apce notizie - 47 - marzo 2012

37
Gestione impianti n. 47 - marzo 2012 www.apce.it Periodico registrato presso il tribunale di Roma al n. 67 in data 17.02.98 e nella versione telematica al n. 19/2012 in data 26.01.2012- Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma

Upload: fabio-brugnetti

Post on 25-Mar-2016

219 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche Rivista scientifica per l’informazione e la prevenzione delle corrosioni elettrolitiche delle strutture metalliche (cathodic protection).

TRANSCRIPT

Page 1: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

Gestione impianti

n. 47 - marzo 2012w w w . a p c e . i t

Perio

dico

regi

stra

to p

ress

o il

tribu

nale

di R

oma

al n

. 67

in d

ata

17.0

2.98

e n

ella

ver

sion

e te

lem

atic

a al

n. 1

9/20

12 in

dat

a 26

.01.

2012

- Sp

ediz

ione

in a

bbon

amen

to p

osta

le 7

0% -

Rom

a

Page 2: APCE Notizie - 47 - marzo 2012
Page 3: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

n° 47 - marzo 2012

eventi

7EDITORIALEUn impegno più forte della crisi

9GESTIONE IMPIANTI

Risultati del primo anno di applicazione delle raccomandazioni APCEper la PC della rete in acciaio di trasporto del gas naturale

23

13RICERCA

La modellazione della distribuzione della correntee del potenziale nei sistemi di PC

SPAZIO CIGBiometano; evidenze legislative, normative e regolamentari – Direttive europee riferimento,

il mandato M 475 CE per la normazione tecnica e la Deliberazione ARG/gas 120/11

30INTERVISTAIng. Ezio Coppi

Presidente del Comitato Tecnico Territoriale (CTT) di Venezia

33CORSI APCE

19VERIFICHE E COLLAUDICampo prove

34LA REDAZIONE INFORMA

5NEWS 4

APCE NOTIZIE Periodico trimestrale

Direttore responsabileVincenzo Mauro Cannizzo (Snam Rete Gas)

Promozione e sviluppoLucio Francesco Venturinic/o Snam Rete Gas S.p.A.Largo F. Rismondo, 835131 Padovatel. 049 8209246fax 049 [email protected]

Consulenza editoriale e impaginazioneMassimiliano Medei - [email protected] Marinella (RM)

StampaGIMAX - Santa Marinella (RM)Via Valdambrini, 22Tel. 0766 [email protected]

RedazionePoliLaPPc/o Dipartimento di Chimica Materiali eIngegneria Chimica “G. Natta”Politecnico di MilanoVia Mancinelli, 720131 MilanoTel. 022 399 3152Fax 022 399 [email protected]

Comitato di redazioneLuciano Lazzari (Politecnico di Milano)Marco Ormellese (Politecnico di Milano)MariaPia Pedeferri (Politecnico di Milano)Fabio Brugnetti (APCE-UCEMI)Lucio Francesco Venturini (Snam Rete Gas)

Comitato editorialeAndrea Rovelli (Snam Rete Gas)Marco Galletti (Snam Rete Gas)Umberto Lebruto (RFI)Alvaro Fumi (RFI)

w w w . a p c e . i t

Massimo Tiberi (GEA)Georgios Chlaputakis (Enel Rete Gas)Giuseppe Maiello (NAPOLETANAGAS)Paolo Del Gaudio (IRIDE)Ezio Coppi (Esperto)

Comitato scientificoFabio Bolzoni (Politecnico di Milano)Fabio Brugnetti (Snam Rete Gas)Vincenzo Mauro Cannizzo (Snam Rete Gas)Tiziana Cheldi (ENI E&P)Georgios Chlaputakis (Enel Rete Gas)Lorenzo Fedrizzi (Università di Udine)Romeo Fratesi (Univ. Politecnica delle

Marche)Alvaro Fumi (RFI)Luciano Lazzari (Politecnico di Milano)Tommaso Pastore (Università di Bergamo)Enzo Stella (Consulente energia e ambiente)Stefano Trasatti (NACE Italia, Università degli

Studi di Milano)

Le notizie e le opinioni negli articoli non impegnano laredazione ma esprimono soltanto quelle degli autori.

Page 4: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

4

ww

w.a

pce.

it

DELIBERAZIONE ARG/GAS120/08 "TESTO UNICO DELLA REGOLAZIONE DELLA QUA-LITÀ E DELLE TARIFFE DEI SERVIZI DI DISTRIBUZIONE E MISURA DEL GAS PER IL PERIO-DO DI REGOLAZIONE 2009-2012 (TUDG)” – COMPILAZIONE TABELLA “0”

E’ pervenuta ad APCE la segnalazione sulla deliberazione -7 agosto 2008 - ARG/gas 120/08 "Testo Unico dellaregolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas per il periodo di regola-zione 2009-2012(TUDG)" dove nella Parte I "Regolazione della qualità dei servizi di distribuzione e di misuradel gas per il periodo di regolazione 2009-2012 (RQDG)" , il punto 59.6 - capoverso (a iii) recita che in sededi controllo l’Impresa distributrice fornisce su supporto elettronico, per le misure di potenziale di protezionecatodica per impianti di distribuzione con parti di rete in acciaio, un elenco contenente per ogni misura delpotenziale di protezione catodica i campi indicati nella tabella O.I campi indicati nella Tabella O sono i seguenti:• N. Progr.• Modalità di effettuazione delle misure (1 in continuo; 2 non in continuo)• Codice univoco del punto di misura• Data di effettuazione della misura (gg/mm/aa)• Esito del controllo del potenziale (1 conforme; 2 non conforme)L’assenza di un’indicazione che prescrive la data di effettuazione convenzionale, per la misura in continuoannuale del potenziale di protezione catodica, è stata interpretata come obbligo di riportare, per ciascuna diqueste misure, 365 record relativi alla conformità giornaliera limitando l’interpretazione immediata dei daticontenuti.APCE nel mese di dicembre 2011 ha chiarito con i rappresentanti AEEG, la corretta interpre-tazione dei dati che devono essere raccolti nella Tab. O ARG/gas 120/08.Pertanto, ai sensi della deliberazione ARG/gas 120/08, per la misura in continuo annuale delpotenziale di protezione catodica deve essere riportata la data di effettuazione convenzional-mente posta al 31/12 dell’anno di riferimento. Questo permette di indicare la conformità o la non conformità annuale ai sensi delle Linee Guida APCE "pro-tezione catodica rete di distribuzione del gas 4° Edizione Gennaio 2011".

N E W S

Page 5: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

5

E V E N T I

THE EUROPEAN CORROSION CONGRESS EUROCORR 20129-13 settembre

Il prossimo convegno Eurocorr, organizzato da EFC (European Federation of Corrosion) e Turkish CorrosionAssociation, si terrà in Turchia a Istanbul, dal 9 al 13 settembre 2012.Tema della conferenza di quest’anno è “Mondo più sicuro grazie ad un migliore controllo della corrosione” (SaferWorld Through Better Corrosion Control), e vuole essere un momento di confronto nella comunità scientifica suirecenti sviluppi tecnologici, la crescita industriale e la sostenibilità ambientale, enfatizzando il ruolo critico della scienzadella corrosione e della sua prevenzione. Per maggiori informazioni consultate il sito: http://www.eurocorr.org.

XI CONVEGNO NAZIONALE AIMAT 201216-19 settembre

Il Convegno Nazionale AIMAT, giunto alla sua undicesima edizione, rappresenta un importante momento di incontroe di confronto fra gli studiosi e ricercatori che si occupano di scienza e tecnologia dei materiali. Il Convegno organiz-zato in collaborazione con l’Università di Cassino, si svolgerà a Gaeta (LT).L’importanza della ricerca a supporto dell’innovazione tecnologica nel settore dei materiali per l’ingegneria, è andatacontinuamente cre-scendo in questi ultimi anni e la posizione del nostro Paese nel panorama internazionale si è andatasempre più consolidando. Con questo obiettivo il Comitato Organizzatore sollecita la presentazione di contributi, siain forma orale che di poster, nell'ambito delle seguenti tematiche: 1. Biomateriali/Materiali per applicazioni biomedicali;2. Materiali polimerici; 3. Materiali compositi; 4. Materiali ceramici e vetri; 5. Materiali leganti, malte e calcestruzzi; 6.Materiali metallici e metallurgia; 7. Materiali porosi e nanostrutturati; 8. Materiali e ambiente; 9. Materiali e beni culturali.Per informazioni www.convegni.unicas.it/aimat2012/.

CONVEGNO NAZIONALE AIM 2012 7-9 novembre

La 34a edizione del Convegno Nazionale AIM si terrà per la prima volta nella città di Trento, presso ilGrand Hotel Trento. La scelta della città di Trento consentirà di accomunare il Convegno Nazionaledell’Associazione Italiana di Metallurgia a una Provincia Autonoma che ha saputo perseguire uno sviluppoequilibrato fra le attività dell’industria, dell’artigianato, del turismo, dell’agricoltura e dei servizi con un’at-tenzione particolare alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Il 34° Convegno Nazionale vuole

riconfermarsi come il momento di ritrovo e confronto, unico nel suo genere, per tutti i soci AIM e gli operatori deidiversi settori variamente interconnessi con la produzione, la lavorazione e l’utilizzo dei diversi materiali metallici, non-ché dei docenti e dei ricercatori di metallurgia. Per informazioni www.aimnet.it/34aim.htm. Se volete proporre una memoria inviare entro il 6 aprile 2012 un e-mail con breve riassunto e tutti i dati a: [email protected]

Page 6: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

DESCRIPTIONThe Cathodic Protection in ConcreteCourse is an intensive 5-day coursethat focuses on the principles andprocedures for CP in concrete.The course discusses the designfactors, CP set-up, commissioning,monitoring and operating procedures.Topics of the course are in compliancewith EN 12696 and NACE RP0290.The course involves lectures and in-class discussion and practice.

CERTIFICATIONExams for certification can be takenafter the course at CiCPnD authority.

PROGRAMOF THE COURSE

IntroductionAim of the course and planning

Metallic materials usedin concreteProperties of concrete (outline)Metallic material used in reinforced andpre-stressed concrete structures

Corrosion of reinforcementin concreteCarbonation-induced corrosionChloride-induced corrosionElectrochemical aspects

Prevention of corrosionin concreteConcrete quality

Additional protection methodsElectrochemical techniques

CP in concretePrinciples and types of CP systems inconcrete

Preliminary investigationsConcrete visual inspection Measurement of concrete parameters Measurement of potential and potentialmapping

CP designSelection of the CP systemPreparation of the design specifica-tion Reporting and issuing of technicaldocumentsfor the CP design

CP set upCP system components. Anode.Feeding systems. Cables. Junctionbox. Power supplies. Monitoringsystem: selection of reference elec-trodes

Operating of CP systemsWeldingElectrical continuity checkExecution of electrical measure-ments Data reporting

CP testing and commissioningInitial energisingInitial performance assessment andadjustingPreparation of the report

CP monitoringReference electrodes in concreteIntervals and proceduresMeasurements: potential, potentialdecay, voltagePreparation of the technical report

Maintenance of CP systemsIntervals and proceduresVerification of the efficiency ofcomponents of the CP systemsSystem review and technical report

TRAINERSExperienced professors and techni-cians form university and industry.List of trainers will be available.

TEXTBOOK AND REFERENCES•L. Lazzari, P. Pedeferri, Cathodic

Protection, Polipress Ed., Milan(IT), 2005

•EN 15257 standard•Presentation booklet

ASSOCIAZIONE PER LA PROTEZIONE DALLE CORROSIONI ELETTROLITICHE POLITECNICO DI MILANO

for EN Certification according to EN 15257, Level 2 Concrete

MILAN, ITALY, MAY 21 – 25, 2012at Politecnico di Milano, Dept. CMIC “Giulio Natta”,Via Mancinelli, 7 – 20131 Milan, Italy

2ND EDITION

APCEandPOLITECNICO DI MILANO (Polimi)Department of Chemistry,Materials and Chemical Engineering“Giulio Natta” (CMIC)

in cooperation with

DE NORA

present the Course

CATHODIC PROTECTIONIN CONCRETE

Page 7: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

L’EDITORIALEDI VINCENZO MAURO CANNIZZO

Il 2012 continua con prospettive di incertezza in campo economi-co che provocano difficoltà alle aziende e potrebbero ripercuo-tersi anche sulla nostra associazione. Ma è proprio in momenticome questo che bisogna mettere in campo le nostre risorsemigliori, affinché la fiducia non si fondi solo su uno sterileottimismo ma su qualcosa di concreto: l’impegno, la respon-sabilità, il lavoro.

APCE, facendo proprie queste tre azioni, vuole fornire un supporto aisoci nella direzione dell’innovazione, valorizzando gli aspetti tecnici di

alto contenuto che possano aiutare quanti operano in un mercato allar-gato. Ormai, ad esempio nel settore del gas naturale, i confini del business

non sono più quelli nazionali, ma quanto meno europei: è di qualche set-timana fa l’annuncio dell’accordo fra Snam Rete Gas e Fluxys allo scopo

di rafforzare le rispettive posizioni internazionali. Ciò vale per le grandisocietà come per le piccole imprese, ma per tutte è strategico “fare rete”

mettendo in comune idee, esperienze e tecnologie.

Il modo in cui APCE deve interpretare questo ruolo di supporto continue-remo a costruirlo assieme: la nostra rivista, da questo numero pubblicata

sul nostro sito web, con la possibilità di estrarla e stamparla, ad esempiopuò essere un valido strumento tecnico ed informativo. Parecchie idee

sono comunque gia emerse e costituiscono la base di un piano strategicoche ha preso forma nelle ultime assemblee dei soci.

La condivisione delle informazioni, il primo fronte su cui stiamo concen-trando i nostri sforzi, ci vede impegnati su due ambiti: il sito web e i

Comitati Tecnici Territoriali (CTT).

Da qualche giorno è finalmente on line il nuovo sito web APCE rivisto nella forma, nei contenutie soprattutto nelle funzionalità: la consultazione, come ho già accennato, e l’archivio della rivista,

l’area riservata per la condivisione di documenti e informazioni e altre cose che scoprirete navi-gando.

L’altro ambito di azione è il rilancio dei CTT: come ha sottolineato anche l’ing. Coppi, nella primadi una serie di interviste che continueranno nei prossimi numeri, i Comitati Territoriali possono

svolgere un ruolo prezioso per i soci locali. Essi sono il punto di riferimento per ospitare attivitàdi confronto, dibattito, scambio di esperienze e formazione.

E siccome siamo per le cose concrete, a tal proposito quest’anno stiamo programmando gior-nate di studio sulla protezione passiva e attiva che proporremo su tutto il territorio nazionale

a soci e non: siamo sicuri che non abbiamo più niente da imparare? Perché non facciamo un pic-colo sforzo per incontrarci e scambiare le rispettive esperienze? Sono convinto che non è

tempo perso, in ogni caso le vostre proposte e suggerimenti saranno per me preziosi.

Buona lettura!Cordialmente.V. Mauro Cannizzo

Un impegno più forte della crisi

Page 8: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

Industrie De Nora - Via Bistolfi, 35 - 20134 Milan, Italy - ph +39 02 2129 2722 - fax +39 02 2129 2363

www.denora.com - www.lidaproducts.commail: [email protected]

De Nora ha introdotto la tecnologia degli anodi di titanioattivato (DSA®) nella protezione catodica ed è leader dimercato grazie alla superiore durata dei suoi anodi.

De Nora produce un’ampia gamma di anodi per sistemi acorrente impressa nel suolo, nelle acque dolci e salmastre,in mare e nelle apparecchiature industriali. Varie sono letipologie di prodotto:

La durata degli anodi, verificata nei nostri laboratori conaccurati life test e certificata da terze parti (NACE standardtest TM0294-2007), supera i 100 anni di operatività allamassima densità di corrente ammessa nel cemento di 110mA/m2.

De Nora ha sviluppato un nuovo prodotto: lo STARGARD™per la protezione delle armature di strutture in calcestruzzo.STARGARD™ è già stato applicato con successo in ponti,infrastrutture portuali e torri di raffreddamento.

LIDA®, ELGARD®, LIDA TSA®, e DSA® sono marchi registrati di Industrie De Nora. STARGARD™ e un marchio di Industrie De Nora.

DE NORA

ANODI LIDA®

PER LA PROTEZIONE CATODICA

DE NORA

• Filo, Ribbon e anodi tubulari per la protezione del fondo deiserbatoi fuori terra e dei serbatoi interrati.• Catene LIDA® per la realizzazione di dispersori superficiali eprofondi a protezione di tubazioni interrate e nelle installazioni siaportuali che offshore.• Anodi LIDA® ed ELGARD® per la protezione catodica delle armaturenelle strutture in calcestruzzo.

Page 9: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

Risultati del primo anno diapplicazione delle racco-mandazioni APCE per laprotezione catodica della rete inacciaio di trasporto del gas naturale

a memoria descrive come la delibera ARG/gas 141/09 e le raccomandazioniAPCE siano state recepite nei processi di lavoro in Snam Rete Gas S.p.A. e qualirisultati abbiano portato.

IL PROCESSO DI LAVORO Snam Rete Gas, società leader nel trasporto del gas e protagonista principale nella metanizza-zione in Italia, segue nell’ambito della gestione della protezione anticorrosiva della propria reteuna modalità operativa guidata da procedure, istruzioni e programmi di manutenzione, figlidell’esperienza prima e delle normative Italiane ed Europee poi che dalla metà del secolo scor-so hanno permesso di garantire nel tempo la protezione dalla corrosione della rete e degliimpianti. Questo “modo di fare di Snam”, pioneristico per un certo periodo, è diventato poi un esempiodi buona tecnica riconosciuto e seguito anche da altri operatori del settore del trasporto edella distribuzione del gas che hanno sempre individuato in queste modalità operative un esem-pio da ricalcare perché dettate anche dal senso pratico che le accompagnava. Il “modo di fare di Snam” è ora un processo di lavoro che controlla il nuovo gasdotto o il nuovoimpianto in tutte le fasi della sua vita utile: il momento della progettazione, quello della realiz-zazione e infine quello dell’esercizio.

Progettazione La progettazione è il primo momento, riconosciuto anche dall’Autorità e dalle raccomandazioniAPCE, nel quale le competenze di protezione catodica sono volte alla predisposizione dellacomponentistica da installare sull’opera, in funzione delle potenziali problematiche elettrichenelle quali la nuova opera si verrà a trovare. In questa fase sono stabiliti ad esempio: la scelta del rivestimento, il posizionamento dei giuntiisolanti, il numero di punti di misura e la loro tipologia, la collocazione degli impianti di prote-zione catodica e dei punti telecontrollati, poiché la vicinanza con gasdotti già in esercizio diSnam Rete Gas o di altri operatori, oppure la prossimità con cavi per il trasporto per l’energiaelettrica o la presenza di ferrovie in corrente continua o alternata, obbliga il progettista a tener-ne conto e a sviluppare il progetto di conseguenza. L’obiettivo primario per il progettista deve essere sempre quello di fare in modo che la gestio-ne della nuova opera inserita in un contesto, magari già complesso, possa essere protetta effi-cacemente cercando di agevolare il più possibile chi si farà carico dell’esercizio della nuovaopera. Al fine di evitare che errori nelle attività di progettazione, ora affidate a società terze, si riper-cuotano sull’esercizio, il progetto del nuovo gasdotto o impianto, viene condiviso con il futurogestore che lo modifica/integra prima di essere consegnato al realizzatore.

L

9

ww

w.a

pce.

it

di

A. Bianchi V. Pistone Snam Rete Gas SpAVia Maastricht, 1 San Donato Milanese, (MI)

GESTIONE IMPIANTI

Page 10: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

Queste attività sono supportate dai sistemiinformativi sviluppati per facilitare la comuni-cazione e lo scambio dati tra progettista eSnam Rete Gas prima e realizzatore poi.

Realizzazione Durante la fase realizzativa l’applicazionedella protezione catodica è garantita, da subi-to, tramite sistemi provvisori a correnteimpressa. Nei cantieri le attività di controllo dei lavoriinerenti la protezione passiva e attiva sonoeseguite da supervisori certificati e, a cam-pione, svolte anche da tecnici delle unitàSnam Rete Gas, che si avvalgono delle speci-fiche e procedure operative interne. Per quanto riguarda le attività di protezionecatodica le responsabilità e le pertinenze delrealizzatore non si concludono fino a quandonon è eseguito il collaudo elettrico dellanuova opera e lo stesso è accettato dall’eser-cente. Anche in questo caso lo scambio di informa-zioni tra realizzatore ed esercente avviene

tramite l’uso dei sistemi informativi che sta-biliscono gli step procedurali ai quali entram-bi i soggetti si devono attenere.

Esercizio Dalla consegna e accettazione del collaudoelettrico, quando il gasdotto o l’impiantosono “in esercizio”, la nuova opera entra afar parte della rete di trasporto e vengonocosì pianificate tutte le attività manutentivecicliche nonché i rilievi previsti con il sistemadi telecontrollo. Queste attività verificano che i parametrielettrici di potenziale e corrente definiti conil collaudo elettrico vengano mantenuti, pergarantire nel tempo il livello di protezione eil rispetto di quanto le leggi nazionali, la nor-mativa Europea e Italiana e le procedureaziendali prevedono. A questi criteri di gestione della rete di tra-sporto gas e della sua protezione catodica sisono aggiunti recentemente gli obblighi det-tati dalla delibera ARG/gas 141/09 [1] del 1ottobre 2009. La delibera, nata con lo scopo di indirizzarele imprese di trasporto alla creazione di pro-cedure scritte per la gestione della protezio-ne catodica e alla redazione unificata di unrapporto annuale, per consentire all’Autoritàdi valutare in modo semplice il comporta-mento dei trasportatori, per Snam Rete Gasnon ha significato un cambio di rotta nel pro-cesso appena descritto né tantomeno unadiversa filosofia operativa.

LO SVILUPPODEI SISTEMI TECNICI

Il 2008 e il 2009 sono stati per Snam ReteGas gli anni dell’aggiornamento e verifica deisistemi tecnici. Infatti in quegli anni l’Autorità emise, in con-sultazione per osservazioni e commenti, laprima versione della delibera nella qualeerano già indicati gli obblighi cui i trasporta-tori avrebbero dovuto attenersi. Nel 2008 fu costituito un gruppo di lavoro,sotto la regia di APCE, cui parteciparono itrasportatori e alcuni distributori che, sullatraccia di quanto era già stato fatto nellelinee guida per la distribuzione del gas, lavo-rarono alla definizione delle linee guida per iltrasporto, allo scopo di fornire le regole e leistruzioni più appropriate nella progettazio-ne e nella gestione dei sistemi di protezionecatodica, evidenziando, dove necessario, lepeculiarità del trasporto rispetto alla distri-buzione come: • lo sviluppo longilineo della rete • il consistente sezionamento elettrico

attuato dalla fine degli anni ‘80 • la presenza di almeno due impianti di pro-

tezione catodica su quasi tutti i sistemi diprotezione catodica

• le basse correnti di protezione erogate

Page 11: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

11

dagli impianti di protezione catodica

Snam Rete Gas contribuì con proprio perso-nale esperto alla definizione delle linee guidaAPCE, in modo che l’esperienza nel settoredella protezione catodica e il conseguente“modo di fare di Snam” fossero riconosciute,dato che alcuni aspetti prettamente tecnicinon erano sufficientemente regolati danorme tecniche sia nazionali che europee. Parallelamente alla partecipazione al gruppodi lavoro APCE, Snam Rete Gas approntòun’attività di adeguamento dei sistemi infor-mativi tecnici per mettere a disposizione delpersonale che sul territorio gestisce la rete,uno strumento in grado di fornire, in modosintetico e celere, informazioni tecnichesalienti, sui sistemi di protezione catodica ele misure elettriche, così da poter focalizzarel’attenzione sulle sole situazioni anomale eagire conseguentemente.

E’ stato così necessario: 1. Operare sul sistema cartografico (SIGAS),

applicazione master di ingresso per tuttele anagrafiche sia meccaniche che elettri-che, per creare interfacce che portasserola consistenza elettrica della rete all’inter-no della banca dati tecnica (GOI).

Tra i dati di consistenza gestiti dalla cartogra-fia e utili per il rapporto ci sono:

• lunghezza della rete • numero dei sistemi di protezione catodica • numero dei posti di misura • numero degli impianti di protezione catodica • numero degli attraversamenti ferroviari • numero di punti telecontrollati

2. Creare nella banca dati tecnica (GOI)tutte le funzioni necessarie agli utenti perpoter:

• creare il rapporto annuale dello stato diprotezione della rete di trasporto;

• supportare gli utenti nell’analisi quotidianadei dati attraverso report di supporto spe-cifici;

• disporre di funzioni di simulazione del KTper permettere di anticipare le scelte daoperare e arrivare, alla conclusione del-l’anno di riferimento, con i coefficienti deisistemi di protezione catodica sufficienti.

3. Intervenire nel sistema informativo per lagraficazione e certificazione delle misureelettriche (GAD) per implementarlo conle regole di conformità delle misure scrittenelle linee guida APCE.

Altre attività svolte nel corso del bienniosono state: • integrare e allineare le banche dati in

modo da avere dati omogenei della rete edella consistenza;

• implementare i punti di misura telecon-trollati per avere la quasi totalità della retetelesorvegliata;

• testare i sistemi tecnici arrivando a creareper l’anno 2009 il primo “Rapporto annua-le dello stato di protezione della rete ditrasporto” con un anno di anticipo rispet-to a quanto richiesto in delibera, per veri-ficare la correttezza formale e sostanzialedi quanto contenuto nello stesso;

• far conoscere in modo approfondito ladelibera dell’Autorità e le linee guidaAPCE a tutto il personale Snam Rete Gascoinvolto nel nuovo processo (Centri,Distretti e Sede);

• allineare il comportamento dei singoli tec-nici esperti, di ciascun distretto, a unametodologia che adotta criteri univoci daapplicare, semplici e di facile confronto trai diversi operatori coinvolti da questoprovvedimento;

• imparare a gestire le situazioni di KT insuf-ficienti, opere concentrate e tratti conanodi non conformi;

CONSISTENZA 20101° ANNO

Per evidenziare cosa ha significato predispor-re strumenti adeguati per la gestione dellaconsistenza della rete di trasporto SnamRete Gas si elencano alcuni dati riferiti all’an-no 2010, primo anno di regolazione: • lunghezza totale della rete 31.364 km• rete sottoposta al telecontrollo del grado

di protezione catodica 98% • numero di sistemi di protezione catodica

3.166 • sistemi di protezione catodica tele con-

trollati 95% • numero totale dei posti di rilievo del

potenziale di protezione catodica dellacondotta 102.631

• numero totale dei punti selezionati per lamisura del potenziale di protezione catodi-ca della condotta 33.069

o punti nei quali la misura è effettuata incontinuo e trasmessa mediante tele-controllo 11.914

o punti nei quali la misura non è effet-tuata in continuo 21.155

• numero totale delle misure del potenzialedella condotta in acciaio effettuate non incontinuo 55.514

La numerosità dei punti nei quali la misuranon è effettuata in continuo, è motivata dallascelta di Snam Rete Gas di eseguire, con fre-quenza prestabilita semestrale o annuale, lemisure di breve durata su punti di misuraritenuti significativi ai fini dell’analisi com-plessiva dello stato di protezione di un siste-ma di protezione catodica, come ad esempioi giunti isolanti terminali.

Nell’anno 2010 Snam Rete Gas ha ottenuto iseguenti risultati:

• Sistemi di protezione catodica di linea conKT > 60 98,1 %

ww

w.a

pce.

it

La rete ditrasportodi SnamRete gascomprende3166impianti diPC: i rilievidi potenzia-le sono102.631 dicui 55.514in continuo

Page 12: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

• Strutture complesse conformi 97,9 %• Tratti di condotta di linea protetti da impian-

ti con anodi galvanici conformi 94,0 %

Il KT insufficiente è relativo ad una quota direte pari a circa 470 km. Questa quota, considerata fisiologica e dina-mica sulla rete nel corso degli anni, è causataprincipalmente da fattori esterni quali lesovratensioni atmosferiche che causano gua-sti ai componenti installati sulla rete comealimentatori di protezione catodica o appa-rati di telecontrollo. Nei casi di guasto agli apparati di telecon-trollo, pur avendo la rete in condizioni di effi-cace protezione ma mancando i dati che loattestano, vengono a costituirsi situazioni dinon continuità nella trasmissione dei dati,che determinano così la non conformità delpunto di misura.

CONCLUSIONILa politica interna di Snam Rete Gas, volta amantenere un livello di alta competenza tec-nica, per quanto riguarda il personale e unbuon livello tecnologico per ciò che riguardai componenti, nell’ambito della protezionecatodica continua ad operare su tre ambitispecifici: 1. formazione/informazione al personale sia

tramite corsi interni che avvalendosi diAPCE, completata dall’esperienza di affian-camento con colleghi di maggiore espe-rienza per evitare che il bagaglio tecnicoche all’inizio è stato definito come “ilmodo di fare di Snam” si disperda;

2. adeguamento dei sistemi tecnici per sem-plificare ulteriormente la gestione, conser-vazione e reperimento delle informazioniche certificano l’attività di protezionecatodica svolta, vista la quantità di dati,moduli e report che devono essere predi-

sposti e resi disponibili quando richiestodagli enti terzi (AEEG, RFI, TERNA, ….);

3. costante aggiornamento tecnologico degliapparati che asservono all’attività di prote-zione catodica per aumentarne l’affidabilitànel tempo, rendendoli più resistenti neiconfronti dei guasti provocati da fattoriambientali come le sovratensioni o di ori-gine atmosferica oppure derivanti da guastia terra degli elettrodotti, causa più fre-quente di malfunzionamento e conseguen-te mancanza di dati sugli apparati di tele-controllo.

Nel corso degli anni Snam Rete Gas hainstaurato con l’Autorità un dialogo proficuoe di fattiva collaborazione, mantenendo con-tinuamente un ruolo propositivo e fornendonumerosi elementi a supporto della defini-zione del quadro normativo nel settore dellaprotezione catodica. A dimostrazione di ciò va segnalato anchel’importante contributo dato all’interno delgruppo di lavoro creato da APCE per la defi-nizione delle linee guida, riferimento uniconella delibera sul trasporto del gas per laprotezione catodica. Da parte di Snam Rete Gas, tuttavia, c’è iltimore che queste regole proprio perchélimitate a valorizzare un coefficiente o a dareuna valutazione di conformità, distolganol’attenzione da aspetti dell’attività magari piùparticolari, di dettaglio, ma che ai fini dell’a-zione anticorrosiva non sono meno impor-tanti, come ad esempio l’analisi delle nuoveinterferenze elettriche a seguito di modifichedell’alimentazione di una ferrovia oppure diuno stabilimento o le interferenze da cor-rente alternata. Guardando nel merito gli esiti del primoanno regolato, al di là delle percentuali, SnamRete Gas ritiene che l’applicazione delleregole dettate dalla delibera e dalle lineeguida abbia permesso di fare propria unalinea di comportamento che porta due van-taggi rilevanti: 1. permettere anche a chi non opera specifi-

catamente nella protezione catodica e chespesso ricopre posizioni di responsabilitàall’interno dell’azienda di avere parametrisemplici e di confronto per valutare l’anda-mento della protezione catodica sulla retedi competenza;

2. allineare i comportamenti dei singoli tecni-ci di protezione catodica di Snam Rete Gasche operano sul territorio, svincolandolidalla sola esperienza personale, sebbenefondamentale, maturata nella loro attivitàquotidiana.

12

ww

w.a

pce.

it

Il KT > 60è statoconseguitonel 98,1 %dei sistemidi protezio-ne catodi-ca. Lestrutturecomplesseconformisono statepari al97,9%

Riferimenti

[1] ARG/gas 141/09 delibere AEEG per distribuzione trasporto e stoccaggio del gas natu-rale”

Page 13: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

l ruolo e l’importanza della distribuzione della corrente e del potenziale nella realizzazionedi un sistema di protezione catodica è insito nei principi base di questa tecnica di protezio-ne e nei criteri che ne derivano: la protezione può essere conseguita solo se su tutti i puntidella superficie si raggiunge una sufficiente densità di corrente, tale da ridurre il potenzialesotto il valore di protezione, per annullare del tutto o ridurre a valori accettabili la velocitàdi corrosione, senza indurre condizioni di sovrapprotezione, per evitare il rischio di infra-

gilimento da idrogeno dei materiali suscettibili, il danneggiamento degli eventuali rivestimenti e, comun-que, condizioni di polarizzazione non economica.Il potere penetrante della protezione catodica, ossia la sua capacità raggiungere anche le superfici dizone a geometria sfavorevole, è piuttosto ridotto; la corrente tende a fluire soprattutto verso le zonepiù accessibili, addensandosi di più sugli spigoli, riducendosi molto o anche annullandosi negli anfratti,con angoli tra le superfici inferiori a novanta gradi. Nelle fessure e all’interno di tubazioni, la polarizza-zione può estendersi solo a pochi diametri dall’imbocco. Ciononostante, sulla maggior parte dellestrutture protette, anche se di geometria complessa e di grandi dimensioni, si riesce ugualmente a rag-giungere una protezione omogenea, grazie alle caratteristiche intrinseche di molti sistemi di protezionecatodica, alla presenza di rivestimenti organici isolanti e ad alcuni fenomeni, come la crescita del depo-sito calcareo, che ne migliorano notevolmente la penetrazione, nel primo periodo di polarizzazionedella struttura. Così, anche in ambienti a bassa conducibilità elettrica, dove la distribuzione è per suanatura molto disomogenea, si riesce con semplici regole empiriche a realizzare una protezione efficacesenza dover procedere a un calcolo puntuale della distribuzione stessa. Per esempio, una volta calcolatala massa e il numero di anodi, la distribuzione della corrente sulle strutture offshore è ottenuta sem-plicemente con una disposizione ragionevole degli anodi galvanici, suddividendo in parti convenienti lastruttura, considerandone le simmetrie, addensando gli anodi nelle zone ove si prevede maggiorerichiesta di corrente e più vicino alle zone a geometria sfavorevole. Nei terreni, nel caso di condotte,una distribuzione omogenea può essere raggiunta utilizzando pochi sistemi anodici remoti, posti adistanze notevoli l’uno dall’altro, proteggendo così, con un solo sistema, un tratto rilevante della tuba-zione, su distanze che superano la decina di chilometri.

La distribuzione omogenea nei casi realiNella protezione di superfici esterne di strutture in un ambiente non confinato con anodo remoto, labuona distribuzione è in larga parte dovuta al fatto che la maggior parte della caduta ohmica si addensaintorno all’anodo, dove la densità di corrente (i) è più elevata, in accordo alla legge di Ohm

Il gradiente di potenziale dE/dl lungo la linea l di flusso della corrente è proporzionale al valoredella densità di questa, tramite la resistività elettrica ρ; la corrente fluisce dalle zone a maggior

I

13

ww

w.a

pce.

it

La modellazione delladistribuzione dellacorrente e del potenziale neisistemi di protezione catodica

RICERCA

di

S. Lorenzi T. Pastore Dipartimentodi Progettazione eTecnologie Università degli Studidi Bergamo

Page 14: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

potenziale verso quelle a potenziale minore.Lontano dall’anodo, la corrente si estende susezioni molto ampie dell’elettrolita – il terre-no o l’acqua - e la densità di corrente dimi-nuisce rapidamente con la distanza. In questezone, la caduta ohmica tende quindi a diven-tare del tutto trascurabile per poi aumentaredi nuovo in prossimità della superficie cato-dica. Tuttavia, può ritenersi ragionevolmentetrascurabile se la densità di corrente al cato-do rimane sempre molto inferiore ai valoriraggiunti immediatamente intorno all’anodo.Così, due punti della struttura, pur posti adiversa distanza dall’anodo remoto, se la lororeciproca distanza non è eccessiva, vedonouna caduta ohmica simile, in gran parte coin-cidente con la caduta ohmica all’anodo, cioècirca costante per tutti i punti della superfi-cie protetta. In queste condizioni, la densitàdi corrente al catodo tende ad esserecostante. Solo nelle zone a distanza conside-revole, prolungandosi assai il cammino dellacorrente, la caduta ohmica nell’elettrolitapuò crescere molto di più del valore presen-te immediatamente intorno all’anodo, gene-rando così uno sbilanciamento rilevante cheriduce la corrente che raggiunge questezone.

La distribuzione della corrente è quindi ten-denzialmente omogenea. Solo se sul catodosono presenti anfratti e zone con geometria“chiusa”, con solo un piccolo imbocco, dovel’addensarsi della corrente provoca un aumen-to locale della caduta ohmica al catodo, si ridu-

ce la densità di corrente verso queste zone.

Il calcolodella resistenza anodica

Nella progettazione degli usuali sistemi di prote-zione catodica, proprio per le condizioni favore-voli che comunque tendono a portare a unadistribuzione omogenea, almeno entro certilimiti, non compare un punto in cui si stima inmodo esplicito e puntuale la distribuzione dellacorrente e del potenziale. Tuttavia, non è corret-to pensare che questa non sia affrontata né chenon sia importante in questi sistemi. In effetti,queste condizioni di protezione sono tali che ilproblema della distribuzione si esaurisce spessocon la sola stima della resistenza anodica, peresempio, per il calcolo dell’erogazione deglianodi galvanici o per la stima della tensione dialimentazione. Per questo calcolo si utilizzanodelle relazioni che sono state ottenute dallo stu-dio della distribuzione intorno agli anodi. Quest’approccio non è utile nelle condizioni incui la geometria determina il confinamentodella corrente e un maggior peso delle caduteohmiche nell’elettrolita e al catodo rispetto aquella intorno all’anodo. In questo caso la pro-gettazione non può che ricorrere alla stimapuntuale della distribuzione della corrente perverificare il raggiungimento della protezione sututta la superficie.

Modellazionedella distribuzione

Il calcolo della distribuzione della corrente e delpotenziale può essere effettuato sulla base didiversi modelli la cui implementazione è oggiresa molto più agevole grazie a programmi di cal-colo numerico, che si sono affermati a partiredagli anni ’80, in grado di affrontare anche sisteminon lineari; questi pacchetti sono oggi disponibilianche su personal computer, la cui una potenzadi calcolo è più che adeguata per affrontare lasimulazione anche su geometrie complesse.

Modello monodimensionaledell’attenuazione

Nei sistemi in cui la geometria è caratterizzatada una dimensione prevalente in una sola dire-zione si possono utilizzare dei semplici modellidi flusso monodirezionale [1-4]. Un caso tipico èla distribuzione della protezione catodica in unatubazione con un anodo posto all’imbocco. Inquesto tipo di modello si assume la resistenzaelettrica dell’acqua solo in direzione longitudina-le al tubo e si trascura la caduta ohmica in dire-zione radiale. In questa ipotesi, con riferimentoalla Figura 1, dalla legge di Ohm e dal bilanciodelle tensioni si può scrivere

14

ww

w.a

pce.

it

Figura 1 - Modello unidirezionale di flusso della corrente all’inter-no di una condotta.

Figura 2 - Curva di polarizzazione dell’acciaio e contributi dovuti alprocesso anodico di dissoluzione (ia,Fe), a quello catodi-co dell’ossigeno (ilim,O2) e di sviluppo di idrogeno (ic,H).

2

Page 15: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

in cui ic(x) è la densità di corrente catodicascambiata dalla superficie. La ic(x) è legata alpotenziale E(x) tramite la curva di polarizzazio-ne del metallo che può essere schematizzatacome in Figura 2, come somma algebrica delprocesso anodico (ia), significativo solo a poten-ziali poco discosti dal potenziale di corrosione,del processo catodico dell’ossigeno, che avvienein sostanza a un valore circa costante prossimoalla densità di corrente limite (ilim), e del pro-cesso catodico dell’idrogeno (iH), importantesoprattutto ai valore più negativi del potenzialedi protezione e sovraprotezione catodica:

Per l’acciaio in acqua di mare, su superficie nuda,considerando i potenziali riferiti all’elettrodoAg/AgCl, si può assumere [5]

Nei sistemi di protezione catodica, la densità dicorrente di protezione (ip) coincide con la den-sità di corrente limite di ossigeno:

In Figura 3 sono riportate le curve di distribu-zione della corrente e del potenziale stimatecon un modello monodimensionale al variaredella resistività dell’acqua, del diametro inter-no della tubazione e della corrente di prote-zione. I risultati sono espressi in funzione delrapporto x( / )0.5, (x è la distanza dall’imboc-co) per ricondurre ad un’unica curva la distri-buzione ottenuta per differenti valori di resi-stività ρ e diametro Φ. Si può osservare che ladistribuzione, e in particolare la penetrazionedella protezione nella tubazione è piuttostolimitata; agli usuali valori di densità di correntedi protezione è di soli pochi diametri dall’im-bocco. Solo per densità ridotte, tipicamenteinferiori a 1 mA/m2 ottenibili solo nel caso disuperfici interne rivestite, si può avere unapenetrazione sufficiente agli scopi pratici. Unmodello di questo tipo è stato utilizzato direcente [5] per valutare i fenomeni di interfe-renza elettrica per salto del giunto isolanteall’interno di tubazioni di trasporto dell’acquaprotette catodicamente. Il modello unidirezionale è di facile implemen-tazione con semplici fogli di calcolo; tuttavia, lasua validità è limitata alle condizioni in cui lacaduta ohmica all’interno del tubo in direzioneradiale, proporzionale al diametro del tubo ealla resistività elettrica dell’acqua, è trascurabi-le rispetto alla resistenza di polarizzazione(dE/di) data dalla pendenza della curva di pola-rizzazione. I limiti di validità di questa appros-simazione sono stati individuati da Frumkin [2]

L’approssimazione è quindi valida solo pertubazioni di “piccolo” diametro. In acqua dimare, è corretta anche per tubazioni di 1 m di

diametro, per potenziali compresi tra -1060 e-590 mV vs SCE. Nel caso di acque di maggio-re resistività elettrica, il modello può essereapplicato solo a tubazioni di diametro inferioreo per intervalli di potenziale più ristretti [1]. Il modello dell’attenuazione è alla base delmodello di calcolo della spaziatura dei sistemianodici per la protezione di condotte interra-te. In questo caso, si considera la caduta ohmi-ca nel metallo e si linearizza la curva di pola-rizzazione introducendo, in luogo di questa,una resistenza di isolamento trasversalecostante. Quest’approssimazione permette dirisolvere per via analitica le equazioni dicampo per ottenere delle relazioni che stima-no la variazione del potenziale e della correntelungo la condotta.

Modello numericotridimensionale

Nelle condizioni più generali di geometria tri-dimensionale complessa, la distribuzione dellacorrente e del potenziale nell’elettrolita, è

descritta dalla legge di Laplace

Questa può essere integrata assumendo comecondizione al contorno sulla superficie metallicala curva di polarizzazione. Per l’integrazionedell’equazione di campo, i software più utilizzatisi basano su risolutori agli elementi finiti e agli

15

ww

w.a

pce.

it

45,02didE

didE

ia,Fe= i0,Fe·e[E(x)/BFe] ; i0Fe = 6,4·1012 (mA/m2) ; BFe = 25,25 (mV)

ic,H = i0,H·e-[E(x)/BH] ; i0H = 8·10-07 (mA/m2) ; BH = 50,50 (mV)

Figura 3 - Distribuzione delpotenziale e dellacorrente stimatacon il modellomonofilare dell’at-tenuazione intubazioni protettecon un anodoall’imbocco, alvariare della den-sità di corrente diprotezione.

Page 16: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

elementi finiti di contorno. I primi stimano ladistribuzione nell’intero volume dell’elettrolitagli altri stimano la distribuzione direttamentesulla superficie protetta, senza dover effettuareil calcolo per l’intero volume. In entrambi i casi, la geometria del sistema èdiscretizzata e la distribuzione è calcolata in unnumero finito di punti, nei nodi di una griglia, par-ticolarmente infittita in corrispondenza dellezone dove si registrano i valori maggiori di den-sità di corrente. Lo studio della distribuzione della corrente edel potenziale è stata utilizzata in un recentelavoro [6] per sviluppare dei criteri semplificatidi progettazione della protezione catodica acorrente impressa del fondo dei serbatoiinterrati. La realizzazione di questo tipo diprotezione prevede la disposizione nel terre-no sotto il fondo del serbatoio, a una distanzarelativamente contenuta (pari a circa 60 cm),di anodi di titanio attivato in forma di strisceparallele, connesse con un sistema di distribu-

zione della corrente fatto con nastri di titanioparalleli (Figura 4). In questo tipo di sistema, ladistribuzione della protezione catodica tendea essere piuttosto disomogenea per la geome-

tria confinata e la resistività elettrica del terre-no. Per evitare zone di sottoprotezione delfondo più lontane dagli anodi o l’eccessiva pro-tezione in quelle direttamente affacciate all’a-nodo, occorre che la spaziatura tra le striscedel sistema anodico sia sufficientemente ridot-ta e i punti di connessione con i distributori dicorrente ravvicinati, per contenere la cadutaohmica nell’anodo di titanio e nei distributori.Inoltre, soprattutto nel caso di fondi moltoestesi, è necessario suddividere in più zone ilsistema anodico, ciascuna con un proprio col-legamento diretto con l’alimentatore.La progettazione di questi sistemi è general-mente basata su regole empiriche, che nonsempre appaiono adeguate. Lo studio delladistribuzione della corrente permette inveceuna valutazione molto più articolata dell’effet-to delle diverse variabili e la definizione diregole di progettazione più rigorose. L’effetto della resistività del terreno sulla distri-buzione della corrente al catodo è evidenziatonella Figura 5 nel caso di una spaziatura tra lestrisce anodiche di 4 metri. In questa figura, learee direttamente affacciate all’anodo hannoascissa x=2, mentre per x=0 vi sono le aree piùlontane. La distribuzione tende ad essere sem-pre più disomogenea al crescere della resisti-vità del terreno, per coincidere, ai valori di resi-stività di solito riscontrati nel terreno di riem-pimento (200-2000Ωm), con la distribuzioneprimaria, cioè la distribuzione che si avrebbe inun sistema puramente ohmico. La variazione della distribuzione con la distan-za tra le strisce anodiche è evidenziata anchein Figura 6, dal diverso addensarsi delle linee diflusso sul catodo. Nelle zone più lontane, ladensità di corrente catodica può ridursi fino adiventare insufficiente a polarizzare in modoadeguato l’acciaio. Al ridursi della resistività del terreno, viceversa,la distribuzione tende progressivamente a diven-tare più omogenea (Figura 5) poiché il contribu-to di caduta ohmica diventa meno importante eprevalgono i contributi legati alla polarizzazione.Quando questi diventano predominanti rispettoai primi, la distribuzione tende a diventare sem-pre meno disomogenea (distribuzione seconda-ria o terziaria della corrente).La Figura 7 evidenza l’effetto sulla distribuzionedel potenziale al catodo, dello sbilanciamentodovuto alle cadute ohmiche nell’anodo e neidistributori, tra il punto di collegamento con l’a-limentatore e il punto più lontano di una zonaanodica. Così, il numero di collegamenti da effet-tuare al sistema anodico risulta fortementedipendente dalla massima caduta ohmica accet-tabile nell’anodo. L’erogazione di corrente dalsistema anodico è tanto più omogenea quantopiù si può considerare equipotenziale l’anodo;questa assunzione, tuttavia, non può trovareriscontro nel caso dei sistemi in cui, in determi-nate condizioni, la caduta ohmica nei conduttorinon è di certo trascurabile e rende disomoge-nea la distribuzione al catodo. La densità di cor-rente aumenta nelle zone più vicine al punto di

16

ww

w.a

pce.

itLa proget-tazione ègeneral-mentebasata suregoleempiricheche nonsempreappaionoadeguate

Figura 4 - Schema del sistema di protezione catodica a correnteimpressa del fondo di serbatoi interrati.

Figura 5 - Effetto della resistività elettrica sulla distribuzione dellacorrente al catodo. Modello bidimensionale calcolato peruna densità di corrente media al catodo pari a10,25 mA/m2, 4 m di spaziatura tra gli anodi, fondorivestito con 10% di difettosità.

Page 17: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

collegamento con l’alimentatore, che tendonocosì ad essere maggiormente protette, mentrele zone più lontane tendono ad essere menopolarizzate. La maggiore disomogeneità di distri-buzione della corrente determina l’aumentodella tensione di alimentazione richiesta, a paritàdi corrente erogata dal sistema di protezione. L’effetto dipende dalla resistività del terreno; perterreni di bassa resistività elettrica, sono le cadu-te nell’anodo e nel distributore che regolano ladistribuzione del potenziale (Figura 7). Viceversa,il loro effetto è secondario nel caso di terreni diricopertura dell’anodo sotto il serbatoio di resi-stività maggiore di 200 Ω.m, per i quali la distri-buzione è in modo preponderante determinatadalle cadute ohmiche nel terreno (Figura 8). Losbilanciamento si riflette sulla variazione delpotenziale soprattutto nei sistemi in cui la cadu-ta ohmica nel terreno è bassa.

Formazionedel deposito calcareo

Nella protezione delle strutture reali, le condi-zioni di polarizzazione si modificano al passaredel tempo. Un caso particolarmente significati-vo è la protezione catodica ad anodi galvanicidelle strutture off-shore, in cui si ha la forma-zione di un deposito calcareo per l’alcalinitàprodotta dai processi catodici. Questo feno-meno è importante durante il periodo di pola-rizzazione iniziale della struttura, durante ilquale si raggiunge, a distanza di alcuni mesi, laprotezione di tutta la superficie. La modificadella curva di polarizzazione durante questafase induce una significativa variazione delladistribuzione. La crescita del deposito calcareoprovoca, infatti, una progressiva riduzione dellacorrente limite di ossigeno e scherma lasuperficie su cui avvengono i processi elettro-chimici [7-9]. Lo studio della distribuzione(Figura 9) conferma che il potenziale di prote-zione è raggiunto immediatamente, nella faseiniziale, solo nelle zone più prossime all’anodo,dove passa quasi tutta la corrente erogata,mentre il potenziale nelle zone poco piùdistanti rimane inalterato, al valore di corro-sione libera. Le zone in prossimità dell’anodoricevono una densità di corrente molto eleva-ta, che induce un’intensa alcalinizzazione e laconseguente formazione di uno spesso stratodi calcare. La riduzione della corrente di pola-rizzazione richiesta da queste aree (Figura 10)fa sì che una parte della corrente erogata dal-l’anodo sia deviata sulle aree adiacenti. A segui-to di questo, il deposito calcareo tende a for-marsi su una zona sempre più ampia, fino aricoprire tutta l’area della struttura. Nei puntipiù lontani dall’anodo, la corrente catodicacresce inizialmente per poi decrescere per laformazione del deposito calcareo; il potenzialepassa progressivamente dal valore di corrosio-ne libera a quello di protezione (Figura 11). Lacorrente complessiva erogata dall’anodo(Figura 12) è di gran lunga inferiore rispetto aquella stimabile per proteggere tutta la super-

ficie della struttura sin dall’istante iniziale etende a diminuire nel tempo.

17

Figura 6 - Effetto della spaziatura degli anodi sulla distribuzione delpotenziale e della corrente

Alimentazione

Pote

nzia

le(V

vs S

CE)

-0.914 V

-0.963 V

Figura 7 - Distribuzione del potenziale in una zona protetta con 12anodi lunghi 2 m, con spaziatura 0.45m. Resistività paria 2 Ω m e densità di corrente di protezione pari a20,5 mA/m2 e coefficiente di difettosità del rivestimento 10%

-0.932 V

-0.932 V

Alimentazione

Pote

nzia

le (V

vs S

CE)

Figura 8 - Distribuzione del potenziale in una zona protetta con 12anodi lunghi 2 m, con spaziatura 0.45m. Resistività pari a2000 Ω.m e densità di corrente di protezione pari a20,5 mA/m2 e coefficiente di difettosità del rivestimento 10%

Page 18: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

18

ww

w.a

pce.

it

Biografia

[1] M. Cabrini, T. Pastore, “Interferenza elettrica in prossimità di giunti isolanti di condotteper il trasporto di acqua sottoposte a protezione catodica”, Giornate Nazionali sullaCorrosione e Protezione, Sinigaglia, 2005, Associazione Italiana di Metallurgia, Milano.

[2] D.J. Astley, “A Method for Calcolating the Extend of Galvanic Corrosion and CathodicProtection in Metal Tubes Assuming Unidirectional Current Flow”, Corros. Sc. (1983)p.801.

[3] W. v. Baeckmann, W. Schwenk, “Distribution of Current an Potential in a StationaryElectric Field”, in “Cathodic Corrosion Protection”, Eds: W. v. Baeckmann, W. Schwenk,W. Prinz, Gulf Pubblishing Company, Houston (1997) p.535.

[4] W. Schwenk, “Current Distribution during the Electrochemical Corrosion Protectionof Pipes”, Corros. Sc. 23 (1983) p.871.

[5] S. Lorenzi, P. Marcassoli, M. Cabrini, T. Pastore, Prevenzione del salto del giunto inacquedotti protetti catodicamente, Atti del convegno nazionale “30 anni di attivitàAPCE”, (Politecnico di Milano, 6 Ottobre 2011)

[6] Bazzoni, B., Lorenzi, S., Marcassoli, R., & Pastore, T. (2011). Current and potential distri-bution modeling for cathodic protection of tank bottoms. Corrosion, 67(2), 0260011-02600110

[7] T.Pastore, “Distribuzione della corrente e del potenziale su strutture marine ed off-shore protette catodicamente”, Tesi di Dottorato di Ricerca in IngegneriaElettrochimica, 1989.

[8] P.Cicognani, F.Gasparoni, B.Mazza, T.Pastore, Application of the boundary-elementmethod to offshore cathodic protection modelling. Journal of Electrochemical Society,137 (6) 1990: pp.1689-1695.

[9] R.Basana, F.Gasparoni, T.Pastore, Calcolo della distribuzione della corrente e del poten-ziale di protezione catodica su strutture offshore: effetto della crescita del depositocalcareo. Convegno della Associazione Italiana di Metallurgia su "Corrosione marina",Genova 21-23 settembre 1988.

Figura 9 - Distribuzione della corrente e delpotenziale di una struttura off-shoreprotetta con anodi galvanici.

Figura 10Variazione della den-sità di corrente catodi-ca durante il periodo dipolarizzazione

Figura 11 - Variazione del potenziale durante ilperiodo di polarizzazione

Figura 12 - Variazione della corrente erogata dall’a-nodo espressa come densità di correntemedia sulla superficie protetta

Page 19: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

PCE organizza da anni i corsi di formazione e di aggiornamento di ProtezioneCatodica per il conseguimento della certificazione del personale addetto allaprotezione catodica, sulla base della normativa europea EN 15257. All’internodelle attività di formazione sono previste lezioni in aula, esercitazioni numeri-che e attività pratiche di campo, per cui si dispone, nelle varie sedi di svolgi-mento dei corsi, di un campo prove dove effettuare misurazioni di protezione

catodica.Da anni il gruppo di Corrosione del Politecnico di Milano (PoliLaPP - Laboratorio diCorrosione dei Materiali “Pietro Pedeferri” – Dipartimento di Chimica Materiali e IngegneriaChimica “G. Natta”) è responsabile nazionale dell’organizzazione dei corsi.Attualmente sul territorio nazionale sono disponibili i campi prova situati a Mestre (presso lasede di Snam Rete Gas), a Perugia (Presso Enel Rete Gas) e a Prato (presso Estra Reti Gas).Nel mese di Gennaio 2012 è stato realizzato a cura di PoliLaPP presso il Politecnico di Milanoun nuovo campo prove di protezione catodica. Il campo prove ha lo scopo di simulare le con-dizioni di protezione catodica delle strutture metalliche interrate e permettere l’esecuzionedelle misurazioni effettuate in campo sugli impianti di protezione catodica e previste dalla nor-mativa europea e internazionale (EN, UNI e ISO). Il campo prove sarà utilizzato, oltre che neicorsi di formazione e aggiornamento APCE, anche per esercitazioni nell’ambito dei corsi istitu-zionali svolti presso il Politecnico di Milano (per esempio, Corrosione e Protezione deiMateriali e Corrosion Engineering), dei corsi attualmente svolti per ECU (Eni CorporateUniversity) e dei corsi di formazione permanente.

Descrizione del campo prove

Il campo prove è stato realizzato in un terreno del Politecnico di Milano di superficie 300 m2

(25 m x 12 m). È stato progettato per simulare la protezione catodica di una tubazione rivestitadi diametro 10” e lunghezza 25 m, interrata ad una profondità di circa 1 m.La protezione catodica può essere realizzata sia mediante un sistema ad anodi galvanici in legadi magnesio, sia mediante un sistema a corrente impressa, che impegna dispersori in titanio atti-vato. Sono stati predisposte 5 postazioni di misura dove, in corrispondenza di colonnine di misura,sono stati interrati elettrodi di riferimento fissi in rame/solfato di rame, sonde di potenziale perla misura del potenziale al netto della caduta ohmica, piastrine in acciaio al carbonio (falle arti-ficiali o corrosion coupon) di dimensione nota. In Tabella 1 sono indicati nel dettaglio i sensoriinstallati per ciascuna delle 5 postazioni.Il campo prove permette anche la simulazione di condizioni di interferenza da corrente conti-nua sia di tipo stazionario (mediante un altro sistema di protezione catodica) che di tipo nonstazionario (dovuto alla circolazione di un treno).È stato predisposto un quadro elettrico in un armadio in acciaio inossidabile (Junction Box,dimensione 70 x 50 x 20 cm, classe IP 65), mediante il quale è possibile simulare tutte le pos-

A

19

ww

w.a

pce.

it

Campo proveVERIFICHE E COLLAUDI

Page 20: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

20

ww

w.a

pce.

it

Area dedicata al campo prove primadelle operazioni di scavo

Armadio (Junction Box)Targa del campo prove

PoliLaPP

Page 21: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

21

ww

w.a

pce.

it

sibili condizioni di protezione catodica e diinterferenza elettrica.

Misure di protezione catodica

Come detto, il campo prove deve consentiredi simulare ciò che avviene nella realtà per ilcontrollo delle condizioni di protezione dallacorrosione, attraverso misure elettriche ditensione, corrente e delle più comuni tecni-che di misurazione nell’ambito della prote-zione catodica. Nel dettaglio, sarà possibileeffettuare le seguenti misure:

- corrente di alimentazione

- tensione di alimentazione- corrente erogata dagli anodi- potenziale ON- potenziale OFF, o potenziale vero- profilo di potenziale di protezione ON

e OFF- simulazione del salto del giunto- valutazione della condizioni di interferen-

za: o individuazione della aree anodiche o individuazione della aree catodicheo condizioni di accettabilità dell’interfe-

renza- ricerca falle.

(a cura di Marco Ormellese)

PostazioneFalle artificiali

Sonda dipotenziale

Elettrodo di rife-rimento fisso

Cu/CuSO4

Anodi e dispersori di corrente

A (cm2) B (cm2) Anodo dimagnesio

RibbonTi-MMO

Dispersoreper interfernza

1 10 100 --- ---- 1 1 2

2 1 25 2 1

3 1 25 2 1

4 10 100 2 1 1

5 1 25 2 1 1 1 1

Tabella 1 – Elenco dei sensori installati

Area dedicata al campo prove dopo le operazioni di scavo

Page 22: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

22

ww

w.a

pce.

itPoliLaPP

• Area dedicata al campo prove durante le ope-razioni di scavo

• Ribbon di titanio attivato per leprove di PC in corrente impressa

• Armadio (Junction Box),quadro elettrico

• Armadio(Junction Box),interno

• Coupon installati

• Anodo in lega di magnesio per le prove diPC ad anodi galvanici

Page 23: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

ra i vari argomenti che stanno interessando in modo più o meno incisivo il set-tore gas, indubbiamente la questione biometano negli ultimi tempi ha assuntoconnotazioni di elevato interesse.Nel presente articolo, si cercherà di riepilogare il contesto in cui sta maturandoquella che gli operatori definiscono come una grandissima opportunità per ilnostro Paese, probabilmente superiore ad alcune forme di rinnovabili già collau-

date.I lettori perdoneranno il fatto che nel testo dell’articolo potranno esserci delle ripetizioni; inalcuni punti esse si rendono inevitabili per non trascurare i necessari collegamenti contestuali.Di un’altra precisazione c’è bisogno a priori; in sostanza cos’è il “biometano”, cosa rientra inquesto termine? A questo rispondiamo subito con la definizione data in merito dalla direttivaeuropea 2009/28/CE .All’art. 2 della stessa, “Definizioni”, il biometano è così definito: gas ottenuto a partire da fonti rin-novabili avente caratteristiche e condizioni di utilizzo corrispondenti a quelle del gas metano e idoneoalla immissione nella rete del gas naturale.Questa è anche la definizione accettata dal CEN TC 408 Project committee : “Biomethane foruse in transport and injection in the natural gas grid”, il comitato tecnico che in ambito CEN sista occupando dell’elaborazione delle norme tecniche relative; e anche in questo articolo verràusato prevalentemente il termine “biometano”.

Le evidenze legislativeSul biometano ci sono stati alcuni importanti interventi legislativi, che hanno preso il via in ambi-to comunitario, anche se in due filoni diversi d’intervento.Sicuramente l’intervento comunitario più deciso in materia, è la promulgazione della “DIRET-TIVA 2009/28/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 aprile2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica esuccessiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”.La Direttiva 2009/28/CE è stata recepita nell’ordinamento nazionale con il DECRETO LEGI-SLATIVO 3 marzo 2011, n. 28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promo-zione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abro-gazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”

1

Andiamo a presentare alcuni passaggi del DECRETO LEGISLATIVO 3 marzo 2011, n. 28

T

23

ww

w.a

pce.

it

Biometano; evidenze legislative,normative e regolamentari –Direttive europee riferimento, ilmandato M 475 CE per la normazione tecnicae la Deliberazione ARG/gas 120/11

l i n e e g u i d a

di

F. Castorina Segretario CIGP.zza Boldrini, 120097 S. DonatoMilanese

1. (GU n. 71 del 28-3-2011 - Suppl. Ordinario n.81) nota: Il provvedimento è entrato in vigore il29/03/2011

Page 24: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

ww

w.a

pce.

itArt. 8 Disposizioni per la promozione del-l’utilizzo del biometano1. Al fine di favorire l’utilizzo del biometano nei

trasporti, le regioni prevedono specifiche sem-plificazioni per il procedimento di autorizza-zione alla realizzazione di nuovi impianti didistribuzione di metano e di adeguamento diquelli esistenti ai fini della distribuzione delmetano.

2. Al fine di incentivare l’utilizzo del biometanonei trasporti, gli impianti di distribuzione dimetano e le condotte di allacciamento che licollegano alla rete esistente dei metanodottisono dichiarati opere di pubblica utilità e rive-stono carattere di indifferibilità e di urgenza.

Art. 20 Collegamento degli impianti diproduzione di biometano alla rete del gasnaturale1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore

del presente decreto, l’Autorità per l’energiaelettrica e il gas emana specifiche direttiverelativamente alle condizioni tecniche ed eco-nomiche per l’erogazione del servizio di con-nessione di impianti di produzione di biometa-no alle reti del gas naturale i cui gestori hannoobbligo di connessione di terzi.

2. Le direttive di cui al comma 1, nel rispettodelle esigenze di sicurezza fisica e di funzio-namento del sistema:a) stabiliscono le caratteristiche chimiche e

fisiche minime del biometano, con particola-re riguardo alla qualità, l’odorizzazione e lapressione del gas, necessarie per l’immissio-ne nella rete del gas naturale;

b)avoriscono un ampio utilizzo del biometa-no, nella misura in cui il biometano possaessere iniettato e trasportato nel sistemadel gas naturale senza generare problemitecnici o di sicurezza; a tal fine l’allaccia-mento non discriminatorio alla rete, degliimpianti di produzione di biometano dovràrisultare coerente con criteri di fattibilitàtecnici ed economici ed essere compatibilecon le norme tecniche e le esigenze di sicu-rezza;

c) prevedono la pubblicazione, da parte deigestori di rete, degli standard tecnici per ilcollegamento alla rete del gas naturaledegli impianti di produzione di biometano;

g) prevedono la pubblicazione, da parte deigestori di rete, delle condizioni tecniche edeconomiche necessarie per la realizzazionedelle eventuali opere di adeguamento delleinfrastrutture di rete per l’allacciamento dinuovi impianti.

A parte alcuni svarioni nel testo, tipo quellodi definire “metano” quello che si dovrebbesempre definire “gas naturale”, ci sembra chesiano espressi degli obblighi molto chiari per

quelli che sono individuati come gli attori discenario, cioè a dire; le Regioni, l’Autoritàper l’energia elettrica e il gas, i trasportatorie i distributori di gas.Naturalmente l’elenco generale non puòessere limitato solo a tali soggetti, ma la loroindividuazione serve anche a delimitare ilcampo tecnico della vicenda.Il secondo intervento legislativo comunitarioda tenere in conto è la “DIRETTIVA2009/73/CE DEL PARLAMENTOEUROPEO E DEL CONSIGLIO del 13luglio 2009 relativa al mercato internodel gas naturale e che abroga la diretti-va 2003/55/CE”, che benché indirizzata inmaggior misura ad altri importanti argomen-ti, contiene alcuni elementi di grande interes-se relativi al biometano. Tale direttiva fa parte del cosiddetto “terzopacchetto energia” recepito con il“Decreto legislativo 1 giugno 2011, n.93, di attuazione delle direttive2009/72/CE, 2009/73/CE e 2008/92/CErelative a norme comuni per il merca-to interno dell’energia elettrica, delgas naturale e ad una procedura comu-nitaria sulla trasparenza dei prezzi alconsumatore finale industriale di gas edi energia elettrica, nonché abrogazio-ne delle direttive 2003/54/CE e2003/55/CE”

2;

Qualche nota su questo decreto di recepi-mento.

All’art. 30.Semplificazione per le attività di venditadi gas naturale e di biogas1. All’articolo 1 del decreto legislativo n.164 del2000 dopo il comma 2 è aggiunto, in fine, ilseguente:“2 -bis . Le norme del presente decreto relativeal gas naturale, compreso il gas naturale lique-fatto, si applicano in modo non discriminatorioanche al biogas e al gas derivante dalla biomas-sa o ad altri tipi di gas, nella misura in cui i sud-detti gas possono essere iniettati nel sistema delgas naturale e trasportati attraverso tale siste-ma senza porre problemi di ordine tecnico o disicurezza”.

E ancora nelle note di cui in 1. a pag. 27:…omissis…i) prevedere, senza incrementi delle tariffe acarico degli utenti, una revisione degli incentiviper la produzione di energia elettrica prodottada impianti alimentati da biomasse e biogas alfine di promuovere, compatibilmente con ladisciplina dell’Unione europea in materia di aiutidi Stato, la realizzazione e l’utilizzazione diimpianti in asservimento alle attività agricole da

2. (GU n. 148 del 28-6-2011 – Serie generale)

Page 25: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

parte di imprenditori che svolgono le medesimeattività;l) completare, nei limiti delle risorse di bilanciodisponibili allo scopo, il sistema statistico inmateria di energia, compresi i consumi, al fi nedi disporre di informazioni ed elaborazioni omo-genee con i criteri adottati in sede comunitariae funzionali al monitoraggio e all’attuazione diquanto previsto alla lettera g) .…omissis…Nel decreto è stata mantenuta la definizionedi biogas, in quanto nella direttiva 2009/73CE si usava questa denominazione.

Le evidenze normativetecniche

Il mandato M/475 per attività di formazione tecnica

Il mandato M/475 è stato rilasciato al CENdalla Commissione Europea, il 18 novembre2010.Reca il titolo “ Mandate to CEN for stan-dards for biomethane for use in transportand injection in natural gas pipelines.”Il mandato, che il CEN ha accettato, prevedel’elaborazione di:a)Una norma europea per le specifiche di

qualità del biometano per uso autotrazio-ne;

b)Norme europee o specifiche tecnicheeuropee (TS) per quel che riguarda l’im-missione del biometano nelle reti.

Prevede inoltre che nell’elaborazione dellenorme si tengano in considerazione le risul-tanze che emergeranno dai lavori normativirelativi al mandato M/400 sulla qualità deigas, altro importantissimo tassello nel conte-sto di rinnovamento del settore gas.All’atto della definizione delle competenzetecniche, sono risultati interessati all’elabo-razione della normativa tecnica specifica peril biometano due comitati tecnici CEN; ilCEN TC 19 “Gaseous and liquid fuels, lubri-cants and related products of petroleum,synthetic and biological origin” e il CEN TC234 “ Gas infrastructure”. Non è stato possibile trovare un “modus

operandi” tra i due comitati tecnici, confa-cente al caso e pertanto il CEN si è risoltoad istituire ex – novo un “project commit-tee”, denominato CEN/TC 408 “ProjectCommittee – Biomethane for use in tran-sports and injection into natural gas pipeli-nes“, che ha già iniziato a operare e in cuil’Italia è rappresentata dal Comitato ItalianoGas – CIG.Il CEN TC 408 ha già aperto i seguenti pro-getti di lavoro (WI):WI 00408001 prEN Biomethane -Specifications for use as a fuel for vehicleengines and injection into the natural gasgrid.• WI 00408002 prEN Biomethane –

Determination of the concentration ofbiomethane in natural gas pipelines.

• WI 00408003 prEN Biomethane –Determination methods

Con l’inizio dei lavori normativi del CEN TC408 sul biometano, in osservanza della regoladella regola europea dello “standstill”, nonsarà possibile dare corso a lavori nazionaliomologhi. In pratica nessun Paese europeopotrà elaborare norme nazionali su questodeterminato argomento, essendovi già incorso un lavoro omologo al tavolo europeo.Se comunque necessità imponesse di doverdisporre di documenti tecnici rilevanti, inmisura provvisoria, il CIG proverà a rispon-dere alle esigenze che prenderanno corpo,trovando soluzioni idonee a coprire i bisognitecnici che potranno venire espressi, sino ache le pertinenti norme europee non saran-no disponibili.Il CIG da qualche tempo ha aperto un pro-prio gruppo di lavoro sulla materia. Infatti,per decisione del suo Consiglio diPresidenza, il 14 gennaio 2011 è stato istitui-to il gruppo di lavoro “Biometano”, che è il“mirror group” nazionale del CEN TC 408 ela Commissione Centrale Tecnica dell’UNIha ratificato l’azione del CIG nel corso dellariunione del 7 aprile 2011.A riprova di quanto sia considerata impor-tante la “questione biometano”, forse èimportante dire che il gruppo di lavoro CIG

25

Biometano,metano,gas natura-le. Il meta-no dovreb-be esseresempredefinito“gas natu-rale”

ww

w.a

pce.

it

Page 26: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

si è arricchito ultimamente di prestigiosepartecipazioni, industriali e di università.

Le evidenze regolatorieL’intervento dell’AEEG

La Deliberazione 8 settembre 2011 -ARG/gas 120/11 – dell’Autorità per l’e-nergia elettrica e il gas “Avvio di pro-cedimento per la formazione di prov-vedimenti in materia di condizioni tec-niche ed economiche per l’erogazionedel servizio di connessione di impiantidi produzione di biometano alle retidel gas naturale i cui gestori hannoobbligo di connessione di terzi”, inter-viene sulla materia del biometano.Riteniamo opportuno riportare un ampiostralcio di questa delibera, che va a unirsiagli interventi legislativi di cui abbiamo datoconto prima nel testo del presente articoloe che prefigura interventi attuativi di tiporegolatorio.

Naturalmente si raccomanda ai lettoridi visionare la versione integrale delladelibera e il suo Allegato A, che necostituisce parte integrante.Visti:• la direttiva 2009/28/CE del Parlamento euro-

peo e del Consiglio del 23 aprile 2009, sullapromozione dell’uso dell’energia da fonti rin-novabili, recante modifica e successiva abroga-zione delle direttive 2001/77/CE e2003/30/CE (di seguito: direttiva n.2009/28/CE);

• il decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164di attuazione della direttiva n. 98/30/CErecante norme comuni per il mercato internodel gas naturale, a norma dell’articolo 41della legge 17 maggio 1990, n. 144 (di segui-to: decreto legislativo n. 164/00);

• il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, diattuazione della direttiva n. 2009/28/CE (diseguito: decreto legislativo n. 28/11);

• la deliberazione dell’Autorità 6 settembre2005, n. 185/05, recante disposizioni generaliin tema di qualità del gas naturale ai sensi

dell’articolo 2, comma 12, lettere g) ed h),della legge n. 481/95 (di seguito: deliberazio-ne n. 185/05) ed in particolare quanto dispo-sto dall’articolo 8 dell’Allegato A alla medesi-ma deliberazione;

• la deliberazione dell’Autorità 7 agosto 2008,ARG/gas 120/08, Testo Unico della regolazio-ne della qualità e delle tariffe dei servizi didistribuzione e misura del gas per il periodo diregolazione 2009-2012: approvazione dellaParte I “Regolazione della qualità dei servizidi distribuzione e di misura del gas per ilperiodo di regolazione 2009-2012 (RQDG)”;

• la deliberazione dell’Autorità 6 novembre2008, ARG/gas 159/08, Testo unico della rego-lazione della qualità e delle tariffe dei servizidi distribuzione e misura del gas per il periododi regolazione 2009-2012: approvazionedella Parte II “Regolazione tariffaria dei servi-zi di distribuzione e misura del gas per ilperiodo di regolazione 2009-2012 (RTDG).Disposizioni transitorie per l’anno 2009”;

• la deliberazione dell’Autorità 19 maggio2011, ARG/gas 64/11, recante avvio di proce-dimento per la formazione di provvedimenti inmateria di qualità dei servizi di distribuzionee misura del gas per il periodo di regolazione2013-2016.

Considerato che:• l’articolo 8, comma 2, del decreto legislativo n.

164/00, dispone che le imprese che svolgonoattività di trasporto e dispacciamento sonotenute ad allacciare alla propria rete gli utentiche ne facciano richiesta ove il sistema di cuiesse dispongono abbia idonea capacità, e pur-ché le opere necessarie all’allacciamentodell’utente siano tecnicamente ed economica-mente realizzabili in base a criteri stabiliti condelibera dell’Autorità;

• l’articolo 20, comma 1, del decreto legislativon. 28/11 dispone che l’Autorità emani specifi-che direttive relativamente alle condizioni tec-niche ed economiche per l’erogazione del ser-vizio di connessione di impianti di produzionedi biometano alle reti del gas naturale i cuigestori hanno obbligo di connessione di terzi;

• l’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo

26

ww

w.a

pce.

it

L’integrità,la sicurezzadel sistemadi traspor-to (es. pre-venzionedella corro-sione) e lacompatibi-lità tecnicaper il clien-te finalesono condi-zioni impre-scindibili

Page 27: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

n. 28/11 dispone che le predette direttive, nelrispetto delle esigenze di sicurezza fisica e difunzionamento del sistema:a) stabiliscano le caratteristiche chimiche e

fisiche minime del biometano, con particola-re riguardo alla qualità, l’odorizzazione e lapressione del gas, necessarie per l’immissio-ne nella rete del gas naturale;

b) favoriscano un ampio utilizzo del biometa-no, nella misura in cui il biometano possaessere iniettato e trasportato nel sistemadel gas naturale senza generare problemitecnici o di sicurezza. A tal fine l’allaccia-mento non discriminatorio alla rete degliimpianti di produzione di biometano dovràrisultare coerente con criteri di fattibilitàtecnici ed economici ed essere compatibilecon le norme tecniche e le esigenze di sicu-rezza;

c) prevedano la pubblicazione, da parte deigestori di rete, degli standard tecnici per ilcollegamento alla rete del gas naturaledegli impianti di produzione di biometano;

d) fissino le procedure, i tempi e i criteri per ladeterminazione dei costi per l’espletamentodi tutte le fasi istruttorie necessarie per l’in-dividuazione e la realizzazione della solu-zione definitiva di allacciamento;

e) sottopongano a termini perentori, le attivitàposte a carico dei gestori di rete, individuan-do sanzioni e procedure sostitutive in casodi inerzia;

f) stabiliscano i casi e le regole per consentireal soggetto che richiede l’allacciamento direalizzare in proprio gli impianti necessariper l’allacciamento, individuando altresì iprovvedimenti che il gestore della rete deveadottare al fine di definire i requisiti tecnicidi detti impianti;

g) prevedano la pubblicazione, da parte deigestori di rete, delle condizioni tecniche edeconomiche necessarie per la realizzazionedelle eventuali opere di adeguamento delleinfrastrutture di rete per l’allacciamento dinuovi impianti;

h)prevedano procedure di risoluzione dellecontroversie insorte fra produttori e gestoridi rete con decisioni, adottate dalla stessaAutorità per l’energia elettrica e il gas, vin-colanti fra le parti;

i) stabiliscano le misure necessarie affinchél’imposizione tariffaria dei corrispettivi postia carico del soggetto che immette in rete ilbiometano, non penalizzi lo sviluppo degliimpianti di produzione di biometano;

• l’articolo 21, comma 2, del decreto legislativon. 28/11 dispone che, con decreto del Ministrodello sviluppo economico, da adottare, di con-certo con il Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare e con ilMinistro delle politiche agricole alimentari eforestali siano stabilite le direttive inerenti leincentivazioni del biometano immesso nellarete del gas naturale;

• al fine di assicurare, da un lato, l’integrità e lasicurezza del sistema di trasporto (preservan-dolo ad esempio da fenomeni di corrosione) e,dall’altro, la compatibilità tecnica con l’uso delgas da parte del cliente finale, il codice di retedella società Snam Rete Gas S.p.A. prevedeche il gas transitante nella rete di trasportodebba essere oggetto di una specifica di qua-lità che indichi, tra l’altro, i valori massimi eminimi consentiti per i parametri rappresenta-tivi della qualità del gas, il cui rispetto, daparte degli utenti, costituisce condizionenecessaria per l’immissione del gas nella retedi trasporto;

• al fine di garantire la possibilità di intercon-nessione e l’interoperabilità dei sistemi di tra-sporto, anche i codici di rete delle societàEdison T&S S.p.A. ed Edison Stoccaggio S.p.A.,prevedono che il gas transitante nella rete ditrasporto debba essere oggetto di una specifi-ca di qualità con le stesse caratteristiche diquella di cui al precedente considerato;

• il capitolo 6 dei codici di rete reca le condizio-ni tecnico-economiche volte a regolare larichiesta e la realizzazione degli allacciamenticonseguenti alla richiesta di nuovi punti diconsegna/riconsegna, ai sensi dell’Articolo 8.2del decreto legislativo n. 164/00;

• l’articolo 8 dell’Allegato A alla deliberazione n.185/05 vieta all’impresa di trasporto diimmettere in rete gas naturale fuori specificao che, pur non essendo fuori specifica, conten-ga elementi di norma non presenti nel gasnaturale in quantità che potrebbero recaredanno agli utenti del servizio; tale articolo sta-bilisce altresì regole per l’intercettazione ol’accettazione del gas naturale fuori specificada parte dell’impresa di trasporto;

• l’articolo 18, comma 18.1, del codice di rete didistribuzione prevede che l’impresa di distri-buzione garantisca che nell’impianto di distri-buzione il gas non subisca processi di trasfor-mazione chimica;

• ai fini della sicurezza e continuità del serviziodi distribuzione del gas, l’articolo 28 dellaRQDG dispone l’applicazione delle norme tec-niche, delle specifiche tecniche o dei rapportitecnici vigenti UNI e CEI. Inoltre, nel caso incui risultino mancanti norme tecniche, specifi-che tecniche o rapporti tecnici applicabili, ilmedesimo articolo dispone l’adozione di lineeguida definite dagli organismi tecnici compe-tenti CIG e APCE, pubblicate dall’UNI, oltre aprecisare che l’impresa distributrice è tenutaal rispetto di quanto previsto dal decreto 16aprile 2008, pubblicato l’8 maggio 2008 sulSupplemento Ordinario n. 115 alla GazzettaUfficiale n. 107, dei Ministeri dello SviluppoEconomico e dell’Interno recante “Regola tec-nica per la progettazione, costruzione, collau-do, esercizio e sorveglianza delle opere e deisistemi di distribuzione e di linee dirette delgas naturale con densità non superiore a0,8”;

27

L’impresa didistribuzio-ne devegarantireche l’impian-to non subi-sca proces-si di tra-sformazionechimica

ww

w.a

pce.

it

Page 28: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

• stante l’opportunità di correlare il riconosci-mento delle incentivazioni al biometano allecaratteristiche chimico-fisiche del medesimo ealle condizioni tecniche per le connessionidegli impianti alle reti del gas naturale conobbligo di connessione di terzi, con comunica-zione del 9 agosto 2011, protocollo n. 21499,l’Autorità ha inviato al Ministero dello sviluppoeconomico, al Ministero dell’Ambiente e dellaTutela del Territorio e del Mare ed alMinistero delle Politiche Agricole, alimentari eforestali, la richiesta attivare un tavolo tecnicocongiunto nel quale confrontare sinergicamen-te le competenze disponibili presso le stesseAutorità e Ministeri.

Ritenuto:• opportuno avviare un procedimento per l’e-

manazione, anche in coordinamento con ilMinistero dello sviluppo economico, ilMinistero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare ed il Ministero delle politi-che agricole, alimentari e forestali, di specifi-che direttive inerenti sia le caratteristiche chi-mico-fisiche minime del biometano immessonelle reti del gas naturale i cui gestori hannoobbligo di connessione di terzi in rete, sia lecondizioni tecniche ed economiche per l’ero-gazione del servizio di connessione dei relativiimpianti di produzione, nel rispetto delle esi-genze di sicurezza fisica e di funzionamentodel sistema e secondo le previsioni di cui aldecreto legislativo n. 28/11

DELIBERA1. di avviare un procedimento per l’emanazione

di specifiche direttive inerenti le condizionitecniche ed economiche per l’erogazione delservizio di connessione di impianti di produ-zione di biometano alle reti del gas naturale ic u i

gestori hanno obbligo di connessione di terzi,secondo le previsioni di cui al decreto legisla-tivo n. 28/11;

2. di prevedere che le predette direttive soddisfi-no ai seguenti requisiti di cui al decreto legi-slativo n. 28/11:a) stabiliscano le caratteristiche chimiche e

fisiche minime del biometano, con particola-re riguardo alla qualità, l’odorizzazione e lapressione del gas, necessarie per l’immissio-ne nella rete del gas naturale;

b) favoriscano un ampio utilizzo del biometa-no, nella misura in cui il biometano possaessere iniettato e trasportato nel sistemadel gas naturale senza generare problemitecnici o di sicurezza. A tal fine l’allaccia-mento non discriminatorio alla rete degliimpianti di produzione di biometano dovràrisultare coerente con criteri di fattibilitàtecnici ed economici ed essere compatibilecon le norme tecniche e le esigenze di sicu-rezza;

c) prevedano la pubblicazione, da parte deigestori di rete, degli standard tecnici per ilcollegamento alla rete del gas naturaledegli impianti di produzione di biometano;

d) fissino le procedure, i tempi e i criteri per ladeterminazione dei costi per l’espletamentodi tutte le fasi istruttorie necessarie per l’in-dividuazione e la realizzazione della solu-zione definitiva di allacciamento;

e) sottopongano a termini perentori le attivitàposte a carico dei gestori di rete, individuan-do sanzioni e procedure sostitutive in casodi inerzia;

f) stabiliscano i casi e le regole per consentireal soggetto che richiede l’allacciamento direalizzare in proprio gli impianti necessariper l’allacciamento, individuando altresì iprovvedimenti che il gestore della rete deve

adot -

28

ww

w.a

pce.

it

I tempisono strettima ènecessarioavviare unprocedi-mento perrendere ilbiometanouna risorsadisponibileai cittadini

Page 29: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

tare al fine di definire i requisiti tecnici didetti impianti;

g) prevedano la pubblicazione, da parte deigestori di rete, delle condizioni tecniche edeconomiche necessarie per la realizzazionedelle eventuali opere di adeguamento delleinfrastrutture di rete per l’allacciamento dinuovi impianti;

h)prevedano procedure di risoluzione dellecontroversie insorte fra produttori e gestoridi rete con decisioni, adottate dalla stessaAutorità per l’energia elettrica e il gas, vin-colanti fra le parti;

i) stabiliscano le misure necessarie affinchél’imposizione tariffaria dei corrispettivi postia carico del soggetto che immette in rete ilbiometano non penalizzi lo sviluppo degliimpianti di produzione di biometano;

3. di pubblicare, qualora sia ritenuto opportunoin relazione allo sviluppo del procedimento,documenti per la consultazione al fine dipoter acquisire le posizioni dei soggetti inte-ressati;

4. nella misura in cui sia ritenuto opportuno, inrelazione allo sviluppo del procedimento, diconvocare i soggetti interessati ovvero dirichiedere specifiche informazioni ai medesimisoggetti, ai fini dell’acquisizione di elementiconoscitivi utili per la formazione e l’adozionedelle necessarie disposizioni;

5. di prevedere che il procedimento si concludaentro il 30 novembre 2011;

6. di dare mandato al Direttore della Direzionetariffe dell’Autorità, sentiti rispettivamente ilDirettore della Direzione mercati per le impli-cazioni inerenti i codici di rete, e il Direttoredella Direzione consumatori e qualità del ser-vizio per gli aspetti inerenti la qualità e lasicurezza , per i seguiti di competenza;

Cosa aggiungere? Sicuramente che i tempisono stretti e che la Deliberazione ARG/gas120/11 è un intervento preparatoriodell’AEEG, che sicuramente a breve provve-derà ad avviare consultazioni con gli altriattori del processo, che dovrà portare a ren-dere il biometano una risorsa disponibile aicittadini nelle condizioni previste.L’Italia si presenta con un po’ di ritardo aquesto appuntamento, ci sono Paesi “più vir-tuosi” che hanno intrapreso da tempo lastrada che porta ad un massiccio utilizzo delbiometano e che godono già i frutti di unapianificazione adeguata della materia.Non si ha però tema di affermare che nelnostro Paese le condizioni per recuperare il“gap” con i suddetti Paesi ci sono tutte; èsolo una questione di tempo e di volontà difare.I riscontri da parte degli operatori sonobuoni ma bisogna definire le regole in modopreciso ed univoco per evitare situazioni chepoi possano andare a detrimento dell’attua-zione di questo fondamentale progetto.

ww

w.a

pce.

it

Page 30: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

30

ww

w.a

pce.

iti n t e r v i s t a

Ing. Ezio Coppi Presidente del Comitato TecnicoTerritoriale (CTT) di Venezia

APCE Notizie svolge un ruolo di primo pianose non unico nel panorama nazionale nel-l’assicurare il controllo dell’integrità dellestrutture interrate e in particolare delletubazioni e dei metanodotti. Lei Ing. Coppi èstato e continua essere un animatore nel-l’ambito APCE, sensibile al ruolo e alla mis-sione di APCE. Ci può riassumere brevemen-te le sue esperienze lavorative?

Dopo la laurea in Ingegneria Elettrotecnica con-seguita al Politecnico di Milano e una breveesperienza d’insegnamento presso un IstitutoTecnico (ITIS) di Monza, sono stato assuntodall’Estigas S.p.A. di Milano, poi assorbitadall’Italgas S.p.A., facente parte del Gruppo ENI,dove ho svolto il ruolo di ResponsabileCommerciale e dei Rapporti con gli EntiTerritoriali e in particolare con Comuni,Province, Regioni, Ministeri, ecc.Trasferito successivamente a Venezia, l’ultimaposizione ricoperta è stata quella di DirigenteResponsabile dell’Esercizio gas Venezianagas, conil compito di gestire tutte le attività di Italgas inVenezia, Mestre e Provincia e, per un certoperiodo, anche in Emilia Romagna.In tale posizione ero naturalmente responsabileanche delle attività legate alla protezione catodi-ca.Attualmente ricopro la carica di Vice Presidentedel Collegio degli Ingegneri della Provincia diVenezia.

Italgas, quale posizione aveva nei confrontidella protezione catodica e dell’APCE?

Italgas ha sempre ritenuto di fondamentaleimportanza una corretta gestione delle proble-

matiche relative alle correnti vaganti; numerosee ben dettagliate procedure e istruzioni sonostate emesse dalla Società.Ha inoltre sempre tenuto in grande considera-zione il ruolo dell’APCE; prova ne sia che perparecchi anni alcuni Direttori di Italgas ne hannoretto la presidenza con notevole impegno ecompetenza. Per quanto mi riguarda, ho avuto modo diapprezzare la competenza e professionalità diAPCE in occasione di una consulenza richiestaallorquando il Comune di Venezia decise di rea-lizzare un percorso tranviario a Mestre: le tuba-zioni gas poste sotto il percorso del tram dovet-tero essere spostate, anche per effetto dellecorrenti vaganti generate dalla monorotaia.

Quindi pensa sia utile una struttura di APCEsul territorio...

Certamente, l’esempio sopra descritto ne è laprova: tramite le strutture locali abbiamo inte-ressato e quindi usufruito della struttura nazio-nale per avere delle informazioni e indicazioniche ci sono state puntualmente fornite in mododettagliato e preciso.

Secondo lei, qual è il ruolo dell’APCE?

Com’è stato detto in occasione del ConvegnoNazionale dei 30 anni di attività di APCE, nel1953 a Milano si è dato vita a un organismo perstudiare il problema delle correnti vaganti; ioritengo che in qualche modo l’Associazione perla Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche sia“figlia del ‘68”, nel senso che nel 1968 si è inizia-to a fare qualcosa di concreto: a Venezia in

Con il n.47 di APCE Notizie diamo l’avvio alla sezione “Le opinioni” attra-verso le interviste ai tecnici, gli operatori e i gestori delle reti in cui la PCe la prevenzione della corrosione svolgono un ruolo strategico.Oggi diamo la parola all’ing. Ezio Coppi.

Page 31: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

31

Una rifles-sione sul-l’organizza-zione e sulruolo deiCTT al finedi miglio-rarne l’effi-cacia

ww

w.a

pce.

it

quell’anno esisteva una Commissione per lecorrenti vaganti nelle tre Venezie, e a Roma viera una Commissione Centrale per le correntivaganti. Nel 1973 poi furono istituite delleCommissioni Territoriali e finalmente nel 1981nasce l’APCE.E’ da anni quindi che c’è chi si occupa di cor-renti vaganti, ma solo l’APCE ha iniziato adagire a livello nazionale con un ruolo di fonda-mentale importanza volto ad elaborare norme,armonizzare i comportamenti dei soggetti inte-ressati, fornire consulenze, informare e divulga-re tramite i Convegni e la propria Rivista, stu-diare i fenomeni correlati alla ProtezioneCatodica, nonché formare e certificare i tecnicipreposti alla protezione catodica.A tal proposito ritengo ci debba essere unsempre maggior collegamento con leIstituzioni, quali Authority e Ministeri compe-tenti, con le Università e con gli altri EntiNazionali, come l’UNI, il CIG, e Internazionali,per poter agire sinergicamente.

E quello dei Comitati Tecnici Territoriali?

A livello nazionale si riunisce periodicamente ilComitato Tecnico Centrale dove vengono esa-minate e discusse le problematiche di caratte-re nazionale.Analogamente, a livello locale, si riuniscono ivari Comitati Tecnici Territoriali (CTT).I CTT nascono dall’esigenza di avere un contat-to più diretto con i Soci locali che si trovanosparsi sul territorio nazionale.Nelle riunioni periodiche, infatti, oltre alle infor-mazioni sui temi trattati nel Comitato TecnicoCentrale, si discute principalmente di temati-che che riguardano problemi locali.All’occorrenza sono istituite delle

Commissioni su temi specifici.Vengono anche illustrate le iniziati-ve in atto, per esempio, in questoperiodo, cosa si sta facendo ecome sta procedendo lo stu-dio sulla protezione catodicada corrente alternata.

Quanti sono i Comitati Tecnici Territoriali?

Al momento ci sono dieci CTT: quello diVenezia da me presieduto e il cui Segretario èPietro Sartori, ha competenza sulle RegioniVeneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino AltoAdige.Ma non in tutti i CTT i ruoli sono completa-mente coperti e questo crea criticità e disomo-geneità nei comportamenti: non tutti convoca-no le riunioni periodiche o lo fanno moltoraramente e in molti casi con un numero limi-tato di partecipanti.Proprio sulla partecipazione dobbiamo soffer-marci, è un problema che si è posto in evidenzasempre di più e, anche quando c’e, per quantoè a mia conoscenza, è comunque poco attivacon scarse proposte e rare discussioni.Anche per questo è in atto all’interno di APCEuna riflessione sull’organizzazione e sul ruolodei CTT al fine di migliorarne l’efficacia cercan-do altresì di coinvolgere sempre di più i giovanitecnici delle singole Società associate.Occorre in ogni caso procedere anche allaricerca di nuovi Soci locali, considerata l’attualesituazione abbastanza fluida dovuta ad acquisi-zioni di Società, fusioni, incorporazioni, scorpo-ri e quant’altro.

La redazione di APCE Notizie ringrazial’ing. Ezio Coppi per la disponibilità.

Page 32: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

Via Vigentina 2 - 27010 San Genesio ed Uniti (PV) tel. +39 0382 580 289 ext. 217

fax +39 0382580622 mobile: +39 3318171949 - Skype: claracalvi

e-mail: [email protected] website: www.tecnosystemgroup.com

Case History

P u b b l i r e d a z i o n a l e

l monitoraggio remoto è una tecnica moltoinfluenza dal costante sviluppo della tecnologia:con oltre 20 anni di esperienza nel settoredella Protezione Catodica e più di 10 in quellodel monitoraggio remoto, Tecnosystem si evol-ve nel tempo grazie alla sua stessa esperienza

ma soprattutto grazie a quella dei propri Clienti. E’ proprio sullabase delle richieste condivise con gli operatori di ProtezioneCatodica che Tecnosystem sviluppa costantemente nuovi pro-dotti e nuovi strumenti, per semplificare il lavoro di chi, quoti-dianamente, deve gestire i sistemi di protezione catodica, permigliorare la qualità e l’affidabilità dei dati rilevati.

E’già a partire dalla metà degli anni 90 che Tecnosystem comin-cia a specializzarsi nel settore del telecontrollo, sviluppando poi,alla fine del decennio, il progetto CCOL che diventa, nel tempo,l’attività prevalente della società.

l progetto CCOL nasce e si fonda sull’idea di gestire i dati inmaniera semplice, veloce ed economica, avendo, allo stessotempo, una visione completa, dettaglia e storicizzata del sistemadi protezione catodica, con una acquisizione continua ed auto-matizzata dei dati di campo. Il servizio, nella sua concezione ori-ginaria, prevede la visualizzazione dei dati tramite un sito inter-net operativo dedicato – www.ccol.it - e risolve le criticità tipi-che legate alle attività di manutenzione manuale.

Negli ultimi 10 anni Tecnosystem ha sviluppato tre diverse gene-razioni di acquisitori dati ed ha aggiornato per tre volte la piat-taforma internet per la gestione dei dati, fino ad arrivare alMegadrone – il nuovo datalogger ad otto canali per la letturacontemporanea di corrente DC ed AC – ed al sito CCOLG3, laterza e più recente release, tutt’ora in fase di ‘work in progress’che sarà totalmente operativa a fine anno.ll Megadrone è l’ultima evoluzione della ‘famiglia’ degli acquisi-tori di campo Drone : progettati a partire dal 2005, i Droni sonocaratterizzati da batterie al litio a lunga durata, che ne permet-tono il funzionamento in autonomia per 36 mesi (48 mesi nelcaso del Megadrone), protezioni contro le sovratensioni e le

I

Tecnosystem Group:l’evoluzione di prodotti e servizi per una gestionesempre più efficace dei sistemi di protezione catodica

Page 33: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

scariche atmosferiche (ulteriormente potenziate sul Megadrone).

Il Megadrone, così come gli altri datalogger della famiglia Drone, sicaratterizza per la facilità di installazione, che permette all’operato-re di cablare con rapidità il dispositivo e di concludere le operazio-ni di avviamento in pochi minuti.

Grazie agli otto canali disponibili, 4 per misure di corrente continuae 4 per misure di corrente alternata, il Megadrone permette diavere un reale riscontro dell’influenza della corrente AC sullo statodella corrosione e di verificare, se necessario, lo stato dell’alimen-tatore in caso di malfunzionamento dello stesso. Inoltre, con lanuova unità di memoria potenziata, i dati rilevati sono conservatiall’interno del dispositivo per 14 giorni consecutivi, a garanzia dicontinuità e conformità alla normativa attuale. Con il nuovoMegadrone è possibile sincronizzare l’orario d’inizio acquisizionedati per tutti i punti del sistema elettrico. Con il Megadrone, inaggiunta alle misure tradizionali di potenziale verso terra e di cor-rente, si può effettuare la misura del potenziale tubo-dispersorenegli alimentatori e della tensione tubo-rotaia sui drenaggi.

E’ evidente come i dispositivi di nuova generazione disponganodelle innovazioni tecnologiche più recenti, risultando quindi esentidai problemi tipici degli strumenti di generazione precedente, qualiil reset del modem e dell’apparato, aumentando così l’efficienza el’affidabilità del dispositivo stesso.

L’evoluzione del database: www.ccol.it

La politica di Tecnosystem prevede una revisione strutturale perio-dica del sito internet operativo ogni 4-5 anni ; questa operazione ènecessaria sia in considerazione delle evoluzioni tecnologiche, cherendono indispensabile un aggiornamento degli strumenti informa-tici utilizzati dagli operatori, sia in virtù dei bisogni manifestati, neltempo, dagli operatori stessi rispetto alla quotidianità delle attivitàdi gestione di campo e di analisi dei dati. E’ proprio sulla base diqueste necessità operative che Tecnosystem elabora le nuoverelease, implementando nuovi strumenti e nuove funzionalità.

L’attuale evoluzione del sito, il CCOLG3, è la nuova piattaforma webcreata in conformità agli standard e dalle nuove tecnologie informa-tiche: ancora più protetto rispetto alla sicurezza dei dati, il CCOLG3è più performante, più intuitivo e più funzionale rispetto alla gene-razione precedente: compatibile con qualsiasi browser, il CCOLG3è stato completamente riprogettato a livello grafico e reso più frui-bile grazie ad un approccio analogo al sistema operativo diMicrosoft Windows, che permette all’operatore di accostarsi allanavigazione in maniera semplice e immediatamente accessibile.

Scopri il nuovo sito TecnosytemWWW.TECNOSYSTEMGROUP.COM

ed il canale Tecnosystem su YouTube,youtube: www.youtube.com/user/TecnosystemGroupSrl

con il nuovo video Megadrone:http://www.youtube.com/watch?v=HSN_3xPL4Ao

Page 34: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

CORSI DI ADDESTRAMENTOPER LA CERTIFICAZIONE

La certificazione delle figure professionali è uno strumen-to importante alla base dei processi di costruzione e assi-curazione della qualità, in genere complementare alla cer-tificazione dei sistemi e dei prodotti, ed è essenziale peri processi in cui la componente umana svolge un ruolodelicato ai fini della qualità dei risultati dei processi mede-simi. Alcune attività non hanno la possibilità di essere control-late durante la loro esecuzione e quindi è di primariaimportanza la fiducia sulle capacità della persona che ese-gue le operazioni stesse. Certificando il proprio persona-le, l’azienda documenta all’esterno le modalità in base allaquale le proprie persone operano assicurando la confor-mità e la costanza dei servizi di qualità attesi. La certifica-zione rappresenta il riconoscimento che il personaleopera nel settore con competenza tecnica riconosciuta eattestata ed è un vero e proprio valore aggiunto, sia quan-do è richiesta specificatamente dal cliente sia quandoessa è presentata volontariamente a garanzia della capa-cità di operare del personale.L'APCE, per assicurare la certificazione delle persone cheintendono operare con competenza riconosciuta e atte-stata nel campo della protezione catodica di strutturemetalliche, ha costituito il Centro Formazione APCE(CFA) diretto dal prof. Luciano Lazzari del Dipartimentodi Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”del Politecnico di Milano ed ha reso operante la collabo-razione con il CICPND (Centro Italiano di certificazioneper le prove non distruttive e per i processi industriali),organismo di certificazione del personale accreditatoACCREDIA anche nel campo della protezione catodicadi strutture metalliche (Certificato di AccreditamentoACCREDIA n. 012C, del 23.03.2001).I corsi d’addestramento dell’APCE, organizzati e approva-ti in conformità al Regolamento CICPND, sono indirizzatialle persone che già operano nell'ambito della protezionecatodica per richiamare o approfondire o venire a cono-scenza di quanto ulteriormente indispensabile. Essi costi-tuiscono uno dei necessari requisiti, l’attestato di fre-quenza e il diario delle presenze, per l’ammissione allesessioni d’esame per la qualificazione e icertificazione. I partecipanti, se in possesso di adeguato titolo di studioe supportati dal periodo di esperienza lavorativa comeprescritto dalla norma UNI EN 15257, sulla base delleconoscenze generali, specialistiche e pratiche acquisite,potranno sostenere in seguito l'esame di qualificazione e,a esito positivo, ottenere il rilascio da parte CICPNDdella relativa certificazione per i settori e livelli previstinella norma UNI EN 15257 "Protezione catodica Livelli

Associazione per la protezione dalle corrosioni elettrolitiche

www.apce.it

di competenza e certificazione del personale di protezio-ne catodica" e “Regolamento CICPND”.La certificazione copre le competenze in uno o più deiseguenti settori di applicazione:

• strutture metalliche interrate e immerse;• strutture metalliche in mare;• strutture in calcestruzzo armato;• superfici interne di serbatoi metallici.

DESTINATARI DEI CORSII corsi di addestramento sono rivolti alle persone cheintendono conseguire la certificazione e possono dimo-strare di avere un’esperienza lavorativa nel settore per ilquale si candidano di almeno un anno per il Livello 1 e didue, tre e quattro anni (in base al tipo di istruzione) per ilLivello 2.

DURATA DEI CORSI In conformità alla norma UNI EN 15257 e RegolamentoCICPND, la durata minima del periodo di addestramen-to è:

• 40 ore per il livello 1 e 2• 16 ore per livello 1 e 2 (aggiornamento)

La norma, inoltre, precisa che la persona priva di certifica-zione di Livello 1 che vuole accedere direttamente all’esa-me di Livello 2 deve fornire la prova documentata di avereeseguito un addestramento complessivo di 80 h.Il regolamento dell'organismo di certificazione (CIC-PND) specifica che le ore indicate per il Livello 2, nelcaso di accesso diretto, vanno sommate a quelle delLivello 1. Di conseguenza per acquisire le 80 h è neces-sario prendere parte al corso di Livello 1 (40 h) e alcorso di Livello 2 (40 h).

SEDE DEI CORSIII corsi potranno svolgersi presso:

• Dipartimento CMIC “Giulio Natta” del Politecnico diMilano • Enel Rete Gas SpA - Perugia• Estra Reti Gas SpA - Prato• Italgas SpA - Mestre Venezia• Snam Rete Gas SpA - Marghera (VE)

ProtezioneCatodica

di Strutture Metalliche

Corsidi FO

RM

AZ

ION

E A

PC

E 2

012

Page 35: APCE Notizie - 47 - marzo 2012
Page 36: APCE Notizie - 47 - marzo 2012

36

La redazione informa

Apce notizie on-line

ASSOCIAZIONE PER LA PROTEZIONE DALLE CORROSIONI ELETTROLITICHE

n. 39 - dicembre 2009

w w w. a p c e . i t

Perio

dico

regi

stra

to p

ress

o il

tribu

nale

di R

oma

al n

. 67

in d

ata

17.0

2.98

- S

pedi

zione

in a

bbon

amen

to p

osta

le 7

0% -

Rom

a

pg.

4AEEG

Progetto semplificazione

Delibera per il trasporto

del gas naturale

pg.

16

pg. 8

Intervista Ing. C. Pillon

ACEGAS APS

Spazio CIG

La responsabilità giuridica

parte seconda

pg.

22

Spazio CIG

Vietato il “fai da te”

pg.

25pg.

8Recenti attivazioni delle lineeferroviare AV/AC italiane

pg.

42010Forum Italiano Sicurezza Gas

Interferenza da correntealternata: prove sul campo

pg.

15

n. 40 - giugno 2010w w w . a p c e . i t

Perio

dico

regi

stra

to p

ress

o il

tribu

nale

di R

oma

al n

. 67

in d

ata

17.0

2.98

- S

pedi

zion

e in

abb

onam

ento

pos

tale

70%

- R

oma

Spazio CIGCompletato l’assetto normativo

per i nuovi materiali

pg.

22pg.

6

PROTEZIONE CATODICARiferimenti Normativi

PROTEZIONE CATODICARiflessioni sui dato AEEG

pg.

24

CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE

Le regole nella protezione catodica

n. 34 - settembre 2008w w w. a p c e . i t

Perio

dico

regi

stra

to p

ress

o il

tribu

nale

di R

oma

al n

. 67

in d

ata

17.0

2.98

- S

pedi

zione

in a

bbon

amen

to p

osta

le 7

0% -

Rom

a

pg.

16

Il prossimo numero si proponeN.48 - Giugno 2012, esperienze di laboratorio e di campo

Istruzioni per gli autoriGli articoli inviati alla redazione ([email protected]) devono preferibilmente rispetta-re la seguente struttura:- Titolo - Autori con affiliazione (completa) - Sommario (o abstract)- Titolazione dei paragrafi principali, per esempio:

• Introduzione• Condizioni sperimentali (o dati di progetto)• Risultati• Discussione• Conclusioni

- Ringraziamenti (eventuali)- Riferimenti (bibliografici o fonti di altra natura, per esempio siti web)

Manoscritti, fotografie e materiale grafico inviati alla redazione non saranno in ogni casorestituiti.

NotaLe notizie e le opinioni contenute negli articoli non impegnano la redazione ed esprimonoquelle degli autori.

Dal numero 47 di marzo 2012 è possibile scaricare larivista APCE NOTIZIE online, dal sito www.apce.it

Per ricevere ancora la copia cartacea inviare una e-mail allaSegreteria APCE ([email protected]) oppure spedire un FAX allo 049.8209331inserendo le seguenti informazioni:

Cognome Nome

Socio APCE SI NO

Società

Desidero ricevere la copia cartacea della rivista APCE NOTIZIE al seguente indirizzo

Via/Piazza

CAP Città Prov.

Data Firma

Page 37: APCE Notizie - 47 - marzo 2012