aspetti di regolazione dei media
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Assetto iniziale del mercato televisivo
• Costi principali: sviluppo rete ripetitori• Programmazione solo in alcune fasce
orarie (ore centrali e sera)• Debole sviluppo mercato pubblicitario
Prevalenza operatori pubblici che sostenevano costi grazie al canone
Modifiche del mercato (anni ’80)
• Concessioni nuove frequenze• Politiche pubbliche favorevoli ad
articolazione dell’offerta• Crescita investimenti pubblicitari
Apertura del mercato ad operatori privati
Nuove caratteristiche del mercato
• Competizione per i contenuti tra canali commerciali e pubblici
• Caduta monopolio televisivo pubblico• Affermazione 3 nuovi canali commerciali
(italia1, rete4, canale5)
Assetto ultimi anni:duopolio simmetrico
• Rai/mediaset hanno costruito un duopolio e nessun operatore è riuscito a crescere.
• Forti barriere all'entrata dettate non solo dalla mancanza di frequenze disponibili
• Concentrazione del mercato (3 reti per operatore) impone al nuovo entrante di operare con stesso numero per non avere svantaggio permanente nei costi ma ciò richiede investimenti rilevanti
Principali cause
Investimento nei contenuti appetibili con conseguente aumento audienceAumento introiti pubblicitari con possibilità
di ripagare elevati costi del palinsestoRincorsa costi acquisizione
contenuti/audience/pubblicità consente numero limitato di vincitori
mercato concentrato
• Dinamiche economiche e non vincoli tecnologici di disponibilità delle frequenze
• Politiche aggressive di alcuni operatori dirette a sottrarre contenuti di grande interesse
• Grado di diversificazione gusti del pubblico (maggiore concentrazione dei gusti = maggiore concentrazione del mercato)
Organizzazione del mercato• Contenuti:
1) mercato a monte (acquisizione dei contenuti) 2) mercato intermedio (acquista/vendita canali confezionati)
• Distribuzione3) marcato a valle (distribuzione
consumatore finale nella quale rientra anche la pubblicità)
DistribuzioneInfrastrutture di distribuzione (architettura e
costo rete di ripetitori) rappresentano una voce di costo notevole
Costi fissi esogeni• indipendenti dal numero di telespettatori e
dall’attrattività dei contenuti• dipendenti dalla dimensione e
conformazione del territorio che si vuole coprire
Costi fissi esogeni
• Dettati da ragioni tecnologiche e ambientali
• Indipendenti dalle strategie competitive dei canali televisivi
• Maggiori per canali nazionali minori per canali locali
contenuti• La produzione e reperimento dei contenuti da
trasmettere possono essere prodotti dall'emittente stessa o acquisiti sul mercato attraverso l'acquisto dei diritti (es. film/eventi sportivi)
• Gli spot pubblicitari fanno parte dei contenuti ma sono anche fonte di reddito (richiedono quindi una governance specifica)
prezzo per spazi pubblicitari ottenuto dall'emittente è correlato all'audience
contenuti attrattivi sono importanti per pay-tv ma anche per quelle ad accesso libero
Mercato intermedio/a valle• Mercato intermedio consente ad imprese
che non dispongono di tutti i contenuti per la programmazione di acquistarli
• Mercato a valle: la concorrenza può avvenire sul versante tecnologico o dei contenuti (es. due distributori-cavo e satellite-possono competere per distribuire analoghi contenuti)
Televisioni in chiaro/tv a pagamento• Si distinguono per modalità di trasmissione e per
finanziamento• In entrambe si ha un mercato dell'ascolto nel
quale vi è competizione attraverso le scelte di programmazione
• Creazione del palinsesto attraverso combinazione contenuti
• Il palinsesto orienta la scelta dello spettatore e rappresenta un costo opportunità: il beneficio associato alla visione della tv deve essere maggiore del costo associato alle alternative
Nuovo assetto mercato
• Nel duopolio esistente si è inserita tv a pagamento
• Peso economico simile ma performance molto diversa di audience
• Competizione sui contenuti
Televisioni in chiaro• L'ascolto dei telespettatori viene scambiato
sul mercato pubblicitario e i palinsesti e programmi trasmessi sono beni necessari per l'output finale
• Per poter vendere spazi pubblicitari tv pubbliche e commerciali competono per l'ascolto dei consumatori
• Se l'emittente ha più canali palinsesto richiede attenzione per evitare concorrenza fra i propri canali
Tv a pagamento• Nuovo sottomercato che si distingue per
diverse modalità di trasmissione e di finanziamento perchè la tecnologia ha permesso di far pagare per il suo ascolto
• Attivazione di nuovi mercati e necessitànuovi interventi regolativi
• Tv a pagamento/home video (supera spesa nelle sale)
Elementi centrali mercato pay-tv• Presenza di una domanda specifica (soggetti
disponibili a pagare)• Possibilità di escludere e diretta correlazione con
introduzione di un prezzo d'accesso• Definizione del palinsesto complessivo
(pacchetto) funzionale alla decisione di abbonarsi degli utenti e quindi realizzazione profitti. Segmentazione della domanda in gruppi caratterizzati da diverse disponibilità a pagare e previsione di componenti variabili aggiuntive acquistabili di volta in volta
Nascita pay-tv• Pay-tv nasce negli Stati Uniti, è legata alla nuova
piattaforma distributiva via-cavo nata per risolvere problema diffuso di ricezione del segnale analogico in alcune aree
• Nasce come soluzione a problema tecnico• I contenuti sono gli stessi dei sistemi di
trasmissione tradizionali e non c'era quindi concorrenza sul piano contenuti
• Il prezzo corrisposto riguardava accesso al servizio tecnologico, contributo per ricezione e non accesso a contenuti speciali
Altre caratteristiche• I problemi di ricezione producevano
esclusione de facto ma non de iure dei consumatori
• La disponibilità di canali in analogico era condizione necessaria per esistenza della domanda di tv via cavo
• Domanda alta perchè in molti avevano problemi di ricezione
• Assenza barriere all'entrata del mercato• Solo in secondo momento contenuti
diventano variabile strategica per operatori
Caso europeo• Problemi ricezione segnale televisivo minori
rispetto agli Stati Uniti• Pay-tv appare solo negli anni '90• Italia: trasmissione analogica criptata
(telepiù)• Elemento comune a tutti paesi europei:
offerta differenziata rispetto a televisione analogica in grado di generare disponibilitàa pagare attraverso contenuti attraenti
• Tv in chiaro svuotata dei contenuti piùattrattivi
Contenuti premium• Sono specifici beni informazione che possiedono
per i consumatori un grado molto limitato di sostituibilità con altri contenuti
• Anche imprese pay-tv possono creare contenuti ad hoc (scelta rischiosa) o acquisire contenuti esistenti
• Contenuti premium sono quelli che per caratteristiche attraggono molti spettatori e hanno rischi bassissimi perchè hanno già avuto successo in altri mercati e attratto investimenti pubblicitari (es. film circolati nelle sale cinematografiche, grandi eventi sportivi)
Diritti sportivi
• Diritti eventi sportivi: campionati, coppe, tornei professionistici, ecc. di livello nazionale
• Sfruttamento economico cessione dei diritti di ripresa e di trasmissione delle immagini
Evoluzione diritti campionato di calcio
• Cessione integrale prima a Rai poi pay TV• Dal 1999 inizia negoziazione individuale
delle singole società sportive• La maggior parte delle società cede diritti
a Sky• Autorità indipendenti ed Europa
sollecitano interventi di regolazione sui diritti
disciplina
• L.106/2007 diretta a garantire trasparenza ed efficacia del mercato dei diritti
• D. Lgs. 9/2008 disciplina la titolarità e commercializzazione
D. Lgs. 9/2008
Stabilisce:
a)vendita collettiva dei diritti b)procedure competitive sulle singole
piattaforme c)definizione di pacchetti e prezzo minimo di
ciascuno
Agcm (autorità garante della concorrenza e del mercato)
E’ intervenuta ribadendo importanza di pacchetti per le caratteristiche di questi eventi
• Regolarità di trasmissione durante l’anno• Frequenza
Aumento di valore anche pubblicitario dovuto a fideizzazione telespettatore
Analisi del mercato
• L’agcm evidenzia la presenza di una posizione dominante della Lega Calcio
• Ruolo esclusivo nella commercializzazione dei diritti
• Capacità di esercitare potere di mercato ed effetti sulle dinamiche concorrenziali fra operatori pay tv e tv in chiaro
Contenuto e limiti dei diritti sportivi
Sullo sfruttamento dei diritti D. Lgs. 9/2008 stabilisce che non ne pregiudica l’integrità:
• la comunicazione al pubblico della sola notizia/risultato
• la trasmissione gratuita di immagini salienti collegate a resoconti di attualitànei telegiornali
Strategia differenziazione pay-tv/tv in chiaro
• Sviluppo su 2 direttrici: 1) creazione palinsesti attraenti 2) modifica dei palinsesti tv in chiaro attraverso sottrazione contenuti premium
• Mancanza vincoli regolatori ha reso possibile affermazione pay-tv grazie a massiccia acquisizione contenuti premium e accesso in esclusiva
• Accesso differito in chiaro ha minor valore della diretta (pochi sono disposti a pagare). Anche per film diminuisce percezione unicità nel tempo e quindi disponibilità a pagare
Modello europeo• In America esistevano ragioni di servizio per
pagamento (scarsità accesso al segnale) in Europa operatori hanno usato scarsità contenuti per attrarre la domanda
• Scarsità creata attraverso licenza esclusiva ai contenuti premium e attenzione al mantenimento di tali contenuti che ha determinato un aumento del prezzo dei diritti non correlato alla crescita della domanda (gli investimenti non servono a pagare i costi di produzione ma ad acquisire/mantenere potere di mercato
Logica winner-takes-all• Centro strategia è esclusione dei
concorrenti• Corsa ai contenuti è uno strumento per
costruire barriere all'entrata, aumentando i costi per nuovi entranti e rendendo poco conveniente l'entrata
• Potere di mercato per titolari che possono ottenere prezzo non corrispondente a quello concorrenziale
• Perdite per operatori dovute a corsa per acquisizione contenuti premium
Dinamica concorrenziale
• La dinamica concorrenziale si concentra ex ante, nella fase di competizione per l'accesso ai contenuti mentre è scarsa ex post e cioè nella fase di distribuzione dei contenuti
Fonti finanziamento• Canone: finanziamento diretto (tv pubblica).
Nella maggior parte dei paesi si presenta come tassa sul possesso del televisore
• Pubblicità: finanziamento indiretto (tv commerciale)
• Pagamento diretto da parte del consumatore (pay tv)
canone• Entrate sono utilizzate per finanziare tv
pubblica• Problema: può essere usato dalla tv
pubblica come forma di sussidio per mantenere una posizione competitiva nei mercati concorrenziali
• 1994 Consiglio d'Europa afferma che servizi pubblici televisivi indipendenti e finanziati sono essenziali in una societàdemocratica
canone=aiuto di stato?• Canone potrebbe configurarsi come forma
impropria di finanziamento pubblico in grado di distorcere la concorrenza nei mercati televisivi
• Problema Rai complesso perchè svolge sia attività di servizio pubblico che commerciale utilizzando 2 fonti di finanziamento (canone e pubblicità)
• Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che chiede di applicare un'eccezione culturale alle televisioni pubbliche non considerando il canone un aiuto di stato che altera la concorrenza
Intervento Commissione• Proprio sulla questione del canone Rai vi è stata
una decisione della Commissione del 15/04/2004 che ha dichiarato compatibili con il mercato comune alcune misure di finanziamento della Rai e qualificato come aiuti esistenti e non vietati le somme ricevute dalla Rai attraverso l'imposizione di un canone di abbonamento
• Il canone è infatti destinato a compensare il costo supplementare sostenuto per la prestazione di servizio pubblico di radiodiffusione e quindi rientra fra deroghe per imprese che esercitano servizio di interesse economico generale
Prospettiva corte costituzionale
• La Corte ha precisato che “chi esercita servizio radiotelevisivo pubblico è tenuto ad operare non come uno qualsiasi dei soggetti del limitato pluralismo di emittenti bensì svolgendo una funzione specifica per il migliore soddisfacimento del diritto dei cittadini all’informazione e per la diffusione della cultura, col fine di ampliare la partecipazione dei cittadini e concorrere allo sviluppo sociale e culturale del paese”
Tv commerciali/pubblicità• Per le tv commerciali la pubblicità è l'unica
fonte di reddito. Per questo è importante potere di mercato e grado di attrazione dei singoli canali perchè prezzo ottenuto dall'emittente per gli spazi pubblicitari ècorrelato all'audience
• Accesso ai contenuti premium è uno strumento per incrementare audience e innescare circolo virtuoso di finanziamento attraverso la pubblicità
Mercato televisivo=mercato a 2 versanti
• Mercato televisivo presenta caratteristiche di un mercato a 2 versanti in quanto un'impresa operante su una singola piattaforma mette in comunicazione 2 distinti gruppi (telespettatori e inserzionisti pubblicitari) ciascuno dei quali esercita sull'altro effetti di rete (positivi o negativi).
Inserzionisti traggono benefici da aumento telespettatori i quali hanno effetto negativo dell'aumento intervalli pubblicitari
Mercato pay-tv
• Effetti della pubblicità sono minori perchè la pubblicità ha minore rilevanza come fonte di finanziamento.
• Resta indispensabile accesso ai contenuti premium per assicurare solida base di utenti disposti a pagare
Regole sulla pubblicità• Art.37-40 T.U.177/2005.• Pubblicità e spot televendita vanno inseriti
tra i programmi. Possono essere inseriti anche nel corso di un programma ma non devono pregiudicarne integrità e valore (si tiene conto di durata, esistenza intervalli naturali, ecc.)
• Programmi sportivi, cronache, spettacoli, ecc. possono essere inseriti solo negli intervalli/parti autonome
Interruzioni pubblicitarie• Per film, opere audiovisive, ecc. superiori a 45
minuti di durata sono previste interruzioni con predefinite cadenze temporali
• Divieto interruzioni per telegiornali, programmi religiosi, programmi per bambini se di durata inferiore ai 30 minuti
• L'Autorità determina le opere di valore artistico, carattere educativo e religioso che non possono subire interruzioni pubblicitarie
• Regole specifiche per pubblicità di alcune tipologie di prodotti (es. alcolici, sigarette)
Situazione italiana• Sent.59/1960 Corte Cost. afferma 2 principi:• Attività radiotelevisiva=servizio pubblico
essenziale di interesse generale• Garanzia rispetto del principio costituzionale del
pluralismo informativo • Legge 223/1990 (legge Mammì) sancisce
introduzione sistema misto pubblico-privato• L.249/1997 legge Maccanico istituisce Agcom• L.112/2004 legge Gasparri riforma sistema
radiotelevisivo poi T.U. 177/2005
Garanzia pluralismo
E’ necessaria:• Regolazione strutturale: focalizzata sulla
proprietà e diretta alla diversificazione proprietaria degli attori economici operanti nel mercato
• Regolazione dei contenuti: focalizzata su servizi offerti dalle singole imprese televisive per assicurare diversità notizie, opinioni , ecc. nel palinsesto televisivo
Struttura impresa televisiva/regolazione contenuti
• Impresa verticalmente integrata che dispone di frequenze, programmi, pubblicità
• Figura fornitore di contenuti quasi integralmente sovrapposta all’operatore di rete
• T.U. ha fissato per concessionari obbligo quote riserva per produttori indipendenti (10% e 20% per concessionaria pubblica nazionale)
Regolazione contenuti• Assetto fortemente concentrato del nostro
mercato non favorisce spontanea affermazione contenuti indipendenti
• Corte Cost ritiene che possano essere imposti limiti modali alle concessionarie pubbliche/private ma non contenutistici (potrebbero incidere su libertà di espressione)
• Limiti modali:es. pari trattamento nelle trasmissioni politiche, par condicio periodo campagna elettorale
• I limiti modali anche per tv private sono basati sul fatto che viene utilizzata risorsa pubblica limitata (etere)
Legge 28/2000 (par condicio)• Legge 28/2000 disciplina accesso alla
programmazione televisiva• Contenuto informativi minimo alla pubblicità
politica ed elettorale,collocazione nel palinsesto,spazi offerti in condizioni di parità di trattamento
• Fissa i criteri ai quali devono attenersi i concessionari radiotelevisivi nei programmi durante la campagna elettorale
• Divieto diffusione sondaggi nei 15 giorni precedenti elezioni
Previsioni regolazione contenuti
• T.U.177/2005 pone pochi vincoli in tema di pluralismo/diversità contenuti
• Limiti affollamento pubblicitario• Norme a tutela minori• Orario minimo programmazione informative• Diritto di replica• Accesso televisivo soggetti politici durante
campagne elettorali
Legge Mammì (223/90)• Introduce sistema concessorio per le
frequenze televisive• Consentiva ad un soggetto di avere fino a 3
concessioni sul piano nazionale • Introduce regolamentazione specifica della
pubblicità• Non incide sostanzialmente sul duopolio
Rai-mediaset già dichiarato incostituzionale dalla Corte Cost. nella sent. 826/88 per contrasto con il principio del pluralismo informativo
Legge Maccanico (249/97)• Corte Cost. sent.420/94 dichiara incost. l'articolo
della L. Mammì che consentiva ad un soggetto di avere 3 concessioni ma consente a tali emittenti di continuare a trasmettere fino a nuova legge di riforma
• L.249/97 istitusce Agcom stabilisce che nessun soggetto può essere titolare sul piano nazionale di più di 2 reti e consente a chi supera i limiti di continuare a trasmettere transitoriamente sulle reti eccedenti fino ad una data fissata da Agcom
Intervento Agcom• Solo 4 anni dopo l'entrata in vigore della L.
Maccanico con delibera 346/01 l'Agcom stabilisce il termine massimo del 31/12/2003 per cessare trasmissione su reti eccedenti (passaggio di 1 rete mediaset sul satellite e trasformazione rai3 in rete senza pubblicità)
• Sentenza corte cost. 466/02 dichiara incostituzionale l'art. L.249/97 che non stabiliva data certa per cessazione trasmissioni su reti eccedenti limite
Legge Gasparri (112/2004)• Prevede ancora sistema basato su rilascio titolo
abilitativo• Condizione per rilascio è la presenza di requisiti
soggettivi quali titolarità pregressa di un analogo provvedimento concessorio o esercizio di fatto dell'attività
• Per diritti d'uso dell'etere abilita ipso iure alla sperimentazione sul digitale l'operatore analogico
• Introduce norme a tutela minori • Modifica i criteri per valutare concentrazione sul
mercato (superamento criterio numero canali a favore della misurazione del potere di mercato di una singola impresa)
Disciplina antitrust• Limiti alle dimensioni operatori:nessun soggetto
può essere titolare di autorizzazioni che permettano di diffondere più del 20% dei programmi irradiabili (calcolo su analogico e digitale)
• Nuovo parametro consente titolarità di 3 reti• Uno stesso soggetto non può superare limite
della raccolta del 20% delle risorse riferite al sistema integrato delle comunicazioni (stampa quotidiana e periodica, editoria annuaristica ed elettronica, radio e televisione, cinema,pubblicitàesterna, iniziative di comunicazione di prodotti e servizi, sponsorizzazioni)
Confronto legge Maccanico/TUR• Apparentemente il TUR prevede limite più
restrittivo della L. Maccanico(20% TUR contro 30%).
• La soglia del 30% della Maccanico faceva riferimento però solo al settore televisivo
• Agcom aveva accertato superamento limiti per Rai e mediaset ma non ha imposto ridimensionamento proprio per nuova soglia
• Paniere di mercati così ampio ed eterogeneo da escludere obblighi di ridimensionamento e riorganizzazione per Rai e Mediaset
Problemi aperti• Rimangono barriera all'ingresso per nuovi operatori e
anche evoluzione tecnologica viene vanificata perchèsi prevede preferenza per emittenti già operanti sul mercato
• Contrasti con direttiva comunitaria sulle comunicazioni elettroniche che ha liberalizzato attività
• Non dovrebbero esserci titoli abilitativi e profili preferenziali
• Commissione ha avviato procedura infrazione e Corte di Giustizia ha ritenuto disciplina in contrasto con diritto comunitario
• Tentativo di riforma d.d.l 1825/2006 presentato da Gentiloni interrotto da termine prematuro legislatura
Digitale terrestre• Decreto ministero dello sviluppo economico
33827/2008 ha definito il calendario per il passaggio dalla tv analogica a digitale (termine finale inizialmente previsto entro 2006 poi prorogato 2009 ora fissato 31/12/2012)
• Per passaggio e ricezione programmi digitali molte famiglie hanno bisogno di decoder
• Politica di sostegno all'acquisto decoder: determina distorsioni del mercato e si configura secondo diritto comunitario come aiuto di stato
Sussidi decoder• A partire dal 2004 erano stati erogati sussidi
monetari agli acquirenti di decoder per la tv digitale.
• Commissione ha sanzionato Italia per aiuto di stato illegittimo e ha imposto restituzione dei sussidi ritenendo che la misura desse ingiusto vantaggio ad emittenti che avevano frequenze per trasmettere digitale (sviluppo audience in nuovo mercato grazie a risorse pubbliche)
• Vantaggio selettivo che discrimina emittenti satellitari i cui decoder erano esclusi dal sussidio
• Secondo Italia il sussidio era giustificato per tipo di decoder che aveva requisiti stringenti
Problema struttura sussidio italiano
• La Commissione non ha contestato esistenza di obiettivi di interesse europeo meritevoli di sussidio quali passaggio al digitale ma ha ritenuto errate le modalità di realizzazione ritenendole discriminatorie
• Il mercato dei servizi digitali andava incentivato per inclusione sociale e le iniziative dovevano sottostare a principi di necessità e proporzionalità
Mutamenti mercato• Si registrano perdite ascolto per canali analogici e
incremento del digitale• Aumento ascolti tv a pagamento • fra 2007 e 2008 incremento del 12% e sky sotto
profilo ricavi è il 2°operatore italiano. Mediaset regge alla crisi solo grazie al rafforzamento servizi pagamento
• nel lungo periodo introiti tv a pagamento potrebbero superare quelli frutto della vendita di spazi pubblicitari
• politica Sky per conquistare nuove quote di mercato anche alla luce della concorrenza di Mediaset premium
Caso sky• nuova offerta Sky: decoder e sky con gestione
semplificata da “chiavetta” usb• Permetterà di ricevere i canali di Raisat in digitale
terrestre oltre canali satellitari garantiti da decoder Sky. Di fatto è un decoder per digitale terrestre offerto agli abbonati e permetterà utilizzo di un unico telecomando
• Pacchetto per nuovi abbonati sky+digitale gratis e per vecchi abbonati 19 euro (cifra inferiore a costo decoder 27-32 euro),possibilità acquisto tv a rate
• A luglio 2009 la Rai ha rifiutato vendita canali Raisat
stampa
• Entrate: 1) copie vendute 2) inserzioni pubblicitarie
• Ogni quotidiano si posiziona in un segmento del mercato in base ad interessi prevalenti
• Il posizionamento determina lettori e testate concorrenti
• Il posizionamento può essere anche geografico
editoria• Settore stampa quotidiana/periodici mercato da
analizzare tenendo conto momento crisi• Secondo dati Autorità si registra un -5,7% di
ricavi per queste 2 categorie dovuto a:1.Minori acquisti2.Calo pubblicità3. vendita prodotti collaterali non compensa minori
ricavi dovuti a flessione nelle vendite e nella domanda di spazi pubblicitari
Edizioni online
• La diversificazione dell’offerta e collegamento con internet mostra grandi potenzialità
• Edizioni online dei giornali mostrano un forte incremento di utenti
• Pubblicità è la principale fonte di finanziamento ma in prospettiva non èsufficiente (in particolare in momento crisi)
Caratteri edizioni online
• Contemporaneità delle notizie (carta stampata le mostra giorno successivo)
• Minore approfondimento• Possibile integrazione con mercato carta
stampata• Possibile concorrenza con news televisive
Free press• Nel 2008 ha raggiunto quota 18% della
tiratura totale (dato Agcom)• Gratuità consente diffusione molto ampia• Competizioni con i giornali classici per la
pubblicità• Brevità/basso grado di approfondimento
diversificano offerta rispetto ai quotidiani classici
• Può esserci integrazione e non solo competizione
Problemi aperti
• Calo della domanda (ha amplificato gli squilibri esistenti nelle dinamica costi/ricavi delle imprese editrici)
• Individuazione di strategie per accrescere capacità competitiva degli operatori (es. migliore collegamento con nuovi media attraverso offerta prodotti di comunicazione multimediale).
Attuali condizioni finanziarie non permettono di sostenere i costi connessi con le necessarie trasformazioni del ciclo produttivo
Questione finanziamento pubblico
• Sostegno diretto come contributo pubblico alla copertura dei costi di esercizio
• Beneficiari: 1)quotidiani e periodici (copertura su una
quota fissa del 30% dei costi a bilancio e un ulteriore contributo fino ad un altro 30% sulla tiratura media giornaliera)
2) giornali/periodici riconducibili a forze politiche (contributo fisso del 40% e fino al 20% sulla tiratura)
Problemi struttura contributo pubblico
• Il contributo dipende dalla tiratura e non dalla diffusione
• Si sovvenzionano i soggetti esistenti e non nuovi entranti nel mercato
• Nei giornali “di partito” la copertura in quota fissa genera scarsa trasparenza e può diventare sovvenzione indiretta ai partiti
Forme sostegno indiretto
• Riduzione di tariffe o aliquote pagate dai giornali (es. tariffe postali per abbonamenti)
2 problemi:- Ne beneficiano principalmente 3 gruppi
editoriali (mondadori, sole24 ore e RCS)- La riduzione si ha solo se il vettore è poste
italiane
Prospettive possibili• La sfida per gli editori è quella di gestire
informazione digitale trovando modi per far pagare taluni contenuti senza perdere lettori individuando i prodotti informativi sui quali è possibile chiedere un compenso aggiuntivo per il loro consumo
• Supporto per sostenibilità del mercato può essere dato anche da integrazione con cellulari attraverso incremento vendita via sms di contenuti (notizie)
Mercato radio
• mercato molto rilevante (73% popolazione sopra 11 anni ascolta ogni giorno)
• Struttura del mercato divisa tra emittenti nazionali e locali
• Mercato frammentato e privo di posizioni dominanti
Cause minore concentrazione del mercato
1. Costi limitati per ogni emittente2. Assenza competizione per acquisizioni
contenuti (non c’è esclusiva per trasmissione brani)
3. Ascolto ripetuto di un brano non influisce su audience
Evoluzione mercato radio• Cambiamenti maggiori sul contenuto piuttosto
che sugli assetti del mercato• Sinergia e complementarietà con attività
multimediali• Social network delle principali emittenti
radiofoniche con utenti che scambiano/diffondono contenuti tra i membri della community internet
• Lancio nuove applicazioni che consentono agli utenti di interagire con programmi in onda e consultare contenuti digitali collegati
Vantaggi collegamento radio/internet
• Destinazione in maniere sempre piùincisiva dell’offerta verso specifici target di ascolto
• Fornitura integrata di contenuti utile per indici di ascolto e come risposta in un momento di crisi economica
• Aspetti collegati anche da Agcom nella sua relazione annuale (2009)
Aspetti oggetto di regolazione
• Proprietà dei singoli mezzi di informazione (vincoli proprietari)
• Partecipazione in imprese differenti da parte di uno stesso azionista (misure anti concentrazioni)
• Partecipazione di un’impresa in mercati diversi (limitazione di gruppi multimediali attraverso soglie)
Misure anti concentrazione in un singolo mercato
• Sistema concessorio di autorizzazioni collegate a frequenze
Spagna, Francia prevedono la possibilità di una sola licenza nazionale
Italia e Germania prevedono soglie e si sono formati gruppi multicanali