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Arcidiocesi di Monreale
Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia
Progetto per una rinnovata pastorale familiare
in Parrocchia. 1Ufficio diocesano per la Pastorale della
Famiglia Partinico 29.10.2010
Premessa
• Il nostro Arcivescovo, nella sua terza lettera pastorale “Battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Cristo”, al n.11, ha indicato la famiglia quale risorsa, «forza viva della costruzione cristiana della comunità ecclesiale», per un progetto di conversione pastorale autentica.
2Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia Partinico 29.10.2010
• «E’ giunto il momento che esse (le famiglie) emergano in quanto tali dalla loro non significanza pastorale, iniziando dalle famiglie più nuove, quelle appena uscite dal loro cammino rinnovato di formazione al Matrimonio.» (11)
3Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia Partinico 29.10.2010
• Questo Ufficio, accogliendo con entusiasmo le parole dell’Arcivescovo e trovando in esse un esplicito richiamo alla propria funzione di promozione della pastorale familiare a servizio della Diocesi, secondo quanto stabilito nel proprio Statuto, intende avviare un
progetto per una rinnovata pastorale familiare in Parrocchia.
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Per queste ragioni
• consapevoli che educare all’Amore è un percorso che dura tutta la vita e interpella la sensibilità di ciascuno e la consapevolezza dell’intera comunità credente;
• consapevoli anche che il percorso di formazione deve seguire la crescita e lo sviluppo di ciascun individuo;
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• consapevoli altresì che il progetto richiama nel tempo futuro la partecipazione e l’intervento di altri uffici per una organica e più efficace programmazione,
• noi, quali membri dell’Ufficio di pastorale della famiglia, per l’immediato futuro, ritagliamo il nostro progetto, nel rispetto del ruolo che ci è stato assegnato, all’interno di un percorso che riguarda primariamente le coppie di fidanzati.
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• Restiamo nella convinzione che in un futuro prossimo, tale iniziativa possa trovare punti di convergenza con altre realtà diocesane, al fine di garantire insieme, una continuità di percorso affinché l’azione educativa e la formazione che ne scaturisce si trasformi in una mentalità e in uno stile di vita in grado di rimettere al centro della nostra vita, quale naturale fondamento, l’Amore e nello specifico l’Amore “della famiglia generata dal sacramento del matrimonio.” [omelia S.E. 6 ott. 2010].
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Altre considerazioni:• I tempi nuovi, il calo dei sacerdoti e le urgenze
pastorali esigono che si individuino laici che si rendano responsabili della vita della Chiesa e del suo servizio al mondo.
• In particolare sono necessarie coppie di sposi che, in forza del loro specifico ministero coniugale, assumano in prima persona, con l'aiuto dei sacerdoti, il compito di formare le nuove famiglie come «chiese domestiche».
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Quali sono le finalità del progetto?Quali sono le finalità del progetto?Maturare famiglie disponibili a essere sale e
lievito nella comunità.
Le tappe:• Entro breve tempo: Suscitare, in alcune parrocchie della
nostra diocesi, un sentire comune riguardo la nuova proposta di preparazione dei fidanzati al matrimonio e alla famiglia.
Maturare famiglie disponibili a essere sale e lievito nella comunità.
Le tappe:• Entro breve tempo: Suscitare, in alcune parrocchie della
nostra diocesi, un sentire comune riguardo la nuova proposta di preparazione dei fidanzati al matrimonio e alla famiglia.
9Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia Partinico 29.10.2010
• A medio termine:
Avviare alla formazione coppie di sposi che sentono il desiderio di spendersi per animare in futuro i percorsi per fidanzati e gruppi famiglie della parrocchia.
• A medio termine:
Avviare alla formazione coppie di sposi che sentono il desiderio di spendersi per animare in futuro i percorsi per fidanzati e gruppi famiglie della parrocchia.
10Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia Partinico 29.10.2010
• A lungo termine:
L’auspicio che nasca così una rete di
coppie generose, formate e appassionate del
dono ricevuto, a tal punto, da volerlo restituire
ad altre coppie, nella propria parrocchia o anche
presso Parrocchie limitrofe, per una diffusione a
macchia d’olio in tutta la Diocesi del processo di
rinnovamento della pastorale familiare.
• A lungo termine:
L’auspicio che nasca così una rete di
coppie generose, formate e appassionate del
dono ricevuto, a tal punto, da volerlo restituire
ad altre coppie, nella propria parrocchia o anche
presso Parrocchie limitrofe, per una diffusione a
macchia d’olio in tutta la Diocesi del processo di
rinnovamento della pastorale familiare.
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A chi si rivolge il progetto?A chi si rivolge il progetto?
•Ai parroci e • alle comunità parrocchiali.
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• Si può pensare a due parrocchie per ciascun
vicariato, ma tale numero può essere più grande
o inferiore perché legato alla disponibilità data:
dai parroci
dal numero degli operatori dell’ufficio
da altre coppie di sposi, anche impegnate in
associazioni o movimenti, che hanno fatto già
esperienza di animazione nei percorsi di formazione
per i fidanzati e/o di gruppi famiglie.
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Come partecipa la comunità parrocchiale disponibile al progetto?
Come partecipa la comunità parrocchiale disponibile al progetto?
1. Accogliendo un gruppo di fidanzati il cui numero è
compreso tra 6 e 12 coppie che manifestino l’intenzione
di sposarsi almeno 1 anno dopo l’inizio della frequenza del
cammino di formazione.
• [se i tempi dichiarati sono più lunghi, si provvederà ad
integrare il periodo che resta sino alla data del
matrimonio, con altri incontri, da programmare, di
accompagnamento e di consolidamento]
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2. Identificando coppie di sposi della propria comunità che sappiano testimoniare con la loro vita il sacramento del matrimonio.
3. Individuando qualche coppia di sposi che intende intraprendere la formazione per diventare animatori negli anni futuri e che sono disponibili a fare esperienza sul campo partecipando agli incontri.
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4. Proponendo a queste coppie una consapevolezza nuova, in grado di ravvivare la loro relazione e la fede/coscienza del sacramento ricevuto.
5. Precisiamo pure che è assolutamente indispensabile la partecipazione del presbitero (parroco o vice) al quale sono affidate alcune parti dell’incontro, soprattutto quelle inerenti alla Parola, alla fede e ai sacramenti.
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Quale contributo può dare l’Ufficio?Quale contributo può dare l’Ufficio?
• Un’azione di tutoraggio agli animatori dei percorsi già presenti in parrocchia, disponibili alla proposta di sperimentazione.
• La disponibilità dei membri dell’Ufficio a partecipare e/o accompagnare la comunità per un certo numero di incontri secondo le possibilità di ciascuno.
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Da sottolineare che:
• Il contributo dell’Ufficio diocesano di
pastorale familiare cesserà in quella
Parrocchia quando la comunità sarà
autonoma nella gestione di nuovi cammini di
accompagnamento dei fidanzati e/o di gruppi
famiglia.
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Come avviare il progetto?Come avviare il progetto?
• Fare un elenco di nominativi dei parroci e delle coppie di sposi delle comunità parrocchiali che sono disponibili a mettersi in gioco.
• Coinvolgere le coppie di sposi che hanno frequentato negli anni passati la scuola di formazione diocesana.
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• Interessare le coppie di sposi che fanno parte di associazioni o movimenti che già si occupano di percorsi formativi rivolti ai giovani e alle famiglie.
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La nostra Chiesa accogliente
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• Penso, cari fratelli e sorelle, che a tutti sia noto ormai nella nostra Arcidiocesi ilcompito che si vuole che occupi oggi la famiglia nell’attuale progetto di rinnovamentopastorale che la sta interessando.
• La famiglia è chiamata anzitutto a farsi consapevole del ruolo che le compete nella responsabilità pastorale e missionaria della comunità ecclesiale:
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un ruolo, chiamiamolo pure ministero, che le deriva dal sacramento del matrimonio, troppo sconosciuto, ahimè, in questo ambito dei suoi effetti specifici.
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Naturalmente si dovrà fare in modo, da parte della famiglia ma anche da parte dei responsabili della comunità ecclesiale, che questa ministerialità pastorale e missionaria non continui a rimanere un pio desiderio.
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Per quanto riguarda la famiglia èindispensabile che essa stessa si proponga di esercitare tale ministerialità, • aprendosi al soffio dello Spirito di Dio,• donandosi all’accoglienza della propria
chiesa,• accogliendone a sua volta le direttive e• offrendo con generosità il proprio contributo
di impegno intelligente e ispirato dall’amore e all’Amore.
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