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ASPETTI NORMATIVI E PSICOPEDAGOGICI DALL’INTEGRAZIONE ALL’INCLUSIONE

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ASPETTI NORMATIVI E PSICOPEDAGOGICI

DALL’INTEGRAZIONE ALL’INCLUSIONE

DALL’INSERIMENTO

Legge n. 118/71 inserimento degli alunni con disabilità nelle scuolecomuni, ad eccezione di quelli più gravi.Viene superato il modello delle scuole speciali,che tuttavia non le aboliva, prescrivendol’inserimento degli alunni con disabilità nelleclassi comuni, comunque su iniziativa dellafamiglia

Si sviluppa il concetto di integrazione socialemediante l’assistenza durante gli orari scolasticidegli alunni più gravi, gratuita fruizione eadattamento dei mezzi trasporto pubblico eabbattimento delle barriere architettoniche (ar.27).

DPR n.970/1975 introduce nell’ordinamento giuridico la figuradell’insegnante di sostegno formato e specializzatoper poter favorire l’integrazione scolastica

ALL’INTEGRAZIONELEGGE L. 517/77 modello pedagogico educativo avanzatissimo, basato

sull’integrazione scolastica delle persone disabiliabolizione classi differenziali e inserimento nelle classi normali scuola elementare e scuola mediaobbligo di una programmazione educativa da parte di tutti gli insegnanti della classe, affiancati da un insegnante specializzato per il "sostegno didattico"art 2 obbligo della programmazione educativa individualizzata, strumento indispensabile per "....agevolare l'attuazione del diritto allo studio e la promozione della piena formazione della personalità degli alunni, in particolare dei portatori di handicap..«art 7 integrazione scolastica nelle scuole medie.

Legge n. 270/82 istituzione del ruolo dell’insegnante di sostegno

SENTENZA N. 215/87 riconosce il diritto pieno ed incondizionato di tutti gli alunni disabili, anche se in situazione di gravità, a frequentare anche le scuole superiori, imponendo a tutti gli enti (scuola, Enti locali, ASL) di attuare gli interventi di propria competenza per sostenere l'integrazione scolastica

C.M. 262/88 iscrizione e frequenza nella scuola secondaria di II grado degli alunni disabili.

L. 104/92 “Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” raccoglie ed integra gli interventi legislativi seguiti alla L. 517 divenendo il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità.

amplia il principio dell’integrazione sociale e scolastica

sancisce il diritto soggettivo al pieno sviluppo della persona con disabilità che non può essere limitato da ostacoli o impedimenti che possono essere rimossi per iniziativa dello Stato.

Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità dellesezioni e delle classi in cui operano, partecipano allaprogrammazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti .

Le principali azioni promosse dalla legge n.104/92 prevedono:l’integrazione scolastica e socio-educativa realizzata mediante progetti di integrazione in classe e programmazione di iniziative atte a favorire il potenziamento delle abilità primarie e la prosecuzione della socializzazione degli alunni con disabilitàil sostegno alla famiglia delle persone con disabilità mediante l’introduzione di progetti di carattere socio-educativo di appoggio al nucleo familiare, di organizzazione di opportunità di inserimento occupazionale mediante percorsi individualizzati comprensivi di azioni di orientamento, consulenza;l’attuazione concreta della programmazione didattica relativa all’alunno con disabilità, stilata congiuntamente dagli operatori sanitari, dalla famiglia, dalla scuola, in modo che sia delineato il profilo globale dell’alunno in età scolare, secondo il principio della continuità educativa;l’erogazione di diversi servizi da parte di vari enti in maniera coordinata, programmata e finanziata per garantire la concreta attuazione.

Gli STRUMENTI CONCRETI CON CUI SI ESERCITA IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE E ALL’EDUCAZIONE SONO :

il Profilo Dinamico Funzionale ( PDF) capace di rappresentare il funzionamento dell’alunno in termini positiviil Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) che indica gli obiettivi formativi e didattici, i contenuti, le strategie ed i criteri divalutazione

In correlazione al PEI, i responsabili delle singole istituzioni, (ASL, Enti Locali ) formulano, ciascuna per proprio conto, i rispettivi progetti :

il progetto riabilitativo, a cura dell’ASL ;

il progetto di socializzazione, a cura degli Enti Locali ;

Vengono istituiti i gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica (art.15)

GLH PROVINCIALE (solo componente scolastica) che esamina le diagnosi e le programmazioni educativo-didattiche (PEI)GLIP INTERISTITUZIONALE PROVINCIALE che collabora con enti locali e ASL per accordi di programma e fissa parametri e criteri per l’assegnazione degli insegnanti di sostegno

GLH DI ISTITUTO che definisce le linee della politica per l’integrazione scolastica degli alunni disabili dell’Istituto, individua gli indicatori di qualità dell’integrazione scolastica per gli alunni disabili da inserire nel POF della Scuola, si esprime in merito alla richiesta di ore di sostegno, determina i criteri di ripartizione ed eventuale adattamento delle esigenze della scuola dell’assegnazione di ore di sostegno agli alunni e propone azioni volte a favorire l’integrazione.

D.P.R. 24 FEBBRAIO 1994 CHIARISCE I CONTENUTI DELLE VARIE CERTIFICAZIONIDF (diagnosi funzionale)descrive la compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap e ne delinea le modalità di funzionamento e delle abilità.PDF (Profilo Dinamico Funzionale) atto successivo alla DF che indica, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il livello di sviluppo che l'allievo disabile dimostra di possedere nei tempi brevi e nei tempi medi. Viene redatto, con la famiglia e la NPI, dai docenti di classe, insegnante di sostegno ed educatore ove presente, entro il 30 novembre dell’anno scolastico, sulla base delle osservazioni sistematiche fatte nel primo periodo.PEI (Piano Educativo Individualizzato), predisposto dal Consiglio di Classe/ Intersezione/Interclasse ed educatore ove presente, concordato con la famiglia e la NPI, definito entro il 30 novembre dell’anno scolastico, sulla base degli elementi forniti dalla Diagnosi Funzionale e dal Profilo Dinamico Funzionale. È il documento scolastico di sintesi dei dati conosciuti e di previsione deglinterventi. Indica gli ambiti su cui si deve fondare tutta la progettualità: affettivo-relazionale, neuropsicologico, sensoriale, linguistico-comunicazionale, motorio-prassico e cognitivo.

ALL’INCLUSIONE

La legge 53/2003, all’art. 2 fissa l’intangibilità delle garanzie offerte dalla Legge104/92 e pone le basi per la personalizzazione dei percorsi di studio, centralità dello studente, ruolo della famiglia, professionalità docente e rapporto della scuola con il territorio e il mondo del lavoroLinee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009)che hanno fornito indicazioni in materia di integrazione scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado. Il testo normativo insiste molto sul valore dell’integrazione come frutto dello scambio relazionale fra alunni con disabilità e compagni e sull’importanza del senso pedagogico di questo rapporto che si realizza in classe.

Le linee guida introducono due elementi di riferimento importanti:

la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità

l’ICF International classification of functioning (Classificazione del Funzionamento, della Disabilità e della Salute introdotta nel 2001 dall'OMS), fondamentale indicatore da considerare nella Diagnosi Funzionale (DF), nel Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e nel Piano Educativo Individualizzato (PEI)

ALL’INCLUSIONE

La legge 53/2003, all’art. 2 fissa l’intangibilità delle garanzie offerte dalla Legge104/92 e pone le basi per la personalizzazione dei percorsi di studio, centralità dello studente, ruolo della famiglia, professionalità docente e rapporto della scuola con il territorio e il mondo del lavoroLinee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009)che hanno fornito indicazioni in materia di integrazione scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado. Il testo normativo insiste molto sul valore dell’integrazione come frutto dello scambio relazionale fra alunni con disabilità e compagni e sull’importanza del senso pedagogico di questo rapporto che si realizza in classe.

Le linee guida introducono due elementi di riferimento importanti:

la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità

l’ICF International classification of functioning (Classificazione del Funzionamento, della Disabilità e della Salute introdotta nel 2001 dall'OMS), fondamentale indicatore da considerare nella Diagnosi Funzionale (DF), nel Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e nel Piano Educativo Individualizzato (PEI)

Il nuovo paradigma definisce la disabilità come il risultato di una interazione fra caratteristiche funzionali della persona e contesto e il modello che ne scaturisce è quello bio -psico-sociale posto alla base dell’ICF, secondo cui la disabilità sorge da un’interazione fra le caratteristiche funzionali di una persona e l’insieme di aspetti fisici, psicologici, attitudinali e sociali tipici dell’ambiente in cui essa si trova a vivere.

DUNQUE….

DA “INTEGRAZIONE” A “ INCLUSIONE”

❖ Ha un approccio compensatorio❖ Si riferisce esclusivamente all’ambito

educativo❖ Guarda al singolo alunno❖ Interviene prima sul soggetto e poi

sul contesto❖ Incrementa la risposta specialistica

❖ Si riferisce alla globalità delle sfere educativa - sociale e politica

❖ Guarda a tutti gli alunni e a tutte le loro potenzialità

❖ Interviene prima sul contesto e poi sul soggetto

❖ Trasforma la risposta specialistica in normalità

UNA SCUOLA VERAMENTE INCLUSIVA QUINDI DEVE

❖progettare tenendo a mente proprio tutti.

❖Muoversi sul binario del miglioramento organizzativo affinché nessun alunno siasentito come non appartenente, non pensato e quindi non accolto.

❖permettere a tutti gli alunni, tenendo conto delle loro diverse caratteristichesociali, biologiche e culturali, non solo di sentirsi parte attiva del gruppo diappartenenza, ma anche di raggiungere il massimo livello possibile in fatto diapprendimento

IL CONCETTO DI INTEGRAZIONE IL CONCETTO DI INCLUSIONE

Comporta una relazione asimmetrica,

in cui un contesto accogliente e

attento integra al proprio interno una

“diversità” che ne accetta le regole.

Presuppone invece una relazione

simmetrica tra pari: siamo tutti

diversi, ognuno con la propria identità

LA RECENTE NORMATIVA SULL’INCLUSIONE SCOLASTICALEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 – persegue, per le persone con DSA, le seguentifinalità:❖garantire il diritto all’istruzione e favorire il successo scolastico, anche attraverso

misure didattiche di supporto;❖garantire una formazione adeguata, promuovere lo sviluppo delle potenzialità;

e ridurre i disagi relazionali ed emozionali;❖adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative

degli studenti;❖preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche

legate ai DSA;❖favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;❖incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi

sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;❖assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e

professionale.

LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTICON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO allegate al DM 12 luglio 2011

❖Personalizzazione dell’azione formativa con l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità;❖impiego di metodologie e strategie didattiche per promuovere le potenzialità

e il successo formativo in ogni alunno;❖uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.);❖attenzione agli stili di apprendimento, calibrazione degli interventi sulla base

dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativoDIRETTIVA MINISTERIALE DEL 27/12/12 BES E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA❖Fornisce le indicazioni alle scuole per la presa in carico di alunni con Bisogni

Educativi Speciali (BES).❖Definisce le modalità di organizzazione, le funzioni e la composizione del

personale dei Centri Territoriali di Supporto (CTS).

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALIRientrano nella definizione tre grandi sotto-categorie:❖disabilità;❖disturbi evolutivi specifici (DSA, deficit del linguaggio, dell’attenzione e

iperattività, ritardo mentale lieve e ritardo maturativo, ma anche altretipologie di deficit o disturbo);❖svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

Il termine BES è riferito a qualsiasi alunno esposto al rischio dell’insuccessoscolastico e attribuisce un particolare valore al termine inclusione, piùfunzionale al riconoscimento del diritto alla diversità non soltantoidentificata con la disabilità.

STRATEGIE DI INTERVENTOLe scuole❖predispongono il Piano Didattico Personalizzato, strumento di lavoro in itinere per

gli insegnanti e documento per le famiglie che definisce le strategie di interventoprogrammate.

I Centri Territoriali di Supporto ❖organizzano iniziative di formazione sui temi dell’inclusione scolastica e sui BES,

nonché nell’ambito delle tecnologie per l’integrazione, rivolte al personalescolastico, agli alunni o alle loro famiglie, nei modi e nei tempi che ritenganoopportuni.❖Forniscono consulenza su didattiche e tecnologie specifiche per gli insegnanti❖Si occupano della gestione degli ausili e del comodato d’uso❖Raccolgono e promuovono le buone pratiche e attività di ricerca e sperimentazione❖Definisco il piano annuale d’intervento relativo ad acquisti e iniziative di formazione❖Gestiscono le risorse economiche per le finalità previste dai piani annuali

CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 - 6 marzo 2013Indicazioni operative riguardanti la Direttiva del 27/12/2012

❖Ribadisce il diritto, per tutti gli alunni in difficoltà, alla personalizzazionedell’apprendimento richiamandosi ai principi della L. 53/2003❖Esplicita con forza la doverosa presa in carico globale ed inclusiva da parte di tutto

il CdC o il Team docenti❖Insiste sulla necessità di un progetto educativo didattico per tutti gli alunni con BES

e conferma che il PDP sia deliberato dal CdC o dal team docenti❖Chiarisce che il PDP deve essere firmato dal D.S. (o docente delegato) e in caso sia

necessario trattare dati sensibili includere l’autorizzazione dei genitori❖Conferma l’obbligo di presentazione della certificazione per l’esercizio dei diritti

conseguenti alla situazione di disabilità e di DSA.❖Precisa che in mancanza di certificazione clinica o diagnosi (negli altri casi) il CdC o

il team docenti, “motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioniassunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitareil contenzioso

AZIONI A LIVELLO DI SINGOLA ISTITUZIONE SCOLASTICAGLI (GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE) - COMPOSIZIONE

❖Dirigente Scolastico (che lo presiede) ❖Funzione Strumentale e Insegnanti di sostegno❖Docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di

coordinamento delle classi❖Educatori professionali ( dove ci sono )❖Genitori❖Esperti istituzionali o esterni in convenzione con la scuolaIl GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) si riunisce una volta al mese ed ècoordinato dal D.S. o da un suo delegato❖Raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi attuati❖Analizza, discute ed effettua il controllo sui casi❖Fornisce consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione

delle classi❖Elabora il Piano Annuale per l’Inclusione riferito agli alunni con BES (entro giugno)

LEGGE 107/15 “BUONA SCUOLA” COMMA 180 E 181

La legge n. 107 del 2015, delega il Governo, ad adottare uno o più decreti delegati che dovranno avere come obiettivi la «promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità» e il «riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione» (cfr. articolo 1, comma 181, lettera c). In particolare, il Governo è chiamato a intervenire nei seguenti ambiti:

❖ridefinizione del ruolo del personale docente di sostegno

❖individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni scolastiche, sanitarie e sociali, tenuto conto dei diversi livelli di competenza istituzionale.

❖previsione di indicatori per l’autovalutazione e la valutazione dell’inclusione scolastica.

❖revisione delle modalità e dei criteri relativi alla certificazione,

❖revisione e razionalizzazione degli organismi operanti a livello territoriale per il supporto all’inclusione.

❖previsione dell’obbligo di formazione iniziale e in servizio per i dirigenti scolastici e per i docenti sugli aspetti pedagogico-didattici e organizzativi dell’integrazione scolastica.

❖previsione dell’obbligo di formazione in servizio per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, rispetto alle specifiche competenze, sull’assistenza di base e sugli aspetti organizzativi ed educativo-relazionali relativi al processo di integrazione scolastica.

❖previsione della garanzia dell’istruzione domiciliare per gli alunni che si trovano nelle condizioni di cui all’articolo 12, comma 9, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

CONCLUSIONE

Ogni scuola deve ripensare le proprie procedure, la propria organizzazione

secondo la logica inclusiva attraverso:

❖l’implementazione di metodologie e strategie diversificate nei processi diinsegnamento/apprendimento

❖una didattica più flessibile, strutturata maggiormente sulle competenze,sulle attività laboratoriali.

❖l’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici

❖la gestione delle classi

❖le relazioni tra docenti, alunni, famiglie e servizi sanitari

GRAZIE PER L’ATTENZIONE