approfondimento adolescenza
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L’ADOLESCENZA
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CARATTERISTICHE DELLO SVILUPPOADOLESCENZIALE TIPICO
• Costruzione del concetto di Sé
• Crisi di identità
• Investimenti narcisistici
• Relazioni oggettuali
TAPPE PRINCIPALI DEL VIAGGIO CHE CONDUCEL’ADOLESCENTE VERSO LA FORMAZIONE DI UNA
PERSONALITA’ ADULTA
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L’ADOLESCENTE con disagio
Incontra degli ostacoli nell’evoluzione di questi
processi, perché sprovvisto dei mezzi necessariche gli permettono di portare a compimento il suoviaggio e di raggiungere quindi una personalitàadulta integrata
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Il passaggio attraverso il percorso evolutivoadolescenziale non si svolge secondo unadirezione lineare e con ritmo uniforme, e diversiadolescenti possono affrontare questo periodo in
maniera differente. Questa evoluzione sottolineal’estrema flessibilità di questo periodo, dove ilcomportamento è un fenomeno che dipende ingran parte dalla storia dell’individuo e
dall’ambiente familiare e sociale in cui egli ècresciuto (Blos, 1986).
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PUBERTA’
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PUBERTA’
• ADOLESCENZA TIPICA
L’adolescente riconosce il propriocambiamento corporeo ed
abbandona l’immagine del corpoinfantile, cercando di
ricostruire un immaginecoerente ed integrata delproprio corpo raggiungendo,secondo i coniugi Laufer, una
organizzazione sessuale
definitiva, compito principaledell’adolescenza
• ADOLESCENZA con disagioL’ adolescente borderline ha
difficoltà nel riconoscere edaccettare il nuovo corpo e ciòcrea un arresto del processodi integrazione dell’immaginedel corpo fisicamente maturo,
cioè un breakdown evolutivo.Non si stabilisce unaorganizzazione sessuale
definitiva e il “nuovo” corpopuò essere scisso o negato.Esso può divenire mezzo e
luogo di scarico delle angosceattraverso condotte bulimiche,
anoressiche e diautolesionismo
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CONCETTO DI SE’
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ADOLESCENZA TIPICA
Processo di cambiamento e consolidamento del concetto di Sé
Addio al passato (Novelletto)(disorganizzazione del sistema del Sé e distacco e separazionedalla struttura precedente del Sé)
Secondo processo di individuazione (Blos)
Crisi di identità (Erikson) Lutto per la perdita dei genitori“infantili”, del ruolo e del corpo
infantile
FRATTURA DEL SENSO DIIDENTITA’ (caratterizzata da fortiangosce, confusione econtraddizione)
RISOLUZIONE: integrazionedelle varie rappresentazionidel Sé e degli oggetti,integrazione del concetto diSé e degli altri significativi
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Diffusione d’identità (Kernberg)
• Visione del Sé e delle persone significative caotica e contraddittoria(non consapevole)
• Difficoltà cronica a valutare in maniera intergrata le propriemotivazioni, comportamenti e relazioni interpersonali e quelle deglialtri
• Non è possibile integrare le immagini buone e cattive del Sé perchétroppo contraddittorie
SCISSIONE(divisione oggetti esterni ed interni in “completamente buoni” e
“completamente cattivi”)
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INVESTIMENTI
NARCISISTICI
E
RELAZIONI
OGGETTUALI
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ADOLESCENZA TIPICA
NARCISISMO (Kernberg) =investimento libidico del Sé,
prerequisito del quale èun’immagine realistica e
integrata delle varie
rappresentazioni del Sé el’integrazione delle immaginibuone e cattive del Sé. Per
permettere ciò bisogna potercontare su una solidità delle
basi narcisistiche, su unarealtà interna rassicurante,costruita durante l’infanzia
ADOLESCENZA con disagio
Non è possibile integrare leimmagini buone e cattive delSé, per mantenere una coesionedel Sé e un falso equilibrio essevengono separate attraverso il
meccanismo della scissione
Non ci sono basi narcisistichesolide, ciò si esprimeattraverso l’eccessiva
dipendenza dal mondocircostante, soprattutto lefigure genitoriali
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PUBERTA’ : destabilizzazione dell’equilibrio narcisistico
• Mantenuto dall’ ideale dell’Io :- infanzia rappresentato dallefigure genitoriali
- adolescenza ricerca di un nuovoideale dell’Io, moltiplicazione degliinvestimenti oggettuali.Le nuove relazioni d’oggetto, ilnuovo ideale dell’Io sonorappresentati principalmente dalgruppo dei pari
ADOLESCENZA TIPICA ADOLESCENZA con disagio
Relazioni oggettuali povere eprofondamente disturbate Non c’è la capacità e il piacere diinstaurare relazioni emotive
Non integrazione delle immagini
oggettuali buone e cattive cheimpediscono una valutazionerealistica degli altri, idealizzati osvalutati, e il provare empatia neiloro confronti
GLI ADOLESCENTI BORDERLINEOSCILLANO TRA POSIZIONIOPPOSTE DI “TUTTO O NIENTE”
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ADOLESCENTE E GRUPPODEI PARI
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FASE ADOLESCENZIALE CARATTERIZZATA DA:
Processo di emancipazione dalla famiglia,espressione del bisogno di autonomia emotivadell’adolescente
Differenziazione dalle figure genitoriali,sperimentazione all’interno del gruppo dei pari
COSTRUZIONE DELL’ IDENTITA’
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CHE COS’E’ IL GRUPPO DEI PARI?
Gruppo sociale con regole, gergo e stile diappartenenza
Luogo di esperienza affettiva
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QUALI SONO LE SUE FUNZIONI?
Fondamentale per la costruzione del Sé
Gratificazione e sostegno narcisistico
Supporto al processo identificativo
Laboratorio sociale
In definitiva si pone come un’areatransizionale tra l’infanzia e l’età adulta
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ADOLESCENTI NONIDENTIFICATI CON IL
GRUPPO
Non si sentono capacidi risolvere una difficoltà
Lasciano al caso larisoluzione dei problemi
ADOLESCENTIIDENTIFICATI CON IL
GRUPPO
Cercano sostegno nelgruppo
Affrontano i problemi inmodo attivo
TUTTO CIO’ DIPENDE ANCHE DAL SENTIRSI
ACCETTATI DAL GRUPPO
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GRUPPI FORMALI GRUPPI INFORMALI
Obiettivo comune
Composizione dei
membri legata a casualità
Presenza più o menodiretta di figure adulte
Luogo di libertà eautonomia
Scelta dei membri delgruppo
Assenza di figure adulte
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IL GRUPPO: OSTACOLO ALLA CRESCITA
Quando c’è un eccessiva dipendenza ecoinvolgimento nel gruppo
“Io sono perché e finchè appartengo al gruppo”
Conseguenze:
Ostacolo allo sviluppo dell’identità
Deresponsabilizzazione dai comportamentiinadeguati
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AGGRESSIVITA’
Funzionale: Letteralmente “andare verso”, movimento verso qualcosa o qualcuno spinti da un bisognoo un desiderio
Capacità di aggredire l’ambientefondamentale per la costruzione dell’identitàsin dalla nascita
Disfunzionale: Aggressività rivolta verso l’altro conl’obiettivo di arrecargli danno
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COETANEI E AGGRESSIVITA’
Ruolo importante per lo sviluppo, il sostegno emantenimento del comportamento aggressivo
Ragazzi aggressivi tendono a scegliere amici
aggressivi
EFFETTO DI SOCIALIZZAZIONE DEICOMPORTAMENTI[Salmivalli et Al., 1997]
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SVILUPPO CONDOTTA AGGRESSIVA
Età prescolare: Conflitti per il possesso di oggetti
Lotta tra pari
Difficoltà di tolleranza e frustrazione
Tarda età prescolare: Diminuzione aggressività
Differenze sessuali condotte aggressive
Età scolare: Diminuzione comportamenti aggressivi
In pochi casi aumenta il comportamento
aggressivoPrima adolescenza: Diminuzione frequenza comportamenti
aggressivi Aumento manifestazioni più gravi di violenza
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Il caos emotivo interno iniziale del bambino siorganizza osservando ciò che le sue emozioni
provocano nei genitori
GENITORI NON SINTONICI
Difficoltà del bambino a comprendere le proprieemozioniAutocontrollo impoverito
Possibilità che si stabiliscano ledisregolazioni affettive tipiche del DBP
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BULLISMO:
CAUSE E PROFILI
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DEFINIZIONE DEL FENOMENO
“ Il bullismo è un fenomeno normale, o per meglio direnormativo, appartenente alla maggior parte dellesituazioni di gruppo” [Arora, 1996]
“ E’ una forma di oppressione subdola caratterizzata dallacontinua e duratura esposizione di un soggetto alle azioniostili di uno o più compagni” [Smith e Whitney, 1993]
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AMBIGUITA’ TERMINOLOGICHE
Il termine utilizzato dalla letteraturainternazionale è Bullying. Il significato deltermine anglosassone si riferisce a forme di
prevaricazione fisiche e verbali
La definizione italiana considera come forme diprevaricazione anche quelle di tipo psicologico
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CRITERI DI IDENTIFICAZIONE
Intenzionalità dell’atto
Persistenza del comportamento
Disequilibrio del rapporto vittima prepotente
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SI ESPRIME TRAMITE:
MODALITA’ DIRETTE:
Prepotenze fisiche (calci, pugni, furti etc..)
Prepotenze verbali (ingiurie, canzonature, minacce)
MODALITA’ INDIRETTE:
Intenzionale esclusione dal gruppo
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LE VITTIME
Si distinguono in:
VITTIMA PASSIVA-REMISSIVA
(Modello reattivo ansioso remissivo)
VITTIMA PROVOCATRICE
(Modello reattivo ansioso aggressivo)
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CARATTERISTICHE DELLA VITTIMA PASSIVA-REMISSIVA
Debolezza fisica
Bassa autostima
Atteggiamento remissivo
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CARATTERISTICHE DELLA VITTIMA PROVOCATRICE
Atteggiamenti istigatori e iper-reattivi
Difficoltà di concentrazione
Comportamenti aggressivi non organizzati
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MECCANISMI PSICOLOGICI
Autocolpevolizzazione
Presentano un deficit specifico nel riconoscimentodelle proprie emozioni e, conseguentemente a ciò,accettano la propria sorte negando il problema
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I BULLI
Si distinguono in:
BULLI EFFETTIVI
(Modello di comportamento aggressivo-impulsivo)
BULLI PASSIVI
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CARATTERISTICHE DEI BULLIEFFETTIVI
Forza fisica
Atteggiamento favorevole verso la violenza
Alta autostima
Bassi livelli di insicurezza
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MECCANISMI PSICOLOGICI
Bisogno di dominio
Disimpegno morale
Deumanizzazione
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BULLI PASSIVI
Supportano l’azione violenta in modo indiretto
(sono soggetti che partecipano alle forme diprevaricazione ma non prendono iniziative nelleazioni moleste)
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CAUSE DEL FENOMENO
STILI EDUCATIVI FAMILIARI DIFFERENZIALI
MECCANISMI DI GRUPPO
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LA FAMIGLIA DELLA VITTIMA
E’ caratterizzata da:
Ambiente iper-protettivo
Alto grado di coesione tra i membri della famiglia
Mancata differenziazione dei ruoli
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LA FAMIGLIA DEL BULLO
E’ caratterizzata da:
Accettazione dei comportamenti violenti
Forte differenziazione dei ruoli
Mancanza di coesione e di affettività tra i membri dellafamiglia
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I MECCANISMI DI GRUPPO CHESUPPORTANO IL BULLISMO SONO:
Contagio sociale
Diminuzione del senso di responsabilità individuale
Diminuzione dell’inibizione dei comportamentiaggressivi
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IL BULLISMO NELLA
SCUOLA: ALCUNE RICERCHE
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Il fenomeno del bullismo a scuola è stato
indagato in molti paesi occidentali,soprattutto in questi ultimi due decenni
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IL BULLISMO IN EUROPA E NEL MONDO
L’ origine del fenomeno delle prepotenze a scuolarisale al lavoro di Olweus in Norvegia:
- “Questionario anonimo di Olweus” - Lo studio [1983] condotto su 130.000 studenti
norvegesi, età 8-16 anni, ha trovato coinvolti nelfenomeno del bullismo il 15% circa dei soggetti
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Dopo questa prima ampia ricerca, altre indaginidescrittive sono state condotte in diversi paesi delmondo:
- Alcuni studi hanno confermato i risultati di Olweus- Altri hanno trovato differenze, soprattutto nelle
percentuali di vittimizzazione
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IL BULLISMO IN ITALIA
Soggetti chedichiarano disubire prepotenze
Soggetti chedichiarano di fareprepotenze
Scuole elementari di
Firenze 45,9% 22,8%
Scuole elementari diCosenza 37,8% 19,6%
Scuole medie di Firenze
29,6% 13,6%
Scuole medie di Cosenza27,4% 19,3%
Primo studio [1993] a Firenze e Cosenza su 1.379 studenti,
età 8-14 anni:
Anche nelle indagini successive, svolte nelle scuole di molte
regioni italiane, il bullismo si presenta con valori molto elevati
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Perché, in Italia, il fenomeno del bullismo sipresenta ad un livello più elevato che in altri stati
europei ed extraeuropei?
Analisi delle differenze culturali:
Termine “bullyng” = atti di prepotenzafisica e verbale
Termine “prepotenze”= anche esclusione
sociale e comportamenti di derisione e dioffesa
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DIFFERENZE TRA BAMBINI E RAGAZZI
Scuole elementari Scuole medie
Il bullismo è molto diffuso e pervasivo Il bullismo coinvolge un numerominore di ragazzi
I bambini che fanno prepotenze sono,
in genere, della stessa classe della vittima
È più alta la percentuale di coloro che
subiscono prepotenze da parte diragazzi di altre classi
Si verificano, maggiormente,prepotenze di tipo fisico
Vengono commesse più prepotenzeindirette
I bambini, nel valutare ilcomportamento di aiuto da parte diinsegnanti e coetanei, esprimonogiudizi più positivi
Molti ragazzi percepiscono, sia idocenti che i compagni, comescarsamente disponibili ad aiutarealunni, vittime di prepotenze
Per quanto riguarda l’atteggiamento di bambini e ragazzi verso bulli e vittime, le ricerche portano a risultati diversi
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L’INTERVENTO ANTIBULLISMONELLA SCUOLA
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GLI INTERVENTI ANTIBULLISMO
Agire non mediante interventi specialistici esterni allascuola, ma attivando le risorse della scuola stessa, cioè:insegnanti, studenti, genitori, personale non docente
Attivare un processo di cambiamento non solo neisoggetti-target, ma anche nel clima e nelle norme delsistema scolastico
Approccio di tipo sistemico ed ecologico:
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All’interno di un intervento sistemico ed ecologico sipossono distinguere vari programmi:
Programmi a livello di scuola(elaborazione di una “politica scolastica” contro leprepotenze)
Programmi a livello di gruppo-classe(attività curricolari)
Programmi di supporto tra coetanei(consulenza dei pari, mediazione dei conflitti da
parte dei coetanei e sostegno amicale)
Programmi a livello individuale(cosa fare per i bulli e per le vittime)
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L’APPROCCIO CURRICOLARE
Gli obiettivi:
• sviluppare una consapevolezza sul fenomeno del
bullismo;• acquisire conoscenze sulla natura del problema, sulle
motivazioni e sulle conseguenze sottese alcomportamento prepotente;
• individuare strategie per migliorare le relazioni,costruendo un sistema di regole e di comportamenticontro le prepotenze.
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Gli stimoli più utilizzati:
a) attività di lettura di brani letterari e di
produzione linguistica;
b) attività di drammatizzazione e di role-play.
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Un progetto a livello curricolare è stato attuato consuccesso in una scuola media di Lucca
(anno scolastico 1994/1995)
SOGGETTI
• Campione sperimentale: 88 alunni di prima media
• Campione di controllo: 56 alunni di prima e secondamedia
MISURE
• Questionario anonimo• Questionario nominale
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MODALITA’ DI INTERVENTO
• Attività di lettura e rielaborazione di un branoletterario• Attività di drammatizzazione e di role-play
RISULTATI
• E’ aumentata la percezione dell’intervento degli adulti • Sono diminuite le prepotenze subite• Sono aumentate le denunce nei confronti dei compagniprepotenti
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IL MODELLO DELL’OPERATORE-AMICO
Intervento che prevede l’attivazione di una rete direlazioni di amicizia tra coetanei.
Può essere riassunto in quattro fasi:
1) Intervento preliminare nella classe
2) Selezione degli operatori
3) Training per gli operatori
4) Intervento degli operatori nella classe
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Il modello dell’operatore-amico è statosperimentato, con buoni risultati, in una scuola
media della provincia di Lucca
(anno scolastico 1998/1999)
SOGGETTI
• Gruppo sperimentale: 178 alunni tra gli 11 e i 14 anni
(2 classi di prima; 4 classi di seconda; 3 classi di terza)• Gruppo di controllo: 115 alunni tra gli 11 e i 14 anni(2 classi di prima; 2 classi di seconda; 1 classe di terza)
MISURE
• Questionario sui ruoli dei partecipanti• Questionario sugli atteggiamenti• Questionario di autovalutazione della prosocialità
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INTERVENTO
• Periodo novembre/maggio
RISULTATI
• Stabilità dei comportamenti prepotenti• Non aumento della vittimizzazione• Non diminuzione dell’atteggiamento di empatia ecomprensione• Diminuzione dei punteggi relativi al ruolo di esterno
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TRASCURATEZZA
EMOTIVA
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I RAPPORTI
FAMILIARI
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ADOLESCENZA
CRISI EQUILIBRIO FAMILIARE
RINEGOZIAZIONE DEI RUOLI
CONFLITTO AUTONOMIA - DIPENDENZA
SECONDA FASE DEL PROCESSO DISEPARAZIONE - INDIVIDUAZIONE
ADOLESCENZA TIPICA ADOLESCENZA c n dis i
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ADOLESCENZA TIPICA ADOLESCENZA con disagio
• Emancipazione dallefigure parentali
• Abbandono immagini
idealizzate dei genitori• Investimento nelrapporto con i coetanei
ADOLESCENTE:
• Conflitto autonomia – dipendenza complicato dallapaura di una perdita realedell’affetto genitoriale
• Non dispone di unattaccamento sicuro
• Idealizzazione figuregenitoriali
• Comportamenti devianti
ADOLESCENZA TIPICA ADOLESCENZA con disagio
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ADOLESCENZA TIPICA ADOLESCENZA con disagio
FAMIGLIA
• Perdita onnipotenzagenitoriale
• I genitori accompagnanol’adolescente nel corso
della sua “crisi”,sostengono e accettano laspinta all’autonomiadell’adolecente
SHAPIRO: struttura familiarecon funzionamento borderline
Spinta all’autonomia = minacciaper il fragile e patologico
equilibrio familiare
Attiva meccanismi di scissioneUtilizzo meccanismi diidentificazione proiettiva
• Confini familiari non definiti• Modificazione esperienza soggettivaadolescente borderline in accordo conle proiezioni genitoriali difensive
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Rischi e abusi di internet
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La tecnologia, elemento
irrinunciabile anche per i piccoli• Tra i 7 e gli 11 anni il 29,6% afferma di non poter rinunciare alla
televisione.
• La metà dei bambini è seguita da un adulto nell’uso della tv,ma 4bambini su dieci ne fruiscono in maniera libera.
• Il 20% preferisce la playstation.• L’11% dei bambini indica il cellulare come indispensabile.
• E il 4,7% non può fare a meno di Internet.
• I ragazzi utilizzano internet per cercare informazioni (42,5%).
• Materiali per lo studio (33%)
• Per giocare (41%)
• Per scaricare musica o altro (33%)
• Per comunicare tramite chat (13,8%)
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Cyberbullismo attraverso il cellulare
• Sono soprattutto i bambini a compiere atti
di bullismo.
• Il 3,2% ha effettuato atti di bullismo usandoil telefonino.
• Il 14% dice di compiere atti di prepotenza
nei giochi di ruolo on line, il 5,5% usa le e-mail e il 4,8le chat.
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Le vittime
• L’11,5% dei bimbi, (circa 4 su 100)ammette di essere stato vittima delfenomeno sotto forma:
• Di ricezione di materiale minaccioso(3,8%);
• Di informazioni false sul proprio conto
(4,5%);
• Di esclusione intenzionale dei gruppi sullarete (3,2%).
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Chi sono i bulli
• Oltre la metà dei ragazzi (57%) intervistati
non conosce il bullo.
• Il 10% invece ha ammesso che il prepotenteè un amico.
• E il 9,5%ricosce nel compagno di classe il
prepotente.
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Differenze di genere
• I maschi sono più spesso vittime di minacce
(15%) contro l’8,1% delle coetanee.
• Le percosse 10,1% dei maschi contro il 4,9% dellefemmine.
• I bambini ricevono con maggior frequenza prese
in giro (29% contro 25,1% delle femmine.
• Le bambine sono vittime maggiormente di
esclusione dal gruppo, 13% contro l’11% dei
maschi.
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Luogo
• A scuola 36%
• In strada 22%
• 6,6% bar o locali
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Dati Eurispes 11 nov. 2007
• Il 10,2% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni ha
inserito on line filmati girati con il proprio
telefonino.• Il 16% non lo fa perché non lo sa fare.
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La rete
• Il 34% dei ragazzi si collega da casa
propria.
• Il 32,9% dei ragazzi afferma di non doverrispondere a nessuno rispetto all’utilizzo di
internet mentre il 34% sostiene di non avere
nessuno che chieda loro come navigano.
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Le molestie
• Come si comportano i bambini che
subiscono molestie?
• Il 46,8% non risponde alla domanda.• Il 10% assume un silenzio o evita i luoghi
virtuali di un incontro.
• Il 21% si limiterebbe a dire alla persona dinon dare più fastidio
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La genitorialità: la sfida del terzo
millennio• Il Primato dell’emotivo
• Il sostegno alle giovani coppie
• Educare la coppia alla funzione genitoriale
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L A FAMIGLIA….
• I bambini ed i ragazzi possono gradualmente sviluppare ilproprio senso critico mediante una sapiente guidaeducativa da parte dei genitori in famiglia, degli insegnantia scuola e di altre figure di riferimento educativo.
• Occorre imparare a leggere i messaggi veicolati dai mass-media e a cui i ragazzi partecipano, al fine di riuscire a farlipropri.
• Il rischio piu' grosso e' che determinati messaggi, con unacerta valenza emozionale, possano talvolta non esseresufficientemente compresi dai bambini e dai ragazzi.
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• il proprio senso critico, cioe' il senso di responsabilita', e'
l'atteggiamento indispensabile da adottare allorquando si
utilizza qualsiasi mezzo di comunicazione.
• Il dialogo che puo' far crescere il senso critico e di
responsabilita' dei ragazzi, cioe' la possibilita' di discutere
tutto quanto a cui si assiste e si partecipa.
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E LA SCUOLA…..
• Pensare a dei percorsi educativi e didattici attraverso iquali insegnare ai ragazzi a leggere criticamente i media ea saperne usare i linguaggi per esprimersi attraverso di
essi.
• In Canada, ma anche negli Stati Uniti, in Inghilterra, inAustralia, questo tipo di attenzione educativa ha portatoall’introduzione nei curricoli di una vera e propria materia
(Media Studies).
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Prevenzione e famiglia
• Il luogo educativo e preventivo privilegiato
è la famiglia
• Il dialogo genitori-figli aiuta a prevenire econtrollare possibili fenomeni indesiderati