architetti napoletani 2 - agosto 2000

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rivista dell'ordine appc di napoli e provincia

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numero 2 · agosto 2000

editoreConsiglio dell’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia

Paolo Pisciotta presidente

Francesco Bocchino vice presidentiBeatrice MelisGennaro Polichetti segretarioPasquale De Masi tesoriereFrancesco Cassano consiglieriGerardo CennamoVincenzo CorvinoPio CrispinoErmelinda Di PorzioFabrizio Mangoni di S. StefanoFulvio RicciAntonella PalmieriOnorato VisoneAntonio Zehender

direttore responsabilePaolo Pisciotta

direttore editorialeVincenzo Corvino

responsabile di redazioneGerardo M. Cennamo

comitato editorialePasquale De MasiErmelinda Di PorzioFabrizio Mangoni di S. StefanoAntonella PalmieriGiancarlo Smith

redazioneAntonio Acierno, Giuseppe Albanese, Antonio Ariano,Alba Cappellieri, Giovanna di Dio Cerchia,Claudio Correale, Marco De Angelis, Carmen Del Grosso,Luca Lanini, Giulia Morrica, Aldo Micillo,Mariarosaria Pireneo, Marcello Pisani, Adelaide Pugliese,Francesco Scardaccione, Roberto Vanacore

direzione e redazioneOrdine degli Architetti di Napoli e Provinciavia Medina, 63tel. 081.552.45.50 · 552.46.09fax 081.551.94.86http://www.na.archiworld.ite-mail: [email protected]

servizio editoriale e pubblicitàEidos s.a.s.via Napoli, 201 Castellammare di Stabia Napolitel./fax 081.8721910e mail: [email protected]

stampaGrafiche SommaGragnano Napoli

progetto graficoMichele EspositoCarlo Buonerba

Registrazione Trib. di Napoli n°5129 del 28/04/2000

distribuzione gratuita agli architetti iscritti all’albodi Napoli e Provincia, ai Consigli degli Ordini Provincialidegli Architetti e degli Ingegneri d’Italia,ai Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri,agli Enti e Amministrazioni interessate

spedizione in abb. postale45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96-filiale di Napoli

Gli articoli pubblicati esprimono solo l’opinione dell’autoree non impegnano il Consiglio dell’Ordine né laredazione della Rivista.Di questo numero sono state stampate n° 7.000 copie

Chiuso in tipografia il 30/08/2000

rivista bimestrale dell’ordine degli architetti di napoli e provinciaarchitettinapoletani

in questo numero:

editorialeparliamo del concorso 6

klaus kada

argomentii concorsi di architettura nel panorama europeo 8

massimo gallione

un ufficio per i concorsi 12giovanni oggioni, alessandro adriano

sindaci e concorsi 16vincenzo de luca, michele caiazzo, pellegrino gambardella

esitinapoletani 20giulia morrica, giancarlo smith

calendariomostre 28alba cappellieri

in copertinaprogetti di concorso di architetti napoletani

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Anche se difendo la sensualità dell’architettura ingenerale, vorrei dedicare questo commento ad untema meno sensuale che rappresenta un veicolonecessario, indispensabile e funzionale per unaqualità crescente in architettura.Parliamo del concorso di architettura.Il senso del concorso pubblico è quello di ottene-re il valore più alto di una media. Normalmente ilrisultato dipende sempre dai componenti della giu-ria nel trovare il migliore.Immaginiamo due tipi di giurati: quelli che giudica-no il lavoro dei partecipanti, da un punto di vistaartistico e globale e quelli che stabiliscono la fun-zionalità dell’opera, su livello pragmatico ed eco-nomico. La scelta del miglior progetto dipende so-prattutto dalla tendenza che prevale tra i due pun-ti di vista all’interno della giuria e dalla forza trasci-nante di ognuno di loro, considerando che si po-trebbe dare la preferenza ad un progetto tenendoconto solo di un singolo elemento oppure sceglie-re l’insieme come opera d’arte.Il concorso segue un regolamento europeo cheobbliga le autorità statali a rispettare le norme inmateria di fondi pubblici da stanziare per i vari pro-getti.Conosciamo diversi generi di concorsi:quello ad inviti dove gli architetti partecipanti ven-gono selezionati e quelli aperti a tutti. Nelle gare anumero limitato gli architetti sono scelti in base aicurricula. Il concorso a numero aperto invece, pre-vede una prima fase che porta i giurati a sceglieresolo un certo numero di progetti ed una secondache sceglie il lavoro migliore. Tutto questo vienesempre costantemente regolato dalla ComunitàEuropea che prescrive la trasparenza dei mecca-nismi ed il controllo di tutte le procedure.Certamente esistono sostenitori sia del concor-so come strumento di formazione e miglioramen-to della qualità sia gli oppositori che lo ritengo-no superfluo ed un ostacolo per la scelta del-l’“architetto star” a cui affidare l’incarico pre-stabilito. Fare i concorsi è una decisione politi-ca, una decisione europea che nessun paesedovrebbe trascurare. I regolamenti della Comu-nità Europea prevedono delle sanzioni moltodure per le procedure che non sono rigorose intutti i punti. Purtroppo in Italia non si trova chidenuncia questo stato di cose nel fare e soprat-tutto nel non-fare i concorsi affidando i grandilavori pubblici senza l’annuncio di un concorsoeuropeo. Gli architetti hanno l’obbligo di avver-tire: ma in molte parti d’Italia ancora si tace!L’esito di un concorso dipende dalla qualità deipartecipanti. Se un progetto suscita l’interessee la curiosità, se un progetto mira alla realizza-zione e non rimane solo su carta, è più probabi-le di poter contare sulla partecipazione di archi-tetti qualificati.

parliamo del concorsoKlaus Kada

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Nel caso in cui la committenza deve investire unanotevole somma nell’oggetto del concorso, unostudio di giovani architetti, senza lunghe esperien-ze nella realizzazione, può incontrare alcune diffi-coltà nell’essere considerati esperti nella prassi dicostruzione. Chi deve realizzare un grande inve-stimento, non invita i giovani per non correre even-tuali rischi. Per coinvolgere però sempre di più an-che i giovani che hanno idee struggenti, è diffusain Europa la soluzione di associarsi ad un archi-tetto garante che sostiene il progetto e il suo rap-porto sia con i costi che nella fase di progettazio-ne e realizzazione.Nei concorsi ad inviti c’è l’indagine dell’affida-bilità dei partecipanti: di quanti componenti con-siste la struttura dello studio, se la progettazio-ne si basa su mezzi informatici, ecc. Questaschedatura potrebbe essere fraintesa comecondizionamento per la possibilità di vincere unconcorso anche se è una garanzia per il com-mittente che è perfettamente consapevole delfatto di non dover superare in nessun caso lasomma complessiva dell’opera, di dover realiz-zare una costruzione indistruttibile per i prossi-mi cinquant’anni e di dover calcolare infine an-che la manutenzione più economica possibile.Gli studi qualificati di architettura sono espertidi queste regole, poiché hanno già vissuto unaserie di realizzazioni e ne conoscono tutti i peri-coli nascosti.Il punto interrogativo è sempre il consenso dellacommittenza nel voler affidarsi a un’esperienzanuova o di andare sul sicuro! Nella maggior partedei casi sono richiesti gli architetti esperti di ospe-dali quando si tratta di un concorso per un ospe-dale o di architetti esperti di musei quando si trat-ta di un concorso per un museo. Il committenteprivato o pubblico però deve partire dalla doman-da se ha l’intenzione di incoraggiare i giovani ar-chitetti, se vuole aiutarli o se preferisce inseguirele strade conosciute.

Klaus Kada,nasce a Leibnitz in Stiria(Austria) nel 1940.Frequenta il Politecnicodi Graz (laurea 1971).Dal 1971 al 1985progetta in societàcon Gernot Lauffer.Dal 1976 ha uno studiopersonale a Leibnitz,dal 1988 anche a Graze dal 1996 anchead Aquisgrana/Germania.Dal 1922 è presidentedi Europan Österreich.Dal 1995 è professorealla Facoltà di Architetturadi Aquisgrana.Ha insegnatoalla Hochschulefür Künste di Brema(1991-92) e alla TUdi Monaco (1990-93).La sua opera è stataoggetto di mostre,fra le altre,alla Galerie Arc-en-Rêvecentre d’architecturea Bordeaux e alla GalerieAedes a Berlino.

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Una giuria ha il compito di scegliere il migliore deiprogetti. Che cos’è il migliore? Forse il migliorenon è il più bello, ma forse è più economico diquello con l’idea più innovativa sul piano archi-tettonico? Questo è il grande handicap dei giova-ni che si devono affiancare ad uno specialista chegarantisce la buona riuscita e la serietà della fasedi realizzazione per controllarne i costi. È sempreun’impresa molto affascinante, quasi un’avventu-ra la possibilità di mantenere il limite dei costi pre-ventivati nella fase della progettazione e quindi allostadio della costruzione.Partecipare ad un concorso può essere più facileper un gruppo di tre o quattro architetti associati an-che giovani, che preparano un progetto nel corso diun mese che per un grande studio il cui investimen-to di tempo e denaro forse non si ammortizzerà.Il concorso approfondisce il sentimento di respon-sabilità individuale di rappresentare un ente pub-blico su livello morale e di affrontare un certo com-pito che contribuisce anche alla conservazione delruolo dell’architettura.In questi ultimi tempi c’è una nuova globalizzazionenel settore dell’architettura in Europa, un capitali-smo neonato che determina l’architettura e chediminuisce la qualità e il senso della cultura. Esi-stono pochi mecenati che spendono per l’archi-tettura e che, se siamo fortunati, li incontriamo unavolta nella vita.Il lato positivo del concorso è l’accesso ad unaestetica collettiva, di progettare delle cose chepossono anche piacere ad altri e di contribuireall’immagine di una società per la metà di unsecolo. Il concorso dà la motivazione per pren-dere posizione, per definire un livello e per di-mostrare la visione più attuale del momento.Confrontarsi con altri con la tensione di una com-petizione è importante per far crescere la pro-pria qualità e per comprendere anche la propriaposizione rispetto agli altri.Vincere il concorso è una conferma straordina-ria per il proprio lavoro, per la stima di se stes-so, ma anche essere secondo o terzo significaimparare a perdere in un processo di grande im-portanza per lo sviluppo della personalità cosìcome di appropriarsi del senso di oggettività,altro insegnamento difficile.

Il concorso rappresenta l’occasione in se, lachance per molti, di essere premiati e allo stessotempo la speranza che non sia scelto il progettopeggiore. Questo è anche rilevante per la com-mittenza: avere la certezza di poter visionare ideedifferenti per un miglioramento della qualità urba-na e in seguito della società. In questo senso ilcommittente pubblico affronta il cambiamento del-la sua coscienza, partecipa ad uno sviluppo chelo rende più critico, meno dilettante e che gli per-mette di distinguere un buon progetto da un altro.Il migliore progetto è sempre il migliore di molti.Alla fine vediamo il prodotto finale e nessuno siinteressa più com’è iniziato il tutto, perché costru-ire è come essere protagonista in un romanzo gial-lo di cui nessuno conosce l’esito della trama. Que-sto è anche, secondo me, il lato masochista di farearchitettura, di non sapere mai ciò che ha senso eciò che non ne ha. Per cui l’architettura rappre-senta la seconda via della formazione umana.

le foto sono tratte dalla conferenza/dibattito “Klaus Kada: un concorsodi architettura, dall’idea alla costruzione”, promossa dall’Ordine degliArchitetti di Napoli e Provincia e dalla Soprintendenza ai BB.AA.AA.di Napoli, tenuta il 26 maggio scorso al Teatro di Corte, PalazzoReale, Napoli.

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i concorsi di architetturanel panorama europeoMassimo Gallione*

Per affrontare il tema dei concorsi occorre fare unapremessa con un preciso riferimento al panoramaeuropeo. In termini assoluti possiamo sostenere chei concorsi (dati del ’98) sono circa: 2.000 in Fran-cia, 1.000 in Germania,200 in Italia.Invece in termini relativi tali numeri sono abbastan-za diversi, se si tiene conto di alcuni fattori decisivi,condizionanti del mercato di ciascuno di questi trepaesi presi in esame. Tali fattori possono essere: ditipo economico, di tipo socio – culturale – ammini-strativo, di semplice tipo statistico, senza voler en-trare nel merito di altri altrettanto determinanti qualiquelli politici e legislativi.Nell’ambito economico, ad esempio, i sub – fattoriprincipali sono: il prodotto interno lordo o l’anda-mento specifico del mercato degli appalti pubblici eil conseguente numero complessivo dei soli appaltidi servizi.Pertanto in termini relativi e in prima approssima-zione si potrebbe stabilire che il rapporto tra Italia eFrancia diminuisce da quello di 1 a 10 a quello di 1a 5, mentre il rapporto tra Italia Germania passa daquello di 1 a 5 a quello di 1 a 4.In termini relativi, quindi, un certo miglioramentoavviene, anche se in modo tutt’altro che consi-stente. Un secondo elemento altrettanto impor-tante, ma difficile da misurare in termini assoluti,è quello sia della sensibilità che soprattutto deimezzi politici e normativi che la classe dirigentedi un determinato paese possiede per relazio-narsi al tema “qualità” nella sua più ampia acce-zione o anche solo in quello più particolare chia-mato “qualità della progettazione”.Non è difficile sostenere che tali mezzi sono anco-ra minoritari nella nostra realtà rispetto a quelli de-gli altri due paesi europei presi in esame.Un terzo fattore è puramente statistico, ovvero ilnumero degli abitanti di un paese, il numero deisoggetti professionali abilitati a partecipare aiconcorsi.Nei tre paesi sino ad ora considerati a fronte di unnumero di abitanti non molto dissimile (circa daisessanta agli ottanta milioni) abbiamo 100.000

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soggetti professionali abilitati (architetti) in Ger-mania, 35.000 soggetti professionali abilitati (ar-chitetti) in Francia, più di 200.000 soggetti profes-sionali abilitati (architetti, ingegneri) in Italia.Risulta abbastanza chiaro da questi primi datie ragionando intorno ad essi che non è la solapresenza obbligatoria per Legge del Concorsoa dare effettive occasioni di partecipazione (equindi ovvie possibilità di vittoria del proprio pro-getto) agli architetti.In realtà sono preponderanti i fattori economici, dimercato e quello dell’attitudine delle amministra-zioni centrali e locali su tale scelta, a far propen-dere un paese verso l’aumento dei Concorsi.E questa tesi è ancor più avvalorata nel momentoin cui si vede che laddove i Concorsi sono obbliga-tori (vedi Francia) intanto lo sono per il sopraso-glia, ma in particolare il 98 % di questi sono a pro-cedura ristretta e/o a inviti e solo una piccolissimaparte di essi sono a procedura aperta.I circa 1.000 concorsi che si effettuano in Germa-nia, di cui grossomodo oltre la metà a proceduraaperta, danno quindi alquante possibilità in più dipartecipazione agli architetti di quante ne diano leprocedure ristrette francesi seppure di fronte adun numero doppio di Concorsi.La differenza quindi tra la realtà tedesca o quellafrancese nei confronti di quella Italiana, oltre a in-dubbi migliori indici o fattori economici, sta pro-prio in una diversa sensibilità e disponibilità di mez-zi politici dell’Amministrazione pubblica e della So-cietà nel suo complesso verso il tema della quali-tà progettuale.Ma in Francia e in Germania, rispetto all’Italia, viè anche un’altra fondamentale differenza: nonhanno il Decreto Karrer sull’offerta economica-mente più vantaggiosa. Anzi non ce l’ha nessunpaese europeo.L’articolo 1 della Direttiva Europea sui servizi sta-bilisce all’art. 1 punto “g” che: “concorsi di proget-tazione” sono le procedure nazionali intese a for-nire all’amministrazione aggiudicatrice, soprattutto

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nel settore della pianificazione territoriale, dell’ur-banistica, dell’architettura e dell’ingegneria civile,nonché in quello dell’elaborazione dei dati, un pia-no od un progetto, selezionati da una commissionegiudicatrice in base ad una gara con o senza as-segnazione di premi”.Senza entrare nel merito di lunghi dettagli norma-tivi, si ha che Nazioni come la Spagna, la Francia,il Portogallo e la Germania hanno recepito questadirettiva in senso letterale e cioè che nei casi so-pra elencati (architettura, pianificazione territoria-le e urbanistica) si adottano solo o la proceduraconcorsuale o tuttalpiù la procedura negoziata peri casi più complessi.In Italia no, si applica una terza procedura, quelladell’offerta economicamente più vantaggiosa cheinvece diventa, solo nel nostro paese, di gran lun-ga la principale e più diffusa con l’applicazione delDecreto Karrer.Nel marzo del ’97 il CNA avanza un Reclamo allaCommissione Europea per quell’assurda e di-scriminante invenzione denominata DecretoKarrer. Dopo pochi mesi il CNA propone al Gover-no italiano e alla Commissione Europea un testodi modifica del Karrer che tenga conto, come èavvenuto in ogni altra parte d’Europa, dei criteridella Direttiva. Nel febbraio ’98 la Commissioneeuropea, accogliendo il nostro Reclamo, mette in

evidenza che il governo italiano con il DecretoKarrer, oltre a non tener minimamente conto deiConcorsi, valutava anche erroneamente il meto-do applicativo dell’offerta economicamente piùvantaggiosa.Ad oggi il Governo italiano non ha ancora risposto.Ma perché insistiamo così fortemente sul temadei concorsi?- La prima ragione è una ragione di qualità. Unaconcorrenza tra architetti per il migliore progettopossibile non può che dare i migliori risultati possi-bili all’Ente Pubblico che ne commette l’iniziativa.- La seconda ragione consiste nel fatto che laselezione del progetto è di per se stessa più con-veniente per l’Ente pubblico in quanto esso co-nosce già concretamente, alla fine della proce-dura, le risposte alle proprie necessità proget-tuali. La selezione dell’ipotetico miglior progetti-sta è di per se stessa invece più problematica,almeno solo per stabilire gli eventuali effettivicriteri per poter efficacemente mettere in atto talegiudizio.- Infine una terza ragione consiste nelle “occasio-ni “Nel nostro paese, ove il numero degli iscritti èaltissimo rispetto ad altri paesi membri UE, soloun concorso effettuato con procedura aperta edanonima apre, soprattutto ai giovani iscritti, possibi-lità di mercato che difficilmente invece si avrebbero

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con altre procedure basate sulla selezione legataa criteri di fatturato, di esperienza, di dimensionedelle capacità produttive.Però il concorso per essere appetibile deve avereanche procedure concorrenziali con quelle delle gare.E cioè, oltre all’ovvio sostanziale aumento dellaqualità progettuale, deve essere concorrenzialeanche in termini di tempo, di costi e di efficacia.Ed è per questo che il CNA ha proposto ed ottenu-to molti emendamenti al Regolamento di applica-zione della Legge sui LLPP, affinché si fosse effi-caci in questo senso.Tra l’altro i nostri emendamenti, dopo la secondaversione (di ben quattro) della bozza di Regola-mento, sono stati in grandissima parte recepiti an-che dal Consiglio Superiore dei LL.PP e dal Con-siglio di Stato che a loro volta li hanno trasferiti nelproprio parere trasmesso al Governo.Ma che cosa è stato ottenuto?1° - Il concorso di idee si farà su elaborati moltosemplificati e solo con una procedura aperta.2° - Il concorso di progettazione si farà sul proget-to preliminare e si farà prevalentemente con unaprocedura aperta ad una fase; solo motivatamentesi procederà ad un concorso a procedura ristrettae a quello a due fasi.3° - La giuria sarà solo di tecnici esperti nel cam-po del concorso (da tre a cinque) di cui una par-te nominati dagli Ordini, una parte dalle Univer-sità ed una terza parte nominati proprio dall’En-te Pubblico tra funzionari pubblici (vedi art. 21della Legge Merloni).

4° - Altro dato da non sottovalutare, è quello percui sempre, sia le procedure concorsuali che quel-le denominate abitualmente gare, avranno comun-que una commissione giudicatrice nominata congli stessi criteri.Ma come si deve svolgere il Concorso?Sostanzialmente in quattro momenti distinti, maperfettamente integrati.Il primo momento è chiaramente quello delicatissi-mo della programmazione così come anche previ-sto dalla Legge Merloni.In esso si distinguono tre ruoli fondamentali: quel-lo sulla volontà della qualità programmatoria del-l’Amministrazione pubblica, quello essenziale delResponsabile del Procedimento, quello altrettantoessenziale della figura del Programmatore delConcorso.Il Programmatore affianca il R.d.P. con il seguen-te ruolo:a) raccogliere e interpretare le esigenze dell’EnteBanditore;b) definire gli obiettivi e l’oggetto del Concorso;c) strutturare e formulare la domanda che si espli-cita mediante il Bando ed i suoi allegati;d) identificare i problemi, esplicitarne i requisiti tec-nico-prestazionali in modo tale da consentire ilconfronto di soluzioni fra loro diverse.L’attività preparatoria del Programmatore potreb-be svolgersi in tre mesi.Il secondo momento è quello della procedura pre-vista dal bando e dal tempo concesso ai concor-renti per sviluppare i loro progetti. Tale periodo, peruna procedura aperta, si può svolgere in tre mesi.Il terzo momento è quello dell’esame dei progettidei concorrenti da parte della Commissione giudi-catrice; in questo caso le tre regole d’oro sono:- riconosciuta capacità e qualità del giurato pre-scelto;- tempi ridotti concessi per il lavoro della Commis-sione giudicatrice (due o tre settimane nella mag-gior parte dei casi sono più che sufficienti), infatti èstoricamente provato che tempi dilatati sono per-fettamente inutili e talvolta controproducenti;- segretezza dei lavori della Commissione giudi-catrice, ma massima pubblicità e trasparenza nelgiudizio finale espresso non solo per il vincitore eper i segnalati, ma per ogni altro concorrente.Il quarto e ultimo momento, conclusivo della pro-cedura e che può svolgersi in un mese, infatti èproprio quello che chiude il cerchio e che giustifical’attività programmatoria dell’Amministrazione pub-blica nel suo rapporto con i cittadini, quindi massi-ma pubblicità del giudizio finale e organizzazionedella mostra dei progetti.Come si è visto in un periodo non superiore a ottomesi, applicando la procedura concorsuale, si puòconcretizzare l’attività programmatoria dell’Ammi-nistrazione pubblica ottenendo già sia il migliore

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progetto preliminare, sia di conseguenza il proget-tista che svolgerà successivamente anche la par-te definitiva ed esecutiva.Per i costi della procedura concorsuale si ha che ipremi e i rimborsi spese dei concorrenti vincitori oselezionati sono coperti dalla quota di onorario delprogetto preliminare, quelli amministrativi del ban-do, del Responsabile del procedimento e dellaCommissione giudicatrice sono pari a quelli di unaltro tipo di gara, restano aggiuntivi solo i costi delProgrammatore del Concorso. Proprio per questiultimi stiamo attivando fondi presso il Ministero deiLL.PP. e il Ministero dei Beni CulturaliNegli altri paesi Europei la procedura concorsualeè divenuta da tempo prassi normale; la Franciaassumendo la Presidenza Europea, nel secondosemestre dell’anno in corso, ha promosso comesuo primo atto politico, economico e culturale, laprima Conferenza tra gli Stati dell’Unione sul temadel Paesaggio e dell’Architettura mediante unForum Europeo sulle Politiche Architettoniche.Il Consiglio Nazionale degli Architetti italiani ètra gli organizzatori e promotori, per conto delgoverno italiano (Ministero dei LL.PP. e Ministe-ro dei Beni Culturali) di questa prima conferen-za tra i governi degli Stati dell’Unione.E uno dei primi temi trattati sarà proprio quellodel Concorso di Architettura per la riqualificazio-ne del Paesaggio Europeo, attraverso anche unariforma della Direttiva, affinché norme comuni-tarie e nazionali siano sempre più aderenti aquesto indirizzo.

* Consigliere del C.N.A. e direttore editoriale de:l’Architetto, rivista del Consiglio Nazionale degli Architetti

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un ufficio per i concorsimilano, cosenza

Giovanni Oggioni*La proposizione di un ufficioche si occupa dei concorsi diarchitettura o più in generale diprogettazione è oggi per unaamministrazione comunale unasfida che è necessario correreper molti e diversi motivi primotra tutti quello della costruzio-ne della consapevolezza chel’ente pubblico più vicino al ter-ritorio, il comune, ha la granderesponsabilità della qualità diciò che su di esso accade, equesta non è una banalità.Non è una banalità perché trop-pe volte si sono perse grandi epiccole occasioni per fare benee per realizzare cose che ab-biano un senso. E quando sulterritorio si sbaglia questo er-rore condiziona la vita di moltepersone e l’immagine che i cit-tadini hanno del luogo dove vi-vono e abitano. Si perde inbuona sostanza una parte del-la coscienza di appartenenzaad un luogo, ad una comunità,ad una città.Questa coscienza è tanto piùforte quanto più alto è il livelloqualitativo dello spazio vissu-to. Le amministrazioni hannodiversi strumenti per raggiun-gere questo obiettivo uno deiquali, il concorso di progetta-zione quasi mai utilizzato ed inrari casi realizzato.E perché accade questo? alfondo mi sono sempre chiestoperché questo strumento dellacompetizione tra progetti siastato così poco utilizzato anchese, con una corretta program-mazione, questa proceduranon risulta essere più costosadelle altre, e non mi soddisfanemmeno una risposta facile ecioè la compiacenza di un as-sessore o di un sindaco versotal o tal altro progettista. Anzisostengo con forza la opportu-nità che venga garantita la pos-sibilità per una amministrazio-ne di incaricare direttamenteun progettista soprattutto pergrandi opere o per opere di uncerto rilievo anche se so che

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oggi questo non è possibile. Ègiusto che chi ha la responsa-bilità delle scelte le eserciti ene risponda a chi lo ha eletto.Non dobbiamo, a mio parere,intendere la procedura concor-suale come una procedura dimediazione, tanto per togliercila fatica della responsabilità. Eallora proprio qui forse si collo-ca il nodo del problema, (e pur-troppo la recente normativa neripropone l’esistenza), l’erroreè considerare il progetto, inparticolare quello di architettu-ra come fosse un prodotto, va-lutabile e classificabile con deicriteri standardizzati, omoge-nei, prestazionali addiritturacon dei punteggi. E invece nonè così.Il progetto è un opera dell’in-gegno, ma ancor di più il pro-getto è una soggettiva interpre-tazione della realtà che il pro-gettista esercita che non èvalutabile se non in termini diriconoscimento del valore on-tologico che tale interpretazio-ne porta con se. E cioè il giudi-zio non può essere che parzia-le, di parte, altrimenti non è ungiudizio.E le Amministrazioni sonopronte a questo, cioè a misu-rarsi con il giudizio, con lo sce-gliere una posizione di parte?La mia breve esperienza diceche è molto difficile ed è anchemolto faticoso e una grossa re-

sponsabilità l’abbiamo proprionoi architetti in particolarequelli dipendenti dalla pubbli-ca amministrazione.Innanzitutto in quanto è anco-ra viva una anacronistica quan-to radicata contrapposizionetra la progettazione cosiddetta“interna” e quella affidata al-l’esterno di una pubblica am-ministrazione. Tutto questo raf-forzato dalle recenti normativeche stabiliscono forme incen-tivanti la progettazione interna.Ora io non sono contrario allaprogettazione interna e tanto-meno alla sua incentivazione,ma sono assolutamente con-trario a pensare che questo cifaccia risparmiare o consentadi avere le migliori soluzioni.Va definito con grande sereni-tà, ed anche con coscienza deipropri limiti, quale è il terrenosul quale può svilupparsi laprogettazione interna e invecein quali casi accedere all’ester-no delle Amministrazioni siacon procedure concorsuali checon gare di progettazione eladdove fosse consentito conincarichi diretti.Ma quello che a mio modestoavviso oggi manca e dove in-vece le Amministrazioni do-vrebbero investire, salvo rari einteressanti casi è la costruzio-ne della domanda, ovvero laattenta e puntuale opera di de-finizione dei contenuti che le

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opere messe a concorso do-vrebbero avere, per contenutiintendo non solo i requisiti dicarattere funzionale ma ancheattendibili preventivi di spesa,le fonti di finanziamento, i tem-pi di realizzazione, l’inserimen-to nel contesto urbano gli im-pianti l’accessibilità ecc.. Que-sto sì che è sbagliato elaborar-lo all’esterno della amministra-zione, in quanto obbliga l’am-ministrazione a maturare l’idea,ad approfondirla, a immaginar-ne i possibili esiti, senza de-mandare questo al concorren-te, oppure a lasciarlo nella dif-ficoltà di immaginare cose cheil committente non ha ben chia-ro nel proprio intento.Ed è per questo che sono con-trario ai concorsi di idee, cosìcome definiti dal regolamento,le idee le deve avere l’ammini-strazione e anche molto preci-se, solo in questo modo si ot-tiene dalla procedura concor-suale il massimo del risultatopossibile.Nelle esperienze recentementeeffettuate la parte più cospicua dilavoro, ed anche quella in cui sisono individuate le più grosse dif-ficoltà è quella relativa al coin-volgimento ed al coordinamentodi tutte le diverse strutture tec-niche della amministrazione,

storicamente abituate a opera-re separatamente, e più unaamministrazione è grande e piùquesta difficoltà aumenta.Il concorso di progettazione èancora visto come un elemen-to estraneo o nei casi miglioricome un elemento da riserva-re a casi eccezionali e noncome una buona prassi ordina-ria. Credo che lo sforzo che leamministrazioni dovranno faresia di questo tipo, due i princi-pali strumenti:- agire a livello di strumenti di

bilancio comunale e di pro-grammazione degli obiettivi,assegnando una disponibi-lità di bilancio autonoma allaunità organizzativa prepostaalla indizione dei concorsi diprogettazione e fissando inbilancio le risorse per la pro-gettazione e per la realizza-zione delle opere

- formare il personale tecni-co ma soprattutto quelloamministrativo alla praticadel concorso di progetta-zione ben sapendo che ra-ramente esistono all’ inter-no delle amministrazionicomunali professionalitàgià orientate a questo tipodi attività.

Del resto oramai il quadro nor-mativo ci obbliga a praticare

questa procedura e le ammini-strazioni devono attrezzarsi intal senso, il problema è che lofacciano nel migliore dei modie credo sia interessante pro-porre una rete tra chi nelle va-rie amministrazioni si occupadella materia per scambiarsiesperienze e idee.Ringrazio per l’ospitalità la ri-vista degli architetti napoleta-ni, sperando di avere luogo emodo per ulteriori incontri sultema.

*Direttore dell’Ufficio Concorsidel Comune di Milano

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dandole in compenso l’occasio-ne di qualificarsi come non eramai accaduto e di partecipare daprotagonista ad una trasforma-zione della città come non eraimmaginabile e come credo nonsia accaduto in così poco tempoin nessuna altra Città d’Italia, no-nostante la stagione dei GrandiSindaci che stiamo vivendo.Tutte le forme concorsuali (chehanno visto la partecipazione dioltre 700 Professionisti) sonostate attivate:dal concorso di idee all’appal-to-concorso (in un periodo incui si era spaventati dalla in-comprensibile legge “Merloni”),all’appalto in concessione (cheha consentito di completare ilprogramma parcheggi), all’av-viso pubblico di progettazione,al confronto pubblico concor-renziale (attraverso cui è statopossibile demolire il vecchiomercato ortofrutticolo in pienocentro cittadino).

Alessandro Adriano*Sette anni fa, nel 1993, Cosenzaera una città al culmine di unastoria urbanistica senza luci econ tantissime ombre:un PRG vecchio di oltre vent’an-ni mai attuato; una Variante Ge-nerale al PRG consegnata giàda quattro anni dopo dieci di ge-stazione, su cui erano cadutedieci giunte; perduto il ricordodelle opere pubbliche, ormaiaffondato nel periodo d’oro de-gli anni sessanta; una fratturaapparentemente irreversibilefra amministratori e cittadini; unbilancio confuso e virtualmen-te in dissesto.Già nel mese di gennaio del1994 è stato deliberato il primodi una lunga serie di concorsi,quello per la “Città dei Ragazzi”,oggi in costruzione.Iniziò, insediatasi la prima Giun-ta Mancini, una attività freneti-ca che ha messo a dura provala struttura amministrativa,

Quest’ultima forma concor-suale merita alcune considera-zioni. Dal momento in cui è sta-to pubblicato (settembre 1996)al momento in cui sono iniziatii lavori (novembre 1997) sonotrascorsi soltanto 14 mesi. L’in-tervento prevede di realizzaresull’area di proprietà comuna-le, ma con possibilità di esten-sione su aree limitrofe di pro-prietà privata, un fabbricatoper abitazioni ed uffici dandoin cambio al Comune una su-perficie edificata ed attrezzatadi eguale controvalore. Il tuttocon finanziamento privato.Naturalmente, non sempre dalconcorso è scaturito il migliorprogetto. Mi riferisco, in partico-lare, all’appalto-concorso che inun caso, per il meccanismo deiparametri che assegnava pre-minenza assoluta alla voce“prezzo”, ha premiato il proget-to di più basso costo, come sesi trattasse di una licitazione al

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massimo ribasso. Ma in massi-ma parte i risultati sono stati piùche soddisfacenti ed oggi pos-siamo registrare una qualitàprogettuale delle opere pubbli-che impensabile fino a pochianni or sono.Anche l’equilibrio tra giovani edanziani progettisti ha vivacizzatola produzione progettuale for-nendo occasioni di confronto direciproco interesse.Tutta questa attività ha eviden-temente dato i suoi frutti non sol-tanto verso una creazione delconsenso nel territorio cittadino,ma ha passato i confini nazio-nali al punto che la selezione peril progettista della più recenteopera pubblica – un ponte sulCrati –, che ha visto la parteci-pazione di importanti professio-nisti italiani, è stata vinta daSantiago Calatrava il quale haevidentemente ritenuto che im-pegnare il suo genio in una cit-tadina del profondo sud d’Italia,con il bilancio di credibilità e ca-pacità amministrativa mostratoin questi ultimi anni, avrebbe po-

tuto finalmente portare alla pri-ma opera da lui realizzata nelnostro Paese.Gran parte di questi risultati,soprattutto quelli scaturiti daiconcorsi di idee, è stato possi-bile ottenerla per la disponibi-lità del Consiglio Nazionale de-gli Architetti che ha mostratogrande sensibilità verso le esi-genze che di volta in volta gliprospettavamo, in special mo-do riferite ai tempi da concede-re ai partecipanti per la conse-gna delle proposte. Speriamodi poter continuare con la stes-sa rapidità con cui fino ad orasiamo passati dalla fase delbando alla consegna del pro-getto pronto per l’appalto poi-ché la legge Merloni, con il suoregolamento, impone tempi piùlunghi, non sempre compatibilicon la necessità delle ammini-strazioni di avviare rapidamen-te l’attuazione dei Programmidei Sindaci.

*Direttore dell’Ufficio di Pianodel Comune di Cosenza

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sindaci e concorsi

Vincenzo De Luca*Alla fine del ’93 Salerno è una città in ginocchio. Ilprocesso di deindustrializzazione comune a mol-te realtà del Mezzogiorno, si somma al degradourbano dovuto a decenni di speculazione e mal-governo. Il ciclone “tangentopoli” decima la clas-se politica ed apre una fase di transizione caratte-rizzata da una crescente perdita di credibilità del-le istituzioni. Le elezioni amministrative – che se-guono un periodo di commissariamento del co-mune – vedono l’affermazione, dopo il ballottaggio,della lista dei “Progressisti per Salerno” che sicaratterizza per un programma politico di estre-ma concretezza.Comincia un periodo di duro lavoro. Occorre di-mostrare – con i fatti – che il programma elettora-le non è un compendio di buone intenzioni ma co-stituisce il supporto di una quotidiana azione am-ministrativa rivolta al fare.Dal punto di vista urbanistico la situazione non èeccellente: un vecchio e sopradimensionato PRG,redatto ed approvato prima dei decreti del ’68 su-gli “standard” ed una variante generale, adottatae non approvata, che “congela” tutte le aree liberedell’ambito urbano introducendo un generico vin-colo espropriativo necessario per il fabbisogno diaree per attrezzature pubbliche, stimato in oltre 2milioni di metri quadrati. Inoltre, una miriade di pianidi recupero detta norme fortemente conservativee finisce per scoraggiare qualsiasi iniziativa.I tempi del nuovo PRG, per il quale – oltre all’in-carico conferito al prof. Oriol Bohigas – non si èsvolta alcuna attività, si preannunciano lunghie, comunque, non compatibili con le indifferibiliesigenze della città.Ancora, risultano avviate diverse, importanti ope-re pubbliche (copertura del trincerone ferroviario,cittadella giudiziaria, nuova strada lungoirno), dellequali non si condivide la localizzazione, l’impo-stazione e la filosofia e che risultano, peraltro, og-getto di indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria.Il quadro è sconfortante e sembra dover inelut-tabilmente condurre alla paralisi amministrativa.Ci si mette immediatamente al lavoro; un lavoroquotidiano, duro, a volte ossessivo. La riformadella pianta organica apre nuove prospettive aigiovani dirigenti del comune cui vengono confe-rite autonomia e responsabilità. La giunta avviaformalmente i lavori di pianificazione risolvendoi problemi contrattuali con il prof. Bohigas, co-stituisce l’ufficio di piano e formula i primi indirizziper la redazione del nuovo PRG. Si punta deci-samente a non affondare nell’“urbanistica di car-ta” e a promuovere, da subito, una trasforma-zione visibile e profonda della città pur non dif-ferendo i tempi della pianificazione. Una doppiavelocità che consenta di avviare un importante

programma di opere pubbliche (anche trasfor-mando in modo rilevante quelle già avviate) chedia respiro all’imprenditoria e caratterizzi Salernocome città dell’accoglienza e della vivibilità.Le nostre esigenze si incontrano perfettamente conla filosofia urbanistica di Oriol Bohigas da lui com-piutamente esplicitata in un “Documento Program-matico” che, con valore di “preliminare di piano”, vie-ne discusso ed approvato dal Consiglio Comunale.Il “Documento” si fonda su un’approfondita ana-lisi della città, delle sue componenti e delle sueimplicazioni; l’approccio è estremamente prag-matico: le priorità sono le cose possibili è unadelle affermazioni più ripetute da Bohigas chechiarisce, forse anche provocatoriamente, comesi ritenga inadeguato il PRG come strumento dicontrollo delle città soprattutto quando, come nelcaso di Salerno, si debba puntare alla riqualifi-cazione di un tessuto esistente piuttosto che allasua espansione.Sono necessarie soluzioni di progetto al postodi un piano vincolistico costruito su illusioni eindeterminazioni temporali, composto solo daquantificazioni e regolamenti […] c’è bisogno diuna urbanistica “strategica” che si realizzi a par-tire da quei punti concreti, scelti tanto bene, cheda soli possano avviare trasformazioni dalle con-seguenze più generali.Partire dunque dai progetti, osservare la città dalparticolare al generale capovolgendo, in qualchemodo, l’impostazione legislativa attuale non è sol-tanto un problema di distinzione tra piano e pro-getto. La differenza fondamentale è nella defini-zione degli interventi che devono potersi realizza-re in tempi compatibili.Ma quale può essere l’elemento di raccordo trail ridisegno generale della città e gli interventi

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immediati di trasformazione urbana? A cosa affi-dare la coerenza tra piano regolatore ed interven-ti di carattere anticipatorio che possano avviare lariqualificazione dei quartieri? Lo strumento che conBohigas ci siamo dati è il progetto di AAPU, acro-nimo che sta per Area di Attuazione Puntuale Ur-banistica, ed è, sostanzialmente, un progetto ur-banistico-architettonico calato su un ambito scel-to con molta attenzione in quanto ritenuto strate-gico per innescare – immediatamente - un circolovirtuoso di rinascita della città e di recupero di un’iden-tità perduta o mai avuta.Non è stato semplice coniugare la filosofia ur-banistica di Bohigas con leggi e regolamenti cheimbrigliano, in special modo in Campania, tuttele amministrazioni comunali. Ci siamo riuscitigrazie anche ad una “fantasia” amministrativache ci ha consentito di sfruttare tutte le possibi-lità offerte dal variegato quadro normativo ed allaconsapevolezza, fonte di tranquillità, che si èoperato – sempre - in nome di un incontroverti-bile interesse collettivo. Compatibilità con il vec-chio PRG, accordi di programma, conferenze diservizi, varianti ai piani di recupero, legge 1/78,ecc. nessuna possibilità è stata trascurata perfare presto, nonostante la palude burocraticadella regione Campania. Ma presto non è anco-ra abbastanza. Nei processi economici il temponon è una variabile indipendente.Nelle centinaia di opere pubbliche appaltate sonostati coinvolti, accanto ai dipendenti del comune,numerosissimi tecnici esterni. Architetti, ingegne-ri, geometri hanno prestato la loro opera profes-sionale con entusiasmo, sapendo di far parte diun progetto ambizioso, destinato a cambiare il vol-to della città.Ma come scegliere i tecnici? Come conciliaretrasparenza negli affidamenti e capacità profes-sionali? Qualità delle progettazioni e rispetto nor-mativo? I tentativi esperiti sono stati vari e nontutti hanno sortito effetti positivi.Sono stati effettuati pubblici sorteggi, valutazio-ni curricolari e, sotto soglia, incarichi fiduciari.Ma laddove si è voluto privilegiare la qualità delleprogettazioni ed incentivare il contributo di idee,si è scelta la strada del concorso.Il concorso bandito per la parte alta del centro sto-rico, denominato degli “edifici mondo” perché com-prendente grandi complessi conventuali, avevaquale ambiziosa finalità quella di preludere ad unpiano-progetto che, integrandosi con le scelte delPRG, contribuisse a definire il ruolo di una tra lezone più problematiche di Salerno. L’amministra-zione doveva potersi avvalere del maggior nume-ro di suggerimenti e suggestioni possibili. E’ natacosì l’idea di un concorso con una prima fase aper-ta a tutti, in cui la selezione avvenisse su idee pro-

getto presentate in forma anonima. La secondafase, assistita da un rimborso spese, ha visto ilconfronto di dodici gruppi di progettazione di cuiquattro invitati e otto selezionati. Tre i vincitoriex aequo: Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa conun’affascinante proposta di città giardino verti-cale; Manuel de las Casas che prevede un in-tervento sobrio, rispettoso del passato e moltoattento alle funzioni ed all’accessibilità; AntonioMonestiroli che, con grande chiarezza di impian-to, finalizza l’intervento al recupero della qualitàarchitettonica degli edifici-mondo ed all’elimina-zione del loro isolamento.Diversa è la strategia seguita per l’affidamentodella progettazione della nuova strada “lungo Irno”.In questo caso la presenza di un’idea-progettoforte, elaborata da Bohigas nell’ambito degli inca-richi conferitigli, rendeva necessario l’individua-zione di un soggetto professionale, in possessodel necessario know-how, che fosse in grado disviluppare, con rapidità ed efficienza, l’idea sen-za tradirne l’impostazione. Ci si è avvalsi, dunque,di una procedura aperta e di un confronto tra cur-ricula, prezzi e tempi offerti.Ancora diverse le strategie rivolte alla scelta deiprogettisti di tre importantissime opere pubbliche:nuovi uffici giudiziari, stazione marittima e palaz-zetto dello sport. Si è voluto, con questa serie diconcorsi, rilanciare il ruolo della città, coinvolgen-do nell’operazione di trasformazione urbana ar-chitetti di indiscussa caratura internazionale.Per i tre concorsi si è seguita una procedura so-stanzialmente analoga, articolata in due fasi. Laprima aperta con selezione curricolare, in cui i can-didati venivano anche invitati ad esplicitare, conuna breve relazione, il proprio approccio proget-tuale al tema del concorso; la seconda, ristretta eassistita da un rimborso spese, consistente nellacomparazione delle proposte progettuali, rivela-tesi poi tutte di grande spessore.Molto soddisfacenti i risultati: David Chipperfieldsi aggiudica l’incarico per i nuovi uffici giudiziaricon un elegante sistema di edifici a corte, connessida colonnati e giardini; Tobia Scarpa vince il pa-lazzetto dello sport con un progetto sobrio ma nonprivo di fascino e, dulcis in fundo, a Zaha Hadidviene affidato l’incarico per il progetto della nuovastazione marittima pensata come una grande etrasparente conchiglia, quasi un’astronave senzapeso poggiata sul molo Manfredi.Comune denominatore di tutti i concorsi è stato ilnotevole livello delle commissioni giudicatrici, tut-te composte da esperti di grande spessore e indi-scussa competenza.

* Sindaco del Comune di Salerno

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Michele Caiazzo*Il territorio del Comune di Pomigliano d’Arco haun tessuto urbanisticamente consolidato, frutto diinterventi passati, a volte, radicalmente contrariallo stesso ordine urbanistico, che hanno dato vitaad agglomerati di edificazioni non accompagnatedalle necessarie urbanizzazioni, servizi, infrastrut-ture, spazi destinati al gioco ed aree libere.E’ necessario, invece, rendere la città modernaaccessibile, vivibile, rispondente alle prospettivedi crescita economica, senza sradicare cultura etradizioni locali, valorizzando le qualità estetichee fisiche dell’esistente. In particolare, per correg-gere le distorsioni presenti ed impedire l’ulterioredisgregazione della Città di Pomigliano d’Arco inparti, andrà applicato il principio del “costruire nelcostruito”, per garantire una riqualificazione au-tentica e ripristinare le condizioni di completafruizione dell’ambiente urbano.Personalmente, ritengo che assicurare uno svi-luppo sostenibile alle nostre città significhi, inevi-tabilmente, integrare un’urbanistica di qualità conla mobilità e l’ambiente: ciò si traduce nell’elabo-razione ed attuazione di piani d’azione a medio elungo termine, nel rispetto dei principi della Cartadi Aalborg e dell’appello di Hannover.Il nostro territorio ha un fabbisogno di opere pub-bliche - intese come vere e proprie opere di tra-sformazione e riqualificazione urbana - ancoraalto, ma occorrerà coinvolgere i professionistiper la pianificazione di qualità unitamente alsettore privato per la programmazione e realiz-zazione degli interventi. A tal riguardo, l’Ammi-nistrazione Comunale ha iniziato, nel 1998, unlungo ma fruttuoso percorso per la riconversionee risistemazione di una porzione rilevante delproprio territorio. Un’area posta immediatamen-te a ridosso del viadotto della ferrovia Circum-vesuviana, occupata da qualche brandello di tes-suto edilizio, a volte abusivo, da qualche indu-stria abbandonata, da uno stadio ed alcuni edi-fici testimonianze di un discreto razionalismodegli anni Trenta. Abbiamo, in questo caso, rite-nuto doveroso ed indispensabile sollecitare, alivello nazionale, la cultura dei “professionistidella città” - architetti, ingegneri ed urbanisti -ad un confronto su proposte di idee per la defi-nizione dell’assetto fisico e funzionale di un’areadi rilevanza strategica. Trattandosi, inoltre, di unintervento di riqualificazione urbana, con pro-gettazioni riguardanti lavori di particolare rilevanzasotto il profilo architettonico, ambientale nonchétecnologico, l’Amministrazione ha valutato l’oppor-tunità di applicare la procedura del Concorso diIdee per l’affidamento degli incarichi professiona-li, così come previsto dall’art.17, comma 13 dellaLegge 109/94. Veniva così bandito il “Concorso

nazionale per idee di progetto preliminare per lasistemazione di aree ferroviarie e industrialidismesse a Pomigliano d’Arco”: ventotto gruppi diprofessionisti, da ogni parte d’Italia, vi hanno par-tecipato. Il concorso indetto dall’Amministrazioneè stata una grande occasione di confronto e diproposta, di collaborazione con il Comune.Un’operazione perfettamente inquadrata, pertempi, criteri e modalità, con quanto sino ad oramesso atto in città. Infatti, stiamo tentando, contutte le risorse disponibili, di migliorare la quali-tà della vita urbana, di costruire una identità chesia capace di proiettare la storia nel futuro. Daquesta volontà sono nate infatti le prime realiz-zazioni (un grande parco urbano di imminenteapertura, il restauro di antichi palazzi, una ge-nerale riqualificazione urbana): traguardi signi-ficativi ma parziali. La giuria del Concorso, com-posta dai professori Giancarlo De Carlo ed Edoa-rdo Salzano, dal Dott. Mario Zambrini, espertoin valutazione d’impatto ambientale del Ministe-ro dell’Ambiente, dall’Arch. Claudio Settimi, rap-presentante del Consiglio Nazionale Architetti edall’Arch. Paolo Pisciotta e dall’Ing. Luigi Vinci,rispettivamente presidenti degli Ordini provincialidegli Architetti e degli Ingegneri, non ha ritenutodi dovere assegnare il primo premio, bensì didividere le risorse disponibili fra tre vincitori “exaequo”, ritenendo la questione della riorganiz-zazione dell’area tra la città e la zona industrialeun tema sul quale sollecitare ancora riflessioni eproposte. Con l’esito del nostro Concorso nazio-nale, l’Amministrazione Comunale è stata messain grado di elaborare un progetto preliminare ascala urbanistica di risistemazione generale del-l’intera area. Un progetto ambizioso che interessala riprogettazione di un’area ma può e deve esse-re vista come momento e punto di partenza peruna riqualificazione generale della città. Un lavoroche è frutto sia di precise volontà politiche sia diazioni sinergiche messe in atto dal nostro Ufficiodi Piano e dalla stessa terna dei vincitori “ex aequo”del Concorso.Alla luce di questa nostra prima proficua espe-rienza, sono fermamente convinto che l’azionedi un’amministrazione comunale, se pure forte-mente sensibilizzata, da sola non basti a conver-tire ed indirizzare lo sviluppo urbano di qualitàverso la sostenibilità. Occorre indispensabilmen-te sia il coinvolgimento e la partecipazione atti-va e fattiva dei cittadini, consumatori di servizi efruitori dell’ambiente, ma soprattutto lo stimoloesterno, continuo, della cultura di professionistimotivati e qualificati.

*Sindaco del Comune di Pomigliano d’Arco (NA)

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Pellegrino Gambardella*L’Amministrazione Comunale, intendendo pro-cedere all’allestimento di un organico progettoper la sistemazione dell’area di sedime dell’exedificio scolastico elementare di Piazza Lan-cellotti, con riferimento al contesto urbanisticodella stessa ed in armonia con il passato e letradizioni che hanno fatto la storia locale, ha in-detto un concorso d’idee a livello nazionale.Al fine di valorizzare la predetta piazza, risulta-ta già oggetto di un intervento urbanistico, i cuilavori sono stati ultimati secondo i valori cultu-rali e socio-economici di questo Comune, è sta-to approntato quindi, un bando di concorso perl’acquisizione, da parte di tecnici qualificati,d’idee e proposte.In relazione poi, alla posizione che occupa talepiazza nell’ambito del territorio urbano, al colle-gamento con altre strade cittadine, ed alla po-tenzialità della zona dovuta alla basilica di Ma-ria SS. del Carpinello, il concorso è finalizzatoalla scelta del miglior risultato di idee espressodai concorrenti, ed il progetto dovrà essere pre-disposto ed articolato per promuovere ed incen-tivare la zona quale punto di riferimento di in-contri e passeggio dei cittadini, ed alla valoriz-zazione dell’area urbanistica interessata, dan-do maggior risalto all’attuale piazza.E’ proprio attraverso questa procedura concor-suale, aperta a tutti i professionisti, ed alla com-posizione della Commissione, costituita dai rap-presentanti degli Ordini Professionali degli In-gegneri e degli Architetti, nonché dai rappresen-tanti di tutte le forze politiche e sociali presentisul territorio, che sarà possibile pervenire al-l’obiettivo preposto dall’Amministrazione Comu-nale, formulando una graduatoria di merito del-le proposte pervenute.

* Sindaco del Comune di Visciano (Na)

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1996

Greenport Waterfront ParkConcorso internazionale di progettazioneCommittente: Città di Greenport,

Long Island – New York – USA

Gruppo di progettazione: Eduardo Borrelli, Marina Borrelli,Aldo Di Chio

Esito: progetto selezionato

Service area for the logistic activity zone of the port of BarcelonaConcorso internazionale di progettazioneCommittente: Autorità Portuale di Barcellona

Gruppo di progettazione: Eduardo Borrelli, Marina Borrelli,Aldo Di Chio

Esito: progetto selezionato

Europan 4 “Costruire la città sulla città”Concorso internazionale di ideeCommittente: Ministero LL.PP.

Ridisegno dell’area del Rione Traiano, NapoliGruppo di progettazione: Giovanni Morra (capogruppo),

Daniele Manzi, Pietro Delle Donne,Ornella Zerlenga

Esito: 2° premio

Ridisegno dell’area del Lazzaretto, CagliariGruppo di progettazione: Vincenzo Corvino (capogruppo),

Giovanni Multari, Carmen Del GrossoEsito: 2° premio

Riqualificazione e valorizzazione di alcune piazze della città di FiuggiConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di Fiuggi (Fr)

Gruppo di progettazione: Lucio Morrica (capogruppo),Emilio Altomonte, Filippo Arpaia,Felicita Avallone, Francesco D’Alesio,Di Martino Paolo, Rosa Folla,Giulia Morrica, Davide Simone,Anna Maria Sorrentino, Aquilino Tirone

Esito: 1° premio

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esitinapoletania cura di Giulia Morrica, Giancarlo Smith

Gli architetti napoletani fanno i concorsi e li fanno con successo.Tra gli architetti della Provincia di Napoli -in particolare giovani- esiste una diffusa capacità di partecipareai concorsi con riconoscimenti non solo in ambito nazionale ma anche europeo e internazionale.Questo è quanto emerge dall’ampia adesione riscontrata dall’iniziativa di coinvolgere gli iscritti sul temadi questo numero della rivista -Concorsi e qualità nell’architettura-, invitandoli a segnalarci i loro esiti inconcorsi di progettazione.Nella convinzione che il Concorso di progettazione sia oggi l’unico strumento per il rilancio della qualitàdell’architettura in Italia e l’unica opportunità per i giovani professionisti di “emergere”, ci auguriamo chesi continuino a fare concorsi con successo e che “esitinapoletani” sia sempre più cospicuo da diventareuna rubrica fissa di questa rivista.Gli esiti di seguito riportati sono pervenuti alla redazione a seguito della scheda di partecipazionepubblicata su “Il Denaro delle Professioni” n. 13 del 25-31 marzo 2000 che invitava gli iscritti a segnalarei riconoscimenti (premi, segnalazioni o menzioni) ricevuti in concorsi di idee e di progettazione negliultimi 5 anni.

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Recupero urbanistico ed architettonico di piazza Mercato a NapoliConcorso nazionale di ideeCommittente: Centro Studi “Gilberto Guidi”,

Istituto Italiano per gli Studi Filosofici,Dipartimento di Storia dell’Architetturae Restauro dell’Università Federico IIdi Napoli

Gruppo di progettazione: Giovanni Morra (capogruppo),Daniele Manzi, Pietro Delle Donne

Esito: rimborso spese (1° premio non assegnato)

“C’era una volta la casa a botte”Concorso nazionale di progettazioneCommittente: Associazione culturale “Muratterra”

di Arienzo (Ce)

Gruppo di progettazione: Giulia Morrica (capogruppo),Filippo Arpaia,Paolo Di Martino,Lara Scateni

Esito: 2° premio

Gruppo di progettazione: Nicola Flora (capogruppo),Paolo Giardiello,Gennaro Postiglione

Esito: 3° premio

Gruppo di progettazione: Antonio Pelella,Tiziana De Rosa,Alessandra Ricciardi

Esito: progetto menzionato

Gruppo di progettazione: Marcello Silvestro,Michele Miedico

Esito: progetto menzionato

1997

Recupero abitativo dei sottotettiConcorso nazionale di ideeCommittente: Centro Legno Arredo Cantù

Regione LombardiaUnione Camere Commercio della Lombardia

Gruppo di progettazione: Paolo Giardiello (capogruppo),Nicola Flora,Gennaro Postiglione

Esito: 2° premio(1° premio non assegnato)

Gruppo di progettazione: Sergio Franco (capogruppo),Massimiliano Errico,Vincenzo Migliore,Marco Delli Veneri

Esito: 4° premio(1° premio non assegnato)

Il riuso dei castelli della provincia di FrosinoneConcorso nazionale di ideeCommittente: Ente Provinciale per il Turismo

di FrosinoneGruppo di progettazione: Aldo GalloEsito: 1° premio

(sezione tesi di laurea)

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Realizzazione di nuovi interventi residenziali nella corona urbana di Ber-gamo – Area di ColognolaConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di Bergamo;

Consorzio ERP(Edilizia Residenziale Pubblica)

Gruppo di progettazione: Massimo Perriccioli (capogruppo),Pietro Delle Donne, Daniele Manzi,Giovanni Morra, Ornella Zerlenga,Caterina Fanni, Armando Minopoli

Esito: progetto menzionato

Sistemazione a verde pubblico attrezzato, dell’area ubicata in via FlavioGioia a Meta di SorrentoConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di Meta di Sorrento (Na)Gruppo di progettazione: Silvana Santagada (capogruppo),

Olimpia Buono, Ornella D’Auria,Alessandra Laurienzo,Carla Majorano

Esito: 1° premio

Riqualificazione di un comparto urbano a Lamezia TermeConcorso nazionale di progettazioneCommittente: Comune di Lamezia Terme (Cz)Gruppo di progettazione: Michele Capobianco (capogruppo),

Mario Iacobelli, Romano Lanini,Daniele Zagaria, Lorenzo Capobianco,Marco Zagaria, ing. R. Miano,Luigi Picone (architettura del verde)

Esito: progetto menzionato

Jyvaskyla Music and Art CentreConcorso internazionale di progettazioneCommittente: Città di Jyvaskyla – FinlandiaGruppo di progettazione: Paolo Di Caterina, Pier Giulio Montano,

Pier Marco SoleEsito: classificato nella “Top Class” (primi 30)

Ristrutturazione e trasformazione in alloggi per anziani dell’ex collegio del-le suore “Piccole Operaie del sacro Cuore” nel quartiere LancianovecchiaConcorso nazionale di progettazioneCommitente: Comune di Lanciano

Istituto Autonomo Case Popolari di ChietiGruppo di progettazione: Marcello Silvestro, Michele MiedicoEsito: 9° classificato

1998

Nuovo Polo Universitario del Politecnico di Milano/BovisaConcorso internazionale di progettazione in 2 fasiCommittente: Regione Lombardia;

Comune di Milano;Politecnico di Milano

Gruppo di progettazione: Francesco Scardaccione,Gabriele Szaniszlò,Michio Sugawara,Makoto Ishii,Tomoyuki Minami,Francesco Maria Bonanotte

Esito: 1° premio ex-aequo

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Riutilizzo e recupero funzionale ed architettonico di un’area libera del cen-tro antico di MolfettaConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di Molfetta (Ba)Gruppo di progettazione: Lucio Morrica (capogruppo),

Giulia MorricaEsito: 1° premio

Sistemazione di aree ferroviarie ed industriali dismesse a Pomigliano D’ArcoConcorso nazionale di progettazioneCommittente: Comune di Pomigliano D’Arco (Na)Gruppo di progettazione: Ciro CozzolinoGruppo di progettazione: Aldo MicilloGruppo di progettazione: Giovanni Multari (capogruppo),

Vincenzo Corvino, Luca LaniniEsito: 1° premio ex-aequo

Gruppo di progettazione: Giuseppe Sarpa (capogruppo),Rossella Beneduce, Salvatore Caliendo,Lorenzo Capobianco,Francesco Domenichiello,Marco Zagaria

Esito: progetto menzionato

Progettazione degli interventi di restauro, valorizzazione e recupero funzio-nale della Cascina Rubbianetta e relative pertinenze finalizzati alla realizza-zione del “Centro del Cavallo”Parco “La Mandria” – Comune di Druento (To)Concorso internazionale di progettazione a invitiCommittente: Regione PiemonteGruppo di progettazione: Giancarlo Battista (capogruppo),

Renzo Cecconi,Vladimiro D’Agostino,Mario Rosario Migliore

Esito: 1° premio

Progetto per la realizzazione di un’area attrezzata destinata alla delocaliz-zazione del mercato domenicale a MondragoneConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di MondragoneGruppo di progettazione: Marcello Silvestro, Michele Miedico,

Francesco Ilardi, Gennaro SilvestroEsito: 3° premio

Centro Congressi alla torre Pirelli, MilanoConcorso nazionale di progettazione in due fasiCommittente: Giunta Regionale della LombardiaGruppo di progettazione: Vincenzo Corvino, Giovanni MultariEsito: 1° premio

1999

Centro di Biologia del Mare nell’area della Real Compagnia Vinicola a Mato-sinhos sud (Oporto) PortogalloConcorso internazionale di progettazioneCommittente: Camara Municipal de Matosinhos,

Municipio di MatosinhosGruppo di progettazione: Roberto Cremascoli (capogruppo),

Daniela Antonini, Paolo Mestriner,Edison Okomura,Marta Rodrigues

Esito: 1° premio

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Sistemazione dell’area lungo il mare costituita dalla porzione di via Ca-racciolo compresa tra piazza della Repubblica e la confluenza con vialeDohrn e il suo collegamento con la Villa Comunale.Concorso internazionale di ideeCommittente: Comune di NapoliGruppo di progettazione: Alfredo Frojo (capogruppo),

Fabio Vittoria, Mario Picca,Annalisa Trincone,Rocco Lafratta,Alberto Bracci Laudiero

Esito: progetto segnalato(1° premio non assegnato)

Gruppo di progettazione: Paolo Giardiello (capogruppo)Nicola Flora, Gennaro Postiglione,Franco Comerci

Esito: progetto segnalato

Nuova sede I.U.A.V di VeneziaConcorso internazionale in 2 fasiCommittente: ISI ( I.U.A.V. Servizi Immobiliari S.r.l.)Gruppo di progettazione: Marco Casamonti (capogruppo),

Giovanni Polazzi, Laura Andreini,Nicola Flora, Paolo Giardiello,Gennaro Postiglione

Esito: 3° classificato dopo la seconda fase

Realizzazione di una piazza in via S. Maria a Braone (Bs)Concorso provinciale di ideeCommittente: Comune di Braone (Bs)Gruppo di progettazione: Antonio Fortunato (capogruppo),

Giuseppe D’Agostino,Giovanni Ferrarelli,Gennaro Nunziata,Emilia Trifiletti

Esito: progetto segnalato

Sarajevo Concert HallConcorso internazionale di progettazioneCommittente: Comune di Roma, Comune di SarajevoGruppo di progettazione: Vincenzo Corvino (capogruppo),

Giovanni Multari,Carmen Del Grosso,Giovanni Di Leo

Esito: progetto selezionato

Gruppo di progettazione: Giovanni Morra (capogruppo),Armando Minopoli,Daniele Manzi,Pietro Delle Donne,Ornella Zerlenga,Giampaolo Giorgio,Saverio Cioce

Esito: progetto selezionato

Realizzazione di nuovi spazi sociali nel quartiere Cavalleggeri, NapoliConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di NapoliGruppo di progettazione: Pietro Delle Donne (capogruppo),

Daniele Manzi,Giovanni Morra,Ornella Zerlenga

Esito: 2° premio

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Progettazione di un campanileConcorso nazionale di progettazioneCommittente: rivista “CHIESA OGGI

architettura e comunicazione”Gruppo di progettazione: Amerigo Quagliano, Silvana FelappaEsito: opera segnalata

Il riuso dei castelli della provincia di FrosinoneConcorso nazionale di ideeCommittente: Ente Provinciale per il Turismo

di FrosinoneGruppo di progettazione: Mauro Di Giovanni (capogruppo),

Antonio Nocera, Barbara SantoroEsito: 1° premio

Intervento di riqualificazione urbana nel quartiere di Bagnoli, NapoliConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di NapoliGruppo di progettazione: Paolo Di Martino (capogruppo),

Filippo Arpaia, Aldo Gallo,Luca Piscitelli

Esito: 3° premio

Riassetto di Viale Giochi del Mediterraneo NapoliConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di NapoliGruppo di progettazione: Eduardo Borrelli,

Marina Borrelli,Aldo Di Chio

Esito: 3° premio

Riqualificazione urbana di via Diocleziano NapoliConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di NapoliGruppo di progettazione: Antonio Pelella, Tiziana de Rosa,

Francesco Varone, Mariangela Gallo,Marco Ruocco, Giovanna Casciella

Esito: 5° premio

Edificio residenziale con tecniche bio-ecologiche da realizzarsi nel Comu-ne di Jesi – AnconaConcorso nazionale di progettazioneCommittente: CRIACP delle MarcheGruppo di progettazione: Giovanni Multari (capogruppo),

Vincenzo Corvino, Giovanni Di Leo,Federico Bilò, Francesco Orofino

Esito: 3° premio

Gruppo di progettazione: Antonio Pelella, Tiziana De Rosa,Tiziana Gianani, Ing. Ferdinando Portanova,Raffaele Portanova,Gerry Lucianelli, Mariangela Gallo,Gabriella Accardi

Esito: menzione speciale

Sistemazione di piazza dell’arco del Sacramento, BeneventoConcorso nazionale di progettazioneCommittente: Comune di BeneventoGruppo di progettazione: Carmen Del Grosso (capogruppo),

Vincenzo Corvino, Giovanni MultariEsito: 5° premio

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Sistemazione della piazza centrale del quartiere Oltredora a CollegnoConcorso internazionale di progettazioneCommittente: Comune di Collegno (To)Gruppo di progettazione: Roberto Cosenza, Roberta Germano,

Giampiero LagneseEsito: 1° premio

Progettazione di nuovi uffici giudiziari a SalernoConcorso internazionale di progettazione in due fasiCommittente: Comune di SalernoGruppo di progettazione: Michele Capobianco, Daniele Zagaria,

Lorenzo Capobianco, Marco Zagaria,Mario Iacobelli, Giuseppe Sarpa,Antonio Mariniello, Giuseppe Squillante

Esito: selezionato tra gli 8 raggruppamentipassati alla seconda fase

Europan 5 “New Housing Landscapes – Travel and Proximity”Concorso internazionale di ideeCommittente: Ministero LL PP

Ridisegno di un’area ad AnconaGruppo di progettazione: Cherubino Gambardella (capogruppo),

Giulia Bonelli, Salvatore Caliendo,Lorenzo Capobianco, Simona Ottieri,Riccardo Rosi, Marco Zagaria

Esito: 1° premio

FIAT European Competition Architecture e Mobility Auto GiovaneConcorso internazionale di designCommittente: FIAT AutoGruppo di progettazione: Marcello Silvestro, Vincenzo Fontana,

Francesco MolitiernoEsito: 2° premio

Sistemazione ed arredo urbano di piazza Europa e zone limitrofe a S.Arsenio (Sa)Concorso nazionale di progettazioneCommittente: Comune di S. Arsenio (Sa)Gruppo di progettazione: Marcello Silvestro, Francesco Ilardi,

G. SilvestroEsito: 5° premio

Edificio adibito a biblioteca civica, servizi per il pubblicoe riqualificazione del piazzale ex ferrovia Casalecchio-VignolaConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di Casalecchio di Reno (Bo)Gruppo di progettazione: Alberto Izzo (capogruppo),

Ferruccio Izzo,Enzo Capone,Giovanni Francesco Frascino

Esito: menzione speciale

2000

Costruzione di un rifugio montanoConcorso nazionale di progettazioneCommittente: Comune di San Pietro al Tanagro (Salerno)Gruppo di progettazione: Federico CalabreseEsito: 2° premio

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Riqualificazione e valorizzazione della piazza “Quattro Giornate” al Vomero,a conclusione dei lavori della metropolitanaConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di Napoli - Circoscrizione VomeroGruppo di progettazione: Vincenzo Ciruzzi (capogruppo),

Antonio Guerra, Lucia Maraia, Ciro MazzoneEsito: 1° premio

Intervento mirato al risanamento igienico e strutturale ed alla riqualificazionedi un’area del centro storico di Casoria (Na)Concorso nazionale di ideeCommittente: Comune di CasoriaGruppo di progettazione: ing. Salvatore Arcella (capogruppo),

Roberto Forte, Ornella CatapanoEsito: progetto menzionato

Valorizzazione urbanistica, architettonica ed ambientale di PompeiConcorso nazionale di ideeCommittente: Lions Club Pompei HostGruppo di progettazione: Andrea Ceudech (capogruppo),

Giulio Catoggio, G. AvellaEsito: 1° premio

Il riuso del Teatro Civico nel quartiere di Castello – CagliariConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di CagliariGruppo di progettazione: Rino Macolino (capogruppo),

Marco De AngelisEsito: 1° premio ex-aequo

Riqualificazione dell’area a sud-ovest di Milano sulla via Lorenteggio, Por-ta InterscambioConcorso internazionale d’idee “Nuovi Segni”, under 35Committente: Comune di Milano; “Il Sole 24 Ore”Gruppo di progettazione: Michele Moffa, Paolo Sacco,

Andrea Santacroce, Mauro SmithEsito: 1° premio

Ristrutturazione del cimitero di Giugliano e dello spazio antistanteConcorso nazionale di ideeCommittente: Comune di GiuglianoGruppo di progettazione: Nicola MaturoEsito: 1° premio

Gruppo di progettazione: Nicola Flora (capogruppo),Paolo Giardiello, Renata GuadalupiGennaro Postiglione,

Esito: 2° premio

Gruppo di progettazione: Giuseppe D’Ausilio (capogruppo),Anna Iovinelli, Giuseppe Pirozzi,Giovanni Pollio,Francesco Saverio Taglialatela

Esito: 3° premio

Cinque piazze per MilanoConcorso nazionale di progettazioneCommittente: Comune di MilanoGruppo di progettazione: Vincenzo Corvino (capogruppo),

Giovanni MultariEsito: 1° premio Piazza Gabrio Rosa

Page 25: architetti napoletani 2 - agosto 2000

Stati Uniti

Europa

Italia

Giappone

Stati Uniti

Europa

calendariomostrea cura di Alba Cappellieri

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mostrearchitettura

mostredesign

Italia

Bologna - Padiglione Esprit Nouveau • Adolfo Natalini. Temporanea Occupazione dal 19/9 al 10/11 info:+39 051 2912514Napoli - Castel dell’Ovo • Architecture Media Player www.architettura.it/imageSiena - Centro Arte Contemporanea • Lo spazio Condiviso fino al 1 ottobreVenezia - Giardini di Castello-Arsenale • VII Mostra Internazionale di Architettura fino al 29 ottobre www.labiennale.orgVenezia - Galleria Bevilacqua • Sei stanze per Beuys a Venezia fino al 8 ottobre info:+39 041 5218861Venezia - Peggy Guggenheim Collection • Lynn/Rashid:Architectural Laboratories fino al 31 ottobre info:+39 041 2405404Vicenza - Palazzo Barberan da Porto • John Soane Architetto 1753-1837 fino al 20 agosto www.cisapalladio.org

Austria Vienna - Architektur Zentrum • The Archive of Twentieth Century Arch. fino al 7 agosto info:+43-1 5223115Vienna - Architektur Zentrum • Kommende Architektur/Emerging Architecture fino al 30 ottobre www.azw.atVienna - MAK • Stress fino al 27 agosto info:+43 1 711 360Vienna - MAK • Rudi Stanzel.Reformel fino al 10 settembre info:+43 1 711 360Vienna - MAK • Architecture as a Challenge fino al 29 settembre info:+43 1 711 360

Francia Bordeaux - Centre Entrepot • Jeune architecture à Londres fino al 3 settembre www.arcenreve.comParigi - Centre Pompidou • Architecture Istantanée fino al 18 settembre info:+33 1 44784069

Germania Berlino - Bauhaus-Archiv • Herbert Bayern zum 100 Geburstag fino al 28 novembre info:+030 2540 0278Hamburg - Deichtorhallen Hamburg • Museums for a new Millenium fino al 10 settembre info:+49 40 321 030Karlsruhe - Museum für Neue Kunst • Stations, Bill Viola fino al 16 ottobre info:+0721 8100 1325Weil am Rhein - Vitra Design Museum • Luis Barragan.The Quiet Revolution fino al 29 ottobre www.vitra.com

Olanda Rotterdam • The Stadium.The Architecture of Mass Sport fino al 24 settembre http://www.nai.nl

Chicago - The Geffen Contemporary • Overview of Modernism fino al 13 agosto info:+1 312 6266222Los Angeles - MoCA • 100 years of Architecture fino al 24 settembre info:+1 213 6212766New York - Museum of Modern Art • Drawings and Models by Louis Kahn fino al 16 agosto info:+1 212 708 9750San Francisco - MoMA • Recent Accessions in Architecture and Design fino al 17 ottobre www.sfmoma.org/Washington - National Building Museum • Where do we go from here? fino al 7 settembre info:+1 202 2722448

Faenza - Museo delle Ceramiche • Enzo Mari fino al 26 novembre info:+39 0546 21240

Francia Bourdeaux - Centre Entrepot • Objets trouvés, design britannique critique fino al 3 settembre www.arcenreve.comNantes - Musee des Beax-Arts • Vision Machine fino al 10 settembre info:+39 2 40 41 65 65Parigi - Centre Pompidou • En quête d’objets fino al 31 agosto info: +33 -1 44784069Parigi - Centre Pompidou • Archi/Design fino al 18 settembre info:+33 -1 44784069

Germania Berlino - Bauhaus-Archiv • Bauhaus, Dada und Expressionismus in Japan fino al 17 settembre www.bauhaus.de

New York - Museum of Modern Art • Birth of modern Design fino al 22 agosto info:+1- 212 708 9691New York - Museum of Modern Art • Anatomically Incorrect fino al 30 settembre info:+1- 212 708 9691New York - Cooper Hewitt Museum • National Triennial Design Culture fino al 6 agosto info:+1 -212 860 6868New York - The Metropolitan Museum of Art • A century of Design, part II 1925-1950 fino al 29 ottobre info:+1 212 57003951San Francisco - MoMA • Virtual Telemetrix: John Bielenberg fino al 17 ottobre www.sfmoma.org/

Tokyo - Gallery MA • Waro Kishi fino al 30 settembre www.toto.co.jp/GALLERMA/

Page 26: architetti napoletani 2 - agosto 2000

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Sistemazione di piazza deiBruzi e aree limitrofe

luogoCosenza

committenteComune di Cosenza

cronologia1997 concorso1998 progetto esecutivo1999 realizzazione

progettoGiovanni MultariVincenzo CorvinoconCarmen Del GrossoRoberto Serino

sculturaMimmo Paladino

fotoPaolo CappelliStefano Greco

Ristrutturazione di uncomplesso scolastico

luogoCaprino Veronese (Vr)

committenteComune di Caprino Veronese

cronologia1997 concorso1998 progetto esecutivo1999 realizzazione

progettoC+S AssociatiCarlo CappaiMaria Alessandra Segantini

fotoAlessandra Chemollo

Scuola elementare ematerna ex del Gaizo

luogoScafati (Sa)

committenteComune di Scafati

cronologia1990 concorso1996 progetto esecutivo1999 realizzazione

progettoLucio MorricaconFranco Sabetti

fotoAlfonso Senatore

Chiesa e centro parrocchialeS. Maria Regina

luogoVaredo (Mi)

committenteCuria Arcivescovile di Milano

cronologia1990 concorso1996 progetto esecutivo1999 realizzazione

progettoMarco ContiniClaudio BernardiRaffele Ghillani

fotoStefano Dotti

ledcb

le foto di questo numerosono tratte da progetti rea-lizzati a seguito di concorsinazionali di progettazionebanditi negli ultimi dieci anni