidente dichiara l’assemblea validamente costituita, presenziando n…… soci su …… aventi
diritto. Si procedere con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
a) Modifica dello Statuto
b) Varie ed eventuali
In merito alla decisione dell'Assemblea in data……… di accogliere le previsioni della Legge
383/00 per la relativa iscrizione al registro delle associazioni di promozione Sociale. Il Presidente
dà, quindi, lettura di queste previsioni:
Le associazioni di promozione sociale si costituiscono con atto scritto nel quale deve tra l'altro
essere indicata la sede legale. Nello statuto devono essere espressamente previsti:
a) la denominazione;
b) l'oggetto sociale;
c) l'attribuzione della rappresentanza legale dell'associazione;
d) l'assenza di fini di lucro e la previsione che i proventi delle attività non possono, in nessun
caso, essere divisi fra gli associati, anche in forme indirette;
e) l'obbligo di reinvestire l'eventuale avanzo di gestione a favore di attività istituzionali
statutariamente previste;
f) le norme sull'ordinamento interno ispirato a princìpi di democrazia e di uguaglianza dei
diritti di tutti gli associati, con la previsione dell'elettività delle cariche associative. In relazione
156
CONTABILMENTE
alla particolare natura di talune associazioni, il Ministro per la solidarietà sociale, sentito
l'Osservatorio nazionale di cui all'articolo 11, può consentire deroghe alla presente
disposizione;
g) i criteri per l'ammissione e l'esclusione degli associati ed i loro diritti e obblighi;
h) l'obbligo di redazione di rendiconti economico-finanziari, nonché le modalità di
approvazione degli stessi da parte degli organi statutari;
i) le modalità di scioglimento dell'associazione;
l) l'obbligo di devoluzione del patrimonio residuo in caso di scioglimento, cessazione o
estinzione, dopo la liquidazione, a fini di utilità sociale.
Il Presidente procede quindi ad una accurata lettura dello statuto dell'associazione concludendo che
lo stesso è perfettamente in linea con le previsioni della legge 383/00 per cui si può procedere senza
alcuna modifica all'iscrizione dell'associazione al relativo registro delle associazioni di promozione
sociale. Non essendoci altri interventi si procede quindi alla votazione.
L'assemblea, per alzata di mano, approva all'unanimità le conclusioni del dibattito. Al presente
verbale si allega copia dello Statuto.
La seduta si dichiara sciolta alle ore………
Il Segretario
Il Presidente
157
CONTABILMENTE
Fac-Simile di verbale- adeguamento dello Statuto a quanto disposto dall'art. 10 del D. Lgs. 460/97 per l'acquisizione dello status di ONLUS.
VERBALE DI ASSEMBLEA DEI SOCI DELL'ASSOCIAZIONE "…………………….."
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce l’assemblea dei soci.
Presiede l'assemblea il signor ……………………………
E' nominato segretario il signor ………………………….
Il Presidente dichiara l’assemblea validamente costituita, presenziando n…… soci su …… aventi
diritto.
Si procedere con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
A) Modifica dello Statuto;
B) Varie ed eventuali
In merito alla decisione dell'Assemblea in data……… di acquisire lo status di ONLUS (o di APS) il
Presidente illustra ai presenti la necessità di apporre allo Statuto le modifiche necessarie, secondo
quanto previsto dall'art. 10 del D. Lgs. 460/97 (o secondo la legge 383/00), all'acquisizione di tale
qualifica.
Il Presidente dà, quindi, lettura delle previsoni e delle clausole obbligatorie previste dal D. Lgs.
460/97:
Sono organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) le associazioni, i comitati, le
fondazioni, le società cooperative e gli altri enti di carattere privato, con o senza personalità
giuridica, i cui statuti o atti costitutivi, redatti nella forma dell'atto pubblico o della scrittura
privata autenticata o registrata, prevedono espressamente:
a) lo svolgimento di attività in uno o più dei seguenti settori:
158
CONTABILMENTE
1) assistenza sociale o socio-sanitaria;
2) assistenza sanitaria;
3) beneficenza;
4) istruzione;
5) formazione;
6) sport dilettantistico;
7) tutela, promozione e valorizzazione delle cose d'interesse artistico e storico di cui alla legge
giugno 1939, n. 1089, ivi comprese le biblioteche e i beni di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409;
8) tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente, con esclusione dell'attività, esercitata
abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi di cui all'articolo 7
del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22;
9) promozione della cultura e dell'arte;
10) tutela dei diritti civili;
11) ricerca scientifica di particolare interesse sociale svolta direttamente da fondazioni ovvero
da esse affidata ad università, enti di ricerca e altre fondazioni che la svolgano direttamente, in
ambiti e secondo modalità da definire con apposito regolamento governativo emanato ai sensi
dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400;
b) l'esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale;
c) il divieto di svolgere attività diverse da quelle menzionate alla lettera a) ad eccezione di
quelle ad esse direttamente connesse;
d) il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi,
riserve o capitale durante la vita della organizzazione, a meno che la destinazione o la
distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre Onlus che per
legge, statuto o regolamento fanno parte della medesima ed unitaria struttura;
e) l'obbligo di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività
istituzionali e di quelle a esse direttamente connesse;
f) l'obbligo di devolvere il patrimonio dell'organizzazione, in caso di suo scioglimento per
qualunque causa, ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a fini di pubblica
utilità, sentito l'organismo di controllo di cui all'articolo 3, comma 190, della legge 23 dicembre
1996, n. 662, salvo diversa destinazione imposta dalla legge;
159
CONTABILMENTE
g) l'obbligo di redigere il bilancio o rendiconto annuale;
h) disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire
l'effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della
partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d'età
il diritto di voto per l'approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la
nomina degli organi direttivi dell'associazione;
i) l'uso, nella denominazione e in qualsivoglia segno distintivo o comunicazione rivolta al
pubblico, della locuzione "organizzazione non lucrativa di utilità sociale" o dell'acronimo
"Onlus".
Il presidente, quindi, tenuto conto del vecchio statuto e delle clausole già nello stesso previste
propone di inserire le seguenti clausole:
nell'articolo relativo all'oggetto sociale: inserire espressamente e letteralmente l'attività di tutela e
valorizzazione della natura e dell'ambiente;
inserire in appositi articoli: le clausole previste dall'art. 10 del D.Lgs. 460/97 alle lettere b, c ,d,
e,f,g,h,i
Prende la parola il socio FFFF dichiarando la sua perplessità riguardo………………
Non essendoci altri interventi si procede quindi alla votazione.
L'assemblea, per alzata di mano, approva all'unanimità gli emendamenti apportati. Al presente
verbale si allega copia del nuovo Statuto.
La seduta si dichiara sciolta alle ore………
Il Segretario Il Presidente
160
CONTABILMENTE
Fac – simile modello di comunicazione cambio presidente, indirizzo…
DENOMINAZIONE O RAGIONE SOCIALE
SIGLA (eventuale)NATURAGIURIDICA
INTERNET SERVICE PROVIDER
INDIRIZZO DEL SITO WEB OSPITANTEPROPRIO
DESCRIZIONE ATTIVITÀCODICE ATTIVITÀ
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
COMUNE (senza abbreviazione)C.A.P.
SCRITTURECONTABILI
PROVINCIA
QUADRO ATIPO DI DICHIARAZIONE
QUADRO BSOGGETTO D’IMPOSTA
Dati identificativi
DOMANDA DI ATTRIBUZIONE DEL NUMERO DI CODICE FISCALE EDICHIARAZIONE DI INIZIO ATTIVITÀ, VARIAZIONE DATI O CESSAZIONE ATTIVITÀ AI FINI IVA(SOGGETTI DIVERSI DALLE PERSONE FISICHE)
DATA INIZIO
DATA INIZIO
DATA VARIAZIONE
DATA CESSAZIONE
INIZIO ATTIVITÀ CON ATTRIBUZIONE DEL NUMERO DI CODICE FISCALE E PARTITA IVA
ESTREMI REGISTRAZIONEDELL’ATTO COSTITUTIVO (v. istruzioni)
INIZIO ATTIVITÀ CON ATTRIBUZIONE DI PARTITA IVA(per soggetti già in possesso del numero di codice fiscale)
VARIAZIONE DATI
CESSAZIONE ATTIVITÀ
RICHIESTA DUPLICATO DEL CERTIFICATODI CODICE FISCALE E PARTITA IVA
1
2
3
4
5
DATA DI REGISTRAZIONE UFFICIO NUMERO SOTTO NUMERO SERIE
CODICE FISCALE
PARTITA IVA
PARTITA IVA
C
P
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
COMUNE OVVERO STATO ESTERO (senza abbreviazione)C.A.P.
Sede legale,amministrativao, in mancanza,
Sede effettiva
Domicilio fiscalese diverso dallasede legale,amministrativa oeffettiva
Attività esercitata e luogo di esercizioIn caso di più attivitàindicare l’attivitàprevalente
Attività di commercioelettronico
SCRITTURECONTABILI
PROVINCIA
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
COMUNE (senza abbreviazione)C.A.P.
SCRITTURECONTABILI
PROVINCIA
AA7/8
CESSAZIONE
C
VOLUME D’AFFARI PRESUNTO
NUMERO IDENTIFICAZIONE IVA STATO ESTERO(riservato a soggetto non residente)
Pagina n.
CODICE FISCALE
ACQUISTI INTRACOMUNITARI DI BENI DI CUI ALL’ART. 60-BIS
QUADRO CRAPPRESENTANTE
CODICE FISCALE
COGNOME OVVERO DENOMINAZIONE O RAGIONE SOCIALE
DATA DI NASCITAPROV.COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA
CODICECARICA
DATA INIZIO PROCEDIMENTONOME
......................... ......................
1 2 1 2 2 0 0 7..................... . .
0 10 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5
X 1 3 1 1 2 0 0 70 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5
ASSOCIAZIONE...............
1 2
VIA ....................
0 6 1 0 0 ..................... . .
VIA.......................
0 6 1 0 0 .................... . .
9 1 3 3 8
VIA.......................
0 6 1 0 0 ............... . .
1
P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K
ATTIVITA’ DI ALTRE ORGANIZZAZIONI ASSOCIATIVE N.C.A.
161
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
162
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
QUADRO D
SEZIONE 1OPERAZIONI STRAORDINARIETRASFORMAZIONISOSTANZIALI SOGGETTIVE
Indicare la partita IVA(se ditta individuale)o il codice fiscale (se soggettodiverso) del soggetto estintoo trasformato: vedi istruzioni
FUSIONE PROPRIA
Partita IVA o codice fiscale del conferitario o cessionario
FUSIONE PER INCORPORAZIONECONFERIMENTO, CESSIONEE DONAZIONE D’AZIENDA
Barrare la casella se il soggetto subentrante intende esercitare la facoltà di acquistare beni e servizi senza pagamento dell’imposta a norma dell’art. 2,comma 2, della L. n. 28/1997
1a 1b 1c
SCISSIONE TOTALE
DA COMPILARE A CURA DEL CONFERENTE O DEL CEDENTE
DA COMPILARE A CURA DEL SOGGETTO BENEFICIARIO (conferitaria, società risultante dalla fusione, ecc.)
SUCCESSIONE EREDITARIA1d 1e
CONFERIMENTO, CESSIONEE DONAZIONE DI RAMO D’AZIENDA SCISSIONE PARZIALE2b2a
PL
Barrare la casella se è stato trasferito il beneficio di utilizzazione della facoltà di acquistare benie servizi senza pagamento dell’imposta a norma dell’art. 2, comma 2, della L. n. 28/1997PL
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
PARTITA IVA / CODICE FISCALE
SEZIONE 3ACQUISIZIONE DI AZIENDAIN AFFITTO CON TRASFERIMENTO DEL PLAFOND
SEZIONE 2LUOGHI DI CONSERVAZIONEDELLE FATTURE ALL’ESTERO
COMUNICAZIONE AI FINI DELL’UTILIZZO DEL PLAFOND TRASFERITO (art. 8, quarto comma)
QUADRO E
SEZIONE 1SOGGETTI DEPOSITARIE LUOGHI DI CONSERVAZIONE DELLESCRITTURE CONTABILI
QUADRO FEVENTUALI ALTRIRAPPRESENTANTIO SOCI
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
COMUNE (senza abbreviazione)C.A.P. PROVINCIA
PROVINCIA
CODICE FISCALE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
STATO ESTERO
C.A.P.
CODICE FISCALE
TIPO COMUNICAZIONE TIPO COMUNICAZIONECODICE FISCALE
A C
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
TIPOCOMUNICAZIONE
CITTÀ
A C R
R
R
R
R
R
R
R
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
CODICE FISCALE
A C
Partita IVA o codice fiscale del locatore
SEZIONE 2CONFERIMENTOO CESSIONE D’AZIENDACON MANTENIMENTODEL CODICE FISCALE
3
4
Pagina n.
CODICE FISCALE
QUOTA % QUOTA %
QUOTA % QUOTA %
QUOTA % QUOTA %
QUOTA % QUOTA %
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO)
STATO ESTERO
A CCITTÀ
TIPOCOMUNICAZIONE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO)
0 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5 0 2
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
163
QUADRO GINFORMAZIONI INERENTILE ATTIVITÀ ESERCITATE
SEZIONE 1 ALTRE ATTIVITÀ ESERCITATE
SEZIONE 2ALTRI LUOGHI IN CUI VENGONO ESERCITATELE ATTIVITÀ E/O CONSERVATELE SCRITTURE CONTABILI
CONTABILITÀSEPARATA
VOLUME D’AFFARIPRESUNTO
CODICEATTIVITÀ DESCRIZIONE ATTIVITÀ
A C
A C
A C
A C
A C
A C
A C
A C
A C
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
Barrare la casella “A” in caso di comunicazione di nuova attivitàBarrare la casella “C” in caso di comunicazione di cessazione di attività
Barrare la casella “A” in caso di comunicazione di nuova sedeBarrare la casella “C” in caso di comunicazione di chiusura sede
TIPOCOMUNICAZIONE
Pagina n.
CODICE FISCALE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
A C
SCRITTURECONTABILI
TIPOSEDE
INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)
C.A.P. PROVINCIACOMUNE
TIPOCOMUNICAZIONE
0 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5 0 3
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
N. iscrizione all’albo dei CAF
Data dell’impegno
Impegno a presentare per via telematica la dichiarazione del contribuente predisposta dal soggetto che la trasmette
annogiorno mese
Impegno a presentare per via telematica la dichiarazione predisposta dal contribuente
FIRMA DELL’INTERMEDIARIO
DELEGA
ALLEGATI
QUADRI COMPILATIE FIRMA DELLADICHIARAZIONE
Il sottoscritto dichiara di aver compilato i seguenti quadri
DATA
FIRMA DEL DICHIARANTE
CODICE FISCALE
(barrare)A B C D E F G H I
DATA FIRMA DEL DICHIARANTE
Il sottoscritto
nato a ila presentare in sua vece il presente modello
delega il Sig.
IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA
RISERVATOALL’INTERMEDIARIO
Codice fiscale dell’intermediario
QUADRO HPRESUNZIONE DI CESSIONE – RAPPORTODI RAPPRESENTANZAART. 1, COMMA 4,D.P.R. N. 441/1997
QUADRO IALTRE INFORMAZIONIIN SEDE DI INIZIO ATTIVITÀ
PARTITA IVA O CODICE FISCALE DEL RAPPRESENTANTE
Pagina n.
CODICE FISCALE
TotalePagine
INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA
SITO WEB
TELEFONOprefisso numero
FAXprefisso numero
INVESTIMENTI EFFETTUATI DAI COSTRUTTORI
ESTREMI REGISTRAZIONE CONTRATTODI LOCAZIONE O DI COMODATO (v. istruzioni)
DATA DI REGISTRAZIONE UFFICIO NUMERO S. NUMERO SERIE
OPERAZIONI INTRACOMUNITARIEVOLUME ACQUISTI PRESUNTO VOLUME CESSIONI PRESUNTO
INVESTIMENTI INIZIALILUOGO DI ESERCIZIO APERTO AL PUBBLICOTIPOLOGIA DELLA CLIENTELA euro
0 – 5.000euro
5.001 – 50.000euro
50.001 – 200.000oltre euro200.000
Dati relativi all’immobiledestinato all’eserciziodell’attività
Dati relativi all’attivitàesercitata
TIPO DI CATASTOTITOLARITÀ DELL’IMMOBILE SEZIONE FOGLIO PARTICELLA SUBALTERNO
0 40 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5
XX XX XX 0 4
13/11/200713/11/2007 P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K
P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K
XX
1 3 1 1 2 0 0 71 3 1 1 2 0 0 7
VARIAZIONE RAPPRESENTANTE LEGALE
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
165
CONTABILMENTE
Attività gestionale dell’associazione
Schema semplificato delle operazioni di contabilità di un’associazione
� elaborazione di un apposito piano dei conti ( l’analisi e l’approfondita redazione di un
particolare Piano dei conti calato sulle specifiche esigenze dell’associazione si rivelerà senza
dubbio un ottimo strumento per semplificare gli adempimenti contabili);
Fase di preparazione
� raccolta di tutte le “pezze giustificative” di spesa (scontrini, ricevute…);
� raccolta delle fatture emesse;
� raccolta delle fatture ricevute;
� ordinamento cronologico dei documenti contabili raccolti.
Fase di registrazione
� redazione prima nota;
� verifica rispondenza cassa risultante dalla contabilità con cassa reale;
� verifica rispondenza banca risultante dalla contabilità con estratti conto;
� redazione del Libro Giornale.
Operazioni collegate:
� registrazione documenti sui registri IVA
� calcolo Iva debito ed Iva a credito;
� oppure calcolo Iva da versare con forfetizzazione legge 398/91.
CONTABILMENTE
Schema semplificato delle operazioni per la compilazione della Prima Nota
Fase di preparazione
� raccolta di tutte le “pezze giustificative” di spesa (scontrini, ricevute…);
� raccolta delle fatture emesse;
� raccolta delle fatture ricevute;
� ordinamento cronologico dei documenti contabili raccolti.
Fase di compilazione
� Registrazione in ordine cronologico di tutte le operazioni;
� verificate con continuità la rispondenza fra cassa come risultato delle registrazioni e cassa
reale;
� verificate con continuità la rispondenza fra banca come risultato delle registrazioni e banca
reale;
� evidenziare,opportunamente, per tutte le operazioni la ntura: ovvero specificare se si tratta di
operazioni istituzionali o commerciali
Fase di conservazione del materiale
� prevedere una separata (magari cartelle diverse…) archiviazione delle fatture emesse e delle
fatture ricevute;
� archiviazione dei documenti di spesa;
� archiviazione dei documenti di entrata (oltre alle fatture si avranno le ricevute relative al
tesseramento, le erogazioni liberali…)
166
CONTABILMENTE
Fac-simile verbale organizzazione raccolta pubblica di fondi
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
- organizzazione manifestazione di raccolta fondi;
- varie e d eventuali.
Il Presidente relaziona ai consiglieri sulla opportunità di promuovere una manifestazione di raccolta
fondi ed a tal proposito cita la legge che rende questo strumento di autofinanziamento
assolutamente legittimo. Infatti, il Presidente ricorda che ii sensi dell'art. 2 del D. Lgs. 460/97, non
concorrono a formare il reddito degli enti non commerciali le raccolte pubbliche occasionali di
fondi svolte in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione anche nel
caso in cui vengano offerti ai donatori oggetti o servizi di modico valore (mele, arance, piantine…).
Il fatto che questi proventi non concorrano a formare il reddito significa che non sono sottoposti a
nessuna tassazione compresa l'IVA.
In virtù di queste agevolazioni e a protezione della fede pubblica, sono però imposti agli enti
commerciali alcuni adempimenti rispetto alla tenuta della contabilità:
Quindi, l’associazione ha l'obbligo di redigere un rendiconto apposito da cui risultino le spese
sostenute, le entrate e l'utilizzazione che è stata fatta (o che è stata deliberata) del residuo attivo.
Il presidente propone che la manifestazione sia organizzata
…………………………………………………………………………………………………………
167
CONTABILMENTE
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………
Seguono gli interventi dei consiglieri
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………
Il presidente ascoltati tutti gli interventi mette ai voti le proposte
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………
Il maggiore consenso con n………… voti favorevoli va alla proposta
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………..
Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la
riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.
Il Presidente Il Segretario
168
CONTABILMENTE
Fac-simile verbale organizzazione manifestazione ………………………con esibizione canora e vendita di spazio pubblicitario
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
- organizzazione manifestazione ……………………… con esibizione canora;
- vendita spazio pubblicitario
- varie e d eventuali.
Il Presidente illustra ai presenti la proposta proveniente dai soci …………….. per l’organizzazione
della manifestazione
………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………….. all’interno della manifestazione si prevede l’esibizione
canora di
………………………………………………………………………………………………………
……………………….
Interviene il consigliere …………………………il quale si dice sicuro di poter coinvolgere
nell’organizzazione la ditta/società ………………………. Che in cambio di un opportuno spazio
pubblicitario è disposta a cofinanziare l’iniziativa con un apposito esborso pari ad euro
………………………………
Il presidente ascoltati tutti i pareri e le varie proposte formula una sua sintesi
………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………..che mette ai voti. I
favorevoli sono n…….. i contrari n……………gli astenuti n……………………….
169
CONTABILMENTE
Il Presidente chiede inoltre al Consiglio Direttivo l’autorizzazione per poter formulare e
sottoscrivere gli appositi contratti con l’artista e con la ditta.
Il Consiglio delega all’unanimità il Presidente a predisporre e firmare i contratti.
Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la
riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.
Il Presidente Il Segretario
170
CONTABILMENTE
Fac – simile contratto con l’artista per l’esibizione in uno spettacolo
CONTRATTO PRESTAZIONE DI LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE
CONTRATTO D’OPERA
Ai sensi degli artt. 2222 e seguenti del codice civile
Con la presente scrittura privata redatta in duplice copia, da valersi a tutti gli effetti di legge, tra le
seguenti parti:
- ASSOCIAZIONE ..............., con sede in ...............(...), via ..............., partita Iva: ...............,
nella persona del Presidente e legale rappresentante, sig. ..............., nato a ............... il giorno
............... e residente a ...............(...), via ..............., n. ....., codice fiscale: ..............., qui di seguito
denominata Committente;
- E il Sig. ..............., nato a ............... il giorno ............... e residente a ..............., via ..............., n.
....., codice fiscale: ............... qui di seguito denominato sig. ..............., si conviene e si stipula
quanto segue:
PREMESSO
- che la Committente non ha fine di lucro ed ha lo scopo
di…………………………………………………………………………………………………….
A supporto delle manifestazioni istituzionali, l’associazione organizza dei momenti musicali ed
artistici in genere, con la partecipazione di musicisti e/o artisti vari;
- che il sig. ............... è artista e musicista;
- che la Committente ha necessità di avvalersi dell’opera creativa del sig. ..............., in qualità di
lavoratore autonomo, per provvedere ad una specifica esibizione musicale, all’interno della
manifestazione denominata ............... che avrà luogo il giorno ...............;
- che è intenzione del sig. ............... realizzare tale prestazione d’opera artistica;
- che è intendimento delle parti di collaborare tra loro in autonomia ed escludendo ogni vincolo di
subordinazione;
TUTTO CIÒ PREMESSO
171
CONTABILMENTE
le due parti d’accordo, dichiarano di costituire il seguente contratto, di seguito indicato
“contratto”, conformemente a quanto previsto dagli artt. 2222 e seguenti del codice civile e
regolamentato dai seguenti patti e condizioni:
1) oggetto del presente contratto è costituito dalla esibizione musicale all’interno della
manifestazione denominata ...............;
2) il rapporto, di natura occasionale, prevede l’unica esibizione di cui al presente contratto.
Quindi si esaurirà al termine dell’esecuzione della prestazione richiesta;
3) il tempo di esecuzione e le modalità di svolgimento della prestazione sono di esclusiva
competenza del sig. ...............;
4) il sig. ............... non è tenuto a coordinarsi con l’attività complessiva della Committente, in
quanto la sua prestazione si esaurisce nell’attività oggetto del presente accordo. Per questo
motivo, il sig. ............... non sarà inserito funzionalmente nell’organizzazione aziendale e
nell’organizzazione gerarchica della Committente e svolgerà la prestazione oggetto del presente
contratto in piena indipendenza ed autonomia, senza quindi l’obbligo di seguire particolari
direttive tecniche ed organizzative. Egli dovrà solo attenersi alle indicazioni di massima fornitegli
dalla Committente in ordine alle modalità di svolgimento dello spettacolo, rispettando la scaletta
della giornata/serata;
5) a titolo di compenso per la prestazione musicale di cui al presente incarico, la Committente
corrisponderà all’artista la somma di euro ............... lorde (diconsi euro ............... virgola
...............), non soggetto ad Iva, a norma dell’art. 5 del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 e
successive modificazioni. Le spese sostenute dal sig. ............... per lo svolgimento del presente
contratto, sono a carico del sig. ............... stesso;
6) per effetto del presente tipo di rapporto, di natura occasionale e non subordinato, gli obblighi
assicurativi e antinfortunistici sono a carico del sig. ............... La Committente provvederà al
versamento della ritenuta d’acconto nei termini di legge;
7) il reddito prodotto per effetto del presente rapporto rientra fra i redditi “diversi”, di cui all’art.
67, c. 1, lett. l) del t.u.i.r. La Committente dovrà esclusivamente operare la ritenuta d’acconto del
20% sul compenso erogato e rilasciare la relativa certificazione;
8) sono a carico del sig. ............... i seguenti due obblighi:
- obbligo di iscrizione alla gestione separata di cui alla legge n. 335/1995, utilizzando l’apposito
schema di domanda predisposto dall’Inps a decorrere dal momento in cui nell’arco dell’anno
solare, intendendosi per tale il periodo che intercorre tra il 1° gennaio e il 31 dicembre, a fronte di
172
CONTABILMENTE
un unico o di una pluralità di rapporti, sia superato il reddito derivante da attività di lavoro
autonomo occasionale di euro 5.000,00 lordi;
- obbligo di comunicare alla Committente, all’inizio del rapporto di cui alla presente lettera e,
tempestivamente, durante il suo svolgimento, il superamento o meno del limite di reddito pari a
euro 5.000,00;
9) ogni accordo in deroga al presente contratto, dovrà risultare in forma scritta, non essendo
applicabili i patti verbali;
10) per effetto del presente contratto, il sig. ............... autorizza la Committente al trattamento dei
dati personali e alle comunicazioni a terzi dei dati stessi, al fine di ottemperare agli obblighi
normativi connessi al presente contratto;
11) per ogni controversia che dovesse sorgere tra le parti in merito alla interpretazione ed
esecuzione del presente contratto, le parti stesse ricorreranno preliminarmente ad un tentativo di
conciliazione presso un organismo di conciliazione o presso un conciliatore.
Per accettazione integrale del contenuto della presente lettera
Luogo e data, ...............
Firma delle parti:
........................... ...........................
173
CONTABILMENTE
Fac – simile contratto per esposizione pubblicitaria
Luogo e data Spett.le
............... ...............
Oggetto: Schema “accordo prestazioni pubblicitarie”
ACCORDO PER ESPOSIZIONE PUBBLICITARIA
Tra le seguenti parti:
- Associazione “...............”, con sede in ............... (...), via ............... partita iva ..............., in
persona del presidente e legale rappresentante, sig. ..............., nato a ............... il ...............
residente a ............... C.F.: ..............., qui di seguito ...............;
- Ditta/Società “...............”, con sede in ............... via ...............partita iva: ..............., in persona
del legale rappresentante, sig. ............... nato a ............... il ............... e residente in ...............
codice fiscale: ..............., qui di seguito /DittaSocietà;
PREMESSO
a) che la ............... è ente senza fine di lucro – associazione – ed è in possesso dei requisiti legali
e di costituzione, previsti dalla normativa vigente, per essere definita “Associazione
………………”;
b) che la ..............., per la realizzazione delle attività istituzionali, previste dallo Statuto, utilizza
anche la sede ..............., di proprietà ...............;
c) che la ............... dispone di spazi pubblicitari;
d) che è intenzione della Ditta/Società instaurare rapporti promo – pubblicitari con la ...............;
e) che la Società è a conoscenza delle finalità istituzionali della ...............;
174
CONTABILMENTE
TUTTO CIÒ PREMESSO, TRA LE PARTI SI CONVIENE
E SI STIPULA QUANTO SEGUE
1. La premessa costituisce parte integrante del presente accordo.
2. La ............... mette a disposizione della Ditta/Società i seguenti spazi pubblicitari:
...............
...............
...............
...............
3. Periodo di permanenza degli spazi pubblicitari: ...............
4. Tariffa applicata: ...............
5. Modalità di pagamento: ...............
6. Obbligo della Società: la Ditta/Società, nella predisposizione del materiale pubblicitario, viste
le finalità della ............... e i luoghi di esercizio delle attività, si impegna a rispettare le norme
etiche di diffusione di immagini e parole conformi alle regole del vivere civile.
Luogo e data, ...............
Le parti:
.................. ...............
(timbro e firma) (timbro e firma)
175
CONTABILMENTE
Fac-simile verbale riunione su discussione per predisporre strumenti di comunicazione per pubblicizzare la possibilità di ricevere erogazioni liberali ed entrate legate al 5 per mille
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
a) discussione e promozione comunicazione su vari strumenti di autofinanziamento;
b) varie ed eventuali.
Il Presidente nel rappresentare ai consiglieri l’enorme soddisfazione per le ottime ed apprezzate
iniziative dell’associazione
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………….. socializza comunque l’esigenza di utilizzare tutte le
opportunità che le norme riconoscono ai soggetti associativi in termini di agevolazioni facilemnti
riconducibili ad operazioni di autofinanziamento. Fra questi potrebbero avere una certa risposta le
erogazioni liberali ed il 5 per mille.
Per quanto riguarda le erogazioni liberali il Presidente ricorda che l'art. 14 del DL 35/05 ha
introdotto delle novità rispetto alle “donazioni”. Privati ed imprese ottengono delle agevolazioni
solo se effettuano "liberalità" nei confronti di ONLUS e di APS di rilevanza nazionale ed iscritte
nel registro previsto dalla legge 383/00.
In base all'art. 14 le liberalità in denaro o in natura erogate ad ONLUS ed APS (nazionali) da
persone fisiche e da enti soggetti ad IRES sono deducibili (si detraggono dall' imponibile) dal
reddito fino al limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e, comunque nella misura massima
di 70mila euro all'anno. Per Il cinque per mille, il presidente rammenda a tutti, che viene introdotto
a titolo iniziale e sperimentale nei commi 337-340 della legge finanziaria per il 2006 (legge 23
176
CONTABILMENTE
dicembre 2005, n. 266). Prevede la possibilità per il contribuente di vincolare il 5‰ della propria
imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) a sostegno di una delle seguenti quattro categorie:
1. volontariato, Onlus (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e associazioni di
promozione sociale (iscritte nei registri nazionale, regionale o provinciale)
2. attività sociali svolte dal Comune di residenza
3. ricerca sanitaria
4. ricerca scientifica o delle Università
Tale facoltà può essere esercitata dal contribuente indicando nella dichiarazione dei redditi il codice
fiscale dell'ente che intende finanziare. L’associazione però, se vuole usufruire di questa possibilità,
deve fare richiesta di iscrizione in un apposito registro secondo particolari modalità.
Chiedono di intervenire i
consiglieri……………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………
Il Presidente ascoltati tutti gli interventi mette a votazione la proposta di individuare i canali più
appropriati per la pubblicizzazione di tali opportunità. La proposta viene approvata all’unanimità.
Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la
riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.
Il Presidente Il Segretario
177
CONTABILMENTE
FAC SIMILE RICEVUTA DI EROGAZIONE LIBERALE su carta intestata dell’associazione
Si attesta che in data ……….. il sig. o l'azienda ………………… ha versato
all’(associazione-…………….. ), €. ……………… a titolo di erogazione liberale per iniziative
istituzionali, mediante assegno bancario/postale n. …………. Dell’istituto di credito/dell’Uffico
postale……………………………..
Le erogazioni liberali in denaro effettuate in favore delle Onlus (APS)sono deducibili alle
condizioni e nei limiti previsti dalla legge (art.14 D.lgs. 35/05).
E' necessario conservare la documentazione del versamento relativo che deve essere eseguito
obbligatoriamente tramite banca, ufficio postale o altro mezzo idoneo a consentire un facile
riscontro evidenziando la causale “erogazione liberale”.
Glossario:
deducibilità: la possibilità di diminuire l'imponibile sul quale poi calcolare l'imposta;
178
CONTABILMENTE
MODELLO PER L’ISCRIZIONE ALL’ELENCO DEI SOGGETTI DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 337, LETT. A), DELLA LEGGE N. 266 DEL 2005
Nome
Frazione, via e numero civico
Residenza anagraficao (se diverso)Domicilio Fiscale
Provincia (sigla)
MODELLO PER LMODELLO PER L’ISCRIZIONE ALL’ISCRIZIONE ALL’ELENCO DEI SOGGETTI DI CUI’ELENCO DEI SOGGETTI DI CUIALLALL’AR’ARTT. 1, COMMA 1234, LETT. 1, COMMA 1234, LETT.. aa), DELLA LEGGE N. 296 DEL 2006), DELLA LEGGE N. 296 DEL 2006
FIRMA
Codice fiscale dell’intermediario Data dell’impegnomesegiorno anno
DATI RELATIVIAL LEGALERAPPRESENTANTEFIRMATARIO
DATI DELL’ENTE
TIPOLOGIADELL’ENTE
IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA
Cognome
Comune
Codice fiscale
ONLUS di cui all’art. 10 del D.Lgs. n. 460 del 1997
ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE di cui alla legge n. 383 del 2000, iscritte nei registri di cui all’art. 7, commi 1, 2, 3 e 4
ASSOCIAZIONI RICONOSCIUTE che operano nei settori di cui all’art. 10, comma 1, lett a), del D.Lgs 460 del 1997
Codice fiscale
C.a.p.
Sesso (barrare la casella)
M F
Provincia (sigla)Comune (o Stato estero) di nascitamesegiorno anno
Data di nascita
FIRMA DELL’INTERMEDIARIORiservato all’intermediario
Il sottoscritto dichiara che l’ente identificato dal codice fiscale sopra indicato possiedei requisiti di cui all’art. 1, comma 1234, lett. a) della legge 27 dicembre 2006, n. 296
Informativa sul trattamento dei dati (art. 13 del d. lgs. n. 196 del 2003): i dati conferiti, anche con l’autocertificazione, sonoprescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento che, altrimenti, non potrebbe essere utilmente definito. I dativerranno utilizzati esclusivamente per tale scopo, con modalità anche informatizzate a ciò strettamente funzionali, da partedei soli incaricati del trattamento designati dall’Agenzia delle entrate nonché da SOGEI S.p.A., sita in Roma, via Mario Carucci,n.99, 00143, responsabili del trattamento. L’interessato può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del d. lgs. n. 196 del 2003(accesso, aggiornamento, cancellazione, trasformazione, ecc.).
1 di: 1
8 0 4 5 8 4 7 0 5 8 2X
D L L R R T 5 9 M 1 5 H 5 0 1 K
DELLA SETA ROBERTO X
15 08 1959 RMROMA
RMROMA
00100VIA F. BORSIERI 20
P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K 14 03 2007
D L L R R T 5 9 M 1 5 H 5 0 1 K
DELLA SETA ROBERTO X
15 08 1959 ROMA RM
ROMA RM
00100VIA F. BORSIERI 20
X
14 03 2007
179
CONTABILMENTE
Fac-simile verbale su decisione ricorso a collaboratori retribuiti
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
- Valutazione esigenza di ricorrere a collaborazioni a pagamento;
- varie e d eventuali.
Il Presidente nel dare inizio alla riunione non può non palesare la sua soddisfazione
nell’evidenziare la crescita dell’associazione e la sua esigenza, per far fronte alle tante iniziative e
progetti in corso, di ricorrere a collaboratori retribuiti
………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………..
Chiede di intervenire il consigliere
…………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………..
Propone fra l’altro di formalizzare sia un contratto a progetto sia una collaborazione
occasionale……………………………………………………………………………………. Il
presidente d’accordo con gli interventi mette ai voti la proposta che viene approvata
all’unanimità. Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara
sciolta la riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e
conferma.
Il Presidente Il Segretario
180
CONTABILMENTE
Fac – simile contratto di lavoro a progetto
Tra il Sig. …………………………., con sede in ………………………. C.F. /P.I.
………………… d'ora in avanti denominato COMMITTENTE
E
Il Sig. ……………………, nato a ……………….. il ………………. e residente in
……………….., codice fiscale ……………….., d'ora in avanti denominato COLLABORATORE
PREMESSO
Che il committente come sopra indicato e rappresentato svolge l'attività di
……………………………………………………, ed è intenzionato ad incaricare un soggetto in
possesso delle indispensabili conoscenze professionali per ………………………………………….;
Che il COLLABORATORE risulta essere in possesso della professionalità necessaria;
Che il COLLABORATORE intende accettare l'incarico propostogli;
SI CONVIENE QUANTO SEGUE
a) Il committente conferisce al collaboratore che accetta l'incarico destinato alla realizzazione della
del PROGETTO di cui alla premessa;
b) il rapporto di lavoro è disciplinato dagli articoli contenuti nel Titolo VII del D.Lgs. n.276/2003,
artt. da 61 a 69;
c) Il committente non eserciterà nei confronti del collaboratore alcun potere gerarchico e
disciplinare tipico del rapporto di lavoro subordinato;
d) Le parti convegono, nel rispetto dei principi contenuti nell'art.61 del D.Lgs. n. 276/03, di valutare
periodicamente in un'ottica di coordinamento e nel rispetto dell'autonomia nell'esecuzione della
prestazione, il lavoro svolto anche in relazione agli obiettivi alla base del progetto;
e) La durata del progetto è di mesi 12, con decorrenza da………….. e con scadenza il …………….;
f) Il compenso è fissato in Euro ……….. lordi, da corrispondere in soluzioni mensili ;
181
CONTABILMENTE
g) Il collaboratore, nel rispetto della previsione di cui all'art.64 del D.Lgs. 276/2003, si impegna a
non diffondere notizie ed apprezzamenti attinenti ai programmi ed alla organizzazione di essi;
h) Per quel che riguarda le situazioni scaturenti da malattia, infortunio e gravidanza si richiamano
integralmente i contenuti dell'art.66 del D.Lgs. n.276/2003;
i) Il contratto di lavoro si risolve al momento della realizzazione del progetto;
l) Le parti possono recedere prima della scadenza del termine per giusta causa o secondo le
eventuali diverse modalità previste dal contratto in oggetto, ivi incluso il preavviso, che dovrà
essere di almeno 90 giorni;
m) Il collabpratore autorizza il committente a trattare ed a comunicare a terzi i propri dati personali
in relazione ai soli adempimenti normativi connessi con il presente contratto;
n) Il committente provvede a calcolare sul compenso netto di cui al punto h) le ritenute fiscali e
previdenziali e a versarle nei termini previsti dalla legislazione vigente;
……………….., …………………………………..
LETTO, CONFERMATO E SOTTOSCRITTO
Il committente..............................…………. Il collaboratore.................................…………..
182
CONTABILMENTE
Fac – simile allegato al contratto a progetto
Il presente Progetto è parte integrante del contratto di lavoro a progetto stipulato tra il/la sig.re/a (COGNOME e NOME), legale rappresentante della (RAGIONE SOCIALE) (committente) con sede in (CITTA’) (PROVINCIA) – (INDIRIZZO), tel. (TELEFONO) Partita Iva (P.IVA) e Codice Fiscale (C.F.)
E
Il/la signore/a (COGNOME e NOME) (collaboratore) nato/a a (LUOGO NASCITA) il …/…/…. e residente in (CITTA’) (PROVINCIA), via (INDIRIZZO) - Codice Fiscale (C.F.).
Individuazione del progetto (o programma di lavoro o fase di esso) ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Obiettivo____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Mezzi e strumenti___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Organizzazione e coordinamento____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
_________ , ______________________
IL COMMITENTE ____________________
IL COLLABORATORE ______________________
183
CONTABILMENTE
Fac simile contratto di collaborazione occasionale
Tra …………………………….. con sede in …………..,… P.I………….. rappresentato dal
Presidente e legale rappresentate pro-tempore ……….. nato a ………. il …………… e residente in
…………………………. C.F ………………………………
E
La Sig.ra ……………….. , nata a …………….. , il ………………, e residente
in…………….,………………. C.F. ………………………..,
PREMESSO
Che la Sig.ra ……………………. è in possesso del livello di professionalità adeguato ai compiti da
espletare, si conviene quanto segue:
- la Sig. ra …………… si obbliga ad eseguire una attività di …………………. in favore dell'
…………….. nel periodo che va dal …………. al ………, e comunque per un complessivo
impegno non superiore a 30 giorni. La prevista collaborazione sarà svolta dalla Sig/.ra
………… senza alcun vincolo di orario, di modalità di esecuzione;
- quale corrispettivo della prestazione occasionale svolta dal collaboratore, l'Associazione
………. si impegna a corrispondere un compenso di €…………(� ad euro 5.000,00)al lordo
della ritenuta d'acconto di cui all'art. 25, del D.P.R. 600/73. Il pagamento del corrispettivo
avverrà secondo pattuizioni concordate fra le parti.
- Qualora il compenso complessivo oltrepassi € 5.000 lordi e/o l'attività espletata dal
collaboratore comporti un impegno maggiore di 30 giorni, le parti stipuleranno altro
contratto rispondente alla normativa vigente, regolarizzando i compensi in base a quanto
previsto dalla tipologia di contratto che si stipulerà.
Letto, confermato e sottoscritto
………………….., ……………………….
IL Collaboratore Per l'Associazione
184
CONTABILMENTE
Fac – simile contratto di associazione in partecipazione per somministrazione alimenti e bevande
Con la presente scrittura privata tra:
l’associazione………………….. con sede a ………………, in Via ………… , C.F./P.I.
………………, rappresentato dal Presidente e legale rappresentante pro-tempore ……………….,
nato a ……………. il ………….. e residente a ………………., in Via …………, Codice Fiscale
…………………………
e
il Sig…………….. , nato a ………………… il ……………. e residente a ……………………, in
Via ………………………., C.F. ………………………………….
e
la Sig.ra …………….., nata a ………………….. il ………….. e residente a ………………, in Via
…………….., C.F………………………………….
PREMESSO
- che l’associazione …………………………… è regolarmente costituita ai sensi e con gli effetti di
cui agli Artt. 36 e segg. del C.C. e che agisce in osservanza del proprio Statuto sociale, di cui le
parti dichiarano di conoscere ed approvare il contenuto;
- che la medesima associazione…………………. è in possesso delle speciali autorizzazioni
amministrative e sanitarie rilasciate dalle competenti autorità per la somministrazione di alimenti, e
bevande analcoliche, alcoliche di qualsiasi gradazione che, in conformità alle vigenti leggi,
consentono a detta associazione l’organizzazione e la gestione di un servizio di ristoro a favore
esclusivamente di soci;
SI CONVIENE CHE
1) Le premesse fanno parte integrante del presente atto.
2) Si costituisce una “associazione in partecipazione” ai sensi degli artt. 2549 e segg. del Cod. Civ.
tra l’associazione…………….., ASSOCIANTE, e i Sigg……………… ASSOCIATI.
3) L’obiettivo della costituenda associazione è quello di provvedere alla gestione del servizio di
185
CONTABILMENTE
somministrazione di alimenti e bevande di cui alla premessa; compito dell’associante è quello di
apportare tutto quanto necessiti affinché possa espletarsi il servizio stesso: i locali, le merci, le
attrezzature, le autorizzazioni ecc., mentre le associate apporteranno la propria collaborazione
professionale organizzativa e gestionale, senza alcun vincolo né di subordinazione né di orario.
4) La gestione del servizio avverrà nel pieno rispetto delle leggi in materia e nel rispetto degli orari
di apertura e di chiusura del Circolo, nonché di tutti i regolamenti e le disposizioni che il Consiglio
Direttivo intenderà adottare per il miglior funzionamento del servizio in favore dei soci.
5) Le forniture dei prodotti saranno di competenza dell’ associante; le fatture relative saranno
intestate all’associante, così come farà carico all’associante stesso la responsabilità delle
obbligazioni contratte a questo scopo.
6) Il Consiglio Direttivo dell’ associante avrà la facoltà di effettuare un controllo periodico
sull’operato degli associati.
7) Gli associati sulla base della propria esperienza e nell’ambito della attività organizzativa
affidatagli, potranno suggerire i quantitativi e la qualità della merce che si rendesse necessaria per il
miglior funzionamento del servizio.
8) Agli associati verrà attribuita una percentuale pari al ……… %(…………. per cento)cadauno
relativamente alla quota di margine tra il prezzo di acquisto delle merci ed il loro prezzo di cessione
al socio consumatore, dedotte tutte le spese di carattere generale per energia elettrica, pulizia locali,
per consumo di acqua, consulenza contabile, ecc.
9) La quota parte spettante agli associati sarà liquidata mediante la corresponsione di un acconto
mensile pari a euro……….. (………………….) per ciascun associato. Tali acconti verrano liquidati
per undici mesi, mentre a fine anno si effettuerà un versamento a conguaglio sulla base del
rendiconto annuale della gestione, di cui gli associati saranno compartecipi nella compilazione, ed
ai quale sarà rilasciata copia.
10) Sulle quote di utili corrisposte agli associati verranno operate le ritenute d’acconto IRPEF ed
186
CONTABILMENTE
ogni altra ritenuta legislativamente prevista; sarà ugualmente a carico dell’associante
l’inquadramento degli associati ai fini dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro
presso la competente sede INAIL.
11) L’associante si riserva il diritto di sciogliere il contratto qualora gli associati non apporti la sua
materiale collaborazione nel rispetto e con l’osservanza di tutte le presenti clausole.
12) Il presente contratto, ai fini delle imposte sul reddito, trattandosi di associazione in
partecipazione, ove l’apporto degli associati è costituito esclusivamente da prestazione di lavoro,
s’inquadra nella normativa di cui alla lettera c), 2° comma, art. 49 del D.P.R. 22 dicembre 1986 n.
917.
13) La durata del presente contratto è fissata per il periodo che va dal ………………….. al
……………….; essa si intenderà tacitamente rinnovata di anno in anno (con durata …………. –
………….. ) salvo disdetta da inviarsi a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno almeno
tre mesi prima della sua scadenza.
14) Per quanto non espressamente previsto dal presente contratto le parti, di comune accordo, si
rifanno a quanto previsto dagli artt. 2549 e segg. del Cod. Civ.
Il presente atto redatto in ……….. copie, di cui una per ciascuna delle parti contraenti ed una per
l’ufficio del registro, viene redatto, letto, confermato e sottoscritto.
………………………….., lì ________________
L’ASSOCIANTE GLI ASSOCIATI
COMUNE DI ……………..
UFFICIO ………………………….
…………………………………………………………..
CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI …………………. - Ufficio ………………………… - E
L’ ASSOCIAZIONE ..............................................................................................................
PREMESSO
187
CONTABILMENTE
che l' ordinamento delle autonomie locali, introdotto con la legge 8 giugno 1990 n.142 affida
all'Ente Comune la rappresentanza, la cura degli interessi e la promozione dello sviluppo della
propria comunità ed attribuisce ad esso le funzioni che riguardano la popolazione ed il territorio;
che, secondo i principi programmatici del proprio Statuto il comune di ………….. promuove lo
sviluppo economico, sociale e culturale della comunità
locale,………………………………………………………………………………;
che l' Ufficio ………………………….. ha tra i suoi compiti quello
di……………………………………………………………………………………;
che il non profit o privato sociale coniugando crescita occupazionale e volontariato ( rispondendo
concretamente a molti bisogni "inediti", inserendosi sempre di più e sempre meglio negli spazi
vuoti creati dalla ripartizione dei compiti fra Stato e Mercato ecc.) sta ormai assurgendo a
fondamentale elemento, anche, della crescita economica della comunità locale;
che gli enti del non profit o privato sociale diventando, sempre più consapevolmente, un vero e
proprio sistema economico con imprese
vere,………………………………………………………………………………...;
che L’ASSOCIAZIONE …………… è stato incaricata con Determinazione Dirigenziale n. … del
………. Di…………………………………………………………;
che con la stessa Determinazione Dirigenziale n. ……. del ………… è stata impegnata la somma
di euro…………. per
la……………………………………………………………………………………;
che l’ASSOCIAZIONE …………… ha una una elevata esperienza nella
………………………………….;
Tutto ciò premesso, si conviene e si determina quanto segue:
ART.1)– di affidare all’ ASSOCIAZIONE……………………………………….., dando atto che il
referente per la gestione dell’attività sarà comunque il legale rappresentante dell’
ASSOCIAZIONE……………………………….
ART.2)- Di mettere a disposizione………………………………….......................
………………………………………………………………………………………
ART. 3) - L'inadempienza da parte dell’ASSOCIAZIONE…………………. di uno qualunque dei
patti contenuti in questo contratto produrrà, ipso jure, la risoluzione di esso.
188
CONTABILMENTE
ART. 4) - Per lo svolgimento dell’attività descritta l’ASSOCIAZIONE assicura l'utilizzo di
personale qualificato ed in regola con le disposizioni vigenti in materia di prestazioni di attività
lavorative. Il Comune di …………….è, comunque, liberato da qualsiasi responsabilità contrattuale
e disciplinare attinente il personale utilizzato.
ART. 5) - Il Comune da atto che l'area è a norma relativamente alle norme vigenti in materia.
ART. 6) Il Comune di ……………..corrisponderà all’ASSOCIAZIONE , per il periodo che va dal
al ,quale contributo per le attività descritte, la somma di euro …………... Tale
somma verrà erogata in diverse fasi e precisamente:
- il 50% alla data di stipula della presente convenzione;
- il 30% dopo la presentazione di un primo rapporto di sintesi sulla gestione;
- il saldo su presentazione del rapporto dell’attività svolta alla scadenza della presente
convenzione.
Letto confermato e sottoscritto.
…………………………, lì
189
CONTABILMENTE
Fac – simile modulo apertura posizione INAIL
Quadro C1 - L.O. Premi
DENUNCIA DI ISCRIZIONE - ASSICURAZIONE LAVORATORI DIPENDENTI E ASSIMILATI - DATI RETRIBUTIVI
IMPORTI INDICATI IN LIRE O IN EURO
ANNO IN CORSO DAL AL
DI CUI:RETRIBUZIONI ORDINARIE
RETRIBUZIONI SIL/ASB
QUOTE ESENTI
N. APPRENDISTI
ANNODAL AL
DI CUI:
ANNODAL AL
DI CUI:
ANNODAL AL
DI CUI:
ANNODAL AL
DI CUI:
ANNODAL AL
DI CUI:
FIRMA DEL RESPONSABILE DELLA DITTA
ANNODAL AL
DI CUI:
COD. FISC. DITTA
PERIODI PRECEDENTI
/ / / /
DENUNCIA N°
RETRIBUZIONI ORDINARIE
RETRIBUZIONI SIL/ASB
QUOTE ESENTI
RETRIBUZIONI ORDINARIE
RETRIBUZIONI SIL/ASB
QUOTE ESENTI
RETRIBUZIONI ORDINARIE
RETRIBUZIONI SIL/ASB
QUOTE ESENTI
RETRIBUZIONI ORDINARIE
RETRIBUZIONI SIL/ASB
QUOTE ESENTI
RETRIBUZIONI ORDINARIE
RETRIBUZIONI SIL/ASB
QUOTE ESENTI
RETRIBUZIONI ORDINARIE
RETRIBUZIONI SIL/ASB
QUOTE ESENTI
/ / / /
/ / / /
/ / / /
/ / / /
/ / / /
/ / / /
N. APPRENDISTI
N. APPRENDISTI
N. APPRENDISTI
N. APPRENDISTI
N. APPRENDISTI
N. APPRENDISTI
IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI
IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI
IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI
IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI
IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI
IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI
IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO
,
,
RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO
,
,
RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO
,
,
RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO
,
,
RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO
,
,
RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO
,
,
RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO
,
,
RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO TIPO SCONTO
DATA DI PRESENTAZIONE O SPEDIZIONE / /
RISERVATA INAIL
TIPO SCONTO
TIPO SCONTO
TIPO SCONTO
TIPO SCONTO
TIPO SCONTO
TIPO SCONTO
LAVORAZIONE N.
190
CONTABILMENTE
Fac – simile F24 pagamento oneri contributivi
191
CONTABILMENTE
Fac-simile verbale su decisione acquisto automezzo antincendio
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
- acquisto mezzo antincendio;
- varie ed eventuali
Il presidente ricorda ai consiglieri della palesata necessità, viste le particolari atività portate avanti
dall’associazione, dell’acquisto di un opportuno automezzo antincendio
…………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………. chiede la parola il consigliere ………… che ricorda a tutti
l'articolo 20 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge
n. 326 del 24 novembre 2003, ha previsto modalità alternative per il conseguimento del contributo
di cui all'articolo 96, comma 1, della legge n. 342 del 2000, concedendo alle associazioni di
volontariato e alle Onlus un contributo per l'acquisto di autoambulanze e mezzi antincendio nella
misura del 20 per cento del prezzo complessivo di acquisto, mediante corrispondente riduzione del
medesimo prezzo praticato dal venditore, che, a sua volta, recupera le somme corrispondenti alla
riduzione operata mediante
compensazione……………………………………………………………………………………………………
….
…………………………………………………………………………………………………………
………. Il Presidente dopo la partecipata e proficua discussione mette ai voti la
proposta………………………………………………. Che viene approvata all’unanimità.
192
CONTABILMENTE
Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la
riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.
Il Presidente Il Segretario
193
CONTABILMENTE
Esempio compilazione quadro modello Unico per riconoscimento Credito d’imposta
194
CONTABILMENTE
Fac – simile verbale autorizzazione al riconoscimento del rimborso spese per collaboratori e/o
volontari
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
- autorizzazione al riconoscimento del rimborso spese ai
collaboratori e/ volontari;
- varie e d eventuali.
Il Presidente rende edotti i consiglieri della necessità di prendere in seria considerazione
l’opportunità di riconoscere ai collaboratori e/o volontari il rimborso delle spese sostenute in
nome e per conto
dell’associazione……………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………
……………………………………..Si propone pertanto di autorizzare i sigg.
………………………………….. alla presentazione del relativo prospetto delle spese sostenute
per conto dell’associazione ai fini del loro rimborso. La proposta passa all’unanimità. Non
essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la riunione e
chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.
Il Presidente Il Segretario
195
CONTABILMENTE
Fac – simile prospetto rimborso spese
TABELLA DI RIMBORSO SPESE
Nota delle competenze dovute a …………………………………………..
Data …………………………… Luogo……………………………..
RIMBORSO SPESE
� Rimborso costo biglietto ferroviario (da ………a………….) _________
Supplemento (da………a………….) _________
� Rimborso costo biglietto aereo (da………a………...) _________
� Rimborso spese di alloggio (da………a…………..) _________
� Rimborso costi biglietti altri mezzi pubblici _________
� Rimborso spese varie (taxi,parcheggio..) _________
� Percorsi effettuati con il proprio mezzo:
numero di targa ____________
da _______ a ___________ (numero chilometri _________)
da _______ a ___________ (numero chilometri _________)
Totale chilometri _____ (costo per Km.____) Totale costo __________
� Rimborso pedaggio autostradale (da…….a……….) __________
� Rimborso spese vitto (da……….a…………….) __________
Totale rimborso spese _________
196
CONTABILMENTE
Fac – simile documento giustificativo (ricevuta) per entrate commerciali occasionali per
associazioni prive di numero di Partita Iva
Intestazione associazione
Spett. le ( dati del destinatario )
Dati del soggetto che effettua l'attività
Ragione sociale
Sede legale
Codice Fiscale
Dati del Legale Rappresentante
Nome
Cognome
Residenza
Codice Fiscale
Oggetto : ( Descrivere l'attività esercitata/la causale dell'operazione……………)
Inserire l'importo dell'attività e di tutto ciò che rientra nella prestazione stessa ( rimborsi
spesa ecc… come si fa in una fattura vera e propria )
________________________________________________
In calce riportare questa dicitura
Il sottoscritto ..……………………. in qualità di rappresentante legale dell'Associazione
………………….. dichiara ai sensi dell'art. 148 comma 2 del D.P.R. 917/1986 ( T.U.I.R ) di
non esercitare attività che danno luogo a redditi di impresa o di natura commerciale e che
l'attività di cui sopra rientra nell'ipotesi previste dall'art. 67 comma 1 lettera i), del D.P.R.
917/1986 e pertanto non è rilevante ai fini IVA per carenza dei presupposti di cui all'art. 5 del
D.P.R. 633/72.
197
CONTABILMENTE
Fac – simile rendicontazione manifestazione raccolta pubblica di fondi
Rendiconto della raccolta pubblica di fondi:________________________________________________
Associazione ________________________
Svolta dal ____________ al ____________
Responsabile:
USCITE ENTRATE
Data Documento Importo Data Documento Importo
TOTALE USCITE ________ TOTALE ENTRATE ________
AVANZO DI GESTIONE ________ DISAVANZO DI GESTIONE ________
Firma del Presidente Firma del Segretario ______________________________ ____________________________
198
CONTABILMENTE
Fac – simile verbale liquidazione IVA trimestrale (legge 398/91)
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
- pagamento IVA trimestrale;
- varie ed eventuali.
Il Presidente relaziona ai presenti che il motivo della convocazione di questa seduta del consiglio
direttivo e del tutto Straordinaria, perché trattandosi di associazione di nuova convocazione si
vogliono condividere le varie operazioni che si compiono per la prima volta dopodiché per prassi
sarà compito di chi né ha le competenze portare avanti l’abitudinaria gestione dell’associazione.
L’associazione, è sempre il Presidente a parlare, quando è stata costituita nell’effettuare l’apertura
della Partita Iva ha ritenuto opportuno scegliere l’opzione 398/91 che fra l’altro consente la
liquidazione dell’ IVA trimestralmente entro il 16 del secondo mese successivo al trimestre di
riferimento. Chiede di intervenire il consigliere ……………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
……………………… Dopo la discussione di decide di provvedere al pagamento del relativo F24.
Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la
riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.
Il Presidente Il Segretario
199
CONTABILMENTE
Esempio compilazione registro fatture emesse con regime 398/91
200
CONTABILMENTE
Esempio liquidazione Iva in regime 398/91 (I trimestre)
201
CONTABILMENTE
Fac simile verbale redazione rendiconto economico – finanziario
VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………….."
Il giorno …………………… (il Consiglio direttivo si deve riunire in un tempo congruo per
permettere all'Assemblea di approvare il rendiconto entro il quarto mese dalla fine dell'esercizio, in
genere il 30 aprile) alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.
Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.
Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:
2) Redazione del progetto di rendiconto economico - finanziario per l'anno 200…
2) Varie ed eventuali
Predisponendo le varie operazione di rendicontazione dell'attività sociale il Rendiconto è chiuso con
un avanzo complessivo di €……
Il Consiglio direttivo approva all'unanimità il progetto di rendiconto.
Viene discussa, inoltre, la possibilità di sottoporre all'Assemblea la proposta di investimento
dell'avanzo nelle seguenti attività: ………… ; (o l'accantonamento a riserva,…)
Oppure
Il Rendiconto è chiuso con un disavanzo complessivo di €……
Il Consiglio direttivo approva all'unanimità il progetto di rendiconto.
Viene discussa, inoltre, la possibilità di sottoporre all'Assemblea la proposta di copertura del
disavanzo con gli avanzi dell'esercizio precedente.
------------------------
Prende, quindi, la parola il Presidente che sottolinea come i proventi siano rimasti inalterati
(diminuiti, aumentati) rispetto all'esercizio
202
CONTABILMENTE
precedente……………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
……………………………………..
Oppure
spiega i motivi del disavanzo........
Il Consiglio fissa, infine, la data per la prima convocazione di Assemblea per l'approvazione del
rendiconto nel giorno……… alle ore……….
L'eventuale seconda convocazione è, invece, fissata nel giorno………..alle ore…….
La seduta è tolta alle ore……….
Il segretario
Il Presidente
203
CONTABILMENTE
Fac – simile convocazione assemblea per approvazione rendiconto
Economico – finanziario
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DELL’ASSOCIAZIONE
"…………………………………………."
Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a
………………………… in Via ……………………………, è convocata l'Assemblea dei soci in
prima convocazione. L'eventuale seconda convocazione è fissata per il giorno…… alle ore….
Presso il medesimo luogo.
All'ordine del giorno dell'Assemblea:
a) Approvazione rendiconto economico – finanziario;
b) Varie ed eventuali
Si riterrà valida l'Assemblea costituita secondo le norme statutarie.
Il Presidente
204
CONTABILMENTE
Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario APS in regime di cui
alla legge 398/91
Per l’esempio si è ipotizzata un’associazione, che svolge, anche se in maniera del tutto sussidiaria
all’ attività istituzionale (rappresentata dai progetti “Alfa” “Beta” “Gamma”) alcune attività
commerciali ,quali la vendita di spazi pubblicitari ……………….., dalle quali riceve proventi per
euro 15.250 a fronte dei costi sostenuti pari a euro 4.575.
� L’associazione durante l’anno organizza una raccolta pubblica di fondi sostenendo uscite pari ad
euro 2.500 ed entrate pari ad euro 7.500
� L’associazione inoltre grazie ad una buona campagna di sensibilizzazione riesce a stimolare
delle donazioni/erogazioni liberali per un importo pari ad euro 5.000,00.
� I costi sostenuti per le attività istituzionali sono pari ad euro 29.490,00 a fronte di ricavi per
euro 31.400,00 valori questi che non concorrono alla determinazione delle imposte dirette.
Inoltre, come si evince dal fac-simile di rendiconto presentato, è indubbio che, affianco all’attività
istituzionale e commerciale, l’associazione dovrà sostenere dei costi generali di struttura (che
naturalmente rappresentano i cosiddetti costi promiscui da caricare percentualmente sia sulle
uscite istituzionali che su quelle commerciali) necessari per il buon proseguimento dell’attività
associativa per il mantenimento lo sviluppo e la crescita della struttura associativa stessa.
� Sulle attività commerciali invece andranno calcolate le imposte in base alle disposizioni della
Legge 398/91. Assolti gli eventuali oneri tributari (Irap, Inps, …) alla fine dell’esercizio risulta un
avanzo di gestione di euro ……………….
205
CONTABILMENTE
Fac – simile prospetto di rendiconto economico finanziario per APS in regime di cui alla Legge
398/91
RENDI-CONTO ECONOMI-CO-FINAN-ZIARIO
ANNO 200…..
ONERI PROVEN-TI
ATTI-VITA’ ISTI-TUZIO-NALE
50.945,00 Proventi attività istitu-zionale
€ 31.400,00
A) Pro-getto “Alfa”
8.035,00 A) Progetto “Alfa”
10.700,00
4.600,00 3.150,00 285,00 B)
Progetto “Beta”
9.400,00
B) Pro-getto “Beta”
6.290,00
3.500,00 2.790,00 C)
Progetto “Gam-ma”
11.300,00
206
CONTABILMENTE
Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario APS che non
usufruisce del regime di cui alla legge 398/91
� Anche per questo esempio si pensa ad un’associazione, che svolge attività istituzionale
(costituita dai progetti “Alfa”, “Beta”, per i quali sostiene costi per € 381.670,00 ed ottiene entrate
per € 521.250,00 derivanti da contributi pubblici e privati, da donazioni, ecc….);
� alcune attività commerciali(vendita spazi pubblicitari ………………) e dalle quali riesce a
ricavare 285.000,00 euro;
� attività in convenzione con enti pubblici per la realizzazione di determinate iniziative
dell’associazione, dalle quali ottiene ricavi per una ammontare di € 75.000 sui quali, l’associazione
non dovrà pagherà nessuna imposta, se non l’iva, in quanto sono considerati, dalla normativa
vigente, ai soli fini fiscali, decommercializzate, di conseguenza non rientranti nella base imponibile
ai fini della determinazione delle imposte.
Inoltre l’associazione sostiene costi legati alla struttura generale dell’associazione (i così detti costi
promiscui) e necessari per il funzionamento, il mantenimento, lo sviluppo e la crescita della
struttura associativa stessa e che per questo, sono da imputare, in base ad una percentuale che si
stabilisce ad inizia anno prendendo come punto di partenza i dati storici dell’associazione, in parte
all’aspetto istituzionale (nell’esempio si ipotizza il 60% ) e in parte all’aspetto commerciale (
nell’esempio si ipotizza il 40% ).
Dopo aver distinto tutto ciò che rientra nella competenza istituzionale l’istituzionale da ciò che
invece è riconducibile alla sfera commerciale si dovrà procedere al calcolo delle imposte di
esercizio, questa volta non in maniera forfetaria, come avviene per quelle associazioni che optano
per la 398/91, ma in maniera analitica, esaminando voce per voce la sfera commerciale, in modo
tale da poter determinare, tramite la comparazione ricavi fiscali – costi fiscali la base imponibile per
il calcolo delle imposte Ires ed Irap ed Iva. E’ utile ricordare che l’aspetto istituzionale inciderà
sulle imposte, solamente per l’Irap, e solamente per il costo del personale. Una volta aver calcolato
le varie imposte di esercizio si andrà a determinare l’avanzo o il disavanzo di esercizio.
207
CONTABILMENTE
Fac – simile prospetto di rendiconto economico finanziario per APS che non usufruisce del regime
di cui alla Legge 398/91
REND
ICON
TO E
CONO
MIC
O E
FINA
ZIAR
IO A
NNO
2006
AS
SOCI
AZIO
NE …
……
……
……
……
……
ONER
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ISTI
TUZI
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COM
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208
CONTABILMENTE
Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario di ONLUS di cui al
D.Lgs. 460/97
L’associazione Onlus utilizzata per l’esempio svolge attività nel settore della tutela e
valorizzazione della natura e dell’ambiente (art. 10, lettera a, numero 8, D. Lgs. 460/97).
� Per l’attività di tesseramento ha sostenuto costi per € 2.000 ed ha realizzato entrate per € 17.400
(non tassabili in quanto relativi a quote associative).
� L’associazione ha provveduto all’erogazione di contributi in favore di altre organizzazioni (€
4.500) ed ha ricevuto liberalità per € 5.300.
� Ha, inoltre, realizzato due progetti: uno rivolto alla pulizia e al ripristino del parco fluviale
cittadino (progetto “Alfa”) e l’altro destinato alla sensibilizzazione ambientale tramite corso
formativo sulla raccolta differenziata (progetto “Beta”). Gli oneri sostenuti par queste attività
(istituzionali) sono pari a € 19.500 a fronte di entrate per € 31.000.
� Ha, anche, svolto attività direttamente connesse sostenendo per queste costi per € 10.000 ed
ottenendo ricavi per € 15.000. I proventi di queste attività non concorrono a formare il reddito
imponibile ai fini Ires, mentre su queste andrà calcolata e liquidata l’Iva.
Per lo svolgimento del progetto Beta l’associazione si è avvalsa di collaboratori a progetto per un
costo pari a € 11.000 (l’Irap andrà calcolata solo sull’imponibile sociale di questo costo, perchè
l’associazione Onlus “non produce” reddito).
� Sono inoltre riportati gli oneri generali per il funzionamento dell’associazione per una cifra pari
ad € 26.180
209
CONTABILMENTE
Fac – simile prospetto di rendiconto economico finanziario per ONLUS
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210
CONTABILMENTE
Esempio per compilazione Modello UNICO di APS non in 398/91
ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE
SENZA SCELTA PER LA LEGGE 398/91
L’Associazione …………, Ente non commerciale, svolge, anche se in maniera del tutto sussidiaria
all’ attività istituzionale, alcune attività commerciale (es. proventi da pubblicità, da
somministrazioni pasti in un centro di educazione ecc….). Più dettagliatamente:
� dalla somministrazioni di alimenti e bevande, durante il 2006, nel corso del mese di marzo
ha introitato € 50.000 + Iva al 10% (€ 5.000) durante il mese di maggio € 45.000 + iva al
10% ( 4.500 € ) a luglio invece € 45.000 + Iva al 10% ( 4.500 )
� dalla pubblicità, sempre durante il 2006, ha incassato nel mese febbraio € 10.000 + iva al
20 % ( 2.000 € ) ad aprile € 30.000 € + iva ( 6.000 € ) a settembre € 25.000 + iva al 20 %
( 5.000 € ), ad ottobre 10.000 + iva al 20 % ( 2.000 ) attività queste da ritenersi
commerciali a tutti gli effetti.
Necessariamente, l’associazione …………., per poter svolgere l’attività di cui sopra, ha dovuto
sostenere dei costi, da ritenersi anch’essi di natura commerciale. Tali costi consistono:
1. nell’acquisto dei beni legati alla somministrazione di alimenti e bevande che nel corso del
2006 sono stati pari a: gennaio febbraio € 35.000 + iva al 10 % ( 3.500 € ) aprile e maggio
€ 28.000 + iva al 10 % ( 2.800 € ) a luglio invece € 40.000 + iva al 10 % ( 4.000 e )
2. nell’uscite monetarie che l’associazione ha dovuto sostenere per realizzare le attività per le
quali ha ottenuto i finanziamenti dalla pubblicità. Più dettagliatamente ha marzo ha speso €
8.500 + iva al 20 % ( 1.700 € ) a maggio € 14.000 + iva al 20 % ( 2.800 € ) e ad ottobre €
22.500 + iva al 20 % ( 4.500 € ).
Inoltre l’associazione, sempre per poter svolgere le attività di cui sopra, si è avvalsa:
� della collaborazione di una persona, assunta con contratto a tempo indeterminato, che ha
impiegato nell’attività di somministrazioni alimenti e bevande, corrispondendogli una
retribuzione lorda pari ad € 17.500 ;
� di cinque persone con contratto di prestazione occasionale alle quali ha corrisposto un
compenso lordo pari ad € 1.500 cada una;
211
CONTABILMENTE
� di una persona con contatto di lavoro a progetto, impiegate per la realizzazione dell’attività
pubblicitaria,alla quale ha corrisposto un compenso lordo di € 9.000.
Per la realizzazione di tutte le attività che l’associazione ha pensato di promuovere, sia istituzionali
che commerciali, la stessa si è avvalsa di una serie di beni mobili quali macchinari specifici,
computer, automezzi, attrezzatura varia, ecc…. che a livello di costo annuo, hanno inciso, tramite le
quote di ammortamento, per un ammontare di € 10.000 di cui € 7.500 incideranno sull’aspetto
istituzionale e € 2.500 su quello commerciale.
Inoltre l’associazione non è proprietaria di una immobile e di conseguenza annualmente paga un
affitto di € 12.000 dei quali, 9.000 euro andranno ad incidere nella sfera istituzionale e i restanti
3.000 incideranno nella sfera commerciale essendo questi costi, come l’ammortamento citato sopra,
dei costi cosiddetti promiscui.
Per una Aps l’aspetto istituzionale dell’Associazione, anche se prevalente e principale rispetto
all’aspetto commerciale, da un punto di vista strettamente tributario, non ha alcuna incidenza, se
non hai fini Irap, per ciò che concerne il personale, sia esso occasionale, a progetto o dipendente.
Non subisce, infatti, nessun tipo di tassazione né ai fini dell’imposta sul reddito (Ires), né fini Iva in
quanto questa verrà considerata, per ciò che riguarda le fatture di acquisto tutta un costo mentre i
ricavi saranno espressi da contributi e quindi non commerciali.
Bisogna evidenziare, per ciò che attiene il calcolo delle imposte e non solo, un aspetto importante ,
ovvero che l’Associazione non ha optato per il regime forfetario della legge 398/91. Tale
particolarità obbligherà, l’Associazione ha dover tenere o:
� una contabilità ordinaria, inserendo nel libro giornale sia le operazioni che andranno ad
intaccare l’aspetto istituzionale che quelle che incideranno sull’aspetto commerciale,
� una contabilità semplificata, nella quale inserire solo le movimentazioni di natura
commerciale, con la conseguenza però di annotare extra – contabilmente (o con apposito
programma di contabilità che contempla questa possibilità…) tutte le operazioni riguardanti
l’ambito istituzionale per poter, in questo modo, alla fine, redigere un unico rendiconto
economico e finanziario così come previsto dalla normativa vigente.
Inoltre il non aver optato per il regime agevolato previsto dalla legge 398/91 comporterà, da un
punto di vista fiscale;
212
CONTABILMENTE
1) Il dover determinare la base imponibile ai fini dell’imposta su reddito (Ires ), così come si fa
per le società, come differenza tra ricavi e costi di natura commerciale ed applicare, su tale
differenza, se positiva, la percentuale d’imposta da pagare pari al …% per l’anno …..
2) Determinare l’Iva da pagare, tramite la liquidazione o mensile o trimestrale,con le modalità
ordinarie, ovvero iva a credito - iva a debito, per poi provvedere al suo pagamento, se a
debito, entro il 16 del mese successivo alla liquidazione ( se si adotta la liquidazione
mensile ) senza l’integrazione dell’1% a titolo di interessi, o entro il 16 del secondo mese
successivo al trimestre ( se si adotta la liquidazione trimestrale ) comprensiva questa volta
dell’integrazione dell’1% di interessi che normalmente coloro che usufruiscono della
possibilità di pagare l’Iva trimestralmente devono conteggiare.
3) Determinare la base imponibile Irap sommando: la base imponibile dell’Irap istituzionale,
sapendo che l’associazione ha, nel corso dell’anno, nonostante si sia avvalsa in misura
prevalente del solo lavoro volontario dei suoi soci, usufruito, con contratto di lavoro a
progetto, del lavoro di cinque persone per un ammontare complessivo di Imponibile sociale
( è questo l’aspetto che interessa un’associazione ai fini del calcolo dell’imposte, più
specificatamente dell’Irap istituzionale) di € 50.000, con quella commerciale data dalla
differenza tra valore della produzione e costo della produzione e che riguarda solo ed
esclusivamente le operazioni di natura commerciale.
Riepilogando quindi l’Associazione si troverà a giugno/luglio ………. a dover necessariamente
compilare la dichiarazione dei redditi ( unico enti non commerciali 760/bis) per poter così
determinare, con le modalità sopra specificate, l’imposta sul reddito ( Ires ), il valore dell’Iva
annuale non avendo optato per la 398/91 e avendo svolto anche attività commerciale, e l’imposta
sull’attività produttiva da pagare ( Irap ).
L’ente sarà poi obbligata altresì alla redazione del modello 770 – dichiarazione dei sostituti di
imposta, dove riepilogherà il totale dei compensi erogati e delle ritenute di acconto operate sugli
stessi e versate.
213
CONTABILMENTE
COMPILAZIONE DELL’UNICO ENTI NON COMMERCIALI
1) Attività Commerciali
TABELLA RIEPILOGATIVA DATI IVA
TRIMESTRE RICAVI IVA DEBITO COSTI IVA CREDITO
I 50.000,00 € 5.000,00 € 35.000,00 € 3.500,00 €
10.000,00 € 2.000,00 € 8.500,00 € 1.700,00 €
II 45.000,00 € 4.500,00 € 28.000,00 € 2.800,00 €
30.000,00 € 6.000,00 € 14.000,00 € 2.800,00 €
III 45.000,00 € 4.500,00 € 40.000,00 € 4.000,00 €
25.000,00 € 5.000,00 €
IV 10.000,00 € 2.000,00 € 22.500,00 € 4.500,00 €
TOTALE 215.000,00 € 29.000,00 € 148.000,00 € 19.300,00 €
ALTRI COSTI DI NATURA COMMERCIALE
PERSONALE DIPENDENTE E NON 34.000,00 €
AMMORTAMENTO COMMERCIALE 10.500,00 €
PARTE DELL’AFFITTO COMMERCIALE 3.000,00 €
RIEPILOGO RICAVI E COSTI COMMERCIALI
TOTALE RICAVI COSTI UTILE O PERDITA
DI ESERCIZIO
215.000,00 € 195.500,00 € UTILE € 19.500,00
L’associazione Olanda avendo registro:
� nel primo trimestre ( gennaio febbraio marzo ) ricavi commerciali per € 50.000 +10 % iva
e € 10.000 + 20% iva e costi commerciali per € 35.000 + 10% iva e € 8.500 + 20% iva dovrà
pagare iva per € 1.800 + 1% di interessi entro il 16/05 con codice tributo 6031;
214
CONTABILMENTE
� nel secondo trimestre (aprile maggio giugno), ricavi commerciali per € 30.000 + 20% iva e
45.000 + 10% iva e costi commerciali per € 28.000 + 10% iva e € 14.000 + 20% iva dovrà
pagare iva per € 4.900 + 1% di interessi entro il 16/08 con codice tributo 6032;
� nel terzo trimestre ( luglio agosto settembre ), ricavi commerciali per € 45.000 +10% iva e
25.000 + 20% iva e costi commerciali per € 40.000 + 10% dovrà pagare iva per 5.500 € +
1% di interessi entro il 16/11 con codice tributo 6033;
� nel quarto trimestre 2006 ( ottobre novembre dicembre ), ricavi commerciali per € 10.000 +
20% di iva e costi commerciali per € 22.500 + 20% iva non dovrà pagare nessuna imposta
in quanto a credito di € 2.500,00, credito questo che ritroveremo all’interno del Modello
Unico nella dichiarazione iva, e che potremmo utilizzare, o per compensare altri debiti di
imposta risultanti dalla dichiarazione o in diminuzione dell’iva del primo trimestre.
Di conseguenza nel Modello Unico enti non commerciali i risvolti di queste operazioni sono:
- compilazione quadro RF ( Dati per il calcolo dell’Ires ) – reddito di impresa in contabilità
ordinaria
� 03 A) Utile 19.500,00 €;
� Da RF 5 a RF 26 non si deve compilare nulla perché, dal nostro esempio, non abbiamo
variazione in aumento dell’utile sopra indicato;
� Da RF 28 a RF 45 non si deve compilare nulla perché, dal nostro esempio, non abbiamo
variazione in diminuzione dell’utile sopra indicato;
� 47 Reddito di impresa lordo ( o perdita ) viene riportato automaticamente la somma
algebrica di quanto segnalato sopra, nel nostro caso il valore dell’utile ovvero €
19.500,00;
� 50 reddito ( o perdita ) viene riportato quanto segnato al rigo 47 in quanto non ci sono
state operazioni che i hanno permesso di abbassare il reddito lordo quali, erogazioni
liberali o proventi esenti;
� 52 Reddito ( da riportare nel quadro RN, rigo RN 6) viene riportato in automatico la
risultante delle operazioni sopra indicate;
Il reddito di impresa costituisce quindi la base imponibile per il calcolo dell’imposta sul reddito (
Ires ) pari al 33% di 19.500 euro ( 6.435 euro ). L’imposta così determinata verrà abbattuta dagli
acconti ( codice tributo 2001 primo acconto, codice tributo 2002 secondo acconto) pagati durante
l’anno precedente pari ad € 5.600, e l’eventuale differenza, se negativa (positiva), sarà l’imposta che
215
CONTABILMENTE
si dovrà versare come saldo ( codice tributo 2003 ) insieme agli eventuali acconti per l’anno di
imposta successivo a quello in corso. Tutto quanto appena detto sarà riportato al quadro RN ovvero
al quadro di riepilogativo.
Qualora l’Associazione ……….. chiudesse a credito, perché gli acconti versati nell’anno precedente
superano il debito evidenziato nell’anno in oggetto, l’ente si troverà ugualmente nella condizione di
dover versare a Giugno/Luglio e a Novembre , se necessario, gli acconti per l’anno successivo.
Questo perché la base imponibile degli gli acconti è data dal valore, se a debito, dell’imposta
rilevata l’anno precedente. Nell’ esempio l’Associazione dovrà versare a giugno o a luglio ( in
questo caso con la maggiorazione dello 0,40% ) il saldo pari ad € 835,00 ( 6.435-5.600) e il primo
acconto pari ad € 2.574,00. Entro il 30 novembre il secondo acconto pari ad € 3.861,00.
- compilazione quadro IV ( Dichiarazione Iva )
� Frontespizio: da compilare con i dati dell’Associazione e del rappresentante legale;
� VA informazioni e dati relativi all’attività – inserire al rigo A2 il codice attività ovvero
91338;
� VE determinazione del volume d’affari – E21 imponibile 140.000 euro imposta a debito
14.000 euro, E22 imponibile 75.000 imposta a debito 15.000 euro poi il restante viene
compilato in automatico ( bisogna solo riportare i totali ) ;
� VF acquisti imponibili – F9 imponibile 103.000 euro imposta a credito 10.300, F11
imponibile 45.000 euro imposta a debito 9.000 euro poi il restante viene compilato in
automatico (bisogna solo riportare i totali rigo );
� VG iva ammessa in detrazione – i quadri vengono compilati automaticamente una volta
compilati i quadri sopra;
� VH liquidazioni periodiche – H3 il debito risultante dalla liquidazione del primo trimestre (
1.800 euro ) H6 inserire il debito risultante dalla liquidazione del secondo trimestre ( 4.900
euro ), H9 inserire il debito risultante dalla liquidazione del terzo trimestre ( 5.500 euro ),
H12 nulla perché il quarto trimestre è il riepilogativo dell’iva annuale che verrà riportato
direttamente nel quadro VL;
� VL liquidazione dell’imposta annuale – è un quadro di riepilogo di quanto riportato
precedentemente ( bisogna riportare il totale dell’Iva a debito L1 e il totale dell’Iva a credito
L4 ed evidenziare la differenza se a credito o a debito; nel nostro caso ci risulta avere un
credito di € 2.500 euro);
216
CONTABILMENTE
� VX iva da versare o credito di imposta – anche in questo caso l’importo viene inserito
automaticamente. Nel caso specifico sarà riportato al rigo X2 un credito per 2.500 euro e
sotto il relativo comportamento (chiedere a rimborso o utilizzare in compensazione ecc..; in
base però a quanto specificato nell’anagrafica dell’associazione nel campo riguardante
l’Iva).
- compilazione Quadro IQ ( Dichiarazione Irap )
Il fatto che l’Associazione ………….. abbia erogato, nel corso della sua attività istituzionale, dei
compensi a cinque collaboratori a progetto ( è la forma prevista nell’esempio ma ce ne potrebbero
essere anche altre ) comporta che l’Associazione dovrà compilare il quadro IRAP non solo
considerando l’attività commerciale, e quindi il valore della produzione come sopra citato, ma
anche l’aspetto istituzionale, e quindi l’imponibile sociale erogato ai cinque lavoratori (50.000 euro
). Di conseguenza in maniera dettagliata nel Modello Unico:
� IQ2 redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente – nell’Unico l’Associazione, in
corrispondenza di questa riga, dovrà inserire l’ammontare lordo ( Imponibile sociale )
corrisposto ai collaboratori ovvero € 50.000,00 che verrà riportato al rigo IQ5;
� IO6 Ricavi delle vendite e delle prestazioni – Valori contabili 215.000,00 euro che
verranno riportati nella colonna valori Irap;
� IQ11 Totale componenti positivi – Somma algebrica tra i righi IQ6-IQ10, con riportati
i 215.000,00 euro;
� IQ12 Costi per materie prime, merci, ecc…- Vengono riportati, sotto valori contabili,
l’ammontare degli acquisti relativi alla somministrazione di alimenti e bevande ovvero
€ 103.000,00 che poi verranno automaticamente inseriti sotto la voce valori Irap;
� IQ13 Costi per servizi – in questo caso sotto la voce valori contabili vanno riportati la
somma dei costi legati all’attività di pubblicità e al personale retribuito durante il 2006,
si ricorda solo inerente aspetto commerciale, e quindi € 45.000,00 + € 34.000,00 per un
totale di € 79.000,00. Dopo di che il costo del personale, essendo un costo non
deducibile ai fini Irap viene ripreso a tassazione e quindi inserito sotto la voce in
diminuzione, in modo tale da riportare sotto la voce valori Irap solo 45.000 euro (
79.000-34.000);
� IQ14 Costi per godimento beni di terzi – Riportiamo sotto la voce valori contabili, e in
automatico sotto la voce valori Irap, la parte di affitto commerciale ovvero € 3.000,00;
217
CONTABILMENTE
� IQ15 Ammortamento delle immobilizzazioni materiali - Riportiamo sotto la voce valori
contabili, e in automatico sotto la voce valori Irap, la parte di ammortamento
commerciale ovvero € 10.500,00;
� I20 Totale componenti negativi – è data dalla somma di quanto riportato sotto la voce
valori Irap ovvero € 161.500,00;
� IQ22 Valore della produzione – dato dalla differenza tra IQ11-IQ20-IQ21 nel nostro
caso pari ad € 53.500,00;
� IQ36 valore della produzione di rigo IQ5 - viene riportato l’importo scritto al rigo IQ2;
� IQ37 valore della produzione di rigo IQ22 - viene riportato l’importo scritto al rigo
IQ22;
� IQ41 totali – vengono riportati i totali ovvero nell’esempio € 103.500,00;
� IQ43 viene riportata la deduzione prevista dalla legge pari, nel 2006, ad € 8.000 che
andrà ad abbattere la base imponibile dove calcolare l’imposta che infatti diventerà €
95.500,00 (103.500-8.000); qualora non si dovesse superare tale soglia, sarebbe
opportuno indicare, in questo rigo, la parte degli 8.000 euro che utilizzeremo ad
abbattimento di quanto riportato in IQ41 e non lasciare magari indicata la somma
complessiva che in automatico il programma propone;
� IQ46 valore della produzione netta – viene riportato l’importo di 95.500 euro derivante
dalla precedente differenza ( IQ41-IQ43 );
� IQ69 riporta invece l’importo dell’imposta ( Irap ) da pagare ovvero il 5,25% di 95.500
euro pari ad € 5.014 tale cifra viene poi riportata al rigo IQ90 dopo di che questa cifra
verrà abbattuta di crediti e/o acconti versati l’anno precedente dall’associazione nel
nostro esempio per 3.500 euro ( il cui importo si evidenzierà al rigo IQ93 ) per ottenere
così al rigo IQ94 l’importo a debito o a credito dell’imposta da versare. Pari ad € 1.514
Qualora l’Associazione ……………. chiudesse a credito, perché gli acconti versati superano il
debito evidenziato nell’anno preso in considerazione, l’ente si troverà ugualmente nella condizione
di dover versare a Giugno/Luglio e a Novembre , se necessario, gli acconti per l’anno successivo ,
il cui ammontare verrà evidenziato dopo il rogo IQ98 . Questo perché la base imponibile degli gli
acconti è data dal valore, se a debito, dell’imposta rilevata l’anno precedente. Rifacendosi all’
esempio l’Associazione a giugno o luglio ( in questo coso con la maggiorazione dello 0,40% ), oltre
alle imposte Ires di cui sopra, dovrà versare, il saldo Irap con codice tributo 3800 pari ad €
218
CONTABILMENTE
1.514,00, e il primo acconto Irap, codice tributo 3812, pari ad €2.005,60. Entro il 30 novembre il
secondo acconto Irap pari ad € 3.008,40 con codice tributo 3813.
- Quadro Rn (Determinazione del reddito complessivo ) –
Questa sezione è una sezione riepilogativa comprendente, in maniera sintetica, tutto ciò che è stato
indicati in maniera dettagliata nelle altre sezioni, (veder quanto detto sopra).
2) Attività Istituzionali
Come detto precedentemente, in merito a tutte quelle attività considerate istituzionali, non
dobbiamo compilare nessun quadro facente riferimento alla dichiarazione dei redditi.
219
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
220
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
Fac-simile Modello UNICO compilato di APS non in 398/91
QUADRO VOOPZIONI
CODICE FISCALE
Mod. N.
1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti
Sez. 4 -
VO9
Opzione
AT
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2
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1
1
Sez. 3 -
Sez. 2 -
VO8
431 2
SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE
VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)
VO11
VO12
VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)
VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)
VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)
1
Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi
Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi
Opzioni
Revoche
Revochecomma 6 comma 2
Opzionicomma 2 comma 3
ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2
CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca
1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE
(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)
VO31
VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi
ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2
21
2
VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1
1
1 2
Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute
VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI
VO7 Art. 741 2
21
21
COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE
Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto
LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2
AGRICOLTURA
VO3
VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ
Sez. 1 -
VO1
RevocaOpzione
Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1
QUADRO VO
Opzione
Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP
DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)
VO501
Opzione
4
singoleoperazioni
Revoca
1
2
tutte le operazioni
1
singoleoperazioni
Opzione
Cedente Intermediario
Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO
Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14
2
2
- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA
1Rinuncia
Opzione 3 4Revoca
2Revoca
Opzione 5
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati
– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA
5comma 6
CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Opzione
VO13
CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)
Cedente
3
tutte le operazioni
– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA
2Revoca
2Revoca
2Revoca
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2
Cedente Locatore
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0 1
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
221
FIRMA DELLADICHIA-RAZIONE
DATI RELATIVIALRAPPRESEN-TANTEFIRMATARIODELLADICHIARAZIONE
annomesegiorno
annomesegiorno
anno
DATI RELATIVIALLA SOCIETÀO ENTE
C.a.p.Frazione, via e numero civicomese
Sede legale
anno C.a.p.Frazione, via e numero civicomese
Domicilio fiscale(se diverso
dalla sede legale)
Indicare, in caso di fusione, il codice fiscale del soggetto incorporante orisultante dalla fusione e, in caso di scissione, quello del beneficiario designato
Codice fiscale (obbligatorio)
Cognome
Codice carica Data carica
M F
Nome
Data di nascita Comune (o Stato estero) di nascita Provincia
Telefono
Comune
Frazione, via e numero civicoResidenza anagrafica(o se diverso)Domicilio Fiscale
FIRMA DEL DICHIARANTE
Il sottoscritto attesta di aver compilato e allegato i seguenti quadri (barrare le caselle che interessano):
Partita IVA
ONLUSSettore
di attività
DATI RELATIVIALLE ONLUS
prefisso numero
Codice fiscale (*)
TIPO DIDICHIARAZIONE
prefisso numero
Telefono
Sesso(barrare la relativa casella)
Provincia (sigla) C.a.p.
numeroprefisso
Fax
Indirizzo di posta elettronica
Stato estero di residenza Codice paese estero Codice di identificazione fiscale estero
RC RG RHRF RI RM RN RO RXRURTRL RS RZRQRBRA RD RE RPRK FC CE
Enti associativi exart. 148, commi 3
e ss. TUIR
(sigla)
FIRMA DELL'INCARICATO DEL CONTROLLO CONTABILE
Codice fiscale dell’incaricato del controllo contabile
Soggetto
Comune Provincia (sigla) Codice comune
Comune Provincia (sigla) Codice comune
DOMICILIOPER LA NOTIFICAZIONEDEGLIATTI
Codice fiscale
Cognome (o ufficio) Nome
Comune
Frazione
Provincia (sigla) C.a.p.Codice comune
Numero civicoTipologia (via, piazza, ecc.) Indirizzo
Codice Stato esteroStato estero (riservato ai residenti all'estero) Stato federato, provincia, contea
Località di residenza Indirizzo estero
EC N. moduli IVA
Redditi Irap Iva ModuloRW
QuadroVO
QuadroAC
Studi disettore
Parametri Correttivanei termini
Dichiarazioneintegrativa a favore
Dichiarazioneintegrativa
Eventieccezionali
Data di approvazione del bilancio o rendiconto
Termine legale o statutario per l'approvazione del bilancio o rendiconto
dal al
Periodo di imposta Stato Naturagiuridica Situazione
annomesegiornoannomesegiornoannomesegiornoannomesegiorno
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PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
Riservato al C.A.F.o al professionista
IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA
Codice fiscale dell'intermediario N. iscrizione all'albo dei C.A.F.
Impegno a presentare in via telematica la dichiarazione
FIRMA DEL RESPONSABILE DEL C.A.F. O DEL PROFESSIONISTA
Data dell'impegno
VISTO DICONFORMITÀ
FIRMA DELL'INTERMEDIARIO
Codice fiscale (*)
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
Riservatoal professionista
CERTIFICAZIONETRIBUTARIA
Codice fiscale del professionista
FIRMA DEL PROFESSIONISTA
Riservatoall'intermediario
Codice fiscale o partita IVA del soggetto diverso dalcertificatore che ha predisposto la dichiarazione etenuto le scritture contabili
Codice fiscale del C.A.F.Codice fiscale del responsabile del C.A.F.
Codice fiscale del professionista Si rilascia il visto di conformitàai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 241/1997
Si attesta la certificazione ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 241/1997
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Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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,00,00,00
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Risultato delcontoeconomico
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Variazioniin aumento
Variazioniin diminuzione
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RF8
RF9
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Quote costanti delle plusvalenze patrimoniali e delle sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)
Redditi da partecipazione in società di persone di cui all'art. 5 e in GEIE
Quote costante dei contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 88, comma 3, lettera b))
Redditi di immobili non costituenti beni strumentali né beni alla cui produzione o al cui scambioè diretta l’attività della società o dell’ente e reddito derivante dall’attività di agriturismo (25% dei ricavi)
Spese ed altri componenti negativi relativi agli immobili di cui al rigo RF8 e costi derivanti dall'attività di agriturismo
RF11 Rimanenze non contabilizzate o contabilizzate in misura inferiore a quella determinata ai sensi del Tuir (artt. 92, 93, 94)
Interessi passivi indeducibiliRF12Imposte indeducibili o non pagate (art. 99, comma 1)
RF14Recupero degli incentivi per gli investimenti
RF13Oneri di utilità sociale
RF16Svalutazioni e minusvalenze patrimoniali, sopravvenienze passive e perdite non deducibili
RF15Spese per mezzi di trasporto indeducibili ai sensi dell’art. 164 del TUIR
RF19Spese relative a piu' esercizi non deducibili in tutto o in parte (art. 108) o di competenza di altri esercizi (art. 109, comma 4)
RF17
Ammortamenti non deducibili in tutto o in parte relativi a beni materiali e immateriali e a beni gratuitamente devolvibili (art. 102, 103 e 104)
RF20Spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione eccedenti la quota deducibile (art. 102, comma 6)
RF22
RF23
RF24
RF25
RF27
Spese ed altri componenti negativi eccedenti la quota deducibile ai sensi dell’art. 109, commi 5 e 6
Differenze su cambi (art. 110, comma 3)
Altre variazioni in aumento
C ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN AUMENTO
RF29
Plusvalenze patrimoniali e sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)
Contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 88, comma 3,lettera b))
RF30 Perdite fiscali derivanti da partecipazioni in società di cui al rigo RF7
Utili distribuiti dalle società di cui al rigo RF7RF31
Sopravvenienza attiva da eliminazione delle c.d. “interferenze fiscali”RF33
RF32 Proventi degli immobili di cui al rigo RF8
Spese ed altri componenti negativi non dedotti in precedenti esercizi ovvero non imputati a conto economico
RF35
RF34 Utili spettanti ai lavoratori dipendenti e agli associati in partecipazione e se corrisposti i compensi spettanti agli amministratori (art. 95)
Rimanenze e opere ultrannuali contabilizzate in misura superiore a quella determinata ai sensi del TUIR (artt. 92 e 93)
RF38
RF37 Differenze su cambi (art. 110, comma 3)
RF42
RF41
RF44
RF43
Erogazioni liberali
RF46
RF45
RF48RF47
Utili distribuiti da soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
D ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN DIMINUZIONE
Reddito di impresa in contabilità ordinariaQUADRO RF
CODICE FISCALE
REDDITI
Imprese che direttamente o indirettamente controllano società non residenti o ne sono controllate (vedere istruzioni) A B CRF2
RF1 Codice attività studi di settore: cause di esclusione cause di inapplicabilità
Assistenzafiscale
RF21
RF49
,00
,00
,00
Attività diagriturismo
,00
RF50 ,00REDDITO (o PERDITA)
REDDITO DI IMPRESA LORDO (o perdita) (somma algebrica tra A o B + C – D)
EURO
RF18 ,00Minusvalenze relative a partecipazioni esenti
Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
RF26
,00Quota delle minusvalenze non realizzate relative a partecipazioni
RF36
Proventi non computabili nella determinazione del reddito (art. 91, comma 1, lett. a) e b))
RF39,00
Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
RF40,00
Plusvalenze relative a partecipazioni esenti (art. 87)
RF51
RF52
)
,00
Proventi esenti
,00
,00
,00 ,00 ,00
Svalutazioni e accantonamenti non deducibili in tutto o in parte
,00 ,00 ,00
Altre variazioni in diminuzione ,00 ,00
Perdite di impresa (di cui degli anni precedenti ,00 ,00
REDDITO (da riportare nel quadro RN, rigo RN6)
,00
art. 105 art. 106
RF28
Quota esclusa degli utili distribuiti ,00
Determinazionedel reddito
Erogazioni liberali
,00
Reddito esente e detassato
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000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
91338
19500
19500
19500
19500
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
224
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
,00
Crediti
,00 ,00
,00,00
RF58
RF59
Differenza
RF60
Svalutazioni e accantonamenti dell'esercizio
RF61
Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti a fine esercizio
RF62
Valore dei crediti risultanti in bilancio
CREDITIValore di bilancio Valore fiscale
Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti al termine dell'esercizio precedente
Codice fiscale (*)
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
RF73
Ricavi delle vendite
RF63
RF64
RF65
RF66
RF67
RF68
RF69
RF70
RF71
RF72Debiti verso banche esigibili oltre l'esercizio successivo
Debiti verso banche esigibili entro l'esercizio successivo
Ratei e risconti attivi
Disponibilità liquide
Immobilizzazioni finanziarie
Fondo ammortamento beni materialiImmobilizzazioni materiali ,00
Immobilizzazioni immateriali
Rimanenze di materie prime, sussidarie e di consumo, in corso di lavorazione, prodotti finiti
RF56
RF57
RF53
RF74
RF75
RF76
RF77
RF78
,00(di cui per lavoro dipendente )Altri oneri di produzione e vendita
Dati di bilancio ,00
Crediti verso clienti compresi nell'attivo circolante
Altri crediti compresi nell'attivo circolante
Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
Totale attivo
Patrimonio netto
Fondi per rischi e oneri
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
RF79
Debiti verso fornitori
Altri debiti
Ratei e risconti passivi
Totale passivo
RF54 Perdite dell'esercizio
RF55 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
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XX
02345769836
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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,00
,00
,00
,00
,00
,00
soggetto all'aliquota del %
Determinazione dell’IRESQUADRO RN
CODICE FISCALE
REDDITI
(di cui corrisposti dall'UNIRE
,00,00
,00
EURO
)
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
RN18
RN17
RN16
RN22
RN21
RN20
RN19
RN26
RN25
RN24
RN23
RN27
,00
,00
RN28
RN29
RN30
RN31
RN32
RN33
RN34
,00 )
acconti versati acconti ceduti
eccedenze utilizzate
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Ires
,00
RN4
RN5
RN6RN7
RN9
RN10
RN12
RN13
RN14
RN15
RN8
RN3
RN2
RN1
RN11
,00
Reddito di terreni (dal quadro RA, somma del rigo RA52 col. 9 e col. 10)
Reddito di fabbricati (dal quadro RB, rigo RB35)
Reddito di impresa enti a contabilità pubblica (dal quadro RC, rigo RC9)
Reddito di allevamento e di altre attività agricole (dal quadro RD, rigo RD15)
Reddito di arti e professioni (dal quadro RE, rigo RE23)
Reddito di impresa in contabilità ordinaria (dal quadro RF, rigo RF52)
Reddito di impresa in contabilità semplificata (dal quadro RG, rigo RG28)
Reddito di partecipazione (dal quadro RH, rigo RH15)
Reddito di capitale (dal quadro RL, rigo RL3 colonna 2)
Redditi diversi (dal quadro RL, rigo RL20)
Redditi derivanti dalla cessione di partecipazioni (dal quadro RT, sez. II e III)
Rimborso di oneri dedotti in precedenti esercizi
Reddito complessivo
Oneri deducibili (dal quadro RS, rigo RS28)
Reddito imponibile (RN13 + RN14 - RN15)
Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento
a) di cui
Imposta relativa al reddito imponibile
Detrazione di imposta
Imposta a credito (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4) se negativo
IRES dovuta (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4 – RN33 col. 1) se positivo
Acconti
Altri crediti di imposta
Credito per imposte pagate all’estero
Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento
,00
,00
eccedenze utilizzate
soggetto all'aliquota del %
33,00
b) di cui
,00
,00IMPOSTA NETTA (RN19 - RN20)
,00Ritenute d’acconto
TOTALE CREDITI E RITENUTE (somma dei righi da RN23 a RN26) ,00IRES dovuta o differenza a favore del contribuente ,00Crediti di imposta (da quadro RU) ,00Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione
Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata nel Mod. F24 ,00
,00
RN35 Credito ceduto a società del gruppo (riportare l’importo nel rigo RK1 del quadro RK) ,00
RN36 Eccedenza compensata nel rigo RQ5 ,00
RN37 Eccedenza di credito della presente dichiarazione (RN34 - RN35 - RN36 , da riportare nel rigo RX1, col.1) ,00
RN38 Credito d’imposta art. 3, c. 4, D.Lgs. 344/2003
,00,00,00
IMPORTOUTILIZZO
IN COMPENSAZIONE RESIDUO FINALECredito
19% degli oneri rimborsati per i quali si è fruito di detrazioni di imposta
RESIDUO INIZIALE
,00 )(
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000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
19500
19500
1950019500 6435
6435
6435
6435
5600 5600
835
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
QUADRO RX
CODICE FISCALE
REDDITI
,00 ,00 ,00
Crediti ed eccedenzerisultanti dallapresentedichiarazione RX1 IRES
Importo a creditorisultante dalla
presente dichiarazione
Credito da utilizzarein compensazione e/o
in detrazione
RX2
RX3
IVA
RX5
IRAP
RX4
RX11
Eccedenza a credito di cui al quadro RK
RX6
RX8
RX7
Eccedenza diversamento a saldo
SEZIONE I
Imposta sostitutiva di cui al quadro RT
Imposta sostitutiva di cui al quadro RM - sez. I
Imposta di cui al quadro RM - sez. II
Imposta sostitutiva di cui al quadro RM sez. III
Imposta sostitutiva di cui al quaro RQ - sez. II - Trasformazione
,00
,00,00,00,00
,00,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
Credito di cuisi chiede il rimborso
,00,00,00,00
Crediti ed eccedenzerisultanti dallaprecedentedichiarazione
SEZIONE II
SEZIONE III
Eccedenza ocredito precedente
Importo compensatonel Mod. F24
Importo di cuisi chiede il rimborso
Importo residuoda compensare
Codicetributo
,00,00 ,00 ,00
,00,00
RX14
,00 ,00
,00,00
RX15
,00 ,00
,00,00
RX16
,00 ,00
,00
Compensazioni - Rimborsi
EURO
RX10 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. II - Scioglimento,00 ,00 ,00
RX9 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. I,00 ,00 ,00
,00
Versamento annuale dell’IVASaldo annualeIVA
RX12 Imposta sostitutiva di cui al quadro RI,00 ,00 ,00
RX13
,00
RX17
RX18
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2500 2500
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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,00
,00,00
,00,00,00
,00
,00,00,00,00,00
,00
,00
,00,00,00
,00
,00,00,00
,00
,00
Sez. IVProduttoriagricoli
Sez. IIISoggettiin regimeforfetario
,00
,00
,00 ,00 ,00 ,00
Valori contabili
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Variazioni
in aumento in diminuzioneValori IRAP
,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
Variazioni delle rimanenze
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
Variazioni di lavori in corso su ordinazione
IQ6
Totale componenti positivi
Altri ricavi e proventi
IQ7
IQ8
IQ9
IQ10
IQ11
,00Costi per materie prime, merci, ecc.
Costi per il godimento di beni di terzi
Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali
Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00IQ12
IQ13
IQ14
,00Variazioni delle rimanenze
Accantonamenti ex artt. 105 e 107 del Tuir ,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
Costi per servizi
Oneri diversi di gestione
,00
,00
,00
,00
,00
IQ21
IQ15
IQ22
Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato
Contributi assistenzialie previdenziali
Totale componenti negativi
Valore della produzione (IQ11 — IQ20 — IQ21 col. 8)
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Retribuzioni, compensi e altre somme
Reddito d'impresa determinato forfetariamente
IQ26
IQ23
IQ24
Acquisti destinati alla produzione
Corrispettivi
Deduzioni
Valore della produzione (IQ23 + IQ24 + IQ25 — IQ26 col. 7)
Valore della produzione (IQ28 — IQ29 — IQ30 col. 6)
Deduzioni
agricoliProduttori
Interessi passivi
IQ29
IQ30
IQ27
IQ28
Determinazione dell'imposta
IRAPQUADRO IQ
Mod. N.
Opzione
Revoca
EURO
PERIODO D’IMPOSTA 2006
,00Maggiori ricavi per adeguamento agli studi di settore
Spese apprendistie disabili
Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro
Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro
Sez. IEnti privatinoncommerciali
Attivitànoncommerciale
IQ1 Retribuzioni personale dipendente
Valori IRAP
Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ex art. 50 del TuirIQ2 ,00Redditi di lavoro autonomo non esercitato abitualmente ex art. 67 , comma 1, lett. l), del TuirIQ3 ,00
IQ4 Deduzioni
Redditidei ricercatori
Spese apprendistie disabili
Contratti formazionelavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Valore della produzione (IQ1 + IQ2 + IQ3 — IQ4 col. 5)IQ5,00
Enti privatinoncommercialied entipubblici
Sez. II
Attivitàcommerciale
IQ16
IQ17
IQ18
IQ19
IQ20Contributi assicurazioni
infortuni sul lavoroRedditi
dei ricercatori
Deduzioni
IQ25
IQ31
CODICE FISCALE
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Spese apprendistie disabili
Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato
Contributi assistenzialie previdenziali
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Contributi assistenzialie previdenziali
Spese apprendistie disabili
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
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0 1
50000
50000
215000 215000
215000103000 10300079000 34000 450003000 3000
10500 10500
161500
53500
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
228
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
,00
,00,00,00
,00,00
,00 ,00 ,00
,00
,00
,00 ,00
,00 ,00
,00
Codice fiscale (*)
Sez. VI
,00
IQ37
Valore dellaproduzionenetta
IQ38
,00
,00
,00,00IQ39
Valore della produzione di rigo IQ5
IQ40
Valore della produzione di rigo IQ22
Totale valore della produzione
Valore della produzione di rigo IQ27
IQ41
IQ47
IQ46
IQ48
Valoredella produzione
,00,00 ,00
,00
,00IQ43
Valore della produzione di rigo IQ31
IQ42
Mod. N. (*)
Estero Italia
Quota del valore della produzione attribuita dal GEIE
Reddito minimo
quota GEIE
IQ83
IQ76
IQ75
IQ74
IQ73
IQ80IQ79
IQ78
IQ77
IQ82
IQ81
IQ84
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
IQ85 ,00 ,00 ,00 ,00
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
,00 ,00 ,00 ,00
IQ70
IQ72
IQ71
IQ89
IQ69
ImpostaBase imponibileRiduzione(art. 17, comma 1)
Valore dellaproduzione
Codiceregione
Normativeregionali
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
Aliquota
%
%
%
%
%
,00
Estensione complessiva dei terreni in metri quadri
Ammontare complessivo delle retribuzioni
Valore minimodellaproduzionedei soggetti nonoperativi exart. 30 l.n. 724/94
IQ50
Italia,00Estero
ItaliaEstero
Sez. VII
IQ86
IQ87,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
IQ88 ,00 ,00 ,00 ,00
%
%
%
IQ36
IQ44 Deduzione per lavoro dipendente ,00
Ulteriore deduzione
,00
Valore della produzione di rigo IQ35
,00
Retribuzioni, compensi ed altre somme
,00,00
IQ45,00
Deduzione per incremento base occupazionale
,00,00,00
Deduzione base Art. 87 par. 3 lett. c) Tr. CE Art. 87 par. 3 lett. a) Tr. CE
,00,00
,00,00,00
Sez. VSoggetti nonresidentiesercentiartie professioni
,00
,00
,00
,00
Costi inerenti all’attività esercitata
Compensi derivanti dall’attività professionale e artistica
Valore della produzione (IQ32 col. 2 — IQ33 — IQ34 col. 6)
Deduzioni
IQ34
IQ33Contributi assicurazioni
infortuni sul lavoro
IQ35
Contributi assistenzialie previdenziali
Spese apprendistie disabili
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
IQ32 (di cui per adeguamento agli studi di settore ,00 )
(aliquota del settore agricolo altre aliquote )
IQ49 Interessi passivi
Valoredella produzione (aliquota del settore agricolo altre aliquote )
IQ51
IQ52
Sez. VIIIRipartizionedella baseimponibile edell'imposta
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50000 5000053500 53500
103500 103500
8000
95500 95500
08 95500 95500 5,25 5014
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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Codice fiscale (*) Mod. N. (*)
Sez. IXDati concernenti il versamentodell’imposta
Totale impostaIQ90,00
Acconti versati
Importo a credito
Importo a debito
,00
,00
,00
IQ93
IQ92
IQ91 Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione
Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata in F24
IQ94
IQ95,00
,00
(di cui sospesi ,00 )
,00
Sez. XDati perl’applicazionedellaConvenzionecon gli Stati Uniti
IQ96 Ammontare dei costi del lavoro dipendente e assimilati indeducibili
IQ97 Interessi passivi e altri oneri finanziari indeducibili
IQ98 Importo accreditabile
,00
,00
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
IQ99,00,00,00 ,00
Valore della produzionerideterminato
Impostarideterminata
Accontorideterminato
Conguaglioprima rata
Sez. XIRideterminazionedell'acconto
CO
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Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
Dati riepilogativirelativi a tuttele attività esercitate
Operazioniintracomunitarie,importazioni,esportazioni edoperazioni con la Repubblica diSan Marino
Sez. 4 -
QUADRO VA
QUADRO VAINFORMAZIONIE DATIRELATIVIALL'ATTIVITÀ
Sez. 1 -Dati analiticigenerali
VA2
VA3,00
Beni ammortizzabili
,00
Beni strumentali non ammortizzabili
,00
Beni destinati alla rivendita ovveroalla produzione di beni e servizi
,00
Altri acquisti e importazioni
VA1
VA4
VA5
VA40 Indicare il codice desunto dalla "Tabella eventi eccezionali" delle istruzioni
Operazioni con la Repubblica di San Marino:
Dati riepilogativirelativi a tutte leattività esercitate
VA41,00
,00
VA42
Eccedenza di credito di gruppo relativa all'anno Importo compensato nell'anno 2006
Riservato all'indicazione di eccedenze di credito di società ex controllanti da garantire
VA44 ,00
INFORMAZIONI SULL'ATTIVITÀ
CODICE FISCALE
Mod. N.
In caso di fusioni, scissioni, ecc. indicare la partita IVA del soggetto fuso, scisso, ecc.
Barrare la casella se il soggetto trasformato continua a svolgere l'attività agli effetti dell'IVA 2
,00
Maggiori corrispettivi per effetto dell’adeguamento ai parametri per il 2005(imponibile e imposta)
VA43
Indicare il codice dell'attività svolta CODICE ATTIVITÀ
Denominazione del fondoVA6
Barrare la casella se le operazioni esenti effettuate sono occasionali ovvero riguardano esclusivamente operazionidi cui ai nn. da 1 a 9 dell’art.10, non rientranti nell’attività propria dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibili
Sezione da compilare soltanto in presenza di altro regime speciale per il quale è richiesta la compilazione del quadro VG
1
Sez. 3 -
Sez. 2 -Coesistenza dipiù regimispeciali IVA.Casi particolari
VA32VA31
VA30
Importazioni
Acquisti intracomunitari di beni
Operazioni intracomunitarie
,00
,00
,00
Imposta
Prestazioni di servizi
,00
,00
,00
ImpostaImponibile
Imponibile
Cessioni di beni
VA33 Esportazioni ,00
Da compilare a cura del soggetto risultante da operazioni straordinarie
Da compilare a cura del soggetto dante causa nelle ipotesi di operazioni straordinarie
Barrare la casella se il contribuente ha partecipato ad operazioni straordinarie 3
Riservato al soggetto non residente nelle ipotesi di passaggio da rappresentante fiscale a identificazione diretta e viceversa
Indicare la partita IVA relativa all'istituto in precedenza adottato
In caso di effettuazione di subforniture barrare la casella 1
Barrare la casella se il modulo è relativo all’attività della prima frazione d’anno 1
Riservato ai curatori fallimentari e ai commissari liquidatori (da compilare soltanto per l’anno di inizio della procedura)
Ripartire il totale acquisti e importazioni (rigo VF20) nei seguenti importi:
Riservato alle società di gestione del risparmio (art. 8, D.L. 351/2001)
Numero Banca d' Italia
VA20
VA21
1
Barrare la casella se sono state effettuate cessioni occasionali di beni usati con l’applicazionedel regime del margine (D.L. n. 41/1995)
VA34VA35
Ammontare delle cessioni di beni ad operatori sammarinesi
Ammontare degli acquisti di beni senza pagamento dell’IVA ,00 ,00
,00
con pagamento IVA
Riservato ai soggetti che hanno usufruito di agevolazioni per eventi eccezionali
1
,00 ,00
Maggiori corrispettivi per effetto dell’adeguamento agli studidi settore per il 2006 (imponibile e imposta)
MODELLO IVA 2007Periodo d'imposta 2006
VA7 Operazioni occasionali rientranti nel regime previstodall’art. 34-bis per le attività agricole connesse Imponibile ,00 ,00Imposta
Operazioni effettuate nei confronti di condominii
,00
Credito dichiarazione IVA/2006 ceduto
VA45Barrare la casella se si tratta dell'ultima dichiarazione in regime ordinario IVA 1 ,00
Rettifica della detrazione art. 19-bis2 Regime di franchigia di cui all'art. 32-bis
CO
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Cod
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fisca
le
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3457
6983
6
D
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inaz
ione
AS
SO
CIA
ZIO
NE
XX
X
0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
9 1 3 3 8
148000
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
231
VD2
QUADRO VC
QUADRI VB-VC-VDCONTRIBUENTI MINIMI,ESPORTATORI E OPERATORI ASSIMILATI,CESSIONE DEL CREDITO IVA (Art. 8 D.L. n. 351/2001)
CODICE FISCALE
Mod. N.
ESPORTATORIE OPERATORIASSIMILATI
ACQUISTI EIMPORTAZIONISENZAAPPLICAZIONEDELL'IMPOSTASUL VALOREAGGIUNTO RELA-TIVI A TUTTE LEATTIVITA' ESERCI-TATE
VC14PLAFOND DISPONIBILE AL 1° GENNAIO 2006 ,00
MENSILESOLAREMetodo adottato per la determinazione del plafond per il 2006 2 3
QUADRO VDCESSIONE DELCREDITO IVADA PARTE DELLESOCIETÀ DIGESTIONE DELRISPARMIO(Art. 8 D.L.n. 351/2001)
VD1 TOTALE CREDITO CEDUTO
CODICE FISCALE
,00
IMPORTO
VD12 ,00
VD3 ,00 VD13 ,00
VD4 ,00 VD14 ,00
VD5 ,00 VD15 ,00
VD6 ,00 VD16 ,00
VD7 ,00 VD17 ,00
VD8 ,00 VD18 ,00
VD9 ,00 VD19 ,00
VD10 ,00 VD20 ,00
VD11 ,00 VD21 ,00
VD31 ,00 VD41 ,00
VD32 ,00 VD42 ,00
VD33 ,00 VD43 ,00
VD34 ,00 VD44 ,00
VD35 ,00 VD45 ,00
VD36 ,00 VD46 ,00
VD37 ,00 VD47 ,00
VD38 ,00 VD48 ,00
VD39 ,00 VD49 ,00
VD40 ,00 VD50 ,00
,00
,00
,00
,00
,00
VD56
VD55
VD54
VD51
Sez. 1 -Società cedente -Elenco societào enti cessionari
Società o entecessionario -Elenco societàcedenti
Sez. 2 -
,00 ,00
PLAFOND UTILIZZATOALL'INTERNO O PER
ACQUISTI INTRACOM.ESPORTAZIONIVOLUME D'AFFARI
VC1GEN ,00,00 ,00 ,00
ALL'IMPORTAZIONE
VC2FEB
MARVC3
APRVC4
MAGVC5
GIUVC6
LUGVC7
AGOVC8
SETVC9
OTTVC10
NOVVC11
DICVC12
TOTALEVC13
ANNO IMPOSTA 2006 ANNO IMPOSTA 2005ESPORTAZIONIVOLUME D'AFFARI
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
QUADRO VBCONTRIBUENTIMINIMI
VB1 Indicare il volume d'affari oppure barrare la casella in assenza di operazioni attive ,00
VB2 Totale imposta sulle operazioni imponibili ,00
VB4 Imposta forfettaria (da riportare al rigo VL1) (rigo VB2 x percentuale rigo VB3) ,00
VB3 Percentuale di forfettizzazione dell'imposta 73% 60% 84%
1
VD52 ,00
VD53 ,00
TOTALE CREDITI RICEVUTI
Importo utilizzato in diminuzione dei versamenti IVA
Importo utilizzato in compensazione nel modello F24
Eccedenza a credito
Eccedenza a credito risultante dalla dichiarazione precedente (da VD56 della dichiarazione relativa all' anno 2005)
Totale eccedenze (VD51+VD52)
CODICE FISCALE IMPORTO
CODICE FISCALE IMPORTO CODICE FISCALE IMPORTO
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
CO
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3457
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X
0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CODICE FISCALE
QUADRI VE-VFDETERMINAZIONE DEL VOLUME D'AFFARI,OPERAZIONI ATTIVE E PASSIVE
Mod. N.
QUADRO VE
VE10
,00
,00
Passaggi a cooperative e ad altri soggetti di cui al 2° comma lett. c)art. 34 di beni di cui alla 1ª parte della tabella A allegata al D.P.R. 633/72e cessioni degli stessi beni da parte di agricoltori esonerati che abbianosuperato il limite di 1/3 (art. 34 comma 6), distinti per aliquota d’impostacorrispondente alla percentuale di compensazione, tenendo conto dellevariazioni di cui all’art. 26, e relativa imposta
TOTALI
VE5
VE4VE3
VE6
,00
,00
,00
,00
,00
,00,00
,00
,00
,00
,00
,00
IMPONIBILE IMPOSTADETERMINAZIONEDEL VOLUMED'AFFARI EDELLA IMPOSTARELATIVA ALLEOPERAZIONIIMPONIBILI
Sez. 1 -Conferimenti diprodotti agricolie cessioni daagricoltoriesonerati (incaso disuperamentodi 1/3)
,00
%
,00 2
4
7
7,3
7,5
8,3
VE1
VE2
VE7
VE8
Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)
VE9
TOTALE
,00
,00
,00
,00 4
10
20
,00
,00
,00
,00
,00
,00Sez. 2 -Operazioniimponibiliagricole(art. 34 comma 1)e operazioniimponibilicommerciali oprofessionali
Operazioni imponibili diverse dalle operazioni di cui alla sezione 1distinte per aliquota, tenendo conto delle variazioni di cui all’art. 26,e relativa imposta
Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)
(VE23 ± VE24)
(somma dei righi da VE20 a VE22)
VE25
VE24
VE20VE21
VE22VE23
8,5
,00 ,00
VF6
,00
,00
Acquisti e importazioni imponibili (esclusi quelli di cuiai righi VF17 e VF18) distinti per aliquota d’impostao per percentuale di compensazione, tenendo contodelle variazioni di cui all’art. 26, e relativa imposta
(somma dei righi da VF1 a VF11)
,00
,00,00
,00
AMMONTAREDEGLI ACQUISTIEFFETTUATI NELTERRITORIODELLO STATO,DEGLI ACQUISTIINTRACOMUNI-TARI E DELLEIMPORTAZIONI
VF10
VF19
Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)
VF20 TOTALE ACQUISTI E IMPORTAZIONI
,00
,00
,00
10
20
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
VF11
Altri acquisti non imponibili, non soggetti ad imposta e relativi ad alcuni regimi speciali
VF13
VF14Acquisti esenti (art. 10) e importazioni non soggette all'impostaVF15
VF16 Acquisti e importazioni non soggetti all'imposta effettuati dai terremotati
VF17
VF18
Acquisti e importazioni per i quali non è ammessa la detrazione dell'imposta
VF9
VF8
VF7
VF5VF4
VF3
VF1
VF2 ,00
,00
,00
,00,00
,00
,00
,00
IMPONIBILE IMPOSTAQUADRO VF
,00
%
,00
,00
,00
,00
Sez. 3 -Altreoperazioni
,00
,00
,00
,00
,00
,00
VE30 Operazioni non imponibili di cui al comma 1 degli articoli 8, lettere a) e b), 8-bis e 9,operazioni intracomunitarie e operazioni di cui agli artt. 41 e 58 del D.L. 331/1993
Operazioni non imponibili a seguito di dichiarazione di intentoVE31VE32 Altre operazioni non imponibili
VE33 Operazioni esenti (art. 10)
VE34 Cessioni di rottami e altri materiali di recupero di cui all’art. 74
VE36
VE37
Operazioni non soggette all'imposta effettuate nei confronti dei terremotati
Operazioni effettuate nell'anno ma con imposta esigibile in anni successivi
Sez. 4 -Volume d'affarie totale imposta
VE40 VOLUME D'AFFARI
VE41 (somma dei righi VE12 e VE25) da riportare al rigo VL1
,00VE38
VE39 Cessioni di beni ammortizzabili e passaggi interni ,00
VF12
Acquisti registrati nell'anno ma con detrazione dell'imposta differita ad anni successivi
,00
Acquisti registrati negli anni precedenti ma con imposta esigibile nel 2006
,00
(me no)
(meno)
(me no)
VE35Operazioni effettuate ai sensi dell’art. 17, commi 5 e 6
,00
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
VE12
VE11
8,8
12,3,00
,00
,00
,00
VF21
VF22 TOTALE IMPOSTA SUGLI ACQUISTI E IMPORTAZIONI IMPONIBILI
Acquisti e importazioni senza pagamento d'imposta, con utilizzo del plafond
,00
,00
,00
,00
,00
12,3
2
4
7
7,3
7,5
8,3
8,5
8,8
Operazioni effettuate in anni precedenti ma con imposta esigibile nel 2006
(somma dei righi da VF12 a VF18 meno VF19)
(somma dei righi da VE1 a VE9)
(VE10 ± VE11)
TOTALI
TOTALE
(somma dei righi VE10, VE23 e da VE30 a VE37 meno VE38 e VE39)
TOTALE IMPOSTA SULLE OPERAZIONI IMPONIBILI
TOTALI
(VF12 ± VF21)
di cui prestazioni di servizi rese da subappaltatori nel settore edile ,00
CO
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TO A
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rafik
.it
Cod
ice
fisca
le
02
3457
6983
6
D
enom
inaz
ione
AS
SO
CIA
ZIO
NE
XX
X
0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
140000 1400075000 15000
215000 29000
29000
21500029000
103000 10300
45000 9000148000 19300
148000
19300
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
233
Percentuale di detrazione(arrotondata all’unità
più prossima)
,00
indicare l'imponibile e l'imposta degli acquisti destinati alle operazioni imponibili
Sez. 4 -
QUADRO VGIVA AMMESSA IN DETRAZIONE
,00,00
IVA detraibile per gli acquisti relativi all'oro effettuati dai soggetti diversi dai produttorie trasformatori ai sensi dell'art.19, comma 5 bis
VG22
VG21
VG20
VG3
VG1
VG2
,00
,00
,00
,00
QUADRO VG
,00
VG34
VG35
VG36
Credito di costo dell'anno precedente (da rigo VG3 della dichiarazione relativa al 2005)
VG38
VG30
IVA ammessa in detrazione
Sez. 1 -Agenzie di viaggio(art. 74 ter)
,00
Base imponibile lorda
ovvero
Margine complessivo lordo
Margine negativo dell'anno precedente (da rigo VG22 della dichiarazione relativa al 2005)
Credito di costo, da riportare nell'anno successivo
Margine negativo da riportare nell'anno successivo
Sez. 2 -Regime specialebeni usati(D.L. 41/1995)
Sez. 3 -Operazioniesenti
Se le operazioni esenti di cui al rigo VE33 sono occasionali, ovvero riguardanoesclusivamente operazioni di cui ai nn. da 1 a 9 dell'art. 10, non rientranti nell'attivitàpropria dell'impresa o accessorie ad operazioni imponibili, barrare la casella
1
,00
VG31 Se le operazioni imponibili sono occasionali barrare la casella 1
VG32
e
1Se per l'anno 2006 ha avuto effetto l'opzione di cui all'art. 36 bis barrare la casella
CODICE FISCALE
Mod. N.
Somma algebrica dei righi da VG51 a VG60 ,00 ,00
,00
,00
Sez. 6 -IVA ammessain detrazione
,00
Riservato alle imprese agricole miste
VG41
VG40
VG55
VG57VG56
VG58
VG59
Importo detraibile per le cessioni, anche intracomunitarie, dei prodotti agricoli di cui all'art. 34, primo comma, effettuate ai sensi degli articoli 8, primo comma, 38 quater e 72
,00
,00
,00
Determinazioneforfettariadell'imposta oriduzione dellabase imponibile
Sez. 5 -Impreseagricole(art. 34)
VG52
VG53VG54
VG50
VG51
,00
IMPONIBILE IMPOSTA
Operazioni imponibili agricole di cui alle sezioni 1 e 2 delquadro VE distinte per percentuale di compensazione, al netto dellevariazioni in diminuzione, per la determinazione dell’IVAdetraibile forfettariamente
2
4
7
8,5
8,3
7,5
8,8
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
VG70
VG62
VG61VG60
VG71
TOTALE rettifiche
IVA detraibile imputata alle operazioni di cui al rigo VG50
BARRARE LA CASELLA RELATIVA AL METODO UTILIZZATO PER LA DETERMINAZIONE DELL'IVA AMMESSA IN DETRAZIONE• agenzie di viaggio
• beni usati
• operazioni esenti
• agriturismo
• associazioni operanti in agricoltura1
2
3
4
5
7
(Sez. 1)
(Sez. 2)
(Sez. 3)
(Sez. 4)
(Sez. 4)
6
VG37,00
VG42 Regime agevolativo per spettacoli viaggianti e contribuenti minori (art. 74 quater, comma 5)
Riduzione della base imponibile e della relativa imposta ,00
IMPONIBILE
,00
IMPOSTA
Attività di agriturismo (art. 5, L. 413/1991)
Associazioni operanti in agricoltura (art. 78, L. 413/1991)
- IVA ammessa in detrazione
- IVA ammessa in detrazione
VG33 Se per l'anno 2006 sono state effettuate esclusivamente operazioni esenti barrare la casella (vedi istruzioni) 1
IVA non assolta sugli acquisti e importazioni indicati al rigo VF13
- Totale operazioni imponibili diverse
TOTALI
Dati per il calcolo della percentuale di detrazione
Operazioni esenti relative all’oroda investimento effettuate dai soggetti
di cui all’art. 19, co. 3, lett. d)
Operazioni esenti di cui ai nn. da 1 a 9dell’art. 10 non rientranti nell’attività propria
dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibiliOperazioni esenti di cui all’art. 10,
n. 27-quinquies
,00 ,00 ,00
,00
Beni ammortizzabili e passaggi interni esenti Operazioni non soggette di cui all’art 7 Operazioni non soggette di cui all’art 74, co. 1
,00 ,00 %
,00
VG63
,00,00
(Sez. 4)
(Sez. 4)
• spettacoli viaggianti e contribuenti minori
• attività agricole connesse
VG43 ,00Attività agricole connesse (art. 34-bis)
IVA ammessa in detrazione
• imprese agricole (Sez. 5) 8
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
,00 ,00
7,3
12,3,00
VG64 TOTALE IVA ammessa in detrazione
,00
Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)
[(rigo VF 22 oppure VG38 o VG40 o VG41 o VG42 o VG43 o VG64) ± VG70] da riportare al rigo VL4
(indicare con il segno +/-)
(VG61+VG62+VG63)
CO
NF
OR
ME
AL
PR
OV
VE
DIM
EN
TO A
GE
NZ
IA D
ELL
E E
NTR
ATE
DE
L 15
/01/
2007
- D
ATA
PR
INT
GR
AF
IKS
tam
pato
con
tecn
olog
ia d
i sta
mpa
FIS
CO
LAS
ER
ww
w.d
atap
rintg
rafik
.it
Cod
ice
fisca
le
02
3457
6983
6
D
enom
inaz
ione
AS
SO
CIA
ZIO
NE
XX
X
0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
19300
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
234
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
Dati dellacontrollante
,00
,00VK20 Totale dei crediti trasferiti ,00
,00
VK24 Eccedenza di credito compensata
VK21 Totale dei debiti trasferiti
VK22 Eccedenza di debito (VK21 - VK20)
VK23 Eccedenza di credito (VK20 - VK21)
,00
,00
,00
,00
VK25 Eccedenza chiesta arimborso dalla controllante
VK26 Crediti di imposta utilizzati
VK27 Interessi trimestrali trasferiti
,00
,00
,00
,00
VJ1
IVA sulle operazioni imponibili
VK31
VK32
VK33Interessi dovuti per le liquidazioni trimestraliVK34
VK35Credito d’imposta utilizzato nelle liquidazioni periodiche
VK37Versamenti integrativi d’imposta
Cessazionedel controlloin corso d'annoDati relativial periododi controllo
VK1
Sez. 2 -Determinazionedell'eccedenzad'imposta
Sez. 3 -
Sez. 1 -
QUADRO VK
PARTITA IVAULTIMO MESE
DI CONTROLLO DENOMINAZIONE
CODICE FISCALE
Mod. N.
VK36Versamenti a seguito di ravvedimento, comprensivi degli interessi
,00
,00
Acconto riaccreditato dalla controllante
VK38
QUADRI VJ-VH-VKIMPOSTA RELATIVA A PARTICOLARI TIPOLOGIE DI OPERAZIONI,LIQUIDAZIONI PERIODICHE,SOCIETÀ CONTROLLANTI E CONTROLLATE
Firma
QUADRO VH
DEBITI E CREDITI TRASFERITIDALLE SOCIETÀ CONTROLLANTIE CONTROLLATE
ovvero
VH1 ,00 ,00
CREDITI DEBITI,00
DEBITI,00
CREDITIVH7
VH2 ,00 ,00 ,00,00VH8
VH3 ,00 ,00 ,00,00VH9
VH4 ,00 ,00 ,00,00VH10
VH5 ,00 ,00 ,00,00VH11
VH6 ,00 ,00 ,00,00VH12
LIQUIDAZIONIPERIODICHERIEPILOGATIVEPER TUTTE LEATTIVITÀESERCITATE
VJ2
VJ3VJ4
VJ5
VJ6
VJ7
VJ8
VJ9
VJ10
VJ11
VJ12
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
Acquisti di beni provenienti dallo Stato Città del Vaticanoe dalla Repubblica di San Marino – art. 71, comma 2 – (inclusi acquisti di oroindustriale,argento puro e beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8)
Estrazione di beni da depositi IVA (art. 50-bis, comma 6, D.L. n. 331/1993)
IMPONIBILE IMPOSTA
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Acquisti di beni e servizi da soggettIi non residenti ai sensi dell’art. 17, comma 3
Operazioni di cui all’art. 74, comma 1, lett. e)
Provvigioni corrisposte dalle agenzie di viaggio ai loro intermediari(art. 74-ter, comma 8)
Acquisti all’interno di oro industriale e argento puro (art. 17, comma 5)
Acquisti di oro da investimento imponibile per opzione (art. 17, comma 5)
Acquisti all’interno di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8
TOTALE IMPOSTA
Acquisti intracomunitari di beni e di prestazioni di servizi di cui all’art. 40,comma 4-bis, 5, 6 e 8 del D.L. n. 331/1993 (inclusi acquisti di oro industriale,argento puro e beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8)
Importazioni di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8senza pagamento dell’IVA in dogana (art. 70, comma 6)
Importazioni di oro industriale e argento puro senza pagamento dell’IVAin dogana (art. 70, comma 5)
VK30IVA relativa a particolari tipologie di operazioni
IVA ammessa in detrazione
Interessi dovuti a seguito di ravvedimento
DETERMINAZIONEDELL’IMPOSTARELATIVAA PARTICOLARI TIPOLOGIEDI OPERAZIONI
QUADRO VJ
VK39
IVA detraibile per le operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34-bis
,00
VJ13,00 ,00
Acquisti di tartufi da rivenditori dilettanti ed occasionali non muniti di partita IVA(art. 1, comma 109, legge n. 311/2004)
,00VH13 Acconto dovuto
,00
,00
,00
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
(somma dei righi da VJ1 a VJ13) da riportare al rigo VL2VJ14 ,00
Acquisti di servizi resi da subappaltatori nel settore edile (art. 17, comma 6) ,00
CO
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DIM
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TO A
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E E
NTR
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L 15
/01/
2007
- D
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.it
Cod
ice
fisca
le
02
3457
6983
6
D
enom
inaz
ione
AS
SO
CIA
ZIO
NE
XX
X
0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
1800 5500
4900
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
235
CODICE FISCALE
Mod. N.
QUADRO VLLIQUIDAZIONE DELL’IMPOSTA ANNUALE,QUADRI COMPILATI
,00
,00
,00
,00
VL32 IVA A CREDITO
VL33
VL34
VL36
[(VL7 col. 1 + righi da VL20 a VL25) - (VL7 col. 2 + righi da VL26 a VL31)]
Crediti d’imposta utilizzati in sede di dichiarazione annuale
Interessi dovuti in sede di dichiarazione annuale
ovvero
VL31 Versamenti integrativi d'imposta
Ammontare dei debiti tras feriti (*)
[(VL7 col. 2 + righi da VL26 a VL31) - (VL7 col.1 + righi da VL20 a VL25)]
IVA A DEBITO
QUADRICOMPILATI
VA VB VE VF VHVG VK VOVL
,00VL30
VC
,00
,00
,00Determinazionedell'IVA dovutao a creditoper il periodod'imposta
VL3 IVA a debito (somma dei righi VL1 e VL2)
VL4
VL5
IMPOSTA DOVUTA (VL3 – VL6) O A CREDITO (VL6 – VL3)
VL20 ,00
,00
Rimborsi infrannuali richiesti (art. 38-bis, comma 2)
VL21
Sez. 2 -Determinazionedell’IVA a debitoo a credito rela-tiva a tutte leattività esercitate
,00
,00
,00,00
Interessi dovuti per le liquidazioni trimestrali
Credito risultante dalla dichiarazione per il 2005
VL25
VL26Credito richiesto a rimborso in anni precedenti, computabile in detrazione a seguito di diniego dell'ufficioVL27
VL28
VL24
VL1,00
QUADRO VLLIQUIDAZIONEDELL'IMPOSTAANNUALE
,00IVA sulle operazioni imponibili (da rigo VE41 oppure da rigo VB4)
Sez. 1 - VL2 IVA relativa a particolari tipologie di operazioni (da rigo VJ14)
DEBITI CREDITI
DEBITI CREDITI
,00VL22 Credito IVA risultante dalla dichiarazione per il 2005 compensato nel mod. F24
Ammontare dei crediti tras feriti (*)
Ammontare versamenti periodici, da ravvedimento compresi gli interessi, interessi trimestrali, acconto
,00
Interessi dovuti a seguito di ravvedimento
VL29
,00
VL23 Credito IVA risultante dai primi 3 trimestri del 2006 compensato nel mod. F24 ,00
VD
VL35 Crediti ricevuti da società di gestione del risparmio utilizzati in sede di dichiarazione annuale ,00
VL37 Credito ceduto da società di gestione del risparmio ai sensi dell’art. 8 del D.L. n. 351/2001 ,00
VX
,00
VL38 ,00
VL39 ,00
TOTALE IVA DOVUTA (VL33 - VL34 - VL35 + VL36)
TOTALE IVA A CREDITO (VL32 - VL37)
VJ
,00
Crediti d’imposta utilizzati nelle liquidazioni periodiche e per l’acconto,
di cui ricevuti da società di gestione del risparmio
VT
IVA ammessa in detrazione (da rigo VG71)
VL6
VL7
,00
,00
IVA detraibile per le operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34-bis
IVA detraibile (somma dei righi VL4 e VL5)
,00
MODELLO IVA 2007Periodo d'imposta 2006
VL40 Versamenti effettuati a seguito di utilizzo in eccesso del credito annuale 2006 ,00
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0 1
29000
2900019300
193009700
12200
2500
2500
X X X X X X X
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
236
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CODICE FISCALE
QUADRI VT-VX
,00
QUADRO VT
SEPARATAINDICAZIONEDELLE OPERAZIO-NI EFFETTUATENEI CONFRONTI DI CONSUMATORIFINALI E SOGGET-TI IVA
Ripartizione delle operazioniimponibili effettuate nei con-fronti di consumatori finali e disoggetti titolari di partita IVA
Abruzzo
VX1
QUADRO VX
VX3
VX4
DETERMINA-ZIONEDELL'IVA DAVERSARE ODEL CREDITOD'IMPOSTA
IVA da versare
(da ripartire tra i righi VX4, VX5 e VX6)
Eccedenza di versamento (da ripartire tra i righi VX4, VX5 e VX6)
Importo di cui si richiede il rimborso
,00
,00
,00
o da trasferire (*)
o da trasferire (*)VX2
,00
Per chi presentala dichiarazionecon più modulicompilare solonel modulo n. 01
IVA a credito
(*) Le diciture in corsivo riguardano soltanto le società controllanti e controllate che aderiscono alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo di cui all’art. 73 u.c.
VX5 Importo da riportare in detrazione o in compensazione ,00
SEPARATA INDICAZIONE DELLE OPERAZIONI EFFETTUATENEI CONFRONTI DI CONSUMATORI FINALI E SOGGETTI IVA,DETERMINAZIONE DELL’IVA DA VERSARE O A CREDITO
VT1
VT2
VT3
VT4
VT5
VT6
VT7
VT8
VT9
VT10
VT11
VT12
VT13
VT14
VT15
VT16
VT17
VT18
VT19
VT20
VT21
VT22
Totale operazioni imponibili
Operazioni imponibili versoconsumatori finali
Operazioni imponibili versosoggetti IVA
,00
Basilicata
Bolzano
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trento
Valle d' Aosta
Umbria
Veneto
Totale imposta
,00 Imposta ,00
,00 Imposta ,00
Operazioni imponibili versoconsumatori finali Imposta
,00,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
Importo ceduto a seguito di opzione per il consolidato fiscale ,00VX6
,00 ,00
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
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215000 29000
215000 29000
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
237
QUADRO VOOPZIONI
CODICE FISCALE
Mod. N.
1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti
Sez. 4 -
VO9
Opzione
AT
2
2
1
1
1
Sez. 3 -
Sez. 2 -
VO8
431 2
SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE
VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)
VO11
VO12
VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)
VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)
VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)
1
Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi
Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi
Opzioni
Revoche
Revochecomma 6 comma 2
Opzionicomma 2 comma 3
ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2
CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca
1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE
(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)
VO31
VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi
ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2
21
2
VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1
1
1 2
Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute
VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI
VO7 Art. 741 2
21
21
COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE
Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto
LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2
AGRICOLTURA
VO3
VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ
Sez. 1 -
VO1
RevocaOpzione
Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1
QUADRO VO
Opzione
Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP
DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)
VO501
Opzione
4
singoleoperazioni
Revoca
1
2
tutte le operazioni
1
singoleoperazioni
Opzione
Cedente Intermediario
Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO
Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14
2
2
- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA
1Rinuncia
Opzione 3 4Revoca
2Revoca
Opzione 5
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati
– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA
5comma 6
CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Opzione
VO13
CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)
Cedente
3
tutte le operazioni
– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA
2Revoca
2Revoca
2Revoca
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2
Cedente Locatore
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0 1
CONTABILMENTE
Esempio per compilazione Modello Unico di APS in 398/91
ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE CON OPZIONE PER LA LEGGE 398/91
L’Associazione ………………. Ente non commerciale, svolge, anche se in maniera del tutto
sussidiaria all’ attività istituzionale, alcune attività commerciali (es. proventi da pubblicità, da
somministrazioni pasti in un centro di educazione ecc….). Più dettagliatamente:
- dalla somministrazioni di alimenti e bevande, nel corso del mese di aprile è riuscita ad introitare €
50.000 + Iva al 10% (€ 5.000) mentre dalla pubblicità, realizzata nel mese di agosto , è riuscita ad
ottenere € 30.000 + Iva al 20 % (€ 6.000), attività queste da ritenersi commerciali a tutti gli effetti.
Relativamente agli obiettivi posti ,ovvero sapere cosa comporti, ai fini tributari, essere una
associazione senza scopo di lucro, in questo caso Aps, si tralasceranno nell’analisi, l’aspetto
istituzionale dell’Associazione …………… il quale, anche essendo prevalente e principale rispetto
all’aspetto commerciale, da un punto di vista strettamente tributario, non ha alcuna incidenza, se
non ai fini Irap, per ciò che concerne il personale, sia esso occasionale, a progetto o dipendente.
Non subisce, infatti, nessun tipo di tassazione né ai fini dell’imposta sul reddito (Ires), né fini Iva in
quanto questa verrà considerata, per ciò che riguarda le fatture di acquisto tutta un costo mentre i
ricavi saranno espressi da contributi quindi non commerciali.
Continuando quindi nell’ esempio bisogna evidenziare per ciò che attiene il calcolo delle imposte e
non solo, un aspetto importante dell’Associazione ……….., ovvero che la stessa ha, dal momento
della sua costituzione, non superando mai il limite imposto dalla legge pari ad € 250.000 del volume
d’affari, optato per il regime forfetario della legge 398/91. Tale particolarità è da tenere bene in
considerazione visto che, grazie a questa scelta, permessa solo a certi soggetti con determinate
caratteristiche, l’Associazione ha la possibilità di usufruire di un regime agevolato sia per la tenuta
della contabilità e per tutto ciò che rientra nell’ambito amministrativo sia per ciò che attiene
all’aspetto fiscale. Infatti la legge di cui sopra permette al soggetto di:
4) determinare la base imponibile ai fini dell’imposta su reddito (Ires ) abbattendo le entrate
commerciali del 97% ,determinando così una base imponibile pari al 3%. ( 100-97 ) sulla
238
CONTABILMENTE
quale calcolare l’imposta da pagare (….% per l’anno …..). Tale base imponibile ( 3% )
costituirà inoltre parte integrante, insieme al costo del personale, della base imponibile ai
fini dell’imposta sull’attività produttive ( Irap );
5) determinare l’Iva da pagare, in misura del tutto forfetaria, ovvero pari al 50% dell’Iva delle
fatture emesse durante il trimestre di riferimento. Infatti con questa legge l’Associazione
dovrà liquidare l’Iva trimestralmente e provvedere al suo pagamento entro il 16 del secondo
mese successivo al trimestre, senza però aggiungere l’1% di interessi che normalmente
coloro che usufruiscono della possibilità di pagare l’Iva trimestralmente devono
conteggiare. Quindi risulta evidente che con questo regime, la liquidazione dell’Iva non
avviene seguendo il regime ordinario (Iva a debito meno Iva a credito).
L’associazione ………… inoltre nel corso dell’anno, nonostante si sia avvalsa in misura prevalente
del solo lavoro volontario dei suoi soci, ha provveduto ad assumere con contratto di lavoro a
progetto due persone per un ammontare complessivo di Imponibile sociale ( è questo l’aspetto che
interessa un’associazione ai fini del calcolo dell’imposte, più specificatamente dell’Irap ) di €
15.000.
Riepilogando quindi l’Associazione si troverà a giugno/luglio a dover necessariamente compilare la
dichiarazione dei redditi ( unico enti non commerciali 760/bis) per poter così determinare, con le
modalità sopra specificate, l’imposta sul reddito ( Ires ) avendo svolto attività commerciale, e
l’imposta sull’attività produttiva da pagare ( Irap ). Non dovrà invece provvedere, alla compilazione
del quadro Iva in virtù della sua scelta di optare per il regime agevolato della legge 398/91.
L’ente sarà poi obbligata altresì alla redazione del modello 770 – dichiarazione dei sostituti di
imposta, dove riepilogherà il totale dei compensi erogati e delle ritenute di acconto operate sugli
stessi e versate.
COMPILAZIONE DELL’UNICO ENTI NON COMMERCIALI
1) Attività Commerciali
L’associazione ………. avendo ottenuto nel corso dell’anno, e più precisamente nel secondo e terzo
trimestre ( aprile maggio giugno/ luglio agosto settembre ), entrate per € 50.000 +10 % iva e €
239
CONTABILMENTE
30.000 + 20% iva, ha provveduto a liquidare e pagare l’iva nella maniera forfetaria, ovvero il 50%
di 5.000 entro il 16/…/….. e il 50% di 6.000 entro il 16/…/…...
Di conseguenza nel Modello Unico enti non commerciali i risvolti di queste operazioni sono:
- compilazione quadro RG ( Dati per il calcolo dell’Ires ) – reddito di impresa in contabilità
semplificata e regimi forfetari – perché trattasi di attività commerciali che godono del regime
forfetario;
� 02 Ricavi di cui alle lettere a) e b) dell’art. 85 del TUIR – 80.000 di cui in regime
forfetario C 80.000;
� 11 Totale componenti positivi € 80.000;
� 21 Altri componenti negativi ( reg. forfetario rigo rg2 ) – 77.600 il 97% di 80.000, totale
degli stessi 77.600;
� 22 Totale componenti negativi € 77.600;
� 23 Reddito d’impresa lordo o Perdita € 2.400 non è altro che la differenza tra il rigo 11
e il rigo 22;
� 26 Reddito di impresa o ( perdita ) € 2.400 si considera il rigo 23 meno eventuali oneri
deducibili ( proventi esenti o erogazioni liberali )
� 28 reddito o perdita € 2.400.
Il reddito di impresa costituisce quindi la base imponibile per il calcolo dell’imposta sul reddito (
Ires ) pari al 33% di 2.400 euro ( 792 euro ). L’imposta così determinata verrà abbattuta dagli
acconti ( codice tributo 2001 primo acconto, codice tributo 2002 secondo acconto) pagati durante
l’anno precedente pari ad € 450, e l’eventuale differenza, se negativa (positiva), sarà l’imposta che
si dovrà versare come saldo ( codice tributo 2003 ) insieme agli eventuali acconti per l’anno di
imposta successivo a quello in corso. Tutto quanto appena detto sarà riportato al quadro RN
ovvero al quadro di riepilogativo.
Non dobbiamo però dimenticarci che anche qualora l’Associazione ………… chiudesse a credito,
perché gli acconti versati superano il debito evidenziato nell’anno, l’ente si troverà ugualmente
nella condizione di dover versare a Giugno/Luglio e a Novembre , se necessario, gli acconti per
l’anno preso in considerazione. Questo perché la base imponibile degli gli acconti è data dal valore,
se a debito, dell’imposta rilevata l’anno precedente.
L’importo di 2.400 euro, sopra indicato, corrispondente al reddito di impresa, costituisce, insieme,
all’imponibile sociale corrisposto al personale, base imponibile per il calcolo dell’imposta sul
240
CONTABILMENTE
valore aggiunto ( Irap ). Dovrà essere quindi riportato all’interno del quadro Irap e precisamente
nella SEZIONE III al rigo IQ 23 - reddito di impresa determinato forfetariamente.
2) Attività Istituzionali
Come detto precedentemente, in merito a tutte quelle attività considerate istituzionali, non
dobbiamo compilare nessun quadro facente riferimento alla dichiarazione dei redditi.
3) Compenso corrisposto a dei collaboratori
Il fatto che l’Associazione …………..abbia realizzato un reddito di impresa ed abbia erogato, nel
corso dell’anno, dei compensi a due collaboratori a progetto ( è la forma prevista nell’esempio ma
ce ne potrebbero essere anche altre ) comporta che l’Associazione dovrà compilare il quadro IRAP
il quale, in questo caso, risulterà essere costituito, come sopra specificato, oltre che dal reddito di
impresa ( 2.400 euro vedi quadro RG ) anche dall’imponibile sociale erogato ai due lavoratori (
15.000 euro ). Di conseguenza in maniera dettagliata in Unico 2006 avremmo:
- Quadro IQ ( Dichiarazione Irap ) –
� IQ2 redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente – nell’Unico l’Associazione, in
corrispondenza di questa riga, dovrà inserire l’ammontare lordo ( Imponibile sociale )
corrisposto ai collaboratori ovvero € 15.000,00 che verrà riportato al rigo IQ5;
� IO23 reddito di impresa determinato forfetariamente – 2.400 euro, importo che verrà
riportato al rigo IQ27 valore della produzione;
� IQ36 valore della produzione di rigo IQ5 - viene riportato l’importo scritto al rigo IQ2;
� IQ38 valore della produzione di rigo IQ27 – viene riportato l’importo scritto al rigo
IQ23;
� IQ41 totali – vengono riportati i totali ovvero nel nostro esempio € 17.400
� IQ43 viene riportata la deduzione prevista dalla legge pari, nell’anno, ad € 8.000 che
andrà ad abbattere la base imponibile dove calcolare l’imposta che infatti diventerà €
9.400,00 ( 17.400-8.000 ); qualora non si dovesse superare tale soglia, sarebbe
opportuno indicare, in questo rigo, la parte degli 8.000 euro che utilizzeremo ad
abbattimento di quanto riportato in IQ41 e non lasciare magari indicata la somma
complessiva che in automatico il programma propone;
� IQ46 valore della produzione netta – viene riportato l’importo di 9.400 euro derivante
dalla precedente differenza ( IQ41-IQ43 );
241
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
242
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
� IQ69 riporta invece l’importo dell’imposta ( irap ) da pagare ovvero il 5,25% di 9.400
euro pari ad € 493.50 tale cifra viene poi riportata al rigo IQ90 dopo di che questa cifra
verrà abbattuta di crediti e/o acconti versati l’anno precedente dall’associazione nel
nostro esempio per 150 euro ( il cui importo si evidenzierà al rigo IQ93 ) per ottenere
così al rigo IQ94 l’importo a debito o a credito dell’imposta da versare.
Non dobbiamo però dimenticarci che anche qualora l’Associazione Francia chiudesse a credito,
perché gli acconti versati superano il debito evidenziato nell’anno , l’Organizzazione si troverà
ugualmente nella condizione di dover versare a Giugno/Luglio e a Novembre , se necessario, gli
acconti per l’anno successivo , il cui ammontare verrà evidenziato dopo il rigo IQ98 . Questo
perché la base imponibile degli gli acconti è data dal valore, se a debito, dell’imposta rilevata
l’anno precedente.
- Quadro Rn (Determinazione del reddito complessivo ) –
Questa sezione è una sezione riepilogativa comprendente, in maniera sintetica, tutto ciò che è stato
indicati in maniera dettagliata nelle altre sezioni, (vedere quanto detto sopra).
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
Fac-simile Modello UNICO compilato di APS in 398/91
QUADRO VOOPZIONI
CODICE FISCALE
Mod. N.
1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti
Sez. 4 -
VO9
Opzione
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1
1
1
Sez. 3 -
Sez. 2 -
VO8
431 2
SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE
VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)
VO11
VO12
VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)
VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)
VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)
1
Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi
Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi
Opzioni
Revoche
Revochecomma 6 comma 2
Opzionicomma 2 comma 3
ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2
CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca
1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE
(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)
VO31
VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi
ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2
21
2
VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1
1
1 2
Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute
VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI
VO7 Art. 741 2
21
21
COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE
Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto
LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2
AGRICOLTURA
VO3
VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ
Sez. 1 -
VO1
RevocaOpzione
Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1
QUADRO VO
Opzione
Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP
DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)
VO501
Opzione
4
singoleoperazioni
Revoca
1
2
tutte le operazioni
1
singoleoperazioni
Opzione
Cedente Intermediario
Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO
Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14
2
2
- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA
1Rinuncia
Opzione 3 4Revoca
2Revoca
Opzione 5
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati
– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA
5comma 6
CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Opzione
VO13
CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)
Cedente
3
tutte le operazioni
– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA
2Revoca
2Revoca
2Revoca
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2
Cedente Locatore
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0 1
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
FIRMA DELLADICHIA-RAZIONE
DATI RELATIVIALRAPPRESEN-TANTEFIRMATARIODELLADICHIARAZIONE
annomesegiorno
annomesegiorno
anno
DATI RELATIVIALLA SOCIETÀO ENTE
C.a.p.Frazione, via e numero civicomese
Sede legale
anno C.a.p.Frazione, via e numero civicomese
Domicilio fiscale(se diverso
dalla sede legale)
Indicare, in caso di fusione, il codice fiscale del soggetto incorporante orisultante dalla fusione e, in caso di scissione, quello del beneficiario designato
Codice fiscale (obbligatorio)
Cognome
Codice carica Data carica
M F
Nome
Data di nascita Comune (o Stato estero) di nascita Provincia
Telefono
Comune
Frazione, via e numero civicoResidenza anagrafica(o se diverso)Domicilio Fiscale
FIRMA DEL DICHIARANTE
Il sottoscritto attesta di aver compilato e allegato i seguenti quadri (barrare le caselle che interessano):
Partita IVA
ONLUSSettore
di attività
DATI RELATIVIALLE ONLUS
prefisso numero
Codice fiscale (*)
TIPO DIDICHIARAZIONE
prefisso numero
Telefono
Sesso(barrare la relativa casella)
Provincia (sigla) C.a.p.
numeroprefisso
Fax
Indirizzo di posta elettronica
Stato estero di residenza Codice paese estero Codice di identificazione fiscale estero
RC RG RHRF RI RM RN RO RXRURTRL RS RZRQRBRA RD RE RPRK FC CE
Enti associativi exart. 148, commi 3
e ss. TUIR
(sigla)
FIRMA DELL'INCARICATO DEL CONTROLLO CONTABILE
Codice fiscale dell’incaricato del controllo contabile
Soggetto
Comune Provincia (sigla) Codice comune
Comune Provincia (sigla) Codice comune
DOMICILIOPER LA NOTIFICAZIONEDEGLIATTI
Codice fiscale
Cognome (o ufficio) Nome
Comune
Frazione
Provincia (sigla) C.a.p.Codice comune
Numero civicoTipologia (via, piazza, ecc.) Indirizzo
Codice Stato esteroStato estero (riservato ai residenti all'estero) Stato federato, provincia, contea
Località di residenza Indirizzo estero
EC N. moduli IVA
Redditi Irap Iva ModuloRW
QuadroVO
QuadroAC
Studi disettore
Parametri Correttivanei termini
Dichiarazioneintegrativa a favore
Dichiarazioneintegrativa
Eventieccezionali
Data di approvazione del bilancio o rendiconto
Termine legale o statutario per l'approvazione del bilancio o rendiconto
dal al
Periodo di imposta Stato Naturagiuridica Situazione
annomesegiornoannomesegiornoannomesegiornoannomesegiorno
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
245
Riservato al C.A.F.o al professionista
IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA
Codice fiscale dell'intermediario N. iscrizione all'albo dei C.A.F.
Impegno a presentare in via telematica la dichiarazione
FIRMA DEL RESPONSABILE DEL C.A.F. O DEL PROFESSIONISTA
Data dell'impegno
VISTO DICONFORMITÀ
FIRMA DELL'INTERMEDIARIO
Codice fiscale (*)
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
Riservatoal professionista
CERTIFICAZIONETRIBUTARIA
Codice fiscale del professionista
FIRMA DEL PROFESSIONISTA
Riservatoall'intermediario
Codice fiscale o partita IVA del soggetto diverso dalcertificatore che ha predisposto la dichiarazione etenuto le scritture contabili
Codice fiscale del C.A.F.Codice fiscale del responsabile del C.A.F.
Codice fiscale del professionista Si rilascia il visto di conformitàai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 241/1997
Si attesta la certificazione ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 241/1997
CO
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14 11 2007
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
,00
,00
,00
,00,00,00
,00
,00Ricavi non annotati
,00
Risultato delcontoeconomico
,00RF3 A) UTILE
RF4 B) PERDITA ,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
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,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Variazioniin aumento
Variazioniin diminuzione
RF5
RF6
RF7
RF8
RF9
RF10
Quote costanti delle plusvalenze patrimoniali e delle sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)
Redditi da partecipazione in società di persone di cui all'art. 5 e in GEIE
Quote costante dei contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 88, comma 3, lettera b))
Redditi di immobili non costituenti beni strumentali né beni alla cui produzione o al cui scambioè diretta l’attività della società o dell’ente e reddito derivante dall’attività di agriturismo (25% dei ricavi)
Spese ed altri componenti negativi relativi agli immobili di cui al rigo RF8 e costi derivanti dall'attività di agriturismo
RF11 Rimanenze non contabilizzate o contabilizzate in misura inferiore a quella determinata ai sensi del Tuir (artt. 92, 93, 94)
Interessi passivi indeducibiliRF12Imposte indeducibili o non pagate (art. 99, comma 1)
RF14Recupero degli incentivi per gli investimenti
RF13Oneri di utilità sociale
RF16Svalutazioni e minusvalenze patrimoniali, sopravvenienze passive e perdite non deducibili
RF15Spese per mezzi di trasporto indeducibili ai sensi dell’art. 164 del TUIR
RF19Spese relative a piu' esercizi non deducibili in tutto o in parte (art. 108) o di competenza di altri esercizi (art. 109, comma 4)
RF17
Ammortamenti non deducibili in tutto o in parte relativi a beni materiali e immateriali e a beni gratuitamente devolvibili (art. 102, 103 e 104)
RF20Spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione eccedenti la quota deducibile (art. 102, comma 6)
RF22
RF23
RF24
RF25
RF27
Spese ed altri componenti negativi eccedenti la quota deducibile ai sensi dell’art. 109, commi 5 e 6
Differenze su cambi (art. 110, comma 3)
Altre variazioni in aumento
C ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN AUMENTO
RF29
Plusvalenze patrimoniali e sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)
Contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 88, comma 3,lettera b))
RF30 Perdite fiscali derivanti da partecipazioni in società di cui al rigo RF7
Utili distribuiti dalle società di cui al rigo RF7RF31
Sopravvenienza attiva da eliminazione delle c.d. “interferenze fiscali”RF33
RF32 Proventi degli immobili di cui al rigo RF8
Spese ed altri componenti negativi non dedotti in precedenti esercizi ovvero non imputati a conto economico
RF35
RF34 Utili spettanti ai lavoratori dipendenti e agli associati in partecipazione e se corrisposti i compensi spettanti agli amministratori (art. 95)
Rimanenze e opere ultrannuali contabilizzate in misura superiore a quella determinata ai sensi del TUIR (artt. 92 e 93)
RF38
RF37 Differenze su cambi (art. 110, comma 3)
RF42
RF41
RF44
RF43
Erogazioni liberali
RF46
RF45
RF48RF47
Utili distribuiti da soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
D ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN DIMINUZIONE
Reddito di impresa in contabilità ordinariaQUADRO RF
CODICE FISCALE
REDDITI
Imprese che direttamente o indirettamente controllano società non residenti o ne sono controllate (vedere istruzioni) A B CRF2
RF1 Codice attività studi di settore: cause di esclusione cause di inapplicabilità
Assistenzafiscale
RF21
RF49
,00
,00
,00
Attività diagriturismo
,00
RF50 ,00REDDITO (o PERDITA)
REDDITO DI IMPRESA LORDO (o perdita) (somma algebrica tra A o B + C – D)
EURO
RF18 ,00Minusvalenze relative a partecipazioni esenti
Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
RF26
,00Quota delle minusvalenze non realizzate relative a partecipazioni
RF36
Proventi non computabili nella determinazione del reddito (art. 91, comma 1, lett. a) e b))
RF39,00
Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
RF40,00
Plusvalenze relative a partecipazioni esenti (art. 87)
RF51
RF52
)
,00
Proventi esenti
,00
,00
,00 ,00 ,00
Svalutazioni e accantonamenti non deducibili in tutto o in parte
,00 ,00 ,00
Altre variazioni in diminuzione ,00 ,00
Perdite di impresa (di cui degli anni precedenti ,00 ,00
REDDITO (da riportare nel quadro RN, rigo RN6)
,00
art. 105 art. 106
RF28
Quota esclusa degli utili distribuiti ,00
Determinazionedel reddito
Erogazioni liberali
,00
Reddito esente e detassato
PERIODO D’IMPOSTA 2006
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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,00
Crediti
,00 ,00
,00,00
RF58
RF59
Differenza
RF60
Svalutazioni e accantonamenti dell'esercizio
RF61
Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti a fine esercizio
RF62
Valore dei crediti risultanti in bilancio
CREDITIValore di bilancio Valore fiscale
Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti al termine dell'esercizio precedente
Codice fiscale (*)
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
RF73
Ricavi delle vendite
RF63
RF64
RF65
RF66
RF67
RF68
RF69
RF70
RF71
RF72Debiti verso banche esigibili oltre l'esercizio successivo
Debiti verso banche esigibili entro l'esercizio successivo
Ratei e risconti attivi
Disponibilità liquide
Immobilizzazioni finanziarie
Fondo ammortamento beni materialiImmobilizzazioni materiali ,00
Immobilizzazioni immateriali
Rimanenze di materie prime, sussidarie e di consumo, in corso di lavorazione, prodotti finiti
RF56
RF57
RF53
RF74
RF75
RF76
RF77
RF78
,00(di cui per lavoro dipendente )Altri oneri di produzione e vendita
Dati di bilancio ,00
Crediti verso clienti compresi nell'attivo circolante
Altri crediti compresi nell'attivo circolante
Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
Totale attivo
Patrimonio netto
Fondi per rischi e oneri
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
RF79
Debiti verso fornitori
Altri debiti
Ratei e risconti passivi
Totale passivo
RF54 Perdite dell'esercizio
RF55 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
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PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
,00
,00
,00
,00
,00
,00
RG26RG27
RG28
Reddito d'impresa (o perdita)
,00
Spese per lavoro dipendente e assimilato e di lavoro autonomo
RG16
RG17
Utili spettanti agli associati in partecipazione
RG18 Spese per l'acquisto di beni strumentali di costo unitario non superiore a euro 516,46
Quote di ammortamento
Canoni di locazione finanziaria relativi ai beni mobili strumentali
Altri componenti negativi
RG25
RG24
RG21
RG20
RG19
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
Determinazionedel reddito RG2
Ricavi di cui ai commi 1 ( lett. a) e b)) e 2 dell’art. 85
Altri proventi considerati ricaviRG3
)(di cui con emissione di fattura per attività in regime forfetario
RG4
RG5
Plusvalenze patrimonialiRG6Sopravvenienze attiveRG7Rimanenze finali di merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e di servizi non di durata ultrannuale (art. 92)RG8
RG12 Esistenze iniziali di merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e di servizi non di durata ultrannuale (art. 92)
RG13
RG14 Costi per l'acquisto di materie prime e sussidiarie, semilavorati e merci
RG15
RG9
Altri componenti positiviRG10
TOTALE COMPONENTI POSITIVI (sommare gli importi da rigo RG2 a rigo RG10)
)Perdite di impresa
REDDITO (da riportare nel quadro RN, rigo RN7)
(di cui degli anni precedenti
Ricavi per la determinazione forfetaria del reddito ai sensi dell’art. 145 del Tuir
Reddito di impresa in regimedi contabilità semplificatae regimi forfetari
QUADRO RG
CODICE FISCALE
REDDITI
RG1 Codice attività studi di settore: cause di esclusione studi di settore: cause di inapplicabilità
Attività diagriturismo
Associazionisindacali
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Proventi esenti
,00
EURO
,00RG11
RG23
TOTALE COMPONENTI NEGATIVI (sommare gli importi da rigo RG12 a rigo RG21)
,00
RG22 ,00
AltreAssociazioni
,00 ,00
MaggiorazioneStudi di settoreRicavi non annotatinelle scritture contabili
Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale (art. 93)
,00 ,00
per recupero incentivo fiscale utili distribuiti da soggetto estero
(di cui: )
Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in stati o territori con regime fiscale privilegiato (art, 110, comma 11)
Esistenze iniziali di opere, forniture e servizi di durata ultrannuale (art. 93)
,00(per attività in regime forfetario
Reddito d’impresa lordo (o Perdita) (differenza tra l’importo di rigo RG11 e quello di rigo RG22)
Erogazioni liberali
) ,00
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XX
000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
91338
150000 150000
X 150000
145500 1455001455004500
4500
4500
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
249
,00
,00
,00
,00
,00
,00
soggetto all'aliquota del %
Determinazione dell’IRESQUADRO RN
CODICE FISCALE
REDDITI
(di cui corrisposti dall'UNIRE
,00,00
,00
EURO
)
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
RN18
RN17
RN16
RN22
RN21
RN20
RN19
RN26
RN25
RN24
RN23
RN27
,00
,00
RN28
RN29
RN30
RN31
RN32
RN33
RN34
,00 )
acconti versati acconti ceduti
eccedenze utilizzate
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Ires
,00
RN4
RN5
RN6RN7
RN9
RN10
RN12
RN13
RN14
RN15
RN8
RN3
RN2
RN1
RN11
,00
Reddito di terreni (dal quadro RA, somma del rigo RA52 col. 9 e col. 10)
Reddito di fabbricati (dal quadro RB, rigo RB35)
Reddito di impresa enti a contabilità pubblica (dal quadro RC, rigo RC9)
Reddito di allevamento e di altre attività agricole (dal quadro RD, rigo RD15)
Reddito di arti e professioni (dal quadro RE, rigo RE23)
Reddito di impresa in contabilità ordinaria (dal quadro RF, rigo RF52)
Reddito di impresa in contabilità semplificata (dal quadro RG, rigo RG28)
Reddito di partecipazione (dal quadro RH, rigo RH15)
Reddito di capitale (dal quadro RL, rigo RL3 colonna 2)
Redditi diversi (dal quadro RL, rigo RL20)
Redditi derivanti dalla cessione di partecipazioni (dal quadro RT, sez. II e III)
Rimborso di oneri dedotti in precedenti esercizi
Reddito complessivo
Oneri deducibili (dal quadro RS, rigo RS28)
Reddito imponibile (RN13 + RN14 - RN15)
Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento
a) di cui
Imposta relativa al reddito imponibile
Detrazione di imposta
Imposta a credito (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4) se negativo
IRES dovuta (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4 – RN33 col. 1) se positivo
Acconti
Altri crediti di imposta
Credito per imposte pagate all’estero
Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento
,00
,00
eccedenze utilizzate
soggetto all'aliquota del %
33,00
b) di cui
,00
,00IMPOSTA NETTA (RN19 - RN20)
,00Ritenute d’acconto
TOTALE CREDITI E RITENUTE (somma dei righi da RN23 a RN26) ,00IRES dovuta o differenza a favore del contribuente ,00Crediti di imposta (da quadro RU) ,00Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione
Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata nel Mod. F24 ,00
,00
RN35 Credito ceduto a società del gruppo (riportare l’importo nel rigo RK1 del quadro RK) ,00
RN36 Eccedenza compensata nel rigo RQ5 ,00
RN37 Eccedenza di credito della presente dichiarazione (RN34 - RN35 - RN36 , da riportare nel rigo RX1, col.1) ,00
RN38 Credito d’imposta art. 3, c. 4, D.Lgs. 344/2003
,00,00,00
IMPORTOUTILIZZO
IN COMPENSAZIONE RESIDUO FINALECredito
19% degli oneri rimborsati per i quali si è fruito di detrazioni di imposta
RESIDUO INIZIALE
,00 )(
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000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
4500
4500
45004500 1485
1485
1485
1485
1485
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
250
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
QUADRO RX
CODICE FISCALE
REDDITI
,00 ,00 ,00
Crediti ed eccedenzerisultanti dallapresentedichiarazione RX1 IRES
Importo a creditorisultante dalla
presente dichiarazione
Credito da utilizzarein compensazione e/o
in detrazione
RX2
RX3
IVA
RX5
IRAP
RX4
RX11
Eccedenza a credito di cui al quadro RK
RX6
RX8
RX7
Eccedenza diversamento a saldo
SEZIONE I
Imposta sostitutiva di cui al quadro RT
Imposta sostitutiva di cui al quadro RM - sez. I
Imposta di cui al quadro RM - sez. II
Imposta sostitutiva di cui al quadro RM sez. III
Imposta sostitutiva di cui al quaro RQ - sez. II - Trasformazione
,00
,00,00,00,00
,00,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
Credito di cuisi chiede il rimborso
,00,00,00,00
Crediti ed eccedenzerisultanti dallaprecedentedichiarazione
SEZIONE II
SEZIONE III
Eccedenza ocredito precedente
Importo compensatonel Mod. F24
Importo di cuisi chiede il rimborso
Importo residuoda compensare
Codicetributo
,00,00 ,00 ,00
,00,00
RX14
,00 ,00
,00,00
RX15
,00 ,00
,00,00
RX16
,00 ,00
,00
Compensazioni - Rimborsi
EURO
RX10 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. II - Scioglimento,00 ,00 ,00
RX9 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. I,00 ,00 ,00
,00
Versamento annuale dell’IVASaldo annualeIVA
RX12 Imposta sostitutiva di cui al quadro RI,00 ,00 ,00
RX13
,00
RX17
RX18
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XX
000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
389 389
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
251
,00
,00,00
,00,00,00
,00
,00,00,00,00,00
,00
,00
,00,00,00
,00
,00,00,00
,00
,00
Sez. IVProduttoriagricoli
Sez. IIISoggettiin regimeforfetario
,00
,00
,00 ,00 ,00 ,00
Valori contabili
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Variazioni
in aumento in diminuzioneValori IRAP
,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
Variazioni delle rimanenze
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
Variazioni di lavori in corso su ordinazione
IQ6
Totale componenti positivi
Altri ricavi e proventi
IQ7
IQ8
IQ9
IQ10
IQ11
,00Costi per materie prime, merci, ecc.
Costi per il godimento di beni di terzi
Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali
Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00IQ12
IQ13
IQ14
,00Variazioni delle rimanenze
Accantonamenti ex artt. 105 e 107 del Tuir ,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
Costi per servizi
Oneri diversi di gestione
,00
,00
,00
,00
,00
IQ21
IQ15
IQ22
Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato
Contributi assistenzialie previdenziali
Totale componenti negativi
Valore della produzione (IQ11 — IQ20 — IQ21 col. 8)
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Retribuzioni, compensi e altre somme
Reddito d'impresa determinato forfetariamente
IQ26
IQ23
IQ24
Acquisti destinati alla produzione
Corrispettivi
Deduzioni
Valore della produzione (IQ23 + IQ24 + IQ25 — IQ26 col. 7)
Valore della produzione (IQ28 — IQ29 — IQ30 col. 6)
Deduzioni
agricoliProduttori
Interessi passivi
IQ29
IQ30
IQ27
IQ28
Determinazione dell'imposta
IRAPQUADRO IQ
Mod. N.
Opzione
Revoca
EURO
PERIODO D’IMPOSTA 2006
,00Maggiori ricavi per adeguamento agli studi di settore
Spese apprendistie disabili
Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro
Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro
Sez. IEnti privatinoncommerciali
Attivitànoncommerciale
IQ1 Retribuzioni personale dipendente
Valori IRAP
Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ex art. 50 del TuirIQ2 ,00Redditi di lavoro autonomo non esercitato abitualmente ex art. 67 , comma 1, lett. l), del TuirIQ3 ,00
IQ4 Deduzioni
Redditidei ricercatori
Spese apprendistie disabili
Contratti formazionelavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Valore della produzione (IQ1 + IQ2 + IQ3 — IQ4 col. 5)IQ5,00
Enti privatinoncommercialied entipubblici
Sez. II
Attivitàcommerciale
IQ16
IQ17
IQ18
IQ19
IQ20Contributi assicurazioni
infortuni sul lavoroRedditi
dei ricercatori
Deduzioni
IQ25
IQ31
CODICE FISCALE
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Spese apprendistie disabili
Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato
Contributi assistenzialie previdenziali
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Contributi assistenzialie previdenziali
Spese apprendistie disabili
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
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000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
300008000
38000
4500
4500
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
252
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
,00
,00,00,00
,00,00
,00 ,00 ,00
,00
,00
,00 ,00
,00 ,00
,00
Codice fiscale (*)
Sez. VI
,00
IQ37
Valore dellaproduzionenetta
IQ38
,00
,00
,00,00IQ39
Valore della produzione di rigo IQ5
IQ40
Valore della produzione di rigo IQ22
Totale valore della produzione
Valore della produzione di rigo IQ27
IQ41
IQ47
IQ46
IQ48
Valoredella produzione
,00,00 ,00
,00
,00IQ43
Valore della produzione di rigo IQ31
IQ42
Mod. N. (*)
Estero Italia
Quota del valore della produzione attribuita dal GEIE
Reddito minimo
quota GEIE
IQ83
IQ76
IQ75
IQ74
IQ73
IQ80IQ79
IQ78
IQ77
IQ82
IQ81
IQ84
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
IQ85 ,00 ,00 ,00 ,00
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
,00 ,00 ,00 ,00
IQ70
IQ72
IQ71
IQ89
IQ69
ImpostaBase imponibileRiduzione(art. 17, comma 1)
Valore dellaproduzione
Codiceregione
Normativeregionali
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
Aliquota
%
%
%
%
%
,00
Estensione complessiva dei terreni in metri quadri
Ammontare complessivo delle retribuzioni
Valore minimodellaproduzionedei soggetti nonoperativi exart. 30 l.n. 724/94
IQ50
Italia,00Estero
ItaliaEstero
Sez. VII
IQ86
IQ87,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
IQ88 ,00 ,00 ,00 ,00
%
%
%
IQ36
IQ44 Deduzione per lavoro dipendente ,00
Ulteriore deduzione
,00
Valore della produzione di rigo IQ35
,00
Retribuzioni, compensi ed altre somme
,00,00
IQ45,00
Deduzione per incremento base occupazionale
,00,00,00
Deduzione base Art. 87 par. 3 lett. c) Tr. CE Art. 87 par. 3 lett. a) Tr. CE
,00,00
,00,00,00
Sez. VSoggetti nonresidentiesercentiartie professioni
,00
,00
,00
,00
Costi inerenti all’attività esercitata
Compensi derivanti dall’attività professionale e artistica
Valore della produzione (IQ32 col. 2 — IQ33 — IQ34 col. 6)
Deduzioni
IQ34
IQ33Contributi assicurazioni
infortuni sul lavoro
IQ35
Contributi assistenzialie previdenziali
Spese apprendistie disabili
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
IQ32 (di cui per adeguamento agli studi di settore ,00 )
(aliquota del settore agricolo altre aliquote )
IQ49 Interessi passivi
Valoredella produzione (aliquota del settore agricolo altre aliquote )
IQ51
IQ52
Sez. VIIIRipartizionedella baseimponibile edell'imposta
CO
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XX
02345769836 01
38000 38000
4500 4500
42500 42500
8000
34500 34500
08 34500 34500 5,25 1811
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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Codice fiscale (*) Mod. N. (*)
Sez. IXDati concernenti il versamentodell’imposta
Totale impostaIQ90,00
Acconti versati
Importo a credito
Importo a debito
,00
,00
,00
IQ93
IQ92
IQ91 Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione
Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata in F24
IQ94
IQ95,00
,00
(di cui sospesi ,00 )
,00
Sez. XDati perl’applicazionedellaConvenzionecon gli Stati Uniti
IQ96 Ammontare dei costi del lavoro dipendente e assimilati indeducibili
IQ97 Interessi passivi e altri oneri finanziari indeducibili
IQ98 Importo accreditabile
,00
,00
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
IQ99,00,00,00 ,00
Valore della produzionerideterminato
Impostarideterminata
Accontorideterminato
Conguaglioprima rata
Sez. XIRideterminazionedell'acconto
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02345769836 01
1811
2200
389
CONTABILMENTE
Esempio per compilazione Modello UNICO di ONLUS
ASSOCIAZIONE ONLUS (D.LGS 460/97)
L’Associazione “…………… onlus”, Ente non commerciale, svolge, anche se in maniera del tutto
sussidiaria, e nel rispetto dei limiti imposti dalla normativa (percentuale del 66% delle spese
complessive sostenute… stabilita dall’art. 10 comma 5 del D.lgs. 460/97), all’ attività istituzionale,
alcune attività direttamente connesse.
� Dalla vendita di magliette gadget e materiale vario effettuata all’interno del “museo delle buone
pratiche a tutela dell’ambiente marino…” (gestito dall’associazione) è riuscita ad introitare euro
50.000 + Iva al 20% (euro 10.000) e allo stesso tempo ha sostenuto costi per la stessa attività pari
ad euro 30.000 + IVA al 20 % (euro 6.000);
� per l’attività di formazione svolta a favore di soggetti diversi da quelli previsti all’art. 10 comma
2 e 3 ( ovvero a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche,
sociali o formali ), ha sostenuto in agosto costi per € 10.000 + Iva al 20% (€ 2.000) ed ottenuto
entrate per € 15.000 + Iva al 20 % (€ 3.000).
E’ utile sempre ricordare,comunque, che l’aspetto istituzionale dell’Associazione, anche essendo
prevalente e principale rispetto all’aspetto commerciale, da un punto di vista strettamente tributario,
non ha alcuna incidenza, se non hai fini Irap, per ciò che concerne il personale, sia esso occasionale
o a progetto o dipendente. Non subisce, infatti, nessun tipo di tassazione né ai fini dell’imposta sul
reddito (Ires), né ai fini Iva.
Le attività direttamente connesse,invece, considerate decommercializzate, non subiranno imposte
sul reddito (Ires) mentre continueranno ad essere rilevanti per ciò che riguarda l’Iva, per la
liquidazione della quale si dovrà procedere nella maniera ordinaria (Iva a debito meno Iva a
credito).
�L’associazione nonostante si sia avvalsa in misura prevalente del solo lavoro volontario dei suoi
soci, ha provveduto a pagare collaboratori per un costo pari ad euro 30.000 (imponibile sociale).
254
CONTABILMENTE
Riepilogando quindi l’Associazione si troverà, entro i termini previsti dalle norme, a dover
necessariamente compilare la dichiarazione dei redditi (unico enti non commerciali 760/bis) per
poter così determinare, l’imposta sull’attività produttiva da pagare -Irap- (la cui base imponibile
sarà costituita solamente dall’imponibile sociale dato dai collaboratori e per poter evidenziare
l’eventuale debito o credito d’ Iva maturato dall’Associazione nel corso dell’anno in seguito al
sostenimento di attività direttamente connesse.
L’ente sarà poi obbligata altresì alla redazione del modello 770 – dichiarazione dei sostituti di
imposta, dove riepilogherà il totale dei compensi erogati ai collaboratori e delle ritenute di acconto
operate e versate.
COMPILAZIONE DELL’UNICO ENTI NON COMMERCIALI
1) Attività Direttamente Connesse
L’associazione ha realizzato attività di natura commerciale, più precisamente:
- costi pari ad euro 30.000+20 % Iva ( euro 6.000 ) e ottenuto ricavi per euro 40.000+20%
di Iva ( euro 8.000 );
- costi pari ad euro 10.000 + Iva al 20% ( 2.000 ) e ricavi per euro 15.000 + Iva al 20 %
(3.000 )
L’Associazione ha provveduto a liquidare l’Iva nella maniera ordinaria, ovvero Iva a debito meno
Iva a credito (complessivamente euro 11.000 – euro 8.000)…
Di conseguenza in Unico 2007 enti non commerciali i risvolti di queste operazioni sono:
- Niente quadro RG ( Dati per il calcolo dell’Ires ) – reddito di impresa in contabilità
semplificata e regimi forfetari – perché anche se trattasi di attività commerciali, siccome
rientrano nella categoria delle attività direttamente connesse, perchè fatte da una Onlus e
perché appartenenti a determinate categorie di attività, ai fini delle imposte sia sul reddito
- ( ires ) che sull’attività produttive ( Irap ) si considerano decommercializzate, ovvero non
rientranti nella base di imponibile di calcolo delle imposte ;
255
CONTABILMENTE
- Quadro IV ( Dichiarazione Iva ) –
� 01 dati anagrafici – da compilare con i dati dell’Associazione e de rappresentante legale ;
� VA informazioni e dati relativi all’attività – inserire al rigo A2 il codice attività ovvero
91338;
� VE determinazione del volume d’affari – E21 imponibile 40.000 imposta a debito 8.000
E22 imponibile 15.000 imposta a debito 3.000 poi il restante viene compilato in
automatico ( bisogna solo riportare i totali ) ;
� VF acquisti imponibili – F9 imponibile 40.000 imposta a credito 8.000 poi il restante viene
compilato in automatico (bisogna solo riportare i totali rigo f10 );
� VG iva ammessa in detrazione – i quadri vengono compilati automaticamente una volta
compilati i quadri sopra (bisogna solo riportare il totale inseriti al rigo f10);
� VH liquidazioni periodiche – H4 inserire il credito/debito risultante dalla liquidazione del
mese di ……. ( euro…. ), H8 il /creditodebito risultante dalla liquidazione del mese di
agosto (euro…. );
� VL liquidazione dell’imposta annuale – è un quadro di riepilogo di quanto riportato
precedentemente ( bisogna riportare il totale dell’Iva a debito L1 e il totale dell’Iva a
credito L4 ed evidenziare la differenza se a credito o a debito );
� VX iva da versare o credito di imposta – anche in questo caso l’importo viene inserito
automaticamente. Nel caso di credito verrà riportato al rigo X2 il suo ammontare con
l’aggiunta del conseguente comportamento ( chiedere a rimborso o utilizzare in
compensazione ecc..; in base però a quanto specificato nell’anagrafica dell’associazione
nel campo riguardante l’Iva )
2) Attività Istituzionali
Come detto precedentemente, in merito a tutte quelle attività considerate istituzionali, non bisogna
compilare nessun quadro facente riferimento alla dichiarazione dei redditi.
3) Compenso corrisposto a dei collaboratori
Il fatto che l’Associazione abbia pagato collaboratori obbliga l’Associazione a dover compilare il
quadro IRAP il quale, in questo caso, risulta essere costituito solo da questo aspetto perché, come
256
CONTABILMENTE
già più volte accennato, l’associazione non denuncia, per il fatto di essere Onlus , nessun tipo di
reddito.
Di conseguenza in maniera dettagliata nel modello Unico avremmo:
- Quadro IQ ( Dichiarazione Irap )
� IQ1 Retribuzione personale dipendente - nell’Unico l’Associazione, in corrispondenza di
questa riga, dovrà inserire l’ammontare lordo ( Imponibile sociale ) corrisposto ai
dipendenti ……………….
� IQ2 redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente – nell’Unico 2007 l’Associazione, in
corrispondenza di questa riga, dovrà inserire l’ammontare lordo ( Imponibile sociale )
corrisposto ai collaboratori nell’esempio euro 30.000,00;
� IQ3 reddito di lavoro autonomo non esercitato abitualmente - nell’Unico 2007
l’Associazione, in corrispondenza di questa riga, dovrà inserire l’ammontare ……………;
� Quanto riportato nei righi IQ1-IQ2-IQ3 viene poi riepilogato come totale al rigo IQ5;
� IQ36 valore della produzione di rigo IQ5 - viene riportato automaticamente l’importo
scritto al rigo IQ5
� IQ41 totali – vengono riportati i totali secondo l’ esempio euro 30.000;
� IQ43 viene riportata la deduzione prevista dalla legge …..;
� IQ46 valore della produzione netta – viene riportato l’importo di ………euro derivante
dalla precedente differenza ( IQ41-IQ43 );
� IQ69 riporta invece l’importo dell’imposta ( irap ) da pagare ovvero il …..% di ….. euro
pari ad euro …….. tale cifra viene poi riportata al rigo IQ90 dopo di che questa cifra verrà
abbattuta di eventuali crediti e/o acconti versati nel precedente anno ( il cui importo si
evidenzierà al rigo IQ93 ) per ottenere così al rigo IQ94 l’importo a debito o a credito
dell’imposta da versare.
Non bisogna dimenticare,comunque, che anche qualora l’Associazione chiudesse a credito, perché
gli acconti versati nell’anno precedente superano il debito evidenziato a fine periodo amministrativo
esaminato, l’ente si troverà ugualmente obbligata al versamento, entro le date stabilite, (solitamente
Giugno/Luglio e Novembre) , degli acconti, il cui ammontare verrà evidenziato dopo il rigo IQ98 .
Questo perché la base imponibile degli acconti è data dal valore, se a debito, dell’imposta rilevata
l’anno precedente.
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
- Quadro Rn (Determinazione del reddito complessivo ) –
Questa sezione è una sezione riepilogativa comprendente, in maniera sintetica, tutto ciò che è
stato indicati in maniera dettagliata nelle altre sezioni.
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
259
CONTABILMENTE
Fac-simile Modello UNICO compilato di ONLUS
QUADRO VOOPZIONI
CODICE FISCALE
Mod. N.
1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti
Sez. 4 -
VO9
Opzione
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2
2
1
1
1
Sez. 3 -
Sez. 2 -
VO8
431 2
SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE
VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)
VO11
VO12
VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)
VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)
VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)
1
Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi
Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi
Opzioni
Revoche
Revochecomma 6 comma 2
Opzionicomma 2 comma 3
ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2
CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca
1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE
(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)
VO31
VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi
ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2
21
2
VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1
1
1 2
Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute
VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI
VO7 Art. 741 2
21
21
COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE
Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto
LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2
AGRICOLTURA
VO3
VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ
Sez. 1 -
VO1
RevocaOpzione
Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1
QUADRO VO
Opzione
Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP
DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)
VO501
Opzione
4
singoleoperazioni
Revoca
1
2
tutte le operazioni
1
singoleoperazioni
Opzione
Cedente Intermediario
Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO
Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14
2
2
- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA
1Rinuncia
Opzione 3 4Revoca
2Revoca
Opzione 5
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati
– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA
5comma 6
CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Opzione
VO13
CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)
Cedente
3
tutte le operazioni
– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA
2Revoca
2Revoca
2Revoca
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2
Cedente Locatore
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0 1
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
FIRMA DELLADICHIA-RAZIONE
DATI RELATIVIALRAPPRESEN-TANTEFIRMATARIODELLADICHIARAZIONE
annomesegiorno
annomesegiorno
anno
DATI RELATIVIALLA SOCIETÀO ENTE
C.a.p.Frazione, via e numero civicomese
Sede legale
anno C.a.p.Frazione, via e numero civicomese
Domicilio fiscale(se diverso
dalla sede legale)
Indicare, in caso di fusione, il codice fiscale del soggetto incorporante orisultante dalla fusione e, in caso di scissione, quello del beneficiario designato
Codice fiscale (obbligatorio)
Cognome
Codice carica Data carica
M F
Nome
Data di nascita Comune (o Stato estero) di nascita Provincia
Telefono
Comune
Frazione, via e numero civicoResidenza anagrafica(o se diverso)Domicilio Fiscale
FIRMA DEL DICHIARANTE
Il sottoscritto attesta di aver compilato e allegato i seguenti quadri (barrare le caselle che interessano):
Partita IVA
ONLUSSettore
di attività
DATI RELATIVIALLE ONLUS
prefisso numero
Codice fiscale (*)
TIPO DIDICHIARAZIONE
prefisso numero
Telefono
Sesso(barrare la relativa casella)
Provincia (sigla) C.a.p.
numeroprefisso
Fax
Indirizzo di posta elettronica
Stato estero di residenza Codice paese estero Codice di identificazione fiscale estero
RC RG RHRF RI RM RN RO RXRURTRL RS RZRQRBRA RD RE RPRK FC CE
Enti associativi exart. 148, commi 3
e ss. TUIR
(sigla)
FIRMA DELL'INCARICATO DEL CONTROLLO CONTABILE
Codice fiscale dell’incaricato del controllo contabile
Soggetto
Comune Provincia (sigla) Codice comune
Comune Provincia (sigla) Codice comune
DOMICILIOPER LA NOTIFICAZIONEDEGLIATTI
Codice fiscale
Cognome (o ufficio) Nome
Comune
Frazione
Provincia (sigla) C.a.p.Codice comune
Numero civicoTipologia (via, piazza, ecc.) Indirizzo
Codice Stato esteroStato estero (riservato ai residenti all'estero) Stato federato, provincia, contea
Località di residenza Indirizzo estero
EC N. moduli IVA
Redditi Irap Iva ModuloRW
QuadroVO
QuadroAC
Studi disettore
Parametri Correttivanei termini
Dichiarazioneintegrativa a favore
Dichiarazioneintegrativa
Eventieccezionali
Data di approvazione del bilancio o rendiconto
Termine legale o statutario per l'approvazione del bilancio o rendiconto
dal al
Periodo di imposta Stato Naturagiuridica Situazione
annomesegiornoannomesegiornoannomesegiornoannomesegiorno
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................................ ......................... X
.........................
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1
..............................
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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Riservato al C.A.F.o al professionista
IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA
Codice fiscale dell'intermediario N. iscrizione all'albo dei C.A.F.
Impegno a presentare in via telematica la dichiarazione
FIRMA DEL RESPONSABILE DEL C.A.F. O DEL PROFESSIONISTA
Data dell'impegno
VISTO DICONFORMITÀ
FIRMA DELL'INTERMEDIARIO
Codice fiscale (*)
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
Riservatoal professionista
CERTIFICAZIONETRIBUTARIA
Codice fiscale del professionista
FIRMA DEL PROFESSIONISTA
Riservatoall'intermediario
Codice fiscale o partita IVA del soggetto diverso dalcertificatore che ha predisposto la dichiarazione etenuto le scritture contabili
Codice fiscale del C.A.F.Codice fiscale del responsabile del C.A.F.
Codice fiscale del professionista Si rilascia il visto di conformitàai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 241/1997
Si attesta la certificazione ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 241/1997
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Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
,00
,00
,00
,00,00,00
,00
,00Ricavi non annotati
,00
Risultato delcontoeconomico
,00RF3 A) UTILE
RF4 B) PERDITA ,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
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,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Variazioniin aumento
Variazioniin diminuzione
RF5
RF6
RF7
RF8
RF9
RF10
Quote costanti delle plusvalenze patrimoniali e delle sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)
Redditi da partecipazione in società di persone di cui all'art. 5 e in GEIE
Quote costante dei contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 88, comma 3, lettera b))
Redditi di immobili non costituenti beni strumentali né beni alla cui produzione o al cui scambioè diretta l’attività della società o dell’ente e reddito derivante dall’attività di agriturismo (25% dei ricavi)
Spese ed altri componenti negativi relativi agli immobili di cui al rigo RF8 e costi derivanti dall'attività di agriturismo
RF11 Rimanenze non contabilizzate o contabilizzate in misura inferiore a quella determinata ai sensi del Tuir (artt. 92, 93, 94)
Interessi passivi indeducibiliRF12Imposte indeducibili o non pagate (art. 99, comma 1)
RF14Recupero degli incentivi per gli investimenti
RF13Oneri di utilità sociale
RF16Svalutazioni e minusvalenze patrimoniali, sopravvenienze passive e perdite non deducibili
RF15Spese per mezzi di trasporto indeducibili ai sensi dell’art. 164 del TUIR
RF19Spese relative a piu' esercizi non deducibili in tutto o in parte (art. 108) o di competenza di altri esercizi (art. 109, comma 4)
RF17
Ammortamenti non deducibili in tutto o in parte relativi a beni materiali e immateriali e a beni gratuitamente devolvibili (art. 102, 103 e 104)
RF20Spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione eccedenti la quota deducibile (art. 102, comma 6)
RF22
RF23
RF24
RF25
RF27
Spese ed altri componenti negativi eccedenti la quota deducibile ai sensi dell’art. 109, commi 5 e 6
Differenze su cambi (art. 110, comma 3)
Altre variazioni in aumento
C ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN AUMENTO
RF29
Plusvalenze patrimoniali e sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)
Contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 88, comma 3,lettera b))
RF30 Perdite fiscali derivanti da partecipazioni in società di cui al rigo RF7
Utili distribuiti dalle società di cui al rigo RF7RF31
Sopravvenienza attiva da eliminazione delle c.d. “interferenze fiscali”RF33
RF32 Proventi degli immobili di cui al rigo RF8
Spese ed altri componenti negativi non dedotti in precedenti esercizi ovvero non imputati a conto economico
RF35
RF34 Utili spettanti ai lavoratori dipendenti e agli associati in partecipazione e se corrisposti i compensi spettanti agli amministratori (art. 95)
Rimanenze e opere ultrannuali contabilizzate in misura superiore a quella determinata ai sensi del TUIR (artt. 92 e 93)
RF38
RF37 Differenze su cambi (art. 110, comma 3)
RF42
RF41
RF44
RF43
Erogazioni liberali
RF46
RF45
RF48RF47
Utili distribuiti da soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
D ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN DIMINUZIONE
Reddito di impresa in contabilità ordinariaQUADRO RF
CODICE FISCALE
REDDITI
Imprese che direttamente o indirettamente controllano società non residenti o ne sono controllate (vedere istruzioni) A B CRF2
RF1 Codice attività studi di settore: cause di esclusione cause di inapplicabilità
Assistenzafiscale
RF21
RF49
,00
,00
,00
Attività diagriturismo
,00
RF50 ,00REDDITO (o PERDITA)
REDDITO DI IMPRESA LORDO (o perdita) (somma algebrica tra A o B + C – D)
EURO
RF18 ,00Minusvalenze relative a partecipazioni esenti
Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
RF26
,00Quota delle minusvalenze non realizzate relative a partecipazioni
RF36
Proventi non computabili nella determinazione del reddito (art. 91, comma 1, lett. a) e b))
RF39,00
Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato
RF40,00
Plusvalenze relative a partecipazioni esenti (art. 87)
RF51
RF52
)
,00
Proventi esenti
,00
,00
,00 ,00 ,00
Svalutazioni e accantonamenti non deducibili in tutto o in parte
,00 ,00 ,00
Altre variazioni in diminuzione ,00 ,00
Perdite di impresa (di cui degli anni precedenti ,00 ,00
REDDITO (da riportare nel quadro RN, rigo RN6)
,00
art. 105 art. 106
RF28
Quota esclusa degli utili distribuiti ,00
Determinazionedel reddito
Erogazioni liberali
,00
Reddito esente e detassato
PERIODO D’IMPOSTA 2006
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000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
91338
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
263
,00
Crediti
,00 ,00
,00,00
RF58
RF59
Differenza
RF60
Svalutazioni e accantonamenti dell'esercizio
RF61
Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti a fine esercizio
RF62
Valore dei crediti risultanti in bilancio
CREDITIValore di bilancio Valore fiscale
Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti al termine dell'esercizio precedente
Codice fiscale (*)
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
RF73
Ricavi delle vendite
RF63
RF64
RF65
RF66
RF67
RF68
RF69
RF70
RF71
RF72Debiti verso banche esigibili oltre l'esercizio successivo
Debiti verso banche esigibili entro l'esercizio successivo
Ratei e risconti attivi
Disponibilità liquide
Immobilizzazioni finanziarie
Fondo ammortamento beni materialiImmobilizzazioni materiali ,00
Immobilizzazioni immateriali
Rimanenze di materie prime, sussidarie e di consumo, in corso di lavorazione, prodotti finiti
RF56
RF57
RF53
RF74
RF75
RF76
RF77
RF78
,00(di cui per lavoro dipendente )Altri oneri di produzione e vendita
Dati di bilancio ,00
Crediti verso clienti compresi nell'attivo circolante
Altri crediti compresi nell'attivo circolante
Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
Totale attivo
Patrimonio netto
Fondi per rischi e oneri
Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
RF79
Debiti verso fornitori
Altri debiti
Ratei e risconti passivi
Totale passivo
RF54 Perdite dell'esercizio
RF55 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
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02345769836
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
,00
,00
,00
,00
,00
,00
soggetto all'aliquota del %
Determinazione dell’IRESQUADRO RN
CODICE FISCALE
REDDITI
(di cui corrisposti dall'UNIRE
,00,00
,00
EURO
)
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
RN18
RN17
RN16
RN22
RN21
RN20
RN19
RN26
RN25
RN24
RN23
RN27
,00
,00
RN28
RN29
RN30
RN31
RN32
RN33
RN34
,00 )
acconti versati acconti ceduti
eccedenze utilizzate
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Ires
,00
RN4
RN5
RN6RN7
RN9
RN10
RN12
RN13
RN14
RN15
RN8
RN3
RN2
RN1
RN11
,00
Reddito di terreni (dal quadro RA, somma del rigo RA52 col. 9 e col. 10)
Reddito di fabbricati (dal quadro RB, rigo RB35)
Reddito di impresa enti a contabilità pubblica (dal quadro RC, rigo RC9)
Reddito di allevamento e di altre attività agricole (dal quadro RD, rigo RD15)
Reddito di arti e professioni (dal quadro RE, rigo RE23)
Reddito di impresa in contabilità ordinaria (dal quadro RF, rigo RF52)
Reddito di impresa in contabilità semplificata (dal quadro RG, rigo RG28)
Reddito di partecipazione (dal quadro RH, rigo RH15)
Reddito di capitale (dal quadro RL, rigo RL3 colonna 2)
Redditi diversi (dal quadro RL, rigo RL20)
Redditi derivanti dalla cessione di partecipazioni (dal quadro RT, sez. II e III)
Rimborso di oneri dedotti in precedenti esercizi
Reddito complessivo
Oneri deducibili (dal quadro RS, rigo RS28)
Reddito imponibile (RN13 + RN14 - RN15)
Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento
a) di cui
Imposta relativa al reddito imponibile
Detrazione di imposta
Imposta a credito (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4) se negativo
IRES dovuta (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4 – RN33 col. 1) se positivo
Acconti
Altri crediti di imposta
Credito per imposte pagate all’estero
Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento
,00
,00
eccedenze utilizzate
soggetto all'aliquota del %
33,00
b) di cui
,00
,00IMPOSTA NETTA (RN19 - RN20)
,00Ritenute d’acconto
TOTALE CREDITI E RITENUTE (somma dei righi da RN23 a RN26) ,00IRES dovuta o differenza a favore del contribuente ,00Crediti di imposta (da quadro RU) ,00Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione
Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata nel Mod. F24 ,00
,00
RN35 Credito ceduto a società del gruppo (riportare l’importo nel rigo RK1 del quadro RK) ,00
RN36 Eccedenza compensata nel rigo RQ5 ,00
RN37 Eccedenza di credito della presente dichiarazione (RN34 - RN35 - RN36 , da riportare nel rigo RX1, col.1) ,00
RN38 Credito d’imposta art. 3, c. 4, D.Lgs. 344/2003
,00,00,00
IMPORTOUTILIZZO
IN COMPENSAZIONE RESIDUO FINALECredito
19% degli oneri rimborsati per i quali si è fruito di detrazioni di imposta
RESIDUO INIZIALE
,00 )(
PERIODO D’IMPOSTA 2006
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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QUADRO RX
CODICE FISCALE
REDDITI
,00 ,00 ,00
Crediti ed eccedenzerisultanti dallapresentedichiarazione RX1 IRES
Importo a creditorisultante dalla
presente dichiarazione
Credito da utilizzarein compensazione e/o
in detrazione
RX2
RX3
IVA
RX5
IRAP
RX4
RX11
Eccedenza a credito di cui al quadro RK
RX6
RX8
RX7
Eccedenza diversamento a saldo
SEZIONE I
Imposta sostitutiva di cui al quadro RT
Imposta sostitutiva di cui al quadro RM - sez. I
Imposta di cui al quadro RM - sez. II
Imposta sostitutiva di cui al quadro RM sez. III
Imposta sostitutiva di cui al quaro RQ - sez. II - Trasformazione
,00
,00,00,00,00
,00,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
,00,00,00
Credito di cuisi chiede il rimborso
,00,00,00,00
Crediti ed eccedenzerisultanti dallaprecedentedichiarazione
SEZIONE II
SEZIONE III
Eccedenza ocredito precedente
Importo compensatonel Mod. F24
Importo di cuisi chiede il rimborso
Importo residuoda compensare
Codicetributo
,00,00 ,00 ,00
,00,00
RX14
,00 ,00
,00,00
RX15
,00 ,00
,00,00
RX16
,00 ,00
,00
Compensazioni - Rimborsi
EURO
RX10 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. II - Scioglimento,00 ,00 ,00
RX9 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. I,00 ,00 ,00
,00
Versamento annuale dell’IVASaldo annualeIVA
RX12 Imposta sostitutiva di cui al quadro RI,00 ,00 ,00
RX13
,00
RX17
RX18
PERIODO D’IMPOSTA 2006
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2020
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
266
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
,00
,00,00
,00,00,00
,00
,00,00,00,00,00
,00
,00
,00,00,00
,00
,00,00,00
,00
,00
Sez. IVProduttoriagricoli
Sez. IIISoggettiin regimeforfetario
,00
,00
,00 ,00 ,00 ,00
Valori contabili
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Variazioni
in aumento in diminuzioneValori IRAP
,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
Variazioni delle rimanenze
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
Variazioni di lavori in corso su ordinazione
IQ6
Totale componenti positivi
Altri ricavi e proventi
IQ7
IQ8
IQ9
IQ10
IQ11
,00Costi per materie prime, merci, ecc.
Costi per il godimento di beni di terzi
Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali
Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00IQ12
IQ13
IQ14
,00Variazioni delle rimanenze
Accantonamenti ex artt. 105 e 107 del Tuir ,00
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
Costi per servizi
Oneri diversi di gestione
,00
,00
,00
,00
,00
IQ21
IQ15
IQ22
Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato
Contributi assistenzialie previdenziali
Totale componenti negativi
Valore della produzione (IQ11 — IQ20 — IQ21 col. 8)
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Retribuzioni, compensi e altre somme
Reddito d'impresa determinato forfetariamente
IQ26
IQ23
IQ24
Acquisti destinati alla produzione
Corrispettivi
Deduzioni
Valore della produzione (IQ23 + IQ24 + IQ25 — IQ26 col. 7)
Valore della produzione (IQ28 — IQ29 — IQ30 col. 6)
Deduzioni
agricoliProduttori
Interessi passivi
IQ29
IQ30
IQ27
IQ28
Determinazione dell'imposta
IRAPQUADRO IQ
Mod. N.
Opzione
Revoca
EURO
PERIODO D’IMPOSTA 2006
,00Maggiori ricavi per adeguamento agli studi di settore
Spese apprendistie disabili
Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro
Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro
Sez. IEnti privatinoncommerciali
Attivitànoncommerciale
IQ1 Retribuzioni personale dipendente
Valori IRAP
Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ex art. 50 del TuirIQ2 ,00Redditi di lavoro autonomo non esercitato abitualmente ex art. 67 , comma 1, lett. l), del TuirIQ3 ,00
IQ4 Deduzioni
Redditidei ricercatori
Spese apprendistie disabili
Contratti formazionelavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Valore della produzione (IQ1 + IQ2 + IQ3 — IQ4 col. 5)IQ5,00
Enti privatinoncommercialied entipubblici
Sez. II
Attivitàcommerciale
IQ16
IQ17
IQ18
IQ19
IQ20Contributi assicurazioni
infortuni sul lavoroRedditi
dei ricercatori
Deduzioni
IQ25
IQ31
CODICE FISCALE
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Spese apprendistie disabili
Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato
Contributi assistenzialie previdenziali
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
Contributi assistenzialie previdenziali
Spese apprendistie disabili
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
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000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
45000150007500
67500
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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,00
,00,00,00
,00,00
,00 ,00 ,00
,00
,00
,00 ,00
,00 ,00
,00
Codice fiscale (*)
Sez. VI
,00
IQ37
Valore dellaproduzionenetta
IQ38
,00
,00
,00,00IQ39
Valore della produzione di rigo IQ5
IQ40
Valore della produzione di rigo IQ22
Totale valore della produzione
Valore della produzione di rigo IQ27
IQ41
IQ47
IQ46
IQ48
Valoredella produzione
,00,00 ,00
,00
,00IQ43
Valore della produzione di rigo IQ31
IQ42
Mod. N. (*)
Estero Italia
Quota del valore della produzione attribuita dal GEIE
Reddito minimo
quota GEIE
IQ83
IQ76
IQ75
IQ74
IQ73
IQ80IQ79
IQ78
IQ77
IQ82
IQ81
IQ84
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
IQ85 ,00 ,00 ,00 ,00
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
,00 ,00 ,00 ,00
IQ70
IQ72
IQ71
IQ89
IQ69
ImpostaBase imponibileRiduzione(art. 17, comma 1)
Valore dellaproduzione
Codiceregione
Normativeregionali
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
Aliquota
%
%
%
%
%
,00
Estensione complessiva dei terreni in metri quadri
Ammontare complessivo delle retribuzioni
Valore minimodellaproduzionedei soggetti nonoperativi exart. 30 l.n. 724/94
IQ50
Italia,00Estero
ItaliaEstero
Sez. VII
IQ86
IQ87,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00
IQ88 ,00 ,00 ,00 ,00
%
%
%
IQ36
IQ44 Deduzione per lavoro dipendente ,00
Ulteriore deduzione
,00
Valore della produzione di rigo IQ35
,00
Retribuzioni, compensi ed altre somme
,00,00
IQ45,00
Deduzione per incremento base occupazionale
,00,00,00
Deduzione base Art. 87 par. 3 lett. c) Tr. CE Art. 87 par. 3 lett. a) Tr. CE
,00,00
,00,00,00
Sez. VSoggetti nonresidentiesercentiartie professioni
,00
,00
,00
,00
Costi inerenti all’attività esercitata
Compensi derivanti dall’attività professionale e artistica
Valore della produzione (IQ32 col. 2 — IQ33 — IQ34 col. 6)
Deduzioni
IQ34
IQ33Contributi assicurazioni
infortuni sul lavoro
IQ35
Contributi assistenzialie previdenziali
Spese apprendistie disabili
Contrattiformazione lavoro
Personale addettoalla ricerca e sviluppo
IQ32 (di cui per adeguamento agli studi di settore ,00 )
(aliquota del settore agricolo altre aliquote )
IQ49 Interessi passivi
Valoredella produzione (aliquota del settore agricolo altre aliquote )
IQ51
IQ52
Sez. VIIIRipartizionedella baseimponibile edell'imposta
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02345769836 01
67500 67500
67500 67500
8000
59500 59500
08 59500 59500 5,25 3124
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
Codice fiscale (*) Mod. N. (*)
Sez. IXDati concernenti il versamentodell’imposta
Totale impostaIQ90,00
Acconti versati
Importo a credito
Importo a debito
,00
,00
,00
IQ93
IQ92
IQ91 Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione
Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata in F24
IQ94
IQ95,00
,00
(di cui sospesi ,00 )
,00
Sez. XDati perl’applicazionedellaConvenzionecon gli Stati Uniti
IQ96 Ammontare dei costi del lavoro dipendente e assimilati indeducibili
IQ97 Interessi passivi e altri oneri finanziari indeducibili
IQ98 Importo accreditabile
,00
,00
(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.
IQ99,00,00,00 ,00
Valore della produzionerideterminato
Impostarideterminata
Accontorideterminato
Conguaglioprima rata
Sez. XIRideterminazionedell'acconto
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02345769836 01
3124
2200
924
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
269
Dati riepilogativirelativi a tuttele attività esercitate
Operazioniintracomunitarie,importazioni,esportazioni edoperazioni con la Repubblica diSan Marino
Sez. 4 -
QUADRO VA
QUADRO VAINFORMAZIONIE DATIRELATIVIALL'ATTIVITÀ
Sez. 1 -Dati analiticigenerali
VA2
VA3,00
Beni ammortizzabili
,00
Beni strumentali non ammortizzabili
,00
Beni destinati alla rivendita ovveroalla produzione di beni e servizi
,00
Altri acquisti e importazioni
VA1
VA4
VA5
VA40 Indicare il codice desunto dalla "Tabella eventi eccezionali" delle istruzioni
Operazioni con la Repubblica di San Marino:
Dati riepilogativirelativi a tutte leattività esercitate
VA41,00
,00
VA42
Eccedenza di credito di gruppo relativa all'anno Importo compensato nell'anno 2006
Riservato all'indicazione di eccedenze di credito di società ex controllanti da garantire
VA44 ,00
INFORMAZIONI SULL'ATTIVITÀ
CODICE FISCALE
Mod. N.
In caso di fusioni, scissioni, ecc. indicare la partita IVA del soggetto fuso, scisso, ecc.
Barrare la casella se il soggetto trasformato continua a svolgere l'attività agli effetti dell'IVA 2
,00
Maggiori corrispettivi per effetto dell’adeguamento ai parametri per il 2005(imponibile e imposta)
VA43
Indicare il codice dell'attività svolta CODICE ATTIVITÀ
Denominazione del fondoVA6
Barrare la casella se le operazioni esenti effettuate sono occasionali ovvero riguardano esclusivamente operazionidi cui ai nn. da 1 a 9 dell’art.10, non rientranti nell’attività propria dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibili
Sezione da compilare soltanto in presenza di altro regime speciale per il quale è richiesta la compilazione del quadro VG
1
Sez. 3 -
Sez. 2 -Coesistenza dipiù regimispeciali IVA.Casi particolari
VA32VA31
VA30
Importazioni
Acquisti intracomunitari di beni
Operazioni intracomunitarie
,00
,00
,00
Imposta
Prestazioni di servizi
,00
,00
,00
ImpostaImponibile
Imponibile
Cessioni di beni
VA33 Esportazioni ,00
Da compilare a cura del soggetto risultante da operazioni straordinarie
Da compilare a cura del soggetto dante causa nelle ipotesi di operazioni straordinarie
Barrare la casella se il contribuente ha partecipato ad operazioni straordinarie 3
Riservato al soggetto non residente nelle ipotesi di passaggio da rappresentante fiscale a identificazione diretta e viceversa
Indicare la partita IVA relativa all'istituto in precedenza adottato
In caso di effettuazione di subforniture barrare la casella 1
Barrare la casella se il modulo è relativo all’attività della prima frazione d’anno 1
Riservato ai curatori fallimentari e ai commissari liquidatori (da compilare soltanto per l’anno di inizio della procedura)
Ripartire il totale acquisti e importazioni (rigo VF20) nei seguenti importi:
Riservato alle società di gestione del risparmio (art. 8, D.L. 351/2001)
Numero Banca d' Italia
VA20
VA21
1
Barrare la casella se sono state effettuate cessioni occasionali di beni usati con l’applicazionedel regime del margine (D.L. n. 41/1995)
VA34VA35
Ammontare delle cessioni di beni ad operatori sammarinesi
Ammontare degli acquisti di beni senza pagamento dell’IVA ,00 ,00
,00
con pagamento IVA
Riservato ai soggetti che hanno usufruito di agevolazioni per eventi eccezionali
1
,00 ,00
Maggiori corrispettivi per effetto dell’adeguamento agli studidi settore per il 2006 (imponibile e imposta)
MODELLO IVA 2007Periodo d'imposta 2006
VA7 Operazioni occasionali rientranti nel regime previstodall’art. 34-bis per le attività agricole connesse Imponibile ,00 ,00Imposta
Operazioni effettuate nei confronti di condominii
,00
Credito dichiarazione IVA/2006 ceduto
VA45Barrare la casella se si tratta dell'ultima dichiarazione in regime ordinario IVA 1 ,00
Rettifica della detrazione art. 19-bis2 Regime di franchigia di cui all'art. 32-bis
CO
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0 1
9 1 3 3 8
50000
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
270
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
VD2
QUADRO VC
QUADRI VB-VC-VDCONTRIBUENTI MINIMI,ESPORTATORI E OPERATORI ASSIMILATI,CESSIONE DEL CREDITO IVA (Art. 8 D.L. n. 351/2001)
CODICE FISCALE
Mod. N.
ESPORTATORIE OPERATORIASSIMILATI
ACQUISTI EIMPORTAZIONISENZAAPPLICAZIONEDELL'IMPOSTASUL VALOREAGGIUNTO RELA-TIVI A TUTTE LEATTIVITA' ESERCI-TATE
VC14PLAFOND DISPONIBILE AL 1° GENNAIO 2006 ,00
MENSILESOLAREMetodo adottato per la determinazione del plafond per il 2006 2 3
QUADRO VDCESSIONE DELCREDITO IVADA PARTE DELLESOCIETÀ DIGESTIONE DELRISPARMIO(Art. 8 D.L.n. 351/2001)
VD1 TOTALE CREDITO CEDUTO
CODICE FISCALE
,00
IMPORTO
VD12 ,00
VD3 ,00 VD13 ,00
VD4 ,00 VD14 ,00
VD5 ,00 VD15 ,00
VD6 ,00 VD16 ,00
VD7 ,00 VD17 ,00
VD8 ,00 VD18 ,00
VD9 ,00 VD19 ,00
VD10 ,00 VD20 ,00
VD11 ,00 VD21 ,00
VD31 ,00 VD41 ,00
VD32 ,00 VD42 ,00
VD33 ,00 VD43 ,00
VD34 ,00 VD44 ,00
VD35 ,00 VD45 ,00
VD36 ,00 VD46 ,00
VD37 ,00 VD47 ,00
VD38 ,00 VD48 ,00
VD39 ,00 VD49 ,00
VD40 ,00 VD50 ,00
,00
,00
,00
,00
,00
VD56
VD55
VD54
VD51
Sez. 1 -Società cedente -Elenco societào enti cessionari
Società o entecessionario -Elenco societàcedenti
Sez. 2 -
,00 ,00
PLAFOND UTILIZZATOALL'INTERNO O PER
ACQUISTI INTRACOM.ESPORTAZIONIVOLUME D'AFFARI
VC1GEN ,00,00 ,00 ,00
ALL'IMPORTAZIONE
VC2FEB
MARVC3
APRVC4
MAGVC5
GIUVC6
LUGVC7
AGOVC8
SETVC9
OTTVC10
NOVVC11
DICVC12
TOTALEVC13
ANNO IMPOSTA 2006 ANNO IMPOSTA 2005ESPORTAZIONIVOLUME D'AFFARI
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00
,00 ,00,00,00 ,00 ,00
QUADRO VBCONTRIBUENTIMINIMI
VB1 Indicare il volume d'affari oppure barrare la casella in assenza di operazioni attive ,00
VB2 Totale imposta sulle operazioni imponibili ,00
VB4 Imposta forfettaria (da riportare al rigo VL1) (rigo VB2 x percentuale rigo VB3) ,00
VB3 Percentuale di forfettizzazione dell'imposta 73% 60% 84%
1
VD52 ,00
VD53 ,00
TOTALE CREDITI RICEVUTI
Importo utilizzato in diminuzione dei versamenti IVA
Importo utilizzato in compensazione nel modello F24
Eccedenza a credito
Eccedenza a credito risultante dalla dichiarazione precedente (da VD56 della dichiarazione relativa all' anno 2005)
Totale eccedenze (VD51+VD52)
CODICE FISCALE IMPORTO
CODICE FISCALE IMPORTO CODICE FISCALE IMPORTO
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
CO
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0 1
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
271
CODICE FISCALE
QUADRI VE-VFDETERMINAZIONE DEL VOLUME D'AFFARI,OPERAZIONI ATTIVE E PASSIVE
Mod. N.
QUADRO VE
VE10
,00
,00
Passaggi a cooperative e ad altri soggetti di cui al 2° comma lett. c)art. 34 di beni di cui alla 1ª parte della tabella A allegata al D.P.R. 633/72e cessioni degli stessi beni da parte di agricoltori esonerati che abbianosuperato il limite di 1/3 (art. 34 comma 6), distinti per aliquota d’impostacorrispondente alla percentuale di compensazione, tenendo conto dellevariazioni di cui all’art. 26, e relativa imposta
TOTALI
VE5
VE4VE3
VE6
,00
,00
,00
,00
,00
,00,00
,00
,00
,00
,00
,00
IMPONIBILE IMPOSTADETERMINAZIONEDEL VOLUMED'AFFARI EDELLA IMPOSTARELATIVA ALLEOPERAZIONIIMPONIBILI
Sez. 1 -Conferimenti diprodotti agricolie cessioni daagricoltoriesonerati (incaso disuperamentodi 1/3)
,00
%
,00 2
4
7
7,3
7,5
8,3
VE1
VE2
VE7
VE8
Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)
VE9
TOTALE
,00
,00
,00
,00 4
10
20
,00
,00
,00
,00
,00
,00Sez. 2 -Operazioniimponibiliagricole(art. 34 comma 1)e operazioniimponibilicommerciali oprofessionali
Operazioni imponibili diverse dalle operazioni di cui alla sezione 1distinte per aliquota, tenendo conto delle variazioni di cui all’art. 26,e relativa imposta
Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)
(VE23 ± VE24)
(somma dei righi da VE20 a VE22)
VE25
VE24
VE20VE21
VE22VE23
8,5
,00 ,00
VF6
,00
,00
Acquisti e importazioni imponibili (esclusi quelli di cuiai righi VF17 e VF18) distinti per aliquota d’impostao per percentuale di compensazione, tenendo contodelle variazioni di cui all’art. 26, e relativa imposta
(somma dei righi da VF1 a VF11)
,00
,00,00
,00
AMMONTAREDEGLI ACQUISTIEFFETTUATI NELTERRITORIODELLO STATO,DEGLI ACQUISTIINTRACOMUNI-TARI E DELLEIMPORTAZIONI
VF10
VF19
Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)
VF20 TOTALE ACQUISTI E IMPORTAZIONI
,00
,00
,00
10
20
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
VF11
Altri acquisti non imponibili, non soggetti ad imposta e relativi ad alcuni regimi speciali
VF13
VF14Acquisti esenti (art. 10) e importazioni non soggette all'impostaVF15
VF16 Acquisti e importazioni non soggetti all'imposta effettuati dai terremotati
VF17
VF18
Acquisti e importazioni per i quali non è ammessa la detrazione dell'imposta
VF9
VF8
VF7
VF5VF4
VF3
VF1
VF2 ,00
,00
,00
,00,00
,00
,00
,00
IMPONIBILE IMPOSTAQUADRO VF
,00
%
,00
,00
,00
,00
Sez. 3 -Altreoperazioni
,00
,00
,00
,00
,00
,00
VE30 Operazioni non imponibili di cui al comma 1 degli articoli 8, lettere a) e b), 8-bis e 9,operazioni intracomunitarie e operazioni di cui agli artt. 41 e 58 del D.L. 331/1993
Operazioni non imponibili a seguito di dichiarazione di intentoVE31VE32 Altre operazioni non imponibili
VE33 Operazioni esenti (art. 10)
VE34 Cessioni di rottami e altri materiali di recupero di cui all’art. 74
VE36
VE37
Operazioni non soggette all'imposta effettuate nei confronti dei terremotati
Operazioni effettuate nell'anno ma con imposta esigibile in anni successivi
Sez. 4 -Volume d'affarie totale imposta
VE40 VOLUME D'AFFARI
VE41 (somma dei righi VE12 e VE25) da riportare al rigo VL1
,00VE38
VE39 Cessioni di beni ammortizzabili e passaggi interni ,00
VF12
Acquisti registrati nell'anno ma con detrazione dell'imposta differita ad anni successivi
,00
Acquisti registrati negli anni precedenti ma con imposta esigibile nel 2006
,00
(me no)
(meno)
(me no)
VE35Operazioni effettuate ai sensi dell’art. 17, commi 5 e 6
,00
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
VE12
VE11
8,8
12,3,00
,00
,00
,00
VF21
VF22 TOTALE IMPOSTA SUGLI ACQUISTI E IMPORTAZIONI IMPONIBILI
Acquisti e importazioni senza pagamento d'imposta, con utilizzo del plafond
,00
,00
,00
,00
,00
12,3
2
4
7
7,3
7,5
8,3
8,5
8,8
Operazioni effettuate in anni precedenti ma con imposta esigibile nel 2006
(somma dei righi da VF12 a VF18 meno VF19)
(somma dei righi da VE1 a VE9)
(VE10 ± VE11)
TOTALI
TOTALE
(somma dei righi VE10, VE23 e da VE30 a VE37 meno VE38 e VE39)
TOTALE IMPOSTA SULLE OPERAZIONI IMPONIBILI
TOTALI
(VF12 ± VF21)
di cui prestazioni di servizi rese da subappaltatori nel settore edile ,00
CO
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6983
6
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X O
NLU
S
0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
50000 500015000 300065000 8000
8000
650008000
50000 5000
50000 5000
50000
5000
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
272
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
Percentuale di detrazione(arrotondata all’unità
più prossima)
,00
indicare l'imponibile e l'imposta degli acquisti destinati alle operazioni imponibili
Sez. 4 -
QUADRO VGIVA AMMESSA IN DETRAZIONE
,00,00
IVA detraibile per gli acquisti relativi all'oro effettuati dai soggetti diversi dai produttorie trasformatori ai sensi dell'art.19, comma 5 bis
VG22
VG21
VG20
VG3
VG1
VG2
,00
,00
,00
,00
QUADRO VG
,00
VG34
VG35
VG36
Credito di costo dell'anno precedente (da rigo VG3 della dichiarazione relativa al 2005)
VG38
VG30
IVA ammessa in detrazione
Sez. 1 -Agenzie di viaggio(art. 74 ter)
,00
Base imponibile lorda
ovvero
Margine complessivo lordo
Margine negativo dell'anno precedente (da rigo VG22 della dichiarazione relativa al 2005)
Credito di costo, da riportare nell'anno successivo
Margine negativo da riportare nell'anno successivo
Sez. 2 -Regime specialebeni usati(D.L. 41/1995)
Sez. 3 -Operazioniesenti
Se le operazioni esenti di cui al rigo VE33 sono occasionali, ovvero riguardanoesclusivamente operazioni di cui ai nn. da 1 a 9 dell'art. 10, non rientranti nell'attivitàpropria dell'impresa o accessorie ad operazioni imponibili, barrare la casella
1
,00
VG31 Se le operazioni imponibili sono occasionali barrare la casella 1
VG32
e
1Se per l'anno 2006 ha avuto effetto l'opzione di cui all'art. 36 bis barrare la casella
CODICE FISCALE
Mod. N.
Somma algebrica dei righi da VG51 a VG60 ,00 ,00
,00
,00
Sez. 6 -IVA ammessain detrazione
,00
Riservato alle imprese agricole miste
VG41
VG40
VG55
VG57VG56
VG58
VG59
Importo detraibile per le cessioni, anche intracomunitarie, dei prodotti agricoli di cui all'art. 34, primo comma, effettuate ai sensi degli articoli 8, primo comma, 38 quater e 72
,00
,00
,00
Determinazioneforfettariadell'imposta oriduzione dellabase imponibile
Sez. 5 -Impreseagricole(art. 34)
VG52
VG53VG54
VG50
VG51
,00
IMPONIBILE IMPOSTA
Operazioni imponibili agricole di cui alle sezioni 1 e 2 delquadro VE distinte per percentuale di compensazione, al netto dellevariazioni in diminuzione, per la determinazione dell’IVAdetraibile forfettariamente
2
4
7
8,5
8,3
7,5
8,8
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00
,00
,00 ,00
,00
,00
VG70
VG62
VG61VG60
VG71
TOTALE rettifiche
IVA detraibile imputata alle operazioni di cui al rigo VG50
BARRARE LA CASELLA RELATIVA AL METODO UTILIZZATO PER LA DETERMINAZIONE DELL'IVA AMMESSA IN DETRAZIONE• agenzie di viaggio
• beni usati
• operazioni esenti
• agriturismo
• associazioni operanti in agricoltura1
2
3
4
5
7
(Sez. 1)
(Sez. 2)
(Sez. 3)
(Sez. 4)
(Sez. 4)
6
VG37,00
VG42 Regime agevolativo per spettacoli viaggianti e contribuenti minori (art. 74 quater, comma 5)
Riduzione della base imponibile e della relativa imposta ,00
IMPONIBILE
,00
IMPOSTA
Attività di agriturismo (art. 5, L. 413/1991)
Associazioni operanti in agricoltura (art. 78, L. 413/1991)
- IVA ammessa in detrazione
- IVA ammessa in detrazione
VG33 Se per l'anno 2006 sono state effettuate esclusivamente operazioni esenti barrare la casella (vedi istruzioni) 1
IVA non assolta sugli acquisti e importazioni indicati al rigo VF13
- Totale operazioni imponibili diverse
TOTALI
Dati per il calcolo della percentuale di detrazione
Operazioni esenti relative all’oroda investimento effettuate dai soggetti
di cui all’art. 19, co. 3, lett. d)
Operazioni esenti di cui ai nn. da 1 a 9dell’art. 10 non rientranti nell’attività propria
dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibiliOperazioni esenti di cui all’art. 10,
n. 27-quinquies
,00 ,00 ,00
,00
Beni ammortizzabili e passaggi interni esenti Operazioni non soggette di cui all’art 7 Operazioni non soggette di cui all’art 74, co. 1
,00 ,00 %
,00
VG63
,00,00
(Sez. 4)
(Sez. 4)
• spettacoli viaggianti e contribuenti minori
• attività agricole connesse
VG43 ,00Attività agricole connesse (art. 34-bis)
IVA ammessa in detrazione
• imprese agricole (Sez. 5) 8
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
,00 ,00
7,3
12,3,00
VG64 TOTALE IVA ammessa in detrazione
,00
Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)
[(rigo VF 22 oppure VG38 o VG40 o VG41 o VG42 o VG43 o VG64) ± VG70] da riportare al rigo VL4
(indicare con il segno +/-)
(VG61+VG62+VG63)
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0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6
0 1
5000
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
273
Dati dellacontrollante
,00
,00VK20 Totale dei crediti trasferiti ,00
,00
VK24 Eccedenza di credito compensata
VK21 Totale dei debiti trasferiti
VK22 Eccedenza di debito (VK21 - VK20)
VK23 Eccedenza di credito (VK20 - VK21)
,00
,00
,00
,00
VK25 Eccedenza chiesta arimborso dalla controllante
VK26 Crediti di imposta utilizzati
VK27 Interessi trimestrali trasferiti
,00
,00
,00
,00
VJ1
IVA sulle operazioni imponibili
VK31
VK32
VK33Interessi dovuti per le liquidazioni trimestraliVK34
VK35Credito d’imposta utilizzato nelle liquidazioni periodiche
VK37Versamenti integrativi d’imposta
Cessazionedel controlloin corso d'annoDati relativial periododi controllo
VK1
Sez. 2 -Determinazionedell'eccedenzad'imposta
Sez. 3 -
Sez. 1 -
QUADRO VK
PARTITA IVAULTIMO MESE
DI CONTROLLO DENOMINAZIONE
CODICE FISCALE
Mod. N.
VK36Versamenti a seguito di ravvedimento, comprensivi degli interessi
,00
,00
Acconto riaccreditato dalla controllante
VK38
QUADRI VJ-VH-VKIMPOSTA RELATIVA A PARTICOLARI TIPOLOGIE DI OPERAZIONI,LIQUIDAZIONI PERIODICHE,SOCIETÀ CONTROLLANTI E CONTROLLATE
Firma
QUADRO VH
DEBITI E CREDITI TRASFERITIDALLE SOCIETÀ CONTROLLANTIE CONTROLLATE
ovvero
VH1 ,00 ,00
CREDITI DEBITI,00
DEBITI,00
CREDITIVH7
VH2 ,00 ,00 ,00,00VH8
VH3 ,00 ,00 ,00,00VH9
VH4 ,00 ,00 ,00,00VH10
VH5 ,00 ,00 ,00,00VH11
VH6 ,00 ,00 ,00,00VH12
LIQUIDAZIONIPERIODICHERIEPILOGATIVEPER TUTTE LEATTIVITÀESERCITATE
VJ2
VJ3VJ4
VJ5
VJ6
VJ7
VJ8
VJ9
VJ10
VJ11
VJ12
,00 ,00
,00
,00
,00
,00
Acquisti di beni provenienti dallo Stato Città del Vaticanoe dalla Repubblica di San Marino – art. 71, comma 2 – (inclusi acquisti di oroindustriale,argento puro e beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8)
Estrazione di beni da depositi IVA (art. 50-bis, comma 6, D.L. n. 331/1993)
IMPONIBILE IMPOSTA
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
,00
Acquisti di beni e servizi da soggettIi non residenti ai sensi dell’art. 17, comma 3
Operazioni di cui all’art. 74, comma 1, lett. e)
Provvigioni corrisposte dalle agenzie di viaggio ai loro intermediari(art. 74-ter, comma 8)
Acquisti all’interno di oro industriale e argento puro (art. 17, comma 5)
Acquisti di oro da investimento imponibile per opzione (art. 17, comma 5)
Acquisti all’interno di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8
TOTALE IMPOSTA
Acquisti intracomunitari di beni e di prestazioni di servizi di cui all’art. 40,comma 4-bis, 5, 6 e 8 del D.L. n. 331/1993 (inclusi acquisti di oro industriale,argento puro e beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8)
Importazioni di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8senza pagamento dell’IVA in dogana (art. 70, comma 6)
Importazioni di oro industriale e argento puro senza pagamento dell’IVAin dogana (art. 70, comma 5)
VK30IVA relativa a particolari tipologie di operazioni
IVA ammessa in detrazione
Interessi dovuti a seguito di ravvedimento
DETERMINAZIONEDELL’IMPOSTARELATIVAA PARTICOLARI TIPOLOGIEDI OPERAZIONI
QUADRO VJ
VK39
IVA detraibile per le operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34-bis
,00
VJ13,00 ,00
Acquisti di tartufi da rivenditori dilettanti ed occasionali non muniti di partita IVA(art. 1, comma 109, legge n. 311/2004)
,00VH13 Acconto dovuto
,00
,00
,00
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
(somma dei righi da VJ1 a VJ13) da riportare al rigo VL2VJ14 ,00
Acquisti di servizi resi da subappaltatori nel settore edile (art. 17, comma 6) ,00
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0 1
3000
1000
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
274
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CODICE FISCALE
Mod. N.
QUADRO VLLIQUIDAZIONE DELL’IMPOSTA ANNUALE,QUADRI COMPILATI
,00
,00
,00
,00
VL32 IVA A CREDITO
VL33
VL34
VL36
[(VL7 col. 1 + righi da VL20 a VL25) - (VL7 col. 2 + righi da VL26 a VL31)]
Crediti d’imposta utilizzati in sede di dichiarazione annuale
Interessi dovuti in sede di dichiarazione annuale
ovvero
VL31 Versamenti integrativi d'imposta
Ammontare dei debiti tras feriti (*)
[(VL7 col. 2 + righi da VL26 a VL31) - (VL7 col.1 + righi da VL20 a VL25)]
IVA A DEBITO
QUADRICOMPILATI
VA VB VE VF VHVG VK VOVL
,00VL30
VC
,00
,00
,00Determinazionedell'IVA dovutao a creditoper il periodod'imposta
VL3 IVA a debito (somma dei righi VL1 e VL2)
VL4
VL5
IMPOSTA DOVUTA (VL3 – VL6) O A CREDITO (VL6 – VL3)
VL20 ,00
,00
Rimborsi infrannuali richiesti (art. 38-bis, comma 2)
VL21
Sez. 2 -Determinazionedell’IVA a debitoo a credito rela-tiva a tutte leattività esercitate
,00
,00
,00,00
Interessi dovuti per le liquidazioni trimestrali
Credito risultante dalla dichiarazione per il 2005
VL25
VL26Credito richiesto a rimborso in anni precedenti, computabile in detrazione a seguito di diniego dell'ufficioVL27
VL28
VL24
VL1,00
QUADRO VLLIQUIDAZIONEDELL'IMPOSTAANNUALE
,00IVA sulle operazioni imponibili (da rigo VE41 oppure da rigo VB4)
Sez. 1 - VL2 IVA relativa a particolari tipologie di operazioni (da rigo VJ14)
DEBITI CREDITI
DEBITI CREDITI
,00VL22 Credito IVA risultante dalla dichiarazione per il 2005 compensato nel mod. F24
Ammontare dei crediti tras feriti (*)
Ammontare versamenti periodici, da ravvedimento compresi gli interessi, interessi trimestrali, acconto
,00
Interessi dovuti a seguito di ravvedimento
VL29
,00
VL23 Credito IVA risultante dai primi 3 trimestri del 2006 compensato nel mod. F24 ,00
VD
VL35 Crediti ricevuti da società di gestione del risparmio utilizzati in sede di dichiarazione annuale ,00
VL37 Credito ceduto da società di gestione del risparmio ai sensi dell’art. 8 del D.L. n. 351/2001 ,00
VX
,00
VL38 ,00
VL39 ,00
TOTALE IVA DOVUTA (VL33 - VL34 - VL35 + VL36)
TOTALE IVA A CREDITO (VL32 - VL37)
VJ
,00
Crediti d’imposta utilizzati nelle liquidazioni periodiche e per l’acconto,
di cui ricevuti da società di gestione del risparmio
VT
IVA ammessa in detrazione (da rigo VG71)
VL6
VL7
,00
,00
IVA detraibile per le operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34-bis
IVA detraibile (somma dei righi VL4 e VL5)
,00
MODELLO IVA 2007Periodo d'imposta 2006
VL40 Versamenti effettuati a seguito di utilizzo in eccesso del credito annuale 2006 ,00
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0 1
8000
80005000
50003000
1000
2000
20
2020
X X X X X X X
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
275
CODICE FISCALE
QUADRI VT-VX
,00
QUADRO VT
SEPARATAINDICAZIONEDELLE OPERAZIO-NI EFFETTUATENEI CONFRONTI DI CONSUMATORIFINALI E SOGGET-TI IVA
Ripartizione delle operazioniimponibili effettuate nei con-fronti di consumatori finali e disoggetti titolari di partita IVA
Abruzzo
VX1
QUADRO VX
VX3
VX4
DETERMINA-ZIONEDELL'IVA DAVERSARE ODEL CREDITOD'IMPOSTA
IVA da versare
(da ripartire tra i righi VX4, VX5 e VX6)
Eccedenza di versamento (da ripartire tra i righi VX4, VX5 e VX6)
Importo di cui si richiede il rimborso
,00
,00
,00
o da trasferire (*)
o da trasferire (*)VX2
,00
Per chi presentala dichiarazionecon più modulicompilare solonel modulo n. 01
IVA a credito
(*) Le diciture in corsivo riguardano soltanto le società controllanti e controllate che aderiscono alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo di cui all’art. 73 u.c.
VX5 Importo da riportare in detrazione o in compensazione ,00
SEPARATA INDICAZIONE DELLE OPERAZIONI EFFETTUATENEI CONFRONTI DI CONSUMATORI FINALI E SOGGETTI IVA,DETERMINAZIONE DELL’IVA DA VERSARE O A CREDITO
VT1
VT2
VT3
VT4
VT5
VT6
VT7
VT8
VT9
VT10
VT11
VT12
VT13
VT14
VT15
VT16
VT17
VT18
VT19
VT20
VT21
VT22
Totale operazioni imponibili
Operazioni imponibili versoconsumatori finali
Operazioni imponibili versosoggetti IVA
,00
Basilicata
Bolzano
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trento
Valle d' Aosta
Umbria
Veneto
Totale imposta
,00 Imposta ,00
,00 Imposta ,00
Operazioni imponibili versoconsumatori finali Imposta
,00,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
,00 ,00
Importo ceduto a seguito di opzione per il consolidato fiscale ,00VX6
,00 ,00
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
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65000 8000
65000 8000
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
276
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
QUADRO VOOPZIONI
CODICE FISCALE
Mod. N.
1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti
Sez. 4 -
VO9
Opzione
AT
2
2
1
1
1
Sez. 3 -
Sez. 2 -
VO8
431 2
SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE
VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)
VO11
VO12
VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)
VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)
VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)
1
Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi
Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi
Opzioni
Revoche
Revochecomma 6 comma 2
Opzionicomma 2 comma 3
ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2
CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca
1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE
(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)
VO31
VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi
ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2
21
2
VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1
1
1 2
Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute
VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI
VO7 Art. 741 2
21
21
COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE
Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto
LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2
AGRICOLTURA
VO3
VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ
Sez. 1 -
VO1
RevocaOpzione
Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1
QUADRO VO
Opzione
Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP
DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)
VO501
Opzione
4
singoleoperazioni
Revoca
1
2
tutte le operazioni
1
singoleoperazioni
Opzione
Cedente Intermediario
Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO
Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14
2
2
- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA
1Rinuncia
Opzione 3 4Revoca
2Revoca
Opzione 5
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati
– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA
5comma 6
CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Opzione
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Revoca
Opzione
VO13
CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)
Cedente
3
tutte le operazioni
– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA
2Revoca
2Revoca
2Revoca
Periodo d'imposta 2006
MODELLO IVA 2007
VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2
Cedente Locatore
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0 1
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
277
Fac - simile modello di pagamento I acconto e saldo anno precedente IRAP
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
278
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
Fac – simile modello di pagamento II acconto IRES
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
CONTABILMENTE
PRESENTAZIONE
Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.
L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di
realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di
Legambiente.
Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di
quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)
hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle
mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.
L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un
meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”
dalla voglia di esserci ad ogni costo.
Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice
e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso
Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da
quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore
vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o
riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole
compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.
Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per
affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed
economico, sia da quello giuridico e fiscale.
Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle
organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.
L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica
di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione
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