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Progetto Regionale di Educazione alla Salute Azienda Ospedaliera di Verona Girardi COMUNICAZIONE & STAMPA - LEGNAGO - ITALY

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Page 1: Azienda Ospedaliera di Verona Progetto Regionale di ... · Girardi COMUNICAZIONE & STAMPA - LEGNAGO ... ginecologici o a malattie intercorrenti duran-te il periodo gestazionale

Progetto Regionale di Educazione alla SaluteAzienda Ospedaliera di Verona

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Realizzato a cura di:

Dr. Luciano Romeo

Dr.ssa Debora Zambon

Dr.ssa Paola Bonfante

Hanno collaborato:

Dr.ssa Ludovica Fusa

Dr.ssa Sabrina Sidari

Disegni a cura di:

Federico Rettondini

Medicina del LavoroUniversitàdegli Studi di Verona

direttore:Prof. Francesco Brugnone

Progetto Regionale di Educazione alla SaluteAzienda Ospedaliera di Verona

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Fattori di rischio non occupazionali 27

Normativa sulla tutela delle lavoratrici madri 29

riferimenti normativi 30

tutela della posizione lavorativa 31

tutela della salute riproduttiva 32

astensione obbligatoria 32

astensione obbligatoria anticipata 35

astensione facoltativa 36

malattie del bambino 37

riposi giornalieri 38

lavori vietati 42

lavoro notturno 44

pause durante il lavoro 45

informazione e tutela lavorativa 45

Procedure per ottenere l'astensione anticipata 48

Dove rivolgersi 55

Questionario di autovalutazione 56

Premessa 5

Aspetti sanitari 7

Situazione nel territorio veronese 9

Modificazioni fisiologichelegate alla gravidanza 11

Esiti negativi della gravidanza 16

Fattori di rischio lavorativi 17

rumore 17

vibrazioni 18

radiazioni ionizzanti 19

microclima 19

solventi 20

metalli 21

antiparassitari 22

infezioni 23

movimentazione manualedei carichi 23

posture 24

fatica mentale-stress 25

lavoro a turni e notturno 26

indice

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La realizzazione di questo opuscolo infor-mativo, rivolto a tutte le lavoratrici in etàfertile, fa parte di un Progetto Regionale diEducazione alla Salute riproduttiva inambiente di lavoro.Lo scopo di questa iniziativa è di ridurre laquota di patologia riproduttiva che puòessere legata ai fattori di rischio lavorativiattraverso l'informazione delle donne sullesituazioni occupazionali a rischio e sulleleggi che le tutelano; in particolare sullepossibilità offerte dalla normativa vigentedi cambio mansione o di astensione anti-cipata dal lavoro in presenza di fattori dirischio per la gravidanza. Tali conoscenze sono utili anche in ambitoextra-lavorativo in quanto alcuni dei fattoridi rischio occupazionali possono esserepresenti nell'ambiente di vita.

premessa

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Il progetto educativo alla salute riproduttiva inambiente di lavoro è nato dalla constatazioneche, nonostante i progressi medico-scientifici esocio-economici degli ultimi anni, i casi diaborto spontaneo, malformazioni congeniteed infertilità nella popolazione generale sonoaumentati tanto da rappresentare un proble-ma di rilevanza sociale. Infatti, nel 1996 si sono registrati in totale nelVeneto 5.308 casi di aborto spontaneo, paria 134 casi per 1.000 nati vivi rispetto allamedia nazionale di 123 casi registrati nellostesso periodo.

Aborti spontanei (dati ISTAT)1985 1996

Aborti dati dati dati dati spontanei regione nazionali regione nazionali

Veneto Venetodati assoluti n. 4.398 55.819 5.308 65.635

per 1.000 112,2 94,7 134,8 123nati vivi n.

per 1.000 4,0 3,9 4,7 4,4donne in età

feconda n.

aspetti sanitari

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Il rapporto esistente tra lavoro e maternitàcostituisce un problema di rilevanza sociale:da stime nazionali sono interessate annual-mente il 2-3% delle donne lavoratrici.In provincia di Verona l’occupazione femmi-nile era pari a 107.939 nel 1991 (ultimidati ISTAT disponibili).Potenzialmente potrebbero essere interessateun numero di donne compreso circa tra2000 e 3000.Nonostante negli ambienti di lavoro esistanonumerose mansioni incompatibili e vietate perlo stato di gravidanza, è ancora minima, seb-bene in aumento negli ultimi anni, la quota dirichieste di astensione anticipata per “lavoroa rischio”, cioè per la presenza di fattori dirischio in ambiente lavorativo: in provincia diVerona nel 1999 tali richieste sono state intotale 745. E' quindi ipotizzabile che, per la scarsa cono-scenza della normativa di tutela della gravi-danza e dei fattori di rischio lavorativi, moltelavoratrici continuino a lavorare in condizionidi rischio per la gravidanza o utilizzino in

situazione nelterritorio veronese

In questi casi l'attenzione viene sempre piùindirizzata verso i fattori di rischio ambien-tali, compreso quello lavorativo, tenuto contoche circa il 37% dei casi di aborto sponta-neo non è riconducibile a problemi ostetrico-ginecologici o a malattie intercorrenti duran-te il periodo gestazionale. Infatti, i fattorinocivi presenti negli ambienti di vita e dilavoro possono interferire con la normalefunzione riproduttiva.

Cause di aborto spontaneo dati ISTAT 1996CAUSE DI ABORTO n. casi %materne 23.245 35%traumi 134 0,2%(traumi fisici e psichici)

malattie extra genitali 625 0,9%(es. diabete,malattieinfettive ecc.)

malattie genitali 19.117 28,8%(es. anomalie dell'utero,fibromiomi dell'utero,squilibrio ormonale ecc.)

malattie della gravidanza 53 0,1%(es. incompatibilità RH ecc.)

ovulari 3.316 5%(es. placenta praevia,malformazione fetale ecc.)morte endoutouterina del feto 18.456 28 %indeterminate 23.934 37 %

TOTALE 65.635 100%

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La gravidanza produce, fin dall’inizio, nume-rose modificazioni a carico dell’organismomaterno che influenzano le funzioni di moltiorgani ed apparati. Tali cambiamenti posso-no condizionare la vita lavorativa delladonna sia nel senso di una maggiore suscet-tibilità allo stress e alla fatica fisica, sia per ipossibili danni da agenti nocivi sul prodottodel concepimento.

apparato respiratorio

L'aumento volumetrico dell'addome èresponsabile della difficoltà respiratoriadurante sforzi fisici anche modestie contribuisce a rendere lagestante meno resistentealla fatica fisica. Inoltre,l'aumento dell’attività respi-ratoria causa un maggiorassorbimento degli inqui-nanti volatili che possonoessere presenti nell'aria del-l’ambiente di lavoro e di vita.

modificazioni fisiologichelegate alla gravidanza

modo ingiustificato l'astensione per “gravi-danza a rischio” che nel 1999 è stata richie-sta a Verona da 2652 donne (tabella 1).

Tabella 1: numero di donne che hanno usufruito dell'asten-sione anticipata dal lavoro per “lavoro a rischio” o per“gravidanza a rischio”, in provincia di Verona, nel perio-do 1991 -'97.

gravidanza a rischio

lavoro a rischio

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999

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apparato digerente

A carico dell'apparato digerente, oltre alleben note variazioni dell'appetito (predilezioneod avversione per determi-nati alimenti), si posso-no manifestare piùfrequentemente diffi-coltà digestive e bru-ciori di stomaco. Il vomito è un disturbopresente in unalarga percentualedi gestanti sane,ma in alcune puòdiventare così rile-vante (iperemesi gravidica) da comprometterela possibilità di alimentazione della donna conconseguente riduzione del peso corporeo edebilitazione fisica. Tale disturbo può influirenegativamente sulla capacità lavorativa pro-vocando notevoli assenze dal lavoro.Infine, è frequente in gravidanza la stitichez-za che può provocare la comparsa di emor-roidi e rendere pesanti anche i lavori seden-tari, soprattutto se svolti senza adeguateinterruzioni.

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apparato cardio - vascolare

L'aumento della richiesta di sangue ed ossi-geno da parte di alcuni organi (utero, pla-centa e mammelle) e da partedel prodotto del concepimentoè responsabile dell'au-mento del lavoro delcuore, contribuendo aduna minore resistenzaalla fatica fisica.Vertigini e sensazione disvenimento si possono avereper prolungato mantenimen-to della stazione eretta. Nellaseconda metà della gravi-danza una caduta deivalori della pressione arteriosa si può mani-festare nel passaggio dalla posizione sedutaa quella supina, per l'ostacolo al flusso san-guigno provocato dall'utero gravido suigrossi vasi arteriosi e venosi addominali.Inoltre, il rallentamento della circolazionesanguigna a livello degli arti inferiori favori-sce la comparsa di varici e gonfiore allegambe, con problemi per chi è costretta astare a lungo in piedi o seduta.

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Anche altri organi sono coinvolti: - vi è un aumento del lavoro del fegato edei reni con possibile conseguente rallen-tamento della metabolizzazione ed elimi-nazione delle sostanze tossiche.

Da quanto sopraesposto si evidenzia comel’organismo della lavoratrice in stato di gra-vidanza possa talvolta non essere in gradodi sopportare gli impegni tipici di molte atti-vità lavorative. Le modificazioni fisiologiche indotte dallagravidanza possono, inoltre, rendere piùsuscettibile la donna nei confronti deiseguenti fattori di rischio per la salute pre-senti in ambito lavorativo:

Rumore

Radiazioni Lavoro a turniionizzanti e notturno

Vibrazioni Rischo infettivo

Microclima Posture

Solventi Antiparassitari

Fatica mentale-stress Metalli

Movimentazione manuale dei carichi

apparato osteo - articolare

L’aumento di volume dell’addome e il pro-gressivo spostamento in avanti delcentro di gravità del corpodella gestante, rendono piùfaticoso il mantenimentodella stazione eretta o sedutaper lungo tempo, potendocausare anche la comparsadi mal di schiena. Inoltre,facilmente possono compari-re dolori articolari in quanto learticolazioni e i legamenti,compresa la struttura musco-lo-tendinea della colonna vertebrale, sonoparticolarmente rilassati. Questo comporta unmaggior rischio di problemi dorso-lombari incaso di sforzo fisico nella movimentazionemanuale dei carichi, anche leggeri.

sistema nervoso

Una maggiore emotività e un persistentestato d’ansietà con alterazioni del sonno,possono determinare durante la gravidan-za un più facile affaticamento della lavora-trice e una diminuzione della capacità diconcentrazione.

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rumore

Il rumore rappresenta uno degli inquinanti piùdiffusi nell’ambiente lavorativo. Bassi livelli di rumorosità che non determina-no danni all’udito sembra possano ridurre ilflusso sanguigno della pla-centa con possibile con-seguente rischio diaborto spontaneo,basso peso allanascita o ridottacrescita fetale.E' stata inoltreipotizzata la pos-sibilità che, dopoil sesto mese digravidanza, il rumo-re rappresenti un rischioper l’organo dell’udito del feto,che in questo periodo è già formato in modocompleto.

fattori di rischio lavorativi

Alcuni dei fattori di rischio presenti nell’am-biente di vita e di lavoro possono agirenegativamente sull'andamento della gravi-danza e sullo stato di salute del feto, oltreche sulla fertilità maschile e femminile.Questi possono causare:

• infertilità• aborto spontaneo • malformazioni • prematurità e nascita di bambini sottopeso• tumori infantili

Tali possibili effetti dipendono: dall'entità edurata dell'esposizione all'agente nocivo,dall'epoca della gravidanza al momento del-l'esposizione e dall'eventuale concomitanteazione di fattori di rischio extralavorativi.

esiti negatividella gravidanza

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vibrazioni

Le vibrazioni sembra possano determinareun deficit di circolazione del sangue a livel-lo della placenta che a sua volta èin grado di provocare nasciteanticipate, bambini sotto-peso, aborti spontanei eirregolarità dei ciclimestruali con ridotta ferti-lità.Maggiormente esposte avibrazioni sono le operaiedell’industria tessile, lelavoratrici agricole e ledonne che lavorano sumezzi di trasporto.Gli effetti negativi sullagravidanza dovuti allevibrazioni possono essere accentuatidalla contemporanea esposizione a rumore.

radiazioni ionizzanti

L’esposizione a radiazioni ionizzanti riguardaquasi esclusivamente l’ambito sanitario einteressa il personale medico eparamedico di radiodiagnosticae radioterapia.Gli effetti sull’embrione e sulfeto, diversi secondo la dosericevuta e del periodo in cui èavvenuta l’esposizione, possonoessere: aborto spontaneo, malfor-mazione di organi, ritardo mentale, svi-luppo di tumori e leucemie nei primi anni di vita.Inoltre, le radiazioni possono agire sull’appara-to riproduttivo inducendo menopausa precocecon conseguente infertilità.

microclimaI meccanismi di regolazione della temperaturacorporea possono risultare meno efficaci duran-te la gravidanza. Questo può indurre una minorresistenza allo sforzo fisico, anche non partico-larmente intenso, in ambiente con temperaturealte o basse oppure caratterizzate da eccessivaumidità.Le lavoratrici maggiormente esposte a microcli-ma caldo-umido sono quelle impiegate nell’in-dustria tessile e della ristorazione, mentre pos-

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anche esposizioni paternepossano provocare l’insor-genza di aborti spontanei,malformazioni e tumori nellaprogenie.metalli

L’esposizione lavorativa ad alcuni metalli puòindurre la comparsa di effetti dannosi sulla fun-zione riproduttiva, in particolare:• Piombo:- attraversa facilmente la placenta e raggiunge ilfeto a partire dalla dodicesima settimana digravidanza con aumento di rischio di aborto,morte intrauterina, nascita pretermine, altera-zioni di sviluppo del feto. Particolarmente col-pito è il sistema nervoso che può subire altera-zioni gravi ed irreversibili;

- passa nel latte materno e può quindi esercitareeffetti nocivi anche dopo la nascita;

- può essere impiegato nell’industria della cera-mica, plastica, lavorazione del vetro e cristallo,del peltro e nella produzione di accumulatori.

• Mercurio: - può causare un aumento di disordini mestruali,aborti, nati morti, malformazioni congenite,basso peso alla nascita, ritardo mentale;

- viene impiegato nell’industria di produzione di

sono essere esposte amicroclima freddo le lavora-

trici dell’industria alimentare.L’effetto più importante segna-

lato risulta essere un aumentodegli aborti spontanei per espo-sizioni ad elevate temperature.

solventi

I solventi sono utilizzati come materie prime nellaproduzione di fibre sintetiche, materiale plasticoe gomma. Inoltre sono spesso usati nelle opera-zioni di pulitura e sgrassatura nelle industriemetalmeccaniche e nelle lavanderie. Sonoanche componenti di colle, mastici, vernici, lac-che e resine, prodotti utilizzati ad esempio nelleindustrie del legno, calzaturiere e tessili.Tali sostanze sono in grado di attraversare laplacenta e di avere effetti tossici sul feto. Specienei primi tre mesi di gravidanza, possono avereun ruolo nel causare aborto spontaneo emalformazioni fetali.Inoltre i solventi organici possono ritrovarsi nellatte di donne esposte durante il periodo di allat-tamento. Oggigiorno cresce l’interesse verso l'ipotesi che

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infezioni

Il rischio infettivo interessa soprattutto le lavora-trici del comparto sanità, agricoltura e zootecni-ca, scuola materna ed ele-mentare.Le infezioni che rappresen-tano un rischio per la gravi-danza, se contratte durante il perio-do della gestazione, sono: rosolia,toxoplasmosi, parotite, sifilide, epati-te virale, AIDS, l'infezione daCitomegalovirus ed Herpesvirus. Tali infezioni possono avere notevoli ripercussio-ni sull’andamento della gravidanza con rischiodi aborto, morte endouterina, ritardato accresci-mento, parti pretermine e malformazioni, • per azione diretta sul prodotto del concepi-

mento • attraverso i forti rialzi termici• come conseguenza dell'assunzione di farmaci.

movimentazione manualedei carichi

Le lavoratrici che possono movimentaremanualmente carichi sono: le addette all'assi-stenza, le infermiere, le educatrici di asili nido,le addette al comparto alberghiero e ai lavoridi magazzino.

apparecchiature elettriche e nell’industria di pro-duzione e manutenzione di strumentazioni sani-tarie.• Cadmio: - determina basso peso alla nascita; - può essere esposto, ad esempio, il personaledell’industria galvanica, delle oreficerie e del-l’industria di fabbricazione di accumulatori alcadmio.

antiparassitari o pesticidio fitofarmaciPossono attraversare la placenta ed arrivare alfeto determinando un aumento del rischio diaborto, malformazioni, prematurità e disturbidella fertilità.Inoltre, non bisogna dimenti-care, che tali composti passa-no nel latte materno.I pesticidi vengono uti-lizzati in agricolturadove l’esposizione puòverificarsi al momentodella preparazione eutilizzo del prodotto.Può, inoltre, essere espo-sto chi è addetto alla produ-zione e vendita.

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Il mantenimento della stazione erettao seduta prolungata può determina-re un peggioramento delle condi-zioni circolatorie degli artiinferiori con comparsa divarici per la compressioneesercitata dall’utero suigrossi vasi.Inoltre la posizione erettaobbligata per lunghi periodi ditempo determina un’accentuazione della nor-male curvatura della colonna vertebrale con lacomparsa di frequenti mal di schiena e dicrampi agli arti inferiori.In queste categorie di lavoratrici sono statisegnalati fenomeni di aumentata incidenza diaborti spontanei, basso peso alla nascita e natipretermine.

fatica mentale-stress

E’ frequente soprattutto in quelle attività lavora-tive caratterizzate da monotonia e ripetitivitàd’azione, da contatto con il pubblico, pendo-larità, regime di lavoro elevato e turnazione.Può essere anche la conseguenza di altri fatto-ri quali il rapporto conflittuale con i colleghi oil datore di lavoro e la mancanza di gratifica-zioni.

Per movimentazione manuale dei carichi s'in-tende il trasporto di un carico di peso superiorea 3 kg comprese le azioni disollevare, deporre, tirare,portare o spostare un carico.La donna in gravidanza è piùsuscettibile alla fatica e aglisforzi fisici con maggior rischiodi comparsa di mal di schiena.Inoltre bisogna considerare chel’aumento volumetrico dell’addo-me costringe a mantenere il cari-co ad una distanza maggiore dalcorpo determinando così unaumento dello sforzo che si deve compiere aparità di peso da spostare.Lo sforzo fisico derivante da tale situazionepuò indurre un aumento dell’abortività sponta-nea, di nascite pretermine e basso peso allanascita.

posture

Le lavoratrici maggiormente esposte a postureobbligate sono soprattutto quelle addette alcontrollo del confezionamento, alle catene dimontaggio e alla macchina per cucire, lelavoratrici dell’industria tessile, orafa e cera-miche artistiche.

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Sono fattori di carattere generale che moltospesso dipendono dalle caratteristiche biolo-giche della persona e dalle abitudini di vita eche sono in grado di influenzare negativa-mente la gravidanza. In sintesi sono:• età: il rischio di aborto spontaneo sarebbe

maggiore per donne con età superiore a30 anni o inferiore a 20;

• parità: il rischio di aborto spontaneo è piùalto nelle donne che non hanno mai avutofigli e in quelle che hanno avuto più di tregravidanze;

• esperienza abortiva precedente: maggioreprobabilità di aborto spontaneo in donneche hanno già avuto altri aborti;

• fattori eziologici di natura fisiologico-anato-mica: comprendono anomalie dell’utero,insufficienza della cervice uterina, squilibriormonali ed immunologici, malattie endo-crine (diabete, ipo-ipertiroidismo);

• deficit nutrizionali: il digiuno è risultatoessere pericoloso sia per la donna sia per ilfeto. Inoltre, deficit minerali o vitaminicipossono determinare alterazioni a caricodel prodotto del concepimento;

fattori di rischionon occupazionali

In queste situazioni possono comparire insod-disfazione, stato d’ansia edi paura associate a distur-bi del sonno, oltre che amalattie gastrointestinali.In gravidanza, un graveaffaticamento mentale sem-bra aumentare il rischio diparti pretermine e alteratamaturità del neonato.

lavoro a turni e notturno

Il lavoro notturno interessa le donne del com-parto sanitario, le addette alle pulizie e le lavo-ratrici dell’industria tessile, alimentare, chimicae metalmeccanica occupate in comparti a ciclocontinuo.Tale tipo di lavoro, vietato per legge alle donnein gravidanza, determina un’alterazione delritmo sonno-veglia e può causare un aggrava-mento dei disturbi gastrointestinali, cardiova-scolari e neuropsichici già normalmente pre-senti durante la gravidanza. Il lavoro notturno può inoltre determinare irre-golarità mestruali con conseguente riduzionedella fertilità e basso peso del feto alla nascita.

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• caffè: un elevato consumo di caffèpuò aumentare il rischio di abor-to spontaneo nel primo e secon-do trimestre di gravidanza;

• fumo di sigaretta: aumenta ilrischio di aborto spontaneo epuò essere responsabile dibasso peso alla nascita;

• alcool: un elevato consumodi alcool durante la gravidanza può deter-minare un maggior rischio di aborto spon-taneo e malformazioni fetali;

• farmaci e droghe: numerosi sono i farmaciimputati di essere responsabili della compar-sa di malformazioni, quali ad esempio: far-maci antineoplastici, alcuni ormoni sessuali,anticoagulanti cumarinici e alcuni antibiotici.Anche l’uso di sostanze stupefacenti è asso-ciato con un aumento di malformazioni con-genite;

• metodi contraccettivi: il rischio di abortosarebbe maggiore in donne che utilizzanodispositivi intrauterini e spermicidi e in quel-le in cui la pillola è stata assunta erronea-mente nelle prime settimane di gravidanza.

All’azione nociva di questi agenti (fumo,alcool, farmaci ecc.) si può sommare quelladei tossici presenti in ambiente di lavoro.

Dagli anni ’70, in Italia, è in vigore unordinamento legislativo di tutela delle lavo-ratrici madri (Legge 1204 del 1971) chefornisce garanzie riguardo il posto di lavo-ro e il mantenimento dello stipendio per uncerto periodo di astensione dall’attivitàlavorativa, prima e dopo la gravidanza,la possibilità di assentarsi per malattia delbambino e di godere di riposi giornalieri.Stabilisce inoltre, che la donna in gravi-danza impiegata in lavori rischiosi per lasua salute e quella del nascituro, sia adi-bita ad altre mansioni non pericolose o,nel caso questo non fosse possibile, chevenga esteso il periodo di astensione dallavoro. Il recente Decreto Legislativo 645/96 pre-vede che le lavoratrici vengano informatedal datore di lavoro sui risultati della valu-tazione dei rischi per la gravidanza pre-senti in ambiente lavorativo e sulle misuredi prevenzione da adottare affinché l'e-sposizione sia evitata.

normativa sulla tuteladelle lavoratrici madri

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riferimenti normativi• Legge 1204 del 1971: “Tutela delle lavoratri-

ci madri”.

• D.P.R. 1026 del 1976: “Regolamento di ese-cuzione della Legge 1204/71 sulla tuteladelle lavoratrici madri”.

• Legge 903 del 1977: “Parità di trattamentotra uomini e donne in materia di lavoro” .

• D.Lgs. 626 del 1994: “attuazione delle diret-tive CEE riguardanti il miglioramento dellasicurezza e della salute dei lavoratori sulluogo di lavoro”.

• D.Lgs. 645 del 1996: “Recepimento delladirettiva 92/85/CEE concernente il migliora-mento della sicurezza e della salute sul lavorodelle lavoratrici gestanti, puerpere o in perio-do di allattamento”.

• Legge 25 del 1999: “Disposizioni per l’a-dempimento di obblighi derivanti dall’appar-tenenza dell’Italia alle Comunità Europee”.Legge comunitaria 1998.

• Legge 53 del 2000: “Disposizioni per il soste-gno della maternità e della paternità, per ildiritto alla cura e alla formazione e per ilcoordinamento dei tempi delle città”.

tutela della posizione lavorativaMantenere il posto di lavoro è un diritto perentrambi i genitori

L. 1204/71 Art. 2: prevede il divieto di licen-ziamento della donna in gravidanza, nel perio-do compreso tra l’inizio della gestazione e ilcompimento del primo anno di età del bambi-no, salvo che per colpa grave (ad es. furto),cessazione dell’azienda, scadenza del contrat-to a termine.In caso di licenziamento la donna ha il dirittodi chiedere, agendo per vie legali entro novan-ta giorni, la reintegrazione nel posto di lavoroe il risarcimento dei danni.

L. 53/00 Art. 18: anche il padre non può esse-re licenziato in seguito alla domanda o allafruizione del congedo; la richiesta di dimissio-ni presentata dalla lavoratrice o dal lavoratoredurante il primo anno di vita del bambino o delprimo anno di accoglienza del minore adotta-to o in affidamento deve essere convalidata dalServizio Ispezione del Lavoro della DirezioneProvinciale del Lavoro (ex Ispettorato delLavoro).

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tutela della salute riproduttivaNo ai lavori pericolosi

L. 1204/71 Art. 3: divieto di adibire la donnaal trasporto e al sollevamento di pesi e a lavo-ri pericolosi, faticosi e insalubri durante tutto ilperiodo della gravidanza e fino a 7 mesi dopoil parto.La lavoratrice in stato di gravidanza che svolgetali lavori ha diritto di essere spostata ad altramansione non pericolosa per sé e per il bam-bino, mantenendo la stessa retribuzione.

astensione obbligatoriaPiù flessibilità per il periodo di non lavoroprima e dopo il parto

L. 1204/71 Art. 4 e L. 53/00 Artt. 11 e 12: èvietato far lavorare le donne in stato di gravi-danza durante i due mesi precedenti la datapresunta del parto e durante i tre mesi dopo ilparto.

- Flessibilità dell’astensione obbligatoria: fermarestando la durata complessiva di 5 mesi del-l’astensione obbligatoria dal lavoro, le lavo-ratrici hanno la facoltà di astenersi dal lavoroa partire dal mese precedente la data pre-sunta del parto e nei quattro mesi successivi

al parto, a condizione che il medicoOstetrico-Ginecologo del Servizio SanitarioNazionale o con esso convenzionato (pressoDistretto Sanitario, Ospedale ….) e ilMedico Competente* attestino che taleopzione non arrechi pregiudizio alla salutedella gestante e del nascituro.

* Va precisato che il certificato del Medico Competenteè necessario solamente nei casi in cui la donna svolgaun lavoro per il quale sussista l’obbligo diSorveglianza Sanitaria.

La lavoratrice che intende avvalersi della facoltà diutilizzare in forma flessibile il periodo dell’interdi-zione obbligatoria dal lavoro, deve presentareapposita domanda al Datore di Lavoro e all’Enteerogatore dell’indennità di maternità (INPS o altroente previdenziale), allegando la seguente docu-mentazione acquisita nel corso del settimo mese digravidanza:• nel caso per la lavoratrice non sussista l’obbligo

di sorveglianza sanitaria sul lavoro: il certificatodel Ginecologo del Servizio Sanitario Nazionale ocon esso convenzionato

• nel caso la lavoratrice sia sottoposta a sorve-glianza sanitaria obbligatoria: il certificato delGinecologo del Servizio Sanitario Nazionale ocon esso convenzionato e il certificato del MedicoCompetente (entrambi i certificati devono riporta-re assenza di controindicazioni per il lavoro dasvolgere).

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- Parti prematuri: qualora il parto avvenga indata anticipata rispetto a quella presunta, igiorni non goduti di astensione obbligatoriaprima del parto vengono aggiunti al periodo diastensione obbligatoria dopo il parto (la lavo-ratrice è tenuta a presentare, entro trenta gior-ni, il certificato attestante la data del parto).

- In questi mesi le lavoratrici dipendenti ricevono un’in-dennità economica pari all’80% della retribuzione, acarico dell’INPS. Molti contratti di categoria prevedonoa carico del datore di lavoro un’integrazione del-l’indennità economica previdenziale fino a raggiunge-re il 100% dello stipendio.

- Le lavoratrici autonome (coltivatrici dirette, artigiane,commercianti, lavoratrici a domicilio e addette ai ser-vizi domestici e familiari) devono fare richiesta del-l’indennità per l’astensione obbligatoria direttamenteagli uffici dell’INPS.

- Le libere professioniste iscritte ad una delle varie casseprevidenziali (notariato, avvocati, veterinari, farmacisti,medici, dottori commercialisti, geometri, ingegneri earchitetti, ragionieri e consulenti del lavoro) hanno dirit-to ad un’indennità di maternità di cinque mesi, dietropresentazione di domanda alla rispettiva cassa diappartenenza.

L. 903/77 Art. 6-bis e L. 53/00 Art. 13: ilpadre ha diritto di usufruire dei tre mesi diastensione obbligatoria dopo la nascita delfiglio solo in caso di morte o di grave infermità

della madre e in caso di abbandono o di affi-damento esclusivo del bambino al padre.

astensione obbligatoriaanticipataIn quali casi è previsto l'anticipo dell'astensio-ne dal lavoro?

L. 1204/71 Art. 5: il Servizio Ispezione delLavoro della Direzione Provinciale del Lavoro(ex Ispettorato), di propria iniziativa o su istan-za della lavoratrice, può decidere l’astensioneanticipata dal lavoro delle lavoratrici in stato digravidanza per uno o più periodi, per i seguen-ti motivi:

- “GRAVIDANZA A RISCHIO”: gravi complican-ze della gestazione (es. minaccia d’aborto) ogravi malattie preesistenti che possono essereaggravate dallo stato di gravidanza (es. dia-bete, ipertensione).

- “LAVORO A RISCHIO”: condizioni di lavoro eambientali pericolose per la salute delladonna o del bambino, quando non sia possi-bile adibire la lavoratrice ad altre mansioni.

Si ricorda che durante il periodo di astensione dal lavoroper GRAVIDANZA A RISCHIO o per LAVORO A RISCHIOla lavoratrice non è soggetta a visita fiscale.

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astensione facoltativa

Più tempo a casa con i figli

L. 1204/71 Art. 7 e L. 53/00 Art. 3: nei primiotto anni di vita del bambino, ciascun genitoreha diritto ad assentarsi dal lavoro per un perio-do complessivo di dieci mesi:- la madre lavoratrice, trascorso il periodo di

astensione obbligatoria, per un periodo conti-nuativo o frazionato non superiore a sei mesi;

- il padre lavoratore per un periodo continuati-vo o frazionato non superiore a sei mesi; peril padre che eserciti il diritto di astenersi dallavoro per un periodo non inferiore a 3 mesi,è previsto un “premio”, vale a dire un mese inpiù di congedo (in questo caso il limite diastensione facoltativa è elevato a 7 mesi ed illimite complessivo di astensione dal lavorodei genitori è elevato a 11 mesi).

- qualora vi sia un solo genitore, per un perio-do continuativo o frazionato non superiore adieci mesi.

- Il diritto di assentarsi dal lavoro è riconosciuto anchequalora l’altro genitore sia lavoratore autonomo (colti-vatore diretto, artigiano, commerciante), libero profes-sionista o lavori in regime di collaborazione coordinatacontinuativa.

- Per i genitori adottivi o affidatari qualora il minoreabbia tra i sei e i dodici anni, il diritto di assentarsi dallavoro può essere esercitato nei primi tre anni di ingres-so del minore nel nucleo familiare.

- Prima dell’inizio dell’astensione facoltativa, il genitore ètenuto, salvo casi di oggettiva impossibilità, ad avvisareil datore di lavoro secondo le modalità ed i criteri defi-niti dai contratti collettivi, e comunque con un periodo dipreavviso non inferiore a quindici giorni.

- Per i mesi di astensione facoltativa goduti fino ai tre annid’età del bambino, i genitori avranno un'indennità parial 30% della retribuzione per un periodo massimo com-plessivo tra i genitori di 6 mesi. Per i mesi goduti dai tre agli otto anni verrà garantitaun’indennità solo se il reddito individuale o familiare èbasso. Per le dipendenti da enti pubblici il primo mese di asten-sione facoltativa è retribuito al 100%.

- Alle lavoratrici autonome, coltivatrici dirette, artigianeed esercenti attività commerciali, con bambini nati adecorrere dal 01.01.2000 spettano tre mesi di asten-sione facoltativa entro il primo anno di vita del bambi-no, retribuite al 30%.

malattie del bambino

Permessi fino ad otto anni di età

L. 1204/71 Art. 7 e L. 53/00 Art. 3: entrambi igenitori, alternativamente, hanno diritto di astenersidal lavoro durante le malattie del bambino di etàinferiore ad otto anni; se il figlio ha un’età com-presa tra i tre e gli otto anni ciascun genitore

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può assentarsi fino ad un massimo di cinquegiorni lavorativi l'anno, dietro presentazione dicertificato medico.

- Questi permessi non sono retribuiti, ma sono coperti dalpunto di vista contributivo.

- La malattia del bambino che dia luogo a ricovero ospe-daliero interrompe il decorso del periodo di ferie in godi-mento da parte del genitore.

riposi giornalieriAnche i papà ne hanno diritto

L. 1204/71 Art. 10 e L. 53/00 Artt. 3 e 13:durante il primo anno di vita del bambino, sonoprevisti permessi giornalieri della durata di:- due ore al giorno, fino a sei ore di orario dilavoro giornaliero

- un’ora al giorno, per orari di lavoro inferiori- Sono completamente retribuiti

- La distribuzione durante la giornata deve essere concor-data con il datore di lavoro, tenendo anche conto delleesigenze del servizio; in caso di mancato accordo ladistribuzione è stabilita dal Servizio Ispettivo dellaDirezione Provinciale del Lavoro.

- Tali permessi spettano anche al padre lavora-tore:

a) nel caso in cui i figli siano affidati al solopadre

b) in alternativa alla madre lavoratrice dipen-dente che non se ne avvalga

c) nel caso in cui la madre non sia lavoratricedipendente

- In caso di parti gemellari, i periodi di riposogiornaliero sono raddoppiati e possono esse-re utilizzati anche dal padre.

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irritanti (Xi) e con frasi di rischio R42 e R 43, estre-mamente infiammabili (F+).

B) i lavori che prevedono l’obbligo della visitamedica periodica (DPR 303/56);

C) i lavori elencati nella tabella delle malattie pro-fessionali (DPR1124/65 e DPR 336/94);

D) i lavori che comportano l’esposizione alleRadiazioni Ionizzanti (D. Lgs. 230/95 art.69);

E) i lavori su scale ed impalcature mobili o fisse;

F) i lavori di manovalanza pesante;

G) i lavori che comportano una stazione in piediper più di metà dell’orario o che obbligano aduna posizione particolarmente affaticante;

H) i lavori con macchina mossa o comandata apedale, quando il ritmo del movimento sia fre-quente, o esiga un notevole sforzo;

I) i lavori con macchine scuotenti o con utensili chetrasmettono intense vibrazioni;

L) i lavori di assistenza e cura degli infermi neireparti per malattie infettive e per malattie ner-vose e mentali;

M) i lavori agricoli che implicano la manipolazio-ne e l’uso di sostanze tossiche o altrimenti

lavori vietatiAttività lavorative che obbligano al cambio dimansione o all'astensione dal lavoro

D.P.R. 1026/76 Art. 5: definisce i lavori vietatifino al normale periodo di astensione prima edopo il parto e quelli vietati fino a sette mesi dopoil parto.I lavori pericolosi, faticosi ed insalubri vietati alladonna per tutta la gravidanza e nel periodo delpuerperio in quanto situazioni lavorative a rischiosono:

A) i lavori vietati ai fanciulli e adolescenti (D.Lgs.345/99);

Esempi di lavori vietati sono quelli che espongonoa:

• RUMORE• AMIANTO• PIOMBO• LAVORO NOTTURNO• AGENTI BIOLOGICI• SOSTANZE CANCEROGENE (R45, R49)• PRODOTTI CHIMICI (mastici, colle, colori, ver-nici, pitture, smalti, solventi, diluenti) contenentisostanze: tossiche (T), molto tossiche (T+), corrosi-vi (C), esplosivi(E), nocivi(Xn) e con frasi di rischioR 39, R 40, R 42, R 43, R 46, R 48, R 60, R 61,

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Inoltre “il lavoro notturno non deve essere obbli-gatoriamente prestato:a) dalla lavoratrice madre di un figlio di età infe-riore a tre anni o alternativamente dal padre con-vivente con la stessa;b) dalla lavoratrice o dal lavoratore che sia l’uni-co genitore affidatario di un figlio convivente dietà inferiore a dodici anni;c) dalla lavoratrice o dal lavoratore che abbia aproprio carico un soggetto disabile”.

pause durante il lavoro

D.Lgs. 626/94 Art. 33 capo 10 punto 7: “ledonne incinte e le madri che allattano devonoavere la possibilità di riposarsi in posizione diste-sa e in condizioni appropriate”.

informazione e tutela lavorativa

Il datore di lavoro deve informare le lavoratrici suirischi per la gravidanza presenti in azienda e sullemisure di prevenzione e protezione adottate

Il D.Lgs. 645/96 prescrive misure di tutela per la sicu-rezza e la salute delle lavoratrici che hanno informatoil Datore di Lavoro del proprio stato di gravidanza. Tale Decreto:• rafforza il divieto di esposizione agli agenti chi-

nocive nella concimazione del terreno e nellacura del bestiame;

N) i lavori di monda e trapianto del riso;

O) i lavori a bordo delle navi, degli aerei, deitreni, dei pullman e di altro mezzo di comuni-cazione in moto.

Per i lavori indicati dalle lettere A, B, C, D, L, M l’in-terdizione dal lavoro dura fino a sette mesi dopoil parto, anziché fino a tre mesi.

Inoltre il DPR 1026/76 concede all’Ispettorato delLavoro (ora Direzione Provinciale del Lavoro) ilpotere di estendere la protezione se ritiene che“sussistano condizioni ambientali sfavorevolianche quando vi sono pericoli di contagio deri-vanti alla lavoratrice dai contatti di lavoro con ilpubblico o con particolari strati di popolazione,specie nei periodi di epidemia” (es. maestra d’a-silo nido).

lavoro notturno

Nuove regole per le lavoratrici madri

Legge 903/77 Art. 5 e L. 25/99 Art. 17: divie-to di lavoro notturno (dalle ore 24 alle ore 6),dall’accertamento dello stato di gravidanza finoal compimento di un anno di età del bambino.

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spostamento a mansione non a rischio preci-sando i motivi organizzativi o produttivi.

per la lavoratrice- il diritto di essere informata dal datore di lavororiguardo i rischi per la gravidanza presenti sulluogo di lavoro e le misure di prevenzione daadottare per evitarli;

- la possibilità di chiedere informazioni alRappresentante dei Lavoratori per la Sicurezzae al Medico Competente;

- il diritto di essere tutelata, dopo aver comunica-to lo stato di gravidanza al Datore di Lavoro edi astenersi anticipatamente dal lavoro nel casosvolga un lavoro pericoloso, in assenza di man-sioni alternative.

Per qualsiasi chiarimento la lavoratrice può rivolgersi:

- al Servizio Ispezione del Lavoro della DirezioneProvinciale del Lavoro Tel. 045 591251-8009922

- allo SPISAL (Servizio di Prevenzione Igiene eSicurezza negli Ambienti di Lavoro)ULSS 20: Verona Tel. 045 8075923 • Colognola aiColli Tel.045 6138453ULSS 21: Legnago Tel. 0442 634212 • Bovolone Tel.045 6999471ULSS 22: Bussolengo e Villafranca Tel. 045 6769418

mici, fisici e biologici pericolosi per la gravi-danza;

• ne aggiunge altri quali: le posizioni di lavoro,la fatica mentale e fisica;

• conferma il divieto del lavoro notturno per talilavoratrici;

• concede il diritto di usufruire di permessi retri-buiti per l’effettuazione di esami prenatali;

• prevede:

per il datore di lavorocon la collaborazione del Medico Competentel’obbligo di:- valutare i rischi per la salute riproduttiva indivi-duando le condizioni di lavoro pericolose equelle compatibili con la gravidanza;

- individuare le misure di prevenzione e protezio-ne;

- informare le lavoratrici e i Rappresentanti deiLavoratori per la Sicurezza, sui rischi e sullemisure di prevenzione e protezione;

- adottare, in presenza di rischio per le lavoratri-ci, le misure necessarie per evitarne l’esposizio-ne modificando temporaneamente le condizionio l’orario di lavoro;

- comunicare al Servizio Ispezione del Lavorodella Direzione Provinciale del Lavoro (exIspettorato del Lavoro) le possibilità o meno di

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fac simile di domanda di astensioneanticipata per gravidanza a rischio

Spett.le Direzione Provinciale del LavoroServizio Ispezione del LavoroVia Filopanti n. 3 - 37123 Veronae p.c. al Direttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Oggetto: domanda di astensione anticipate dal lavoro, ai sensidella Legge 30.12.71 n. 1204 sulla tutela della lavoratricemadre.La sottoscritta.............................................................................................................................

nata il.......................................... a .............................................................................................

residente in.......................................................................CAP ...............................................

Via....................................................................n. .................Tel....................................................

addetta a .............................................nel reparto ............................................................

presso la Ditta ..........................................................................................................................

esercente attività.....................................................................................................................

con sede in ................................................................CAP ..................................................

Via ........................................................................................................ n.......................................

CHIEDEdi essere autorizzata ad assentarsi dal lavoro per complicanzedella gravidanza, come previsto dall’art. 5, lettera a della Legge1204/71, e come risulta dall’allegata certificazione sanitaria.

Data .............................................. Firma ............................................................

Allega alla presente il Certificato Medico originale di gravidanza.

(Si ricorda che tale certificato deve indicare le generalità dellalavoratrice, l’epoca della gestazione alla data della visita, l’epo-ca presunta del parto, la diagnosi e la prognosi).

Iter da seguire in caso di“gravidanza a rischio”

Si parla di “gravidanza a rischio” quando vi sonogravi complicanze della gestazione o preesistentiforme morbose che possono essere aggravatedallo stato di gravidanza. In tal caso la lavoratrice, per ottenere l’autorizza-zione di astensione anticipata dal lavoro, deve:1) acquisire il “certificato medico” dal Ginecologo

che certifica la sua patologia e la prognosi;2) recarsi al proprio Distretto Sanitario di base per

la conferma da parte del Medico pubblico; taleconferma non è necessaria, qualora il certifica-to di gravidanza a rischio sia stato rilasciato dauno specialista ginecologo appartenente a unastruttura pubblica;

3) inoltrare al Servizio Ispezione del Lavoro dellaDirezione Provinciale del Lavoro (ex Ispettorato)la richiesta di astensione anticipata, allegandola documentazione sanitaria in originale.

Consigli:- la domanda può essere scritta su carta sempliceriportando i dati come nel fac-simile di pagina 49;

- può essere inoltrata anche tramite posta;- di tutta la documentazione si consiglia di tenereuna copia per sé.

procedure per ottenerel’astensione anticipata

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Lo SPISAL di Verona, in accordo con il ServizioIspezione del Lavoro della Direzione Provincialedel Lavoro, attualmente applica la seguente proce-dura semplificata:1) il Datore di Lavoro valutata, con la collabora-

zione del Medico Competente, l'incompatibilitàdella mansione svolta dalla dipendente con lostato di gravidanza, consegna alla lavoratrice ladichiarazione di impossibilità allo spostamentodella dipendente a mansioni non vietate (vedifac-simile a pag. 52);

2) la Lavoratrice, con la dichiarazione del Datoredi Lavoro ed il certificato di gravidanza, si recaallo SPISAL che accerta la pericolosità dellamansione svolta e rilascia il certificato medico dicompatibilità o incompatibilità;

3) la Lavoratrice inoltra la richiesta di “astensioneanticipata per lavoro a rischio” al ServizioIspezione del Lavoro della Direzione Provincialedel Lavoro, anche a mezzo posta (fac-simile apag.54), allegando la seguente documentazione:- il certificato di gravidanza- la dichiarazione del datore di lavoro- il certificato dello SPISAL.

Nel caso in cui il datore di lavoro non sia informato sulle leggiche tutelano la gravidanza, la lavoratrice si può rivolgere alloSPISAL con il certificato di gravidanza; lo SPISAL richiederà alDatore di Lavoro una dichiarazione scritta sulla pericolositàdella mansione svolta dalla donna e la possibilità o meno dispostamento, prima di rilasciare il suo certificato medico; quin-di si procederà come descritto nel punto tre.

iter da seguire in caso di“lavoro a rischio”

Quando le condizioni di lavoro o ambientali rappre-sentino un rischio per la salute della donna e del bam-bino, la normativa vigente prevede il seguente iter:1) la Lavoratrice comunica lo stato di gravidanza

al Datore di Lavoro;2) il Datore di Lavoro, sentito il Medico Com-

petente se nominato, procede allo spostamentodella lavoratrice ad una mansione non arischio, comunicandolo alla Direzione Provin-ciale del Lavoro (Sezione di Ispezione delLavoro);

3) in caso di impossibilità di spostamento, il Datoredi Lavoro comunica alla Direzione Provincialedel Lavoro (Sezione di Ispezione del Lavoro) chela mansione svolta dalla lavoratrice è incompa-tibile con lo stato di gravidanza;

4) la Direzione Provinciale del Lavoro (Servizio diIspezione del Lavoro) chiede, ove necessario, lavalutazione dello SPISAL;

5) lo SPISAL accerta la pericolosità della mansionesvolta e rilascia la certificazione medica di com-patibilità o incompatibilità;

6) la Lavoratrice inoltra la richiesta di “astensioneanticipata per lavoro a rischio” presso laDirezione Provinciale del Lavoro (Servizio diIspezione del Lavoro) allegando la seguentedocumentazione:- il certificato di gravidanza- il certificato dello SPISAL

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[ ] si propone l’astensione anticipata dal lavoro, non essendo pos-sibile lo spostamento ad altra mansione in quanto ..............................................................................................................................................................

Pertanto la lavoratrice è stata inviata a presentare richiesta diastensione anticipata dal lavoro al Servizio Ispezione del Lavoro.

Data ....................................... Il Legale Rappresentante(timbro e firma)

* se dipendente di una Cooperativa precisare la Ditta presso laquale lavora.

fac simile della dichiarazione deldatore di lavoro

Alla Direzione Provinciale del LavoroServizio Ispezione del LavoroVia Q. Filopanti, n°3 - 37123 VeronaTel. e Fax n° 8031299e p.c. allo SPISAL ULSS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

e p.c. alla Sig.ra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

La scrivente Ditta ....................................................................................................................

con sede a ........................................ in Via..........................................................................

Tel................................................esercente attività di .......................................................

Legale rappresentante .......................................................................................................

nato a ...................................il ......................residente a ...................................................

in Via...............................................................................................................................................

DICHIARA

• che la Sig.ra ........................................................................... è dipendentedella scrivente Ditta* nella quale svolge la mansione di..............................................................................................................................................................

• che si è provveduto alla valutazione dei rischi per la lavoratri-ce madre ai sensi del D.Lgs. 626/94 e del D.Lgs. 645/96, conla collaborazione del Medico Competente Dott. ......................................

• che l’attività lavorativa svolta dalla suddetta dipendente risultaincompatibile con il suo stato di gravidanza,

[ ] si provvede allo spostamento alla mansione di:...............................................................................................................................................

(tale attività non rientra nei lavori faticosi, pericolosi e insalubri vietati dallaLegge n. 1204/71)

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•Direzione Provinciale del Lavoro, ServizioIspezione del Lavoro Via Filopanti n. 3 - 37123(VR) - Tel. e Fax 045/8031299

• SPISAL (Servizio di Prevenzione Igiene eSicurezza negli Ambienti di Lavoro)

ULSS 20 VERONA, via Salvo D’Acquisto 7Tel. 045/8075045

COLOGNOLA AI COLLI,via Montanara 2 - Tel. 045/6138458

ULSS 21 LEGNAGO, via Frattini 48Tel.0442/634212

BOVOLONE, via Vescovado 16Tel.045/6999471

ULSS 22 BUSSOLENGO, via Foro Boario 28Tel 045/6769408

VILLAFRANCA, via Ospedale 5 Tel. 045/6338372-6338323-6338325

dove rivolgersifac simile di domanda di astensioneanticipata per lavoro a rischio

Alla Direzione Provinciale del LavoroServizio Ispezione del LavoroVia Filopanti, 3 - 37123 Verona

Oggetto: domanda di astensione anticipata dal lavoro, ai sensidella Legge 30.12.71 n. 1204 sulla tutela della lavoratricemadre.La sottoscritta.............................................................................................................................

nata il ................................... a ....................................................................................................

residente in.................................................................CAP .....................................................

Via....................................................................n. ..........Tel..........................................................

addetta a .............................................nel reparto ............................................................

presso la Ditta ..........................................................................................................................

esercente attività.....................................................................................................................

con sede in ................................................................CAP ..................................................

Via.................................................................................................. n..............................................

trovandosi in gravidanza, come risulta dall’allegato certificatomedico,

CHIEDEl’autorizzazione ad assentarsi anticipatamente dal lavoro ai sensidell’art.5 lett. b e c della legge 1204/71: condizioni di lavoroe/o ambientali pregiudizievoli alla salute della donna e del bam-bino.

Data ............................................ Firma ..............................................................

Allega alla presente: - il certificato medico di gravidanza - la dichiarazione del datore di lavoro di impossibilità allo spo-stamento della sottoscritta a mansioni non vietate

- il certificato dello SPISAL

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4. Laura lavora in un’industria tessile come addettaal controllo e smacchiatura dei tessuti; accertatolo stato di gravidanza, cosa deve fare?A) informa il datore di lavoro, il quale provvede

a cambiarle mansione e qualora non fossepossibile, comunica alla Direzione Provincialedel Lavoro che è necessaria l’astensione anti-cipata per “lavoro a rischio”

B) non informa il datore di lavoro e si rivolge alproprio ginecologo per il rilascio del certifica-to medico di astensione anticipata per “gravi-danza a rischio”

5. Oltre ai cinque mesi di “astensione obbligato-ria”, la normativa vigente prevede un periodo di“astensione facoltativa”, A) che può essere usufruito dai genitori fino ad un

massimo di dieci mesi complessivi, nei primiotto anni di vita del bambino

B) che può essere usufruito dalla madre lavoratri-ce o in alternativa dal padre, per un periododi sei mesi entro il primo anno di vita del bam-bino

6. Luigi può chiedere l'astensione facoltativa anchese sua moglie è casalinga?A) NO, perché la moglie non è lavoratrice dipen-

dente

Questo questionario ha lo scopo di verificare ilgrado di conoscenza della legislazione esistente perla tutela della gravidanza in ambito lavorativo.

1. Una donna in gravidanza può essere licenziata?A) SI, dopo tre mesi dal partoB) NO, fino ad un anno di età del bambino

2.La lavoratrice in stato di gravidanza non può tra-sportare e sollevare pesi e svolgere attività peri-colose durante:A) i due mesi prima e i tre mesi dopo il parto B) tutto il periodo della gravidanza e fino a sette

mesi dopo il parto

3. Una donna in gravidanza può sospendere anti-cipatamente il lavoro per:A) complicanze della gravidanza (es. minaccia

d’aborto) o gravi malattie preesistenti che pos-sono essere aggravate dallo stato di gravi-danza (es. diabete, pressione elevata)

B) perché svolge un lavoro pericoloso e non visono mansioni alternative

questionario diautovalutazione

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il parto per lavoro rischioso e nocivo, nel casoin cui non esistano mansioni alternative?

A) a Cristina, tecnico di radiologia presso l'o-spedale

B) a Stefania, impiegata di bancaC) a Donatella, infermiera presso il reparto

malattie infettiveD) a Rita, addetta alla cura del bestiame in

un allevamento di boviniE) a Serena, maestra d’asiloF) a Luisa, addetta all’assemblaggio di

pezzi metallici presso un’industria metal-meccanica.

B) SI, fino ad un massimo di 6 mesi, frazionati ocontinuativi, che possono essere elevati a 7, sechiederà un permesso di almeno tre mesi con-tinuativi.

7. La madre ha diritto a due periodi di “riposo gior-nalieri”, di un’ora ciascuno, anche cumulabili,che: A) sono completamente retribuiti B) sono raddoppiati in caso di parti gemellariC) possono essere usufruiti dal padre lavoratore

in alternativa alla madreD) possono essere goduti durante i primi tre anni

di vita del bambino

8. Una donna al terzo mese di gravidanza puòlavorare di notte?A) SIB) NO

9. Una donna in gravidanza può eseguire esamiprenatali o visite mediche specialistiche durantel’orario di lavoro?A) SIB) NO

10) A quali delle seguenti lavoratrici verrà concessal’astensione anticipata dall’inizio della gravi-danza e posticipata fino al settimo mese dopo

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mansioni pericolose per la donna in gra-vidanza presso la sua azienda, sa cheLaura svolge un’attività a rischio inquanto la espone a solventi clorurati(DPR 1026/76 Art.5 lett. B). Egli, quin-di con la collaborazione del medicocompetente, provvederà a cambiarlemansione e qualora non fosse possibile,comunicherà alla Direzione Provincialedel Lavoro che è necessaria l’astensioneanticipata per “lavoro a rischio” (Legge1204/71 Art. 5).

5-A Oltre ai cinque mesi di “astensione obbli-gatoria”, l’Art. 7 della Legge 1204/71modificato dall’Art.3 della L. 53/00, pre-vede un periodo di “astensione facoltati-va” che può essere usufruito dai genitorifino ad un massimo di dieci mesi comples-sivi nei primi otto anni di vita del bambino,anche se ciascuno dei due non può assen-tarsi dal lavoro per più di sei mesi.

6-B SILuigi anche se la moglie non è lavoratricedipendente, può chiedere l'astensionefacoltativa (Art.3 della L. 53/00), fino adun massimo di 6 mesi, frazionati o conti-

risposte conriferimenti normativi

1-B: NO fino ad un anno di età del bambino.Legge 1204/71 Art. 2 “le lavoratrici nonpossono essere licenziate dall’inizio delperiodo di gestazione fino al compimentodi un anno di età del bambino”.

2-B: tutto il periodo della gravidanza e fino asette mesi dopo il parto. Legge 1204/71 Art. 3: vietato adibire altrasporto e al sollevamento di pesi, non-ché ai lavori pericolosi, faticosi ed insalu-bri le lavoratrici durante tutto il periododella gravidanza e fino a sette mesi dopoil parto.

3-A e B Legge 1204/71 Art. 5: una donna in gra-vidanza può sospendere anticipatamente illavoro sia per complicanze della gravi-danza o gravi malattie preesistenti, sia per-ché svolge un lavoro pericoloso e non visono mansioni alternative.

4-A: informa il datore di lavoro.Il datore di lavoro, che in base al D.Lgs.645/96 ha già valutato quali sono le

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tamento dello stato di gravidanza fino alcompimento di un anno di età del bambino.

9-A: SID.Lgs. 645/96 Art.7: le lavoratrici gestan-ti hanno diritto a permessi retribuiti per l’ef-fettuazione di esami prenatali, accerta-menti clinici ovvero visite mediche speciali-stiche, nel caso in cui questi debbano esse-re eseguiti durante l’orario di lavoro.

10-A,C,D Verrà concessa l’astensione anticipata dal-l’inizio della gravidanza e posticipata finoal settimo mese dopo il parto per lavororischioso e nocivo, nel caso in cui non esi-stano mansioni alternative, a: (A) Cristina, tecnico di radiologia presso l'o-

spedale (D.P.R. 1026/76 Art. 5 lett. D)(C) Donatella, infermiera nel reparto malattie

infettive (D.P.R. 1026/76 Art. 5 lett. L)(D) Rita, addetta alla cura del bestiame in

un allevamento di bovini (D.P.R.1026/76 Art.5 lett. M)

nuativi, che possono essere elevati a 7, sechiederà un permesso di almeno tre mesicontinuativi (Art.7 della Legge 1204/71modificato dall’Art.3 della L. 53/00).

7-A,B,C. Legge 1204/71 Art. 10 e L. 53/00 Artt.3 e 13: solo durante il primo anno di vitadel bambino (e non durante i primi tre annicome nella risposta D), la madre ha dirittoa due periodi di riposo giornalieri, di un’o-ra ciascuno, anche cumulabili, che sonocompletamente retribuiti (A) e comportanoil diritto della donna ad uscire dall’azien-da. In caso di parti gemellari, i periodi diriposo sono raddoppiati (B). Tali permessispettano anche al padre lavoratore (C) nelcaso in cui i figli siano affidati al solopadre, o in alternativa alla madre lavora-trice dipendente che non se ne avvalgaoppure nel caso in cui la madre non sialavoratrice dipendente.

8-B: NO Legge 903 del 1977 Art. 5 (come sostitui-to dall'Art. 17 della Legge n. 25 del05.02.99): vietato adibire le donne allavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall'accer-

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Si ringrazia per la gentile collaborazione loSPISAL e il Servizio Ispezione del Lavorodella Direzione Provinciale del Lavoro diVerona.

Ottobre 2000

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