baldini v note

Upload: roberto-greguoldo

Post on 20-Feb-2018

215 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    1/11

    DA MARX A BOURDIEU.

    MATERIALISMO STORICO

    E TEORIA DELLA PRATICA

    A B

    De tous les travailleurs qui retiennent, prcisou non par quelque pithte, le qualificatif g-nrique dhistoriens, il nen est point qui ne lejustifient nos yeux par quelque ct sauf,assez souvent, ceux qui, sappliquant repenserpour leur compte des systmes parfois vieux

    de plusieurs sicles, sans le moindre souci denmarquer le rapport avec les autres manifesta-tions de lpoque qui les vit natre se trouventainsi faire, trs exactement, le contraire de ceque rclame une mthode dhistoriens. Et qui,devant ces engendrements de concepts issusdintelligences dsincarnes puis vivant deleur vie propre en dehors du temps et de les-pace, nouent dtranges chanes, aux annaux la fois irrels et ferms

    D due termini del binomio materialismo e letteratura oggi sicuramente ilprimo quello di pi incerta consistenza. E questo non tanto, o non solo come

    si potrebbe affermare collegando direttamente storia (politica) e storia delle idee, ebanalizzando lo stesso metodo di indagine del materialismo storico perch la pifiorente stagione della critica materialista risultata implicata con realt politicheoggi scomparse. Allorigine di questa difficolt sono questioni pi sostanziali.

    Marx pone il materialismo a fondamento di unindagine delle realt storichefinalizzata a una prassi di mutamento della societ, poich solo una correttaconoscenza dei meccanismi di funzionamento dei rapporti umani consente ditrasformarli efficacemente. Paradigma di questa proposta di indagine razionale

    e di operativit politica naturalmente il metodo scientifico, che nel secoloindustriale e positivista manifesta tutta la propria capacit di spiegare il mondo, esoprattutto di trasformarlo. La nascita o il rinnovamento delle discipline che oggichiamiamo scienze umane (la sociologia, leconomia, la psicologia) si fonda sulpresupposto che anchesse, come le scienze naturali, possano individuare rego-larit nei fenomeni che analizzano, riassumendole in schemi di interpretazione,leggi non verificabili attraverso prove sperimentali ma non per questo menoesplicative. Ogni scienza sarebbe superflua se lessenza delle cose e la loro formafenomenica direttamente coincidessero, scrive Marx: come la natura, anche

    L. F,Leur historie et la ntre, in I, Combats pour lhistoire, Paris, Colin, , p. . K. M, Il capitale. Libro terzo, Roma, Editori Riuniti, , p. .

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    2/11

    la storia presenta una faciesfenomenica, varia, contingente e singolare, che puessere spiegata attraverso princip di classificazione e connessione. Il materiali-smo pu farsi strumento concretamente operativo proprio in quanto forma diconoscenza: la portata esplicativa si trasforma in forza demistificante, strappa airapporti di forza le maschere ideologiche che, celandola, giustificano la naturaarbitraria delloppressione.

    Per poter operare questo disvelamento necessario il gesto fondante di ogniWeltanschauungmaterialista: trascinar sulla terra le manifestazioni dello Spirito,magari ribattezzandole prodotti culturali, riportandole alla statura dei lorocontingenti produttori anchessi da ri-storicizzare e ri-socializzare, essendo statiquasi sempre elevati, in quanto geni o grandi creatori, al di fuori e al di sopradel tempo. Il materialismo non concede agli esiti dellattivit intellettuale il privi-legio della riproduzione asessuata: il pensiero non si genera dal pensiero, non sid partenogenesi delle idee. Istituzioni, racconti, sistemi etici, sono determinatidalle condizioni, insieme storiche e sociali, in cui furono concepiti : non la co-

    scienza degli uomini che determina il loro essere, ma , al contrario, il loro esseresociale che determina la loro coscienza.E neppure lessere sociale va intesocome essenza oltremondana: le societ si sono originariamente costituite in rispo-sta a esigenze primarie non (ancora) sublimate come nutrirsi, proteggersi, ripro-dursi, e tuttora organizzano il lavoro umano per soddisfare necessit ed esigenzeche, per il fatto di non essere pi esclusivamente materiali, non cessano perci diessere anchemateriali (continuiamo a sfamarci, preparare abiti e abitazioni, gesti-re la riproduzione e lallevamento della prole). Le forme di organizzazione dellasociet dipendono dai modi di produzione economica, base delledificio sociale,struttura su cui si impalcano le sovrastrutture culturali e ideologiche che la

    rifrangono e, mascherandola, la naturalizzano.La produzione economica collega il percorso genetico di societ e culture rico-struito dal materialismo storico a quello della specie umana tracciato dal materia-lismo biologico. In una lettera a Engels Marx parla dellOrigine delle speciecome dellibro che contiene i fondamenti storico-naturali del nostro modo di vedere,edeffettivamente le formule che definiscono lepistemologia materialista si adattanoperfettamente al nucleo concettuale dellevoluzionismo, e a come esso spiegalorigine del pensiero: non la coscienza che determina la vita, ma la vita che de-termina la coscienza.Non la coscienza smaterializzata a generare la materia,ma dalla materia fiorisce la coscienza: non lo spirito che aleggia sulle acque a

    creare Adamo, ma, come aveva gi mostrato Feuerbach, Adamo a creare Dio.Le attivit umane che consideriamo pi elevate non hanno fondamenti metafisici,oltremondani, nel mondo sublimato delle idee ; al contrario, anche il pensiero co-sciente, che ci induce a distinguere la nostra specie dal mondo fisico e biologicoche ci circonda, uno dei tanti prodotti dellevoluzione biologica, e la vita, nellesue forme cangianti, frutto dei mutamenti correlati ma casuali, non determinati

    I,PrefazioneaPer la critica delleconomia politica, in K. M, F. E, Opere, , Scritti economicidi Karl Marx marzo -marzo , a cura di N. Merker, Roma, Editori Riuniti, , p. .

    K. Marx, lettera a Friedrich Engels, dicembre , in K. M, F. E, Opere, ,Lettere gennaio-settembre , a cura di M. Montinari, Roma, Editori Riuniti, , p. .

    K. M, Lideologia tedesca, in K. M, F. E, Opere, , -, a cura di F. Codino, Roma,Editori Riuniti, , p. .

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    3/11

    .

    da un telos(o da un intelligent design), del vivente e dellambiente naturale.Materialismo storico e darwinismo condividono un modello di spiegazione dellarealt bottom up: le metafore architettoniche delle fondamenta, delle impalcature,delle strutture mostrano come gli influssi deterministici tra i fenomeni siano inte-si dal basso verso lalto, da gradi inferiori a maggiori di complessit.

    Nel Novecento filosofia, storiografia e sociologia hanno complicato il quadrodelle interrelazioni tra fenomeni per continuare a utilizzare la terminologiamarxista strutturali e sovrastrutturali. Scrive ad es. lo storico Roger Char-tier:

    Una rappresentazione comune [] costruisce la cultura come unistanza della totalit so-ciale, posta al di sopra delleconomico e del sociale, che dovrebbero costituire i due primilivelli dellimpalcatura. [] Questa scansione che sostiene, da un lato, che una delle istanze,leconomica, determinante, e dallaltro, che il culturale o lideologico formano livello aparte (chiaramente identificabile e circoscrivibile in limiti riconoscibili) nella totalit sociale,non sembra pi accettabile. In realt, ci che bisogna pensare come tutte le relazioni,

    comprese quelle che designiamo come rapporti economici o sociali, si organizzano secondologiche che mettono in gioco, in atto, gli schemi di percezione e di giudizio dei differentisoggetti sociali, le rappresentazioni costitutive, cio, di ci che si pu chiamare una cultu-ra, sia essa comune allinsieme della societ o sia essa propria a un gruppo determinato.

    Ci non significa che il materialismo dialettico ignorasse gli effetti di realt pro-dotti dalla dimensione simbolica: ne rilevavano limportanza gi Marx ed Engels.Proprio questultimo, bench cos spesso caricato della responsabilit di aver vol-garizzato il materialismo storico, in molti dei suoi interventi successivi alla mortedi Marx ammoniva contro la tentazione di ridurre la storia a unequazione la cuiincognita fosse sempre da risolvere nelleconomia:

    Secondo la concezione materialistica della storia, la produzione e riproduzione della vitareale nella storia il momento in ultima istanzadeterminante. Di pi n io n Marx abbia-mo mai affermato. Se ora qualcuno distorce quellaffermazione in modo che il momentoeconomico risulti essere lunicodeterminante, trasforma quel principio in una frase fatta in-significante, astratta e assurda. La situazione economica la base, ma i diversi momenti dellasovrastruttura le forme politiche della lotta di classe e i risultati di questa costituzionistabilite dalla classe vittoriosa dopo una battaglia vinta, ecc. , le forme giuridiche, anzi per-sino i riflessi di tutte queste lotte reali nel cervello di coloro che vi prendono parte, le teoriepolitiche, giuridiche, filosofiche, le visioni religiose ed il loro successivo sviluppo in sistemidogmatici, esercitano altres la loro influenza sul decorso delle lotte storiche e in molti casine determinano in modo preponderante la forma[]. Ci facciamo da noi la nostra storia,

    ma, innanzitutto, a presupposti e condizioni assai precisi. Tra di essi quelli economici sono infin dei conti decisivi. Ma anche quelli politici, ecc., persino la tradizione che vive nelle testedegli uomini ha la sua importanza, anche se non decisiva.

    Questa immagine della realt sociale non banalizzante n semplificata ; se ogginon risulta pi condivisibile non perch tralascia di prendere in considerazioneil ruolo dei fattori mentali o rappresentazionali, riflessi di tutte queste lotte realinel cervello di coloro che vi prendono parte . Ci che fa problema piuttosto il

    R. C, Storia intellettuale e storia delle mentalit. Traiettorie e problemi, in I,La rappresentazionedel sociale. Sai di storia culturale, Torino, Bollati Boringhieri, , p. .

    F. Engels, lettera a Joseph Bloch, settembre , in K. M, F. E, Opere complete, ,Lettere gennaio -dicembre , a cura di A. A. Santucci, Roma, Editori Riuniti, , pp. -.

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    4/11

    postulato che tra i fattori causali sia possibile identificare unentit in fin dei contidecisiva.

    Il livello pi elevato delle attivit umane, quello appunto sovrastruttura-le o simbolico, non solo non affatto ininfluente su quelli sociali strutturali, mali determina tanto quanto ne viene determinato. Le categorie di interpretazionedel mondo hanno conseguenze pragmatiche: apparati concettuali, mentalit,rappresentazioni sono s forgiati dalle contingenze socio-economiche, ma sonoanche un fattore che agisce sulla prassi, cio sulle azioni che riproducono, modi-ficano o distruggono le strutture oggettive del mondo sociale.

    Lazione propriamente politica [] mira a produrre e a imporre rappresentazioni (mentali,verbali, grafiche o teatrali) del mondo sociale che siano capaci di agire su questo mondo,agendo sulla rappresentazione che ne fanno gli agenti. O, pi precisamente, a fare e a disfarei gruppi e, contemporaneamente, le azioni collettive che essi possono intraprendere pertrasformare il mondo sociale conformemente ai loro interessi producendo, riproducendo odistruggendo le rappresentazioni che rendono visibili questi gruppi a se stessi e agli altri.

    Piuttosto che storia di lotte di classe secondo la formula del Manifesto po-tremmo definire la storia sociale come il prodotto di lotte di classificazione, diconflitti tra princip di visione e divisione del mondo. Daltra parte, la stessa esi-stenza di una classe definita da criteri economici il che equivale ad affermarela priorit del criterio economico per la comprensione del mondo sociale ilrisultato di un processo conflittuale, lesito vittorioso di una proposta politica diclassificazione dellesistente.

    Limpossibilit di stabilire un principio in fin dei conti decisivo, cio un sensounico nelle determinazioni causali, vale per la realt sociale cos come per ognirealt percepita. Non ha senso ricercare una priorit determinante tra il livellodelle rappresentazioni e quello delle realt oggettive, cos come non ha sensosforzarsi di individuare una simile priorit tra il livello delle reazioni elettro-chimiche dei circuiti neuronali e quello dei sistemi concettuali. Come abbiamovisto, nel mondo sociale si dnno effetti di determinazione dai livelli superiori(sovrastrutturali) a quelli inferiori (strutturali), in direzione opposta, quindi,al modello bottom up. Ed anche nellambito delle scienze cognitive, ai confini trai domin della biologia e dellepistemologia, possiamo constatare che lattivitcosciente della nostra mente crea effetti collaterali permanenti a livello neuroni-co:

    In che modo questi movimenti delle dita che eseguo ripetutamente quando imparo a batterea macchina si trasformano pian piano in cambiamenti sistematici delle strutture sinaptiche?In che modo unattivit un tempo cosciente si sublima totalmente in un oblio affatto incon-scio? Il livello del pensiero, a forza di ripetizioni, si in qualche modo sporto verso il bassoe ha riprogrammato parte dello hardware che il suo substrato.

    Non vi sono dunque, propriamente, un prima e un dopo epistemologici, unapriorit tra determinato e determinante (prima luovo o la gallina ? prima il cogitoo il mondo?). There is a cause and effect relationship, but at the same time the

    P. B,La parola e il potere. Leconomia degli scambi linguistici, Napoli, Guida, , p. .D. R. H, Riflessioni, inLio della mente, a cura di D. R. Hofstadter, D. C. Dennett, Milano,

    Adelphi, , p. . Ivi, p. .

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    5/11

    .

    surface features are just higher level features of the very system whose behaviourat the micro-level cause those features .Materiale e immateriale, mente e cervel-lo costituiscono un unico sistema:

    Allinterno del cervello non ci sono scarti []. Precedentemente ho descritto la coscienza

    come una caratteristica superiore del cervello concepito come sistema. La metafora del su-periore e dellinferiore, bench sia frequentemente impiegata (la uso anchio nei miei lavori), ingannevole. Essa suggerisce che la coscienza sia, per cos dire, una sorta di vernice cheriveste un tavolo. Non questo il caso. Lidea che cerchiamo di esprimere consiste piuttostonel fare della coscienza la caratteristica dellinsieme del sistema. La coscienza presente intutte le parti del cervello in cui lattivit neuronale la crea e la realizza. importante sotto-lineare questo punto perch esso va contro la nostra eredit cartesiana che considera che lacoscienza non pu avere una localizzazione spaziale: la coscienza localizzata in certe partidel cervello e funziona casualmente in rapporto a queste localizzazioni.

    Il dualismo cartesiano che oppone la materia al pensiero, la coscienza alla sua basefisiologica, produce dilemmi insolubili, e i paradossi del solipsismo. Il monismo

    evita queste trappole filosofiche, ma suscita anche nuove difficolt. Se accettiamo materialisticamente che mental states are biological phenomena, che con-sciousness, intentionality, subjectivity and mental causation are all a part of ourbiological life history, along with growth, reproduction, the secretion of bile, anddigestion,come possiamo integrare il determinismo che spiega le realt fisichecon laltrettanto irrinunciabile concezione soggettiva della conoscenza e dellaprassi, con la libert creativa e attiva degli individui ? O, per dirla con le parole diSearle:

    Come riconciliare una certa concezione che abbiamo di noi stessi, in quanto agenti coscien-ti, intelligenti, liberi, sociali e politici con una concezione del mondo in base alla quale esso

    costituito di particelle fisiche, prive di intelligenza e di significato, totalmente sottomesse acampi di forze? In breve, come possibile rendere conto, in maniera coerente, della totalitdel mondo, riconciliando ci che pensiamo di noi stessi con ci che la fisica, la chimica e labiologia ci insegnano?

    Decenni di ideologie testuali ci hanno mostrato come la reazione pi consue-ta, da parte di paladini della libert avversi a ogni forma di determinismo, sialesasperazione, uguale e contraria, del lato soggettivo, se non solipsistico, dellaconoscenza. Abbiamo assistito alla messa tra parentesi del rapporto tra testo erealt presupposto dallindagine materialistica, dichiarato non pertinente allimite insussistente per la comprensione della letteratura. Lontologia testuale

    rovescia il rapporto che il senso comune istituisce tra letterario e pre-letterario, e

    J. S,Minds, Brains and Science. The Reith Lectures, London, British Broadcasting Corporation,, p. .

    I,Libert e neurobiologia. Riflessioni sul libero arbitrio, il linguaio e il potere politico, a cura di E. Carli,Milano, Bruno Mondadori, , pp. -, corsivi miei.

    Quanto ho detto fin qui dovrebbe indurre a rigettare questo termine come farebbe Searle, che losostituirebbe con naturalisticamente , poich continua a implicare un dualismo tra materiale e imma-teriale. Se, ci nonostante, continuer a parlare di materialismo, per le sue risonanze assiologiche: iltermine implica una presa di posizione nel conflitto tra due modi metafisico e naturalistico di conce-pire lessere umano.

    J. S,Minds, Brains and Science, cit., p. .

    I, Libert e neurobiologia, cit., pp. -. Rifiutando la soluzione dualista al problema di integrarelibert e neurobiologia Searle lo dichiara irrisolto se non irresolubile.

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    6/11

    pi in generale tra pensiero e mondo; nega la priorit che lesperienza quotidianaassegna al mondo esterno rispetto alla nostra coscienza di esso : la realt testopoich la conoscenza ermeneutica. Se la realt-testo risulta priva di rapporti conunentit oggettiva che funga da criterio di veridizione, ogni interpretazione, ogniposizione di relazioni diventa libera creazione del soggetto ; le ermeneutiche ditesti letterari, religiosi, filosofici (ma anche, secondo il linguistic turnstoriografico,di documenti storici) producono interpretazioni dal grado di verit equivalente;persino le scienze sperimentali elaborerebbero teorie che non possono conside-rarsi che interpretazioni di una realt in s inattingibile.

    Ma queste conseguenze estreme, contro-intuitive o paradossali, della rivolu-zione copernicana di Kant, derivano da uninterpretazione poco rigorosa dellemoderne teorie della conoscenza, e in particolare del costruttivismo. Se questo,infatti, sviluppa una teoria della conoscenza in cui la conoscenza non riguardapi una realt oggettiva, ontologica, ma esclusivamente lordine e lorganizza-zione di esperienze del nostro esperire ,ci non determina necessariamente gli

    esiti relativisti propri ai vari testualismi. La soggettivit intrinseca al processo co-gnitivo non equivale a unassoluta libert, n allimpossibilit di elaborare criteridi veridizione intersoggettiva del mondo.

    La teoria dellevoluzione fornisce unanalogia preziosa: il rapporto tra strutture organichevitali e ambiente effettivamente lo stesso che il rapporto tra strutture cognitive utilizzabilie il mondo dellesperienza del soggetto pensante. Entrambe le forme sono adeguate: leprime perch il caso naturale delle mutazioni ha conferito loro la forma che adesso hanno,le altre perch lintenzione umana le ha formate in vista di quegli scopi che adesso effetti-vamente raggiungono. Questi scopi sono spiegazione, predizione e controllo o comando dideterminate esperienze []. La nostra conoscenza utilizzabile, importante, vitale (o come

    altro vogliamo chiamare laspetto positivo della scala di valutazione) se resiste al mondodellesperienza e ci abilita a fare predizioni e a provocare o a evitare certi fenomeni (ciofatti, esperienze). Se non adempie a questo compito, diventa discutibile, poco attendibile,inutilizzabile, e infine viene svalorizzata come superstizione. Ci significa che noi, dal puntodi vista funzionale e pragmatico, consideriamo le idee, le teorie e le leggi naturali comestrutture che continuamente sono esposte al mondo dellesperienza (dal quale le abbiamoricavate) e che continuano a resistere a esso oppure no.

    Il principio di adeguamento funzionale consente di porre appigli intersoggettivialla verificabilit della conoscenza. Pensiamo, per esempio, al conflitto ideolo-gico dalle conseguenze pi che mai pratiche, perch giunge a coinvolgere isistemi educativi tra creazionismo ed evoluzionismo: da una parte abbiamo

    unipotesi di ricostruzione della storia delluomo, della vita e della Terra, quellaproposta dalle scienze naturali storiche, che soddisfa il principale criterio dellaspiegazione scientifica, vale a dire la verificabilit fondata sulla prova ; dallal-tra abbiamo il creazionismo, prodotto dagli schemi mentali di culture passatecon scopi anche(ma non soltanto) di spiegazione della realt. Se oggi a queifini svalorizzato come superstizione, in quanto le sue capacit esplicative epredittive sono meno potenti di quelle di teorie elaborate in base al metodoscientifico,ci non impedisce al creazionismo di continuare a risultare adegua-

    E. G, Introduzione al costruttivismo radicale, in La realt inventata, a cura di P. Watz-

    lawick, Milano, Feltrinelli, , p. .

    Ivi, pp. -. We find it easy to give up the conviction that the earth is flat as soon as we understand the evidence

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    7/11

    .

    to a funzioni di tipo diverso. La sua descrizione della realt risulta funzionalea esigenze di volta in volta politiche, religiose o psicologiche: pu servire unprogetto politico, il rafforzamento di un potere religioso declinante, offre unasoluzione pi accettabile in quanto antropomorfica al quesito esistenzialeda dove veniamo?.

    Gli obiettivi di spiegazione, previsione e controllo o comando di determinateesperienze possono dunque riguardare ambiti diversi da quello che presiedeallelaborazione di conoscenze adeguate alla trasformazione del fenomenico,campo in cui il metodo scientifico si rivelato il pi efficace. Possiamo alloracercare di individuare il principio funzionale cui ricondurre come adeguate leteorie che hanno avuto tanto successo in molte discipline umanistiche odierne,quel testualismo che, se scrutato attentamente, appare come il paradossale pro-dotto di una deduzione metafisica condotta a partire da unepistemologia chenega la metafisica.Le ideologie testuali, in effetti, possono essere interpretatecome una versione la pagedellidealismo, il quale si affaccia cos insistentemente

    alla ribalta del pensiero occidentale perch ne costituisce il fondamento imper-cepito. Il dominio della cultura tende infatti a presentarsi e a essere riconosciutocome dotato di uno statuto separato, e privilegiato, rispetto al resto del mondosociale. Regno dello Spirito, il suo primo motore sarebbe proprio lo Spirito ilPensiero, la Creativit, il Soggetto Creatore, individuale o collettivo che sia. Bastasfogliare una storia della letteratura, dellarte o della filosofia (e, naturalmente,soprattutto di questultima) per averne una riprova : le tradizionali illustrazionidei fenomeni culturali procedono secondo direttive autonome o semplicementegiustapposte alle realt storiche e sociali ; i grandi autori e i loro prodotti leopere consacrate come universali vengono analizzati illuminando i rapporti

    che instaurano con i loro pari altri autori, altre opere in dialoghi sottratti alleingerenze del tempo.Gli automatismi percettivi che ci inducono a collocare in una dimensione ideale

    e metastorica i prodotti culturali e i loro produttori non sono un dato universale,un a prioripsicologico, ma come si pu dedurre da un confronto con la posizio-ne degli intellettuali in epoche e culture diverse dalla nostra sono il risultato dispecifiche condizioni storiche. Ed per questo motivo che, bench fondate sullospontaneo oggettivismo del senso comune ingenuo poich irriflesso , propriole indagini materialistiche producono i risultati pi contro-intuitivi e demistifi-canti in ambito artistico o filosofico. Lambiente sociale in cui stato elaborato il

    testualismo americano, per esempio, pu illuminarne la genesi pi di una storiadellermeneutica:

    for the heliocentric theory of the solar system. Similarly when we look at a sunset, in spite of appearenceswe do not feel compelled to believe that the sun is setting behind the earth, we believe that the appearanceof the sun setting is simply an illusion created by the rotation of the earth. In each case it is possible to giveup a commonsense conviction because the hypothesis that replace it both accounts for the experiencesthat led to that conviction in the first place as well as explaining a whole lot of other facts that the com-monsense view is unable to account for ( J. S,Minds, Brains and Science, cit., p. ).

    Nel decostruzionismo letterario lelevazione della critica a produzione geniale e filosofica tradisceanzitutto e, alla fine, esclusivamente, la necessit di sostituire alla obsoleta giustificazione formalistico-

    metodica della critica letteraria una nuova legittimazione, non pi epistemologica ma, per cos dire,ontologica (M. F, Storia dellermeneutica, Milano, Bompiani, , p. ).

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    8/11

    Le universit americane, soprattutto le pi prestigiose e le pi esclusive, sono la schol fattaistituzione. Situate molto spesso fuori e lontano dalle grandi citt, come Princeton, total-mente isolata da New York e da Philadelphia, oppure nei suburbssenza vita, come Harvardo Cambridge, o, quando si collocano allinterno della citt come Yale a New Haven, Co-

    lumbia ai margini di Harlem, o luniversit di Chicago, sul limitare di un immenso ghetto totalmente staccate dal centro urbano, grazie soprattutto alla protezione poliziesca moltoconsiderevole che offrono, queste universit hanno una vita culturale, artistica e persinopolitica che loro specifica [] e che, con latmosfera studiosa e lontana dai clamori delmondo, contribuisce a isolare professori e studenti dallattualit e dalla politica in ognicaso assai lontana, geograficamente e socialmente, e percepita come completamente irrag-giungibile. Caso idealtipico, luniversit di California a Santa Cruz, tempio del movimentopostmodernista, arcipelago di collegesdispersi nella foresta che comunicano solo via Inter-net, stata costruita negli anni sessanta in cima a una collina, in prossimit di una stazionebalneare per pensionati agiati, senza industrie; come non credere che il capitalismo si siadissolto in un flusso di significanti staccati dai loro significati, che il mondo sia popolato dicyborg, di cybernetics organisms, e che siamo entrati nellera dellinformatics of domination,quando si vive in un piccolo paradiso sociale e comunicazionale in cui ogni traccia di lavoroe sfruttamento stata cancellata?

    Un mondo scolastico elitario e chiuso, quello dei filosofi normaliensfrancesi, on-tologizza il proprio rapporto con la realt offrendolo ready-madeal successo neicampusamericani. La filosofia della storia, lantropologia e la metafisica che ac-comunano le varie manifestazioni disciplinari del postmoderno non esprimono,come pretendono, verit umane universali o perlomeno valide per tutti gli uominidel presente secolo, ma il particolare rapporto con il mondo e la specifica posizio-ne (in senso non solo metaforico: si veda come Bourdieu interpreta la segregazio-

    ne spaziale dei campusamericani) di chi opera allinterno di alcuni campi sociali,secondo la logica che vuole che gli intellettuali estendano spesso allinsieme delmondo sociale pratiche che riguardano il loro microcosmo.

    Lideologia postmoderna esaspera la relazione con il mondo propria di chiopera nei campi intellettuali. Nelle Meditazioni pascalianeBourdieu si concentrasullanalisi delle precognizioni e degli schemi mentali di coloro che indaganosui prodotti culturali: scienziati, filosofi, critici darte o di letteratura. Bourdieudefinisce occhio scolastico linconscio sociale incorporato nelle loro pratiche co-gnitive, prodotto da un rapporto con il mondo, umano o naturale, che pone que-stultimo come oggetto separato dallosservatore. Chiamandosi fuori dal mondoche sta osservando, locchio scolastico non percepisce se stesso come posizioneparticolare al suo interno e si ritiene perci libero e incondizionato, in senso siastorico che sociale, come lo sguardo di un dio trascendente e onnisciente e co-struisce similmente gli oggetti della propria conoscenza. Ignorando la posizionee il conflitto da cui viene elaborato, produce un sapere deformato, che confondele proprie modalit di rapporto con gli oggetti con princip universali: le categoriedi pensiero non sono eterne e universali, le intelligenze non sono disincarnate,camminano come diceva gi Cantimori pi di mezzo secolo fa sulle gambedegli uomini.

    P. B,Meditazioni pascaliane, Milano, Feltrinelli, , p. . I,Le regole dellarte, a cura di A. Boschetti, E. Bottaro, Milano, Il Saggiatore, , p. .

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    9/11

    .

    Questo rapporto con il mondo, lungi dallessere un approccio cognitivo univer-sale, non solo storicamente determinato, ma reso possibile da condizioni socialiparticolari:

    Bench si viva come libera ed elettiva, lindipendenza nei confronti di tutte le determinazio-

    ni si acquisisce e si esercita solo in e attraverso una distanza effettiva rispetto alla necessiteconomica e sociale (e questo fa s che essa sia strettamente legata alloccupazione di posi-zioni privilegiate nella gerarchia sessuale e sociale).

    Questo punto di vista quello che si prende a partire dalle posizioni elevate della strutturasociale, da cui il mondo sociale si offre come una rappresentazione nel senso della filosofiaidealista, ma anche della pittura e del teatro , e da cui le pratiche appaiono solo come ruoliteatrali, esecuzioni di partiture o esecuzioni di piani.

    La posizione sociale dei microcosmi in cui si elabora la conoscenza teorica delmondo, e le pratiche ad essi proprie, costituiscono le precondizioni del sapere,assimilate inconsciamente: perci il loro ruolo nella messa in forma della realt

    viene difficilmente percepito e riconosciuto. Gi Marx evidenziava come questofosse il difetto principale di ogni materialismo fino a oggi : loggetto [Gegen-stand], la realt, la sensibilit, vengono concepiti solo sotto la forma di oetto del

    pensiero[Objekt] o dellintuizione; ma non come attivit umana sensibile, prassi; nonsoggettivamente.In questa direzione, quella indicata dalle Tesi su Feuerbach, possibile comprendere in che senso Bourdieu proponesse di leggere la sua visionecostruttivista del mondo sociale come un materialismo generalizzato.Studiarele pratiche che elaborano la conoscenza, determinate non solo dalla posizionedei campi intellettuali nel macrocosmo sociale come gi aveva messo in luce latradizione marxista ma anche, e soprattutto, dalle regole e dalle logiche ad essiproprie, consente di integrare il determinismo materialista al costruttivismo epi-stemologico. Se infatti lappercezione soggettiva contribuisce a orientare le sferedellazione, del pensiero e del senso, se il reale si d soltanto attraverso una co-struzione cognitiva, risulta fondamentale per comprenderlo lanalisi degli utensilidi tale produzione, la cassetta degli attrezzi mentali di un determinato individuo,di un certo gruppo umano, di un particolare periodo storico. Come il pezzo dimarmo e le tecniche scultoree vincolano la forma di una statua, cos gli attrezzimentali incorporati praticamente sotto forma di tecniche o di automatismicognitivi tracciano i confini della libert produttiva e creativa di una determinataepoca e degli individui che vi appartengono. E ci anche nelle pi disincarnateo astratte delle discipline:

    Un matematico di ventanni pu avere venti secoli di matematiche nella sua mente in parteperch la formalizzazione consente di acquisire sotto forma di automatismi logici, divenutiautomatismi pratici, prodotti accumulati di invenzioni non automatiche. Sul versante deglistrumenti, il discorso non cambia: per fare una manipolazione, un pasticcio, si ricorrea strumenti che sono essi stessi concezioni scientifiche condensate e oggettivate in unapparato che funziona come un sistema di vincoli e labilit pratica [] resa possibile daunincorporazione cos perfetta dei vincoli dello strumento che si fa corpo con esso, che si fa

    I,Meditazioni pascaliane, cit., p. I, Il sensopratico, Roma, Armando, , p. .

    K. M, Tesi su Feuerbach, in I,Antologia. Capitalismo, istruzioni per luso, a cura di E. Donaggio,P. Kammerer, Milano, Feltrinelli, , p. . P. B, Il senso pratico, cit., p. .

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    10/11

    ci che esso attende, che lui a comandare : occorre aver incorporato molta teoria e molteroutine pratiche per essere allaltezza delle richieste di un ciclotrone.

    Le immateriali strutture mentali, in s arbitrarie, storicizzabili e contingenti,tracciano i confini delle nostre possibilit esistenziali, e agiscono nella stessa

    maniera incorporata e inconscia con cui il rinchiuso in ogni cellula modellala sfera delle nostre possibilit sensoriali, corporee, intellettive; come lambientenaturale, preesistendo alluomo, determina le possibilit aperte non solo alla spe-cie ma anche alle diverse civilt umane,cos i mondi sociali ci preesistono, ci sioffrono come sistemi di rappresentazioni dotati di un impatto altrettanto oggetti-vo, in quanto strutturano similmente i modi del nostro approccio al mondo. En-trambi mondo naturale e mondo sociale vengono continuamente ristrutturatie modificati, in un circuito di incessanti retroazioni, dalla prassi umana, collettivae individuale, il cui raggio dazione essi stessi determinano.

    Su queste basi possiamo ora rispondere alla questione da cui nascono queste

    riflessioni

    : ha ancora senso proporre uno studio materialistico della letteratura

    ?Possiamo dare una risposta affermativa intendendo laggettivo nei termini delmaterialismo generalizzato di Pierre Bourdieu. La sfera artistica non cheun caso particolare di una gamma ben pi vasta di fenomeni : alcuni dei campidi produzione in cui la divisione del lavoro suddivide le societ umane regolanolinterrelazione sociale non sulla base delle leggi delleconomia propriamenteintesa (che, bench abbia assunto nelle nostre societ un ruolo dominante, costi-tuisce solo uno tra i molteplici microcosmi che esse ospitano), ma da quelle di unaspecifica economia dei beni simbolici .Il mondo sociale non agitato soltantoda conflitti determinati da squilibri di natura economica, e conseguentementepolitica (i conflitti di classe): presenta anche dislivelli di capitali simbolici. Com-prenderne il funzionamento, perci, richiede lo studio di come vengono gestiti erisolti i conflitti volti alla conquista di un patrimonio di prestigio e riconoscimentoallinterno di questi campi sociali: da quello politico a quello religioso, da quelliartistici a quello scientifico. Non solo la natura specifica del capitale simbolicovaria infatti di settore in settore, ma diverse e irriducibili sono anche le regole inbase alle quali esso viene attribuito.

    Il [] capitale simbolico [ un] capitale fondato sulla conoscenza (connaissance) e sul ricono-scimento (reconnaissance). Potere che funziona come una forma di credito, esso presupponela fiducia o la credenza di coloro che lo subiscono perch sono disposti (per la loro formazio-ne e per il fatto stesso di appartenere al campo) ad accordare credito, credenza.

    La ricerca del profitto simbolico avvince ogni individuo al proprio mondo. Bour-dieu chiama illusioquesto investimento esistenziale, di cui lo sguardo oggettivan-te mostra fatalmente la natura arbitraria: ma senza illusionon si d investimentonel mondo, e dunque non si d mondo sociale. L illusiomedia tra il significato per-sonale, individuale e soggettivo dellesistenza, determinato dalla psicologia, dalla

    I, Il mestiere di scienziato. Corso al Collge de France -, Milano, Feltrinelli, , pp. -. Cfr. J. D, Il terzo scimpanz. Ascesa e caduta del primate Homo sapiens, Torino, Bollati Boringhie-

    ri, ; I,Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, Torino, Einaudi,; I, Collasso. Come le societ scelgono di morire o vivere, Torino, Einaudi, .

    P. B, Il dominio maschile, Milano, Feltrinelli, , p. . I, Il mestiere di scienziato, cit., p. .

  • 7/24/2019 Baldini v Note

    11/11

    .

    storia e dalla cultura degli individui, e i significati proposti, imposti, costruiti, lecitia livello sociale, cos come il campo, cio i vari settori specializzati delle attivitumane, la struttura di relazioni che media tra produzione individuale e colletti-va. E i campi non si costituiscono solo delle regole del proprio funzionamento,ma anche delle spinte, pi inconsce che consapevoli, che inducono ad aderire aquelle regole, ad accettare quelle sfide, a individuare in determinati approdi orisultati ci che pu dare significato alla propria vita. Il mondo sociale bifronte,instaura una relazione circolare tra realt oggettiva e la sua rappresentazione:perci, per comprendere pienamente la genesi dei prodotti dellingegno neces-sario integrare allo sguardo esterno dellanalista, che individua gli interessi ed evi-denzia il conflitto, quello soggettivo di chi dichiara di agire mosso dallaspirazionea un ideale artistico, scientifico o letterario, perch da essa scaturisce limpegno inquello specifico campo sociale, che d forma al senso della vita.