in preparazione alla visitadi Papa Francesco a Napoli

Affamati di...

Fame di Pane

AspettandoFrancesco

Arcidiocesi di Napoli

Fame di Pane2

ame è bisogno di cibo oltre il desiderio stesso di esso.

Purtroppo il mondo conta numeri alti di Fame in mol-te zone, controbilanciati da quelli dello spreco in altre. Il bisogno è necessità di es-senziale e, troppe volte, non se ne comprende la realtà ef-fettiva. Dati ISTAT confermano come la fame possa distruggere l’umanità, aumentando la po-vertà di alcuni e la ricchezza di altri. Avete mai avuto fame?

Magari voi, mentre tornate da scuola o voi dopo una giorna-ta di lavoro?Ripensate ai sentimenti di quel momento. Moltiplicateli all’infinito. Ecco. Solo adesso potete immaginare davvero cosa sia la fame.Ciò che i dati dell’Osservato-rio sulle povertà della Cam-pania mette in evidenza è innanzitutto una povertà che è in costante aumento e che Napoli ha fame, l’incremento degli utenti che si sono rivolti alla Caritas per chiedere aiuto

è stato del 27,7%. Se poi rea-lizziamo un confronto con i dati del dossier 2007, ci accor-giamo che la crescita è pari al 90,1% in appena tre anni. Il 70,1% degli utenti Caritas sono disoccupati, ma questo dato è persino troppo basso se consideriamo i dati sui tassi di occupazione e sulla disoc-cupazione reale.Del resto, i parametri relativi all’occupazione dimostrano che dal 2006 ad oggi, in ap-pena 4 anni, sono andati persi quasi 200.000 posti di lavoro.

il Mondo

Selfiedi Strada...

F

esù aveva guarito molti infermi: egli condivide la vita delle

persone e le loro difficoltà, si pone autenticamente accan-to, perché ha compassione di tutti e riesce a entrare nella vita dell’altro dalla porta del cuore, con senso straordina-rio del concreto. Come si fa a non legare un’attesa, una spe-ranza? Proprio per questo, la

folla del racconto di Giovanni, era con Lui, intorno a Lui, in attesa. Gesù alza gli occhi al cielo. Alzare gli occhi signifi-ca vedere gli affamati, distin-guerne i volti ed entrare nella profondità dei loro sguardi sapendo comprendere; signi-fica incontrare la storia e la di-namica della fame.Gesù prende i pani e i pesci e li distribuisce a quelli che si sono seduti finché ne vo-gliono. Il miracolo conserva l’umiltà di quei cinque pani e di quei due pesci; conserva fino alla fine il mistero profon-do del potere della condivi-sione, che riesce a soddisfare il bisogno perché compie mi-racoli, miracoli veri, miracoli effettivi.Il Figlio di Dio non compie il gesto plateale di mettere a disposizione un granaio pie-no di cibo; non riempie la montagna con pezzi di pane che parlino del suo potere. La condivisione genera miracoli.Non viene tolto a chi ha dato, a chi per primo ha messo a disposizione. Alla fine, nono-stante le premesse, tutti fu-rono saziati e, quindi, si poté pensare anche a chi non c’era, a chi si sarebbe incontrato in altre occasioni, alzando gli stessi occhi su altri volti, su un’altra fame.

La Parola

Selfiedi Gesù...

G

dal Vangelo secondo Giovanni (6,1-15)

«Dopo questi fatti, Gesù andò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade…»

dal sussidio

Andate in Città

1Fame di Pane 3

Fame di Pane4

Verso la fine del 1914, le truppe tede-sche avevano invaso

il Belgio. Mentre la maggior parte dei suoi amici e cono-scenti fuggiva in Inghilterra, James Sidney Edouard, Baro-ne di Ensor rimase a Osten-da per tutta la durata della guerra. Sotto l’occupazione, il Belgio subì terribili penu-rie alimentari; in questo di-pinto, Ensor descrive tutto il suo disprezzo per gli invaso-ri. Seduti attorno a un tavolo come un tradizionale Ultima Cena, ci sono una serie di fi-

gure grottesche e maschere avide borghesi impegnate in omicidi (in basso a sinistra), seduzione (accanto al came-riere), adulazione (centro ta-vola), pettegolezzi (in basso a destra), lamentele (l’uomo in giacca nera che dialoga con il cameriere, con il medesimo abito).Il pasto magro steso sul tavo-lo è decisamente poco appe-tibile. Le icone scheletriche appese al muro rappresenta-no gli effetti della guerra, au-mentando l’effetto inquietan-te di tutto il dipinto.

V

L’Opera di James Ensorrealizzata nel 1915 al  Metropolitan Museum of Art di New York

The Banquet

of the Starved

Selfied’Arte

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C’è fameRenato Zero

dall’album Catturdi Renatozero/Westley

Tattica Sony 2003

Link: https://www.youtube.com/watch?v=gsbTr5mk02k

Questa canzone di Renato Zero introduce ottimamente il tema della fame di pane così come è percepita nel contesto di società occidentale del primo mondo.

Musicae

Video

Selfied’Autore

Se solo mi guardassi Fiorella Mannoia

dall’album Suddi Mannoia, Fossati, Buonvino, Oyà

Sony Music 2012

Link: https://www.youtube.com/watch?v=-2vSdpnYGaY

Com’è il mondo secondo la pro-spettiva indigente di gente ve-nuta dai luoghi martoriati della terra?

Cosa guardano i loro occhi?

Lettera“a lu cumpare

nipote”da Miseria e Nobiltà

di Eduardo Scarpetta (1887)dal film Miseria e Nobiltàdi Mario Mattioli (1954)

Link: https://www.youtube.com/watch?v=0T-lkQYC3Mk

La scena disegna l’arte di arran-giarsi di quei napoletani che a stento riescono ad avere un la-voro capace di soddisfare le esi-genze primarie della persona.

Anche oggi a Napoli si continua a vivere di espedienti.

Scenadegli spaghetti

da Miseria e Nobiltàdi Eduardo Scarpetta (1887)

dal film Miseria e Nobiltàdi Mario Mattioli (1954)

Link: https://www.youtube.com/watch?v=uqvTK-PE3jA

In una famiglia allargata indigen-te arriva un pranzo inaspettato e gradito offerto da un nobile. A Napoli si aspetta l’aiuto da qual-cuno che sta più in alto, che pos-sa dare in elemosina ciò che si spetta per diritto. Il cibo, la casa, il lavoro onestamente retribuito, sono diritti che ancora oggi sten-tano ad essere riconosciuti.

FOOD LIFE – Spot di Expo Milano 2015 World’s Fair

Link: https://www.youtube.com/watch?v=sECboLXvTaY

Expo 2015 sarà un’occasione per proporre soluzioni percorribili utili a risolvere il problema della fame nel mondo.

Short Food MovieCol cibo non si scherzaExpo Milano 2015 World’s Fair

Link: https://www.youtube.com/watch?v=4bxn6GKh7Hg

Piccolo spot che mostra una fa-miglia di clown, dove uno dei componenti viene redarguito a gesti per aver immaginato di scherzare sprecando cibo.

Fame di Pane6

uando l’anziano dot-tore morì, arrivaro-no i suoi tre figli per

sistemare l’eredità: i pesanti vecchi mobili, i preziosi qua-dri e i molti libri. In una finis-sima vetrinetta il padre aveva conservato i pezzi delle sua memoria: bicchieri delicati, antiche porcellane, pensieri di viaggio e tante altre cose ancora. Nel ripiano più bas-so, in fondo all’angolo, venne trovato un oggetto strano: sembrava una zolletta dura e grigia. Come venne portata alla luce, si bloccarono tutti: era un antichissimo pezzo di pane rinsecchito dal tempo. Come era finito in mezzo a tutte quelle cose preziose? La donna che si occupava della casa raccontò:Negli anni della fame, alla fine della grande guerra, il dottore si era ammalato gravemente e per lo sfinimento le ener-gie lo stavano lasciando. Un suo collega medico aveva borbottato che sarebbe stato

necessario procurare del cibo. Ma dove poterlo trovare in quel tempo?Un amico del dottore portò un pezzo di pane sostanzioso cucinato in casa, che lui aveva ricevuto in dono. Nel tenerlo tra le mani, al dottore amma-lato vennero le lacrime agli occhi. E quando l’amico se ne fu andato, non volle mangiar-lo, bensì donarlo alla famiglia della casa vicina, la cui figlia era ammalata. “La giovane vita ha più bisogno di guari-re, di questo vecchio uomo”, pensò il dottore.La mamma della ragazza am-malata portò il pezzo di pane donatole dal dottore alla donna profuga di guerra che alloggiava in soffitta e che era totalmente una straniera nel paese. Questa donna stranie-ra portò il pezzo di pane a sua figlia, che viveva nascosta con due bambini in uno scantina-to per la paura di essere arre-stata.La figlia si ricordò del dottore che aveva curato gratis i suoi due figli e che adesso giaceva ammalato e sfinito.Il dottore ricevette il pezzo di pane e subito lo riconobbe e si commosse moltissimo.“Se questo pane c’è ancora, se gli uomini hanno saputo condividere tra di loro l’ul-timo pezzo di pane, non mi devo preoccupare per la sor-te di tutti noi”, disse il dottore. “Questo pezzo di pane ha sa-ziato molta gente, senza che venisse mangiato. È un pane santo!”.

Storiadi un pezzo

di pane

Selfiee Racconti

Q

di

don Angelo Saporiti

1Fame di Pane 7

Cair

Binariodella

Solidarietà

Selfiedi Vita Buona

n un mondo in cui 842 milioni di persone non hanno di che mangiare, il nuovo sistema solidale, messo a punto dalla Ca-ritas diocesana di Napoli, l’associazione Cair (Comitato Assi-

stenza Istituti Religiosi) si propone di ridurre l’incidenza del feno-meno della povertà alimentare.

Link: https://www.youtube.com/watch?v=VbV0ZMvbhal

oppure digitando: Fame di Pane Diocesi di Napoli

frase: Se diminuissimo gli sprechi avremmo più cibo per gli indigenti e meno rifiuti.

I

Comitato AssistenzaIstituti Religiosi

Binario della Solidarietàn estate, quando i volontari vanno in vacanza, la solidarietà non parte, rimane accanto ai più poveri. La Caritas dell’Arci-

diocesi di Napoli ha approntato un piano di ben nove siti dispo-nibili tutto il mese di agosto per il servizio mensa.

Link: https://www.youtube.com/watch?v=vuJ17vlaQO8

I

Stili di vitaimpegnata

Selfiein Azione

Ogni lunedì seraalle ore 20.30

da piazza Matteottiil Camper della Legalità

del Servizio diocesanodi Pastorale Giovanileoffre amicizia e pastiai senza fissa dimora

Info:giovani@chiesadinapoli.it

Caritas Diocesanadi Napoli

Binario della solidarietà(tutti i giorni)

Via Taddeo da Sessa, 93NAPOLI

Tel. 081 5539275

Centro Prima AccoglienzaBasilica

del Carmine MaggiorePiazza del Carmine, 2

NAPOLITel. 081 201196

Comunità di Sant’EgidioVia Palmieri, 19

NAPOLI Tel. 081 5801905

1. evitare gli sprechi di cibo2. promuovere la condivisione3. sostenere il povero della porta accanto

Adesso,non domani, puoi…