aspetti trasversali di assistenza pediatrica farmacologia bambino con dolore bambino con febbre
TRANSCRIPT
ASPETTI TRASVERSALI DI ASSISTENZA PEDIATRICA
FARMACOLOGIA BAMBINO CON DOLORE
BAMBINO CON FEBBRE
Farmacologia
Dosaggio adulto dosaggio bambino
Farmacocinetica e farmacodinamica dosi superficie corporee
Studi clinici controllati su popolazioni pediatriche
FARMACODINAMICA
Studia:
MECCANISMI D’AZIONE
dei farmaci
Il “DOGMA” centrale della farmacodinamica
La gran parte dei farmaci, per indurre una risposta, deve interagire fisicamente (cioè legarsi) con uno specifico bersaglio molecolare.
RECETTORI
RECETTORIRECETTORImolecole deputate allo specifico riconoscimento
di segnali extracellulari fisici (es. luce) e chimici (es. ormoni, neurotrasmettitori) e alla tra(s)duzione in segnali
intracellulari che avviano la produzione delle risposte biologiche.
Recettore nel citoplasma
Molecole segnale liposolubili attraversano la membrana cellulare e si legano a recettori nel citoplasma o nel nucleo
Molecole segnale idrosolubili non attraversano la membrana cellulare e si legano a recettori sulla superficie delle cellule
Recettore nel nucleo
RECETTORI IONOTROPICIRECETTORI IONOTROPICI(recettori-canali ionici)(recettori-canali ionici)
S= stimulatoryI recettori metabotropici sono recettori “lenti”
RECETTORI METABOTROPICIRECETTORI METABOTROPICI(generano molecole dette “secondi messaggeri”)(generano molecole dette “secondi messaggeri”)
RECETTORI RECETTORI INTRA-INTRA-CELLULARICELLULARI(regolano la (regolano la trascrizione genica)trascrizione genica)
RELAZIONE DOSE-RELAZIONE DOSE-EFFETTOEFFETTO
L’intensità dell’effetto L’intensità dell’effetto prodotto da un farmaco è prodotto da un farmaco è proporzionale alla dose proporzionale alla dose
somministratasomministrata
Dalla dose all’effettoDalla dose all’effetto
DoseDose EffettoEffettoConcentrazione Concentrazione al sito d’azioneal sito d’azione
Farmacocinetica Farmacodinamica
•Assorbimento (trasporto attivo, diffusione passiva,filtrazione, esocitosi)•Distribuzione•Metabolismo•Eliminazione (renale, biliare, vie minori)
FARMACINETICA DEL FETO
Funzioni placentari
Filtro (PM >1000 D; carica positiva)Detossificazione
Flusso placentareSpessore (25 mm-2 cm)
Maggiore frazione libera farmaco
Caratteristiche feto
Diversione (1/2 volume ematico by-passa il fegato)
Volume di distribuzione maggiora (95-75% acqua; minore affinità alla proteine di trasporto)
Parziale metabolizzazione dei farmaci
FARMACINETICA DEL NEONATO
Assorbimento molto variabile (MEGLIO EV O IM)
↓ Secrezione gastricaVariabile peristalsi↓Svuotamento gastrico↓ Secrezione biliareFlora batterica instabile
Distribuzione più ampiaScarsa affinità legame proteine trasportoBassi livelli di albuminapH acidoMaggiore volume acquaBarriera ematoencefalica più permeabile
Metabolismo incompleto
Immaturità delle vie escretrici (rene e fegato) fino a 3 anni
Parametri dose-effettoParametri dose-effetto
PPOTENZA:OTENZA: La sensibilità di un organo/ tessuto a La sensibilità di un organo/ tessuto a un farmaco (influenzata dalla dose) un farmaco (influenzata dalla dose)
EEFFICACIA:FFICACIA: Il massimo effetto ottenibile Il massimo effetto ottenibile con un farmaco (indipendente con un farmaco (indipendente dalla dose)dalla dose)
0
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0 200 400 600 800
Curva dose-effettoCurva dose-effetto
% e
ffe
tto
% e
ffe
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DoseDoseDEDE5050
Max effettoMax effetto
EFFICACIA
POTENZA
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70 80 90100 200 300
Effetti terapeutici e tossiciEffetti terapeutici e tossici
Log DoseLog Dose
% Risposta% Risposta
Effetto Effetto terapeuticoterapeutico Effetto Effetto
tossicotossico
DEDE5050
DTDT5050
INDICE TERAPEUTICOINDICE TERAPEUTICODI UN FARMACODI UN FARMACO
DEDE5050
DTDT5050
I soggetti differiscono tra loroI soggetti differiscono tra loronelle risposte ai farmaci: nelle risposte ai farmaci:
Buona efficaciaBuona efficacia Efficacia scarsa o nulla Efficacia scarsa o nulla
Reazioni avverseReazioni avverse
Pitagora (~510 A.C.): Pitagora (~510 A.C.): “Alcuni individui (ma non altri),“Alcuni individui (ma non altri), dopo aver mangiato le fave, mangiato le fave, si ammalano” si ammalano” (‘favismo’ = deficienza di G6PD; gene su cromosoma X;(‘favismo’ = deficienza di G6PD; gene su cromosoma X;
>200 milioni nel mondo,>200 milioni nel mondo, ).).
Una popolazione di soggetti con la stessa diagnosi…
…tuttavia questi soggetti hanno un differente corredo genetico…
Trattare: ““rresponders” e soggetti non predisposti a tossicità
soggetti con la stessa diagnosi
Non trattare: “non-responders”
e “toxic-responders”
FARMACOGENETICA (1964): studia la farmacocinetica e la farmacodinamica in relazione alla costituzione genetica individuale (parte dal fenotipo).
FARMACOGENOMICA (1997): nuova area della medicina che utilizza i dati emergenti dal sequenziamento del genoma umano per predire le risposte ai farmaci e identificare nuovi bersagli molecolari per la terapia (parte dal genotipo).
OBBIETTIVO DI FARMACOGENETICA E FARMACOGENOMICA E’ QUELLO DI UNA TERAPIA
FARMACOLOGICA INDIVIDUALIZZATAovvero
MASSIMA EFFICACIA + MINIMA TOSSICITA’ CON MINORE DOSE POSSIBILE.
“Questa è la mia sequenza...”
New Yorker
ASPETTI TRASVERSALI:ASPETTI TRASVERSALI:2) IL BAMBINO CON FEBBRE2) IL BAMBINO CON FEBBRE
TERMOREGOLAZIONE
Perché ci vuole?
•Il metabolismo produce calore
•Il corpo disperde calore
•Il sistema omeostatico mantiene la temperatura costante
1.Irraggiamento (trasmissione di calore dalla superficie di un oggetto ad un altro senza contatto)
2.Conduzione(trasmissione di calore tra due oggetti in contatto)
3.Convezione (trasmissione calore attraverso lo spostamento di particelle di acqua o aria)
4.Evaporazione (del sudore)
MODALITA’ DI SCAMBIO TERMICO:
1.Vasodilatazione cutanea (aumento gettata cardiaca)
2.sudorazione
MECCANISMI DI DIFESA CONTRO IL CALDO:
1.Vasocostrizione cutanea (aumento resistenza periferiche)
2.Termogenesi senza brivido
3.Orripilazione
4.Termogenesi con brivido
MECCANISMI DI DIFESA CONTRO IL FREDDO:
TERMOREGOLAZIONE DEL NEONATO
Vita intrauterina: il feto usa il glucosio come fonte di energia (25 kcal/kg/min), nasce con una temepratura di 0.5°C superiore rispetto alla madre.
Alla nascita brusca perdita di temperatura per il passagio dalla cavità uterina alla sala parto (-1 o 2°C)
Vasocostrizione cutanea + riduzione della superficie cutanea
No brivido (termogenesi muscolare riflessa), ma processo biochimico a livello del grasso bruno (tronco)
1. Febbre
2. Ipertermia aumento del dispendio metabolico e consumo di ossigeno
rischio di disidratazione, tachicardia, shock e apnea
1. Stress da calore
2. Colpo di calore
3. Ipotermia (< 35,5°C) ipossia, acidosi metabolica, ipoglicemia, collasso cardio-respiratorio, emorragie polmonari
ALTERAZIONI DELLA TEMPERATURA:
TEMPERATURA IDEALE DEL NEONATO
Peso alla nascita + età gestazionale
LA FEBBRE DI ORIGINE LA FEBBRE DI ORIGINE SCONOSCIUTA (FUO)SCONOSCIUTA (FUO)
CONDIZIONE FEBBRILE PERDURANTE DA ALMENO DUE SETTIMANE LA CUI CAUSA E’
DIFFICILMENTE INDIVIDUABILE AD UNA PRIMA VALUTAZIONE
CLINICA
CAUSE DI FUO
• DALL’ANALISI DI ALCUNE CASISTICHE AMERICANE EUROPEE DALL’ANALISI DI ALCUNE CASISTICHE AMERICANE EUROPEE ED ASIATICHE:ED ASIATICHE:
A) SU 895 PAZIENTI AFFETTI DA FUO, SOLO IN 707 E’ POSSIBILE A) SU 895 PAZIENTI AFFETTI DA FUO, SOLO IN 707 E’ POSSIBILE
RAGGIUNGERE UNA DIAGNOSI FINALE. RAGGIUNGERE UNA DIAGNOSI FINALE.
B) IL 77% ERA INQUADRABILE IN UN NUMERO RISTRETTO DI FORME B) IL 77% ERA INQUADRABILE IN UN NUMERO RISTRETTO DI FORME
CLINICHE (24).CLINICHE (24).
C) IL RESTANTE 23% DEI PAZIENTI C) IL RESTANTE 23% DEI PAZIENTI DIAGNOSTICATI SI DISPERDEVA DIAGNOSTICATI SI DISPERDEVA
NELLE RESTANTI 52 FORME CLINICHENELLE RESTANTI 52 FORME CLINICHE
• IL NUMERO DEI PAZIENTI RIMASTI SENZA DIAGNOSI NELLE CASISTICHE IL NUMERO DEI PAZIENTI RIMASTI SENZA DIAGNOSI NELLE CASISTICHE PEDIATRICHE DISPONIBILI E’ MOLTO ELEVATO OSCILLANDO TRA IL 18 ED IL PEDIATRICHE DISPONIBILI E’ MOLTO ELEVATO OSCILLANDO TRA IL 18 ED IL 26%26%
CAUSE DI FUO
• QUESTI 4 GRUPPI POSSONO PRESENTARE QUADRI CLINICI SIMILIQUESTI 4 GRUPPI POSSONO PRESENTARE QUADRI CLINICI SIMILI
• LE INFEZIONI RAPPRESENTANO LA CAUSA PIU’ FREQUENTE DI LE INFEZIONI RAPPRESENTANO LA CAUSA PIU’ FREQUENTE DI FEBBRE NEL BAMBINOFEBBRE NEL BAMBINO
• IL 5-20% DI FUO SONO CAUSATE DA MALATTIE REUMATOLOGICHEIL 5-20% DI FUO SONO CAUSATE DA MALATTIE REUMATOLOGICHE
• LE MALATTIE REUMATOLOGICHE POSSONO RICHIEDERE LE MALATTIE REUMATOLOGICHE POSSONO RICHIEDERE SETTIMANE O MESI PER LA DIAGNOSI O SONO SPESSO UNA SETTIMANE O MESI PER LA DIAGNOSI O SONO SPESSO UNA DIAGNOSI CLINICA O DI ESCLUSIONE!DIAGNOSI CLINICA O DI ESCLUSIONE!
MALIGNITA’MALIGNITA’ MALATTIEMALATTIEREUMATOLOGICHEREUMATOLOGICHE
INFEZIONIINFEZIONI
MISCELLANEAMISCELLANEA
CAUSE DI FUO
MALATTIE INFETTIVE SISTEMICHEMALATTIE INFETTIVE SISTEMICHE (batteriche, virali, (batteriche, virali,
protozoarie)protozoarie)
MALATTIE INFETTIVE A LOCALIZZAZIONE DIMALATTIE INFETTIVE A LOCALIZZAZIONE DI ORGANO ORGANO
(endocarditi, osteomieliti)(endocarditi, osteomieliti)
MALATTIE INFIAMMATORIE A PATOGENESI NON INFETTIVA MALATTIE INFIAMMATORIE A PATOGENESI NON INFETTIVA
((malattie reumatologiche, granulomatosemalattie reumatologiche, granulomatose))
MALATTIE NEOPLASTICHEMALATTIE NEOPLASTICHE (leucemie, linfomi, (leucemie, linfomi,
neuroblastomi)neuroblastomi)
MALATTIE EREDITARIO-METABOLICHE (MALATTIE EREDITARIO-METABOLICHE (ittiosi, ittiosi,
disautonomia familiare)disautonomia familiare)
FEBBRE DA INGANNOFEBBRE DA INGANNO (fittizia, Munchausen by proxy) (fittizia, Munchausen by proxy)
ASSUNZIONEASSUNZIONE DIDI FARMACIFARMACI (antibiotici, FANS, anticomiziali) (antibiotici, FANS, anticomiziali)
CAUSE DI FUO NEI PAESI CAUSE DI FUO NEI PAESI INDUSTRIALIZZATIINDUSTRIALIZZATI
FORME INFETTIVE DI FORME INFETTIVE DI ORGANOORGANO
FORME FORME INFETTIVE INFETTIVE SISTEMICHESISTEMICHE
FORME FORME INFIAMMATORIEINFIAMMATORIE
Infezioni vie Infezioni vie UrinarieUrinarie
BroncopolmoniteBroncopolmonite
OsteomieliteOsteomielite
EndocarditeEndocardite
Ascesso Ascesso peritonsillareperitonsillare
MeningiteMeningite
Ascesso Ascesso addominaleaddominale
SinusiteSinusite
Infezione da Infezione da EBVEBV
TubercolosiTubercolosi
BartonellaBartonella
SalmonellosiSalmonellosi
DA FARMACIDA FARMACI
FansFans
AnticomizialiAnticomiziali
AtropinaAtropina
DA INGANNODA INGANNO
AIGAIG
Malattia di Malattia di KawasakiKawasaki
Malattia di CrohnMalattia di Crohn
LESLES
NEOPLASIENEOPLASIE
LLALLA
LinfomaLinfoma
VALUTAZIONE DEL BAMBINO CON VALUTAZIONE DEL BAMBINO CON FUOFUO
L’ANAMNESI DURATA E TIPO DI FEBBRE MODALITÀ DI ESORDIO SINTOMI ASSOCIATI a) dolori muscoloscheletrici b) lesioni della cute e delle mucose c) problemi oculari d) disturbi gastrointestinali
STORIA DI VIAGGI (zecche o parassiti) ASSUNZIONE DI MEDICAMENTI (gocce oftalmiche di atropina!) STORIA DI PICACISMO (Toxocara e Toxoplasma) ESPOSIZIONE AD ANIMALI SELVATICI O DOMESTICI MORSO DI ZECCA (Rickettsiosi e malattia di Lyme) STORIA FAMILIARE E SOCIALE- BACKGROUND GENETICO (Diabete
insipido renale e Disautonomia familiare)
VALUTAZIONE DEL BAMBINO CON FUOVALUTAZIONE DEL BAMBINO CON FUO
L’ESAME OBIETTIVO
DATI AUXOLOGICI PARAMETRI VITALI ESAME OBIETTIVO GENERALE (sudorazione,segni di
disidratazione, epatosplenomegalia, linfoadenopatia) ESAME DELLA CUTE E DELLE MUCOSE (afte orali e genitali,
eritemi, rash cutanei) ESAME DELL’OCCHIO (lacrimazione, arrossamento, proptosi) ESAME ARTICOLARE ESAME DELLA FORZA MUSCOLARE DOLORABILITA’ MUSCOLARE, OSSEA, SENI PARANASALI E DENTI ESAME DELL’ANDATURA E NEUROLOGICO
ESAMI DI PRIMO LIVELLO PER LA ESAMI DI PRIMO LIVELLO PER LA DIAGNOSI DI FUODIAGNOSI DI FUO
• Esame emocromocitometrico, VES, PCR• Azotemia, glicemia, creatininemia, proteinemia,ed
elettroforesi, transaminasi, LDH, CPK, gammaGT• Anticorpi antinucleo, C3, C4• Procalcitonina• Esame urine, urinocoltura• Sangue occulto fecale, coprocoltura• Emocoltura• Tampone faringeo e nasale• Intradermoreazione di Mantoux• Rx torace• Eco addome
ESAMI DI SECONDO LIVELLO PER ESAMI DI SECONDO LIVELLO PER LA DIAGNOSI DI FUOLA DIAGNOSI DI FUO
• Sierologia EBV, Bartonella, Widal Wright• Alfa1 antitripsina fecale• 2° esame urine+ 2° e 3° urinocoltura• 2° Rx torace• Ecocardio• Visita ORL con rinoscopia• Agoaspirato midollare• Scintigrafia ossea con tecnezio
ASPETTI TRASVERSALI:ASPETTI TRASVERSALI:2) IL BAMBINO CON DOLORE2) IL BAMBINO CON DOLORE
AAP, AMERICAN PAIN SOCIETY:THE ASSESSMENT AND MANAGEMENT OF ACUTE PAIN IN
INFANTS, CHILDREN ,AND ADOLESCENTSPEDIATRICS VOL 108 , n° 3, september 2001
• DOLORE ACUTO (otite , dolore odontostomatologico, cefalea, dolore toracico, dolore addominale, colica renale, muscoloscheletrico, dismenorrea, postoperatorio, ecc)
• DOLORE CRONICO (da patologia oncoematologica, malattie infiammatorie croniche,ecc)
• DOLORE RICORRENTE
• DOLORE PROCEDURALE ( prelievi ambulatoriali,traumi procedurali ambulatoriali ecc)
QUALI ARGOMENTI TRATTATI?
1. COLICHE DEL LATTANTE2. OTITE MEDIA ACUTA3. RIDUZIONE DEL DOLORE DA PRELIEVO DI
SANGUE NEI BAMBINI
COLICHE DEL LATTANTE
DEFINIZIONE: le coliche del lattante sono caratterizzate da pianto eccessivo ( definito come pianto che dura almeno 3 ore al giorno ,per 3 giorni la settimana per almeno 3 settimane ) in un bambino per il resto in buona salute
OTITE MEDIA ACUTA
• PROBABILMENTE UTILI:IBUPROFENEIn bambini trattati con antibiotici l’ibuprofene riduce in
maniera significativa il dolore ( valutato dai genitori ) dopo 2 giorni di trattamento ( vs placebo)
PARACETAMOLOIn bambini trattati con antibiotici il paracetamolo
riduce in maniera significativa il dolore ( valutato dai genitori ) dopo 2 giorni di
trattamento( vs placebo) ( non RS, studio randomizzato 219 bambini paracetamolo, ibuprofene
o placebo)
OTITE MEDIA ACUTA
• DA VALUTARE CASO PER CASOANTIBIOTICINell’80% dei casi si risolve senza antibioticoL’uso di antibiotici riduce significativamente il numero
di bambini in cui dopo 2-7 giorni è ancora presente dolore
Il trattamento antibiotico immediato diminuisce il numero di giorni in cui sono presenti dolore ed otorrea e le quantità di paracetamolo assunte quotidianamente dopo le prime 24 ore di malattia
Non ci sono differenze significative tra il trattamento antibiotico immediato o ritardato in termini di impatto sul dolore quotidiano
LINEE GUIDA REGIONALE ( PER I GENITORI)
· Se il bambino, a parte il dolore, non sembra stare troppo male, somministrategli solamente dei farmaci antidolorifici e antifebbrili ogni volta che ne ha bisogno, per esempio: - paracetamolo ( 15 mg per ogni Kg di peso ogni 4-6 ore)- ibuprofene ( 10 mg per ogni Kg di peso ogni 6-8 ore)Se in questo modo il dolore e la febbre sono controllati in modo sufficiente perché il bambino non sia sofferente, continuare così per 48-72 ore.
RIDUZIONE DEL DOLORE DA PRELIEVO DI SANGUE NEI
BAMBINI PICCOLI
• DEFINIZIONE:I metodi di prelievo del sangue nei bambini piccoli
includono la puntura del tallone, il prelievo venoso e il prelievo arterioso
• PROGNOSI:Il dolore causato dal prelievo di sangue è associato ad
alterazioni comportamentali e fisiologiche acute
UTILI RIMEDI
• DISPOSITIVI AUTOMATICI Nel neonato meno dolorosi , causano tumefazioni di minor
entità e riducono i tempi del prelievo rispetto alle lancette manuali
• PRELIEVO VENOSO Riduce significativamente le reazioni allo stimolo doloroso
rispetto alla puntura del tallone
• SACCAROSIO PER BOCCA PER LA PUNTURA DEL TALLONERiduce significativamente la durata del pianto ( vs la
somministrazione di acqua o nessun intervento)
PROBLEMI APERTI
IL TRATTAMENTO DEL DOLORE DA PATOLOGIA NON RITARDA I TEMPI DI DIAGNOSI
( Prospettive in pediatria 2003,33,129):KIM 2002 (Avad.Emerg.Med):studio prospettico
randomizzato in doppio cieco 60 soggetti 0-15 anni morfina vs placebo non modifica obiettività addominale e non ritarda tempi di diagnosi di appendicite
MAHADEVAN 2000 ( Am J Emerg Med) : analoghi risultati con tramandolo :