arcidiocesi di trento ufficio catechistico il rinnovamento della catechesi nella diocesi di trento...
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ARCIDIOCESI DI TRENTOUfficio Catechistico
IL RINNOVAMENTO DELLA CATECHESINELLA DIOCESI DI TRENTO
don giorgio ronzoni
Rilettura sul versante catechistico degli orientamenti sull’Iniziazione Cristiana
Non è un documento (solo) sulla catechesi,ma interpella (anche) i catechisti:proviamo a riflettere insieme …
Orientamenti e indicazioni operative
Festa dell'Esaltazione della Santa Croce Trento, 14 settembre 2007
Arcidiocesi di TrentoL'INIZIAZIONE CRISTIANA IN DIOCESI
“Cosa vogliono ancora da noi?”
“Ad impossibilia nemo tenetur”,perciò vediamo cosa (realisticamente) possiamo fareperché si diffondala gioia del Vangelo; per i miracoli, ci organizzeremo …
Aspetti in “crescita”
• Istituzione del catecumenato;
• Catechesi battesimale;
• Cura per la formazione;
• Catechesi familiare;
• Giorno del Signore.
Aspetti in “stand by”
• Ordine dei sacramenti;
• Pastorale dei preadolescenti.
Alcune polarità dell’iniziazione cristiana
Soluzioni vs. RicercaUnitarietà vs. Pluralità
Conversione vs. EducazioneDono di Grazia vs. Impegno personale
Evangelizzazione vs. CatechesiGruppo vs. Comunità
Parrocchia vs. Zona pastoraleComunità battesimale vs. Comunità eucaristica
POLARITÀ
4 principi ispiratori
dell’itinerario di IC:
1.Evangelizzazione2.Paradigma
catecumenale3.Comunità adulta4.Formazione
1) Evangelizzazione
Descrizione:
• Primo o nuovo annuncio del Vangelo• Non secondo una formula “standard”, ma
in dialogo con la situazione esistenziale dell’interlocutore
• Centrato sugli elementi essenziali del messaggio di salvezza
• Nel rispetto della legge della gradualità
Per i genitori si richiedono attenzioni e sottolineature diverse rispetto a quelle per i figli
Con gli adulti (genitori)
ANNUNCIARE
APPREZZARE
ACCOMPAGNARE
ASCOLTARE
ACCOGLIERE
Con i bambini
• La scoperta del Padre• La conoscenza di
Gesù e dei momenti salienti della sua vita
• L’appartenenza alla Chiesa col Battesimo
• La prima percezione del bene e del male
• La vita eterna
Un catechismo pensato per la
evangelizzazione
2) Paradigma catecumenale
“Al centro di tale rinnovamento [pastorale] va collocata la scelta di configurare la pastorale secondo il modello dell’iniziazione cristiana che – intessendo tra loro testimonianza e annuncio, itinerario catecumenale, sostegno permanente della fede mediante la catechesi, vita sacramentale, mistagogia e testimonian-za della carità – permette di dare unità alla vita della comunità e di aprirsi alle diverse situazioni spirituali dei non credenti, degli indifferenti, di quanti si accostano o si riac-costano al Vangelo, di coloro che cercano alimento per il loro impegno cristiano” (p. 21).
CELEBRAZIONI LITURGICHE
PAROLA DI DIO: ANNUNCIO E CATECHESI
INSERIMENTO NELLA COMUNITÀ
ESERCIZIO DELLA VITA CRISTIANA
PROGRESSIONE A TAPPE
INDIFFERENTI
QUANTI SI ACCOSTANO AL VANGELO
QUANTI SI RIACCOSTANO AL VANGELO
QUANTI CERCANO ALIMENTOPER IL LORO IMPEGNO CRISTIANO
NON CREDENTI
Conseguenze e differenze
• Maggiore flessibilità (itinerari differenziati)
• Maggiore dialogo e coinvolgimento con i genitori (non imposto, ma proposto)
• Maggiore valorizzazione dell’esperienza rispetto ad un apprendimento astratto
• Inserimento di altre figure educative oltre ai catechisti
Per le tappe sacramentali
• La partecipazione ai sacramenti
• nella sequela di Gesù Cristo
• e nella vita morale
Riconciliazione ed Eucaristia
Per le tappe sacramentali
• La conoscenza della storia della salvezza e l’inserimento in essa.
• La testimonianza cristiana.
• L’inserimento nella Chiesa locale.
• Consegne e celebrazioni.Confermazione
3) Comunità adultaSaluti da Rovigo
Ma che cos’è la comunità?
Comunità battesimale
Comunità eucaristica
......
Chi è la comunità?
La comunità che celebra
Parroco e consiglio pastorale
Persone impegnate in parrocchia: nella carità, nel servizio, nella liturgia, nell’annuncio …
Tutti gli educatori: ACR, Scout, Sport, Patronato, Catechisti! Nella misura del possibile, le famiglie.
Non si è sempre fatto così?
• Sì e no: in genere si procedeva un po’ per “compartimenti stagni” e l’unico che aveva il quadro completo era il sacerdote.
• Col tempo, bisognerà che anche il gruppo Caritas, quello dei lettori, gli sportivi, ecc. siano coinvolti nella iniziazione cristiana.
• Le famiglie vanno coinvolte secondo modalità proporzionate alla loro fede.
Mistagogia?
• Non è una vera e propria mistagogia perché i sacramenti glieli presentiamo prima che li ricevano.
• Ma i preadolescenti devono comunque essere accompagnati a viverli e a vivere nella comunità.
Preadolescenti
4) Formazione
Da sempre, molte difficoltà
• Poco tempo a disposizione
• I responsabili della formazione sono diversi e hanno idee diverse dai responsabili della pastorale.
• Obiettivi sfuocati: spesso si punta sull’istruzione dottrinale (con la difficoltà di “atterrare”) oppure sulle tecniche.
• L’esperienza non contamina la formazione
Il famigerato “laboratorio”
È una scelta formativa
caratterizzata da:
• Partire dall’esperienza
• Progettare insieme
• Accompagnare
• Verificare
Sono necessari:
• Una certa uniformità nella situazione dei partecipanti: cosa c’entra una catechista dei bambini di sei anni con una dei ragazzi di quattordici anni?
• Un progetto educativo comune, almeno a grandi linee.
• Formatori adatti
Perciò?
• Ottima la scelta della zona pastorale.
• Purché non sia una delega in bianco.
• Deve essere un vero coordinamento.
Quattro dimensioni formative
1. Competenza relazionale
2. Capacità di annuncio e di narrazione
3. Capacità di educare a leggere i segni di Dio
4. Capacità di introdurre nella vita della comunità
Suggerimenti …
(non è essenziale far tutto, ma si accoglie quel che ci sembra buono …)
1) Competenza relazionaleNegli incontri formativi dare attenzione:
• all'ascolto di sé per assumere uno stile di comunicazione sempre più autentico;
• alla relazione educativa;• alla relazione tra educatori per raccogliere
insieme i bisogni, coinvolgere i fanciulli/ragazzi, progettare in modo adeguato;
• alle relazioni con gli adulti in un rapporto dove ognuno dà e riceve, rispettando la libertà dell’altro;
• al passaggio da una pedagogia centrata sull’insegnamento, a una pedagogia centrata sul soggetto.
2) Annuncio e narrazione
Negli incontri dare attenzione a:• i nuclei essenziali della storia della salvezza;• la centralità del mistero pasquale;• esperienze di narrazione a partire dall'impatto
che il brano biblico ha avuto nella propria vita;• lettura di brani biblici per abilitare a cogliere il
centro del messaggio e a comunicarlo;• esercizi per imparare a narrare, con un
coinvolgimento esistenziale, e sollecitando una reazione personale.
3) Leggere i segni di Dio
Negli incontri dare attenzione:• al riferimento alla Scrittura per superare la
soggettività delle interpretazioni;• ai segni del creato che rinviano alla presenza di
Dio;• all'educazione allo stupore e alla
contemplazione;• ai segni liturgici e ai segni sacramentali
dell'Iniziazione Cristiana per cogliere la forza evocatrice e di cambiamento che posseggono.
4) Inserire nella vita della comunità
Favorire nei catechisti lo sviluppo:
• dell’accoglienza dei ragazzi e delle loro famiglie valorizzando l’ospitalità;
• dell’esperienza della comunità cristiana per riconoscere la presenza del Risorto;
• della capacità, mentre trasmettono tradizioni e saperi, di accogliere e avviare a un modo nuovo di vivere il Vangelo oggi.
In montagna:
• Ci vuole tenacia,
• fiducia nei compagni,
• solidarietà,
• amore per il cammino.
FINE