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AQUITANIA Dal PERIGORD alla COSTA ATLANTICA Un altro viaggio oltrealpe per scoprire il Perigord (odierna Dordogna, prende il nome dal fiume che la attraversa) che vanta il maggior numero di siti storici classificati; dai giacimenti fossili e le grotte preistoriche della valle della Vézère, ai castelli del Medioevo o del Rinascimento, ai villaggi medievali e le chiese romaniche, alle perle “Les plus beaux villages de France”, seducente bellezza dei villaggi che compaiono d'improvviso incastonati nel fianco delle falesie. Ciascuno unico e intenso insieme alla straordinaria discordanza tra le campagne ordinate a cui si alternano falesie selvagge ordite di storie antiche. Grotte, torri e castelli, quelli aggrappati ad alture e colline, e poi scivolare tra vicoli a piedi con gli occhi traboccanti di stupore e ammirazione. La costa Atlantica con sua maestà; la Duna du Pylat. Sappiamo che una vacanza così non è shopping, ne divertimento, ma sana vita all’aria aperta!

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AQUITANIA Dal PERIGORD alla COSTA ATLANTICA

Un altro viaggio oltrealpe per scoprire il Perigord (odierna Dordogna,

prende il nome dal fiume che la attraversa) che vanta il maggior numero di siti storici classificati;

dai giacimenti fossili e le grotte preistoriche della valle della Vézère, ai castelli del Medioevo o del Rinascimento, ai villaggi medievali e le chiese romaniche,

alle perle “Les plus beaux villages de France”, seducente bellezza dei villaggi che compaiono d'improvviso incastonati

nel fianco delle falesie. Ciascuno unico e intenso insieme alla straordinaria discordanza tra le campagne ordinate a cui si alternano

falesie selvagge ordite di storie antiche. Grotte, torri e castelli, quelli aggrappati ad alture e colline, e poi scivolare tra vicoli a piedi con gli occhi traboccanti di stupore e

ammirazione. La costa Atlantica con sua maestà; la Duna du Pylat.

Sappiamo che una vacanza così non è shopping, ne divertimento, ma sana vita all’aria aperta!

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Partiamo da Cassano d’Adda sabato 9 agosto alle 5, imbocchiamo l’autostrada A4 (direzione Torino), proseguiamo sulla A32 (Torino –

Bardonecchia) che percorriamo fino a Oulx (km247), quindi prendiamo la SS24 che costeggia il fiume Dora Riparia, la strada sale moderatamente sino a portarsi alta sul fiume che scorre in fondo alla Gola di Soubras; poi la vallata si allarga e la salita diventa più agevole; daFénils ricominciamo a salire con due tornanti, tra le rocce a picco su una profonda gola sbuchiamo nell'ampio e lungo pianoro del Monginevro. Dopo Clavière superiamo la linea di confine ed entriamo quindi in Francia nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, dopo l’ex-dogana francese la strada diventa quasi pianeggiante, la SS24 diventa la N94 e raggiungiamo la sommità del valico: il colle del Monginevro (1860mt.s.l.m) (km19) uno dei principali valichi tra Italia e Francia, situato nelle Alpi Cozie, che collega la Valle di Susa con la Valle della Durance. Porta sud della Via Lattea, dipartimento dell’Alpes-de-Haute-Provence (Alpi-Alta-

Provenza). Qui sorge il grandioso obelisco che ricorda la costruzione della strada ad opera di Napoleone (1807). (AA- N44.934000 E6.734241-€6 con

C/S-220 compreso-all’ingresso del paese). Continuiamo sulla N94, scendiamo dai 5 ampi tornanti, passiamo il ponte sulla Durance e la “Route d’Italie” ci porta a un tesoro dell’architettura militare, costruita dal geniale maresciallo Vauban nel XVIII sec.; la cittadella di Briancon (km12) (Unesco dal 7/7/2008-con altri siti francesi fa parte del Reseau Vauban, la rete

di fortificazioni eretta dal maresciallo Vauban). Sosta nel parcheggio vicino alla cittadella N44.901245 E6.644913 (in Champs de Mars. €1/h fino alle 19,00 poi la sosta fino alle 9,00 di mattina è gratis. Istituiti divieti notturni dal 2007). (AA- N44.890979 E6.631201-in Rue G. Bermond Gonnet gratis sulla piazza dove di solito c’è l’arrivo del Tour de France, riservato con C/S, presso gli impianti sportivi, ampio e

illuminato-asfaltato).

Situata a 1326mt s.l.m, alla confluenza di 5 valli è la città più alta di Francia. Città d’arte e di storia è un esempio grandioso di città medievale fortificata. Entrando nella cittadella da porte de Pignerol, troviamo tanti tesori architettonici, come la casa

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detta “delle teste” (1916), la casa dei templari (fine XVI sec.) dove ha sede l’uff del turismo, la collegiata di Notre Dame (XVIII sec.), la cappella dei Cordellieri (XIV sec.), le antiche dimore che si elevano su entrambi i lati delle ripide stradine e l’incantevole Place d’Armes con il cavaliere di ferro, e ancora le fontane e le meridiane. (Lungo la N94 circa 20 km da Montgenevre verso Gap, Grenoble. Possibile pernottamento in Place de l’Europe con parcheggio gratuito dopo le 18.30).

Riprendiamo la N94 che passa tra il Parc National des Ecrins e il Parc National Regional du Queyras per fermarci al Lac de Serre Poncon (lago artificiale creato da una diga eretta lungo il fiume Durance) (km55) Sosta libera N44.53036 E06.42987 proprio di fronte al lago dove fanno surf. (Possibilità anche N44.538688 E6.456463 all’incirca, (€6 inizio lago-direzione spiagge–oppure a Savine le lac prima del ponte e dopo, varie possibilità di sosta libera) (10km dopo a Chorges AA-N44.546 E6.28008 in du Champ de Foire, gratis-fianco della Salle de Fetes e della gendarmeria-in caso fosse piena c’è anche un park tra la stazione e il super intermarche o a Gap In Place de la Commanderie, 10 posti). Dopo il pranzo il viaggio continua, entriamo nel dipartimento del Vaucluse, la D994 è costellata da immensi uliveti e vigneti, nonche di caveau che ci attirano come mosche col miele, ma resistiamo e tiriamo dritti alla nostra meta: Orange (km177) Sosta N44.14230 E4.80490 (parcheggio Sully-gratis-vicino Arc de Trionphe. 300mt dal centro-Ombreggiato, Fontana- in comune con i bus-illuminato) Uff turismo Cours Aristide Briand,5. Ci sono due monumenti che da soli giustificano la nostra visita ad Orange e sono entrambi inseriti nella lista Unesco ed entrambi di epoca romana: l'Arc de Trionphe e il Theatre Antic. Sull'antica Via Agrippa che collegava Lione ad Arles troviamo l’arco di trionfo (Costruito intorno al 20. a.C per festeggiare la vittoria dei romani sui greci a Marsiglia, è stato poi dedicato a Tiberio. Alto e largo circa 20mt, è il terzo Arco di Trionfo più grande del mondo e uno dei meglio conservati. Sono infatti visibili buona parte delle decorazioni originarie. Dal punto di vista architettonico possiede due singolarità: il frontone triangolare sopra l'arcata centrale e due attici sovrapposti. La decorazione prende spunto sia del classicismo romano che dallo stile plastico greco. Le decorazioni illustrano scene di guerra e alcuni simboli marini che rimandano direttamente alla

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battaglia di Azio che segnò la vittoria di Augusto contro Antonio e Cleopatra) e il teatro Romano (primo secolo d.c, edificato durante il regno di Augusto è l'unico teatro romano che ha mantenuto intatto il muro di scena. Il muro, che svolge anche la funzione di facciata esterna, è lungo 103 mt e altro 36. Luigi XIV lo definì "il muro più bello di tutto il regno di Francia". L'emiciclo è formato da tre grandi aree divise da muri che potevano ospitare fino a 7000 spettatori, suddivisi in ragione del ceto sociale.

(Giugno, luglio e agosto dalle 9.00 alle 19.00-€7,7). Proprio davanti adocchiamo una creperia e voilà siamo già seduti a gustarci gallettes e creps. (considerazione personale: a parte i due monumenti romani, la periferia dove siamo parcheggiati, non merita una visita, è veramente sporca).

Oggi toccata e fuga a Nimes, facciamo un giro panoramico per la città con il camper, poi imbocchiamo la D999 che ci porta sulla

“route de Causses et Vallées de l’Hérault” (Valle dell’Herault, nell’omonimo dipartimento nella regione Linguadoca), bellissima strada panoramica con vista su paesaggi naturali che danno le vertigini (l'altitudine media- 800-1000 mt, occorre molta prudenza) per approdare nel Parc Naturel Regional des Grands Causses nei Midi-Pirenei, dipartimento dell’Aveyron (km190). La nostra meta è un paese museo, racchiuso tra le mura dove le strade sono in ciottoli e si circola solo a piedi: La Couvertoirade, sosta N43°54.639 E3°18.762 (200mt dal centro-€3/24h-la sbarra si apre avvicinandosi. Per

uscire bisogna mettere il biglietto, ma s’è aperta appena ci siamo avvicinati… senza

mettere il biglietto!). Il villaggio, edificato dai Templari è incastonato nell’immensità dell’Altopiano del Larzac con torri e muraglie. Appartiene ai dieci più bei villaggi francesi. Costruito lontano da qualsiasi via di comunicazione in un’atmosfera avvolgente il borgo è molto interessante, sia da un punto di vista storico che architettonico. La magnifica muraglia costruita nel 1440, durante la Guerra dei Cento Anni, conserva intatti i segni lasciati dal passaggio dei cavalieri. Accediamo dalla grande porta fortificata, dalla quale passiamo al camminamento di ronda, poi, un dedalo di stradine, passaggi coperti e minuscole piazze ci portano ad osservare tutti gli edifici del XV, XVI e soprattutto del XVII sec.,

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caratterizzate da scale esterne costruiti in pietra grigia che conferisce un tono austero a tutto il villaggio. Arriviamo al castello della Couvertoirade (1249), che veglia con il suo torrione sulla stretta maglia di tetti di pietre piatte (lauzes) è l’unica testimonianza che rimane della presenza dei Cavalieri Templari. Da qui accediamo, attraverso una scala intagliata nella roccia, alla chiesa di Saint-Christophe (XIV sec.) è al suo piccolo cimitero, dove si innalzano stele discoidali. Un’altra curiosità da scoprire tra la chiesa e le mura fortificate è: il “dono dell’acqua”, un lavello di pietra che permetteva, in caso di guerra o di epidemia, di dissetare i viaggiatori tenendo chiuse le porte del villaggio. Ripartiamo continuando il “Cirquite du Larzac” quando incrociamo un belvedere, saliamo e all’orizzonte ci appare il capolavoro di ingegneria moderna realizzato dai tecnici francesi; il Viaduc de Millau, ponte strallato che attraversa la Valle del Tarn (Progettato dall'ingegnere dei ponti Michel Virlogeux in collaborazione con l'architetto inglese Norman Foster, è uno dei più alti ponti veicolari del mondo, con la sommità dell'insieme pilastro/pilone a 341 mt; leggermente più alto della torre Eiffel e solo 40mt più basso dell'Empire State Building. Fu formalmente inaugurato il 14/12/2004 e

aperto al traffico il 16/12/2004). Sopra le gole del Tarn le torri svettano dal terreno come paletti giganti, tutta la sua maestosità viene a galla come una bizzarra divinità, è il ponte autostradale più grande d'Europa! Fatte le foto di rito proseguiamo in direzione Rodez, (D911-km84) importante città di interesse turistico ricca di storia e monumenti, ma noi non entriamo nel centro abbiamo fretta di arrivare nel dipartimento del Lot. (Se necessita AA N44.35733 E2.59385 in Rue de Salelles, sosta-C/S gratuiti. La struttura dispone di sei posti delimitati da siepi, è tranquilla ma molto lontana dal centro, o sulla D911 a Baraqueville AA-N44.27864 E02.43337 con sosta e scarico gratis, carico e 220 con gettone da £3-reperibile nei negozi del paese).

C’inoltrarci nel Parc Reginal des Causses du Quercy (D911/D40/D8

km91) per visitare un “Les Plus Beaux Villages de France”; il borgo medievale di Saint Cirq-Lapopie (Di recente, Saint Cirq è diventato il luogo

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prediletto di pittori e scrittori, tant'è che il borgo è costellato di gallerie d'arte e di

negozi che però non guastano il suo aspetto originale). Attraversiamo lo stretto ponte, sulla riva destra del fiume troviamo il camping La Plage,

proseguiamo fino al park sterrato N44.47017 E1.67893 (adiacente al camping, si paga alla reception del camping-€7,5 la notte-€2 220-€2 C/S-€2 docce-1km dal centro). uff turismo in Place du Sombral.

Dal park percorriamo un vecchio camminamento che costeggia il fiume, all’altezza della chiusa ci arrampichiamo fino a trovarci in

mezzo alle case del borgo. Un borgo che sa di medioevo, le case perfettamente restaurate e arroccate attorno alla chiesa hanno conservato le facciate di pietra e a graticcio (XIII-XVI sec.) Le ripide e acciottolate viuzze ci conducono al punto panoramico, la vista è spettacolare, le imbarcazioni

che navigano sul Lot attraversando una delle chiuse proprio sotto l’abitato, completa un quadro di bellezza bucolica. Riscendiamo e ritorniamo verso il camper quando…vediamo una gabarres attraccata, (sono rifacimenti di antiche barche a vela quadrata che traportavano

merci sul fiume), sembra che sia proprio li ad aspettare noi! Ci guardiamo…in un batter d’occhio siamo già seduti a navigare sul Lot (£10cad) Che spettacolo quando superata la chiusa, Saint Cirq Lapopie ci appare arroccato in alto sulla falesia. Superiamo la seconda chiusa e un secondo spettacolo ci appare… sulla sinistra la falesia di Ganil con il Chemin de Halage e alla nostra destra il Defile des Anglais: fortezza inglese posta sopra a una galleria sulla strada che conduce a Cahors. A Bouziés termina la navigazione e il ritorno lo percorriamo a piedi seguendo il percorso del Chemin de halage, camminamento scavato nella roccia all’inizio del ‘900 che dalla

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falesia di Ganil, o meglio, dentro di essa, un tunnel aperto da un lato nello spettacolare sentiero con l’acqua sotto e la roccia sopra la testa possiamo ammirare sulla parete a monte le sculture dell’artista franciese Monnier, poi abbandoniamo il sentiero e c’inoltriamo nel bosco fino a sbucare a Lapopie (4km). Distrutti ma appagati ritorniamo al camper per il pranzo. (Per chi volesse sostare a Bouziés N44.484442 E1.644270 in riva al Lot)

Siamo nel territorio diviso tra i dipartimenti del Lot e della Dordogne. Questa è la regione per eccellenza del foie gras, delle noci, dei tartufi e dei macarons (classici dolcetti di meringa ripieni di

marmellata o cioccolato), nonchè dei classici formaggi francesi. La marcia continua nellaVallée del Lot (D8/D40), passiamo dal piccolo villaggio di Bouziés, percorrendo con il camper la strada che entra nella falesia e raggiungiamo il capoluogo dipartimentale: Cahors. Sosta N44.43863 E01.43975 (in chemin du Bartassec,124-gratis solo sosta-grande piazzale asfaltato-navetta gratuita per il centro-per C/S N44.44014 E01.44129 gratis) possibilità di sosta anche nel Parking Ludo-Rollès N44.45467 E1.44392 in Rue Blanc-navetta gratis per il centro).

Città che fonda le sue origini nel primo secolo A.C., di cui si conservano i resti delle antiche terme gallo-romane e le fondamenta del teatro. Il centro storico della città si estende nella penisola formata da una grande ansa del fiume Lot, visitiamo la Cathédrale St. Etienne con il suo bel chiostro, passeggiamo un po’ nella parte moderna con il boulevard Gambetta e infine percorriamo la riva del fiume fino al ponte Valentré (o del Diavolo-ponte fortificato del XIV sec.) monumento simbolo della città. Stamattina lasciamo laValle del Lot per la Vallée de la Dordogne; posta sul percorso del cammino di Santiago, sorge la vera chicca di questo viaggio: Rocamadour culla della cristianità (km60). Sosta N44.80038 E01.62001 (possibilità anche N44.80002 E1.61487 parcheggio gratuito del castello in cima al borgo-Oppure N44°48.259 E1°37.654 camping con piscina-nella parte alta del paese). Quando dalla D32 ci appare…è un’emozione forte…magnifico!!! … la vista è di quelle che non si dimenticano. Non per niente è menzionato tra “Les Plus Beaux Villages de France”. Arroccato su tre livelli della falesia a picco sul torrente Alzou, sembra dover cadere da un momento all’altro. Dal park accediamo tramite una scala (per chi vuole c’è il trenino), al livello più basso troviamo la cité

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medievale, piena di negozietti caratteristici, tramite la scala in pietra dei pellegrini (o un ascensore), 216 gradini che i pellegrini risalgono in ginocchio, arriviamo al livello superiore dove si trova il santuario Notre Dame de Rocamadour (costituito da sei cappelle, una

basilica e un palazzo abbaziale). Visitiamo il maestoso palazzo dei vescovi, tutte le cappelle scavate nella roccia e la cappella miracolosa dove è custodita la famosa Vergine Nera ed alcuni dipinti del XII sec., posto ancora più in alto è collocato il castello, dal quale accediamo, tramite il cammino

della Croce o Voie Sainte. Paghiamo l’ingresso di £2 e saliamo sulla terrazza panoramica, la vista è a 360° sul borgo e sulla valle. Terminata la visita a malincuore lasciamo questa meraviglia alla volta delle Gouffre de padirac (D673-km17), impressionante voragine che colpisce per il foro verticale di 35mt di diametro e una profondità di 103mt. (Il Gouffre è stato scoperto nel 1889 da Alfred Martel e dal 1899 è aperto al pubblico e rappresenta un tipico esempio di come l’acqua nel crearsi

un cammino verso il mare scava nella roccia fino a sgretolarla). Park N44.855223 E1.749593 o più avanti N44.858174 E1.749797 (park delle grotte sotterrane-

divieto dalle 21 alle 6). Siamo davanti all’ingresso con una fila interminabile!!! Facciamo i biglietti (£10,30 cad-aperto dalle 8-21) ed iniziamo a scendere nell’ antro oscuro con pareti verticali spettacolari tra scale ed ascensori per circa 100mt, la temperatura scende, l’umidità è indescrivibile arriva a 13 gradi. La visita comincia con una galleria percorribile solamente a piedi, dopo qualche centinaio di metri ci appare un fiume sotterraneo “la rivière, saliamo su una barca da 11 persone dove il nostro “Caronte” ci naviga lungo il fiume, sfiorando rocce e stalattiti fantastiche, si trasforma in un lago profondo 4mt. denominato “Lago de la Pluie”, (Lago della Pioggia), qui attracchiamo e a piedi con una guida attraverso una successione di salite e discese, grotte e gallerie arriviamo alla Salle du Grand Dôme, (sala del Grande

Duomo) cattedrale sotterranea di 94mt, stalattiti e stalagmiti qui

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fanno da signore, da ammirare una stalattite di 75mt di altezza, con un pò di fantasia possiamo vedere fiori di calcare cristallizzato, funghi e broccoli di alabastro. Il giro, ad anello, ci riconduce all’attracco sul lago, dove ci attende il nostro “Caronte” che ci riporta indietro. Terminata la visita (h1,5) ritorniamo indietro di circa 9km e ci fermiamo ad Alvignac per la cena e la notte. N44.825038 E1.697071 (in Route de Padirac sulla D673 sosta e scarico gratis-acqua e 220 £2) (Se necessita a Gramat lungo la N140 circa 10km a SE di Rocamadour. Colonnina Eurrealis a gettone presso il parcheggio della caserma dei pompieri). Riprendiamo la marcia, il paesaggio cambia, la terra da rossa torna grigio-argillosa e la vegetazione diventa molto più brulla; lasciamo il Lot con le sue falesie e la D703 ci porta nel dipartimento de la Dordogne… Finalmente in Aquitania ! Visiteremo soprattutto la zona del (un triangolo tra la valle della Dordogne e la valle del Vèzère (nota anche come Vallée de l’Homme (valle dell’umanità), prende il nome dal fiume che la attraversa. Grazie ai suoi siti preistorici, questa zona fa parte dei beni francesi iscritti al Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Qui potrete trovare il parco della preistoria e molte grotte tra qui la più importante e visitata al mondo: Lascaux. Denominata la cappella Sistina della preistoria per le sue pitture parietali, riporta una notevole serie di pitture eseguite circa 17000 anni fa, ma quella che si visita è una ricostruzione fedelissima, chiamata Lascaux II, posta a 200mt circa dalla grotta originale che, per motivi di sicurezza e conservazione, è stata interdetta al pubblico. Per visitarla occorre prenotarsi e acquistare il biglietto presso l’uff turistico di Montignac, che, per problemi di affollamento nei periodi di vacanza può richiedere un'attesa di più giorni. La visita guidata dura circa 40m’). Montignac AA distante, possibilità di sosta nei pressi dello stadio di Bleufond-12 posti-gratuita, proprio a fianco al Vezerè). La tappa della giornata è il capoluogo dipartimentale, la perla medievale: Sarlat-la-Caneda. (km55). (AA-N44.89575 E1.21243 in Avenue du Général de Gaulle D704-la prima 2ore gratis-€7/24h-colonnina €2, a circa 500mt dal

centro) noi riusciamo a trovare posto dietro al cimitero gratis. C’incamminiamo nel centro storico (circa 10m’), imbocchiamo rue de la Republique e appena d’occhio l’uff del turismo ne esco con cartina alla mano. Sviluppata intorno a un'abbazia benedettina di origine

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carolingia, fondata nel IX sec., Sarlat è una città d'arte e di storia di una bellezza e ricchezza artistica eccezionale, possiede la più alta concentrazione di monumenti classificati di tutta Europa (fu praticamente rasa al suolo durante la guerra dei Cent'anni e di nuovo durante le

guerre di religione). Passeggiamo tra le pittoresche viuzze del centro storico con i palazzi in tufo beige, dai mille decori e dall’architettura molto curata, troviamo innumerevoli negozi e un mercato che ci offre la gastronomia francese: patè de foi gras, tartufi, vino, olio di noci ed altri prodotti di alto valore gastronomico, passiamo poi alla Cathédrale Saint-Sacerdos, (originariamente era parte di una abbazia benedettina risalente al XVII sec.) e dietro ad essa troviamo il più antico cimitero della città, al cui interno sorge la Lanterna dei Morti (detta anche “tour Saint Bernard”), una torre del XII secolo costruita per commemorare san Bernardo, che visitò la città nel 1147 e le cui reliquie furono portate nell'abbazia. Infine arriviamo all ’ascensore di vetro dentro al campanile della Eglise Sainte-Marie trasformata in Mercato Coperto dal celebre architetto Jean Nouvel e troviamo il monumento con le famose oche di Starlat. Peccato non poter godere appieno della cittadina, in quanto il mercato copre parecchio la visuale. Dopo aver fatto acquisti ci dirigiamo al camper per il pranzo. Nel primo pomeriggio ci spostiamo verso sud, passiamo daVitrac-Montfort con l‘omonimo castello, costeggiamo la sinuosa Dordogne che fa molti meandri, che qui chiamano “cingles”, ad ogni curva spunta un castello antico e un paesino che punteggiano i dintorni, la sensazione è semplicemente meravigliosa e…adagiato contro la

parete rocciosa a fianco del fiume vediamo spuntare la nostra meta: il villaggio di La Roque Gageac (km14) AA-N44.82479 E1.18422 (£3 dalle 12

alle 19). Il parcheggio è strapieno, ma siamo doppiamente fortunati, un gentilissimo signore francese che se ne sta andando con la

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sua macchina, ci lascia il posto e ci regala il suo ticket pagato fino alle 19, (sono solo le 15,30) ringraziamo e andiamo alla scoperta del villaggio che è costituito in un paio di vicoletti, con una serie di case in pietra arenaria gialla scavate su di un’imponente costone di falesia con un vecchio forte troglodita, un giardino esotico e nulla di più, ma qui possiamo prenotare il nostro giro sul fiume a bordo dell'affascinante gabarres (£9 cad) per avere una visione dall’acqua. Alle 18 siamo pronti per imbarcarci, cominciamo a solcare il fiume, la visione che abbiamo dei castelli, tutti affacciati su di esso è emozionante, naturalmente anche questo fa parte dei “plus beaux villages de France” (qui oltre che fare il giro con la gabarres, affittano anche canoe e si possono scegliere itinerari di diversa lunghezza (9–17–25km) e vengono poi a recuperarvi £9.00 a persona).

Terminata la navigazione ci spostiamo di 5km, sulla D703 costeggiamo il parco du Château de Marqueyssac (giardini che attorniano un bel castello quattrocentesco. Si passeggia nel verde di boschi aiuole e cespugli di bosso potati in forme incredibili fino ad un belvedere magnifico sul

Dordogne) e arriviamo a Castelnaud la Chapelle N44.81544 E1.14451 (Parcheggio comunale in cima, dietro al castello sulla D57).

Dal parcheggio la vista è da cartolina, il castello è circondato da tre mongolfiere. Scendiamo a piedi per le strettissime e ripide stradine del borgo antico collegato al castello come se fossero un unico corpo. Il villaggio pur essendo medievale, non presenta aspetti particolari, mentre il castello con la sua collezione di armi e di macchine da guerra del medioevo, è una chicca per gli amanti del genere. Esso durante la guerra dei cento anni, costituita l'ultimo baluardo inglese in terra di Francia e si contrapponeva al castello di Beynac in mano francese, sul fianco opposto della vallata sulla Dordogne. Naturalmente quando arriviamo è già chiuso, ma ci accontentiamo di vederlo da fuori. Ridiscendiamo e la D703 in 15m’ ci conduce ancora a un altro dei plus beaux villages, aggrappato su un imponente falesia dominato dal castello a guardia sulla valle della Dordogne sorge Beynac et Cazenac. Sosta N44.84460 E1.14529 (nel grande park le Crouzet, senza servizi, ok notte, subito dopo i parcheggi auto, a 300mt dalla statale lungofiume che attraversa il borgo e a 200mt dal centro storico e dal

castello). Qui passiamo la notte. Data la sua posizione geografica strategica, in passato questo borgo-fortezza quasi inespugnabile è stato al centro di vari scenari storico

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militari della Francia, specialmente nella guerra dei cent’anni. (Riccardo Cuor di Leone sequestrò il castello nel 1197 e che nella zona sono molti i manieri legati al famoso Re crociato. Esiste addirittura una strada la Route de Richard Coeur de Lion che conduce a monumenti e siti legati alla figura del sovrano).

Seguendo le indicazioni per il sentiero pedonale in salita, accediamo al borgo che è un tutt’uno con il maniero (XII sec.) usato come location per il film “Jeanne D’Arc” di Luc Besson. Le sue case sono perfettamente restaurate. Nel paese non si vedono antenne televisive, pali e cavi elettrici aerei, ne altre cose che potrebbero rovinare l'estetica del borgo e i negozi sono pochi e integrati bene. Dal punto panoramico ammiriamo la superba vista sul Dordogne che spazia fino agli straordinari giardini di Marqueyssac. Si riparte, la D703 ci porta alla volta di un altro “Les plus beaux villages”: Domme, (km13) i versanti per salire sono due, ma uno solo è fattibile per i nostri mezzi, seguiamo le indicazioni x il parcheggio bus e camper. Le Pradal-N44.8005 E1.22156 (gratis di giorno, €5 dalle 18/10 del giorno successivo-CS €2 con colonnina raclet-gettone, sevizi igenici-circa 500mt dal paese. Dalla porta Tour- servizio di trenino a pagamento €2 per il centro. Se non trovate posto più avanti ci sono altre possibilità di sosta, un po’ scomode per la notte, ma ok per visitare il paese). Aggrappato alla falesia a 150mt sopra il fiume il borgo del XIII sec. ben conservato è un’altro gioiello del Perigord, un labirinto di strade con l'atmosfera medievale. E’ fortificato con mura (fatte edifiacare da Filippo II nel 1280), ha tre porte di accesso ancora integre e tutti gli edifici sono costruiti con pietre di arenaria gialla, caratteristica della regione. Accediamo dalla porta Tour e arriviamo alla piazzetta creandoci un varco tra le tante bancarelle che affollano il borgo, qui troviamo l'ingresso delle grotte con resti di animali preistorici. Dalla suggestiva terrazza la vista spazia sulla valle della Dordogne…il panorama è superbo, decine di canoe scendono in silenzio sul fiume come tanti puntini coloratissimi.

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Posta sotto di essa vi è una grotta, considerata la più grande cavità naturale del Perigord noir. Con una bella camminata raggiungiamo i bastioni duecenteschi della Torre dei templari (Testimone del potere dei Templari). Nel 1307, essi furono imprigionati nella torre denominata Tours, sulle cui mura incisero numerosi graffiti. (Le prigioni e i misteriosi graffiti dentro alla Torre

sono visitabili solo con la visita guidata organizzata dall'ufficio turistico). Proseguiamo ancora lungo il fiume, che è un susseguirsi di borghi, castelli, grotte e falesie molto spettacolari, attraversando stretti passaggi tra costoni rocciosi e fittissimi boschi approdiamo a un altro borgo con le case scavate su un costone roccioso e famoso per il suo museo della preistoria (nel castello): Les Eyzies-de-Tayac (km33) AA-

N44.938715 E1.009589 (in Promenade de la Vézère, sosta diurna gratuita, notturna €5-passa la polizia municipale verso sera-C/S colonnina Euro Relais-200mt dal centro) uff turismo in Avenue de la Préhistoire,19.

A parte la vista delle sue casette addossate alla roccia con sopra il museo della preistoria che sembrano un tutt’uno, non troviamo altro, ma è anche vero che siamo nel cuore della preistoria, dentro la Valle del Vézère, circondata da boschi e grotte misteriose qui si ritrovano testimonianze di un passato antico e affascinante, è la base ideale per escursioni alle numerose grotte e siti archeologici. (es. grotta di Font-de-Gaume, ricca di più di duecento pitture rupestri risalenti alla preistoria, grotta di Combarelles, uno dei maggiori santuari della cultura magdaleniana, più di seicento incisioni parietali illustrano la fauna del quaternario, Roque Saint Christophe antico insediamento preistorico a piu' livelli scavato direttamente nella falesia con ricostruzioni spettacolari, rifugio imprendibile per 55.000 anni della gente delle falesie, infatti, le sue cavità naturali sono state occupate dall'uomo sin dalla preistoria ed in seguito modificate per diventare una fortezza ed una città medievale. Il luogo è famoso per l’architettura troglodita sia per le sue dimensioni sia per il numero di abitanti e la varietà di manufatti lasciati sulle pareti. Le grotte Du Grand Roc incassata nella falesia che strapiomba sulla Vezere eccezionale presenza di cristalli di ogni tipo, grotta De Rouffignac che si visita con trenino elettrico. Ricca di 260 figure dipinte di oltre 13000 anni fa raffigurant: mammouth, rinoceronti, bisonti, cavalli, etc., grotte Du Roc De Cazelle anche qui una profusione di grotte, falesie,etc... con ricostruzione di abitat preistorici e possibilita' di passeggiate attrezzate sulle falesie. Grouffe De Proumeyssac la piu' grande cavita' attrezzata del PERIGORD, veramente spettacolare; battezzata " cattedrale di cristallo". Degne di nota:" le fontane pietrificate", La Madeleine e ancora il castello di Puymartin. Esso, oltre che per la camera mitologica, è famoso per il fantasma di Thérèse de Saint Clar che fu imprigionata dal proprio marito per gelosia, nella torre nord. (Ella non fu mai liberata, neppure dopo la morte, essendo stata murata all'interno di quella che era stata la sua prigione per quindici anni, dicono si sia

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manifestato a più persone) e molto altro ancora. Ripercorriamo la D703, lasciamo a malincuore questa zona ricca di “Les plus beaux villages”, assaporando gli ultimi scorci la D660 ci porta nel Perigod pourpre (rosso) risalendo il Dordogne attraversiamo chilometri e chilometri di campi di tabacco e arriviamo al suo capoluogo Bergerac patria di Cirano (il cavaliere del

XVII sec. creato da Edmond Rostand, famoso per il naso imponente), nonchè famosa per i suoi eccellenti vini. (km75) AA-N44.84623 E00.48763 (pagamento con c.credito, idem C/S), solo per la notte. N44.846022 E0.488051 in Rue Albert Garrigat lungo il fiume gratis per visitare la città).

A piedi c’incamminiamo lungo il fiume dove troviamo La Maison des vins, proseguiamo verso il centro storico ancora con tutte le case a graticcio, entriamo nell’eglise St. Jacques, foto di rito davanti alla statua di Cirano, tutto, dalle statue al vino ha l’effigie dell’eroe, proseguiamo verso la eglise

di Notre-Dame e ritorniamo al camper. Continuiamo la marcia sulla D936 ed entriamo nel dipartimento della Gironde.

Questa zona, nella valle della Dordogna, è un'importante zona vinicola del comprensorio del Bordeaux, ci stiamo avvicinando alla

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rinomata località produttrice del famoso vino, le strette stradine di campagna immerse in ettari e ettari di vigneti con le loro cantine e poderi (chateaux) sono ben indicati e ci attirano non poco. Non si può venire in questa zona e non fermarsi a fare acquisti del rosso nettare…noi che siamo amanti del buon vino quindi, decidiamo di fare una deviazione a Castillion la Bataille (prima di Libourne) prendiamo la D17/D130 e dopo circa 12km arriviamo a Saint Emilion (km58) N44.8963 W0.1572 (Parcheggio camper gratuito a 50mt dal centro in comune con bus e auto-bagni- oppure all’ingresso del paese dalla parte opposta, park

della stazione). Uff turismo Place des Créneaux.

Il paese non è sul Dordogne, ma è immerso nei suoi tipici vigneti. Gironzoliamo alla scoperta di questo gioiello medievale, patrimonio dell’Unesco, attraverso stradine acciottolate arriviamo al centro storico, incontriamo la tour du Roy, visitiamo l’Eremo di St. Emilion, la Cappella della Trinità, le Catacombe, la più vasta eglise monolithe d'Europa scavata nella roccia con il campanile alto 67mt.(visitabile) infine arriviamo al palais cardinal e alla grandes murailles. Siamo in un enoteca a cielo aperto qui il vino fa da padrone, tutti i negozietti ruotano intorno al rosso nettare, le enoteche con il pregiato vino locale sono una calamita e assaggi di qui, assaggi di la ritorniamo al camper carichi del loro pregiato vino, dei macaros e alleggeriti di portafoglio! Ora via senza più soste! A Bordeaux passiamo il ponte d’Aquitaine sul Garonna, prendiamo l’uscita 10 Cap-Ferret e puntiamo in direzione Bassin di Archachon sulla (Km93).

Arriviamo nella Réserve Naturelle des Prés Salés d'Arès et de Lège a CapFerret. Fermiamo le ruote del camper a La Pointe, N44.624014 W1.247306 a piedi andiamo alla spiaggia, dove proprio di fronte a noi si erge dal mare la Dune du Pilat, dall’altra parte del golfo. Ci rechiamo a vedere il faro di Cap Ferret, infine ripercorriamo a ritroso la lingua di terra attorno al golfo (km18) e dopo una coda interminabile arriviamo a Claouey, N44.75149

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W1.18026 (sosta-C/S gratis-di fianco

al camping) e qui passiamo la notte. Stamattina ce la prendiamo comoda, piano piano costeggiamo il bacino, passiamo da Andernos le Bains senza fermarci, c’è troppo caos per i nostri gusti, (a chi serve AA-N44.74451 w1.10986 (vicino ai chioschi del porto-sosta

max48 ore-€13/24h- compresi 10m’d’acqua che si prende col CODE scritto sullo scontrino di pagamento-esclusivamente con bancomat o all’uff del turismo-passa la polizia municipale diverse volte a controllare-O PS-N44.735121W1.093579-gratis-non

verificati), arriviamo ad Arcachon, l’area sosta (N44.65111 W1.14908 in

Boulevard Mestrézat) non ci piace, continuiamo verso la pineta sul mare (km50 circa) e vediamo alcuni camper in sosta N44.64887 W01.19652, c’è una bella spiaggia e ci fermarci qualche ora anche se il sole gioca a nascondino. Notiamo che anche qui come in Normandia e Bretagna, le maree sono davvero importanti. Nel golfo, l’acqua s’è ritirata, ma al tramonto ha ricoperto un pezzo di spiaggia. Dal camper abbiamo una bella vista ed e fantastico mentre ceniamo vedere il solo che si specchia nel mare e pian piano scende dietro lo stretto istimo di Cap Ferret. Stamattina ancora mare, nel primo pomeriggio ci dirigiamo alle Dune du Pyla, (D218-km7) non parcheggiamo nell’immenso parcheggio delle dune (N44.597497 W1.197779-a pagamento), ma in una via N44.60230 W01.20486 dove troviamo un varco per le dune. Finalmente il momento tanto atteso; Sua maestà la Duna di Pilat si staglia in tutta la sua imponenza a pochi metri da noi. E' enorme! è la duna di sabbia più grande d’Europa (lunga circa 3km, larga 500mt, ed alta tra 102 e 104mt. E' costituita da circa 60 milioni di mt. cubi di sabbia, per il 90% granelli di quarzo bianco o rosa pallido, la sua sabbia viene dal fondo dell'oceano, che le correnti depositano all'ingresso del bacino naturale. La sommità riserva un panorama unico,

diverso ogni giorno). Naturalmente qui non c’è nessuna scala (dal park c’è

una scala di 165 gradini) e… via le ciabatte e su, affondando le gambe incontro alla vetta. Raggiungiamo la cima a strapiombo sull'oceano, il panorama è a dir poco spettacolare, una vista a 360° tanto sulla foresta dell'entroterra quanto verso la costa che va dalla Bretagna

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alla Costa di Biarritz e all'infinito Oceano Atlantico. La consistenza consente di passeggiarvi sopra con una certa facilità, alla scoperta di orizzonti e scorci incantevoli! Con il sole ancora alto sull’orizzonte percorriamo tutta la duna, ci sediamo un po’ a farci coccolare dal sole e poi giù dalla duna di corsa verso il mare, lungo il ripido pendio, affondando nella sabbia e divertendoci come bambini, per poi ricavalcare la duna e tornare al camper. Riprendiamo la marcia per visitare il tratto costiero, (AA-N44.45852 W1.24545 £15/24h scarico gratis-carico acqua £4 con sbarra, oltre la duna verso Biscarrosse Plage, parcheggio nella pineta della Plage del Petite Nice).

costeggiando l’oceano vero sud (D652) entriamo nel dipartimento delle Landes e arriviamo a Mimizan Plage (km69), considerato il capoluogo dei Pays de Born. L’impatto è tutt’altro che marinaro, una fabbrica butta fuori fumo dalle sue ciminiere, il campeggio lo eliminiamo a priori, l’AA vicino al mare non ci piace, troppo affollata (N44.204444 W1.296921 €13/24h, solo con bancomat), il park gratuito, x la notte è interdetto (N44.21202 W01.29016) quindi ritorniamo all’AA N44.21383 W01.28222 prima del paese per la notte (su prato £6/24-scarico gratis-acqua £3 fuori dall’area). Durante la notte sentiamo una puzza di chimico, chiudiamo le finestre e decidiamo di cambiare rotta. Stamattina facciamo C/S, non ci fermiamo un minuto di più, ce ne andiamo senza pagare perché la macchinetta non funziona. Non andiamo quindi verso sud sulla costa, ma attraversiamo il Parc Naturel Regionel des Landes de Gascogne, ritorniamo nei Midi-Pirenei dal dipartimento del Gers diretti nelle colline dell’Armagnac, (D44/D626-km98) ci fermiamo alla Bastide d'Armagnac AA -N43.971961 W0.185983 (su prato- tranquillo-tutto gratis). Beh che dire… siamo fuori dal tempo! Una grandissima aia ospita una chiesa e varie botteghe, tra cui la bottega dove producono e vendono il famoso Armagnac…anche qui ne usciamo alleggeriti di

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portafoglio!!! Proseguiamo entrando nel dipartimento del Tarn et Garronne. Attraversiamo immensi campi di girasoli e luoghi dimenticati dal tempo, ed è in uno di questi che ci fermiamo per la notte: Donzac (km102) AA-N44.114662 E0.819797 (tutto gratis-stupenda, immersa nel verde con un laghetto). Svegliarsi con le anatre davanti alla porta del camper non ha prezzo!!! Dopo avergli dato da mangiare ripartiamo!!! L’unica pecca, nei dintorni si vedono due caminoni che svettano nel cielo… la centrale nucleare EDF de Golfech. (Valence d’Agen AA N44.10548 E00.88580-sosta gratis-colonnina x C/S) Arriviamo a Moissac (km28) per vedere il Canal des Deux Mers o Pont Canal de la Garronne Sosta N44.093293 E1.103268. Ci avventuriamo su quest’opera eccezionale che unisce il Mediterraneo (dal canal du Midi) all’Atlantico (dal Garonne) passando per Tolosa e Moissac. Dopo aver pranzato sulle rive del fiume Tarn ripartiamo alla volta del dipartimento del Tarn, la tappa è il suo capoluogo: Albi (km105), avendolo tralasciato a Pasqua quando abbiamo fatto il giro dei paesi Catari per mancanza di tempo, ora è d’obbligo! N43°55.625 E2°08.481 (parcheggio riservato ai camper dopo quello delle auto- gratis sotto la cattedrale). La visita non può che cominciare dalla City Episcopale che

comprende l’imponente Cathedrale Ste-Cecile, capolavoro del gotico meridionale (XIII ed il XVI sec-è la più grande costruzione in mattoni del

mondo), con il campanile che si staglia nel cielo per 78mt, è veramente imponente! Questa cattedrale-fortezza, testimonianza della fede cristiana dopo l'eresia dei

catari, è stata eretta con mattoni di colore rosso e arancio prodotti in zona ed è l'unica cattedrale europea le cui pareti e le cui volte sono completamente rivestite di pitture. Passiamo al palais de la Berbie, fortezza dai muri possenti, dotata di pareti cieche, ma abbellita dalla presenza di edifici rinascimentali e del XVII sec., ed ospita il museo dedicato a Toulouse-Lautrec, che in questa città è

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nato. Infine ammiriamo il panorama sulla città dai giardini alla francese. Proseguiamo verso leVieil Alby (città vecchia-Unesco dal 2010) che si compone da vicoletti, portoni e cortili costeggiati da antiche case a graticcio, per ultimo, ma non meno importane il Pont Vieux (Ponte Vecchio) ancor oggi utilizzato dopo un millennio dalla sua costruzione. La notte la passiamo qui. Il nostro viaggio sta per terminare, piano piano cominciamo col riavvicinarci all’Italia, ma non prima di aver fatto ancora qualche tappa. La D612 (ex N112) ci porta ad attraversare il Parc National Regional du Hatu Languedoc e poi in Camargue, dove ci fermiamo a Le Grau du Roi per una mezza giornata in spiaggia. Per la notte invece ci fermiamo a Pelissanne (km316) nella AA-N43.62861 E05.15369 (C/S dall’altra parte nel park di fronte-tutto gratis). Ripartiamo per la nostra ultima tappa in territorio francese. Ci aspetta l’antica capitale dei conti di Provenza, nonché paese natale del pittore Paul Cèzanne: Aix en Provence (km30). Parcheggio dello stadio e cimitero N43.52379 E5.46076 (pagamento dalle 8/12 e 14/19-prima ora e mezza gratis-poi £1/h-noi non paghiamo niente, sono le 10,30 e torneremo x le 14). Uff turismo in avenue Giuseppe Verdi, 300. C’incamminiamo verso il centro (circa 200mt) dove incontriamo la romanica chiesa di St Jean de Malte (era dei Cavalieri di Malta), che ospita le tombe dei Conti di Provenza, percorriamo un tratto di Cours Mirabeau, il viale centrale noto per i suoi platani secolari, le numerose zampillanti fontane, tra cui una tutta ricoperta di un folto manto di muschio da cui sgorga acqua calda alla temperatura di 34° e tantissime bancarelle. Alla fine del corso, all'incrocio con Boulevar de la Republique, c'è La Rotonde, la magnifica fontana del 1869 con le 3 statue che rappresentano La Giustizia, rivolta verso Aix-en-Provence, l'Agricoltura, verso Marsiglia e le Belle Arti, verso Avignone. A sinistra sorge la città

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vecchia, un continuo susseguirsi di piccole piazzette caratteristiche, vicoletti, ristorantini e negozi. In Place de l’Université troviamo la romanica cattedrale di Saint Sauveur (XVIsec., ma rimaneggiata più volte,

quindi contiene più stili architettonici) con un bello chiostro, la Torre Horloge, una campana chiusa in una gabbia e un orologio con personaggi che cambiano ad ogni stagione (XVI sec.) e il municipio, l'Hotel de La Ville. Nella piazza sottostante si svolge un animato mercato di frutta e verdura. Ogni angolo o piazzetta nasconde una fontana, spesso ricoperte di muschio e dalle forme più bizzarre che punteggiano il reticolo urbano…sono una caratteristica della città. Volendo (ma noi non abbiamo tempo) si può seguire un percorso dedicato a Cézanne. Ripartiamo per avvicinarci tristemente al confine. Questi sono gli ultimi scampoli di Francia, arriviamo a Ventimiglia e ci fermiamo per la notte all’ex dogana. Oggi è l’ultimo giorno di ferie e lo passiamo a Sanremo a casa del mio titolare…pranzo a base di pesce in un ristorantino tipico e per sera fermiamo le ruote del camper davanti a casa

À bientôt

tramonto nei paraggi di Arcahon

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