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Atti consiliari della Provincia di Bergamo –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 2011 –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– PRESIDENTE: Prego il Segretario Generale di procedere all’appello nominale dei Consiglieri. APPELLO PRESIDENTE: Grazie. Con 27 Consiglieri presenti, l’Assemblea è validamente costituita. La seduta è aperta. Write System S.r.l. – Multimedia Services Pagina 1 di 53

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Atti consiliari della Provincia di Bergamo ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 2011 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

PRESIDENTE: Prego il Segretario Generale di procedere all’appello nominale dei Consiglieri. APPELLO PRESIDENTE: Grazie. Con 27 Consiglieri presenti, l’Assemblea è validamente costituita. La seduta è aperta.

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SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 2011 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

O.d.g. n. 1 - Delib. n. 161 PRESIDENTE:Diamo inizio ai nostri lavori con la trattazione del punto n. 1 all’ordine del giorno: Interpellanza presentata dal Gruppo PD sulla correlazione tra l'attività della Provincia di Bergamo e la lap dance. Invito il presentatore ad illustrarla. Prego, consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Grazie, Presidente. Sebbene possa apparire un argomento un po' da ridere, in realtà, non è molto divertente, e credo sia frutto di un equivoco. Siccome, però, è un equivoco che può essere un po' fastidioso, abbiamo ritenuto opportuno portarlo all'attenzione del Consiglio per chiarirlo in modo – appunto – inequivocabile. Ebbene, esiste una pubblicazione, di cui cortesemente mi ha omaggiato il mio collega Capogruppo, che è stata distribuita alla Conferenza dei Capigruppo, che è Il Manuale dell'Insonne, che mi sembra essere rivolto alla popolazione giovanile bergamasca, che contiene alcune informazioni, peraltro non di grande interesse, e molta pubblicità, e questo può essere accettabile. Tuttavia, come fascicolo rivolto alla popolazione giovanile contiene, in maniera piuttosto sconcertante, per la gran parte, pubblicità di ambienti che riterrei opportuno far sì che la popolazione giovanile tendesse ad evitare di frequentare. Siamo in un Paese libero, dove ciascuno può fare ciò che vuole, però, forse, è bene che siamo tutti consapevoli che certi modelli deteriori di cultura hanno portato ad un decadimento del nostro vivere civile, a dei comportamenti sociali molto depressivi che rappresentano la prova di un disagio profondo. Quando le due pagine centrali della suddetta rivista sono dedicate a slot-machine, casinò, sala fumatori, slot-machine di ultima generazione, black jack multiplo, con la rappresentazione di sexy locali, per carità, in rete si trova di tutto e di più, ma ciò non vuol dire che dobbiamo dare l'idea, soprattutto alla fascia di popolazione giovanile, che è questo che noi ci attendiamo da loro, nel senso che io mi attenderei un po' di più, per non parlare poi della pubblicità di un locale lesbo e showgir”. Spero che questa nostra interpellanza non ingeneri l'equivoco di un certo moralismo da parte nostra, nel senso che ritengo – anche per la mia formazione personale, essendo io proveniente da una famiglia francamente molto liberale – che ciascuno sia libero di fare ciò che vuole se non commettere reato, ma sono al contempo consapevole che la popolazione giovanile è molto più esposta a messaggi che rischiano di inquinare un percorso che sta appena iniziando a percorrere. Pertanto, lanciare il messaggio che sia normale: “table and lap dance, organizziamo feste di ogni genere e i vostri addii al celibato e al nubilato”, che di per sé va benissimo, però non riesco a capire perché alla fine ci debba essere una pagina promossa dalla Provincia di Bergamo. Che cosa c'entra? Va bene che il messaggio della Provincia di Bergamo è un messaggio contro la droga, e di questo mi compiaccio, ma francamente credo che si rischi di ingenerare l'equivoco che un messaggio di questo genere, in qualche misura, è accompagnato ad un fascicolo rivolto alla popolazione giovanile, che si ritenga normale che questo fascicolo rivolto alla popolazione giovanile contenga questi contenuti. Veramente, ritengo importante… Però vorrei un po' d'attenzione, mi

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rendo conto può essere considerato un argomento marginale, però, secondo me, non è tale. Dicevo che riterrei importante capire se si sia trattato di una svista – e potrei capirlo – nel senso che non si è prestata particolare attenzione al contenuto di questo opuscolo, e si è ritenuto, in qualche misura, di sottoscriverlo nel momento in cui gli si appone una pubblicità, oppure se c'è un’accettazione di un modello, di uno stile di comportamento come un fatto ormai normale, che fa parte dei costumi di questo Paese. Per la verità, che faccia parte dei costumi di questo Paese, purtroppo, lo sappiamo, ma che sia normale, almeno per ciò che noi auspichiamo, preferirei di no. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Simonetti. Per la risposta della Giunta, ha facoltà di parlare l'assessore Carrara. Prego, Assessore. ASSESSORE CARRARA: Grazie, Presidente. Credo che il tema non possa…

(Intervento fuori microfono non udibile) ASSESSORE CARRARA: Allora, l'ha già rotto il collega Belloli durante il penultimo Consiglio, per la legge dei grandi numeri, non posso romperlo io la seconda volta…

(Intervento fuori microfono non udibile) ASSESSORE CARRARA: Infatti. Mi alzo in piedi perché credo che l'argomento lo meriti, perché è veramente fantastico. Ringrazio il gruppo consiliare del Partito Democratico per questa fantastica prova di bigottismo, sì proprio così. Rispondo immediatamente affermando che assolutamente non si tratta di una miope svista, è senza ombra di dubbio una specifica intenzione che l'Assessorato e che questa Amministrazione hanno voluto mettere in campo. Mi spiace, consigliere Simonetti, che il suo Capogruppo non l'abbia omaggiata dello stesso opuscolo con la medesima campagna pubblicitaria del mese precedente, voglio però sperare che il suo Capogruppo continuerà ad omaggiarla da oggi ai mesi avvenire per le analoghe campagne legate all'utilizzo del cellulare alla guida, contraria all'utilizzo degli stupefacenti, e, soprattutto, contraria all'utilizzo dell'alcol alla guida, perché l'intenzione di quest'Amministrazione è di proseguire con questo tipo di campagna, in mille modi, che abbiamo visto nel corso degli ultimi due anni, dai quotidiani locali, ai quotidiani a valenza provinciale, alla tv, con spot nei cinema, che sono peraltro in corso in tutta la Provincia, e che lo saranno per tutto il mese di dicembre, attraverso la distribuzione gratuita di alcoltest monouso, attraverso un’azione sinergica tra Corpo di Polizia Provinciale e Polizia Stradale, che pubblicamente ringrazio per la disponibilità in tal senso. Non è assolutamente, e non vuole essere, una svista, è una precisa intenzione.

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Siccome so che il suo Capogruppo è fumatore, lo invito a fornirle… Se qualcun altro fuma in questo Consiglio… No, la scatola, mi dispiace. Guardi, gliela do io. Potete prendere un qualsiasi pacchetto di sigarette, potete guardare qualsiasi pubblicazione legata ai superalcolici e troverete che è quello il posto migliore, il luogo migliore dove inserire ed indicare che una determinata cosa fa male. Sono assolutamente convinto e contento di avere fatto questa campagna sociale su questa pubblicazione mensile, che si chiama Il Manuale dell'Insonne, è rivolta ai giovani, che ovviamente viene distribuita ai giovani, nei locali frequentati dai giovani, consapevole del fatto che, con tutto il rispetto, se avessi fatto la stessa pubblicità che dice: “Droga… Stupefacente! Prima ti accende e poi ti spegne!” sul bollettino parrocchiale di qualsiasi comune della provincia di Bergamo, avrei raggiunto lo 0,5 per cento dei giovani rispetto a quelli che invece abbiamo raggiunto con questa pubblicazione. Premetto che non è una pubblicazione della Provincia di Bergamo; premetto che la Provincia di Bergamo non è a conoscenza di quali altre inserzioni saranno presenti su questa pubblicazione; premesso che ringrazio l'editore di questa pubblicazione – che non è nata ieri, chiunque abbia, grosso modo, almeno cinquant'anni sa che Il Manuale dell'Insonne viene pubblicato da oltre vent'anni – soprattutto per la disponibilità che ha dimostrato nell'offrire alla Provincia di Bergamo, all'Assessorato alle Attività giovanili e al Corpo di Polizia Provinciale, delle tariffe che sono assolutamente rispettose di una campagna informativa di assoluto rispetto contro gli incidenti stradali. Lasciatemi chiudere con una simpatica considerazione, che è la seguente. Mi fa assolutamente piacere che sia proprio lei, consigliere Simonetti, a farmi presente questa circostanza, che, se non sbaglio, in passato è stato rappresentante di un'Amministrazione comunale di chiara connotazione politica, che ha dato veramente un ottimo esempio del decadimento della società che il vostro movimento, il vostro partito cerca di intraprendere quotidianamente, e mi riferisco ovviamente al gay-pride, che si è svolto nella Città di Treviglio, dove il vostro Sindaco è stato peraltro sul palco, e mi riferisco invece a tutto il Gruppo, essendo assolutamente allibito di una considerazione di questo tipo, quando alle stesse feste provinciali del vostro movimento, lo abbiamo visto, e lo potete vedere tutti su You Tube, ci sono state delle contestazioni incredibili, peraltro in orario di fascia protetta, alla presenza di famiglie che mangiavano patatine e salamelle, c’erano delle simpatiche signorine che, credetemi, erano molto, ma molto più svestite di quelle che trovate ritratte all'interno di questo opuscolo, che effettuavano non lap dance, ma degli striptease veri e propri. Sono sicuro che ci sarà qualche considerazione e qualche riflessione da parte vostra, ma mi auguro che si possa capire che se si vuole andare a catturare la realtà giovanile, si deve andare a prenderla laddove si trovano i giovani. Con questo non voglio dire che condivido il mondo delle slot-machine, non condivido di certo il mondo della lap dance, ma non sono così bigotto da credere che non debba esistere. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Assessore. Per diritto di replica, ha facoltà di parlare l'interpellante. Prego, consigliere Simonetti.

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CONSIGLIERE SIMONETTI: Grazie, Presidente. Come dice il collega Prevedini, non sono per niente soddisfatto. Assessore, lei mi ha tacciato di bigottismo, definizione nella quale non mi identifico, però, a questo punto, se il messaggio è questo, a mio avviso, siamo di fronte ad una manifestazione di forte inadeguatezza culturale, proprio palese, e mi dispiace perché pensavo che davvero fosse una svista. Parlo di forte inadeguatezza culturale innanzitutto perché il mondo giovanile, per fortuna, solo in minima parte si ritrova in questi contesti, che, ripeto, sono situazioni che non demonizzo dal punto di vista morale, ma perché appartengono ad un mondo in cui le infiltrazioni della criminalità sono fortissime, di cui si sta discutendo proprio in questi giorni, infatti sappiamo che, in provincia di Bergamo, il riciclaggio di denaro sporco trova le sue più alte punte nel mondo del gioco, nel mondo dei locali notturni, in un mondo dove il riciclaggio va veramente a mille. Ebbene, personalmente, trovo sbagliato che la Provincia di Bergamo paghi le proprie inserzioni ad una rivista che fa pubblicità a questo genere di intrattenimenti, lo trovo sbagliato, lo trovo profondamente sbagliato, e non per una forma di moralismo, ma per una forma di opportunità ed anche di promozione di un modello culturale. Se noi avessimo affidato il nostro messaggio ad un oratorio, ma non ci sono solo gli oratori, che rispetto in mille modi, ma l’avessimo affidata alle scuole e quant’altro, la pubblicità della Provincia va benissimo, nessuno la critica, ma facciamo attenzione a dove mettiamo i nostri messaggi, perché noi con il nostro simbolo, col quale mi riconosco, ché è il mio simbolo, legittimiamo le pubblicazioni che portano questo simbolo. Col patrocinio della Provincia di Bergamo si legittima una pubblicazione che promuove il locale Maria Bonita, che promuove le migliori ragazze del circuito lap dance, eccetera. Secondo me, Assessore, si intravede una certa inadeguatezza di pensiero dietro tutto questo. Mi dispiace che lei abbia rivendicato questa scelta, perché, a mio avviso, è una scelta sbagliata ed incongruente, che veicola …

(Intervento fuori microfono non udibile) CONSIGLIERE SIMONETTI: Lo so, ne sono convinto, la reputo un bravo ragazzo, sono convinto che lei non frequenti il circuito della lap dance. Secondo me, vi è un errore di fondo nel pensare che noi possiamo inseguire i ragazzi su questo terreno, perché è una parte minore dei ragazzi che frequenta questo circuito, ma soprattutto sono tendenzialmente uomini soli, di età più avanzata, che hanno dei problemi di comportamento, e che noi, in qualche misura, legittimiamo con una situazione di questo genere. Trovo poi del tutto fuori luogo che lei associ il fatto che il Sindaco di Treviglio abbia deciso di aderire al gay-pride, circostanza che, fra l’altro, non trovo affatto stravagante, visto che accade in mezza Europa, ma è una situazione completamente diversa. Peraltro, ricordo che questo Consiglio provinciale sul tema dell'omofobia ha avuto il coraggio – noi non abbiamo sollevato questo problema per carità di patria – di votare contro una mozione contro l'omofobia, perché probabilmente riteneva che il comportamento omosessuale fosse in sé da censurare. I bigotti, dunque, almeno secondo me, non stanno da questa parte dei banchi, si trovano dalla parte di

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chi non si rende conto che un certo tipo di messaggio culturale va assolutamente non sovvenzionato. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Simonetti. Ha chiesto la parola l'assessore Carrara: ne ha facoltà. ASSESSORE CARRARA: Grazie, Presidente. Solo per una piccola precisazione: non si tratta di patrocinio da parte dell'Ente Provincia di Bergamo, che quindi sposa in toto quel giornale, si tratta dell'acquisto di spazio pubblicitario da parte dell'Assessorato e da parte del Corpo di Polizia Provinciale e del settore attività giovanili sull’ultima pagina dell’opuscolo in questione. Grazie.

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PRESIDENTE: Prima di proseguire i nostri lavori con la trattazione dell’interpellanza di cui al punto n. 2 all'ordine del giorno, do la parola all'assessore Lanzani per fare una comunicazione. Prego, Assessore. ASSESSORE LANZANI: Grazie, Presidente. Buonasera. Ho il piacere di comunicare una bella notizia: il prossimo numero della rivista Galileo, che poi verrà distribuito, di cui alcune copie si trovano sulla finestra, che è l’organo di stampa dell’ordine degli ingeneri di Padova, sarà interamente dedicato alla Provincia di Bergamo. L'idea di dedicare un numero monografico di una rivista così prestigiosa è stata del professor Enzo Siviero dell'Università di Venezia, il cui interesse accademico e professionale è stato stimolato dalle profonde trasformazioni che vedono protagonista la nostra Provincia. Il numero che è stato presentato prima alla stampa, che è arrivato proprio dai collaboratori del professor Siviero, che siedono tra il pubblico questa sera, è stato ritirato solo poche ore fa dalla stampa. Per me è veramente un onore che questa prestigiosa rivista abbia pensato di dedicare un numero monografico alla nostra Provincia. Ovviamente, oltre al professor Enzo Siviero, il Presidente dell'Ordine degli ingegneri di Bergamo, il Presidente dell'Ordine degli architetti di Bergamo, il professor Baldi del Politecnico di Milano, il professor Massimo Venturi Ferriolo, l'architetto Oriol Capdevila, l'assessore regionale al territorio, Daniele Belotti, il direttore generale di Brebemi, Bruno Bottiglieri, Silvano Gritti, Lorenzo Foddai, Silvio Vischioni, Antonio Capsoni hanno scritto degli articoli su questo numero della rivista. La circostanza molto interessante è che anche l'architetto Silvia Garbelli, tecnico del mio Assessorato, ed il dottor Massimiliano Rizzi, tecnico dell'Assessorato alla Viabilità, hanno potuto collaborare con gli autori della rivista, e far conoscere ad un'altra regione il nostro territorio e ciò che di bello e di buono facciamo in Provincia di Bergamo, e ciò che riusciremo a fare nei prossimi anni. Ho inteso anticipare al Consiglio la notizia di questo numero monografico della rivista Galileo, che la signora sta distribuendo, e, al contempo, ringraziare l'Ordine degli ingegneri di Padova ed il professor Siviero per averci dedicato un numero di questa bella rivista. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Assessore.

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O.d.g. n. 2 - Delib. n. 162 PRESIDENTE:Proseguiamo i nostri lavori con la trattazione del punto n. 2 all’ordine del giorno: Interpellanza presentata dal consigliere Simonetti (Gruppo PD) sullo stato di attuazione delle politiche per la tutela e valorizzazione dei territori agricoli. Invito il presentatore ad illustrarla. Prego, consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Grazie, Presidente. Credo che quest’interpellanza in parte abbia avuto una sua risposta da un accadimento quale la presentazione in Commissione degli indirizzi in elaborazione per l'individuazione delle aree agricole strategiche, che alla data di presentazione dell’interpellanza non era stata ancora organizzata come commissione. Tuttavia, siccome la finalità è di tenere sotto pressione i due gentili assessori all'agricoltura e alla pianificazione territoriale perché riteniamo questi temi strategici, mi permetto di sottolineare ancora questi argomenti per dare poi agli Assessori la possibilità di rispondere su questo tema in Consiglio, perché già in altre occasioni abbiamo sollevato questi temi e, secondo noi, abbiamo una certa lentezza di risposta, mentre ci aspetteremmo che fosse un po’ più accelerata e portata all’esito in questo momento particolare di crisi economica. In particolare, il tema del consumo del suolo, oggetto di interpellanza, riguarda le zone dell'area della Bassa bergamasca, perché sono quelle in cui il consumo di suolo, nonostante la crisi immobiliare in atto, è ancora evidente. Noi abbiamo accolto con piacere il fatto che sia probabilmente in fase di predisposizione lo studio che è stato annunciato in Consiglio più di un anno fa, e quest'interpellanza ha il senso di ribadire che lo attendiamo quanto prima, perché non vogliamo più che succedano episodi come quelli di Calcio, che siano scoordinati dalla pianificazione territoriale, che si consumi suolo fertile, senza andare a modificare in senso progettuale le strategie della nostra Provincia in questi indirizzi. Questo tema è trasversale perché riguarda anche le politiche agricole. In sede di Commissione dedicata abbiamo accolto il fatto che siano indicati dei percorsi normativi per arrivare alla predisposizione degli indirizzi strategici, non ci è ancora chiaro quale progettualità sia sottesa a questi indirizzi strategici, nel senso che ci sembra importante che non sia solo una perimetrazione di aree che si spera siano definitivamente salvaguardate dal possibile aumento di erosione di suolo per l'urbanizzazione, ma che queste aree siano oggetto di una previsione di indirizzo progettuale in merito alla nuova Politica Agricola Comunitaria, di cui l'assessore Piccinelli, l’anno scorso, in Commissione, ci aveva illustrato gli indirizzi di massima. Noi attendiamo davvero con una certa impazienza che i due Assessorati si accordino e che producano degli indirizzi sulle aree agricole e sulla zona della Bassa bergamasca, perché è assolutamente rilevante, tanto più in un momento in cui la Brebemi è oggetto di contestazioni e di dubbi così grossi. Far capire che un'opera di questo genere, oltre a comportare delle problematicità che qualcuno aveva preconizzato, avendo purtroppo ragione, forse questa infrastruttura deve essere anche l'occasione di un ripensamento dell'assetto territoriale e dell’agricoltura in quella zona.

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Prendete, quindi, questa interpellanza come una sollecitazione a portare presto in Consiglio provinciale i documenti di programmazione perché sono documenti che, se portati in Consiglio e condivisi, possano essere importanti per lo sviluppo della nostra Provincia. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Simonetti. Per la risposta, ha facoltà di parlare l'assessore Lanzani. Prego, Assessore. ASSESSORE LANZANI: Grazie, Presidente. Innanzitutto, ringrazio il consigliere Simonetti. Inoltre, sì, effettivamente, l'interpellanza è stata presentata precedentemente alle due commissioni cui ha fatto cenno il consigliere Simonetti, durante le quali abbiamo illustrato gli ambiti agricoli strategici, in cui, tra l'altro, abbiamo parlato di un progetto sulla Bassa pianura bergamasca, pertanto, mi limiterò a dare una risposta sullo stato di attuazione delle politiche per la valorizzazione e tutela dei territori agricoli, facendo una cronologia informativa degli atti che stiamo portando avanti, ricordando che logicamente, come lei ben sa, consigliere Simonetti, perché facciamo lo stesso mestiere, un conto è fare qualcosa sulla nostra scrivania e come libero professionista, altro è avere doverosamente e giustamente la condivisione e portare avanti progetti all'interno di un ente, perché ovviamente i tempi purtroppo sono naturalmente più lunghi. Le premesse dell'interpellanza descrivono un quadro della situazione dei suoli della nostra Provincia che è ben noto a quest’Amministrazione, é certamente ben noto sia alla sottoscritta sia all'assessore Piccinelli, è ben noto quanto mi stia a cuore una politica di pianificazione armonica e condivisa non solo con il territorio ma con l’ambiente, e qui c’è una rivista a dimostrarlo, così come lo dimostrano recenti incontri e convegni che sono stati portati avanti dalla sottoscritta, in una maniera che ritengo molto proficua. È ben nota quindi questa particolare attenzione. Il recente documento di programmazione agricola 2010-2012, in capo all'Assessorato all'agricoltura trova sicuramente negli atti il compimento della suddetta attenzione, che peraltro è stata dimostrata negli studi in corso, cioè la variante per la definizione degli ambiti da destinare ad attività agricola di interesse strategico e la procedura di VAS, all'interno dei quali è presente complessivamente un'ampia illustrazione dello stato di fatto dei suoli agricoli e delle attività in essi presenti, così com'è stato molto ben esplicitato dall'architetto Tosetti, che, più volte, ci ha illuminato, perché mi pare che abbiamo tenuto due o tre commissioni ad hoc, sulla valutazione delle questioni di consumo del territorio che hanno adeguatamente tenuto conto anche del documento ERSAF, che lei cita nella sua interpellanza, perché il documento ERSAF è collegato proprio al piano degli ambiti agricoli strategici come documento che è stato preso dall'estensore del piano a riferimento. I dati che sono stati forniti da ERSAF sono stati assorbiti dall'estensore del piano, e fatti propri per poter sviluppare uno studio in questa definizione. L'uso del suolo in Lombardia degli ultimi cinquant'anni che appunto lei citava. Tra l’altro, si tratta di un altro documento che ho analizzato con attenzione anche in altri ambiti che, sicuramente, fornisce una panoramica che senz'altro non è morbida,

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è una panoramica molto rigida, che non fa sconti a nessuno. Il fatto di averne tenuto conto per il nostro piano degli ambiti agricoli strategici certamente è un elemento importante. La condivisione dei timori esposti dall'interpellanza si è tradotta nella previsione di una proposta progettuale nell'ambito della variante degli ambiti agricoli strategici, nella quale la complessiva tutela dei sistemi e dei suoli di interesse ambientale e paesistico, ed ora di valenza strategica, andrà ad interessare una grandissima parte dell'intero territorio della nostra Provincia. Agli obiettivi e alle azioni di tutela che sono già contenuti, come tutti sappiamo, nella disciplina attuale dei PGT si aggiungeranno anche le previsioni prescrittive e prevalenti della variante, perché sappiamo tutti che si tratta proprio di previsioni prescrittive e prevalenti, non si tratta di un piano di settore come gli altri, è sicuramente prescrittivo per legge. Questi documenti però sono già stati resi pubblici, perché gli indirizzi e gli obiettivi sono stati resi pubblici con il documento di scoping della VAS della variante stessa, la cui prima conferenza è già stata chiusa con un esito positivo di partecipazione nell'ottobre scorso. Non è vero quindi che noi non mettiamo a conoscenza, perché la conferenza di scoping della VAS è già stata fatta, e si è chiusa positivamente da parte di tutti gli enti che hanno partecipato, nell'ottobre scorso. Giovedì 23 novembre è stata presentata alla Commissione consiliare la proposta definitiva della variante per la ridefinizione degli ambiti agricoli strategici, che sarà pubblicata sul sito SIVAS della Regione e sul sito della Provincia, unitamente al rapporto ambientale di VAS credo entro la metà di dicembre 2011, almeno così si spera. Entro la fine del mese di gennaio 2012 si terrà la seconda (conclusiva) conferenza VAS, a seguito della quale potremo procedere con gli adempimenti stabiliti per legge. L'approvazione della proposta di variante al PTCP che si prevede possa concludersi entro il 2012. Noi pensiamo che gli indirizzi progettuali assunti potranno garantire che la proposta di variante, che sarà successivamente portata all'attenzione del Consiglio provinciale, logicamente arricchita dai contributi che provengono dalle commissioni, ma anche dalle interrogazioni, dagli ordini del giorno, perché ovviamente il processo deve essere condiviso e portato in Consiglio provinciale, si acquisiranno tutte queste fasi di partecipazione. In tal senso non accetto che si dica che noi abbiamo fatto un mero espletamento burocratico di un documento, pensiamo invece di aver portato avanti, e di portare avanti, un processo di condivisione che passa attraverso conferenze pubbliche, quali le conferenze di scoping della VAS, conferenze ed interlocuzioni in Consiglio provinciale ed in commissione, proprio per arrivare a minimizzare il consumo di territorio, a valorizzare gli ambienti paesistici e naturali, nel quadro di uno sviluppo sostenibile, che, sicuramente, dal mio punto di vista, è possibile, e deve essere possibile, anche alla luce delle preoccupazioni espresse dal consigliere Simonetti, che penso possano essere condivise da tutti i bergamaschi, che, naturalmente, sanno di vivere in un territorio che è al centro di grandi trasformazioni. Ma come ben sa l'architetto/consigliere Simonetti, le grandi trasformazioni, spesso, sono sinonimo di grande avanzamento culturale e di grande positività per i territori in cui avvengono, a patto che avvengano in maniera armonica, e considerando tutti gli elementi, proprio come questa interrogazione ci consiglia di fare. Grazie.

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PRESIDENTE: Grazie, assessore Lanzani. L'assessore Piccinelli ha chiesto di intervenire ad integrare: ne ha facoltà. ASSESSORE PICCINELLI: Grazie, Presidente. Innanzitutto, ringrazio il consigliere Simonetti per questa interpellanza, in quanto noi – e credo di poter parlare anche per l'assessore Lanzani – siamo aperti a qualsiasi tipo di stimolo, soprattutto su quest’argomento, che è senza dubbio importante per tutto il territorio bergamasco. A nostro avviso, non vi è motivo di preoccupazione se la minoranza, con puntualità, svolge il proprio compito. A tal proposito, però, devo dire che, forse, stando alle parole del consigliere Simonetti, avendo fatto ben tre commissioni, o non ci siamo spiegati bene, oppure le commissioni non sono state esaustive rispetto all'argomento, perché il Consigliere diceva che non abbiamo esposto gli indirizzi, mentre a me sembra di ricordare che gli indirizzi precisi furono esposti fin dalla prima Commissione, in quanto ricordo che chiesi ai consiglieri provinciali quale, secondo loro, fosse l'indirizzo migliore, dal momento che l’Amministrazione, dunque noi Assessori di competenza, aveva sul tavolo due tipologie di proposte per l'analisi degli ambiti agricoli strategici: una, quella citata dal consigliere Simonetti, la più puntuale, di una perimetrazione specifica, piuttosto fissa, degli ambiti agricoli strategici, l'altra, un po' più flessibile rispetto a delle regole e ad un insieme di strategie che, con i comuni, avremmo dovuto portare avanti. Ebbene, mi sembrava di ricordare che avessimo optato per la seconda opzione, di una maggiore flessibilità nei rapporti con le amministrazioni, anche perché, giustamente, questo argomento, questo piano di settore, insegue – su questo sono d'accordo con lei, Consigliere – un po’ gli avvenimenti, ma non è colpa nostra, la Brebemi e il piano agricolo strategico che doveva essere già pronto fin dalla precedente amministrazione, noi l'abbiamo ripreso in mano, l'abbiamo modificato, ci siamo confrontati con voi, quindi non capisco perché il consigliere Simonetti dica che si sarebbe aspettato da noi una verifica puntuale. Non è questo il progetto che stiamo portando avanti. Per quanto riguarda gli indirizzi, credo che siamo stati anche abbastanza specifici nell'entrare nel merito della questione, qualora non lo fossimo stati, anche perché, come riferiva poc’anzi giustamente l'assessore Lanzani, c’è stata la presentazione – durante la VAS – del documento di scoping, e credo che lì siamo entrati maggiormente nel dettaglio rispetto a quanto abbiamo potuto fare nelle commissioni. Preso atto che poi, nell'ultima commissione, è stato ribadito quanto era stato detto durante la presentazione del documento di scoping: se ci sono ancora degli aspetti che non sono ben chiari o degli indirizzi strategici che si ritengono fumosi o non puntualizzati, ebbene, siamo pronti a tornare in commissione per riparlarne. Detto questo, il sottoscritto, come Assessore all'agricoltura e all'urbanistica, ha una funzione un po' di cerniera tra i due portavoce di certe istanze, quelle del mondo “agricolo” e quelle del mondo “urbanistico”. Certo, compensarle non è semplice, ma penso di poter tranquillizzare il consigliere Simonetti, dicendogli che è vero, i dati dell'ERSAF sono piuttosto pesanti riguardo all'utilizzazione della Provincia di Bergamo, e si riferiscono al dato fino a 2007. Preannuncio che stiamo preparando un documento, ovviamente in itinere, sulla base di PGT che abbiamo approvato, che ad oggi sono circa di 110-115, alla fine, spero, nel 2012, se ci saremo ancora,

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il che è tutto da vedere, abbiamo intenzione di predisporre un documento in cui si analizzano tutti i piani di governo del territorio portati avanti, e già abbiamo visto dai primi 112 che il decremento del consumo di superficie agricola è notevole. Devo dire che, oggettivamente, quanto è stato fatto negli ultimi 15 anni in termini di consumo di suolo non era sostenibile dalla nostra Provincia, non si poteva pensare di consumare, nei prossimi 15 anni, quanto abbiamo consumato negli ultimi venti anni. Dal punto di vista fisiologico è oggettivo ritenere che le cose non potessero andare avanti così, però noi abbiamo i dati puntuali e precisi rispetto a questi primi 115 piani di governo del territorio, dai quali si può desumere un grande, grande decremento ipotetico, futuro di suoli consumati e rubati all’agricoltura. Mi sento di potere dire ciò, fin da oggi. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, assessore Piccinelli. Per diritto di replica, ha facoltà di intervenire l’interpellante. Prego, consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Grazie, Presidente. Mi dichiaro sostanzialmente soddisfatto, e ringrazio gli Assessori dell'attenzione delle loro risposte. Devo una qualche precisazione in riferimento a quanto è stato ricordato: è vero che abbiamo avuto – credo – tre commissioni sugli ambiti agricoli strategici, ma devo dire francamente che, nonostante la lunghezza delle commissioni, ho colto poco – forse è un mio limite, ma parlando nel gruppo abbiamo condiviso la stessa impressione – la visione degli indirizzi progettuali. Forse, solo durante l'ultima commissione si è parlato un po' degli scenari. Ora, noi ci aspettiamo un'ampia valutazione del documento, quando sarà presentato in maniera integrale, ed arriverà in Consiglio, perché è un argomento fortemente qualificante dell'attività di questo Consiglio. Le chiediamo, quindi, Assessore, di essere disponibile, in sede di Consiglio, a far sì che diventi un documento che possa essere condiviso e portato avanti dal Consiglio, cercando proprio di insistere sugli aspetti più progettuali. L'impressione che avevamo avuto era un po' quella di un testo che non adempiesse esattamente ai contenuti delle varie DGR lombarde, ma di cui ci importa poco, perché spesso purtroppo l'urbanistica viene intesa come adempimento alla norma regionale, più che come soluzione dei problemi, ma non avesse la capacità di dire in maniera esplicita agli agricoltori della pianura, della montagna, della pedecollina: “Guarda che il tuo scenario è quello lì, se vai in quella direzione ti sostengo, dopo sei libero di fare quel che vuoi, ma guarda che lì puoi trovare le risorse”. eEcco, è questo che noi ci aspettiamo. Può darsi che la lettura in commissione sia stata una lettura in cui ancora non abbiamo avuto modo di approfondire tutto, aspettiamo presto sul tavolo il documento. Per quanto riguarda il tema della Brebemi, non chiedevamo che il testo entrasse nel dettaglio specifico, ma che fosse – ed a tal proposito mi rivolgo all'assessore Lanzani – finalmente l'occasione per accompagnare questa infrastruttura da una pianificazione territoriale che ne sostiene le dinamiche di trasformazione, altrimenti tutti gli episodi che accadono, accadono in maniera non correlata, ed ingenerano solo consumo e non vantaggio. Attendiamo al più presto in Consiglio, con la speranza di un approfondimento. Grazie. Write System S.r.l. – Multimedia Services Pagina 12 di 53

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PRESIDENTE: Grazie, consigliere Simonetti.

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O.d.g. n. 3 - RINVIATO PRESIDENTE:Il punto n. 3 all'ordine del giorno reca un'interpellanza dei consiglieri Marinoni e Milesi in ordine alla cessione della quota di partecipazione della nostra Provincia nella società Serenissima. Ebbene, il Presidente Pirovano, che si scusa, si trova a Milano perché è stata indetta una riunione dell’UPL, in ragione delle eventuali modifiche attuali, quindi era indispensabile che fosse presente. Se gli interpellanti non hanno nulla in contrario, tratteremo l'interpellanza lunedì prossimo. In assenza di opposizioni, la trattazione dell'interpellanza di cui al punto n. 3 all'ordine del giorno è rimandata alla prossima seduta utile di Consiglio.

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O.d.g. n. 4 - Delib. n. 163 PRESIDENTE:Proseguiamo i nostri lavori con la trattazione del punto n. 4 all'ordine del giorno: Interpellanza presentata dal consigliere D'Amico (Gruppo Sinistra per Bergamo) in merito all'inquinamento da polveri sottili di tutte le province della Lombardia. Prego il presentatore di illustrarla. Prego, consigliere D’Amico. CONSIGLIERE D'AMICO: Grazie, Presidente. Si tratta di un problema che si presenta frequentemente, praticamente tutti gli anni durante questa stagione. Trattasi di una calamità non divina, ma causata dall’attività antropica; trattasi di un problema che potrebbe e dovrebbe essere governato dalle istituzioni pubbliche, i comuni, la Provincia, la Regione, visto che non è una calamità naturale, ma è una situazione che si determina sistematicamente tutti gli anni, nello stesso periodo, si crede, si pensa che possa essere governata, e, di conseguenza, penso che si possano attuare delle politiche di concerto tra le varie amministrazioni, che vadano nella direzione di affrontare il problema prima che esso si determini, e non quando le emergenze producono conseguenze di tipo acuto. Credo quindi che se ci fosse una maggiore programmazione da parte delle istituzioni pubbliche, sarebbe possibile non dico risolvere il problema, ma affrontarlo in modo più attento, evitando conseguenze estremamente negative, estremamente pericolose per la salute dei cittadini, che vivono in questo contesto ambientale. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere D'Amico. Per la risposta, ha facoltà di intervenire l'assessore Romanò. Prego, Assessore. ASSESSORE ROMANÒ: Grazie, Presidente. È un argomento che avevamo già trattato recentemente, se non erro. Parto proprio dal fondo, cioè dagli ultimi incontri che abbiamo avuto con tutti i sindaci della cosiddetta “area critica”. Come lei sa, i comuni che fanno parte di quest'area sono 36, e l’ultimo incontro si è tenuto il 30 novembre, ma era il terzo incontro dall'inizio della stagione autunnale ed invernale. Il che sta ad indicare un incontro ed un incontro costante, proprio per governare, come diceva lei, in maniera più attenta ciò che è di competenza dei comuni e delle province. E che cosa abbiamo fatto? Probabilmente, lei ne è già a conoscenza, abbiamo sottoscritto tutti assieme, con i comuni, con la Provincia, con ARPA e con Asl quello che abbiamo definito il “patto per l’aria”, con cui la Provincia si impegna a continuare il controllo delle caldaie (argomento che era stato oggetto di un'altra interpellanza), a coordinare con i colleghi percorsi ciclabili, a promuovere una campagna informativa antismog, oltre a valutare altre possibilità, l'ARPA ha assunto i suoi impegni, così come l'Asl. Cito alcuni degli impegni dei comuni: la partecipazione al patto dei sindaci, la sottoscrizione del “POLLOC”, un protocollo che i comuni possono fare con la Regione Lombardia per il controllo sulle

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automobili, ad ogni controllo – bisogna raggiungere un minimo – si ha un piccolo contributo che ammonta a 2 euro, se invece si va oltre una certa cifra, si possono avere anche 4 euro a controllo. Vi è poi tutto il discorso della campagna informativa e della sensibilizzazione, e poi c'è tutto un elenco, che se vuole le leggo, ma rappresenta proprio il tentativo di arrivare a quello che io definisco il “comune denominatore” perché, vede (ed è un esempio ciò che è successo in questi giorni a Milano), il capoluogo fa in un modo, altri comuni rispondono picche, oppure qualche comune risponde a metà, qualche altro per niente. Insomma, è sempre una diatriba. Ebbene, io penso che il lavoro per arrivare ad un minimo comune denominatore, se così vogliamo definirlo, è importante sia perché si condivide una politica comune, uguale per tutti, ed anche perché, come lei sa, c'è molta disparità di tipo geografico rispetto ai comuni, dove, per esempio, passa l'autostrada o un'arteria provinciale o statale con grande flusso di automobili, quindi i sindaci interessati, al di là dell'appartenenza politica, giustamente, fanno presente che è difficile per loro parlare con i cittadini e dire loro che devono lasciare l’automobile a casa la domenica, quando c’è un'arteria che passa in mezzo alla città con centinaia o migliaia di autoveicoli. Questo dunque è il lavoro che è stato fatto. È vero che non si tratta – come diceva lei – di una calamità naturale, però è anche vero che le condizioni geo-climatiche della nostra area, della nostra Regione, e la densità abitativa e di attività economiche ed industriali è talmente intensa che è un problema che non è facile affrontare. Nel testo della sua interpellanza lei faceva riferimento ad interventi più generali, di sistema, come si suol dire. È chiaro che non spetta alla Provincia, spetta alla Regione che, comunque, a tutti gli incontri che anch'essa periodicamente tiene, perché è previsto dalla legge n. 26 o n. 24 del 2006 – in questo momento mi sfugge il numero della legge – un incontro e un confronto tra l'altro anche con le associazioni ambientaliste. Non sto qui ad elencare tutti gli interventi che la Regione Lombardia ha messo in campo, assieme alla mole di soldi che ha messo a disposizione per il cambio delle caldaie, per i filtri, per le auto, eccetera, eccetera. Chiaramente, poi l'aria non guarda né i confini comunali, né provinciali, né regionali. È un problema che va affrontato ad un livello molto più ampio. Per quanto ci riguarda, penso che noi siamo in linea con quanto lei stesso ci suggeriva, per quanto di nostra competenza, di governare nella maniera più utile possibile per i nostri cittadini, tutto quanto abbiamo fatto. Peraltro, le dirò che, a mio giudizio, al di là di aver raccontato dei fatti, mi sembra questo un obiettivo che si è raggiunto con grande fatica, ma essere arrivati a condividere e a sottoscrivere con tutti i sindaci questo documento è un risultato positivo che andrà certamente migliorato, tant'è che ci siamo dati degli appuntamenti a gennaio o febbraio proprio per migliorare la sensibilizzazione, per verificare ciò che è stato fatto e quant'altro. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Assessore. Per diritto di replica, ha facoltà di parlare l'interpellante. Prego, consigliere D'Amico.

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CONSIGLIERE D'AMICO: Grazie, Presidente. La ringrazio, Assessore, le sue risposte sono sempre puntuali dal punto di vista di quelle che sono le richieste avanzate nell’interpellanza. Chiaramente, nell’interpellanza si dice che per andare nella direzione della soluzione del problema ci dovrebbe essere un cambio di paradigma, almeno così pensiamo, un cambio di paradigma dal punto di vista del modello di sviluppo. Questa però, ovviamente, è una considerazione di tipo generale. È anche vero che il cambio di paradigma si può programmare partendo dal basso, non è necessario aspettare sempre che avvenga attraverso una decisione proveniente dai vertici, che proviene dall'alto. Prendo atto della risposta. Sono soltanto parzialmente soddisfatto, perché credo che su quest'argomento i cittadini vogliano vedere dei risultati, e negli anni questi risultati non si sono visti. Ovviamente, siamo consapevoli che non dipende dal colore politico delle amministrazioni, come diceva l'Assessore, con il quale, da questo punto di vista, sono assolutamente d'accordo, si tratta di un problema trasversale, si tratta di un problema che si verifica sistematicamente ogni anno, è un problema al quale, sistematicamente, ogni anno, le istituzioni non sono in grado di dare una risposta, non sono in grado di dare dei risultati. Ciò che chiedono i cittadini a proposito di quest'argomento è qualche risultato, che, secondo noi, secondo me, può determinarsi anche attraverso la strada che indicava l'Assessore, cioè con un rapporto più stretto tra le varie amministrazioni, con un coordinamento maggiore, e specialmente – credo – con la volontà di tipo politico (in questo caso) di non sottovalutare il problema, di non vederlo, appunto, come una situazione, come una problematica alla quale sia impossibile dare delle risposte. Alcune risposte sono possibili, il fenomeno si può, se si va nella direzione giusta, affrontandolo seriamente, attenuare; si possano dare ai cittadini delle risposte che vanno nella direzione di evidenziare dei risultati rispetto alla risoluzione di questo problema. Sarò, pertanto, soddisfatto quando vedremo dei risultati concreti. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere D'Amico.

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O.d.g. n. 5 - Delib. n. 164 PRESIDENTE:Abbiamo esaurito la trattazione delle interpellanze, passiamo quindi alle proposte di deliberazione. Il punto n. 5 all'ordine del giorno reca: Azienda speciale Ufficio d'Ambito della Provincia di Bergamo: approvazione atti fondamentali - contratto di servizio, piano programma 2011 e bilancio di previsione anno 2011. Chiedo cortesemente al dirigente, ingegner Polini, di raggiungere il tavolo della Presidenza per illustrare la proposta al Consiglio. A lei la parola, ingegnere, prego. ING. POLINI: Grazie, Presidente. Buonasera. La delibera di cui si chiede l'approvazione è costituita da tre documenti, tre documenti importanti, collegati alla nascita dell'Azienda speciale Ufficio d'Ambito, un’azienda che è stata costituita il 28 giugno 2011, che è operativa dall’1 luglio 2011. La proposta di deliberazione di stasera prevede l'approvazione di tre documenti, il primo dei quali è il contratto di servizio, che, come prevede l'articolo 24 dello statuto, deve essere approvato dal Consiglio, e regola i rapporti tra l'Azienda speciale Ufficio d'Ambito e la Provincia di Bergamo, in quanto l'Azienda speciale è un'azienda il cui unico socio è la Provincia. Questo contratto di servizio, che avrà una durata ed una validità dall’1 luglio 2011 al 31 dicembre 2014, reca al suo interno l'elenco delle competenze in capo all'Ufficio d'Ambito, come devono essere espletate, con quale struttura, con quale personale ed organizzazione, e lascia alla Provincia, ovviamente, la competenza di programmare le attività e di coordinare e controllare gli esiti e il raggiungimento degli obiettivi che ci sono in particolare in capo al Direttore generale, la verifica della programmazione di ciò che deve essere realizzato. Il secondo documento è il piano programma, il piano programma del 2011 e il bilancio di previsione relativo solo al semestre primo luglio 2011 – 31 dicembre 2011. In realtà sembra un po’ anacronistico andare oggi ad approvare questo piccolo bilancio di previsione, ma vi voglio precisare che non è altro che ciò che la conferenza dei comuni, compresa la Provincia, ha approvato nel maggio del 2011 e semplicemente deve essere rivisto perché il soggetto Consorzio, Autorità d’Ambito non esiste più, esiste l’Azienda Speciale. In realtà è solo stato transitato a livello di competenze e di importo del bilancio ciò che era il Consorzio all’Ufficio d’Ambito. Nel Piano programma sono elencate le attività che ha l’Ufficio, le attività che la normativa assegna all’Ufficio d’Ambito che prima erano nel Consorzio, le più importanti dovranno essere riviste sicuramente nel corso del prossimo anno 2012, che sono la predisposizione del Piano d’ambito, della relativa tariffa legata al Piano, del programma di tutti gli investimenti. Ci sono poi tutta un'altra serie di attività di tipo amministrativo, tipo il rilascio dell’autorizzazione agli scarichi in pubblica fognatura, che è una competenza dei comuni, prima era del Consorzio oggi dell’Azienda speciale, e tutto quello che riguarda anche l’eventuale rimborso delle quote di fornitura e depurazione per i soggetti che non sono allacciati a questi servizi. Lì sono elencate tutte le attività, è elencato anche l’attuale organico che svolge queste attività, all’interno del bilancio invece vengono indicate le risorse che provengono in questo caso dalla

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tariffa, e quindi dal gestore unico d’ambito che è Uniacque SpA e tutti gli importi e le spese previste per il personale per la gestione dell’Ufficio stesso. All’interno di questo schema di bilancio previsionale viene anche indicato un capitolo che noi abbiamo chiamato beni di terzi, che sono invece le risorse che ci devono essere versate dai soggetti gestori, per finanziare gli accordi di programma che sono già stati siglati dal Consorzio d’Ambito in precedenza negli anni dal 2004 al 2007. Uno degli aspetti importanti che si pone come obiettivo è quello di andare a recuperare queste risorse, perché non tutti i soggetti le hanno versate, non tutti gli accordi di programma sono partiti, e quindi ad oggi non abbiamo la necessità di andare a finanziarli tutti, ma chiaramente nel corso degli anni, partendo questi accordi di programma sugli investimenti da realizzare, sarà necessario avere anche la risorsa per poterli coprire. Termino qui il mio intervento, se ci sono domande particolari resto a disposizione. Grazie. PRESIDENTE: Grazie Ingegnere. È aperta la discussione, prego Consigliere Marinoni. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie signor Presidente, grazie alla Dottoressa Polini per l’illustrazione della delibera. Abbiamo già avuto modo, in occasione di alcune precedenti riunioni di Commissione, di sviscerare la materia anche con la presenza del Presidente, se non ricordo male. Come ha detto giustamente la Dottoressa Polini, dei tre documenti che andiamo ad approvare questa sera, due sono volutamente da approvare senza tante discussioni, visto che si parla di un bilancio per l’anno 2011 e di un piano programma che ovviamente arrivano al termine dell’anno, per cui prendono atto di una situazione, ma dall’altra parte non poteva essere diversamente visti i tempi di costituzione dell’Azienda. Preme peraltro sottolineare l’ultimo aspetto, quello dei crediti vantati dall’Azienda, che è – penso – la parte più importante e fondamentale che credo vedrà impegnata l’Azienda il prossimo anno, è l’elemento che può determinare la bontà o meno dell’azione dell’Azienda, è ovvio che qua si troverà impegnata l’Azienda e i tecnici preposti. Per quanto riguarda invece l’altro documento, il contratto di servizio, io credo che non ci sia assolutamente nulla da dire, mi sembra che il contratto sia un contratto ben fatto, che prende in considerazione tutti quelli che devono essere gli elementi che un Ente controllore, come è la Provincia, deve porre sul tavolo nei confronti della propria azienda operativa. Non so, faccio solo un appunto relativo al fatto che tra le varie normative citate c’è anche ovviamente la Legge Regionale, che poi ha portato alla costituzione dell’Azienda Speciale, sappiamo però che recentemente la consulta ha bocciato una parte di questa Legge, quella relativa al trasferimento dei beni patrimoniali all’azienda. Non credo possa in alcun modo questa – e questa è la domanda – inficiare questo Regolamento di servizio, era questa la cosa che mi interessava. Diamo atto del fatto che è stato il Governo ad impugnare questa Legge e alla fine in effetti parti di questa Legge sono state ritenute incostituzionali. Mi fermo qua, dopo interverrà il mio Capogruppo per quanto

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riguarda la dichiarazione di voto, sulla parte relativa al contratto di servizio. Salvo questo piccolo appunto ritengo sia del tutto condivisibile. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Cornolti, prego. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. Si tratta – come l’intervento di prima ha sottolineato – di una previsione dovuta e anche limitata nel tempo, poiché l’Azienda Speciale è nata il primo luglio. Anche il nostro Gruppo più di pensare a un’approvazione l’abbiamo interpretata come una presa d’atto, anche sulla base di quanto abbiamo appreso nella riunione con il Presidente Dometti e il Direttore Polini. Siccome però il Consiglio Provinciale deve approvare gli atti fondamentali, credo che sia giusto che il Consiglio Provinciale, almeno per la nostra parte, poi gli altri diranno le loro sottolineature, indichino ai gestori dell’ambito alcuni problemi e alcune questioni che riteniamo delicate. Questioni che per la verità devo dire sono anche evidenziate nella relazione del Piano programma, ma proprio perché il Consiglio Provinciale deve non solo approvare, ma dare anche delle indicazioni, noi ci permettiamo di fare delle raccomandazioni, fare delle sottolineature, evidenziare quelli che possono essere i problemi scottanti per il prossimo anno. Questo per due motivi, perché da un lato questi sei mesi sono stati da motorino di avviamento di questa nuova azienda, ma il vero bilancio di previsione sarà quello del 2012, sarà un po’ la prova del nove della bontà di questa azienda. Noi abbiamo identificato cinque problemi, cinque sottolineature, cinque argomentazioni che portiamo all’attenzione, sia del Direttore ma in particolare della Giunta che io poi penso li rappresenterà nel modo più consono al Consiglio d’Amministrazione. La prima questione è la questione della tariffa, perché la tariffa mette in evidenza anche direttamente e indirettamente la questione del piano finanziario. Sappiamo che sulla questione della tariffa non c’è una grande possibilità di movimento, perché sappiamo che la tariffa è l’insieme di tutta una serie di normative, credo però che sia opportuno sottolineare questo aspetto della tariffa, poiché l’acqua tra l’altro è un servizio essenziale. Siccome nella relazione si parla di tariffe specifiche o adeguate ad alcuni settori della nostra popolazione, uno degli aspetti è la questione delle tariffe. Il secondo aspetto riguarda il controllo e la verifica degli ormai famosi 156 interventi, sono tanti e sono importanti, che il Piano d’ambito ha iniziato o ha in programma o aspetta che partano. Io credo che questo sia importante, perché far partire 156 interventi vuol dire non solo creare occupazione e tutto quello che sappiamo, ma vuol dire anche usufruire dei finanziamenti, i famosi 7.000.000 e rotti di euro che la Regione Lombardia ha a disposizione. Noi crediamo sia importante e decisivo dare un’accelerata a questi interventi per quello che è possibile. La terza questione riguarda le cosiddette società inadempienti in ordine al recupero delle risorse non versate. È chiaro che un’azienda che non riesce o che non ha la possibilità di recuperare una serie di risorse, è chiaro che limita poi oggettivamente la situazione. Io ho visto nel verbale del Consiglio d’Amministrazione un’azione decisa anche dal punto di vista legale per recuperare queste azioni, io credo che sia una questione da sottoporre all’attenzione.

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La quarta questione è il completamento della pianta organica per garantire le funzioni che oggi sono sostenute dalla struttura e dall’organico attuale. È chiaro che un’azienda se non riesce ad acquisire una serie di professionalità tecniche, tra cui le professionalità che riguardano lo scopo dell’azienda, è chiaro che ha difficoltà a portare a termine il suo progetto. Presumo quindi, mi auguro che il 2012 possa iniziare con qualche assunzione di qualità ovviamente, proprio per mettere in condizioni l’azienda di poter operare. Sappiamo anche che una buona parte del bilancio va per i cosiddetti incarichi professionali, e va bene, però è anche opportuno avere in casa – tra virgolette – il knowhow tecnico fondamentale per questa azienda. In ultimo la questione annosa che riguarda le società, facciamo anche i nomi, la Hidrogest, la Cogeide, che hanno posizioni creditorie. Io credo che anche da questo punto di vista occorre trovare delle soluzioni, che possano essere sì di tipo legale, ma secondo me possano essere anche di tipo amministrativo – politico. Io credo che queste società sono tra l’altro partecipate quasi al cento per cento, meno una piccola parte, dalle amministrazioni comunali, credo che sia importante un’accelerata da questo punto di vista. Con queste raccomandazioni, con queste sottolineature, con queste evidenziazioni il nostro voto sarà positivo. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Cornolti. La parola al Consigliere D’Amico, prego. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Volevo fare una domanda all’Ingegnere, confesso che ho qualche difficoltà nonostante abbia cercato di applicarmi, ho qualche difficoltà a muovermi su questa questione degli ambiti, su questa questione della Legge Regionale e sugli annessi e connessi relativi. Mi scuso se magari faccio una considerazione che c’entra poco con quello che magari stiamo discutendo. Mi collegavo anche io un po’ all’ultima parte dell’intervento di Marinoni, la Corte Costituzionale recentemente, il 27 di novembre, ha bocciato la Legge lombarda sulla privatizzazione dell’acqua, dichiarando illegittimi due commi dell’Articolo 49 della Legge 26, ribadendo in particolare due principi. Il primo che la proprietà della rete di distribuzione dell’acqua deve essere totalmente pubblica, e quindi non può essere ceduta a società che… anche se partecipa una società privata a partecipazione pubblica. Il secondo principio che ha ribadito è che l’aggiudicazione della gestione del servizio spetta solo all’Autorità d’Ambito, cioè ai Comuni e non alle Province. Questo ricorso che era stato presentato peraltro dal Governo Berlusconi, porterà nelle prossime settimane o già in questo periodo la Regione Lombardia a dover modificare la norma che citavo prima, proprio perché la Legge lombarda di fatto prevede ancora, nonostante l’esito dei referendum che si sono svolti il 12 e 13 giugno, la Legge lombarda prevede di fatto ancora la privatizzazione dell’acqua. La Corte Costituzionale chiede di rientrare nei parametri di quello che è l’esito dei referendum. Domanda: quello di cui discutiamo questa sera c’entra qualcosa con questa vicenda sì o no? Ci possono essere riflessi successivi alla discussione di questa sera che possano rientrare in questa dichiarazione della Corte Costituzionale? Grazie.

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PRESIDENTE: Non ho altre richieste di intervento, la parola all’ingegnere per dare i dovuti chiarimenti. ING. POLINI: Grazie Presidente. Per quanto riguarda i cinque punti che il Consigliere Cornolti ha indicato, si è dimenticato di dire che sicuramente per fine gennaio porteremo in Consiglio Provinciale l’approvazione del bilancio di previsione e piano programma 2012 e triennale 2012/2014. All’interno di quel documento sicuramente verranno meglio puntualizzati questi aspetti e specificati meglio, soprattutto perché l’aspetto che riguarda la tariffa in ogni caso non è possibile adempiere oggi, perché quel referendum, è noto a tutti che il metodo tariffario quale era il vecchio metodo è stato in questo momento bloccato per alcuni aspetti, in particolare per la voce relativa alla remunerazione del capitale investito del 7%. Ad oggi non è possibile andare ad individuare un metodo, in quanto l’Agenzia delle entrate o il CoViRi, che però devo dirvi con decreto attuale ha abrogato il CoViRi, il Decreto legge oggi in vigore. Il CoViRi quindi è stato abrogato e l’Azienda per la protezione delle risorse idriche dovrebbe andare a convogliarsi all’interno dell’authority che è quella dell’energia elettrica e del gas. Sarà quindi questo il nuovo organismo che dovrà individuare quale è il nuovo metodo tariffario, quella nuova formula per definire la tariffa, quindi in questo momento siamo comunque fermi e non riusciamo ad operare, a procedere per questo motivo. Gli altri punti verranno sicuramente inseriti nel Piano programma 2012 e triennale 2012/2014. Per quello che ha chiesto il Consigliere D’Amico e il Consigliere Marinoni, la Corte Costituzionale, la sentenza numero 320 in realtà non ha abrogato la Legge 21, ha abrogato un Articolo e due comma, l’Articolo 49 e il comma 2 e 6. Devo fare una premessa però, l’ATO di Bergamo non ha applicato un modello regionale, il modello regionale prevedeva la costituzione di una patrimoniale, di una società di gestione e di una società di erogazione. Già la sentenza 307 del 2009 aveva abrogato la definizione, la separazione tra gestione ed erogazione, dicendo che la Legge Regionale avrebbe dovuto essere modificata, la 21 è stata modificata, dove la gestione e l’erogazione devono essere unite in un’unica società. Questa sentenza ha abrogato anche la parte relativa alla patrimoniale, però l’ATO di Bergamo aveva fatto un affidamento ad Uniacque SpA anticipando la Legge Regionale 18 che modificava la Legge Regionale 26, quindi la 18 ha modificato la 26 e la 21 che ha istituito l’Ufficio d’Ambito. Nell’ATO di Bergamo quindi non è prevista la nascita di una patrimoniale, è stata prevista ad esempio all’ATO di Pavia perché aveva seguito interamente il modello regionale. In questa fase, sicuramente nella costituzione, negli atti che approviamo questa sera la sentenza non influisce, perché la sentenza non è andata ad abrogare la costituzione di uffici d’ambito, ha abrogato una disposizione prevista dalla Legge sulla costituzione della patrimoniale, che tra l’altro Bergamo non aveva attuato. Sicuramente non va ad inficiare né il contratto di servizio, né il piano programma né il bilancio né la costituzione dell’Ufficio d’ambito, quello che va a toccare è la possibilità di costituire patrimoniali, di conferire il patrimonio all’interno di queste patrimoniali e lasciare la possibilità alle patrimoniali di fare le gare per affidare il servizio, ciò che però a Bergamo è tutto superato. Noi abbiamo già un gestore unico, un gestore che non è patrimonializzato ma è un gestore che gestisce, eroga il

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servizio e realizza le reti, e che restano di sua proprietà solo nel periodo dell’affidamento, quindi nei trenta anni. Scaduti i trenta anni le reti tornano nella disponibilità dei comuni.

(Intervento fuori microfono non udibile) ING. POLINI: No, nel nostro caso no. PRESIDENTE: Grazie Ingegnere. Apro la fase delle dichiarazioni di voto, prego Consigliere Giudici. CONSIGLIERE GIUDICI: Grazie Presidente. Sarò molto breve perché abbiamo ormai seguito tutte le vicende, e siamo contenti e felici che l’acqua resti pubblica e venga gestita pubblicamente. Al di là delle formalità, il Piano programma e bilancio di previsione sono ovvi e quindi non stiamo neanche a discutere, è chiaro che vanno approvati. I contratti di servizio sono una cosa importante, però per la gente che vede queste forme di gestione, e quindi l’azienda speciale Ufficio d’ambito e l’Ente gestore Uniacque SpA spesso la gente dall’esterno la differenza fra chi programma, prende le risorse, e chi gestisce, non la vede. Forse a livello di comunicazione deve essere spiegato bene. Nel senso che l’Azienda speciale Ufficio d’Ambito deve poi prendere quelle che sono le esigenze, le priorità di intervento del territorio, programmarle, e al di là di quelle che sono le varie situazioni coprire economicamente con la tariffa. È quindi un meccanismo che spesso porta ad identificare, chi applica Uniacque alla tariffa, l’Ente che decide, quindi andrebbe specificata la differenza. È importante approvare perché riusciamo finalmente a programmare e ad avere un’idea delle necessità sul territorio, faccio riferimento alle zone montane, non solo come la mia ma anche come quella del Consigliere Milesi, della Valle Brembana, dove la depurazione non è mai stata realizzata e dovrà essere fatto altrimenti ci troveremo ad essere penalizzati, se non saremo rapidi, poi la perfezione avverrà con il tempo, ci potremmo trovare nella malaugurata condizione di subire le sanzioni europee perché siamo in ritardo. Noi voteremo a favore perché prima facciamo meglio è, e ci auguriamo che poi nel resoconto che i nostri sindaci andranno a stimolare nelle priorità, le cose vengano fatte bene. Un augurio che il lavoro venga fatto e venga fatto bene e presto. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. Consigliere Piccioli prego. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. Anche il nostro Gruppo Lega Nord dà parere favorevole all’approvazione di questa delibera, contratto di servizio, programma e bilancio, su questo credo che non ci sia nulla da dire, anzi. L’Azienda Speciale e l’Ufficio d’Ambito è una struttura indispensabile per la

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gestione a livello provinciale delle autorizzazioni e quant’altro in modo particolare dopo le competenze. Voglio aggiungere un paio di riflessioni rispetto a quello che hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, nel senso che si è parlato di tariffa e riguardo alla tariffa sicuramente – come diceva l’ingegner Polini – congelata in questo momento, in quanto ci sono dei problemi di interpretazione. Dico soltanto una cosa, la tariffa, e tutti lo possono vedere su internet perché credo che sia a disposizione da parte del CoViRi, noi molte volte diciamo che siamo penalizzati rispetto ad altri Paesi europei, per quanto riguarda la tariffa dell’acqua abbiamo la Germania che ha una tariffa dai 4 ai 5 euro al metro cubo, nel nord Italia c’è una tariffa che va dal 2,5, la tariffa più bassa è di Milano, mi sembra che sia 0,80 centesimi, è comprensibile perché ha una certa disponibilità. Per quanto riguarda le tariffe noi abbiamo ancora alcune resistenze di carattere normativo, quindi non è che si possa inventare una tariffa adeguata agli investimenti che l’Azienda speciale e Uniacque vogliono o debbono fare, soprattutto in relazione al collettamento e alla depurazione, dove ci sono dei vincoli fortissimi e dove ci sono anche delle brutte possibilità di sanzioni da parte dell’Europa. Quello che si indicava per quanto riguarda la tariffa della depurazione, non è sicuramente non solo sufficiente, ma è in esiguo rispetto agli investimenti che Uniacque e l’Azienda Speciale dovrebbero fare sul territorio provinciale. Il Consigliere Giudici diceva nei nostri paesi, soprattutto in quei paesi di montagna, nelle valli, dove sappiamo benissimo che il collettamento ha dei costi proibitivi rispetto ad altre aree magari più omogenee, tanto è vero che l’acquisizione di BAS SII da parte di Uniacque ha portato da questo punto di vista anche una certa utilità e un certo vantaggio. Essendo la città di Bergamo e i comuni dell’interland un’area più omogenea, chiaramente anche i costi di collettamento e depurazione sono molto più bassi rispetto ad altre zone del territorio provinciale. Con questo ragionamento dove voglio arrivare? Voglio arrivare al fatto che i costi, se dovessimo realizzare il collettamento e la depurazione su tutto il territorio provinciale, sarebbero proibitivi, e dove si vanno a prendere i soldi? La tariffa sicuramente non basta, perché nella tariffa non entrano questi tipi di investimenti, si deve fare il collettamento e la depurazione, garantire comunque la depurazione e un funzionamento efficiente e salubre dell’acqua, questo è il grosso problema sia dell’Azienda Speciale sia di Uniacque, dell’Ente gestore. Quello che dicevi tu – Giudici – sul cittadino, il cittadino non conosce questo aspetto, così come anche noi siamo piuttosto titubanti riguardo a questi aspetti. L’Azienda speciale ex ATO è innegabilmente un Ente istituzionale doveroso di gestione istituzionale delle autorizzazioni e quant’altro, però l’Ente gestore Uniacque si trova in difficoltà da un punto di vista economico. Uno dei passaggi che si potrebbero fare al di là dell’approvazione della delibera, è un augurio che esprimo, che sia Uniacque che l’Azienda Speciale debbano trovare, così come è successo nel passato, ma soprattutto oggi, una sintonia per quanto riguarda sia il lavorare insieme sulla tariffa, sia soprattutto su una revisione, un aggiornamento, così lo potremmo definire, degli investimenti, di quei famosi 150 progetti sulla base di che cosa? Sulla base di alcuni criteri vincolanti che non dipendono da una volontà dell’Azienda Speciale o di Uniacque, ma dipendono da un vincolo a livello europeo, che è quello del collettamento e depurazione.

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Sulla base di una revisione di questi progetti ci sono dei criteri prioritari, il primo sicuramente è questo, anche perché le eventuali sanzioni che dovessero arrivare, al di là dell’aspetto tutela della salute del cittadino, dall’Europa sono salate e le pagheremmo tutti queste multe. L’augurio è che si possa lavorare insieme in tempi abbastanza veloci, perché il tempo stringe. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Bettera. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Per annunciare il voto favorevole del PDL a questo bilancio di previsione, indicazioni generali che riguardano questa parte del 2011. Anche noi con qualche perplessità, come l’amico della Lega, perché vogliamo capire nel futuro, per consentire gli investimenti dovuti quanto diventerà poi la tariffa al metro cubo. Grazie. PRESIDENTE: Esauriti gli interventi per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione. Prego signori Consiglieri. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 33, votanti 33, favorevoli 30, contrari 3, astenuti nessuno. Il Consiglio Provinciale approva. Vi prego ora di procedere alla votazione dell’immediata esecutività. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 33, votanti 33, favorevoli 30, contrari 2, astenuti 1. Il Consiglio Provinciale approva. Grazie ingegnere e buonasera.

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O.d.g. n. 6 - Delib. n. 165 PRESIDENTE:Punto numero 6 all’ordine del giorno: “Passaggio da beni demaniali provinciali a beni patrimoniali disponibili di aree provinciali stradali site in Comune di Torre Boldone lungo la S.P. 35 Bergamo – Clusone, e conseguente alienazione alla Società Ranica Centro S.r.l.”. La parola all’Assessore Capetti, prego. ASSESSORE CAPETTI: Grazie Presidente. La delibera chiaramente è stata esaminata in Commissione, comunque siamo a Torre Boldone, si tratta di alienare un reliquato stradale che costituisce – è scritto in delibera – percorso sterrato carrabile sul fondo di una scarpata per accesso a fondi interclusi. È stata fatta a suo tempo richiesta da parte della Società Ranica Centro e dal signor Pislor Aldo di acquistare questa porzione di reliquato; allegata alla deliberazione c’è la perizia con la quale si valuta per euro 25 a metro quadro le porzioni agricole e per euro 15 a metro quadro le porzioni cosiddette incolte. In seguito alla perizia il signor Pislor si è sottratto, ha rinunciato all’acquisto, mentre la Ditta che non aveva fatto richiesta ma che è compresa in questi reliquati, Cavagnis, ha delegato l’acquisto alla sola Società Ranica Centro, che quindi è interessata direttamente ad avere questo reliquato. Il Consiglio Provinciale è chiamato a dichiarare il passaggio da bene demaniale a bene patrimoniale di metri quadri 2.180 e di dare atto che conseguentemente alla deliberazione verranno introitati da parte dell’Ente Provincia euro 45.100. PRESIDENTE: Grazie Assessore. Dichiaro aperta la discussione, non ci sono richieste di intervento. Apro la fase delle dichiarazioni di voto, non ci sono richieste di intervento, passiamo alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: 32 presenti, 32 votanti, 27 favorevoli, 5 astenuti. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità. Passiamo ora alla votazione dell’immediata esecutività. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 31, votanti 31, favorevoli 26, contrari nessuno, astenuti 5. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità.

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O.d.g. n. 7 - Delib. n. 166 PRESIDENTE:“Passaggio da beni demaniali provinciali a beni patrimoniali disponibili di aree provinciali stradali site in Comune di Arzago d’Adda lungo la S.P. 185 “Rivoltana”, e conseguente alienazione alla Società Cartotecnica Deltacart S.r.l.”. La parola all’Assessore Capetti. ASSESSORE CAPETTI: Grazie Presidente. Qui siamo nel Comune di Arzago d’Adda, a suo tempo il Consiglio Provinciale aveva deliberato di procedere all’alienazione della porzione di area che era stata interessata negli anni ’60 alla progettazione della cosiddetta Strada Rivoltana. Erano stati interessati per la realizzazione di questa strada 34 metri, in realtà poi la strada ha occupato solo 12 metri e quindi ci sono nella disponibilità 22 metri di area libera. Il Consiglio Provinciale ha deciso in questa direzione, in quanto nel frattempo è stata programmata ed è in fase di realizzazione la Brebemi, quindi non è più interesse della Provincia tenere questo spazio per l’eventuale raddoppio della Strada Rivoltana. Abbiamo già approvato in Consiglio alcune alienazioni, e in questo caso si tratta di richieste fatte dalla Cartotecnica Deltacart e dalla Carrozzeria Crippa che è già stata interessata – tra l’altro – ad un altro acquisto di questo genere. I metri quadrati richiesti dalla Cartotecnica sono metri 1.160 mentre la Carrozzeria Crippa chiederebbe in acquisto 575 metri. In entrambi i casi il valore che è stato stimato, nel caso della Cartotecnica in contraddittorio, perché aveva offerto di più della perizia, nel caso della Carrozzeria Crippa in relazione a quanto già alienato poco tempo fa, comunque è sempre di 60 euro al metro quadro che comporta un introito da parte della Provincia di 99.360 euro complessivi. Si tratta chiaramente di dichiarare il passaggio da bene demaniale a bene disponibile, dunque è lo stesso criterio della delibera precedente. PRESIDENTE: Grazie Assessore. È aperta la discussione, non ci sono richieste di intervento. Procediamo con le dichiarazioni di voto, non ci sono richieste di intervento, procediamo con la votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 32, votanti 32, favorevoli 27, nessun contrario, 5 astenuti. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità. Procediamo ora alla votazione in ordine all’immediata esecutività. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 30, votanti 30, favorevoli 26, nessun contrario, 4 astenuti. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità.

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O.d.g. n. 8 - Delib. n. 167 PRESIDENTE:Proposta di Consiglio di: “Permuta a titolo gratuito di terreni, in Comune di Schilpario, tra la Provincia di Bergamo e la Società Piantoni Lucio S.r.l.”. La parola all’Assessore Capetti. ASSESSORE CAPETTI: Grazie Presidente. In questo caso siamo a Schilpario, bisogna ricostruire brevemente la vicenda. Alla fine degli anni ’60 l’Anas ha realizzato una variante all’ex Statale 294, ha occupato dei terreni privati senza procedere alla liquidazione delle relative indennità. Nel contempo l’Anas ha dismesso un’area corrispondente ad un reliquato stradale, oggi definito tuttora come demanio stradale. La strada è passata alla Provincia, il reliquato è in uso alla società Piantoni Lucio la quale ha chiesto di acquisire il reliquato attraverso permuta con la porzione di area che nel frattempo è diventata strada e mai liquidata al privato. Siccome il socio di Piantoni Lucio è Piantoni Rudi, che è in effetti titolare di questo mappale ma è socio del Piantoni Lucio in una società s.r.l. Piantoni Rudi si dice disponibile a trasferire la proprietà alla società Piantoni Lucio. Si era aperta una discussione per valutare il valore dell’area, ma in realtà hanno dimostrato che a suo tempo, quando sono stati espropriati, non hanno ricevuto il corrispettivo da parte di Anas. La proposta quindi è di fare una permuta alla pari, anche se i metri quadri non sono esattamente uguali, perché nel primo caso siamo a 709 metri, nel secondo caso a 842. Le caratteristiche però sono leggermente diverse a favore dei 709 metri, quindi la permuta alla pari è considerata congrua da parte dei nostri tecnici. In sostanza si va a sistemare una questione annosa che era rimasta irrisolta da parte di Anas, perché aveva occupato una strada senza poi pagare il corrispettivo.

(Intervento fuori microfono non udibile) ASSESSORE CAPETTI: Siamo negli anni ’60, quindi nella permuta alla pari si risolve questa questione. PRESIDENTE: Grazie Assessore. Dichiaro aperta la discussione, prego Consigliere Spada. CONSIGLIERE SPADA: Grazie Presidente. Solo per aggiungere alcuni particolari a quello che ha detto l’Assessore, visto che i terreni li conosco molto meglio delle mie tasche, perché ci passo davanti più di una volta al giorno. Il terreno che va a finire nei privati è una striscia molto stretta, che anche se non è stato messo in risalto prende anche la scarpata del fiume, scarpata alla quale si accede forse a piedi perché si fa fatica a procedere. Se c’è qualcuno che ci guadagna nella permuta sicuramente è la Provincia. Grazie.

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PRESIDENTE: Grazie. Non ci sono altre richieste di intervento, ci sono interventi per dichiarazioni di voto? No, quindi procediamo con la votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: 32 Presenti, 31 votanti, 31 favorevoli, nessun contrario, nessun astenuto. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità. Votiamo adesso per l’immediata esecutività. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32, nessun contrario, nessun astenuto. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità.

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O.d.g. n. 9 - Delib. n. 168 PRESIDENTE:Abbiamo esaurito le proposte di Consiglio, passiamo agli ordini del giorno. Primo ordine del giorno urgente: “Ordine del giorno urgente presentato dal Gruppo PD sul dimensionamento degli istituti comprensivi”. La parola al Consigliere Servidati. CONSIGLIERE SERVIDATI: Grazie Presidente. Questo ordine del giorno è relativo all’articolo 19 della manovra estiva, che impone il dimensionamento degli istituti comprensivi che devono avere un minimo di 1.000 studenti, e questo dimensionamento deve essere fatto entro il 31 dicembre in tutte le regioni. Premesso che la Regione Lombardia ha dato disposizioni alle Province per attivare le necessarie procedure per ottemperare all’articolo di Legge, e considerato che vi sono pareri contrastanti, perché da una parte il dimensionamento viene riconosciuto come competenza esclusiva degli Enti locali, dall’altra si invitano gli Uffici periferici del Ministero dell’Istruzione a sollecitare le regioni perché venga data sollecita applicazione a questa norma. Tenuta presente anche l’esiguità del tempo previsto dalla legge per l’attuazione, che non ha consentito a molti comuni di consultare tutti i soggetti istituzionali coinvolti, perché il dimensionamento deve essere il risultato di un’attenta programmazione sul territorio e deve anche rispondere ad un miglioramento qualitativo dell’offerta formativa sul territorio. Per cui questo ordine del giorno, che è stato sottoscritto anche dalla Lista Bettoni UDC, chiede che il Consiglio Provinciale impegni il Presidente della Provincia a farsi promotore presso il Ministero dell’Istruzione, della richiesta di applicazione graduale della Legge, prevedendo il rinvio della data di scadenza del dimensionamento degli istituti comprensivi, affinché nei comuni, dove tale dimensionamento ha trovato difficoltà, non si proceda con soluzioni affrettate, ci sono problemi anche nella nostra provincia, in particolare in città, a Dalmine e a Treviglio, ma possa essere definita una proposta articolata ed efficace, comunque non limitata al puro calcolo numerico – quantitativo, favorendo il confronto approfondito tra gli Enti locali, le istituzioni scolastiche e le parti sociali. Devo aggiungere che ordini del giorno così sono stati votati già ad esempio all’unanimità dal Consiglio Provinciale di Milano e anche in altri Consigli, perché è stato un problema soprattutto di tempi che non hanno permesso ai comuni di consultare in modo adeguato tutti i soggetti. Siccome qui stiamo parlando delle scuole, del futuro dei nostri ragazzi, mi pare una richiesta saggia quella di un’applicazione graduale, so anche che il Ministero sembra orientato in questa direzione, però a tutt’oggi non ha ancora deciso. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei Consigliera. È aperta la discussione, la parola al Consigliere Milesi, prego.

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CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Credo che sarebbe su questo tema interessante che ci dicesse qualche cosa l’Assessore Zucchi, perché mi pare che nei mesi scorsi sono state fatte dall’Assessorato, insieme all’ex Provveditorato degli Studi, una serie di incontri sul territorio nei quali sono state esaminate queste problematiche. Credo quindi possa avere, meglio di noi, un quadro esatto di quelle che sono le problematiche presenti sul territorio. Io sollecito, anche ai fini di un miglior esame della proposta di ordini del giorno, di sentire l’Assessore. Noi condividiamo in toto quello che è stato detto anche in sede di presentazione dalla collega Servidati, mi permetto però di far rilevare la necessità di aggiustare un po’ il primo capoverso dell’ordine del giorno. Viene citata in modo errato la Legge, non 117 ma 111, e anche in riferimento al dimensionamento ai 1.000 e 300 studenti, non è corretto. Nel senso che la Legge all’Articolo 19 comma quarto e cinque prevede due fattispecie diverse, quella prevista dal comma quarto si dice che devono essere aggregati in istituti comprensivi le scuole dell’infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado, e in questi casi i numeri devono essere di 1.000 alunni che devono essere ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Il comma quinto invece fa riferimento alle istituzioni scolastiche autonome già costituite, e si fa riferimento a due numeri diversi, 500 nella norma ridotto a 300 per istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche. Dovremmo quindi far riferimento in quella parte ai 1000 e ai 500 e non ai 1.000 e ai 300 perché sono due fattispecie di natura diversa. Mi fermo qui, in conclusione condividiamo in toto quello che ha scritto sull’ordine del giorno. PRESIDENTE: Grazie. Mi rivolgo al proponente, la legge 117 è la legge 111. Si procede quindi, essendo un errore materiale, alla semplice correzione, diamo atto a verbale, 111/2011. Per quanto riguarda il resto, che sono valutazioni probabilmente molto serie, però mi serve il testo scritto per poterlo mettere in discussione. L’Assessore vuole prendere la parola? Prego Assessore. ASSESSORE ZUCCHI: Grazie Presidente e buonasera a tutti. In relazione all’ordine del giorno è importante, anche giustamente sottolineava il Consigliere Milesi, indicare quasi solo i parametri legati alla 111/2011, in particolar modo al discorso del 19. Cominciamo dall’Articolo 4, istituzioni scolastiche ricomprese in territori montani, si suddividono in istituzioni esistenti funzionanti anno scolastico 2011/2012, parametro numero 300 alunni minimi. Istituti comprensivi formati da aggregazione di scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, numero 500 alunni minimi, in attuazione dell’Articolo 19 del Decreto Legge 98/2011, convertito in Legge 111/2011. Istituzioni scolastiche in aree diverse, quelle prima enunciate, sono istituzioni esistenti e funzionanti per l’anno scolastico 2011/2012, indice di riferimento 500 e 900 alunni, gli istituti comprensivi formati da aggregazione scuole dell’infanzia primarie e secondarie numero 1.000 alunni minimo. C’è un'altra componente importante, che non possono essere assegnati dirigenti scolastici di ruolo a tempo indeterminato alle istituzioni scolastiche con

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meno di 600 alunni, Articolo 4 della Legge di stabilità. È importante anche questo discorso delle dirigenze a tempo indeterminato, perché i sistemi di aggregazione possono far perdere dirigenze ad alcune indicazioni del territorio. Per quanto riguarda la situazione del nostro territorio nei vari incontri, parliamo di 13 istituzioni scolastiche interessate, e se avete pazienza vi leggerei la situazione attuale suddivisa in 5 ambiti territoriali, per farvi comprendere a che punto si è, quali sono le difficoltà che noi abbiamo comunicato con una lettera il 20 ottobre alla Giunta della Regione Lombardia, per dare quali sono le difficoltà della verticalizzazione. Queste cinque zone le abbiamo definite zona di Romano Lombardia, la somma degli utenti dei due istituti esistenti sono 1.774 alunni, quindi risulta chiaramente eccessiva per un solo istituto comprensiva. La richiesta del Comune di Romano di Lombardia è quella di formare due istituti comprensivi, procedendo allo sdoppiamento della scuola secondaria di primo grado, che si articola in due plessi, dimensionandolo uno con un numero di iscritti superiore a 1.000 e l’altro con un numero di iscritti costituito dalla differenza del primo. Il Comune di Romano Lombardia nel presentare tale richiesta, è consapevole che il secondo dei due istituti comprensivi non potrà disporre di dirigenza autonoma rispetto all’articolato che dicevo prima, ma è parimenti convinto che l’andamento demografico crescente raggiungerà i 1.000. Quanto richiesto non modifica però il numero delle dirigenze attuali, che sono due a Romano. Zona di Caravaggio, tutti i comuni che riguardano Caravaggio, Brignano, Cologno, Spirano, Urgnano avevano antecedentemente al 15 luglio già assunto delle delibere rispetto al dimensionamento, quindi avevano già trovato gli accordi, hanno adottato delibere che approvano il dimensionamento verticale così composto: istituti scolastici per le sole scuole di Caravaggio 1.373 alunni, istituto comprensivo per le sole scuole di Cologno 1007 alunni, istituto comprensivo per le sole scuole di Urgnano 883 alunni, istituto comprensivo per le sole scuole di Brignano e Spirano 890 alunni. Anche questo non modifica nulla sulle dirigenze attuali che sono quattro. Zona di Treviglio, qui siamo in presenza di una sola scuola secondaria di primo grado e di due circoli didattici, un unico istituto comprensivo darebbe una somma di iscritti pari a 2.486 alunni, a questo si aggiunga anche che alla scuola secondaria di primo grado è annesso ad un centro EDA, educazione agli adulti, con circa 2.000 iscritti ai vari corsi. Come per Romano, il Comune di Treviglio chiede lo sdoppiamento della scuola secondaria di primo grado, che si articola in due plessi, e la formazione di due istituti comprensivi, a uno dei quali dovrà restare annesso il centro EDA, in attesa del Regolamento su questo. Ricordo che il centro di EDA era in una zona di Bergamo e noi lo abbiamo annesso, lo abbiamo preso in carico come Provincia all’istituto Pesenti, però siamo ancora in attesa del Regolamento che ci permetta di dire che rispetto ai Centri EDA possono essere trasferiti alle Province. Questa richiesta però modifica in diminuzione il numero delle dirigenze attuali da tre a due. La zona di Dalmine. Preso atto che il lavoro che stanno facendo nel Comune di Dalmine è ormai in atto da alcuni anni, che sono attualmente sul tavolo dell’Amministrazione comunale ben tre proposte di diversa aggregazione dei plessi. Dalla relazione pervenuta dal Comune di Dalmine si evidenzia la necessità di procedere, visto il numero troppo alto degli alunni derivanti dalla somma degli istituti esistenti, 2.175, allo sdoppiamento della scuola secondaria di primo

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grado che si articola in tre plessi e la formazione di due istituti comprensivi. Quanto richiesto non modifica il numero delle dirigenze attuali. Zona di Albino. Sommando gli attuali iscritti ai due istituti scolastici si ottiene la somma di 1.737 alunni, trattasi di paesi di montagna e quindi soggetti alle deroghe del dimensionamento. Le Amministrazioni coinvolte, Albino e Selvino hanno ritenuto, in accordo con il Comune di Nembro e con i dirigenti scolastici di riferimento, di formare un solo istituto comprensivo con le scuole di Albino, 1.491 alunni aggregando le scuole di Selvino 246 all’istituto comprensivo di Nembro, che porterebbe il numero dei suoi iscritti da 983 a 1.229. Quanto richiesto modifica in diminuzione il numero delle presenze attuali da due a uno. Questa è la situazione al 20 ottobre, la relazione tecnica fatta alla direzione generale della Lombardia. Il 6 dicembre è arrivata una circolare regionale, la quale chiede di fare un’applicazione più morbida di queste norme, in modo tale che si possa raggiungere l’obiettivo in modo più graduale rispetto alla situazione complessa. Sono chiari però e dicono: gli obiettivi di dimensionamento e verticalizzazione devono essere perseguiti a partire dall’anno scolastico 2012/2013 rinviando l’obiettivo di gradualità, cioè vuol dire discutete e trovate accordi. Il limite di 1.000 studenti per istituto comprensivo, è inteso come valore medio regionale, quindi sul valore medio 880 anche lì bisogna gradualmente discutere per trovare le giuste soluzioni. Per quanto riguarda la verticalizzazione è possibile ricorrere a specifiche deroghe in casi particolari e motivati che presentano specifiche problematicità e criticità, è un po’ ciò che abbiamo già definito il 20 di ottobre. Non è possibile ovviamente incrementare il numero delle istituzioni scolastiche attualmente esistenti a livello provinciale. Restano confermate le modalità definite dal D.P.R. 233/98, razionalizzazione della rete scolastica secondo criteri di ottimizzazione rapporti costi – benefici, stabilizzazione del tempo istituzione scolastica e la loro equilibrata presenza e distribuzione sul territorio, partecipazione e condivisione a livello territoriale delle scelte intraprese, anche attraverso l’acquisizione dei pareri obbligatori non vincolanti per le istituzioni scolastiche interessate a variazioni e cambiamenti. Valorizzazione delle molteplici funzioni di servizio che ciascuna istituzione svolge a favore delle comunità territoriali, con particolare attenzione alle realtà territoriali più dinamiche. L’elemento differente, rispetto al 31 dicembre, è che la Regione Lombardia dice che le proposte e i piani provinciali devono essere approvati e inviati a Regione Lombardia entro il 16 gennaio, sedici giorni non cambiano molto la sostanza. Io credo che nella complessità che c’è nei confronti dell’Amministrazione comunale e istituzioni scolastiche, mi permetto di dire che sia opportuno trovare i giusti allungamenti di tipo, premesso quanto Regione Lombardia ci chiede e quanto noi abbiamo già comunicato con la gradualità complessiva delle situazioni che dobbiamo affrontare. PRESIDENTE: Grazie Assessore. Non ci sono richieste di intervento, per dichiarazione di voto? Prego Consigliere Piccioli Cappelli.

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CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. In base a quanto ha detto anche l’Assessore, noi di Lega Nord siamo favorevoli a questa richiesta di tempistica maggiore e per dare la possibilità alle parti istituzionali di… PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Bettera. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Anche noi ci dichiariamo favorevoli a questa richiesta di estensione di tempo per mettere in atto la nuova legge. Grazie. PRESIDENTE: Procediamo alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: 32 presenti, 32 votanti, 32 favorevoli, nessun contrario, nessun astenuto. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità.

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O.d.g. n. 10 - RITIRATO PRESIDENTE: Punto 10 all’ordine del giorno: “Mozione presentata dal Gruppo PD riguardante l’Accademia della Guardia di Finanza”. Prego Consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Grazie Presidente. Si tratta di un ordine del giorno presentato a marzo 2011, nove mesi fa, il tempo di una gravidanza normale. Nel frattempo sono maturate altre cose, quindi il testo, che secondo me ha una sua importanza notevole, è superato dagli avvenimenti, perché l’ordine del giorno impegnava a continuare a sostenere i progetti di realizzazione dell’Accademia della Guardia di Finanza, a sensibilizzare nuovamente i Ministri bergamaschi della Repubblica, i parlamentari bergamaschi, i Consiglieri Regionali tutti a tenere costantemente informato il Consiglio Provinciale. Questo perché abbiamo più volte ritenuto importante, nonostante qualche autorevole esponente della maggioranza su questo facesse battute, sulla provenienza che hanno gli ufficiali di solito della Guardia di Finanza, sulla provenienza nazionale. Abbiamo sempre ritenuto importante che questa trasformazione venisse perseguita, un accordo di programma sottoscritto tra Ministero, Regione, Provincia e Comune per realizzare un investimento di centinaia di milioni di euro con sicuro beneficio sul territorio. Ci troviamo invece, con giugno di quest’anno, dopo che è stato presentato l’ordine del giorno ancora non discusso, né presumo tanto meno preso in considerazione, ci troviamo con una delibera della Giunta Provinciale che recede dall’accordo di programma finalizzato alla realizzazione della nuova sede Guardia di Finanza, semplicemente perché si richiama la nota del Comando Generale della Guardia di Finanza, con la quale si richiama la criticità dei quadri di finanza pubblica. La stessa Guardia di Finanza ritiene inevitabile l’annullamento delle iniziative in argomento, allora io mi chiedo: la politica serve a qualcosa? Con una fatica incredibile si sono messi attorno alla Provincia di Bergamo, la Regione, il Ministero, i comuni delle parti politiche differenti per sancire un investimento di centinaia di milioni di euro dal beneficio indiscusso sul territorio, salvo per chi vuole essere miope e allora Dio lo acceca. Ad un certo punto la Guardia di Finanza, visto che probabilmente anche altre parti del territorio nazionale dove dislocarlo dice va bene, andiamo a un'altra parte se qui volete fare altre cose ci spostiamo, noi abbiamo nell’accordo di programma sottoscritto degli impegni che il collegio di vigilanza doveva assumere. Collegio di vigilanza in cui era parte attiva la nostra Amministrazione Provinciale, ed in particolare il collegio di vigilanza prevedeva anche delle sanzioni per l’inadempienza. Se prendiamo degli impegni seri, spendiamo dei soldi, se è stato fatto un referendum tra i cittadini di Grumello del Piano perché chi lo voleva e chi non lo voleva e lo hanno voluto, sono stati fatti gli studi per vedere come inserire, e questi studi sono costati fior di soldi al Comune di Bergamo, ma oltre a questi anche i soldi spesi da questa Provincia per partecipare agli accordi di programma, i mancati introiti. Il collegio di vigilanza cosa doveva fare? Vigilare anche attraverso visite periodiche sulla piena, tempestiva e corretta attuazione dell’accordo di programma nel rispetto degli indirizzi e dei tempi sopra enunciati.

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All’Articolo 9 ci sono sanzioni per inadempimento, il collegio di vigilanza, quando constata l’inadempienza di uno dei soggetti e qui è palesemente inadempiente, disporre, decorso predetto termine, gli interventi necessari anche di carattere sostitutivo. Restano a carico dei soggetti adempienti tutte le spese sostenute alle altre parti anche per studi, piani, progetti predisposti per la realizzazione di tutto quanto previsto dal presente accordo. Se fosse un Paese serio si discute di un investimento di centinaia di milioni di euro, si è tutti d’accordo, tutte le parti politiche rappresentate, si fanno investimenti, si consultano i cittadini, si spiega loro che anche se lì era previsto un parco agricolo forse è un sacrificio di suolo utile perché porta benefici, ci sono quelli pro, quelli contro, i comitati, alla fine si raggiunge un risultato, poi una nota della Guardia di Finanza si stila e noi non chiediamo i danni? No, noi con una semplice delibera di Giunta, visto che loro dicono che non sono più interessati, ci sfiliamo facendo venire meno i nostri impegni che dovevamo sostenere nel collegio di vigilanza. Io sono veramente turbato da questa azione, credo che la Corte dei Conti potrebbe riflettere su un operato di questo genere, su una mala amministrazione di questo genere. È palesemente inattuale il dispositivo di questo ordine del giorno, io non lo porto, non posso correggerlo in una mozione di censura che vorrei proporre per la Giunta provinciale per come si è mossa su questo punto, non mi va di spaccare il Consiglio, una mozione di censura che credo boccereste. Vi dico però che avete veramente come maggioranza la nostra censura per questo comportamento, io mi sarei aspettato che i rappresentanti dell’Istituzione bergamasca facessero valere la loro voce, la loro forza di fronte ad un ministero inadempiente, per chiedere che quegli investimenti sottoscritti venissero fatti sul territorio della provincia di Bergamo, e se non vengono fatti che vengano pagati i danni, come previsto dall’accordo di programma. L’accordo di programma invece è carta straccia, noi abbiamo speso del tempo inutile e dei soldi e nessuno chiede al ministero con buona pace, adesso forse ci faremo uno stadio. Secondo me non è un modo di procedere serio, ed esprimo il mio disagio e la censura del mio Gruppo a questo comportamento. Ritiro l’ordine del giorno. Grazie. PRESIDENTE: Lei è libero – Consigliere Simonetti – di fare ciò che ritiene più corretto, e quindi io prendo atto. Mi pare che però tecnicamente non sia corretto intrattenere il Consiglio per sei minuti per dire che poi la ritira. Lei introduce dalla finestra ciò che vuole far uscire dalla porta, non mi pare corretto. Lei ha dato dei giudizi politici estremamente pesanti, sottraendo al Consiglio di poter controbattere e discutere. Quando si ritira si motiva il ritiro ma non si danno dei giudizi, credo io, poi però lascio alle sue valutazioni. È ritirata la mozione, va bene. CONSIGLIERE SIMONETTI: La ringrazio di questa precisazione, apprezzo sempre l’equilibrio del suo giudizio, devo dire che motivare il ritiro per me ha richiesto un attimo di tempo, se lei o la maggioranza ritiene opportuno invece avere spazi di replica sono ben disponibile a darlo, il mio Gruppo è ben disponibile a consentire il dibattito su questo tema. Ripeto, se una richiesta parte dalla maggioranza io promuovo la trasformazione dell’ordine del giorno in mozione di censura al

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comportamento della Giunta Provinciale, nel momento in cui si sfila dall’accordo di programma. PRESIDENTE: Lei può sempre proporre qualsiasi censura e poi andare ai voti ovviamente. CONSIGLIERE SIMONETTI: Se la maggioranza la vuole discutere. PRESIDENTE: Proseguiamo.

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O.d.g. n. 11 - Delib. n. 169 PRESIDENTE: “Ordine del giorno presentato dal Consigliere D’Amico (Gruppo Sinistra per Bergamo) sulle politiche nazionali nei confronti del fenomeno migratorio dai Paesi del Maghreb”. La parola al Consigliere Paolo D’Amico. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Questo ordine del giorno nasce da una situazione che si era determinata nel mese di aprile di quest’anno, quando cioè nell’ambito di quella che è la cosiddetta primavera araba, in quella che è stata la guerra anche che si è sviluppata in Libia, un certo numero di profughi tunisini e anche libici in seguito sono arrivati a Bergamo e in Lombardia, inviati dal Ministero dell’interno con un permesso di soggiorno temporaneo. Erano profughi che si allontanavano per ragioni di tipo politico, per ragioni di tipo umanitario, rischiavano cioè la loro vita sostanzialmente dalle loro terre e si rifugiavano in Italia. Questa situazione ha portato, portò in quel mese di aprile e di maggio ad un problema, il problema che a Bergamo, anche in altre province peraltro, non soltanto da noi, non era stato allestito nessun piano di accoglienza dalle Istituzioni locali. Di conseguenza questi cittadini, questi uomini e queste donne si sono trovate in una situazione di assenza di accoglienza, non sapevano dove andare, dove rifugiarsi. Sennonché c’è stato l’intervento della Caritas e anche di altre Istituzioni, che hanno tamponato temporaneamente questo problema che si era determinato a Bergamo. Ci si aspettava che una provincia di 1.000.000 di abitanti potesse essere in grado di organizzare l’accoglienza per poche decine di migranti. Partendo da questa situazione l’ordine del giorno, ma credo che abbia ancora un valore, nel senso non viene meno l’attualità di questo tipo di problema purtroppo. Partendo da questa situazione mette in evidenza la necessità, da parte delle Istituzioni nazionali, dalla Regione, dalle Province e dai Comuni, in modo particolare dalla Regione e dal Governo nazionale, di definire una strategia complessiva dal punto di vista politico, che permetta di rispondere in modo efficace quando si determinano situazioni di emergenza di questo tipo, sotto due punti di vista: dal punto di vista della prevenzione del problema e dal punto di vista della gestione del problema quando questo si determina. Dal punto di vista della prevenzione non sto a rideclinarvi quello che c’è scritto, dal punto di vista della prevenzione producendo delle politiche di sviluppo che siano di aiuto di queste persone, di questi uomini, di queste donne là dove esse vivono in modo concreto. Quando il problema si determina creare delle situazioni che permettano a queste persone che vengono accolte a causa di problemi di tipo politico che vivono sui loro territori, di essere accolte dignitosamente, di essere trattate dignitosamente e dare loro il tempo per poter risolvere quel tipo di situazione problematica che li ha portati ad essere richiedenti asilo e migranti per motivi di ordine umanitario. Grazie. PRESIDENTE: Dichiaro aperta la discussione. Prego Consigliere Prevedini.

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CONSIGLIERE PREVEDINI: Grazie Presidente. Vorrei fare due considerazioni abbastanza politiche. Dovrei rispondere al Consigliere D’Amico che la Nazione Italia, e parlo di Nazione in questo momento, essendo rappresentante della Lega Nord, qualcuno può anche dire che sto dicendo qualcosa di non positivo. Io penso che i soldi che ha speso l’Italia negli ultimi venti anni per ricevere queste persone che vengono da aree dove dal punto di vista sociale, politico è disastroso, sono qualche miliardo di euro, e li stiamo spendendo anche in questo momento di crisi, per ricevere persone dove loro hanno un potere economico nelle loro associazioni e leghe arabe che si guardano bene di finanziare questi popoli in grosse difficoltà. Ce li scaricano tranquillamente sul nostro territorio, che ha debiti pubblici enormi, situazioni economiche da risolvere a breve, loro invece continuano ad immagazzinare miliardi e miliardi di euro forse in qualche piramide, e diventano poi competitivi a livello mondiale per acquisizione di multinazionali anche europee. Guardiamoci in faccia una volta per sempre Consigliere D’Amico, perché il buonismo è una Legge che non va bene in questo momento, per me non è mai andata bene, in questo momento è meglio che cominciamo ad essere, non dico duri ma ad analizzare dal punto di vista pratico chi ha bisogno e chi fa finta di aver bisogno. Qui c’è tanta gente che arriva sul nostro territorio perché sa che noi siamo un popolo accogliente, siamo stati un popolo educato verso gli altri Paesi Europei e in America nei tempi bui e quindi accettiamo tutti, quindi non vanno in Grecia, non vanno in Spagna. Le nazioni che dal punto di vista pratico dovrebbero essere molto più accoglienti perché hanno avuto le colonie, hanno sfruttato questi territori, tutti arrivano in Italia, e poi chi li mantiene, Consigliere D’amico? Sarà bene che parliamo anche dal punto di vista economico, perché i comuni sono sul lastrico, lo Stato fa delle leggi che dicono che accetta questa gente, dopo un certo periodo quando ottengono il permesso di soggiorno temporaneo vanno in carico al sociale dei comuni: stiamo scherzando? Se stiamo dicendo cose serie va bene, se vogliamo fare politica e ideologia politica come lei vuol fare, Consigliere D’Amico, io lo posso anche accettare. Dal punto di vista pratico i problemi attuali di questa Nazione, e parlo sempre di Nazione, sono diversi rispetto a quello che lei vuole mettere in considerazione stasera, dicendo che questa Nazione negli ultimi venti anni non ha fatto una politica di accoglienza. L’ultimo Governo Monti, non so se avete letto la finanziaria, dice che uno che perde il permesso di soggiorno o perde un poco di lavoro ha un tempo aggiuntivo per poter rimanere sul territorio senza lavoro. Non c’è nessuna norma come questa in nessuna nazione europea, quindi prima di incolpare la Nazione in questo caso, non il Consiglio Comunale, di quello che è stato fatto, ci penserei due volte. Grazie. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Prevedini. Prego Consigliere Milesi. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Per dire subito che su questi temi delicati non serve né la demagogia leghista e neanche – non si offenda l’amico D’Amico – quella della Sinistra. Io credo che il

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tema sia sicuramente un tema delicato, dove probabilmente serve un giusto equilibrio, mi pare che l’ordine del giorno sia… forse ad aprile poteva essere un elemento che consentiva una discussione rispetto al tema specifico, oggi le cose sono un po’ cambiate. Io credo che magari varrebbe la pena rispetto a questo tema, in particolare alle situazioni che conosciamo e che riguardano la bergamasca in particolare, dell’ospitalità data ai profughi libici. Io vedo il Dottor Gherardi, credo abbia seguito lui le vicende che riguardano questa accoglienza nella bergamasca da parte dei profughi libici. Varrebbe la pena magari, anziché stare a discutere troppo di questo ordine del giorno di carattere generale, di capire rispetto alla nostra provincia e rispetto a questa situazione dei profughi libici che sono presenti ancora in bergamasca, e che peraltro hanno creato qualche problema in qualche realtà anche, perché forse le collocazioni non sono sempre state… naturalmente non poteva che essere così, in qualche modo eravamo obbligati a dare ospitalità come provincia ad un certo numero di queste persone, per capire magari la situazione a che punto è. Evitando – io sottolineo ancora una volta – che rispetto a questi temi la demagogia dobbiamo lasciarla a casa, dobbiamo cercare di essere ospitali nelle situazioni per le quali credo sia giusto dare ospitalità, ma nello stesso tempo tenendo conto anche delle condizioni economiche che ci sono e che mettono in discussione la qualità della vita di tanti cittadini bergamaschi e del nostro Paese. E’ chiaro che questi elementi devono essere considerati, perché rischiano di generare delle situazioni sicuramente di difficile gestione anche in sede locale. Io credo valga la pena, almeno per quanto riguarda il nostro Gruppo, di capire eventualmente come stanno le cose a Bergamo rispetto a questa presenza di profughi, non so se hanno ottenuto – credo fosse quello il tema – il riconoscimento della qualifica di profugo o meno. Per la verità, da quello che ho capito anche queste modalità di accoglienza destano tutta una serie di perplessità, perché avere la presenza anche in termini numerici importante di queste persone, che vivono per mesi all’interno di strutture alberghiere senza fare alcunché perché non è possibile fare alcunché, è chiaro che queste situazioni hanno generato una serie di elementi di delicatezza all’interno di tante comunità, che credo sia giusto considerare. Questo lo dico al collega D’Amico, in questo senso posso anche capire quello che dice, ma poi lui esagera, esaspera le situazioni, il buonismo va bene, l’accoglienza va bene, ma credo che in un tempo particolare come quello che stiamo vivendo, queste accoglienze debbano essere coniugate anche a dei doveri precisi e anche ad una capacità di dare delle condizioni di vita a queste persone. Condizioni di vita dignitose per loro, ma anche dignitose in rapporto a quelle che sono le situazioni dei nostri cittadini, che sicuramente una parte sempre più numerosa non stanno vivendo un periodo sicuramente semplice, e che quindi nel contrasto con queste situazioni rischiano di alimentare situazioni sicuramente non piacevoli. Bisogna quindi, abbiamo visto in questi giorni rispetto a quello che è successo a Torino, lasciar perdere la demagogia perché rischia solo di innescare delle micce che diventano pericolose per tutti e che credo in un Paese civile come il nostro non debbano accadere. PRESIDENTE: Grazie. La parola all’Assessore Carrara, prego.

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ASSESSORE CARRARA: Grazie Presidente. Volevo semplicemente fare una piccola precisazione al Consigliere D’Amico, ovvero che non corrisponde assolutamente al vero il fatto che una provincia di oltre 1.100.000 abitanti nulla abbia fatto e si sia fatta trovare impreparata di fronte ad una situazione emergenziale come questa. Credo innanzitutto che sia stato più volte riconosciuto sia dai comuni che da tutti gli attori che si sono trovati a gestire questa emergenza, che è stata particolarmente attiva e proficua la presenza del Presidente Pirovano, quale reggente del tavolo sulla gestione provinciale dell’emergenza, ovviamente in collaborazione con il Prefetto e tutti quelli che sono gli altri attori, tra cui lei giustamente ha ricordato la Caritas, io ricordo anche la Questura, ricordo tutta una serie di soggetti pubblici e privati che effettivamente hanno fatto cose che tutti loro – come noi – avremmo preferito magari non fare. Sicuramente il settore politiche sociali, così come il settore protezione civile, non solo hanno lavorato a partire dal mese di marzo fino ad oggi, ma continuano a lavorare in tal senso e continueranno Dio solo sa per quanti mesi ancora. Solo per citare alcune attività che sono state svolte o dal mio Assessorato o da quello dell’Assessore Belloli, che hanno veramente in alcuni casi, credo lo possa confermare anche il Dottor Gherardi, a volte siamo arrivati addirittura a tralasciare quella che è la normale attività dell’Assessorato, per far fronte a quella che era questa emergenza. Parto parlando dei trasferimenti dal porto di sbarco piuttosto che dai punti di ritrovo, fino direttamente ai luoghi dell’alloggiamento. Penso all’impegno del Presidente, e ripeto anche del Prefetto, nell’andare ad individuare e a trovare quelli che sono gli alloggiamenti, penso all’assistenza sanitaria della quale si è fatto carico parzialmente anche il settore politiche sociali, ma soprattutto per quella che è l’assistenza umana, psicologica collegata a qualsiasi esigenza si venisse a creare. Parlo dei trasferimenti dal luogo dell’accoglienza, quindi il posto dove erano stati affidati fino alla Questura per tutte le operazioni di riconoscimento, operazioni queste che non venivano fatte in massa ma venivano fatte ad personam. Ogni giorno una macchina con alcune persone, investivano la propria giornata per portare una persona, magari una la mattina e un'altra il pomeriggio. Ultimo ma non per ultimo il trasferimento, ovviamente le altre giornate, di questi soggetti dal luogo di alloggiamento fino alla Prefettura di Milano, dove erano, sono e saranno in corso ancora per molti mesi le Commissioni, che valuteranno se questi signori sono nella condizione di poter richiedere e ottenere lo status di rifugiato oppure no. A questo ci si aggiungono tutti gli oneri e tutti gli impegni legati direttamente o indirettamente, però credetemi, non lo dico in modo politico, lo dico in modo assolutamente tecnico, il sacrificio che è stato fatto dalla Provincia di Bergamo sia dalla protezione civile, e sappiamo tutti che non è un compito della protezione civile questo, così come dal settore delle politiche sociali, e sappiamo che non è un compito specifico delle politiche sociali, credetemi è stato alto e alto rimarrà, importante come impegno anche da qui ai prossimi mesi del 2012. Grazie. PRESIDENTE: Grazie Assessore. Prego Consigliere Bettera.

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CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Già bene l’Assessore Carrara ha esposto parte di quello che intendevo sottolineare e che è in parole brevi questo, lo Stato italiano molto fa per i rifugiati politici, molto ha fatto per il Nord Africa, molto penso continuerà a fare. Molto fanno le nostre aziende, io voglio ricordare che in alcune aziende della Gomma, del Distretto del Sebino i dipendenti extracomunitari per la maggior parte provenienti dall’Africa, ed in particolare dal Nord Africa, spesso occupano il 20 – 25% dell’occupazione. Voglio anche dire che i comuni della nostra provincia, oltre alla provincia hanno fatto molto, impegnandosi personalmente con gli uffici del sociale, trovando posti di ristoro, confortando questi nostri rifugiati immigrati che sono arrivati in grande numero a seguito degli eventi che hanno coinvolto il Nord Africa, anche con borse di sussistenza e quant’altro. Credo di poter dire che la Provincia di Bergamo e lo Stato italiano ben si sono comportati di fronte a questa emergenza. Mi preoccupa invece l’enfasi con cui la cosiddetta primavera araba viene sottolineata. Io non so come saranno questi nuovi stati, penso non diventino stati comandati dalla religione come è diventato l’Iran, perché in questo caso ci troveremmo di fronte ad un grave altro problema, quello del terrorismo, che mi preoccupa molto di più di quello di qualche migliaia di immigrati, ai quali peraltro abbiamo sempre saputo dare un’accoglienza abbastanza degna. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. Se fosse stato discusso ad aprile il documento, probabilmente poteva avere un significato perché eravamo in una fase, discuterlo oggi credo che per il presentatore sia già un appunto importante quello di aver messo all’attenzione il problema. Io non so se lo confermerà dal punto di vista della votazione e se lo confermerà noi voteremo a favore, perché ci sono degli argomenti davvero importanti anche se magari su tutto il dispositivo avremmo qualcosa da dire. Io mi limito solamente a fare alcune considerazioni, rimarcando gli aspetti positivi del documento. Il primo aspetto positivo quando denuncia una vera mancanza di politica europea della migrazione. È un problema questo, lo abbiamo sentito dire, che non può essere appaltato o relegato ad un solo Stato, è una questione ormai mondiale, e l’Europa non può fare finta che questa questione non esista. Un primo aspetto di positività di questo documento, che come ripeto avrà il valore di aver favorito la discussione ed un confronto tra noi, è questo. Un secondo aspetto è che comunque l’Europa, non solo deve avere una politica in tema di migrazione, ma deve anche mettere in atto tutta una serie di pressioni politiche e diplomatiche, primo punto del ritiene, perché comunque i problemi della migrazione fanno riferimento a condizioni democratiche e di libertà di quelle zone. Io sono convinto che la stragrande maggioranza, specialmente dei giovani che sono scappati, e non solo dalla Libia ma anche da tutta un'altra serie di Stati, sono scappati anche perché non avevano le condizioni minime di libertà e di democrazia.

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La terza questione è che noi dobbiamo avere e richiedere uno standard minimo per i trattati dei richiedenti l’asilo politico, non possiamo anche qui avere un’idea e avere una normativa a livello italiano, che non faccia riferimento all’Europa. Sappiamo che le frontiere sono tra l’altro permeabilissime, e quindi molti problemi che si sono evidenziati nel nostro Paese si sono poi ripercossi tra l’altro a livello di Unione Europea. La questione che mi pare sia importante e che dovrebbe trovare l’accordo di tutte le parti politiche, è il rilancio di una politica europea in aiuto e in sviluppo dei Paesi, io su questo sono d’accordo, anche personalmente sono impegnato in associazioni solidaristiche. Io sono estremamente convinto che una politica seria della migrazione debba prevedere la possibilità di investimenti in sviluppo nei Paesi di origine, sarà poi semmai una scelta autonoma e libera di fare la migrazione, ma oggi il migrante non è nella condizione minima per fare questa scelta. Io ho voluto, anche per stare nei limiti di tempo consentiti, sottolineare gli aspetti significativi e positivi di questo deliberato. Ripeto, se il Consigliere D’Amico riterrà di porlo in votazione noi non abbiamo alcun problema a votarlo, però penso che la cosa importante è quella di far discutere di un problema reale il Consiglio Provinciale di Bergamo. PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Piccioli Cappelli, prego. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. Tra le tante cose che riconosco a D’amico una è la pazienza di aver saputo attendere, anche questo è un aspetto positivo del ruolo di Consigliere. Si attribuiscono alla Provincia, a questo Consiglio Provinciale, le competenze che magari avesse. Perché dico magari avesse? Perché se così fosse, io riconosco dal dibattito e anche da interventi al di là di quelli critici di accusa di demagogia, la demagogia esiste e anche l’esasperazione. Parliamoci chiaro, lo hanno dimostrato diversi esponenti anche del nostro Consiglio, in situazioni diverse per motivi di carattere politico, quindi la demagogia non è sicuramente unilaterale, su questo non ci piove, e non fatemi dire eventualmente quali sono i momenti di questo Consiglio Provinciale, altrimenti sarei abbastanza pesante. Al di là di questo, se il Consiglio Provinciale potesse discutere, analizzare e fare proposte costruttive su argomenti non di sua stretta competenza, ma rispetto a quelli che sono di competenza del Parlamento io dico: va bene, saremmo felici e contenti. Consentitemi questo fuori onda, al Parlamento in questo momento non mi sembra che abbiano un potere decisionale di dialogare, di discutere, di confrontarsi in modo costruttivo, mi sembra che siano arroccati sulla difesa di certi privilegi, di certi vantaggi della casta politica più che attenti, al di là di qualche eccezione, di qualche volontà espressa, così come almeno poi i media in modo strumentale riportano all’opinione pubblica. Io direi che la situazione dell’accoglienza dei profughi, soprattutto di quelli del Nord Africa, mi limito solo a dire due cose, una brevissima considerazione sulla cosiddetta primavera del Nord Africa, che io reputo e valuto in modo sicuramente positivo, come processo democratico in atto, in corso, da parte dei Paesi del mondo Arabo. Questo è sicuramente positivo per le popolazioni e per i popoli, grazie anche a quegli strumenti di comunicazione - questo è avvenuto in modo dirompente - strumenti di

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comunicazione oggi in uso soprattutto ai giovani, pur con delle perplessità, pur con dei rischi che queste evoluzioni democratiche possano sfociare in atteggiamenti e comportamenti istituzionali non laici e quindi questo è un rischio. Per quanto riguarda invece gli aspetti analizzati nell’ordine del giorno presentato dal Consigliere D’Amico, direi che sono superati da un’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, e mi sembra che alcuni interventi facessero riferimento proprio a queste tematiche, che è stata comunicata a tutti i sindaci l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri il 23 novembre 2011. In particolare c’è l’Articolo 4 dove possono richiedere l’iscrizione temporanea, perché sapete che gli Enti locali che sono stati individuati per l’accoglienza di questi profughi libici, chiaramente si trovano in una situazione abbastanza di responsabilità. In questa ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, concernente lo stato di emergenza umanitaria legato all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa, iscrizione allo schedario della popolazione temporanea di cui l’Articolo 32 del Regolamento anagrafico. L’Articolo 4 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri disciplina l’iscrizione nello schedario della popolazione temporanea prevista dall’Articolo 32 del Regolamento anagrafico dei cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa di cui lo stato di emergenza umanitario è dichiarato dal DPCM del 12 febbraio 2011. In particolare il citato Articolo 4 stabilisce che l’iscrizione nel suddetto schedario riguarda le seguenti categorie di cittadini stranieri, cittadini stranieri titolari di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, rilasciato ai sensi dell’Articolo 2 del DPCM 5 aprile 2011. In tal caso ai fini dell’iscrizione gli interessati devono esibire il menzionato documento di soggiorno, oltre che il titolo di viaggio per stranieri. Secondo, sono i cittadini stranieri che hanno chiesto la protezione internazionale e che sono in attesa della relativa decisione da parte delle competenti Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. In tal caso gli interessati dovranno esibire l’attestato nominativo certificante la qualità del richiedente asilo o di permesso di soggiorno per richiesta d’asilo rilasciati dal Questore. Questo cosa dimostra? Dimostra che la normativa, che fa riferimento all’operato del precedente Governo, chiarisce quali sono le modalità e riconosce l’asilo politico e quindi l’iscrizione temporanea dal punto di vista anagrafico. Essendo superato l’ordine del giorno, chiaramente riteniamo che… PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere D’Amico, prego. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Ringrazio per l’interlocuzione i colleghi Consiglieri e in particolare l’Assessore Carrara, che mi sembra abbia colto la ratio, il senso dell’ordine del giorno e ha dato una risposta esaustiva in questo senso, meno il Consigliere Prevedini che parrebbe non averlo nemmeno letto questo ordine del giorno. Partiva semplicemente da una constatazione di buonsenso, cioè dire la guerra in atto in Libia in quel periodo vedeva la partecipazione diretta dell’Europa, in modo particolare dell’Italia, di conseguenza si è determinata un’emergenza umanitaria, che ha creato come conseguenza la necessità di dover governare

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questa emergenza umanitaria. La risposta che mi hanno dato alcuni Consiglieri credo sia una risposta che è costruttiva, che ha colto quello che era il senso di questo ordine del giorno. Grazie. PRESIDENTE: Non ci sono altre richieste di dichiarazione di voto, procediamo con la votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 30, votanti 30, favorevoli 6, contrari 22, astenuti 2. Il Consiglio Provinciale non approva. Prima di affrontare l’ulteriore trattazione dell’ordine del giorno, volevo comunicarvi che l’Ufficio di Presidenza e la Conferenza dei Capigruppo, ha individuato nelle ore 19.30 la cessazione dei lavori del Consiglio.

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O.d.g. n. 12 - Delib. n. 170 PRESIDENTE: Punto 12 all’ordine del giorno: “Mozione presentata dai Gruppi di minoranza riguardante la riduzione del numero degli Assessori Provinciali da dodici a otto in applicazione della Legge 42/2010”. I firmatari sono molteplici e di varie formazioni, chi intende illustrare la mozione? Prego Consigliere Milesi. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Come è stato detto la mozione è sottoscritta da tutti i Gruppi di minoranza, e quindi Lista Bettoni, Unione di Centro allora, Italia dei Valori, Sinistra per Bergamo e Partito Democratico. Ovviamente dall’aprile dello scorso anno ad oggi qualcosa rispetto a questo tema credo sia cambiato, ci verrebbe da dire che potremmo proporre ai colleghi Consiglieri che la Giunta venga composta dai presenti questa sera, siete in tre, avremmo già risolto il problema. Questo per sottolineare che se guardiamo anche alla presenza e al rispetto che hanno i nostri Assessori del Consiglio, probabilmente qualche ragionamento potrebbe anche essere fatto. Questo anche per sottolineare e ringraziare chi invece è sempre presente al Consiglio Provinciale, ma credo che anche questo non sia un bel vedere, soprattutto in un tempo nel quale sarebbe richiesto, anche in momenti formali, ma che formali non sono, come la presenza in Consiglio Provinciale, una partecipazione continua perché credo che le cose che vengono discusse dovrebbero essere in primo luogo qualcosa di importante per gli Assessori. La mozione faceva riferimento a quelli che erano, e per quanto ci riguarda la manteniamo ancora con quello spirito, i risultati della gestione del 2010, quindi nella mozione venivano richiamati un po’ tutti questi dati. Un bilancio 2010 che era partito pareggiando su 358.000.000 e rotti e che si chiudeva a meno di 184.000.000 per quanto riguarda il dato complessivo, quindi con il 49% in meno rispetto all’importo originario. Per le opere pubbliche a fronte di una previsione di 147.000.000 la chiusura dell’anno era meno di 10.000.000, quindi con uno scostamento del 93% circa e per quanto riguarda l’avanzo d’amministrazione, nonostante l’applicazione dell’innovativo metodo Caravaggio, l’avanzo d’amministrazione registrava 8,2 milioni che era un importo addirittura superiore a quello delle risultanze del rendiconto dell’Amministrazione precedente. Cito Caravaggio per rispetto al collega Prevedini. Il ragionamento era che a fronte del bilancio che era stato annunciato come il più importante nella storia della Provincia di Bergamo, la chiusura del rendiconto portava i dati di bilancio a quello più povero degli ultimi dieci anni da parte della Provincia. Ci si chiedeva perché a fronte di una gestione così ridimensionata rispetto alle previsioni, ci fosse bisogno di dodici Assessori, e quindi se non era il caso di dare applicazione alle previsioni della Legge 42 del 2010, che fissava già il numero degli Assessori ad otto anziché gli attuali dodici. Dopo questa legge del 2010 negli ultimi mesi ne abbiamo vista un'altra approvata, la 148 del 2011, che prevede per realtà come le nostre, rivedendo peraltro che le province andavano cancellate dalla Carta Costituzionale, ma nell’attesa prevede il dimezzamento del numero dei Consiglieri Provinciali e la riduzione del numero degli Assessori a quattro: voi siete in tre, ci siamo quasi.

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Nella manovra in corso di approvazione sappiamo che è previsto l’azzeramento delle Giunte e una nuova modalità, in attesa anche qui del fatto che le province vengano cancellate, che i Consiglieri vengano nominati attraverso una votazione di secondo grado da parte degli amministratori dei comuni, per un numero di Consiglieri di dieci e prevedendo l’eliminazione della Giunta. Io credo che – al di là di qualche battuta – il tema sia serio, e credo debba essere posto anche alla nostra Giunta Provinciale. C’è questa esigenza di un contenimento dei costi della politica, c’è stato e c’è in corso una discussione rispetto alle competenze, al ruolo delle Province, ad un ridimensionamento anche di queste competenze se non di un azzeramento. Crediamo che oggettivamente dodici Assessori siano un numero, rispetto anche alla situazione economica che c’è e rispetto ai dati stessi di bilancio, un numero eccessivo. Si è chiesto, in questi anni, ai Consiglieri Provinciali eletti dai cittadini di tener conto dell’esigenza di un contenimento delle spese; credo che da questo punto di vista qualche contenimento della spesa ci sia stato; chiederemmo che questo avvenga anche per quanto riguarda l’organo esecutivo. Noi manteniamo questa richiesta, che è peraltro in linea con quella che non è più una legge esistente, ma comunque credo sarebbe un segno in ogni caso di attenzione rispetto a questi temi, anche rispetto alla pubblica opinione con la richiesta di ridurre già da oggi, nel termine – chiediamo – di tre mesi dall’approvazione di questa proposta, di ridurre il numero degli Assessori da dodici a otto. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Natali. CONSIGLIERE NATALI: Grazie Presidente. Solo per fare un invito ai sottoscrittori di questa mozione. Il Consigliere Milesi ha appena affermato che non ritireranno la mozione, il mio invito era proprio di ritirare la mozione. Visto quello che sta succedendo a livello nazionale da parte del Governo con quest’ultimo Decreto che in pratica vuole sopprimere l’Ente Provincia, io parlo di Ente Provincia non di Consiglieri, Assessori etc., mi sembra strumentale andare a proporre questa riduzione, che va a dimostrare quanto vuole affermare il Governo, nel senso che l’Ente Provincia è inutile. Mi sembra in contrasto. Pertanto io chiedo ai sottoscrittori, anche per difendere l’Ente Provincia, ritenendola strumentale, chiedo ai proponenti di ritirare questa mozione. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Bettera. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Preso atto che in merito alle Province il Governo ha poche idee ma piuttosto confuse, non mi sembra opportuno in questo momento, in forza anche delle ultime disposizioni che determineranno entro aprile, così ho letto questa mattina, il nuovo assetto

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delle province, andare per tre mesi a muovere un ingranaggio, francamente non mi sembra il caso. Io ho dichiarato che le province potevano essere ridimensionate; mi sembra che il nostro Gruppo è stato l’unico a fare queste dichiarazioni, mentre invece tutti gli altri, che adesso sorridono, si sono affrettati a dire che il posto non andava toccato. Certe incongruenze, quando si chiede di diminuire il numero degli Assessori, poi bisognerebbe essere disponibili a diminuire tutto. Mi sembra che la mozione sia un po’ incongruente rispetto alle dichiarazioni rilasciate tre giorni fa. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Grazie Presidente. Non ho capito molto bene l’intervento, probabilmente per limiti miei, l’intervento del collega Bettera. Mi sembra che siamo in una situazione molto delicata, nel senso che non dipende da noi quello che sta accadendo, però nello stesso tempo siccome noi abbiamo già ribadito in questo Consiglio Provinciale che riteniamo fondamentale il ruolo di questa Provincia. Riteniamo che questo sia un Ente che per la specificità del territorio di Bergamo ha delle cose da dire, al di là delle critiche che noi come minoranza vi facciamo spesso per il modo in cui portate avanti l’amministrazione. Prescindendo da questo riteniamo che questa Istituzione deve essere salvaguardata come Ente e come Ente democratico, quindi eletto. In questa situazione io ritengo che tutte le iniziative che noi possiamo porre in campo per dimostrare uno scatto di orgoglio, di innovazione, anche quella che noi avevamo predisposto mesi fa, prima di questo scenario in cui dicevamo riduciamo il numero degli Assessori da dodici a otto. Se noi oggi come Amministrazione Provinciale nel senso ampio diciamo va bene, prima o poi vogliono farci estinguere, ragioniamo invece su una dimostrazione di maggiore efficienza, di maggiore capacità di incisività programmatica, perché come Consiglio Provinciale non è che abbiamo approvato molti strumenti di pianificazione. Noi abbiamo come compito la programmazione, cosa abbiamo approvato io francamente faccio fatica a dirlo, nel senso che abbiamo approvato delle delibere di Giunta, ma di atti autonomi del Consiglio Provinciale che dimostrano la capacità di questo Consiglio di essere parlamento dei bergamaschi non è che ne abbiamo molte. L’invito mio, posto che condivido il ragionamento del collega Milesi sul tenere in piedi questa mozione, come segnale da parte del Consiglio di autoinnovarsi senza aspettare che altri ci estinguano, l’invito mio è mettere in campo tutti insieme delle iniziative per dimostrare che questo Consiglio Provinciale farà una parte in questi ultimi mesi o due anni che ci aspettano, dipende cosa deciderà il Parlamento, farà comunque la sua parte al massimo delle sue energie. Anche per questa ragione ritengo opportuno mantenere in vita l’ordine del giorno. Grazie. PRESIDENTE: Prego Consigliere Prevedini.

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CONSIGLIERE PREVEDINI: Grazie Presidente. Un’informazione, volevo chiedere al Consigliere Milesi perché non ho capito bene cosa ha detto prima sul Comune di Caravaggio perché stavo discutendo con Bettera della sua mozione, ho capito un avanzo d’amministrazione. Io sono anche Assessore al bilancio nel mio comune, e le posso dire che a Caravaggio i massimi avanzi di amministrazione vanno da 2 euro a 60.000 con un bilancio di 23.000.000 di euro. 8.000.000 è la cassa che ha il Comune di Caravaggio, con 2.000.000 di residui attivi che non possiamo impegnare per il patto di stabilità. Detto questo vorrei dire al Consigliere Simonetti che è troppo facile fare il bello quando non si toccano le proprie poltrone, la mia è un’idea personale, eliminiamo quattro Consiglieri, eliminiamo un terzo dei Consiglieri Provinciali, se siamo così bravi a voler eliminare l’apparato che governa, amministra l’amministrazione a tre mesi, a quel punto siamo noi che decidiamo, eliminiamo un terzo dei Consiglieri. Se tutti qui si mettono a fare i belli, perché tanto non toccano loro ma vanno a toccare la Giunta provinciale a tre – quattro mesi come ha detto il Consigliere Bettera, dove l’Articolo 23 del Decreto fatto dal Premier Monti, che è stato già ritirato, verrà modificato perché anticostituzionale l’azzeramento dell’Ente Provinciale politico, perché è una fonte elettiva. Sicuramente a quel punto se decidiamo noi di eliminare quattro Assessori, a quel punto lì votiamo tutti insieme, al posto di 36 Consiglieri in proporzione un terzo ne facciamo 22, dimostriamo agli altri che anche 22 Consiglieri possono governare la Provincia, non più 36. Questo è puramente un discorso dal punto di vista pratico per – scusate il termine – rompere, per dire noi siamo bravi, vogliamo già diminuire prima di aspettare la Legge. Da questa parte, e qualcuno anche dall’altra, non abbiamo mica scritto quel termine che si scrive sulla fronte? O parliamo seriamente di cose che si possono fare, se stiamo qui a prenderci per i fondelli è meglio lasciar perdere. A questo punto do ragione al Consigliere Natali, per essere intelligente come Consiglio Provinciale, ritirare la mozione e aspettare che questo Governo, che ha appoggiato la maggioranza che oggi è all’opposizione, è un Governo che non è legittimato da elezioni del popolo, però sta facendo qualcosa che per la maggior parte dei partiti politici a Roma è positiva. Se sarà positiva anche l’eliminazione di un numero di Assessori o di un numero di Consiglieri, aspettiamo che arrivino alla fine e poi noi ci adegueremo e accetteremo sicuramente di buon grado, come abbiamo sempre fatto, quello che avranno deciso a Roma, ma la cosa più insensata è quella di ritirare la mozione. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Piccioli Cappelli. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. Brevemente, perché dopo gli interventi che mi hanno preceduto anche io ritengo la mozione improponibile, incompatibile con quella che è la nuova normativa, e quindi non ha ragione di essere presentata, né tanto meno di essere votata. Poteva avere una sua validità prima come presentazione, pur contestando il perché della presentazione, quella che fa riferimento al bilancio 2010, è dir poco ingeneroso e strumentale in modo demagogico, visto

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che oggi vogliamo usare questo termine. Non mi dilungo ulteriormente, ritengo che sia improponibile e quindi non presentabile, per cui ovviamente il nostro parere è contrario. PRESIDENTE: Grazie. Da un punto di vista tecnico io condivido pienamente l’opinione del Consigliere Piccioli Cappelli, perché oggi la Legge 42/2010 è una Legge vigente, non c’è dubbio, perché è stata promulgata dal Parlamento, non c’è nessun problema. È stata però superata da un Decreto, il quale decreto entra in vigore immediatamente dalla pubblicazione, dovrà essere convertito in Legge con tutte le differenze, con tutte le modifiche che si vorranno e potranno fare ma è già Legge dello Stato. La Legge dello Stato oggi in vigore è che entro un dato termine, che qua è un po’ meno chiaro, ma comunque non oltre aprile o maggio, dovranno essere sciolti i Consigli Provinciali e dovranno essere costituiti dei Consigli, come diceva qualcuno correttamente, con elezioni di secondo grado, e cioè la consulta dei sindaci che esporrà… Il problema che io pongo alla vostra attenzione, è che il dispositivo di questo ordine del giorno è assolutamente inattuale, perché non possiamo ridurre un numero di Assessori che già la Legge prevede che non ci siano. Io mi pongo il problema, poi ciascuno faccia quello che ritiene più opportuno, tecnicamente ha ragione, è irricevibile oggi questo provvedimento. Per dichiarazione di voto Consigliere Milesi?

(Intervento fuori microfono non udibile) PRESIDENTE: Io vi ho posto un problema, secondo me, non sono depositario di nessuna verità, è la mia opinione. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Se può essere un problema quello del riferimento nel dispositivo alla Legge 42, propongo di togliere anticipando l’applicazione della Legge del 2010, a quel punto il problema non c’è più. Sarebbe quindi: invita ed impegna il signor Presidente della Provincia a rivedere, entro il termine di mesi tre dall’approvazione della presente proposta, la composizione della Giunta Provinciale e l’articolazione e le competenze degli Assessorati, riducendo il numero dei componenti l’organo esecutivo da 12 a 8 per dare un segnale preciso della volontà nei fatti, e non a parole, di contenimento delle spese non indispensabili e degli sprechi. PRESIDENTE: Prego Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. Non intervengo per dichiarazione di voto, ma per chiarire che il nuovo dispositivo, per quello che sono a conoscenza io, sulla questione delle Province dice che entro

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il 30 di aprile le Regioni devono legiferare sulla questione della fine delle province o meno. La prima stesura invece parlava di una certa soppressione delle giunte, tra l’altro c’era anche una data, il 30 novembre del 2012, invece il Consiglio Provinciale essendo espressione diretta dei cittadini, era impossibile sopprimerlo perché ci doveva essere una legge… era solo per quello. Approfitto della parola per dire che mi auguro che sia l’UPI che l’UPL in questo periodo stiano lavorando per trovare una soluzione, spero sia la soluzione migliore non tanto per noi ma per la gente, perché il vero problema poi è questo. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Milesi. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Ribadisco, se il problema è il riferimento nella parte dispositiva alla Legge 42/2010 proponiamo di togliere, togliamo noi, anticipando l’applicazione della Legge 42/210. PRESIDENTE: Il discorso non era un problema che mi ponevo io, è l’inattualità del dispositivo, ma poi dopo per l’amor di Dio, non voglio confiscare a nessuno il diritto di discuterne. CONSIGLIERE MILESI: Lo manteniamo così come è allora, ma non è improponibile perché si fa riferimento… PRESIDENTE: Prego Consigliere Piccioli. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. A me sembra, per cercare di capirlo fino in fondo nonostante le sue criticità, che tu comunque lo vuoi mantenere a tutti i costi, dice: ci fosse anche un mese in attesa della nuova applicazione del nuovo decreto, però per un mese riducete gli Assessori, è questo il punto? Riducete gli Assessori da 12 a… non rendendosi conto, è un paradosso Milesi, questa è proprio una provocazione infantile, consentimelo. Se per un mese in attesa dell’applicazione, siccome io voglio a tutti i costi portare avanti questa mozione per avere non so che cosa, una visibilità? Non credo, l’hai avuta già con la presentazione, per un mese non rendendosi conto che da un punto di vista operativo, istituzionale, normativo è impossibile e impensabile una cosa di questo tipo. Visto che fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, io concordo con il fatto, l’ho sempre ribadito e come Lega Nord lo abbiamo sempre detto, che le Province devono esserci a certe condizioni, su questo non ci piove, numero di abitanti, competenze ed estensione del territorio. È puerile, infantile proporre per trenta giorni… anche perché non ha ragione di essere, di esistere, accetta questo nostro consiglio da un punto di vista anche di atteggiamento sensato da parte del Consiglio, senza andare sull’aspetto politico, è veramente un’esagerazione, è un paradosso.

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PRESIDENTE: Grazie. Procediamo alla votazione in ordine a questo ordine del giorno. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bettera, prego. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Intervengo per fare la dichiarazione di voto, sottolineando però alcuni aspetti del perché noi voteremo no a questa richiesta. Il PDL voterà no a questa mozione per motivi tecnici, ad esempio tu chiedi un intervento entro tre mesi, gennaio – febbraio – marzo ad aprile uscirà la nuova Legge che il Decreto chiede, quindi mi sembra una cosa spropositata per un mese – come diceva Piccioli – mettere in pista tutto. Inoltre voglio dire che il PDL è favorevole all’Ente Provincia, però accettiamo un ridimensionamento di questo Ente che si è dimostrato, anche per la mia esperienza in questi mesi, un Ente un po’ farraginoso, specialmente in Consiglio, nel procedere. Questo a nostro avviso non mette a rischio la democrazia, perché la democrazia è di due fattispecie, diretta e delegata, in Italia la democrazia delegata esiste ancora, quindi il fatto che i Consiglieri non vengano eletti dal popolo, come peraltro dal popolo non è eletto il Presidente della Repubblica, e come peraltro dal popolo non sono eletti i Presidenti della Camera e così via, non è una cosa grave. Siamo stati in democrazia delegata totale fino a dieci anni fa, adesso con un po’ di democrazia delegata in provincia si grida allo scandalo e alla perdita dei diritti. Mi sembra che ci siano alcune incongruenze tra la richiesta della diminuzione dei Consiglieri e la difesa ad oltranza che avete fatto dell’Ente Provincia nella sua globalità come è oggi. Per questi motivi cui abbiamo accennato, alla scarsa incidenza economica, perché la mozione avrebbe effetto tra circa un mese, il Gruppo PDL voterà no alla mozione. Grazie. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Lo possiamo anche mettere in votazione, se ci sono dei Consiglieri o qualche Assessore che volontariamente si dimette allora credo che questo vada verso lo spirito della Legge. Credo che questo dobbiamo sottoscriverlo, se qualche Assessore o qualche Consigliere all’interno di questa normativa, visto che alla fin fine la sostanza è questa, diamo dimostrazione se vogliamo di questa estrema coerenza, se c’è qualcuno lo faccia nei prossimi giorni, al di là di questa mozione che è comunque solo una presa di posizione… PRESIDENTE: È una provocazione molto simpatica, anche perché come tutti sanno gli Assessori possono dare le dimissioni e finisce lì, mentre i Consiglieri vengono reintegrati allo stato attuale. Prego Consigliere Milesi. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Per dire che sarà anche puerile ma la mozione è qui da sette mesi, non è nata l’altro ieri, quindi credo che questo debba essere ricordato, probabilmente abbiamo suggerito prima al Governo Berlusconi e adesso al Governo Monti di procedere in questo

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senso. Noi abbiamo detto prima che è stato chiesto – giustamente – ai Consiglieri da subito all’atto dell’insediamento di questa Amministrazione… PRESIDENTE: Consigliere Milesi sta facendo il terzo intervento? CONSIGLIERE MILESI: No, devo spiegare il perché del mio voto. PRESIDENTE: Mi scusi ha fatto due interventi… CONSIGLIERE MILESI: È una dichiarazione di voto. PRESIDENTE: Faccia allora la dichiarazione di voto, dica cosa vuol votare. CONSIGLIERE MILESI: Per giustificare il fatto che qualcuno ha detto che è una richiesta puerile. Sono puerili forse le giustificazioni che qualcuno della maggioranza propone per essere contro questo ordine del giorno. Dico anche che c’è stato – credo – in questi giorni un elemento che dovrebbe essere ricordato, il nostro Presidente ha dato le dimissioni da Parlamentare per dedicare più tempo nella gestione della nostra Provincia. Credo che questo sia un gesto apprezzato e che dovrebbe essere un elemento che dice che una maggiore disponibilità di tempo da parte di chi ha la responsabilità prima della gestione della Provincia dovrebbe essere garanzia anche rispetto al buon andamento della gestione stessa. Sappiamo tutti che non è questione di un mese, sappiamo tutti che il 30 aprile non succederà niente, quindi credo che se rispetto all’organo esecutivo si vuole dare un segnale di contenimento delle spese, che debba essere approvato questo ordine del giorno. PRESIDENTE: Pongo in votazione l’ordine del giorno, prego. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 30, votanti 30, favorevoli 11, contrari 19, nessun astenuto. Il Consiglio Provinciale non approva. Signori Consiglieri dichiaro chiusi i lavori del Consiglio Provinciale, arrivederci a tutti, la seduta è tolta.

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