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Trimestrale dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti - Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica - Reg. Tribunale di Roma n° 224/98 del 19 maggio 1998 Iscritto al Registro Stampa del Garante per l’Editoria - Spedizione in abbonamento postale -45% - Art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Filiale di Roma. Direzione: Via Silvio Pellico 9 - 00195 Roma - Tel. e Fax 06/3728139 - Internet: http://www.aido.it - Email: [email protected] - Si contribuisce alle spese di stampa come ami- ci: Socio Aido L. 20.000 - Ordinari L. 50.000 - Sostenitori L. 100.000 - Versamenti sul c/c/ postale n. 22957005 intestato a L’ARCOBALENO - Via Silvio Pellico 9 - 00195 Roma oppure sul c.c. 21263 intestato a Aido Nazionale - Credito Italiano, Agenzia Trionfale - via Trionfale, 7110 - ABI 02008 CAB 03240. Anno 3 - n° 4 Dicembre 2000 I.R. In questo numero: Vivaldi: «Il lavoro è la mia vita» di Mascia Ferri Oltre ottomila pazienti in attesa di Vincenzo Passarelli La vita appesa a una corsia del dott. Paolo Aseni Pag La donazione di organi è una cosa importante, davvero importante. Perché? Lo dice la parola stessa, donazione. E’ un gesto che si compie prima con se stessi, con i propri sentimenti. Bisognerebbe trovare il tempo e la quiete ne- cessaria per potersi ascoltare. Tanti concetti vengono utilizzati per spiegare il significato di una sola parola che non ha bisogno di essere spiegata, quanto piuttosto di essere sentita Sportivo Traffico di organi: una “leggenda” diventata notizia VINCENZO P ASSARELLI 2 7 8 3 6 Il valore della donazione L’ARCOBALENO per una cultura della donazione IN CASO DI MANCATA CONSEGNA, SI PREGA RESTITUIRE ALL’UFFICIO P.T. DI ROMA – ROMANINA PER IL RINVIO AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA RELATIVA TARIFFA Giovanni Soldini Pag. 4 - 5: L. Cavaricci, M. Ferri e G. Valmarin N el corso di incontri con la popolazione sentiamo esprimere spesso domande e incertezze che posso- no essere così sintetizzate: ”Chi mi garantisce che qualcuno possa diagnosticare la mia morte non perché è avvenuta, ma per vendere i miei organi?”. Questo dubbio, peraltro legittimo, è assolutamente infondato: deriva solo dalla cattiva informazione che i mezzi di comunicazione producono sull’argomento. Non risulta da alcuna fonte, ac- certata e identificata, che esiste il commercio clandestino di organi umani, cioè il prelievo di organi da persone vive, sane e non consenzienti, con lo scopo di vendere tali or- gani a malati che possono pagare. E’ esistito, purtroppo, in India, fino al 1993 il commercio di reni tra adulti consenzienti. Ma dall’8 luglio 1994 la nuova legge indiana ammette il prelievo da vivente soltanto in fa- vore di un parente stretto del donatore. Secondo uno studio realizzato per l’Etablissement Francais des Greffes, il commercio clandestino di organi che presu- me l’esistenza di una mafia internazionale del corpo uma- no che infierisce soprattutto sui bambini, è il più straordi- nario esempio di leggenda metropolitana che si sia mai diffusa nel mondo. È la prima volta, nell’universo della comunicazione globa- le, che una notizia completamente falsa, anzi una narrazio- ne che non è mai nata come notizia (ma ha fatto impetuo- samente il giro del mondo come diceria), si impianta con tanta forza nell’immaginario collettivo al punto da conta- minare l’informazione seria, il lavoro parlamentare e l’im- pegno giudiziario. Fatti analoghi, in modo completamente falso ed assurdo sono stati riportati, nelle settimane scorse anche per il no- stro Paese durante i lavori della conferenza internazionale sull’immigrazione clandestina e nel corso della presenta- zione del rapporto della Commissione Antimafia sul traffi- co clandestino di esseri umani (vedi articolo a pagina 2). È gravissimo che giornalisti, investigatori, magistrati, politi- ci, addirittura, un Ministro della Repubblica, senza prove certe diffondano veri e propri pettegolezzi da salotto, su presunti traffici clandestini di organi nelle nostre città. Negli articoli che abbiamo letto si parla di “voci”,“ipotesi di lavoro”,“sospetti, senza prove giudiziarie”,“segnali labi- li, ma significativi”,“carichi speciali, portatori di una sorte di valore aggiunto". Addirittura un magistrato si è spinto oltre, affermando che “se la persona dev’essere soppressa non servono grandi strutture, basta un magazzino dotato di refrigeratori e due o tre operatori. Però queste sono solo ipotesi di lavoro”. Questo atteggiamento, a dir poco superficiale, oltre a cau- sare danno al prestigio del nostro Paese, compromette la disponibilità alla donazione e la fiducia verso i trapianti. Dimostra anche l’ignoranza riguardo al processo della do- nazione e del trapianto. I n Italia le operazioni di prelievo e di trapianto vengo- no realizzate solo in centri pubblici dopo che ne sia stata accertata l’efficienza. Come previsto dalla legge tutti i dati dei pazienti in lista di attesa sono inseriti in un archivio informatizzato, regolarmente aggiornato dai Centri di riferimento regionali. Per ogni donazione e tra- pianto gli stessi Centri dispongono di precisi rilievi. Inoltre, per la corretta esecuzione di un prelievo o di un trapianto si devono eseguire protocolli ben precisi, che coinvolgono un gran numero di persone (40-50). Tutta la documentazione viene archiviata e conservata con cura. Non è assolutamente possibile inserire in questo tipo di rete organizzativa organi provenienti da prelievi eseguiti in modo illecito. L’impossibilità della cosa è quindi tanto evidente che non si capisce come i personaggi sopra citati possano porre dubbi del genere. Infine le sistematiche smentite che sono conseguenti a queste pseudo denunce o non raggiungono mai le prime pagine dei giornali oppure non vengono pubblicate. Leggiamoli insieme «Una società che non dona muore per egoismo diffuso» di M. Carmela Zingales Ersilia Salvato: In prima linea sul fronte dei diritti di Eugenio Manca L’importanza del trapianto epatico del dott. Franco Orsi Notizie per noi Particolare del murales Chiesa di Sant’Antonio - Pisa- The Estate of Keith Haring

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Trimestrale dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti - Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica - Reg. Tribunale di Roma n° 224/98 del19 maggio 1998 Iscritto al Registro Stampa del Garante per l’Editoria - Spedizione in abbonamento postale -45% - Art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Filiale di Roma.Direzione: Via Silvio Pellico 9 - 00195 Roma - Tel. e Fax 06/3728139 - Internet: http://www.aido.it - Email: [email protected] - Si contribuisce alle spese di stampa come ami-ci: Socio Aido L. 20.000 - Ordinari L. 50.000 - Sostenitori L. 100.000 - Versamenti sul c/c/ postale n. 22957005 intestato a L’ARCOBALENO - Via Silvio Pellico 9 -00195 Roma oppure sul c.c. 21263 intestato a Aido Nazionale - Credito Italiano, Agenzia Trionfale - via Trionfale, 7110 - ABI 02008 CAB 03240.

Anno 3 - n° 4 Dicembre 2000

I.R.

In questo numero:Vivaldi: «Il lavoro è la mia vita»

di Mascia Ferri

Oltre ottomila pazienti in attesadi Vincenzo Passarelli

La vita appesa a una corsiadel dott. Paolo Aseni

Pag

La donazione di organi è una cosaimportante, davvero importante.Perché? Lo dice la parola stessa, donazione.

E’ un gesto che si compie prima con se stessi,con i propri sentimenti.Bisognerebbe trovare il tempo e la quiete ne-cessaria per potersi ascoltare. Tanti concetti vengono utilizzati per spiegareil significato di una sola parola che non habisogno di essere spiegata, quanto piuttosto di essere sentita

Sportivo

Traffico di organi:una “leggenda” diventata notizia

VINCENZO PASSARELLI

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7

8

3

6

Il valore della donazione

L’ARCOBALENOper una cultura della donazione

IN CASO DI MANCATA CONSEGNA, SI PREGA RESTITUIRE

ALL’UFFICIO P.T. DI ROMA – ROMANINA

PER IL RINVIO AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA

A CORRISPONDERE LA RELATIVA TARIFFA

GiovanniSoldini

Pag. 4 - 5: L. Cavaricci, M. Ferri e G. Valmarin

Nel corso di incontri con la popolazione sentiamoesprimere spesso domande e incertezze che posso-no essere così sintetizzate: ”Chi mi garantisce che

qualcuno possa diagnosticare la mia morte non perché èavvenuta, ma per vendere i miei organi?”. Questo dubbio,peraltro legittimo, è assolutamente infondato: deriva solodalla cattiva informazione che i mezzi di comunicazioneproducono sull’argomento. Non risulta da alcuna fonte, ac-certata e identificata, che esiste il commercio clandestinodi organi umani, cioè il prelievo di organi da persone vive,sane e non consenzienti, con lo scopo di vendere tali or-gani a malati che possono pagare.E’ esistito, purtroppo, in India, fino al 1993 il commercio direni tra adulti consenzienti. Ma dall’8 luglio 1994 la nuovalegge indiana ammette il prelievo da vivente soltanto in fa-vore di un parente stretto del donatore.Secondo uno studio realizzato per l’Etablissement Francaisdes Greffes, il commercio clandestino di organi che presu-me l’esistenza di una mafia internazionale del corpo uma-no che infierisce soprattutto sui bambini, è il più straordi-nario esempio di leggenda metropolitana che si sia maidiffusa nel mondo.È la prima volta, nell’universo della comunicazione globa-le, che una notizia completamente falsa, anzi una narrazio-ne che non è mai nata come notizia (ma ha fatto impetuo-samente il giro del mondo come diceria), si impianta contanta forza nell’immaginario collettivo al punto da conta-minare l’informazione seria, il lavoro parlamentare e l’im-pegno giudiziario.Fatti analoghi, in modo completamente falso ed assurdosono stati riportati, nelle settimane scorse anche per il no-stro Paese durante i lavori della conferenza internazionalesull’immigrazione clandestina e nel corso della presenta-zione del rapporto della Commissione Antimafia sul traffi-co clandestino di esseri umani (vedi articolo a pagina 2).È gravissimo che giornalisti, investigatori, magistrati, politi-

ci, addirittura, un Ministro della Repubblica, senza provecerte diffondano veri e propri pettegolezzi da salotto, supresunti traffici clandestini di organi nelle nostre città.Negli articoli che abbiamo letto si parla di “voci”,“ipotesidi lavoro”,“sospetti, senza prove giudiziarie”,“segnali labi-li, ma significativi”,“carichi speciali, portatori di una sortedi valore aggiunto".Addirittura un magistrato si è spinto oltre, affermando che“se la persona dev’essere soppressa non servono grandistrutture, basta un magazzino dotato di refrigeratori e dueo tre operatori. Però queste sono solo ipotesi di lavoro”.Questo atteggiamento, a dir poco superficiale, oltre a cau-sare danno al prestigio del nostro Paese, compromette ladisponibilità alla donazione e la fiducia verso i trapianti.Dimostra anche l’ignoranza riguardo al processo della do-nazione e del trapianto.

In Italia le operazioni di prelievo e di trapianto vengo-no realizzate solo in centri pubblici dopo che ne siastata accertata l’efficienza. Come previsto dalla legge

tutti i dati dei pazienti in lista di attesa sono inseriti in unarchivio informatizzato, regolarmente aggiornato daiCentri di riferimento regionali. Per ogni donazione e tra-pianto gli stessi Centri dispongono di precisi rilievi.Inoltre, per la corretta esecuzione di un prelievo o di untrapianto si devono eseguire protocolli ben precisi, checoinvolgono un gran numero di persone (40-50).Tutta la documentazione viene archiviata e conservatacon cura. Non è assolutamente possibile inserire in questotipo di rete organizzativa organi provenienti da prelievieseguiti in modo illecito.L’impossibilità della cosa è quindi tanto evidente che nonsi capisce come i personaggi sopra citati possano porredubbi del genere.Infine le sistematiche smentite che sono conseguenti aqueste pseudo denunce o non raggiungono mai le primepagine dei giornali oppure non vengono pubblicate.

Leggiamoli insieme

«Una società che non dona muore per egoismo diffuso»

di M. Carmela Zingales

Ersilia Salvato:In prima linea sul fronte dei diritti

di Eugenio Manca

L’importanza del trapianto epaticodel dott. Franco Orsi

Notizie per noi

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L’ARCOBALENO

“Ilceppo liguredei Vivaldi

era quello dei navi-gatori. Ugolino eVadino Vivaldi furo-no tra i primi a ten-tare di circumnavi-gare l’Africa”. Cosìci racconta la dotto-ressa Nicoletta Vi-valdi, responsabiledel reparto di riani-mazione dell’Ospe-dale di Alessandriae coordinatore loca-le dei prelievi. “Il ceppo dei musi-cisti è invece quelloveneto al quale ionon appartengo.Tuttavia, quando

sono sola, a volte ascolto della musica classica. Se invece ci sono i miei figlio lo stereo e il silenziosono monopolizzati dalla musica dei metallari, oquelle robe lì”. Transita per il salotto il figlio più grande di Nicolet-ta: “Signora” rivolgendosi a me, “quelle robe lì sonogli Iron Maiden”. Prendo nota con attenzione dellapreziosa informazione e riprendiamo la nostrachiacchierata. Ad un tratto veniamo distratte da Lui,“il protagonista assoluto della casa”, lo definisce Ni-coletta. “E’ Ghost, un gatto siamese azzurro che reclama ca-rezze e coccole”.

Salutiamo Ghost, che prende posizione su unadelle poltrone del salotto. Sotto il suo sguardo

sornione sono sicura che sta ascoltando tutto. Ma come si svolge la giornata di Nicoletta? “Esco lamattina alle sette e trenta e non rientro mai primadelle sedici. Il resto del pomeriggio lo dedico ai mieidue figli e soprattutto a quello piccolo se ha bisognodi fare i compiti. Con lui faccio la professoressarompiscatole”. I tuoi figli dovranno diventare medici? “Assoluta-mente no, dovranno diventare quello che vogliono,anche se l’idea che possano intraprendere la miaprofessione mi piace. Io credo molto nel mio lavo-ro, è la mia vita, brontolo e mi arrabbio spesso, mai miei colleghi non credo che mi considerino unarompiscatole come i miei figli. In ospedale dovreiessere più autoritaria, a volte mi alzo la mattina conl’idea di mettere in riga tutti ed imporre la mia vo-lontà, ma poi non lo faccio mai, cerco sempre un ac-cordo”. Nicoletta abita nella via principale di Ales-sandria, piena di negozi.“Raramente faccio shopping, ogni tanto vado allaprofumeria Douglas e mi paciuco un po’. E’ bello, perché posso spruzzare i profumi sulle car-tine e godere del loro profumo fino a non distin-guerne più la differenza. Dopo, solo dopo, comproqualcosa. Raramente esco tanto per uscire, ho sem-pre una meta. Anche nel lavoro mi pongo un obiet-tivo e lo perseguo. Mi rovina la giornata cercarequalcosa e non trovarla, torno a casa nervosa e de-lusa, ma poi riparto alla carica finché non la trovo”. Nicoletta vive in un bellissimo appartamento in cen-tro, ma forse un po' piccolo per tutti i suoi libri e glispazi di cui hanno bisogni i figli di sedici e dodicianni. “Vorrei cambiare appartamento, ma per ades-so non è ancora possibile. Per fortuna abbiamo una casa in campagna dove citrasferiamo sei mesi l’anno. Lì il gatto diventa unatleta, e la mia vita cambia completamente: non fac-cio più la casalinga ma l’uomo di fatica di papà.Zappo, rastrello, taglio l’erba, mi esprimo meglioche in casa. Ultimamente ho rifatto il mattonellatodel giardino e prossimamente dovrò riverniciare lecancellate. Mi piace sporcarmi di fango e vernice,non sono schizzinosa, anche perché il mio lavoro èaffrontare l’emergenza, il politrauma che viene di-rettamente dalla strada. Togliamo il camice e nemettiamo un altro. Per adesso il mio lo indosserònuovamente domani mattina alle sette e trenta”.

Vivaldi:«Il lavoro é la

mia vita»

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25 Marzo 2001: la giornata per la donazione degli organi

Si terrà il 25 Marzo p.v., la giornata per la donazione degliorgani.

Lo ha stabilito il ministro della Sanità con il decreto 9 no-vembre 2000, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 279 del29.11.2000.In tale giornata si sollecitano le amministrazioni pubblichead assumere e sostenere iniziative volte a favorire la cono-scenza e la promozione della donazione degli organi finaliz-zata al trapianto, come disciplinata dalla legge 91/99.

Primo trapianto di intestino in Italia

Il primo trapianto di intestino in Italia è stato realizzato il 30dicembre scorso presso il Policlinico di Modena.

L’intervento è stato eseguito dall’équipe del prof. AntonioPinna su un paziente di 35 anni, affetto da una malattia chegli impediva di assimilare i cibi.Il trapianto di intestino è stato sperimentato per la prima vol-ta nell’ospedale di Miami (USA) nel 1994; è un trapianto re-lativamente giovane e in tutto il mondo ne sono stati esegui-ti ottanta, con buoni risultati. In Italia, nell’ottobre 2000, sono stati autorizzati, per tre an-ni, ad eseguire questo tipo di intervento il Policlinico diModena e l’Ospedale san Giovanni Battista di Torino, secon-do un protocollo coordinato da una Commissione operantepresso il Consiglio superiore di sanità.

Il Comitato nazionale per la biosicurezza

presenta un documento ufficiale

Xenotrapianti sìMa con regole certe

Trapiantare organi animali? Regole, garanzie ed un registronazionale che valuti rischi e benefici man mano che laa ri-

cerca procede. È l’invito, in sintesi, del Comitato nazionale per la Biosicurezzae le Biotecnologie che ha presentato proprio di recente un do-cumento – il primo ufficiale in tema di xenotrapianti – volto avalutare l’opportunità di questi studi prima che se ne realizziuna concreta applicazione sull’uomo. Le potenzialità della ricerca sugli xenotrapianti sono enormi, la-scia intendere il professor Leonardo Santi, presidente delComitato. Il registro centralizzato, secondo queste linee guida,servirà a raccogliere dati ed indagini epidemiologiche; nonchéa valutare gli eventuali sviluppi della sperimentazione. Ora la parola passa alla Presidenza del Consiglio ed ai mini-steri interessati, ai quali il documento sarà sottoposto.

Loretta Cavaricci

Traffico di organi:solo suggestioni

Il 5 dicembre 2000, la Commissione Antimafia ha approvato la relazione sul-la tratta degli esseri umani. Un documento di novanta pagine, ricche di da-ti e storie che dimostrano come l’Italia sia diventata meta di immigrati pro-venienti da ogni continente. Quindici righe, che riportiamo integralmente, so-no dedicate alle dichiarazioni del magistrato di Trieste, Nicola Maria Pacesul cosiddetto “traffico di organi”.

Il traffico di organi umani, rappresenta un mercato di sfrutta-mento del quale, in Italia, non si dispone ancora di prove giu-

diziarie accertate, ma semplicemente di alcune suggestioni.Le ipotesi che attendono di essere corroborate da riscontri og-gettivi, inducono a pensare che l’espianto di un organo possacostituire una modalità con la quale un immigrato paga unaparte ovvero l’intero costo del viaggio dal paese di origine aquello di destinazione, mentre altri sospetti, derivanti dalleconfessioni di alcuni “passeurs” sloveni, spingono a pensareche il prelevamento di parti del corpo umano, operazione par-ticolarmente difficile e delicata, sia compiuta nei confronti disingoli immigrati che, probabilmente, non dispongono piena-mente della capacità di intendere e di volere. (Resoconto ste-nografico dell’audizione svolta il 16 marzo 2000 al Comitato dilavoro sulla criminalità organizzata internazionale dal dottorNicola Maria Pace e altri, cit., pg. 20).Recentemente, nel corso della relazione svolta al convegno in-ternazionale “Il traffico di esseri umani. Alla ricerca di nuovestrategie di intervento”, organizzato dal ministero dell’Interno esvoltosi a Roma il 24 e 25 ottobre 2000, il ministro dell’Internodella Repubblica Moldava, Vladimir Turcanu, ha dichiarato lascoperta di 24 casi di cittadini moldavi che, per tremila dollari,sono stati portati in Turchia da esponenti della mafia russa perl’espianto di un rene.

Gli ultimi dati del Centro nazionale trapianti

Oltre ottomila pazienti in attesa

Nei giorni scorsi il Centro Nazionale Trapianti ha diffuso idati sulle liste di attesa per i trapianti di cuore, fegato, pol-

mone. Nel mese di novembre aveva diffuso i dati per il tra-pianto di rene (vedi L’Arcobaleno n. 3). Attualmente in Italia sono 8.785 i pazienti in attesa di un tra-pianto, secondo le seguenti specifiche: rene 6.858, fegato 986,cuore 706, polmone 176, cuore + polmone 43, fegato + rene10, cuore + rene 5, cuore + fegato 1.Il direttore del Centro nazionale trapianti, dottor AlessandroNanni Costa, analizzando i dati, ha messo in evidenza i diversiandamenti che si registrano nelle varie organizzazioni interre-gionali per i trapianti sottolineando, in particolare, il rapportodi iscritti in lista per ogni organo procurato, molto alto nelleRegioni del Sud, dovuto alla carenza di donazioni. Ha quindi auspicato che quanto prima venga trasferita al Sudtutta l’esperienza, soprattutto organizzativa, accumulata nelNord.

Vincenzo Passarelli

Senza camice

Tutti i pazienti in attesa

Rene 6.858

986

706

8.785

176

Fegato

Cuore

Polmone

Cuore+Polmone

Fegato+Rene

Cuore+Rene

Cuore+Fegato

43

10

5

1

Totale pazienti

Fonte: Centro Nazionale Trapianti

MASCIA FERRI

La vita appesa a una corsiaDOTT. PAOLO ASENI*

L’ARCOBALENO

3

Il racconto

sueto gesto da inguaribile chirurgo superstizioso.Il barrito lacerante dei segnali acustici dei Tir che so-praggiungevano senza fermarsi sia da destra che da sini-stra era impressionante.L’autovettura dentro la quale eroincastrato era nel bel mezzo della carreggiata ed i Tirsfrecciando ai lati della vettura rischiavano concreta-mente di procurarmi il colpo di grazia.Dopo qualche esitazione Farshad azionò le chiavi sulcruscotto riuscendo a mettere in moto il Mercedes e aspostarlo con gran fragore di lamiere sulla corsia d’e-

mergenza. Furono interminabili quei 50 minuti che in-tercorsero sino all’arrivo delle ambulanze a sirene spie-gate.Durante l’estrazione dall’abitacolo persi ancora cono-scenza ma quando sentii l’infermiere che dava l’ordinedi trasportarmi presso un piccolo ospedale dei dintornicercai di gridare con un filo di voce “ Per favore traspor-tatemi in un grosso ospedale attrezzato, potrei avere gra-vi lesioni toraciche”.Dovetti convincere telefonicamente la collega del 118 espiegarle che il trasporto in un piccolo ospedale senzachirurgia toracica e neurochirurgia poteva essermi fatale.Avevo intanto appreso la modalità dell’incidente. Unabanda di malviventi a bordo di un’Alfa Romeo aveva spe-ronato il Mercedes nel tentativo di fermarci e poi deru-barci dell’autovettura. Sorpresi dalla violenza dell’inci-dente da loro procurato, i criminali erano fuggiti senzalasciare alcuna traccia.Dopo circa 20 minuti, trafitto da dolori lancinanti, arri-vammo separatamente in tre ambulanze al ProntoSoccorso dello stesso Ospedale civile di Brescia da cuieravamo partiti un’ora prima.Ricordo il giovane collega di guardia assonnato che do-po averci visitato ci ricoverò presso la DivisioneChirurgica d’Urgenza. Sei coste fratturate con versamen-to pleurico, il trauma cranico e cervicale, erano al mo-mento il bilancio delle lesioni riportate ed in cuor miopensavo che forse Qualcuno aveva stabilito che non eraancora giunto “il mio momento”.Il fegato e il pancreas impacchettati in tre sacche di li-quido, nonostante fossero stati sbalzati al di fuori del-l’autovettura durante l’impatto, erano stati raccolti da al-cuni agenti della Polizia Stradale e trasportati rapida-

mente al nostro ospedale di Niguarda in sala operatoria.Tornai a lavorare in reparto una mattina di settembreancora scricchiolante dopo solo due mesi di convale-scenza. Facevo molta fatica nel salire i due piani di sca-le per raggiungere il mio reparto chirurgico: mi ero ri-proposto di fare un poco di esercizio per riguadagnareun po’ del tono muscolare perduto durante la convale-scenza.Sul piano si notava una signora che inveiva e si lamen-tava con alcuni miei colleghi: da mezz’ora stava aspet-

tando il medico addetto alturno di ambulatorio equesto non si era ancoravisto: era una vergogna!Aveva voluto parlare conil primario della Divisioneed esprimergli tutta la suarabbia per l’increscioso ri-tardo. Sua sorella trapian-tata di fegato due mesiprima dimessa già daqualche settimana, atten-deva che quel lazzaronedi un medico arrivasseper cambiarle semplice-mente la medicazione ri-fatta due giorni prima.Loro avevano fretta e nonpotevano trascorrere l’in-tera giornata ad attendereil comodo di “lorsignorimedici”.Il primario fu severo: miriprese aspramente per lamezz’ora di ritardo dinan-zi ai colleghi ed alla im-pettita signora che soddi-sfatta mi rimbrottò:” Edora non perdiamo altrotempo!”. Vidi la giovanedonna che attendeva lasemplice operazione alpiatto. Notai dalla cartellache la data del trapiantorisaliva alla stessa data delmio incidente e capii cheero di fronte alla pazienteper la quale avevo rischia-to la vita.Dovetti soffocare a faticaun cenno di rabbia e una

sensazione di sconforto. La paziente si accorse del miodisagio, anche dai miei occhi che si erano un po’ inumi-diti. Dopo la medicazione mi chiese:” Dottore c’è qual-cosa che non va?”.“Va tutto bene”risposi “Credo che ricorderò molto bene emolto a lungo la data in cui è stata trapiantata”.La paziente capì immediatamente che si trovava davan-

ti alla persona che ave-va rischiato la vita peril suo trapianto.Volle prodigarsi in mil-le e mille scuse per iltriste episodio di pocoprima. Mi scusai a miavolta e sorridendo leporsi la mano per salu-tarla.

E’ trascorso oltre un anno dall’incidente: ho ripreso ilmio lavoro di chirurgo che amo molto.Soffro di mal di schiena dalla data dell’incidente. L’altrogiorno ho voluto sottopormi ad una lastra della colonnapensando di soffrire di artrosi o di un’ernia del disco.Niente di tutto questo: più semplicemente ho due frat-ture vertebrali a livello dorsale riportate nel precedenteincidente e che evidentemente i medici dell’ospedale diBrescia non avevano diagnosticato:ho eseguito una TACche conferma la presenza delle due fratture.Tutto sommato m’è andata bene! Adesso capisco perché dopo molte ore in piedi e di sa-la operatoria comncio a soffrire di mal di schiena: visembra poco?

*Medico Chirurgo Ospedale Niguarda Milano

“Agli dei piacque diversamente”: Virgilio,Eneide. Far finta di sonnecchiare poteva esse-re un buon sistema per tentare di recuperare

un po’ di energia necessaria a poter lavorare, ancora al-cune ore in sala operatoria, al nostro rientro previsto perle 6 di mattino a Milano.Erano le 5 e 15 circa ed avevamo da poco imboccatol’autostrada Brescia-Milano. Il fegato ed il pancreas pre-levati dalla povera donna donatrice, deceduta per emor-ragia cerebrale, erano al sicuro nell’apposito contenitorerefrigerato disposto concura nel vano bagagli del-la robusta Mercedes, chesilenziosa e fiera filava ve-loce lungo la corsia di sor-passo.Il mio giovane collabora-tore dottor Farshad miaveva appena ricordatoche eravamo digiuni daormai quasi 24 ore.A causa della rapidità del-la segnalazione della do-natrice a Brescia avevamodovuto preparare in frettatutto l’occorrente per ilprelievo nel primo pome-riggio a Milano.L’intervento era iniziato,come spesso accade, conmolte ore di ritardo sull’o-rario previsto.Pensavo alle probabilità direperire un croissant e disorseggiare un caffè in au-tostrada prima di immer-gerci nel successivo e de-licato lavoro di prepara-zione degli organi al ban-co.Il 23 giugno 1999 si pro-spettava una giornata se-rena e il cielo terso per-metteva di scorgere inlontananza,oltre le collinedel bresciano, le prime lu-ci dell’alba.Un’esplosione improvvi-sa, secca ed intensa prece-dette un balenio di scintil-le. Poi di seguito rumoredi ferraglia e lamiere. Un improvviso dolore lacerante miaveva trafitto contemporaneamente il torace, poi il collosino ad esplodere nel cervello. L’ultimo pensiero primadi perdere conoscenza: Signore, che hai creato questobel cielo azzurro, abbi pietà di me.Non so per quanto tempo rimasi privo di conoscenza.Avevo tentato di uscire dall’abitacolo del Mercedes ri-dotto ad una scatola dilamiera deforme, ma ildolore lancinante al to-race non mi consentivadi spostarmi neppuredi un centimetro.A capo in giù e un po’di traverso vedevo ac-casciato sull’erba dellacorsia d’emergenza ilnostro conducente, pallidissimo, che con un filo di vocechiamava i soccorsi con il suo cellulare.Capivo di essere in condizioni gravi e cominciavo a te-mere di non poter ricevere in tempo i soccorsi. Poi, allacomparsa della figura del dottor Farshad zoppicante, main posizione eretta, avevo riacquistato un po’ di fiducia.“Paolino, come va’? Non temere! Sono riuscito a telefo-nare in sala operatoria per bloccare l’intervento sulla pa-ziente ricevente. Il fegato è là in mezzo alla corsia ed èstato sbalzato dal bagagliaio. Purtroppo il cellulare si èscaricato e solo ora ho trovato quello dell’autista che stachiamando i soccorsi.Tu non devi muoverti!”Bella roba,pensai. Quello scemo vuol fare l’eroe: prima avvisa la sa-la operatoria per bloccare l’intervento e poi chiama isoccorsi! Così il prossimo donatore sarà il sottoscritto!Inconsciamente rimossi l’orribile pensiero con il con-

Storia vera di un doppio salvataggio raccontata da chi ne é stato protagonista.Il lieto fine per un intreccio piuttosto drammatico di coincidenze e fatalità

“”

Capivo di esserein condizioni

gravi e temevo dinon ricevere intempo i soccorsi

La paziente capì ditrovarsi davantialla persona cheaveva rischiato la

vita per il suo trapianto

L’ARCO

4

A CURA DI LOR

“Vogliamo maggiore informazione anche dall’Aido”

In seguito all’emanazione della legge sui trapianti dell’aprile 1999, la re-gione Piemonte ha progettato una campagna di informazione con l’o-

biettivo di giungere al momento dell’espressione di volontà con una po-polazione informata in modo corretto.Tale campagna, articolata in più fa-si, prevedeva un’indagine demoscopica volta a conoscere i principali mo-tivi di favore o di contrarietà alla donazione e, soprattutto, ad individuarea quali soggetti la gente si sarebbe rivolta con fiducia per ricevere infor-mazione.L’indagine ha confermato la tesi iniziale secondo la quale le persone sonoinfluenzate,nella costruzione delle proprie idee,dalle notizie veicolate suimass media: l’80 per cento degli intervistati ha individuato nei mezzi diinformazione la fonte da cui si attendono chiarimenti relativi alla dona-zione e al trapianto. E’ un dato importante, considerando che solo il 7percento degli intervistati dichiara di essere molto informato. Il restante 93per cento si distribuisce tra le categorie “per nulla, poco, sufficiente e ab-bastanza”che potrebbe essere un “abbastanza poco”o un “abbastanza mol-to”. E’ necessario, però, paragonare questi dati a quelli relativi ad un’altradomanda posta ai 1000 intervistati del campione: “Da chi vorrebbe leinformazioni?” Nonostante la sfiducia spesso evidenziata verso il settoresanitario, le figure dalle quali si vorrebbero chiarimenti sono soprattutto imedici, specialisti o di famiglia per il 28 per cento; mal visto è invece ilsenso comune perché percepito come coercitivo.La scelta di donare, spe-cificano gli intervistati, deve essere personale ma fondata su informazionisicure.Un dato importante invece per la nostra associazione:è il 18 per cento deipiemontesi che vede nell’AIDO un riferimento per avere maggiori e chia-re informazioni.La regione Piemonte ha utilizzato i dati della ricerca demoscopica per pro-gettare una campagna massiccia di informazione rivolta proprio alle figu-re menzionate dagli intervistati. E’ stato pubblicato un quaderno, indiriz-zato soprattutto ai giornalisti, ma anche agli insegnanti ed ai cittadini, dalquale è possibile avere risposta alle domande più comuni sui trapianti e ladonazione. Il quaderno è disponibile sul sito www.regione.piemonte.it.

Mascia Ferri

Dal Piemonte

I sanitari: “Occorremaggiore chiarezza sul consenso”

Èla preoccupazione il sentimento principale che traspare dalle parole delpersonale medico ed infermieristico veneto, chiamato ad esprimere un

parere sull’informazione in materia di donazione degli organi. Essi si chie-dono se la nuova legge sul silenzio-assenso in materia di trapianti, non fac-cia sentire le famiglie già colpite dalla disgrazia, defraudate anche del lororuolo nei confronti dei propri cari, costituendo così un ulteriore ostacolo alladonazione. Il dato emerge da una recente ricerca voluta dalla FondazioneBanca degli Occhi del Veneto e commissionata alla società SWG. Una ricercasulle opinioni dei cittadini, dei medici e del personale infermieristico delVeneto.I risultati sono stati presentati nel corso di una tavola rotonda a villaFoscarini Rossi di Strà, a cui hanno partecipato oltre trecento operatori sani-tari. L’indagine è stata effettuata dall’ottobre 1998 al maggio 1999 e si è ar-ticolata in 1600 interviste rivolte ad un campione rappresentativo della po-polazione veneta, dei medici e del personale infermieristico degli ospedali del-la Regione. I risultati hanno evidenziato che i due terzi della popolazione ri-tiene la scelta di donare un fatto personale, che non può essere delegato adaltri. In tal modo la famiglia viene sollevata da una decisione dolorosa.Esiste una resistenza da parte della popolazione, causata dal timore che ilprelievo degli organi avvenga anche in presenza di morte apparente, non co-noscendo le modalità che regolano tale pratica. Inoltre vi è il timore che visiano interessi economici legati al prelievo degli organi e dei tessuti. Pertantoappare necessario fare chiarezza sulle procedure che regolano i prelievi e ras-sicurare le persone sui loro timori.Il 74 per cento dei medici e l’82 per cento degli infermieri ritengono che le fa-miglie di coloro che non hanno espresso la propria volontà in vita, non ac-cetteranno che si proceda al prelievo di organi e/o tessuti senza il loro assen-so. Inoltre il 68 per cento dei medici e del personale infermieristico intervi-stati, esprime una forte preoccupazione sulla capacità dello Stato di comuni-care in modo chiaro e completo ai cittadini i contenuti della legge, con il pe-ricolo di trovarsi ad operare in un contesto socio-culturale non adeguata-mente preparato.Comunque, da parte di tutti gli intervistati, sia comuni cittadini che addettiai lavori, il diventare donatori di organi è considerato un gesto generoso e diaiuto concreto verso il prossimo.

Gaia Valmarin

Dal Veneto

Italiani, popolo di generosi. Ma, quafreno alla solidarietà. Dai giovani une sarebbe non trascurare scuola euna “fotografia” della donazione a m

Riuscirà lo Stato

Ormai è certo: sono la televisione e i giorna-li ad essere i mezzi preferiti dai giovani,perottenere formazione ed informazione sui

temi della solidarietà. In particolare, sull’argomentodei trapianti e della donazione degli organi, la scuo-la è piuttosto latitante, mentre in famiglia almenoun poco se ne parla. La tv, così alle volte bistrattata,offre per prima, cultura ed informazione sulla do-nazione degli organi. Questo almeno risulta dal-l’inchiesta compiuta nell’ambito del “service nazio-nale biennale” sul tema trapianti.Per conoscere e comprendere cosa i ragazzi pensa-no a proposito della delicata scelta di donare gli or-gani, recentemente si è compiuta un’ampia inchie-sta tra gli studenti tra gli 11 e i 22 anni.La ricerca, spinta e sostenuta dai Lions, ha vistocoinvolti venti istituti di scuola media e superiore,distribuiti in varie città del Lazio e della Sardegna.I 2000 questionati distribuiti agli studenti di Roma,Rieti,Tivoli,Formia e Sassari, con i loro risultati han-no permesso di disegnare un quadro significativosu cosa pensano i ragazzi.I questionari, preparati dalla psicologa M.Zampiron, vertevano sul conoscere quello che si sasui trapianti e sull’atteggiamento psicologico con ilquale ci si avvicina al tema della donazione degliorgani.Dei 2000 questionari ne sono tornati debitamentecompilati il 75 per cento; ognuno comprendeva 76domande.

Il campione dei giovani che ha risposto risultavaformato per il 54 per cento da maschi e per il 46per cento da femmine. Il 54 per cento con più di 18anni e dunque con potere decisionale autonomo.Dall’esame dei questionari risulta che essi hannofrequentemente sentito parlare di trapianti e che leloro fonti di informazione sono state “in primis” imass-media e poi la famiglia.Emerge come quest’ultima sia elemento di acquisi-zione di notizie, da qui l’importanza di organizzareincontri formativi nei quali siano coinvolti anche igenitori.Non da ultimo perchè il 71 per cento dei giovaniha dichiarato di essere interessato all’argomentodel trapianto. Il 48 per cento degli studenti ha indi-cato la donazione come “una scelta che ogni per-sona deve prendere in considerazione”, definendo-la, poi, nel 49 per cento come “un atto di altruismo,che desta stupore e anche paura”.I giovani sono interessati a saperne di più sul temadelle donazioni di organi, in particolare sullo statodi morte cerebrale e sulle tecniche di prelievo de-gli organi. Infine, le leggi: come viene regolata que-sta pratica? Per rispondere ai ragazzi occorronomessaggi chiari.Visto il potere dei media,questi de-vono essere utilizzati con intelligenza anche nel ca-so di apposite campagne informative.Infine, la scuola: stimolarne l’attività è un dovere.

G.V.

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La scuola é latitante nell’informazionesanitaria. Lo dice un’indagine dei Lions svolta tra gli adolescenti

Come la televisione nessun altro...

Da Lazio e Sardegna

SVG per Fondazione Banca degli Occhi

La donazione e la nuova legge:opinioni di popolazione,

medici e personale infermieristico a confronto

Il Parlamento ha recentemente approvato unanuova legge. Lei ne ha sentito parlare?

Secondo Lei la decisione di donare:

Sì 79,0 97,0 92,0

No 21,0 3,0 8,0

nonsanno 1,0 0,0 0,0

POPOLAZIONE MEDICI INFERMIERI

È UNA SCELTA

PERSONALE 61

22

12

2

3

SPETTA AIFAMILIARI

DEL DEFUNTO

DEVE ESSEREFATTA

D’UFFICIO

NON SA/NONRISPONDE

È AFFIDATAAD UNA AUTORITÀ

ESTERNA

5

OBALENO forum ● forum ● forum ● forum ● forum ● forum ●

RETTA CAVARICCI

1. Il ministero della Sanità, d’intesa con i Ministridella Pubblica Istruzione, dell’Università e dellaRicerca scientifica e tecnologica, sentito il Centronazionale dei trapianti,di cui all’articolo 8, in colla-borazione con gli enti locali, le scuole, le associa-zioni di volontariato e quelle di interesse colletti-vo, le società scientifiche, le aziende unità sanitarielocali, i medici di medicina generale e le strutturesanitarie pubbliche e private, promuove, nel ri-spetto di una libera e consapevole scelta, iniziativedi informazione dirette a diffondere tra i cittadini:a) la conoscenza delle disposizioni della presentelegge, nonché della legge 29 dicembre 1993,n.578, e del decreto del Ministro della sanità 22agosto 1994, n. 582;b) la conoscenza di stili di vita utili a prevenire l’in-sorgenza di patologie che possano richiedere co-me terapia anche il trapianto di organi;c) la conoscenza delle possibilità terapeutiche edelle problematiche scientifiche collegate al tra-pianto di organi e di tessuti.

Art. 2 Legge 91/99

Anche la normativa “impone” di informare

anto a donazione d’organi, la scarsa informazione costituisce unun suggerimento: se la tv é leader indiscusso dell’informazione, be-e famiglia. Ecco alcune testimonianze da singole iniziative: macchia di leopardo. In attesa che anche lo Stato scatti la sua.

o ad informare?

Dal 1999 al 2004 l’informazione sulla donazione di organi e tessutié in mano agli studenti del liceo socio-psicopedagogico “G. Marconi”. Una sfida singolare

...ma Empoli fa la differenza: dagli studenti ai cittadini

Dalla Toscana

Particolare del murales Chiesa di Sant’Antonio - Pisa- The Estate of Keith Haring

“La scuola che non forma alle realtàconcrete e drammatiche della vi-ta”.“I giovani viziati e inaffidabili,

che sfuggono gli aspetti dolorosi dell’esi-stenza umana”.Queste affermazioni vengono pronunciateun po’ da tutti e in qualunque occasione,ma non è sempre così.L’amministrazione comunale di SanMiniato, la Asl 11 di Empoli e gli insegnan-ti del Liceo Socio-Psicopedagogico “G.Marconi”, hanno voluto puntare tutto suiloro ragazzi, rendendoli portatori e testi-moni della cultura e dell’accettazione deltrapianto. Saranno infatti gli studenti dellaclasse quinta, sezione B del liceo“G.Marconi”, ad essere il pilastro portantedel progetto sperimentale: “La donazionedegli organi… una scelta consapevole”.

Alla luce della nuova normativa sui tra-pianti, si è sentita la necessità di rendere lapopolazione consapevole sulle problema-tiche della donazione e di essere spintaverso una serena riflessione.La Regione Toscana, la ASL 11 di Empoli ela U.O. Educazione alla salute, hanno pro-mosso una ricerca per favorire nella co-munità una maggiore conoscenza e consa-pevolezza sulla donazione di organi e tes-suti.L’obiettivo principale di questo progetto èquello di attivare un processo informativoed educativo, rivolto alla popolazione in ge-nere, al fine di promuovere la donazionedegli organi, attraverso una informazionecapillare ad opera proprio degli studentidelle scuole medie superiori di Empoli.Il piano di intervento prende inizio dal set-

tembre 1999 fino a maggio 2004 e vienesuddiviso in varie fasi. Si parte dalla sensi-bilizzazione delle classi fino al censimen-to operato dagli studenti che daranno la lo-ro disponibilità a collaborare nel portare leinformazioni ai cittadini.Infine, ci sarà una valutazione statistica e lapubblicazione dei risultati ottenuti daglistudenti e dagli operatori ASL. Gli studentiincontrano 200 famiglie individuate nelComune di San Miniato. Supportati da va-rio materiale informativo, forniscono infor-mazioni sulla donazione e il trapianto diorgani e raccolgono le opinioni dei cittadi-ni. Alla fine dei cinque anni si valuteràquanto questa opera di sensibilizzazioneabbia inciso realmente sul comune con-senso alla donazione.

G. V.

I politici ignorano la campagna delMinistero.“Le Iene” lo hanno scoperto

Il tesserino blu: questo sconosciuto

Iconduttori de “Le Iene”, programma satirico in onda su Italiauno, hanno mostrato, nel collegamento televisivo con Piazza

del Parlamento a Roma, un tesserino gigante del donatore ad al-cuni ministri e deputati. Perplessi e smarriti, i nostri illustri poli-tici hanno confessato di non sapere cosa fosse quel “cartelloneblu”. Spettacolo divertente e sconcertante allo stesso tempo, so-prattutto per chi, in attesa di trapianto, vive la drammatica realtàdi un paese distratto e giocherellone.Non si può certo pensare che la legge 91 del 1 aprile 1999 pos-sa risolvere i dubbi legati alla donazione e al trapianto; pertan-to, adesso più che mai, l’AIDO deve impegnarsi in una campa-gnaa di comunicazione verso l’esterno, che tenga in considera-zione l’identità del volontariato e le sue ragioni d’essere, la com-prensione del sociale e dei media, e sempre e comunque le ra-gioni e gli interessi degli “esclusi”, di coloro cioè che non cono-scono.Impegno dunque, perché alla luce dei fatti, anche se ci auguria-mo che ministri e deputati si siano prestati al gioco delle Ienemostrando grandi capacità interpretative bisognerà prevedereuna campagna informativa davvero a larghissimo raggio.

M. F.

L’ARCOBALENO

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Leggiamoli insieme

Psicologia e Psichiatria del trapianto d'organi di G. Rupolo e C.Poznanski Presentazione di G. SirchiaBiblioteca Masson,Milano 1999Pagg. 188 - £. 40.000

"Se il rianimatore non è in gra-do di parlare ai familiari nelmodo appropriato e di coin-volgerli nella donazione, siscatenano nel breve e, soprat-tutto nel lungo termine rea-

zioni psicologiche assai gravi…. che non possono che get-tare ombra sul meraviglioso atto d'amore che la donazio-ne rappresenta.." scrive il Prof. G. Sirchia presentandoci illibro.Quando si parla di trapianti gli argomenti sono sempremolto tecnici e clinici.Vengono citati dati statistici che il-lustrano il numero di donatori, quanti trapianti vengonoeseguiti, la sopravvivenza media, ma viene molto spessotrascurato un aspetto fondamentale del processo dei tra-pianti, quello psicologico che coinvolge sia la squadra chesegue il futuro ricevente sia il paziente. Infatti per l’inseri-mento nelle liste d’attesa per il trapianto è necessario pas-sare per la valutazione psicologica in quanto il processodel trapianto è molto complicato: inizia con il prelievo de-gli organi dal donatore che ha perduto la vita, e tende aconcludersi con la dimissione dall'ospedale del pazientecui il trapianto consente il prolungamento della vita. Ma al-l'incrocio dei due destini non sono presenti solo gli aspet-ti tecnici della medicina: l'importanza della posta mette ingioco pesanti coinvolgimenti emotivi.L’esperienza psichiatrica e psicologica degli autori, da an-ni impegnati nella ricerca e nell'assistenza all'interno deldipartimento dei trapianti di un grande ospedale universi-tario, viene raccontata in modo tecnico ma semplice conl’aiuto degli esempi clinici. Essi hanno analizzato i vissutiemotivi e le complicanze psicopatologiche legate alla do-nazione e al trapianto, e suggeriscono alcune modalità diapproccio alle problematiche più comuni, sul piano del-l'intervento psicologico e psichiatrico, e su quello dellacomunicazione terapeutica.Dato il linguaggio utilizzato, questo libro sarà di grandissi-ma utilità non solo agli addetti ai lavori, ma anche a chi diquesti argomenti scrive. La competenza degli autori è evi-dente in quanto sono riusciti a trattare tutti gli aspetti inmodo conciso e chiaro. Sicuramente è un’opera da nonperdere.

Dodo Neubert

Morte e Persona. Un dialogo fra etica medicabioetica e filosofia moraledi Bruno MorcavalloGuida A. Editore, Napoli 1999Pagg. 147 - £. 18.500

“Questo lavoro nasce dall’ideache la morte è parte della vita,e di essa bisogna parlare”.Inizia con questa frase il librodi Bruno Morcavallo, docentedi Bioetica presso l’Universitàdella Calabria, che è una rifles-

sione sulla morte cerebrale. La prima parte è dedicata al-l'analisi storica della definizione di morte umana alla lucedella letteratura clinica e bioetica.Singolare la tesi sostenuta dall’Autore, nel capitolo in cuiviene analizzata la posizione di Pio XII, che le decisionidella Commissione di Harvard, che nel 1968 propose ilcriterio di morte cerebrale come indicatore di morte del-l'individuo, sarebbero state influenzate dal magistero diPapa Pacelli (il riferimento è al discorso sulla rianimazio-ne del 1957).Nella seconda parte vengono discussi i diversi orienta-menti etico-filosofici sulla materia. Dagli argomenti (bio-logici e morali) a favore di Green e Wikler, alle obiezionifilosofiche di Hans Jonas, (la sua riluttanza a consideraremorto un individuo che aveva ancora organi vitali).In chiusura il volume contiene una ricca bibliografia(1959 – 1998) intorno al dibattito sulla morte cerebrale.

Vincenzo Passarelli

Il prelievo di organi a scopodi trapianto terapeutico. 50anni di cronistoria del problemaAntonio e Carmine CiofaniVerduci editore Pagg.606 - diffusione gratuita

Il libro, nato dalla collaborazio-ne con il cavaliere FrancescoCarusi, presidente dell’Aido re-gionale Abruzzo e ConsigliereNazionale, affronta il problemadella carenza di donazioni di or-gani in Italia attraverso i molte-

plici fattori che vengono coinvolti dal problema dei tra-pianti.Gli Autori analizzano gli aspetti normativi, statistici e orga-nizzativi, quelli tecnici ed etici, le problematiche relative al-l’accertamento di morte, il trapianto da donatore vivente, ilpresunto traffico illecito di organi ed, infine, prendono inesame la prospettiva di utilizzo degli organi animali sul-l’uomo.Il libro vuole essere uno strumento utile non solo per “gliaddetti ai lavori”ma anche per tutti coloro che sentono l’e-sigenza di una maggiore conoscenza sul prelievo e sul tra-pianto di organi e dei loro risvolti sociali.

R.P.

Il cuore dell’altro di Santa Fizzarotti Selvaggi Schena Editore, Fasano diBrindisi 2000Pagg. 108 - £. 15.000

Un libro vibrante nel quale, aldi là del bene e del male, equasi ubbidendo ad un ri-chiamo superiore, l’autriceriesce a coinvolgere il lettorenella umana e nobile idea del-la donazione degli organi.“Ego occidam et ego viverefaciam”, dicono i favorevolialla pratica della “dolce mor-

te”. Santa Fizzarotti Selvaggi con la sua opera, piccolo ca-polavoro di filosofia miniaturizzata, quasi un chip dallepiccolissime dimensioni, ci convince ad annullare l’”egooccidam “e tenere per noi, per il nostro cuore, l’”ego vi-vere faciam”.Un libro, questo, da “vedere” per catturare le sensazioni,le emozioni e gli umori che sfociano nella consapevo-lezza che la donazione degli organi scaturisce dalla inti-ma e generosa convinzione che “tutti siamo veramente re-sponsabili di tutti”.

Luigi Nardone

Il nostro corpo in vendita di Giovanni Berlinguer EditoreBaldini&Castoldi,Milano 2000Pag. 221 - £. 14.000

La complessità delle implicazio-ni storiche e sociali del com-mercio del corpo umano, este-so non solo agli organi ma an-che allo sperma, al sangue, agliuteri in affitto ed alla prostitu-zione, sono trattate in modoanalitico ma estremamentechiaro. I molteplici aspetti del

commercio, non sempre riscontrabili con prove concre-te, assumono forme diverse parallelamente allo sviluppodella tecnologia e delle scoperte scientifiche. Si incro-ciano pertanto valori morali e rapporti sociali chiaman-do in causa la bioetica.“E’ giusto”, sottolineano gli autori, “che l’indignazione ela reazione si indirizzino verso le infamie esistenti, anzi-ché verso leggende che offuscano i fenomeni reali: altri-menti si rischia di creare una cortina fumogena, e anchedi screditare quei progressi tecnico-scientifici, come itrapianti, che possono alleviare molte sofferenze e darepiù valore alla vita umana”. Questo libro ci porta per ma-no in un percorso, tra storia e legislazione, fantasie e pau-re, per arrivare a comprendere capitolo per capitolo, co-me la schiavitù dell’uomo possa essere legata al mercatotecnologico, quali sono le “merci umane” scambiabili, leregole del mercato e della bioetica, se ci sono delle al-ternative a tale mercato, e perché la cultura della mortesovrasta quella della vita.

Mascia Ferri

Con il cuore in sospeso. Diario di un trapiantoCristina Bono – Bollati Boringhieri,Torino 2000110 pagg. - £. 30.000

Cristina è una giovane donnaa cui viene diagnosticata unacardiomiopatia dilatativa. Conil suo diario riviviamo gli statid’animo che accompagnano lediverse fasi della sua malattia:l’incredulità, la ribellione, lapresa di coscienza della gravitàdelle sue condizioni, l’accetta-zione e l’attesa del trapiantocardiaco, la difficile e dolorosariabilitazione fino alla ricon-quista dell’indipendenza. Ilracconto di Cristina dimostra

come sia importante il rapporto medico-paziente: solo la fi-ducia nel suo medico le consente di affrontare serenamentel’intervento e saranno le parole di un altro medico a darle dinuovo sicurezza e serenità dopo mesi dal trapianto.Il diario è un messaggio di ottimismo e di speranza. Cristinasostiene questa prova come una sfida per vivere:“Il segretoè nel non avere fretta”.

Rossella Pietrangeli

La disciplina giuridica dei trapianti.Legge 1 aprile 1999, n. 91 - di AA.VV.Giuffrè Editore, Milano 2000 Pagg. 390 - £. 54.000

E’ il primo testo che analizza e commenta la nuova legge sulprelievo e trapianto di organi e tessuti. Coordinato dal dottorPasquale Stanzione,funzionario parlamentare,si compone di 7capitoli, scritti da specialisti della materia. Il primo capitolo sioccupa della nozione di trapianto e dell’ambito applicativodella disciplina (Virginia Zambrano). Il secondo affronta il pre-lievo di organi e tessuti e la nozione giuridica di morte(Roberto D’Orazio). Il terzo tratta della volontà alla “donazio-ne”(Salvatore Sica). Il quarto analizza il modello organizzativoe gli organismi di gestione (Angelo Saturno). Il quinto si occu-pa dell’importazione e dell’ esportazione di organi e tessuti edei trapianti all’estero (Livia Saporito).Il sesto esamina gliaspetti medico-legali e penalistici dei trapianti di organo(Pierantonio Ricci). Il settimo la disciplina transitoria(Giovanni Sciancalepore) .In appendice viene riportata lanormativa italiana e le normative di Spagna, Francia, GranBretagna e Germania. V.P.

Grazie a te, mio cavaliere sconosciuto.Se oggi vivo

E assaporo queste splendide sensazioni,lo devo a te.

Tu non sei morto. Tu vivi dentro di me.Tu, come me, hai saputo sconfiggere la morte,

permettendo a una parte di teDi cambiare involucroE di continuare a vivere.Hai saputo rinnovartiE assumere nuove sembianzePerché il tuo compito su questa terraNon era terminato.Avevi ancora troppo da vivere e troppo da darePer annullarti nella morte.Insieme siamo tornati alla vitaUna seconda volta.Tu, cedendomi una parte così importante di te.Io, accogliendola con l’immenso desiderioDi essere all’altezza del tuo gesto.Divideremo ogni mia conquista sulla vitaE ogni volta ti sussurrerò un “grazie”.

Grazie a te, mio cavaliere sconosciuto.

L’ARCOBALENO

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Una lettura della donazione attraverso le religioni e e il “modus vivendi” dei popoli.Se ne é parlato a ottobre a Loreto al congresso nazionale “Etica e donazione”, organizzato dall’Avis

Convegni

www. msc.es/ont/esp/home.htmE’ il sito ufficiale della Organizzazione Nazionale di Trapianto (ONT) della Spagna.Molte pagine sull’attività di formazione degli operatori, sulla legislazione, sui datistatistici, sulla politica informativa. Interessante la pagina sulla giornata delladonazione che si tiene, ogni anno, il primo mercoledì del mese di giugno.

http://donation.organos.ua.esIl sito del coordinamento di Alicante. E’ sicuramente il più completo tra quelli da noivisitato. Molto ricco di immagini didattiche, contiene anche, per ogni organo, imanuali-guida per i pazienti trapiantati.La lingua è lo spagnolo.

www.nitp.orgIl sito del Nord Italia Transplant (NITp). Contiene una guida al prelievo di organi, lalegislazione del settore, le statistiche sulle banche dei tessuti, la carta dei servizi, ilreport sull’attività mensile di prelievo e trapianto, gli atti delle riunioni tecnico-scientifiche.

wwwtx.molinette.unito.itIl sito dell’Associazione Interregionale Trapianti (AIRT). Oltre alle informazioni sulladonazione e sul trapianto, contiene i dati dei Centri regionali di riferimento delleregioni afferenti : l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Puglia, la Toscana, la Valle d’Aosta,la provincia autonoma di Bolzano.

www. fito.itIl sito della Fondazione per l’incremento dei trapianti d’organo. Contiene notiziesulla fondazione: organizzazione, obiettivi, ricerca, raccolta fondi. Molto interessantile pagine dedicate al monitoraggio dei decessi nelle rianimazioni del Veneto.

www. transplantjournal.comE’ il sito della rivista Transplantation, giornale ufficiale della Società di trapianto.Riporta gli abstracts degli articoli pubblicati suio vari numeri.

Per comunicati o segnalazioni scrivere a: [email protected]

Trapianti in rete

«Una società che non dona muore per egoismo diffuso»

M. CARMELA ZINGALES

Un interessante Conve-gno nazionale sul tema“Etica e donazione” si è

svolto a Loreto il 20 e 21 otto-bre, indetto dall’Avis Naziona-le e organizzatodall’Avis Re-gionale Marche, con l’adesio-ne della C.R.I., dell’Admo, del-l’Aid e dell’Adisco. Ha apertola serie delle relazioni unadotta “lettura magistrale” diMons. Sgreccia, che ha svoltoun’ampia panoramica sul pro-blema della donazione e tra-pianto di organi nei suoi variaspetti, fino a quelli più recen-ti, come gli xenotrapianti, laclonazione e il trapianto di or-gani non vitali, tenendo sem-pre ben presenti i principicontenuti nel discorso tenutodal Santo Padre al 18° Con-gresso Internazionale della So-cietà dei trapianti. Con moltaattenzione sono state seguiteanche le relazioni del profes-sor Mariasusai Dhavamony,che ha illustrato le teorie in-duiste sulla donazione e di Padre Mazzocchi,che ha parlato del buddismo.La dottoressa Daghan ha a sua volta illustratoil pensiero islamico, esprimendo molti dubbisull’accertamento della morte ed insistendosulla prevenzione delle malattie praticata daimaomettani da 1.400 anni.Purtroppo era assente, (poichè il convegno siè svolto il sabato) il rabbino capo di Ferrara,che comunque aveva trasmesso telefonica-mente alcune raccomandazioni, quali la ne-cessità dell’assoluta certezza circa la cessa-zione dell’attività cardiaca e respiratoria e ilmassimo rispetto per il corpo. Il professor Gi-

nesi, direttore dell’Accademiadi Belle Arti di Macerata, haquindi illustrato attraversodiapositive il tema della dona-zione nelle arti figurative.Allaripresa dei lavori il responsa-bile nazionale dell’area medi-ca dell’Avis ha esaltato la do-nazione del sangue, che deveessere consapevole, volonta-ria, periodica, organizzata,anonima, gratuita e responsa-bile. Ha quindi svolto il suointervento la nostra Presi-dente nazionale dottoressaEnza Palermo, che si è basataanzitutto sull’art. 2 della Co-stituzione, che considera do-veri inderogabili la solidarietàpolitica, economica e sociale,nonché sull’art. 32, che defi-nisce diritto inderogabile delcittadino la tutela della salute.Ha quindi lamentato la scarsainformazione fornita ai citta-dini dalle istituzioni sui pro-blemi inerenti la donazione ein particolare sulla definizio-

ne di morte come cessazione irreversibile ditutte le funzioni dell’encefalo.Sull’importanza della donazione del midolloha infine parlato l’inegner. Biagioli, Presiden-te nazionale Admo. Il Convegno si è chiusodopo una serie di interventi, fra cui quellodel dottor Stefano, Presidente dell’Associa-zione Talassemici.A tutti gli intervenuti è rimasto impresso ilmessaggio dell’arcivescovo di Loreto,AngeloComastri :“Se in una società si estingue la ca-pacità di donare, si estingue anche la capa-cità di amare e la società muore per egoismodiffuso”.

L’opinione

“Su questo io non hodubbi: si tratta di la-vorare per costrui-

re una vera cultura della do-nazione, per renderla un at-to generoso e consapevole.Va fatto nelle scuole, nellecaserme, nelle università,nelle palestre, nei luoghiove le persone s’incontra-no, studiano e crescono as-sieme.Troppo poco ci siamomisurati con i grandi temidella vita e della morte. C’èancora troppo di taciuto, diincompreso, di rimosso”.

Ersilia Salvato siede sui banchi parlamentari fin dallasettima legislatura. Fu eletta per la prima volta alla ca-mera nel 1976, e da allora gli elettori l’hanno riconfer-mata altre sei volte, una a Montecitorio, poi a PalazzoMadama, assemblea della quale ora è autorevole vice-presidente. Sono temi “di frontiera” quelli di cui fin dal-l’inizio Ersilia Salvato si è occupata, e tutti connessi colrispetto dei diritti della persona. Diritti vecchi e nuovicome il diritto alla propria identità sessuale, il diritto a

disporre del proprio corpo, il diritto alla procreazioneassistita, il diritto pieno alla salute. La battaglia contro lapena di morte è l’altro grande versante su cui si manife-sta il suo impegno, un impegno che l’ha portata in giroper il mondo e proprio nelle scorse settimane negli USAa capo di una delegazione del Senato.Spiega:“E’ una legge importante quella che il Parlamentoitaliano ha approvato sulle donazioni.Aver distribuito nel-la scorsa primavera a milioni di cittadini un tesserino sucui annotare la propria volontà è importante.Ma poi? Che cosa è avvenuto dopo, che cosa sta avve-nendo adesso? Quali iniziative – al di là di quelle enco-miabili del volontariato e di singoli operatori – si vannosviluppando per diffondere consapevolezza e informazio-ne? La cosa che assolutamente dobbiamo evitare è cheagli entusiasmi iniziali subentri una gestione burocratica.Della nuova legge non mi convincevano e continuano anon convincermi gli aspetti che conservano il sapore delsilenzio-assenso.Non può e non deve esserci silenzio su questo tema, mainvece va promosso il maturare di adesioni piene e con-vinte”.E dunque? “Dunque bisogna iniziare dalla scuola ele-mentare, spiegando, usando le parole giuste. Intornoal mistero della vita e della morte s’addensano senti-

menti profondi, anche paure generate dalla non co-noscenza, dalla subalternità, dalla soggezione del pa-ziente il quale spesso non si sente protagonista di sée della propria volontà. Posso sbagliare ma credo chesiamo tra i meno preparati, e non mi pare neppureche un aiuto adeguato ci venga dalle varie fedi reli-giose.Affrontare il tema, affrontarlo con serenità e per quantopossibile con naturalezza, significherebbe giungere menotraumaticamente al momento della decisione, che sareb-be più umana, meno solitaria, più solidale”.Non è la sola la senatrice Salvato a temere gli automatismiburocratici.Si chiede: ”Quanti hanno risposto fino ad oggi? Quanti an-cora sono incerti e dubbiosi? Che un cittadino non ri-sponda è circostanza che non autorizza a ritenere che siatacitamente d’accordo con la donazione. Non può tran-quillizzarci.Al contrario: l’assenza di risposta è allarmante, e deve in-durci ad una mobilitazione su vasta scala. Cogliamo que-sta occasione per aprire un dibattito, per valorizzare i da-ti positivi se ci sono, per interrogarci sui ritardi e sui vuo-ti. Insomma, impegnamoci tutti per far compiere un pas-so avanti alla nostra civiltà”.

Eugenio Manca

In prima linea sul fronte dei diritti

On. Ersilia SalvatoVicepresidente del Senato

L’importanza del trapianto epatico

Direttore Responsabile: PAOLO SCANDALETTI

Collaboratori: ENRICO ARTESI, ANTONINO AUGUSTO, ADRIANA BAZZI, CRISTIANA BERNAUDO,UMBERTO CARUSO, LORETTA CAVARICCI, NELLA CERINO, MIRELLA ELIA, MASCIA

FERRI, CARLA MASSI, DODO NEUBERT, NOVELLA ONOFRI, FRANCO ORSI, VINCENZO

PASSARELLI, ROSSELLA PIETRANGELI (segretaria), LAURA TRASSINELLI (pubblicità),PIERGIORGIO VOCE (amministratore).Si collabora a titolo gratuito

Proprietario: AIDO - Via Novelli, 10/A - 24122 Bergamo - http://www.aido.it

Progetto grafico: Arch LUCA SCANDALETTI per Studioroma srl, Viale Medaglie d’Oro, 414 - 00136 Roma

Impaginazione: La Redazione Agenzia di Comunicazione Sociale, srl email: [email protected]

Tipografia: TIPOLITOGRAFIA TRULLO - Via delle Idrovore della Magliana, 173 - 00148Roma - Tel. 06/6535677 (5 linee r.a.) Fax 06/6535976

Finito di stampare nel mese di Gennaio 2001

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L’ARCOBALENOper una cultura della donazione

L’ARCOBALENO

Notizie per noi

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USA: cuore di donna riparato con un muscolo cardiaco di mucca

A una donna americana colpita da alcuni raritumori nell’atrio sinistro del cuore è statoespiantato l’organo, rimossi i tumori, e rim-piazzate le parti mancanti con pezzi di un cuo-re di mucca.La donna il 14 novembre scorso,aHuston, è stata operata dall’équipe del dottorMichael Readon al Methodist De Bakey HeartCenter. Il cuore è stato rimosso dal torace del-la paziente e, in una vasca di ghiaccio, il chi-rurgo e i suoi assistenti, hanno rimosso le partitumorali rimpiazzandole poi con tessuti peri-cardici bovini.

Cellule della gamba per salvare il cuore

A Milano sarà possibile, dopo Francia e StatiUniti, effettuare l’autotrapianto di cellule per ilcuore, si potranno prelevare cellule dal musco-lo della gamba e inserirle nella zona lesionatadel muscolo cardiaco.Ad annunciarlo è stato ildottor Antonio Colombo della clinicaColumbus di Milano e primario di Cardiologiainterventistica all’ospedale San Raffaele. A po-tersi avvalere di questo intervento sarannoquei pazienti che dopo un infarto miocardicoo una cardiomiopatia subiscono uno scom-penso cardiaco secondario che provoca undanno permanente al muscolo.“Stiamo prepa-rando le condizioni per mettere in atto l’inter-vento – ha spiegato Colombo in un’intervista –e ci assoceremo quanto prima ai colleghi sta-tunitensi e francesi. Se i risultati a lungo termi-ne nell’uomo saranno simili a quelli positivi giàottenuti sugli animali, le potenzialità di questeterapie saranno enormi”.

Il Messaggero, 22 novembre 2000

Trapianti: la nuova strada

Per la prima volta in Europa, l’équipe chirur-gica dell’azienda ospedaliera di Padova, coor-dinata dal professor Giampietro Giron,ha spe-rimentato un trapianto di cellule del fegato. Eper la prima volta al mondo ha utilizzato taleterapia per curare la glicogenesi, una malattiacongenita spesso ereditaria che, a causa dellamancanza di un enzima, provoca un calo de-gli zuccheri e complicazioni a cuore e fegato.Il rivoluzionario intervento apre anche unanuova frontiera nella terapia di tutte le malat-tie congenite legate al fegato. L’operazioneevita il ricorso al trapianto che richiede un or-gano sano. Basta infatti trapiantare celluleepatiche da un fegato ad un altro, senza chel’organo del donatore sia necessariamente inottime condizioni. Inoltre si tratta di un inter-vento eventualmente ripetibile e che dà lapossibilità di curare con quantità relativamen-te piccole di cellule più persone con uno stes-so fegato.

La Repubblica, 22 novembre 2000

Missione per prelevare un fegato: feritiin un incidente 4 medici

Quattro medici romani hanno avuto un terribi-le incidente stradale sull’autostrada Salerno –Reggio Calabria mentre andavano a Potenzaper espiantare un fegato.Nessuno è in pericolo di vita e l’operazione èstata comunque portata a termine da una se-conda équipe che è arrivata da Napoli per pre-levare l’organo e portarlo nella capitale. I quat-tro medici erano a bordo di una Mercedesquando si è scatenato un furioso nubifragio.L’auto, forse per un fenomeno di aquaplanning,è finita contro il guard-rail esterno, lo ha abbat-tuto ed ha continuato la corsa verso i campi cir-costanti.L’auto,quando si è fermata,era una car-cassa.Uno dei dottori,nonostante le ferite,ha avverti-to il centro dei trapianti di Roma da cui è statafatta la segnalazione per la seconda équipe.

Il Messaggero, 27 novembre 2000

Trapianto di fegato:tempi azzerati per i bambini

Per la prima volta in Italia grazie all’attivitàdi alcuni centri pediatrici e alla nuova tec-nica dello split, (divisione in due parti del fe-gato utilizzabili per due interventi) è stataazzerata la lista di attesa per i trapianti di fe-gato nei bambini.Oggi un bambino che neha necessità attende circa 20 giorni. la mag-giore attività clinica in Italia é stata svoltanegli Ospedali Riuniti di bergamo, dove ne-gli ultimi tre anni sono stati effettuati 110interventi. Il bilancio é stato fatto dal diret-tore Bruno Ghirelli.

Condannata l’intermediaria

La quinta sezione del tribunale di Roma hacondannato Rosanna Piermattei a quattroanni e sei mesi di reclusione per lesioni do-lose aggravate.La donna organizzava i viaggi della speranzatra l’Italia e l’India. Per 60 milioni si incari-cava di trovare un rene di un disperato in-diano per un malato italiano. I fatti conte-stati alla Piermattei vanno dal marzo 1992 alnovembre 1993.Tredici gli italiani che si so-no rivolti alla donna in questo periodo.Persone che hanno pagato e ottenuto il tra-pianto di rene in un ospedale indiano.Purtroppo dodici sono deceduti per le com-plicazioni post-operatorie, uno solo è so-pravvissuto. Francesco, 35 anni di Aversa, vi-ve ma è in dialisi: il rene “indiano” gli ha fat-to subito rigetto. E’ stato fra i testimoni delprocesso.

Il Messaggero, 29 novembre 2000

Milano: vive due giorni senza fegato in attesa del trapianto

Manuel, 29 anni, ricoverato la notte tra il 10e l’11 novembre al Niguarda con il fegatospappolato a seguito di un incidente in mo-to, è in condizioni disperate e non ci sonodonatori. Il prof. Fassati, primario del CentroTrapianti di fegato, dopo un consulto con igenitori, decide: togliere il fegato senza laprospettiva di un donatore disponibile.“Ovvero - precisa Fassari – scegliere di sal-varlo da morte immediata o di ritardare l’e-sito di qualche ora. La circolazione venosaviene mantenuta facendo defluire il sanguediretto al fegato dalla vena porta alla cava in-feriore e il rene destro viene asportato.Dopo 42 ore, ecco il donatore: un cittadinostraniero di 50 anni deceduto proprio alPoliclinico”. Dopo un mese di coma, Manuelora è in buone condizioni e ha già deciso:“Sarò anch’io un donatore di organi”.

Razza e nefropatia

Che la popolazione nera americana non ac-ceda al trapianto renale con la stessa fre-quenza dei bianchi é cosa nota. Ma la dispa-rità può essere originata anche dal fatto chele caratteristiche della malattia renale nellepersone di colore sono diverse rispetto aibianchi. Dunque, se di discriminazione sitratta, questa si origina non a livello dei sin-golo centri, e non solo per motivi di ordineeconomico. Ma anche a causa della mancan-za di studi clinici volti a definire le causespecifiche della nefropatia e le modalità del-l’intervento nella popolazione di colore.“Dobbiamo capire perché i neri sviluppanocosì di frequente la malattia” commentanoCarlton Young e Robert Gaston dellaUniversity of Alabama, in uno studio pubbli-cato sul n. 1537 ( 2000) del New Englandjournal of medicine. “Bisogna svilupparestrategie per intervenire precocemente, mi-gliorare l’outcome dei trapiantati e, cosa piùimportante di tutte, ridurre i limiti all’acces-so alla terapia ottimale”.

Corriere Medico 30 novembre 2000

Dialisi, in Italia la maggiore sopravvivenza

La sopravvivenza dei malati in dialisi è più al-ta in Italia. Lo rivela lo studio Dopps, una ri-cerca promossa negli Stati Uniti che ha ana-lizzato le condizioni delle persone con insuf-ficienza renale cronica, costrette a ricorrereperiodicamente al rene artificiale. Negli Usala sopravvivenza è risultata minore a quellamedia europea. I risultati dello studio sonostati riferiti dal Professor Vittorio Andreucci,ordinario di Nefrologia all’Università Federico

II di Napoli, al recente incontro romano dimedicina connesso al giubileo:“ Tra i vari fat-tori che spiegano questo risultato” ha dettoAndreucci “vi sono anche quelli di tipo farma-cologico. L’uso dell’eritropoietina permettela correzione dell’anemia da dialisi con enor-mi benefici sulle condizioni generali del mala-to e sulla sua funzionalità cardiocircolatoria.Inoltre, la somministrazione della carnitina,ol-tre a migliorare la capacità di trasporto del-l’ossigeno del sangue, migliora l’efficienzamuscolare”.

Salute di Repubblica 16 Novembre 2000

Il fegato è l’organo addominale che esegue le più complesse ed importanti attività metabo-liche del nostro organismo.A differenza di altri organi e strutture addominali, non è possi-bile vivere senza fegato, né esistono terapie sostitutive o macchinari in grado di sostituire

le moltissime funzioni da esso svolte (ed alcune delle quali ancora non note). Uno dei princi-pali compiti di questo organo è quello di modificare le sostanze introdotte con l’alimentazio-ne in elementi molecolari semplici utilizzabili dall’organismo. Ciò che viene ingerito subiscenumerose trasformazioni metaboliche durante la digestione; il prodotto di questa attività vieneassorbito dalla “mucosa”che riveste il lume del nostro intestino e riversato nel sangue. I vasi re-flui dall’intestino carichi di queste sostanze complesse ed eterogenee portano il sangue al fe-gato attraverso un sistema circolatorio detto “portale”e Vena Porta è il vaso che raccoglie il san-gue di tutto l’intestino per convogliarlo nel fegato. Questo sistema circolatorio (portale) èescluso dalla circolazione sistemica (quella cioè che dal cuore porta il sangue ai muscoli, perfare un esempio,e che dai muscoli la riconduce al cuore). Infatti il sangue “portale”è carico disostanze inutilizzabili dall’organismo e spesso estremamente nocive se non adeguatamente tra-sformate dal “laboratorio biochimico” epatico. Una volta avvenuta la trasformazione di questesostanze, il prodotto viene in parte riversato nel circolo sistemico attraverso le vene sovraepa-tiche ed in parte utilizzato per altre funzioni (produzione di bile etc.).Attraverso le vie biliaricontenute nel fegato, la bile viene quindi riversata nell’intestino (nel duodeno attraverso il co-ledoco) al fine di facilitare l’assorbimento di alcuni alimenti (i grassi ad esempio). Inoltre, in mi-sura di circa il 25/35 %, la vascolarizzazione epatica è garantita dall’arteria epatica che porta alparenchima il sangue sistemico ossigenato,necessario per la sopravvivenza delle cellule epati-che. Una particolare peculiarità di queste cellule è la capacità di duplicarsi: grazie a questa ca-ratteristica è possibile asportare chirurgicamente fino a circa il 50% del tessuto epatico senzacomprometterne le funzioni metaboliche. Nell’arco di poche settimane il volume epatico tor-na uguale a quello pre-intervento.

Da questa premessa è facile intuire sia l’importanza del fegato che la complessità dellestrutture che lo compongono. Per questo motivo l’avvento del trapianto epatico è sta-to considerato una vera e propria svolta della medicina nella cura degli epatopatici.Per

alcune malattie epatiche (la cirrosi in primo luogo), la vera ed unica possibilità di cura defini-tiva è proprio il trapianto.Questo intervento chirurgico,ormai divenuto quasi di routine, risul-ta essere ancora estremamente impegnativo soprattutto in relazione alla complessità dellestrutture anatomiche coinvolte.Anche la disponibilità di organi trapiantabili condiziona moltoil numero di interventi. L’organo espiantato deve infatti possedere caratteristiche anatomichee di immunocompatibilità adeguate. Inoltre a differenza di altri organi, il fegato può essere con-servato per periodi di tempo estremamente brevi prima dell’impianto.Molte di queste limitazioni saranno probabilmente superate quando altre tecniche di trapian-to verranno introdotte.Tra queste merita particolare attenzione la possibilità di donare porzio-ni di fegato (già in sperimentazione clinica). In questo modo sarà forse possibile ridurre il pro-blema della disponibilità di organi.Il malato riceverebbe infatti solo una porzione del fegato daldonatore vivente,che dopo poche settimane raggiungerà un volume maggiore ed adeguato al-le funzioni metaboliche.

DOTT. FRANCO ORSI

LL’’AARRCCOOBBAALLEENNOOIn questo numero:

Valle d’Aosta: Assemblea ordinaria eletti-va: rinnovo delle cariche

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LE REGIONIper

Direzione: Via Silvio Pellico 9 - 00195 Roma - Tel. e Fax 06.3728139Internet: http://www.aido.it - Email: [email protected]

Marche: ad Ancona Convegno Regionale

sui trapianti

Lazio: Tutti a Gaeta per “Ioete”, il meetingdella solidarietà A Roma la donazione va in scena

Lombardia: Bergamo, le nuove sfide delfuturo per l’ Aido

“Un gol per Maurizio”: l’ultima partitadell’anno è stata dedicata a lui

La Nazionale italianacantanti

gioca per l’AidoGIAMPAOLO SALTINI

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3

4

Chieti 353Pescara 289L’Aquila 246Teramo 224Bolzano 217Milano 215Vicenza 187Pordenone 177Verona 176Trieste 150Ravenna 134Piacenza 115Modena 112Bologna 109Treviso 105Venezia 105Mantova 100Brescia 91Lecco 83Ancona 82Alessandria 73Taranto 65Savona 59Pistoia 57Parma 55

Aosta 54Forlì 54Sondrio 54Novara 53Bari 52Livorno 38Frosinone 33Belluno 32Pisa 32Brindisi 28Ascoli P. 27Lucca 26Foggia 22Latina 20Genova 18Cremona 18Roma 17Imperia 16Padova 16Bergamo 14Palermo 14Salerno 12Reggio E. 12Reggio C. 11Ferrara 10

Torino 9Caserta 9Isernia 9Udine 7La Spezia 5Ascoli Piceno 4Grosseto 4Napoli 4Viterbo 2Como 2Perugia 2Gorizia 2Cosenza 2Siena 1Lecce 1Catanzaro 1Cuneo 1Pesaro 1Agrigento 1Arezzo 1Rovigo 1Trento 1Avellino 1Crotone 1Rieti 1

“Hit Parade” degli abbonati a L’Arcobaleno

Assegnato il premio “Notte di Natale”È giunto alla decima edizione il premio “Notte di Natale” istituito dalGruppo comunale Aido di Creazzo (VI) per valorizzare associazioni,gruppi o persone che si sono distinti nel dare ad altri bisognosi di aiuto,il proprio contributo in modo volontaristico e gratuito.Il premio è stato assegnato al signor Paolo Friso ma un particolare rico-noscimento è stato dato anche al Progetto Tanzania, ai suoi volontari e atutti coloro che hanno contribuito in vario modo alla sua attuazione.Il gemellaggio, realizzato tra la parrocchia di S. Nicola di Olmo e quelladi Kunduchi in Tanzania, ha permesso la costruzione prima di una scuo-la professionale, poi di due scuole elementari, un asilo, un centro con di-spensario, sale di educazione alla cucina per le donne e per l’igiene e lacura preventiva dei bambini. Nell’ambito di questo progetto, il sig. Friso si è distinto per essersi reca-to ben cinque volte in Tanzania per periodi di 3, 4, 5 mesi e, una voltatornato in Italia, aver continuato l’impegno nella ricerca di aiuti e attrez-zature di laboratorio, di cui ha la diretta responsabilità.

Campania: Salerno, sinergia costante traAido e istituzioni

Toscana: Livorno,torneo di calcetto in ri-cordo della piccola Sara MazziFirenze, atlete da tutto il mondo per il girodi ciclismo “Toscana Internazionale”

La Nazionale Italiana Cantanti ha voluto dedi-care all’AIDO l’ultima partita dell’anno. E’stato un incontro molto particolare per una

serie di motivi. Prima di tutto per la dedica. Lo slogan diceva “Ungol per Maurizio”. Maurizio era, infatti, il figlio del massaggiatoredella squadra deceduto il 25 dicembre 1999 a se-guito di incidente automobilistico che ha donatogli organi. I cantanti hanno voluto dedicare all’a-mico la partita che si è svolta domenica 17 di-cembre a Camposampiero, cittadina vicino a Pa-dova, dove risiede il padre di Maurizio.Contrariamente al solito, invece che contro unaformazione di altre personalità (magistrati, piloti,politici e altro), si sono affrontate due squadrecomposte tutte di cantanti, in maglia rossa capita-nata da Eros Ramazzotti, in maglia azzurra capita-nata da Biagio Antonacci.Hanno partecipato oltretrenta cantanti, dai più fa-mosi come Gianni Morandi,Paolo Mengoli, Sandro Gia-cobbe, i due citati capitani,Riccardo Fogli e altri, ai gio-vani come Marco Morandi, iGemelli diversi, StefanoZarfatti.La decisone di devolverel’incasso all’AIDO è statauna naturale conseguenzadelle motivazioni alla basedell’iniziativa che non si èlimitata allo svolgimentosemplicemente di un incon-tro di calcio. Oltre ad aver tappezzato dimanifesti e striscioni con ilnome dell’AIDO Campa-sampiero ed i paesi limitro-fi, è stata organizzata unaserie di incontri con glialunni delle scuole del com-prensorio. Un rappresen-tante dell'AIDO e un can-tante (a turno Pupo, PaoloMengoli, Marco Morandi,Stefano Zarfatti, LeandroBorsotti, Stefano dell’Armel-lina) hanno visitato 24 scuo-le sia pubblicizzando la ma-nifestazione intrattenendogli alunni con le più notecanzoni, sia parlando di AI-DO e di Donazione di orga-ni.Il risultato della propagan-da è stato che domenica 17dicembre il piccolo stadiodi Camposampiero, poten-

ziato dal Comune per l’occasione, era stipato di5.000 spettatori entusiasti che hanno seguito lapartita inneggiando ai propri beniamini.L’incontro è stato preceduto dalla presentazionedella Squadra Ciclistica Trapiantati quale testi-monianza del valore del trapianto e dall’ingressosul campo di 500 alunni delle scuole elementarie medie con indosso una casacca con il logo del-l’AIDO che hanno composto sul campo un gran-de cuore e hanno liberato 500 palloncini colora-ti. A tutti gli spettatori era stata data una bandierinacon il logo dell’Associazione.Si è trattato di una vera giornata di sport, di soli-darietà, di festa che ha avuto come elemento cen-trale il messaggio della Donazione quale atto disolidarietà e di amore verso il prossimo.

Il manifesto dell’iniziativa della Nazionale Cantanti

LL’’AARRCCOOBBAALLEENNOO

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LLEE RREEGGIIOONNIIper

Ancona

Latina

Tutti a Gaeta per “Ioete”, il meeting della solidarietà

Il 1° dicembre si è svolta, grazie alla solerziadelle socie dell’Inner Wheel di Ancona, unatavola rotonda sul tema “Donazione e tra-pianti”. Hanno parlato il dottor Nanni Costa,direttore del Centro Nazionale Trapianti, Fi-lippo Carboni, vicepresidente Aido Naziona-le, Padre Roberto Gonzales, componente Co-mitato Nazionale Bioetica e il dottor DuilioTestasecca, coordinatore regionale trapianti.All’Assessore regionale della Sanità, presentealla manifestazione, sono stati segnalati iproblemi relativi alla donazione in questanostra piccola regione (1.400.000 abitanti)dove esiste soltanto un Centro trapianti cor-nee ed un Centro prelievo reni, mentre pertutti gli altri organi bisogna attendere l’arrivodi espiantatori da altre regioni.E quanto ciò sia complicato e a rischio di fal-limento lo ha dimostrato, pochi giorni dopo,il prelievo multiorgano eseguito su un venti-quattrenne di Jesi da equipe che, affrontandola nebbia che minacciava la chiusura degliaeroporti, sono intervenute da Milano e daPadova per prelevare cuore, fegato e pan-creas con un aereo militare. Tutto ciò è accaduto il 6 dicembre, proprio inuno di quegli ospedali anconetani presi dimira in quei giorni da un piromane o da unfolle incosciente.

M.Carmela Zingales

Convegno regionalesui trapianti

LazioMarche

Per il terzo anno consecutivo, il Gruppo co-munale di Gaeta ha partecipato al a Meetingdella Solidarietà “Ioete” tenutosi a Gaeta inuna consolidata manifestazione a cui aderi-scono Associazioni di Volontariato non pro-fit – Onlus provenienti da tutta Italia. Pe laseconda volta l’Aido si è impegnato in unConvegno sul tema: “ Ricorda: Il trapianto èvita”. Sono intervenuti Mons. Pierluigi Maz-zoni, arcivescovo di Gaeta, il dott. SalvatoreDel Mondo, medico anestesista – rianimato-re dell’ospedale di Gaeta, la signora PaolaFalso, consigliere regionale Lazio dell’Aido.

C’è stata larga parteci-pazione di pubblicoche ha mostrato parti-colare interesse allanuova legge e al tesse-rino ricevuto dal mini-stero della Sanità. Suinvito del Presidentedell’Avis di Campodi-mele, Massimo Anton-giovanni, l’Aido hapartecipato ad un “In-contro per la vita” nel-la piazza del Munici-pio. La signora ChiaraTritto, presidente delGruppo Aido di Gae-ta, ha illustrato la leg-ge 91/99 ed ha stimo-lato i presenti a nonessere “avari” nel do-nare e a prendere co-

scienza di un evento quale il trapianto, omeglio, di una terapia che può essere neces-saria per tutti noi. Il dottor Gennaro Di Fazio, medico aneste-sista – rianimatore dell’ospedale di Gaeta,ha illustrato con diapositive e lucidi il temadella morte cerebrale. Inoltre ha affrontatoil problema delle malattie che necessitanodi un trapianto e il ruolo del rianimatorenell’aiuto alle famiglie dei donatori. La ma-nifestazione si è conclusa con l’assegnazio-ne delle targhe di partecipazione ai relatorie alle associazioni presenti.

Consegna della Targa di partecipazione alla Sig.ra Chiara Tritto, presidente Aido di Gaeta

Le nuove sfide del futuro per l’Aido

Non è più possibile, per l'AIDO, vivere co-me se il tempo non fosse passato, come senon si fossero verificati con il passare deglianni importanti mutamenti culturali, socialie legislativi che si sono conclusi con l'ap-provazione della legge 91/1999. Una legge che cambia radicalmente il qua-dro nazionale riguardante la donazione diorgani, visto che riconosce al trapianto il ca-rattere di vera e propria terapia ed assegnadi conseguenza al Servizio Sanitario Nazio-nale sia il compito di attivare le strutture ne-cessarie, sia il compito di "informazione"che richiede profonde motivazioni interiori.Cosa che, ci sia consentito dirlo, non è faci-le trovare nei funzionari dello Stato e del pa-rastato. Il legislatore ha, almeno in parte,compreso questo rischio, e riconosciuto unaparte importante per la diffusione della cul-tura della donazione alle Associazioni di vo-lontariato. Che, evidentemente, non posso-no più continuare come se niente fosse av-venuto, ma adeguare struttura e mentalità ainuovi scenari operativi.

Bene ha fatto quindi il Consiglio RegionaleAIDO della Lombardia ad organizzare ilconvegno tenutosi lo scorso ottobre pressol'Hotel Radisson SAS di Bergamo, intitolato"L'AIDO di fronte alle sfide del 2000" e arti-colato su tre momenti fondamentali: il pro-gresso scientifico e la terapia del trapianto,l'AIDO e la nuova legge, l'AIDO e i nuovimezzi di comunicazione e di informazione.

Chiamando come relatori personaggi auto-revoli nei rispettivi ambiti di attività: l'inge-gner Remuzzi (Istituto Mario Negri), il dot-tor Passarelli (Vice Presidente AIDO Nazio-nale), il professor Maba e la dottoressa Ma-scarin.Ha iniziato l'ingegner Remuzzi, che dopoavere parlato della storia dei trapianti e del-le prospettive future, ha concluso con un

Bergamo

punto fermo: almeno per oggi, iltrapianto di organi resta l'unica viapercorribile per la terapia di alcunegravi malattie.Da qui i nuovi compiti per l'AIDO,associazione riconosciuta e legitti-mata dalla legge perché, tra l'altro,l'atto olografo avrà valore legaleper tutto il periodo della "vacatiolegis". E Vincenzo Passarelli, nellasua relazione, ha ricordato che perfare questo è necessario trasforma-re la filosofia dei padri fondatori:"...fare del bene agli altri..." non ba-sta più, e bisogna passare alla fasedel “...occorre fare, ma bene, delbene agli altri...".Tema ripreso da Maba all'aperturadei lavori nel pomeriggio: è veroche, fortunatamente, non esiste unmercato del dono, ma la donazioneè un vero momento “economico”che il mondo del volontariato deveconsiderare come tale. A conclusione della giornata SaraMascarin ha calato il significato dei

precedenti interventi nella realtà operativa:la donazione di organi é, nello stesso tem-po, un “bisogno” per il singolo che lo ricevee una “necessità” etica per la società. E questa prospettiva deve essere per l'AIDOsia momento di riflessione sia di supera-mento di schemi ormai obsoleti.

Giancarlo Nazari

Nella foto, i relatori del Convegno

Dal 30 gennaio la compagnia teatrale Bonala-prima è in scena al Teatro Testaccio con “Duevolte Natale”, commedia in due atti scritta ediretta da Marco Falaguasta.“Quando si parla di donazione di organi – di-ce l’autore – si professano tutti assolutamentefavorevoli e disponibili a donare parte delproprio corpo a beneficio di chi soffre. Eppu-re la percentuale di donatori è bassissima.Perché donare è così difficile? Perché ci sen-tiamo così attaccati a ciò che è nostro anchequando non ci servirà più? In “Due volte Natale” ho cercato di dare unarisposta a queste domande tanto sempliciquanto inquietanti. Prima di scrivere la commedia mi sono diver-tito ad ascoltare e osservare gli atteggiamentidelle persone che discutono di trapianti di or-gani e donazione nei più svariati contesti. L’a-spetto che più mi ha colpito è stato proprio ildisagio che caratterizza chi, dopo aver assicu-rato la propria assoluta disponibilità a donaregli organi, si trova davanti al banco di prova:il risultato è di una comicità tragica e para-dossale”.

La donazione va in scena

Lombardia

Roma

LL’’AARRCCOOBBAALLEENNOO

LLEE RREEGGIIOONNIIper

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Valle d’Aosta

Cari Soci,questo triennio sta per scadere e per noivuol dire rinnovare le cariche per unnuovo Consiglio Regionale AIDO. Si pre-senta così l’opportunità per voi di poterlavorare per l’associazione, offrendol’aiuto a persone meno fortunate di noi,con tanti problemi da risolvere per la lo-ro salute che a volte vuol dire sopravvi-venza, considerando che potremmo esse-re noi nella condizione di chiedere aiuto.Il direttivo uscente è composto di perso-ne che danno la loro opera di volontarida tanti anni, ma che per vari motivi nonpossono più continuare, e bisogna prov-vedere alla sostituzione, anche per un ri-cambio fisiologico.CARO SOCIO , L’A.I.D.O., L’ASSOCIAZIO-NE A CUI APPARTIENI, HA BISOGNO DITE, PRESENTA LA TUA CANDIDATURA,FACCIAMO VIVERE ANCORA L’ASSOCIA-ZIONE ITALIANA PER LA DONAZIONEDEGLI ORGANI E TESSUTI NELLA NO-STRA REGIONE.ASPETTIAMO LA TUA CANDIDATURAPer il rinnovo del Direttivo sarà necessariopresentarsi nella Sede Sociale di via S. Gio-condo n. 12 in Aosta, dove sarà predispo-sto un seggio per poter votare i candidati.

Sabato 12 maggioDalle ore 10.00 alle 15.30

Per facilitare i partecipanti, l’Assem-blea verrà continuata a Palazzo regio-nale.La vostra partecipazione signifi-cherà sostenere l’A.I.D.O.

Assemblea ordinaria elettivaSabato 12 Maggio 20001Ore 14.30 prima convocazioneOre 15.30 seconda convocazionePalazzo Regionale (Piazza Deffeyes) sa-letta adiacente alla sala delle Manifesta-zioni.

Ordine del giorno

1. Nomina del Presidente dell’Assemblea2. Relazione morale del Presidente AIDO

Regionale3. Presentazione del bilancio consuntivo

dell’anno 2000 e preventivo dell’anno2001 da parte dell’Amministratore

4. Relazione dei Sindaci5. Relazione dei Probiviri6. Designazione del rappresentante e so-

stituto al Consiglio Nazionale7. Varie ed eventuali

Campagna di informazione

L’Aido Regionale Valle d’Aosta parteciperà al progetto relativo alla Campagna per la pro-mozione dei trapianti di organi e tessuti, sostenuto dall’assessorato alla Sanità, Salute e Po-litiche Sociali, dall’Assessorato all’Istruzione e Cultura e da altre associazioni. Il progettosi prefigge di diffondere la cultura della donazione tra i cittadini, attraverso una correttainformazione. Particolare attenzione sarà rivolta al mondo della scuola e a tutta la popo-lazione della Valle.

Torneo di tennisIl torneo si svolgerà ai primi di Maggio presso il Tennis Country Club di Pont Suaz.Si prevede una buona partecipazione considerato il numero elevato dei soci che viaderiscono.Ringraziamo Gastone e Nica per la proposta e l’attenzione rivolta all’Aido.

Convocazione

Appuntamenti

Si porta a conoscenza dei Soci che hanno sottoscrit-to l’abbonamento al giornale “L’ARCOBALENO”,che lo stesso dà diritto a ricevere la pubblicazionedi quattro numeri. Gentilmente invitiamo a rinno-varlo alla scadenza.

Consiglio RegionaleGruppo Intercomunale “Valdigne”

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Sinergia costante tra Aido e istituzioni

L’AIDO di Salerno è entrata a far parte del-la Commissione Mista Partecipativa, or-

ganismo previsto dall’art.14 comma 7 deldecreto legislativo 502/92, che prevede lapresenza e la partecipazione dei cittadiniattraverso le associazioni di volontariato edi tutela, all’interno delle aziende sanitarie.Cinquanta associazioni di volontariato chesi occupano di problemi relativi alla sanitàsono state invitate ad eleggere i componen-ti della commissione; i membri designati so-no: la dottoressa Carmen Rubino (Aos – as-sociazione operatori di solidarietà), il dottorAntonio De Sio (Aido), l’architetto AugustoCannella (Afasp – associazione familiari sof-ferenti psichici), la signora Stefania Pirazzo(Gruppo Logos – alcolisti anonimi), il pro-

Toscana

Torneo di calcetto in ricordo della piccola Sara Mazzi

Domenica 22 otto-bre a Livorno

presso il campo sporti-vo” Le cinque querce”,si è svolto l'ottavo tor-neo di calcetto intitola-to alla memoria di SaraMazzi ,la bambina didue anni che nel gen-naio 1990 per volere digenitori donò i suoi or-gani.Il torneo è stato realiz-zato in collaborazionetra l’Aido provincialedi Livorno e il Cralt Te-lecom regionale dellaToscana.

Anche quest'anno, a conferma dell'interesse che il torneo suscita ,si sono iscritti, da tutta laToscana, moltissimi colleghi di Claudio, il padre di Sara che lavora in Telecom.Numerosi gli spettatori, in gran parte amici e familiari dei partecipanti ai quali si sono aggiuntii genitori di tanti bambini (classe 1993) della scuola di calcio Audace Portuale di Livorno, in cuimilita anche Michele, il fratellino di Sara, che hanno reso ancor più bello il torneo.Poiché lo spirito che anima ormai da otto anni questo torneo è la solidarietà, le squadre Te-lecom sono state formate in modo che fossero più amalgamate possibile: giocatori delle va-rie città presenti quali Livorno, Pisa ,Firenze, Piombino, Prato, sono stati inseriti ognuno inciascuna squadra. Sono state date alle squadre i nominativi dei venti, a significare che il ven-to spazza tutto anche i campanilismi e che si può stare insieme in nome dello sport e dellasolidarietà. L' Aido provinciale ha fornito ad ogni giocatore una maglia personalizzata a ricordo di que-sto torneo. Numerose anche la Polizia municipale di Livorno, l'assessore allo sport di Livorno Vezio Be-netti, il calciatore della Livorno Michele Vitulano e i presidenti delle circoscrizioni.Questa la classifica finale: prima classificata Scirocco, seconda Ponente, terza Libeccio, quar-ta Grecale, quinta Maestrale e sesta Tramontana.

Atlete da tutto il mondo per il giro di ciclismo “Toscana internazionale”

Si è svolto a settem-bre il 5° Giro To-

scana InternazionaleFemminile di Cicli-smo “Memorial Mi-chela Fanini”.Il Giro, voluto nel1996 dal patron Bru-nello Fanini e orga-nizzato in collabora-zione con l’Aido To-scana, partendo daMontecatini percorrea tappe la regione at-traverso la Valdinie-vole, Volterra, la Gar-

fagnana, Segromignoper un omaggio a Mi-chela Fanini, Capanno-

ri, Campi Bisenzio, per concludersi a Firenze in piazza della Repubblica. L’Aido partecipaattivamente alla manifestazione: Bruno Sapori, con il pulmino messo a disposizione dallaMisericordia di Rifredi, fa da apripista, Silvio Tardelli segue e coordina il gruppo e Ales-sandro Razzauti con il camper trasporta lo stand che viene allestito ad ogni partenza edarrivo per la distribuzione del materiale informativo dell’associazione.Ad ogni tappa viene stilata una classifica speciale della Generosità di tutte le atlete parte-cipanti, quest’anno 150 da tutto il mondo; alla prima classificata viene assegnata una ma-glia fantasia con il logo dell’Aido.

Campania

Loro compito sarà di redigere un questiona-rio da destinare agli alunni delle scuole me-die inferiori per individuare il grado di co-noscenza della questione donazione e tra-pianti anche nelle famiglie. Successivamen-te, in base ai dati raccolti, sarà preparato unprogramma informativo mirato.Contemporaneamente il gruppo si è rivoltoai medici di medicina generale per studiareiniziative volte a diffondere la conoscenzadelle disposizioni previste dalla normativasul prelievo e trapianto di organi.Inoltre, sulla base delle indicazioni del cen-tro nazionale trapianti, ha predisposto unaserie di iniziative, che saranno avviate sulterritorio di questa Asl. Tra queste le più si-gnificative sono:

Livorno

Bruno Sapori, il governatore Raul Caneschi e Silvio Tardelli con gli amicidel gruppo donatori sangue Fratres.

Nella foto, l’ingresso in campo dei ragazzi

Alcuni partecipanti al dibattito pubblico svoltosi in occasione della giornata della donazione.

fessor Adolfo Salzano (Croce Rossa Italia-na), il signor Mario Senatore (procuratorecittadino del TDM, Tribunale per i diritti delmalato).Dalla data dell’insediamento della commis-sione la sezione Aido ha partecipato a tuttele convocazioni indette dalla direzione del-la Asl SA2. L’Aido è stata invitata a redigere un articolosulla donazione degli organi che è statopubblicato sul periodico trimestrale di co-municazione interna della Asl SA2 “Sane Re-lazioni”. Nello stesso periodo è stato redattoanche un articolo da parte dell’ordine deimedici della provincia di Salerno, pubblica-to sul periodico bimestrale “Salerno Medi-ca”. L’Aido , inoltre, fa parte del gruppo dilavoro sull’applicazione della legge 91/99costituito dalla Asl con lo scopo di attivareun programma a lungo termine per l’ottem-peranza di questa legge.Dalla data della costituzione ad oggi, ilgruppo ha elaborato un programma a brevescadenza organizzando una campagna diinformazione che dovrà interessare il mon-do della scuola, alla quale parteciperanno icomponenti del consiglio direttivo, nellepersone dei soci Maria Beatrice Servino,Emilia Perre e Rosaria Ginevra.

- Attivazione nei distretti di punti di accetta-zione delle dichiarazioni di volontà alla do-nazione degli organi;- attivazione delle commissioni per l’accer-tamento della morte in tutti i presidi ospe-dalieri presenti sul territorio;- avvio di iniziative di informazione e di sen-sibilizzazione per studenti di ogni grado eper gruppi di popolazione;- attivazione di programmi televisivi suemittenti locali, con scadenza mensile, suiproblemi della sanità ( è previsto un pro-gramma sulla donazione e sui trapianti con scadenza trimestrale con la presenza del-l'Aido);- avvio di iniziative di formazione degli ope-ratori della Asl SA2 su tematiche inerenti ladonazione di organi.Per l’attuazione di questa ultima iniziativa, èstato già attivato un percorso formativo perun gruppo di 20 operatori della Asl SA2, chesaranno destinati ai punti di accettazione. Ai docenti interni, scelti tra il personale di-pendente della Asl sulla base delle loro spe-cifiche conoscenze dei singoli argomenti, siaffianca il dottor De Sio quale rappresentan-te dell’Aido: l’argomento a lui affidato avràcome tema “Risposte alle domande più fre-quenti dei cittadini”.