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PERIODICO DI INFORMAZIONE MUSICALE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL CARLO FELICE E DEL CONSERVATORIO N. PAGANINI Autorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92 IL TEATRO, UN BENE IRRINUNCIABILE (segue pagina 2) Roberto Iovino C ome ultimo titolo operistico del 2016 il Carlo Felice ecco ritornare Traviata. Tratto dal romanzo autobiografico di A. Dumas figlio, il melodramma creato da Verdi per Venezia, ri- propone la varietà di intrecci relazionali, personali e sociali, che troviamo in molte sue opere precedenti, ma che in Tra- viata, rischiano, ad una lettura superficiale, di essere meno di- retti e spettacolari. Nessuna madre che scambia i figli, nes- sun padre vendicativo che com- missiona a sua insaputa l’assas- sinio di sua figlia, nessuna pul- sione compulsiva all’omicidio, nessun temporale, nessun sce- nario di guerra. Come l’Evgenij Onegin di Ciaikovskij/Pushkin, Traviata di Verdi, Dumas, Piave si ambienta in un periodo con- temporaneo alla sua scrittura e inquadra le complesse relazioni tra i personaggi, in una cornice di normale vita quotidiana dell’al- ta borghesia e dell’aristocrazia francese dell’800. Per questo può apparire come un feuilleton romantico in cui si narra l’a- more impossibile (socialmente) tra un rampollo della buona so- cietà ed una ragazza che la stessa buona società frequenta abitualmente, guardandosi bene dall’includerla, ma in realtà c’è molto di più. Cortigiana, prostituta, escort per dirla alla mo- derna? Ad ognuno di noi la scelta, fermo restando che cam- biano le epoche ed i protagonisti, ma i moralismi e le ipocrisie DINO BURLANDO ORAFO Pezzi unici di laboratorio 16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10 TEL. E FAX 010 589362 [email protected] La Traviata e la pietas verdiana “A iutateci. Non dimentichiamo mai che la cultura è la vera risorsa di una società”. Si è espresso così Andrea Battistoni dal podio del Carlo Fe- lice ai primi di ottobre in occasione del concerto inaugu- rale del cartellone sinfonico. Un monito appassionato e sincero che non possiamo che condividere totalmente. Il Carlo Felice ha aperto la stagione del 25° anniversario della rinascita (era l’ottobre 1991 quando il sipario si al- zava per la prima volta sulle note del “Trovatore”) in un’atmosfera irreale, agitata dai vecchi fantasmi di una crisi che si sperava si fosse allontanata ma che, invece, prepotentemente si ripresenta, più grave che mai. Il taglio dell’opera inaugurale, “La Rondine” di Puccini, ha re- so esplicito a tutti che i conti del Teatro non solo non sono a posto (il che era ben noto) ma si stanno aggravando. Da Roma non arrivano i tredici milioni previsti dalla leg- ge Bray, ma se anche arrivassero probabilmente servireb- bero a tamponare le falle più grosse, a mettere in ordine i rapporti con numerosi creditori (ditte satelliti, artisti che attendono i cachet, ecc.) ma non darebbero garanzie su un futuro a lungo termine. I problemi sono strutturali e dal momento che non ri- guardano solo Genova, ma stanno investendo la quasi totalità delle Fondazioni liriche, o il Governo rivede to- talmente l’assetto legislativo del settore musica o ci si do- vrà preparare al peggio. Se nel 2018 il Carlo Felice non do- vesse raggiungere il pareggio, sarebbe declassato con con- seguenze gravissime. In difesa del Teatro si sono schierate diverse Associazioni liriche fra le quali la nostra che ha sottolineato l’impegno della Sovrintendenza e di tutto il personale a uscire da una situazione oggettivamente difficile. n. 120 - novembre 2016 Lorenzo Costa (segue a pagina 2)

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Page 1: Autorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92 La …...Violetta nell’ultimo atto non è solo luo-go fisico, ma anche luogo emotivo soggiogante e fatale. Violetta non rie-sce

PERIODICO DI INFORMAZIONE MUSICALE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL CARLO FELICE E DEL CONSERVATORIO N. PAGANINIAutorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92

IL TEATRO, UN BENEIRRINUNCIABILE

(segue pagina 2) Roberto Iovino

C ome ultimo titolo operistico del 2016 il Carlo Felice eccoritornare Traviata. Tratto dal romanzo autobiografico di A.

Dumas figlio, il melodramma creato da Verdi per Venezia, ri-propone la varietà di intrecci relazionali, personali e sociali,che troviamo in molte sue opere precedenti, ma che in Tra-viata, rischiano, ad una letturasuperficiale, di essere meno di-retti e spettacolari. Nessunamadre che scambia i figli, nes-sun padre vendicativo che com-missiona a sua insaputa l’assas-sinio di sua figlia, nessuna pul-sione compulsiva all’omicidio,nessun temporale, nessun sce-nario di guerra. Come l’EvgenijOnegin di Ciaikovskij/Pushkin,Traviata di Verdi, Dumas, Piavesi ambienta in un periodo con-temporaneo alla sua scrittura einquadra le complesse relazionitra i personaggi, in una cornicedi normale vita quotidiana dell’al-ta borghesia e dell’aristocraziafrancese dell’800. Per questopuò apparire come un feuilleton romantico in cui si narra l’a-more impossibile (socialmente) tra un rampollo della buona so-cietà ed una ragazza che la stessa buona società frequentaabitualmente, guardandosi bene dall’includerla, ma in realtàc’è molto di più. Cortigiana, prostituta, escort per dirla alla mo-derna? Ad ognuno di noi la scelta, fermo restando che cam-biano le epoche ed i protagonisti, ma i moralismi e le ipocrisie

DINO BURLANDOORAFO

Pezzi unici di laboratorio16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10

TEL. E FAX 010 [email protected]

La Traviata e la pietas verdiana

“Aiutateci. Non dimentichiamo mai che la cultura è lavera risorsa di una società”.

Si è espresso così Andrea Battistoni dal podio del Carlo Fe-lice ai primi di ottobre in occasione del concerto inaugu-rale del cartellone sinfonico. Un monito appassionato esincero che non possiamo che condividere totalmente.Il Carlo Felice ha aperto la stagione del 25° anniversariodella rinascita (era l’ottobre 1991 quando il sipario si al-zava per la prima volta sulle note del “Trovatore”) inun’atmosfera irreale, agitata dai vecchi fantasmi di unacrisi che si sperava si fosse allontanata ma che, invece,prepotentemente si ripresenta, più grave che mai.Il taglio dell’opera inaugurale, “La Rondine” di Puccini, ha re-so esplicito a tutti che i conti del Teatro non solo non sono aposto (il che era ben noto) ma si stanno aggravando.Da Roma non arrivano i tredici milioni previsti dalla leg-ge Bray, ma se anche arrivassero probabilmente servireb-bero a tamponare le falle più grosse, a mettere in ordinei rapporti con numerosi creditori (ditte satelliti, artisti cheattendono i cachet, ecc.) ma non darebbero garanzie suun futuro a lungo termine.I problemi sono strutturali e dal momento che non ri-guardano solo Genova, ma stanno investendo la quasitotalità delle Fondazioni liriche, o il Governo rivede to-talmente l’assetto legislativo del settore musica o ci si do-vrà preparare al peggio. Se nel 2018 il Carlo Felice non do-vesse raggiungere il pareggio, sarebbe declassato con con-seguenze gravissime.In difesa del Teatro si sono schierate diverse Associazioniliriche fra le quali la nostra che ha sottolineato l’impegnodella Sovrintendenza e di tutto il personale a uscire dauna situazione oggettivamente difficile.

n. 120 - novembre 2016

Lorenzo Costa(segue a pagina 2)

Page 2: Autorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92 La …...Violetta nell’ultimo atto non è solo luo-go fisico, ma anche luogo emotivo soggiogante e fatale. Violetta non rie-sce

sabitudine, ruolo sociale in cui è sta-ta confinata. Ora proprio la figura di Germont pa-dre merita qualche attenzione in più,in quanto la sua figura si inserisce inquel nutrito novero di figure paternevediane mirabilmente significate e de-scritte, da Francesco Foscari a Rigo-letto, a Filippo II. Figure controverse,a tratti crudeli, ma capaci di dimo-strare capacità di cambiamento ed inalcuni casi, come quello di GiorgioGermont, l’autentica e sincera pietas,seppur tardiva. Violetta muore, “ per-chè è protagonista di una tragedia,ma non ci appare affatto redenta,perchè non ha nulla da cui redimersi”(Fabrizio della Seta),vittima forse diun’impossibilità di ripensarsi nella vi-ta, ma consolata dalla sincerità deisentimenti di coloro che le voglionobene. Beffardamentetardi il tutto avviene,ma ciò è un monitoper noi, utile forse afar sì che un giornoanche noi non abbia-mo a dire “troppo tar-di”. Maestro di senti-menti Verdi, a partela qualità squisitamen-te musicale, che vadall’aria belcantisticaai numeri d’insieme distraordinaria potenzacome il Finale secon-do, riesce sempre araggiungere vette ar-tistiche parlando at-traverso un umanesi-

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La Lirica

(dalla prima pagina)

restano identiche, per chi predica sa-ni principi ma pratica l’esatto contra-rio. “Video bona proboque, detertiorasequor!” diceva Orazio. Verdi ha il co-raggio di portare sul palcoscenicouna donna socialmente riprovevolema nei fatti desiderata e corteggiata,dispiegandone però il lato più intimo,più nobile, più sofferente. La musicadel Preludio ne è testimonianza ine-quivocabile. La struggente melodiainiziale è il luogo emozionale di fondo,in cui si inserisce il tema d’amore, al-la maniera di un sogno, di una paren-tesi, un po’ come il valzer nel tempolento della quarta sinfonia Ciaikovskia-na. Il contrasto con il brillante ritmofestoso della serata è di assoluta for-za drammatica, ma quanto poco as-sennati sono coloro che identificanoTraviata con il brindisi. Il “popoloso de-serto che appellano Parigi” come diràVioletta nell’ultimo atto non è solo luo-go fisico, ma anche luogo emotivosoggiogante e fatale. Violetta non rie-sce ad immaginarsi amata e capacedi amare. Violetta non rifiuta l’amoredi Alfredo per i ragionamenti “conve-nienti”del padre di lui, ma forse per-ché non capisce la grandezza e la bel-lezza di un sentimento che si è sem-pre rifiutata di riconoscere, di am-mettere, di provare. L’intervento diGermont padre giunge si inaspettatoe violento ma permette alla povera in-namorata di trovare una via di scam-po, di aprirsi una via di fuga da unsentimento che non ritiene di avere ildiritto di provare, che ritiene superio-re alle sue forze, per incapacità, di-

una stagione sinfonica che ha regalato in avvio appuntamen-ti di ottimo livello.Insomma, le premesse per una nuova, ennesima, rinascita cisarebbero tutte.L’importante, per tornare a Battistoni, è ricordare, proprio nelmomento in cui a Camogli sta rinascendo il Sociale fortissi-mamente voluto dalla comunità del Golfo Paradiso, che unasocietà senza il suo Teatro è davvero più povera.

Roberto Iovino

LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi

Teatro Carlo Felice

dal 15 al 29 Dicembre 2016

Direttore: Massimo Zanetti

Protagonisti:Violetta Valery: Desirèe RancatoreAlfredo Germont: Giuseppe FilianotiGiorgio Germont: Vladimir Stoyanov

LA LOCANDINA

In Teatro, va detto, c’è una confortante unità che contrasta net-tamente con l’atmosfera tesa e difficile che si respirava qualcheanno fa quando si arrivò persino ad uno scontro fisico fra va-ri componenti dell’organico. Segno che la sovrintendenza hasaputo lavorare bene per mantenere un rapporto chiaro eequilibrato.A favore del Teatro gioca la sostanziale unità degli Enti localiche hanno finora dimostrato di voler sostenere il Torrione inquesta complessa battaglia. E a favore del Teatro gioca anche

La Traviata e la pietas verdiana

IL TEATRO, UN BENE IRRINUNCIABILE

mo musicale che resta unico nellatradizione operistica italiana.

Lorenzo Costa

(dalla prima pagina)

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L’intervista

Guido Fiorato, scenografo e co-stumista genovese, docente

all’Accademia Ligustica di Belle Arti,era stato incaricato dal Carlo Felice diapprontare, in collaborazione con ilregista Giorgio Gallione, l’allestimentodella “Rondine” e di “Traviata”. L’ideaera quella di utilizzare elementi scenicicomuni. “La Rondine”, come è noto, èsaltata e “Traviata”, in dicembre, èdiventata lo spettacolo inaugurale delcartellone lirico. Abbiamo incontratonei giorni scorsi Fiorato.

Ci parli dell’allestimento di Traviatae della Rondine che dovremmo vedere il prossimo anno…“Per le scene di Traviata e Rondine è stato pensato un uni-co allestimento. Per far ciò si è dovuto tenere conto delladiversità abissale fra le due opere e i due autori. Ritengoche da questo punto di vista Puccini sia molto più infidorispetto a Verdi, in quanto richiede una maggior fedeltà allibretto. Discutendo dunque con il regista Giorgio Gallione,si è giunti alla soluzione di utilizzare un contenitorecomune. Il palcoscenico sarà così costellato di pianofortifinti che accompagneranno la quasi totale durata del-l’opera, a eccezione della scena di Nizza in cui vi sarà unaspiaggia con dei papaveri rossi.Traviata si aprirà con la scena finale del funerale di Violetta acui seguirà un flash-back della storia. Il pavimento sarà costi-tuito da uno specchio nero rotto di grande impatto visivo.L’intenzione è quella di astrarre cercando al contempo dimantenere un’aderenza appropriata all’opera”.

Come ha intrapreso i mestieri di scenografo e costumista?“La mia passione per il teatro è nata a 8 anni, grazie pro-prio all’ascolto al magnetografo di Traviata. Ricordo in parti-colare la scena delle zingarelle che mi aveva colpito. A 10-11 anni ho iniziato a disegnare i miei primi bozzetti e sonoandato da Emanuele Luzzati a chiedergli di insegnarmi ilmestiere. Lui ha accettato, proponendomi di seguirlo alTeatro della Tosse, dove era impegnato. Ho imparatodunque direttamente sul campo, facendo gavetta al fianco di

Guido Fiorato, il fascino dell’operavari registi come Sandro Baldacci,seguendo le prove e tutto il “dietro lequinte” degli spettacoli teatrali in pro-gramma.Nel 1987 ho debuttato al Teatro del-la Tosse con la mia pr imascenografia in Il frigorifero di Copi,per la regia di Nicolas Brandon.Nel 1989 sono partito per Amburgodove ho lavorato fino al ‘95 circa.Fermamente convinto che si lavoradove si vuol vivere e non viceversa,sono tornato a Genova dove ho inizia-to a collaborare con l’Archivolto alfianco di Giorgio Gallione e alla Tosse

e da lì ho proseguito la mia carriera fino ad oggi.

Quale dev’essere secondo lei il rapporto tra scenografoe regista?Ritengo che sia molto importante il dialogo fra le due parti.Nella mia esperienza ho avuto a che fare con le più di-sparate tipologie di regista: quello che ha già in mentecosa vuole e ti chiede di eseguire alla lettera i suoidesideri, quello che ha delle idee e che insieme a te vuolecostruire il prodotto finale, quello che ti concede piena lib-ertà di azione. Pertanto di solito il mio lavoro comincia condegli schizzi a cui segue un modellino tridimensionale: essosi rivela di fondamentale importanza in quanto permette divisualizzare meglio nello spazio (in scala di solito 1:25) lascena che si vuole realizzare e dunque di capire se è quelladesiderata o meno anche dal regista.

Tra il mondo della lirica e quello della prosa qualepredilige?Amo profondamente il teatro, sia quello lirico che quellodella prosa. Trovo, però, che la lirica abbia un aspetto visi-vo più importante: in essa vi sono masse sceniche mag-giori che mi permettono un più vasto campo d’azione e piùpossibilità di espressione artistica. Inoltre, l’elemento musi-cale costituisce un valore aggiunto a quello della parolarappresentando così uno stimolo in più.

Nicole Olivieri

30 novembre: VISITA AL MUSEO DELLA CERAMICA DI SAVONA

10-11 dicembre: GITA A FERRARA: MOSTRA “ORLANDO FURIOSO500 ANNI” E VISITA DELLA CITTA’

14 dicembre, ore 16: VISITA AI PALAZZI DI VIA GARIBALDI CAMERA DI COMMERCIO E BANCO DI CHIAVARI

ANDAR PER MOSTRE E PER CITTA’ Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini

Quote socialiSocio ordinario da € 85,00Socio sostenitore da € 145,00Socio familiare € 50,00Giovani € 30,00

(fino al 25° anno di età)

Per coloro che desiderano iscriversi o rinnovare con bonifico:

IBAN: IT 92 I 05034 01424 000000021647

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L’approfondimento

Britten, Einaudi e Battistoni, tra tradizione e modernità

I l 4 novembre la Stagione sinfonica delTeatro Carlo Felice offrirà al pubblico

genovese un nuovo appuntamento con il di-rettore Andrea Battistoni, impegnato in branidi recentissima composizione. Infatti, oltre alnoto “The Young Person's Guide to the Or-chestra” di Britten, un ciclo di variazioni suun tema di Henry Purcell, scritto dal com-positore britannico nel 1946 per intenti di-dattici, potremo ascoltare in prima italianauno dei più recenti lavori di Ludovico Einaudi- un concerto per pianoforte dal titolo enig-matico, “Domino” - ed in prima assoluta unpezzo dello stesso Battistoni, “Élan vital (Rhapsody for or-chestra)”. Élan vital … slancio vitale … forse questestesse parole possono fornirci un’interessante chiave dilettura per la stimolante serata musicale che ci attende.“Slancio vitale” è un’espressione nota soprattutto nel-l’ambito della cultura francese, nelle correnti artistichedel XX secolo del dadaismo e del fauvismo ed in partico-lare in quelle filosofie sviluppatesi in opposizione al posi-tivismo e all’dealismo, alle quali si rimproverava di averridotto la filosofia ad una riflessione astratta. E proprioun formidabile slancio vitale sembra accomunare le com-posizioni di Britten, Einaudi e Battistoni, in un’interpre-tazione della propria contemporaneità che, senza indul-gere alle spirali dell’astrattezza e dell’esoterismo, non havoluto ridursi ad un linguaggio per soli iniziati. Emblem-atico il caso di Ludovico Einaudi, una figura che non hacerto bisogno di troppe presentazioni. Dopo aver con-quistato l’attenzione di pubblico e critica con il concept-album “Le Onde” (1996), un ciclo di ballate ispirato al-l'omonimo romanzo di Virginia Woolf, è oggi tra gli artistiitaliani più affermati in campo internazionale, capostipitedi una lunga serie di pianisti star, figure in bilico tra la se-riosità della classica e il culto della personalità del pop,forse anche suo malgrado, poiché non ha mai cavalcato

deliberatamente questo fenomeno. La suamusica dialoga con il cinema, la poesia, la let-teratura, evocando quei paesaggi sonori,quelle storie e quei vissuti che appartengonoa ciascuno di noi. Sarà interessante scoprirecome tutto ciò abbia trovato una sintesi in“Domino”, il suo concerto per pianoforte eorchestra (archi ed arpa), eseguito daEmanuele Arciuli, pianista assai impegnatonell’interpretazione del Novecento storico edella musica contemporanea. Perché Domi-no? Il titolo è vagamente ispirato al giococinese … un gioco in cui le diverse idee e par-

ti si sviluppano e si collegano fra loro, per mezzo dianalogie, echi e allitterazioni, richiamando quasi un labir-into pieno di specchi. Ogni concerto dedicato alla nuovamusica è sempre di sicuro interesse, poiché pone im-portanti spunti di riflessione. Cosa vuol dire dunque oggicomporre … come può oggi un compositore confrontar-si con forme ormai sedimentate nei nostri vissuti musi-cali, come il concerto per pianoforte, la sonata, la sinfo-nia. Il rapporto tra tradizione e innovazione è senza dub-bio un equilibrio difficile da raggiungere e - come dice lostesso Einaudi - poiché nell’utilizzare l’armonia e la melo-dia si presuppone sempre una tradizione, il comporre di-venta quasi un gioco che si intrattiene con la memoriadel passato. Cosa significano dunque parole come avan-guardia, contemporaneità, o nuova musica per autoricome Einaudi o Battistoni … certamente aprire nuovipunti di vista, tracciare un sentiero che non è stato an-cora battuto, cercare nuove direzioni, in un continuo epositivo confronto con le opere del passato. Ma soprat-tutto riuscire ad essere partecipe del linguaggio colletti-vo di un’epoca, permettendo alla musica di essere com-presa da tutti e a tutti suscitare emozioni.

Aureliano Zattoni

Conv

STUDIO ODONTOIATRICO ASSOCIATO

Dr. CANEPA Dr. GAMALEROCorso Sardegna, 79/4 - 16142 Genova - Tel. 010 511901

Email: [email protected]

Convenzionato UNISALUTE - PREVIMEDICAL

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ranta, Stefano Belotti,Alberto Peretti e DavideBiglieni) e dal percussio-nista Maurizio Ben Omar.“Ogni brano di questolavoro discografico – spie-ga Canonici nelle noteintroduttive – riflette di vol-ta in volta un singolo

aspetto della mia formazione, dei mieiinteressi, della mia attività, tutto a for-mare rifrazioni di un caleidoscopioeterogeneo e variegato”. Nel CD affio-rano dunque echi di esperienze diver-sificate, dal jazz al rock, dal pop alclassico con richiami a linguaggi delpassato in un contesto assolutamentepersonale.

Pianista, compositoree direttore d’orche-

stra Aurelio Canonici èben noto al pubbl icogenovese anche per lasua attività di criticomusicale svolta alcunianni fa sulle colonne diun quotidiano cittadino.Docente di esercitazioni orchestrali alConservatorio dell’Aquila, ha recente-mente inciso un piacevole CD (Conti-nuo) dal titolo “Between Earth andHeaven” con proprie musiche affidatealla eccellente esecuzione del duopianistico Paola Biondi e Debora Bru-nialti, affiancate dal MascoulisseQuartet di tromboni (Emanuele Qua-

Gershwin, Joplin e Weill. Un viaggioin mondi sonori alquanto diversi, dadanze popolari di etnie differenti, alle

canzoni del Novecen-to storico tedesco oa quelle del mondosincopato ameri -cano. Il tutto in un’at-tenta esplorazionedel suono, degl iimpasti timbrici, delfraseggio sempreelegante e raffinato.Da citare, in partico-lare le pagine di

Weill dall’”Opera da tre soldi” e isongs di Gershwin come “Summer-time”, “The Man I love” e “Oh Lady BeGood”.

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Dischi & Libri

Le atmosfere sognanti di Canonici

... dal Kindergarten alla Maturità.Divertirsi da piccoli per essere internazionali da grandi

Via Mylius 1, 16128 GenovaTel. 010564334 - E-mail: [email protected] - Homepage: www.scuolagermanica.it

“F o(u)r Woods” è il titolo di unosplendido CD edito dalla Idyl-

lium e interpretato da un quartetto diclarinetti formato daRiccardo Croci l la,Leonardo Cremonini,Paolo Pistolesi e Sabri-na Malavolti. I quattroartisti, componenti del-l’Orchestra del MaggioMusicale, sono singo-larmente ineccepibili sulpiano tecnico e inter-pretativo e perfetta-mente affiatati: un livel-lo esecutivo, dunque, di prim’ordine.Il programma riserva, inoltre, unaserie di piacevoli trascrizioni dapagine di Farkas, Albeniz, Carner,

Un bel quartetto di clarinetti

In ricordo di Petrobelli

Musicologo di fama internazionalescomparso nel 2012, Pier Luigi

Petrobelli, docente alla Sapienza, perdecenni direttore dell’Istituto Nazionaledi Studi Verdiani (fu tra l’altro tra icomponenti del Comitato scientificodelle Celebrazioni verdiane genovesidel 2001), è il dedicatario di unQuaderno dell’Istituto Nazionale di Stu-di Verdiani, uscito recentemente eincentrato sul tema “Giuseppe Verdi,

dal la musica al lamessinscena”.Il volume, curato daFranco Piperno,Daniela Mastrangeloe Manuela Rita, con-tiene numerosi saggidi studiosi italiani estranieri: Alessandrodi Profio (“Non vorreiche fosse troppo.

Verdi e la mise en scène a Parigi),Olga Jesurum (La Baronessa Ulrica ela Strega Ulda. Le influenze del Gusta-vo III sul Ballo in maschera), GloriaStaffieri (Il Macbeth verdiano nellaregia di Luchino Visconti), Roger Par-ker (Posa’a Last Act) e Luisa Cymbron(I Vespri siciliani in Portogallo).Vengono inoltre pubblicati alcuni inter-venti relativi a una tavola rotonda coor-dinata da Fabrizio Della Seta tenuta aRoma alla Sapienza nel 2013: fra glioratori, Antonio Rostagno, EmanueleSenici, Emilio Sala, Stefano Vizioli e Sil-via Carandini. Un volume di estremointeresse per la varietà degli interventie per il tema trattato che offre svaria-te angolature e interpretazioni,affrontate e discusse con dovizia diparticolari tanto nei singoli saggi,quanto nell’articolata tavola rotonda.

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Attualità e attivitàEDIL

SEDIL SANTORO GEOM. VITTORIO

IMPRESA EDILE

16129 GENOVA

VIA CASAREGIS 28/2 - Tel. 010 59 15 08

La luce del Teatro Sociale di Camogli

I l 30 settembre scorso, a 40anni dalla chiusura, ha final-

mente riaperto il Teatro Sociale diCamogli, dopo un lungo e comp-lesso lavoro d irestauro. La datadell’evento è signi-ficativa in quantocorr isponde a l laricorrenza del cen-t oqua ran tes imoanniversario dallasua fondazione (30settembre 1876).In occasione dellaconferenza stampadi presentaz ionede l teatro e de lprogramma davan-ti a una folla di visi-tatori sono inter-venut i i protago-nisti della rinasci-ta: i l pres identedel la FondazioneTeatro Sociale Sil-v io Ferrar i , lav i c e p r e s i d e n t eFarida Simonetti, ilresponsabi le de lprogetto di restau-ro Nicola Berlucchi, il sindaco diCamogl i Francesco O l i var i , i lvicesindaco di Recco Gian LucaBuccilli, e infine la direttrice artisti-ca del teatro Maria De Barbieri. Il recupero architettonico e decora-tivo del teatro, costato quasi 6 mil-ioni di euro, è riuscito a coniugarecon successo le esigenze delle

“AUTUNNO A SPINOLA”

L a Galleria Nazionale di Palazzo Spin-ola ci ha ospitato anche quest’anno

per i consueti concerti autunnali. Larassegna si è articolata in quattro in-contri tutti di grandissimo successo daparte del pubblico che ha affollato i Sa-loni della Galleria.Il primo concerto ha visto protagonistaun nuovo, celebre “Amico”che suonavaper noi per la prima volta: PaoloRestani che ci ha deliziati con un pro-gramma checomprendevasei Preludi diRachmaninov,tre pezzi di Lisztda opere di Ver-di (Aida, Trova-tore, Rigoletto),la Polacca op.53 di Chopin ela Rapsodie Es-pagnole di Liszt.Il secondo ci hariportati nelle romantiche atmosfere diSchubert, infatti quello del 13 ottobreè stato il quarto concerto dedicato al-l’esecuzione dell’integrale per pi-anoforte del grandissimo musicista; iprossimi due, che saranno anche gli ul-timi, sono stati programmati per laprossima primavera. Il protagonista Gi-anluca Di Donato è stato, ancora unavolta, festeggiato e applaudito comesempre!.Il terzo ha portato alla ribalta due gio-vani musiciste che noi conosciamo daparecchi anni e che non ci hanno maideluso: Martina Romano, violoncello eValentina Messa, pianoforte. Anchequesta volta si sono distinte per musi-

calità e affiatamento con Adagio e Alle-gro op. 70 e Funf Stucke im Volkstonop, 102 di Schumann, mentre la solaMartina ha eseguito la Suite n. 2 diBach e Cinque momenti musicali di ungiovane compositore nostro amico: Si-mone Boi.L’ultimo dei quattro, ma solo ultimo perdata (27 ottobre) è stato il primo didue concerti incentrati sulle Sonateper violoncello e pianoforte di

Beethoven (ilsecondo avràluogo il prossi-mo autunno)interpretate dadue nostri Ami-ci e grandissi-mi musicisti:Nevio Zanardi,violoncello e Gi-acomo Battari-no, pianoforte.E’ superfluo e

riduttivo descrivere in poche righe l’e-mozione suscitata dalla loro perfor-mance, diciamo soltanto che il succes-so è stato anche superiore alle nostrepiù rosee aspettative.Come sempre, come accade da parec-chi anni, dobbiamo ringraziare ladott.ssa Simonetti, direttrice della Gal-leria per la sua sensibilità verso la mu-sica e verso la nostra Associazione.Ed è importante rilevare che anche iconcerti di autunno ci hanno visti col-laborare con la GOG, così come erastato per i “Concerti di Primavera”, col-laborazione che continuerà anche nelprossimo anno con gli altri dodici con-certi nei musei cittadini.

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Martedì 18 ottobre il secondoconcerto della stagione è sta-

to una grandissima, bellissima sor-presa per il valore musicale dei pro-tagonisti e per l’accattivante pro-gramma. I protagonisti eranoClaudio Marzorati, violino,Graziano Beluffi, violoncello eMaria Pia Carola, pianoforte;il programma comprendevaSonatensatz CD 28 di Schu-bert, Trio ni 1 op. 59 diMendelssohn e Trio op. 101di Brahms.Conoscevamo il M° Marzo-rati che si era già esibito pernoi a Spinola e quando ci haproposto il Trio abbiamo ac-cettato immediatamente eabbiamo fatto benissimo.Hanno avuto uno strepitososuccesso con richieste di ri-

pianoforte con la consue-ta abilità e capacità diapprofondimento del lapagina scritta ottenendoanche questa volta ungrandissimo successo.Questo disco, come i lprecedente gode del lasponsorizzazione del lanostra Associazione e lo

segnaliamo ai soci e ai lettori qualo-ra fossero interessati all’acquisto,(rivolgersi presso di noi negli incontrial Circolo o all’Auditorium).

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I nostri Concerti

di Macchiavello Maura & Vescina Maria Flora s.n.c.Via Roma, 70-72 RECCO (GE) - Tel. 0185 74336

[email protected] - www.mangiareinliguria.it/dalino

La luce del Teatro Sociale di Camogli norme attuali con la tradizione delpassato, conservando il più possibiletutte le parti storiche dell’edificio.L’impatto visivo quando si entra nel

teatro è moltoforte: il pavimentoin legno chiaro uni-to alla luce del lam-padario a forma dicupola, circondatodai medaglioni origi-nali dei maestri del-la musica, e delleluci dei palchetti,che riprendono leforme di quel l iantichi, dona unaluminosità straordi-naria al teatro.Anche esterna-mente il teatro èletteralmente rinatoed è pronto a inau-gurare la nuova sta-gione 2016/2017.Denominata "E lanave va" , debut -terà il 23 dicem-bre con il direttoreFab io Lu is i el’orchestra, il coro

e i sol ist i del l ’Accademia del laScala, che eseguiranno le tre Can-tate dell’Oratorio di Natale di Bach.Il programma della stagione è ric-chissimo di eventi variegati conl’obbiettivo di catturare moltissimispettatori.

Nicole Olivieri

Dario Bonuccelli inaugura la stagione

A bbiamo inauguratola nostra stagione

al Circolo Unificato dell’E-sercito con un concertodi Dario Bonuccelli che ciha presentato il secondodisco su musiche perpianofor te d i RichardStrauss. Come sempre,Dario, che conosciamo eapprezz iamo da molt i anni , hasaputo intrattenere il folto pubblicopresente illustrando il suo lavoro dir icerca e interpretandolo a l

torno e sicuramente faremo il possi-bile per tornare a godere della lorogrande musicalità e della loro felicitànel fare musica, felicità trasmessa atutti i presenti!

Il trio Marzorati, Beluffi e Carola

Page 8: Autorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92 La …...Violetta nell’ultimo atto non è solo luo-go fisico, ma anche luogo emotivo soggiogante e fatale. Violetta non rie-sce

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Attività sociale

Periodico d’informazione musicaleDirettore responsabile

Roberto IovinoAssociazione Amici del Carlo Felice

e del Conservatorio N. Paganini

Presidente: Giuseppe IsoleriSegreteria: Maria Grazia RomanoTel. 010 589059 - Cell. 347 0814676

www.AmiciCarloFeliceConservatorioPaganini.orgcontatti@AmiciCarloFeliceConservatorioPaganini.org

Stampa:Arti Grafiche Francescane - Genova

ATTIVITÀ SOCIALE DAL 8 NOVEMBRE 2016 AL 31 GENNAIO 2017 Salone di Rappresentanza del Circolo Unificato - Concerti del Martedì, ore 16,00dell’Esercito - Via S. Vincenzo, 68: - Conferenze Musicali del Martedì e - Un Palco all’Opera, ore 15,30Auditorium “E. Montale” del Teatro Carlo Felice: - Conferenze illustrative - Storia della Sinfonia, ore 16,00Concerti nei Musei, ore 16.30

Martedì 8 novembre, ore 16CONCERTO DEL DUO GUATTI – ORLANDO, flauto e pianoforteMusiche di Galli, Genin, Doppler e Chopin,

Venerdì 11 novembre, ore 15,30UN PALCO ALL’OPERA: ELISABETTA REGINA D’INGHILTER-RA di G. Rossini A cura di Athos Tromboni,Martedì 15 novembre, ore 15,30I PAGLIACCI di R. LeoncavalloA cura di Leonardo Paganelli,Martedì 22 novembre, ore 16CONCERTO DEL “MELODIE ENSEMBLE”: PAOLA MOLFINO, soprano,SIMONA SABATO,violoncello, SARA MARCHETTI,pianoforteMusiche di Gounod, Massenet, Fauré,

Martedì 29 Novembre, ore 15,30MACBETH, DALLA REALTA’ALLA FINZIONE SCENICAA cura di Claudia Habich,Mercoledì 30 novembre, ore 16VISITA AL MUSEO DELLA CERAMICA DI SAVONAVenerdì 2 dicembre, ore 15,30UN PALCO ALL’OPERA: LA FANCIULLA DEL WEST di G. PucciniA cura di Maria Luisa Firpo,Sabato 3 dicembre, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: PROFESSIONE, DIRETTORE!I DIRETTORI DEL NUOVO SECOLORelatore Lorenzo Costa,Martedì 6 d icembre, ore 16CONCERTO DI ELENA AIELLO, FRANCESCO BAGNASCO, violiniSIMONE BOY, violoncello e MARIO DEL GROSSO, clavicembaloMusiche di Vivaldi, Corelli, Rameau e Boy,

Sabato 10 dicembre, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: LE CONFERENZE ILLUSTRATIVELA TRAVIATA di G. VerdiRelatore Lorenzo Costa,

Sabato 10 e Domenica 11 dicembreGITA A FERRARA: MOSTRA “ORLANDO FURIOSO 500 AN-NI” E VISITA DELLA CITTA’

Martedì 13 dicembre, ore 15,30DA BROADWAY A HOLLYWOOD: I GRANDI AUTORI (Ia)A cura di Enrico Cinquini,

14 dicembre, ore 16VISITA AL PALAZZO DELLA CAMERA DI COMMERCIO EDEL BANCO DI CHIAVARI E DELLA RIVIERA LIGURE,

Martedì 10 gennaio 2017, ore 16CONCERTO DEL “GLASS TRIO”: LUCA SOI, violino/viola,LUCA SCIRI, clarinetto, GIORGIO AMEGLIO, pianoforteMusiche di Bruch, Ewazen, Rota, Mendelssohn,

Venerdì 13 gennaio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: LE CONFERENZE ILLUSTRATIVEFALSTAFF di G. VerdiRelatore Roberto Iovino,

Martedì 17 gennaio, ore 15,30RALPH VAUGHAN WILLIAMS: UNA PASSEGGIATA MUSICALEA cura di Flavio Menardi Noguera,

Martedì 24 gennaio, ore 16CONCERTO DEL DUO RISTORI – DIOMEDE, violoncello e pianoforteMusiche di Brahms, Schumann

Sabato 28 gennaio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: PROFESSIONE, DIRETTORE!LA PROFESSIONE TRA LE DUE GUERRERelatore Lorenzo Costa,

Martedì 31 gennaio, ore 15,30DA BROADWAY A HOLLYWOOD: I GRANDI AUTORI (IIa)A cura di Enrico Cinquini.