arte (sur)circolare nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma

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ARTE ( SUR ) CIR CO LARE NULLA SI CREA. NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI TRASFORMA.

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Catalogo della mostra "Arte (sur)Circolare" - Palazzo Lomellini, Carmagnola (TO) - 21 novembre / 21 dicembre 2014 - A cura dell'Associazione culturale Evvivanoé di Cherasco (CN)

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Page 1: ARTE (SUR)CIRCOLARE nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma

ARTE(SUR)CIRCO

LARE

N U L L A S I C R E A . N U L L A S I D I S T R U G G E . T U T T O S I T R A S F O R M A .

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Lo sviluppo economico e sociale hacreato negli anni una nuova filiera“produttiva”: quella dei rifiuti. L’ef-fetto collaterale dell’incremento deiconsumi, della logica dell’usa egetta, è rappresentato dalla crescitadei rifiuti la cui gestione viene da cia-scuno di noi delegata ad altri, nonoccupandoci più di ciò che avvienedel nostro pezzo di carta o della no-stra bottiglia di plastica, una volta fi-niti nel bidone della spazzatura.Negli ultimi anni, in parallelo a questaindustria dei rifiuti, si sono sviluppati fi-loni di pensiero consapevole chetoccano i temi presentati nella mo-stra, così come altri non propria-mente artistici.Si è creato un movimento, un vero eproprio coordinamento chiamato“Rifiuti Zero”, che prevede un impe-

gno articolato in numerose azioniatto a ridurre i rifiuti intervenendo intutte le fasi, dalla produzione allosmaltimento. Si sono sviluppate molteiniziative, anche sul nostro territorio,alcune delle quali seguite da asso-ciazioni locali e partecipate dallescuole. Questa mostra tuttavia passaad un’altra prospettiva, che parte daqueste premesse ma rende emble-matico il rifiuto trasformandolo in unoggetto artistico.Emblematico perché ogni oggettoesposto rimanda a qualcosa che erae che non è più, incrementando laconsapevolezza del nostro viverequotidiano e delle azioni che normal-mente diventano riflessi incondizio-nati, come quello di buttare (ecreare) il rifiuto.Allo stesso tempo, forse prioritaria-

mente, si può vedere nella trasforma-zione la bellezza e la ricerca dellesensazioni emotive che soltanto unoggetto artistico può dare.La mostra è articolata e offre piùpiani di lettura. Ciascuno può inter-pretare a proprio modo il percorso,che può essere una semplice frui-zione visiva oppure un approfondi-mento di temi importanti.L’installazione vede la collaborazionedi più attori: non soltanto le due As-sociazioni che l’hanno curata e gli ar-tisti, ma i cittadini, i vari ufficicomunali che hanno lavorato al pro-getto e ovviamente i visitatori che nefruiranno.

Gianni CavalliniAssessore alla cultura e ai rifiuti

Comune di Carmagnola

RIFIUTI EARTE (SUR) CIRCOLARE

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Nulla si crea, ma soprattutto, nulla sidistrugge. E questo è diventato unproblema di dimensioni colossali. Continuiamo a creare oggetti in un'infinita smania di possesso ma, forsecome mai prima d'ora, avvertiamo laforte sensazione di esserne sopraffattie di non riuscire a smaltire l'eccesso el'abbondanza che una parte diMondo accumula. E se la parola chiave non fosse piùcome “distruggere”, liberarci del su-perfluo ma “trasformare”?

Gli artisti di “ARTE (SUR)CIRCOLARE”hanno come comune denominatorequello di essere dei “trasformatori”;tutti hanno la volontà e il desiderio diri-creare , di dar forma a qualcosa diunico e prezioso con oggetti destinatiallo scarto e all'inutilità. Non solo i ma-teriali vengono salvati da un destinoineluttabile, ma portati, con la forzadell'ingegno, a qualcosa di alto e su-premo, l'opera d'arte.Ognuno di loro ha un modo proprio,personale di trasformare. Ognuno ha

scelto prima di tutto la materia o l'og-getto da riutilizzare. O forse è statoscelto. Poi il processo creativo e l'ispi-razione hanno prodotto questeopere che molto hanno da dire e datrasmettere.

Sara MerlinoCuratrice della mostra

“Arte (sur)Circolare”Presidente Associazione culturale

“Evvivanoé” - Cherasco

NULLA SI CREA,NULLA SI DISTRUGGE,

TUTTO SI TRASFORMA.

Dal 2008 l’Italia aderisce alla SERR –Settimana Europea per la Riduzionedei Rifiuti, un’iniziativa che, grazie alcoinvolgimento di più soggetti, pro-muove azioni di sensibilizzazione su untema strategico per l’ambientequale il ciclo dei rifiuti, attraverso ladiffusione di comportamenti volti allaprevenzione degli stessi.L’evento è coordinato a livello nazio-nale da un Comitato promotorecomposto da ANCI, Provincia diRoma, Provincia di Torino, Federam-biente, Legambiente e AICA - Asso-ciazione Internazionale per laComunicazione Ambientale, con lapartnership tecnica di E.R.I.C.A. Soc.Coop. ed Eco dalle Città.

La “Settimana” si svolge sotto l’AltoPatronato del Presidente della Re-pubblica e con i Patrocini dell’UNE-SCO, del Senato della Repubblica,della Camera dei Deputati e del Mi-nistero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio e del Mare. Nell’edizione 2014 sono state realiz-zate in Italia 5643 azioni, record euro-peo di sempre, di cui le mostre “ARTE(SUR)CIRCOLARE” e “L’Araba Fe-nice”, con i loro eventi collaterali,sono parte integrante ed evento di ri-chiamo nazionale.

Dal 2012 è attivo un accordo con lacuratrice artistica Sara Merlino, presi-dente dell’Associazione culturale

“Evvivanoé” in qualità di Art-Partnernazionale SERR, che ha il compito diselezionare artisti che creino le loroopere usando materiali di scarto e/oriciclati al fine di realizzare i premi daconsegnare alle azioni italiane edeuropee più virtuose.

Le premiazioni dell’edizione 2012 sisono svolte a Roma all’interno delloSpazio Europa, sede della Rappre-sentanza in Italia dell’Unione Euro-pea, mentre le premiazioni 2013 sonostate ospitate a Palazzo Valentini,sede della Provincia di Roma, e all’in-terno del convegno internazionale“Towards a European Circular Eco-nomy”.

LA SETTIMANA EUROPEA PER

LA RIDUZIONEDEI RIFIUTI

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.01 NyLON

Classe 1963, scenografa, pittrice, sidiploma prima al liceo artistico e poiall’Accademia di Brera, in Scenogra-fia e Costumi. Artista poliedrica, si in-teressa di ogni tipo di espressione:danza, recitazione, canto, musica.Collabora con laboratori di sceno-grafia teatrali, curando la realizza-zione anche di piccole scenografiestudiate per l’immagine di punti ven-dita ed espositivi. In contemporaneapartecipa a numerose mostre. Si de-dica, inoltre, all’aspetto emozionaledell’Arte, organizzando laboratori di“creatività” per bambini e adulti, ap-profondendo con studi specializzatianche il campo dell’arte terapia. Nel 2007 ha inaugurato a Milano ilsuo studio-galleria ObyArtStudio Mul-tifunzionale, dove lavora portandoavanti la sua ricerca pittorica e doveorganizza mostre personali, corsi, col-lettive, eventi d'arte e letterari.

Le opere in esposizione sono realiz-zate con Alessandro Assiri, scrittore epoeta che si occupa di arte e di pro-mozione culturale.La pittrice e il poeta, ognuno con leproprie caratteristiche peculiari defi-nite che li contraddistinguono inmodo incontestabile, uniscono leloro "parole" artistiche, trasforman-dosi in un unico e nuovo corpo connuove sfumature interpretative cheinvitano ad approfondire e ricercarenuovi orizzonti tematici. L'occhioscorre sulle tavole dipinte, ricerca trale venature del legno e nei particolaridei colori stratificati le storie dipinte,una narrazione dei segni che la poe-sia di Assiri accompagna con paroleintense, che paiono uscire inaspetta-tamente da quelle scalfitture dellegno, dai gorghi e dalle spirali di co-lore, donando nuova e diversa pro-spettiva.

Roberta Barbieri dipinge particolari dicorpi di donna che non si lascianocontaminare dall'effetto figurativo,invitando chi li guarda ad andareoltre. Parlano senza descriversitroppo: mani, piedi e visi sono assentio solo accennati, facendo intuireche la loro rappresentazione limite-rebbe la fantasia. Carboncino eterre, uniti all'acrilico a tinte piatte ealle lacche, animano supporti inlegno di recupero: tavole di vecchiarmadi, comodini, porte si trasfor-mano come icone. E' legno che havissuto e che vive ancora: le vena-ture e le macchie del tempo sonosottolineate e non nascoste, contri-buiscono a infondere vita ai corpi ri-tratti, in una fusione ideale tra Uomoe Natura.

.02 ALITO DI VENTO .03 PIOGGIA

I co-protagonistiinsostituibili

delle sue opere sono i supporti

ROBERTABARBIERI

la poetica delle sue opere è una misura di vitediverse

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.01 METROPOLI

E’ nato a Torino nel 1963. Si diploma disegnatore pubblicitarionel 1981 e lavora in ambiente graficoe pubblicitario dal 1983. Nel 2006 ini-zia a trasferire in ambito artisticol’esperienza e la creatività maturatecon la sua professione. Dal 2009 par-tecipa alle collettive della Mostra na-zionale di Pittura contemporanea“Santhià” e alle esposizioni di arti figu-rative presso la “Società Promotricedelle Belle Arti” di Torino. I principi ispi-ratori dell’arte di Alberto Brusa si ri-fanno a fusioni fra testo e immagini,passione per i doppi sensi, i luoghi co-muni e i modi di dire, resi materici contecniche diverse. “Sillabart Series” è ilnome pensato per rappresentare ilprocesso creativo attraverso cuiprendono vita i suoi lavori. In unasorta di “surrealismo rivisitato” ne de-rivano oggetti che sono sintesi visivadei vocaboli e diventano involucri in

cui collocare le idee, con lo humourche a volte contengono. La loro ap-parente semplicità rivela un diverti-mento tra forma e contenuto, ancheper il puro piacere di recuperare ognitanto uno sguardo bambino, unagire spensierato, disincantato e sur-reale verso la realtà che ci circonda:giocare con le parole, provando ainventarle, comporle e scomporle sil-labicamente, mettere le derivate aconfronto tra loro ridisegnando nuovisignificati tra immagini e realtà, perpoi ricostruire tutto lasciando stradaall’invenzione. Per chi osserva, losguardo può spostarsi più volte dal-l’opera al titolo, poiché in quest’ul-timo ci sono indizi utili per scoprire idiversi significati espressi nell’operastessa. È confortante il pensiero diMagritte quando, spiegando le basi

concettuali della sua pittura, soste-neva che un oggetto non è poi cosìlegato alla sua definizione linguisticao alla sua forma originaria tanto danon poterne trovare una che gli con-venga di più. Brusa lavora con legno e collage,plastica e cemento, gomma e me-tallo, stoffa e vetro, ma si esprimeanche attraverso elaborazioni digi-tali. Ogni materiale è valido e nobile:l’idea stessa che genera l’opera sucui lavora gli suggerisce, di volta involta, quello più idoneo. I suoi lavoriincoraggiano la riflessione sul signifi-cato del reale e sulla contraddizione,forse solo apparente, tra logica edassurdo che non esclude il piacere dicoltivare la “leggerezza” delle idee,alimentando il lato solare, scherzosoe anche curioso di chi li guarda.

.02 GéNéRAL .03 πR²”

Oggetti che sono

involucri in cuicollocare idee

ALBERTO BRUSA

i suoi lavoriincoraggiano lariflessione sulsignificato delreale e sullacontraddizione

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.01 ChAPLIN

Mi ha sempre affascinato l'idea dimodellare molteplici materiali perdare loro una forma nuova e, soprat-tutto, un nuovo utilizzo. Il primo mate-riale della mia esperienza è stato illegno. Attraverso dei semplici disegnida ritagliare, stampati su di esso, hoimparato ad apprezzare le qualità diquesto materiale meraviglioso. Con iltempo ho approfondito la mia cono-scenza in questo campo, lavorandoqua e là in botteghe artigiane. Nonho frequentato scuole d'arte, fa-cendo studi di tutt'altro genere inambito economico: credo che que-ste discipline, che lasciano poco spa-zio all'immaginazione, mi abbiano inqualche modo aiutato a sfogare il

mio bisogno di creatività su quelloche faccio. Con il tempo ho approfondito la co-noscenza di altri materiali e ho con-centrato le mie attenzioni sui sistemidi illuminazione e sul riciclo, unendolispesso in un'unica cosa. Mi è semprepiaciuta l'dea di creare qualcosa dinuovo dal "vecchio" e, attraverso l'il-luminazione, ogni oggetto abbando-nato si illumina di nuova vita. I materiali utilizzati sono molteplici: dallegno al vetro, alla plastica, al ferro,alla carta e all‘argilla. Ogni oggettoè potenzialmente trasformabile inbellezza, anche se alcuni si prestanomeglio di altri alla loro trasforma-zione. La ricerca dei miei materiali

mira sempre alla qualità e al rispettodell‘ambiente. I legni, che sono il materiale maggior-mente utilizzato nelle mie produzioni,provengono spesso da lavorazioniprecedenti di altri manufatti, e ven-gono recuperati dalle falegnameriedel posto. Ancora una volta, do lorouna nuova vita e una nuova storia.Per le produzioni in vetro, la raccoltadei materiali avviene grazie al contri-buto di numerosi bar e pub, dovebottiglie vuote di liquori e whiskeysono all‘ordine del giorno. Progetto opero e realizzo a Manfre-donia (Foggia), in Puglia.

.02 ECO .03 TRABUCCO

Ogni oggetto èpotenzialmente

trasformabile in bellezza

MARCO CUCCI

mi ha sempreaffascinato l’ideadi modellarenuovi materialiper dare loro unaforma nuova

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.01 GIOCANDO

Nata il 6 gennaio 1988 ad Acquavivadelle Fonti (Bari), diplomata pressol’I.P.S.I.A. di Santeramo in Colle comeTecnico dell’Abbigliamento e dellaModa, ha conseguito la laurea spe-cialistica nell’anno accademico2013/2014, con indirizzo Decorazione,all’Accademia di Belle Arti di Bari;vive a Gioia del Colle (Bari). Nei suoi lavori utilizza un linguaggioassolutamente contemporaneo, cre-ando singolari opere d’arte conavanzi di jeans, bottoni e diversi ritagli

di stoffa cuciti con paziente sa-pienza. Dà vita a teneri pupazzi consembianze umane, chiamati “PezzePazze”, portatori di messaggi su cuigli spettatori sono chiamati a riflet-tere. Annalaura segue la traccia ditutti gli artisti che sin dal secolo scorsoavvicinano l’arte al giuoco, forse peraiutarci a vedere come in uno spec-chio la nostra vita da “pezze pazze”. ha partecipato a numerose mostrecollettive e personali.“L’interno di una cornice è lo spazio

assegnato alle Pezze Pazze. Questecreature in denim, attraversate dacuciture colorate ed occhi fatti dibottoni, ravvivano lo spazio, mafanno fatica a rispettare il limite dellacornice e tendono ad uscirne.Tentare di racchiudere l’energia delgioco entro confini prestabiliti è unvano tentativo di soffocare tutto ciòche rende bella la vita. Infatti la ten-denza del mondo di oggi è quella dicostringere gli individui entro schemie limiti voluti da chi detiene il potere”.

.02 POESIA VISIVA .03 ANIMA MUNDI

Racchiuderel’energia del gioco

entro confini stabiliti èvano tentativo

ANNALAURA CUSCITO

dà vita a teneripupazzi portatori di messaggi, su cui gli spettatorisono chiamati a riflettere

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.01 ATLANTIC OCEAN

Il mio scopo è quello di “nobilitare” loscarto organico, ultimo anello dellafiliera alimentare. Nel ricordare laparte edibile che ci ha nutrito, graziea movimenti poetici e sinuosi delledita, trasformo questo “scarto” inopere altamente simboliche. Un in-tervento che serve a bloccare e con-servare le fantastiche caratteristicheche la natura ci regala: le venature,le escrescenze, gli strappi, i tagli, i co-lori. Doni della natura che cerco diconservare, esaltare, cristallizzare. Eanche l’inchiostro organico - oppor-tunamente trattato - diventa l’attoreprotagonista di una fantastica esplo-sione di “nuova vita”.

Esposizioni principali:2008: Ivrea, Fondazione “N.Capel-laro”.2009: Messina, Museo Acquario Ci-vico; Ivrea, Museo Civico Garda 2010: Genova, Palazzo Ducale; han-gzhou (Cina), Teatro Stabile di han-gzhou; Parigi (Francia), Carrousel duLouvre; Dubai (Emirati Arabi), TheBride Show; Utrecht (Olanda), OpenArt Fair; Amsterdam (Olanda), Affor-dable Art Fair. 2011: Milano, AAM – Spazio Eventi-quattro Selective Art Parigi; Genova,Galleria d’Arte Moderna; 54esimaBiennale di Venezia, Padiglione Ita-lia di Vittorio Sgarbi.

2012: Montecarlo, Art Monaco Gri-maldi Forum; Montecarlo, GemLu-cArt; Montecarlo, AmbasciataItaliana; Venaria Reale; 2013: Torino, Museo di Scienze Natu-rali; Pontedera, Museo “Giovanni Al-berto Agnelli” - Fondazione Piaggio;Milano, AAM; Torino, Paratissima. 2014: Genova, ArtGenova; Roma,Palazzo Valentini; Montecarlo, Gem-LucArt; Salerno, Biennale Arte alcomplesso monumentale SantaSofia; Bologna, JamBo Art; La Morra,Strade del Sale; Bergamo, BAF.

.02 BLACk AND whITE SkIN wITh kNIFE

.03 TEUThOIDEA

Un intervento perconservare le

fantastichecaratteristiche che la

Natura regala

GIANNI DE PAOLI

il suo scopo è nobilitare lo scarto organico,ultimo anello della filieraalimentare

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.01 PERFETTA SINTONIA

Nata ad Aosta il 7 giugno 1952, dopola Laurea in Pedagogia si dedica al-l'insegnamento. Da sempre nutreuna grande passione per i tessuti, so-prattutto per le tele di canapagrezza tessute a mano, i merletti, ipizzi antichi e la biancheria di lino.Dapprima ne è collezionista attenta,per molti anni, poi comincia a sentireil bisogno di creare qualcosa di estre-mamente personale e intimo attra-verso questi preziosi materiali.

Vuole restituire un'identità, un valorea quei manufatti così vissuti e tantoaccuratamente confezionati damani femminili in chissà quali epo-che. Così arriva alla concezione ealla creazione delle sue “Re-toiles”:opere che racchiudono la sua perso-nale concezione dello spazio e dellacreatura femminile all'interno di unequilibrio di pieni e vuoti. Tutto ciòprende vita proprio su una tela di ca-napa grezza.

Oggi vive e crea a Verrès, in provin-cia di Aosta. Il paesaggio e la naturache la circondano, così come la suafamiglia, sono per lei continua fontedi ispirazione. Le “Re-toiles ou les toi-les recyclées” sono state esposte perla prima volta nel maggio 2013.

.02 IMITANDO FABERGé .03 I VASI DI PANDORA

Opere cheracchiudono una

personaleconcezione dello

spazio, in equilibrio trapieni e vuoti

DANIELA EVANGELISTI

nelle sue operevuole restituire unvalore a manufatticonfezionati in chissà qualiepoche

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.01 MONDO MODULARE 2

Cinzia Li Volsi è nata a Spilimbergo;vive e lavora a Sacile (PN).ha frequentato l'Accademia di BelleArti di Venezia, sotto la guida di Vit-torio Basaglia e Fabrizio Plessi, espri-mendosi con il mezzo tessile. hacontinuato la formazione parteci-pando a corsi di tintura naturale, fel-tro, tappeto, tessitura giapponese. Realizza arazzi, sculture, rilievi tessili,installazioni, nei quali esplora la fragi-lità dell’esistere.Oltre alle tecniche tradizionali, la suaricerca include sperimentazioni per-sonali di materiali e procedure; i ma-

teriali, naturali ma anche d'uso quo-tidiano, di scarto e di recupero, sonoscelti per le loro potenzialità espres-sive e di contenuto, e valorizzati me-diante un lavoro diligente e paziente.La riflessione sulle urgenze delle pro-blematiche ambientali ha ispirato di-verse opere.Le sue opere sono state selezionateper partecipare a mostre nazionali einternazionali di Fiber Art e di Eco-art,tra le quali “The climate is changing!”(Prato, il Museo del Tessuto, 2010 e ri-proposta in Germania, Regno Unito eFrancia); “Ecocentrica 2011- Prima

Biennale della Sostenibilità” a La Spe-zia; “Dumping Art 2011 dalla disca-rica al riciclo: arte a tuteladell’ambiente” a Genova; “Cibarsid’arte per non mangiare rifiuti”quarta edizione di “ Rifiuti in cercad’autore”, Salerno, 2012.Il Museo civico archeologico di Anzioha dedicato all’artista una personalenel mese di aprile 2014, con un alle-stimento sperimentale che ha inte-grato le sue opere a quelle presentiin museo.

.02 FAVO .03 SQUARE PEG IN A ROUND hOLE

La riflessione sulle urgenze

ambientali ha ispiratodiverse opere

CINZIALI VOLSI

i materiali naturali,di scarto e direcupero sonoscelti per lepotenzialitàespressive

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.01 UNA BELLA SERATA

Elena Mirandola, classe 1981, è crea-tivamente attiva da sempre: sin dabambina, infatti, si diletta nel campoartistico; ancora oggi, apparente-mente, i suoi tratti e la sua scritturanon si sono evoluti molto, gioca con icolori e si incolla le dita con gli sfondia collage che caratterizzano le sueopere dipinte col colori vivaci. ha stu-diato presso l'Istituto Europeo di De-sign di Torino, diventando illustratrice

professionista. ha fatto della sua pas-sione il suo lavoro dal 2000, diven-tando un’artista indipendente insvariati campi: pittura, illustrazione,grafica, musica. ha al suo attivo nu-merose mostre in Italia e all’estero,comprese diverse gallerie d’arte, laFondazione Alfredo D'Andrade di Pa-vone Canavese (TO), Paratissima diTorino e in diversi locali e/o manife-stazioni.

Le sue opere nascono da pannelli dipolistirene, comunemente utilizzatiper l’isolamento termico nei cantieriedili. Essi vengono rivestiti con carteda pacchi o di giornale, oppure convecchie piantine e mappe. Infine,Elena le usa come tele su cui dipin-gere, per creare opere traboccantidi colore.

.02 CACTUS NEL ROSSO .03 FENICOTTERO

Utilizza materialicome il polistirene, lacarta da pacchi e le

mappe stradali

ELENA MIRANDOLA

un’artista che gioca con i colori e si incolla le ditacon gli sfondi acollage

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.01 wOODy ALLEN

L’arte di Sabrina Romanò si concre-tizza attraverso l’ausilio della tecnicadel collage. Nel suo lavoro artistico ri-troviamo un carattere fortementepolimaterico. L’artista incolla sullatela con assoluta maestria e padro-nanza vari elementi di diversa na-tura: stoffe, sacchetti di plastica,carte, alluminio e qualsiasi elementodi scarto.Osservando le sue opere perce-piamo un chiaro segno d’ispirazione

legato alla Pop Art, sia per l’utilizzodella tecnica del collage come pra-tica altamente artistica volta a incor-porare sulle tele materiali di ognigenere, sia per i temi trattati, neiquali ad essere messi in evidenzasono le icone del mondo dello spet-tacolo e gli oggetti della vita quoti-diana.Un linguaggio quindi, legato almondo della comunicazione dimassa, ma che la Romanò riesce a

esprimere e imprimere in maniera deltutto personale, senza mai cederead accenti descrittivi sarcastici. Il lin-guaggio popolare nelle sue compo-sizioni diviene elegia della nostrarealtà. Attraverso i suoi collage l’artista ciconduce all’interno di un nuovo rea-lismo contemporaneo, dove la ma-teria si fa pittura.

Mattea Micello - Critico d’arte

.02 T IME SQUARE .03 LOUIS ARMSTRONG

Conduce all’internodi un nuovo realismo

contemporaneo,dove la materia

si fa pittura

SABRINAROMANO’

incolla su tela, con assolutamaestria, stoffe,sacchetti diplastica, carte,alluminio

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.01 SENZA TITOLO

Massimo Sirelli nasce a Catanzaro nel1981. Il suo primo approccio alle artivisive è influenzato, in adolescenza,dal mondo dei graffiti e della streetart. La costanza e la passione lo aiutanoa conquistarsi in quest'ambito unapropria "anonima" notorietà, confer-mata da numerose pubblicazioni einterviste a livello internazionale. Il writing lo aiuta a filtrare la realtà diogni giorno sotto una nuova prospet-tiva: quella della strada. La sua ri-cerca visiva, indirizzata a trovaresoluzioni nuove e insolite, nasce perlui da ragazzo, quando prende ilprimo spray in mano, e oggi continua

attraverso altri strumenti di espres-sione. Diplomato allo Ied di Torino nel 2003in digital e virtual design, opera peralcuni anni come freelance per pre-stigiose agenzie di comunicazione suprogetti riguardanti importanti mar-chi nazionali e internazionali (Ferrero,Seven, Fiat, Rai Trade, Bakeca.it, SorinBiomedica, ecc.)

Dal 2006 è Art Director dello studiocreativo Dimomedia, laboratoriocreativo di ricerca e sperimentazioneincentrato su grafica, comunica-zione e multimedia design. I suoi lavori sono stati pubblicati su im-

portanti libri di graphic design quali:Tres Logos Gestalten, Los Logos 4 Ge-stalten, Los Logos Compass Gestal-ten, Tactile Gestalten, FlashFoliosTashen, web Design Index Pepin-Press, Design Book of the year e altri. Dal 2008 è docente di grafica edito-riale, portfolio e di altri corsi riguar-danti la progettazione grafica emultimediale all'Istituto Europeo diDesign di Torino, nei dipartimenti di In-terior Design, Trasportation Design,Fashion e Textile Design, Design delGioiello e dell'Accessorio, Car Designe Transportation Design - ByT.

.02 GUGLIELMO .03 MAIk TAISON

Una forma dicreatività

consapevole, chemette in primo pianol’aspetto emozionale

della materia

MASSIMO SIRELLI

cerca diraccontare storie della vitadelle persone che ha incontratoe degli amici

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.01 PETROLEUM

Vive a lavora a Genova, dove dirigeil Centro Arti Minori, Associazione perla divulgazione delle arti creative. Sioccupa in prevalenza di riciclo crea-tivo, a partire dalle scuole: “mi piaceinsegnare ai bambini che si può pas-sare tranquillamente un pomeriggioin compagnia di amici senza primapassare al negozio di giocattoli –spiega- Inoltre credo nel rispetto delmio ambiente: è l’unico nel quale iopossa vivere e vorrei consegnarlo aimiei figli con intatti la luce ed i coloriche io percepisco”. Per le scuole genovesi è Maga Spaz-zaturina e i suoi laboratori sono statiospiti anche al Festival del Bambino2010. Interessanti anche le ricerchenel campo del bijoux, ricavati so-

prattutto dal riciclo di materie plasti-che o industriali. La sua ricerca arti-stica si basa sui temi del residuopostindustriale, di quanto l’ambienteha subito e si è modificato con l’an-tropizzazione e sui temi del totem,che in tutte le culture rappresenta ladiscendenza dell’Uomo, attraverso laricerca dell’animale primigenio, risul-tato di una pura astrazione. “Mal’uomo moderno ha perduto la suadiscendenza dalla natura, per ritro-varla nella tecnologia, nel magmaprimigenio delle acciaierie, nei mate-riali nuovi che evolvono rapida-mente, tanto da rendere obsoleti edinutili materiali di scoperta recentis-sima. Dalla ricerca su questi materialinascono i totem che rappresentano

anche il monumento dell’inutile,dello spreco, dal quale siamo esage-ratamente circondati”.Così un recente premio della criticadefinisce l’opera pittorica dell’artista:“Affiorano annotazioni di un diariopersonale di vita e immaginazione,delle possibilità dei movimenti delpensiero. L’artista intuisce un rap-porto nuovo con ciò che si presentaai suoi occhi, un divenire che partedall’esterno, ma si esprime tenendoconto dell’interiorità. L’immagine sipresenta come una misteriosa lottatra conscio e inconscio, positivo e ne-gativo, realtà e fantasia, dissacra-zione dell’idea di fissità.”

.02 GRU, RIFLESSI DI DINOSAURI NELL’ACQUA

.03 SENZA TITOLO

La sua ricerca si basasui temi del residuo

post-industriale edelle modifiche

causatedall’antropizzazione

ALESSANDRASPAGNOLO

i totemrappresentano ilmonumentodell’inutile, dellospreco da cuisiamo circondati

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curati da tre espositori: GiancarloLaurenti, artista nel riciclo del legno edel polipropilene; Mirella Peano,creatrice di arredi e complementi incartone riciclato; Federica Tealdi re-stauratrice poliedrica.Il coinvolgimento delle scuole, dallascuola dell’infanzia alla scuola mediainferiore, ha avuto un effetto boome-rang, mettendo a conoscenza le fa-miglie, con un ritorno significativo intermini di partecipazione.La mostra creata e fruita dai cittadinisi pone nell’ottica di dare visibilità adattività ludiche o economicamentevantaggiose, tutte realizzate nell’ot-tica dello sviluppo sostenibile e di unimpegno al rispetto dell’ambiente.Il patrocinio del Comune di Carma-gnola, oltre ad avvalorare e agevo-lare l’installazione, è stato motivatodall’aspetto educativo e di sensibiliz-zazione alla gestione dei rifiuti e al re-cupero e utilizzo di materiali i più

disparati.La richiesta di partecipazione conmassimo di due opere era accom-pagnata dalla presentazione di unscheda descrittiva dell’oggetto(eventualmente foto) e delle carat-teristiche tecniche (che cosa si è rici-clato e quali e quanti altri elementicompongono l’opera). Nel corso della preparazione edesposizione i curatori hanno realiz-zato l’importanza della comunica-zione online anche in questo ambito;alcuni partecipanti sono venuti a co-noscenza dell’iniziativa attraverso larete, in una sorta di passa parola vir-tuale e in un rimbalzo tra siti e blog.Per questo motivo lo sbocco idealedella mostra sarà il web, con un blogche mantenga connessi tutti i parte-cipanti e nuovi interessati tra un’edi-zione e la successiva.

L’Araba Fenice è stata esportata in

alcuni paesi vicini su richiesta dellescuole di Virle e Pancalieri e replicataquasi esclusivamente con operedelle scuole all’aperto nel parcodella Vigna, a Carmagnola.Nel dicembre 2013, esattamentedopo un anno, si è riproposta lastessa esposizione frutto di un per-corso di raccolta sul territorio dinuove esperienze di riciclo.

Dare continuità a L’Araba Fenice si-gnifica riconoscere nel tema del riusoe del riciclo una tendenza e una ne-cessità socio-economica.L’installazione è un’occasione, unasfida lanciata agli artisti del territorioma anche ai cittadini e alle scuole.La visione può essere stimolante e di-vertente per tutti.

Valeria TorazzaAssociazione “Peppino Impastato”

Carmagnola

L’ ESPERIENZADELLA MOSTRA

“ARABA FENICE”L’attenzione per le “Quattro R” (ridu-zione, riutilizzo, riciclo, recupero) nelciclo di vita dei materiali ha trovatoun’applicazione pratica da alcunianni in manifestazioni ed eventi chemirano al coinvolgimento dei citta-dini e delle scuole del territorio car-magnolese.Le iniziative sono state messe in attodall’Associazione Culturale PeppinoImpastato e dal Circolo locale di Le-gambiente.

Nel 2012 è nata la mostra “L’ArabaFenice: riuso funzionale, riciclo arti-stico”. L’installazione ha messo in mostraopere realizzate da privati dilettanti,da gruppi e da alcuni artisti. Le operenon erano necessariamente artisti-che ma obbligatoriamente con una

parte di materiale riciclato. L’ipotesi di partenza era quella del-l’esistenza di un buon numero di cit-tadini che di norma utilizzanomateriali di scarto, oggetti destinati adiventare rifiuto, per creare qual-cos’altro. Dalla loro funzione primaria questimateriali si trasformano in oggettiutile (riuso funzionale) oppure in crea-zioni con una valenza visiva o tattile,ed espressione di emozioni e di bel-lezza (riciclo artistico): da questi dueconcetti/funzioni è nato il titolo dellamostra.Se nell’ambito del privato era difficileavere certezze e quantificare la dif-fusione del fenomeno riuso e riciclo,nell’ambito scolastico si partiva conesperienze consolidate e programmicerti. Nel 2012 l’Istituto Comprensivo

II Carmagnola ha partecipato adbando di concorso promosso dallaProvincia di Torino per l’attuazione diprogetti di riduzione e/o raccolta dif-ferenziata dei rifiuti.Anche grazie all’adesione all’ArabaFenice e alla partnership con le dueassociazione e il Comune di Carma-gnola l’Istituto si è qualificato vin-cendo 2.000 euro di premio. Inquesto progetto oltre alla partecipa-zione con oggetti creati in ambitoscolastico si sono realizzati interventivolti alla riduzione dei rifiuti indifferen-ziati e alla gestione in proprio dei rifiutiorganici; ciò si è tradotto nell’ado-zione da parte di un plesso scolasticodi due compostiere messe a disposi-zioni dal Comune di Carmagnola.Una parte degli studenti (più di 500)ha usufruito inoltre di brevi laboratori

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Come evento collaterale, la mostraospita il progetto “Tappeto di Pace”,nato nel 2000 su iniziativa dell’Acca-demia di Brera di Milano. Si tratta di un “maxi puzzle” costituitoda tante piccole opere d'arte -cia-scuna di misura 19,5x19,5 cm- pro-dotte da artisti, Vip e persone comunicon un preciso tema: la Pace e la Li-bertà. Ogni pezzo scaturisce, infatti,dalla sensibilità di un individuo cheva a unirsi a quella degli altri crea-tivi/creatori, estendendo sempre più

la superficie del pavimento di “paci”. Questo lavoro prosegue quindi da 14anni e va avanti inesorabilmente. Siafisicamente che simbolicamente, levarie tessere si incastrano e creanoarmonia, colori e bellezza. E, sempredi più, accoglie il contributo di chi vo-lesse farne parte con la sua piccolama preziosissima opera d'arte.Il progetto ha già fatto il giro delmondo e comprende tutt'ora pezzi diimportanti artisti e personalità inter-nazionali.

Tutti i cittadini e i visitatori sono chia-mati a contribuire al progetto: ogniindividuo può infatti portare una pro-pria creazione, realizzata secondo ilformato previsto (19,5x19,5 cm) econ l'utilizzo di materiali di recupero,nel rispetto della filosofia della mo-stra. Essa si andrà ad aggiungere allagrande opera collettiva, destinata ariproporre ad altri pubblici, in futuro, ilproprio potente messaggio di Pace eLibertà.

CONTATTIComune di Carmagnola Assessorato alla CulturaPiazza Manzoni 1010022 Carmagnola (Torino)Telefono: 011-9723238Email:[email protected]: comune.carmagnola.to.itFacebook: facebook.com/pages/Città-di-CarmagnolaTwitter: @Carmagnola_2011

Associazione culturale EvvivanoéVia Vittorio Emanuele 5612062 Cherasco (Cuneo)Telefono: 339-7340061Email: [email protected]: evvivanoe.itFacebook: facebook.com/evvivanoeTwitter: @evvivanoe

Associazione culturale Peppino ImpastatoVia Pertusia Lomellini, 310022 Carmagnola (Torino)Telefono: 328-6853610Email: [email protected]:centopassicarmagnola.blogspot.itFacebook: facebook.com/associazionepeppinoimpastatocarmagnola

IL TAPPETODI PACE

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Arte (sur)CircolareNulla si crea. Nulla si distrugge. Tutto si trasforma.

Palazzo Lomellini | Carmagnola - Piazza Sant’Agostino, 1721 novembre - 21 dicembre 2014

Orari di visita:dal giovedì al sabato 15-18

domenica 10-12 e 15-18Ingresso libero

Info: 011.97.24.238www.palazzolomellini.com