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    MANIFESTO

    AppellatioFraternitatis Rosae Crucis

    1614-2014

    Salutem Punctis Trianguli!

    Nel 1614 i Rosa-Croce uscirono dallanonimato pubblicando

    la Fama Fratern itati s. Quattro secoli dopo, noi, deputati delConsiglio supremo dellAntico e Mistico Ordine della Rosa-

    Croce, ci appelliamo agli uomini e alle donne di buona volont,

    perch si uniscano a noi per lavorare per la riconciliazione

    dellumanit con se stessa, la natura e il Divino. Per questo

    poniamo questa Appellatiosotto gli auspici della spiritualit,

    dellumanesimo e dellecologia

    Che sia cos!

    Ecologia

    Spiritualit Umanesimo

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    Antiquus Mysticusque Ordo Rosae Crucis

    MANIFESTO

    Appellatio

    Fraternitatis Rosae Crucis

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    Prima edizione: Gennaio 2014

    Tutti i diritti riservati.

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    MANIFESTO

    Caro lettore,

    Nel 1614, dunque 400 anni fa, una misteriosa Fraternit sifece conoscere quasi simultaneamente in Germania, in Francia ein Inghilterra, con la pubblicazione di un Manifesto intitolato"Fama Fraternitatis Rosae Crucis". Allepoca, tale testo suscitnumerose reazioni, soprattutto tra i pensatori, i filosofi e iresponsabili delle religioni affermate, in particolare quelli della

    Chiesa cattolica. In modo generale, questo Manifesto facevaappello ad una Riforma universale sia nel campo religioso, chein quello politico, filosofico, scientifico, economico, ecc.Secondo il parere degli stessi storici, la situazione dellepoca eramolto caotica in numerosi paesi europei, tanto che si parlavaapertamente di crisi europea.

    Ricordiamo che la Fama Fraternitatis fu seguita daaltri due Manifesti: La Confessio Fraternitatis e Le nozzechimiche di Christian Rosenkreutz, pubblicati rispettivamentenel 1615 e nel 1616. Gli autori di questi tre Manifesti dicevanodi far parte della Fraternit della Rosa-Croce e appartenevano aduna cerchia di mistici conosciuta con il nome di Circolo diTubinga. Erano tutti degli appassionati di ermetismo, alchimia ekabbalah. Alcuni anni pi tardi, nel 1623, questa Fraternit sifece conoscere ancora di pi attraverso laffissione di unmanifesto enigmatico nelle strade di Parigi: Noi, Deputati delCollegio principale della Rosa-Croce, facciamo soggiorno

    visibile e invisibile in questa citt, per grazia dell'Altissimo....

    Lo scopo di questa Appellatio non quello di esporre lastoria dei Rosa-Croce, n il loro insegnamento. Attraverso di

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    essa, desideriamo piuttosto celebrare il quattrocentesimoanniversario della pubblicazione della Fama Fraternitatis,Manifesto fondatore dell'Ordine della Rosa-Croce sul pianostorico. Se precisiamo storico, perch sul piano tradizionale,questOrdine affonda le sue origini nelle Scuole di misteridell'antico Egitto, ai tempi della XVIII dinastia. Daltra parte,Michael Maier, celebre Rosa-Croce del XVII secolo, in una dellesue opere ha dichiarato: Le nostre radici sono egizie,bramaniche, provenienti dai misteri di Eleusi e di Samotracia,

    dai Magi della Persia, dai Pitagorici e dagli Arabi.

    Fedeli alla nostra Tradizione, nel 2001 abbiamopubblicato un Manifesto intitolato Positio Fraternitatis RosaeCrucis, nel quale abbiamo esposto la nostra posizione sullostato dellumanit, in particolar modo attraverso i suoi principalicampi dattivit: l'economia, la politica, la tecnologia, la scienza,la religione, la morale, l'arte, ecc., senza dimenticare la suasituazione sul piano ecologico. Questo Manifesto, che secondo

    alcuni storici lerede dei tre precedenti, stato letto in tutto ilmondo da milioni di persone e per molti di loro stato unsupporto di riflessione e di meditazione. In alcuni paesi, la sualettura stata consigliata agli studenti; in altri, stato messo adisposizione del pubblico nelle biblioteche municipali enazionali; per non parlare di tutti coloro che lhanno diffusoattraverso Internet.

    Quattro secoli dopo la Fama, tredici anni dopo laPositio, ci sembrato necessario far sentire di nuovo lecodelle nostre preoccupazioni nei confronti dell'umanit. In effetti,il tempo passa, ma il futuro che si profila di decennio indecennio e di anno in anno rimane molto preoccupante. La "crisi", com chiamata comunemente, sembra essersi installata

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    saldamente in numerosi paesi. Detto questo, per, noi non siamopessimisti riguardo al futuro, e ancor meno siamo apocalittici.Nelle Profezie dei Rosa-Croce, pubblicate nel dicembre 2011,daltra parte, a questo proposito si pu leggere: Siamo ottimistiper lavvenire... Al di l delle apparenze, il periodo travagliato

    che stiamo attraversando costituisce un "passaggio obbligato"

    che dovrebbe permettere all'umanit di trascendersi e di

    rinascere a se stessa.

    Proprio come la Positio, lAppellatio non si rivolge aunlite, qualunque essa sia, ma a tutti coloro che saranno a

    conoscenza della sua pubblicazione e si prenderanno il tempoper leggerla. Forse alcuni la giudicheranno un po allarmista,altri piuttosto utopica. Sicuramente, non n dogmatica nideologica. Attraverso di essa, desideriamo semplicementeesprimere delle idee che di per s non sono nuove n originali, inparticolar modo per i Rosa-Croce, ma che secondo noi meritanopi che mai una riflessione. Di fatto, desideriamo rivolgere un

    appello alla spiritualit, all'umanesimo e all'ecologia, condizioni,secondo noi, affinch l'umanit si rigeneri su tutti i piani econosca la felicit cui aspira.

    Il Consiglio Supremo dellA.M.O.R.C.

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    APPELLO ALLA SPIRITUALITA'

    Secondo noi, la crisi che colpisce molti paesi, per non diretutti, non solo sociale, economica e finanziaria. Si tratta delleconseguenze di una crisi di civilt, nel senso globale del termine.In altre parole, lumanit in quanto tale che in crisi. Ma crisidi cosa? Sebbene abbiamo risposto in parte a questa domandanella Positio, ci sembra necessario ritornarci e precisare ilnostro pensiero. In conformit alla nostra filosofia e ai nostriideali, riteniamo che si tratti di un dovere che ci incombe siacome Rosacrociani sia come cittadini. Da questo punto di vista, econtrariamente a quanto si potuto dire di noi, limportanza cheattribuiamo alla spiritualit non ha mai occultato linteresse cheabbiamo per la materialit, tanto pi che il fine ultimo dellanostra ricerca da sempre quello di acquisire la padronanza dellavita.

    In primo luogo, pensiamo che lumanit sia in crisi dispiritualit. Secondo noi, questo stato di cose ha due causeprincipali: le grandi religioni fondate parecchi secoli fa nonrispondono pi ai quesiti esistenziali che si pongono gli uomini ele donne della nostra epoca; la loro dottrina e la loro morale nonsono pi attualizzate, e questo spiega perch siano sempre pi

    abbandonate, creando cos un grande vuoto spirituale che moltepersone non cercano neanche di colmare. Parallelamente, neipaesi cosiddetti sviluppati, la societ diventata sempre pimaterialista, nel senso che incita le persone a cercare il benessereattraverso il possesso materiale e il consumismo ad oltranza.Siffatta tendenza ha accresciuto in maniera considerevole ilpotere del denaro e ne ha pervertito luso. Da mezzo diventato

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    un fine in s, una cosa che si ama possedere in quanto tale,mentre di per s non niente.

    Significa che le religioni attuali non hanno futuro? Prima

    di rispondere a questa domanda, ci teniamo a rammentare che lerispettiamo tutte per quanto hanno di pi nobile da offrire aifedeli per vivere la fede nel quotidiano. Ma come gi detto, lecoscienze e le mentalit si sono molto evolute dalla comparsadelle religioni, tanto che i loro credo sembrano superati agliocchi di moltissime persone, in modo particolare dei giovani.Non avendo saputo, potuto o voluto attualizzare il loro

    insegnamento, pensiamo che corrano il serio rischio discomparire a breve terminenon restando di esse che i monumenticui hanno dato vita nel corso dei secoli, nonch i testi che vi siriferiscono, tra i quali quelli considerati sacri, come la Bibbia, ilCorano, le Upanishad, il Tripitaka, ecc.

    Per tornare al denaro, non si tratta di cadere nella

    caricatura o nella demagogia. In quanto mezzo di scambio, esso una necessit per la vita in societ. Ne abbiamo bisogno tuttiper procurarci ci che necessario al benessere materiale e persoddisfare i piaceri legittimi che pu offrirci lesistenza. Ma colpassare del tempo, ha assunto troppa importanza, al punto dicondizionare e regolare praticamente tutti i settori dellattivitumana. Oggigiorno, il denaro oggetto di un vero e proprio

    culto, tanto che si pu assimilare a una religione, probabilmentea quella che comporta il pi gran numero di adepti nel mondo.Purtroppo si sacrificano ogni giorno sul suo altare i valori eticipi elementari (lonest, lintegrit, lequit, la solidariet, ecc.),di modo che costituisce pi che mai un vettore di avvilimento.

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    Non deducete, da quanto precede, che i Rosa-Croce sianosostenitori del voto di povert e pensino che la ricchezzamateriale sia incompatibile con la spiritualit. Da quando apparso sulla Terra, lessere umano ha sempre cercato dimigliorare le proprie condizioni di vita e di essere felice. Taletendenza fa parte della sua natura profonda e si inscrive in quelprocesso chiamato evoluzione. Il che non significa che il finedellesistenza diventare ricchi, ma non n naturale nnormale aspirare ad essere poveri. Inoltre, il fatto di non averemezzi materiali o finanziari sufficienti non rende migliori sulpiano umano e non un criterio di evoluzione spirituale, non piperaltro del fatto di essere ricchi.

    Secondo noi, la felicit cui gli esseri umani aspirano pi omeno coscientemente risiede in un equilibrio tra il materiale e lospirituale, e non nelluno a esclusione dellaltro. Ecco perchogni individuo che si consacra unicamente alla spiritualit, alpunto di privarsi dei piaceri legittimi della vita, non pu essere

    felice. Lo stesso si pu dire per chi faccia dei possessi materialilunico fondamento del proprio benessere. Il che spiega perchmolte persone cosiddette benestanti siano nel pi profondo di sinfelici. Soffrono infatti per un vuoto interiore che neanche tuttoloro del mondo potrebbe colmare. A tal proposito, tutticonoscono ladagio: Il denaro non fa la felicit; anche seeffettivamente aiuta.

    Se si ammette che lessere umano non soltanto un corpomateriale mantenuto in vita da un insieme di processi fisico-chimici, ma che possiede anche unanima, si comprendefacilmente che anchessa ha bisogno di una certa forma di cibo:la spiritualit. Ma cos la spiritualit? Conformemente a quantoprecedentemente detto, essa trascende la religiosit. In altri

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    termini, non significa soltanto credere in Dio e seguire un credoreligioso, per quanto rispettabile. Consiste piuttosto nel ricercareil senso profondo dellesistenza e nel risvegliare gradualmente ilmeglio che c in noi stessi. Siffatta ricerca di senso e diperfezionamento al giorno doggi purtroppo manca, da qui lostato caotico del mondo e il marasma in cui esso immerso davari decenni.

    La maggior parte delle persone, di tutti i paesi e di tutte lenazioni, ha la sensazione di trovarsi in un tunnel oscuro di cuinessuno intravede luscita, neanche quelli che le dirigono e le

    governano. Inoltre, non sono coscienti del fatto che la luce chesperano di vedere spuntare pu provenire solo da loro stesse enon da una causa a loro esteriore. Questo ci riconduce allaspiritualit e alla necessit di cercare altrove e non nellamaterialit le soluzioni ai problemi che si pongono allumanit.Ma forse fate parte di quelli che non ammettono lesistenzadellanima, il che naturalmente vostro diritto. In tal caso, e se

    lo volete, lasciate che vi poniamo le seguenti domande, cuitroverete il tempo di rispondere per voi stessi.

    - A cosa attribuite quella che si chiama comunemente la vocedella coscienza?

    - Come spiegate la capacit dellessere umano di manifestare, trale altre virt, la benevolenza, la generosit, la compassione e

    lamore?- Pensate davvero che le pi belle opere darte, che si tratti di

    pittura, scultura, musica o altro, traggano origine unicamentedalla mente di coloro che le hanno create?

    - Come spiegate il fatto che milioni di uomini e di donne in tuttoil mondo hanno fatto lesperienza della morte clinica, prima

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    di tornare alla vita col ricordo di ci che hanno visto esentito in quello che si chiama comunemente laldil?

    - Credete davvero che, se lesistenza dellanima fosse una

    chimera, i pi grandi pensatori e filosofi che lumanit abbiaconosciuto lavrebbero ammessa come evidenza?

    Crediamo che ogni essere umano possiede unanima. Dalnostro punto di vista, lei che fa di ciascuno di noi un esserevivente e cosciente, capace di pensare e di percepire emozioni. sempre in lei che risiede quanto c di meglio nella natura

    umana. Se viviamo sulla Terra, proprio per divenire coscientidelle virt ed esprimerle attraverso i nostri giudizi e la nostracondotta. Purtroppo, pochissime persone, ivi compresi i credenti,vi profondono limpegno richiesto, il che spiega perch lamalevolenza, lintolleranza, legoismo, la gelosia, lorgoglio elodio siano cos presenti in questo mondo, con tutto ci che neconsegue in termini di ingiustizia, di conflitti, di disuguaglianze

    e di sofferenze. A tal proposito, vero che il male esiste solo inassenza di bene e che trae origine unicamente dalcomportamento umano. Non dunque opera n di Dio n deldiavolo, che non mai esistito, al pari dei demoni cheopererebbero al suo servizio.

    Che ne attualmente di Dio? Per secoli i credenti hanno vistoin Lui un Essere antropomorfico seduto da qualche parte nei cieli

    con le redini del destino di tutti gli esseri umani. Ansiosi dipiacerGli per ottenere i Suoi favori, hanno seguito e seguonotuttora i precetti raccomandati dalle religioni, che si appoggianoal riguardo sui loro Libri sacri. Ma evidentemente, credere in Dioe conformarsi a un credo che si dice ispirato da Lui non bastanoper essere felici. In caso contrario, i miliardi di fedeli che vivononel mondo lo sarebbero, al contrario degli atei. Non cos. Vuol

    dire che la felicit cui ogni essere umano aspira si situa al di l

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    della religiosit. Risiede in effetti nella spiritualit, nel senso cheabbiamo dato precedentemente a questo termine.

    Prima di darvi la nostra concezione di Dio, lasciateci dire

    perch pensiamo che Egli esista e perch lateismo, bench diper s rispettabile, sia un giudizio non condivisibile. Credente omeno, nessuno pu negare lesistenza delluniverso. Ora, da unpunto di vista razionale, esso necessariamente leffetto di unacausa creatrice. E poich retto da leggi che suscitanolammirazione degli stessi scienziati, ne deriva che tale causa molto intelligente. Perch allora non assimilarla a Dio e non

    vedere in Lui lIntelligenza assoluta e impersonale che allorigine della Creazione? Ricordiamoci, sempre che ce ne siabisogno, che luniverso si riduceva allorigine a un centro dienergia delle dimensioni di un atomo, il quale conteneva inpotenza linsieme delle galassie, delle stelle, dei pianeti e degliastri che esistono attualmente, tra cui la stessa Terra.

    La vera domanda che ci si pu e ci si deve porre riguardo a Dio

    non dunque di sapere se esista o meno, ma di sapere in qualemisura Egli intervenga nella vita degli esseri umani. Secondonoi, lo fa nella misura del rispetto che noi abbiamo per le leggiattraverso le quali Egli si manifesta nelluniverso, nella natura enelluomo stesso. Il che presuppone la necessit di studiarle,cosa a cui i Rosa-Croce si sono sempre consacrati. Avrete notatoche questo approccio di Dio e del ruolo che svolge nella nostra

    esistenza ha una connotazione pi scientifica che religiosa.LA.M.O.R.C. daltronde non si mai opposto alla scienza; anziil contrario. Per questo lUniversit Rosa-Croce Internazionale,che esso patrocina dallinizio del XX secolo, comporta tra laltroun dipartimento di scienze fisiche.

    Pi che mai, arrivato il tempo di passare dalla religiositalla spiritualit, vale a dire di sostituire definitivamente la sola

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    credenza in Dio con la conoscenza delle leggi divine, nel sensodelle leggi universali, naturali e spirituali. in questaconoscenza e nella saggezza che ne deriva che si situa ilbenessere che tutti cerchiamo, ivi compreso quello materiale. Unantico adagio rosacrociano recita che dallignoranza, e solodallignoranza, che luomo deve liberarsi. Essa infattiallorigine delle cose peggiori che lessere umano pu farecontro se stesso, gli altri e il proprio ambiente. ancora in essache risiedono le varie superstizioni che avviliscono lumanit ele impediscono di realizzarsi pienamente. Allora, imprimete unorientamento spiritualista alla vostra vita. In altri termini, nonsiate unicamente un essere vivente: siate unanima vivente

    Forse vi chiederete cosa pensiamo della laicit. Finch lereligioni classiche o moderne, occidentali o orientali, sarannofondate su dogmi e strutturate secondo sistemi autocratici,pensiamo che la laicit sia una necessit assoluta, al fine dipreservare la societ da ogni deriva teocratica. Stando cos le

    cose, speriamo che verr il tempo in cui la spiritualit, in quantoricerca di conoscenza e di saggezza, far parte dei costumi econdizioner la vita delle citt. Allora la politica sar tuttunocon la filosofia e sar dunque ispirata dallamore dellasaggezza, come allapogeo della civilt greca. Ricordiamociche questultima fu la culla della democrazia e che le dobbiamo,tra laltro, la nozione di repubblica. Ricordiamoci infine che la

    maggior parte dei filosofi che le hanno dato vita eranospiritualisti.

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    APPELLO ALLUMANESIMO

    Nellattesa che rispondiate favorevolmente al nostroappello alla spiritualit, vi invitiamo a dar prova di umanesimonel quotidiano. Nella Dichiarazione rosacrociana dei doveridellUomo, pubblicata dallA.M.O.R.C. nel settembre 2005, sidice, allarticolo 10: Ogni individuo ha il dovere di considerarelumanit come la propria famiglia, e di comportarsi in ogni

    circostanza e in ogni luogo come un cittadino del mondo,

    facendo cos dellumanesimo il fondamento del proprio

    comportamento e della propria filosofia. evidente che, se tuttigli esseri umani adempissero a questo dovere gli uni verso glialtri, il termine umanit assumerebbe il suo vero senso, dimodo che sarebbe sulla Terra lespressione vivente dellafraternit, nella sua applicazione pi nobile e pi universale. Sipu pensare che la pace regnerebbe allora tra tutti i popoli e tuttele nazioni.

    Ma che cosa vuol dire essere umanisti? In primo luogo,significa considerare che tutti gli esseri umani sono fratelli esorelle di sangue, e che le differenze tra loro sono solo dovutealle apparenze. Ci nonostante, non sottoscriviamo il dogmasecondo il quale lintera umanit avrebbe avuto origine da

    ununica coppia originale, nella fattispecie Adamo ed Eva se sideve credere al Vecchio Testamento. Sia da un punto di vistaontologico che scientifico, tale affermazione non ha alcunfondamento. Siffatta discendenza, sotto leffetto dellaconsanguineit, avrebbe infatti rapidamente determinatodegenerazioni fisiche e mentali. Secondo noi, gli esseri umanisono emersi dal regno animale, che fu a sua volta il teatro di una

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    lunghissima e lentissima evoluzione della vita, cos come si manifestata fin dalla sua comparsa sulla Terra. In ogni modo,condividiamo tutti lo stesso genoma, e il sangue che scorre nellenostre vene fondamentalmente identico. Pi che una fraternit,formiamo lumanit in quanto tale.

    Come sapete, alcuni antropologi fanno riferimento a tre oa quattro razze: bianca, gialla, nera e rossa. Da qualche anno,questa distinzione stata abbandonata dalla maggior parte degliscienziati, che preferiscono sostituirla con la nozione globale diRazza Umana. Cos facendo, sperano forse di sottrarre ai razzisti

    ogni argomentazione di carattere fisiologico? Ma non significanecessariamente essere razzisti ammettere lesistenza di pirazze, tanto pi che innegabile per esempio che un Europeo, unAsiatico e un Africano corrispondono ad ominidi che sidistinguono assai nettamente sul piano morfologico. semmairazzista pensare e dire che c una razza superiore alle altre, inmodo particolare quella a cui si appartiene. Resta il fatto che un

    vero umanista considera tutti gli esseri umani come altrettantecellule di un solo e medesimo corpo: quello dellumanit.

    Molte persone tendono a preferire coloro cheappartengono alla stessa razza, hanno la stessa nazionalit,condividono le stesse idee politiche o seguono la stessa religione,perch questo d loro conforto e le rassicura. Ma questa non

    una ragione sufficiente per respingere le altre o, peggio ancora,odiarle. Un umanista degno di questo nome rispetta tutte ledifferenze, a condizione, naturalmente, che non mettano a rischiola dignit o lintegrit degli uni e degli altri. In altre parole, dprova di tolleranza e non si comporta come se fosse o si sentissesuperiore. questo un segno di intelligenza, perchlintolleranza, sotto tutte le sue forme, generalmente la

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    caratteristica della bestialit o (e) dellorgoglio. Purtroppo,questa debolezza, o pi esattamente questo difetto, tra i picomuni, da cui i numerosi conflitti che oppongono gli uomini traloro.

    A proposito di tolleranza, ricordiamoci che lA.M.O.R.C.ha per motto La pi ampia tolleranza nella pi strettaindipendenza. Il che spiega perch tra noi ci siano Cristiani,Ebrei, Musulmani, ecc., ma anche persone che non seguonoalcuna religione. Alcuni sono addirittura atei, ma apprezzano ilcarattere fraterno del nostro Ordine. Inoltre, questo riunisce da

    sempre uomini e donne di tutte le categorie sociali e conopininoni politiche differenti, se non addirittura opposte. Se, al dil delle loro differenze, i Rosacroce sono capaci di rispettarsivicendevolmente e di stringere relazioni armoniose, perch nondovrebbe farlo lumanit?

    Conoscete certamente il comandamento di Ges:Amatevi gli uni gli altri!, che egli chiar dicendo che nonbisognava fare agli altri quello che non volevamo facessero anoi. Che si sia atei o credenti, e in questultimo caso aprescindere dalla religione seguita, innegabile che questocomandamento riassume da solo lideale del comportamento cheogni individuo dovrebbe adottare nelle relazioni col prossimo. Esebbene sia libero di non vedere in Ges n il maestro spirituale,

    n il messia, n il redentore venerato nel Cristianesimo, ciascunodovrebbe almeno riconoscere che fu un umanista deccezione eche rivoluzion i costumi della sua epoca predicando lasolidariet e la pace, al punto di esortare ad amare i proprinemici.

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    La societ attuale diventata troppo individualista, nelsenso che lognuno per s diventato un fatto culturale. Sottoleffetto combinato del materialismo e della crisi economica esociale che il mondo vive da diversi decenni, sempre pi personehanno la tendenza a preoccuparsi solo del proprio benesserepersonale e ad essere indifferenti a quello altrui. Siffattoatteggiamento allontana i cittadini gli uni dagli altri econtribuisce a disumanizzare la societ. A ci si aggiunge il fattoche i mezzi di comunicazione hanno sostituito gli scambi diretti,di modo che non si ha pi il tempo di parlare coi familiari o coivicini e si orgogliosi del fatto di avere molti amici (virtuali) suivari social network. Che paradosso! Impariamo di nuovo adialogare alla presenza fisica degli altri, da cuore a cuore, se nonda anima ad anima.

    Si pu leggere nella Positio: Constatiamo che ladistanza tra i paesi pi ricchi e i paesi pi poveri aumenta

    incessantemente. Si pu osservare lo stesso fenomeno in ogni

    paese tra i pi bisognosi e i pi abbienti. Da allora la situazioneha continuato a peggiorare. Nessun umanista pu accettare talesituazione, tanto pi che la povert e la miseria non sono unafatalit, bens il risultato di una cattiva gestione delle risorsenaturali e dei prodotti delleconomia locale, regionale, nazionalee mondiale. In altri termini, sono dovute essenzialmenteallegoismo degli uomini e alla loro mancanza di solidariet.

    Eppure, che ne siano coscienti o meno, la loro sopravvivenzadipende pi che mai dalla loro capacit di condividere e dicooperare, non solo tra cittadini di uno stesso paese, ma anchetra paesi. In termini mistici, diremo che, a causa dellaglobalizzazione, i loro rispettivi karma sono talmente legati chenessuna nazione potr da ora in poi prosperare a lungo terminesenza preoccuparsi di quelle che sono ancora nel bisogno.

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    A proposito della globalizzazione, pensiamo che essa siairreversibile e che dunque inutile opporvisi. Da quando apparso sulla Terra, luomo ha esteso incessantemente il suocampo di azione e di relazione, dapprima da un clan allaltro, poida un villaggio allaltro, da una citt allaltra, da un paeseallaltro e infine da un continente allaltro. Con lo sviluppo deimezzi di trasporto e di comunicazione, il mondo diventato unsolo paese. Si tratta di unevoluzione naturale di cui si dovrebbegioire, perch un vettore di comprensione reciproca e di pacetra i popoli. Ma questo processo solo agli inizi e si scontra conla diversit delle culture, delle mentalit, dei sistemi economici epolitici, di modo che porta ancora ad inasprire le disuguaglianze.Per questo pensiamo che occorra accelerarlo ed imprimergli unorientamento umanista, affinch porti beneficio a tutti.

    Veniamo ora a tuttaltra questione. Lindividualismo non lunico ostacolo allumanesimo, cos come lo concepiscono eauspicano i Rosacroce; c anche limportanza che hanno

    assunto le macchine a partire dalla meccanizzazione erobotizzazione dellindustria. Mentre avrebbero dovuto limitarsiad aiutare luomo nei compiti pi faticosi e difficili, sonoarrivate a sostituirlo per ragioni di lucro e di profitto. Ilmacchinismo eccessivo della societ ha contribuito, non solo adisumanizzare, ma anche ad accrescere quella malattia socialeche la disoccupazione. Diventa dunque urgente rimettere

    lessere umano al posto della macchina in tutti i settori in cui ci possibile, e prendere le distanze dal dogma materialista checonsiste nel pensare e dire che il tempo denaro.

    Ma gli esseri umani non sono soltanto fratelli e sorelle disangue, senza distinzione di razza. Sono anche anime gemelleemanate dalla stessa sorgente spirituale, ossia lAnima

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    Universale. La differenza intrinseca tra loro si situa al livellodella loro evoluzione interiore, vale a dire al grado che hannoraggiunto nella presa di coscienza della loro natura divina.Aggiungiamo che sottoscriviamo lidea secondo la quale ogniindividuo si reincarna tutte le volte che necessario perrealizzare tale presa di coscienza e raggiungere lo stato disaggezza, cos come possiamo manifestarlo sulla Terra. Seammettete questo principio, o piuttosto questa legge,comprenderete che le differenze esistenti tra gli individuiriguardo alla loro maturit, alla loro profondit di spirito, al lorosenso di responsabilit e al loro umanesimo sono dovuteessenzialmente al fatto che alcuni hanno vissuto pi incarnazionidi altri. Da questa prospettiva, nessun essere umano superiore aun altro; alcuni sono semplicemente pi evoluti spiritualmente.

    Un umanista pu anche non credere in Dio, ma deve averfede nelluomo e nella sua capacit di trascendersi per esprimereil meglio di se stesso. Certo, quando si osserva la storia

    dellumanit e la sua situazione attuale, si pu avere lasensazione che gli esseri umani siano fondamentalmenteindivualisti e che siano destinati a nuocersi reciprocamente acausa delle loro debolezze e dei loro difetti. Eppure, al di l delleapparenze, si sono molto evoluti in coscienza. Da una parteallaltra del mondo, sempre pi persone insorgono contro leingiustizie e le disuguaglianze, manifestano contro le guerre e

    per la pace, denunciano le dittature e altri regimi totalitari, siappellano sempre di pi alla fraternit, soccorrono i pibisognosi, si impegnano per la salvaguardia della natura, ecc. Se cos, perch ogni essere umano, sotto limpulso della suaanima, aspira, come ha detto Platone, al buono, al bene e al vero.Bisogna semplicemente che ne prenda coscienza e agisca diconseguenza.

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    Nel corso della storia, gli uomini hanno dimostrato diessere capaci di compiere cose straordinarie quando fannoappello a quanto c di pi nobile ed ingegnoso nella naturaumana. Che sia negli ambiti dellarchitettura, della tecnologia,della letteratura, delle scienze o delle arti, oppure in quello dellerelazioni tra i cittadini di uno stesso paese o di paesi differenti,hanno saputo dar prova di intelligenza, di creativit, disensibilit, di solidariet e di fraternit. Questa constatazione diper s confortante, perch conferma che lessere umano inclinea fare il bene e a operare per la felicit di tutti. proprio perquesto che bisogna essere umanisti e aver fede in lui.

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    APPELLO ALLECOLOGIA

    Secondo noi, non possibile essere umanisti senza essereecologisti. Come si pu, infatti, perseguire la felicit di tutti gliesseri umani senza preoccuparsi di preservare il pianeta sul qualeessi vivono? Tutti sappiamo che il pianeta in pericolo e chelumanit ne in larga misura responsabile: vari tipi diinquinamento, distruzione di ecosistemi, deforestazionieccessive, massacro di specie animali etc. Quanto, poi, alriscaldamento globale, gran parte degli scienziati concordenellaffermare che lattivit umana, se non lo ha provocato,quanto meno lo ha fortemente accelerato in particolare, con laproduzione dei gas serra. Molti scienziati, inoltre, mettono inrelazione il riscaldamento globale con laumento di tempeste ecataclismi di ogni genere e con le conseguenze in termini diperdite umane e distruzioni materiali. E ormai ben chiaro che, senon si prendono provvedimenti a breve termine a livellomondiale per mettere fine ai guasti che provochiamo nel nostropianeta, questo diventer invivibile per miliardi di persone e, non escluso, per tutta lumanit.

    Nelle civilt antiche, la Terra era considerata la Madre ditutti gli esseri viventi ed era oggetto di un culto, quello della

    Terra-Madre. Ai nostri tempi, solo i popoli con tradizioniancestrali come gli aborigeni dellAustralia, gli indiosdellAmazzonia e i pigmei dellAfrica, per citare solo i piconosciuti, conservano questa mentalit. Il resto del genereumano arrivato a considerare il pianeta, innanzitutto, comefonte di profitto e a sfruttarlo oltre misura fino a comprometternela salute. Se diciamo salute, quando parliamo del nostro

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    pianeta, perch per noi chiaro che parliamo di un esserevivente e cosciente. Per convincersi di questo, basti considerarele forze vitali cui d luogo nella natura, lintelligenza cheesprime attraverso i vari regni, per non parlare di tutto ci che bellezza. Questo talmente vero che anche un ateo tende adivinizzarlo e a considerarlo un capolavoro della Creazione.

    Secondo gli scienziati, la Terra apparsa circa quattromiliardi e mezzo di anni fa, la vita da circa quattro miliardi eluomo da circa tre milioni di anni. In meno di un secolo, per,noi l'abbiamo talmente manomessa da minacciare il suo e il

    nostro futuro al punto che il suo stato discusso in congressiinternazionali che, purtroppo, restano nel campo della teoria eanche quando portano a decisioni condivise, queste sono benlontane da quelle necessarie a invertire la tendenza. Facendosicarico del risveglio delle coscienze in materia di ecologia,lAMORC ha pubblicato, nel 2012, una Apologia dellecologiaspiritualeche stata letta al Senato brasiliano durante il Verticedella Terra di Rio. Altri convegni simili si svolgono in varipaesi, ma le decisioni annunciate restano irrisorie rispetto allasituazione e cozzano ancora e sempre contro gli interessi socio-economici di qualcuna delle parti.

    I paesi sviluppati, che comprendono i pi ricchi delmondo, nella maggior parte dei casi sono divenuti tali

    privilegiando leconomia a svantaggio dellecologia. E chiaroche, se le nazioni in via di sviluppo seguissero lo stesso modellofondato sulla sovrapproduzione e sul consumo spinto, i problemiche abbiamo di fronte si accrescerebbero e si aggraverebbero ingrande misura. A tuttoggi, purtroppo, i paesi emergenti seguonoproprio questa via e non facile biasimarli visto lesempio che stato dato. Nella situazione attuale, possiamo solo sperare che

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    essi arrivino, nonostante tutto, a rompere con questo modello e apassare ad un sistema che associ leconomia allecologia.Sarebbe una lezione bella e utile data a tutta lumanit.

    I Rosa-Croce non si abbandonano a dolci sogni,preoccupandosi solo dell'aspetto spirituale dellesistenza.Certamente siamo dei mistici, nel senso etimologico del termine,cio uomini e donne che si interessano allo studio dei misteridella vita, per sappiamo che il paradiso, che le religioni situanonellaldil, noi dobbiamo costruirlo in questo mondo. Per questo,gli uomini devono imparare a gestire con saggezza le risorse

    naturali e il frutto del loro lavoro facendo s che leconomia, atutti i livelli e sotto tutti gli aspetti, dia un equo beneficio a tutti ipopoli e a tutti i cittadini, nel rispetto della dignit umana e dellanatura.

    Quale fattore potrebbe condurre gli esseri umani versoun'economia ecologista? La paura del riscaldamento globale e

    delle catastrofi che dovrebbero conseguirne? Apparentementeno, visto che la gente comune tende a ritenere che questo siverificher per gli altri. Quando non si soffre, quando non si personalmente colpiti, ci si limita, di solito a commiserare levittime ed eventualmente a partecipare alle varie operazionicaritative in loro favore. Dopodich si riprende il corso dellapropria vita nella speranza di salvarsi da questo genere di

    catastrofi. Sar dunque necessario che molta pi gente siacoinvolta, compresi, e forse soprattutto, gli abitanti dei paesiricchi e sviluppati, perch lumanit si arrenda allevidenza?Resta intanto il fatto che la nostra Madre Terra gravementemalata e rischia di diventare invivibile per un gran numero diesseri umani.

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    Indipendentemente dal numero crescente di personecolpite dalle catastrofi climatiche che si moltiplicano in ogniparte del mondo, bisogna tenere presente che, secondo alcuniscienziati, la speranza di vita, che era costantemente aumentatanegli ultimi decenni nella maggior parte dei paesi, comincia adiminuire. Il numero di tumori in fortissimo aumento. Perch?Prevalentemente perch laria che respiriamo, lacqua chebeviamo e il cibo col quale ci alimentiamo sono pesantementeinquinati: nitrati, fosfati, pesticidi, coloranti e conservantiprovocano, inevitabilmente, squilibri organici, cellulari e perfinogenetici. Se a tutto questo aggiungiamo che il consumo di alcol,tabacco e droghe sta vivendo una crescita esponenziale, nonpossiamo sorprenderci del fatto che la salute dellessere umanorisulti anchessa minacciata a breve scadenza.

    Un ulteriore e non trascurabile pericolo minaccia la salutedi un gran numero di individui: la grande quantit di ondeelettromagnetiche emesse da computer, telefoni cellulari e altri

    apparecchi elettronici. Noi non siamo ancora portati a difendercida questo inquinamento, eppure non ci sono dubbi che esso siaallorigine di varie malattie. Non si tratta di mettere indiscussione lutilit di questi apparecchi, ma bisogna fare tutto ilpossibile perch il loro utilizzo non sia causa di patologie, cosache richiede senso di responsabilit da parte dei produttori e deivenditori. Molti utenti, inoltre, non ne fanno un uso giudizioso,

    ma ne abusano a danno della salute. E, ad esempio, accertatoche il numero di tumori al cervello aumentato dallinizio delladiffusione del telefono cellulare soprattutto tra i giovani.

    Un inquinamento pi metafisico colpisce lumanit. Ecostituito dai pensieri negativi che gli esseri umani generanosotto leffetto di odio, malvagit, rancore, intolleranza, collera,

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    invidia etc. Tali pensieri, innanzitutto, agiscono negativamentesulle persone che li coltivano o li emettono anche se queste nonne hanno oggettivamente consapevolezza. Con il tempo, questipensieri finiscono per provocare disturbi fisici o psicologici chepossono anche portare a gravi malattie. Inoltre, essi infestanolinconscio collettivo impregnandolo di vibrazioni negative che,a loro volta, alimentano situazioni di odio, malvagit, rancoreetc. Al contrario, ogni pensiero positivo, d beneficio non soloalla persona che lo genera ma anche alla coscienza collettivadellumanit. Consapevoli di questo, i Rosa-Croce si impegnanoda secoli nel lavoro cui danno il nome di alchimia spirituale.

    Chi parla di malattia parla di medicina! Se dobbiamoriconoscere che la medicina, come la chirurgia, ha fatto grandiprogressi e ha contribuito molto al miglioramento della salute,sappiamo anche che non priva di punti deboli e incertezze.Come la maggior parte delle attivit umane, subisce talmentelinfluenza del denaro al punto che siamo portati ad affermare

    che la malattia fonte di commercio per i grandi laboratorifarmaceutici. Oggi verificato che un gran numero di medicinalisono dei placebo e non hanno gli effetti loro attribuiti. Quanto aquelli che possiedono propriet terapeutiche, hanno talvoltaeffetti collaterali disastrosi. Rileviamo la stessa situazione per ivaccini. Sappiamo che alcuni di essi sono sotto indagine per ilsospetto di aver contribuito a distruggere le naturali difese

    immunitarie dellessere umano. Insistiamo sul fatto che noi nonrifiutiamo la medicina n la chirurgia ma affermare che luna elaltra non abbiano altro scopo che curare e guarire, sarebbe puraipocrisia.

    In tutti i campi, compreso quello medico, gli esseri umanidebbono tenersi il pi possibile a contatto con la natura. Dal

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    momento in cui se ne allontanano, si mettono in contrasto con leleggi naturali e vanno contro il proprio benessere. Per ignoranza,superbia e cupidigia, da troppo tempo si impegnano a dominarela natura mentre con essa dovrebbero cooperare. Accecati daldesiderio di primeggiare, hanno dimenticato che lintelligenza dicui la natura d prova infinitamente superiore a quelladellumanit e che il suo potere non ha limiti se non quelli che siauto impone. Sicuramente, lhomo sapiens sapiens, nome che gliscienziati hanno dato alla nostra specie e che suggerisce l'ideadelluomo che sa di sapere, ancora lontano dalle conoscenzefondamentali. Egli deve tutto alla natura e non nulla senza diessa.

    Per noi, la Terra non solo un pianeta sul quale vivono gliesseri umani. Essa anche il contesto della loro evoluzionespirituale e permette ad ognuno di essi di realizzarsi come animavivente. Essa ha quindi, un compito sia terrestre che celeste, cosache i pi grandi filosofi e pensatori hanno affermato sempre e

    dovunque. Fino a quando lumanit non prender coscienza diquesta verit e non agir di conseguenza, il materialismo elindividualismo che attualmente predominano potranno soloamplificarsi con tutte le conseguenze negative che nerisulteranno per la natura e lumanit stessa. E pi che mainecessario restaurare la triade Umanit-Natura-Divino che allabase di ogni tradizione esoterica e che la nostra civilt dovrebbe

    fare propria. Fino a quando non lo avr fatto rester nella attualesituazione di sofferenza e non potr raggiungere lo stato diarmonia al quale destinata.

    Sappiamo bene che la Terra un ambiente nel quale vive unamoltitudine di animali, parte allo stato selvaggio, altri inambiente domestico. Anche gli animali possiedono unanima,

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    individuale per i pi evoluti, collettiva per gli altri. Tutti gliesseri viventi hanno in comune il fatto di essere vivificatidallAnima universale e dalla Coscienza che le propria.Ognuno di essi, a seconda della posizione che occupa nella scaladella vita e dellorganismo di cui dispone, manifesta questaAnima e questa Coscienza ad un livello pi o meno elevato. Perquesto non possiedono lo stesso livello di intelligenza e disensibilit. In ogni caso, non ci sono n vuoto n confini tra iregni della natura dato che sono animati dalla stessa Forza vitalee concorrono allo stesso processo, quello dell'Evoluzionecosmica nella sua manifestazione su questo pianeta.Sicuramente, il regno umano il pi progredito in questoprocesso ma ci non gli conferisce alcun diritto sugli altri. Gliconferisce, piuttosto, dei doveri...

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    IN CONCLUSIONE

    Ecco dunque alcune delle idee che desideravamocondividere con voi attraverso questa Appellatio. In effetti,

    riteniamo che sia urgente dare un orientamento spiritualista,umanista ed ecologico ai nostri comportamenti individuali ecollettivi. Ma se dovessimo dare una priorit, questa sarebbe perlecologia. Infatti, se da un lato l'umanit riesce a risolvere inmaniera duratura i problemi economici e sociali che le sipongono e se dallaltro la Terra diventata invivibile odifficilmente abitabile per la maggior parte dei suoi abitanti, che

    interesse e che piacere ci sar nel vivere? In questo campo,coloro che governano i paesi e le nazioni hanno delle grandiresponsabilit, nel senso che hanno il potere di prendere delledecisioni e far s che vengano applicate. Ma se la popolazione sidisinteressa allecologia e al suo livello non fa nulla perpreservare la natura, chiaro che la situazione destinata apeggiorare e che le generazioni future erediteranno un pianeta

    che sar solo lombra di quello che era.In secondo luogo, e questo pu sorprendervi,

    l'umanesimo e non la spiritualit che devessere privilegiato.Mettere lessere umano al centro della vita sociale, nel rispettodella natura, pu essere solo un vettore di benessere e di felicitper tutti, senza distinzione. Questo presuppone che si veda in

    ogni persona unestensione di se stessi, al di l delle differenze eanche delle divergenze. Questo un compito difficile, poichognuno di noi ha un ego, che tende a renderlo individualista eche lo spinge innanzitutto a preoccuparsi di se stesso, di coloroche gli sono pi vicini e delle persone con cui ha diverse affinit.Spinto all'estremo, questatteggiamento egotista o addiritturaegoista, che allorigine di discriminazioni, segregazioni,

    divisioni, opposizioni, esclusioni e altre forme di rifiuto tra

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    individui. Allestremo opposto, l'umanesimo sinonimo ditolleranza, condivisione, generosit, empatia, in una parola, difraternit. Esso si basa sull'idea che tutti gli esseri umani sonocittadini del mondo.

    La necessit di essere ecologisti relativamente evidentequando si considera lo stato del pianeta. Nello stesso modo, ogniindividuo sufficientemente sensibile e intelligente capisce leragioni per cui bene essere umanista, anche se non lo luistesso. Per contro, non esiste a priori alcuna ragione oggettivaper essere spiritualisti, anche perch oltretutto impossibile

    dimostrare l' esistenza dell'anima e di Dio, anche nel senso chegli danno i Rosa-Croce. Cos, bench la spiritualit ci sembriessenziale per essere felici e dare pienamente alla vita la suadimensione, capiamo che si possa essere atei. Detto questo, pernoi evidente che l'universo, la Terra e l'umanit non sonodovuti al caso, ma si iscrivono in un Piano trascendente, per nondire divino. proprio per questo motivo che abbiamo la facolt

    di studiare la Creazione e interrogarci sul senso profondodellesistenza. In questo, siamo al contempo attori e spettatoridellEvoluzione cosmica, cos come essa si esprime nel cosmo esul nostro pianeta.

    Forse sei ecologista e umanista, ma non spiritualista? Ameno che tu non sia fondamentalmente materialista, questosignifica che, senza credere in Dio, hai fede nella natura e

    nell'uomo, cosa che rispettabile e lodevole. In questo, facciamouna distinzione tra un materialista e un ateo. Come regolagenerale, il primo fa del possesso dei beni materiali lideale dellasua vita, spesso a scapito della natura e senza preoccuparsi deglialtri. Quanto al secondo, nella maggior parte dei casi si tratta diun credente che ignora di esserlo o di qualcuno che ha perso lafede, nel senso religioso del termine. In ogni caso , noi pensiamo

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    che la spiritualit (e non la religiosit) sia un vettore diumanesimo e di ecologia di per s, perch, come abbiamospiegato pi sopra, fondata sulla conoscenza delle leggi divine,nel senso di leggi naturali, universali e spirituali. Ora, chi cercaquesta conoscenza, anche se non lha ancora acquisita, idealistaper natura.

    Secondo gli antropologi , l'umanit "moderna" apparsacirca duecentomila anni fa. In proporzione alla durata di una vitaumana, pu sembrare vecchia. Ma in termini di cicli dievoluzione, essa nelladolescenza e ne ha tutte le

    caratteristiche: alla ricerca di una sua identit, cerca il suoscopo, d prova di negligenza e anche dincoscienza, si senteimmortale, indulge negli eccessi, sfida la ragione e si prendegioco del buon senso. Questa tappa evolutiva, con tutte le suedifficolt, prove e fallimenti, ma anche con le sue soddisfazioni,successi e speranze, un passaggio obbligato che le permetterdi crescere, maturare, espandersi e alla fine affermarsi, cio

    realizzarsi sui piani materiale e spirituale. Ma per questo, devediventare adulta.

    In conclusione, e alla luce di tutto quanto precede, ciauguriamo pi che mai che l'umanit si dia un orientamentospiritualista, umanista ed ecologista, per rinascere a se stessa efar posto a una "nuova umanit" rigenerata su tutti i piani. IRosa-Croce del XVII secolo, facevano appello a questa

    rigenerazione gi nella "Fama Fraternitatis". Rifiutato daiconservatorismi religiosi, politici ed economici dellepoca,questappello precursore stato ascoltato solo dai liberipensatori. Data l'attuale situazione mondiale, ci sembrato utilee necessario rinnovarlo apertamente, sperando che questa voltatrovi uneco favorevole presso la maggior parte delle persone

    Che sia cos!

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    Sigillato il 6 gennaio 2014

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