attidicontrolloediindirizzodocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti...

64
364. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Paglia ...................................... 1-00714 20575 Risoluzioni in Commissione: VI Commissione: Fragomeli ............................... 7-00571 20578 XI Commissione: Gregori .................................... 7-00572 20579 XIII Commissione: Benedetti ................................ 7-00570 20581 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Cimbro .................................... 2-00814 20581 Interrogazione a risposta orale: Santelli .................................... 3-01253 20583 Interrogazione a risposta in Commissione: Cimbro .................................... 5-04498 20584 Interrogazioni a risposta scritta: Gallinella ................................ 4-07551 20586 Ricciatti .................................. 4-07557 20586 Sorial ...................................... 4-07558 20587 Sorial ...................................... 4-07559 20588 PAG. Ricciatti .................................. 4-07560 20589 Meloni Giorgia ....................... 4-07562 20591 Romano Paolo Nicolò .......... 4-07565 20593 Nesci ....................................... 4-07566 20596 Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta scritta: Prataviera ............................... 4-07554 20600 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazioni a risposta in Commissione: Pes ........................................... 5-04494 20601 Gagnarli .................................. 5-04496 20602 Economia e finanze. Interrogazione a risposta orale: Rabino .................................... 3-01252 20604 Giustizia. Interrogazione a risposta scritta: Civati ....................................... 4-07561 20605 Infrastrutture e trasporti. Interrogazione a risposta scritta: Vargiu ..................................... 4-07556 20606 Interno. Interrogazioni a risposta orale: Palmizio .................................. 3-01250 20608 Causin ..................................... 3-01251 20608 Atti Parlamentari 20573 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

Upload: others

Post on 08-Jul-2020

3 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

364. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Paglia ...................................... 1-00714 20575

Risoluzioni in Commissione:

VI Commissione:

Fragomeli ............................... 7-00571 20578

XI Commissione:

Gregori .................................... 7-00572 20579

XIII Commissione:

Benedetti ................................ 7-00570 20581

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Cimbro .................................... 2-00814 20581

Interrogazione a risposta orale:

Santelli .................................... 3-01253 20583

Interrogazione a risposta in Commissione:

Cimbro .................................... 5-04498 20584

Interrogazioni a risposta scritta:

Gallinella ................................ 4-07551 20586

Ricciatti .................................. 4-07557 20586

Sorial ...................................... 4-07558 20587

Sorial ...................................... 4-07559 20588

PAG.

Ricciatti .................................. 4-07560 20589

Meloni Giorgia ....................... 4-07562 20591

Romano Paolo Nicolò .......... 4-07565 20593

Nesci ....................................... 4-07566 20596

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta scritta:

Prataviera ............................... 4-07554 20600

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Pes ........................................... 5-04494 20601

Gagnarli .................................. 5-04496 20602

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta orale:

Rabino .................................... 3-01252 20604

Giustizia.

Interrogazione a risposta scritta:

Civati ....................................... 4-07561 20605

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta scritta:

Vargiu ..................................... 4-07556 20606

Interno.

Interrogazioni a risposta orale:

Palmizio .................................. 3-01250 20608

Causin ..................................... 3-01251 20608

Atti Parlamentari — 20573 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

Page 2: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

PAG.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Rostellato ................................ 5-04493 20609

Interrogazione a risposta scritta:

Caon ........................................ 4-07550 20610

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Crimì ....................................... 5-04490 20610

Interrogazione a risposta scritta:

Paglia ...................................... 4-07555 20611

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Prataviera ............................... 5-04485 20612

Di Vita .................................... 5-04486 20612

Baruffi .................................... 5-04487 20613

Boccuzzi ................................. 5-04488 20614

Borghesi .................................. 5-04489 20615

Interrogazioni a risposta scritta:

Laforgia .................................. 4-07549 20616

Boccuzzi ................................. 4-07552 20617

Fratoianni ............................... 4-07553 20618

Salute.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Nicchi ...................................... 5-04491 20619

Lupo ........................................ 5-04495 20620

Giordano Silvia ..................... 5-04497 20620

PAG.

Interrogazione a risposta scritta:

Zaccagnini .............................. 4-07564 20622

Semplificazione e pubblica amministrazione.

Interrogazione a risposta scritta:

Romano Paolo Nicolò .......... 4-07563 20626

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta orale:

Castelli .................................... 3-01254 20627

Interrogazione a risposta in Commissione:

Burtone ................................... 5-04492 20628

Apposizione di firme a mozioni ................ 20629

Apposizione di firme ad una interrogazione . 20629

Pubblicazione di testi riformulati ............... 20629

Mozione:

Grande .................................... 1-00383 20629

Risoluzione in Commissione:

VI Commissione:

Cancelleri ................................ 7-00567 20631

Ritiro di una firma da una mozione ....... 20633

Trasformazione di un documento del sin-dacato ispettivo ....................................... 20633

ERRATA CORRIGE ...................................... 20633

Atti Parlamentari — 20574 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 3: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

il Governo nell’estate 2014 non hafatto mistero dell’intenzione di voler met-tere in cantiere una revisione degli attualistrumenti per l’accertamento tributario, icosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che sisono avvicendate fino ad oggi, adottandonuovi indicatori di coerenza e di normalitàeconomica. Infatti, l’imperante crisi eco-nomica che ancora morde fortemente tuttigli strati dell’economia italiana ha oramaireso poco rappresentativi i parametri e glialgoritmi su cui si basa la valutazionedella capacità reale di produrre reddito daparte di un contribuente, come, del resto,testimoniato dalla stessa Corte dei contiche, nella Relazione sul rendiconto gene-rale dello Stato per l’anno 2013, attribui-sce agli studi di settore, soprattutto nel-l’ambito della lotta all’evasione fiscale, unaperdita dell’efficacia;

lo stesso piano antievasione delGoverno contempla l’adozione di « nuoviindicatori di coerenza economica e dinormalità economica » la cui introduzioneservirà a contrastare i fenomeni di infe-deltà dichiarativa nella fase di presenta-zione della dichiarazione dei redditi, « in-ducendo », si legge nel piano, « un preve-dibile incremento dei comportamenti di-chiarativi corretti e, indirettamente,quindi, della base imponibile e del relativogettito fiscale ». Inoltre, obiettivo di taleaggiornamento, che dovrebbe anche tenereconto di un’auspicata ripresa economica, èquello di arrivare, da una parte, ad unamaggiore efficacia in termini di com-pliance fiscale, e dall’altra, a controlli piùserrati sugli accessi a quei regimi premialiche garantiscono ai contribuenti virtuosiuno scudo dagli accertamenti tributari;

altro obiettivo evidenziato dall’am-ministrazione finanziaria è quello della

necessità che i dati presenti negli studi disettore vengano sempre maggiormente im-piegati quale strumento di selezione perl’ulteriore attività di controllo, piuttostoche quale mero strumento accertativo di-retto;

gli studi di settore, introdotti dal-l’articolo 62-sexies del decreto-legge n. 331del 1993, convertito, con modificazioni,dalla legge n. 427 del 1993, nell’ambito diuna tutela dell’interesse pubblico all’indi-viduazione di contribuenti infedeli, sonostrumenti diretti a facilitare la ricostru-zione induttiva dei redditi d’impresa e dilavoro autonomo, qualora l’amministra-zione finanziaria ravvisi incongruenze traredditi dichiarati e presunti, attraverso ladeterminazione di funzioni di ricavo ecompenso per gruppi omogenei di contri-buenti operanti nello stesso settore diattività, rappresentando anche uno stru-mento statistico attraverso il quale il fiscoitaliano rileva i parametri con i qualimonitorare la movimentazione economicadelle stesse. Si tratta, quindi, di una rac-colta sistematica di dati attraverso i qualipoter valutare la capacità reale di pro-durre reddito e che possono, quindi, essereimpiegati per l’accertamento induttivoqualora risultassero anomalie fra questi eil reddito dichiarato. Essi vengono elabo-rati mediante analisi economiche e tecni-che statistico-matematiche, che consen-tono di stimare i ricavi o i compensi chepossono essere attribuiti al contribuente,individuando anche le relazioni esistentitra le variabili strutturali e contabili delleimprese e dei lavoratori autonomi conriferimento al settore economico di appar-tenenza, ai processi produttivi utilizzati,all’organizzazione, ai prodotti e servizioggetto dell’attività, alla localizzazionegeografica e agli altri elementi significativi(ad esempio area di vendita, andamentodella domanda, livello dei prezzi, concor-renza ed altro);

il sopracitato articolo 62-sexies,comma 3, del decreto-legge n. 331 del1993, per legittimare l’accertamento, ri-chiede espressamente che si verifichi unagrave incongruenza tra i ricavi o i com-

Atti Parlamentari — 20575 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 4: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

pensi dichiarati dal contribuente e quellidesumibili « dagli » studi di settore. Se illegislatore avesse voluto attribuire a questiultimi valore di presunzione legale rela-tiva, avrebbe potuto semplicemente stabi-lire che gli accertamenti possono esserefondati « sugli » studi di settore. Il legisla-tore, pertanto, non ha ritenuto sufficienteil risultato degli studi di settore come fattonoto per determinare acriticamente i ri-sultati conseguiti dal contribuente, ma harichiesto ulteriormente la presenza di« gravi incongruenze » tra questi ultimi egli studi di settore;

infatti la Corte di cassazione nel2009, ma anche successivamente ed a piùriprese, ha chiarito che la mera diffor-mità delle percentuali di ricarico appli-cate, rispetto a quelle emergenti daglistudi di settore, non legittima un accer-tamento analitico-induttivo, ma occorreche le risultanze degli studi di settoresiano « confortate da altri indizi », met-tendo in tal modo in discussione lavalenza probatoria dello strumento in-duttivo di accertamento fiscale. D’altraparte già la stessa Agenzia delle entrateprecedentemente, con la circolare n. 58/Edel 27 giugno 2002, aveva affermato, equindi riconosciuto, che l’importo deter-minato in base agli studi di settore havalore di presunzione relativa;

ciò dimostra che nel corso deglianni si è consolidato un orientamentogiurisprudenziale piuttosto scettico versouna determinazione della ricchezza nonfacilmente conciliabile con i criteri « ana-litico aziendali »: secondo tale consolidatagiurisprudenza gli studi di settore, purrappresentando indici rilevatori di possi-bili antinomie nel comportamento fiscaledel contribuente, costituiscono una pre-sunzione semplice che da sola non puòrealizzare motivazione fondante di un av-viso di accertamento;

di contro e con la previsione del-l’utilizzo degli studi di settore nel proce-dimento di accertamento induttivo, a par-tire dal periodo di imposta 2011, gli studidi settore sono tornati ad essere al centro

delle misure antievasione per le piccole/medie attività di impresa e di lavoroautonomo e, contestualmente, si sono for-temente ampliate le possibilità di rettificadelle dichiarazioni da parte degli ufficitributari, che possono così, per legge, di-sattendere le risultanze delle scritture con-tabili non solo quando la loro veridicità èmessa in dubbio da contraddizioni edinesattezze inerenti alla contabilità, maanche quando i dati della dichiarazionenon risultino congrui con quelli ricavatidagli studi di settore;

per la legislazione, gli studi disettore, secondo il ricorso ad un criteriodimensionale, si applicano a tutte le im-prese fino al limite superiore di ricavidichiarati di 5.164.569 euro annui, esclusiquelli di natura finanziaria, mentre nonsi applicano ai contribuenti in regimeforfettario e sostitutivo (e cioè piccoleimprese esercenti attività soggette aglistudi di settore, ma che hanno ricaviinferiori ai limiti minimi per la loroapplicazione);

la legge n. 190 del 2014 (legge distabilità 2015), nell’ambito di un rinno-vato rapporto di collaborazione tra fiscoe contribuenti, consente all’amministra-zione finanziaria di poter incrociare idati di 128 banche dati pubbliche al finedi verificare eventuali anomalie tra speseeffettuate e reddito dichiarato. La stessalegge ha previsto un regime agevolato peralcuni esercenti attività d’impresa e artie professioni in forma individuale, attra-verso un regime forfetario di determina-zione del reddito da assoggettare aun’unica imposta in sostituzione di quelledovute, prevedendo, al contempo, un re-gime contributivo opzionale attraverso lasoppressione del versamento dei contri-buti sul minimale di reddito;

tale nuovo assetto, che di fatto hadeterminato la soppressione di tutti iprevigenti regimi di favore (regime fiscaledi vantaggio, disciplina delle nuove ini-ziative produttive e regime contabile age-volato), opera automaticamente al ricor-rere di precisi requisiti (l’aver sostenuto

Atti Parlamentari — 20576 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 5: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

spese per lavoro dipendente, accessorio eper collaboratori non superiori a 5 milaeuro lordi e l’essersi avvalsi di benistrumentali, anche a titolo di locazione,noleggio o leasing, il cui costo a fineanno non superi i 20 mila euro), pre-vedendo, inoltre, l’esclusione dell’applica-zione degli studi di settore;

infatti, sul fronte delle misuredi esonero, ad esempio cosiddetto regimedei minimi, prima dell’entrata in vigoredei sopradetti nuovi regimi agevolativiintrodotti dalla legge di stabilità 2015,prevedeva l’esonero dall’applicazione deglistudi di settore in fase di avvio dell’im-presa o di apertura della partita iva(start-up), così come, a partire dal pe-riodo d’imposta per il 2012, l’ammini-strazione finanziaria, tenendo conto deiminori compensi percepiti dai lavoratoriautonomi nei primi anni di attività pro-fessionale, applica agli studi di settoredei correttivi, prevedendo parametridi coerenza economica in grado dirappresentare meglio la situazione di ini-zio carriera ed uno sconto maggiorenei primi due anni di attività e che siriduce ogni due anni fino al limite dei seianni;

da tale breve disamina dei regimiemerge che molte piccole e medie imprese,che per requisiti reddituali o di spesa perbeni strumentali si posizionano per pocoal di sopra del limite minimo redditualeimposto dalla legislazione attuale ai finidell’esonero dell’applicazione alle stessedegli studi di settore, nonostante gli attualiavversi fattori economici di contesto (crisidel mercato produttivo, credit crunch, calodelle commesse e altro) che rendono sem-pre più difficile la sopravvivenza sul mer-cato e nonostante rappresentino, con unadiffusione territoriale che garantisce unosviluppo geografico equilibrato, la spinadorsale del tessuto produttivo italiano,vengono penalizzate da una politica diaccertamento fiscale che le sottomette aparametri di congruenza superati o pocorappresentativi della realtà imprendito-riale delle stesse;

peraltro, gli studi di settore, esclu-dendo di fatto dagli accertamenti i soggetticongrui, determinano uno stato di eva-sione legalizzata per molti contribuenti, lacui capacità reddituale eccede significati-vamente quella prevista, senza che esistaalcuna necessità di renderla nota,

impegna il Governo:

a ricorrere agli studi di settore im-piegandoli esclusivamente quale strumentodi selezione per l’ulteriore attività di con-trollo piuttosto che quale mero strumentoaccertativo;

a recuperare risorse immediate dallalotta all’evasione, anche al fine di darerisposte e segnali tangibili alla sempre piùdiffusa e pressante esigenza di legalità edequità, colpendo i veri evasori, miglio-rando la qualità dell’attività di accerta-mento e la scelta adeguata del tipo dicontrollo, fattori che, sinergicamente com-binati, devono portare ad una riduzionedel tax gap, attraverso l’emersione di unamaggiore base imponibile;

a proseguire sul cammino già trac-ciato dalla cosiddetta delega fiscale al finedi aumentare la compliance fiscale e ge-nerare nei contribuenti la percezione dellacorrettezza e proporzionalità dell’azionedi controllo, con misure normative che,superando i metodi di accertamento in-duttivo e presuntivo, come gli studi disettore, incoraggino la regolarizzazione tri-butaria spontanea delle piccole e medieimprese, ma senza addossare alle stesse glioneri connessi all’accertamento;

ad assumere iniziative per ampliarela fascia di esclusione dagli studi di settorenei primi 3 anni di attività rispetto aquella attualmente prevista dal regime deiminimi, intervenendo in particolar modosui parametri relativi ad investimenti espese per il personale;

ad assumere iniziative per introdurreper le piccole e medie imprese forme ditassazione diversificata delle loro attività edi componenti rappresentative delle variefasi del ciclo produttivo.

(1-00714) « Paglia, Scotto, Melilla, Marcon,Ricciatti, Ferrara ».

Atti Parlamentari — 20577 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 6: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

Risoluzioni in Commissione:

La VI Commissione,

premesso che:

il decreto legislativo 14 marzo2011, n. 23, ha introdotto disposizioni inmateria di federalismo fiscale municipale,in attuazione della legge 5 maggio 2009,n. 42 « Delega al Governo in materia difederalismo fiscale, in attuazione dell’ar-ticolo 119 della Costituzione », e successivemodificazioni;

per il finanziamento dei comuni,l’articolo 7 del decreto legislativo n. 23 del2011 disciplina due nuove forme di impo-sizione municipale, in sostituzione dei tri-buti indicati rispettivamente negli articoli8, comma 1, e 11, comma 1, rappresentatedalla imposta municipale propria e dallaimposta municipale secondaria;

in particolare, l’imposta municipalesecondaria è volta a sostituire le seguentiforme di prelievo: la tassa per l’occupa-zione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP),il canone di occupazione di spazi ed areepubbliche (COSAP), l’imposta comunalesulla pubblicità e i diritti sulle pubblicheaffissioni (ICPDPA), il canone per l’auto-rizzazione all’installazione dei mezzi pub-blicitari (CIMP);

la disciplina generale dell’impostamunicipale secondaria, secondo il comma2 dell’articolo 11 del decreto legislativon. 23 del 2011, è rimessa ad un regola-mento governativo, da adottare d’intesacon la Conferenza Stato-città ed autono-mie locali, nel quale sarà dettata la rego-lamentazione del tributo in base ai se-guenti criteri specificamente indicati nellanorma:

a) il presupposto del tributo èl’occupazione dei beni appartenenti al de-manio o al patrimonio indisponibile deicomuni, nonché degli spazi soprastanti osottostanti il suolo pubblico, anche a finipubblicitari;

b) soggetto passivo è il soggettoche effettua l’occupazione; se l’occupa-

zione è effettuata con impianti pubblici-tari, è obbligato in solido il soggetto cheutilizza l’impianto per diffondere il mes-saggio pubblicitario;

c) l’imposta è determinata inbase ai seguenti elementi:

1) durata dell’occupazione;

2) entità dell’occupazione,espressa in metri quadrati o lineari;

3) fissazione di tariffe differen-ziate in base alla tipologia ed alle finalitàdell’occupazione, alla zona del territoriocomunale oggetto dell’occupazione ed allaclasse demografica del comune;

d) le modalità di pagamento, imodelli della dichiarazione, l’accerta-mento, la riscossione coattiva, i rimborsi,le sanzioni, gli interessi ed il contenziososono disciplinati in conformità con quantoprevisto per l’imposta municipale propria;

e) l’istituzione del servizio dipubbliche affissioni non è obbligatoria esono individuate idonee modalità, anchealternative all’affissione di manifesti, perl’adeguata diffusione degli annunci obbli-gatori per legge, nonché per l’agevolazionedella diffusione di annunci di rilevanzasociale e culturale;

f) i comuni, con proprio regola-mento da adottare ai sensi dell’articolo 52del citato decreto legislativo n. 446 del1997, hanno la facoltà di disporre esen-zioni ed agevolazioni, in modo da consen-tire anche una più piena valorizzazionedella sussidiarietà orizzontale, nonché ul-teriori modalità applicative del tributo;

la legge di stabilità 2014 (articolo 1,comma 714, della legge 27 dicembre 2013,n. 147), ha modificato i termini di decor-renza dell’imposta municipale secondaria,originariamente previsto a decorrere dal2014: per effetto della modifica all’articolo

Atti Parlamentari — 20578 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 7: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

11, comma 1 del decreto legislativo n. 23del 2011, il nuovo tributo viene introdotto« a decorrere dall’anno 2015 »;

con la risoluzione n. 1/Df del 12 gennaio2015 il Dipartimento delle finanze delMinistero dell’economia e delle finanze hachiarito che i comuni possono istituirel’IMU secondaria solo a seguito dell’ema-nazione del regolamento governativo pre-visto dall’articolo 11, comma 2, del decretolegislativo n. 23 del 2011; tuttavia i tributie i canoni locali, destinati ad essere so-stituiti dall’IMU secondaria, restano do-vuti; continuano pertanto ad applicarsi: latassa per l’occupazione di spazi ed areepubbliche (TOSAP), il canone di occupa-zione di spazi ed aree pubbliche (COSAP),l’imposta comunale sulla pubblicità e idiritti sulle pubbliche affissioni, il canoneper l’autorizzazione all’installazione deimezzi pubblicitari;

ad oggi i comuni italiani non sonoposti in condizione di procedere alla ap-plicazione dell’imposta municipale secon-daria, in quanto al momento della pre-sentazione del presente atto di indirizzonon è stato pubblicato nella Gazzetta Uf-ficiale il decreto governativo che dovrebberegolamentare il tributo, e ritenuto per-tanto che tale incertezza applicativa possagravare pesantemente sul meccanismodelle entrate fiscali e sui bilanci delleamministrazioni locali;

il Governo, in occasione della di-scussione della legge di stabilità 2015, haassunto l’impegno a rivedere, nel corso del2015, l’impianto complessivo della tassa-zione comunale,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per ridise-gnare, nell’ambito della prospettata revi-sione della tassazione comunale, anche ladisciplina di tutti i tributi minori e, inparticolare, dell’imposta municipale secon-daria, secondo i principi – già contenutinella delega fiscale – di semplificazionedegli adempimenti e razionalizzazionedelle aliquote, accorpamento o soppres-

sione di fattispecie particolari, coordina-mento con le disposizioni attuative dellalegge 5 maggio 2009, n. 42 sul federalismofiscale, prevedendo, nel frattempo, un ul-teriore differimento della decorrenza perla sua applicazione al 2016;

in alternativa, a procedere allapronta emanazione del decreto contenentela disciplina attuativa del nuovo tributo, aisensi dell’articolo 11 del decreto legislativon. 23 del 2011, affinché i comuni sianomessi nelle condizioni di predisporre intempo utile i propri bilanci.

(7-00571) « Fragomeli, Causi, Capozzolo,Carbone, Carella, De Maria,Marco Di Maio, Fregolent,Ginato, Gitti, Lodolini, Mo-retto, Pastorino, Pelillo, Pe-trini, Ribaudo, Sanga, Zog-gia ».

La XI Commissione,

premesso che:

la Garanzia giovani, quale stru-mento in materia di politiche attive per ilrilancio della grave crisi occupazionalegiovanile, è ormai giunta ad una fasetemporalmente avanzata della sua esecu-zione a livello nazionale;

vi è la necessità di elaborare poli-tiche bottom up che partano dall’applica-zione concreta del principio di sussidia-rietà per coinvolgere soprattutto le nuovegenerazioni alla elaborazione degli inter-venti a loro destinati;

l’orizzontalità nell’applicazione del-l’intervento pubblico in materia di ripresaoccupazionale è elemento fondamentalesottolineato più volte dagli organismi in-ternazionali ed europei. Questo significache i driver della crescita possono essereefficaci solo se, da un lato tutte le autoritàpubbliche coinvolte li applicano in ma-niera omogenea e, dall’altro, vi è la ne-cessità di elaborare interventi legislativimultidisciplinari sulla ricerca, sull’innova-zione, sull’impresa e sulla certezza e ra-pidità del diritto;

Atti Parlamentari — 20579 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 8: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

secondo l’ultimo rapporto del Mi-nistero del lavoro e delle politiche socialidisponibile per il 2014, il numero degliutenti complessivamente registrati alla Ga-ranzia giovani ha raggiunto 355 milaunità, un dato che rappresenta il 20,6 percento del bacino potenziale costituito dalmilione e 723 mila giovani Neet, stando aidati dell’Istat. Lo stesso rapporto con-ferma, come sia cresciuta progressiva-mente la quota femminile, raggiungendo il54,8 per cento tra gli utenti registrati inetà superiore ai 25 anni. In termini diprovenienza geografica, i dati mostranocome la maggior parte dei giovani aderential progetto provengono dal Sud, Campaniacon 50.705 unità, Sicilia 47.832 unità e nelLazio;

vi è dunque la necessità di miglio-rare lo strumento sotto una serie diaspetti, anche alla luce delle prossimescadenze europee, che vedono sia il varodel piano di investimenti anticiclico pro-posto dal presidente della commissioneJuncker, sia la rinegoziazione dello stessopiano della Garanzia giovani, riducendol’eterogeneità delle proposte a livello re-gionale che certamente non ha aiutato igiovani nel loro percorso di attivazionedella Garanzia giovani;

sembra altrettanto opportuno mi-gliorare la piattaforma della Garanzia gio-vani rafforzando il dialogo tra pubblico eprivato, in particolare armonizzando ilricorso al settore privato su tutto il ter-ritorio nazionale, incentivando la parteci-pazione diretta dei soggetti imprenditorialimediante vacancies, incrementando l’inte-razione tra le varie banche dati a livelloregionale e l’utilizzo delle tecnologie dellacomunicazione;

la Garanzia giovani nasce anzituttocome strumento occupazionale occorre av-viare una riflessione approfondita sullediverse impostazioni del programma alivello regionale che rischiano di sbilan-ciare lo strumento a vantaggio di altri

settori, come la formazione o il serviziocivile, che sono oggetto di interventi pub-blici relativi ad altri capitoli di spesa,

impegna il Governo:

in ambito di job placement a raffor-zare il coinvolgimento delle università,delle scuole primarie e secondarie, conparticolare attenzione a quelle professio-nali, attivando specifici protocolli d’intesache impegnino queste istituzioni ad unmaggior ruolo all’interno della Garanziagiovani;

ad assumere, mediante ogni iniziativadi competenza una maggiore omogeneiz-zazione del programma della Garanziagiovani migliorando altresì gli strumenti dicoordinamento;

a valutare l’opportunità di elaborareiniziative per mantenere l’equilibrio degliinterventi a vantaggio dei settori prevalen-temente occupazionali della Garanzia gio-vani rispetto a quelli per la formazione, sututto il territorio nazionale;

ad assumere ogni iniziativa di com-petenza per rafforzare il monitoraggiodell’attività dei centri per l’impiego e met-terli a disposizione in un’ottica di traspa-renza ed efficienza;

ad avviare iniziative di maggiore pub-blicità e comunicazione sia nelle scuolesecondarie di primo e secondo grado, nelleuniversità, sia attraverso la rete, i socialnetwork e i vari luoghi di aggregazionedell’universo giovanile;

a rilanciare, all’interno della parteci-pazione italiana nelle istituzioni comuni-tarie, in particolare all’interno della Com-missione, del Parlamento europeo e delConsiglio EPSCO, l’utilizzo di strumentifinanziari destinati esclusivamente al fi-nanziamento della Garanzia giovani.

(7-00572) « Gregori, Gribaudo, Paris,Rotta, Gnecchi, Incerti, DiSalvo, Giacobbe, Maestri,Miccoli, Martelli, Casellato,Boccuzzi, Baruffi ».

Atti Parlamentari — 20580 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 9: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

La XIII Commissione,

premesso che:

la direttiva 2001/18/CE del 12 marzo2001 è la direttiva che norma l’emissionedeliberata nell’ambiente di organismi ge-neticamente modificati. La sua revisione,presentata originariamente nel 2010, erarimasta sospesa per quattro anni viste leprofonde divisioni tra gli Stati membri; il13 gennaio 2015 è stata modificata inseconda lettura i dal Parlamento europeoe ora tornerà al Consiglio dell’Unioneeuropea per ulteriore approvazione;

la limitazione o il blocco dellecoltivazioni Ogm, prima prevista per ra-gioni diverse da quelle espresse nella va-lutazione dei rischi legati alla salute eall’ambiente effettuata dall’Autorità euro-pea per la sicurezza alimentare EFSA, orapuò essere richiamata da uno Stato mem-bro non solo per ragioni di politica am-bientale, ma anche per obiettivi di piani-ficazione urbana e rurale, per motivi diimpatto socio-economico, per evitare lapresenza involontaria di Organismi gene-ticamente modificati in altri prodotti e pergli obiettivi della politica agricola. I divietipotrebbero inoltre includere anche igruppi di Organismi geneticamente modi-ficati designati in base alla varietà o allacaratteristica;

attualmente il mais MON810 èl’unica coltura Ogm autorizzata e coltivatanell’Unione europea. In Italia, nell’attesadella revisione della suddetta direttiva, il12 luglio 2013 era stato emanato il decretointerministeriale (Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali, Ministerodella salute e Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare) diadozione delle misure d’urgenza, ai sensidell’articolo 4 del Regolamento (CE)178/2002, concernenti la coltivazione di varietàdi mais geneticamente modificatoMON810, che vieta sul territorio italiano lacoltivazione di varietà di mais MON810,provenienti da sementi geneticamente mo-dificate;

tale decreto, come anche ricordatoin data 23 ottobre 2014 nella seduta 339

del Senato della Repubblica, è pertantovigente e sospende l’efficacia dell’autoriz-zazione rilasciata a livello europeo fino al10 febbraio 2015; a partire da tale data, inattesa dell’approvazione della revisionedella direttiva 2001/18/CE da parte delConsiglio e del suo recepimento da partedel Parlamento italiano, si rischierebbeuna vacatio legis che potrebbe lasciarespazio alla gestione incontrollata delle col-tivazioni OGM,

impegna il Governo

a disporre la proroga del decreto intermi-nisteriale del 12 luglio 2013 al fine dievitare l’insorgenza di un vuoto normativonelle more dell’adozione della direttiva dimodifica della direttiva 2001/18/CE e delsuo recepimento nell’ordinamento nazio-nale e ad assumere iniziative per indivi-duare un adeguato apparato sanzionatorioin caso di semine operate approfittandodella carenza normativa.

(7-00570) « Benedetti, Massimiliano Ber-nini, Gagnarli, Gallinella,L’Abbate, Lupo, Parentela,Rostellato ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dello sviluppo economico, il Mi-nistro dell’economia e delle finanze, persapere – premesso che:

nel 2005, la società egiziana Orascom,di proprietà del magnate egiziano NaguibSawiris, comprava la quota di maggio-ranza della Wind Telecomunicazioni daENEL, operazione sulla quale, a seguito di

Atti Parlamentari — 20581 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 10: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

un’interrogazione dell’Italia dei Valori eun’inchiesta di Report, si aprirono indaginigiudiziarie;

nel 2010, durante la successiva ven-dita al gruppo russo VimpelCom, il settoredi Wind che si occupava di traffico tele-fonico internazionale veniva « spacchet-tato », diventando società a sé (WIS, WindInternational Services Spa), e rimanendoancora sotto controllo dell’egizianoSawiris, con una commessa coprente oltreil 50 per cento del suo fatturato; com-messa recentemente rescissa dalla Windcon immaginabili conseguenze sul perime-tro occupazionale della stessa WIS, checonta oggi su circa 100 addetti;

il 10 ottobre 2012, presso il Ministerodello sviluppo economico, veniva sotto-scritto un protocollo fra la società WindTelecomunicazione spa e le segreterie na-zionali di SLC-CGIL, FISTel-CISL e UIL-COM-UIL; tale accordo, volto a evitarel’annunciata esternalizzazione delle atti-vità di gestione e manutenzione della reteda parte della dirigenza, prevedeva lanovazione di alcuni istituti contrattuali edei trattamenti economici e normativi deidipendenti. La riduzione del costo dellavoro comportò l’accettazione da partedei lavoratori dell’azienda di numerositagli, fra i quali la quasi completa elimi-nazione del premio di risultato;

nemmeno due anni dopo, comunque,l’azienda annunciava la volontà di licen-ziare cinquecento lavoratori; veniva perciòstipulato, il 29 luglio 2014, un nuovoprotocollo, il quale attivava l’istituto delcontratto di solidarietà, con conseguentenuova riduzione salariale per i 6.061 di-pendenti interessati dall’istituto;

nonostante questo l’azienda ha decisonegli ultimi mesi di mettere sul mercato leproprie strutture di comunicazione, le co-siddette « torri »; parallelamente, l’aziendaha iniziato nelle ultime settimane colloquifra i suoi dipendenti, finalizzati a reperirepersonale per una nuova società, « Ga-lata », nella quale verranno conferiti partedei tralicci oggi di proprietà Wind;

tale operazione riguarderà circacento persone e sarà su esclusiva base diadesione volontaria; i settori di reperi-mento del personale saranno, prevalente-mente, quello di « real estate e « networkoperation », i due settori maggiormenteimpattati per professionalità e competenzerichieste. Le persone che dovessero accet-tare il trasferimento saranno oggetto diuna cessione individuale di contratto cheverrà siglata, oltre che dal lavoratore, daWind (in qualità di società cedente) e dallaneo costituita Galata (società accipiente);con il rischio che, con il Jobs Act gover-nativo, i lavoratori interessati all’opera-zione diventino di fatto neoassunti, per-dendo ogni diritto acquisito, soprattuttoper ciò che concerne il licenziamentosenza il massimo indennizzabile;

nella nuova società verranno confe-rite circa 6.000 « torri » delle attuali13.000; secondo i piani aziendali entrogennaio 2013 verrà costituita la nuovasocietà, Galata, verso la quale verrannoconferiti gli asset ed i lavoratori. L’aziendasarà inizialmente controllata interamenteda Wind; entro il mese di marzo dovrebbeconcludersi l’operazione di vendita ad unsoggetto terzo del 90 per cento delle quotedi Galata, con Wind che rimarrebbe nelpacchetto azionario con il 10 per cento. Isoggetti che stanno partecipando alla garaper l’acquisto sono quattro: EI Towers,American Towers, Abertis Telecom (unasocietà del gruppo Abertis focalizzata pro-prio nel mercato infrastrutturale delmondo Telco) ed una Join venture fra ilfondo italiano specializzato in investimentiinfrastrutturali F2I e quello americanoProvidence. Si tratta di quattro soggetti« industriali » che, a vario titolo, sono giàpresenti nel mercato delle infrastrutture direte a testimonianza, secondo i responsa-bili Wind, del respiro « industriale » del-l’operazione. Da un punto di vista opera-tivo Galata sarà legata, nella fase di startup, a Wind da un rapporto di « service »nella gestione dei siti;

tutto questo, che a giudizio degliinterpellanti è un palese tentativo di ag-girare gli accordi del 2012 e del 2014,

Atti Parlamentari — 20582 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 11: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

garanti del perimetro occupazionale, siaggiungono una serie di ristrutturazioniche andranno a coinvolgere i call center diIvrea e Palermo i quali previa riqualifica-zione dei dipendenti, verranno presumi-bilmente ceduti;

la controllante russa, VimpelCom, acausa del tracollo del rublo, e della perditadi circa il 75 per cento dei valori di borsa,oggi capitalizza la metà di quello che è ildebito verso le banche della stessa Wind,rendendo palese il rischio di bancarottadel gruppo;

nonostante le rassicurazioni date neirecenti incontri di queste settimane con isindacati, forte è il timore che sia in corsouna fase di dismissione e di ricerca didenaro per ottemperare agli enormi debitidell’azienda, che si aggirano intorno ai 9miliardi di euro; debiti che vanno a vani-ficare completamente il notevole cash flowche Wind genera comunque grazie a uncontinuo aumento dei clienti e a unasostanziale tenuta del fatturato, anche inquesti tempi di crisi;

la concorrenza, Telecom, Vodafone eFastweb in primis, sta investendo ingenticifre nelle nuove tecnologie LTE e fibraottica, a differenza di Wind, la quale nonpare agli interpellanti abbia la volontà ocapacità di fare investimenti di sviluppotecnologico e di rete –:

se il Governo intenda convocare untavolo di incontro con i vertici Wind etutte le rappresentanze sindacali del-l’azienda al fine di chiarire le reali inten-zioni della dirigenza sul futuro del-l’azienda, e le ragioni del blocco degliinvestimenti in nuove tecnologie (LTE efibra ottica);

se il Governo non ritenga che conl’ultima operazione descritta non si sia difatto venuti meno all’accordo del 2012, delquale il Ministero stesso, dopo una lungavertenza, si era reso garante;

come intenda il Governo tutelare i di-pendenti genitori di minori i quali, in parti-colar modo nella sede di Ivrea, verrannodestinati a compiti di gestione rete h24;

se il Governo non intenda a brevecreare una grande società a controllopubblico che gestisca le reti di telefoniamobile e fissa (anche in fibra) nella qualeaggregare i vari soggetti di telecomunica-zioni a salvaguardia di continue dismis-sioni e « spezzatini » o appalti nel settoree al fine di evitare il proliferare di antennee scavi per ogni singolo operatore;

se il Governo intenda valutare lapossibilità di nazionalizzare la società tra-mite Cassa depositi e prestiti, consideratoche l’azienda nonostante l’ingente debito, èestremamente competitiva, essendo giàmolto snella di personale e con un fattu-rato annuale di 1,5 miliardi di euro;

se non si intenda verificare attraversogli organismi competenti che non vi sianoelusioni finanziarie dell’azienda anche inrelazione alla sede olandese della societàdi controllo.

(2-00814) « Cimbro, Arlotti, Carra, Ciracì,Iacono, Preziosi, Prina, Ro-manini, Valiante, Sottanelli,Schirò, Zappulla, Melilla, Da-niele Farina, Piras, Ricciatti,Francesco Sanna, Rabino,Molea, Cassano, Vaccaro, La-forgia, Patriarca, Rampi, Ra-citi, Porta, Giuditta Pini, Pa-storino, Cardinale, Ascani,Pollastrini, Becattini, Giu-lietti, Miccoli, Carloni, Piaz-zoni, Giovanna Sanna ».

Interrogazione a risposta orale:

SANTELLI, OCCHIUTO e GALATI. —Al Presidente del Consiglio dei ministri, alMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

il questore di Cosenza, dottor Liguori,ha richiesto la chiusura temporanea delposto fisso di polizia di Cetrarò (CS) inottemperanza alla legge 626 in materia di« tutela dei lavoratori », in quanto lo sta-bile che ospita i locali della polizia di Statosi trova ubicato a Cetraro (CS) in via

Atti Parlamentari — 20583 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 12: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

Marinella s.n.c., zona dichiarata franosacon livello di classificazione di rischio R4;

il 3 marzo 2014, il dipartimento dellapubblica sicurezza del Ministero dell’in-terno ha inviato a tutti i questori unprogetto di razionalizzazione delle risorsee dei presidi della polizia di Stato sulterritorio italiano, prevedendo la chiusuradi 251 di essi;

il dipartimento di pubblica sicurezza,in data 24 dicembre 2014, a seguito dellarichiesta, fatta dal questore Liguori, di« chiusura temporanea » degli uffici di Ce-traro per la messa in sicurezza degliuomini che ivi lavorano, ha invece dispostoun decreto di soppressione definitiva delposto fisso di polizia di Cetraro, aggiun-gendolo così alla lista degli altri 251 pre-sidi della polizia di stato già in chiusura;

va evidenziato l’impegno profuso siadal questore che dai vertici dell’ammini-strazione comunale di Cetraro, i quali sisono impegnati e continuano ad impe-gnarsi per la ricerca di uno stabile idoneo,nonostante lo stesso non sia ancora statoindividuato;

la chiusura di questo posto di pub-blica sicurezza lascerebbe sguarnito diuomini dello Stato un territorio che, in-vece, ne necessita tue, presenza ai fini diprevenzione e garanzia dei cittadini inquanto la suddetta zona del tirreno co-sentino è ritenuta ad « alto tasso di densitàmafiosa »;

non va sottovalutata la presenza del« porto turistico di Cetraro », il più grandeporto del tirreno cosentino, il quale, oltread essere emblema di una crescita ancheeconomica dell’intera zona, fa prevederel’ulteriore necessità di non sguarnire l’as-setto di sicurezza del territorio;

il comune di Cetraro ha avuto lapresidenza del progetto operativo nazio-nale « Tirreno Sviluppo e Legalità », pro-getto da cui sono state poi tratte le lineeguida per il successivo piano nazionale;

risulta agli interroganti che il Mini-stro dell’interno avrebbe dovuto relazio-

nare nel dicembre 2014 dinanzi alla Com-missione Affari Costituzionali della Ca-mera dei deputati, ma ha rinviato la suaaudizione a fine gennaio 2015 –:

se il Governo non ritenga di doverintervenire per l’immediato ritiro del de-creto di soppressione del posto di poliziadi Cetraro e di provvedere alla immediataassegnazione di nuovi locali, idonei adospitare il posto di pubblica sicurezza;

se il Governo non intenda, in alter-nativa, assumere iniziative affinché il de-creto venga convertito in mera « chiusuratemporanea », al fine di reperire idoneasistemazione logistica per il posto fisso dipubblica sicurezza e per il suo personale.

(3-01253)

Interrogazione a risposta in Commissione:

CIMBRO, LA MARCA e PORTA. — AlPresidente del Consiglio dei ministri, alMinistro degli affari esteri e della coopera-zione internazionale. — Per sapere – pre-messo che:

numerose sono le violazioni delleleggi e degli obblighi internazionali daparte della Federazione Russa in Ucraina.Sin dall’inizio della crisi, la Russia hacontinuato ad ammassare truppe e mate-riale militare al confine con il paese; enonostante il cessate il fuoco deciso du-rante gli accordi multilaterali di Minsk, gliultimi mesi hanno portato a un’ulteriorerecrudescenza del conflitto nell’Ucrainaorientale con il provato coinvolgimentomilitare russo, e il suo sostegno logistico aigruppi separatisti;

il 17 giugno 2014, Nadia Savchenko,pilota ucraina, è stata catturata dai sepa-ratisti filorussi nell’est dell’Ucraina, dove sitrovava in quanto membro volontario del-l’operazione anti-terrorista ATO; è stataquindi nella notte del 23 giugno trasferitain Russia, e reclusa, sotto sorveglianzaarmata, in un albergo della città di Voro-než. Il 30 giugno la sua detenzione èdiventata ufficiale;

Atti Parlamentari — 20584 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 13: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

la parte russa accusa la Savchenko diessere corresponsabile della morte di duegiornalisti russi in Ucraina orientale. Nes-suna prova convincente è stata fornita asupporto dell’accusa; l’unica testimonianzaè di membri anonimi della autoproclamataRepubblica Popolare di Lugansk, non ri-conosciuta da ONU e EU e di una orga-nizzazione terroristica dall’Ucraina. L’ano-nimato dei testimoni può in ogni casosignificare la loro inesistenza, o la fabbri-cazione ad hoc della loro testimonianza;

al contrario, i legali della pilotahanno saputo preparare una documenta-zione indicante chiaramente l’innocenzadell’imputata. Documentazione che co-munque non è stata presa in considera-zione dalla Commissione investigativarussa;

come manifesta è l’infondatezza delleaccuse, così l’illegalità della detenzionedella cittadina ucraina in Russia; innatu-rale è poi il prolungarsi della reclusione: laSavchenko è attualmente detenuta nellaSIZO – 6 – centro di detenzione a Mosca,in Russia. Precedentemente, la Savchenkoè stata per il periodo di un mese detenutacoattamente in un ospedale psichiatrico, ilCentro Serbsky. Ciò anche per assicurarleun, se possibile, ancor più grande isola-mento: nessun osservatore internazionaleè ancora stato ammesso, e le è permessodi incontrarsi con i suoi legali solo unavolta a settimana; a volte, i periodi in cuii legali della Savchenko non hanno accessoalla cliente sono prolungati, per esempio,i legali dopo un incontro alla fine didicembre, hanno avuto la possibilità diincontrare la propria cliente solo il 12gennaio 2015; i suoi colloqui sono con-trollati, e avvengono da dietro un vetro,attraverso un telefono; è fatto inoltre loroobbligo di parlare solo in russo. Per quelche riguarda le condizioni della reclusione,la luce della sua cella è accesa 24 ore algiorno;

il 15 dicembre 2014, la detenuta,Nadia Savchenko, ha indetto lo scioperodella fame contro i maltrattamenti subitiin detenzione, in forma delle mancate cure

mediche, richieste per colpa di un’acutainfiammazione all’orecchio; la mancanzadi cure mediche adeguate hanno provocatola perdita di udito all’orecchio; dopo unavisita di un medico il 16 dicembre 2014,Nadia Savchenko si è rifiutata di cessarelo sciopero della fame, richiedendo diessere liberata;

il suo trasporto coatto in Russia èconsiderato sequestro dalle principali leggiinternazionali (Codice dei crimini controla pace e la sicurezza dell’umanità, 1996;Statuto di Roma della Corte penale inter-nazionale, 1998; Convenzione internazio-nale per la protezione di tutte le personedalla sparizione forzata, 2006); può essereinoltre considerate come prigioniera diguerra; su di lei si applica il Dirittointernazionale umanitario. Infine, le ac-cuse verso di lei sono motivate politica-mente, e le prove non sono imparziali: ciòin violazione della Convenzione per lasalvaguardia dei Diritti dell’uomo e dellelibertà fondamentali;

la comunità internazionale denunciaNadia Savchenko essere una prigionierapolitica, e ne richiede l’immediata libera-zione. Il 16 settembre 2014 l’Ufficio del-l’Alto Commissario delle Nazioni Unite peri diritti umani ha pubblicato un rapportosulla situazione dei diritti umani inUcraina, il quale contiene informazioniconcernenti il caso della Savchenko;

il 18 settembre il Parlamento europeoha adottato una risoluzione sulla situa-zione ucraina, nella quale si chiede alleautorità russe il rilascio della Savchenko edi altri suoi concittadini sequestrati loscorso maggio: il regista e attivista OlegStentsov, Alexander Kolchenko, GennadiyAfanasyev, Alexey Chirnyi;

il 14 ottobre il Centro russo per idiritti umani russo « Memorial » ha dichia-rato Nadia Savchenko prigioniera politica;

il Comitato per i diritti umani, nel-l’ambito delle attività della Commissioneaffari esteri della Camera, ha dedicato il

Atti Parlamentari — 20585 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 14: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

15 luglio 2014 un incontro alla situazionedelle violazioni dei diritti umani nel con-flitto ucraino –:

quali iniziative sul piano diplomaticointenda mettere in atto il Governo e ilMinistero degli affari esteri italiano, perassicurare i diritti di Nadia Savchenkonon vengano violati durante la sua de-tenzione in Russia, e la sua immediataliberazione. (5-04498)

Interrogazioni a risposta scritta:

GALLINELLA, BENEDETTI, MASSIMI-LIANO BERNINI, LUPO e PARENTELA.— Al Presidente del Consiglio dei ministri,al Ministro delle politiche agricole alimen-tari e forestali. — Per sapere – premessoche:

in un articolo del 13 gennaio 2014 delsito web Agricolae.eu, l’associazione nazio-nale Coldiretti avrebbe aumentato nel2014 la retribuzione del suo segretariogenerale portandola ad oltre un milione e800 mila euro, rispetto ai 1.677.029 eurogià corrisposti da gennaio 2014 a maggio2014;

a questi si andrebbero ad affiancareulteriori 70.774 euro di reddito imponibileper attività di collaborazioni per GerminaCampus Spa (società che ha sede a Pa-lazzo Rospigliosi come Coldiretti), edizioniTellus, Bluarancio Spa (società informa-tica di Coldiretti) e Green AssicurazioniSrl;

sempre secondo l’articolo della te-stata web succitata, la retribuzione del-l’omologo della Cia, Rossana Zambelli, èstata di 127.232,00 euro nel 2013 e am-monta a 102.398.00 euro nei primi diecimesi del 2014;

l’articolo confronta l’elevato stipendiodel segretario di Coldiretti anche conquello del presidente Usa, di circa 380mila euro, del Presidente del ConsiglioMatteo Renzi, di 114.796.68 euro e delPresidente della Repubblica Giorgio Na-politano, di circa 239 mila euro, eviden-

ziando che, sommando le tre cifre siraggiunge la soglia 733 mila euro, quasi unterzo della retribuzione di soli nove mesidel vertice Coldiretti;

a margine dell’articolo si trova poiuna corrispondenza tra il Presidente diColdiretti, Roberto Moncalvo e il direttoredi Agricolae, dalla quale emerge la volontàdi Coldiretti di diffidare l’agenzia dalladiffusione delle suddette informazioni, se-condo l’agenzia false –:

se, sulla base di quanto esposto inpremessa, non ritenga opportuno assu-mere iniziative normative affinché gli sti-pendi dei vertici delle più importanti as-sociazioni di categoria del Paese siano resicomunque pubblici, affinché attraverso latrasparenza delle informazioni oltre chedelle attività delle associazioni siano mag-giormente tutelati gli interessi dei cittadini.

(4-07551)

RICCIATTI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per sapere – premessoche:

la legge n. 56 del 2014 (cosiddetta« legge Delrio ») ha avviato un processo direvisione istituzionale che ha interessato,nella prima fase, la riorganizzazione ter-ritoriale e strutturale delle province;

per effetto della riforma Delrio, leprovince sono state private di alcune com-petenze, tra le quali quelle relative alsettore sociale;

il 9 gennaio 2015 il presidente dellaprovincia di Pesaro Urbino, Daniele Ta-gliolini, ha diramato un comunicatostampa per segnalare come, a seguito dellalegge Delrio, la provincia in questione nonpotrà più fornire il servizio di educazionedomiciliare pomeridiana a 79 minori nonudenti e non vedenti;

il presidente Tagliolini ha spiegatocome dopo la riorganizzazione delle com-petenze su sociale, formazione professio-nale, servizi per l’impiego, cultura e turi-

Atti Parlamentari — 20586 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 15: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

smo, la regione Marche non abbia ancoradefinito quali enti dovranno occuparsi ditali prerogative;

considerato, inoltre, che la legge distabilità 2015 ha operato un taglio signi-ficativo alle risorse destinate a regioni,province e comuni, è evidente la difficoltànella quale versano diversi servizi di pri-maria importanza per i cittadini ed ilrelativo personale, che quei servizi devesovrintendere ed organizzare –:

quali misure intenda adottare la Pre-sidenza del Consiglio dei ministri nell’am-bito delle competenze relative alle politi-che di coesione territoriale e agli affariregionali e delle autonomie, per agevolaree ripristinare una corretta redistribuzionedelle funzioni relative al settore dei servizisociali;

più in generale, quali misure intendaadottare il Governo per tutelare i soggettiaffetti da disabilità, nelle more del pro-cesso di riorganizzazione amministrativaavviato con la legge n. 56 del 2014; pro-cesso che si prospetta di non breve durata.

(4-07557)

SORIAL. — Al Presidente del Consigliodei ministri. — Per sapere – premesso che:

si è di recente concluso il semestre dipresidenza italiana dell’Unione europea esembra, anche secondo diverse testategiornalistiche, che le promesse siano ri-maste slogan e che l’operato renziano siadestinato a non lasciare tracce di parti-colare rilevanza;

secondo la stampa, la Presidenza ita-liana sarebbe stata giudicata da diploma-tici ed esperti in modo negativo per ri-tardi, mancanza di comunicazione, cambiin corsa: « Vengono confermati tutti glistereotipi negativi sul Paese » e Bruxelles ciavrebbe definiti « Italiani sempre disorga-nizzati e caotici »;

sembrerebbe che tutto il semestrerenziano si sia giocato sulle esigenze di

politica interna strumentalizzando l’Eu-ropa come vincolo per far passare leriforme in Italia;

Renzi non sarebbe stato nemmeno ingrado di ottenere grandi risultati da altripunti di vista: « Gli altri Governi si sonotenuti le caselle più importanti e hannoconcesso a Renzi il dicastero che tanto glistava a cuore, la politica estera per laMogherini », spiegano nella Commissione;

alcuni dossier su cui si era impegnatala Presidenza italiana avrebbero avuto unesito deludente: ad esempio, l’agenda di-gitale, su cui Renzi si era mobilitato per-sonalmente con il vertice di Venezia, sa-rebbe stata un flop con l’Italia che restaagli ultimi posti in classifica per uso diinternet, e più di un terzo degli italiani chenon l’ha mai usato;

l’Italia appare indietro anche sulpiano culturale: un anno fa, di questitempi, un gruppo di lavoro messo in piedia Palazzo Chigi era all’opera per organiz-zare un mega-convegno internazionale sul-l’identità europea, con i grandi nomi del-l’intellettualità, alcuni dei quali scomparsinei mesi successivi, da Jacques Le GoffUlrich Beck, il tutto voluto dall’alloraPremier Enrico Letta; Renzi fece caderel’idea;

durante il discorso tenuto il 13 gen-naio 2014 a Strasburgo per la chiusura delsemestre di presidenza italiana dell’Unioneeuropea, il Presidente del Consiglio Renziha dichiarato che i rilievi del MoVimento5 Stelle sull’impoverimento delle famiglieitaliane « cozzano con la realtà dei fatti edei numeri: in tempi di crisi le famiglieitaliane hanno visto crescere i loro ri-sparmi a 3,9 trilioni » perché « l’economiaitaliana vive una fase di terrore » e le« famiglie si arricchiscono perché hannopreoccupazione e paura »; .

il Presidente dell’Adusbef, Elio Lan-nuti, politico, saggista e giornalista ita-liano, ha commentato le dichiarazioni delPresidente del Consiglio Renzi dicendo chesarebbero « Ennesima mistificazione dellarealtà dei fatti, per occultare l’impoveri-

Atti Parlamentari — 20587 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 16: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

mento della famiglie italiane prodottodalla crisi sistemica dei banchieri e dallepolitiche economiche recessive e sbagliateimposte dall’Europa e dalla Troika aigoverni che si sono succeduti dal 2008,compreso il suo »;

l’analisi che propone il Presidente delConsiglio Renzi non tiene conto del fattoche, come dice la Banca d’Italia, la ric-chezza è in realtà diminuita (e non dipoco) negli ultimi anni, ma pure del fattoche essa non è equamente distribuita e chequesto divario tra ricchi e poveri è in forteaumento causando pericolosi effetti nega-tivi sulla giustizia sociale;

secondo i dati ISTAT, le persone incondizione di povertà assoluta sono au-mentate, passando dal 6,8 per cento dellapopolazione nel 2007, al 12,4 nel 2013,una percentuale allarmante e anomala perun Paese industriale: si tratterebbe di 6milioni e 20 mila persone costrette apesanti privazioni materiali, a cui si ag-giungono altre 3 milioni e 230 mila per-sone in povertà relativa, per un totale diquasi 10 milioni di italiani che vivono inpovertà;

secondo un rapporto della fonda-zione tedesca Bertelsmann il regime del-l’austerity voluto dall’Unione europeaavrebbe fatto affondare in Italia le politi-che di inclusione sociale, tanto che daquesto punto di vista, il nostro Paesesarebbe al ventiquattresimo posto sui ven-totto Paesi dell’Unione, tanto che dopol’Italia ci sarebbero solo l’Ungheria, laRomania, la Bulgaria (cioè il più poverodei Paesi dell’Unione europea) e la Greciastremata dall’iperindebitamento e dallemisure di rigore imposte dall’Unione –:

se il Governo sia al corrente dellasituazione dell’Italia e del costante impo-verimento delle famiglie di cui sopra e senon intenda chiarire il senso delle dichia-razioni fatte a Strasburgo di cui soprasull’arricchimento delle famiglie italianeanche alla luce del pericoloso aumento deldivario tra ricchi e poveri che sta pur-troppo divenendo realtà nel nostro Paesee dei rischi per la giustizia sociale checomporta;

se il Governo non intenda chiarire inmaniera dettagliata quali misure abbiaposto in atto durante il semestre di pre-sidenza italiana dell’Unione europea, e inche modo abbia utilizzato tale posizioneprivilegiata, per far uscire il Paese dallacrisi economica nella quale si trova.

(4-07558)

SORIAL. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

secondo una recente ricerca del cen-tro studi « ImpresaLavoro » realizzata ela-borando i dati delle serie storiche dell’Istatsulla disoccupazione, il Governo Renzi neisuoi primi nove mesi di attività avrebbeottenuto risultati peggiori in tema di oc-cupazione, di quelli conseguiti nel mede-simo lasso di tempo dai Governi guidati daBerlusconi e da Letta;

durante il Governo Renzi, secondol’Istat il tasso di disoccupazione giovanileavrebbe raggiunto il picco più alto disempre: 43,9 per cento con ben 54 milagiovani senza occupazione in più, e unodei dati peggiori in tema di occupazionerisulterebbe quello del lavoro delle donne;

sempre secondo i dati Istat più re-centi, la disoccupazione in Italia avrebberaggiunto il record storico negativo del13,4 per cento;

questo dato italiano, che non era maistato così alto da 37 anni, si traducetristemente in 3 milioni 457 mila italianiin cerca di lavoro, con una crescita di 264mila unità su base annua (+ 8,3 per cento);

il tasso di disoccupazione italiano èpeggiore della media dell’Eurozona: la me-dia nei Paesi della moneta unica è infattidell’11,5 per cento;

il fatto ancora più grave è che il tassodi disoccupazione italiano continua amuoversi in direzione opposta a quellodell’Eurozona: oggi il tasso di disoccupa-zione dell’Eurozona è di 0,4 punti percen-

Atti Parlamentari — 20588 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 17: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

tuali più basso di un anno fa, mentre iltasso di disoccupazione italiana è di 0,9punti percentuali più alto;

gli occupati italiani, in un solo meseda ottobre a novembre 2014, sarebberocalati di 48 mila unità;

il segretario confederale della Cgil,Serena Sorrentino, ha commenta i datisulla disoccupazione diffusi dall’Istat di-cendo che: « L’aumento è strutturale or-mai da anni. La politica economica delGoverno non è in grado di rilanciare lacrescita, perché non punta sulla creazionedi lavoro »;

il segretario della Cgil ha inoltreaffermato: « Sorprendono le dichiarazionidel Ministro del lavoro, il quale sostieneche bisogna aspettare l’effetto dei provve-dimenti del governo: la politica economicadel governo non è in grado di rilanciare lacrescita perché non punta sulla creazionedi lavoro, con il sostegno alla domanda egli investimenti pubblici. Affidare alle im-prese, come fa il Jobs Act, la speranza difar crescere l’occupazione, liberalizzando ilicenziamenti, difficilmente produrrà mag-giore stabilità e crescita. Per i giovani,inoltre, il governo dovrebbe fare una ri-flessione sul fallimento della garanzia gio-vani, dei dati non entusiasmanti su ab-bandoni e dispersione scolastica, sugli av-viamenti al lavoro delle fasce più giovaniche sono tra i più bassi in Europa e sullaripresa dell’emigrazione di massa »;

il Governo Renzi ha ripetutamentedichiarato, già da mesi, di essere impe-gnato nel dare un « calcio di riavvio »poderoso all’occupazione che in questomomento è in una situazione di stallodecennale, e di « puntare in alto » con lesue misure in grado, secondo quelle cheall’interrogante appaiono le azzardate pre-visioni del Presidente del Consiglio e delMinistro Padoan, di creare a breve « ot-tocentomila nuovi posti di lavoro » –:

se il Governo sia a conoscenza dellagrave situazione dell’occupazione in Italiache emerge dai dati dell’Istat e se nonintenda spiegare perché con le soluzioni

divulgate e dichiarate da mesi, non solonon vi sia stato ancora nessun migliora-mento, ma nemmeno si sia frenato il calodei posti di lavoro e come si intendaintervenire al più presto in merito.

(4-07559)

RICCIATTI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare. —Per sapere – premesso che:

l’impianto IPPC dello stabilimento diCastelraimondo, di proprietà della societàSacci spa con sede legale in Roma, iden-tificato con il codice IPPC 3.1, come im-pianto destinato alla produzione di più di500 t/g di clinker, con il codice NOSE-P104.11, come impianto destinato alla fab-bricazione del cemento (industria dei pro-dotti minerali che comporta processi dicombustione), con il codice NACE 26,come impianto destinato alla produzionedi prodotti minerali non metallici, e con ilcodice ISTAT 2651.0, come impianto de-stinato alla produzione di cemento, è si-tuato nei comuni di Castelraimondo eGaglio le in provincia di Macerata;

gli impianti di cottura dello stabili-mento sono, attualmente, costituiti da unforno Krupp-Gepol, con recuperatore ter-mico a cicloni, strutturato in 4 stadi suc-cessivi, avente massima potenzialità di 700t/giorno di clinker e da un forno Lepolavente massima potenzialità di 500t/giorno di clinker. Gli impianti utilizzanocombustibili tradizionali, quali il coke dipetrolio ed il metano;

la Sacci Spa in data 29 aprile 2010 hapresentato domanda di valutazione di im-patto ambientale in merito al progetto diampliamento dello stabilimento, che pre-vede la costruzione di un inceneritore conla sostituzione dei due forni attualmenteesistenti;

la regione Marche, in data 4 gennaio2013 ha concesso l’AIA (autorizzazioneintegrata ambientale);

Atti Parlamentari — 20589 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 18: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

secondo quanto riportato anche nel-l’autorizzazione integrata ambientale, ilnuovo stabilimento Sacci di Castelrai-mondo sarà un impianto di smaltimentorifiuti con una capacità superiore a 100tonnellate al giorno tramite incenerimentoe con una torre alta circa 80 metri;

si stima che il nuovo impianto pro-durrà « un milione di tonnellate l’anno dicemento – 600 mila in più della attualeproduzione – con un relativo aumentopari al 118 per cento per il coke dipetrolio, il 66 per cento di gasolio, il 44per cento di Gpl, il 146 per cento dienergia elettrica, una diminuzione nell’usodel metano pari al 74 per cento » (datiriportati dalla testata Cronache Maceratesidel 11 febbraio 2013);

a destare particolari preoccupazioni– sopratutto tra i cittadini residenti nellearee e nei Comuni limitrofi, che si sonoprontamente costituiti in un Comitato de-nominato « Salva Salute » – è l’utilizzo dicombustibili alternativi (il cosiddetto« Css ») che si stima verrà impiegato nellamisura di 93.600 tonnellate, aumentandodi conseguenza anche il traffico veicolareche – sempre secondo quanto riporta latestata giornalistica citata – dovrebbe pas-sare dagli attuali 86 viaggi giornalieri a200;

con sentenze nn. 00567 e 00568, del3 giugno 2014, il TAR Marche ha accoltoi ricorsi presentati da alcuni privati citta-dini e dall’associazione VAS Onlus e perl’effetto ha annullato il decreto 1/VAA del4 gennaio 2013 emesso dalla regione Mar-che;

il provvedimento annullato – comegià anticipato – aveva espresso un giudiziopositivo di compatibilità ambientale rela-tivamente all’impianto Sacci di Castelrai-mondo, sia in ordine al progetto di rin-novo ed ampliamento dell’impianto depo-sitato dalla società, sia in merito all’eser-cizio temporaneo dell’attività, in attesadella realizzazione del nuovo impianto,prevista per il 2018;

in particolare il TAR Marche hacensurato nel provvedimento l’assenza di

distinzione tra due profili fondamentali: ilriesame della precedente AIA (di cui aldecreto n. 77 del 2010), che ha condotto algiudizio di compatibilità della proroga al-l’attività esistente fino al 31 dicembre2018; e l’autorizzazione dal 2019 perl’esercizio dell’impianto ammodernato;

secondo il Collegio infatti « tale di-stinzione sarebbe stata invece necessariaproprio per evitare il pericolo prospettatodai ricorrenti, ossia che nelle more direalizzazione del progetto di ammoderna-mento (e potenziamento) dell’impianto, sicontinui a tollerare l’esercizio di un’atti-vità non del tutto a norma », aggiungendoche « riguardo al profilo delle emissioni inatmosfera, anche con particolare riferi-mento a diossine e furani ... la problema-tica, stante l’incidenza su fondamentaliprincipi costituzionali, come quello dellasalute, avrebbe richiesto un approfondi-mento ed una articolata motivazione voltacomunque a superare i rilievi provinciali... », concludendo che « l’argomento, perquanto delicato e rilevante, sembra esserestato oggetto di una certa confusione »;

ad aumentare i timori dei cittadiniuno studio epidemiologico redatto dall’Isti-tuto superiore di sanità (reso pubblico il15 febbraio 2013) che ha evidenziato al-cuni eccessi rilevati da diversi indicatoriepidemiologici;

la relazione di accompagnamento deidati dell’Istituto superiore di sanità, recitainfatti: « come si evince dalla Tabella 1,relativa alle suddette cause di decesso sievidenziano, tra i residenti nella areaselezionata [l’area compresa tra i Comunidi Castelraimondo, Gagliole e San Seve-rino Marche, n.d.r.], eccessi di mortalitàper tutti i tumori negli uomini e di linfominon Hodgkin nelle donne. La Tabella 2relativa alle ospedalizzazioni mostra nellepersone ricoverate di genere maschile de-gli eccessi di ospedalizzazione per i tumorimaligni nel loro complesso ed in partico-lare: tumori maligni del rene e di altri nonspecificati organi urinari, tumori malignidel tessuto linfatico ed emopoietico (in

Atti Parlamentari — 20590 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 19: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

particolare linfomi non Hodgkin e malat-tia di Hodgkin). Tra le donne emergonodegli eccessi per le ospedalizzazioni per ilcomplesso delle cause indagate e per ma-lattia di Hodgkin », aggiungendo nelle con-clusioni che « il profilo di mortalità e diospedalizzazione delle persone residentinei tre comuni oggetto di richiesta mostraper alcune patologie specifiche, selezionatein base ad una evidenza a priori di asso-ciazione rispetto alla presenza di impiantidi incenerimento, eccessi di rischio ri-spetto alla regione Marche presa comeriferimento »;

pur non essendo possibile rilevare,evidentemente, alcun nesso eziologico trala presenza del cementificio e l’aumentodel rischio di mortalità per tumori, lostudio ha sollevato molta apprensione trai cittadini coinvolti;

i cittadini riuniti in Comitato lamen-tano, in particolare, la scarsa trasparenzadelle istituzioni e degli enti coinvolti nelfornire informazioni, lo scarso coinvolgi-mento dei cittadini e la scarsa collabora-zione, circostanza che crea un clima disfiducia nei confronti dei decisori pubblici;

lo stesso sindaco di Castelraimondoaveva auspicato un maggiore coinvolgi-mento dei cittadini, dichiarando al consi-glio comunale, riunitosi in data 11 marzo2013: « Il Sindaco propone di continuaread approfondire la questione dell’autoriz-zazione alla ditta Sacci chiedendo allacommissione dei lavori pubblici di porrein essere contatti con l’associazione neocostituita al fine di monitorare l’evolversidella situazione. Si potrebbe costituire an-che una commissione di scopo o comun-que una entità solida che duri nel tempoe che possa riferire al consiglio comunalesu ciò che succede e l’evolversi della si-tuazione anche a distanza di parecchi anniPropone che la commissione riferisca alconsiglio Comunale su proposte o solu-zioni ritenute idonee da intraprendere.Manifesta la preoccupazione che ad oggisono tutti preoccupati dei possibili effettinocivi derivanti dall’installazione dei nuoviforni al cementificio ma poi fra dieci/venti

anni, quando questi forni saranno in fun-zione si rischia che non ci sia più nessunoche se ne occupi. Il consigliere Calafiorecondivide ed accoglie la richiesta del sin-daco impegnandosi a convocare al piùpresto la commissione consiliare »;

nonostante le intenzioni, tuttavia, taleimpegno risulta ad oggi disatteso –:

se il Presidente del Consiglio ed iministri interrogati siano a conoscenzadella vicenda illustrata in premessa;

quali iniziative, anche di caratterenormativo, intendano adottare per tutelarela salute dei cittadini; se non ritenganoopportuno intervenire, anche a livello nor-mativo, per introdurre e o incentivare deimeccanismi di partecipazione che preve-dano, nei casi come quello illustrato equando sia in decisione la realizzazione diopere con un potenziale impatto negativosulla salute dei cittadini residenti nellearee interessate, la consultazione diretta epreventiva degli stessi. (4-07560)

GIORGIA MELONI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro dellosviluppo economico, al Ministro dell’econo-mia e delle finanze. — Per sapere – pre-messo che:

con la deliberazione del consiglio re-gionale n. 66 del 10 luglio 2007 la regioneToscana ha approvato il piano regionaledello sviluppo economico (PRSE 2007-2010) che prevede, tra l’altro, nell’ambitodella linea di intervento 3.1 – « Ingegneriafinanziaria », interventi di garanzia concaratteristiche tali da rispettare i requisitirichiesti dall’accordo di Basilea;

in data 16 ottobre 2008 il consiglio diamministrazione di Fidi Toscana spa hadeliberato lo stanziamento di 1.500.000euro destinato a potenziare i fondi regio-nali di garanzia a favore delle piccole emedie imprese;

il 15 dicembre 2008, con la delibe-razione n. 1086 della giunta regionaledella Toscana, sono state approvate lemodalità di attuazione degli « Interventi di

Atti Parlamentari — 20591 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 20: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

garanzia per la liquidità delle imprese »,stabilendo che tali interventi siano attuatimediante apporto di risorse a Fidi To-scana spa a titolo di finanziamento, nelrispetto delle previsioni recate nelle« Istruzioni di Vigilanza per gli interme-diari finanziari iscritti nell’elenco specialedi cui alla Circolare n. 216 del 5 agosto1996, settimo aggiornamento del 9 luglio2007, ed al relativo allegato “A” »;

con deliberazione n. 1027 del 9 di-cembre 2008 la stessa, giunta regionale haapprovato il protocollo di intesa « emer-genza economia » tra regioni e sistemabancario operante in Toscana;

con il decreto n. 266 del 15 gennaio2009 avente per oggetto « PRSE 2007-2010linea di intervento 3.1 Ingegneria finan-ziaria « Interventi di garanzia per la liqui-dità delle imprese ». Approvazione dell’ac-cordo di finanziamento e del regola-mento », è stato approvato « l’accordo perun finanziamento a Fidi Toscana per unimporto massimo di euro 14.375.436,00per l’attuazione degli « Interventi di ga-ranzia per la liquidità delle imprese » dicui all’allegato A, parte integrante e so-stanziale del presente atto, nonché è statodecretato di approvare il regolamento re-lativo agli « Interventi di garanzia per laliquidità delle imprese », di cui all’allegatoB, e si è deciso di « rinviare l’assunzionedegli impegni al momento in cui sarannorese disponibili le risorse a seguito dellenecessarie variazioni di bilancio »;

tra le domande presentate ne risultauna avanzata dalla società Chil s.r.l. il 16marzo 2009 per un finanziamento di437.000 euro a ottantaquattro mesi tra-mite la BCC Pontassieve, filiale di Pontas-sieve;

la società Chil S.r.l. era ed è stata atutti gli effetti una società della famigliaRenzi e in quella data l’unico dirigente, inaspettativa, della stessa risulta essere pro-prio l’ex socio Matteo Renzi;

alla stessa data, inoltre, Fidi Toscanarisulta essere partecipata anche dalla pro-vincia di Firenze per 1.413.412,00 euro (il

primo socio pubblico per partecipazionedopo la regione Toscana) e Matteo Renziera presidente della provincia;

la garanzia di Fidi Toscana è statadeliberata il 15 giugno 2009 tra il primo eil secondo turno delle elezioni comunali diFirenze in cui Matteo Renzi stava diven-tando sindaco di Firenze, e il finanzia-mento è stato erogato dalla banca il 13agosto 2009, quando Matteo Renzi erasindaco;

anche il comune di Firenze è socio diFidi Toscana Spa;

l’intervento è stato effettuato a primarichiesta nella misura dell’ottanta percento, a valere sulle risorse della misuraliquidità PRSE 2007-2010;

in data 8 ottobre 2010, con protocollon. FI-2010-63542, Chil Post s.r.l. ha ce-duto un ramo aziendale a EVENTI 6 s.r.l.,società riconducibile sempre alla famigliaRenzi;

in data 14 ottobre 2010 le quote dellasocietà Chil Post s.r.l. sono state trasferiteinteramente da Renzi Tiziano a GianFranco Massone;

successivamente, la banca è entratain sofferenza a causa dell’insoddisfacenteandamento dei rapporto e al perduraredell’insolvenza relativa all’estinzione difatture Italia anticipate e scadute;

in data 12 agosto 2011 si è verificatoil primo mancato pagamento di una ratadel finanziamento da parte di Chil POSTs.r.l., e in data 20 ottobre 2011 è stataeffettuata la messa in mora da parte dellabanca, nel rispetto dei termini della con-venzione regolante i rapporti tra le banchee Fidi Toscana;

a quanto consta all’interrogante,l’esposizione complessiva al momentodella richiesta di attivazione della garanziasarebbe stata di 322.316,34 euro;

in data 15 febbraio 2012 la banca harichiesto a Fidi Toscana l’attivazione dellagaranzia rilasciata a valere sulla misura inoggetto;

Atti Parlamentari — 20592 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 21: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

il 7 febbraio 2013 il giudice deltribunale fallimentare di Genova ha di-chiarato il fallimento di CHIL Post s.r.l., eche su questa vicenda la procura di Ge-nova sta indagando per bancarotta frau-dolenta e tra gli indagati secondo quantoriportato da organi di stampa risultanoesserci anche Tiziano Renzi e Laura Bo-voli, genitori di Matteo Renzi;

Laura Bovoli risulta essere anchepresidente del consiglio di amministra-zione di « Eventi 6 s.r.l. »;

in data 1o agosto 2013 è stata liqui-data da Fidi Toscana alla BCC Pontassievela somma di 263,114,70 euro, a coperturadella perdita subita dalla banca (la sommaè pari all’80 per cento dell’esposizionecomplessiva al momento della richiesta diattivazione della garanzia più interessi edoneri);

il 22 febbraio 2014 Matteo Renzi èdiventato Presidente del Consiglio dei mi-nistri;

in data 30 ottobre 2014, Fidi Toscanaha ricevuto dal Fondo, centrale di garan-zia la somma di 236.803,23 euro a seguitodell’attivazione della controgaranzia;

il Fondo centrale di garanzia è affe-rente al Ministero dello sviluppo econo-mico – direzione generale dello sviluppoalle imprese, e, quindi al Governo presie-duto da Matteo Renzi;

pertanto, la perdita sofferta sull’ope-razione da Fidi Toscana, a valere sullamisura liquidità, è stata di 26.311,47 euroe dal Fondo di garanzia di 236.803,23euro;

i debiti creati dall’azienda di famigliadi Matteo Renzi sono stati di fatto pagaticon fondi pubblici sia tramite la finanzia-ria regionale sia tramite il fondo di ga-ranzia dello Stato quando Matteo Renziricopriva ruoli apicali nelle istituzioni diriferimento;

in Italia si suicida per crisi un im-prenditore ogni cinque giorni;

l’accesso al credito è una delle mag-giori difficoltà, insieme alla pressione fi-scale, che riscontrano le aziende toscane;

a Fidi Toscana non risulterebberocomunicati né l’esposizione politica dellasocietà Chil srl al momento della richiestadei finanziamento, né la successiva ces-sione di ramo aziendale –:

se quanto esposto in premessa cor-risponda al vero e se ne fossero a cono-scenza;

se sia corretto che la gestione diquesti finanziamenti sia stata affidata aFidi senza gara, e se le operazioni descrittein premessa siano avvenute nel rispettodelle normative e della regolarità proce-durale;

se il Presidente del Consiglio nonreputi opportuno chiarire i collegamentitra le società della sua famiglia e i finan-ziamenti pubblici da esse ricevuti nelcorso dell’espletamento dei diversi man-dati istituzionali da lui ricoperti. (4-07562)

PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri, al Mini-stro per le riforme costituzionali e i rap-porti con il Parlamento. — Per sapere –premesso che:

il 30 dicembre 2014 il Presidente delConsiglio, Matteo Renzi, si è recato invisita ufficiale in Albania nell’ambito di unincontro bilaterale. Per tale viaggio istitu-zionale è stato utilizzato l’Airbus A 319,IAM9002, che, di ritorno da Tirana, èatterrato all’aeroporto di Ciampino alleore 17,25 Z. Alle 18,01 Z il Presidente delConsiglio è ripartito a bordo di un Falcon900 (IAM9002), numero di matricolaMM62210, con destinazione Aosta;

a dare per prima la notizia dell’arrivodel Premier ad Aosta è l’agenzia Ansa chesubito dopo la mezzanotte, alle ore 00,30del 31 dicembre 2014, comunica: « Il pre-sidente del Consiglio Matteo Renzi, se-condo quanto si apprende, è giunto questasera ad Aosta. Il premier dovrebbe tra-scorrere con la famiglia qualche giorno di

Atti Parlamentari — 20593 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 22: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

vacanza in Val D’Aosta ». In mattinata, alle08:17, la stessa Agenzia sarà più precisaspecificando che Renzi « ... è atterratopoco dopo le 21 all’aeroporto Corrado Gexdi Aosta assieme ai suoi più stretti fami-liari. » Due ore dopo, precisamente alle10,18, sempre l’Ansa diffonde i primi det-tagli della giornata di vacanza del Premier:« Giornata sugli sci oggi per il premierMatteo Renzi che, con i suoi familiari, statrascorrendo da ieri sera un breve periododi vacanza a Courmayeur. Il presidenteRenzi è uscito alla guida di un’auto alle 10circa dalla Caserma Perenni del Centroaddestramento alpino, dove risiede e si èdiretto alla funivia che lo porterà sullepiste da sci della località del MonteBianco. Ad accompagnarlo, tra gli altri,anche alcuni maestri di sci valdostani. »;

la notizia fa immediatamente solle-vare numerosi rumors. In particolare: sulvettore aereo impiegato dal Premier perraggiungere Aosta; sulla scelta dello scaloaeroportuale di Aosta, inadatto per gliatterraggi notturni, e sull’ospitalità in unaCaserma degli alpini a fronte di numerosestrutture alberghiere presenti nella notalocalità turistica. Immediate sono le rea-zioni politiche e dell’opinione pubblica perquella che, con il passare delle ore, co-mincia a delinearsi come l’ennesima ri-proposizione dell’italico malcostume diutilizzare voli di Stato per finalità private.Noti sono i precedenti: dall’ex Presidentedel Consiglio, Silvio Berlusconi, che nonsolo risulta impegnasse regolarmente volidi Stato per andare in vacanza, anche conospiti personali, nella sua villa in Sardegnama addirittura talvolta assegnava ai volieffettuati dai suoi aerei ed elicotteri privatila qualifica di voli di Stato, al più sobrioex Presidente Mario Monti che, con volo diStato del 31esimo stormo dell’AeronauticaMilitare, si recò a Milano per presenziareal compleanno di un suo caro amico ecollega della Bocconi. Per non parlaredell’ex Ministro della giustizia, ClementeMastella, che utilizzò un volo di Stato perrecarsi ad assistere, in compagnia delfiglio, al Gran Premio di Monza di F1,oppure dell’ex Ministro della difesa, Igna-zio La Russa, che per seguire la sua

squadra del cuore, l’Inter, non esitava adutilizzare nell’arco dello stessa giornata unP180 dell’Arma dei Carabinieri per recarsia Milano e un aeromobile dell’AeronauticaMilitare per ritornare a Roma. Insomma:i precedenti non mancano;

le informazioni ed indiscrezioni rice-vute dal 30 dicembre in poi, fanno rite-nere, agli interroganti inoltre, che l’aereoin questione abbia fatto una sosta a Fi-renze e da li sia ripartito alla volta diAosta;

a fronte di questo possibile scenario,si è provveduto a richiedere attraverso glienti preposti (Enac ed Enav) la documen-tazione necessaria a supportare tale tesi, esi è ancora in attesa di ricezione:,

se queste informazioni verranno con-fermate si può evincere che il Presidentedel Consiglio non solo abbia utilizzato unvolo di Stato per dirigersi ad Aosta invacanza ma ha anche deviato il percorsoprevisto per fare tappa a Firenze, presu-mibilmente per imbarcare la famiglia;

al divampare delle polemiche l’entou-rage del Presidente del Consiglio dei mi-nistri, nella stessa giornata del 3 gennaio2015, ultimo dei quattro giorni di vacanza,diffonde una nota ufficiale dove vienecomunicato che: « Il premier Matteo Renziha pagato tutte le spese della vacanza sullaneve per sé e la famiglia e si è recato aCourmayeur non con il volo di Stato concui è stato a Tirana, ma con un Falcon900, nel pieno rispetto dei protocolli disicurezza che regolano i suoi spostamenti,in linea con quanto avviene per i capi digoverno di tutto il mondo ». Lo stessoPresidente del Consiglio dei ministri conun tweet dichiara: « gli spostamenti aerei,dormire in caserma, avere la scorta, abi-tare a Chigi non sono scelte ma frutto diprotocolli di sicurezza. »;

la nota ufficiale invece di dissipare lepolemiche le aumenta. In primis perché,con un gioco di parole, si afferma che ilPremier non ha utilizzato il volo di Stato,con cui è stato a Tirana, ma un Falcon 900che è pur sempre un aeromobile di Stato.

Atti Parlamentari — 20594 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 23: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

Anche l’inciso: « nel pieno rispetto deiprotocolli di sicurezza che regolano i suoispostamenti » lascia interdetti in quanto ivoli di Stato sono soggetti ad una disci-plina stringente fondata su criteri di eco-nomicità, opportunità e ammissibilitàmentre i suddetti protocolli di sicurezza siapplicano a tutte le cariche istituzionali aprescindere dal mezzo di trasporto impie-gato. Risibile la chiusa « in linea conquanto avviene per i capi di governo ditutto il mondo », ad avviso dell’interro-gante tipica espressione di qualunquismoitalico del « così fan tutti », poiché, trannele repubbliche delle banane e i regimidittatoriali, in nessuna parte del mondo iCapi di Governo utilizzano aerei di Statoper andare in vacanza e nessun protocollodi sicurezza può assolutamente giustificareun utilizzo privato di aerei di Stato;

questo uso spregiudicato dei voli diStato da parte di esponenti del Governodel nostro Paese ad avviso dell’interro-gante è frutto, oltre che di scarso sensocivico, anche di una interpretazione ela-stica di disposizioni normative e regola-mentari che, viceversa, sono molto strin-genti e che vanno inquadrate tenendoconto della giurisprudenza costituzionale.Si segnala che solo recentemente, conl’articolo 3 del decreto-legge 6 luglio 2011,n. 98, si è arrivati a disciplinare i voli diStato con norme di rango primario, es-sendo la materia da sempre oggetto dinormativa regolamentare indipendente;

l’inserimento del suddetto articolo 3– che limita i voli di Stato esclusivamentealle missioni istituzionali del Presidentedella Repubblica, dei Presidenti di Camerae Senato, del Presidente del Consiglio deiministri e del Presidente della Corte Co-stituzionale, tranne eccezioni che devonoessere autorizzate – trova la sua rationell’impedire usi inappropriati e nella ra-zionalizzazione dei costi per ovvie ragionidi spending review;

la direttiva di Stato del 23 settembre2011, Direttiva in materia di trasportoaereo di Stato, che sostituisce la prece-dente del 25 luglio 2008, « Disciplina del

trasporto aereo di Stato », dispone, infatti,norme stringenti finalizzate a porre limitiall’utilizzo di tali voli di Stato visto anchei surricordati abusi. Tra i limiti previstinella suddetta direttiva giova ricordare:

l’articolo 2, comma 4: « Non è am-messa la concessione del trasporto aereodi Stato per le tratte sulle quali sia pre-sente il trasporto ferroviario e tale servi-zio, tenuto conto delle modalità di eroga-zione, risulti idoneo ad assicurare il tra-sferimento in tempi ed orari compatibilicon gli impegni istituzionali della Perso-nalità interessata. » Nello specifico casoAosta è facilmente raggiungibile tramitecollegamento ferroviario e dista pochi chi-lometri dall’aeroporto « Sandro Pertini » diTorino Caselle, facilmente raggiungibiletramite normale volo di linea e andare asciare tutto rappresenta tranne che unimpegno istituzionale;

l’articolo 6, comma 1: « Sono am-messi al trasporto aereo di Stato esclusi-vamente i soggetti destinatari del volo e icomponenti della delegazione della mis-sione istituzionale indicati nella richiestadi concessione del trasporto aereo; sonoammessi, altresì, estranei alla delegazioneaccreditati dall’Autorità titolare del volo inquanto funzionali allo svolgimento dellamissione. » Nel nostro specifico caso ilPremier e la sua famiglia non avevano dacompiere nessuna missione istituzionalead Aosta se non quella di recarsi a sciarea Courmayeur;

l’articolo 7, comma 1: « Il trasportoaereo di Stato è disposto secondo criteri dieconomicità e di impiego razionale dellerisorse, previa rigorosa valutazione dell’im-possibilità, dell’inopportunità o della nonconvenienza dell’impiego di differenti mo-dalità di trasporto, ovvero previa verificadelle specifiche esigenze di alta rappresen-tanza connesse alla natura della missioneistituzionale supportata. » Per il trasportoaereo della famiglia del Presidente Renzinon è stato rispettato nessuno dei suddetti« criteri di economicità e di impiego razio-nale delle risorse » e non vi è stata nessunarigorosa « valutazione dell’impossibilità,

Atti Parlamentari — 20595 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 24: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

dell’inopportunità o della non convenienzadell’impiego di differenti modalità di tra-sporto », fermo restando che andare asciare non rappresenta nessuna missioneistituzionale;

per la nostra Costituzione il Presi-dente del Consiglio è un primus inter parespoiché egli non è il solo titolare dellafunzione di indirizzo del Governo, ma silimita a mantenerne l’unità, promuovendoe coordinando l’attività dei Ministri (arti-coli 92 e 95 della Costituzione), pertanto,essendo di pari rango con gli altri Ministri,allo stesso va applicata a medesima disci-plina regolamentare in materia di tra-sporto aereo di Stato, ovvero i medesimicriteri di economicità, opportunità e am-missibilità previsti per i suoi pari grado,con la sola eccezione della esclusione dallaprocedura autorizzativa, obbligatoria pertutti gli altri casi, prevista dal su ricordatoarticolo 3 del decreto-legge 6 luglio 2011,n. 98. Non essendo configurabile una pre-minenza del Presidente del Consiglio deiministri rispetto ai Ministri, la previsionedi una disciplina di favore nell’utilizzo deivoli di Stato rappresenterebbe oggetto dicensura di costituzionalità, in quanto di-scriminatoria nei confronti degli altri Mi-nistri suoi pari grado. Delle due l’una: o siapplica al Presidente del Consiglio lastessa stringente disciplina regolamentarein materia di voli di Stato oppure si deveacconsentire a tutti i Ministri di poterandare a sciare con voli di Stato. Nonesistono secondo l’interrogante alternativepossibili;

l’aeroporto Corrado Gex di Aosta èautorizzato a rimanere aperto dall’alba altramonto – come da certificato Enac n. 1-025/APT rilasciato, ai sensi del regola-mento per la costruzione e l’esercizio degliaeroporti, il 31 gennaio 2006 — e risultache mai in passato sia stato consentito, perovvie ragioni di sicurezza, l’atterraggio e ildecollo notturno come al contrario si èverificato con il volo di Stato del Presi-dente del Consiglio dei ministri. In meritoè stata presentata il 5 gennaio 2015 un’in-terrogazione alla giunta regionale dellaValle d’Aosta per chiarire come questo sia

stato possibile e quali oneri, anche a livellodi impiego supplementare di risorseumane e strumentali, l’amministrazioneregionale e il gestore aeroportuale, parte-cipata dalla stessa regione, si sono dovutifare carico;

andare in vacanza non rappresentauna missione istituzionale del Premier enemmeno ragioni di sicurezza possonogiustificare un uso improprio di tale pre-rogativa. Etica pubblica e senso dello Statoavrebbero dovuto imporre scelte differentie meno onerose per la collettività, special-mente in tempi di crisi economica, taglialle forze dell’ordine e ai servizi e au-mento incontrollato del debito pubblico.Al contrario tali scelte mostrano secondol’interrogante una cesura netta tra fatti eparole, una trasgressione evidente dinorme passibili di denuncia al tribunaledei ministri e un aggravio per l’erario cheè necessario quantificare –:

se il Governo non ritenga doverosochiarire le ragioni che hanno portato al-l’utilizzo di un volo di Stato per esigenzeprivate;

se il Governo non ritenga doverosotrasmettere al Parlamento tutta la docu-mentazione amministrativa, tecnica e fi-nanziaria atta a verificare la correttezza ela congruità dell’iter concessorio di talevolo di Stato e ogni atto formale adottatodal Sottosegretario di Stato delegato, dalsegretario generale della Presidenza delConsiglio dei ministri e dall’Ufficio per ivoli di stato, di Governo e umanitari attia far luce sulla programmazione, pianifi-cazione e organizzazione di tale volo diStato, in particolare sulle persone effetti-vamente trasportate e i costi sostenuti dalbilancio dello Stato. (4-07565)

NESCI. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro dell’interno, al Mini-stro della giustizia, al Ministro dell’econo-mia e delle finanze. — Per sapere – pre-messo che:

il 5 gennaio 2015, sul blog di BeppeGrillo è stata pubblicata un’intervista con

Atti Parlamentari — 20596 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 25: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

Gioele Magaldi, alto esponente della mas-soneria e autore del volume Massoni, so-cietà a responsabilità limitata, edito daChiarelettere;

nell’intervista in parola, Magaldi haesposto argomenti affrontati nel suddettovolume, in cui asserisce che importantidecisioni d’indirizzo politico nazionalesiano riconducibili ad accordi interni apotenti logge massoniche – dette Ur-Lo-dges –, per l’autore organizzate su scalaglobale in modo da condizionare le dina-miche della democrazia negli Stati;

ancora, Magaldi ha affermato nell’in-tervista in questione che il già presidentedel Consiglio dei ministri e della Commis-sione europea Romano Prodi è senz’altroparte del network massonico sovranazio-nale in termini perfino clamorosi e inso-spettabili »;

nell’aprile 2012, l’avvocato cassazio-nista Gianfranco Orelli presentò un espo-sto alla procura della Repubblica di Va-rese, riassumendo i passaggi, compiuti trail 9 e il 18 novembre 2011, che portaronoMario Monti, membro del Gruppo Bilder-berg, a succedere a Silvio Berlusconi allaguida del Governo;

nell’atto di cui si tratta, l’avvocatoscrisse anche di una « perdita di sovranitànazionale », sottolineando che « la sovra-nità in Italia non sia esercitata nelle formee nei limiti della Costituzione secondo ilprecetto posto dall’articolo 1 »;

in un articolo di Maria Teresa Meliapparso l’11 febbraio 2014 sul sito Internetdella testata giornalistica Il Corriere dellaSera, venne raccontato nei termini di una« staffetta » l’improvviso e imprevisto avvi-cendamento – poi avvenuto – alla Presi-denza del Consiglio tra il deputato EnricoLetta e l’allora sindaco di Firenze MatteoRenzi;

nel medesimo articolo, offrendo unracconto analogo a quello dato dai prin-cipali quotidiani italiani, la Meli scrisseche « l’ipotesi della staffetta, al momento,è l’unica al vaglio dei leader dei partiti, deivertici delle istituzioni e degli ambienti

economici e imprenditoriali che contano »,aggiungendo che « nei palazzi della politicasi parla solo di questo e si dà l’avvicen-damento Letta-Renzi per prossimo, seb-bene, non vi sia ancora niente di uffi-ciale »;

tale ricostruzione giornalistica sem-bra rivelativa, dunque, di una situazioneparticolare, per certo non proprio quali-ficabile nei termini di una crisi parlamen-tare allora in atto, se anche alla stampa disettore essa appariva ignota, sorprendente,quasi a metà strada tra il fantasioso el’inverosimile;

di lì a poco, come noto, l’allorasindaco di Firenze, Matteo Renzi, andòalla guida del Governo al posto del depu-tato Enrico Letta;

nel diritto penale italiano, l’attentatocontro la Costituzione dello Stato è il reatoprevisto dall’articolo 283 del codice penale(come modificato dalla legge 11 novembre1947, n. 1317), fino a prima dell’ultimamodificazione tipizzato come il reato dichiunque avesse commesso « un fatto di-retto a mutare la costituzione dello Stato,o la forma del Governo, con mezzi nonconsentiti dall’ordinamento costituzionaledello Stato »;

la legge n. 85 del 2006, approvatasotto la presidenza del Consiglio di SilvioBerlusconi e recante « Modifiche al codicepenale in materia di reati di opinione », haridotto la pena edittale per l’attentatocontro la Costituzione dello Stato;

l’articolo 1 dell’anzidetta legge hasostituito l’articolo 283 del codice penalesull’attentato contro la Costituzione delloStato, subordinando codesto reato allapresenza di « atti violenti » in « un fattodiretto e idoneo a mutare la Costituzionedello Stato o la forma di governo », dapunire « con la reclusione non inferiore acinque anni »;

è evidente che l’aggiunta, rispetto allafattispecie giuridica temporalmente prece-dente, dell’espressione « atti violenti » nellariferita norma di tutela innanzi ai tentatividi « mutare la Costituzione dello Stato o la

Atti Parlamentari — 20597 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 26: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

forma di governo » restringe il campo delleipotesi di attentato contro la Costituzionedello Stato, salvando le fattispecie concretericonducibili a piani, accordi e movimentiocculti di potere miranti – in astratto –alla modificazione della Costituzione re-pubblicana e della forma di governo conmezzi non consentiti dall’ordinamento co-stituzionale dello Stato;

con decreto del Presidente della Re-pubblica – registrato alla Corte dei contiil 15 dicembre 2006 – su proposta delpresidente del Consiglio Romano Prodi edel Ministro dell’economia e delle finanzeTommaso Padoa Schioppa, fu approvato ilnuovo statuto della Banca d’Italia – alloragovernata da Mario Draghi, poi diventatogovernatore della Bce – contenente lamodifica sostanziale del vecchio articolo 3,per cui in ogni caso, a fronte di un capitaledi 156.000 euro, rimasto inalterato nelnuovo testo, doveva « essere assicurata lapermanenza della partecipazione maggio-ritaria al capitale della Banca da parte dienti pubblici o di società la cui maggio-ranza delle azioni con diritto di voto »fosse « posseduta da enti pubblici »;

per quanto sopra riassunto, vennepertanto a cadere la norma giuridica cheimponeva la partecipazione maggioritariadel potere pubblico al capitale della Bancad’Italia, per il 94,33 per cento in mano –al 2014 – a banche e assicurazioni private,fatto primo che oggettivamente leva ognitutela statale rispetto alle attività affidatea al medesimo Istituto;

il 28 gennaio 2014, dopo la fiduciaalla Camera dei deputati del 24 gennaio, ilGoverno Letta ottenne l’approvazione de-finitiva del cosiddetto decreto-legge « Imu-Bankitalia », contenente una rivalutazionedel capitale di Banca d’Italia, nonostanteun’inedita e clamorosa opposizione deirappresentanti parlamentari del Movi-mento 5 Stelle, che la Camera cercaronoinvano di impedire il voto;

da codesto provvedimento di rivalu-tazione delle quote, gli azionisti (di Bancad’Italia) Intesa e Unicredit avrebbero peresempio avuto – secondo un articolo di

Costanza lotti e Gaia Scacciavillani ap-parso il 24 gennaio 2014 sul sito Internetdi Il Fatto Quotidiano – « un guadagnocompreso fra i 2,7 e i 4 miliardi », con –figura nel commento degli articolisti – unparticolare iter della normativa, « varata infretta e furia dal Consiglio dei ministri il27 novembre scorso, proprio mentre leforze politiche erano intente a votare ladecadenza del senatore Silvio Berlusconi »;

ciò che più rileva, però, nonostanterimasta quasi del tutto occultata, è l’av-venuta blindatura, mediante il succitatoprovvedimento, della proprietà di Bancad’Italia in capo alle banche commercialiche ne detengono le quote, con tutte leconseguenze nefaste derivanti nella sferadei controlli in materia di attività bancariae di tutela del risparmio privato, nonché,soprattutto, di perdita – da parte delpopolo – della possibilità di riappropriarsidella sovranità monetaria contenuta neldettato dell’articolo 1 della Costituzione esottratta con una serie di specifiche normenazionali e sovranazionali;

con la legge del 7 febbraio 1992n. 82, proposta dall’allora Ministro deltesoro Guido Carli, si stabilì che la deci-sione sul tasso di sconto fosse di compe-tenza esclusiva del governatore dellaBanca d’Italia e non dovesse essere piùconcordata di concerto il Ministro deltesoro;

con il decreto legislativo del 10marzo 1998, n. 43, la Banca d’Italia fusottratta alla gestione da parte del Go-verno italiano e ne fu sancita l’apparte-nenza al sistema europeo delle banchecentrali, con la conseguenza che da allorala quantità di moneta circolante è decisain autonomia dalla Banca centrale;

il 3 giugno 1999 fu presentato alSenato della Repubblica, nel corso dellaXIII legislatura, il disegno di legge n. 4083,nominato « Norme sulla proprietà dellaBanca d’Italia e sui criteri di nomina delConsiglio superiore della Banca d’Italia »;

tale disegno di legge fu annunciatonella seduta pomeridiana n. 630 del 15

Atti Parlamentari — 20598 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 27: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

giugno 1999 e assegnato l’otto luglio 1999alla 6a Commissione permanente (Finanzee tesoro) in sede referente;

il medesimo disegno di legge preve-deva che il capitale della Banca d’Italiafosse « interamente sottoscritto dal Mini-stero del tesoro, del bilancio e della pro-grammazione economica » e che fossero« incedibili » le quote di partecipazione alcapitale della Banca d’Italia;

ancora, il succitato disegno di leggedelegava il Governo « ad emanare, entroun anno dalla data di entrata in vigore »,« un decreto legislativo avente ad oggetto lemodalità di rimborso delle quote di par-tecipazione al capitale della Banca d’Italia,prefissandone i princìpi e criteri direttivi »;

il 2 marzo 2012 a Bruxelles fu re-datto il cosiddetto fiscal compact, il pattodi bilancio europeo che prevede enormisacrifici;

con l’approvazione del relativo trat-tato in Italia, avvenuta nell’estate del 2012,il riferito dispositivo è entrato nella Co-stituzione italiana;

il derivante « pareggio di bilancio » èormai un obbligo, tuttavia in contrasto coni doveri della Repubblica e con i diritti deicittadini, sempre più sottoposti a tagli etasse che producono perdita di servizi, dilavoro, di economie, di speranza nel fu-turo;

l’Italia ha dunque ceduto prerogativedi giurisdizione nazionale all’Unione eu-ropea, così risultando già ipotecate lepolitiche economiche dei prossimi decenni;

l’approvazione del fiscal compact edegli atti collegati è opera dell’attualemaggioranza e dell’attuale opposizione, adesclusione del Movimento cinque stelle edi Sinistra, ecologia e libertà, che nonerano in parlamento nella XVI legislatura;

il 9 maggio 2010 fu costituito ilFondo europeo di stabilità finanziaria, poisostituito dal Meccanismo europeo di sta-bilità (Mes), detto anche Fondo salva-Stati,

finalizzato alla stabilità finanziaria dellazona euro e istituito dalle modifiche alTrattato di Lisbona (articolo 136);

le suddette modifiche furono appro-vate il 23 marzo 2011 dal Parlamentoeuropeo e ratificate dal Consiglio europeoa Bruxelles, il 25 marzo 2011;

il Meccanismo europeo di stabilità haassunto la veste di organizzazione inter-governativa, col potere di imporre scelte dipolitica macroeconomica ai Paesi aderenti;

l’Italia ha sottoscritto una partecipa-zione al Meccanismo europeo di stabilitàdi 125.395.900.000 di euro, capitale che,per quanto deciso nella riunione del riu-nione del 30 marzo 2012 dell’Eurogruppo,è stato versato entro la metà del 2014;

alle riferite misure europee non cor-risponde un’informazione chiara e prestodisponibile sui soggetti che le gestiscono,pur se rivolte all’intera popolazione degliStati membri, in larga parte esclusa dallaconoscenza di trattati e dispositivi chenella pratica ne limitano in misura nonpiù controllabile la capacità di spesa, consoppressioni continue dei servizi pubbliciindispensabili, diminuzione dei trasferi-menti statali agli enti del territorio, dis-sesti sempre più frequenti e il concretorischio di sgretolamento della rappresen-tatività democratica;

è recente, poi, la proposta di euro-peizzazione delle quote eccedenti il 60 percento del rapporto fra debito del singoloStato membro e Pil, da raggiungere entro20 anni secondo le previsioni del « Trattatosulla stabilità, coordinamento e governancenell’unione economica e monetaria »;

nella formulazione corrente, la pre-detta europeizzazione delle quote ecce-denti, denominata « Fondo di redenzioneeuropeo », prevede, come garanzia dal sin-golo Stato membro, la possibilità di ag-gredire propri beni demaniali, opere d’artee riserve auree;

la riforma delle pensioni cosiddetta« Fornero », dal nome del Ministro respon-sabile, emanata ai sensi dell’articolo 24 del

Atti Parlamentari — 20599 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 28: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,convertito, con modificazioni, dalla legge22 dicembre 2011 n. 214, la quale –arrivata in un contesto di crisi economicasu cui, a parere degli interroganti, siregistra una generale, gravissima menzo-gna in ordine alle sue cause – ha esteso atutti i lavoratori il metodo di calcolocontributivo delle pensioni, di fatto con-dannando le nuove generazioni all’indi-genza nella vecchiaia e dimenticando com-pletamente la condizione del Mezzogiornoitaliano, in cui persistono il lavoro nero eil lavoro mafioso, dei cui proventi, perl’Istat, si potrà inserire – a partire dal2014, in coerenza con le linee Eurostat –una stima nei conti (e quindi nel Pil), conriferimento ad attività illegali come traf-fico di sostanze stupefacenti, servizi dellaprostituzione e contrabbando (di sigaretteo alcol);

nel succitato citato articolo di GianniBarbacetto e Fabrizio D’Esposito riguar-dante il libro di Magaldi « Massoni, societàa responsabilità limitata », edito da Chia-relettere, si fa riferimento a un elenco –mutuato dal volume in parola, nel quale,peraltro, si sostiene che il Presidente delConsiglio in carica, Matteo Renzi, sarebbeun « aspirante fratello » – di burocrati,politici e imprenditori italiani nelle UrLo-dges, cui secondo l’autore apparterrebberoMario Draghi, Giorgio Napolitano, MarioMonti, Fabrizio Saccomanni, Pier CarloPadoan, Massimo D’Alema, GianfeliceRocca, Domenico Siniscalco, GiuseppeRecchi, Marta Dassù, Corrado Passera,Ignazio Visco, Enrico Tommaso Cucchiani,Alfredo Ambrosetti, Carlo Secchi, EmmaMarcegaglia, Matteo Arpe, Vittorio Grilli,Giampaolo Di Paola, Federica Guidi –:

se non ritengano indispensabile eurgente fornire precisi chiarimenti rispettoalle gravi questioni qui sollevate in ordineal Governo in carica;

quali iniziative intendano assumere,nell’ambito delle rispettive competenze,per tutelare la Costituzione, specie a ga-ranzia della sovranità monetaria conte-nuta nell’articolo 1 della medesima;

se non ritengano improrogabile pro-muovere una modificazione normativacirca il valore e la proprietà delle quotedella Banca d’Italia, di modo che essesiano soltanto dello Stato, e riguardo al-l’attuale fattispecie giuridica del reato diattentato alla Costituzione, perché esso sisostanzi in ogni fatto teso a modificare,indipendentemente da atti violenti, la Co-stituzione repubblicana o la forma digoverno. (4-07566)

* * *

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:

PRATAVIERA. — Al Ministro degli af-fari esteri e della cooperazione internazio-nale. — Per sapere – premesso che:

la Repubblica Dominicana è destina-zione d’elezione di un certo numero dipensionati italiani, che vi si trasferisconoper trascorrervi più serenamente la lorovecchiaia;

a dispetto della presenza di una co-munità di italiani che vi risiedono, ilGoverno del nostro Paese ha chiuso l’am-basciata, affidando la cura degli interessinazionali nella Repubblica Dominicanaalla legazione diplomatica basata a Pa-nama;

la circostanza è motivo di irritazionee preoccupazione per i concittadini cherisiedono nella Repubblica Dominicana;

ha destato particolare sensazionequanto è accaduto al signor Giovanni Orti,giunto a Santo Domingo nel 2013 e sta-bilitosi nella provincia dominicana di ElSeibo, che ha prima perso la casa ed èstato successivamente assalito e derubato,precipitando in una situazione di assolutaprecarietà della quale si è occupata anchela stampa locale;

fermato dalla polizia locale e con-trollato il suo passaporto italiano, Orti è

Atti Parlamentari — 20600 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 29: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

stato condotto presso la sede dell’amba-sciata, del nostro Paese a Santo Domingo,che tuttavia è risultata aver chiuso i bat-tenti dal 31 dicembre 2014;

nelle more di un soccorso da partedello Stato che tarda tuttora a materia-lizzarsi, Orti ha beneficiato dell’assistenzavolontariamente prestatagli da altri italianiresidenti nella Repubblica Dominicana;

il caso di Orti non sarebbe isolato –:

quali misure il Governo intenda adot-tare ed in quali tempi per soccorrere ilsignor Giovanni Orti, abbandonato a sestesso ed alla buona volontà del prossimonella Repubblica Domenicana;

quali criteri abbiano condotto il Go-verno alla decisione di chiudere l’amba-sciata d’Italia a Santo Domingo a dispettodel fatto che nella Repubblica Domini-cana risiedano numerosi pensionati ita-liani. (4-07554)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

PES. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

l’area archeologica di Cornus (Cuglie-ri-Oristano), importantissima necropolitardo antica, le cui prime campagne discavo risalgono al 1950, è in uno stato diprogressivo degrado e necessita di urgentiinterventi di consolidamento delle strut-ture e di valorizzazione, al fine di renderlaaccessibile e fruibile da turisti e studiosi;

le condizioni precarie di Cornus sonostate denunciate anche sulla stampa in cuisi riferisce di strutture fatiscenti di accessoal sito e di un abbandono diffuso checaratterizza l’intera area archeologica;

questo sito è considerato di eccezio-nale interesse dagli studiosi di archeologia

medievale. A questo proposito vogliamocitare l’intervento pubblicato in « trenta-cinque anni di Archeologia medievale allaSapienza », della professoressa LetiziaPani Ermini, ordinaria di archeologia me-dievale presso l’università degli studi diRoma « La Sapienza » e direttore del di-partimento di scienze storiche archeologi-che e antropologiche dell’antichità, nellarivista di « Scienze Umanistiche », n. 1 del2005, che con testuali parole descrivel’importanza di Cornus nel panorama ar-cheologico della Nazione: « ...dal 1976, suaffidamento della Soprintendenza ai beniarcheologici di Cagliari, chi scrive ... hacondotto annualmente campagne di scavoche hanno portato alla rimessa in luce delcomplesso episcopale dell’antica città pu-nica e romana di Cornus, unico esempio inItalia sul piano archeologico di un’insulaepiscopalis completa nelle sue strutture,con la chiesa vescovile, il battistero, labasilica funeraria, l’area cimiteriale subdivo, il palazzo episcopale, gli impiantiartigianali, un complesso rimasto in vitadal IV almeno all’VIII secolo ». Dunque unsito eccezionale per la sua completezza eunicità;

inoltre gli studi sin qui condotti cimostrano un’area archeologica fortementestratificata, infatti affermano che Cornusvenne fondata dai Cartaginesi alla fine delIV secolo avanti Cristo e che ebbe unacontinuità di vita sino al periodo tardo-antico. La fase punica è testimoniata dallacinta muraria, dalle sepolture e dai tantireperti recuperati dagli scavi;

al periodo tardo antico, si fa risalireil complesso cristiano detto Columbaris,infatti, al III secolo e all’inizio del IVsecolo dopo Cristo appartiene una vastaarea cimiteriale nella quale sono presentitombe a « cappuccina », sepolture dette a« enkytrismos » e il rinvenimento di « men-sae » per il rito funebre del « refrigerium ».A questo periodo appartiene anche lacostruzione di una prima basilica conbattistero dove trovarono sepoltura insarcofagi di pietra i membri più impor-tanti della comunità. I resti di alcunebasiliche risalenti al V e VI secolo dopo

Atti Parlamentari — 20601 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 30: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

Cristo conservano ancora visibili i tratticonnotativi dell’architettura basilicale tar-do-antica;

all’inizio del Novecento, il noto ar-cheologo e accademico dei Lincei AntonioTaramelli, nell’ambito delle sue ricercheapprofondite sul territorio sardo, fece unaprima concreta ricognizione delle evidenzearcheologiche, seguita poi dagli studi con-dotti dall’università degli studi di Sassari,che sulla base dei dati storici ed epigrafici,oltre che dai rilievi archeologi, reseropossibile una ricostruzione storica e topo-grafica di Corpus;

l’area archeologica di Cornus risultaper quanto esposto essere un sito digrande valore storico-artistico dove, le dif-ferenti civiltà cartaginese prima e romanapoi hanno lasciato ingenti segni materialidella propria cultura, ai quali in seguito sisono aggiunte le importantissime strutturetardo antiche, rari esempi di architetturebasilicali paleocristiane nell’isola sarda,che per la particolare composizione ren-dono questo sito unico;

secondo quanto stimato dalla soprin-tendenza per i beni archeologici per leprovince di Cagliari e Oristano ammonte-rebbe a circa 150.000 euro il sostegnoeconomico di cui il sito archeologico ne-cessiterebbe per vedere garantita la suatutela e valorizzazione –:

quali iniziative il Ministero, perquanto esposto e in considerazione delleeccezionali caratteristiche di Cornus, dellasua specificità e unicità, possa prevedereper arginare lo stato di degrado in cuiversa il sito valorizzarlo e tutelarlo, anchea seguito dell’ordine del giorno sottoscrittodall’interrogante e accolto nell’ambitodella conversione in legge del decreto-leggen. 83 del 2014. (5-04494)

GAGNARLI. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo, alMinistro della salute. — Per sapere –premesso che:

a Roma, nella preziosa area del Pin-cio inclusa nel complesso di Villa Bor-

ghese, sono ripresi i lavori – avviati du-rante l’amministrazione romana di Ale-manno – per la realizzazione delle scu-derie per cavalli destinate a uso esclusivodei trentotto conduttori delle cosiddettebotticelle, carrozze turistiche a trainoequestre;

è nota l’annosa avversione dei citta-dini romani per queste particolari car-rozze, nonché l’eccezionale mobilitazionedelle associazioni protezionistiche perchiedere la loro dismissione e la trasfor-mazione del servizio, secondo l’interro-gante anacronisticamente crudele e peri-coloso per gli animali, testimoniate damigliaia di firme raccolte, decine di ma-nifestazioni e un’eccezionale attenzione daparte dei media italiani e stranieri;

la tradizione delle botticelle risale altardo ottocento e oggi è inaccettabile, datele condizioni in cui sono costretti glianimali utilizzati per il trasporto dei tu-risti: traffico intenso e convulso, intolle-rabili caratteristiche del fondo stradale,rumori elevati e imprevedibili, condizioniclimatiche avverse – specie durante lastagione estiva –, assenza di un pensionatoper i cavalli che a lungo hanno conclusodichiaratamente la carriera al mattatoiomentre oggi sulla loro fine vige un silenzioomertoso;

la violazione delle esigenze etologichedei cavalli, frequenti vittime di cadute,malori quando non incidenti mortali perlungo le strade della Capitale, configurareato ai sensi dell’articolo 544-ter del co-dice penale;

le scuderie in realizzazione interes-sano una superficie di circa due ettari eprevedono lo sbancamento di una partedella collina del Pincio (e non sarannorealizzate nel pressi dell’ex galoppatoio,come da più parti indicato, che si trovainvece dall’altra parte della strada), unodei luoghi più celebri e rilevanti di Romasotto il profilo storico, architettonico, pae-saggistico;

Atti Parlamentari — 20602 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 31: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

tali lavori hanno ricevuto nel 2010-2011 il nullaosta delle sovrintendenze, no-nostante la loro onerosità di intervento:cementificazione del suolo, scavi per ilsistema fognario, camere d’aria, realizza-zione di strutture per la guardiania equanto può riguardare l’edificazione di120 box, mentre risulta assente la previ-sione di paddock per il necessario sgam-bamento degli animali;

l’entità degli interventi è dunque taleda rendere paradossale la finalità di « al-loggiamento temporaneo », così comel’opera in questione è stata definita al soloscopo, a parere degli interroganti, di ot-tenere il nullaosta necessario;

come è noto, infatti, le ville storichedi Roma rappresentano un patrimonioprezioso del nostro Paese e sono sottopo-ste a vincoli per preservarne il valore e lecaratteristiche di bene pubblico; Villa Bor-ghese, in particolare, è tutelata dalla legge1089 del 1939, è compresa nei beni rico-nosciuti dall’Unesco come patrimonio del-l’umanità, è stata ricompresa dalle normeeuropee tra i SIC, Siti di Interesse Comu-nitario rientra perfettamente nelle pecu-liarità della Carta di Firenze che equiparai giardini storici a monumenti. Inoltre ilpunto 4.5. del PTPR (Piano territorialepaesistico della regione Lazio) stabiliscel’incompatibilità di installare manufattileggeri anche prefabbricati e strutture diqualsiasi genere che non siano diretti asoddisfare esigenze temporanee all’internodi parchi, ville e giardini storici secondo ildettato dell’articolo 3 lettera e) 5 deldecreto del Presidente della Repubblica380 del 2001 che dà la seguente defini-zione di manufatti con destinazione d’usonon temporanea e quindi permanente:« installazione di manufatti leggeri, ancheprefabbricati, e di strutture di qualsiasigenere, quali rulottes, campers, case mo-bili, imbarcazioni, che siano utilizzaticome abitazioni, ambienti di lavoro, op-pure come depositi, magazzini e simili, eche non siano diretti a soddisfare esigenzemeramente temporanee »; è, quindi, evi-

dente il totale contrasto tra tali norme ela realizzazione delle scuderie in que-stione;

di tali elementi non si è voluto tenereevidentemente conto, rendendo prevalentigli interessi di pochi privati – 38 vetturini– volti ad una attività del tutto impopolarenella città, inaccettabile, a parere degliinterroganti, sotto il profilo delle garanzieper gli animali e nonostante sia stataripetutamente nel tempo offerta la possi-bilità ai conduttori di convertire il lorolavoro in quello di conducenti di taxi;

la vicenda di Villa Borghese appareall’interrogante dunque come un’autenticaprivatizzazione di un patrimonio pubblico,per di più assai duratura nel tempo, inquanto le licenze per le botticelle hannouna durata indeterminata, con evidente,ulteriore, smentita della temporaneità del-l’alloggiamento che si è voluta invocare inrelazione ai vincoli;

a tutt’oggi, le nuove scuderie com-portano un onere finanziario equivalente a1.350.000 euro, di cui 830.000 euro sonostati assegnati nella scorsa consiliatura e470.000 concessi dalla giunta capitolinaattuale; tutto questo a spese dei cittadiniromani, nonostante le generali, rilevantidifficoltà economiche e le condizioni didissesto del comune: inoltre, alcuni anni faera stata spesa una somma superiore ai500.000 euro al fine di dotare le botticelledi motori elettrici per agevolarne la tra-zione;

le associazioni sono vicine al conse-guimento delle 5000 firme necessarie perla proposta di legge di iniziativa popolarecon cui si chiede l’abolizione del servi-zio –:

quali misure intenda adottare il Mi-nistro interrogato per assicurare la tuteladel Pincio, di Villa Borghese nonché ilrispetto della legge a tutela della stessa;

sulla base di quali motivazioni lesovrintendenze abbiano potuto accordarela possibilità di opere all’interno dell’areatutelata con evidente danno grave e per-

Atti Parlamentari — 20603 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 32: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

manente ad una delle più preziose testi-monianze del nostro patrimonio culturale;

se i Ministri interrogati non ritenganodi assumere iniziative, per quanto di com-petenza, volte a evitare effetti crudeli suglianimali in relazione alla tradizione dellecosiddette botticelle, che per le sue carat-teristiche, secondo l’interrogante ormai, sipone in pieno contrasto con le attualinormative a tutela degli animali. (5-04496)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta orale:

RABINO. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

la recente legge di stabilità per l’anno2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190) hadisposto un ulteriore versamento da partedei concessionari di giochi pubblici (dellesole slot machine, « Vlt e Awp ») nellamisura complessiva di euro 500.000.000,entro i mesi di aprile ed ottobre, dasuddividersi tra i 13 concessionari in pro-porzione al numero di VLT ed AWP adessi riferibili, alla data del 31 dicembre2014;

il conteggio delle apparecchiature ri-ferite a ciascun concessionario ed il cal-colo della relativa imposta (pro quota), èstato demandato ad un successivo decretoa cura dall’Amministrazione delle doganee dei monopoli da pubblicarsi entro il 15gennaio 2015;

il decreto, che è stato puntualmentepubblicato entro la data prevista, conteg-gia, in riferimento al concessionario SisalEntertainment, 3846 VLT a carico di que-st’ultima, contro un totale di VLT posse-dute pari a 5600;

risulta, altresì, che Sisal Entertain-ment abbia provveduto alla « dismissione »di ben 1800 VLT in data 29 dicembre 2014(due giorni prima del conteggio di ADM),

e che in questi giorni sia in corso unafebbrile attività di ripristino delle 1800VLT temporaneamente « dismesse »;

Sisal Entertainment ha ridotto tem-poraneamente la propria quota di mercato(giusto i due o tre giorni prima e dopo ilconteggio del 31 dicembre), traendo unvantaggio economico di almeno 2,5 milionidi euro;

è possibile che Sisal, agendo secondol’interrogante in contrasto con i principi dibuona fede e correttezza, indispensabiliper la qualifica di concessionario di rete digioco pubblico, possa trarre un vantaggioeconomico nei confronti di tutti gli altri 12concessionari che non hanno dismessoVLT e che pertanto hanno avuto un con-teggio « sfavorevole » (non variando la cifratotale dell’imposta, pari a euro500.000.000);

inoltre, sembrerebbe conseguente-mente che Sisal abbia danneggiato dolo-samente l’erario, privandolo della raccoltadelle imposte per tutti i giorni intercor-renti tra la disattivazione e la riattivazionedelle VLT al solo fine di ridurre la propriaquota di spettanza della tassa stabilitadalla legge di stabilità;

l’Amministrazione dogane e mono-poli avrebbe certamente notato gli stranimovimenti delle VLT di Sisal (- 1800prima del conteggio, + 1800 già in questigiorni), essendo essa stessa coinvolta inmaniera attiva in ogni passaggio di movi-mentazione delle VLT;

se l’operato di Sisal rientri in quelliprevisti dalla fattispecie legislativa, ovverose al contrario sia assolutamente proibitosospendere con le discutibili modalità de-scritte in premessa la raccolta;

se la sospensione da parte di unconcessionario di rete della accolta digioco e della raccolta delle relative impostenelle forme descritte in premessa possaessere motivo di revoca immediata dellaconcessione;

se non sia opportuno, altresì, verifi-care la correttezza dell’operato della Am-

Atti Parlamentari — 20604 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 33: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

ministrazione dogane e monopoli, la qualedeve necessariamente e tecnicamente col-laborare con il concessionario per auto-rizzare le procedure di dismissione e diriattivazione;

quali iniziative intenda adottare perevitare il verificarsi di altri situazioni si-mili, dal momento che il settore dei giochipubblici è stato a lungo oggetto delleattenzioni della magistratura e che aiconcessionari di tali giochi fu già commi-nata una delle più grandi sanzioni dellastoria repubblicana italiana, in concorsocon esponenti dell’Amministrazione do-gane e monopoli. (3-01252)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:

CIVATI. — Al Ministro della giustizia, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

l’articolo 1, comma 25, lettera c),della legge n. 228 del 2012 (legge di sta-bilità per il 2013) ha previsto la presa incarico da parte del Ministero della giusti-zia di quelle lavoratrici e di quei lavoratoriche, a partire dal 2010, hanno prestatoattività attraverso lavori socialmente utilinegli uffici giudiziari garantendo per il2013 il completamento del tirocinio for-mativo e un contributo economico daparte del Ministero per tutti coloro che almomento della presentazione della do-manda fossero in una lista di mobilità,cassaintegrati, inoccupati o, disoccupati;

la legge 27 dicembre 2013, n. 147(legge di stabilità per 2014), all’articolocomma 344, prevede che con decreto delPresidente del Consiglio dei ministri, diconcerto con i Ministri dell’economia edelle finanze e della giustizia, sia stabilitala ripartizione in quote delle risorse con-

fluite nel capitolo del Ministero della giu-stizia in cui è versato il maggior gettitoderivante dall’aumento del contributo uni-ficato per essere destinate, oltre che al-l’assunzione di personale di magistraturaordinaria, anche, e per il solo 2014, perconsentire lo svolgimento di un periodo diperfezionamento, da completare entro il31 dicembre 2014, a coloro che hannocompletato il tirocinio formativo presso gliuffici giudiziari. Si tratterebbe, secondoquanto previsto dal citato articolo 1,comma 25, della legge n. 228 del 2012, dilavoratori cassintegrati, in mobilità, social-mente utili e disoccupati;

l’onere di spesa per consentire losvolgimento del periodo di perfeziona-mento, è stato fissato in 15 milioni di euro.La suddetta legge ha altresì stabilito che latitolarità del progetto formativo spetta alMinistro della giustizia;

allo stesso articolo 1, comma 344,prevede che, a decorrere dall’anno 2015,una quota di 7,5 milioni di euro dell’im-porto destinato ai citati progetti formatividel 2014, ovvero 15 milioni di euro, deveessere destinata all’incentivazione del per-sonale amministrativo;

l’articolo 50, comma 1-bis, del decre-to-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito,con modificazioni, dalla legge 11 agosto2014, n. 114, stabilisce che « Con decretodel Ministro della giustizia, da adottare diconcerto con il Ministro dell’economia edelle finanze, sono determinati, nei limitidelle risorse finanziarie disponibili a legi-slazione vigente, il numero nonché i criteriper l’individuazione dei soggetti che hannocompletato il tirocinio formativo di cuiall’articolo 37, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, conmodificazioni, dalla legge 15 luglio 2011,n. 111, e successive modificazioni, chepossono far parte dell’ufficio per il pro-cesso, tenuto conto delle valutazioni dimerito e delle esigenze organizzative degliuffici giudiziari »;

Atti Parlamentari — 20605 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 34: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

ad oggi gli ex tirocinanti presso gliuffici giudiziari sono poco meno di 3.000;questi lavoratori hanno svolto e stannosvolgendo nell’anno in corso un’attivitàassai utile di sostegno allo smaltimento dilavoro arretrato di cui gli uffici giudiziarisono oberati; costoro hanno ormai acqui-sito un ragguardevole bagaglio di compe-tenza e di professionalità, che, se venissedisperso, inciderebbe negativamente sullivello di efficienza degli uffici giudiziari;

è importante che le risorse investitedallo Stato nella formazione di questelavoratrici e di questi lavoratori possanoessere utilizzate al meglio consentendo unloro utilizzo all’interno dell’ufficio del pro-cesso, o considerando un inserimento la-vorativo con la stipulazione di un con-tratto a tempo determinato –:

se il Ministro della giustizia, di con-certo con il Ministro dell’economia e dellefinanze, abbia già individuato il numero ei criteri per l’individuazione dei soggettiche hanno completato il tirocinio forma-tivo di cui all’articolo 37, comma 11, deldecreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 15 lu-glio 2011, n. 111, e successive modifica-zioni, che possono far parte dell’ufficio peril processo;

se il Ministro della giustizia, di con-certo con il Ministro dell’economia e dellefinanze, intenda dar corso alla prospettivadi inserimento lavorativo dei soggetti chehanno completato il tirocinio formativo dicui all’articolo 37, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, conmodificazioni, dalla legge 15 luglio 2011,n. 111, attraverso la contrattualizzazionedelle relative posizioni, bandendo a livellodistrettuale un corrispettivo di posti, il cuirapporto di lavoro sarebbe regolato da uncontratto a tempo determinato fino al 31dicembre 2015, con risorse attinte dalFondo unico giustizia ai sensi dell’articolo2 comma 7 e 7-bis del decreto-legge 143del 2008. (4-07561)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta scritta:

VARGIU. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

l’articolo 3 del decreto del Presidentedella Repubblica 30 luglio 2012, n. 151Regolamento recante modifiche al decretodel Presidente della Repubblica 495 del1992 stabilisce nuove norme in materia distrutture, contrassegno e segnaletica perfacilitare la mobilità delle persone invalideed introduce il nuovo « contrassegno diparcheggio per disabili » conforme al mo-dello previsto dalla raccomandazionen. 98/376/CE del Consiglio dell’Unione eu-ropea del 4 giugno 1998;

il comma 5 dell’articolo 381 del decretodel Presidente della Repubblica 16 dicembre1992, n. 495, così modificato dall’articolo25, comma 3, decreto legge 24 giugno 2014,n. 90, convertito, con modificazioni, dallalegge 11 agosto 2014, n. 114 stabilisce che:« Nei casi in cui ricorrono particolari condi-zioni di invalidità della persona interessata,il comune può, con propria ordinanza, asse-gnare a titolo gratuito un adeguato spazio disosta individuato da apposita segnaletica in-dicante gli estremi del “contrassegno di par-cheggio per disabili” del soggetto autorizzatoad usufruirne. Tale agevolazione, se l’inte-ressato non ha disponibilità di uno spazio disosta privato accessibile, nonché fruibile,può essere concessa nelle zone ad alta den-sità di traffico, dietro specifica richiesta daparte del detentore del “contrassegno di par-cheggio per disabili”. Il comune inoltre sta-bilisce, anche nell’ambito delle aree desti-nate a parcheggio a pagamento gestite inconcessione, un numero di posti destinatialla sosta gratuita degli invalidi muniti dicontrassegno superiore al limite minimoprevisto dall’articolo 11, comma 5, del de-creto del Presidente della Repubblica 24 lu-glio 1996, n. 503, e può prevedere, altresì, lagratuità della sosta per gli invalidi nei par-cheggi a pagamento qualora risultino già oc-cupati o indisponibili gli stalli a loro riser-vati »;

Atti Parlamentari — 20606 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 35: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

si stima che in Europa più di unapersona su cinque presenti una forma didisabilità, ovvero una mobilità ridotta. An-che per questo motivo, le istituzioni co-munitarie hanno avviato da anni una stra-tegia volta ad attuare un’azione comple-mentare, a livello europeo e nazionale, perfavorire la più ampia inclusione dellepersone diversamente abili, anche attra-verso il superamento degli ostacoli allaloro mobilità;

il nuovo contrassegno unificato euro-peo andrà a sostituire il precedente bollinoarancione e raffigura una carrozzinabianca su un fondo azzurro. Tale contras-segno rappresenta, all’interno di uno spa-zio comune, un riconoscimento e unagaranzia uniforme alla piena mobilità ditutti gli automobilisti diversamente abiliresidenti negli Stati membri;

in apparente, parziale contraddizionerispetto al suddetto orientamento, ilcomma 5 dell’articolo 381 (decreto delPresidente della Repubblica 495 del 1992rischia di lasciare, tuttavia, un’eccessivadiscrezionalità ai singoli comuni, sia perquanto riguarda il numero di posti desti-nati alla sosta gratuita degli invalidi neiparcheggi a pagamento gestiti in conces-sione, sia per quanto attiene alla previ-sione, negli stessi parcheggi a pagamento,della gratuità della sosta per gli invalidi,qualora risultino già occupati o indispo-nibili gli stalli a loro riservati;

appare infatti del tutto evidente comel’orientamento europeo, ma anche il sensodi civiltà e di evoluzione culturale dellenostre comunità, vadano nel senso dellapiena tutela della disabilità e dei suoidiritti, ma l’eccessiva apparente discrezio-nalità possa rischiare di tradursi, in casisporadici ma dolorosi, in atteggiamenti diinsensibilità da parte degli enti locali;

neppure appare condivisibile l’even-tuale obiezione per cui l’interpretazioneinclusiva dello spirito del decreto del Pre-sidente della Repubblica 495 del 1992confliggerebbe con la impossibilità di at-tivare i controlli di legittimità dello statusdi invalido: l’eventuale esposizione di una

copia fotostatica invece dell’originale delcontrassegno per disabili è consideratairregolare o addirittura configura il reatodi « falsità materiale » (Cassazione penalesezione V sentenza 21 novembre 2011n. 42957);

sarebbe invece gravissimo che l’inca-pacità di una verifica puntuale delle con-dizioni di legittimità da, parte dei comunisi traducesse in un’interpretazione restrit-tiva e punitiva del decreto del Presidentedella Repubblica 495 del 1992, con man-cato rispetto della riserva dei posti sta-biliti dal combinato disposto del decretodel Presidente della Repubblica 503 del1996 e della legge 114 del 2014 oppure conla rinuncia alla concessione della gratuitàdella sosta nei parcheggi a pagamento,qualora saturati gli stalli riservati;

solo a titolo esemplificativo e comeriportato dalla stampa locale (vedasi« L’Unione Sarda » del settembre e delgennaio 2013) nel comune di Quartu San-t’Elena (Ca) la polizia municipale ha rei-teratamente comminato sanzioni pecunia-rie ai proprietari degli autoveicoli a di-sposizione delle persone disabili (condu-centi ovvero passeggeri) che hannoparcheggiato l’autovettura munita di rego-lare contrassegno nelle aree a pagamento,allorché gli stalli a loro riservati risulta-vano già occupati –:

quali misure intenda adottare, perquanto di propria competenza, volte aevitare contraddittorie difformità da partedei diversi comuni italiani nell’interpreta-zione e nell’applicazione delle normativenazionali ed europee, allorché la loro ratiopalesemente ed inequivocabilmente èquella di garantire la più ampia ed uni-forme tutela degli automobilisti diversa-mente abili e la loro piena mobilità sututto il territorio nazionale e addiritturacomunitario;

se intende assumere iniziative nor-mative per prevedere un sistema di con-trolli e verifiche più efficaci e stringenti inmateria di riserva di un adeguato numerodi posti destinati alla sosta gratuita degliinvalidi nelle aree destinate a parcheggio a

Atti Parlamentari — 20607 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 36: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

pagamento gestite in concessione e per laprevisione della gratuità della sosta per gliinvalidi negli stessi parcheggi a pagamento,qualora risultino già occupati o indispo-nibili gli stalli a loro riservati, in ottem-peranza alle indicazioni delle normativeeuropee e alla diffusa sensibilità nei con-fronti della tutela della disabilità che ca-ratterizza la cultura della società italiana.

(4-07556)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta orale:

PALMIZIO. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

il dipartimento della pubblica sicu-rezza del Ministero dell’Interno ha recen-temente riproposto, durante alcuni incon-tri con le organizzazioni sindacali di ca-tegoria, il piano di chiusura di 251 presididella polizia di Stato, piano già formulatola scorsa primavera;

i tagli in questione, fortemente con-testati dai sindacati di polizia, che stannoconducendo una campagna di sensibiliz-zazione in tutto il Paese, sono fortementepenalizzanti soprattutto per gli uffici dellapolizia postale e delle comunicazioni, inquanto è prevista la chiusura di unasettantina di presidi che porterà un seris-simo nocumento nella lotta ai reati pedo-pornografici on line e alle truffe informa-tiche;

i tagli e le chiusure interessano inmaniera determinante anche la poliziaferroviaria e la polizia stradale, azzerandoanche le squadre nautiche e alcuni ufficidi frontiera marittima strategici, comequello di Gioia Tauro;

la soppressione potrebbe interessareanche numerosi commissariati cittadini dipubblica sicurezza, nell’ottica di una spen-ding review che non riduce sprechi einefficienze ma colpisce invece l’apparatodella sicurezza, tentando di colmare la

carenza di organico, che ammonta a circa18.000 unità, tagliando semplicemente ipresidi e facendo ricadere sugli utenti leconseguenze altamente negative che unaminor presenza di presidi di polizia sulterritorio comportano;

il Ministro interrogato, atteso nellagiornata del 14 gennaio 2015, in Commis-sione affari costituzionali per rispondereai numerosi quesiti riguardanti il piano diriordino della Polizia, ha preferito espri-mersi in una trasmissione radiofonica« Radio anch’io » su Radiouno Rai – di-chiarando che sul personale e gli uffici dipolizia « non abbiamo chiuso niente: daquando ci sono io al Viminale fin qui ilsegno è stato più »;

nella medesima trasmissione radiofo-nica, il Ministro ha dichiarato: « Attraversola collaborazione con i colossi del webdobbiamo costruire insieme un “contro-messaggio” di valori positivi rispetto allaretorica terroristica » –:

se il Governo intenda sospendere ilprospettato e ad avviso dell’interrogato« feroce » progetto di chiusura selvaggiadegli Uffici di polizia e procedere, invece,ad una riforma seria che conduca ad unarazionalizzazione ragionevole e concor-data del sistema della sicurezza italiana;

come intenda coniugare la campagnadel Dipartimento della pubblica sicurezza« Vita da social », contro il cyberbullismo ei reati informatici, con la chiusura di 73uffici della polizia postale e delle comu-nicazioni in tutta Italia;

se non ritenga invece utile incrementare ipresidi di polizia postale, considerate lesue stesse dichiarazioni su come i terro-risti utilizzino il web per pianificare at-tentati, finanziarsi e colpire gli obiettivi.

(3-01250)

CAUSIN. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

in data 7 gennaio 2015, l’assessoredella regione Veneto Elena Donazzan, che

Atti Parlamentari — 20608 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 37: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

tra altre deleghe esercita anche quellaall’istruzione, ha ritenuto di trasmettereuna propria circolare ai presidi di tutte lescuole di ogni ordine e grado, in cuitraendo spunto dai tragici avvenimenti diParigi, sollecita i dirigenti scolastici e gliinsegnanti ad avviare un dibattito sultema;

il documento in questione, che è statoimmediatamente resa pubblico, contienealcuni passaggi e opinioni che hannocreato un disagio nella comunità islamicache da anni lavora con le istituzioni ita-liane, al fine di giungere ad un livello diconvivenza e integrazione che ha resopossibile la presenza di centinaia di mi-gliaia di persone, provenienti da svariatiPaesi. Queste persone vivono pacifica-mente la propria dimensione religiosa nel-l’ambito delle libertà previste all’internodella Carta costituzionale italiana e in unPaese come l’Italia che, in quanto catto-lico, è per sua natura tollerante;

la circolare non si limita infatti achiedere che nelle scuole venga discussol’attentato di Parigi, ma, a giudizio dell’in-terrogante sconfinando dalle proprie com-petenze, è finalizzata « ad ottenere unacondanna degli attentati islamici da partedi genitori e studenti mussulmani », senzaconsiderare che tal genere di presa diposizione, che può essere legittimamenterichiesta dagli Stati alle comunità musul-mane in essi insediate, in ambito scolasticoè impropria, non può essere adottata erischia di ingenerare tensioni;

inoltre, nella circolare si accosta alterrorismo e ai fatti di Parigi, un episodiodi micro criminalità accaduto in localitàMusile di Piave (Verona) ad opera di uncittadino extracomunitario minorenne,ascrivibile al degrado e al disagio, noncerto a ragioni di carattere ideologico o difondamentalismo religioso;

il 12 gennaio 2015 da Casallanca(Marocco) un esponente islamico, AnassAbu Jaffar, per anni residente a Belluno,una delle persone che Ros e Digos tengonosotto controllo nell’ambito delle indaginiantiterrorismo, ha postato sulla sua pagina

Facebook « La Scienza del Corano » ilseguente commento sulla vicenda « Mah !Avrei tanto da dire ma ringrazio Allah perla pazienza e dico solo che Iddio porti lasua giustizia ya rabb e ripeto: “Io non midevo giustificare” », ottenendo in poche ore36 « mi piace » e 16 condivisioni;

si stigmatizza il comportamento delleforze politiche della sinistra italiana chehanno chiesto la rimozione dell’assessoreDonazzan, senza proferire parola riguardoalle più o meno velate minacce di unsoggetto in odore di terrorismo –:

se non ritenga opportuno emanareindirizzi ai provveditori, nei quali si chia-risca che è compito delle scuole anchequello di discutere dei temi di attualità digrande rilevanza, ma non quello di chie-dere, su tematiche che esulano la compe-tenza scolastica, giudizi o prese di posi-zione collettive a studenti e genitori, inparticolare se precostituiti;

quali iniziative intenda promuovereal fine di evitare il ripetersi di fatti delgenere e il rischio che si comprometta lapaziente opera di relazione e di acquisi-zione di informazioni cui sono quotidia-namente impegnate le forze dell’ordine alfine di consentire ai cittadini veneti editaliani di vivere nella massima sicurezzapossibile. (3-01251)

Interrogazione a risposta in Commissione:

ROSTELLATO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

da un comunicato presentato il 14gennaio 2615 dal Sap di Padova, Sindacatoautonomo di polizia, si apprende che ilMinistero per quanto riguarda la localequestura, ha disposto la riduzione di circadue terzi dei giubbetti antiproiettile, pas-sando da circa 120 a 40;

la questura di Padova amministracirca 900 poliziotti ad esclusione dei re-parti prevenzione crimine e reparto mo-bile; è del tutto fuori luogo per non direincredibile che Ministero a fronte di mag-

Atti Parlamentari — 20609 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 38: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

giori esigenze prima di tutto utili a forniremaggiore sicurezza passiva ai poliziotti, alcontrario abbia ridotto di due terzi ilnumero di giubbotti antiproiettile;

si legge ancora nel comunicato che aparte la riduzione descritta in premessa viè anche un’altra situazione sconcertante:al reparto prevenzione crimine gli opera-tori attendono ancora le nuove dotazionipoiché quelle attualmente utilizzate sonoscadute, ma nonostante ciò il Ministero,non si comprendono le ragioni, ha giàdisposto la restituzione di circa 50 giub-betti e quelli che rimangono, meno di 40hanno una scadenza che arriverà al 31dicembre 2015, circa 30 giubbetti già sca-duti a fine 2014, non verranno perciòsostituiti;

dal comunicato si evince che il SAPha già inviato una nota al questore diPadova e ai responsabili del Ministero,dove si chiede con particolare urgenza, unintervento finalizzato ad aumentare le do-tazioni di giubbetti antiproiettile per laquestura di Padova rispetto al numero dioperatori amministrati in provincia, men-tre si rimane in attesa dei nuovi giubbettiche dovranno sostituire quelli in dotazioneal reparto prevenzione crimine, scaduti il31 dicembre 2014;

in un momento così delicato nelquale vive il nostro Paese, anche alla lucedei gravissimi fatti accaduti a Parigi –:

se il Ministro sia a conoscenza dellagravità dei fatti esposti in premessa e senon intenda provvedere, in tempi rapidis-simi, a ripristinare tale situazione di inef-ficienza a danno dei poliziotti che svol-gono quotidianamente il servizio di con-trollo del territorio. (5-04493)

Interrogazione a risposta scritta:

CAON. — Al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

è in atto un massiccio incremento deireati contro il patrimonio in tutta laprovincia di Padova, una vera e propria

ondata che interessa in particolare i co-muni di Cadoneghe, Rubano, Selvazzano eVigonza;

il fenomeno viene da lontano: lostesso sito internet del Ministero dell’in-terno ammette, relativamente alla provin-cia di Padova, che « dalla metà degli anni’90 vi è stato ... un progressivo incrementodi reati di criminalità diffusa, specie con-tro il patrimonio, a causa anche dellamutata realtà socio economica della pro-vincia, che per la sua ricchezza ha attiratoun numero crescente di delinquenti. Si è.... insediata una delinquenza estrema-mente mobile, composta per lo più daextracomunitari irregolari »;

preoccupa soprattutto l’aumento deifurti in casa;

stando a quanto riporta la stampalocale, in particolare gli abitanti di Vi-gonza chiedono apertamente ed insisten-temente agli esponenti delle forze dell’or-dine di conoscere i limiti della legittimaautodifesa nei confronti di chi entra arubare negli appartamenti;

il livello crescente di allarme socialeattestato da quanto precede pare incom-patibile con qualsiasi ipotesi di riduzionedelle unità assegnate ai presidi territorialidelle forze dell’ordine, consigliandone in-vece il potenziamento –:

quali iniziative il Governo intendaassumere per assicurare la legalità nelterritorio provinciale di Padova e se inparticolare non ritenga opportuno rinfor-zare i locali presidi delle forze dell’ordine.

(4-07550)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta in Commissione:

CRIMÌ. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

ogni anno in Italia si laureano circa8000 studenti in medicina e chirurgia e

Atti Parlamentari — 20610 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 39: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

che l’unico modo per questi giovani mediciper entrare nel mondo del lavoro è attra-verso la specializzazione in medicina spe-cialistica o quella in medicina generale;

nel 2012 le borse di medicina spe-cialistica messe a concorso furono circa5000 nazionali più circa 500 dalle regioni,nel 2013 i contratti erano 4500 più i 500stanziati dalle regioni e infine nel 2014 siè tornati a 5000 contratti nazionali conaltri 500 finanziati dai bilanci regionali;

l’ultimo concorso si è tenuto ad ot-tobre, in grande ritardo rispetto agli anniprecedenti;

per mettere fine a ritardi e incertezzeil Ministro dell’istruzione, università edella ricerca ha disposto, con propriodecreto emesso il 30 giugno 2014, che ibandi di concorso annuali siano pubblicatinel mese di febbraio;

i medici neo-laureati attendonoquindi di conoscere la data del nuovoconcorso e la disponibilità di contratti cheverrà stanziata dal Ministero –:

quando si terrà il prossimo concorsonazionale di specializzazione per l’annoaccademico 2014-2015;

quante borse di studio verrannomesse a concorso nel bando. (5-04490)

Interrogazione a risposta scritta:

PAGLIA. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

presso lo IAL, scuola alberghiera e diristorazione di Riccione, uno studente di16 anni ha ricevuto tre giorni di sospen-sione dalla dirigente scolastica in virtùdell’acconciatura dei suoi capelli, cono-sciuta come « dreadlocks », ovvero trecceottenute attraverso l’aggrovigliamentospontaneo;

tale decisione trova origine nell’arti-colo 26 del regolamento interno all’istituto,che recita « Nel rispetto del norme igieni-che sanitarie e delle abitudini dei diversi

settori, gli allievi sono tenuti a indossareun abbigliamento decoroso, curato e or-dinato. Sono quindi da evitare abbiglia-menti, acconciature, accessori e trucchiparticolari che possano contravvenire aqueste norme »;

sulla base di tale disposizione, allostudente prima delle vacanze estive erastato intimato di cambiare acconciatura,ottenendo in risposta una riduzione delvolume dei capelli, evidentemente ritenutainsufficiente;

recentemente il ragazzo ha ultimatouno stage in un noto bar della zona,ottenendo il punteggio di 98/100, a dimo-strazione dell’assoluta compatibilità delsuo aspetto fisico con lo svolgimento dellavoro per cui studia;

appare d’altronde stravagante che nel2014 i dreadlocks siano considerati unparticolare ostativo allo svolgimento diqualsiasi attività professionale, dopo esseredivenuti da tempo un elemento ordinariodel look, adottato da personaggi pubbliciin molti ambiti della vita sociale;

una sospensione rischia invece diprodurre effetti negativi sul curriculumscolastico di un alunno di cui la stessadirigente dice « è tranquillo e a scuola vabene »;

l’interrogante ritiene che questo esolo questo debba e possa essere il criteriosu cui basare la valutazione di uno stu-dente e non interpretazioni regolamentarievidentemente soggettive e per nulla ri-spondenti all’unico elemento oggettivo pos-sibile, ovvero il rispetto delle norme igie-niche sanitarie, chiaramente non violate,se il ragazzo ha potuto effettuare espe-rienze reali di lavoro senza difficoltà e seè facile trovare lavoratori con i dreadlocksin ogni mansione legata all’attività turisti-co-alberghiera –:

se non ritenga di intervenire a tuteladel diritto ad una normale è corretta vitascolastica di uno studente colpito da unprovvedimento che l’interrogante ritiene

Atti Parlamentari — 20611 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 40: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

evidentemente discriminatorio, anche perevitare che possa stabilirsi un precedentepericoloso per la libertà di ogni persona diesprimere anche attraverso abbigliamentoe acconciature la propria personalità.

(4-07555)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

PRATAVIERA. — Al Ministro del lavoroe delle politiche sociali, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

è notizia pubblicata il 14 gennaio2015 su La Nuova di Venezia e Mestrequella di un allarme sos lanciato daisindacati per il rischio di vedere chiuderedefinitivamente a Porto Marghera la sto-rica azienda Pilkington, produttrice di ve-tri speciali e controllata dalla multinazio-nale giapponese Ngs;

in una lettera aperta inviata al pre-fetto, i sindacati lamentano il silenzio delleistituzioni locali, ricordando che mancanopochi mesi al termine del terzo anno dicontratti di solidarietà per i 170 dipen-denti, e l’apparente assenza del Ministerodello sviluppo economico, che avrebbe do-vuto riconvocare le parti ogni sei mesi perun monitoraggio della situazione;

la legge di stabilità 2015 non ha piùprevisto l’integrazione del 70 per centodella retribuzione persa a causa dellariduzione dell’orario di lavoro legata aicontratti di solidarietà; per legge, infatti,tale integrazione è pari al 60 per cento mafino al 31 dicembre 2014 si poteva contaresu un 10 per cento aggiuntivo, che perònon è stato prorogato, col risultato che adecorrere dal 1o gennaio 2015 i contrattidi solidarietà di tipo A assistiti da cassaintegrazione guadagni straordinaria nonsaranno più integrati al 70 per cento maal 60 per cento (si ricorda che fino al 2013i lavoratori in solidarietà avevano potuto

contare su un sostegno pari all’80 percento della retribuzione persa, grazie adun’integrazione del 20 per cento;

se e quali iniziative di competenza,anche in termini di moral suasion, ilGoverno intenda adottare con urgenza pertutelare i 170 dipendenti dal rischio diperdita del posto di lavoro e, al contempo,garantire la permanenza sul territorio diuna storica azienda;

se e quando il Ministro dello sviluppoeconomico intenda riconvocare tutte leparti interessate per chiarire gli intendi-menti della proprietà circa il futuro ope-rativo della Pilkington;

se sia intenzione del Ministro dellavoro e delle politiche sociali ripristinarel’integrazione dei contratti di solidarietàante 31 dicembre 2014, attesa l’importanzache i contratti medesimi rivestono pergarantire il legame azienda-lavoratore neiperiodi di crisi produttiva nel particolarecontesto di crisi socio-economica perdu-rante nel Paese. (5-04485)

DI VITA, MANTERO, LOREFICE,GRILLO, SILVIA GIORDANO, DAL-L’OSSO, BARONI e CANCELLERI. — AlMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

il 3 dicembre 2013 il Consiglio deiministri ha approvato il decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri n. 159del 2013, recante il titolo « Regolamento edichiarazione unica sostitutiva concer-nente la revisione delle modalità di deter-minazione e i campi di applicazione del-l’indicatore della situazione economicaequivalente (ISEE) », pubblicato in Gaz-zetta Ufficiale il 24 gennaio 2014;

dal 2 gennaio 2015, a circa un annodi distanza dalla sua entrata in vigore, èfinalmente disponibile sul sito del Mini-stero del lavoro e delle politiche sociali ilnuovo indicatore ISEE (Indicatore dellasituazione economica equivalente) che mi-sura la situazione economica del nucleo

Atti Parlamentari — 20612 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 41: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

familiare per l’accesso alle prestazioni so-ciali agevolate, introdotto dal decreto« Salva Italia » (n.201/2011);

da ultimo, il 12 gennaio 2015, ilMinistero del lavoro e delle politiche so-ciali ha dato il via alla campagna dicomunicazione sulla riforma dell’ISEE,con gli obiettivi di far conoscere il nuovoprovvedimento e sostenere i cittadini nellafruizione delle nuove misure, con partico-lare attenzione ai soggetti più svantaggiati;

nonostante tale iter avviato, comeappreso anche da recenti articoli pubbli-cati su alcuni quotidiani online, permar-rebbe tuttavia la spinosa questione dellamancata convenzione tra l’INPS e i CAF(Centro assistenza fiscale) che risulta nonesser stata ancora rinnovata poiché i CAFavrebbero avanzato una proposta d’au-mento del 50 per cento su ogni pratica (da10-11 euro a 15) – aumento giustificatodalla maggiore onerosità del nuovo ISEE –che fino ad oggi non ha trovato il consensodell’INPS. A parità di pratiche (circa 6milioni) si calcola che la spesa a caricodell’INPS salirebbe dai 70 milioni di eurodel 2014 fino a circa 100 milioni di euro;

per via dell’affidamento da parte dell’INPSdi alcuni servizi dedicati alla persona ealla famiglia, come quello per il calcoloISEE, i CAF, presenti ormai in modocapillare su tutto il territorio nazionale,sono nati allo scopo di fornire assistenzae consulenza completa e personalizzatanel campo fiscale e delle agevolazionisociali, consentire un adempimento fiscaleburocraticamente meno oneroso, renderesemplice il linguaggio spesso incompren-sibile della burocrazia fiscale;

in base a dati statistici è stato stimatoche il 90 per cento delle richieste ISEEpasserebbe attraverso CAF. Ad oggi, senzala stipula di una convenzione il servizionon viene erogato dai CAF, costringendopertanto i cittadini a produrlo autonoma-mente o con la consulenza, per moltefamiglie eccessivamente onerosa, del pri-vato commercialista –:

se sia a conoscenza di quanto espostoin premessa e quali attività intenda ur-gentemente intraprendere, o abbia già in-trapreso, al fine di ovviare al mancatorinnovo della convenzione tra CAF e INPS.

(5-04486)

BARUFFI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

il contratto di solidarietà nasce comestrumento atto a difendere l’occupazione,facendo in modo che il sacrificio impostoai lavoratori, in seguito alla diminuzionedell’orario di lavoro, possa essere recupe-rato attraverso un rimborso di quote diretribuzione da parte dell’Inps. La dispo-sizione legislativa generale prevede che ailavoratori spetta, per le ore di riduzione diorario a seguito del contratto di solida-rietà, un’integrazione pari al 60 per centodella retribuzione persa;

nel corso degli ultimi anni – con-trassegnati da una duratura crisi econo-mica, che ha comportato gravi ricadute suilivelli occupazionali del Paese – i contrattidi solidarietà hanno rappresentato un ef-ficace, anche se limitato, strumento dipreservazione di attività produttive a ri-schio di chiusura e di salvaguardia deiposti di lavoro;

a decorrere dal 1o luglio 2009 fino al31 dicembre 2010, il decreto-legge n. 78del 2009, convertito dalla legge n. 102 del2009 ha incrementato l’ammontare dell’in-tegrazione spettante ai soli lavoratori coin-volti da contratti di solidarietà difensiva,stipulati in base all’articolo 1, comma 1,della legge n. 863 del 1984. La misuradell’integrazione è stata incrementata del20 per cento del trattamento perso aseguito della riduzione di orario: il con-tributo erogato veniva conseguentementeaumentato dal 60 per cento all’80 percento. Tale misura è stata prorogata suc-cessivamente fino al 31 dicembre 2013;

la legge di stabilità 2014 (articolo 1,comma 186, della legge 27 dicembre 2013,n. 147), ha prorogato anche per l’anno

Atti Parlamentari — 20613 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 42: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

2014 l’aumento della misura di ricorso aicontratti di solidarietà ex articolo 1 dellalegge 863 del 1984. Tale proroga, però, èaccompagnata anche da una diminuzionedel trattamento poiché l’articolo 1, comma186 della richiamata legge stabilisce chel’integrazione base pari al 60 per cento « èaumentato nella misura del 10 per centodella retribuzione persa a seguito dellariduzione di orario, nel limite massimo di50 milioni di euro per lo stesso anno2014 ». Infatti, fino al 31 dicembre 2013 lapercentuale di integrazione era stata pariall’80 per cento della retribuzione persaper via della riduzione di orario;

analoghe misure non sono state ri-proposte nella legge di stabilità per il 2015per l’anno 2015, pertanto per i lavoratoridelle aziende che hanno in corso uncontratto di solidarietà, oppure siano in-tenzionati a stipularne di nuovi, si regi-strerà una riduzione dell’integrazione sa-lariale dal 70 al 60 per cento;

stante il perdurare della grave crisieconomica e finanziaria, accompagnatadagli altrettanto gravi dati della disoccu-pazione che, secondo gli ultimi rilevamentiIstat, si attestano al 13,4 per cento e unadisoccupazione giovanile al 43,9 per cento,appare indispensabile poter disporre ditutti gli strumenti di sostegno del redditoprevisti dall’ordinamento, come i ricordaticontratti di solidarietà, anche in vista delloro riordino previsto dalla legge delega 10dicembre 2014, n. 183;

proprio la richiamata legge delega, alterzo comma del primo articolo, indica« la necessità di regolare l’accesso allacassa integrazione guadagni solo a seguitodi esaurimento delle possibilità contrat-tuali di riduzione dell’orario di lavoro,eventualmente destinando una parte dellerisorse attribuite alla cassa integrazione afavore dei contratti di solidarietà » –:

quali iniziative intenda adottare alfine di ripristinare il sistema di integra-zione del reddito in caso di stipula deicontratti di solidarietà di cui all’articolo 1,comma 1, della legge n. 863 del 1984,quanto meno nella percentuale prevista

per l’anno 2014, nonché assicurare lerisorse necessarie per i contratti di soli-darietà di cui all’articolo 5, comma 5, dellalegge n. 263 del 1993, in vista del riordinodella loro disciplina prevista dalla citatalegge n. 183 del 2014. (5-04487)

BOCCUZZI, GNECCHI, BARUFFI, IN-CERTI, MOSCATT, MAESTRI, MICCOLI,GREGORI, SIMONI, ZAPPULLA, CARRA,ALBANELLA, DI SALVO, GIACOBBE,CINZIA MARIA FONTANA, GRIBAUDO,CASELLATO, PARIS, MARTELLI, GIOR-GIO PICCOLO, ROTTA e VENITTELLI. —Al Ministro del lavoro e delle politichesociali. — Per sapere – premesso che:

il lavoro occasionale accessorio, di-sciplinato dagli articoli 70, 72 e 73 deldecreto legislativo n. 276 del 2003, nelcorso degli anni ha visto un notevoleincremento facilitato anche dall’estensionedell’utilizzo a tutte le categorie di lavoro;

da recenti dati diffusi dalla CGIA diMestre risulterebbe che a fronte dei 27milioni del 2013, nel 2014 si raggiungerà laquota di 71 milioni di voucher venduticorrispondenti a 71 milioni di ore;

nel 2013 la media di utilizzo perlavoratore è stata pari a 10 voucher/annocorrispondenti a 10 ore di lavoro e ad unaretribuzione lorda di 100 euro corrispon-dente a 75 euro netti annui pro capite;

nell’esperienza comune, l’utilizzo dilavoratori occasionali appare molto piùestesa rispetto al dato ufficiale;

soprattutto nei settori del commercioe dei pubblici esercizi, il numero deilavoratori occasionali accessori è cresciutoa dismisura e che sono frequenti situazionidi aziende la cui forza lavoro consistaesclusivamente in tale tipologia di lavora-tori;

l’attuale sistema di comunicazione diquesti lavoratori, consiste nella comunica-zione preventiva dei codici fiscali del com-mittente e del lavoratore e nell’indicazionedi un ampio periodo in cui questa pre-

Atti Parlamentari — 20614 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 43: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

stazione potrà avvenire senza specifica-zione puntuale della data di effettivo uti-lizzo;

tale sistema in molti casi consente difar lavorare il prestatore occasionale ac-cessorio retribuendolo « in nero » senzacorrere alcun rischio di sanzione da partedei servizi ispettivi del Ministero del lavoroe delle politiche sociali impossibilitati adogni verifica effettiva;

di conseguenza questo strumento,nato per consentire l’emersione del « la-voro nero » occasionale si sta trasfor-mando in una maniera per occupare per-sonale in nero senza alcun rischio disanzioni;

se i dati diffusi dalla CGIA di Mestrecorrispondessero al vero e la media diutilizzo ufficiale fosse la medesima del-l’anno precedente, anche solo ipotizzando400 ore di lavoro annue (meno di unagiornata di lavoro a settimana per ottoore) a fronte delle 10 medie dichiarate, siavrebbe un imponibile fiscale e contribu-tivo evaso pari a circa 28 miliardi dieuro –:

quanti siano i voucher effettivamenteutilizzati (riscossi) nel 2014 e quale incre-mento ci sia stato rispetto all’anno prece-dente;

quale sia l’effettiva media di utilizzoannuo per lavoratore e se vi sia statoincremento rispetto all’anno precedente;

quale sia il rapporto tra occupati concontratto di lavoro dipendente (sia atempo determinato che indeterminato) econ voucher nei settori del commercio edei pubblici esercizi;

quali strumenti di comunicazionepreventiva analoghi a quelli previsti dallalegge Fornero per i lavoratori intermittentiintenda attivare il Ministero del lavoro edelle politiche sociali;

quali siano i tempi per avere final-mente operativa la banca dati delle co-municazioni dei lavoratori intermittenti adoggi non ancora consultabile dagli organiispettivi;

quali siano gli obblighi di sicurezzaimposti per le aziende che occupano la-voratori occasionali accessori (DPI, forma-zione, sorveglianza sanitaria, previsionedel loro utilizzo nel POS) e quali siano lecompetenze in relazione alla verifica delloro rispetto, attribuite agli ispettori dellavoro, oggi appartenenti alle direzioniterritoriali del lavoro e in futuro allaAgenzia unica ispettiva;

se, nell’ambito dei decreti delegati diprossima emanazione, non si intendaporre un limite percentuale all’utilizzo deilavoratori occasionali accessori in rela-zione al personale dipendente occupatocome già avviene per i contratti a tempodeterminato. (5-04488)

BORGHESI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

uno stato di preoccupazione e ten-sione caratterizza la Stefana spa, storicaazienda di acciaierie e ferriere con quattrostabilimenti nella provincia di Brescia, duea Nave, uno a Montirone e uno a Ospi-taletto, ed una forza, lavoro di 700 didipendenti;

il 31 dicembre 2014 il consiglio d’am-ministrazione ha depositato in tribunalel’istanza di ammissione al concordato;

l’azienda ha da tempo problemi diliquidità, come testimoniano una serie diepisodi relativi alla sospensione del gas intutti e quattro i centri produttivi a inizionovembre 2014 o, da ultimo, la sospen-sione dell’energia elettrica da parte del-l’Enel nello stabilimento di via Brescia aNave il 7 gennaio 2014;

il 2014, infatti, non è stato un grandeanno per l’azienda, in attesa, come tantealtre del comparto, di una ripresa delsettore che non c’è stata. Come evidenzial’ultimo bilancio disponibile depositato lascorsa primavera, al 31 dicembre la Ste-fana vantava crediti per 76,2 milioni dieuro, riportando però una situazione de-

Atti Parlamentari — 20615 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 44: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

bitoria per 288,61 milioni, gran parte diessi sono pendenze verso fornitori (per152,45 milioni) e banche (per 123,19 mi-lioni), in ambedue casi « debiti esigibilientro l’esercizio successivo »; quel che piùpesa sull’azienda è una spesa per interessipassivi pari al 54 per cento del margineoperativo lordo;

i dipendenti sono più che allarmati,sia perché il 31 dicembre è scaduto ilcontratto di solidarietà dei lavoratori dellostabilimento di via Brescia a Nave e diMontirone, e sia perché ad oggi i verticiaziendali non hanno ancora chiarito lestrategie future al di là delle dichiarazionidi voler mantenere la continuità azien-dale –:

se e quali iniziative di competenza,anche in termini di moral suasion, ilGoverno intenda adottare a salvaguardiadei posti di lavoro e, al contempo, pergarantire la permanenza sul territorio diuna storica azienda;

se non si ritenga opportuno istituirecon celerità un tavolo istituzionale chechiarisca il progetto aziendale futuro;

se, alla luce del perdurante stato dicrisi economica e sociale del Paese, ilGoverno non convenga sull’opportunità diintervenire con urgenza per favorire ilcredito alle imprese. (5-04489)

Interrogazioni a risposta scritta:

LAFORGIA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dell’eco-nomia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

il 9,9 per cento delle persone resi-denti nel nostro Paese vive in povertàassoluta (dato 2013), dato in aumentoesponenziale rispetto al 2007, quando lastessa percentuale risultava essere il 4,1per cento. Secondo dati Istat, si tratta dipersone che non raggiungono « uno stan-dard di vita minimamente accettabile »,privi di un’alimentazione adeguata, di una

situazione abitativa decente e di altrerisorse basilari come quelle per la salute,i vestiti e i trasporti;

la povertà non si concentra più,esclusivamente nel Meridione e tra lefamiglie numerose, negli ultimi anni, in-fatti, si è registrato un preoccupante in-cremento in segmenti della popolazioneprima ritenuti immuni come al Nord, dovele persone in povertà assoluta sono au-mentate dal 3,3 per cento nel 2007 al 7,3per cento nel 2013 e le famiglie povere condue figli minori sono passate dal 3,8 percento al 13,4 per cento;

in Italia esiste « una terza società, lasocietà degli esclusi », che negli anni dellacrisi è cresciuta di dimensioni, fino asuperare quota dieci milioni di persone tradisoccupati, occupati in nero e inattivi madisponibili a un impiego. Una schiera chepiù o meno coincide con l’ultima statisticaIstat su quanti vivono in condizioni dipovertà relativa (il 16,6 della popolazionesotto la soglia mensile di 972 euro di speseper nuclei con due componenti). E chenon accenna a diminuire, visto che nelnovembre 2014 il tasso di disoccupazioneha raggiunto il record del 13,4 per cento(+0,9 per cento rispetto a 12 mesi prima),sfiorando il 44 per cento tra i giovani;

a fronte dei grandi numeri dellapovertà di oggi, l’Italia rimane l’unicoPaese dell’Europa a 27, insieme alla Gre-cia, privo di una misura nazionale asostegno di chi si trova in questa condi-zione. Pur con differenze, i tratti di fondodei piani contro la povertà sono ovunquegli stessi: un contributo economico peraffrontare le spese primarie accompagnatoda servizi alla persona (sociali, educativi,per l’impiego) che servono ad organizzarediversamente la propria vita e a cercare diuscire dalla povertà. Alla base c’è il pattodi cittadinanza tra lo Stato e il cittadino indifficoltà: chi è in povertà assoluta hadiritto al sostegno pubblico e il dovered’impegnarsi a compiere ogni azione utilea superare tale situazione;

Atti Parlamentari — 20616 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 45: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

una recente ricerca realizzata dallaFondazione Moressa su dati Eurostat, chemette a confronto le differenze di redditoe i tassi di povertà in Italia e in Europa,conferma ulteriormente la posizione cri-tica in cui si trova il nostro Paese e spiegain parte la perdita di appeal dell’Italia(basti pensare che nel 2013 sono aumen-tati i trasferimenti all’estero, + 21 percento tra gli italiani e + 14 per cento tragli stranieri, mentre sono calati del 13 percento gli ingressi);

l’articolo 3 della Costituzione dellaRepubblica italiana recita: « È compitodella Repubblica rimuovere gli ostacoli diordine economico e sociale, che, limitandodi fatto la libertà e l’eguaglianza dei cit-tadini, impediscono il pieno sviluppo dellapersona umana e l’effettiva partecipazionedi tutti i lavoratori all’organizzazione po-litica, economica e sociale del Paese »;

nell’autunno 2013, il Ministro dellavoro e delle politiche sociali del GovernoLetta, Enrico Giovannini, aveva propostoun piano contro la povertà attraverso un,sostegno all’inclusione attiva (SIA), il costodel piano era di 7,5 miliardi di euro;

il reddito di inclusione sociale previ-sto dal SIA invece, sarebbe stato elargitoattraverso carta di credito, quindi rivoltocompletamente al consumo. Le misure infavore dei poveri non sono, dunque, sologiuste, ma rappresentano anche un effettomoltiplicatore massimo sulla domanda in-terna –:

se il Governo, alla luce di quantosopra premesso, non ritenga urgente enecessario avviare, nel 2015, la realizza-zione di un piano nazionale contro lapovertà, di durata pluriennale, con indi-cazioni concrete affinché venga gradual-mente introdotta una misura nazionale,rivolta a tutte le persone e le famiglie inpovertà assoluta nel nostro Paese, che sibasi su una logica non meramente assi-stenziale ma che sostenga un atteggia-mento attivo dei soggetti beneficiari del-l’intervento. (4-07549)

BOCCUZZI, GINEFRA e VENTRI-CELLI. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

l’ipermercato Auchan, leader nellagrande distribuzione organizzata, chiude ilpunto vendita collocato sulla provinciale aTriggiano San Giorgio, nel centro commer-ciale BariBlù;

dopo più di cinque anni di presenzanel centro commerciale, nei giorni scorsila società ha annunciato ai sindacati lacessazione dell’attività entro il 28 febbraio2015 adducendo tale motivazione alla crisidi fatturato e ai risultati economici incontinua perdita registrati nel punto ven-dita;

Auchan a Triggiano è operativa dafine 2009 con un fitto di ramo d’aziendala cui scadenza era fissata per novembreprossimo, ma considerato l’andamentodelle vendite, il gruppo ha deciso di ab-bandonare in anticipo, avviando le proce-dure di licenziamento collettivo e il 15gennaio 2015 i sindacati incontreranno ilgruppo francese e i responsabili dell’im-mobiliare Tricenter di Brescia per discu-tere della situazione. Una nuova vertenzache si apre, dunque, nel settore dellagrande distribuzione;

tale decisione sta creando non pocapreoccupazione per i circa 120 dipendentiche figurano negli organici e che da finefebbraio potrebbero restare senza lavoro;

da articoli di stampa si legge che laTricenter srl, holding immobiliare proprie-taria del centro commerciale, si sia giàattivata, per trovare un’alternativa allospazio che sarà lasciato libero da Auchane che ci sia già un investitore che dovrebbesubentrare, si legge inoltre il nome del-l’Ipersimply, del gruppo pugliese Sgara-mella, resta solo però da vedere sel’azienda che eventualmente subentrerà,sarà in grado di riassorbire tutti i dipen-denti;

si legge inoltre che la Tricenter Srl siè dichiarata disponibile a favorire il pas-

Atti Parlamentari — 20617 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 46: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

saggio dei dipendenti dell’ipermercato Au-chan al nuovo concessionario che dovesseprenderne il posto e ha offerto la propriadisponibilità, pur non avendo alcun poteredi occupazione diretta, a creare un sistemavolto a facilitare la ricollocazione dei la-voratori nei punti vendita presenti all’in-terno del centro commerciale o nelleaziende di servizio impiegate nella gestionedello stesso –:

se sia a conoscenza dei fatti descrittiin premessa e se non ritenga opportunointervenire, per quanto di competenza, alfine di facilitare l’individuazione di solu-zioni che consentano la prosecuzione la-vorativa per tutti i dipendenti del gruppoAuchan, vigilando affinché le ipotizzatemanifestazioni di interesse da parte dialtri gruppi commerciali, si traducano inun impegno concreto per i lavoratori.

(4-07552)

FRATOIANNI. — Al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

il nuovo modello di calcolo dell’ISEE,adottato con Decreto del Ministero dellavoro e delle politiche sociali del 7 no-vembre 2014, e in vigore dal 1o gennaio del2015, sta creando molte difficoltà ai cit-tadini aventi diritto o richiedenti serviziagevolati. A rischio ci sarebbero serviziessenziali e fondamentali per le famiglie ei cittadini italiani, soprattutto in un pe-riodo di forte crisi, quali gli asili nido, leagevolazioni per gli affitti, gli sconti subollette e utenze e la definizione dellerette universitarie;

ad oggi non è ancora stata rinnovatala convenzione fra l’INPS e i Centri diassistenza fiscale, motivo per cui i cittadiniche vogliano calcolare il proprio ISEE perfare richiesta e accedere a servizi agevo-lati, non hanno al momento possibilitàalcuna di usufruire del servizio, a menoche non provvedano autonomamente.Questa situazione di stallo e difficoltà, chesi riversa sui cittadini, è fotografata dalloscarso numero di persone che fino ad oggi

si è rivolta ai Centri di assistenza fiscale eche ha avuto la possibilità di aggiornare lapropria situazione economica;

di fatto, i dati ci dicono che lo scorsoanno circa 6 milioni di persone hannoavuto accesso ai servizi e alle prestazionigarantite dal vecchio ISEE e al momentosono solo poche migliaia quelle che hannoinviato la richiesta per il nuovo indicatoreandato in vigore dal 1o gennaio. Appenaun centinaio tramite i Caf, che invecegeneralmente veicolano oltre il 90 percento delle richieste;

senza la Dichiarazione sostitutivaunica, che i Centri di assistenza fiscaledevono inviare all’Inps, è impossibile perl’Istituto di previdenza elaborare il valoreISEE e, di conseguenza, le famiglie nonpossono accedere ai servizi agevolati;

proprio in questi giorni, è stato lan-ciato un allarme dai CAF: si prevede,infatti, che con i nuovi sistemi di calcolo,la platea di coloro che potranno avereaccesso ad agevolazioni potrebbe ridursidel 20 per cento. Si tratterebbe di unariduzione pesante, su cui non è possibileavere contezza, visto che il Ministero dellavoro e delle politiche sociali, al momentonon ha reso pubbliche delle proiezioni inmerito all’impatto del nuovo modello Iseesulla platea dei beneficiari di servizi age-volati, che sarebbero invece molto utili percomprendere quanto accadrà, soprattuttoconsiderando le forti difficoltà economichecui sono costretti milioni di cittadini inItalia;

un altro allarme è stato dato dalleassociazioni studentesche universitarie, ri-spetto all’accesso alle borse di studio: nelnuovo sistema di calcolo, infatti, vengonoinclusi fra i redditi disponibili anche itrasferimenti monetari ottenuti dalla pub-blica amministrazione. Questo significache nel calcolo dei redditi complessivi delnucleo familiare del richiedente la borsadi studio, nello specifico, viene inseritol’importo della borsa di studio ottenuta.Rischia di verificarsi, quindi, l’assurda si-tuazione di uno studente che risulta esserenon idoneo alla borsa, o che ne trova

Atti Parlamentari — 20618 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 47: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

l’importo diminuito, proprio perché l’annoprecedente l’ha percepita e quindi nelcalcolo del nuovo Isee ha dovuto conteg-giarla. Non è difficile immaginare che lostesso problema lo stiano vivendo altrepersone, rispetto alla richiesta di serviziagevolati differenti –:

se il Ministro non ritenga urgenteintervenire presso l’Istituto nazionale diprevidenza per giungere ad un accordocon i Centri di assistenza fiscale, rendendopiù veloce il servizio ai cittadini;

se il Ministero abbia delle previsionisull’impatto sociale prodotto dal nuovocalcolo dell’ISEE, in particolare rispetto alnumero di cittadini che non potrà piùavere accesso ai servizi agevolati;

se il Ministro non ritenga di doverassumere iniziative per scomputare dalcalcolo dei redditi disponibili per la defi-nizione dell’ISEE, i trasferimenti monetariottenuti dalla pubblica amministrazione,che rischia di estromettere dai beneficiaridelle agevolazioni, persone che hanno realinecessità. (4-07553)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

NICCHI, MATARRELLI, PAGLIA, CO-STANTINO, DURANTI, PANNARALE,PELLEGRINO, RICCIATTI e SCOTTO. —Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

il 12 gennaio 2015, la Commissioneeuropea ha autorizzato la possibilità direndere disponibile il contraccettivo diemergenza, tra cui quello a base di uli-pristal acetato (nome commerciale El-laOne); contraccettivo meglio noto come la« pillola dei 5 giorni dopo » senza bisognodella ricetta medica. Il farmaco sarebbecosì disponibile direttamente in farmaciasenza obbligo di prescrizione da parte del

medico e la decisione dovrebbe essereapplicata in tutti gli Stati membri europeinel 2015;

questo « via libera » arriva a distanzadi poco più di un mese dal parere positivorilasciato dalla Commissione per i Prodottimedicinali umani (CHMP) dell’Agenzia eu-ropea dei medicinali (EMA), secondo laquale il farmaco è « un contraccettivod’emergenza usato per prevenire gravi-danze indesiderate se assunto entro 120ore (5 giorni) da un rapporto sessuale arischio, e agisce prevenendo o ritardandol’ovulazione. Il farmaco è più efficace seassunto entro le 24 ore ». Dunque, sotto-linea l’Ema, « rimuovere il bisogno di ot-tenere la prescrizione dal medico do-vrebbe velocizzare l’accesso delle donne atale medicinale e quindi aumentarne l’ef-ficacia »;

questa decisione permetterà a più di120 milioni di donne in tutta Europa (piùdi 11 milioni in Italia in età fertile) diaccedere direttamente alla contraccezioned’emergenza;

come ha commentato Emilio Arisi,Presidente della SMIC (Società medicaitaliana per la contraccezione), consentiredi poter acquistare in farmacia l’ulipristalacetato « attesta con chiarezza che il suoimpiego non presenta alcun pericolo per lasalute, sia della donna che dell’embrione »;

come riporta un articolo de « LaRepubblica » del 14 gennaio 2015,« quando l’EMA, l’Agenzia del farmacoeuropea, ha deciso di non richiedere più laricetta, l’Italia è stato uno dei pochi Paesia votare contro, il che fa capire quantosarà difficile attuare la regola. All’AIFAprendono tempo e annunciano che laquestione verrà sottoposta alla Commis-sione tecnica. È anche ipotizzabile la ri-chiesta al Ministro della salute di unapprofondimento in seno al Consiglio su-periore della Sanità »;

manca quindi in Italia ancora il vialibera da parte dell’AIFA che ha fattosapere di aver calendarizzato in agendadei lavori la questione. Secondo l’Agenziail tema è « delicato »;

Atti Parlamentari — 20619 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 48: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

se non si ritenga urgente attivarsi,anche nei confronti dell’AIFA, affinché la« pillola dei 5 giorni dopo » sia messa incommercio anche nel nostro Paese senzal’obbligo di ricetta. (5-04491)

LUPO, LIUZZI, LOREFICE, PAREN-TELA, DALL’OSSO, SILVIA GIORDANO eMANTERO. — Al Ministro della salute, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

nella seduta del 16 dicembre 2010 laConferenza unificata sancisce un accordotra Stato e regioni in materia di: « Linee diindirizzo per la promozione ed il miglio-ramento della qualità della sicurezza edell’appropriatezza degli interventi assi-stenziali nel percorso nascita e per lariduzione del taglio cesareo », in cui sidecreta la soppressione dei punti nascitache non raggiungono i 500 parti annui;

a seguito del suddetto accordo, legiunte regionali hanno emanato le delibereper la soppressione dei punti nascita chenon raggiungevano tale limite, tra questi ilpunto nascita nell’ospedale di Villa d’Agri(Potenza) che è stato soppresso con deli-bera n. 718/2014 del 20 giugno 2014;

per quel che concerne Villa d’Agri,inoltre, non si è mai presa in considera-zione l’ipotesi di « abbinare » le attivitàostetrico-ginecologiche con quelle neona-tologiche/pediatriche, operazione cheavrebbe garantito la permanenza delpunto nascite nell’ospedale. Sono già di-versi i casi di partorienti che hanno datoalla luce i loro figli in macchina o inambulanza diretti verso il più vicino ospe-dale di Potenza che dista all’incirca 80chilometri dal comprensorio servito dal-l’ospedale di Villa d’Agri;

secondo quanto riferisce il comitatoper il percorso nascita, l’8,9 per centodelle nascite avviene in strutture con menodi 500 parti l’anno, che però rappresen-tano il 28,2 per cento dei punti nascitaitaliani. In Sicilia, su 75 punti nascita sono38 quelli che non raggiungono il limiteminimo dei 500 nascituri annui, così come

confermato dalla società italiana di pedia-tria, di questi 28 risultano già soppressi egli altri chiuderanno a breve, dimezzandodi fatto l’accesso ai Servizi Pubblici ecostringendo gli utenti che non hannopossibilità di spostamento a rivolgersi astrutture private;

la diversità territoriale del nostroPaese e le scarse infrastrutture che colle-gano le zone rurali ai grandi centri abitati,non possono non esser tenute in conside-razione nell’ambito di un accordo in ma-teria di Sanità Pubblica;

l’accordo sancito dalla Conferenzaunificata non fa nessun riferimento allacopertura territoriale del servizio punti na-scita, ma si limita a stabilire in 500 partiannui l’unico parametro per la permanenzadegli stessi, questo fa sì che in tutte le zonerurali, di montagna o semplicemente incomprensori a bassa densità abitativa madistanti dai grandi centri abitati, si creinodisagi e disservizi che mettono a rischio nonsolo la salute delle partorienti ma la salutestessa del nascituro;

gli interroganti sono altresì convintiche vada fatta un’opera di razionalizza-zione e di contenimento delle spese, maappare inopportuno inserire nell’accordocome unico parametro di valutazione ilnumero dei nascituri, gli stessi sono con-vinti che una valutazione a livello dicopertura territoriale del servizio nonpossa non esser presa in considerazione alfine di garantire a tutti gli italiani gli stessidiritti di accesso ai servizi sanitari –:

quali iniziative, nell’ambito della pro-pria competenza, intendano adottare alfine di modificare raccordo n. 137/CU del16 dicembre 2010, in particolare inserendooltre al numero delle nascite anche ilparametro della morfologia territoriale af-finché vengano garantiti a tutti i cittadiniitaliani le stesse possibilità e gli stessiservizi. (5-04495)

SILVIA GIORDANO, COLONNESE,LUIGI GALLO e TOFALO. — Al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

la regione Campania ha stabilito conil decreto n. 108 del 10 ottobre 2014 la

Atti Parlamentari — 20620 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 49: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

riduzione di 1614 posti letto semi residen-ziali destinati ai disabili in strutture diricovero extraospedaliere destinate allariabilitazione;

il fabbisogno di posti letto per leprestazioni di riabilitazione extraospeda-liera (RD1), individuato per il triennio2013-2015 dal decreto regionale n. 108, èpari a 2.306 posti letto per i disabilideterminato applicando l’indice 0,40 postiletto ogni 1.000 abitanti sulla popolazioneresidente al 2012 di cui:

1.268 posti letto in regime residen-ziale, applicando l’indice 0,22 posti lettoogni 1.000 abitanti;

1.038 posti letto in regime semire-sidenziale, applicando l’indice 0,18 postiletto ogni 1.000 abitanti;

in sintesi, dai 3800 posti letto attual-mente disponibili, il suddetto decreto com-porterà una riduzione a 2306 posti letto;

le linee guida del Ministro della sa-lute per le attività di riabilitazione (inGazzetta Ufficiale 30 maggio 1998, n. 124)definiscono le Residenze sanitarie assi-stenziali dei presidi, che offrono a soggettinon autosufficienti, anziani e non, conesiti stabilizzati di patologie, fisiche, psi-chiche, sensoriali o miste, non assistibili adomicilio, un medio livello di assistenzamedica, infermieristica e riabilitativa, ac-compagnata da un livello « alto » di tutelaassistenziale ed alberghiera generica sullabase dei modelli assistenziali adottati dalleregioni e province autonome. Le attività diriabilitazione estensiva rivolte agli ospiti ditali strutture riguardano in particolare,soggetti disabili fisici, psichici, sensoriali, oa lento recupero, non assistibili a domi-cilio, richiedenti un progetto riabilitativoindividuale caratterizzato da trattamentisanitari riabilitativi estensivi;

per prestazione residenziale e semi-residenziale si intende il complesso inte-grato di interventi, procedure e attivitàsanitarie e socio-sanitarie erogate a sog-getti non autosufficienti, non assistibili adomicilio all’interno di idonei « nuclei »accreditati per la specifica funzione;

il nuovo piano sanitario, approvatodalla giunta regionale campana, condurràinevitabilmente all’impossibilità di acce-dere alle strutture di riabilitazione perdiversi disabili;

ma secondo quanto stabilito dal no-stro ordinamento l’accesso alle prestazioniresidenziali deve intendersi regolato daiprincipi generali di universalità, equità edappropriatezza;

l’utente per il quale sia individuata lacondizione di non autosufficienza e nonassistibilità a domicilio avrà quindi dirittodi scegliere il luogo di cura nell’ambitodelle diverse opzioni offerte dalle struttureaccreditate con il servizio sanitario nazio-nale;

poiché il sistema prevede prestazionia diversi livelli di intensità di cura, l’ac-cesso alle stesse e la prosecuzione deltrattamento avverrà coerentemente con laverifica della effettiva appropriatezza dellaindicazione, sulla base di criteri oggettividi valutazione multidimensionale (VMD)dei bisogni dell’utente;

l’articolo 7 della legge 104 del 1992stabilisce che le prestazioni sanitarie esociali integrate tra loro sono alla basedella cura e della riabilitazione della per-sona handicappata;

a questo proposito, il Servizio sani-tario nazionale, tramite le strutture pro-prie o convenzionate, assicura: gli inter-venti per la cura e la riabilitazione precocedella persona con handicap, oltre a quelliriabilitativi e ambulatoriali, a domicilio onei centri socio-riabilitativi ed educatividiurni o residenziali;

l’articolo 1 della legge 128 del 2000stabilisce che la Repubblica assicura allepersone e alle famiglie un sistema inte-grato di interventi e servizi sociali, pro-muove interventi per garantire la qualitàdella vita, pari opportunità, non discrimi-nazione e diritti di cittadinanza, previene,

Atti Parlamentari — 20621 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 50: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

elimina o riduce le condizioni di disabilità,di bisogno e di disagio individuale e fa-miliare, derivanti da inadeguatezza di red-dito, difficoltà sociali e condizioni di nonautonomia, in coerenza con gli articoli 2,3 e 38 della Costituzione –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti esposti in premessa;

quali iniziative intenda intrapren-dere, anche per il tramite del commissarioad acta per l’attuazione del piano di rien-tro dai disavanzi al fine di evitare che laperdita di circa 1600 posti letto provochiprofondi disagi a persone già colpite du-ramente da difficoltà psico-fisiche;

se non ritenga necessario intervenireal fine di evitare che la perdita di postiletto generi inaccessibilità alla riabilita-zione, e conseguentemente in riferimentoalla tutele dai livelli essenziali di assi-stenza. (5-04497)

Interrogazione a risposta scritta:

ZACCAGNINI. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

la legge attuale in materia della do-nazione del sangue da cordone ombelicalein vigore è il decreto ministeriale del 18novembre 2009, modificato in data 22aprile 2014. Il tema di cui si tratta in taleatto riguarda soprattutto la promozionedella donazione del sangue da cordoneombelicale;

in tema di donazione del cordoneombelicale è bene precisare alcuni dati:secondo la Croce rossa i bambini sotto i 18anni (16 con il consenso dei genitori negliStati Uniti) non possono donare il sangue.Le donazioni di sangue generalmente nonsuperano 0,5 litri, l’equivalente di un de-cimo (1/10) della media del volume disangue di un adulto. I donatori di sanguedevono avere un peso minimo di 50 chi-logrammi. Eppure, in tutto il mondo, inquasi ogni singola struttura sanitaria incui nascono i bambini, ai neonati (che disolito pesano tra i 2 e i 5 chilogrammi)

viene negato fino ad un terzo (1/3) del lorovolume di sangue. È stato stimato che, nelmomento della nascita, il volume del san-gue dei neonati è di 78 ml/kg (x 3,5 kg =275 ml circa) con il valore di ematocritovenoso di 48 per cento;

quando il clampaggio del cordoneombelicale è ritardato di 5 minuti il vo-lume del sangue cresce del 61 per centoraggiungendo 126 ml/kg (x 3,5 kg = 440 mlcirca). Questa trasfusione placentare rag-giunge il valore finale di circa 1-60 ml (440ml – 275 ml) per un bambino di circa3,500 grammi, appare « matematico » che icirca 160 ml sono patrimonio ematico delneonato e non della placenta;

un quarto (1/4) di trasfusione avvienenei primi 15 secondi e metà entro i 60secondi dalla nascita;

un nutrito numero di indagini scien-tifiche (pubblicate da riviste scientificheautorevoli quali BMJ, The Cochrane Li-brary, Journal of Cellular and MollecularMedicine, The Lancet ecc.) indica che conil solo fatto di ritardare il clampaggio e iltaglio del cordone ombelicale ai neonati, inostri bambini avrebbero una nascitameno traumatica, avrebbero un normale efisiologico adattamento alla vita extraute-rina, soffrirebbero di meno emorragie en-docraniche, avrebbero maggiori riserve diferro all’età di 4 mesi e fino a 6 e 8 mesidalla nascita;

le sostanze nutritive, l’ossigeno e lecellule staminali presenti nel sangue tra-sfuso dalla placenta nei neonati, quando viè il ritardo del taglio del cordone, assicu-rano che i tessuti e gli organi del corposiano adeguatamente vitalizzati, nutriti eche gli sia fornita abbastanza energia.Questo si traduce nella migliore salute,aumentata immunità, più intelligenza e,presumibilmente, un potenziale accre-sciuto di longevità Inoltre, non tagliando ilcordone ombelicale alla nascita, il neonatopuò stare a stretto contatto pelle a pellecon la madre. Questo elimina o riduceenormemente un potenziale trauma do-vuto alla nascita. Le ricerche hanno con-

Atti Parlamentari — 20622 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 51: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

fermato che i bambini nati senza traumagodono di maggior capacità intatta diamore e di fiducia;

l’autorevole Royal College of Obste-tricians and Gynaecologists (RCOG) nelRegno Unito sottolinea che, al livello pra-tico, la raccolta del sangue cordonale puòmettere a rischio la salute della madre edel bambino in situazioni di prematurità,giri di cordone ombelicale intorno al collotaglio cesareo, gravidanza multipla, com-promettendo anche il contatto immediatomadre-bambino. Questi rischi non sonomenzionati nel disegno di legge in que-stione e nelle informazioni generalmentefornite ai genitori. Nessuna informazionesui tempi di clampaggio e taglio del cor-done è fornita ai genitori, benché si trattidi un elemento fondamentale sia per lasalute del neonato che per la raccolta delsangue per uso eterologo;

uno studio italiano che ha monito-rato la raccolta del sangue cordonale inItalia nel tempo di due anni indica nelleconclusioni: « Secondo la nostra espe-rienza una raccolta ottimale di SCO deverispettare le seguenti caratteristiche: re-clutare più primigravide, con epoca gesta-zionale al prelievo di SCO tra 37-40 set-timane, con peso fetale superiore a 3.000grammi, tempo di clampaggio del cordoneombelicale entro 30 secondi, raccolta disangue cordonale con placenta inseritaancora in utero, e da preferire il partospontaneo, di solito associato a lungo tra-vaglio (aumento dello stress fetale). » Inpratica, se il cordone non è clampato etagliato entro 30 secondi, l’uso del sangueraccolto viene compromesso perché con-siderato non idoneo dalle banche del san-gue da cordone ombelicale;

numerose ricerche indicano che ri-tardando il clampaggio dell’ombelico ibambini: avrebbero una nascita menotraumatica avrebbero meno emorragie en-docraniche guadagnerebbero maggiori ri-serve di ferro fino a 8 mesi godrebbero diuna migliore salute avrebbero un’aumen-tata immunità svilupperebbero più intel-ligenza godrebbero di una potenziale mag-

gior longevità. L’atto di tagliare e il cor-done ombelicale è, di fatto, un atto inva-sivo ingiustificato dal momento che permotivi fisiologici e medico legali il partonon può definirsi concluso prima del se-condamento e sebbene sembri una piccolaoperazione è nei fatti un atto enorme-mente invasivo e lesivo. La pratica delclampaggio, piuttosto recente, è una pic-cola operazione: ha ricevuto una spintanegli anni Sessanta quando si pensava cheprevenisse l’ittero, ma in realtà si è sco-perto che non vi è alcun legame. Un’ul-teriore tesi a favore del clampaggio èquella per cui si pensa possa prevenire lapolicitemia o l’eccesso di emoglobina. Maanche questo, secondo Ibu Robin Lim(ostetrica di fama internazionale), nongiustifica la prevaricazione effettuata sugliinermi bambini alla nascita. In realtà sechiunque cercasse in internet su Pubmednella stringa MeSH le parole « jaundiceneonatal » e « brain injuries » su più di 11milioni di articoli censiti troverebbe solo 3articoli piuttosto generici, datati e nonpertinenti sugli eventuali danni da iperbi-lirubinemia, al contrario la recente lette-ratura sembra concordare sul valore dellabilirubina come potente antiossidante cheridurrebbe il rischio di infarto cardiaco, dimortalità per cancro, di danno da ossigenonella retinopatia dei pretermine, di rigettonei trapianti;

un piccolo studio effettuato presso lacasa del parto indonesiana di Bumi Sehat,in cui Ibu Robin Lim opera da oltre 20anni, ha indicato che nei bimbi che hannoritardato il clampaggio alla nascita non viè stato incremento di valori riguardantil’itterizia. Anzi, i piccoli che soffrono dianemia per il clampaggio immediatohanno meno energie per cercare nutri-mento nella madre e sono più deboli.Inoltre, in tale casa del parto, dove non sitaglia il cordone alla nascita, i neonatipossono stare a stretto contatto pelle apelle con la madre, e ciò elimina o riduceun potenziale trauma dovuto alla nascita.Secondo quanto riporta Ibu Robin, infatti,presso la casa di parto si aspettano comeminimo 3 ore, e comunque non si inter-viene prima che ogni minima pulsazione

Atti Parlamentari — 20623 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 52: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

sia terminata. Lo stesso Erasmus Darwin,padre di Charles Darwin, sosteneva nel1801: « Per il bambino una cosa moltodannosa è quella di clampare e tagliare ilcordone ombelicale troppo presto. Do-vrebbe essere lasciato, non solo fino a cheil neonato abbia ripetutamente respirato,ma fino a quando siano completamentecessate le pulsazioni. Altrimenti il bam-bino rimane molto più debole perché gliviene a mancare una parte di sangue chegli appartiene e che invece resta nellaplacenta ». Ad affermazioni analoghe eragiunto qualche secolo prima Aristotele.Nel 1995 l’Associazione americana di gi-necologia ed ostetricia pubblicò una let-tera in cui veniva molto raccomandato iltaglio immediato del cordone ombelicaleper studi che riguardano l’emogasanalisi(cioè analisi dei valori dei gas disciolti nelsangue). In seguito però il bollettino èstato ritirato, e l’autorevole associazioneha rivisto le raccomandazioni;

inoltre vi è da sottolineare che lecellule staminali sono preziose, il sangueha valore. Benché non vi siano dati pub-blici sull’aspetto commerciale delle sacchedi sangue cordonale, le stesse in praticahanno un valore nominale e una transa-zione economica vi è implicita;

a molti genitori viene chiesto di do-nare il sangue neonatale dei loro bambiniper la scienza o per aiutare gli altri, manon ci si sofferma su un dato fondamen-tale: le persone adulte possono donaresolo il 10 per cento del loro sangue,mentre con la pratica del clampaggio e deltaglio precoce del cordone i medici pre-levano fino al 33 per cento del sangue delneonato senza consenso del diretto inte-ressato;

le cellule staminali del cordone delbambino sono prodotti nella sua placentae dopo il parto, fino all’espulsione dellaplacenta migrano dalla placenta (che èparte integrale del bambino fintanto chesta in utero) nel corpo del bambino, perdargli tutte le riserve di cui ha bisogno percrescere e svilupparsi. Si parla di autotra-sfusione originaria o trapianto autologa. Il

trapianto autologo di cellule staminali ètipico dei mammiferi;

ecco cosa dice la ricerca: in un re-cente articolo di Verena Schmid, pubbli-cato in « Nascita e vita consapevole » siprecisa come: il ritardo nel taglio delcordone permette una terapia innata dicellule staminali che può essere di grandeaiuto nel caso di malattie neonatali, eanche di malattie successive nell’età piùavanzata. Il dottor Sanberg e i suoi col-leghi concludono che il taglio ritardato delcordone può ridurre i rischi per il bam-bino di incorrere in tante malattie quali ildistress respiratorio, malattie croniche deipolmoni, emorragia cerebrale, anemia,malattie infiammatorie e sepsi, malattiedegli occhi. (Sanberg 2010, Journal ofCellular and Molecular Medicine). Sembrache le cellule staminali abbiano anche uneffetto sulla riparazione delle cellule ner-vose e possano riparare danni cerebralisubiti nella nascita. Lasciare il cordoneintatto, senza amputarlo, senza clamparloe senza tagliarlo prima di essere certi cheil tuo/a bambino/a abbia ricevuto l’interascorta del suo sangue è essenziale perraggiungere un benessere fisico e mentaleottimale. (Tolosa 2010) Tagliare subito ilcordone al bambino appena nato non è unatto neutro. Lo depriva di molte riserveimportanti per crescere, oltre alle cellulestaminali anche di ferro e altre sostanzeimportanti. Per contro, lasciando il cor-done integro, la placenta lo può riforniredi tutto quello che ha bisogno, anche inbase alle risorse che ha consumato du-rante il parto. Rispetto alla conservazioneo donazione delle cellule staminali in unabanca la dottoressa e ricercatrice austra-liana Sarah Buckley dice nel suo libro« Gentle Birth, Gentle Mothering » (Parto-rire e accudire con dolcezza, Il Leoneverde, 2012):

la possibilità che un bambino abasso rischio abbia bisogno delle sue cel-lule staminali è stata stimata in 1 su20.000;

le cellule da donazione del cordonepotrebbero essere inefficaci per un trat-

Atti Parlamentari — 20624 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 53: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

tamento da adulto in quanto di quantitàtroppo ridotta;

il sangue cordonale potrebbe con-tenere alterazioni pre-leucemiche e incre-mentare il rischio di malattia;

il sangue cordonale autologo èadatto solo a bambini che sviluppanotumori solidi, linfomi o disordini autoim-muni;

tutti gli altri utilizzi sono solo spe-culativi –:

se non reputino, tutto ciò premesso,che sia urgente variare la formulazione delmodulo del consenso informato appo-nendo le parole « sangue neonatale » piut-tosto che « sangue da cordone ombeli-cale »;

se non reputino utile che venga av-viata in tempi brevi una verifica da partedelle unità specializzate allo scopo deicarabinieri (NAS), sulla gestione delle ban-che del sangue contenuto nel cordoneombelicale (sia pubbliche che private), suicosti di quelle pubbliche, sulle percentualidi unità effettivamente utilizzate ed uti-lizzabili, sulle effettive modalità di pre-lievo, dal momento che un documento/emesso dalla SIN (società italiana di neo-natologia) a richiesta del Ministero dellasalute indicava di attendere comunquealmeno 1 minuto prima di clampare ilcordone ombelicale per effettuare il pre-lievo di sangue ma va precisato tuttaviache durante il cosiddetto « pelle a pelle » insala parto per cause idrodinamiche l’as-sunzione da parte del neonato del sanguecontenuto in placenta è più lenta ed ad-dirittura parte del sangue presente allanascita nel neonato stesso può refluire inplacenta in seguito al parto, pertanto ci sipotrebbe trovare nella paradossale ipotesiche il clampaggio tardivo con neonato« pelle a pelle » potrebbe privare il neonatodi una ulteriore parte del suo sangue ed alcontrario la quantità di sangue prelevatopuò essere ben maggiore dei circa 120-160millilitri richiesti per essere crioconservatianche in caso di clampaggio oltre il mi-nuto;

se intendano assumere iniziative af-finché sia da dichiarare in via di principioche il parto non debba essere interrottoprima del suo avvenuto ed effettivo ter-mine cioè prima del secondamento salvocasi ben precisi e determinati posto cheesiste ampia letteratura scientifica in me-rito al fatto che per parte materna non visono motivazioni ostetriche per il clam-paggio precoce e per parte neonatale tuttele eventuali manovre rianimatorie si possoeffettuare con il cordone ombelicale an-cora integro semplicemente addestrando ilpersonale a tali procedure senza alcunostravolgimento degli attuali protocolli diemergenza in sala parto e con tutto ilnormale e consueto materiale ed apparec-chiature presenti in ogni sala parto di ogniospedale italiano;

se non intendano valutare se la pra-tica del camplaggio del cordone ombeli-cale, in assenza di una precisa informa-zione circa i rischi ed i benefici possaporsi in contrasto con quanto sancitodall’articolo 32 della Costituzione: « LaRepubblica tutela la salute come fonda-mentale diritto dell’individuo e interessedella collettività » e con quanto dispostodall’articolo 1 della legge 833 del 1978:« La Repubblica tutela la salute comefondamentale diritto dell’individuo e inte-resse della collettività mediante il serviziosanitario nazionale. La tutela della salutefisica e psichica deve avvenire nel rispettodella dignità e della libertà della personaumana »;

se i Ministri interrogati siano a co-noscenza della prassi dei rimborsi alle Aslin caso di operazione di donazione dicordone ombelicale, se i rimborsi in virtùdella legge sulla trasparenza siano resinoti e se ci sia di essi tracciabilità, se sianonoti i costi dell’allestimento dell’attrezza-tura dei CR (centri raccolta) ed il tra-sporto, inclusi i costi del personale dedi-cato;

se sia noto presso il Servizio sanitarionazionale quale sia il costo effettivo di unasacca di « sangue cordonale » in caso ditrapianto, e se sia chiara la relazione fra

Atti Parlamentari — 20625 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 54: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

le Asl locali e le banche del sangue, chesolo in Italia sono ben 19, l’informazionedivulgativa per promuovere la donazione,al fine di sventare l’ipotesi che si venga acreare business su un tema così delicatocome la donazione di sangue neonatale.

(4-07564)

* * *

SEMPLIFICAZIONEE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta scritta:

PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Mi-nistro per la semplificazione e la pubblicaamministrazione. — Per sapere – premessoche:

l’emanazione del decreto-legge 12settembre 2014, n. 133 (in Gazzetta Uffi-ciale – serie generale – n. 212 del 12settembre 2014), coordinato con la legge diconversione 11 novembre 2014, n. 164,recante « Misure urgenti per l’apertura deicantieri, la realizzazione delle opere pub-bliche, la digitalizzazione del Paese, lasemplificazione burocratica, l’emergenzadel dissesto idrogeologico e per la ripresadelle attività produttive » introduce alCapo V, articolo 17 comma 1, lettera c),punto 2 alcune modificazioni all’articolo 6del decreto del Presidente della Repub-blica 6 giugno 2001 n. 380 sugli interventidi manutenzione ordinaria e straordinariasoggetto ad attività di edilizia libera inimmobili che recitano testualmente: « Li-mitatamente agli interventi di cui alcomma 2, lettere a) ed e-bis), l’interessatotrasmette all’amministrazione comunalel’elaborato progettuale e la comunicazionedi inizio dei lavori asseverata da un tec-nico abilitato, il quale attesta, sotto lapropria responsabilità, che i lavori sonoconformi agli strumenti urbanistici appro-vati e ai regolamenti edilizi vigenti, nonchéche sono compatibili con la normativa inmateria sismica e con quella sul rendi-mento energetico nell’edilizia e che non viè interessamento delle parti strutturali

dell’edificio; la comunicazione contiene,altresì, i dati identificativi dell’impresa allaquale si intende affidare la realizzazionedei lavori »;

la modifica sopra riportata ribadiscecome l’interessato (inteso come commit-tente proprietario, affittuario o altroavente titolo) debba trasmettere all’ammi-nistrazione comunale l’elaborato proget-tuale (inteso come complesso di documentiquali ad esempio progetto grafico, rela-zione tecnica, e altro) così come accadeper le richieste di permesso di costruire, lesegnalazioni certificate di inizio attività ole ormai superate dichiarazione di inizioattività (DIA) e non compilare lo stesso;

tale modifica ribadisce inoltre chel’elaborato progettuale debba essere asse-verato da un tecnico abilitato ovvero chequest’ultimo certifichi l’aderenza allenorme vigenti e la relativa conformità;

è chiaro e verosimile che un soggettoqualunque che non abbia una solida basetecnico-legislativa o più generalmente chenon svolga un lavoro che impone un titoloabilitativo rilasciato dalla Repubblica ita-liana ed una iscrizione ad un collegio o unordine (ad esempio collegio dei geometri,ordine degli architetti o degli ingegneri)non abbia le basi per redigere tale elabo-rato progettuale. Nel caso contrario vero-similmente l’interessato coinciderebbe conuna figura professionale in grado di redi-gere ed asseverare il documento stesso;

si ritiene quindi che quanto riportatosul portale istituzionale del Governo ita-liano – Presidenza del Consiglio dei mi-nistri nella sezione notizie, in cui si trattail « via all’attuazione dell’Agenda per lasemplificazione 2015-2017 – I moduli CILe CILA » (http://www.funzionepubblica.go-v.it/comunicazione/notizie/2014/dicembre/i-moduli-cil-e-cila.aspx) consistente nel-l’affermazione: « ...è sufficiente una sem-plice comunicazione che può essere com-pilata in pochi minuti dall’interessato easseverata da un professionista. », risultialtamente fuorviante;

in una situazione di continua svalu-tazione delle professioni tecniche ad avviso

Atti Parlamentari — 20626 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 55: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

dell’interrogante anche a seguito delle ini-ziative del Governo attuale e di quelli chel’hanno preceduto, a partire dal GovernoProdi II con il cosiddetto « decreto Bersa-ni-bis » (legge 2 aprile 2007 n. 40), unaaffermazione come quella riportata in unsito istituzionale del Governo italiano, puòindurre la popolazione e ritenere che unaComunicazione di inizio lavori e una co-municazione di inizio lavori asseverata, siacompilabile da tutti in alcuni minuti e chel’intervento del tecnico abilitato serva soloa « mettere una firma », affermazione cheè stata riportata in diversi portali webtecnici, generando non pochi fraintendi-menti –:

se corrisponda al vero che tali Co-municazioni di inizio lavori e Comunica-zioni di inizio lavori asseverate siano com-pilabili da chiunque in alcuni minuti, equindi non da tecnici specifici di profes-sione;

se al contrario l’affermazione soprariportata non induca in errore il cittadinoe non porti ad un ulteriore svilimento deiprofessionisti. (4-07563)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta orale:

CASTELLI e BONAFEDE. — Al Mini-stro dello sviluppo economico. — Per sa-pere – premesso che:

la deliberazione del consiglio regio-nale della Toscana n. 66 del 10 luglio 2007approva il piano regionale dello sviluppoeconomico (PRSE 2007-2010) che prevede,tra l’altro, nell’ambito della linea di inter-vento 3.1 « Ingegneria finanziarie » inter-venti di garanzia con caratteristiche tali darispettare i requisiti richiesti dall’accordoBasilea; d’altronde il consiglio di ammini-strazione di Fidi Toscana spa ha delibe-

rato il 16 ottobre 2008 lo stanziamentoEuro 1.500.000,00 destinato a potenziare ifondi regionali di garanzia a favore dellepiccole e medie imprese; l’esecutività ditale impostazione trova riscontro nelladeliberazione di G.R. n. 1086 del 15 di-cembre 2008 che approva, tra l’altro, lemodalità di attuazione degli « Interventi digaranzia per la liquidità delle imprese »,stabilendo che tali interventi siano attuatimediante apporto di risorse a Fidi To-scana spa a titolo di finanziamento;

tra le piccole e medie imprese richie-denti l’accesso di garanzie e risorse a FidiToscana spa risulta la domanda da Chils.r.l presentata il 16 marzo 2009 per unfinanziamento di Euro 437.000 a 84 mesitramite la BCC Pontassieve; filiale di Pon-tassieve;

in tale data l’unico dirigente, inaspettativa, della società CHIL srl risultaessere l’ex co.co.co ed ex socio della stessaMatteo Renzi; tale srl era ed è stata neifatti una società della famiglia Renzi,come si è letto in molti quotidiani nazio-nali; tra l’altro la Fidi Toscana spa risul-tava essere partecipata anche dalla pro-vincia di Firenze per 1.413.412,00, Euro (Ilprimo socio pubblico per partecipazionedopo la regione Toscana) di cui MatteoRenzi era presidente della giunta;

la garanzia di Fidi Toscana è statadeliberata il 15 giugno 2009 tra il primo eil secondo turno delle elezioni comunali diFirenze con cui Matteo Renzi stava diven-tando sindaco di Firenze atteso che ancheil comune di Firenze è socio di FidiToscana spa;

l’intervento è stato effettuato a primarichiesta nella misura dell’80 per cento, avalere sulle risorse della misura liquiditàPRSE 2007-2010; in data 08 ottobre 2010protocollo n°FI-2010-63542 Chil Post s.r.l.cedeva un ramo aziendale a Chil Promo-zioni oggi EVENTI 6 s.r.l. (società con unaforte presenza della famiglia Renzi);

Atti Parlamentari — 20627 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 56: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

in data 14 ottobre 2010 le quote dellasocietà Chil Post s.r.l. sono state trasferiteinteramente da Renzi Tiziano a MassoneGian Franco;

in data 12 agosto 2011 si è verificatoil primo mancato pagamento di una ratadel finanziamento da parte di Chil POSTS.r.l. col passaggio a sofferenza della po-sizione da parte della banca;

la messa in mora da parte dellabanca è stata effettuata il 20 ottobre2011, nel rispetto dei termini della con-venzione regolante i rapporti tra le ban-che e Fidi Toscana. A quanto constaall’interrogante l’esposizione complessivaal momento della richiesta di attivazionedella garanzia sarebbe stata di Euro322.316,34; successivamente in data 15febbraio 2012 la banca richiedeva a FidiToscana l’attivazione della garanzia rila-sciata;

il 7 febbraio 2013 il giudice deltribunale fallimentare di Genova dichia-rava il fallimento di CHIL Post s.r.l. eche su questa vicenda la procura diGenova ha aperto una indagine per ban-carotta fraudolenta e tra gli indagatisecondo quanto riportato da organi distampa risultano esserci anche TizianoRenzi e Laura Bovoli genitori di Renzi;Laura Bovoli risulta tra l’altro esserepresidente del Consiglio di amministra-zione di Eventi 6 s.r.l.;

in data 1o agosto 2013 è stata liqui-data da FIDI Toscana alla BCC Pontassievela somma di Euro 263.114,70 a coperturadella perdita subita dalla banca (la sommaè pari all’80 per cento dell’esposizionecomplessiva al momento della richiesta diattivazione della garanzia, inclusi interessied oneri);

in data 30 ottobre 2014 (con Presi-dente del Consiglio Matteo Renzi) FidiToscana ha ricevuto dal Fondo centrale digaranzia la somma di Euro 236.803,23 a

seguito dell’attivazione della controgaran-zia;

il fondo centrale di garanzia è affe-rente all’egida e alle competenze del Mi-nistero dello sviluppo economico nell’am-bito della direzione generale dello sviluppoalle imprese;

l’accesso al credito per le piccole emedie imprese risulta invece per la granparte comuni cittadini imprenditori cosaardua se non impossibile: sono stati ineffetti numerosi in questi anni i gesti gravidi imprenditori in difficoltà finanziaria,addirittura con episodi di suicidio –:

se l’intera procedura del conferi-mento dell’affidamento della garanzia de-bitoria di cui alla premessa risulti esserestata condotta nel rispetto delle proceduree della legge e con gli stessi criteri seguitiper le altre domande/istanze di garanzierichieste da comuni cittadini imprenditoricon particolare cura del rispetto dell’im-parzialità della pubblica amministrazione,anche nell’ambito delle garanzie dellestrutturazioni bancarie dei FIDI, attesoche le guarentigie finali sono comunqueincardinate presso il fondo centrale digaranzia. (3-01254)

Interrogazione a risposta in Commissione:

BURTONE e ANZALDI. — Al Ministrodello sviluppo economico, al Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali. —Per sapere – premesso che:

nel corso della presentazione del polodi formazione dei tecnici per la sicurezzadel gruppo Eni è emersa la notizia chegiungerà in Sicilia dalla Russia la pagliapre-lavorata dalla quale il gruppo indu-striale « Mossi & Ghisolfi », leader inter-nazionale dell’ingegneria e dei prodottichimici rinnovabili derivati da biomassenon alimentari, ricaverà bio-etanolo, comecarburante pulito;

Atti Parlamentari — 20628 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 57: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

tale impianto sarà realizzato inun’area attualmente dismessa del petrol-chimico di Gela;

sorprende che si voglia far arrivareaddirittura dalla Russia tale prodotto;

bisognerebbe conoscere con qualetipo di trattamento arrivi in Italia e se taleprodotto e per quali ragioni sarebbe in-disponibile nel nostro Paese;

la paglia per quanto trattata è co-munque un elemento disponibile anche inSicilia e comunque non è impossibile rea-lizzare, in presenza della materia prima,una filiera per l’adattamento a scopi in-dustriali;

sembrerebbe paradossale che mentrel’intero settore agricolo in particolarequello siciliano soffre le ripercussioni dellesanzioni, dell’Unione europea nei con-fronti della Russia, l’Italia importa pagliadalla stessa Russia –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto esposto in premessa e se nonritenga opportuno approfondire la vicendaa partire dalla natura della paglia che siintenderebbe utilizzare e verificare le ra-gioni della impossibilità di utilizzare pagliaproveniente dalla stessa Sicilia o comun-que dal Mezzogiorno e se eventualmente visia la possibilità di realizzare in sedelocale una filiera per la paglia pre-lavorataallo scopo di ricavare biocarburanti.

(5-04492)

Apposizione di firme a mozioni.

La mozione Prodani e altri n. 1-00047,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 21 maggio 2013, deve intendersisottoscritta anche dai deputati: Grande,Gallinella, Rizzo.

La mozione Locatelli e altri n. 1-00627,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 16 ottobre 2014, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Zampa.

Apposizione di firmead una interrogazione.

L’interrogazione a risposta scritta Gri-moldi n. 4-07533, pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta del 15 gennaio2015, deve intendersi sottoscritta anchedai deputati: Guidesi, Rondini.

Pubblicazione di testi riformulati.

Si pubblica il testo riformulato dellamozione Grande n. 1-00383, già pubbli-cata nell’allegato B ai resoconti della se-duta n. 193 del 19 marzo 2014.

La Camera,

premesso che:

la città di Civitavecchia sin daglianni Sessanta ha visto sul suo territorio larealizzazione di tre centrali termoelettri-che. Nel 2003, con l’autorizzazione unicadi cui al decreto del Ministro delle attivitàproduttive n. 55 febbraio del 2003, che harecepito integralmente i contenuti del de-creto di valutazione d’impatto ambientalen. 680 del 2003, Enel spa è stata autoriz-zata alla riconversione dell’impianto diTorrevaldaliga nord da olio combustibile acarbone;

la « valutazione epidemiologicadello stato di salute della popolazioneresidente nei comuni di Civitavecchia, Al-lumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Mari-nella » redatta dal dipartimento di epide-miologia del servizio sanitario regionaledel Lazio, studio pubblicato nel febbraiodel 2012, attesta che la popolazione resi-dente nel comune di Civitavecchia nelperiodo 2006-2010 presenta un quadro dimortalità per cause naturali (tutte le causeeccetto i traumatismi) e per tumori mali-gni in eccesso di circa il 10 per centorispetto alla popolazione residente nel La-zio nello stesso periodo;

Atti Parlamentari — 20629 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 58: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

a seguito di molteplici richieste daparte della popolazione, allarmata per lapropria salute, nel maggio 2013 l’aziendasanitaria locale Roma F ha deliberatol’istituzione del registro dei tumori;

con decreto n. 114 del 2013 dirinnovo dell’autorizzazione integrata am-bientale è stato autorizzato l’aumentodelle ore di funzionamento della centraleda 6000 a 7500 e della quantità di carboneutilizzabile, ben 900.000 tonnellate in più,per un totale di 4,5 milioni di tonnellate,rispetto al progetto autorizzato con ildecreto di valutazione d’impatto ambien-tale n. 680 del 2003. Ciò implica un rile-vante incremento del carico inquinantedell’impianto, demolendo, di fatto, le con-dizioni del giudizio di compatibilità am-bientale espresso dalla regione Lazio cheimposero la riduzione dei gruppi dellacentrale, da 4 a 3, nel progetto di ricon-versione del 2003;

il parere istruttorio conclusivo del-l’autorizzazione integrata ambientale del2013 consente l’utilizzo di carbone contenore di zolfo genericamente inferioreall’uno per cento, in contrasto con quantoprescritto dal piano di risanamento dellaqualità dell’aria della regione Lazio, cheprevede per gli impianti di combustione aduso industriale l’utilizzo di combustibilicon tenore di zolfo inferiore allo 0,3 percento. Peraltro, successivamente al rin-novo dell’autorizzazione integrata ambien-tale, con la mozione n. 60, approvata dalconsiglio regionale del Lazio l’8 ottobre2013, si è ulteriormente confermata lavolontà e la necessità di far rispettare illimite sul tenore di zolfo allo 0,3 per centoper l’impianto a carbone di TorrevaldaligaNord;

Enel è una multinazionale control-lata al 30 per cento dal Ministero dell’eco-nomia e delle finanze;

l’Agenzia europea per l’ambiente,nel novembre 2011, ha pubblicato uno

studio sugli impatti sanitari, ambientali edeconomici dell’inquinamento atmosfericodei principali impianti industriali europei,tra cui figura anche Enel, adoperando unmetodo di indagine utilizzato anche nelprocesso « Enel bis » sul caso di PortoTolle e ripreso anche da Greenpeace neipropri studi;

i risultati dello studio commissio-nato da Greenpeace nell’aprile 2012 per lacentrale di Torrevaldaliga Nord di Civita-vecchia, riprendendo la stessa metodologiautilizzata dall’Agenzia europea per l’am-biente, stimano tra gli impatti sanitari edambientali 13 morti premature e 156 mi-gliaia di euro di danni all’agricoltura perl’anno 2009 (tabella 13 dello studio « EnelToday and Tomorrow. Hidden Costs of thepath of Coal and Carbon versus Possibili-ties for a Cleaner and Brighter future » diSomo, autori Wilde-Ramsing, Racz,Scheele e Saaman);

i periti dell’Istituto superiore perla protezione e la ricerca ambientale(Ispra) hanno recentemente quantificatoper la centrale elettrica di Porto Tolle,riprendendo la stessa metodologia utiliz-zata da Greenpeace-Somo, 2,6 miliardi dieuro di danni sanitari tra il 1998 e il2009 e più di un miliardo di euro peromessa ambientalizzazione. Tale stimadel danno è attualmente usata dall’Av-vocatura dello Stato che rappresenta ilMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare e il Ministerodella salute contro Enel, alla quale sichiede di risarcire i danni causati neltempo;

nel decreto ministeriale 5 aprile2013, n. 114, di rinnovo dell’autorizza-zione integrata ambientale, in evidentecontrasto con l’articolo 6, comma 16, deldecreto legislativo n. 152 del 2006 e, più ingenerale, con la direttiva 2010/75/UE re-lativa alle emissioni industriali (preven-zione e riduzione integrate dell’inquina-mento), risulta « non applicata » (pagina 92

Atti Parlamentari — 20630 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 59: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

dell’allegato parere istruttorio conclusivo)la migliore tecnica disponibile in relazionealle emissioni di monossido di carbonio;

in conseguenza di tale mancataapplicazione, il valore limite di 120 mg/Nm3 previsto per le emissioni di monos-sido di carbonio nell’autorizzazione inte-grata ambientale di cui al citato decretoministeriale n. 114 del 5 aprile 2013 (pa-gina 111 dell’allegato parere istruttorioconclusivo) è ampiamente superiore ailivelli di emissione associati all’utilizzodelle best available techniques (30-50 mg/Nm3) previsti dal Bref (Reference docu-ment on best available techniques) suigrandi impianti di combustione (largecombustion plant);

la quota di controllo pubblico do-vrebbe tradursi in un indirizzo industrialeper il Paese;

il « Rapporto annuale e dichiara-zione di conformità », stilato da Enel inottemperanza al piano di monitoraggio econtrollo trasmesso al Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare nel 2013 per Torrevaldaliga Nordmostra che i limiti sulle quantità di car-bone utilizzabili e sulle ore di funziona-mento vennero già superati nel 2012,quindi prima del riesame dell’autorizza-zione integrata ambientale;

il consiglio regionale del Lazio, conl’approvazione della mozione n. 60 dell’8 ot-tobre 2013, ha impegnato la giunta a far ri-spettare il limite del tenore di zolfo inferioreallo 0,3 per cento nel combustibile anche perl’impianto di Torrevaldaliga Nord come pre-visto dal piano di risanamento della qualitàdell’aria della regione Lazio,

impegna il Governo:

a disporre il riesame, ai sensi del-l’articolo 29-octies del decreto legislativon. 152 del 2006, dell’autorizzazione inte-grata ambientale per l’impianto di Torre-

valdaliga Nord, al fine di ripristinare iparametri di esercizio, ovvero un funzio-namento di 6.000 ore all’anno equivalenticon l’utilizzo di 3.600.000 tonnellate al-l’anno di carbone, previsti dal decreto divalutazione di impatto ambientale n. 680del 2003, salvo ulteriori riduzioni, di ga-rantire l’applicazione delle migliori tecni-che disponibili e il rispetto dei livelli diemissione ad esse associati in relazione almonossido di carbonio, di fissare, secondoquanto previsto dal piano di risanamentodella qualità dell’aria della regione Lazio,il limite dello 0,3 per cento in relazione altenore di zolfo contenuto nel carbone;

a permettere a organizzazioni nongovernative o comitati legalmente costituitidi partecipare ai tavoli decisionali che, difatto, hanno influenzato e influenzerannola salute dei cittadini, i destini e lo svi-luppo economico dei territori direttamenteinteressati.

(1-00383) (Nuova formulazione) « Grande,Manlio Di Stefano, Spadoni,Vacca, Busto, Spessotto,Pinna, Vignaroli, Toninelli,Cozzolino, Lorefice, Scagliusi,Rostellato, Rizzetto, Ciprini,Tripiedi, Cominardi, Baldas-sarre, Colletti, Luigi Di Maio,Businarolo, Bonafede, Turco,Currò, D’Uva, Rizzo, Terzoni,Prodani, Nicola Bianchi, To-falo, Battelli, Dall’Osso, DelGrosso, Massimiliano Ber-nini ».

Si pubblica il testo riformulato dellarisoluzione in commissione Cancellerin. 7-00567, già pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta n. 362 del 14gennaio 2015.

La VI Commissione,

premesso che:

in attuazione di quanto dispostodal decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66,convertito, con modificazioni, dalla legge

Atti Parlamentari — 20631 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 60: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

23 giugno 2014, n. 89, il decreto ministe-riale 28 novembre 2014 individua i comuninei quali, a decorrere dall’anno di imposta2014, si applica l’esenzione dall’impostamunicipale propria – Imu dei terreniagricoli ricadenti in aree montane o dicollina, sulla base dell’altitudine riportatanell’elenco dei comuni italiani predispostodall’istituto nazionale di statica ISTAT,diversificando tra terreni posseduti da col-tivatori diretti ed imprenditori agricoliprofessionali iscritti nella previdenza agri-cola e gli altri terreni;

il suddetto decreto ministeriale, neldefinire l’ambito applicativo dell’imposta,dispone l’esenzione per i terreni agricolidei comuni ubicati ad una altitudine di601 metri ed oltre, individuati sulla basedell’« Elenco dei comuni italiani » predi-sposto dall’ISTAT, per i terreni agricoli deicomuni ubicati ad una altitudine compresatra 281 metri e 600 metri, come indivi-duati dal citato elenco, che siano peròposseduti da coltivatori diretti ed impren-ditori agricoli professionali iscritti nellaprevidenza agricola o a questi concessi inaffitto o in comodato e per i terreni adimputabile destinazione agrosilvo pasto-rale a proprietà collettiva indivisibile edinusucapibile;

la norma ha previsto inoltre che isoggetti passivi tenuti al pagamento del-l’imposta avrebbero dovuto effettuare ilversamento entro lo scorso 16 dicembre,termine poi prorogato al 26 gennaio 2015dalla legge di stabilità 2015 che ha rece-pito le disposizioni del decreto-legge 16dicembre 2014, n. 185;

a seguito del ricorso presentatodall’Unione nazionale comuni comunitàenti montani, il TAR del Lazio ha dispostola sospensiva del decreto ministeriale inparola contestando il criterio del parame-tro altimetrico della sede municipale comeriferimento per l’individuazione dei terreniin esenzione Imu, rimandando al prossimo21 gennaio la decisione definitiva;

la reintroduzione dell’Imu per iterreni agricoli ricadenti in aree montanesi configura come una ulteriore vessazione

della montagna la cui produzione agricolagià sconta condizioni di disagio e difficoltàoperative e di esercizio legate alle parti-colarità morfologiche dei territori, alleimpervie condizioni climatiche nonché alledifficoltà di spostamento e contrasta conla necessità, più volte rimarcata dalleistituzioni locali, dal Governo e dallastessa Unione europea, di risolvere i pro-blemi della frammentazione fondiaria,della gestione dei terreni disagiati e deiboschi al fine di difendere e valorizzare laproduttività delle aree montane, marginalie rurali;

il criterio dell’altitudine, così comestabilito dal decreto ministeriale, appareinoltre del tutto inadeguato ad individuarei terreni soggetti al pagamento dell’impo-sta, posto che tra Alpi ed Appennino ilterritorio montano non è tutto uguale maha precise conformazioni che vanno con-siderate e rispettate, essendosi verificatinumerosi casi in cui la sede del Municipioè posta a 590 metri di altitudine mentremolte sue frazioni, che ospitano terreniagricoli, si trovano ad oltre 1000 metri,ovvero ampi terreni che si estendono peruna parte a 590 metri e per l’altra a 602metri di altezza,

impegna il Governo:

ad intervenire urgentemente, anchealla luce della sospensiva pronunciata dalTribunale amministrativo regionale delLazio, al fine di esentare per l’anno diimposta 2014 i terreni agricoli ricadenti inaree montane dal pagamento dell’Imu e divalutare ogni possibile iniziativa volta astabilizzare tale agevolazione;

a valutare l’opportunità di escluderedal pagamento dell’IMU i terreni possedutie condotti dai coltivatori diretti e dagliimprenditori agricoli professionali iscrittinella previdenza agricola.

(7-00567) « Cancelleri, Gallinella, Bene-detti, Massimiliano Bernini,Gagnarli, L’Abbate, Lupo, Pa-rentela, Rostellato, Alberti,Barbanti, Pesco, Pisano,Ruocco, Villarosa ».

Atti Parlamentari — 20632 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 61: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

Ritiro di una firma da una mozione.

Mozione Prodani e altri n. 1-00047,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 21 maggio 2013: è stata ritiratala firma del deputato Sandra Savino.

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato così tra-sformato su richiesta del presentatore: in-terrogazione a risposta scritta Pes

n. 4-06773 del 6 novembre 2014 in interro-gazione a risposta in commissionen. 5-04494.

ERRATA CORRIGE

Mozione Gallinella e altri n. 1-00711pubblicata nell’Allegato B ai resocontidella seduta n. 363 del 15 gennaio 2015.

Alla pagina 20509, seconda colonna,alla riga ventitreesima deve leggersi: « Lus-semburgo la deroga pare risultare a dueanni, » e non « Lussemburgo la deroga èpari a due anni, », come stampato.

Atti Parlamentari — 20633 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 GENNAIO 2015

Page 62: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

PAGINA BIANCA

Page 63: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

Page 64: ATTIDICONTROLLOEDIINDIRIZZOdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/... · cosiddetti studi di settore, ben più appro-fondita rispetto a quelle periodiche che si sono avvicendate

€ 4,00 *17ALB0003640**17ALB0003640*