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Francesco Bamonte LA VERGINE MARIA E IL DIAVOLO NEGLI ESORCISMI Prefazione di Renzo Lavatori

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La Vergine Maria e Il Diavolo Negli Esorcismi, per Bamonte. Paoline editrici.

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  • Francesco Bam onte

    LA VERGINE MARIAE IL DIAVOLO NEGLI ESORCISMIPrefazione di Renzo Lavatori

  • ImprimaturMons, Luigi Moretti Arcivescovo titolare di Mopta VicegerenteVicariato di Roma, 20 gennaio 2010

    2* edizione riveduta e ampliata, 2011

    PAOLINE Editoriale Libri

    FIGLIE DI SAN PAOLO, 2010Via Francesco Albani, 21 - 20 J 49 Milanowww.paolinc.iledlib ri ,m i@paoHne. i tD istribuzione; Diffusione San Paolo s.rd.Corso Regina Margherita, 2 - 10153 Torino

  • PREFAZIONE

    Pi che fare un resoconto concettuale e una valutazione di quanto scritto in questo interessante libro, ho preferito seguire la strada del cuore per descrivere i sentimenti, le impressioni, le riflessioni e gli effetti benefici che sono scaturiti dalla lettura del testo, che gent il mente padre Francesco Bamonte mi ha sottoposto per una visione anticipata e oculata. II lettore poi potr direttamente valutarne la portata e apprezzarne i molteplici aspetti in esso racchiusi.

    Sono quattro le angolazioni da cui ho potuto ricavare elementi di intensa meditazione e di interiore compiacimento, man mano che procedevo nella lettura.

    I. Anzitutto sono sorti alcuni sentim enti che hanno colpito beneficamente il mio animo: ho potuto contemplare la grandezza e la bellezza di Maria, in maniera cos luminosa e incisiva, come non mi era capitato prima di allora. Certamente sono cose risapute, ma descritte con una vivacit e una icasticit che illumina Tanimo e la niente, suscitando profonde emozioni di ammirazione e di amore verso la Vergine Santa.

    Paradossalmente si verifica questo strano fenomeno: dai racconti turbolenti degli esorcismi emerge nella sua altezza e nella sua magnificenza la figura purissima

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  • e splendida della Madre di Dio, di fronte alla quale si festa come abbagliati e affascinati. Si potrebbe dire che davanti alle tenebrose manifestazioni sataniche appare con maggior fulgore Colei che stata prescelta, con la forza della sua santit, a svergognare e smascherare la bruttezza eia meschinit di Satana.

    Per questa ragione nasce da questi racconti una terribile rappresentazione del maligno, che si mostra repellente e misero, debole e sconfitto, pur nella ferocia e nella bruttezza della sua rabbia e del suo odio implacabile e blasfemo. In effetti Satana ne esce ancora pi abbruttito e schifoso, provocando reazioni di repulsione c di disgusto. Il lettore cos viene stimolato nella lotta e nella disapprovazione verso il diavolo e verso tutte le sue manovre, in modo da non lasciarsi sedurre in alcuna maniera n essere ingannato. I suoi occhi si aprono alla chiara visione di una realt mostruosa e negativa, di cui bene diffidare e non lasciarsi assolutamente illudere.

    Ne segue un invito pressante e sereno ad amare con tutto il cuore la Vergine Maria e, attraverso di lei, il suo diletto Figlio Ges Cristo. II lettore perci trova dentro di s tante movenze che Io spingono efficacemente a una preghiera e a un affidamento sempre pi totale e intimo verso Maria Santissima, per restare avvinto al suo materno soccorso e respingere ogni seduzione diabolica. Si tratta di impostare un cammino autenticamente cristiano nella piena fedelt a Cristo e al suo amore, nellobbedienza e docilit alla sua Parola e alla volont de) Padre, nella confidenza filiale a sua Madre.

    2. Ai sentimenti si accompagnano alcune considerazioni teologiche di grande rilievo su argomenti cos

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  • del ion i e complessi come la mafiologia e la demonolo- gi.i. Si nota con chiara precisione la dimensione mario- logica delleconomia salvifica, poich il libro fa vedere la presenza e lazione di Maria lungo tutto il percorso della storia della salvezza: dalle origini con la creazione alia pienezza dei tempi con lincarnazione del Verbo, la sua opera di redenzione con la morte e la risurrezione, lungo il cammino della Chiesa fino alla parusia finale. Non si pu comprendere a pieno il progetto divino di amore per salvare lumanit se non s tiene nel giusto conio la realt di Maria. Ella resta subordinata allazione principale del Verbo incarnato, tuttavia ne pienamente coinvolta in modo cosi stretto e vitale, che non la si pu dimenticare o emarginare.

    Ne consegue la sua cooperazione insostituibile allevento redentore e al suo dispiegarsi efficacemente lungo il percorso storico. Ella si presta generosamente e totalmente a questo altissimo compito; non se ne distacca mai n si mostra reticente. Anzi appare con evidenza la stia disponibilit e la sua sottomissione alla volont di I >io, che la porta a dispiegare le sue forze nellassistenza maternamente premurosa verso i figli redenti dal Figlio suo. Per il cristiano ci costituisce un grande conforto e una serena fiducia.

    In ragione di questa presenza mariana nelleconomia salvifica, risulta quanto mai forte ed efferata la lotta di Satana contro coloro che sono protetti e assistiti da Maria. I Jna lotta forsennata e inesauribile, insidiosa e prepotente Imo alla possessione diabolica con manifestazioni di estremo disordine e sconvolgimento. Eppure il diavolo tu* va via sconfitto e miseramente sbaragliato. La vittoria appartiene a Cristo e alla Madre sua, non al maligno.

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  • Questo il dato di fatto incontrovertibile, che suscita meraviglia e sorprendente gioia. Il cristiano non pu lasciarsi sopraffare dalle forze avverse, perch con lui combatte anche Maria e con Maria unita la comunit dei credenti, nella potenza della redenzione compiuta da Cristo. Sono queste le positivit che scaturiscono da tali esperienze esoreistiche. Il bene prevale sul male, la verit sulla menzogna, lamore sullodio, lumilt sullorgoglio. Sorge spontanea la preghiera di lode e di ringraziamento al Signore lonnipotente e il vittorioso, nostro Salvatore, che ci ha donato e ci ha messo accanto la sua amorevole Madre.

    3. Va sottolineata una meravigliosa corrispondenza tra quanto viene descritto nel libro e i dati della rivelazione cristiana. Nei Vangeli vediamo pi volte come Satana riconosca la divinit di Cristo e la manifesti con turbamento e timore, secondo quanto viene detto nei resoconti degli esorcismi (Me 1,24); daltra parte Ges lo riconosce e Io minaccia, ordinando a lui di uscire dalluomo e di non tornarvi pi {Me 1,23; 3,11; 5,6). Il loro sapere non contraddetto da Ges, ma riconosciuto valido (Me 1,34) e confermato da altri passi in cui si usano i medesimi termini (cfr. Me 1,11; 9,7; 15,39). Dunque Ja conoscenza dei demoni si riferisce allaspetto decisivo della persona di Ges, alla sua relazione filiale con Dio. Tuttavia Ges proibisce loro di parlare (Me 1,34; 3,11).

    Tale proibizione non diretta contro il contenuto di ci che dicono i demoni, ma contro il modo di manifestarlo, perch la vera conoscenza di Ges comporta anche la sua sequela, laccettazione della sua presenza e della sua opera salvifica. Proprio su questultimo punto

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  • i diavoli restano al di fuori dellautentico rapporto con ( a i sio e perci non possono essere validi strumenti per limi verace testimonianza su d lui. Essi cio conoscono ( esi, ma non lo accettano n tanto meno Io amano, anzi lo disdegnano e lo detestano. Da qui la loro condanna.

    Similmente agiscono con Maria. Essi ne svelano le doli e la grazia, la santit e lumilt, le sue prerogative in lidie, come lImmacolata Concezione, la Maternit Verginale, la sua cooperazione alla redenzione, ma por- lano verso di lei un odio incontenibile e velenoso. La vorrebbero annientare se potessero. Per questa ragione si oppongono alla sua azione e la considerano la donna distruttrice del loro impero. N e risulta una perenne cnnllittualit tra gli uni e laltra. Il libro ne mostra una chiara e sorprendente convalida.

    Anche nei Padri della Chiesa si affermano le medesime cose. Basta per tutti la citazione di Agostino. Egli precisa che i demoni, prima della loro colpa, avevano In sapienza, anche se non si conosce in quale misura, se uguale o inferiore agli angeli buoni. Essi, allontanatisi dalla luce, hanno rifiutato la beatitudine, pur conservando la vita razionale, ma in modo insipiente. Infatti possiedono la scienza senza carit; ma la scienza, priva della carit, non giova a nulla, anzi diventa un atteggiamento di superbia ricolma di vuoto gonfiore (D e < '.ivi!aie Dei 9,20), che li rende ottenebrati e chiusi alla vili l. Conoscono Dio, Cristo, la Vergine, ma li odiano e li combattono ferocemente. Da qui la loro stoltezza e durezza di cuore.

    Nel Magistero della Chiesa, in particolare nel Con- i ilio Vaticano II, si parla pi volte del diavolo; si mettein rilievo il rapporto tra lui e Maria, in riferimento al

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  • legame tra il serpente e la donna nella Genesi. Alla luce delta rivelazione di Cristo, M aria viene gi profeticamente adombrata nella promessa, fatta ai progenitori caduti nel peccato, circa la vittoria sul serpente (LG 55). Inoltre il parallelo, Maria e va, vuole illustrare la cooperazione di Maria neirevento della salvezza con la sua fede nella parola di Dio, in contrasto con va che ha collaborato alla caduta originale con la sua adesione al serpente (LG 63). Si tratta qui della fede incondizionata della Vergine, inizio della vittoria sul serpente seduttore, che in lei non ha trovato la debolezza di va e per questo non ha potuto minimamente scalfirne la fiducia in Dio e la ferma aderenza al progetto divino.

    Da questi brevi cenni si constata la perfetta sintonia del libro con i documenti della dottrina della Chiesa e della sua tradizione fino ai testi evangelici. Nulla da eccepire, anzi se ne scopre una valida conferma, poich la testimonianza proviene da soggetti dichiaratamente nemici della verit rivelata, della quale se ne fanno assertori sinceramente convinti, sebbene forzatamente messaggeri.

    4. Gli aspetti fin qui elencati non appesantiscono anzi vivacizzano le pagine del testo, perch i racconti degli esorcismi sono descritti in modo molto concreto e vivo. Dentro tali descrizioni si trovano e si rivelano gli elementi significativi e basilari di cui si parlato. Ne deriva una lettura avvincente e stimolante, sempre ricca di contenuti e di verit dottrinali. Mai essa scade in considerazioni frivole o inutili. Si riscoprono sempre i valori cristiani con chiarezza e lucidit. Oltre a offrire una piacevole lettura, il libro suscita una continua spinta

    io

  • .ili.i ninversione e alla santit. Ci dato da un amore imniso e liliale verso Maria, sollecitando un pieno aff- l.nm-uto a lei, da cui scaturisce una interiore serenit del i uoiv. D'ultra parte si assiste a un continuo richiamo alla vigilanza e alla preghiera, per affrontare e superare gli miai i hi del maligno. Sene ricava un buon materiale per .uggi'rimcnti spirituali e di edificazione della coscienza, n i nini loda illuminarla per seguire la strada della sequela di ( insto e non abbandonarsi alle seduzioni sataniche.

    ( im costituisce un vero vantaggio per i cristiani i quali 1 M overanno una soffusa gioia di restare uniti a Cristo e .illa ( iliiesa, sotto la materna protezione di Maria. Cos corazzati potranno camminare nel pellegrinaggio terreno, pur attraversando momenti di stanchezza e difficolt ou la certezza di superare tutto in vista della conquista del Kegno dei Cieli.

    Non resta altro che un caloroso invito a leggere e n udii m e il libro di padre Francesco, per ricavarne i pi nidi profitti spirituali.

    Kimia. 25 marzo 2010SoU imit deirAmiunciazione del Signore

    Don Renzo L avatori*

    botvnie di teologia dogmatica in Roma presso la Pontificia Universit I fiI miiun,i, TISSR della Pontificia Universit Santa Croce e l'Ecclesia Matcr dilla Punii li ci a Universit Luteranense. Tra le sue opere vi sono tre grandi ' olimu ilrdicari alla demonologia.

    Il

  • INTRO D UZIO N E

    Onesto libro, anche se ispirato ai fondamenti biblici r .ill'insegnamento della Chiesa sulla Madonna, non la presentazione di uno studio esegetico o una discussione di questioni e dispute dottrinali sulla Vergine Maria. l'.sso innanzitutto una testimonianza dell'amorevole e speciale sollecitudine che Maria Santissima ha per i suoi figli sofferenti, durante il delicato ministero degli esorcismi, e della potenza che un autentico culto alla Madonna esercita contro il mondo demoniaco.

    I motivo di grande gioia per noi sacerdoti, investiti am be del ministero dellesorcismo, constatare nella * m a pastorale dei nostri fratelli e sorelle che vivono Li drammatica esperienza della possessione diabolica lincessante e quasi tangibile presenza e protezione della Madonna, ulteriore prova e conferma delPinsanabile umllitto tra lei e le forze avverse del male. Ci che accade durante gli esorcismi attesta il ruolo importan- iissinio della Vergine nella lotta contro Satana e nella liberazione di coloro che sono posseduti. Nel cammino di liberazione, lesorcista e la persona posseduta fanno esperienza viva della presenza e dellamore incommensurabile della Vergine, che con immensa tenerezza di Madre interviene accanto ai suoi figli, lottando per essi e con essi contro Satana. Osservando infatti gli atteggia

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  • menti e le reazioni dei demoni e assistendo alle graduali sconfitte - che con grande disappunto e rabbia ricevono per intervento delia Vergine Maria - trovano conferma le parole che Dio rivolse a Satana: Porr inimicizia tra te e la D onna (Gen 3,15). Maria la D on n a che dalla Genesi allApocalisse1, secondo il disegno di Dio Padre, sempre legata al Figlio, appoggiata al suo diletto (Ct 6,10), a lui inseparabilmente unita, nella lotta contro il nemico infernale e nella realizzazione della sua stessa missione salvifica: ricondurre il genere umano nel seno del Padre. Nessun uomo redento capace di donare a Cristo un contributo allo sviluppo dellopera salvifica pari a quello offerto dalla Vergine Maria, sua Madre.

    In questo testo, che mi stato chiesto insistentemente da pi parti, intendo testimoniare questa grande e consolante verit che la Sacra Scrittura ci rivela: cio la necessit liberamente voluta da Dio della presenza di Maria nel compimento dellopera salvifica di Cristo, e gli effetti decisivi che un autentico culto alla Madonna produce nella lotta contro Satana, culto che raggiunge la sua pienezza nellaffidamento al Cuore Immacolato

    1 li portento grande che l'apostolo san Giovanni vide nel cielo: una Monna vestita di sole*, non senza fondamento la sacra liturgia lo interpreta rilerentesJ alla beatissima Vergine Maria, madre di tutti gli uomini per la grazia di Cristo redentore (Paolo VI, Signum magnani. 13 maggio 1967). uNel cielo leggiamo oggi nel brano dellApocalisse proposto dalla Chiesa alla nostra meditazione - apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle (12,1). In questa donna sfolgorante di luce, i Padri della Chiesa hanno riconosciuto Maria. Nel suo trionfo il popolo cristiano pellegrino nella storia intravede il compimento delle sue attese e il sogno certo della sua speranza (Benedetto XVI, prima eWAngelus nella solennit dellAssunzione del 15 agosto 2006).

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  • ilt Inoltre intendo testimoniare che 1 demoni,.il I h mi iti i da noi esorcisti in stretta unione con la Vergine Maria, sono obbligati ad attestare la dignit straordinaria Ite ella riveste tra tutte le creature umane e angeliche, .1 i onlessare tutta la verit su di lei e la loro completa mtpoienza nei suoi confronti. Si verifica infatti, nel corso degli esorcismi, un singolare alternarsi di espressioni '.prezzanti e volgari e di involontarie catechesi e lodi dolcissime alla Madre di Dio, che come descriver Ioni malgradoi demoni sono costretti a pronunciare con grandissimo disgusto.

    I .a certezza che la conoscenza anche di tali esperienze possa essere di edificazione spirituale dei fedeli, e conscguentemente motivo di ulteriore gloria alla Vergine Immacolata, mi ha indotto a pubblicarle.

    ( Um questo libro intendo anche unirmi al corteo delle anime rii ogni tempo innamorate della Vergine Maria, c spronare tutti a ricorrere con grande fiducia alla sua intercessione materna, in particolare mediante la co noscenza e lesperienza dellaffidamento al suo Cuore Immacolato, al fine di cooperare il pi efficacemente possibile con lei, nella lotta contro Satana e gli angeli nirelli, per il trionfo del regno di Dio. Intendo inoltre contribuire a promuovere nei credenti una sempre pi viva devozione mariana, animata dalla consapevolezza delFinscindibile legame tra Cristo e la sua Madre Santissima nellopera della Redenzione: ella continua a cooperare con il Figlio nella sua missione salvifica in nostro favore. Infine spero di favorire unesperienza sempre pi viva della maternit di Maria nei nostri cimi rotiti e contribuire ad accrescere nei cuori lamore verso di lei, Madre di Dio e Madre della Chiesa, perch

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  • questamore possa animare sempre di pi tutti coloro che, nella missione apostolica della Chiesa, cooperano alla rigenerazione degli uomini2.

    Roma, 13 maggio 2010Memoria della Beata Vergine Maria di Fatima

    2 Lumen gentium 65*

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  • IL RUOLO D ELLA M ADONNA N ELLA STORIA D ELLA SALVEZZA

    I.

    Anche se largomento principale di questo testo la lt >i i ii I ra Maria e Satana cosi come si manifesta durante gli i-M lirismi, necessario innanzitutto conoscere, sia pure pei gl andi linee, come tale lotta rivelata da Dio nellam- Inio del compimento dellopera salvifica di Cristo. L a Sacra Scrittura presenta la Vergine Maria strettamente unii:i al suo Figlio divino e sempre a lui solidale. Madre e Figlio appaiono strettamente associati nella lotta contro il unnico infernale fino alla piena vittoria su di lui1. I ..i Madonna dal primo aHultimo libro della Bibbia, dalla Genesi allApocalisse, sempre legata - secondo tl disegno del Padre Celeste - al Figlio redentore e a lui inseparabilmente unita nel sottrarre gli uomini al potere di Satana. D opo il peccato originale, Dio si rivolge al serpente, che rappresenta Satana, lo maledice e aggiunge i ina promessa: Io porr inimicizia tra te e la donna, tra la ma sti rpe e la sua stirpe: questa ti schiaccer la testa e tu le insidierai il calcagno (Gen 3,15). lannuncio di una i ivi licita: Satana ai primordi della creazione sembra avere In meglio, ma verr un figlio di donna che gli schiaccer la lesta. Cos, mediante la stirpe della donna, Dio stesso vincer. Quella donna la Vergine Maria, dalla quale nato 1

    1 benedetto XVI, prima delVAngelus del 15 agosto 2007.

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  • Ges Cristo che con il suo sacrificio ha sconfitto una volta per sempre lantico tentatore. Per questo in tanti dipinti o statue delllmmacolata ella rappresentata nellatto di schiacciare un serpente sotto il suo piede2.

    La Sacra Scrittura ci rivela che Cristo Signore runico Redentore, lunico Mediatore presso il Padre, runico Salvatore e Liberatore dellumanit dal potere di Satana. Egli per non conduce da solo la sua battaglia contro Satana, ma con Maria, gli angeli buoni e i santi. Fra loro tuttavia ha un ruolo singolare e speciale lei, la Madre, la quale, proprio perch gli Madre, coopera con il Figlio redentore come nessun'altra creatura al mistero della Redenzione dellumanit. Pur essendo Maria creatura redenta (la prima dei redenti e in maniera pi sublime), coopera con Cristo in modo unico e irripetibile. La cooperazione dei cristiani si attua dopo levento stesso della Redenzione, del quale essi simpegnano a diffondere i frutti mediante la preghiera e lunione dellofferta di s con Cristo al Padre. Quella di Maria, invece, si attuata durante l evento stesso della Redenzione, cio nel corso della vita terrena del Figlio, ed stato necessario il suo libero consenso perch si attuasse.

    Se ella non avesse dato il consenso allIncarnazione de) Figlio, egli non avrebbe potuto prendere da lei il corpo che offr in sacrificio sulla Croce. Inoltre Cristo non sal al Calvario, per offrirsi vittima per noi, senza la libera volont di Maria. Ella infatti acconsent alla Passione del Figlio e sebbene non potesse negare il suo consenso, in quanto gi incluso in quello dato allAnnunciazione, ci nonostante ai piedi della Croce lo conferm. Tale con- 1

    1 Benedetto XVI, prima zlVAngelus del8 dicembre 2009.

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  • I-ii\o < (luto airimmolazione di Ges, non costitu una j iiiM v.i accettazione, ma un autentico atto di amore, con il (ii.iic l'Ila offr suo Figlio come vittima di espiazione I " i i j arcali dellintera umanit5, per sottrarre cos gli tu iimm ;i| potere di Satana. Ai piedi della Croce Maria "Mtflii prnlnudamente col suo Unigenito e si associ mi .mimo materno al sacrificio di lui, amorosamente* m isenziente all'immolazione della vittima divina da lei C tu rata-1. Con la Passione e Morte di Ges e con la < ohi Passione di Maria, nel cui cuore si riverber tutto lini het es pat nellanima e nel corpo, Satana fu scolliti m Il suo potere e quello degli altri angeli ribelli, di cui glieli capo e che con lui e sotto di lui formano un regno IM i 12,26), fu distrutto; infatti, pur essendo sempre attivo tifi mondo - e talvolta nelle varie epoche storiche anche mi Ilo intenso ed evidente - non invincibile, in quanto l i |i ,1/ia titilla Redenzione che scaturisce dal sacrifcio uninvmo di Cristo e di Maria sul Calvario, nella misura in ini eia noi accolta, ci rende capaci di distruggere le opere del diavolo.

    lale grazia particolarmente rafforzata dal nostro i a orso liducioso alla speciale intercessione della Vergine Malia. Per la sua Immacolata Concezione ella, infatti, * nellessere e nell'agire in netto e assoluto contrasto all'essere e al lagire di Satana e degli altri angeli ribelli, I a mesa in modo totale come nessun altro essere umano o angelico a neutralizzare gli attacchi demoniaci e a espandere il regno del Figlio, che giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo5. Ella partecipa maternamente alla 1

    1 ( .(r. Giovanni Paolo II, Udienza generale y 3 aprile 1997.1 .amen gcntium 58. Muri ih icona perfetta della Chiesa stata riscattata, preservata dal pec-

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  • dura lotta contro le potenze delle tenebre che si svolge durante tutta la storia umana6, collocata al centro stesso di quella inimicizia7 nei confronti del serpente, figura di Satana e degli spiriti del male di cui egli principe e che sar vinto da Ges Cristo proprio con la speciale cooperazione della Madre,

    Nelle parole rivolte al serpente: Porr inimicizia tra te e la donna (Gen 3,15), Dio rivel che la donna, il cui figlio avrebbe debellato Satana, sarebbe stata insieme con lui lantagonista del capo dei demoni e del mondo diabolico. La donna che, pur avendo preceduto luomo nel cedere alla tentazione del serpente, diventa poi, in virt del piano divino, la prima alleata di Dio. va era stata lalleata del serpente per trascinare luomo nel peccato. Dio annuncia che, capovolgendo questa situazione, far della donna la nemica del serpente. ... Chi questa donna? Il testo biblico non riferisce il suo nome personale, ma lascia intravedere mia donna nuova, voluta da Dio per riparare la caduta di va: ella chiamata infatti a restaurare il ruolo e la dignit della donna e a contribuire al cambiamento del destino dellumanit, coilaborando mediante la sua missione materna alla vittoria divina su Satana. Alla luce del Nuovo Testamento e della tradizione della Chiesa, sappiamo che la donna nuova annunciata dal Protovangelo8

    cato, colmata di grazia, resa cio capace, come e pili di ogni altro uomo redento, di offrire un contributo allo sviluppo dellopera salvfica S,M, Perniila, La verit dell'Immacolata Concezione di Marta e il depositavi fid ei, Dulia Ineffabili* Deus alle catechesi maritine di Giovanni Paolo IL In Aa.vv., Si- grumi mgnum appartiti in callo. L'Immacolata, segno della bellezza e dell'amore d Dio, FAMI, Citt de! Vaticano 2005, pp, 204-20.5.

    Giovanni Paolo II, Encclica Rdem ptorisMater 47.7 Ibidem 11.* Proto vangelo vuoi dire * prima buona notizia e si riferisce al primo

    annuncio che troviamo nella Bibbia; della vittoria definitiva del Messia e della

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  • M.ni.i f m-onosciamo nella sua stirpe (Gen 3,15) il Figlio, " m i. i miniatore nel mistero della Pasqua sul potere di ' iiiiiiiii. ( inselviamo altres che Tinimicizia, posta da Dio
  • ispirato molte rappresentazioni dellImmacolata che schiaccia il serpente sotto i suoi piedi. Nel testo ebraico non la donna, bens la sua stirpe, il suo discendente a calpestare la testa del serpente. Tale testo attribuisce, quindi non a Maria, ma a suo Figlio la vittoria su Satana. Tuttavia, poich la concezione biblica pone una profonda solidariet tra il genitore e la sua discendenza, coerente con il senso originale del passo la rappresentazione dellImmacolata che schiaccia il serpente, non per virt propria, ma della grazia del Piglio. Nel medesimo testo biblico viene inoltre proclamata linimicizia tra la donna e la sua stirpe da una parte e il serpente e la sua discendenza dallaltra. Si tratta di unostilit espressa- mente stabilita da Dio, che assume un rilievo singolare se consideriamo il problema della santit personale della Vergine. Per essere rinconciliabile nemica del serpente e della sua stirpe, Maria doveva essere esente da ogni dominio del peccato. E questo fin dal primo momento della sua esistenza. In proposito, lEnciclica Fulgens corona, pubblicata da papa Pio X II nel 1953 per commemorare il centenario della definizione del dogma dellTmmacolata Concezione, cos argomenta: se in un determinato momento la Beatissima Vergine Maria fosse rimasta privata della grazia divina, perch contaminata nel suo concepimento dalla macchia ereditaria del peccato, tra lei e il serpente non ci sarebbe stata pi - almeno durante questo periodo di tempo, per quanto breve fosse - quelleterna inimicizia di cui si parla dalla tradizione primitiva fino alla solenne definizione dellImmacolata Concezione, ma piuttosto un certo asservimento (AAS

    Edizione PP. Redentoristi, Kmn a-Pagani 1954, pp. 205-206,

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  • I ' 11 '> * | 579). Lassoluta ostilit stabilita da Dio tra la li h n i.u* il demonio postula quindi in Maria lImmacolata ( i tin i vione, cio unassenza totale di peccato, sin daili- *11.-ut tifila vita. II Figlio di Maria ha riportato la vittoria < li fu uliva su Satana e ne ha fatto beneficiare in anticipo l.i Madre, preservandola dal peccato. Di conseguenza ilI urlio le ha concesso il potere di resistere al demonio,II a li/./ai alo cos nel mistero deHImmacolata Concezione *1 pm noicvole effetto della sua opera redentrice11.

    Nella storia della salvezza ci sono dunque tre grandi pi oiannuisti: Cristo redentore, Maria cooperatrice di ir.in e Satana, loro oppositore. Questultimo nella I libhia - come gi ripetutamente indicato - rappresi maio dallimmagine di un serpente, ma nel corso della storia dellumanit, a causa della sua crescente npn .i malefica fra gli uomini, raffigurato anche come un *1 l agone rosso e sanguinario per farne risaltare la ma I crocia e crudelt smisurata in contrapposizione al segno, che appare nel cielo, della D onna vestita di noie ilei capitolo 12 dellApocalisse, che pure raffiguri la Vergine Maria. Non dimentichiamo che spesso nrll;i [fibbia una stessa figura pu rivestirsi di diversi significati. Gli esegeti vedono rappresentati, in questa dmiini, sia il popolo ebraico, sia la Chiesa, sia Maria. Mii e proprio questultimo il significato prevalente, dal inninento che il Figlio di questa donna Ges. Essa Ita Donna] partorir un tglio maschio [Ges Cristo, il Messia], destinato a governare tutte le nazioni con m diro di ferro (Ap 12,5). E sua Madre, la D onna

    " 11 invaimi Paolo II, Udienza generale, 30 maggio 1996,

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  • dellApocalisse, appare in lotta contro Satana, come gi dichiarato da Dio nella Genesi. Caratterizzata dalla sua maternit, la donna era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Questa annotazione rimanda alla Madre di Ges presso la Croce (cfr. G v 1l),25 ), dove ella partecipa con lanima trafitta dalla spada (clr. Le 2,35) al travaglio del parto della comunit dei discepoli [cio la Chiesa]. Nonostante le sue sofferenze, vestita di sole - porta, cio, il riflesso dello splendore divino - , e appare come segno grandioso del rapporto sponsale di Dio con il suo popolo. Queste immagini, pur non indicando direttamente il privilegio dellImmacolata Concezione, possono essere interpretate come espressione della cura amorosa del Padre che avvolge Maria della grazia di Cristo e dello splendore dello Spirito. LApocalisse, infine, invita a riconoscere pi particolarmente la dimensione ecclesiale della personalit di Maria: la donna vestita di sole rappresenta la santit della Chiesa, che si realizza pienamente nella Santa Vergine, in virt di una grazia singolare12 *.

    Alla luce di quanto abbiamo ravvisato finora si com prende come gii evangelizzatori, i predicatori, i catechisti, non possono tacere sul serpente e sul drago: Levocazione della lotta contro Satana deve entrare nella dinamica dei vari servizi della Parola, e si dovr perci evitare di porla sotto silenzio, magari per il desiderio di parlare solo della Donna: porre in parentesi la figura del Drago si risolverebbe in un impoverimento della figura e della missione della Donna 15.

    i2 bidem .15 M.G. Masciarelli, Pio IX e VImmacolata, LHV, Citt del Vaticano 2000,

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  • l.LA POSSESSIONE DIABOLICA

    Nel libro Possessioni diaboliche ed esorcismo, pubblicato nel 2006, ho descritto a lungo e dettagliatamente criteri di discernimento per distinguere una reale possessione diabolica dalle malattie psichiche o da manifestazioni di origine naturale. Invito pertanto a consultare quel testo per uninformazione particolareggiata su questa manifestazione dellazione straordinaria del demonio. Lesperienza mariana che desidero trattare si colloca specificamente nel contesto del ministero degli esorcismi e del cammino di liberazione dei nostri fratelli e sorelle che, aiutati dallesorcista, devono affrontare la drammatica e personale lotta della possessione diabolica. Mi limito qui a sintetizzare quanto ho espresso in quel libro, al fine di aiutare il lettore a comprendere meglio il contesto in cui si inserisce lopera della Madonna.

    La possessione diabolica non uno sdoppiamento della personalit, come avviene nel caso di malattia psichica. E invece una sorta di sostituzione temporanea della persona, durante la quale subentra il dominio dispotico, brutale e violento di uno spirito demoniaco (o anche pi di uno), che opera attraverso la persona, facendola parlare e agire come vuole, senza che essa possa resistere. In genere, nei casi di possessione diabolica, la persona entra in trance, deforma il volto, spesso le pupille si spostano

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  • completamente o quasi in gi o in su nel globo oculare, e gli occhi appaiono interamente o parzialmente bianchi; pi raramente accade che le pupille, pur non scomparendo, ruotano velocemente oppure rimangono immobili o addirittura diventano simili a quelle di un serpente, mentre la cavit orbitale avssume un colore rosso fuoco. Nello stesso tempo frequentemente la persona deve essere bloccata, perch il demonio attraverso di lei reagisce violentemente, gridando pieno di rabbia e di odio frasi di questo genere; io non me ne andr mai! oppure m ia!, mio, me lhanno dato, me lhanno data e tu non me la toglierai!. Altre volte dice: tu non puoi fare niente contro di me! e ancora: me ne andr solo quando lavr fatta morire; altre volte: maledetto, mi hai scoperto, te la far pagare! . Quando il demonio stato costretto a manifestarsi apertamente - non sempre accade subito - a volte seguono i segni che il rituale degli esorcismi, il Rituale Romanum1, come anche il nuovo rituale1 2, riportano nelle indicazioni sul discernimento. E cio: parlare correntem ente lingue sconosciute o capire chi le parla; conoscere fatti distanti o nascosti; dimostrare di avere delle forze superiori allet e alla naturale condizione della persona. Al n. 3 delle norme, il Rituale Romanum elenca questi segni, introducendoli con le seguenti parole: Possono essere segni della presenza del dem onio,

    1 Rimale Romanum: Tirulus XII. De exorcizands ohsessh a dem onio. Caput I: Nortme obsenwmke circa exorazandos a diemonio, LEV, Citt del Vaticano 2008. Editio typtea, 1952. (Questo rituale liturgico, di cui i sacerdoti esorcisti hanno sperimentato la grande efficacia nella lotta contro Satana, pu continuarea essere liberamente usato da essi, in maniera permanente, con Lapprovazio- ne della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, su richiesta del Vescovo ordinano della loro diocesi di appartenenza).

    2 De exorcismis et stippliaitionibm quibusdam , LEV, Edilio typtea emendata 2004, Reinipressio 2005.

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  • premettendo in tal modo che pur non avendo necessariamente origine da una presenza demoniaca, tuttavia essi si manifestano spesso nei casi di possessione.

    il Rituale Romanum, che attinge a unesperienza secolare, dopo aver elencato i tre segni precedenti, aggiunge: e altri fenom eni di questo genere che pi sono numerosi e pi sono indicativi, lasciando aperto il campo alla possibilit di molte altre manifestazioni dellazione straordinaria del demonio oltre i tre fenomeni elencati. Primo fra tutti il segno di una violenta avversione al sacro che il Rituale Romanum non riporta espressamente, ritenendolo probabilmente ovvio; invece il nuovo rituale degli esorcismi lo riporta specificamente al n. 16 delle Premesse G enerali nel modo seguente; O ccorre perci fare attenzione anche ad altri segni, soprattutto di ordine morale e spirituale, che rivelano, sotto form a diversa, l'intervento diabolico. Possono essere una forte avversione a Dio, alla Santissima Persona di Ges, alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, alle realt sacre, soprattutto ai sacramenti, alle immagini sacre.

    Tuttavia davanti a certe manifestazioni lesorcista non deve valutare i segni con superficialit, ma sempre con estrema cautela e prudenza. Quando queste manifestazioni si associano a fenomeni o comportamenti che non possono essere assolutamente attribuiti alle capacit della persona, non essendo espressioni della sua personalit, allora lazione del demonio pu diventare una certezza morale. Per tale motivo il criterio che molti esorcisti adottano per un discernimento pi profondo quello di verificare se alla manifestazione di avversione al sacro, di forza incredibile o di lingue sconosciute.

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  • si associa anche il fenomeno della conoscenza di cose completamente ignorate dalia persona, ad esempio: la reazione verso reliquie o verso oggetti benedetti; il m ostrare di capire o anche il parlare lingue che la persona non conosce; la reazione rabbiosa allesorcismo fatto in silenzio e in particolare ai comandi imperativi dati mentalmente, ecc. In genere questi segni sono sempre uniti ad altre manifestazioni del demonio attraverso la persona posseduta: talora un timbro di voce cupo, cavernoso, rauco, oppure baritonale, altre volte stridulo o metallico. In alcuni il demonio ringhia come un cane oppure ruggisce come un leone, in altri sibila come un serpente e ne assume persino i movimenti. A volte, ma raramente, si verifica anche il fenomeno della levitazione, che pu accadere durante un esorcismo come anche durante una manifestazione di possessione al di fuori delPesorcismo.

    Altra frequente manifestazione tipica del demonio, nelle persone possedute, il cambiamento immediato di espressione: si passa improvvisamente da un atteggiamento spavaldo, arrogante, sarcastico, e da parole piene dinsulti e minacce, a un atteggiamento supplichevole e remissivo, proprio di chi si sente sopraffatto da unAutorit Suprema, oppure da sorrisi beffardi e risate ironiche e perfide a tremori e spavento. Inoltre i demoni, attraverso la persona da loro posseduta, insultano e tentano di aggredire i presenti, soprattutto lesorcista; altre volte tentano di fuggire da lui, sputano, inveiscono, minacciano e maledicono, dicono parole blasfeme e volgari. Tutte queste manifestazioni a volte sono accompagnate anche da conati di vomito o da schiuma emessa dalla bocca della persona tormentata.

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  • Infine un altro fenomeno, che pu verificarsi durante gli esorcismi, quello della materializzazione di oggetti. Lesperienza comune di vari esorcisti testimonia che sul corpo della persona o in prossimit possono comparire oggetti come: aghi, chiodi, pezzi di catene, sassi, ciocche di capelli, vetri, pezzi di stoffa, carne, fiori, corde, anelli, orecchini e altre cose tra le pi varie, che la persona pu anche vomitare. Questi oggetti sono quelli sui quali stato operato il maleficio. Essi ordinariamente fuoriescono dalla bocca, ma non sempre provengono dallo stomaco della persona; questo spiega perch il posseduto non subisce mai danni fisici, anche quando ad esempio escono grossi pezzi di vetro; si verifica, infatti nelfistante in cui esce dalla bocca, unazione di transfert delloggetto sul quale stato operato un rito occulto; in genere questo fenomeno segno della progressiva liberazione della persona. Tuttavia la liberazione non e legata necessariamente a queste manifestazioni.

    Riguardo alle cause che possono essere allorigine della possessione diabolica e i rimedi suggeriti, il lettore pu consultare il testo che ho sopra segnalato.

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  • III.LA PO TEN ZA D ELLINVO CAZION E

    D EL NOM E DI MARIA

    Circa lazione della Vergine Maria contro Satana, durante gli esorcismi e nel cammino di liberazione, il celebre esorcista padre Candido Amantini che esercitava il suo ministero presso la basilica della Scala Santa, in Roma, dove mor in concetto di santit nel 1992 - cos scriveva nellunico libro che egli ha pubblicato in vita, dal titolo II mistero di Maria:

    Come attraverso i posseduti, Satana costretto a riconoscere apertamente la potenza di Ges Cristo su di s, cos egli costretto a confessare la forza del piede immacolato di Maria, che gii pesta di continuo la testa. Abbiamo a questo proposito innumerevoli testimonianze di santi e di tanti sacerdoti che hanno avuto a contendere direttamente con Satana per mezzo degli esorcismi.

    Il Rituale Romano degli esorcismi in una nota stabilisce che il sacerdote esorcista investighi accuratamente gli effetti e i sentimenti che si ripercuotono sugli indemoniati in seguito alle invocazioni e lodi rivolte a Dio e ai santi e ai comandi imperativi lanciati sui demoni, in modo da potersi regolare opportunamente. Lazione di Satana, infatti, d delle risultanze psicologiche tali sulle sue vittime, per cui, come per uninduzione immediata, quelle persone manifestano le sue stesse reazioni. Ora,

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  • dalle esperienze fatte ci risulta esattamente questo: che quasi nessunaltra cosa torna di tanto tormento a Satana quanto l'invocazione del nome di Maria. Ordinariamente [fida: durante il fenomeno della possessione, le persone] non riescono neppure a pronunciarne liberamente il nome, per quanto impegno ci mettano. Ci sono poi devozioni mariane che sono particolarmente insopportabili ai demoni, giacch quasi mai i posseduti le possono praticare, se non a prezzo di un grandissimo sforzo. Tra queste c' lAve Maria, il tributo quotidiano di san Bonaventura e il Rosario.

    Con altrettanta evidenza ci dimostrata la potenza della Vergine nello scacciare i demoni dai corpi dei posseduti, dai risultati che si ottengono con una costante devozione mariana. Per essa infatti essi (i posseduti) arrivano a migliorare molto. Quegli stessi demoni particolarmente duri e ostinati, che, come dice il Vangelo (cfr. Me 9 ,28 ), non cedono se non a mezzi estremi, si indeboliscono rapidamente di forze quando sono affrontati sotto una speciale protezione della Vergine. Lesperienza insegna che quanti hanno fatto ricorso a lei in simili frangenti con viva, filiale devozione, prima o poi ne sono usciti fuori1.

    Il popolare esorcista italiano don Gabriele Amorth, nel suo libro Nuovi racconti di un esorcista, descrive nei dettagli lazione di Maria nellesorcismo e nel cammino della liberazione riferita da padre Candido, di cui egli fu discepolo:

    1 C. Amantini, Il m istero di Mdria. Casa Manana, Erigente (AV) 1987, p. 329.

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  • Si tocca con mano come Maria sia Ja Mediatrice di grazie, perch sempre lei a ottenere dal Figlio la liberazione dal demonio. Quando si incomincia a esorcizzare un indemoniato, uno di quelli che il diavolo ce lo ha dentro proprio per davvero, ci si sente insultare, prendere in giro: Io qui ci sto bene; io da qui non uscir mai; tu contro di me non puoi fare niente; sei troppo debole, perdi il tuo t e m p o . M a poco per volta entra in campo Maria e allora la musica cambia: lei che lo vuole; contro di lei non posso far niente; dille che la smetta di intercedere per questa persona, ama troppo questa creatura, cos per me finita.... Mi capitato anche varie volte di sentirmi rinfacciare subito lintervento della Madonna, fin dal primo esorcismo: Stavo cos bene qui, ma lei che ti ha mandato; lo so perch sei venuto, perch lei che lo ha voluto; se non fosse intervenuta lei, non ti avrei mai incontrato... 2.

    Nello stesso volume, don Gabriele Amorth afferma che per chiunque sia nello scontorto o nella disperazione vale una bella espressione di san Bernardo: M aria tutta la ragione della mia speranza. Queste parole lo colpirono molto da giovane; infatti apparentemente sembrano solo devozionali, in realt esprimono la grande verit della mediazione materna di Maria, in Cristo. Ogni grazia, ogni dono di Dio, giunge a noi tanto pi abbondante quanto pi siamo autenticamente devoti di Maria, accogliendo con amore la sua azione materna e affidandoci totalmente a lei. Per questo don Gabriele 3

    3 G, Amorth, Nuovi racconti di un esorcista, Edizioni Devoniane, Roma 1992, pp. 220-22 j.

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  • Amorth termina il suo libro, dicendo: San Bernardo non esita a esprimere questi concetti con una decisa al formazione che segna il culmine di tutto il suo discorso e che ispir la famosa preghiera di Dante alla Vergine: Veneriamo Maria con tutto limpeto del nostro cuore, dei nostri affetti, dei nostri desideri. Cos vuole Colui che stabil che noi ricevessimo tutto per mezzo di Maria. E questa lesperienza che tutti gli esorcisti toccano con mano, ogni volta5.

    Ibidem , pp. 221-222. Su questo argomento vedi l'ulteriore approfondi mento che l'accio al capitolo 5 nel paragrafo intitolato Hip tercessum tem ali a zio rie di Maria.

  • IV.IL D EM O N IO CO STRETTO A CO N FESSARE

    A PROPRIA ONTA LA SUA COM PLETA IM PO TEN ZA

    DI FRO N TE ALLA V ERG IN E MARIA

    Le considerazioni dei due celebri esorcisti italiani, don Gabriele Amorth e padre Candido Amantini, riguardo alla presenza e allazione di Maria durante gli esorcismi, ci permettono di affrontare meglio il problema, indagando sugli effetti determinanti che la vera devozione alla Madonna produce nellambito della lotta contro Satana.

    I demoni sanno benissimo che quando Dio disse a Satana: lo porr inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccer la testa e tu le insidierai il calcagno (Gen 3,1.5), egli aveva stabilito di associare a s una donna, nella Redenzione dellumanit, irriducibile avversaria del Male. Sin dallinizio, Dio a Satana e ai demoni che avevano trascinato lumanit alla rovina con la collaborazione di una donna, va, nella sua infinita sapienza oppose una nuova donna, la Vergine Maria. Come una donna aveva portato lumanit sotto il potere di Satana, cos ora il Redentore, a maggior umiliazione di Satana, lavrebbe liberata con la cooperazione di una donna. Questo uno dei motivi per cui, durante gli esorcismi, i demoni sono pi sdegnati e furibondi nei confronti di Maria che non di Dio stesso.

    La cooperazione di Maria alla vittoria di Dio su di loro li umilia pi che se Dio li vincesse da solo. Essere

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  • sconfitti da Dio per mezzo della cooperazione di una creatura umana, inferiore a loro per natura e in pi Immacolata, lunica priva di quel peccato con cui essi avevano portato sotto il loro potere tutto il genere umano, umilia grandemente il loro smisurato orgoglio. Lessere Maria lImmacolata, Sempre Vergine, umilissima Madre di Dio, associata come nessunaltra creatura a Ges Cristo nellopera della Redenzione, Assunta in Cielo in anima e corpo e Regina delluniverso accanto al Figlio suo, li irrita e li rende furiosi e blasfemi pi nei confronti di lei che di Cristo stesso. Questo il motivo per cui, durante gli esorcismi, i demoni, urlando, si rivolgono a lei con odio indicibile e senza osare chiamarla per nome, se non rarissime volte, apostrofano la Vergine Maria con tono sprezzante, dicendo: quella, aggiungendo bestemmie e un cumulo di volgarit e dingiurie contro la sua persona. Ma la santit e lo splendore di Maria la pongono cos in alto tra tutte le creature umane e angeliche che spesso i demoni sono costretti a elogiarla per la grandezza, la potenza e il fulgore divino che splende in lei.

    Questi momenti sono straordinariamente toccanti, perch i demoni, trovandosi accecati da cos tanto splendore che per essi dolorosissimo, sono obbligati a testimoniare la dignit straordinaria della Madre di Dio tra tutte le creature umane e angeliche, ad affermare tutta la verit su di lei e ad ammettere la loro completa impotenza di fronte ai voleri di colei che Dio, onnipotente per natura, avendola proclamata Regina delluniverso, ha reso onnipotente per grazia . C atlora - come ho anticipato nellIntroduzione - un curioso alternarsi di espressioni sprezzanti e volgari e di catechesi e lodi dolcissime che,

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  • loro malgrado, i demoni sono costretti a pronunciare sulla Vergine Maria, con grandissimo disgusto.

    Su queste eccezionali attestazioni, che i demoni talvolta fanno durante gli esorcismi, cosi scrive padre Candido Amantini nel libro che ho gi citato: A volte per il maligno stato costretto a confessare a propria onta, per bocca dei posseduti, la sua completa impotenza di fronte ai voleri della Sovrana del cielo e della terra. Altre volte ha dovuto persino mutarsi, nonostante la sua immensa ripugnanza, in panegirista di Maria. A questo proposito ci caro ricordare il caso di un fanciullo undicenne posseduto, il quale, per comando di due esorcisti domenicani, dett estemporaneamente il seguente sonetto, prima ancora che fosse definito il dogma deirimmacolata Concezione1.

    Lepisodio viene riportato da padre Candido e anche nel libro gi citato di don Gabriele Amorth1 2, ma senza alcuna indicazione delle fonti. Ho trovato lo stesso sonetto anche in qualche altro testo, persino nel primo volume eWEpistolario di Padre Pio, ma sempre senza il riferimento alle fonti*. Pertanto ho avviato delle ricerche

    1 C. Amantini, //mistero d Maria, pp. 329-330.2 G. Amorth, Nuovi racconti d i un esorcista, p, 219.J Padre Agostino da San Marco in Liunis, che fu uno dei principali di

    rettori spirituali di Padre Pio* gli scrisse in una lettera del 22 gennaio 1913: Adesso, per farti gioire, a vergogna dei nostri nemici infernali, ti voglio riportare un componimento in versi che ho trovato in italiano e che traduco in francese. Quindi padre Agostino riporta d seguito il poema in italiano e poi in francese, introducendolo con queste parole: Sonetto fatto da un ossesso di anni 11 in Ariano di Puglia in lode dell] minacciala Concezione con le rime obbligate d Madre e l-'iglio. Al termine del sonetto padre Agostino rivela di non conoscere la fonte di questo episodio, perch, aggiunge: Non so se questo poema stato composto veramente da un indemoniato. Lo credo di s. Tuttavia, molto bello e l'accoglierete con piacere* Nella lettera di risposta del 1 febbraio 1913, Padre Pio dir a padre Agostino, ringraziandolo: Mi faceste sommo piacere col trascrivermi e col tradurre quel sonetto {Epistolario,

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  • approfondite per risalire alle fonti e, con ma grande gioia, proprio quando non speravo quasi pi di trovarle, ho scoperto che il componimento lirico del demonio fu citato nel 1907 dal Cardinale Francesco Salesio della Volpe al processo ordinario romano, che si svolse tra il 1907 e il 1928, per la beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio, il papa Pio IX . 11 Cardinale era uno degli addetti al servizio personale del Papa con il titolo, allora in uso, di cameriere segreto partecipante. Un padre domenicano, che stato mio professore durante gli studi teologici in preparazione al sacerdozio e che lavora in Vaticano alla Congregazione delle Cause dei Santi, su mia richiesta, mi ha fatto pervenire la fotocopia del documento, che riproduce in una pagina la testimonianza del Cardinale Francesco Salesio della Volpe, avendone egli stesso una copia. Esso fu riportato nella Positio: Romana. Beatitcationis et canonizazionis Servi Dei Pii IX , Stimmi Pontifcis, Positio super virtutibus, voi. I : Summarium, p. 70.

    Il latto avvenne nel 1823, in una citt dellItalia meridionale, oggi in provincia di Avellino e che allora si chiamava Ariano di Puglia. In seguito, entrando a far parte nel 1930 della regione Campania, quel paese prese il nome di Ariano Irpioo. In quel periodo si discuteva molto, tra i teologi, sulla verit dellImmacolata Concezione, che fu poi proclamata dogma di fede trentun anni dopo, nel 1854. Due insigni predicatori domenicani, padre Cassetti e padre Pignatura, durante una missione parrocchiale, parteciparono agli esorcismi di un ragazzo undicenne analfabeta. Essi imposero al demonio, nel 1

    1, Corrispondenza con i direttori spirituali [1910-1922], Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, Convento Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Rotondo [FG] 2M 2,4" edizione, pp. 332-333; 336).

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  • nome di Ges, di dimostrare che Maria era Immacolata e gli comandarono di farlo mediante un componimento poetico di quattordici versi endecasillabi, a rima obbligata, distinti in due quartine e due terzine (un sonetto). Allora il demonio, attraverso il ragazzo, compose un testo poeticamente geniale e al tempo stesso teologicamente esatto sulla verit delflmmacolata Concezione.

    Questo il testo:

    Vera M adre son io d'un Dio eh' Figlio e son Figlia di L ui bench sua Madre.A b seterno nacquEgli, ed mio Figlio.N el tempo io nacqui e pur gli son Madre.

    Egli mio Creator ed mio Figlio, son io sua creatura e gli son Madre.Fu prodigio divin l esser mio Figlio un Dio eterno e me aver per Madre.

    Lesser quasi comun tra Madre e Figlio perch l esser dal Figlio ebbe la M adre e l esser dalla Madre ebbe anche il Figlio.

    Or, se l'esser dal Figlio ebbe la M adre o s ha da dir che fu macchiato il Figlio o senza macchia s ha da dir la Madre.

    Era impossibile che un ragazzo analfabeta potesse realizzare una composizione simile. Pertanto un trentennio dopo, nello stesso anno della proclamazione del dogma deirimmacolata Concezione (1854), quel testo

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  • In presentato al papa Pio IX . Il Pontefice, appena ebbe ascoltato quei versi - bellissimi e cos dogmaticamente e teologicamente esatti, pur essendo opera di quel singolare cantore dellImmacolata - splendente in volto, si commosse profondamente, scoppiando improvvisamente in un pianto di tenerezza.

    Dopo la pubblicazione di questo mio volume, mi sono stati segnalati altri episodi analoghi, avvenuti nel passato, che riporto qui di seguito.

    A Lantennay, in Francia, vi era un uomo che si chiamava Antonio Gay. Egli nacque nel 1790. Giovanissimo impar il mestiere di falegname, nel quale era assai abile. Dopo il servizio militare, and a stabilirsi a Lione. Molto pio, verso il 1820 voleva entrare in convento. Fu, per, soltanto nel 1836 che pot realizzare il suo desiderio, vestendo labito dei Trappisti di Augeuebelle; ma, per motivi di salute, ben presto dovette abbandonare il convento e tornare a Lione, dove visse fino al 1871. Egli cominci a manifestare tutti i fenomeni tipici della possessione diabolica. Per ordine del Cardinale Arcivescovo di Lione, fu fatto esaminare attentamente da vari medici, i quali giunsero alla conclusione che egli era perfettamente sano nella mente e nel corpo. Nella dichiarazione che essi lasciarono scritta, affermarono tra laltro:

    Egli gode di una perfetta salute del corpo e dello spirito, di una rettitudine di giudizio e di raziocinio poco comune, che non subisce mai la minima alterazione; neppure nelle crisi straordinarie che si ripetono inopinatamente e frequentemente in lui, sotto l'influenza di una causa sconosciuta, non valutabile con i mezzi della nostra arte, che fa agire il suo corpo e parla per bocca

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  • sua, indipendentemente dalla sua volont... Al nostro primo colloquio con il signor Gay, lo straordinario che parla per la sua bocca scese in tondo alla nostra coscienza, ci ha fatto la storia della nostra vita, dallet di dodici anni e ci ha dato particolari che Dio solo, il nostro confessore e noi stessi sappiamo. E siamo stati testimoni che la stessa cosa si ripetuta per altre persone delle quali alcune si sono convertite.

    Naturalmente i dottori non si limitarono semplice- mente a un primo esame. Il caso fu esaminato, discusso e considerato sotto tutti gli aspetti, medici e teologici, e alla fine la commissione medica e i sacerdoti incaricati delia investigazione acquistarono la certezza che egli era realmente posseduto. Una delle caratteristiche pi straordinarie di questa vicenda che il demonio, che possedeva quell'uomo c che diceva di chiamarsi Isaca- ron, gridando ad alta voce dichiar pi volte di conoscere il Cristo di Dio e di piangere di rabbia per essere obbligato a confessare per bocca di quelluomo da lui posseduto le verit della fede cristiana e cos rendere testimonianza alla verit divina, come anche di dare buoni consigli o prove della possessione. questa - diceva - la maggior sofferenza che Dio possa infliggermi, d essere costretto a distruggere la mia opera!

    Ecco alcune delle attestazioni che egli dovette dare sulla Vergine Maria.

    N on vi nessuna lingua per lodare la Madre di Dio come Ella lo merita; non vi nessuna creatura per comprendere la sua grandezza, la sua bont, la sua potenza. Maria ha pi forza da sola di tutti gli angeli, di tutte le creature, di tutti i santi insieme. Non vi nulla di paragonabile a Maria.

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  • Maria il terrore dellInferno. Ella ama sovranamente i mortali; il suo amore per i mortali inconcepibile. Ella ci strappa pi anime di tutti gli angeli, di tutti i santi messi assieme.

    Tutto sottomesso a Maria, al minimo segno tutto le obbedisce. Io paragono Maria a un esercito formidabile. ( lolui che ama Maria amico di Dio. Dio si compiace in Maria. Egli ve lo prova non rifiutando mai una grazia di tutte quelle che Ella gli domanda... Quando si prega Maria, non la si prega con abbastanza rispetto, non si rillette che onorando Maria si onora Dio che lha fatta come Ella .

    O Maria, non vi nessun cuore per amarti come tu meriti di essere amata. Tu sei la porta del Cielo; attraverso le tue mani divine che scorrono tutte le grazie che Dio effonde sulla terra, tu sei il canale delle grazie e delle benedizioni; tu sei il modello d tutte le virt. Tu sei la consolazione degli afflitti, lasilo dei miserabili, il rifugio dei peccatori, la gioia dei giusti; tu ci strappi quantit di anime che noi ci siamo sforzati di sedurre; e, quando noi crediamo di trionfare, tu ce le togli e le converti.

    Un giorno, dopo che il demonio, alcune ore prima, si era dato alle sue abituali violenze e aveva proferito odiose bestemmie, compose la seguente preghiera:

    O Celeste Maria. a voi che mi rivolgo con com pleta fiducia. Voi che non tralasciate nessuno. Voi che avete tanto a cuore la salvezza degli uomini e a cui Dio non pu nulla rifiutare di quello che chiedete. Prendetemi sotto la vostra potente protezione. Se vi degnate di esaudire le mie umili preghiere, tutto lTnferno non potr nuocermi. Voi siete in qualche modo la padrona della mia sorte. La mia sorte nelle vostre mani. Se

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  • voi mi abbandonate, sarei perduto senza rimedi. Ma no, voi siete troppo buona per tralasciare quelli che sperano in voi. Pregate per me la Santissima Trinit e io sono sicuro della mia salvezza. Ah ! Come vorrei poter annunciare dappertutto la vostra grandezza, la vostra bont, la vostra potenza! Quello che non posso fare, desidero che le intelligenze Celesti lo facciano e che i demoni stessi siano forzati nel pubblicare che voi siete il Capolavoro delle mani divine, che voi avete la potenza di Dio in mano, che voi siete terribile ai demoni e che tutto vi sottomesso. Voi siete la creatura incomparabile! Voi sola siete Vergine e Madre, voi avete dato al mondo il Redentore. Voi fate una schiera a parte con san Giuseppe. Voi siete presso le Tre Persone adorabili della Santissima Trinit. Voi siete dunque pi elevata di tutti gli angeli e d tutti i santi. Voi siete veramente divina. Spero in voi e credo termamente che tutte le potenze infernali non potranno trionfare su di me. Amen! Che rutti gli angeli e tutti i santi vi benedicano per sempre, amen ! .

    Andando ancora pi indietro nel tempo, san Luigi Maria Grignion de Montfort racconta questo episodio della vita di san Domenico di Guzman.

    Mentre predicava il Rosario nelle vicinanze di Car- cassonne, a san Domenico fu presentato un albigese posseduto dai demoni. Il Santo, davanti a una folla di oltre dodicimila persone, ordin ai demoni di dire chi mai fra tutti i Santi del Cielo essi temevano di pi e chi meritasse pi amore e onore da parte degli uomini. A tale domanda gli spiriti infernali levarono alte grida. Vedendo linsistenza del Santo e non volendo rispondere.

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  • essi cominciarono a piangere e a lamentarsi, sperando cos di impietosirlo, ma egli impassibile non desistette. Allora replicarono che avrebbero dato la risposta, ma in segreto, airorecchio e non di fronte a tutti. San Domenico tenne duro e comand che parlassero ad alta voce; ogni sua insistenza, per, fu inutile e i demoni si chiusero nel silenzio. Allora il Santo si pose in ginocchio c preg la Madonna: Vergine potentissima, Maria, in virt del tuo Rosario comanda a questi nemici del genere umano di rispondere alla mia domanda. Immediatamente, dopo questa invocazione, una fiamma ardente usc dalle orecchie, dalle narici e dalla bocca di quelluomo posseduto; i presenti tremarono dalla paura, ma nessuno ne sub danno. Essi supplicarono nuovamente il Santo di non tormentarli. Egli allora, sempre in ginocchio, preg di nuovo la Vergine Santa: O degnissima Madre della Sapienza, ti supplico per il popolo qui presente che ha gi appreso a recitare come si deve il Saluto Angelico (la preghiera dellAve Maria), obbliga questi tuoi nemici a proclamare in pubblico la verit piena e chiara sul Rosario. Finita la preghiera, vide accanto a s la Vergine Maria, circondata da una moltitudine di angeli, che con un bastone doro colpiva il demonio e diceva: Rispondi al mio servo Domenico conforme alla sua richiesta. Nessuno udiva n vedeva la Madonna allinfuori di san Domenico. A tale comando i demoni presero a urlare:

    O nostra nemica, nostra rovina e nostra confusione! Perch sei tu scesa dal Cielo apposta per farci tanto soffrire? O avvocata dei peccatori che ritrai dallInferno, o via sicurissima del Paradiso, siamo noi proprio obbligati, a nostro dispetto, a dire tutta la verit? Dobbiamo proprio confessare davanti a tutti ci che ci coprir di vergogna e

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  • sar causa della nostra rovina? Guai a noi ! E maledizione eterna ai nostri principi delle tenebre! Ebbene, udite voi cristiani: questa Madre di Cristo onnipotente e pu impedire che i suoi servi cadano nellInferno. E Lei che, come un sole, dissipa le tenebre dei nostri intrighi e astuzie; Lei che sventa le nostre mene, disfa i nostri tranelli e rende vani e inefficaci tutte le nostre tentazioni. Siamo costretti a confessarvi che nessuno di quanti perseverano nel suo servizio dannato con noi. Uno solo dei sospiri chella offre alla Santissima Trinit vale pi di tutte le preghiere, i voti e i desideri dei Santi. Noi la temiamo pi di tutti i beati insieme e nulla possiamo contro i suoi fedeli servi. Anzi, avviene che molti cristiani i quali secondo le leggi ordinarie andrebbero dannati, invocandola in punto di morte riescono a salvarsi per Pintercessione di Lei. Ab, se questa Manetta - cos la chiamavano per rabbia - non si fosse opposta ai nostri progetti e ai nostri sforzi, gi da molto tempo noi avremmo rovesciato e distrutto la Chiesa e fatto cadere nellerrore e nellinfedelt tutte le sue gerarchie, i suoi membri di ogni ordine e grado! Proclamiamo, inoltre, costretti dalla violenza che ci viene usata, che nessuno di quanti perseverano nella recita del Rosario, va dannato perch Ella ottiene ai suoi fedeli servi una sincera contrizione dei loro peccati e ricevono perdono e indulgenza >d.

    Ottenuta questa confessione, san Domenico fece recitare il Rosario dagli astanti, adagio e con devozione. Ed ecco la cosa sorprendente! Ad ogni Ave Maria recita-

    * Or, Tecrdorico Apoldiano, Vita di San Domenico\ il Moncfrt ha preso iJ racconto da Boissieu, S J ,t Le chrlien predasti n par la dvoton la Saint e Vterge, p. 622; QN 193*194. Vedi: Il segrto meravigliosa di Santo Rosario% 104, in Opcrt\ voi. I, Scritti spirituali. Edizioni Mon tortane, Roma 1990, p, 806,

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  • tu dal Santo e dal popolo, usciva dal corpo di quelluomo una moltitudine di demoni in forma di carboni ardenti. Quando linfelice fu completamente libero, la Vergine Santa, sempre non vista, benedisse il popolo e tutti avvertirono una sensibile e vivissima gioia. Questo miracolo fu causa di conversione per molti eretici albigesi, che entrarono perfino nella confraternita del Rosario.

    Descriver pi avanti una serie di espressioni e di panegirici rivolti alla Madonna dai demoni, raccolti dalla ma stessa esperienza e da altri esorcisti. Tuttavia assolutamente necessaria una precisazione, senza la quale rischieremmo non solo di non comprendere, ma addirittura di disprezzare quelle che chiaramente non sono iniziative del demonio, ma di Dio stesso, che lo obbliga. Durante gli esorcismi il demonio talora costretto, suo malgrado, a testimoniare quello che non vorrebbe. Quando ad esempio, nel corso dellesorcismo, il fedele posseduto viene asperso di acqua benedetta, il demonio attraverso di lui manifesta un enorme disappunto, fino a reagire in maniera violenta. Invece laspersione con semplice acqua non provoca alcuna sofferenza al demonio, che addirittura manifesta con chiarezza di riconoscere la mancanza di sacramentalit ( ovvio che la persona sottoposta al rito dellesorcismo deve ignorare quale sia la vera acqua benedetta). Il demonio, dunque, obbligato dalla potenza di Dio, costretto a testimoniare la funzione dellacqua benedetta, che usata, come si legge nel Messale Romano3, per il perdono dei nostri peccati *

    * il libro clic contiene le preghiere liturgiche per la celebrazione della Santa Messa.

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  • (veniali), la difesa dalle insidie del maligno e il dono della protezione divina. Quando reagisce con irritazione alla presenza di una reliquia e dimostra di sapere anche a quale santo appartenga, egli costretto a rendere testimonianza della santit di quella persona e dellorigine divina della santit stessa.

    Quando parla una lingua che conosciuta solo dallesorcista e non dalla persona posseduta, egli testimonia la sua identit distinta da quella del posseduto.

    Quando, durante un esorcismo, il sacerdote recita mentalmente e senza pronunciarlo qualche brano evangelico oppure recita il Credo, e il demonio freme di rabbia e reagisce in maniera furibonda, costretto a testimoniare la luce e la forza salvifica, che per noi scaturiscono dalla parola di Dio e dalla Professione di fede.

    Si potrebbero riportare innumerevoli altri esempi che pu riferire chi esercita questo ministero, ma desidero innanzitutto chiarire al lettore, al fine di aiutarlo a comprendere quanto presenter in seguito, che durante gli esorcismi ci sono vari momenti in cui il demonio, pur non volendolo, indubbiamente costretto, nel suo confronto con la potenza divina che lo sovrasta, a confermare con gesti, reazioni e parole, le verit della nostra fede. Naturalmente questo non aggiunge nulla a quello che gi sappiamo e crediamo; tuttavia per noi estremamente consolante ed edificante constatare in maniera cosi evidente la validit e la forza delle verit della nostra fede. Inoltre tali esempi confermano ulteriormente la capacit della provvidenziale Sapienza divina di volgere continuamente al bene il male.

    E cos, anche e soprattutto a proposito della Vergine Maria, della sua sandt e dei dogmi che la riguardano, i

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  • demoni ci forniscono involontarie conferme. Sono espressioni che essi proferiscono a volte spontaneamente, altre volte durante una preghiera rivolta dallesorcista e dai presenti alla Madonna oppure per un esplicito comando, come nel caso del bambino di Ariano lrpino che ho gi riportato. Tuttavia tali comandi non sono colloqui con il riemonio, anche se possono implicare per cos dire botta o risposta tra lesorcista e il demonio, come in questultimo caso. Si tratta invece, proprio come invita a fare il Hit naie Komanum , dellawalersi della propria esperienza6. 11 vari esorcisti, nella loro esperienza, hanno verificato che il demonio particolarmente tormentato da quei comandi che gli impongono di fodare la Vergine Maria. Il Rituale liomanum dice: e quando dai accorge che il demonio pi tormentato, allora si insista e lo si incalzi d pi1.

    Potrebbero essere numerosi gli esempi tratti dallagiografia cristiana dai quali si dimostra come il demonio, anche fuori del contesto del ministero degli esorcismi, costretto talvolta a dire o a fare ci che non vorrebbe mai dire n fare, ma non questo lo scopo del presente volume. Che Dio, allinterno degli esorcismi, voglia e possa operare nel modo che sto per descrivere, si pu con facilit giustificare teologicamente. Per farlo mi

    Rituale Roman uni: Titulus XII, De exorcizandis obsessis a dem onio. ( 'rtptit I Norma1 observandie circa exorcizandos a d&tnonio, LEV, Citt dd Valicano 2008,p. 847. Editio typica, 1952, Pvxnolanda, n. 2: Perci [lesorci- St.ij per adempiere rettamente al suo ufficio, si sforzi di conoscere molti altri i lociimenti utili a) suo compito, scritti da provati autori c che qui. per brevit, non indichiamo, r valga dell'esperienza', inoltre deve osservate pche norme, pii reietti tinnente necessarie (traduzione dal latino a cura dell'amore).

    1 Ibidem, Prenattinda, n. 16. p. 850. Gli esorcismi vanno proferiti o letti fon autorit, con grande fede, umilt e fervore; e quando ci si accorge che il demonio pi tormentato, tdlora si insista e Io si incalzi di pi (traduzione dal latino a cura dell1 auto re).

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  • riallaccio a quanto ho gi detto circa la capacit di Dio di volgere il male in bene. Scrive il grande teologo san Tommaso dAquino: Il male non di suo ordinato al b ene.... Esso non contribuisce alla perfezione e alla bellezza delluniverso altro che accidentalmente {Somma Teologica 1, q. 19, a. 9). Dunque, soltanto in ragione del bene con cui congiunto o che suscita, si pu dire che per Dio il male serva a qualche cosa oppure che un bene che ci sia. Prosegue san Tommaso, citando santA- gostino: D allinsieme delle cose risulta lammirabile bellezza delluniverso, nel quale quello che si chiama male" quando bene ordinato e messo al suo posto, fa meglio risaltare il bene: il bene cos, a confronto con il male, piace di pi ed degno di ogni lode {Somma Teologica I, q. 19, a. 9).

    questa precisamente la situazione che si verifica dal confronto tra la presenza della Vergine Maria e i demoni, durante gli esorcismi, com e emerge con evidenza sia dalle reazioni, sia dalle affermazioni dei demoni stessi. Essi, in questo m odo, senza volerlo, fanno maggiormente risaltare ed emergere quel bene che specificamente in questo caso consiste appunto nel materno e amorevole intervento della Madonna in favore di noi suoi figli. Pertanto si sperimenta in maniera tangibile ci che ancora scrive santAgosti- no: E poich Iddio, nel creare Satana, non ignorava certo la sua futura malizia e prevedeva il bene che ne avrebbe ricavato, fece scrivere dal salmista: questo dragone che tu creasti affinch fosse schernito*

    8 Sant'Agostino ha chiarir, poco prima nel testo, che queste parole non vanno intese nel senso che Dio abbia creato gi cattivo il dragone, cioc II diavolo, per essere disprezzato dagli angeli Dio ha creato tutte le creature buo-

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  • (Sai 105,26), per far comprendere che, mentre per sua bont lo cre buono, nella sua prescienza aveva gi prospettato come servirsi di lui anche quando fosse diventato cattivo (De G enesi ad ltteram X I ,17). Anche il Vangelo conferma tale verit. I demoni, davanti a
  • messianico). Tuttavia questo non significa affatto che possiamo attingere la nostra istruzione religiosa anche dal demonio. Sarebbe errato pensare ci. Se, per costrizione divina, le verit della nostra fede possono talvolta essere affermate anche dai demoni, ci non significa che dobbiamo impararle da loro: la verit va cercata solo in Cristo. L'intento con cui presento ci che alcuni di essi, certamente obbligati da Dio, hanno espresso circa la Vergine Maria, non quello di fare del demonio un teologo o un Dottore della Chiesa, dal quale ascoltare e apprendere degli insegnamenti sulla Vergine Maria; n tanto meno quello di paragonare tali affermazioni a delle rivelazioni private, nel modo tradizionalmente inteso dalla dottrina della Chiesa. Non certo il demonio che ci deve istruire, ma linsegnamento della Sacra Scrittura, che la sorgente della Rivelazione divina da cui attingiamo le verit necessarie per conoscere e amare Dio e poi, alla luce di questa sorgente, la Tradizione, il Magistero della Chiesa, l esempio di vita e le parole dei Santi.

    Lesorcismo quindi pu diventare una conferma della Sacra Scrittura: ci accade frequentemente. Ma se il confronto con il demonio dovesse contraddire la rivelazione divina, allora lesorcista comprenderebbe subito che il demonio sta cercando dingannarlo. Questo discernimento presuppone dunque la piena conoscenza della sana dottrina, che ogni sacerdote e ogni cristiano deve avere. Non intendo, dunque, assolutamente sostituire gli insegnamenti della Sacra Scrittura e della Chiesa, fonda- mentali per ogni cattolico; bens voglio dimostrare che il confronto con il demonio non la altro che confermarli. Infatti, come vedremo, in questo ministero risalta fortemente, nella lotta del bene contro il male, che il Padre,

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  • ,ii i nulo alla presenza viva di Cristo in mezzo a noi, ci ha lionato anche quella di Maria Vergine. Ella la Madre i oi il iimamente presente accanto ai suoi figli, che fa tutto iinaino c in suo potere per accompagnarli, sorreggerli e custodirli maternamente nel cammino verso il Paradiso, dal quale il maligno vorrebbe farli deviare.

    Nel medesimo tempo queste esperienze sono pubblicale per ispirare i cuori a elevare un inno di lode e rii ringraziamento a Dio per averci donato neirimma- mlaia Concezione di Maria lavversaria per eccellenza i lei maligno, affinch tutti celebrino le glorie e le gesta meravigliose di questa Madre, sempre pronta ad accorin e in soccorso dei suoi figli. Inoltre, vogliono essere un ringraziamento filiale alia Madonna per tutto ci che la per noi. E rappresentano infine un vivo incitamento per ogni credente a donarsi e affidarsi a lei, ad averla nel proprio cuore, a essere e a vivere - nel medesimo tempo - nel suo Cuore Immacolato. E in esso, (empio, tabernacolo e ostensorio vivo di Dio, unirsi a lei nell'adorare e servire la Santissima.Trinit con la i ertezza che in questo Cuore come nella torre di Davide siamo in una fortezza invincibile, contro la quale tutti gli assalti dellInferno sinfrangono e colui che, fin dalle origini, stato nemico di Dio e nemico deHuomo sar definitivamente sconfitto.

    Un possibile equivoco, dal quale voglio sollevare il lettore, circa le vicende che sto per descrivere, potrebbe essere quello di pensare che gli esorcismi siano fatti con lo scopo di ascoltare il demonio, anzich di cacciarlo via. No! Gli esorcismi si lanno con lunico scopo di cacciarlo via al pi presto, affinch sia abbreviato il pi possibile

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  • il tempo della sofferenza di quei nostri fratelli o sorelle da esso posseduti e tormentati. I fatti che descriver non sono cercati o voluti: possono verificarsi di riflesso, come reazione alle preghiere o agli esorcismi e quindi ai comandi imperativi pronunciati. Il fine dellesorcista non quello di suscitare queste reazioni o queste espressioni ma, pur sapendo che esse si possono verificare e di fatto si verificano, quello di giungere alla liberazione di colui che il demonio tiene schiavo.

    Dopo aver presentato questi episodi - alcuni dei quali ho gi accennato nei miei due volumi Possessioni diaboliche ed esorcismo e G li angeli ribelli per dimostrare che essi non sono mia esclusiva esperienza, dar spazio anche agli interventi di padre Domenico Mon- drone, don Gabriele Amorth, padre Cipriano De Meo, monsignor Ferruccio Slitto, padre Carmine De Filippis e padre Tarcisio Zullo da Cervinara.

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  • LA MIA ESPERIEN ZA MARIANA NIX ILI ESORCISMI E N EG LI ALTRI M OM ENTI

    DEL CO N FRO N TO CO N I DEM ONI

    V,

    INTKODIJZJONE

    Oneste testimonianze sono tratte dai miei ultimi dieci .inni di esorcismo, selezionate da quei casi nei quali, per i sciti li e i fenomeni preternaturali che si verificavano, ero c sono moralmente certo di trovarmi di fronte ad ani critiche possessioni diaboliche. Chi volesse rendersi nulo del rigore con cui ho proceduto nel discernimento, prima di affermare di trovarmi di fronte a una reale possessione diabolica, potr leggere in particolare lineili) che ho descritto nel libro gi citato: Possessioni dui hai'iebe ed esorcismo. I

    I m esperienze che riporto circa le reazioni dei demoni n e i confronti della Vergine Maria e quanto talvolta, obbligati da Dio, hanno espresso su di lei, sono ricavate sia dii momenti in cui esercitavo il ministero dellesorcismo

    durante il quale bisogna attenersi fedelmente al testo del rituale - sia da momenti in cui, sempre alla presenza del I rateilo o della sorella posseduti, proseguivo il conti 011 io con il maligno, pregando e invitando i presenti .1 pregare il Rosario e le litanie della Madonna oppure pr le rivo preghiere spontanee di liberazione. Nulla impedisce infatti che al di fuori dellazione liturgica,

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  • lesorcista, qualora lo ritenga opportuno, possa liberamente recitare, in presenza della persona posseduta e soprattutto se ne verifica una particolare efficacia, quelle preghiere della piet cristiana, quali appunto: il Santo Rosario, le Litanie della Beata Vergine Maria, come anche la Via Crucis, la Coroncina della Divina Misericordia, le Litanie del Sacro Cuore, invocazioni allo Spirito Santo oppure preghiere spontanee dintercessione o di liberazione.

    Far precedere la narrazione dei singoli episodi da una catechesi, nella quale presenter rinsegnamento della Sacra Scrittura oppure dei Padri della Chiesa o del Magistero o anche esempi e parole di Santi: come ho gi a lungo ribadito, sono questi i sicuri riferimenti per la nostra vita cristiana. Anche le involontarie testimonianze dei demoni possono edificarci se riusciamo a interpretarle nella giusta accezione. Infatti esse sono semplicemente reazioni conseguenti al confronto che demoni devono sostenere con la presenza di questa Madre nella nostra vita, con la sua intercessione materna nei nostri confronti e con la potenza di Cristo. Egli, a gloria della Madre, di cui non geloso, li obbliga ad attestare la dignit straordinaria che ella riveste tra tutte le creature umane e angeliche, costringendoli a confessare tutta la verit su di lei e la loro completa impotenza nei suoi confronti. Queste attestazioni del mondo demoniaco saranno presentate in ogni paragrafo al termine delle catechesi che le precederanno e le segnaler con il titolo: Esempi tratti dagli esorcismi,

    molto importante, inoltre, che il lettore sappia che tali attestazioni, che potrebbero sembrare a prima vista frequentissime, non lo sono affatto. Il pi delle volte i

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  • dei noni non fanno che esprimere ingiurie e offese nei t i:i F iglio di D io e di Maria ReginaI >1 GLI ANGELI E DEGLI UOMINI

    (

  • dellopera della creazione. Anche se cronologicamente Cristo e Maria sono comparsi nel mondo molti secoli dopo la creazione di tutte le cose, la Santissima Trinit aveva in mente fin dalleternit questo capolavoro insuperabile, rispetto a qualsiasi altra opera da Dio creata: una Donna immacolata che fosse Madre del Figlio, dandogli lumana carne dal suo grembo per opera dello Spirito Santo.

    In questa prospettiva la Vergine Maria pu essere definita primogenita del Padre, perch nei suoi decreti divini egli la predestin insieme al Figlio Ges Cristo, prima di tutte le creature2. Cristo e Maria sono stati pensati, voluti e amati dallEterno Padre, dal suo Verbo e dallo Spirito Santo, prima di tutto il creato e tutte le cose sono subordinate e dicono necessariamente ordine ad essi. Tutto luniverso materiale e spirituale fu creato intimamente unito alluomo, di cui Cristo e Maria sono il vertice, e solo per mezzo delluomo tutte le cose possono raggiungere il fine per il quale sono state create. La creazione degli angeli da parte di Dio fu dunque legata alla sua decisione di unirsi alluomo mediante linear-

    2 Per predestinazione non si intende qualcosa di gi stabilito, indipendentemente dalla decisione della libera volont dell'uomo. Si pu dire, piuttosto, che Dio conosce gi 1 operato dei suoi figli i quali, per, sono sempre liberi di decidere in piena liberta. Dio, cio, predestina a essere conformi a suo Figlio Ges coloro che scelgono lui come Padre: Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poich quelli che da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati a essere conformi y II'im- magine del Figlio suo (Rm 8,28-29). Si tratta sempre di una libera scelta. Maria, quindi, pur essendo predestinata a essere la Madre del Figlio di Dio latto uomo, vi ha aderito Uberamente, Anche il Figlio di Dio, pur predestinato u incarnarsi per mezzo di Maria, ha scelto liberamente di realizzare questo progetto damore del Padre, affinch gli uomini fossero conformi alla sua immagine. Nella Lettera agli Ebrei, Cristo dice: Ecco, io vengo - poich di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volont {b 10,7).

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  • u azione; di entrare cio nel mondo della materia, dello spazio e del tempo. Pertanto la creazione degli angeli fu orientata, fin dallinizio, verso la mirabile sintesi della ( i fazione, che luomo, il cui massimo rappresentante e il Verbo di Dio, che prende carne per mezzo di Maria v si la uomo. La creazione delPuomo - e in particolare la nai lira umana del Verbo - d consistenza e significato a nulo luniverso, compresi gli angeli.

    I chiaro che, in questo progetto di Dio, la Vergine Maria, bench costituita, come ogni creatura umana, di spirito e di materia (anima e corpo), viene elevata al di sopra degli angeli, che sono spiriti puri. Lucifero3, per la sua natura angelica - pi simile a quella di Dio, purissimo spirito - pretendeva che spettasse a lui la preminenza su tutta la creazione, che Dio ha invece coni eri to alla Vergine Maria. Questo atteggiamento implicava di conseguenza una decisa contestazione sia iIoli Incarnazione del Verbo di Dio - che avrebbe assun- m la natura umana, inferiore a quella angelica-sia della presenza di quella Donna, dalla quale, incarnandosi, il figlio di Dio sarebbe nato nel tempo. Ella, posta alla sua destra, come Regina degli uomini e degli angeli, sarebbe stata infatti elevata non solo al di sopra delle creature umane, ma anche di quelle angeliche. II rifiuto di Maria, da parte di Satana, fu logica conseguenza del rifiuto dellIncarnazione.

    Nel momento in cui la Santissima Trinit cre gli angeli sapeva gi che alcuni di essi avrebbero usato del 1

    1 ii nome attribuir a Saturni dalla tradizione cristiana, nella condizione procedente al suo peccato* Deriva dal latino e significa portatore di luce.I Vi' ulteriori approfondimenti, cfr. G li angeli ribelli. U mistero del male fieli7 e- \jurkjnza di un esorcista* Pad ine, Milano 2008T pp. 19-20.

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  • dono della libert per rifiutare il suo progetto damore su tutta la creazione: si sarebbero levati contro Dio, loro Creatore, operando per la distruzione della sua creazione, che era tutta buona, e avrebbero introdotto in essa il male, la sofferenza e la morte. Per questo, sin dagli inizi della Creazione, Dio stabil che lIncarnazione del Verbo sarebbe stata anche redentiva, al fine di salvare le creature umane che gli sarebbero rimaste fedeli. Mentre creava, quindi, Dio pensava al Figlio suo fatto uomo - cio Cristo Ges - come Redentore, e la Madre sua, cooperatrice con il Figlio redentore.

    Il teologo gesuita spagnolo Francisco Surez-1, che presenta la sintesi probabilmente pi completa di angelologia e di demonologia dellet moderna, riprendendo lopinione del Padre della Chiesa Lattanzio (260-330 circa) per il quale il peccato dellangelo fu di invidia, ma non verso luomo, quanto piuttosto verso il Figlio di Dio fatto uomo (il Logos), spiega che, per tale motivo, Lucifero, successivamente, per invidia avrebbe ingannato luomo (Divina? Institutiones). Surez afferma che la rivolta di Lucifero e degli altri angeli ribelli consiste nel non aver accettato il piano dellIncarnazione futura del Verbo, che Dio aveva loro preannunciato. Questa ipotesi teologica viene fondata su queste parole della Lettera agli Ebrei (1,6): Quando (Dio) introduce il primogenito nel mondo, dice: lo adorino tutti gli angeli di D io. Dio avrebbe, in qualche modo, mostrato a tutti gli angeli la futura immagine del Figlio, Dio fatto uomo, Cristo Ges, invitandoli a riconoscere in lui, sin da allora, il loro capo e Signore.

    A Nato a Granada nel 1548 e morto nel 1617.

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  • 1 .liciter e una parte degli angeli si rifiutarono di ado- i;iiv un uomo inferiore a loro per natura, per quanto nel medesimo tempo superiore, essendo la Seconda Persona della Santissima Trinit, incarnata. Il progetto divino dellIncarnazione fu da essi considerato unoffesa inaudita alla propria dignit angelica e alla propria grandezza nella gerarchia degli esseri, e perci tu rigettato sdegnosamente5. II loro fu perci un peccato di superbia, che scaturisce per (convenendo con il beato Duns Scoto) ilallamore disordinato di s: amore di concupiscenza fin senso spirituale essendo incorporeo) e, insieme, nuore della propria eccellenza. Accecato dallamore disordinato di s e della propria eccellenza. Lucifero pretese, infatti, che lunione ipostatica del Verbo6 avesse luogo non con la natura umana, ma necessariamente ed esclusivamente con la sua natura angelica.

    Per questo motivo, quando gli angeli furono invitati a riconoscere il Cristo fatto uomo come loro capo e ad adorarlo come Dio, Lucifero si oppose, presumendo che tale onore fosse riservato a lui solo. Trascin gli altri angeli nella ribellione, persuadendoli che soltanto a lui sarebbe convenuta la dignit dellunione ipostatica (cio: la natura divina, secondo Lucifero, si sarebbe dovimi unire alla sua natura angelica e non a quella umana, come avvenne in Cristo Signore). Egli desider, contro il piano di Dio, lunione ipostatica del Verbo di Dio

    ' Accettando la lesi che il peccato degli angeli si reali?,zi nel rifiuto di plorare il Verbo incarnato, forse comprendiamo meglio il continuo servizio degli angeli stessi nd[ opera dclIMncarnazone e nellassistenza prestata a Crisi n tiesL Allo stesso tempo intuiamo il motivo pi radicale della lotta del Iti ut alio contro di lui.

    Per unione i post anca si intende lunione della natura divina con una Matura il di fuori di se, cio con una natura che Dio stesso ha creato.

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  • con la propria natura angelica, perch da tale unione essa avrebbe acquistato una preminenza; riteneva infatti che lunione ipostatica era dovuta a lui e non alluomo, essendo la natura angelica superiore a quella umana7. Il suo dunque un peccato di superbia e di disobbedienza, al quale ha fatto seguito linvidia contro il Cristo, associata alla collera e allodio contro di lui e contro il genere umano, e tanti altri peccati ancora.

    Il rifiuto di Lucifero, pertanto, non si manifest solo nei confronti dellIncarnazione del Figlio di Dio, ma anche nei confronti della Vergine Maria, per mezzo della quale lIncarnazione si sarebbe realizzata. La mistica mariana spagnola, la venerabile Maria Ges d Agreda ( 1602-1665), nella famosa opera La mistica citt di D io, afferma che Lucifero, essendo la creatura pi luminosa del creato, pensava di essere destinato a essere lui il capo degli angeli e dellumanit. Quando, per, comprese che non sarebbe stato lui, ma un altro - e cio che il Figlio di Dio si sarebbe fatto uomo - non solo si rifiut di adorarlo e di riconoscerlo quale capo degli angeli e degli uomini, ma rifiut anche la decisione che Dio gli aveva notificato: con lIncarnazione del Verbo, gli angeli dovevano ritenere ugualmente superiore quella donna dalla quale il Verbo si sarebbe fatto carne. Tale donna, pur essendo una creatura umana e quindi di natura inferiore alla loro, sarebbe stata sia la loro Regina, alla quale avrebbero dovuto obbedire, sia la Signora di tutte le creature, e avrebbe superato nei doni di grazia e di gloria

    7 Uno dei teologi del secolo dodicesimo, Onorio cPutun, afferm che il Verbo non poteva assumere la natura angelica, perch in tal caso avrebbe salvato un solo angelo (poich ciascuno di loro una specie che lo rende diverso dagli altri, memre gli uomini appartengono tutti alla medesima specie).

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  • Inttr /c creature angeliche e umane. G li angeli buoni, obb e d e n d o a questo precetto del Signore, accrebbero la loro unitila, per cui non solo lo accolsero, ma lodarono anche il ptnere e i misteri dellAltissimo. Non cos Lucifero e i una compagni: essi per questo precetto e mistero, si leva- rotto tu superbia e in vanit anche maggiori, a tal punto i he. disordinatamente furibondo, egli bram per se stesso il privilegio di essere capo d i tutta la stirpe umana e di tutti gli ordini angelici; e se ci fosse avvenuto mediante l'nnione ipostatica, che questa si operasse in lui stesso*.

    !-.sciupi tratti dagli esorcismi

    (guanto esposto nella catechesi sopra riportata, trova liscontro in maniera chiara e ricorrente nel confronto ( on i demoni, durante il ministero degli esorcismi.

    I In giorno lho sentito gridare: Io sono Lucifero, il I>iii luminoso di tutti gli angeli del cie lo m i sono ribellalo alla volont di Dio, perch non ho voluto sottostare alla maest del Nazareno; "m andava anche bene di si are sotto la potest di Dio, ma al di sotto del Nazareno, clic doveva nascere da una Donna, non ci volevo stare, c allora ho detto: O mi fai come Te o io combatter contro di Te, perch io non mi abbasser mai, mai, a un I )io che diventa carne umana e che assume tratti umani o corpo umano .

    " Maria Ges d'Arreda, La mistica citt di Dio, Pontificia Accademia Ma- mina Iniemassionaie* Edizioni Porcitincola, Assisi 2000, voi. I. Prima parte, filini I, cap. 7, p, 85.

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  • Unaltra volta, mentre gli intimavo: Adoralo, il tuo Dio, Lui ti ha creato, adoralo!, protest: E andato a incarnarsi in voi, quanto di pi schifoso e umiliante potesse fare. Il ribrezzo che abbiamo provato, quando entrato in quelle carni, solo noi lo sappiamo! .

    Un altro giorno, mentre pregavo la Madonna, ecco le proteste che mi sentii rivolgere:

    Io sono spirito puro: perch non io, perch non io spirito puro? Io spirito puro: perch non io, invece Quella s? Perch? Eh, eh, eh? Perch Quella s? . E poco dopo aggiunse: E Lei che una creatura, non io, io sono dio e Lei stata messa sopra di me. Perch avrebbe dovuto? E io non ho voluto, non ho voluto; non mi sarei mai piegato alla creatura, quella creata per stare gi; io spirito puro davanti"9 a Dio: dovevano adorare me, perch loro sono meno di me (si riferiva, evidentemente, alla natura umana di Cristo e a quella di Maria Santissima) .

    Unaltra volta ho sentito queste frasi: Non sopporto che Lei sia accanto a Lui al di sopra

    di me. Io ero langelo pi bello, bello, bello; il pi grande, grande, grande; io ero Lucifero, langelo per eccellenza. Che affronto! Che affronto! Concepire senza peccato uno di voi! Che affronto! ! LImmacolata laffronto pi gran- de che il tuo Dio ci abbia fatto. Far concepire uno di voi senza quel peccato che noi abbiamo creato un affronto insopportabile. Tutti avevamo marchiato, tutti avevamo marchiato con il nostro segno, tutti, meno Lei! Non do-

    9 Non certo nei senso che avesse goduto in precedenza della visione beatifica (JTia rifiutata), ma nei senso che egli era,