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ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ

EDIZIONE ITALIANA

WWW.WHO.INT

RADIATION & ENVIRONMENTAL HEALTHPROTECTION OF THE HUMAN ENVIRONMENTWORLD HEALTH ORGANIZATION21 AVENUE APPIACH-1211 GENEVA 27SWITZERLANDTEL: + 41 22 791 2111FAX: + 41 22 791 4123EMAIL: [email protected]

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Come stabilire un dialogo sui rischi dei campi elettromagnetici

1. Campi elettromagnetici – effetti nocivi 2. Rischio 3. Valutazione del rischio – manuali 4. Gestione del rischio – manuali 5. Comunicazione 6. Esposizione ambientale 7. Linee guida

ISBN 88 901094 0 8 (Classificazione NLM/LC: QT34)

Pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2002

con il titolo Establishing a dialogue on risk from electromagnetic fields

© World Health Organization 2002

Il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha concesso i diritti di traduzione per l'edizione italiana al ConsorzioElettra2000, che è l'unico responsabile dell'edizione italiana.

Copyright edizione italiana Consorzio Elettra2000

Il Consorzio Elettra2000 è costituito dalla Fondazione Bordoni, dall’Università di Bologna e dalla Fondazione Guglielmo Marconi; lo scopodel consorzio è di promuovere la diffusione in Italia e all’estero di studi e ricerche relative all’impatto sanitario, ambientale e sociale delleonde elettromagnetiche nelle sue varie forme, nel settore delle telecomunicazioni.

Progetto grafico di rsdesigns.com. Impaginato e stampato in Italia.

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COME STABILIRE UN DIALOGO SUI RISCHIDEI CAMPIELETTROMAGNETICI

ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ

EDIZIONE ITALIANA

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SI RINGRAZIANO ANCHE, PER I LORO UTILI COMMENTI

■ Dr. William H. Bailey, Exponent Health Group, New York, New York, USA■ Dr. Ulf Berqvist, Università di Linköping, Linköping, Svezia (†)■ Dr.ssa Caron Chess, Rutgers University, New Brunswick, New Jersey, USA■ Sig. Michael Dolan, Federazione delle industrie elettroniche, Londra, Regno Unito■ Dr.ssa Marylin Fingerhut, OMS, Ginevra, Svizzera■ Sig. Matt Gillen, National Institute of Occupational Safety and Health, Washington, DC, USA■ Dr. Gordon Hester, Electric Power Research Institute, Paolo Alto, California, USA■ Sig.ra Shaiela Kandel, Ministero dell’ambiente, Israele■ Dr. Holger Kastenholz, Centro per la valutazione tecnologica, Stoccarda, Germania■ Dr. Alastair McKinlay, National Radiological Protection Board, Regno Unito■ Dr. Tom McManus, Dipartimento della pubblica impresa, Dublino, Irlanda■ Dr.ssa Vlasta Mercier, Ufficio federale svizzero di sanità pubblica, Berna, Svizzera■ Sig. Holger Schütz, Centro ricerche di Jülich, Germania■ Dr. Daniel Wartenberg, Rutgers University, New Brunswick, New Jersey, USA■ Dr.ssa Mary Wolfe, National Institute of Environmental Health Sciences, North Carolina, USA

TRADUZIONE ITALIANA A CURA DI

■ Dr. Paolo Vecchia, Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia

Sono stati gentilmente forniti finanziamenti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Dipartimento protezionedella salute umana, dal Ministero della Sanità dell’Austria, dal Ministero per l’ambiente, per la conservazione della natura eper la sicurezza nucleare della Germania, dal Ministero per lo sviluppo regionale e gli affari ambientali della Baviera, e dalNational Institute of Environmental Health Sciences degli USA.

FOTOGRAFIE

■ Agenzia France Press (pag. 52, in basso) ■ Getty Images (pag. 26) ■ Narda Safety Test Solutions GmbH(pag. 52, in alto) ■ Photospin (pagg. vi, viii, xii, 8, 10, 50) ■ Photodisc (pagg. 2, 18, 58) ■ NationalRadiological Protection Board, UK (pagg. 2, 4, 6, 22)

RINGRAZIAMENTI

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a questomanuale, che ha preso avvio da due conferenze: Percezione del rischio, comunicazione del rischio ed applicazioneall’esposizione a campi elettromagnetici, organizzata dall’OMS e dalla Commissione Internazionale per laProtezione dalla Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP) a Vienna, Austria (1997) e Percezione e comunicazione deirischi dei campi elettromagnetici, organizzata dall’OMS a Ottawa, Canada (1998). Un gruppo di lavoro si èriunito a Ginevra (1999, 2001) e a New York (2000) per mettere a punto questa pubblicazione.

SI RINGRAZIANO IN PARTICOLAR MODO COLORO CHE HANNO MAGGIORMENTE

CONTRIBUITO ALLA STESURA DI QUESTO DOCUMENTO

■ Dr.ssa Patricia Bonner, Environmental Protection Agency, Washington, DC, USA■ Prof. Ray Kemp, Galson Sciences Ltd., Oakhma, Regno Unito■ Dr.ssa Leeka Kheifets, OMS, Ginevra, Svizzera■ Dr. Christopher Portier, National Institute of Environmental Health Sciences, North Carolina, USA■ Dr. Michael Repacholi, OMS, Ginevra, Svizzera■ Dr. Jack Sahl, J. Sahl & Associates, Claremont, California, USA■ Dr.ssa Emilie van Deventer, OMS, Ginevra, Svizzera■ Dr.ssa Evi Vogel, Ministero per lo sviluppo regionale e gli affari ambientali della Baviera, Monaco,

Germania e OMS, Ginevra, Svizzera

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RINGRAZIAMENTI iiINTRODUZIONE vii

CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA 1LE CONOSCENZE ATTUALICosa accade quando siamo esposti a campi elettromagnetici? 3Effetti biologici ed effetti sanitari 4Le conclusioni della ricerca scientifica 5

COMUNICAZIONE DEI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI 9COME TRATTARE LA PERCEZIONE DEL PUBBLICOI molteplici determinanti dei rischi dei campi elettromagnetici 11Come viene percepito il rischio? 15Perché è necessaria la comunicazione del rischio 19Come gestire la comunicazione sui rischi dei campi elettromagnetici 23

QUANDO COMUNICARE 24CON CHI COMUNICARE 29COSA COMUNICARE 33COME COMUNICARE 43

LINEE GUIDA E POLITICHE SANITARIE PER L'ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI 51LA SITUAZIONE ATTUALEChi decide sulle linee guida? 51Su cosa si basano le linee guida? 51Perché si applica un fattore di sicurezza più alto per l'esposizione del pubblico? 53Approcci cautelativi e principio di precauzione 55Approcci scientifici e approcci precauzionali per i campi elettromagnetici 55Cosa fa l'Organizzazione Mondiale della Sanità? 57

GLOSSARIO 60PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI 64

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INDICE

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INTRODUZIONE

Le preoccupazioni per i possibili effetti sulla salute deicampi elettromagnetici (CEM) hanno portato allapreparazione di questo manuale. La possibilità di ri-schi dovuti all’esposizione ai campi elettromagneticigenerati da impianti quali gli elettrodotti o le stazioniradio base per la telefonia mobile pone una serie didifficili compiti per chi ha la responsabilità di scelte de-cisionali : stabilire se se vi sia un pericolo da partedelle esposizioni a campi elettromagnetici e quale nesia il potenziale impatto sanitario (valutazione del ri-schio), riconoscere le ragioni per cui il pubblico possaessere preoccupato (percezione del rischio), attuarepolitiche che proteggano la salute pubblica e rispon-dano alle preoccupazioni dei cittadini (gestione del ri-schio). Per affrontare questi problemi sono necessariil coinvolgimento di singoli o di organizzazioni cheabbiano le giuste competenze, l’aggregazione di appro-priate professionalità scientifiche, una solida espe-

rienza nel campo della comunicazione euna buona capacità di giudizio in campoeconomico-industriale ed in quello norma-tivo. Tutto ciò è vero in qualunque contesto,da quello locale a quello regionale, fino aquello nazionale o globale.

PERCHÉ UN DIALOGO?

Molte organizzazioni, governative e pri-vate, hanno appreso una lezione fonda-mentale, anche se talvolta dolorosa : èpericoloso assumere che le comunità coin-volte non abbiano la volontà o la capacitàdi fornire un contributo utile alle decisionisulla localizzazione di nuovi impianti chegenerino campi elettromagnetici, o sull’ap-provazione di nuove tecnologie prima delloro utilizzo. E’ quindi cruciale stabilire un

vii

COMPITI

CONTESTOCOMPETENZE

IL PROBLEMADEI RISCHI DEI CEM

Valutazione del rischio

Percezione del rischio

Gestione del rischio

Globale

Regionale

LocaleCapacità di valutazione

Capacità dicomunicazione

Esperienzascientifica

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dialogo tra tutti gli individui ed i gruppi coinvoltiin questi problemi. Gli ingredienti di un dialogoefficace comprendono la consultazione con leparti in causa, il riconoscimento dell’incertezzascientifica, la considerazione delle varie alterna-tive, ed infine un processo decisionale corretto etrasparente. Se non si riesce a far questo, le conse-guenze possono essere una perdita di fiducia, unprocesso decisionale incrinato, ritardi nell’avan-zamento del progetto ed aumento dei costi.

A CHI SERVE QUESTO MANUALE?

Questo manuale vuole essere di aiuto ai deci-sori, che devono contemporaneamente fronteg-giare le controversie con il pubblico, l’incertezzascientifica, la necessità di far funzionare gli im-pianti esistenti e l’esigenza di trovare siti appro-priati per quelli nuovi. L’obiettivo è migliorare iprocessi decisionali riducendo le incompren-

sioni ed accrescendo la fiducia attraverso il dia-logo. Riuscire a stabilire un dialogo con il pub-blico aiuta a realizzare un processo decisionaleaperto, coerente, corretto e definito a priori ;inoltre, può aiutare ad ottenere rapidamentel’approvazione per nuovi impianti proteggendo,nello stesso tempo, la salute e la sicurezza dellapopolazione.

Si può prevedere che molti altri enti pubblici,gruppi privati e organizzazioni non governativetroveranno utili queste informazioni. Questaguida può anche essere di aiuto al pubblico nellesue interazioni con enti governativi responsabilidella salute e dell’ambiente, oppure con indu-strie i cui impianti possono essere motivo dipreoccupazione. Ai lettori che desiderino mag-giori informazioni vengono forniti riferimentibibliografici e suggerimenti per ulteriori letture.

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COME STABILIRE UN DIALOGO SUI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

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1CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICALE CONOSCENZE ATTUALI

Campi elettrici e magnetici si manifestano in naturae quindi sono sempre stati presenti sulla terra. Tut-tavia, nel corso del ventesimo secolo, l’esposizioneambientale a campi elettromagnetici di origine arti-ficiale è costantemente aumentata a seguito della ri-chiesta di elettricità, del continuo sviluppo delletecnologie di comunicazione senza fili, delle modifi-cazioni intervenute nelle pratiche lavorative e neicomportamenti sociali. Ognuno è esposto a unacomplessa miscela di campi elettrici e magnetici amolte frequenze diverse, sia in casa sia al lavoro.

I potenziali effetti sanitari dei campi elettromagneticidi origine artificiale sono stati oggetto di interessescientifico fin dalla fine del 1800 ed hanno ricevutoparticolare attenzione negli ultimi 30 anni. I campielettromagnetici possono essere sommariamente sud-divisi in campi elettrici e magnetici statici e a bassa fre-

quenza, le cui sorgenti più comuni com-prendono gli elettrodotti,gli elettrodome-stici ed i computer,ed in campielettromagnetici ad alta frequenza o a radio-frequenza, le cui sorgenti principali sono iradar,gli impianti di telecomunicazione e didiffusione radiotelevisiva, i telefoni mobili ele loro stazioni radio base, i riscaldatori adinduzione ed i sistemi antitaccheggio.

A differenza delle radiazioni ionizzanti(come i raggi gamma emessi dai materialiradioattivi, i raggi cosmici ed i raggi X) chesi trovano nella parte superiore dello spettroelettromagnetico, i campi elettromagneticiqui considerati sono di gran lunga troppodeboli per rompere i legami che tengonounite le molecole nelle cellule e,pertanto,

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oscillazioni, o cicli, al secondo. A basse fre-quenze, il campo magnetico passa attraverso ilcorpo mentre a radiofrequenze i campi sono par-zialmente assorbiti e penetrano soltanto entroun piccolo spessore di tessuto.

I campi elettrici a bassa frequenza influenzano la di-stribuzione delle cariche elettriche sulla superfi-cie dei tessuti conduttori e provocano un flussodi corrente elettrica nel corpo (Fig. 2A). I campimagnetici a bassa frequenza inducono la circola-zione di correnti all’interno del corpo umano(Fig. 2B). L’intensità di queste correnti indottedipende dall’intensità del campo magneticoesterno e dall’ampiezza del circuito entro cui lacorrente fluisce. Se sufficientemente alte, questecorrenti possono causare la stimolazione dinervi e muscoli.

Alle radiofrequenze (RF), i campi penetrano sol-tanto per una breve profondità dentro il corpo.L’energia di questi campi è trasformata in movi-mento delle molecole. L’attrito tra le molecole inrapido movimento dà luogo ad un aumentodella temperatura. Questo effetto viene sfruttato

CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA : LE CONOSCENZE ATTUALI

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non possono produrre la ionizzazione.E’ questa laragione per la quale questi campi elettromagneticivengono chiamati “radiazioni non ionizzanti”.LaFigura 1 mostra la posizione delle radiazioni non io-nizzanti nel quadro più ampio dello spettro elettro-magnetico.Le radiazioni infrarosse,visibili,ultraviolette e ionizzanti non saranno ulterior-mente considerate in questo manuale.

COSA ACCADE QUANDO SIAMO ESPOSTI A CAMPI ELETTROMAGNETICI?

Correnti elettriche molto piccole esistono natu-ralmente nel corpo umano e sono parte essen-ziale delle normali funzioni fisiologiche. Tutti isegnali nervosi si basano sulla trasmissione diimpulsi elettrici. La maggior parte delle reazionibiochimiche, da quelle associate alla digestione aquelle coinvolte nell’attività cerebrale, compor-tano processi elettrici.

Gli effetti che un’esposizione a campi elettroma-gnetici esterni provoca nel corpo umano e nellesue cellule dipendono soprattutto dalla frequenzadei campi e dalla loro ampiezza o intensità. La fre-quenza rappresenta semplicemente il numero di

FIGURE 1. THE ELECTROMAGNETIC SPECTRUMFIGURA 1. LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO

ELETTRODOTTI

Radiazioni non ionizzanti Radiazioni ionizzanti

TRENI

RADAR

PERSONAL COMPUTER

TELEFONI CELLULARI

LUCE VISIBLE

RAGGI XFREQUENZA (Hz O CICLI AL SECONDO)

0 HZ 102 104 1066 108 1010 1012

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Il rispetto dei limiti di esposizione raccomandatidalle linee guida nazionali e internazionali con-sente di controllare i rischi di esposizioni acampi elettromagnetici che potrebbero esserepericolose per la salute. La questione su cui si in-centra il dibattito attuale è se un’esposizioneprolungata a bassi livelli di campo, al di sotto deilimiti, possa provocare effetti nocivi o influen-zare lo stato di benessere delle persone.

LE CONCLUSIONI DELLA RICERCA SCIENTIFICACAMPI A BASSA FREQUENZA

Le conoscenze scientifiche sugli effetti sanitari deicampi elettromagnetici sono corpose e si basanosu un gran numero di studi epidemiologici, studisu animali ed in vitro. Sono stati esaminati moltieffetti sanitari, da difetti nella riproduzione a ma-lattie cardiovascolari e neurovegetative, ma le evi-denze più consistenti a tutt’oggi riguardano laleucemia infantile. Nel 2001 un gruppo di espertidell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Can-cro (IARC) ha effettuato una rassegna degli studirelativi alla cancerogenicità dei campi elettrici e ma-gnetici statici ed a frequenza estremamente bassa (ELF).Utilizzando la classificazione standard della

IARC, per la quale si soppesano i dati degli studisull’uomo, di quelli sugli animali e delle indaginidi laboratorio, i campi magnetici ELF sono staticlassificati come forse cancerogeni per l’uomo, sullabase di studi epidemiologici relativi alla leucemiainfantile. Un esempio di agente ben noto classifi-cato nella stessa categoria è quello del caffè, chepotrebbe aumentare il rischio di cancro al rene, manello stesso tempo avere un effetto protettivo con-tro quello intestinale. “Forse cancerogeno perl’uomo” è una classificazione usata per indicare unagente per il quale esiste una limitata evidenza dicancerogenicità nell’uomo ed un’evidenza menoche sufficiente di cancerogenicità negli animali daesperimento. L’evidenza per tutti gli altri tipi dicancro nei bambini e negli adulti, come pure pertutti gli altri tipi di esposizioni (cioè a campi sta-tici ed a campi elettrici ELF) è stata consideratainadeguata per la classificazione, a causa dell’in-sufficienza o dell’incertezza dei dati scientifici. An-che se la IARC ha classificato i campi magneticiELF come forse cancerogeni per l’uomo, resta lapossibilità che vi siano altre spiegazioni per l’asso-ciazione osservata tra l’esposizione a tali campi ela leucemia infantile.

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CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA : LE CONOSCENZE ATTUALI

in applicazioni domestiche come il riscalda-mento dei cibi nei forni a microonde, nonché inmolte applicazioni industriali come la fusionedella plastica o il riscaldamento dei metalli. I li-

velli dei campi RF ai quali siamo normalmenteesposti nei nostri ambienti di vita sono moltopiù bassi di quelli richiesti per produrre un ri-scaldamento significativo.

EFFETTI BIOLOGICI ED EFFETTI SANITARI

Gli effetti biologici sono risposte misurabili degliorganismi o delle cellule a uno stimolo o a unamodificazione dell’ambiente. Risposte di questogenere, come ad esempio un aumento della fre-quenza cardiaca dopo aver bevuto caffè o la son-nolenza in un ambiente afoso, non sononecessariamente dannosi per la salute. Le rea-zioni a modificazioni ambientali sono una partenormale della vita. Tuttavia, il corpo potrebbenon possedere meccanismi di compensazioneadeguati per mitigare tutte le variazioni o le sol-lecitazioni ambientali. L’esposizione prolungataad un fattore, anche se di modesta entità, puòcostituire un pericolo per la salute se si traducein stress. Nell’uomo, un effetto sanitario è il risul-tato di un effetto biologico che provochi undanno osservabile alla salute o al benessere degliindividui esposti.

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COME STABILIRE UN DIALOGO SUI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

FIGURA 2. A I campi elettrici non penetranosignificativamente nel corpo, ma addensanocariche sulla sua superficie; B L'esposizionea campi magnetici provoca un flusso dicorrenti elettriche nel corpo.

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CAMPI AD ALTA FREQUENZA

Per quanto riguarda i campi ad alta frequenza, ilcomplesso dei dati disponibili fino ad oggi sug-gerisce che l’esposizione a campi di bassa inten-sità (come quelli emessi dai telefoni mobili edalle loro stazioni radio base) non provochi ef-fetti dannosi per la salute. Alcuni ricercatorihanno segnalato effetti di piccola entità legatiall’uso del telefono mobile, tra cui cambiamentidell’attività cerebrale, dei tempi di reazione e deiritmi del sonno. Nei limiti in cui sono stati con-fermati, questi effetti sembrano rientrare neinormali limiti di variabilità per l’uomo.

Le attuali ricerche si concentrano sul problema seesposizioni prolungate a bassi livelli di campi a radio-frequenza, troppo bassi per provocare aumenti ap-prezzabili di temperatura, possano causare effettisanitari. Di recente, diversi studi epidemiologicisu utenti di telefoni mobili non hanno trovato evi-

denze convincenti di aumenti del rischio di tu-mori cerebrali. Tuttavia, la tecnologia è troppo re-cente per escludere la possibilità di effetti a lungotermine. I telefoni mobili e le stazioni radio basepresentano situazioni espositive del tutto diffe-renti. L’esposizione a campi RF è molto maggioreper gli utilizzatori del telefono mobile rispetto acoloro che vivono vicini a stazioni radio base. Aparte rari segnali per mantenere il collegamentocon le stazioni vicine, i telefoni portatili trasmet-tono energia a radiofrequenza solo durante unachiamata. Invece, le stazioni radio base trasmet-tono segnali con continuità, ma i livelli a cui ilpubblico è esposto sono estremamente bassi, an-che per chi vive nelle vicinanze.

Dato il largo uso della tecnologia, il grado d’in-certezza scientifica ed il livello di apprensionedel pubblico, si rendono necessari studi rigorosied una comunicazione chiara con il pubblico.

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CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE PUBBLICA : LE CONOSCENZE ATTUALI

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COMUNICAZIONE DEI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICICOME TRATTARE LA PERCEZIONE DEL PUBBLICO

La moderna tecnologia offre potenti strumenti chestimolano una varietà di innovazioni a beneficiodella società, oltre che lo sviluppo economico. Tutta-via il progresso tecnologico, nel suo senso più am-pio, è sempre associato a pericoli e rischi, siapercepiti sia reali. Le applicazioni industriali, com-merciali e domestiche dei campi elettromagneticinon fanno eccezione. All’inizio del ventesimo se-colo, la gente era preoccupata per gli effetti sanitaridelle lampadine e dei fili aerei che collegavano i si-stemi telefonici terrestri. Non è emerso nessundanno per la salute, e queste tecnologie sono stategradualmente accettate come parte del normale stiledi vita. Come venga compresa una nuova tecnologiae come ci si adatti ad essa dipende in parte dalmodo in cui essa viene presentata ed in partedall’interpretazione che un pubblico sempre più cir-cospetto dà dei suoi rischi e dei suoi benefici.

In varie parti del mondo, una parte delpubblico ha espresso la preoccupazioneche l’esposizione a campi elettromagne-tici generati da sorgenti come elettro-dotti, radar, telefoni mobili e stazioniradio base possa avere conseguenze no-cive per la salute, specialmente dei bam-bini. Come risultato di ciò, in alcuni paesila costruzione di nuovi elettrodotti e dinuove reti di telefonia mobile ha incon-trato serie opposizioni. Le preoccupa-zioni del pubblico nei confronti di nuovetecnologie nascono spesso da una man-canza di familiarità e da una sensazionedi pericolosità di forze che non si pos-sono percepire.

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La storia recente ha mostrato che la mancanza diconoscenze sulle conseguenze per la salute delprogresso tecnologico può non essere l’unica ra-gione di un’opposizione sociale alle innovazioni.Si deve anche lamentare una mancanza di atten-zione verso i diversi modi di percepire il rischio,che non sono adeguatamente tenuti in contonella comunicazione tra scienziati, governi, in-dustria e pubblico. E’ per questa ragione che lapercezione e la comunicazione del rischio costitui-scono aspetti di rilievo nelle problematiche deicampi elettromagnetici.

Lo scopo di questo capitolo è fornire ai governi,all’industria ed al pubblico un quadro di nozioniper stabilire e mantenere un’efficace comunica-zione sui rischi sanitari associati ai campi elet-tromagnetici.

DEFINIZIONE DEL RISCHIO

Per cercare di comprendere come le persone per-cepiscano il rischio, è importante distinguere traun pericolo per la salute e un rischio per la sa-lute. Un pericolo può essere un oggetto o un in-sieme di circostanze in grado, potenzialmente,

di danneggiare la salute di una persona. Il rischioè la verosimiglianza, o la probabilità, che unapersona subisca un danno per effetto di un par-ticolare pericolo.

I MOLTEPLICI DETERMINANTI DEI RISCHIDEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Gli scienziati definiscono un rischio sanitario pe-sando e valutando criticamente tutti i dati scien-

tifici disponibili al fine di sviluppare una buonavalutazione del rischio (v. riquadro a pag. 13). Il pub-blico può effettuare una propria valutazione delrischio attraverso un procedimento completa-mente diverso, spesso non basato su dati quanti-ficabili. Quando si tratta di decidere investimenticommerciali e politiche governative, questo ri-

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COMUNICAZIONE DEI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI:COME TRATTARE LA PERCEZIONE DEL PUBBLICO

PERICOLO E RISCHIO■ Guidare un’auto è un potenziale pericolo per la sa-

lute. Guidare ad alta velocità rappresenta un rischio.Tanto maggiore è la velocità, tanto maggiore è il ri-schio associato alla guida.

■ Ad ogni attività è associato un rischio. I rischi possonoessere ridotti evitando particolari attività, ma non pos-sono essere completamente aboliti. Nel mondo reale,il rischio zero è qualcosa che non esiste.

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schio percepito può finire con l’assumere tantaimportanza quanto il rischio misurabile.

Tra i fattori che determinano la percezione del ri-schio da parte degli individui compaiono valorifondamentali per i singoli e per la società (ad es.tradizioni e costumi), ma anche precedenti espe-

rienze su impianti tecnologici (ad es. dighe ocentrali energetiche). Questi fattori possonospiegare preoccupazioni locali, eventuali precon-cetti o propositi nascosti. Una profonda atten-zione verso le dimensioni sociali di unqualunque progetto permette a chi decide e a chigestisce una politica industriale di prendere de-cisioni informate, nell’ambito di un programmaglobale di gestione del rischio. In ultima analisi, lagestione del rischio, per essere efficace, deve te-ner conto sia del rischio misurato, sia di quellopercepito (Figura 3).

L’identificazione dei problemi e la valutazionescientifica del rischio legato a quei problemisono passi cruciali nella messa a punto di unprogramma vincente di gestione del rischio. Unprogramma rispondente alle esigenze deve pre-vedere azioni e strategie, come ad esempio indi-viduare delle opzioni, prendere delle decisioni,metterle in pratica e valutare l’intero processo.Queste componenti non sono indipendenti, nési presentano in un ordine predeterminato. Piut-tosto, ogni elemento è condizionato dall’urgenzadelle decisioni e dalla disponibilità di informa-

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COMUNICAZIONE DEI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI:COME TRATTARE LA PERCEZIONE DEL PUBBLICO

FIGURA 3. VALUTAZIONE, INTERPRETAZIONE E REGOLAMENTAZIONE DEI RISCHI ASSOCIATI AI CEM

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Identificazione del pericoloValutazione della dose-risposta

Valutazione dell’esposizioneCaratterizzazione del rischio

Fattori economiciClima politico

PERCEZIONE DEL RISCHIO

Leggi ambientaliPolitica scientifica

GESTIONE DEL RISCHIO

FONDAMENTI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIOLa valutazione del rischio è un processo organizzato chesi usa per descrivere e stimare la possibilità che l’espo-sizione a un agente ambientale abbia effetti negativi perla salute. Le quattro fasi del processo sono:

1. Identificazione del pericolo: l’identificazione di un’a-gente o di una situazione espositiva potenzialmentepericolosa (ad es. una particolare sostanza o unaparticolare sorgente energetica)

2. Valutazione della dose-risposta: la stima della rela-zione tra la dose o l’esposizione all’agente o alla situa-zione in esame e l’incidenza e/o la gravità di un effetto

3. Valutazione dell’esposizione: la definizione dell’entitàdell’esposizione, reale o potenziale, in situazioni reali

4. Caratterizzazione del rischio: la sintesi e il compen-dio delle informazioni su una situazione potenzial-mente pericolosa, in una forma utile per i decisori eper le parti in causa.

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zioni e di risorse. Esiste un’ampia gamma di op-zioni per la gestione del rischio (v. riquadro apag. 14) ; in questo manuale si pone particolar-mente l’accento sulla seconda opzione, cioè iprogrammi di comunicazione.

COME VIENE PERCEPITO IL RISCHIO?

Molti fattori influenzano la decisione di una per-sona di accettare o rifiutare un rischio. La gentecomune percepisce i rischi come trascurabili, ac-cettabili, sopportabili o inaccettabili in base adun confronto con i benefici che ne avverte. Que-ste percezioni dipendono da fattori personali, dafattori esterni e dalla natura stessa del rischio. Ifattori personali comprendono l’età, il sesso, il re-troterra culturale e il grado di istruzione. Alcuni,ad esempio, trovano accettabili i rischi associatiall’assunzione di droghe, molti altri no. Stretta-mente legata all’accettabilità personale di un ri-schio è la capacità di controllarlo.

Esistono però situazioni in cui le persone pos-sono sentire di non avere questo controllo. Ciò èparticolarmente vero per l’esposizione ai campielettromagnetici, che sono invisibili, il cui ri-

schio non è facilmente quantificabile e per iquali il grado di esposizione è al di fuori di unimmediato controllo. Questa sensazione è ulte-riormente esacerbata quando le persone non av-vertono un beneficio diretto dall’esposizione. Inquesto contesto, la risposta del pubblico dipen-derà dalla percezione di quel rischio, basata sufattori esterni, come l’informazione scientifica di-sponibile, i mezzi e le forme di comunicazione,la situazione economica individuale e collettiva,i movimenti di opinione e la struttura dei pro-cessi che regolano le decisioni politiche in senoalla collettività (Figura 4).

La natura del rischio può portare anch’essa a di-verse percezioni. Quanto maggiore è il numerodi fattori che contribuiscono alla percezione delrischio, tanto maggiore è la possibilità che insor-gano preoccupazioni. Le ricerche hanno mo-strato che, in una data situazione, le seguenticaratteristiche condizionano in genere la perce-zione del rischio.

■ TECNOLOGIA FAMILIARE O NON FAMILIARE. La fami-liarità con una determinata tecnologia o situa-

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COMUNICAZIONE DEI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI:COME TRATTARE LA PERCEZIONE DEL PUBBLICO

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COME STABILIRE UN DIALOGO SUI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

GAMMA DELLE OPZIONI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO

LA DECISIONE DI NON INTRAPRENDERE NESSUNAAZIONE FORMALE è una risposta appropriata nei casiin cui il rischio è considerato molto piccolo, o i datiscientifici sono insufficienti per sostenere azioni for-mali. Viene spesso combinata con una vigile attesa, incui si continuano a seguire i risultati della ricerca edelle misure, nonché le decisioni prese dai legislatori,dagli enti di normazione e da altri.

I PROGRAMMI DI COMUNICAZIONE possono essere usatiper aiutare la gente a comprendere i problemi, ad entrarenei processi decisionali ed a compiere le proprie scelte.

LA RICERCA colma le nostre lacune conoscitive, aiutaad identificare i problemi e permette una migliore va-lutazione del rischio in futuro.

GLI APPROCCI PRECAUZIONALI sono politiche e azioniche i singoli, le organizzazioni o i governi intrapren-dono per minimizzare o per evitare futuri impatti sani-tari o ambientali. Queste azioni possono comprendereun’autoregolamentazione per ridurre le esposizioni, seciò è ragionevolmente ottenibile.

LE NORMATIVE sono atti formali adottati dal governoper limitare sia il verificarsi di eventi potenzialmenterischiosi, sia le loro conseguenze. Si possono imporrenorme che prevedono dei limiti, assieme ai criteri perdimostrarne il rispetto, oppure degli obiettivi da rag-giungere senza imporre prescrizioni.

LIMITARE L’ESPOSIZIONE o bandire del tutto una sor-gente sono opzioni da utilizzare quando il grado dicertezza del pericolo è elevato. Il grado di certezza ela gravità del pericolo sono due fattori importantiquando si decide il tipo di azioni da intraprendere.

LE OPZIONI TECNICHE dovrebbero essere utilizzate perridurre il rischio (o il rischio percepito). Tra queste sipossono considerare l’interramento di elettrodotti, o lacondivisione di siti per le stazioni radio base di telefo-nia mobile.

LA MITIGAZIONE significa cambiare fisicamente il si-stema al fine di ridurre l’esposizione e, in definitiva, ilrischio. Ciò può significare la riprogettazione del si-stema, l’installazione di schermature o l’introduzionedi dispositivi di protezione.

UNA COMPENSAZIONE viene talvolta offerta a frontedi esposizioni elevate in un ambiente di lavoro o divita. Le persone possono essere disposte ad accettareun compenso economico in cambio di un aumentodell’esposizione.

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zione contribuisce a ridurre il livello del ri-schio percepito. Quest’ultimo aumentaquando la particolare tecnologia o situazione,come nel caso dei campi elettromagnetici, ènuova, non familiare o difficile da compren-dere. Il livello del rischio, così come esso è per-cepito, può aumentare significativamente se siha una comprensione scientifica incompletadei potenziali effetti sulla salute di questa tec-nologia o situazione.

■ CONTROLLO O MANCANZA DI CONTROLLO PER-

SONALE SU UNA SITUAZIONE. Se le personenon hanno avuto alcuna notizia dell’installa-zione di elettrodotti o di stazioni radio baseper telefonia mobile, specialmente se vicinoalle loro abitazioni, a scuole o ad aree ricrea-tive, tendono a percepire come elevato il ri-schio dei campi elettromagnetici generati daqueste installazioni.

■ ESPOSIZIONE VOLONTARIA O INVOLONTARIA. Lepersone si sentono molto meno a rischioquando sono loro stesse a scegliere. Coloroche non usano telefoni mobili possono perce-

pire come alto il rischio dei campi a radiofre-quenza, relativamente bassi, emessi dalle sta-zioni radio base. Invece, gli utilizzatori ditelefoni mobili avvertono generalmente comebasso il rischio dei campi, molto più intensi,emessi dal telefono che essi stessi hanno vo-lontariamente scelto.

■ EFFETTO DRAMMATICO O NON DRAMMATICO. Al-cune malattie, come il cancro, o alcune cattivecondizioni di salute, come un dolore forte eprotratto o un’invalidità, sono più temute dialtre. Quindi, desta notevole attenzione nelpubblico anche una remota possibilità di tu-mori, soprattutto se infantili, in conseguenzadi un potenziale pericolo, come l’esposizionea campi elettromagnetici.

■ BENEFICI DIRETTI O INDIRETTI. Se le personesono esposte ai campi a radiofrequenza dellestazioni radio base per telefonia mobile, manon possiedono un telefono cellulare, oppurese sono esposte ai campi elettrici e magnetici diuna linea ad alta tensione che non fornisceenergia alla loro comunità, possono non avver-

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COMUNICAZIONE DEI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI:COME TRATTARE LA PERCEZIONE DEL PUBBLICO

FIGURA 4. FATTORI CHE INFLUENZANO LA PERCEZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI

FATTORI ESTERNI

FATTORI LEGATI AL RISCHIO

FATT

ORI P

ERSO

NALI

EtàSesso

Livello di istruzioneStato socioeconomico

Retroterra culturale

Mezzi d’informazioneProcesso normativoMovimenti d’opinioneSituazione politica ed economicaInformazioni scientifiche disponibili

Familiarità con la tecnologiaControllo della situazione

Esposizione volontariaPaura di malattieBeneficio diretto

Equità

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tire alcun beneficio diretto dell’installazione edè meno probabile che ne accettino i rischi.

■ ESPOSIZIONE GIUSTA O INGIUSTA. Un’esposi-zione iniqua a campi elettromagnetici puòsollevare problemi di giustizia sociale. Adesempio, se per ragioni economiche (come ilminor costo dei terreni) un impianto fossecollocato in un’area povera, la comunità localene sopporterebbe ingiustamente i potenzialirischi.

Per attenuare il modo in cui il rischio viene per-cepito, occorre agire sui fattori legati al rischiopersonale. Le collettività sentono di avere il di-ritto di conoscere proposte e progetti di im-pianti che generano campi elettromagnetici eche possono avere effetti sulla loro salute. Que-ste comunità vogliono avere un certo controllo epartecipare ai processi decisionali. Se non si rea-lizza un efficace sistema di informazione al pub-blico e di comunicazione tra scienziati, governi,industria e popolazione, le nuove tecnologie chegenerano campi elettromagnetici diventano og-getto di sfiducia e di paura.

PERCHÉ È NECESSARIA LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO

Al giorno d’oggi, la comunicazione con il pub-blico sui rischi ambientali della tecnologia giocaun ruolo importante. Secondo il Consiglio Na-zionale delle Ricerche degli USA, la comunica-zione del rischio è “un processo interattivo discambio di informazioni e di opinioni tra indivi-dui, gruppi e istituzioni. Questo processo com-porta molteplici messaggi sulla natura delrischio, assieme ad altri messaggi che non ri-guardano strettamente i rischi ma che espri-mono preoccupazioni, opinioni, reazioni neiconfronti dei messaggi di rischio o delle proce-dure legali e istituzionali messe in atto per ge-stire il rischio”. La comunicazione del rischionon è quindi soltanto una presentazione del cal-colo scientifico di quest’ultimo, ma anche un’oc-casione di discussione su temi più ampi, chesollevano problemi etici e morali.

Le tematiche ambientali caratterizzate da incer-tezze sui rischi per la salute richiedono delle deci-sioni sostenibili.A questo fine, i ricercatori devonocomunicare chiaramente i dati scientifici ;gli enti go-

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COMUNICAZIONE DEI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI:COME TRATTARE LA PERCEZIONE DEL PUBBLICO

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vernativi devono informare i cittadini sulle normedi sicurezza e sulle politiche sanitarie ; i cittadini in-teressati devono decidere fino a quale punto vo-

gliano accettare il rischio.In questo processo,è im-portante che la comunicazione tra le parti si svolgain modo chiaro ed efficace (Figura 5).

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COMUNICAZIONE DEI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI:COME TRATTARE LA PERCEZIONE DEL PUBBLICO

FIGURA 5. CANALI DI COMUNICAZIONE

EVIDENZEValutazione del rischio

PREOCCUPAZIONIPercezione del rischio

C O M U N I C A Z I O N E

COM

UN

I CAZ

I ON

E COM

UN

I C AZ I ON

E

AZIONIGestione del rischio

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aperte, le persone sono pronte ad agire e

capaci di inserirsi nei processi in atto. I sin-

goli, i gruppi interni alla società, le organiz-

zazioni non governative vogliono agire in

modo da orientare le decisioni, oppure sa-

botare le attività se vengono esclusi dal

processo decisionale. Questa evoluzione

della società ha reso ancor più necessaria

una buona comunicazione tra tutte le parti.

Affinché un’attività di comunicazione del

rischio abbia successo bisognerebbe, in

fase di pianificazione e valutazione, con-

siderarne tutti gli aspetti e tutte le parti

coinvolte. Questa sezione fornisce un’in-

troduzione alla comunicazione del ri-

schio da campi elettromagnetici,

attraverso un processo a quattro fasi de-

scritto nelle pagine che seguono.

Parallelamente alla crescita di consapevolezza dei ri-

schi ambientali da parte del pubblico, si è verificato un

progressivo calo di fiducia nelle autorità pubbliche,

negli esperti tecnico-scientifici e nei dirigenti indu-

striali, in particolare quelli delle grandi imprese pri-

vate e pubbliche. Inoltre, larghi settori del pubblico

ritengono che i mutamenti in campo scientifico e tec-

nologico siano così rapidi che i governi non possano

farvi fronte. Per di più, nelle società politicamente

QUANDO? CONCHI?

COSA? COME?

COME GESTIRE LA COMUNICAZIONE SUI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

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Il processo comunicativo passa attraverso va-rie fasi. All’inizio del dialogo bisogna fornireinformazioni e conoscenza. Ciò crea nei variinterlocutori consapevolezza e, qualche volta,preoccupazione. A questo punto diventa im-portante, prima di stabilire delle linee diazione, continuare la comunicazione attra-verso un dialogo aperto con tutti i soggetti co-involti. Al momento di progettare un nuovoimpianto, ad esempio un elettrodotto o unastazione radio base per telefonia mobile, l’in-dustria dovrebbe immediatamente attivareuna comunicazione con le autorità regionali elocali, nonché con le altre parti interessate(proprietari dei terreni, cittadini coinvolti,gruppi ambientalisti).

COME GESTIRE UN PROBLEMA CHE EVOLVE NEL TEMPO

I problemi che riguardano la salute pubblica ela sanità ambientale hanno una vita dinamica :essi evolvono nel tempo. Il ciclo di vita di un

problema serve ad illustrare come si sviluppanel tempo la pressione sociale esercitata suidecisori (Figura 6). Nelle prime fasi del ciclo divita, quando il problema è sopito o sta appenaemergendo, la pressione del pubblico è al mi-nimo. Finché il problema non è ancora attuale,può esistere un largo margine di tempo per laricerca e l’analisi di potenziali rischi. Quandol’opinione pubblica prende improvvisamentecoscienza del problema, spesso portato inprimo piano da un evento esterno (come l’at-tenzione dei mezzi di informazione, l’inter-vento di attivisti organizzati, Internet, osemplici voci), è importante intraprenderequalche azione di comunicazione con il pub-blico. Quando il problema raggiunge le pro-porzioni di una crisi, bisogna prendere unadecisione, ma una soluzione affrettata potrebbelasciare insoddisfatte tutte le parti. Quando ilproblema comincia a diminuire nella scala diimportanza per il pubblico, si dovrebbe dedi-care del tempo a una valutazione dello sviluppo

QUANDO COMUNICARE

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DOMANDE CHIAVE

■ Quando si deve avviare un dialogo?■ C’è tempo sufficiente per una pianificazione?■ Si può rapidamente cercare chi e cosa influenza le

opinioni delle collettvità?■ Quando coinvolgere le parti in causa? Quando pia-

nificare il processo, stabilire gli obiettivi e chiarire leopzioni? Quando prendere le decisioni?

Il pubblico manifesta spesso notevoli ansieverso particolari sorgenti di campi elettroma-gnetici, come le linee elettriche di trasmis-sione e le stazioni radio base per telefoniamobile. Queste ansie possono suscitare fortiobiezioni all’installazione degli impianti.Quando nella società si forma un’opposi-zione, la causa risiede spesso in un processocomunicativo che non è stato avviato intempo utile perché il pubblico comprendesseed acquistasse fiducia.

Un’efficace opera di comunicazione su di undato progetto richiede preparazione e capacità ;è importante sapere cosa comunicare, e quando.

Stabilire quanto prima possibile un dialogopresenta diversi vantaggi. In primo luogo, ilpubblico vede che i comunicatori agiscono inmodo responsabile e prendono a cuore il pro-blema. Fornendo informazioni e avviando di-scussioni senza ritardi si smorzano anche lecontroversie e si riduce la probabilità di dovercorreggere disinformazioni ed equivoci. Si do-vrebbero accettare indicazioni dagli interlocu-tori ed utilizzare ciò che si impara permigliorare la pianificazione e la realizzazionedel progetto comunicativo. Avviando una co-municazione del rischio si dimostra che si stacercando di stabilire un rapporto con l’inter-locutore e ciò può, di per se stesso, essere im-portante almeno quanto ciò che vienecomunicato.

QUANDO COMUNICARE

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del problema stesso e delle decisioni prese. Letransizioni tra le diverse fasi del ciclo di vita diun problema dipendono dal grado di consape-volezza dei diversi soggetti e dalla pressioneche questi esercitano (Figura 6).

Quanto prima si fornisce un’informazioneequilibrata, tanto più i decisori saranno ingrado di impedire che il problema raggiunga lostadio della crisi. E’ certamente molto più facilefar formare delle opinioni alla gente che far-

gliele cambiare. Una volta che una crisi esiste,diventa sempre più difficile fornire un’efficacecomunicazione del rischio ed ottenere dei risul-tati positivi nei processi decisionali, perché siha meno tempo per considerare le diverse op-zioni e per coinvolgere le parti interessate neldialogo. Poiché i temi controversi diventanoancora più critici in periodi di elezioni e di altrieventi politici, è consigliabile preparare dellestrategie ed avere a portata di mano diverse op-zioni sulle azioni da intraprendere.

QUANDO COMUNICARE

27FIGURA 6. IL CICLO DELLA PERCEZIONE DEL RISCHIO(adattato da Evaluating Response Options, Judy Larkin,

Proceedings of the International Seminar on EMF Risk Perception and Communication, WHO 1999)

TEMPO

PRES

SION

E DE

L PU

BBLI

COEMERGENTE CRISI DECRESCENTE

DECISIONE

AZIONE

VALUTAZIONE

ANALISI DEL RISCHIO

EVENTO D’INNESCO

ALCUNI FATTORI TRAINANTI NEL CICLO DI VITA DI UN PROBLEMA

■ Mancanza di fiducia■ Percezione della presenza di un “malvagio” nella vicenda (ad esempio, l’industria)■ Disinformazione■ Convinzione che la maggioranza stia trattando la minoranza in modo “ingiusto”■ Interessamento dei mezzi d’informazione■ Intervento di gruppi di attivisti o di altri gruppi d’interesse, molto motivati■ Reazioni emotive del pubblico

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CON CHI COMUNICARE

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IDENTIFICARE LE PARTI IN CAUSA

E’ cruciale comprendere bene quale sia il “ter-reno di gioco”, ed in particolare chi siano igiocatori, ovvero le parti in causa, nei pro-blemi che riguardano i campi elettromagne-tici. Secondo la particolare situazione, ilcomunicatore potrebbe dover considerare di-verse parti in causa, se non tutte (Figura 7).Ogni gruppo deve essere incluso nel processodi comunicazione e diventerà, di volta involta, stimolatore o fruitore della comunica-zione. I ruoli di alcuni dei principali soggettisono discussi di seguito.

La comunità scientifica è un protagonista impor-tante perché fornisce informazioni tecniche e sipresume quindi che sia indipendente e apoli-tica. Gli scienziati possono aiutare il pubblico acomprendere i benefici e i rischi dei campi elet-tromagnetici ed aiutare i decisori a valutare leopzioni disponibili per gestire il rischio ed a pre-vedere le conseguenze delle diverse decisioni.

DOMANDE CHIAVE

■ Chi sarà il più interessato a questo problema?■ Cosa si sa degli interessi, delle paure, delle preoccu-

pazioni, degli stati d’animo e delle motivazioni degliinterlocutori?

■ Quali autorità sono responsabili delle scelte e dellaloro messa in atto?

■ Esistono organizzazioni con cui stabilire legami efficaci?■ Chi può fornire assistenza o consulenza scientifica?

L’efficacia di un’azione di comunicazione del ri-schio dipende dalla capacità di identificare i sog-getti chiave, cioè quelli che hanno il maggioreinteresse o che possono svolgere il ruolo più im-portante per creare reciproca comprensione econsenso tra gli attori sociali che contano.

Identificare questi soggetti e riconoscerne ilruolo richiede spesso un notevole investi-mento di tempo e di energia. Non effettuarequesto investimento potrebbe però compro-mettere l’efficacia del messaggio.

COME ADATTARSI A UN PROCESSO DINAMICO

Durante il ciclo di vita del problema, la strate-gia di comunicazione dovrà essere adattata,caso per caso, ai gruppi o agli individui inte-ressati, e potrà assumere diverse forme, peressere il più efficace possibile. Via via che sirendono disponibili nuove informazioni, imezzi di comunicazione e le relative azionidovranno essere opportunamente modificati.La tempestiva pubblicazione dei risultatiscientifici può costituire un modo per

influenzare il ciclo di vita del problema. Le or-ganizzazioni scientifiche internazionali de-vono rendere conto pubblicamente ed inmodo obiettivo delle scoperte più recenti ;adottando una strategia di questo tipo, i deci-sori possono dimostrare alle parti interessateche le loro preoccupazioni vengono prese inseria considerazione. In effetti, la sorve-glianza del rischio è cruciale per assicurarneun’appropriata gestione ; un’informazionecontinua è essenziale per seguire lo sviluppodi un processo di gestione del rischio e per ot-tenerne dei riscontri.

QUANDO COMUNICARE

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Gli scienziati hanno l’importante compito dispiegare i dati scientifici disponibili in modotale che la gente possa capire ciò che è noto, ciòche richiede ulteriori informazioni, quali sono iprincipali motivi di incertezza e quando sa-ranno disponibili migliori conoscenze. In que-sto ruolo, gli scienziati possono anche cercare difare previsioni per il futuro, definendone i limiti.

L’industria, come le compagnie elettriche, i ge-stori dei servizi di telecomunicazione ed i pro-duttori, è un protagonista chiave ed è spessovista come fornitrice di un servizio ma anche,in ugual misura, come produttrice di un ri-schio. La liberalizzazione di queste industrie inmolti paesi ha fatto aumentare il numero dellecompagnie (e, in alcuni casi, anche il numerodelle sorgenti di campi elettromagnetici perchéle compagnie sono in competizione per la co-pertura del mercato). In diversi paesi leaziende, in particolare le compagnie elettriche,hanno adottato un atteggiamento attivo e po-

sitivo nella gestione del rischio, dando impor-tanza a forme di comunicazione aperta con ilpubblico. Pur tuttavia, le loro motivazioni diprofitto finiscono col far sì che il pubblico siadiffidente verso i loro messaggi.

Le autorità governative a livello centrale, regio-nale e locale hanno responsabilità sia sociali,sia economiche. Poiché agiscono in un conte-sto politico, non sempre incontrano la fiduciadel pubblico. In particolare, i normatori hannoun ruolo cruciale perché sono loro che elabo-rano norme e linee guida. A questo fine, neces-sitano di informazioni dettagliate e completeda parte dei principali soggetti coinvolti, perpoter decidere le misure di protezione da adot-tare per le esposizioni a campi elettromagne-tici. I normatori devono prendere inconsiderazione qualunque nuovo dato scienti-fico valido che suggerisca di rivedere le normeesistenti e, nello stesso tempo, devono esseresensibili alle richieste e ai vincoli della società.

CON CHI COMUNICARE

FIGURA 7. LE PRINCIPALI PARTI IN CAUSA NELLA PROBLEMATICA DEI CEM

COMUNITÀ SCIENTIFICA■ Ricercatori■ Ingegneri

INDUSTRIAElettricitàTelecomunicazioniSindacati e responsabili del settore

LEGGE■ Giudici■ Avvocati

GOVERNO■ Funzionari pubblici■ Politici■ Normatori■ Autorità nazionali,

regionali e locali

MEZZI D’INFORMAZIONE■ Carta stampata■ Radiotelevisione■ Internet

PUBBLICO GENERICO■ Residenti■ Singoli consumatori■ Gruppi legati a scuole

ASSOCIAZIONI■ Ambientalisti■ Professionisti■ Consumatori■ Gruppi d’azione legale

SALUTE■ Medici■ Operatori sanitari

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DOMANDE CHIAVE

■ Gli interlocutori hanno accesso ad informazioni suf-ficienti e imparziali sulla tecnologia?

■ Il messaggio è comprensibile o contiene molte infor-mazioni complesse?

■ Tutti i messaggi degli interlocutori vengono ascolta-ti? In altre parole, vi è un efficace canale di ritorno?

Per un approccio strategico e costruttivo ècruciale identificare quali siano le preoccupa-zioni del pubblico ed i potenziali problemi. Leparti in causa, una volta che abbiano presocoscienza di un problema, solleveranno dellequestioni, basate sulla loro percezione e sullaloro valutazione dei rischi. Nel diffondere leinformazioni si dovrebbe essere sensibili aqueste forme mentali precostituite, altrimentii decisori rischiano di urtare gli interlocutoried alienarseli.

La strategia ed i criteri da seguire dipendonodall’uditorio. Il pubblico determina anchequali domande ci si debba attendere. Per con-vincere l’uditorio, si devono portare argo-menti appropriati e credibili, facendo appellonon solo alla ragione, ma anche all’emozionee a vincoli sociali. Diversi tipi di argomentisono mostrati nella Figura 8.

COME COMUNICARE LA SCIENZA

Gli scienziati comunicano i risultati tecnicidella ricerca attraverso pubblicazioni di di-verso valore scientifico (le pubblicazioni dimassimo valore sono quelle vagliate critica-mente mediante il processo cosiddetto di“peer review”), revisioni della letteratura e va-lutazioni di rischio effettuate da esperti. Gra-zie a questo processo, i risultati delle indaginiscientifiche possono essere incorporati nellosviluppo e nella messa in atto di linee guida edi normative. Seguire e analizzare con conti-nuità i nuovi risultati della ricerca è impor-

COSA COMUNICARE

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CON CHI COMUNICARE

Il pubblico generico, che oggi è più istruito e me-glio informato sulle problematiche connessealla tecnologia di quanto sia mai stato in pas-sato, potrebbe, da solo, essere quello che più de-termina il successo o l’insuccesso di un progettotecnologico. Ciò è particolarmente vero nelle so-cietà democratiche e molto industrializzate. Lostato d’animo del pubblico si esprime spesso at-traverso associazioni che fanno sentire la lorovoce, o attraverso altri particolari gruppi di inte-resse, che generalmente hanno un buon accessoai mezzi di informazione.

Nella maggior parte delle società democrati-che, i mezzi d’informazione giocano un ruolo es-senziale nella comunicazione di massa, nellapolitica e nei processi decisionali. L’attenzioneda parte dei mezzi di informazione – giornali,radio, televisione ed ora Internet – ha un im-

patto fondamentale sul modo in cui un rischioambientale viene percepito e, in ultima analisi,sul successo del processo decisionale. I mezzid’informazione possono essere uno strumentoefficace per far crescere la consapevolezza di unproblema, per diffondere le informazioni attra-verso messaggi chiari e per accrescere la parte-cipazione individuale. Però possono esserealtrettanto efficaci nel dnon corrette e far diminuire così la fiducia ed il

iffondere informazioni

sostegno ai processi decisionali. Ciò è partico-larmente vero per Internet, non essendovi inquesto caso nessun controllo di qualità. Laprofessionalità di una presentazione non ri-flette necessariamente la qualità dei contenuti.I singoli devono crearsi un’idea personale diquanto debbano dare credito ad una determi-nata fonte, e ciò non costituisce una decisionesemplice per le persone comuni.

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tante per assicurare che ogni residua incer-tezza sia oggetto di attenzione e venga ridottaal minimo nel medio-lungo termine ; questomonitoraggio è anche importante per rassicu-rare il pubblico.

Se l’informazione scientifica si è dimostrataun valido strumento per prendere decisioni intema di salute pubblica, è anche vero che essanon è esente da errori. Gli scienziati possononon riuscire a dare un contributo all’informa-zione, per diverse ragioni. Ad esempio, i datiloro disponibili possono essere presentati inun modo che non è utile ai decisori (perchétroppo complesso, o troppo semplificato) eportare così a conclusioni o decisioni errate(ciò può accadere per incertezze intrinsechedei dati o per problemi di comunicazione), ogli stessi dati possono essere presentati inmodo erroneo.

■ COME SEMPLIFICARE IL MESSAGGIO

Gli esperti tecnici si trovano di fronte al pro-blema di fornire informazioni che siano com-prensibili al grande pubblico. Ciò richiedeuna semplificazione del messaggio, altrimentiil compito viene assunto dai mezzi di comuni-cazione, con il rischio di trasmettere le infor-mazioni in modo errato. Questo èparticolarmente vero per i campi elettroma-gnetici, perché la maggior parte delle personeha un’idea molto vaga dell’elettromagnetismoe considera le onde elettromagnetiche, invisi-bili e pervasive, come potenzialmente nocive.

■ COME SPIEGARE L’INCERTEZZA SCIENTIFICA

Nella definizione del rischio, le informazionidisponibili ai decisori sono basate sullascienza. Tuttavia, una valutazione scientificadei dati relativi a risposte biologiche alle espo-sizioni ambientali porta raramente a conclu-

COSA COMUNICARE

35FIGURA 8. LE COMPONENTI DEL MESSAGGIO

EVIDENZE

ARGOMENTI SCIENTIFICI

Cifre,dati e fatti

ARGOMENTI SOCIALI

Opinioni e preoccu–pazioni del pubblico

PREOCCUPAZIONI

ARGOMENTI FORMALI

Prescrizioni e norme

AZIONI

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un’informazione scientifica, presenti tutti idati disponibili, anche se la ricerca offre risul-tati contrastanti. Solo così gli scienziati po-tranno essere visti come veramenteindipendenti. Si può sempre usare il ragiona-mento scientifico per formulare obiezioni ar-gomentate a un risultato particolare.

■ COMPRENDERE L’UDITORIO

E’ importante riconoscere quale tipo di infor-mazione il pubblico voglia e indirizzarsi deci-samente su quella, riconoscendo, senecessario, che la conoscenza scientifica è in-completa. Limitare la comunicazione soltantoa quei temi sui quali vi è certezza scientificapuò dare al pubblico, e talvolta anche ai deci-sori, la sensazione che non si stiano fornendole informazioni di cui essi hanno bisogno.Comprendere le motivazioni degli interlocu-tori può aiutarvi a “sintonizzare” il vostromessaggio. Per esempio, un cittadino che ab-bia il problema della possibile costruzione di

un elettrodotto vicino alla sua abitazione puòessere preoccupato per un inatteso deprezza-mento della sua proprietà, per l’impatto sulpaesaggio o per il danno ambientale, mentreun potenziale acquirente di una casa vicina aduna linea già esistente può essere preoccupatosoprattutto per la salute.

■ DISTORSIONE DELL’INFORMAZIONE SCIENTIFICA

La scienza è uno strumento potente, ed haguadagnato credibilità per il fatto di saper fareprevisioni. La sua utilità dipende però dallaqualità dei dati, che a sua volta è legata allaqualità e alla credibilità degli scienziati. E’ im-portante verificare il grado di conoscenza el’integrità di cosiddetti “esperti”, i quali pos-sono apparire estremamente convincenti maesprimono punti di vista non ortodossi, che imezzi di informazione trovano giustificati innome di una sbandierata “esigenza di equili-brio”. Di fatto, dando peso a queste opinioni

COSA COMUNICARE

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sioni unanimi. Gli studi epidemiologici, dalcanto loro, sono soggetti a distorsioni, men-tre per i dati ottenuti su animali la validità diun’estrapolazione all’uomo è discutibile. E’ il“bilancio delle evidenze” a determinare inquale grado i risultati disponibili confortino osmentiscano una determinata ipotesi.Quando si tratta di stimare rischi piccoli, incampi complessi per la scienza e per la so-cietà, nessuno studio singolo può fornire unarisposta definitiva. Si devono piuttosto valu-tare i punti di forza e di debolezza di ogni ri-cerca e giudicare in quale misura i risultati diciascuno studio alterino il “bilancio delle evi-denze”. L’incertezza è insita nel processo edovrebbe essere parte integrante della pianifi-cazione di ogni azione di gestione o comuni-cazione del rischio. In realtà, il pubblicointerpreta generalmente le incertezze nelleconoscenze scientifiche sugli effetti sanitaridei campi elettromagnetici come una dichia-razione di esistenza di rischi reali.

■ PRESENTARE TUTTI I DATI

I preconcetti del pubblico si fondano spessosu quei risultati scientifici, largamente propa-gandati, che hanno mostrato una possibileassociazione con effetti sanitari. E’ impor-tante che lo scienziato, quando fornisce

COSA COMUNICARE

ALCUNE REGOLE PRATICHE PER RENDERESEMPLICI LE INFORMAZIONI TECNICHE■ Stabilite e classificate i messaggi chiave che volete

trasmettere; definite cioè gli obiettivi dell’informazione■ Siate certi di capire di quali informazioni l’uditorio

ha bisogno■ Spiegate i concetti in un linguaggio semplice e, se ne-

cessario, chiarite i termini tecnici utilizzati dagli espertinei comunicati stampa, come ad esempio la classifica-zione IARC dei potenziali cancerogeni in diverse cate-gorie secondo l’evidenza scientifica (“cancerogeno”,“probabilmente cancerogeno” e “forse cancerogeno”)

■ Evitate eccessive semplificazioni, perché potresteapparire disinformati, o potrebbe sembrare che vo-gliate nascondere la verità

■ Ammettete apertamente che state operando dellesemplificazioni e fornite dei riferimenti a documentidi supporto

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Se si usano informazioni quantitative, può es-sere molto utile un confronto con grandezzeche siano facilmente comprese. Questo ap-proccio è stato efficacemente usato per spie-gare i rischi associati al volo aereo attraversoun confronto con attività familiari come laguida, oppure per spiegare il rischio dell’espo-

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LA VALUTAZIONE DEL PUBBLICO (PERCEZIONE DEL RISCHIO)■ Adotta un approccio intuitivo per quantificare i rischi■ Usa informazioni locali e relative alla situazione

specifica, o dati aneddotici■ Si basa su informazioni che provengono da diversi

canali (mezzi di informazione, considerazioni gene-rali, impressioni)

■ E’ un processo individuale■ Dà importanza alle emozioni e alle percezioni soggettive■ Pone l’accento sulla sicurezza■ Tende a trattare situazioni e preferenze individuali

non ortodosse si può influenzare in modosbilanciato l’opinione pubblica. Le migliorifonti di informazione per il pubblico sonospesso costituite da gruppi di esperti indipen-denti che forniscono periodicamente sintesidello stato delle conoscenze.

PORRE NELLA GIUSTA PROSPETTIVA I RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Anche se i dati scientifici non indicano al mo-mento che i rischi dei campi elettromagneticisiano alti,il pubblico resta comunque preoccu-pato nei confronti di impianti che generino talicampi.Questa divergenza nei punti di vista è do-vuta soprattutto ad un diverso approccio alle pro-blematiche di rischio da parte degli espertirispetto al pubblico.Da un lato,gli esperti devonogiudicare le evidenze scientifiche (valutazione delrischio) utilizzando criteri oggettivi e ben definiti.Le loro conclusioni vengono poi usate per predi-sporre decisioni ed azioni di carattere pubblico.Dall’altro lato,la persona comune valuta a livello

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CONSIGLI PER ELABORARE EFFICACI STRATEGIE DI COMUNICAZIONE■ Effettuate ricerche per rispondere alle seguenti domande:

■ Quali sono le fonti di informazione?■ Quali sono i principali giornali e riviste?■ Quali sono i siti web importanti?■ Esistono altri casi simili da cui imparare?■ Chi può spiegare la ricerca scientifica alla

gente comune?■ Rendetevi disponibili in sedi sia formali sia infor-

mali, per migliorare la comunicazione. Incontri pri-vati possono distruggere la fiducia, se l’accesso nonè equilibrato tra tutte le parti

■ Riconoscete l’incertezza, spiegate perché esiste ecollocatela nel contesto di ciò che già si conosce.

■ Rendetevi conto che la capacità di comunicazione delrischio è importante a tutti i livelli di organizzazionedelle decisioni,dall’inizio del progetto alla sua gestione.

■ Evitate conflitti non necessari, ma cercate di capireche una decisione, personale o collettiva, è per suastessa natura dicotomica; ad esempio, una personapuò decidere di comprare una casa vicino ad unelettrodotto oppure di non comprarla.

■ Siate consapevoli che, anche con una buona comu-nicazione, si può non raggiungere un accordo.

■ Ricordate che nella maggior parte delle società, anchese il processo può richiedere tempi lunghi, sono allafine le collettività e non gli enti governativi o le corpora-zioni a decidere quale sia un rischio accettabile.

individuale (percezione del rischio) i rischi con-nessi a tecnologie basate su campi elettromagne-tici.Le differenze tra i due approcci sono megliodettagliate nel riquadro sottostante.Una quantifi-cazione del rischio è di scarsa utilità quando si co-munica con il pubblico generico,che può nonpossedere basi tecniche.

LA VALUTAZIONE DELL’ESPERTO (DEFINIZIONE DEL RISCHIO)■ Adotta un approccio scientifico per quantificare i rischi■ Usa concetti probabilistici (medie, distribuzioni…)■ Si basa su informazioni tecniche trasmesse attra-

verso canali ben definiti (studi scientifici)■ E’ prodotta da gruppi scientifici■ Dà importanza a fatti scientifici oggettivi■ Pone l’accento sui benefici della tecnologia in rap-

porto ai costi■ Tende a convalidare le informazioni

DIFFERENZE TRA LE PARTI NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

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sizione a raggi X per esami diagnostici com-parandola con quella dovuta alla radiazionenaturale di fondo. Si deve però essere cautinell’effettuare confronti tra rischi (si veda ilriquadro a pag. 40). E’ infatti importante chela quantificazione di rischi sanitari diversi siafatta in un quadro confrontabile, soprattuttoquando si debbano definire delle scale diazioni o delle priorità di ricerca.

COME SPIEGARE LE MISURE DI PROTEZIONE

Il tipo di misure adottate da un governo for-nisce un messaggio forte sul modo in cui inormatori si pongono di fronte ai rischi con-nessi con i campi elettromagnetici. Gli enti dinormazione hanno la responsabilità di prepa-rare e diffondere informazioni sulle misuremesse in atto a livello locale e nazionale. A li-vello locale, è importante che le autorità ab-biano almeno una conoscenza minima delle

problematiche dei campi elettromagnetici, perpoter rispondere alle domande del pubblico oper essere pronte ad indirizzarle verso fontid’informazione più appropriate. A livello na-zionale, la diffusione delle informazioni èstata efficacemente realizzata in diversi paesiattraverso i promemoria dell’OMS o altrisemplici opuscoli dello stesso tipo, spesso di-sponibili nella rete Internet.

Quando il comunicatore discute con i citta-dini di misure di sanità pubblica, deve esserepronto a spiegare ciò che le normative diesposizione coprono (ad es. le frequenze, ifattori di sicurezza…) e come queste norma-tive sono state sviluppate, cioè quali fattiscientifici sono stati utilizzati, quali assun-zioni sono state fatte, quali risorse sono ne-cessarie per metterle in pratica, qualimeccanismi sono adottati per assicurarne ilrispetto da parte dei produttori (ad esempio,

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IL CONFRONTO: UNO STRUMENTO PER LA COMUNICAZIONE

Il confronto tra rischi può essere utilizzato per rendere gli interlocutori più consapevoli ed per istruirli in modo neu-trale. Il confronto colloca i fatti in un contesto comprensibile, ma bisogna stare attenti a non usarlo per farsi accet-tare, o per guadagnare fiducia. Un uso improprio del confronto tra rischi può rendere la comunicazione meno efficaceed anche danneggiare, nel breve termine, la credibilità.

NOTA: Non confrontate mai un’esposizione volontaria (come il fumo o la guida) con una involontaria. Per una ma-dre di tre bambini che debba vivere vicino a una stazione radio base per telefonia mobile, il rischio assunto è in-volontario. Confrontando la sua esposizione ai campi elettromagnetici con la sua scelta di guidare a 140 km/h inautostrada, potreste offenderla.

■ Tenete in considerazione le caratteristiche sociali e culturali degli ascoltatori e fornite confronti che abbiano ri-levanza per ciò che essi conoscono

■ Non ricorrete a confronti in situazioni nelle quali la fiducia è scarsa■ Assicuratevi che i confronti non banalizzino le paure o le domande delle persone■ Non usate confronti per convincere una persona della correttezza di una posizione■ Ricordate che la reazione emotiva di fronte a un confronto tra dati di esposizione è minore di quella di fronte a

un confronto tra rischi■ Siate consapevoli che il modo in cui presentate i rischi può influenzare il modo in cui voi stessi siete percepiti■ Effettuate un test preliminare per capire se i confronti che avete in mente di utilizzare procurano la reazione che

sperate di suscitare■ Prendete atto che il confronto, di per sé, non elimina il problema■ Rendetevi conto che, se il confronto suscita più interrogativi di quelli a cui risponde,dovete scegliere un altro esempio■ Siate preparati alla possibilità che altri utilizzino dei confronti per suscitare reazioni emotive e per drammatizzare

ESEMPIO: Per illustrare il livello di emissione di una sorgente di campi elettromagnetici:■ Mostrate i dati di emissione prima e dopo che una sorgente simile sia entrata in funzione■ Confrontate le emissioni con i limiti previsti dalle linee guida, ma siate consapevoli che le persone potrebbero

essere preoccupate anche per livelli di esposizione ben al di sotto di questi limiti

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DOMANDE CHIAVE

■ Quali strumenti di comunicazione scegliete per rivol-gervi all’uditorio?

■ Dove, quando e in quali circostanze si svolge ladiscussione?

■ Quale tono prevale?■ Quanto formalmente viene gestita la situazione?

Un’efficace comunicazione del rischio non sibasa solo sul contenuto del messaggio, maanche sul contesto. In altre parole, il modo incui qualcosa viene detto è importante quantociò che viene detto. Gli interlocutori ricevonoinformazioni a diversi stadi di gestione delproblema. Queste informazioni provengonoda una varietà di sorgenti, con diverse angola-zioni. Tale diversità influenza sia il modo incui gli interlocutori percepiscono i rischi, siale loro aspettative.

COME SCEGLIERE IL TONO GIUSTO

Una delle doti più importanti per un comuni-catore che debba trattare un tema d’impattoemotivo, come quello dei potenziali rischi deicampi elettromagnetici, è la capacità di crearee mantenere un rapporto di fiducia con le al-tre parti coinvolte nel processo. A questo fine,egli deve creare un clima non minaccioso edassumere un tono che consenta un approcciosereno, rispettoso e costruttivo verso i pro-blemi da risolvere. Idealmente, questo atteg-giamento dovrebbe essere assunto da tutte leparti in causa.

■ COME AGIRE DI FRONTE ALLA DIFFIDENZA

E’ verosimile che delle collettività entro cuiesistano preoccupazioni per l’esposizione in-volontaria a campi elettromagnetici siano inlarga misura diffidenti verso le posizioni e le

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di telefoni mobili) o da parte dei gestori (adesempio compagnie elettriche o di telecomu-nicazione). E’ anche utile che i cittadini sap-piano se vi sono procedure e scadenze perl’aggiornamento delle norme al progredire

della ricerca scientifica. I decisori si basanoinfatti spesso su dati preliminari o insuffi-cienti e le loro decisioni dovrebbero essere ri-esaminate non appena il processo didefinizione del rischio sia completato.

COSA COMUNICARE

COME SPIEGARE AL PUBBLICO I LIMITI DI ESPOSIZIONE

Per usare i valori limite di esposizione come argomento formale, occorre una buona comprensione scientifica daparte del decisore e del comunicatore. E’ importante chiarire al pubblico che:

■ La determinazione dei livelli di campo in un certo luogo è un elemento chiave per stabilire se c’è un rischio o no.

Se possibile, è utile fornire un servizio di misure sperimentali per coloro che sono preoccupati per i campi cheli circondano.

■ L’intensità del campo dipende dalla distanza dalla sorgente e di norma diminuisce rapidamente allontanando-si da quest’ultima.

In alcuni impianti, per assicurare la sicurezza delle persone, si utilizzano recinzioni, barriere o altre misure pro-tettive che impediscano l’accesso non autorizzato ad aree dove i limiti di esposizione possono essere superati.

■ Spesso, ma non in tutte le normative, i limiti di esposizione sono diversi per il pubblico generico e per i lavoratori.

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Alcune componenti della comunicazione ne-cessarie in un clima di diffidenza sono :

■ Prendere atto della mancanza di fiducia■ Riconoscere l’incertezza,quando questa esiste■ Sottolineare cosa c’è di diverso nel caso at-

tuale (ad esempio l’informazione aperta, ilcoinvolgimento tempestivo delle parti, lachiarezza degli obiettivi e dei ruoli, ecc.)

■ Chiedere cosa aiuterebbe a eliminare la sfiducia

■ Essere pazienti (guadagnare la fiducia ri-chiede tempo)

■ Non tenere mai riunioni chiuse■ Ammettere onestamente quando non si co-

nosce la risposta a una domanda■ Dare importanza a ciò che è importante per

gli interlocutori.

COME SCEGLIERE STRUMENTI E TECNICHE

I membri di una collettività presso la qualevenga proposta la costruzione di un nuovoimpianto vorranno partecipare al processodecisionale. A questo scopo, è importantemettere in atto una procedura che coinvolgain modo appropriato le parti interessate e,nello stabilire questo, cercare il loro coinvolgi-mento ed agevolarlo. Questo processo si svi-luppa generalmente in tre fasi :pianificazione, attuazione e valutazione.

Il primo passo è cruciale, perché stimolare l’in-teresse ed il coinvolgimento del pubblico puòessere controproducente se il comunicatorenon è pienamente preparato alla partecipa-zione, alle domande e alle preoccupazioni delpubblico. Nella seconda fase, quando è il mo-mento di coinvolgere effettivamente il pub-blico, il comunicatore deve scegliere comeorganizzarsi per discutere con esso il problema.La scelta dipende dal tipo di interlocutori, dal

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fonti di informazione ufficiali. In questi casipuò servire un notevole sforzo per incorag-giare le parti a mettere da parte la diffidenza.Come riconosciuto nel Rapporto Phillips peril governo britannico in relazione alla crisidell’encefalopatia spongiforme bovina, “perstabilire la credibilità è necessario generare fi-ducia – La fiducia può essere generata sol-tanto dall’apertura – L’apertura richiedel’ammissione dell’incertezza, nei casi in cuiquesta esiste”.

I decisori devono assicurare che tutti i soggetticoinvolti nella comunicazione con il pubblicosi mantengano aggiornati sugli sviluppi del di-battito e siano pronti a discutere delle pauredel pubblico, piuttosto che ignorarle.

COME REALIZZARE UNA COMUNICAZIONE EFFICACEISPIRATE FIDUCIA■ Siate competenti■ Siate calmi e rispettosi■ Siate onesti ed aperti■ Mostrate il vostro lato umano, stabilite un rapporto

personale■ Usate un linguaggio chiaro e state attenti a non

apparire condiscendenti■ Spiegate le conseguenze delle assunzioni adottate■ Dimostrate quello a cui voi tenete

PRESTATE ATTENZIONE■ Scegliete accuratamente le parole■ Controllate le emozioni: le vostre e quelle dell’uditorio■ Siate ascoltatori attenti■ Prestate attenzione al linguaggio gestuale

MANTENETE UN DIALOGO APERTO■ Cercate contributi da tutti■ Disseminate le informazioni■ Fornite mezzi per una comunicazione frequente, ad

esempio pubblicando in rete i risultati e dando l’op-portunità di commentarli

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2. REALIZZAZIONE■ Realizzate il programma di coinvolgimento delle parti:

procedete secondo il vostro progetto. Usate strumenti etecniche adatte alla particolare collettività e al problema.

■ Fornite informazioni che rispondano a ciò di cui gli inter-locutori hanno bisogno: accertate cosa vogliono sapereadesso e prevedete ciò che avranno bisogno di sapere infuturo. Createvi una lista di problemi, di tematiche e biso-gni, con risposte per ciascuno di questi. Prendete in con-siderazione, se possibile, le specifiche preoccupazioni deidiversi individui o dei diversi gruppi.

■ Cooperate con altre organizzazioni: coordinate i mes-saggi, riconoscendo però apertamente tutte le differenze.Messaggi contrastanti confondono e creano sfiducia.

■ Ingaggiate, per aiutarvi, altri che godano credito in senoalla collettività: gruppi di locali o di residenti (ad es. ricer-catori o medici locali) che abbiano credibilità possonoessere di aiuto a una persona esterna, ma non possonosostituire un approccio diretto e un’azione di ampio coin-volgimento della comunità.

3. VALUTAZIONE■ Usate le reazioni della controparte per una valutazione con-

tinua; durante la realizzazione del programma ascoltate at-tentamente ciò che gli altri vi dicono e agite di conseguenza.

■ Valutate il successo del programma; se i vostri interlocu-tori non vi dicono informalmente come il processo stafunzionando e cosa potrebbe migliorarlo, chiedete formal-mente il loro parere con un questionario o con altri me-todi. Ripetete la richiesta alla fine del processo, cosicchéle loro idee possano esservi utili per programmare ed at-tuare le fasi successive.

1. PIANIFICAZIONE■ Progettate il programma: stabilite o prevedete il ruolo del

pubblico e delle altre parti in causa e strutturate il pro-gramma in modo tale da promuovere il loro coinvolgimento.

■ Chiedete commenti sul programma che avete progettato:controllate internamente ed esternamente il vostro pro-gramma per assicurarvi che funzioni come desiderato.

■ Preparate la sua messa in pratica: ottenete le risorse ne-cessarie, scegliete e addestrate il vostro personale, consi-derate le varie eventualità, valutate i vostri punti di forza edi debolezza, spiegate il programma all’interno, trovate ipartner adatti e lavorate con loro, sviluppate un piano dicomunicazione e preparate i materiali più critici.

■ Siate pronti a rispondere a richieste di informazioni e di coin-volgimento non appena queste richieste sorgano.

■ Coordinatevi con la vostra organizzazione. Anche piccolepecche possono dare l’impressione di confusione internae di incapacità. L’obiettivo è quello di evitare di forniremessaggi contrastanti. Fate tutto il possibile per mante-nere la stessa squadra durante l’intero processo: coltempo, questa diventa più produttiva e guadagna semprepiù la fiducia della collettività.

PASSI FONDAMENTALI PER COINVOLGERE LE PARTIloro numero e dal loro interesse. Nell’ultimafase, sarà importante valutare l’esito del pro-cesso, intraprendere azioni successive, prepa-rare una documentazione su ciò che si è detto esugli accordi raggiunti e far circolare queste sin-tesi tra coloro che hanno partecipato.

I quesiti individuali possono essere gestiti casoper caso, ad esempio per telefono o per postaelettronica. La comunicazione con gruppi diinterlocutori richiede invece una maggiorepianificazione. Nel caso di un piccolo gruppo diinterlocutori, può essere praticabile un coin-volgimento in sessioni volte a modificare gliaspetti indesiderabili del progetto. Si può in-coraggiare la creatività, ma bisogna sempreessere decisi sui limiti ai cambiamenti e sucome i suggerimenti verranno usati perinfluenzare le decisioni finali. I proponentidevono avere una chiara visione dei limiti en-tro cui hanno spazio di manovra.

Può essere utile avvalersi di persone prese dagruppi organizzati localmente, per sfruttare lereti sociali esistenti e guadagnare credibilità,ma ci si deve assicurare che queste personesiano qualificate e si deve stabilirne sindall’inizio ruoli, responsabilità e limitazioni.E’ importante identificare il gruppo di inter-locutori che rappresenta l’opposizione e ac-certare cosa precisamente essi vogliano. Nelcaso di problemi di particolare rilievo si pos-sono utilizzare dei comitati di consulenza percostruire il consenso su specifiche decisioni,incoraggiare il compromesso, fornire sup-porto e concentrare gli sforzi sulla soluzionedei problemi che sono stati identificati. Letecniche per costruire il consenso compren-dono il processo Delphi, il processo delgruppo nominale e il giudizio di valore pub-blico (v. Glossario).

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teggiamento della popolazione verso specificiaspetti del progetto. Le inchieste e i sondaggieffettuati via Internet forniscono informa-zioni utili, ma potrebbero non costituire uncampione statisticamente valido, perché rap-presentano solo quella parte del gruppo cheutilizza Internet. Un metodo d’indaginemolto più efficace, anche se assai più costoso,è quello di utilizzare professionisti qualificatio organizzazioni specializzate in sondaggi.

Ci sono molti modi per garantire lo scambiodi informazioni. Metodi diversi sono adattiad interlocutori diversi, e a momenti diversi.Se gli interlocutori sono coinvolti all’iniziodel processo, può essere utile partire con

forme più passive (unidirezionali) di coinvol-gimento. Se si è in una fase critica, una formaattiva di dialogo che definisca rapidamente iproblemi avvertiti dalla controparte e aiuti arisolverli può essere una scelta migliore. Gliinterlocutori saranno coinvolti in gradi di-versi. Alcuni potranno rimanere in silenziodurante una riunione, mentre altri farannosentire molto la loro voce. Alcuni verranno aun solo incontro, mentre altri non ne man-cheranno uno. Alcuni potranno scegliere dicomunicare per corrispondenza, o ponendo leloro informazioni su Internet. Ogni livello dipartecipazione è valido e richiede sempre unarisposta adeguata.

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ESEMPI DI ALTERNATIVETECNICHE DI COINVOLGIMENTO PASSIVO■ Materiale stampato (fogli informativi, opuscoli, rapporti)■ Siti informatici■ Pubblicità e inserzioni su giornali■ Comunicati stampa■ Interviste radiotelevisive

TECNICHE DI COINVOLGIMENTO ATTIVO■ Parlate alle persone del processo■ Create delle “case aperte”, ad esempio con dei manifesti■ Aprite un dialogo alla radio o in televisione con telefonate del pubblico■ Usate le reti di comunicazione di terzi (effettuate presentazioni durante incontri di gruppi locali)■ Fate fornire informazioni da personale qualificato, attraverso una linea telefonica dedicata o un centro di informazioni■ Organizzate visite a impianti simili già realizzati con successo■ Finanziate sondaggi per telefono, per posta o via Internet■ Rispondete alle domande personali■ Organizzate piccole riunioni■ Incontri tra le parti in causa■ Gruppi su temi specifici■ Comitati consultivi di cittadini■ Organizzate incontri allargati■ Audizioni pubbliche■ Incontri attrezzati professionalmente

Nel caso di un gruppo ampio di interlocutori, sipossono distribuire formulari per avere infor-mazioni sulle preoccupazioni e sulle prefe-

renze del pubblico. Possono anche essere utiliinchieste, questionari e sondaggi per posta eattraverso Internet, per capire quale sia l’at-

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3LINEE GUIDA E POLITICHE SANITARIE PER L’ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICILA SITUAZIONE ATTUALE

CHI DECIDE SULLE LINEE GUIDA?

I singoli paesi stabiliscono le proprie normative na-zionali per l’esposizione ai campi elettromagnetici.Comunque, la maggior parte di queste si basanosulle linee guida prodotte dalla Commissione Inter-nazionale per la Protezione dalle Radiazioni NonIonizzanti (ICNIRP). Quest’organizzazione nongovernativa, formalmente riconosciuta dall’OMS,valuta i risultati scientifici che provengono da tuttoil mondo. L’ICNIRP produce linee guida che racco-mandano limiti di esposizione ; queste linee guidavengono periodicamente riesaminate e, se necessa-rio, aggiornate.

SU COSA SI BASANO LE LINEE GUIDA?

Le linee guida sviluppate dall’ICNIRP coprono leradiazioni non ionizzanti nell’intervallo di fre-quenza fino a 300 GHz. Esse si basano su ampie

rassegne di tutta la letteratura pubblicataprevio vaglio scientifico critico (la cosid-detta “peer-review”). I limiti di esposi-zione si basano su effetti legati alleesposizioni acute a breve termine piuttostoche a quelle a lungo termine, perché l’infor-mazione scientifica disponibile in meritoagli effetti a lungo termine di esposizionia bassi livelli di campo elettromagnetico èconsiderata insufficiente per stabilire deilimiti quantitativi.

Facendo riferimento agli effetti acuti abreve termine, le linee guida usano un li-vello approssimato di esposizione, o li-vello di soglia, che potrebbe potenzialmentecorrispondere a effetti biologici nocivi.Per tener conto delle incertezze dei dati

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scientifici, nello stabilire i valori limite perl’esposizione umana questo livello minimo disoglia viene ridotto di un fattore di sicurezza. Peresempio, l’ICNIRP introduce un fattore di sicu-rezza 10 per ricavare i limiti di esposizione per ilavoratori ed un fattore di circa 50 per quelli delpubblico generico. I limiti variano con la fre-quenza e sono quindi diversi per i campi a bassafrequenza, come quelli generati da elettrodotti,rispetto a quelli ad alta frequenza, generati adesempio dai telefoni mobili (Figura 9).

PERCHÉ SI APPLICA UN FATTORE DI SICUREZZA PIÙ ALTO PER L’ESPOSIZIONE DEL PUBBLICO?

La popolazione esposta per motivi professionaliconsiste di lavoratori adulti che generalmenteconoscono i campi elettromagnetici ed i loro ef-fetti. I lavoratori sono istruiti sui potenziali ri-schi e sulle relative precauzioni. Al contrario, ilpubblico generico consiste di individui di tuttele età e con diverso stato di salute i quali, inmolti casi, non sono consapevoli della loro espo-sizione a campi elettromagnetici. Inoltre, i lavo-

ratori sono tipicamente esposti soltanto durantela giornata lavorativa (normalmente di 8 ore),mentre il pubblico può essere esposto fino a 24ore al giorno. Sono queste le considerazioni ba-silari che portano a restrizioni più severe per ilpubblico rispetto ai soggetti esposti per motiviprofessionali.

LINEE GUIDA E POLITICHE SANITARIE PER L’ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI: LA SITUAZIONE ATTUALE

FIGURA 9. LE LINEE GUIDA DELL’ICNIRP PER I LIMITI DI ESPOSIZIONE DEI LAVORATORI E DEL PUBBLICO

PUBBLICO

FREQUENZA

INTE

NSIT

A’ D

EL C

AMPO

LAVORATORIATTUALI LINEE GUIDA PER L’ESPOSIZIONE■ In generale, si stabiliscono norme per i campi elet-

tromagnetici a bassa frequenza al fine di evitare ef-fetti nocivi dovuti a correnti elettriche indotte nelcorpo, mentre le norme per le radiofrequenze e lemicroonde prevengono effetti sanitari causati da ri-scaldamenti localizzati o del corpo intero.

■ I massimi livelli di esposizione che si incontranonella vita quotidiana sono tipicamente al di sottodei limiti previsti dalle linee guida.

■ Non rientra tra gli obiettivi delle linee guida la pro-tezione da interferenze con apparati elettromedicali.Per evitare tali interferenze, sono in via di svilupponuovi standard industriali.

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LINEE GUIDA E POLITICHE SANITARIE PER L’ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI: LA SITUAZIONE ATTUALE

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APPROCCI CAUTELATIVI E PRINCIPIO DI PRECAUZIONE

In tutto il mondo si è progressivamente svilup-pato, all’interno e al di fuori dei governi, un mo-vimento per l’adozione di “approcci cautelativi”quando si devono gestire dei rischi sanitari inpresenza d’incertezza scientifica. La portata delleazioni da intraprendere dipende dalla gravità deldanno e dal grado d’incertezza. Quando il po-tenziale danno associato a un certo rischio è pic-colo e la possibilità che esso si verifichi è incerta,ha senso fare poco o nulla. Al contrario, quandoil possibile danno è grande e c’è poca incertezzasull’eventualità che si verifichi, è richiestaun’azione incisiva, come ad esempio una messaal bando (Figura 10).

Il principio di precauzione è generalmente applicatoquando esiste un alto grado di incertezza scien-tifica e si devono intraprendere azioni di frontead un rischio potenzialmente grave senza atten-dere i risultati di ulteriori ricerche. Il principio èstato definito nel trattato di Maastricht come“l’adozione di azioni prudenti quando vi è suffi-ciente evidenza (ma non necessariamente la

prova assoluta) che l’inazione potrebbe portaread un danno e quando le azioni possono esseregiustificate in base a ragionevoli valutazioni dicosto-efficacia”.

Vi sono state molte interpretazioni e applicazionidiverse del principio di precauzione. Nel 2000, laCommissione Europea ha definito delle regoleper la sua applicazione (si veda il riquadro a pa-gina 56), tra cui analisi costo-beneficio.

APPROCCI SCIENTIFICI E APPROCCI PRECAUZIONALI PER I CAMPI ELETTROMAGNETICI

Le valutazioni scientifiche dei potenziali pericolidell’esposizione a campi elettromagnetici costitui-scono la base della valutazione del rischio e sonoanche parte essenziale di una corretta politica sa-nitaria. Le raccomandazioni contenute nelle lineeguida dell’ICNIRP fanno seguito a rigorose revi-sioni dei più significativi lavori scientifici in campicome quelli della medicina, dell’epidemiologia,della biologia e della dosimetria. L’ICNIRP haespresso il suo giudizio su quali livelli di esposi-zione permettano di evitare gli effetti sanitari ac-

FIGURA 10. GAMMA DELLE AZIONI IN CONDIZIONI DI INCERTEZZA(Adattato da The precautionary principle and EMF: implementation and evaluation,

Kheifets L. et al., Journal of Risk Research 4(2), 113-125, 2001).

ELEVATA

ELEVATABASSA

NON FARE NULLA

ETICHETTARE

BANDIRE

LIMITAREL’ESPOSIZIONEAMBIENTALE

FORNIRE AVVISI

CAUTELATIVI

STABILIRE LINEEGUIDA

LIMITARE AL MINIMO

RAGIONEVOLMENTERAGGIUNGIBILE

(ALARA)

CERTEZZA DEL DANNO

GRA

VITA

’ DEL

DAN

NO

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Il riconoscimento esplicito del fatto che po-trebbe non esistere alcun rischio è un elementochiave degli approcci cautelativi. Se la comunitàscientifica conclude che non vi è alcun rischioper l’esposizione ai campi elettromagnetici o chela possibilità di un rischio è troppo speculativa,allora la risposta appropriata alle preoccupazionidel pubblico dovrebbe consistere in un efficaceprogramma di informazione. Se invece si do-vesse accertare un rischio, sarebbe appropriatoaffidarsi alla comunità scientifica, perché questaraccomandi specifiche misure di protezionesulla base di criteri consolidati per la valutazionee per la gestione del rischio sanitario. Se per-mangono incertezze notevoli, si rendono neces-sarie ulteriori ricerche.

Se gli enti di normazione rispondono alle pres-sioni del pubblico introducendo limiti cautela-tivi in aggiunta a quelli fondatiscientificamente, devono essere coscienti checiò mina la credibilità della scienza e degli stessilimiti di esposizione.

COSA FA L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ?

In risposta alle crescenti preoccupazioni delpubblico per i possibili effetti nocivi di esposi-zioni a sorgenti di campi elettromagnetici cheaumentano continuamente in numero e varietà,l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)ha lanciato nel 1996 il Progetto InternazionaleCEM. Tutte le valutazioni di rischio sanitario sa-ranno completate entro il 2006.

Il Progetto Internazionale CEM raccoglie le at-tuali conoscenze scientifiche e mette insieme lerisorse delle principali organizzazioni e istitu-zioni scientifiche nazionali e internazionali, alfine di stabilire gli effetti sanitari e ambientalidell’esposizione a campi elettromagnetici staticie variabili nel tempo, nell’intervallo di frequenze0-300 GHz. Il progetto è stato elaborato inmodo da seguire una progressione logica di atti-vità, i cui prodotti consentano una migliore va-lutazione dei rischi sanitari e l’identificazione diqualsiasi impatto ambientale dell’esposizione acampi elettromagnetici.

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LINEE GUIDA E POLITICHE SANITARIE PER L’ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI: LA SITUAZIONE ATTUALE

Gli approcci cautelativi, come il principio di pre-cauzione, pongono l’enfasi su un ulteriore mo-tivo di incertezza, costituito dagli effetti sanitaripossibili ma non provati. Politiche di gestionedel rischio di questo genere consentono di muo-versi in modo graduale nei confronti di proble-matiche emergenti. Queste politiche dovrebberoincludere considerazioni di costo-beneficio edessere considerate come aggiuntive, ma non so-stitutive, rispetto ad approcci fondati su basiscientifiche.

Nel contesto della problematica dei campi elet-tromagnetici, alcuni governi nazionali e autoritàlocali hanno adottato la politica di “evitare con pru-denza” (spesso indicata con il termine originaleinglese “prudent avoidance”, n.d.T.), una variantedel principio di precauzione. Questa politica èstata in origine utilizzata per i campi ELF ed è de-scritta come l’uso di misure per la riduzionedell’esposizione del pubblico semplici, facilmenteraggiungibili e di costo basso o modesto (in que-sto consiste la prudenza), anche in assenza di unacertezza che tali misure riducano il rischio.

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COME STABILIRE UN DIALOGO SUI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

certati. In questo caso, si esercita una precauzionesia in termini di entità dei fattori di riduzione (ba-sati sull’incertezza dei dati scientifici e su possibilidifferenze di suscettibilità in alcuni gruppi di per-sone), sia in termini di assunzioni conservativeper ciò che riguarda l’efficienza dell’interazione trai campi elettromagnetici e l’uomo.

IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONECOMMISSIONE EUROPEA (2000)Se si ritiene necessario intraprendere delle azioni, le misu-re basate sul principio di precauzione dovrebbero essere:

■ proporzionate al livello di protezione prescelto,■ non discriminatorie nella loro applicazione,■ coerenti con misure simili già adottate,■ basate su un esame dei potenziali benefici e costi

dell’azione o della mancanza di azione (compresa,se appropriata e fattibile, un’analisi costi/benefici),

■ soggette a revisione, alla luce dei nuovi dati scientifici,■ in grado di assegnare precise responsabilità per la

produzione dei dati scientifici necessari per una piùcompleta valutazione del rischio.

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LINEE GUIDA E POLITICHE SANITARIE PER L’ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI: LA SITUAZIONE ATTUALE

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Il progetto è gestito dall’Organizzazione Mon-diale della Sanità a Ginevra, perché questa è l’unicaorganizzazione delle Nazioni Unite che abbiachiaramente il compito di indagare sugli effetti sa-nitari dell’esposizione umana alle radiazioni nonionizzanti. L’OMS coopera con 8 agenzie interna-zionali, oltre 50 enti nazionali e 7 centri di colla-borazione nel campo della protezione dalleradiazioni non ionizzanti, appartenenti a istitu-zioni governative nazionali di rilievo.

Ulteriori dettagli sul Progetto InternazionaleCEM e sui risultati finora raggiunti sono dispo-nibili presso il sito : http://www.who.int/emf.

InternationalProjectEMF

OBIETTIVI FONDAMENTALI DELPROGETTO INTERNAZIONALE CEM – OMS1. Fornire risposte, coordinate a livello internazionale, agliinterrogativi sui possibili effetti sanitari dell’esposizione a campielettromagnetici,

2. Valutare i dati della letteratura scientifica e produrre rapporti diaggiornamento sugli effetti sanitari,

3. Identificare le lacune conoscitive che richiedono ulteriori ricerche per unamigliore valutazione dei rischi sanitari,

4. Incoraggiare programmi di ricerca focalizzati e di alta qualità,

5. Incorporare i dati della ricerca nelle monografie “Environmental Health Criteria”, nellequali verranno formalmente valutati i rischi sanitari,

6. Facilitare lo sviluppo di normative di esposizione accettabili internazionalmente,

7. Fornire ai governi nazionali e ad altre autorità informazioni per la gestione dei programmidi protezione dai campi elettromagnetici, comprese le monografie sulla percezione, sullacomunicazione e sulla gestione dei rischi da campi elettromagnetici,

8. Fornire consulenza ai governi nazionali e ad altre autorità sugli effetti sanitari edambientali dei campi elettromagnetici e sulle opportune azioni e misure di protezione.

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EFFETTO TERMICO Effetto biologico causato dal riscaldamento.

ELF V. Frequenze estremamente basse.

EMF V. CEM.

EMISSIONE Generalmente, come emissioni si intendono dellesostanze scaricate nell’aria ; in questo volume, le emissioni sonoonde elettromagnetiche generate da una sorgente (ad esempiouna linea elettrica, o un’antenna).

EPIDEMIOLOGIA Lo studio della distribuzione delle malattie e dellostato di salute in popolazioni umane e dei fattori che l’influenzano.

ESPOSIZIONE Concentrazione, quantità o intensità di un parti-colare agente che raggiunge un sistema bersaglio.

ESPOSIZIONE DEL PUBBLICO Ogni esposizione a campielettromagnetici sperimentata da membri del pubblico generico,ad esclusione delle esposizioni professionali e di quelle subitedurante procedure mediche.

ESPOSIZIONE PROFESSIONALE Ogni esposizione a campielettromagnetici sperimentata da un individuo nel corso dellasua attività lavorativa.

FATTORE DI RIDUZIONE Entità della riduzione o del “fattoredi sicurezza” introdotto nel limite di esposizione per tener contodell’incertezza dei dati.

FREQUENZA Il numero di onde (o cicli) complete che pas-sano, al secondo, per un dato punto. L’unità di misura è l’hertz(1 Hz = 1 ciclo al secondo)

FREQUENZE ESTREMAMENTE BASSE (ELF, Extremely LowFrequencies). Frequenze al di sopra dello zero e al di sotto di 300 Hz.

FREQUENZE INTERMEDIE (IF, Intermediate Frequencies). Campielettromagnetici nell’intervallo di frequenze tra 300 Hz e 10 MHz.

GESTIONE DEL RISCHIO Il processo di identificazione, valu-tazione, selezione e messa in pratica di azioni per ridurre i rischiper la salute umana e per l’ecosistema.

ICNIRP V. Commissione Internazionale per la Protezione dalleRadiazioni Non Ionizzanti

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GLOSSARIO

GLOSSARIO

ACUTO A breve termine, con conseguenze immediate

AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA RICERCA SUL CANCROL’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC, InternationalAgency for Research on Cancer) fa parte dell’Organizzazione Mondialedella Sanità. La sua missione è coordinare e condurre ricerche sullecause del cancro nell’uomo e sui meccanismi della cancerogenesi, non-ché di sviluppare strategie scientifiche per il controllo del cancro.

ALARA Un tipo di politica precauzionale. “Il più basso ragionevol-mente raggiungibile (As Low As Reasonably Achievable) come con-cetto usato per minimizzare i rischi, tenendo conto di vari fattori comei costi, i benefici e la fattibilità. E’ appropriato solo quando si consi-dera un rischio stocastico, che si considera non abbia una soglia.Usato originariamente per le radiazioni ionizzanti.

ANALISI COSTO-BENEFICIO Un metodo economico per stabilirebenefici e costi di misure di protezione alternative, con diverso gradodi protezione sanitaria.

APPROCCIO CAUTELATIVO Gli approcci cautelativi vengono utiliz-zati per gestire rischi sanitari in presenza di incertezza scientifica, di ri-schi potenzialmente gravi e di controversie con il pubblico. Sono statesviluppate diverse politiche precauzionali per rispondere alle preoccu-pazioni legate a problemi sanitari in ambienti di lavoro o di vita.

ASSOCIAZIONE In epidemiologia, una connessione stabilita in base acalcoli statistici nel senso che, negli individui che presentano un certoquadro clinico, alcuni fattori ambientali appaiono più frequentementeche in individui senza quel quadro. L’esistenza di un’associazione non co-

stituisce una prova di un legame causale, ma può senz’al-tro stimolare ulteriori ricerche.

ASSORBIMENTO Nella propagazione di onde radio,l’attenuazione di un’onda dovuta alla dissipazione dellasua energia, cioè alla conversione della sua energia inun’altra forma, come il calore.

BILANCIO DELLE EVIDENZE Considerazioni cheentrano nel processo di valutazione e di interpretazionedei dati scientifici pubblicati. Tra queste la qualità deimetodi, la capacità dello studio di mettere in evidenzaeffetti nocivi, la coerenza dei risultati di studi diversi e laplausibilità biologica di relazioni di causa ed effetto.

CAMPI STATICI Campi elettrici o magnetici che nonvariano nel tempo, cioè a 0 Hz.

CAMPO ELETTRICO Una regione associata a una di-stribuzione di forze elettriche che agiscono su caricheelettriche.

CAMPO MAGNETICO Una regione associata a forzeche agiscono su particelle ferroelettromagnetiche o sucariche elettriche in movimento.

CANCEROGENO Una sostanza o un agente che pro-voca il cancro.

CEM Abbreviazione per campi elettrici e magnetici, oper campi elettromagnetici. Il corrispondente acronimoinglese è EMF.

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CICLO DI VITA Il complesso di tutte le fasi di sviluppo e di evo-luzione di un progetto o di un problema di interesse pubblico.

COMMISSIONE INTERNAZIONALE PER LAPROTEZIONE DALLE RADIAZIONI NON IONIZZANTILa Commissione Internazionale per la Protezione dalle RadiazioniNon Ionizzanti (ICNIRP, International Commission on Non Ionizing Ra-diation Protection) è un’organizzazione scientifica internazionale indi-pendente il cui scopo è fornire indirizzo e consulenza sui rischisanitari dell’esposizione a radiazioni non ionizzanti. Mantiene relazioniformali con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con l’Ufficio Inter-nazionale del Lavoro e con la Commissione dell’Unione Europea.

COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA La capacità di unapparato elettrico od elettronico di funzionare correttamente nelsuo ambiente elettromagnetico, senza introdurre in quello stessoambiente segnali interferenti inaccettabili.

COMUNICAZIONE DEL RISCHIO Un processo interattivo discambio di informazioni e di opinioni tra individui, gruppi ed istitu-zioni. Comporta molteplici messaggi sulla natura del rischio, non-ché altri messaggi non strettamente attinenti ai rischi, ma cheesprimono preoccupazioni, opinioni, reazioni a messaggi di rischioo ad azioni legali e istituzionali intraprese per gestire i rischi.

CRISI Un punto cruciale o decisivo, in cui un conflitto raggiungeil massimo livello di tensione : un punto di svolta. Nel “ciclo divita” di un problema la fase della crisi è il momento in cui le particoinvolte pretendono un’azione immediata, cioè quello in cui ildialogo si arresta e il processo in atto non funziona più.

DOSIMETRIA La tecnica per determinare la quantità di energiaelettromagnetica assorbita nel corpo o nei singoli tessuti.

EFFETTO Variazione dello stato o della dinamica di un sistema,dovuta all’azione di un agente.

EFFETTO A BREVE TERMINE Un effetto biologico che simanifesta durante l’esposizione o dopo breve tempo da questa.

EFFETTO A LUNGO TERMINE Un effetto che si manifestasoltanto a distanza di tempo dall’esposizione.

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GLOSSARIO

IF V. Frequenze intermedie.

INCERTEZZA Conoscenza imperfetta dello stato di un sistemain studio.

INTERLOCUTORE Una persona o un gruppo interessatoall’esito di una politica o di una decisione, o che cerchi di influ-enzare questo esito.

LIMITI DI ESPOSIZIONE Valori di particolari parametri, legatialla massima intensità di campo elettromagnetico a cui le per-sone possono essere esposte. Si fa distinzione tra restrizioni dibase e livelli di riferimento.

LIVELLO DI RIFERIMENTO Valore dell’intensità del campoelettrico o magnetico imperturbato derivato dalle restrizioni dibase e utilizzato per stabilire se le restrizioni stesse sono rispet-tate. Una misura delle grandezze attraverso cui si esprimono lerestrizioni di base non è infatti semplice, mentre l’intensità delcampo elettrico o magnetico si può misurare agevolmente.

MICROONDE Campi elettromagnetici di lunghezza d’onda ab-bastanza corta da poter utilizzare in pratica, per la loro trasmis-sione e ricezione, guide d’onda e cavità. Il termine viene utilizzatoper indicare radiazioni o campi di frequenza compresa tra300 MHz e 300 GHz.

NIR V. Radiazioni non ionizzanti.

NORMATIVA Un insieme legislativo di regole, generalmentestabilite dal parlamento.

ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ L’Organiz-zazione Mondiale della Sanità (OMS) è un agenzia delle NazioniUnite che ha il compito di indirizzare e coordinare il lavoro inter-nazionale nel campo della salute, promovendo la cooperazionetecnica, aiutando i governi a rafforzare i loro servizi sanitari e alavorare per la prevenzione delle malattie epidemiche, endemi-che e di altra natura.

PEER REVIEW Valutazione dell’accuratezza o della validità didati tecnici, osservazioni ed interpretazioni da parte di espertiqualificati.

PERCEZIONE DEL RISCHIO Il modo in cui un individuo o ungruppo percepisce e valuta un certo rischio. Un particolare ri-schio o pericolo ha diversi significati a seconda della persona edel contesto.

PERICOLO Una sorgente di possibile danno o offesa alla salute.

PRINCIPIO DI PRECAUZIONE Il principio di adottare misureper limitare una certa attività o esposizione, anche quando nonsia stato pienamente accertato che quell’attività o esposizionecostituisca un pericolo per la salute.

PROCESSO DEL GRUPPO NOMINALE Una tecnica di dina-mica di gruppo utile per fissare obiettivi e identificare problemi. Imembri del gruppo rispondono a una questione conflittuale scri-vendo tutte le risposte sotto forma di lista; ogni partecipante leggeuna risposta finché tutte le risposte (comprese quelle che a un con-trollo risultano duplicate) sono elencate in modo visibile; segue unadiscussione di chiarificazione o approfondimento; se l’obiettivo èuna lista con delle priorità, il moderatore chiede a tutti di classificareindividualmente le tre (o un altro numero prestabilito) priorità piùalte, quindi ripete il processo di registrazione delle risposte; il mode-ratore guida poi il gruppo in una discussione che porta ad una listadi priorità ed eventualmente a un piano d’azione per affrontarle.

PROCESSO DELPHI Un metodo per sviluppare il consenso,presentato in due varianti. La prima prevede le seguenti fasi :identificare le persone che hanno le maggiori conoscenze del pro-blema e chiedere loro di identificarne altre ; ripetere questo passofinché non sia chiaro chi la gente pensa siano gli esperti ; quindi,ottenere predizioni da questi esperti, riportare loro le risposte deglialtri e chiedere se vogliono cambiare le loro predizioni personali ;infine, ripetere il processo finché i membri scelgono di non fare al-tri cambiamenti. La seconda variante prevede le seguenti fasi ;usare un gruppo di esperti, ma chiedere alle parti in causa di indi-care gli esperti ai quali credono di più ; chiedere alle stesse partidi rispondere a dei questionari sul problema in discussione ; tra-smettere le loro risposte agli esperti ; ripetere il processo finché gliesperti non si sentano abbastanza sicuri da prendere decisioni oproporre raccomandazioni che pensano che la comunità accetterà.

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COME STABILIRE UN DIALOGO SUI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

PROPORZIONALITÀ Ciò che si fa per proteggere dai rischiconnessi a un certo progetto o a una certa situazione deve es-sere all’incirca lo stesso che è stato fatto per altri progetti o si-tuazioni che destavano preoccupazioni simili.

PRUDENT AVOIDANCE Misure precauzionali che possonoessere adottate a costi bassi o modesti per ridurre l’esposizionedel pubblico ; il termine “prudente” si riferisce cioè ai costi. In ge-nere si utilizza l’espressione originale inglese, senza traduzione.

RADIAZIONI NON IONIZZANTI Le radiazioni non ionizzanti(NIR, Non Ionizing Radiation) sono onde elettromagnetiche i cuifotoni hanno energie troppo deboli per rompere i legami atomici.Le NIR non ottiche coprono la parte dello spettro elettromagne-tico con frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz.

RADIOFREQUENZA (RF) Qualunque frequenza a cui la radia-zione elettromagnetica può essere utilizzata per le telecomunica-zioni. In questo contesto, con il termine si intendono le frequenzecomprese nell’intervallo tra 10 MHz e 300 GHz.

RELAZIONE DOSE-RISPOSTA La relazione tra l’esposizione,caratterizzata in termini di livello e durata, e l’incidenza o la gra-vità di effetti nocivi.

RESTRIZIONI DI BASE Limiti di esposizione stabiliti su basisanitarie e collegati a determinati fenomeni elettromagnetici, il cuisuperamento può portare ad effetti nocivi nel corpo umano. Per icampi statici questi limiti sono in termini di intensità del campoelettrico e magnetico, per i campi alternati di frequenza fino acirca10 MHz sono in termini di corrente elettrica indotta nel corpoe per campi alternati di frequenza superiore a circa 100 kHz sonolegati alla conversione dell’energia elettromagnetica in caloreall’interno del corpo. Tra 100 kHz e 10 MHz, sono importanti sial’induzione di correnti nel corpo, sia la produzione di calore.

RF V. Radiofrequenza.

RISCHIO La probabilità di un effetto specifico, in genere nocivo,dovuto ad un particolare insieme di condizioni.

SALUTE Uno stato di completo benessere fisico, mentale e so-ciale e non semplicemente l’assenza di malattie o infermità.

SAR V. Tasso di assorbimento specifico.

SALUTE PUBBLICA La scienza e la pratica di protezione e dipromozione della salute di una collettività, attraverso la medicinapreventiva, l’educazione sanitaria, il controllo di malattie trasmis-sibili, l’applicazione di misure sanitarie ed il monitoraggio dei ri-schi ambientali.

SORVEGLIANZA DEL RISCHIO Il monitoraggio attivo di unprocesso di gestione del rischio attraverso sistemi di sorveglianzache raccolgano, nel corso del tempo, dati sui fattori di rischio edati sanitari.

STAZIONE RADIO BASE (TELEFONIA MOBILE) Una sta-zione radio base consiste in una o più antenne che emettono ra-diazione elettromagnetica nella regione delle radiofrequenze,nella struttura di sostegno, nella cabina di servizio e nei cavi dicollegamento.

TASSO DI ASSORBIMENTO SPECIFICO (SAR, Specific Ab-sorption Rate) Il tasso temporale a cui l’energia è assorbita neitessuti, espresso in watt al chilogrammo (W/kg) ; il SAR è lagrandezza dosimetrica largamente adottata a frequenze superioria circa 100 kHz.

TELEFONIA MOBILE Un sistema di telefonia in cui almeno unadelle due parti in comunicazione è mobile ; ciò accade ad esempioquando un utente di telefono mobile comunica attraverso una sta-zione radio base con un altro interlocutore fisso o mobile.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO Un processo formale, usatoper descrivere e stimare la possibilità di effetti negativi per la sa-lute in conseguenza di esposizioni ambientali ad un agente. Arti-colato in quattro fasi : identificazione del danno potenziale,definizione della relazione dose-risposta, valutazione dell’esposi-zione e caratterizzazione del rischio.

VALUTAZIONE DEL VALORE PUBBLICO Comprensionedel valore che la collettività attribuisce ad una cosa.

VALORE DI SOGLIA Minimo valore del parametro di esposi-zione necessario perché si inizi ad osservare un effetto.

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US EPA (1989) : Risk Assessment Guidance for Superfund (RAGS). volume I, Human Health Evaluation Manual, Part C.http://www.epa.gov/superfund/programs/risk/ragsc/index.htm

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Windahl, S., Signitzer, B. and Olson, J.T. (2000) : Using Communication Theory : An Introduction to PlannedCommunication. SAGE, London.

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SULLA PERCEZIONE, LA COMUNICAZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO APPLICATE AI CAMPI ELETTROMAGNETICI

EMF Risk Perception and Communication, 1999. Proceedings from the International Seminar on EMF Risk Perception andCommunication, Ottawa, Ontario, Canada. M.H. Repacholi and A.M. Muc, Editors, World Health Organization, Geneva,Switzerland.

Risk Perception, Risk Communication and its Application to EMF Exposure, 1998. Proceedings from the International Semi-nar on EMF Risk Perception and Communication, Vienna, Austria. R. Matthes, J.H. Bernhardt, M.H. Repacholi, Editors, In-ternational Commission on Non Ionizing Radiation Protectionhttp://www.icnirp.org

SU CAMPI ELETTROMAGNETICI E SALUTE IN GENERALE

Progetto Internazionale CEM dell’Organizzazione Mondiale della Sanitàhttp://www.who.int/emf

Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP)http://www.icnirp.org

Ente Nazionale per la Protezione Radiologica (NRPB) del Regno Unito (NRPB)http://www.nrpb.org

Programma RAPID sui campi elettromagnetici del NIEHShttp://www.niehs.nih.gov/emfrapid

PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI

PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI

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Gutteling, J.-M., Wiegman, O. (1996) : Exploring risk communication. Dordrecht : Kluwer.

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Kammen, D.M., Hassenzahl, D.M. (1999) : Should we risk it ? Princeton, NJ : Princeton University Press.

Lundgren, R.E., McMakin, A.H. (1998) : Risk communication : A handbook for communicating environmental, safety & healthrisks. Battelle Press.

National Research Council (1989) : Improving risk communication. Washington, DC : National Academy Press.

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Phillips Report for the UK Government on the BSE crisis (2000), volume I, Findings & Conclusions, Chapter 14,http://www.bse.org.uk/pdf/index.htm

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SU COMUNICAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO IN GENERALE

Bibliografia commentata sulla comunicazione del rischio dell’Istituto Nazionale del Cancro degli Stati Unitihttp://www.dccps.nci.nih.gov/DECC/riskcommbib

Dipartimento della Sanità del Regno Unito : Comunicazione del rischio sanitario : obiettivi e buona praticahttp://www.doh.gov.uk/pointers.htm

Guida commentata del Centro di Ricerca di Jülich (Germania) alla letteratura sulla valutazione, sulla gestione e sulla comunica-zione dei rischi dei campi elettromagneticihttp://www.fz-juelich.de/mut/rc/inhalt/html

Documentazione dell’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) degli Stati Uniti sulla valutazione del rischio e sulle opzioni dipolitica sanitariahttp://www.epa.gov/ORD/spc

Una descrizione delle attuali linee guida può trovarsi al sito dell’OMShttp://www.who.int/docstore/peh-emf/EMFStandards/who-0102/Worldmap5.htm

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COME STABILIRE UN DIALOGO SUI RISCHI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

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