arte ambientale in italia dalle collezioni private all’arte pubblica

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ARTE AMBIENTALE IN ITALIA dalle collezioni private all’arte pubblica

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Page 1: ARTE AMBIENTALE IN ITALIA dalle collezioni private all’arte pubblica

ARTE AMBIENTALE IN ITALIAdalle collezioni private all’arte pubblica

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È possibile comprendere sotto la denominazione arte ambientale, che presentano come unico elemento

comune il confronto diretto con l’ambiente nella sua accezione più ampia di contesto spaziale, che va oltre la semplice funzione panoramico-naturalistica per comprendere

in sé l’elemento storico, politico, sociale e antropologico.Le opere divengono site-specific: lo spazio rende l’opera

dinamica e reattiva al contesto: la luce, le varianti atmosferiche, il punto di vista e la posizione del fruitore,

modificano la percezione dell’opera stessa.

ARTE AMBIENTALE

Daniel Buren Tappeto volante 2013 – Torino

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Un’accresciuta coscienza critica riflette sull'ambiente una nuova attenzione ad una “coscienza ambientalista”.

Sempre più gli esperimenti di arte ambientale passano concettulamente dall’estetica verso l’etica: ciò che interessa

dell’opera è il senso e la sua ricaduta nel sociale

T. Greenfort – Diffuse entries, 2007, Munster

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Tra gli anni ‘50 e ‘60 iniziano a sorgere Parchi di Scultura ossia aree della città dalla diversa fisionomia destinate a ospitare opere scultoree. Ogni intervento artistico vorrebbe essere segno di qualificazione o

riqualificazione, che può rimanere elemento accessorio, decorativo o può valere come elemento estetico che

rappresenta l’autore

Parco Arte Sella – Borgo Valsugana (TN)

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L’arte ambientale, pur continuando a far del paesaggio il proprio terreno di verifica, sembra individuare nel pubblico un

interlocutore forte cui relazionarsi.Gli interventi ambientali si sono dovuti misurare con realtà

urbane ormai sempre più presenti, fenomeno che ha segnato il declino della Land Art soprattutto in Europa, dove l’ambiente

naturale, la land vergine, è ormai quasi esaurito.

VERSO L'ARTE PUBBLICA

Katharina Grosse, Just Two of Us, 2013

Metrotech Commons in Brooklyn

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F.Alys – Walinkg the line, Mexico City

L'arte nello spazio pubblico è uno

strumento in grado di risvegliare la

consapevolezza e lo spirito critico nelle persone.

L’arte pubblica ha una forza

comunicativa extra-ordinaria poiché

esula dal confine significante del luogo culturale,

assume valore quanto più è in grado di comprendere nel

suo sistema simbolico la comunità che

l’accoglie.

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CASI STUDIO

•FATTORIA DI CELLE di Elena Janniello•JOSEPH BEUYS PIANTAGIONE PARADISE di Giada Vismara•NUOVI COMMITTENTI di Paola Pezzoni•AGNES DENES WHEATFIELD di Anita Teglia

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una delle raccolte più suggestive d'arte contemporanea che esistano in Italia: [...] nel bosco un laboratorio museo aperto agli artisti che vogliano cimentarsi con un lavoro che

subisce le influenza degli spazi e dei ritmi della natura

Gloria Fossi

VILLA CELLE – LA COLLEZIONE GORI

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In questo caso gli artisti hanno deciso di includere o ignorare lo spazio, a seconda delle loro esigenze. [...] Così le opere d'arte a Celle possono essere considerate oggetti di studio di per se e, allo stesso tempo, essere una lente speciale per guardare altre opere o il paesaggio stesso.

Robert Hobbs

Page 10: ARTE AMBIENTALE IN ITALIA dalle collezioni private all’arte pubblica

in questo luogo l'impresario Gori ha fornito a un numero di artisti contemporanei l'opportunità di realizzare installazioni che meditano sul rapporto tra il tardo Novecento e il passato, tra l'ambiente e la tradizione romantica che trasformò la natura in uno stato selvaggio ed idealizzato. Molti di questi artisti hanno riconosciuto che la natura è piena di riferimenti culturali, quasi una simulazione, e spesso ha un significato mutevole che elude definizioni precise.

Robert Hobbs

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Il progetto che mi ha portato fin qui a Bolognano porta il titolo Difesa della natura, e queste parole rappresentano molto di più di un semplice slogan. Si tratta di un progetto

concreto. Tutto dipenderà dall’energia e dall’entusiasmo delle persone che vorranno effettuare questo lavoro qui in questo angolo della terra, ma rimango certo che lo

vedremo portato a termine.

Joseph Beuys

JOSEPH BEUYS PIANTAGIONE PARADISE

Page 12: ARTE AMBIENTALE IN ITALIA dalle collezioni private all’arte pubblica

Secondo le direttive dell'artista, nei terreni dell’azienda agricola del Barone Durini, a Bolognano, borgo abruzzese, vengono

piantati alberi ed arbusti le cui specie è in via di estinzione per problemi economici e

commerciali.La lista redatta da Joseph Beuys il 12

maggio del 1984 nel Palazzo Durini vede scorrere i nomi delle piante e degli alberi,

tutti rigorosamente scritti nella denominazione scientifica, vedono

scorrere: Pinus silvestris, Pinus pinea, Quercus robur, Quercus suber, ecc. Gli alberi piantati saranno 7000, sulla scia

dell'azione 7000 querce che prese il via a Kassel nel 1982.

13 maggio 1984, Bolognano (Pescara)Joseph Beuys e Lucrezia De Domizio Durini nella Piantagione ParadiseDI fronte al suo amblematico studio il Maestro pianta la prima quercia italiana

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Questo è, per Beuys, il nuovo ruolodell’artista nella societàcontemporanea: ritrovare queipercorsi di vita che ci riportino, nonad apprezzare la bellezza, come fatto di edonismo o di piacere, ma ariconoscere i «significati» ed i «valori»che ci circondano e ai quali nonpossiamo rinunciare. L’opera non può essere acquistata névenduta, non può essere esposta in unmuseo o in una mostra, non puòneppure essere fruita come fattoestetico, in quanto non vi si possonorintracciare tratti formali. Un taleconcetto di "arte" è sicuramentediverso da quanto finora visto

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NUOVI COMMITTENTIProgramma per la produzione di opere d’arte pubblica diffuso a livello europeo, promosso in Italia dal 2001 dalla Fondazione Adriano Olivetti. Sono tre i soggetti che vengono coinvolti nel progetto, i cittadini come committenti, le associazioni e le fondazioni in qualità di mediatori e gli artisti: modello di produzione orizzontale.Il primo progetto in Italia è nato nell’ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria “Urban 2. Oltre la città fabbrica” della città di Torino – Mirafiori Nord, con la mediazione culturale di a.titolo.

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Intesa come mezzo di integrazione sociale e recupero urbano, l’arte

deve interpretare, essere al servizio e dare valore aggiunto alla comunità

che vive in una determinata area

Claudia Losi, Aiuola Transatlantico, 2004-2008

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Lucy OrtaTOTIPOTENT ARCHITECTURE(2003-2007)

Committenti: gruppo di studenti licealiUna scultura abitabile.“Un atollo, un porto franco. Un luogo dove potersi incontrare, accomodare, leggere, parlare”.Una forma ospitale e protettiva e, contemporaneamente, aperta, trasparente, luminosa e illuminata

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Mani, scarpe, schiene e sedute formano sulla superficie una serie di figure per lo più accoppiate, invitando chiunque salga sulla scultura ad assumere posizioni che predispongono alla relazione.

Le impronte dei corpi dei committenti sono state impresse sui tre gradini di cemento della scultura.

Page 18: ARTE AMBIENTALE IN ITALIA dalle collezioni private all’arte pubblica

Credo che il nuovo ruolo dell'artista sia quello di creare un'arte che vada oltre la decorazione, l'oggetto e il suo uso politico; un'arte che metta in discussione lo status quo e le infinite contraddizioni che accettiamo e approviamo. Un'arte che inneschi e

ravvivi il pensiero

Agnes Denes

AGNES DENES WHEATFIELD

Page 19: ARTE AMBIENTALE IN ITALIA dalle collezioni private all’arte pubblica

Intervento di Land Art ecologica concepito per la prima volta a New York nel 1982, per riportare l’attenzione del pubblico su valori spesso trascurati, come la condivisione del cibo e dell’energia, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente, la crescita sociale ed economica nel rispetto della qualità della vita degli individui e delle comunità. 

Page 20: ARTE AMBIENTALE IN ITALIA dalle collezioni private all’arte pubblica

Fare arte oggi significa assumersidelle responsabilità nei confronti deinostri simili. Siamo la prima specie

che ha la capacità di alterareconsapevolmente la propria

evoluzione, fino a porre fine allapropria esistenza. Abbiamo preso in

mano il nostro destino, e il nostroimpatto sulla terra è stupefacente. A

causa del nostro incredibile ‘successo’stiamo stravolgendo il pianeta,

sperperando le sue risorse. Siamogiovani, come specie, e ancora più

giovani come civiltà e, come bambinispericolati, avviamo processi che non

sappiamo controllare

Agnes Denes

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Il fare spazio è libera donazione di luoghi in cui i destini degli uomini che vi abitano si realizzano nella felicità del possesso di una patria o nella infelicità di esserne privi o nell’indifferenza rispetto alle due possibilità. […] Fare spazio conferisce la località che appresta di volta in volta un abitare. Fare spazio è libera donazione di luoghi.

Martin Heidegger, L’arte e lo spazio, 1969